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La scorsa settimana, i leader dei gruppi politici del Parlamento europeo hanno concordato una “Dichiarazione europea sui diritti digitali e principi per il decennio digitale” . La firma da parte del Presidente del Parlamento è considerata una formalità.[1] Secondo il vicepresidente dell’UE Margrethe Vestager, il testo intende servire da punto di riferimento e guida per i decisori politici. L’...


Trapelato un documento sulla strategia sanitaria globale della Commissione per espandere il ruolo dell'UE a livello mondiale


Trapelato un documento sulla strategia sanitaria globale della Commissione per espandere il ruolo dell'UE a livello mondiale

!Notizie dall'Italia e dal mondo

La Commissione europea vuole che gli Stati membri dell'UE svolgano lo stesso ruolo decisivo che hanno avuto nella risposta globale alla pandemia di COVID-19, replicando il ruolo guida dell'UE nelle future sfide sanitarie.

La salute delle persone, i sistemi sanitari e le minacce per la salute sono al centro della nuova comunicazione sulla strategia sanitaria globale dell'UE che l'esecutivo dell'UE dovrebbe presentare mercoledì (30 novembre).

La strategia mira a garantire il ruolo centrale dell'UE nel dibattito sulla salute globale e fa seguito a una comunicazione che risale al 2010.

"Il messaggio principale di questa strategia è che l'UE intende riaffermare la propria responsabilità e rafforzare la propria leadership nell'interesse dei più elevati standard di salute raggiungibili, basati su valori fondamentali, come la solidarietà e l'equità, e il rispetto dei diritti umani",


ha scritto la Commissione in una recente bozza della strategia, visionata da EURACTIV.

Di Giedre Peseckyte su #Euractiv

euractiv.com/section/health-co…



Corea del Nord: l’ora della accettazione nucleare


Dobbiamo semplicemente trattare la Corea del Nord così com'è, piuttosto che come vorremmo che fosse, si sostiene in ambienti di Washington e Seoul. Accettare la Corea del Nord come Stato nucleare comporta rischi e opportunità. Intanto Biden non sembra considerare la questione nordcoreana meritevole di un grande impegno politico

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Chi deve sentirsi responsabile


Va dato atto all’esecutivo di aver fornito una risposta tempestiva, almeno per l’emergenza immediata. E di avere evitato di entrare nel merito della polemica che subito si è affacciata sulla stampa. Dove i titoli più frequenti hanno parlato di una «traged

Va dato atto all’esecutivo di aver fornito una risposta tempestiva, almeno per l’emergenza immediata. E di avere evitato di entrare nel merito della polemica che subito si è affacciata sulla stampa. Dove i titoli più frequenti hanno parlato di una «tragedia annunciata». Con riferimenti fin troppo espliciti alle due cause principali, strettamente intrecciate, dissesto idrogeologico e abusivismo edilizio: quasi trentamila richieste di condono su sessantamila abitazioni nell’isola – come ha ricordato Giuseppe Conte intervistato da Lucia Annunziata. Certo, poi ci sono i complici.

I ritardi negli interventi pubblici con stanziamenti già disponibili, e una burocrazia con passo di lumaca che non consente di dipanare matassa di ciò che potrebbe essere sanato e ciò che invece andrebbe abbattuto, prima che ci pensi l’alluvione. Ma ora, puntare il dito a cosa serve? Davvero c’è qualcuno che pensa di aver una via d’uscita?

Ciò che colpisce è l’ampiezza ormai strutturale del problema: un’isola – una delle più belle del Mediterraneo – trasformata in pochi decenni in un resort globale, con ogni anfratto finalizzato all’unica impresa fruttuosa, quella del mattone turistico. A dispetto di una conformazione organica che molto poco si presta allo scopo.

Basta guardare la mole imponente del monte Epomeo che, con balze scoscese, domina i paesi che si scavano – letteralmente – un po’ di spazio tra le sue pendici e il mare, per capire quanto sia precario l’equilibrio del gioiello estetico che richiama ogni anno centinaia di migliaia di visitatori.

Al punto in cui siamo, cosa si può fare? Passati i primi giorni di dolore per queste vite straziate dal fango, è sperabile che non si aggiunga al lutto la beffa di una disputa ideologica che non avrà mai un verdetto ragionevole. Già, su qualche giornale del Nord, si è affacciata la reprimenda sui meridionali extra-legem. Solleticando una reazione razzista magari in quegli stessi lettori che, d’estate, vorrebbero avere servizi all-inclusive a basso costo, e che certo non si domanderanno se tutte le licenze sono in ordine Mentre sulla stampa di sinistra si rispolverano leggi trascurate e/o inapplicate, che dovrebbero garantirci (?!) la salvaguardia dell’ambiente. Magari insinuando che il governo di centrodestra in carica volentieri le metterebbe in naftalina.

Senza, però, riuscire mai a calcolare quali sarebbero i costi effettivi – finanziari ed amministrativi – che renderebbe almeno in parte applicabile l’obiettivo di messa in sicurezza di una penisola pervicacemente saccheggiata. E, una volta calcolati i costi, spiegare chi pagherebbe il conto.

Forse, dobbiamo rassegnarci a riconoscere che che l’Italia è molto più simile all’America che ai paesi nordeuropei che vorremmo prendere a modello. Ogni volta che – con implacabile regolarità stagionale – siti web e televisione si riempiono delle devastazioni degli incendi californiani e delle inondazioni dei cicloni che spazzano le coste della Florida, la mia istintiva reazione di cittadino europeo mi fa sbattere su due domande: come è possibile che migliaia di abitanti siano stati colti impreparati, e chi pagherà per questi danni? Poi, contro il mio istinto e controvoglia, mi ripeto la spiegazione che chiunque frequenti quel paese conosce. E che si racchiude in due principi, due abiti culturali e sociali.

Il primo comandamento è che suae quisque fortunae faber est. Ciascuno è artefice del proprio destino. È il cosiddetto credo liberale, che dai tempi della frontiera è il motore, nel bene e nel male, del progresso – e regresso – americano.

In molte zone della Florida, una casa è esposta a rischiosissimi eventi atmosferici, che – per chi è in grado di pagare – portano i prezzi delle assicurazioni alle stelle. Chi sceglie di vivere in quei posti, è consapevole dei rischi che corre. E, in ogni caso, non si aspetta che il governo se ne faccia carico. Questo è il secondo comandamento. Con un importante corollario.

Se poco o niente ci si può aspettare dal governo statale o federale, molto arriva in tantissimi casi dalla generosità dei soccorsi volontari. Sono le comunità locali la vera risorsa nei momenti di maggiore difficoltà.

Forse, l’America resta un mondo diverso. Ed è giusto che noi si continui a cercare altre soluzioni, altre strade. Ma la piega che sta prendendo il mondo sembra indicare almeno un punto fermo. La coperta statale si è ristretta. È bene che ciascuno sia pronto ad assumersi le proprie responsabilità.

Il Mattino

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Nelle città cinesi si moltiplicano le manifestazioni di protesta contro le restrizioni anti Covid. È la più grande sfida all’autorità nell’era di Xi Jinping.


La Cina sta abbandonando il bilanciamento tra Iran e Arabia Saudita?


Nulla suggerisce che i cinesi stiano scegliendo l'Arabia Saudita rispetto all'Iran, poiché entrambi i Paesi hanno un significato per la Cina. A nessuno dei due Pechino può rinunciare, ma all'Iran in modo particolare

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EU Declaration on Digital Rights agreed


Last week, the leaders of the European Parliament’s political groups agreed to a „European Declaration on Digital Rights and Principles for the Digital Decade”. The signing by the … https://www.patrick-breyer.de/wp-content/uploads/2022/11/Streamlined-tex

Last week, the leaders of the European Parliament’s political groups agreed to a „European Declaration on Digital Rights and Principles for the Digital Decade”. The signing by the President of the Parliament is considered a formality.[1] According to EU Vice-President Margrethe Vestager, the text is intended to serve as a benchmark and guide for political decision-makers.

MEP Patrick Breyer (Pirate Party) comments on the text:

“The declaration promises ‘effective protection of communications against access by unauthorised third parties’ and protection against illegal surveillance. The promise to promote interoperability, transparency, open technologies and standards is also a positive achievement. However, the plans for indiscriminate scanning of private communications („chat control“) and the blanket data retention laws in force in many European countries call into question the credibility of the agreed commitments.

Our attempt to enshrine a right to encryption and anonymity as well as a rejection of indiscriminate data retention failed due to resistance of governments and the EU Commission. Instead, strange compromises such as the promise to ban (already) unlawful surveillance were agreed.

To justify its plans to attack net neutrality by introducing internet access fees, the EU Commission wrongly refers to the new declaration. According to it, appropriate framework conditions are to be developed so all market players who benefit from the digital transformation make a fair and appropriate contribution to the costs of public goods, services and infrastructures. However, this call for a fair contribution is to be understood in terms of effective taxation of internet corporations, because only through taxation can all market actors really be made to contribute financially to the common good.

The declaration also professes, with problematic radicalism, to protect all children and young people from “harmful and illegal content”, exploitation, manipulation and abuse on the internet and to “prevent” the digital space from being used to commit or facilitate crimes. This objective should not be taken as an illusion that all criminal offences could be prevented, nor as a legitimisation for general surveillance or control of young people’s use of the Internet.”


patrick-breyer.de/en/eu-declar…



Le bolle ‘speculative’ della politica


La crisi finanziaria ed economica, per come continua ad essere percepita e non antropologica com’è nella realtà, ha contribuito a diffondere il termine di bolla finanziaria. In realtà questi eventi si sono sempre manifestati da quando è stato possibile l’investimento in valori mobiliari ed immobiliari, ma l’estensione ed il volume delle transazioni finanziarie, oggi ormai […]

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La geopolitica del gas naturale verso l’ Europa


All’epoca sembrava una buona idea. Nel gennaio 2022, mentre le truppe russe si stavano ammassando al confine con l’Ucraina, il governo degli Stati Uniti ha ritirato il sostegno al gasdotto EastMed , sostenendo che il progetto era in conflitto con gli obiettivi ambientali dell’amministrazione del presidente degli Stati Uniti Joe Biden e ha creato tensioni nella regione. Il gasdotto, […]

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Sanità in Italia


Di quel che funziona nel nostro sistema sanitario dovremmo essere consapevoli, anche per migliorarlo. Chi ieri era all’opposizione gridava contro i tagli alla sanità, avvertendo che mancano i medici. Chi oggi è all’opposizione fa la stessa cosa. Tutti con

Di quel che funziona nel nostro sistema sanitario dovremmo essere consapevoli, anche per migliorarlo.


Chi ieri era all’opposizione gridava contro i tagli alla sanità, avvertendo che mancano i medici. Chi oggi è all’opposizione fa la stessa cosa. Tutti convinti, scambiandosi i ruoli, che qualsiasi problema si risolva mettendoci più soldi, mentre nessuno sembra disposto a guardare i numeri e a fare i conti con guasti la cui origine sta proprio nel lavoro dei legislatori.

Il nostro sistema sanitario fornisce prestazioni che altrove non sono accessibili a tutti. Di quel che funziona dovremmo essere consapevoli, anche per migliorarlo. Ma la qualità della sanità offerta ai cittadini non è affatto omogena e risiedere in un posto anziché in un altro può fare la differenza, per la vita. Quel che non funziona si dovrebbe riconoscerlo, per correggerlo ed evitare di finanziare anche quello.

L’accessibilità ai medici è uno dei parametri che aiuta a capire. Si dice che ce ne siano troppo pochi, ma le cose stanno diversamente. Nella media ne abbiamo quanti gli altri Paesi europei: circa il 10% in meno di Germania o Spagna, ma il 20-30% in più di Francia, Olanda o Regno Unito. Però è vero che da noi non si trovano, perché il problema non è il numero (come non lo è il numero chiuso all’Università, più che giusto) ma l’organizzazione. Da noi il 35% lavora in ospedale, in Germania il 50%, in Francia il 65%. I medici di base, quelli di famiglia, sono sempre di meno, anche perché li si è trasformati in burocrati della ricetta. Come il resto della popolazione, anche i medici invecchiano, solo che da noi il 56% ha più di 55 anni e il 23% più di 65. Significa che, nei prossimi anni, smetteranno di lavorare.

Che fine fanno i giovani medici? Intanto c’è la strozzatura delle specializzazioni, che il governo Draghi ha allargato per il futuro. Siccome non sono pagati per merito ma come se facessero una carriera burocratica, chi ci riesce sceglie le specializzazioni più remunerative, con il risultato che mancano al Pronto soccorso. Poi molti lavorano nella sanità privata, il che porta al tema della spesa: spesso si lamenta che la nostra spesa pubblica sia bassa, mentre si diffonde la leggenda che sia stata tagliata (è avvenuto per un solo anno).

Nella realtà la spesa italiana è alta, sommando quella pubblica alla privata. Com’è corretto fare. Dove c’è l’assicurazione obbligatoria, parametrata al reddito, pubblico e privato concorrono. Da noi funziona diversamente: è il pubblico che paga il privato convenzionato, sicché la spesa cresce e le strutture pubbliche lamentano tagli; oppure ci si rivolge al privato, di tasca propria, per indisponibilità o lunghe attese del pubblico. Tagliare le file cambierebbe la strutturazione della spesa. E per riuscirci non è che basti spendere di più; anzi, si può anche risparmiare (prego studiare il caso della Asl di Salerno e il suo risanamento operato da Maurizio Bortoletti).

La sanità non è solo un servizio essenziale, è anche un business che mobilita molta ricchezza e sempre più lo farà, visto l’invecchiamento della popolazione. Quando si volle chiudere le mutue, negli anni Settanta, avevano patrimonio e ricchezza, eppure i medici correvano a casa dei pazienti (“Il medico della mutua”, op. cit.). Ora le regioni accumulano debiti – avendo bilanci dedicati all’80% alla sanità – e i medici sono spariti. Che deve capitare perché ci si renda conto che questa statalizzazione regionalizzata è un fallimento?

Visto che siamo in campo sanitario: pompare soldi senza cambiare quel che visibilmente non funziona è come pompare sangue a uno con la giugulare aperta: o la tappi o si fa la fontana. I politici che sanno solo chiedere più soldi sono gli stessi che dovrebbero lavorare alle leggi che regolano sia la sanità che il mercato. Ma niente, ossessivamente si procede in modo dissociato, assecondando le pulsioni più varie, scassando quel che funziona e lottizzando, salvo poi chiedere più soldi per rimediare. E, a scanso di equivoci, i soldi li mette il contribuente, cui può capitare d’essere un paziente ma che farebbe meglio a essere impaziente.

La Ragione

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Scuola di liberalismo, da lunedì il corso a Messina – Eco del Sud


Al via l’edizione 2022, la dodicesima, della Scuola di Liberalismo di Messina, promossa dalla Fondazione Luigi Einaudi ed organizzata in collaborazione con l’Università degli Studi di Messina e con la Fondazione Bonino-Pulejo. Il corso, che tratterà princ

Al via l’edizione 2022, la dodicesima, della Scuola di Liberalismo di Messina, promossa dalla Fondazione Luigi Einaudi ed organizzata in collaborazione con l’Università degli Studi di Messina e con la Fondazione Bonino-Pulejo. Il corso, che tratterà principalmente delle opere degli autori più rappresentativi del pensiero liberale, si articolerà in 14 lezioni, di cui 3 in presenza e 11 erogate in modalità telematica.

La prima lezione si svolgerà in presenza lunedì 28 novembre dalle ore 17 alle ore 18.30, nell’aula magna “Lorenzo Campagna” del Dipartimento di Scienze politiche e giuridiche dell’Università di Messina (sito in Piazza XX Settembre n. 4, Messina). Dopo la presentazione del corso da parte di Pippo Rao (direttore generale della Scuola) ed i consueti saluti istituzionali, il prof. Giuseppe Gembillo (direttore scientifico) relazionerà sull’opera “Quattro saggi sulla libertà” di Isaiah Berlin, considerata uno dei classici del Liberalismo moderno. Dell’incontro sarà realizzata anche una diretta streaming sulla pagina Facebook della Scuola di liberalismo di Messina (facebook.com/scuoladiliberalis…).

La partecipazione alla lezione è valida ai fini del riconoscimento di crediti formativi per gli avvocati iscritti all’Ordine degli avvocati di Messina, e per gli studenti dell’Università di Messina.

lecodelsud.it

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Un successo il primo evento della Scuola di Liberalismo – Rpiùnews.it


Un numeroso e attento pubblico ha partecipato al primo evento della nascente sezione abruzzese della Scuola di liberalismo della Fondazione Einaudi. A tenere a battesimo il primo ciclo di eventi, che prelude al primo vero e proprio “anno accademico”, prev

Un numeroso e attento pubblico ha partecipato al primo evento della nascente sezione abruzzese della Scuola di liberalismo della Fondazione Einaudi. A tenere a battesimo il primo ciclo di eventi, che prelude al primo vero e proprio “anno accademico”, previsto per il 2023, è stato il Presidente stesso della Fondazione Einaudi, l’avvocato Giuseppe Benedetto, che ha scelto Teramo per l’anteprima assoluta della presentazione del suo libro “Non diamoci del Tu: La separazione delle carriere”, arricchito dalla prefazione del ministro della Giustizia Carlo Nordio. All’incontro, hanno preso parte l’ex senatore Paolo Tancredi, l’ex vicepresidente del Consiglio Regionale Paolo Gatti e Andrea Davola, ricercatore della Fondazione Einaudi e autore della postfazione. A moderare il dibattito Rosita Del Coco, docente di Diritto Processuale Penale nella Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Teramo.

Tema dell’incontro, introdotto dal Presidente della Fondazione Einaudi in Abruzzo, Alfredo Grotta, è stato quello che la stessa professoressa Del Coco ha definito “il” tema della Giustizia italiana, ovvero la separazione delle carriere tra magistratura inquirente e magistratura giudicante.

In Italia magistrati requirenti (Pubblici ministeri) e magistrati giudicanti (giudici di Tribunale e Corti) appartengono alla stessa carriera, nel senso che sono selezionati da un unico concorso e dei loro trasferimenti e dei loro procedimenti disciplinari si occupa il Consiglio superiore della magistratura. Una “parentela” come qualcuno l’ha definita che, nei fatti, rende impari il rito processuale, e contro questa disparità la Fondazione Einaudi, e nel dettaglio il libro del Presidnete Benedetto, invoca una necessaria riforma.

Anche portando testimonianze di vita personale, i relatori, e in particolare Paolo Gatti e Paolo Tancredi, hanno sottolineato l’evidente differenza esistente tra la “teoria e la pratica”, ovvero tra la legge scritta e la prassi quotidiana, tra quello che impone la Costituzione e quello che accade nei Tribunali. Qualcosa, è stato ricordato, sta cambiando, visto che la riforma Cartabia prevede una riduzione dei passaggi di funzioni da 4 a 1, ma è una soluzione che non ha eliminato la questione dal dibattito politico e che, proprio partendo dalla Scuola di Liberalismo in Abruzzo, la Fondazione Einaudi ripropone con grande forza alla platea dei cittadini.

R+

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Fondazione Einaudi, con il tema Giustizia avviate le lezioni della 1^ edizione della Scuola di Liberalismo in Abruzzo – ekuonews.it


TERAMO – Nella Sala Convegni dell’Hotel Abruzzi, primo appuntamento con la scuola di Liberalismo della Fondazione Einaudi. Nel porre in evidenza l’importante tradizione vantata, è stato dato il la al ciclo di lezioni che, nei fatti, costituirà essere la p

TERAMO – Nella Sala Convegni dell’Hotel Abruzzi, primo appuntamento con la scuola di Liberalismo della Fondazione Einaudi. Nel porre in evidenza l’importante tradizione vantata, è stato dato il la al ciclo di lezioni che, nei fatti, costituirà essere la prima edizione della Scuola di Liberalismo in Abruzzo.

Sotto l’egida einaudiana “giustizia non esiste là ove non vi è libertà”, è stato affrontato proprio il tema sul grande tema ed è stato presentato il libro, con la prefazione del neo Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, “Non diamoci del Tu: La separazione delle carriere” dell’Avv. Giuseppe Benedetto, Presidente della Fondazione Luigi Einaudi.

All’incontro, con l’autore, hanno preso parte Paolo Tancredi e Paolo Gatti; il dibattito è stato moderato da Rosita Del Coco, docente di Diritto Processuale Penale presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Teramo.

Il comunicato ufficiale: Un numeroso e attento pubblico ha partecipato ieri pomeriggio al primo evento della nascente sezione abruzzese della Scuola di liberalismo della Fondazione Einaudi. A tenere a battesimo il primo ciclo di eventi, che prelude al primo vero e proprio “anno accademico”, previsto per il 2023, è stato il Presidente stesso della Fondazione Einaudi, l’avvocato Giuseppe Benedetto, che ha scelto Teramo per l’anteprima assoluta della presentazione del suo libro “Non diamoci del Tu: La separazione delle carriere”, arricchito dalla prefazione del ministro della Giustizia Carlo Nordio. All’incontro, hanno preso parte l’ex senatore Paolo Tancredi, l’ex vicepresidente del Consiglio Regionale Paolo Gatti e Andrea Davola, ricercatore della Fondazione Einaudi e autore della postfazione. A moderare il dibattito Rosita Del Coco, docente di Diritto Processuale Penale nella Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Teramo.

Tema dell’incontro, introdotto dal Presidente della Fondazione Einaudi in Abruzzo, Alfredo Grotta, è stato quello che la stessa professoressa Del Coco ha definito “il” tema della Giustizia italiana, ovvero la separazione delle carriere tra magistratura inquirente e magistratura giudicante. In Italia magistrati requirenti (Pubblici ministeri) e magistrati giudicanti (giudici di Tribunale e Corti) appartengono alla stessa carriera, nel senso che sono selezionati da un unico concorso e dei loro trasferimenti e dei loro procedimenti disciplinari si occupa il Consiglio superiore della magistratura. Una “parentela” come qualcuno l’ha definita che, nei fatti, rende impari il rito processuale, e contro questa disparità la Fondazione Einaudi, e nel dettaglio il libro del Presidente Benedetto, invoca una necessaria riforma.

Anche portando testimonianze di vita personale, i relatori, e in particolare Paolo Gatti e Paolo Tancredi, hanno sottolineato l’evidente differenza esistente tra la “teoria e la pratica”, ovvero tra la legge scritta e la prassi quotidiana, tra quello che impone la Costituzione e quello che accade nei Tribunali. Qualcosa, è stato ricordato, sta cambiando, visto che la riforma Cartabia prevede una riduzione dei passaggi di funzioni da 4 a 1, ma è una soluzione che non ha eliminato la questione dal dibattito politico e che, proprio partendo dalla Scuola di Liberalismo in Abruzzo, la Fondazione Einaudi ripropone con grande forza alla platea dei cittadini.

Ekuonews

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#NotiziePerLaScuola

È disponibile il numero 100 della newsletter del Ministero dell’Istruzione e del Merito.




Il problema dovrebbe essere stato risolto...


+++ Da un'ora il server di Poliverso.org sta subendo rallentamenti che ne stanno rendendo indisponibile l'accesso. Ci dispiace per il disguido! +++

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GIALLO #3 E BUDDIES #1


Qualche giorno fa arriva un pacco bel fornito dalla Leviatan Labs. Una casa editrice che seguo da tempo che trovo unica nel panorama sotterraneo italiano del fumetto.

iyezine.com/giallo-3-e-buddies…



Si è conclusa la XXXI edizione di JOB&Orienta!

Dagli ITS Academy all’orientamento,...

Si è conclusa la XXXI edizione di JOB&Orienta!

Dagli ITS Academy all’orientamento, passando per la didattica innovativa, la digitalizzazione, l’occupabilità, il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha portato a Verona i temi vicini al mondo scol…



L'evoluzione del Credito Sociale cinese


In Cina arriva la Social Credit System Construction Law, che promette di essere il benchmark globale per l'applicazione dei sistemi di credito sociale anche in occidente.

Molto spesso su queste pagine ho avuto l’occasione di parlare di credito sociale. Tra sistemi più o meno sviluppati e sperimentazioni locali, gli esempi non mancano di certo. La Cina è da sempre un benchmark, anche seil sistema oggi è ancora lontano da come lo immaginano la maggior parte delle persone.

Esistono alcune sperimentazioni pilota e qualche sistema locale, ma a parte questi —poca roba. Non significa però che al governo non interessi portare avanti il progetto. Anzi, sembra proprio che vogliano dare una grande spinta al suo sviluppo.

Dal covid pass al credito sociale


Si sa, il governo cinese è disposto a tutto pur di mantenere l’ordine sociale. Lo dimostra l’uso estensivo dei covid pass in questi mesi, mentre l’occidente sembra invece aver mollato la presa. Il covid pass, come detto più volte anche su queste pagine, d’altronde non è altro che un grezzo e limitato sistema di credito sociale spacciato per altro: verde, sei tra i buoni; rosso—in punizione.

Il governo cinese non ne fa mistero: negli ultimi mesi non hanno avuto alcun problema a usare il covid pass per smorzare sul nascere scomode proteste, cambiando lo stato del pass dei manifestanti da verde a rosso. Ricordo che un covid pass rosso in Cina equivale alla carcerazione coatta in “campi di quarantena” dove si sa quando si entra, ma non si sa quando si esce.

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Ma perché limitarsi al covid pass, quando si può invece creare un sistema molto più pervasivo e soprattutto completamente integrato in ogni ambito umano ed economico?

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L’evoluzione del sistema di credito sociale


È qui che entra in gioco la nuova proposta di legge chiamata “Social Credit System Construction Law of the People's Republic of China”.

Come riportato dai comunicati stampa governativi di questi giorni, la legge ha lo scopo di mobilitare il governo e guidare le parti sociali verso una cultura dell’onestà, standardizzando i flussi e i processi informativi e creando meccanismi in grado di incentivare l’onestà e punire la disonestà.

La nuova legge conta più di 100 articoli abbastanza complessi, e la traduzione dal cinese non aiuta. Cercherò però di fare una breve sintesi al meglio delle mie capacità, evidenziando i punti più interessanti. Poi cercheremo di capire insieme in che modo le idee del governo comunista cinese stiano già influenzando la politica e la cultura occidentale.

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Purtroppo, la Social Credit System Construction Law, potrebbe essere uno sguardo sul nostro futuro.

Cosa dice la legge


Il primo articolo definisce l’oggetto della legge, già anticipato anche dai comunicati stampa: “migliorare il sistema di credito sociale, innovare il sistema di governance sociale, ottimizzare il commercio, standardizzare l’economia socialista, aumentare l’integrità di tutta la società, promuovere i valori socialisti ed estendere il sistema di credito sociale a tutta la società”.

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No a Whatsapp


Sono d'accordo, bisognerebbe abbandonare whatsapp, ma per dove? Telegram?!


Interessante articolo: Ostinarsi all'uso di Whatsapp: come perseverare inconsapevolmente. I perché dei nostri «No»
https://notes.nicfab.it/it/posts/nowa/



Girovagando su Facebook tra i gruppi dedicati all'aeronautica ho trovato una bella storia, con un tocco umoristico, dedicata allo "spirito di corpo", scritta da un pilota di G-91.
Ho voluto ricondividerla nel fediverso, cogliendo anche l'occasione per accennare dell'esistenza di Feddit su quell'altro social là, che male non fa.


Interessante articolo: Ostinarsi all'uso di Whatsapp: come perseverare inconsapevolmente. I perché dei nostri «No»
notes.nicfab.it/it/posts/nowa/

Antonino Campaniolo 👣 reshared this.



Il Sole in un incredibile video in 8K! | Passione Astronomia

I dettagli del Sole, la nostra Stella, come non li abbiamo mai visti grazie alla sonda Solar Dynamics Observatory della NASA

passioneastronomia.it/il-sole-…



Caso Soumahoro, il problema è democratico, non personale - Kulturjam

"Tutto si riduce a questioni di comunicazione. Una manciata di saggi, lontani dall’umidità delle sezioni, ragionano su come impacchettare il prodotto perché possa accattivare i consumatori per la prossima campagna pubblicitaria. Per individuare parole d’ordine spendibili nella futura competizione di mercato, nella quale le star più seducenti venderanno le proprie militanze. Perlopiù indistinguibili l’una dall’altra."

kulturjam.it/politica-e-attual…




Friendica è un software magnifico da utilizzare e, anche se è sicuramente meno immediato e facile da usare rispetto a mastedon, rappresenta ad oggi l'ambiente che consente la migliore esperienza d'uso nel fediverso.

PURTROPPO PERÒ non consente agli utenti di operare segnalazioni su contenuti inappropriati, nemico consente agli amministratori di leggere le segnalazioni provenienti dalle istanze #mastodon, #pleroma, #misskey o #lemmy

Se riscontrate contenuti inappropriati su #poliverso, segnalateli perciò direttamente a noi oppure ad @Signor Amministratore

in reply to Signor Amministratore ⁂

ieri ho provato con il computer... Non saprei fare il tethering: non riesco a far andare internet con l'hotspot del telefono 🤷‍♀️
in reply to Eileen194

@Eileen194 mi sono dimenticato di dirtelo, ma ti ricordo che il tethering funziona solo se il tuo computer dispone di una scheda di rete wi-fi. In ogni caso ti basta andare sulle impostazioni del telefono e cercare la voce WiFi, Tethering o router wi-fi, decidere il nome della rete e stabilire una password. A quel punto devi attivare il tethering e connetterti dal tuo computer sulla rete wi-fi con lo stesso nome che hai dato tu. Per curiosità però mi sapresti dire con quale gestore internet di rete fissa ti colleghi? E infine, hai provato a connetterti attraverso Tor browser? Tor è un sistema che ti permetterebbe di bypassare eventuali blocchi del tuo gestore di rete fissa


Il World Economic Forum presenta il proprio disegno per la scuola del futuro

«L’istruzione è vista sempre più come preparazione al lavoro da cui scompaiono o diventano molto marginali lo sviluppo del senso critico, la formazione culturale personale e l’ambito teorico per privilegiare la dimensione pratica. L’obiettivo del WEF è presto detto: sfornare “macchine” – formate su precisi modelli curricolari prefissati – da dare in pasto alle aziende, predisponendo modelli educativi che sono nient’altro che un ponte verso il paradigma liberal-capitalista del lavoro.»

lindipendente.online/2022/11/2…



Mercatino di Natale Che stella


Dal 7 al 23 dicembre parteciperò al mercatino di Natale Che Stella, organizzato da Music for Peace, a Genova Sampierdarena, con un banchetto di Dalo Creazioni, oggetti e gioielli in legno lavorati a mano!! Veniteci a trovare!!


Oggi il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha partecipato a Job&Orienta, all’evento “Idee, tecnologie e sostenibilità. È tempo di ITS”.

“È in luoghi come questo che si costruisce il futuro dell’Italia.



Oggi, #25novembre, si celebra in tutto il mondo la Giornata internazionale per l'eliminazione...

Oggi, #25novembre, si celebra in tutto il mondo la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, istituita dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1999.



In occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, il...

In occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, il Ministero dell’Istruzione e del Merito si unisce alle iniziative di sensibilizzazione: oggi e domani il Palazzo dell’Istruzione si illumina di rosso, dan…



Manovra, come al solito vincono gli intoccabili. Per noi c’è il bastone - Contropiano

«660mila percettori di reddito occupabili (e, chissà, forse anche i 173mila che già lavorano ma percepiscono stipendi così miseri che devono essere integrati con il RdC) vengono così segnati dal marchio dell’infamia, perché nemici della “nazione”, improduttivi, parassiti.

Bisogna dunque costringerli. E l’arma di costrizione è la fame – oltre che lo stigma. Senza alcun reddito saranno obbligati a cercare e soprattutto ad accettare qualunque lavoro, a qualunque condizione e in qualunque luogo. È una logica propria non solo del Governo Meloni, ma anche di politici come Renzi e di ampi pezzi del mondo imprenditoriale.»

contropiano.org/news/politica-…



"Gli interventi sulle pensioni sono stati irrisori, mentre si continua a favorire anche attraverso la tassazione i ceti più abbienti, introducendo i primi assaggi di una futura tassazione piatta. Hanno colpito il Reddito di Cittadinanza proseguendo la guerra ai poveri, già ingaggiata dai precedenti governi. Hanno ridotto gli sgravi sulle bollette per le famiglie, confermando per intero solo quelli alle imprese. "

contropiano.org/news/politica-…



"Giochi troppo!": il libro di Andrea Corinti è figlio del lockdown del 2020 ed è un invito alla riflessione su quanto il videogioco sia importante nelle nostre vite


"GIOCHI TROPPO!": IL LIBRO DI ANDREA CORINTI È FIGLIO DEL LOCKDOWN DEL 2020 ED È UN INVITO ALLA RIFLESSIONE SU QUANTO IL VIDEOGIOCO SIA IMPORTANTE NELLE NOSTRE VITE

Segnaliamo alla comunità di @Videogiochi qesto libro di @Xab :archlinux: in cui i videogiochi non vengono demonizzati ma raccontati in una chiave di lettura che, seppur scanzonata, vanta solidi studi e riferimenti alle spalle.

Seguono le interviste a tre videogiocatori molto particolari per provare a raccontare cosa sia il videogioco oggi, ipotizzando cosa potrebbe diventare domani.

Qui è possibile visitare il sito dell'autore e trovare i link per l'acquisto (purtroppo solo Amazon)

Questa voce è stata modificata (2 anni fa)

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Unknown parent

@Giovanni questo va chiesto a @Xab :archlinux: 😀

Videogiochi reshared this.

Unknown parent

mastodon - Collegamento all'originale
Xab

@unruhe perché non avevo abbastanza autostima per trovarmi un editore ed era l'autoproduzione più conveniente ahimè (non ne vado fiero confesso)

Prima o poi mi piacerebbe fare la versione ebook, appena ho un po' di tempo ci ragiono anche per gestire immagini e grafici

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I social network sono morti. Come si crea un'alternativa vera? L'articolo di di Edward Ongweso Jr su Vice


I SOCIAL NETWORK SONO MORTI. I COSIDDETTI “SOCIAL MEDIA” SONO PENSATI PER CONSUMO E PUBBLICITÀ, NON PER LE PERSONE. ORA CHE STANNO CROLLANDO, COME SI CREA UN’ALTERNATIVA VERA?

Segnaliamo a tutta la comunità de @Le Alternative questo articolo molto interessante comparso su Vice e segnalato su mastodon da @Chiara [Ainur] [Айнұр]

La "crisi di Twitter" ha infatti messo in ombra la crisi di Facebook, i suoi licenziamenti, il mancato ROI sul Metaverso, la sua irrilevanza per le elezioni di mid term e il Vietnam globale che i suoi prodotti di punta (Whatsapp e Instagram) stanno subendo da Telegram e soprattutto da TikTok.

Ma la crisi dei social è una realtà.

I cosiddetti “social media” sono pensati per consumo e pubblicità, non per le persone. Ora che stanno crollando, come si crea un’alternativa vera?
Articolo di Edward #Ongweso Jr, Trad. Di Giacomo Stefanini e Giulia Trincardi, su #Vice

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Non perdetevi l'incontro di #attiviamoenergiepositive su #mastodon #twitter e il #fediverso!
Oggi martedì 22 novembre alle 17 🐘
Con Paolo Melchiorre, Francesco Macchia e Angelo Rindone

Clicca qui per seguire la live alle h.17
👉 attiviamoenergiepositive.it/

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Costi ambientali dei dispositivi di IA


Cosa rende possibile l'esistenza dell'IA e quali sono le conseguenze della sua costruzione? Dall’estrazione mineraria per la costruzione dei dispositivi all’installazione di cavi sottomarini per Internet, l’articolo propone alcuni esempi di sfruttamento a

L’immagine di Internet come cloud lo rende un ambiente apparentemente intangibile, quasi post-fisico. Tale percezione contribuisce a creare un’ingenua fiducia nel suo scarso impatto ecologico. A ciò si aggiungono le dichiarazioni del settore tecnologico, apparentemente a favore della sostenibilità ambientale, che fanno in realtà parte della creazione di un’immagine pubblica opaca e non veritiera.

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Digital Service Package: come regolare le piattaforme digitali?


L'UE approva il Digital Service Package, cosa significa che ciò che è illegale offline deve essere illegale anche online? Una breve analisi di Privacy Network.

Il 5 luglio 2022, al termine della sessione plenaria del Parlamento Europeo, è stato approvato il Digital Services Package, il primo set normativo composto dal Digital Service Act (DSA) e dal Digital Markets Act (DMA), volto a regolare rispettivamente i servizi e il mercato digitali al fine di creare uno spazio online più sicuro e aperto, fondato sul rispetto dei diritti fondamentali dei cittadini.

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