#uncaffèconluigieinaudi☕ – I liberali vogliono che
I liberali vogliono che la spada della legge scenda, inesorabile, su coloro i quali hanno costruito attorno alla propria impresa una trincea, per impedire l’accesso altrui a quel campo chiuso.
da Il nuovo liberalismo, “La città libera”, 15 febbraio 1945
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Nel mondo, poche idee, ma ben confuse
Parlavo l’altro giorno dello stato confusionale del nostro Governo, sempre più evidentemente fatto di dilettanti rancorosi allo sbaraglio, che si odiano e stanno insieme solo per convenienza nell’illusione che noi non ci accorgiamo di tutto ciò e ciò che accade ogni giorno, mi conferma nell’idea. Certamente, è addirittura evidente alla virile Presidente Giorgia Meloni, che […]
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Quanti rifugiati ucraini torneranno a casa?
L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia nel febbraio 2022 ha creato la più grande crisi di rifugiati in Europa dalla seconda guerra mondiale. Mentre da allora milioni di rifugiati ucraini sono tornati a casa, quasi 2,9 milioni si sono trasferiti in Russia, secondo i dati dell’ottobre 2022, e circa 7,9 milioni sono stati registrati in […]
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Ben(e)detto – 14 gennaio 2023
Una casa per i liberali
Sabato a Milano la prima della costituente liberale. Calenda e Renzi ci sono
Era il 1945. Il Fascismo era stato sconfitto militarmente, ma non culturalmente, il comunismo avanzava sotto le spoglie apparentemente bonarie del Pci e il Partito d’azione aveva già esibito, con rispetto parlando, tutto il proprio snobbismo. Luigi Einaudi prese carta e penna e scrisse righe importanti inneggiando al “secondo risorgimento” italiano esplicitamente rivolto agli intellettuali e ai giornalisti di cultura liberale. Si legge: “Non è più il tempo dei chiostri del primo medioevo… oggi è il tempo dei missionari. Ma la maggioranza di noi continua a parlare come ieri. E scende nella lotta politica – che è il proselitismo – con lo stesso linguaggio che userebbe a una riunione di iniziati: un linguaggio che per il pubblico è un rumore affaticante, incomprensibile, che lo annoia, che lo scoraggia, che lo allontana”. L’esortazione è chiara. I liberali debbono mettersi in gioco, affermare i propri valori e difendere i propri principi preoccupandosi di renderli, nei limiti del possibile, popolari. Le democrazie, funzionano così. Senza la capacità di fare “proseliti” anche le migliori tra le idee ristagnano e prima o poi avvizziscono.
Nel corso della Prima repubblica, il Partito liberale italiano e il Partito repubblicano inastarono le bandiere del liberalismo, ma lo fecero da posizioni a dir poco minoritarie. Parteciparono ai governi con la Democrazia cristiana, ma di sicuro non riuscirono a condizionarne radicalmente l’approccio ai problemi dello Stato e a quelli dei cittadini. Con la cosiddetta Seconda repubblica si cambiò strategia. Si provò a fare quel che il fondatore della Fondazione Luigi Einaudi, l’allora segretario del Pli Giovanni Malagodi, riteneva inopportuno, per non dire impossibile. Si provò a condizionare da dentro culture politiche oggettivamente illiberali. Pattuglie di intellettuali più o meno conclamatamente liberali permearono, di conseguenza, Forza Italia, sperando di condizionare anche Alleanza nazionale. La stessa cosa, pur se in forma minore, avvenne a sinistra con il Pds, con i Ds e infine col Pd. Non si può dire sia stato un successo.
Se il metodo liberale consiste in un approccio realista e competente ai problemi, e se l’obiettivo dei liberali è quello di dare a ciascun cittadino le stesse possibilità di partenze per realizzarsi materialmente e spiritualmente riducendo al minimo i privilegi, le consorterie e i monopoli, per onestà intellettuale va detto che l’obiettivo è stato fallito.
Nasce su questi presupposti la costituente liberale che si è tenuta sabato a Milano. Ospiti i leader del Terzo polo Calenda e Renzi, le molte anime della diaspora liberale sembrano aver deciso di superare antichi rancori, pregiudizi e personalismi per dare corpo ad un’unità politica considerata necessaria al futuro dell’Italia. Il tentativo è ambizioso, gli esiti incerti, il metodo e le scelte strategiche, come tutti i metodi e come tutte le scelte strategiche, discutibili. Ma se non altro qualcosa si muove sul campo oggi arido delle idee e delle identità politiche.
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Casa e casasotto
“L’Europa vuole mettere le mani sulle nostre case, ci vuole portare via le case!” “C’è una patrimoniale mascherata che stanno imponendo al cittadino inerme europeo!” Anzi no, a quello italiano. Ci si esprime ormai per continenti: l’Europa. Non è chiara l’idea che si chiami Unione Europea, che la Direttiva non ci sia ancora, che al Consiglio Europeo è passata con il consenso del Governo italiano, il Governo Meloni. La patrimoniale mascherata in Italia la paghiamo già, è quella porcheria che si chiama tasi, per cui si paga sulla spazzatura non in ragione della spazzatura, bensì in ragione dei metri quadrati. I soldi di questa tassa vanno a municipalizzate che lavorano in regime di monopolio largamente disfunzionali e inefficienti a cominciare dalla capitale, Roma, dove abito e pago uno sproposito di tasi e con la spazzatura ci faccio anche amicizia perché continuo a guardarla dalla finestra come Giulietta guardava Romeo.
“Ci impoveriscono, ci portano via i soldi perché vogliono imporci delle cose!” “Quando mai si è visto che qualcuno ti impone delle cose a casa tua?” Qui! Ora, ieri, sempre. Ma perché a casa si può avere un impianto elettrico qualunque? No, deve essere a norma. Se l’impianto elettrico non è a norma, per ragioni di sicurezza, la casa non si puoi mettere a reddito. Questo è ciò che è stabilito dalla legge italiana. Le caldaie devono essere a norma, è un’imposizione, con in più anche il controllo periodico che si chiama “bollino blu”.
Ma veniamo al dunque: la Direttiva non c’è ancora, come dicevamo, è in discussione al Parlamento Europeo e riguarda tutti gli immobili d’Europa, non solo quelli italiani. In Europa l’85% degli immobili sono stati finiti di costruire prima dell’inizio di questo secolo, che non è tantissimo che è iniziato, ma comunque sono immobili datati. Non è che quelli italiani sono più vecchi degli altri per principio, non è che abitiamo nelle case dell’Impero Romano, quelle che derivano dal Settecento e dall’Ottocento ci sono anche in Francia, in Germania, le altre si chiamano monumenti. Il 75% avrà bisogno di interventi, quindi vale per tutti. Perché la “cattivissima Europa” mi vuole portare via i mattoni? Il problema non è questo. L’Italia è il solo paese europeo in cui gli immobili non sono aumentati di valore, perché l’Italia è il paese in cui i redditi non sono aumentati, perché la produttività è stagnante, etc.
In Francia, siccome l’idea è quella di arrivare a neutralità nel 2050, ma anticipare al 2030 per gli immobili, a Parigi hanno deciso di farlo entro il 2025. Non sono masochisti, puntano ai soldi, e fanno bene perché investire nel risparmio energetico di un immobile significa aumentare il suo valore patrimoniale e diminuire il suo costo di gestione, quindi è un buon affare. Allora, anziché stare lì a delirare di cose che non stanno né in cielo in terra, perché non ci occupiamo di questioni più semplici? Occorrono sgravi fiscali, non spesa, non quella porcheria del 110%. A proposito, tutti i soldi che abbiamo buttato al 110% cos’erano? Efficientamento energetico? Facciate? Bene! E questo sarebbe il paese che dice che non si deve spendere. Lo trovo ridicolo.
Allora non spediamo. Le agevolazioni fiscali sono un guadagno per lo Stato perché se si agevolano i lavori in un tempo congruo (perché tanto in un anno è impossibile dato che non ci sono abbastanza imprese) con lo sgravio non si hanno costi esorbitanti, gli immobili aumentano di valore e quando sarà il momento della compravendita lo Stato incasserà di più, quindi riprenderà parte dei soldi che non aveva incassato prima. Ma che volete, bisogna essere contro l’Europa. Parentesi finale: ratificano il Mes, il che spiega tutte queste chiacchiere inutili sugli immobili. Si sono dovuti rimangiare l’opposizione al Mes.
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Nei topi, la rigenerazione delle punte delle dita mancanti dei piedi può avvenire grazie all'aiuto delle cellule alla base dell'unghia
La rigenerazione delle punte delle dita mancanti dei piedi può avvenire grazie all'aiuto delle cellule alla base dell'unghia.
Le cellule mesenchimali associate alle unghie contribuiscono e sono essenziali per la rigenerazione della punta delle dita dorsali.
Lo studio di Neemat Mahmud, Christine Eisner, Sruthi Purushothaman, Mekayla A. Storer, David R. Kaplan e Freda D. Miller è stato pubblicato su Science Direct.
Dalle analisi effettuate sul mesenchima induttivo dell'unghia, la base dell'unghia sembrerebbe essere essenziale per la rigenerazione della punta del dito dei mammiferi.
La firma trascrizionale per queste cellule che include Lmx1b è stata individuata e mostra che il mesenchima dell'unghia che esprime Lmx1b è essenziale per la formazione del blastema.
La rigenerazione delle punte delle dita mancanti dei piedi può avvenire grazie all'aiuto delle cellule alla base dell'unghia.
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Contrattare
Ci sono 591 contratti nazionali di lavoro scaduti, su un totale di 955. La cosa riguarda 6,8 milioni di lavoratori dipendenti, su un totale di 12,8. Il minimo che i sindacati chiedono è il recupero dell’inflazione, più in generale pesa il fatto che i salari italiano sono, in media e da trenta anni, al palo, se non in regresso, mentre in Francia sono cresciuti del 31.1% e in Germania del 33.7. Messa così, non resta che aumentare i salari ben oltre l’inflazione. Ma messa così non funziona affatto.
Cominciamo dall’inflazione. Diversi governanti italiani e qualche significativa voce dal mondo imprenditoriale hanno (inopportunamente) criticato la Banca centrale europea per il rialzo dei tassi d’interesse, destinato a contrastare l’inflazione. La Bce sbaglia, dicono, perché l’inflazione europea è importata e aumentare i tassi non la farà scendere, mentre rallenta la crescita. Sempre che non inneschi la recessione. Purtroppo, però, l’inflazione di base, quella interna e non importata, è proprio quella che non accenna a scendere e si colloca oggi attorno al 5%. Se i salariati recuperassero il potere d’acquisto perso con l’inflazione ciò comporterebbe una spinta inflattiva, pertanto taluni chiedono, accorgendosene o meno, una cosa e il suo contrario.
Ma mettiamo che questo problema non esista e prendiamo come esempio il contratto della scuola, che riguarda all’incirca 900mila persone. Sono disponibili subito 300 milioni, più altri 100, per finanziare i rinnovi, ma questo solo a patto di prendere i soldi che erano stati accantonati, dal governo Draghi, per premiare il merito. Quindi, se si usano per il contratto di tutti, si cancellano per il merito di molti. Dopo avere iscritto il merito nel nome del ministero, un suggestivo testacoda.
Altro esempio illuminante, il contratto dei collaboratori domestici. Qui i numeri sono più scivolosi, ma siamo intorno ai 2 milioni di lavoratori. L’inflazione colpisce tutti, ma per i salari più bassi può comportare rinunce dolorose. E questi lavoratori hanno salari bassi. Solo che a pagarli non è il “kapitale” o il “padronato”, bensì le famiglie, abitate da altri lavoratori. Se recuperano l’inflazione i dipendenti si impoveriscono i datori, che magari non la recuperano. Si aggiunga che i numeri sono scivolosi perché quasi il 59% di questo mercato è irregolare. Il che non è dovuto solo a “normale” evasione, ma anche a distorsione fiscale: se il reddito del dipendente cresce “troppo” egli perde benefici d’esenzione, per cui è spesso il dipendente stesso a chiedere l’irregolarità. E se si sta parlando di una persona che ha guadagnato la fiducia della famiglia, magari badando ad un anziano, rinunciarci e sostituirlo è difficile.
Rimettendo in fila i pezzi: a. l’inflazione c’è, erode il potere d’acquisto, inseguirla è molto pericoloso, quindi non ha senso scagliarsi contro le politiche anti inflattive; b. è vero che i salari non hanno tenuto il passo europeo, ma neanche la produttività l’ha tenuto; c. se vogliamo che le cose funzionino dobbiamo piantarla di credere sia giusto pagare tutti allo stesso modo e per anzianità, ma serve accantonare quattrini per premiare il merito; d. se per accontentare il lavoratore si finisce con l’accoppare il datore il salario sparisce.
Ciò comporta, proprio ora che si rinnovano i contratti, ove si voglia cambiare e riprendere a far correre sia i salari che la produttività, capire che i primi non sono indipendenti dalla seconda. Come capire che non possono essere indipendenti le pensioni e se continuiamo a favorire i pensionamenti il mitico “cuneo fiscale” non cala manco a cannonate. Legare il salario alla competitività, il premio al raggiungimento dei risultati, aiuterebbe a vivere in un mercato più giusto, più rispettoso delle persone e più dinamico. Il sindacato avrebbe il diritto/dovere di vigilare il nesso. Le imprese di investire. Il governo avrebbe il dovere di eliminare gli ostacoli. Rivendicare senza riformare porta a stagnare, impoverendo tutti.
La Ragione
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È disponibile il nuovo numero della newsletter del Ministero dell’Istruzione e del Merito.
Ministero dell'Istruzione
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Firmata in Vaticano da cristiani, ebrei e islamici la dichiarazione "Rome Call for AI Ethics" in occasione di #RomeCall, evento curato dalla Fondazione #RenAIssance diretta da @PaoloBenanti
Firmata in Vaticano da cristiani, ebrei e islamici la dichiarazione "Rome Call for AI Ethics"
Il Papa. «Un’etica per gli algoritmi: non possono decidere la vita delle persone»
Firmata in Vaticano da cristiani, ebrei e islamici la dichiarazione "Rome Call for AI Ethics" per un approccio consapevole e critico all'Intelligenza artificiale, presenti i vertici di Microsoft e Ibm
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Mastodon Vs Twitter: la soluzione alla crisi delle #BigTech è la decentralizzazione? Edoardo Lisi intervista Filippo Della Bianca su Il Bollettino
[h2]MASTODON VS TWITTER: LA SOLUZIONE ALLA CRISI DELLE BIGTECH È LA DECENTRALIZZAZIONE?[/2]
Mastodon è ormai l’anti-Twitter, il nuovo spazio social dove confluiscono gli “esuli” dell’uccellino blu. La nuova politica di Elon Musk incentrata sul profitto e la libertà incondizionata di espressione non va giù a utenti e dipendenti, che abbandonano la nave che naufraga. L’ultima decisione del miliardario sudafricano di imporre il lavoro in presenza per aumentare la produttività ha provocato licenziamenti di massa. La soluzione alla crisi delle Big Tech è la decentralizzazione?
L'intervista di @Edoardo Lisi :unverified: a @:fedora: filippodb :BLM: :gnu: è disponibile sul sito de "Il Bollettino"
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Ciò che Resta di una Stella Distrutta da un Buco Nero | Universo Astronomia
"Utilizzando il telescopio Hubble gli astronomi hanno catturato in dettaglio gli istanti finali della vita di una stella divorata da un vorace buco nero supermassiccio. Quando la stella incauta si è avvicinata troppo all’oscuro oggetto, è stata catturata dalla sua possente stretta gravitazionale ed è stata fatta a pezzi, mentre il gas che la costituiva precipitava gradualmente nelle sue fauci, rilasciando nello spazio intense radiazioni."
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“Professione futuro”, la trasmissione realizzata grazie alla collaborazione Ministero-RAI per far conoscere meglio a studenti e famiglie la formazione tecnica e professionale.
Qui tutte le puntate ▶️ raiscuola.
Ministero dell'Istruzione
#NotiziePerLaScuola “Professione futuro”, la trasmissione realizzata grazie alla collaborazione Ministero-RAI per far conoscere meglio a studenti e famiglie la formazione tecnica e professionale. Qui tutte le puntate ▶️ https://www.raiscuola.Telegram
Creazione e Distruzione nei Pilastri dell'Aquila | Universo Astronomia
"Nascono miriadi di nuove stelle all’interno dei celeberrimi Pilastri della Creazione, immortalati in questa strepitosa ripresa del telescopio James Webb."
Rilasciata la nuova versione di Friendica 2023.01
Friendica 2023.01 è disponibile
In questa versione sono incluse alcune altre correzioni di bug per la distribuzione dei messaggi del forum e miglioramenti al processo di aggiornamento delle informazioni sui nodi.
Per i dettagli, consultare il file CHANGELOG nel repository.
LINK AL POST UFFICIALE
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Alcune app alternative di Twitter risultano ancora non funzionare e Musk tace. Ci auguriamo che questo non comporti malfunzionamenti nell'integrazione tra #Friendica e #Twitter
Alcune app alternative di Twitter risultano ancora non funzionare e Musk ancora non ha fatto sapere nulla
Sono passati alcuni giorni da quando praticamente tutti i principali client Twitter di terze parti hanno smesso di funzionare e gli sviluppatori affermano di non aver ancora sentito nulla dalla società su ciò che sta accadendo. I problemi sembravano iniziare giovedì sera, con alcuni utenti che segnalavano di ricevere errori relativi all'autenticazione...
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Twitter apps are still broken and Musk is still silent! News about Twitter integration in Friendica?
It’s been a few days since pretty much every major third-party Twitter client broke, and developers say they still haven’t heard anything from the company about what’s going on. The issues seemed to begin on Thursday evening, with some users reporting that they were getting errors related to authentication.
Is anyone experiencing issues with Twitter integration in Friendica?
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@Anders Rytter Hansen
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Le stupide reazioni all'inesistente divieto di stufe a gas, sono indicative del dibattito pubblico in USA e sono un precursore di quello in Europa
USA - Le reazioni più stupide all'inesistente divieto di stufe a gas
@Giornalismo e disordine informativo
Una rapida inversione di tendenza da parte della Commissione statunitense per la sicurezza dei prodotti di consumo ha dato un colpo di frusta ai media all'inizio di questa settimana. Lunedì, un commissario dell'agenzia di sorveglianza, Richard Trumka Jr., ha indicato che il CPSC stava prendendo in considerazione nuove restrizioni sulle stufe a gas a causa dei crescenti problemi di salute.
Quindi, dopo un contraccolpo esagerato principalmente da parte della destra politica, il regolatore federale ha fatto marcia indietro . "Non sto cercando di vietare le stufe a gas e il CPSC non ha alcun procedimento per farlo", ha scritto Alexander Hoehn-Saric, presidente del CPSC, in una dichiarazione su Twitter. Anche Trumka ha chiarito che qualsiasi azione CPSC non avrebbe avuto alcun impatto sulle stufe esistenti, ma solo sui nuovi prodotti.
Ma il danno era fatto. Da un giorno all'altro, le stufe a gas sono diventate il simbolo di un possibile sbilanciamento del governo. (Per lo più) i politici repubblicani si sono rivolti a Twitter per esprimere la loro indignazione e opposizione all'idea che i federali dettassero qualcosa sugli elettrodomestici. E quelle reazioni, diatribe e post stanno ancora arrivando, nonostante il CPSC lo dica, ancora una volta, non ha intenzione di vietare le stufe a gas.
Perché il dibattito?
Circa 40 milioni di famiglie statunitensi hanno attualmente stufe a gas. Tuttavia, gli scienziati hanno da tempo avvertito che gli apparecchi alimentati a gas possono creare livelli malsani di inquinamento dell'aria interna, con perdite di biossido di azoto, monossido di carbonio, metano e benzene nelle case delle persone. La ricerca ha collegato le stufe a gas alle malattie cardiache e al cancro. E uno studio recente ha stimato che più di un quinto di tutti i casi di asma infantile sono causati da stufe a gas.
Oltre agli svantaggi per la salute, gli elettrodomestici sono anche piuttosto terribili per l'ambiente. Se non l'avete già indovinato, il "gas" nelle stufe a gas significa "gas naturale", cioè metano, il gas serra più di 25 volte più potente dell'anidride carbonica. Gli apparecchi hanno un impatto climatico annuale stimato equivalente a quello di 500.000 auto a gas, secondo uno studio del 2022. E in risposta, Berkeley, California, New York City e dozzine di altri comuni hanno approvato leggi per limitare gli allacciamenti del gas negli edifici futuri.
Ma poiché le stufe a gas funzionano con combustibili fossili, l'industria dei combustibili fossili ha lavorato duramente per garantire che gli elettrodomestici rimanessero popolari, arrivando a pagare influencer e gruppi industriali per cantare le loro lodi, oltre a versare denaro in campagne politiche e sforzi di lobbying.
Sebbene molti legislatori abbiano inquadrato la loro opposizione al "vieto" delle stufe a gas come basata sulla fede nella libertà personale e sulla necessità dell'indipendenza energetica degli Stati Uniti, ricorda che le aziende di combustibili fossili spendono decine di milioni di dollari ogni anno in campagne elettorali.
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Bando di concorso "Inventiamo una banconota", la X edizione della competizione indetta dalla Banca d'Italia in collaborazione con il MIM, dedicata alle studentesse e agli studenti delle primarie e secondarie di I e II grado pe…
Ministero dell'Istruzione
#NotiziePerLaScuola Bando di concorso "Inventiamo una banconota", la X edizione della competizione indetta dalla Banca d'Italia in collaborazione con il MIM, dedicata alle studentesse e agli studenti delle primarie e secondarie di I e II grado pe…Telegram
Firenze. La Lega accoglie Matteo Piantedosi
Il 13 gennaio 2023 Federico #Bussolin e altri ben vestiti della #Lega hanno accolto negli uffici governativi di #Firenze il ministro degli affari interni dello stato che occupa la penisola italiana, tale Matteo #Piantedosi.
Ogni governo "occidentalista" che si avvicenda a decidere il destino dello stato che occupa la penisola italiana -e purtroppo, con esso, anche di molte persone che sarebbero perfettamente in grado di decidere del proprio senza l'intervento di ben vestiti di alcun genere- invia a Firenze qualcuna tra le sue massime autorità a illustrare come e qualmente la costruzione di un "Centro di Permanenza Temporanea", di un "Centro di Identificazione e di Espulsione" o comunque di un campo di concentramento per indesiderabili sia indispensabile alle magnifiche sorti e progressive della città e all'ordinato svolgervisi della vita associata.
Il fatto che sia il governo dello stato che occupa la penisola italiana ad auspicare la realizzazione di una cosa del genere è motivo sufficiente per desiderare l'esatto contrario.
che problema abbiamo in Italia con i prezzi dei computer?
Guardo spesso gli annunci dell'usato, e trovo prezzi sensati solo da annunci esteri (perlopiù Germania o UK). Gli Italiani riempiono le piattaforme di annunci pensando di riuscire a vendere il loro amato laptop stracotto con intel core i5 da 2 gen (fuori produzione dal 2011) a 4 gen (fuori produzione dal 2014), dai 200€ in su. Con batteria morta, tastiera e porte I/O usurate, spesso qualche piccola noia al display.
Quando le catene a ogni volantino propongono almeno un laptop nuovo a 250€ (nel caso di Chromebook) o 350€ ("entry level" ma comunque incomparabilmente più veloci di una macchina di 10 anni fa e coperte da garanzia).
Le catene, poi, per l'Italia propongono macchine meno performanti a prezzi più alti rispetto a quello che si compra all'estero per lo stesso ammontare. Qui lo standard sembrano ancora essere i pc con 8 gb di ram, e quelli con 16 li passano come "gaming" o "workstation".
Eppure non mi sembra che qui la tecnologia sia poco gradita. Forse vogliamo "il meglio" solo in ambito smartphone, e siamo un mercato di serie b per i pc?
Se il nemico è la Cina, la propaganda si vede meglio | Contropiano
«In conclusione, è chiaro che questo non è “giornalismo”, ma semplice propaganda bellica. E come sempre la propaganda è rivolta al proprio “interno”, a persuadere la propria popolazione (italiana ed europea) che “fuori c’è la jungla” ed è meglio non mettere in discussione la “nostra” classe dirigente (imprenditori, politici, giornalisti, ecc). Perché potrebbe andarci molto peggio…»
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#Italia #carburanti
Carburanti: ecco come si forma il prezzo alla pompa
Quasi il 60% del prezzo al litro pagato dagli automobilisti va in tasse: vediamo nel dettaglio le voci che lo compongono.Redazione online (alvolante.it)
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Il futuro distopico delle automobili
Nel 1960 un computer, oltre che costare più di $120.000, occupava facilmente la metà di una stanza. Oggi un computer è invece talmente leggero, piccolo e poco costoso che chiunque ne porta sempre in tasca almeno uno: lo smartphone. Ci stiamo però affacciando a un mondo nuovo — un mondo in cui non siamo noi a portare in giro i nostri computer, ma sono i nostri computer a portare in giro noi.
Mi riferisco ovviamente alle automobili di nuova generazione, che sono davvero dei computer con le ruote. Ogni automobile ha ormai centinaia di unità di controllo elettroniche che attraverso un software monitorano o controllano i sistemi interni e meccanici del veicolo.
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Un esempio molto evidente sono i cosiddetti ADAS (Advanced driver-assistance system), che semplificano alcune attività e possono anche aumentare il comfort e la sicurezza di viaggio. Si passa dalla semplice rilevazione degli ostacoli per aiutare il parcheggio fino ai software per l’adaptive cruise control o i più tradizionali ABS e ESC.
Tutto molto bello, se non fosse che la trasformazione delle automobili in computer con le ruote può creare i presupposti per diversi e gravi problemi che riguardano proprio la nostra privacy e libertà.
Over the Air Software
Quello che non molti sanno, o a cui non pensano, è che oltre ad essere computer, le nuove automobili sono anche computer connessi.
Moltissimi modelli oggi hanno installate delle sim-card che attraverso connessioni 4G e 5G permettono al veicolo di connettersi a reti-wifi di ogni tipo. Basta essere saliti su un’auto degli ultimi 2 anni e aver smanettato un po’ con la dashboard per aver notato che è infatti possibile connettere l’auto a Internet tramite wi-fi, proprio come uno smartphone o un laptop.
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Edoardo Lisi
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Poliverso - notizie dal Fediverso ⁂ e skariko like this.
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