Elisabetta II, una Regina al servizio del Regno Unito
Il Regno Unito si lascia alle spalle la ‘nuova età elisabettiana’: si è infatti concluso il lungo addio – alla presenza di Capi di Stato, teste coronate e dignitari da tutto il mondo (tranne pochi esclusi)- alla Regina Elisabetta II, a dieci giorni dalla sua scomparsa, annunciata dalla Famiglia reale, facendo scattare l’imponente piano per renderle […]
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Bilanciare geopolitica e sicurezza energetica con la decarbonizzazione
La guerra Russia-Ucraina ricorda l’importanza vitale di una fornitura di energia stabile e a basso costo e l’impatto della geopolitica sulla sua sicurezza. L’Europa, in particolare la Germania, lo sente intensamente. La Germania, che si è impegnata a eliminare gradualmente il nucleare e il carbone, aveva promosso l’introduzione di fonti di energia rinnovabile come l’energia […]
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È disponibile il nuovo numero della newsletter del Ministero dell’Istruzione.
🔸 #PNRR, via libera in cdm alla riforma degli Istituti tecnici e professionali
🔸 #TuttiAScuola, a Grugliasco l'inaugurazione del nuovo anno sc…
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Regina Elisabetta II: il punto di vista di uno storico
Elisabetta II è stata il capo di stato nel Regno Unito, e anche in Canada, Australia, Bahamas e Tuvalu, per tutto il tempo che tutti possono ricordare. Le opinioni variano sull’importanza o l’utilità della monarchia britannica nel mondo moderno, ma poche persone mancherebbero di rispettare una donna che ha trascorso quasi ogni momento degli ultimi […]
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UN Human Rights Commissioner warns against chat control
UN Human Rights Commissioner Türk advises against EU plans to search all private messages and photos without suspicion using error-prone algorithms (so-called “chat control” or “CSAM scanner” proposal), questioning its compatibility with human rights.[1] In a newly released statement, the Office of the High Commissioner for Human Rights (OHCHR) warns:
“Moreover, in the general scanning of communications, frequent false positives cannot be avoided, even if accuracy rates are high, thereby implicating numerous innocent individuals. Given the possibility of such impacts, indiscriminate surveillance is likely to have a significant chilling effect on free expression and association, with people limiting the ways they communicate and interact with others and engaging in self-censorship.”
Specifically, the Human Rights Commissioner criticises the enisioned message screening on private smartphones (so-called “client-side scanning”) for undermining secure message encryption: “Client-side scanning also opens up new security challenges, making security breaches more likely. The screening process can also be manipulated, making it possible to artificially create false positive or false negative profiles. Even if, for current purposes, client-side screening is narrowly tailored, opening up devices for Government-mandated screening is likely to lead to future attempts to widen the scope of content that is the target of such measures. In particular, where the rule of law is weak and human rights are under threat, the impact of client-side screening could be much broader, for example it could be used to suppress political debate or to target opposition figures, journalists and human rights defenders. “
Overall, the human rights experts conclude, “Without in-depth investigation and analysis, it seems unlikely that such restrictions could be considered proportionate under international human rights law, even
when imposed in pursuit of legitimate aims, given the severity of their possible consequences.” The rulings of the European Court of Justice “support this conclusion”. According to them, automatic analysis is conceivable only in the event of a threat to national security. “The court rejects any other justification.” The case law reveals “an even stronger scepticism towards the screening of content data”. The human rights Commissioner recommends that message searches only be targeted at suspicious individuals.
Pirate Party Member of the European Parliament Patrick Breyer comments:
“The human rights experts speak out what is being hushed up in Brussels: Indiscriminate mass surveillance of our private communications is not only ineffective, but also clearly illegal. But the wolves in child protection fur in Brussels are in such a clear majority that it will take massive protests to save digital privacy of correspondence and digital security on the net. Everyone is needed now!”
The EU Parliament gave the green light for the negotiations to start last week. Rapporteur and chief negotiator will be conservative MEP Javier Zarzalejos, who had already negotiated the controversial Europol reform and is a strong supporter of the proposal. Hilde Vautmans, also a strong supporter, is negotiating for the liberal group, so that a centre-right majority in Parliament supports the plans. For the Greens/European Free Alliance group, Patrick Breyer (Pirate Party) is a clear opponent at the negotiating table.
In the meantime, the Czech Council Presidency has proposed to extend the regulation on chat control to include the removal of search engine search results.
Breyer’s information page on chat control: chatcontrol.eu
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Antonia Fraser – Maria Antonietta – La solitudine di una regina
Scompenso
L’agenzia Fitch vede nero, prevedendo, per l’Italia, un 2023 in recessione: -0.7%. Vale per l’insieme delle economie europee e sul lato della produzione industriale, ad esempio, l’Italia è cresciuta nel 2022, salvo flettere da maggio, mentre la Germania scivola per l’intero corso dell’anno. Facciamo meglio della media europea, laddove eravamo abituati, da lustri, a fare peggio.
Nei conti italiani il 2023 era quotato con un +0.9%, quindi un rallentamento della crescita, ma pur sempre una crescita. I conti del Fondo monetario internazionale ci assegnano un +0.7%. Sappiamo che il rallentamento sarà maggiore e pesano i costi dell’energia. La realtà è questa, si tratta di affrontarla.
La cosa peggiore che sta capitando non è che la realtà presenti le sue difficoltà, ma che la si neghi o ribalti. La cosa peggiore è la distanza fra le parole della politica, le promesse elettorali e la realtà.
Non solo chiuderemo quest’anno con una crescita importante, ma da decenni non crescevamo quanto negli ultimi due anni. Nei primi sei mesi del 2022 (dati Inps) sono state fatte 4 milioni e 270mila assunzioni, con 377mila trasformazioni contrattuali da tempo determinato a indeterminato. Nello stesso periodo più di 1 milione di lavoratori hanno deciso di dimettersi.
Le cause possono essere diverse, alcune segnalano deficienze nel sostegno familiare, ma, comunque, non sono certo segno d’indigenza. Ci sono anche stati 266.640 licenziamenti economici, in crescita rispetto al precedente anno (ma vigeva il blocco dei licenziamenti), perché ci sono anche aziende portate ai bordi o fuori dal mercato. Compresi licenziamenti e dimissioni, comunque, nel semestre si è superato il livello occupazionale pre-pandemia, segnalando una velocità di ripresa decisamente superiore a quella (lentissima) successiva alla crisi del 2008.
Queste realtà convivono ed è sciocco pretendere che sia vero il brutto e falso il bello o viceversa. Il mercato del lavoro e la crescita della ricchezza hanno portato a casa successi. Ma il punto è che la politica ha elaborato lo scenario della crescita come se fosse di recessione, mentre quella prospettiva se la trova davanti e non alle spalle. Da qui un pericoloso fraintendimento sulle cose da farsi.
La covid-economy ha lasciato un’eredità infetta, consistente nella convinzione che i soldi dello Stato possano compensare e ristorare a piacimento. Ma siccome non esistono i “soldi dello Stato”, semmai quelli dei contribuenti, compresi i debiti, ne deriva che chi va raccontando si possa elargire senza limiti sta prendendo in giro. O non ha capito niente. Solo chi crede che prendere voti sia più importante d’essere credibili può continuare a proporre maggiori debiti (alias: scostamento di bilancio) come se fosse un rimedio e non il doloroso problema che deve fare i conti con i tassi d’interesse crescenti. E tali soggetti si trovano a destra come a sinistra, posto che a far danno saranno quelli che governeranno.
Se a destra si continua a strologare di sgravi fiscali di massa, ignorando l’evasione di massa e come se entrate ed uscite fossero porte di due mondi diversi, a sinistra si strologa di aumenti salariali senza pensare alla produttività.
Mi hanno colpito le parole di Stefano Bonaccini, presidente dell’Emilia-Romagna ed esponente del Pd, che da una parte propone salari più alti e una mensilità in più, dall’altra ricorda che nella sua regione hanno fatto un accordo con sindacati e imprese per migliorare la formazione e diminuire la precarietà: non è così difficile capire che le seconde cose sono premesse delle prime, mentre le prime sono promesse che affondano le seconde. Contraddizione che ben riassume le conseguenze della falsificazione della realtà, facendo sbagliare strada.
Se si pensa di essere stati in recessione per i due anni in cui più si è cresciuti, elaborando politiche assistenziali, scende a zero la capacità di affrontare i difficili mesi a venire. Questo è il nostro scompenso.
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Musica, cultura, storie di inclusione, di accoglienza, di comunità. #TuttiAScuola, la cerimonia di...
Musica, cultura, storie di inclusione, di accoglienza, di comunità. #TuttiAScuola, la cerimonia di inaugurazione del nuovo anno scolastico, è stata questo e molto altro ancora!
Rivivete con noi i momenti più belli.
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Putin punta a indebolire il tessuto della società occidentale e la stessa legittimità della democrazia liberale
Che abbiano preso i soldi dalla Russia o che l’abbiano fatto “gratuitamente”, senza compenso; che, insomma, se lo siano scelto per professione o l’abbiano fatto per passione, é da un pezzo che i nazionalisti e i populisti conservatori, sia negli Stati Uniti che in Europa, stanno con Putin. Perché? Perché vedono in Putin un potenziale alleato, in quanto hanno gli stessi obiettivi politici e le loro priorità internazionali sono le stesse: la difesa dei valori tradizionali, il nazionalismo, l’opposizione all’islam e puntano a smantellare l’integrazione economica globale, indebolire l’Europa e combattere la secolarizzazione delle società occidentali.
Anche i consiglieri di alto livello di Trump come Stephen Bannon, il chief strategist della Casa Bianca, e il consigliere per la sicurezza nazionale Michael Flynn, hanno espresso (ricordate?) punti di vista molto simili. I populisti conservatori come Marine Le Pen o Matteo Salvini guardano all’avversione di Putin nei confronti delle istituzioni globali come a un modello da imitare per ritornare alla “sovranità nazionale” in opposizione alla cooperazione multilaterale e all’integrazione. E Putin da tempo (in particolare dopo il suo ritorno alla presidenza russa nel 2012) si é posizionato come un baluardo dei valori conservatori, specialmente in opposizione ai diritti degli omosessuali e come alternativa, in linea con i precetti religiosi, ai paesi occidentali che, come si affanna a ripetere, “stanno negando i principi morali e tutte le identità tradizionali: nazionale, culturale, religiosa e perfino sessuale”.
Che sia proprio Putin ad impartire lezioni al mondo sui “principi morali” è piuttosto irritante, eppure è un atteggiamento che suscita l’ammirazione non solo dei populisti di destra in Europa ma anche di quegli attivisti americani che la pensano allo stesso modo, come Patrick J. Buchanan, la cui candidatura per la nomination repubblicana ha anticipato molti dei temi isolazionisti di Trump.
Fatalmente, anche la destra italiana, priva di un forte partito liberal‑democratico, non è “estranea” a questa “relazione pericolosa”. Che Silvio Berlusconi e Vladimir Putin si piacciano molto è evidente da un ventennio. Prima della conversione atlantica, anche Giorgia Meloni, ha avuto delle sbandate putiniane non inferiori a quelle di Salvini (“Putin difende i valori europei e l’identità cristiana”, ha scritto nel suo libro “Io sono Giorgia”).
Del resto, come abbiamo visto, non è bastato certo l’ingresso della Lega nel governo Draghi per traghettare Salvini da Perón a Pera, per dargli, cioè, quella credibilità e quell’affidabilità che ancora non ha. Anzi la caduta del governo di unità nazionale di Draghi ci ha restituito il Carroccio dell’invettiva anti-europea e della protesta contro l’immigrazione, cancellando ogni sforzo dell’area governista del partito, quella incarnata da Giancarlo Giorgetti e dai governatori del Nord, di archiviare il populismo salviniano e la fase antisistema.
C’era chi credeva davvero che Salvini avrebbe anteposto gli interessi degli imprenditori del Nord al mero calcolo elettorale ed erano in molti ad aspettarsi che Giancarlo Giorgetti e Massimo Fedriga avrebbero finalmente capeggiato la rivolta e spaccato il partito pur di salvare il governo. Ma da tempo la Lega ha scelto di posizionarsi nell’area dell’estrema destra, passando dal federalismo al sovranismo, e bisogna farsene una ragione.
L’abbiamo detto molte volte: se la Lega di Matteo Salvini, che ha strappato a Silvio Berlusconi la leadership della destra e che adesso deve vedersela con la Meloni, dovesse proseguire la marcia di avvicinamento al Ppe, potrebbe diventare il perno di un centrodestra moderato, pienamente legittimato come coalizione di governo. Ma la Lega resiste a questa prospettiva proprio perché il suo appeal si è diffuso più a sud, via via che Salvini, messa la sordina ai temi “nordisti” delle origini, ha puntato (emulando altri nazional‑populisti) sulle questioni “culturali”, enfatizzando cioè la minaccia che viene dall’islam e che molti collegano alla crisi dei rifugiati. Per questo, come molti nazionalisti e populisti conservatori, sia negli Stati Uniti sia in Europa, la Lega considera Putin un potenziale alleato.
Ma Putin punta a indebolire il tessuto della società occidentale e la stessa legittimità della democrazia liberale. “Un viaggiatore nel tempo proveniente dagli anni Trenta non avrebbe nessuna difficoltà ad identificare il regime di Putin come fascista”, ha scritto Timothy Snyder sul New York Times. Putin sta, insomma, dall’altra parte della barricata e converrebbe tenerlo presente. Converrebbe anche alla Lega. Ma, dicevamo, bisogna farsene una ragione. E come scrive la redazione del Washington Post, “gli italiani dovrebbero pensarci due volte prima di fare un regalo del genere a Putin (https://www.washingtonpost.com/…/europe-elections-right).
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#Privacy - La donna il cui DNA del kit per stupro è stato usato contro di lei in un crimine non correlato fa causa a San Francisco
Il diritto alla privacy va ben oltre i dati personali!
Una donna il cui DNA del kit per stupro è stato utilizzato per collegarla a un crimine contro la proprietà non correlato ha intentato una causa contro la città di San Francisco per l'incidente, che ha scatenato una protesta nazionale all'inizio di quest'anno.
A febbraio si è saputo che il dipartimento di polizia di San Francisco ha utilizzato il DNA e in seguito ha ritirato le accuse contro di lei. Il suo DNA era stato raccolto e archiviato nel sistema come parte di un caso di violenza domestica e violenza sessuale del 2016, ha detto l'allora procuratore distrettuale, Chesa Boudin, in una rivelazione scioccante che ha sollevato problemi di privacy.
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ANCHE LE PAROLE HANNO UN’ANIMA. Una passeggiata virtuale per l’Africa orientale
Per conoscere, da lontano, un paese, faremo una passeggiata tra le parole di una lingua lontana, lo swahili, che hanno viaggiato con le carovane mercantili nella savana e sui dhow che solcavano l’oceano indiano e non si sono mai fermate. Lo scorso luglio l’Oxford English Dictionary ha pubblicato una lista delle nuove parole africane accolte dalla grande madre dell’inglese, ormai colorato e profumato di mille spezie, tra cui molte vengono dallo swahili e parecchie dalla Tanzania.
Sono soltanto parole, ma sono quelle che nelle loro sillabe, nell’alternarsi musicale di consonanti e vocali tipiche dello swahili, raccontano storie. Magiche, perché in grado di congiurare dall’aria il profumo di un mondo che forse non vedremo mai, se non sullo schermo di un cellulare. Parole nate sulla costa dell’Africa orientale dal matrimonio tra africani ed arabi, che oggi hanno preso il volo, a bordo di una compagnia low-cost, l’inglese, in grado di portarle in giro per il mondo, a contaminarsi con altre lingue.
Proviamo allora a fare una breve conversazione. No, nessuna preoccupazione, non faremo una lezione di etnolinguismo che non è tra le mie indubbie capacità.
Dar es Salaam, pomeriggio di sabato. Deusdedit (sui fantasiosi nomi di stampo religioso che vengono dati in Tanzania andrebbe scritto un articolo a parte) si rivolge all’amico italiano Edo:
“Andiamo a sentire il bongo flava. C’è birra e nyama choma.”
“Io preferisco il singeli e ho l’auto rotta.”
“Pole. Andiamo in daladala?”
Tutte queste espressioni fanno ormai parte dell’inglese standard anche se probabilmente non sentirete usarle a Stratford-upon-Avon.
Cominciamo da Bongo, che scriviamo con la lettera maiuscola, dato che si tratta di una città, anzi di Dar es Salaam, la capitale commerciale, industriale e culturale della Tanzania. Sette milioni di abitanti in continua crescita. Scendendo verso l’aeroporto, Dar es Salaam è una sterminata distesa di casette intervallate da palme e ruscelli, piuttosto verde e tranquilla, che circonda un centro di grattacieli di origine cinese, generalmente orrendi. Bongo in swahili ha a che fare con la testa e l’intelligenza, il che vuol dire che a Dar si sta al centro delle cose. Non solo per restarci, bisogna cavarsela, essere svegli di testa e di mano.
Qualcuno ce la fa con la scorciatoia della musica. Da ogni radio, da ogni “tassì”, nelle discoteche della zona ricca e nei pub informali delle periferie si ascoltano i ritmi del Bongo Flava. Musica giovanile, che fonde un miscuglio di hip-hop americano con i ritmi locali.
Guardate su youtube i video che dipingono scene di lusso sfrenato, auto veloci, donne semi nude che si agitano su letti a otto piazze, canottiere, lingerie, occhiali da sole e piogge di dollari.
Il Bongo Flava, per quanto popolare, dicono, anche fuori della Tanzania, non racconta poi molto di nuovo. In realtà è del tutto innocuo tanto è vero che i grandi cantanti vengono regolarmente ingaggiati per le feste del partito al potere da sempre. Celebre il verso di Harmonize, uno dei maggiori interpreti di questo genere. Nel 2019 cantò all’allora presidente Magufuli, “vorrei incontrare Magufuli ed inginocchiarmi davanti a lui per ringrazialo.”
Più interessante, anche se indigesto per le nostre orecchie, è il singeli, genere musicale che forse si potrebbe definire un punk africano crudo e brutale, anche per via degli strumenti utilizzati che sarebbe un azzardo definire di fortuna: sedie, bastoni, pianole di riciclo, batterie, il tutto ad una velocità superiore ai 200 bpm e la voce di un cantante che urla frasi incomprensibili. Non è necessario conoscere lo swahili per capire che nel singeli c’è ritmo, rabbia e tanto sudore. Ad un concerto, dopo cinque minuti di velocità, le gambe iniziavano a muoversi senza controllo e solo il pudore occidentale di non rendersi ridicolo di fronte agli africani ci impedì di lanciarci in pista.
Anche se Bongo non è normalmente pericolosa come Nairobi o Lagos, è altamente sconsigliato aggirarsi fuori delle zone commerciali senza una guida locale sicura. Meglio evitare il daladala, il famigerato minibus che fa servizio privato su ogni strada della Tanzania (e del resto della regione). Sono ex autobus delle scuole elementari giapponesi riutilizzati fino allo sfinimento. Il costo del biglietto è irrisorio, la musica infernale e in genere si viaggia piegati a novanta gradi sotto un tetto a misura di bambino. Per evitare problemi, meglio non chiedere mai all’autista se e come abbia conseguito la patente.
Volendo poi avvicinarsi al cibo locale, si può optare infine per uno spiedino di carne, ovvero uno nyama choma, da nyama=carne e choma=bruciare, arrostire. Per inciso, l’OED registra altre leccornie locali, come il chipsi mayai ovvero il frittatone di patate, il mandazi, un panozzo fritto che si mangia in genere a colazione (e la cui digestione dura fino a cena), e lo mbege, bevanda fermentata alcolica che si trova solo tra i Chagga e i Meru, due gruppi tribali del Kilimanjaro e del monte Meru, nel nord della Tanzania.
Armati quindi di alcune parole per muoversi, mangiare e divertirsi, ci si può lanciare alla scoperta della Tanzania. Il consiglio resta quello di non fare i tirchi con i ringraziamenti (asante), meglio ancora se mille (asante sana). Muovetevi pole-pole, con calma, che di tempo ce n’è sempre in abbondanza, per non doversi sentire dire, ad un certo punto, pole, ovvero mi dispiace che ti sei preso la malaria/colera/dengue/che la macchina è rotta …
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Eppur si muove! Qualche alternativa al dominio dei GAFAM nel mondo della scuola.
Su Basta!, un media indipendente francese, un articolo molto interessante che fa il punto sulle alternative ai #GAFAM che stanno crescendo in alcuni paesi europei (Francia, Germania e Spagna):
https://basta.media/profs-parents-d-eleves-et-activistes-se-bougent-pour-liberer-l-ecole-des-Gafam
Insegnanti, genitori e attivisti si muovono per liberare la #scuola dalla morsa di Google e Microsoft
Particolarmente interessanti le affermazioni di Simona Levi, fondatrice di Xnet un'associazione catalana che si batte per la difesa delle libertà digitali e che ha realizzato DD (Digitalizzazione Democratica) una suite di strumenti digitali per l’istruzione: xnet-x.net/en/digital-democrat…
Per l'attivista Simona Levi, oggi è necessario fare pressione soprattutto sugli stati e sull’Unione Europea. “Se le grandi multinazionali della tecnologia sono state in grado di avere così tanto spazio nell'istruzione, è perché le istituzioni non si sono prese le proprie responsabilità."
“L'Unione Europea e i governi devono impegnarsi per una piattaforma europea libera per la digitalizzazione dell'istruzione. Per noi è immorale che la digitalizzazione dell'istruzione e dell'amministrazione in generale avvenga con mezzi che non garantiscono la sovranità dei dati dei cittadini. »
L’articolo ricorda anche Apps éducation, la piattaforma realizzata dal ministero dell’istruzione francese (l’Éducation Nationale) che mette a disposizione degli insegnanti una piattaforma di strumenti digitali liberi tra cui PeerTube, Nextcloud e BigBlueButton.
E naturalmente viene menzionato anche il ruolo che all’interno del ministero dell’istruzione ha assunto Alexis Kauffmann, fondatore di Framasoft, nella promozione del software libero.
Quando l'Éducation nationale assume il fondatore di Framasoft
@Scuola - Gruppo Fediverso
@Scuola
Profs, parents d’élèves et activistes se bougent pour libérer l’école de l’emprise de Google et Microsoft
Les Gafam, multinationales du numérique comme Google ou Microsoft, prennent toujours plus de place dans les écoles et mettent la main sur les données personnelles des élèves et de leurs parents.Basta!
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Si è conclusa la XXII edizione di #TuttiAScuola!
Le scuole sono state protagoniste di questa grande festa dedicata all’inizio dell’anno scolastico con le loro storie e il loro entusiasmo.
Intelligence e intelligenza
Un report dell’intelligence statunitense riporta che la Russia ha pagato leader e partiti
Un report dell’intelligence statunitense ci informa che la Russia ha pagato leader o formazioni politiche di 24 Paesi per una somma accertata di 300 milioni di dollari dal 2014 ad oggi. Ora 300 milioni di dollari diviso 24, dal 2014 a oggi, sono praticamente la mancia un cameriere.
Ma non è questo il punto, perché pochi o tanti che siano hanno ovviamente un significato politico: in Francia la candidata alla Presidenza della Repubblica nel 2017, la signora Le Pen, aveva una disponibilità economica garantita da banche russe. Questo è un fatto che sapevamo già, senza aver bisogno dell’intelligence statunitense.
Qualcuno ha osservato che si tratta di una rivelazione ad orologeria, che si riferisce alle scadenze elettorali italiane.
Forse, però, bisogna guardare la cosa un po’ in modo diverso: è probabile che ci sia un legame con le scadenze elettorali statunitensi. Negli Stati Uniti sono in piena campagna elettorale: a novembre si vota per le elezioni di medio termine. Gli Stati Uniti sono stati una delle democrazie penetrate dall’influenza russa.
Anche il Regno Unito è stato penetrato per il referendum sulla Brexit e anche altri Paesi. Quando si pensa a noi, c’è stata una forza politica: la Lega di Salvini. È inutile che facciamo finta di non saperlo. Ha detto subito che se qualcuno dice che ha preso i soldi dalla Russia, verrà querelato. Per carità e non ho neanche ragione di supporlo.
La questione è la sostanza: voi credete veramente che la Russia finanzi una forza politica per passione? Finanzia o aiuta quanti servono ad indebolire le democrazie e la posizione degli altri. Non c’è alcun dubbio.
Io non so se sono girati finanziamenti. Non ne ho idea. Sicuramente, però, sentirsi dire che Putin è meglio del Presidente della Repubblica Italiana li ha soddisfatti e li ha resi felici. Ma li ha resi felici anche sentire dire che la Tap non si sarebbe dovuta fare, in modo da dipendere solo dal gas Russo: battaglia dei 5 Stelle e non solo.
Non hanno di certo sofferto, anzi hanno gioito quando hanno saputo che in Italia c’erano movimenti “No-Triv” in modo tale da non prendere il nostro gas, che sta nel nostro mare Adriatico e comprarlo fuori. A chiedere quel referendum contro le trivelle nell’Adriatico furono dieci Regioni di cui otto a maggioranza di centro-sinistra.
È da fessi cercare nei documenti segreti quello che ciascuno di noi ha il dovere di sapere, perché è avvenuto a cielo aperto, sulla pubblica scena. Gli interessi di un Paese possono essere serviti anche per passione.
La penetrazione di capitali russi in Europa è vecchia, vecchissima: anzi, nel secolo scorso era indirizzata verso i partiti comunisti, che non era una fratellanza ideologica, non era una comunanza di idee era l’opposizione ai governi democratici dell’Europa occidentale e oggi è uguale: non cambia niente anche se i soldi vanno a destra, sopra o sotto.
L’influenza si usa per indebolire gli altri. Noi a questo dobbiamo prestare attenzione, perché un Paese che è al tempo stesso sovrano e forte non dipende dalle informazioni dell’intelligence altrui, dipende dall’intelligenza dei propri cittadini e della trasparenza dei propri politici.
Poi c’è una distinzione tra il reato e la responsabilità politica: se qualcuno ha preso soldi, non li ha registrati e li ha fatti girare per banche strane e via così elencando reati ne risponderà davanti alla magistratura. Ma senza tutto questo e senza neanche lontanamente presupporre l’ipotesi lontanissima di soldi o di reati non significa che non si possa duramente condannare chi ha preferito servire gli interessi di un altro Paese rispetto a quelli dell’Italia.
L'articolo Intelligence e intelligenza proviene da Fondazione Luigi Einaudi.
Disegnando il Tigray in biciletta in Friuli Venezia Giulia #Ride4Tigray
Il Tigray ed i suoi quasi 7 milioni di persone sono state prese di mezzo ad una guerra genocida a partire dal 4 novembre 2020. Guerra nel totale blackout elettrico e comunicativo. Guerra ancora oggi dimenticata soprattutto in Italia.
Tigray, regione settentrionale dell’Etiopia: confina con l’Eritrea, il Sudan e a livello interno con le regioni Amhara ed Afar. Anche queste due regioni a causa della guerra sono state intaccate. Ad oggi le stime dei partner umanitari dell’ONU parlano di 13 milioni di persone in tutto il nord Etiopia ad essere dipendenti dal supporto umanitario. La discriminante è che il Tigray è assediato e confinato e l’accesso umanitario, come i servizi di base bloccati, sono stati politicizzati: moneta di scambio e ricatto del governo centrale per avviare i negoziati di pace in cambio di un cessate il fuoco. Peccato che i servizi di base, elettricità, infrastrutture di comunicazione (telefono e internet), conti bancari e carburante sono beni essenziali per la sopravvivenza di milioni di persone. Non possono essere un ricatto perché, come riferito dall’ex direttore dell’ HRW – Human Rights Watch è un abuso del diritto umanitario int.
Io sto cercando di preoccuparmene, sto cercando di informare collaborando con Focus On Africa, magazine diretto da Antonella Napoli. Una dei pochi media in Italia che incessantemente aggiorna sulla catastrofe umanitaria ancora in atto. Guerra ancora accesa, perché un nuovo fronte è ripartito nella regione dal 28 agosto, nonostante il comunicato del governo del Tigray ha dichiarato di essere predisposto di iniziare i negoziati dichiarando anche i nomi dei suoi rappresentanti ai tavoli.
Le dinamiche della via della pace sono molteplici.
Parlarne ed informare, sensibilizzare chi ancora non sa è una di queste strade. Non basta.
Anche quella di stare vicini e supportare la comunità e le persone martoriate. Ecco che in occasione di Kudus Yohannes (festa di San Giovanni), il Capodanno etiope (per festeggiare il nuovo 2015 e Ashenda, la festa della donne, il 10 settembre la comunità tigrina in Friuli, Geeza Tegaru, ha organizzato con il supporto di Time For Africa, Umberto Marin il presidente della no-profit di Udine. Pranzo di beneficenza a Chiarmacis di Teor il 10 settembre 2022.Geeza Tegaru pranzo di beneficenza per il Tigray Etiopia Chiarmacis di Teor Udine 2022
Questo è il secondo pranzo solidale sotto i bombardamenti e la guerra: già l’anno scorso, nel 2021 era stato organizzato.
Un momento conviviale, ma anche di condivisione per parlare di Tigray, della catastrofe umanitaria, di cosa sta accadendo e per chiedere solidarietà e un contributo da parte dei partecipanti di buon cuore: che sia un obolo, un’offerta dal valore di un caffé, che sia anche di know how messo a disposizione per la causa o in maniere creative.
Le meccaniche della pace, come scrive Elena Pasquini nel suo ultimo libro, ha regole ancora non scritte, ma che devono essere percorse se vogliamo fermare, non far iniziare le guerre.
Ecco che arrivo alla mia idea creativa, una via di pace, una via concreta e reale: una pedalata di solidarietà al popolo tigrino disegnando i confini del Tigray in Friuli Venezia Giulia.
Pedalata per il Tigray
Il 15 settembre 2022 sono partito da Aquileia, Piazza Capitolo, area storica e religiosa in cui si erge la Basilica. Un simbolo di pace e fratellanza.Pedalata di solidarietà per il Tigray – Etiopia – Partenza da Piazza Capitolo, Aquileia
Le previsioni meteo per quel giorno davano acquazzoni in tutta la regione, ma io non mi sono fatto intimorire e non mi sarei fermato: la mia idea era pedalare nonostante tutto. Sarebbe stato il minimo in confronto a quello che stanno affrontando i fratelli e sorelle in Etiopia ancora oggi. Resistenza per la propria stessa esistenza.
Alle 8.00 sono partito con la pedalata, Ho pedalato sul GialloMelone, è il nome della mia bicicletta, una bici a “scatto fisso”, una corona, un pignone, un solo rapporto: le gambe e cuore sono l’unico motore, il fiato il carburante, ma soprattutto la forza mentale che non deve mancare. Non puoi contare sulla praticità del cambio, dell marce, ma devi avere una reale motivazione profonda per pedalare in questa modalità: non mollare nonostante tutte le avversità.
I nuvoloni e il vento mi hanno accompagnato fin da subito e per quasi tutta la pedalata, ma fortunatamente gira e gira la pioggia non è riuscita a raggiungermi.
Sul cellulare mi ero scaricato la traccia GPS da seguire. Nonostante questo, il mio senso dell’orientamento ad un certo punto, in zona Palmanova, mi ha giocato il solito scherzo e così ho allungato il percorso di 8 sui 100km totali previsti. Poco male, a me è bastato mettermi in strada, tutto il resto lo avrei affrontato caso per caso.
Un terzo del percorso era su strade che non avevo mai pedalato, ma tant’è che anche questa era un’ulteriore sfida da affrontare: un giro di pedali alla volta, si inizia e si finisce. Ho pedalato anche su strade bianche, in mezzo alla campagna. Mi è tornata a mente la canzone “Stradis” della band Luna E Un Quarto, ex complesso rock folck friulano di Muzzana del Turgnano. Alessio, fisarmonicista e una delle voci, è stata la causa per cui anni fa ho messo piede in Etiopia: un viaggio per curiosità che mi ha aperto a nuove culture, nuove amicizie e progetti, ma anche a nuovi approcci di vita. Ma questa è un’altra storia che forse ti racconterò più avanti.Stradis blancis – Muzzana del Turgnano Udine
Muzzana è stata l’unica tappa ristoro, nella parte finale della pedalata, in cui mi sono fermato, precisamente all’Osteria degli Orbi di Michela. Reidratazione e un po’ di pubbliche relazioni, quattro chiacchere con alcune persone che mi hanno chiesto della bandiera sulla bicicletta: anche quello è stato cruciale per poter “attaccar bottone” e continuare attuando le “dinamiche della pace”.Osteria agli Orbi – Muzzana del Turgnano (Udine)
La pedalata non è importante per i più dei 100km affrontati sui pedali, non è importante per far vedere quando Davide sia bravo e allenato, o per le foto e i selfie di gloria.L’obiettivo di questa pedalata non era fare il tempo, arrivare a chiudere il giro in meno tempo possibile, manco fosse il Giro d’Italia… ma quanto dare visibilità in maniera alternativa ad un tema tanto delicato, quanto importante della questione Tigray.
Nel contempo era una maniera per supportare la raccolta donazioni per il Tigray attraverso Time For Africa di Udine.
Infatti anche se io ho finito il giro in biciletta, la possibilità di donare è ancora aperta e queste sono le info per poterlo fare, e come declamava Giobbe Covatta per la sua campagna di sensibilizzazione sull’Africa “Basta poco, che ce vò?”
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Time For Africa – Udine
Banca Popolare Etica
IBAN: IT71 T050 1802 2000 0001 1179 686
Causale: Tigray
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- Ti lascio il link alla traccia STRAVA: strava.com/activities/78123209…
- Se vuoi rimanere aggiornato sul Tigray, Etiopia e sei di vedute aperte ed approfondire il continente dimenticato che si chiama Africa puoi leggere Focus On Africa
- A questo link tutti gli articoli che ho personalmente scritto sul Tigray – in costante aggiornamento.
NOTA: sono passato per Paradiso, comune di Pocenia (Udine) che è ricordato per:
“il 4 novembre 1918, Battaglia di Paradiso. Fine della Prima Guerra Mondiale, inizio della Pace”Paradiso (Udine) Comune di Pocenia – “il 4 novembre 1918, Battaglia di Paradiso. Fine della Prima Guerra Mondiale, inizio della Pace”
twitter.com/chiaraepoi/status/…
Dopo 192 commenti, alcuni dei quali molto acidi e la solita schiera di fenomeni che sanno tutto loro ho deciso di chiudere i commenti perché mi sono stufata.
Cosa ho imparato da questa esperienza?
1) che la maggior parte delle persone sui social ha una scala di priorità che come minimo non coincide con la mia. Secondo me l'uso dei femminili nei nomi delle professioni, per quanto possa essere considerato importante, non può avere lo stesso peso delle discriminazioni (salariali e non) che le donne subiscono sul posto di lavoro.
2) che Twitter è pieno di fenomeni che credono di sapere tutto su tutto e non hanno l'umiltà di ammettere che al mondo ci sia qualcuno che ne sa più di loro (ma questo avrei dovuto saperlo prima)
3) che Twitter è pieno di gente che spara sentenze sulla gente che non conosce (e anche questo avrei dovuto saperlo)
4) che c'è un sacco di gente che non ha la minima idea dei problemi di discriminazione delle donne sul posto di lavoro (e non parlo solo di salario)
5) (e poi ho finito) che non so scrivere i curriculum, parlo di cose che non so solo perché esprimo quella che è chiaramente solo una mia opinione e che tutti lavorano in posti fantastici dove la parità tra i generi è una cosa acquisita e invece io in un posto di merda (e io che pensavo che la mia azienda fosse un po' meglio delle altre, pensate un po')
Chiudo qua questa cosa, pensando sempre di più che per vivere felici su Twitter bisogna scrivere solo frasi d'amore, mandare foto di gattini e al massimo far vedere ogni tanto le tette o il culo. Già se condividi il link a una canzone che ti piace parte la schiera dei puntacazzisti che hanno da ridire su quello che hai messo, figuriamoci.
Torno nel mio antro in silenzio, nei miei pensieri (perché io penso, anche se qualcuno non lo crede) e nelle cose che mi danno sicurezza e tranquilltà, anche perché credo di non essere più in grado di reggere uno shitstorm di questa portata.
https://twitter.com/chiaraepoi/status/1569930750488616962
Non me ne frega un cazzo di essere chiamata ingegnerE o ingegnerA. Pagatemi come i miei colleghi maschi piuttosto. (a parità di mansioni, ovvio)Twitter
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Fr.#09 / b a n k r u n
La corruzione del sistema bancario e le sue vittime
Il sistema bancario, che ormai ha perso ogni utilità reale, se non quella di cane da guardia e arma dello stato, miete sempre più vittime.
Una di queste vittime è una giovane amica di nazionalità russa, che in effetti ama l’Italia più di me. Purtroppo il suo passaporto contiene un dato, la sua nazionalità russa, che viene mal digerito dai sistemi informativi dei sistemi bancari italiani (ma probabilmente vale lo stesso per molti paesi dell’Europa dei diritti). Per questo, diverse banche, in ultimo Unicredit, si rifiutano di aprirle un conto corrente.
Un’altra vittima del sistema bancario, di cui leggo su twitter, scrive ieri:
Oggi in banca mi hanno detto che chiuderanno la cassa a fine settembre.Rimarrà aperta solo in sede centrale a Firenze, se voglio prelevare solo da bancomat con le mie carte. Immagino già quando si spengeranno i bancomat per mancanza di energia. Controlli i miei soldi controlli tutto.
Ebbene sì, amico di twitter, chi controlla i tuoi soldi (che non sono tuoi, e neanche esistono, ma questa è un’altra storia) controlla tutto: la tua vita, le tue relazioni, la tua capacità di pensiero e di azione. Perdere la capacità di usare il contante equivale a perdere quel pizzico di capacità di controllo sulla moneta che ci rimane.
E ancora, sempre ieri apprendo di una donna libanese costretta ad entrare in banca con una pistola, nel disperato tentativo di ricevere i “suoi” soldi in un paese in cui l’inflazione è ormai iper-inflazione e dove la moneta ha perso più del 95% del suo valore dal 2019 a oggi.
Che fare allora, quando dati come la nazionalità o l’etnia vengono usati contro di te dall’intero sistema bancario? Che fare quando il sistema bancario rimuove progressivamente ogni mezzo per detenere un minimo di controllo e possesso fisico sui tuoi soldi? Che fare quando, a causa delle politiche delle banche centrali e dei governi criminali, il potere d’acquisto della tua moneta viene annientato1 nel giro di qualche decade o pochi anni, costringendo la società intera a modificare completamente le sue preferenze temporali e modo di vivere?
Purtroppo non esiste e non potrà mai esistere una soluzione politica. La salvezza non è nella collettività o nello stato, solo la dannazione. È lo stato, di ogni tempo e ogni luogo, che continuamente usa il suo monopolio sulla moneta come arma contro i suoi nemici e cittadini (stessa cosa). È lo stato che svaluta appositamente la moneta, attraverso l’inflazione, per erodere il patrimonio dei cittadini e diminuire il carico del debito sulle sue spalle.
La soluzione non può che essere individuale; non arriverà nessuno a salvarvi. Uscire dal sistema bancario, slegarsi dalle catene monetarie di stato e usare Bitcoin, come moneta libera, privata, incensurabile, trasparente e accessibile a chiunque in ogni momento. Al protocollo Bitcoin non interessa la tua nazionalità. Il protocollo Bitcoin non detiene in ostaggio i tuoi soldi, sei tu la tua banca.
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Lo stato socio occulto dei rapporti umani
In questi giorni è uscito un nuovo libro di Daniele Capezzone, “Bomba a orologeria: L'autunno rovente della politica italiana” in cui cita alcuni estratti di due miei articoli usciti su Atlantico Quotidiano.
Il contesto è quello di cui parla Privacy Chronicles: l’immoralità dell’ideologia collettivista e statalista, che porta allo sviluppo e accettazione di politiche liberticide, contro la privacy, proprietà e contro la libertà di autodeterminazione degli individui.
Qui i due articoli da cui sono stati presi gli estratti:
- In Canada un assaggio di cosa ci aspetta: moneta e identità digitali la più grande minaccia alla libertà
- Sorveglianza di massa e sistema di credito sociale, il modello cinese è già qui
E qui invece un articolo a cui sono particolarmente affezionato, in cui cerco di spiegare l’ideologia collettivista e il ruolo degli intellettuali nel creare masse di zombie disposte ad accettare qualsiasi cosa.
Vieni alla Privacy Week 2022?
Parlando ora di cose belle, fra esattamente 11 giorni inizia la Privacy Week 2022. Un evento organizzato da me e molte altre persone.
Cinque giorni (26-30 settembre) in cui si parlerà di privacy, sicurezza dei dati, Bitcoin, intelligenza artificiale e tanto altro con più di 100 speaker e dozzine di tavole rotonde, interviste, dibattiti e approfondimenti.
L’evento si terrà a Milano in Cariplo Factory presso BASE Via Bergognone, 34.
Il 26 settembre alle 14:30, subito dopo l’apertura, parlerò anch’io. Se sei di Milano, perché non passi a trovarci? Cerca sul sito www.privacyweek.it gli eventi o le giornate che ti piacciono di più e registrati, ti aspettiamo!
Meme del giorno
Attenzione: non è un meme… è stato hackerato il profilo del Ministero e hanno iniziato a spammare news sul merge verso Proof of Shitcoinery di quello scam chiamato Ethereum.
Citazione del giorno
I don't believe we shall ever have a good money again before we take the thing out of the hands of government, that is, we can't take them violently out of the hands of government, all we can do is by some sly roundabout way introduce something that they can't stop.- Friedrich A. Hayek (on Bitcoin)
L’euro ha perso più del 50% del suo valore dal 2001 a oggi. Il dollaro più del 68%. La sterlina inglese ha perso più del 99% del suo valore durante tutto il regno della Regina Elisabetta.
La knowledge base di Privacy Chronicles
Una raccolta degli argomenti trattati in Privacy Chronicles, con link diretto agli articoli. Aggiornata periodicamente. Ultimo aggiornamento: 12.09.2022.
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Sorveglianza digitale
- Comunicazioni elettroniche, ecco come l'UE vuole bypassare la crittografia: Alcuni documenti leaked mostrano le ricerche tecniche commissionate dall'UE per trovare modi di oltrepassare i limiti delle comunicazioni cifrate dei cittadini europei.
- Un chip per controllare il mondo: La storia di come gli Stati Uniti volevano controllare il mondo con un chip, passata ai posteri come "Crypto War". Una storia, che come vedremo, è destinata a ripetersi...
- Abusi sui minori, la nuova scusa per la sorveglianza delle comunicazioni: L'Unione Europea inizia una nuova stagione di lotta agli abusi sessuali sui minori. Ma questo nasconde intenti ben diversi: l'obiettivo è colpire le comunicazioni cifrate.
- Le nuove armi di sorveglianza delle comunicazioni in USA, UK, UE: La guerra alle comunicazioni cifrate è iniziata. Con assoluta convergenza, i paesi occidentali hanno messo in campo le loro nuove armi: EARN IT, Online Safety Bill, Chatcontrol 2.0.
- Chatcontrol: sorveglianza globale delle comunicazioni: La proposta della Commissione europea per "tutelare i minori online" promette di trasformare l'UE nel più grande regime di sorveglianza al mondo.
- Capitalismo di sorveglianza? Non scherziamo: Shoshana Zuboff ha reso popolare il concetto di "capitalismo della sorveglianza". Il fenomeno è reale, ma col capitalismo non ha nulla a che fare. Piuttosto, totalitarismo di sorveglianza.
Sorveglianza fisica
- L'identificazione biometrica uccide: Gli Stati Uniti hanno lasciato in Afghanistan un un tesoro tecnologico che potrebbe portare alla repressione e morte di migliaia di collaborazionisti.
- Videosorveglianza in Italia e percezione di sicurezza: La videosorveglianza viene spesso giustificata sulla base di una generale "percezione di (in)sicurezza" non meglio specificata. Il risultato: vera sorveglianza per combattere falsa insicurezza.
- La sorveglianza fisica in europa: Quando si parla di sorveglianza spesso si immagina quella digitale. Oggi però anche la sorveglianza fisica è ai massimi livelli: trasporti, frontiere, videosorveglianza biometrica.
Social scoring e identità digitale
- 人 而不信,不知其可也 - verso la democrazia di sorveglianza: I sistemi di social scoring sono il punto d'incontro tra paternalismo statale e sorveglianza e di massa. Il risultato è l'annientamento della libertà di autodeterminazione.
- Lo Stato socio occulto di ogni rapporto umano: Con moneta digitale e identità digitale lo Stato diventa socio occulto di ogni rapporto umano e di ogni transazione economica, segnando la fine del significato stesso di libertà.
- Cittadinanza a punti e Stato etico, da Roma a Bologna: Gli incentivi funzionano. Ecco perchè bisogna averne paura e rigettarli con forza, prima di diventare animali sacrificali in un esperimento pavloviano di massa.
- Smart city: sorveglianza ed economia comportamentale, i casi di Venezia e Ivrea: A Venezia, la città diventa un apparato di sorveglianza. A Ivrea un esperimento per sviluppare un modello nazionale di smart city: identità digitale, valutazione dei comportamenti e monete virtuali.
- 21 maggio 2033: Prendo lo smartphone e apro il mio Smart Citizen Wallet. L’indicatore di credito sociale segna 87 punti. Una faccina sorridente mi dice che sono un cittadino modello...
- Sorveglianza, social scoring, modello cinese - un mio articolo su Atlantico Quotidiano: Intellettuali e politici puntano a rendere accettabile anche da noi lo stato di sorveglianza e a farci rinunciare alla privacy. Primi esempi di credito sociale in Italia.
- La Schengen digitale di Colao: Entro il 2023 Colao vuole creare i primi tasselli di una "Schengen digitale" sul modello Green Pass, con ID digitale e app IO. Un passo in più verso il monopolio di Stato delle esperienze umane.
Sorveglianza finanziaria, CBDC, Bitcoin
- Moneta digitale di Stato, poteri illimitati e sorveglianza finanziaria: Banche Centrali e Stati vogliono competere con Bitcoin. Nel farlo, stanno progettando il più grande schema di controllo totalitario mai visto nella storia umana.
- Bitcoin, un layer di privacy contro la sorveglianza statale: È vero che a Bitcoin manca privacy? Per rispondere bisogna guardare all'attuale contesto politico e capire il ruolo del sistema finanziario tradizionale e degli intermediari.
- Antiriciclaggio UE nel settore crypto: guerra all'anonimato e travel-rule: Attacco frontale al settore crypto, con un pacchetto di leggi che propongono sorveglianza totale e aperta discriminazione verso chi tenta di tutelare la propria privacy.
- I nuovi super poteri dell'Agenzia delle Entrate: L'Agenzia delle Entrate somiglia sempre più a un'agenzia di intelligence. I nuovi super-poteri di profilazione e sorveglianza confermano il trend iniziato con la fatturazione elettronica.
- CBDC, Bitcoin, privacy e libertà. Tutto in una live!: Sono stato ospite di Criptovaluta.it per discutere di alcuni temi che ci piacciono tanto. Un'ottima occasione per uscire dagli schemi della newsletter e parlarne insieme! Ecco una sintesi.
- Grazie Panetta, non compro niente: Il dipartimento marketing della BCE cerca di venderci l'euro digitale a tutti i costi. La privacy, non si sa come, è il loro cavallo di battaglia. Grazie, ma no.
- La privacy [non] è per i criminali: L'arresto dello sviluppatore di Tornado Cash è l'ultimo segnale di una guerra sempre più evidente contro privacy e tecnologie per a proteggere l'individuo dallo Stato.
- Per un pugno di dollari: La moneta è la più importante tecnologia umana. Moltissime persone danno per scontata la sua esistenza e natura, ma l'ignoranza sta diventando sempre più pericolosa. È ora di iniziare a riflettere.
Privacy e politica
- Dalla corruzione alla pandemia, colpa della privacy?: Dalla mancanza di dati per la lotta alla corruzione fino alla gestione della pandemia. Ultimamente sembra che la colpa di ogni fallimento di Stato sia la privacy delle persone.
- OMS, linee guida etiche sul green pass, un commento: L'OMS mostra la strada sull'uso dei "green pass". Spoiler: l'Italia sta facendo l'esatto contrario di quanto raccomandato, ma non è una sorpresa.
- Perchè la politica non parla di privacy: E quando lo fa, è per svilire e ostracizzare un diritto umano universale. Ma perché?
- La peggior riforma del Codice Privacy: Il "decreto capienze" è stato convertito in lege dal Senato e dalla Camera. Ecco una sintesi di cosa cambierà, in peggio, in Italia e perché avremo meno tutele sulla nostra privacy.
- L'ossessione tedesca per Telegram e la censura: Da tempo la Germania è impegnata in una campagna politica contro Telegram, in cui vorrebbe anche il supporto dell'UE. Ma Telegram è solo il sintomo di un problema più grande...
- DL 127 e green pass sul lavoro, rischi privacy e disfunzioni logiche: Il Parlamento conferma che il green pass è uno strumento inutile, che può tranquillamente essere archiviato per mesi senza controllo
- Se l'Agenzia delle Entrate tratta dati sanitari è un problema: Sarà l'Agenzia delle Entrate a sanzionare in caso di violazione dell'obbligo vaccinale. Ecco perché è un grave problema, che va ben oltre la questione covid.
- Il green pass eterno e i nuovi poteri predittivi del Ministero della Salute: Dal 1 aprile diminuirà l'uso del green pass. Ma sarà eliminato del tutto? La legge dice un'altra cosa. Nel frattempo, il Ministero della Salute inizia a usare i suoi nuovi poteri predittivi.
- Europol e i nuovi poteri di scambio dati biometrici tra forze di polizia: Il pacchetto UE per la collaborazione tra forze di polizia rischia di farci diventare codici a barre con le gambe.
- Digital Services Act, l'arma finale dei "regolatori" della libertà di parola: Elon Musk acquista Twitter e - manco a farlo apposta - in UE viene approvato il Digital Services Act, un'arma che gli è già stata puntata contro, pronta a essere usata.
- Elezioni? Tranquilli, tutti aumenteranno sorveglianza e controllo sociale: Cambiano i partiti e le proposte, ma una verità rimane assoluta nel tempo: ogni movimento statalista non potrà che aumentare la sorveglianza di massa e il controllo sociale.
Great Reset e World Economic Forum
- Pronti per la cyberpandemia?: Tra cybercriminali e cyberwarfare, gli attacchi cibernetici sembrano essere un ottimo trampolino di lancio per una serie di misure globali liberticide in nome della "sicurezza".
- Smart cities e ingegneria sociale, la città che plasma l'Uomo: Le città intelligenti, attraverso un sistema di estrazione violenta di dati, rischiano di ribaltare un paradigma millenario: non più l'Uomo che plasma la città, ma la città che plasma l'Uomo.
- Davos è in Svizzera o in Cina?: Il World Economic Forum e i "leader" che ogni anno si riuniscono a Davos sono ammaliati dal modello cinese: sorveglianza e controllo totale del mondo digitale.
Ragionamenti su privacy e libertà
- Cypherpunk e Crypto-anarchia, l'ideologia che ha cambiato il mondo: Alzati, non hai nulla da perdere se non le recinzioni di filo spinato che ti circondano!
- Che significa privacy?: Una breve storia della privacy, dal 1890 ai giorni nostri, per capire davvero il significato di questo termine così abusato e travisato.
- Aborto? Questione di privacy e capitalismo: La questione dell'aborto può essere risolta solo con libero mercato, tutela della proprietà e della privacy. Ogni alternativa porta alla violenza e alla negazione della libertà delle persone.
Rubriche interne
Non finisce qui! Nella newsletter ci sono anche tre rubriche interne in cui parlo di argomenti leggermente diversi. Puoi leggere gli articoli delle rubriche direttamente nella loro sezione specifica, cliccando qui sotto oppure attraverso il menù che trovi sul sito.
Purple Dragon, la rubrica di Privacy Chronicles in cui sono affrontati argomenti più tecnici, cercando di dare informazioni utili a proteggere in modo pianificato e consapevole privacy, identità, e informazioni sensibili.
Lettere Libertarie, la rubrica in cui in cui parlo di temi e concetti legati alla filosofia e ideologia libertaria che ispirano molto del pensiero dietro a Privacy Chronicles. La privacy oggi è un pilastro della libertà: per capire la libertà bisogna capire la privacy, e viceversa.
Frammenti, la rubrica in cui commento brevemente le notizie più interessanti della settimana. Un modo leggero e meno impegnativo di leggere Privacy Chronicles. Ogni frammento contiene anche un meme e una citazione.
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VPN: a che serve, quali sono i rischi e come scegliere il miglior provider
Alzi la mano chi usa una VPN. Ormai è uno strumento diventato di uso comune, con tantissimi servizi diversi e piani di abbonamento di ogni tipo. Se comprare un servizio VPN è diventato facilissimo, non lo è altrettanto capire quale possa essere quello giusto, soprattutto quando non è ben chiaro il funzionamento di una VPN e quali possono essere i rischi.
Oggi cercherò di spiegare in modo semplice cosa fa (e non fa) una VPN, quali sono le principali minacce a cui andiamo incontro e quali possono essere i criteri per decidere il provider migliore.
Cosa fa una VPN?
Nella normalità, quando navighiamo online sono gli Internet Service Provider (come Tim, Vodafone, Fastweb, ecc.) che ricevono le nostre richieste di connessione e le indirizzano al server di destinazione. Chiaramente, questo significa che nei confronti del nostro ISP siamo completamente trasparenti: sanno esattamente cosa facciamo e conoscono la nostra identità.
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Torna feroce l’austerità europea contro i lavoratori e i poveri
"Ma soprattutto la decisione della BCE annuncia il ritorno ai patti di stabilità che distruggono la civiltà. Il commissario Gentiloni infatti ha già annunciato che gradualmente si tornerà ad essi e che in ogni caso paesi come l’Italia dovranno cominciare a mettersi a posto coi conti. Cioè a tagliare ancora servizi pubblici e sociali. Mentre si aumentano le spese militari. Come sta già facendo Draghi, che di questa politica di austerità europea e guerra americana è il primo rappresentante in Italia."
contropiano.org/news/politica-…
Torna feroce l’austerità europea contro i lavoratori e i poveri - Contropiano
La decisione della Banca Centrale Europea di alzare dello 0,75 il tasso di sconto è un atto di feroce austerità contro tutti i popoli europei.Redazione Contropiano (Contropiano)
Internet e social: la dose giusta per gli adolescenti. Il post di Carlo Venturini sull'Almanacco della Scienza
Sabrina Molinaro dell’Istituto di fisiologia clinica e Giorgia Bassi dell’Istituto di informatica e telematica del Cnr spiegano perché è importante che gli adolescenti riducano il tempo trascorso in Rete, utilizzando Internet e i social network. E fondamentale è anche il ruolo dei genitori, che vanno coinvolti nell’educazione digitale
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La matematica non serve a niente. Tranne che per...
Ho incontrato su TW il poster che trovate qui sotto, creato dal laboratorio di matematica Raphael Salem dell’università di Rouen, per scaricarlo in formato .pdf: https://sorciersdesalem.math.cnrs.fr/Posters/PosterLesMathsCaSertARien.pdf
Fa parte di una bella raccolta di poster di argomento matematico che trovate qui:
https://sorciersdesalem.math.cnrs.fr/Posters/posters.html
È pubblicato su una pagina che si intitola “Les Sorciers de Salem” con un gioco di parole che allude alle streghe (sorcières) di Salem.
Nel sito c’è anche una pagina con una versione interattiva del poster che rimanda all’approfondimento di alcuni degli usi della matematica (in francese):
sorciersdesalem.math.cnrs.fr/S…
Qui sotto la traduzione del testo contenuto nel poster.
La matematica non serve a niente.
Tranne che per..
Comprendere il corso delle stelle
Fare previsioni del tempo
Misurare il mondo
Suddividere in modo equo
Proteggere i nostri segreti
Trovare il percorso più breve
Ascoltare la musica
Costruire ponti
Decifrare i big data
Evitare gli ingorghi
Diagnosticare e curare in modo più efficace
Organizzare una rete di comunicazioni
Navigare in Internet
Sviluppare l'intelligenza artificiale (e la nostra)
Fotografare le farfalle
Decodificare il DNA
Anticipare gli effetti del caso
Rilevare e correggere gli errori
Modellizzare lo scioglimento dei ghiacciai
Immaginare altri universi
Meravigliarsi per la bellezza dei frattali
Migliorare le prestazioni sportive
Far volare gli aerei
Valutare le nostre possibilità di vincere alla lotteria
Adattare una ricetta al numero di ospiti
Ottimizzare... Analizzare... Decidere... Stimare... Creare... Giocare... Esplorare… Simulare... Calcolare… Vedere... Disegnare... Argomentare...Difendere... Programmare... Esprimere....
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Fr.#08 / p a y n o m i n d
Pagare = pensare
Al Baltic Honeybadger 2022, conferenza europea su Bitcoin tenutasi a Riga la scorsa settimana, Giacomo Zucco ha presentato una fantastica slide che recitava: “Non sono d’accordo con ciò che paghi, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto di pagarlo”.
La simpatica revisione della famosa frase di Evelyn Beatrice Hall (spesso attribuita a Voltaire) esprime un principio vero fin dalla preistoria e di cui ho parlato molto spesso negli ultimi mesi: le transazioni economiche sono una concretizzazione della libertà di pensiero. Il pagamento è l’azione che segue al pensiero; è il modo in cui esprimiamo la nostra libertà di autodeterminazione e capacità di agire sulla base della nostra libertà di pensare, dando così un valore al pensiero e alle azioni altrui.
Pensare però significa anche a dissentire. Quando tante persone contemporaneamente decidono di usare una nuova moneta privata, fuori dal monopolio dello stato, per esprimere il loro dissenso, ecco che iniziano i problemi.
È il motivo per cui tutti gli stati del mondo sono oggi occupati a progettare e sviluppare la prossima evoluzione della moneta statale, le Central Bank Digital Currencies (CBDC). Le CBDC offrono agli stati il potere di sorvegliare e censurare ogni transazione economica per impostazione predefinita, che equivale alla capacità di controllare il pensiero ed espropriare ogni esperienza umana. Con le CBDC la libertà di pensiero diventerà un artificio vuoto di ogni significato.
Non lasciate che una dozzina di burocrati con deliri di onnipotenza possano privarvi della vostra libertà di pagare/pensare senza ingerenze arbitrarie. C’è un’alternativa a questa distopia. Sfruttiamola.
Il sogno cinese di Klaus Schwab e del WEF
Tutti sappiamo che il World Economic Forum tiene i suoi meeting annuali a Davos, in Svizzera. Diversamente, scopro solo in questi giorni che esiste un secondo meeting annuale del WEF - in Cina, nella città di Dalian, che dal 2007 ospita il “Summer Davos”.
Robert Malone nella sua newsletter riporta alcuni dei temi trattati nel Summer Davos 2022, come: Using 5G Responsibly; Climate Change: The Next Financial Crisis?; Rethinking Capitalism and How to Tax Global Business; Accelerating the Cleantech Transition; and Going Beyond a Trade War.
Interessante che in Cina si discuta della prossima crisi finanziaria e di come “ripensare” il capitalismo mentre in Svizzera si discuteva di pagamenti digitali, identità digitale e controllo di Internet, no?
Schwab è sempre stato ammaliato dal sogno cinese, come lo chiamò lui stesso nel 2017 - quando invitò il presidente Xi Jinping a parlare al forum di Davos.
Il presidente cinese fece un lungo discorso sull’economia globale e sul ruolo della Cina in seguito all’ingresso nella World Trade Organization. La cosa più interessante di tutte è che leggendo le sue parole non posso far altro che pensare che oggi potrebbe essere tranquillamente il manifesto statalista di qualsiasi governo occidentale. Un estratto:
We should foster a culture that values diligence, frugality and enterprise and respects the fruits of hard work of all. Priority should be given to addressing poverty, unemployment, the widening income gap and the concerns of the disadvantaged to promote social equity and justice. It is important to protect the environment while pursuing economic and social progress so as to achieve harmony between man and nature and between man and society. The 2030 Agenda for Sustainable Development should be implemented to realize balanced development across the world.
Schwab fu così entusiasta che arrivò ad affermare che la visione di Xi Jinping incarnava perfettamente il suo sogno di creare un nuovo mondo interdipendente, equo e inclusivo. A distanza di cinque anni, possiamo dire che Schwab non scherzava.
E dire che quando mi chiedevo, a giugno, se “Davos fosse in Svizzera o in Cina”, pensavo di aver usato una metafora.
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Privacy Chronicles - Fuck your chinese dream
Vieni alla Privacy Week 2022?
La Privacy Week è la seconda edizione di un evento che sto organizzando insieme a molte altre persone, di cui sono molto orgoglioso. È un evento che vorrebbe diventare il punto di riferimento nazionale per parlare di privacy, cybersecurity, nuove tecnologie e diritti umani. Si parlerà anche di Bitcoin e criptovalute.
Si terrà a Milano e in streaming dal 26 al 30 settembre, con più di 50 incontri, talk, webinar, forum, interviste, dibattiti e oltre 90 relatori tra professori, ricercatori, avvocati, tecnici, giornalisti, scrittori, manager, attivisti, filosofi e sociologi.
Lunedì 26 settembre farò anch’io un breve intervento intitolato “Orizzonte 2030, cittadini o codici a barre?”. Mi piacerebbe invitare qualcuno di voi lunedì, chi sarà in zona Milano, per conoscervi e farvi conoscere la Privacy Week.
Per partecipare è necessaria la registrazione dal sito web. Se avete domande o non vi è chiaro qualcosa contattatemi pure via email!
Meme del giorno
Citazione del giorno
If you don’t believe it or don’t get it, I don’t have the time to try to convince you, sorry.―Satoshi Nakamoto
PROVA AD ASCOLTARE LA MUSICA CON UN DIVERSO APPROCCIO: DIVENTA UN NOSTRO COLLABORATORE
PROVA AD ASCOLTARE LA MUSICA CON UN DIVERSO APPROCCIO: DIVENTA UN NOSTRO COLLABORATORE
Crescere, in tutti i sensi, è di per sé un fatto positivo ma qualche problema in fondo lo crea sempre.
Così come per le mamme, che devono che devono costantemente rinnovare il guardaroba dei figli per adeguare l’abbigliamento al loro sviluppo fisico, anche per In Your Eyes la costante crescita di contatti riscontrata negli ultimi anni comporta il dover affrontare un “piacevole” problema: quello di far fronte alle numerose richieste di recensione che ci pervengono ogni giorno.
Come sapete, noi non ci poniamo limiti di genere per cui, se su alcuni siamo abbastanza coperti, su altri facciamo oggettivamente fatica a prendere in carico tutto il materiale.
Soprattutto per quanto riguarda l’elettronica, il rapporto tra il numero di dischi da recensire e quelli effettivamente soddisfatti è decisamente sfavorevole: è proprio qui che avremmo bisogno di nuova linfa, sotto forma di qualcuno che, alla propria passione per la musica, voglia abbinare quella di rendere partecipi gli altri delle proprie sensazioni , ma è inutile dirvi che, anche se foste appassionati ed esperti di altri generi, saremmo comunque ben felici di accogliervi nella nostra famiglia.
Ovviamente non ci servono persone che vogliano intraprendere questa attività in maniera eccessivamente saltuaria e discontinua: il nostro target individuale si attesta attorno ad un minimo di 4-5 recensioni mese, comunque non molte se pensiamo che si tratterebbe di scriverne almeno una ogni settimana, senza contare che un appassionato (con la A maiuscola) almeno un’oretta al giorno per ascoltare musica la trova sempre e comunque.
Se pensate d’essere in grado di garantire ragionevolmente quanto richiesto, fatevi avanti, anche se non avete mai fatto alcuna esperienza del genere in passato; nel ricordarvi che tutti coloro che operano nella nostra webzine non ci guadagnano un centesimo e che la vera ricompensa è quella di intraprendere un hobby che consente di interagire direttamente con musicisti, etichette discografiche ed agenzie di promozione, vi invitiamo a scrivere all’ indirizzo
info@iyezine.com
Successivamente verrete contattati da chi si occupa della pianificazione e della pubblicazione dei contenuti, per entrare maggiormente nei dettagli della collaborazione.
Fatevi un regalo, provate a trasformare la vostra passione per la musica in qualcosa di ancora più stimolante …
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Lacrime di sangue (L’étrange couleur des larmes de ton corps) di Bruno Forzani e Hélène Cattet [2013]
Della coppia artistica Forzani-Cattet ero fermo al solo “Amer”, debutto sulla lunga distanza datato 2009, visto, tra l’altro, in un momento piuttosto confuso della mia vita, e quindi apprezzato meno del suo effettivo valore. Nei giorni scorsi, soffocato dalla canicola estiva, ho pensato che potessero essere maturi i tempi per una seconda possibilità, e mi sono scaricato “Lacrime di sangue”, il loro secondo lungometraggio.
!cinema_serietv
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Instagram - La fiera della vanità
Grazie a un tweet di @Alexis Kauffmann, ho trovato su Arte questo documentario: “Instagram - La foire aux vanités” sulla nascita, l’evoluzione, l’enorme diffusione di Instagram, i meccanismi che ne regolano il funzionamento e l’impatto negativo che ha sui suoi utenti. Considerando anche il fatto del grandissimo numero di giovani che utilizzano questo social network (quasi tutti i miei studenti, ad esempio), il documentario offre, secondo me, diversi spunti di analisi di grande interesse.
C’è anche una versione in lingua originale con sottotitoli in italiano, la si trova qui: https://www.arte.tv/it/videos/095729-000-A/instagram-la-fiera-virtuale-delle-vanita/
Il documentario è disponibile in rete fino al 28.10. 2022.
Qui sotto, trovate la traduzione dell’introduzione alla versione francese, più completa e più chiara rispetto a quella italiana, nella versione in tedesco il titolo è ancora più esplicito: “Instagram – Il social network tossico”.
Lanciato poco più di dieci anni fa, il social network Instagram ha conquistato il mondo. Questa approfondita indagine analizza i meccanismi della sua ascesa e ne evidenzia gli effetti deleteri.
Due miliardi di utenti attivi al mese, 100 milioni di video e foto condivisi ogni giorno: lanciato nell'autunno del 2010, nel cuore della Silicon Valley, da Kevin Systrom e Mike Krieger, due studenti dell'Università di Stanford, il social network Instagram ha conosciuto un'ascesa fulminante. Sfruttando lo sviluppo della fotografia mobile, l'applicazione, inizialmente pensata per modificare (grazie ai suoi famosi filtri) e condividere le foto, ha rapidamente attratto le celebrità e attirato l'attenzione dei giganti digitali.
Nel 2012 Mark Zuckerberg, a capo di Facebook, ne ha intuito il potenziale commerciale e l'ha acquistata per l'incredibile cifra di un miliardo di dollari. Due anni dopo, lsul sito è comparsa a pubblicità, portando a un'esplosione dell'influencer marketing. Da quel momento in poi i marchi si sono rivolti alle personalità più seguite per promuovere i loro prodotti. Le star con milioni di abbonati, come Cristiano Ronaldo o Kim Kardashian, guadagnano cifre astronomiche, mentre in fondo alla gerarchia, soggetti a una concorrenza spietata, i "nano-influencer" si accontentano di contratti pagati in natura o di benefit promozionali.
Trasformata in un gigantesco centro commerciale, la rete dà in pasto ai suoi utenti visioni modificate della realtà, con corpi giovani e svestiti, luoghi turistici che vengono immediatamente fpresi d’assalto e immagini di cibo esteticamente gradevoli, etichettate come "food porn". Conseguenze: la chirurgia estetica tra i giovani è in aumento, facendo arricchire professionisti senza scrupoli, mentre l'ansia e la depressione aumentano in modo preoccupante tra gli adolescenti, che sono particolarmente permeabili a questi ideali standardizzati.
La tirannia
Messa sotto accusa per i suoi eccessi, Instagram ha tuttavia trovato una seconda possibilità durante la pandemia, diventando un luogo per l'espressione artistica, l'intimità e le lotte delle minoranze. Partendo dalla sua nascita fino alla sua recente evoluzione, l’autore, Olivier Lemaire (Le musée et le milliardaire anticonformiste, Let’s Dance) si avvale di una serie di testimonianze (l'influencer Maya Borsali, il "Dr. Miami", chirurgo star dei social network, il sociologo Dominique Boullier e Sarah Frier, autrice di No Filter: The Inside Story of Instagram, oltre alle famiglie di adolescenti vittime di questa tirannia delle immagini) per decifrare l'influenza di una rete che plasma le nostre vite, sconvolge la nostra economia e ridisegna il nostro rapporto con la realtà, spesso in peggio.
Diretto da: Olivier Lemaire
Paese: Francia
Anno: 2022
@informapirata :privacypride: @Le Alternative @maupao @Scuola - Gruppo Fediverso
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La crisi del sistema politico: parlamentarismo, ordoliberismo, tecnocrazia | La Fionda
"La crisi del sistema politico non investe solo il parlamentarismo o la tenuta delle istituzioni; sono piuttosto i rappresentati, le classi sociali meno abbienti i soggetti maggiormente colpiti dall’ordoliberismo e da una democrazia plasmata sui principi tecnocratici."
Confessioni di una maschera “Il crepuscolo degli Dei”
Pensare che qualcuno ancora non è riuscito a capire la differenza che c’è tra i social network e la realtà, è un qualcosa che mi annichilisce, sotto tutti i punti di vista. Non è ancora stato creato un antidepressivo in grado di aiutarmi a rialzarmi dalla catatonia che mi assale ogni volta che realizzo quanto sia radicata l’idea che i due contesti siano sullo stesso piano.
In queste giornate estive l’idea che si possa anche solo pensare di fare politica attraverso la rete, e in particolare, anzi, in maniera quasi esclusiva, grazie ai social network, mi fa capire una volta di più come mai la situazione sociale italiana sia inevitabilmente indirizzata verso un tracollo che, per certi versi, mi spingo a considerare, pur se a malincuore, meritato. Toccando il fondo, come forse mai in passato, riusciremo finalmente a capire che c’è un mondo oltre lo schermo dei nostri cellulari, e che questo mondo è infinitesimamente distante da quello dorato dei social network? Ho ancora forti dubbi in merito, ma una piccola speranza la conservo.
iyezine.com/confessioni-di-una…
!news !eticadigitale !politica
Fr.#07 / c o m p l y
Noi tutti siamo la Cina
Chi sono i cinesi? Sono alieni? Zombie lobotomizzati? Servi a cui è stato fatto il lavaggio del cervello?
No amici miei, i cinesi sono persone normali, che lavorano, hanno una famiglia, nel tempo libero passeggiano, siedono al bar, parlano con gli amici, fanno shopping. Persone normali, con vite normali. Come noi.
Loro sono come noi. E noi, beh, siamo loro - ma nel passato. Mi spiego meglio. La Cina oggi è un incubo socialista tecnocratico; non perché i cinesi siano dei rammolliti senza capacità di pensiero o perché abbiano un modo di pensare diverso dal nostro. No, semplicemente il loro governo ha iniziato molto prima un processo che da noi ha invece avuto inizio solo negli ultimi anni.
Fonte: twitter.com/songpinganq
E allora, non stupiamoci davanti alle immagini di droni che pattugliano città, strade e case dall’alto. Non stupiamoci se le persone ritratte nei video e nelle immagini, che guardiamo come se fossero un film, obbediscono pazientemente agli ordini impartiti dall’autorità che li intima di rimanere chiusi in casa, nonostante il rischio concreto di morire di fame e sete.
Fonte: twitter.com/songpinganq
Non stupiamoci se i bambini sono trattati come animali con QR code al collo, obbidientemente in fila per un tampone che ancora oggi deve essere fatto da tutta la popolazione ogni due giorni per mantenere il privilegio di vivere in società.
Non stupiamoci di sapere che in Cina il contante è quasi sparito del tutto, che ogni cittadino è dotato di un’identità digitale collegata al covid pass e al conto corrente, che con un click possono essere bloccati dal governo a chi la pensa diversamente.
Privacy Chronicles è una newsletter indipendente che esiste grazie alle decine di persone che hanno scelto di abbonarsi.
Se ti piace quello che scrivo e vuoi valorizzare il mio lavoro, perché non ti abboni anche tu?
Privacy Chronicles - Privacy & Libertà
Divergente
Non temete, stiamo iniziando a recuperare il distacco con la Cina!
La Casa Bianca ci ricorda infatti che chiunque la pensi diversamente dalla maggioranza sarà considerato un estremista. Sappiamo tutti come alla Casa Bianca piaccia gestire gli “estremisti” dal 2001 a oggi.
Fonte: Disclose.tv
Non ci sarà più alcuna differenza tra noi e i cinesi quando gli stati occidentali avranno finalmente a disposizione tutte le leggi per il controllo e sorveglianza delle comunicazioni e di Internet, che sono in discussione in questo momento.
Non ci sarà più alcuna differenza quando ognuno di noi sarà dotato di identità digitale connessa a ogni servizio pubblico e finanziario; quando avranno il potere di accendere e spegnere i conti corrente a chiunque con un click; quando l’energia sarà razionata, la disoccupazione sarà alle stelle e bisognerà bloccare le proteste sul nascere.
E infine non ci sarà alcuna differenza quando inizieranno a perseguire chiunque cercherà di proteggere la propria privacy e vita privata, nonostante tutto. D’altronde, la maggior parte della gente crede fermamente di non avere nulla da nascondere, tu invece, che la pensi diversamente… cosa stai nascondendo?
Immagine del discorso di ieri di Biden a Philadephia, in cui ha esortato gli americani a combattere gli estremismi per difendere la democrazia. Come dici? Ricorda il cancelliere supremo di V per Vendetta? Nahhh
Una breve intervista
In questi giorni sono stato intervistato da Matrice Digitale, con alcune domande molto interessanti. Abbiamo parlato di Cypherpunk, anarco-capitalismo, pistole, sorveglianza di massa e social scoring. Insomma difficile fare meglio di così.
Qui il link, per chi volesse leggerla.
Meme del giorno
Citazione del giorno
“My philosophy, in essence, is the concept of man as a heroic being, with his own happiness as the moral purpose of his life, with productive achievement as his noblest activity, and reason as his only absolute.”
― Ayn Rand
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informapirata ⁂ reshared this.
Non è possibile perché quella è una funziona ereditata da ActivityPub, mentre Friendica pubblica anche col protocollo di Diaspora il quale non supporta questa funzione. Che comunque è stata richiesta EONI fa e probabilmente è nella loro 'to-do-list" ma non è una priorità.
Personalmente se aggiungere questa funzione signfica sacrificare ulteriormente la velocità con cui si accede ai nodi e vari sottonodi preferisco non averla...
Poliverso - notizie dal Fediverso ⁂ likes this.
Twitter introduce le cerchie, per consentire agli utenti di twittare solo a ristrette cerchie di contatti.
Ah, #Friendica già lo fa... 😁
blog.twitter.com/en_us/topics/…
Introducing Twitter Circle, a new way to Tweet to a smaller crowd
With Twitter Circle, people now have the flexibility to choose who can see and engage with their content on a Tweet-by-Tweet basis.blog.twitter.com
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Il capitale, la politica, la crisi
«Il capitale ha già “scelto” l’unica soluzione possibile per venirne fuori.
La guerra, per accaparrarsi materie prime e mercati senza i quali non ci stanno profitti.
E senza profitti il capitale muore.
La guerra, per liberarsi delle eccedenze di merci invendibili e di merce umana che non riesce più a mantenere.»
La piazza virtuale - Come costruire in rete spazi di incontro e discussione realmente pubblici? L'articolo di @violastefanello su @iltascabile
LA PIAZZA VIRTUALE - COME COSTRUIRE IN RETE SPAZI DI INCONTRO E DISCUSSIONE REALMENTE PUBBLICI?
A fine aprile, parlando dei motivi che lo stavano spingendo a comprare Twitter, Elon Musk in un TED Talk diceva che la piattaforma “è diventata di fatto la piazza cittadina”. Nel marzo del 2019, Mark Zuckerberg aveva usato la stessa immagine quando affermava che “negli ultimi 15 anni, Facebook e Instagram hanno aiutato le persone a connettersi con amici, comunità e interessi nell’equivalente digitale di una piazza cittadina”.
Continua: iltascabile.com/societa/piazza…
La piazza virtuale - Il Tascabile
Come costruire in rete spazi di incontro e discussione realmente pubblici?Il Tascabile
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"Non ho paura e non pago il pizzo."
L’imprenditore Libero Grassi, attraverso una lettera inviata al Giornale di #Sicilia alzava la testa contro la mafia, ribellandosi apertamente alla violenza di Cosa nostra.
Denunciare il racket, un coraggio che Grassi pagherà con la propria vita qualche mese dopo, il 29 agosto del 1991 a #Palermo.
Il suo coraggio contribuì a dotare l’Italia di uno strumento a favore degli imprenditori coraggiosi, il varo del decreto che porta alla legge anti-racket 172.
rag. Gustavino Bevilacqua
in reply to Informa Pirata • • •È sempre così: chi prova a segnalare situazioni di pericolo è accusato di essere un menagramo che disturba l'allegro party.
Anche i cittadini fanno la loro parte, votando politici che non "sprecano" soldi per la prevenzione ma li destinano a scopi più nobili, tipo campi da calcio.
Informa Pirata likes this.
Informa Pirata reshared this.
Informa Pirata
in reply to rag. Gustavino Bevilacqua • •reshared this
rag. Gustavino Bevilacqua, dibi58 e ModestinoSycamore reshared this.