Equità per l’Ucraina
Equità è la parola d’ordine dichiarata dell’amministrazione Biden su questioni di giustizia sociale e parificazione dei risultati. Tuttavia, questo principio deve ancora essere pienamente applicato nel caso dell’Ucraina. L’equità fa parte delle leggi di guerra. Tutti i paesi hanno il diritto a ritorsioni proporzionate. Senza questo diritto, il diritto internazionale sarebbe impotente. È giunto il […]
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CONFESSIONI DI UNA MASCHERA GENNAIO MMXXIII
CONFESSIONI DI UNA MASCHERA GENNAIO MMXXIII
Si è chiuso un anno. Nel peggiore dei modi? Probabilmente, ma non per i motivi che si potrebbe essere portati a pensare. Non sono e non possono essere gli imbarazzanti elementi che rappresentano le tre forze di governo a condizionare il nostro umore. Ci sono cose ben più gravi a cui pensare, ad esempio, restando in tema, consideriamo molto peggio l’assenza di un’alternativa a trio di cui sopra. Che sono, è bene ricordarlo, non la causa del male ma i suoi sintomi, la manifestazione conseguente. Il nostro ragionamento deve quindi, per forza di cose, andare oltre, alzarsi da un punto di vista concettuale.
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CONFESSIONI DI UNA MASCHERA GENNAIO MMXXIII - 2023
È l'uomo, come sempre, la più grande delusione dell'anno. Lo diciamo da talmente tanto tempo che forse stiamo diventando stucchevoli nel nostro ripeterci.Marco Valenti (In Your Eyes ezine)
Angelo Panebianco e Massimo Teodori – La parabola della Repubblica
VIAGGI E STORIA. L’Europa che nasce da Sarajevo, l’Europa che a Sarajevo muore
di Paolo Pantaleoni* –
Pagine Esteri, 4 gennaio 2022 – (Seconda parte – leggi qui la prima parte) Seguendo il corso della Sava fino alla confluenza sua nel Danubio si arriva in una Belgrado più affascinante che bella, una città che prosegue la sua torsione da città cosmopolita e laica, capitale per oltre cinquant’anni di un paese multietnico, a capitale di un’anima conservatrice ed ortodossa emersa nell’ultimo ventennio anche per negazione altrui.
Pochissimi i turisti stranieri che si incontrano in città.
La Serbia vive in gran parte di turismo interno, di serbi e cittadini delle repubbliche ex jugoslave, e di turismo russo.
Le bandiere russe sono ovunque, in sostegno all’invasione dell’Ucraina in nome della comune appartenenza all’ortodossia cattolica slava, e mentre alla comunità LGBTQ viene impedito di sfilare al Gay Pride, con un provvedimento di urgenza del governo, con facilità si incontrano sui muri del centro scritte inneggianti a Ratko Mladic.
I servizi segreti di mezzo mondo sapevano dove fosse il criminale latitante teoricamente pluriricercato, lo avevano anche filmato mentre andava al mare in Montenegro con la famiglia, protetto dal governo serbo è stato consegnato dalle autorità quando la Serbia aveva necessità di normalizzare il proprio rapporto con l’Unione Europea.
Non è un caso che sia stato protetto da governo e servizi più di quanto non siano stati protetti Milosevic e Karadzic.
Il sogno autarchico di Izbegovic dopo 30 anni si è avverato.
Sarajevo è oggi una sorte di colonia turca dove si muore di fame con 450 euro mensili di stipendio medio, con cui non si arriva a fine mese.
Il paese ferito ha smarrito da tempo la sua anima gentile e si è, poco alla volta, svuotato delle giovani generazioni man mano che venivano portati a termine i percorsi di studio accademico.
La migliore gioventù bosniaca emigra da anni in cerca di futuro.
Memoriale di Srebrenica – © Foto di Paolo Pantaleoni
Gli accordi di Dayton hanno, in sintesi estrema, ratificato l’esistente, la separazione della società bosniaca su base etnica, dalla politica all’istruzione il settarianesimo istituzionalizzato è un pilastro della Bosnia di oggi.
Non stupisce la notizia secondo cui almeno 300 bosniaci sono andati a cercare fortuna gloria e danaro in Siria tra le file dell’Isis, ed almeno 70 sono morti.
La predicazione degli imam wahabiti arrivati dall’Arabia Saudita ha pescato con facilità nella povertà diffusa.
Per comprendere il neo ottomanesimo di Erdogan è stato utile recarmi a Sarajevo 3 volte nell’arco di un decennio.
I danni della ricostruzione sono prossimi a quelli della guerra.
In un paese in cui molti profughi non sono mai rientrati, dove i soldi degli aiuti internazionali vengono spartiti su base etnica, nella quotidianità bosniaca è assente la speranza.
Dopo Dayton in Bosnia si è privatizzato tutto il privatizzabile e sono arrivati i soldi delle petrolmonarchie del golfo, della Turchia e dell’Iran.
Una società laica da secoli si è lentamente islamizzata, le ragazze hanno ripreso ad indossare il velo, cosa estranea alla cultura bosniaca del secondo ‘900.
Il turismo di massa turco e saudita ha fatto il resto.
Mi tornano spesso in mente le parole di Ghassan Andoni, lucidissima mente libera Palestinese, quando rispetto ai fiumi di petroldollari sunniti che invadono la Palestina mi disse “sono Palestinese e voglio vivere in Palestina, non in un’area tribale dell’Afghanistan”.
Nel sonno della ragione il restauro della grande biblioteca di Sarajevo è stato completato, ora è un museo fatto sulle ceneri di 2milioni di libri perduti per sempre, mentre il centro storico di Sarajevo somiglia sempre più a quello di Istanbul.
Nel frattempo, eccezion fatta per la comunità dei serbi di Bosnia i consensi dei partiti nazionalisti sono in crisi.
Vent’anni di promesse disattese, di assenza di una ricostruzione capace di redistribuire ricchezza hanno portato nelle ultime elezioni ad un risultato sorprendente sia dentro la comunità croata che dentro quella bosniaca.
I partiti nazionalisti sono crollati nei consensi.
I nazionalisti mantengono una maggioranza ancora ampia solo nella comunità serba.
Per questo motivo, a intervalli regolari, il presidente della Repubblica Serba di Bosnia Milorad Dodik avvia la narrazione di un referendum sull’indipendenza della Repubblica Serba che, con ogni probabilità, non avverrà mai, accolto con freddezza anche dal governo serbo come si fa con un argomento inflazionato.
La fuga dalla Bosnia delle giovani generazioni scolarizzate ha impoverito enormemente il paese, sia sul piano culturale che sotto il profilo dello sviluppo economico.
A rendere ancor più grotteschi i panegirici nazionalisti di Dodik vi è la mancanza sul campo di persone con cui praticare una rottura non solo istituzionale.
Ricordo esattamente dov’ero e cosa stessi facendo l’11 Settembre del 2001 quando venni raggiunto dalla notizia degli attentati alle torri gemelle.
Ognuno di noi ricorda esattamente dove fosse e cosa stesse facendo quel giorno quando arrivarono le prima notizie dagli Stati Uniti seguite dalle immagini trasmesse in mondo visione.
Per quanto mi sforzi non riesco invece a ricordare dove fossi e cosa stessi facendo nelle giornate terribili tra il 9 ed il 25 Luglio 1995.
E pensare che in quei giorni, a poco più di un’ora di volo dall’Italia, morirono più del triplo delle vittime dell’11 Settembre 2001.
Oltre 8000 persone uccise nel cuore dell’Europa perché musulmane.
La più grande strage di civili del dopoguerra fu un genocidio di musulmani che si erano rifugiati nell’area protetta delle Nazioni Unite tra Tuzla e Srebrenica sotto la protezione dei caschi blu olandesi alloggiati presso l’ex fabbrica di trattori a Potocari.
Memoriale di Srebrenica – © Foto di Paolo Pantaleoni
Dopo lo sfondamento da parte serba delle difese dell’enclave di Srebrenica, la popolazione della zona cercò rifugio presso la base dei caschi blu immaginando che le Nazioni Unite avrebbero offerto protezione ai civili.
Per l’esercito Serbo Bosniaco, e per i paramilitari serbi, greci (su Srebrenica sventolò la bandiera greca issata dai volontari della Guardia di Volontariato Greco, oggi Alba Dorata) e russi, i Caschi Blu Olandesi del colonnello Kerremans furono complici e non un ostacolo.
Per la corte Suprema Olandese, il Governo Olandese fu responsabile del 10% delle vittime del massacro di Srebrenica perché furono circa 5000 i bosniaci entrati fisicamente nell’ex fabbrica di trattori di Potocari in cui alloggiavano i militari dei Paesi Bassi.
Quando i serbi terminarono di portare via le persone ammassate all’esterno, dividendo gli uomini dalle donne, le persone che pensavano di essere al sicuro dentro la base olandese vennero fatte uscire e subirono la stessa sorte tragica delle altre.
Al memoriale del genocidio, lungo la strada che da Bratunac porta a Srebrenica, ci si torce dal dolore nel leggere un elenco di nomi che sembra non finire mai.
Il processo di identificazione delle vittime e di ricerca delle fosse comuni non è ancora terminato.
La vittima più giovane fu una neonata di nome Fatima, la madre l’aveva partorita dentro la base, venne uccisa dai miliziani serbi perché piangeva.
Il tribunale dell’AIA, lo stesso che ha assolto il criminale croato Ante Gotovina (ex legionario ed ex intimidatore di sindacalisti in sciopero negli anni in cui viveva in Francia) non si è mai sognato di processare i militari olandesi corresponsabili di un genocidio.
La comunità internazionale di sdegnò per la distruzione dello Stari Most di Mostar (come si sdegnò per la distruzione dei Buddha di Bamiyan in Afghanistan, o dell’area archeologica di Palmira in Siria) ma non per le responsabilità delle Nazioni Unite e dell’Unione Europea che riconobbero come interlocutori istituzionali personaggi impresentabili come Karadzic e Izetbegovic, o che riconobbero l’indipendenza di Croazia e Slovenia senza interrogarsi sulle conseguenze di quel riconoscimento.
Alexander Langer scriveva che l’Europa nasceva o moriva a Sarajevo.
Basta andare a Sarajevo oggi per assistere alla seconda tragedia bosniaca fatta di precarietà, povertà, settarismo e corruzione, per guardare anche a noi stessi, alle nostre comunità e capire quale Europa sia nata da Sarajevo e quale sia morta assieme alle 10mila vittime dell’assedio.
A Srebrenica oggi un giovane di nome Irvin (che ha perso il padre ed uno zio nel genocidio), ex profugo che trovò rifugio in Italia, ha deciso di porre fine al suo esilio per fare rientro in patria e realizzare dal nulla, in un terreno poco fuori Srebrenica, un eco villaggio autocostruito, in bi- edilizia, utilizzando le tecniche di costruzione tradizionali, recuperando le tegole dei tetti in ardesia dai villaggi distrutti nei dintorni.
Ponte di Visegrad, sul fiume Drina – © Foto di Paolo Pantaleoni
Per qualche giorno quel villaggio è stato un luogo dell’anima nato per affrancare un’area meravigliosa, attraversata dalla maestosità della Drina e del suo canyon, dal ricordo tragico della guerra.
Irvin, grazie anche all’aiuto del Gruppo Italiano Amici della Natura, e col suo lavoro fatto in parti uguali di fatica ed umanità, organizza escursioni sostenibili, anche di più giorni, nelle foreste e nei monti al confine tra Serbia e Bosnia, ed ha coinvolto le persone dei villaggi attorno a Srebrenica, per promuovere il patrimonio culturale e le tradizioni della Bosnia rurale, contribuendo a tenere in vita quello che Salvatore Quasimodo chiamava il grande umanesimo contadino.
Come scriveva Winston Churchill, “i Balcani producono più storia di quella che possono digerire”.
________________
*Paolo Pantaleoni, nato e cresciuto a Rimini. Di formazione umanistica, ha studiato presso l’Università di Bologna, abbandonando con successo gli studi in Scienze Politiche a favore di quelli in Storia. Militante sociale, per un decennio si è occupato di cooperazione decentrata in Palestina. Appassionato di cucina, per lavoro si occupa di sicurezza nei luoghi di lavoro ed igiene degli alimenti in una società di ristorazione. Nel tempo libero si divide tra il guardare il mondo con curiosità e lentezza e praticare le proprie passioni. Viaggiatore, camminatore, escursionista ed apicoltore ha una venerazione per la pesca con la mosca artificiale.
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VIDEO. Raid esercito israeliano a Dheisheh. Ucciso un 14enne, arrestata ed espulsa una italiana
della redazione
Pagine Esteri, 16 gennaio 2023 – Un palestinese di 14 anni, Omar Al Khamour, è deceduto poco dopo essere stato ferito gravemente questa mattina da colpi sparati dell’esercito israeliano durante un raid nel campo profughi di Dheisheh (Betlemme). ll Ministero della Salute palestinese ha riferito che il ragazzo è stato colpito alla testa. I suoi funerali si sono già svolti. Al Khamour è stato avvolto oltre che nella bandiera bandiera anche in quella del Fronte popolare per la liberazione della Palestina (Fplp, sinistra marxista). Il 3 gennaio, sempre a Dheisheh, era stato ucciso in un’altra incursione di soldati israeliani, un 15enne, Adam Ayyad.
Sabato scorso tre palestinesi erano stati uccisi in seguito a scontri con forze israeliane in Cisgiordania. Due, il 24enne Izz Eddin Basem Hamamreh e il 23enne Amjad Adnan Khalilieh erano membri del Jihad islamico. Il terzo, Yazan Al Jaabari, 20 anni, è morto per le ferite riportate il 2 gennaio quando fu colpito da fuoco israeliano. Ieri inoltre è stato ucciso un palestinese che, secondo la versione fornita dalle autorità israeliane, aveva tentato di accoltellare dei militari.
Nel raid di questa mattina a Dheisheh i soldati israeliani hanno anche arrestato una italiana, Stefania Costantini, che si trovava nel campo per attività di volontariato e solidarietà. La donna, 52 anni di Pisa, si trovava a casa di amici della famiglia Abu Aker e, come mostra un video, è stata portata via a spalla dai militari. Ha avuto il tempo solo di prendere il passaporto e il telefono. I soldati non le hanno permesso di prendere il bagaglio e gli occhiali, di cui ha bisogno per una forte miopia. Nel pomeriggio è stata espulsa dalle autorità israeliane ed imbarcata su di un volo ITA da Tel Aviv per Roma. Pagine Esteri
GUARDA IL VIDEO
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Scuola di Liberalismo 2023 – Messina: lezione di Giuseppe Buttà sul tema “La ribellione delle masse”
Settimo appuntamento della XII edizione della Scuola di Liberalismo di Messina, promossa dalla Fondazione Luigi Einaudi ed organizzata in collaborazione con l’Università degli Studi di Messina e con la Fondazione Bonino-Pulejo. Il corso, che tratta principalmente delle opere degli autori più rappresentativi del pensiero liberale, si articola in 14 lezioni, di cui 3 in presenza e 11 erogate in modalità telematica.
La settima lezione si svolgerà lunedì 16 gennaio, dalle ore 17 alle ore 18.30, sulla piattaforma Zoom, e sarà tenuta dal prof. Giuseppe Buttà (già Ordinario di Storia delle Dottrine politiche, Direttore dell’Istituto di Storia e Preside della Facoltà di Scienze politiche dell’Università di Messina), che relazionerà sull’opera “La ribellione delle masse” di José Ortega y Gasset, saggio che affronta il tema dell’avvento delle società di massa: una condizione storica, quest’ultima, in cui avviene una profonda rivoluzione e che vede la nascita dell’ “uomo massa”, categoria che prescinde e supera ogni distinzione sociale.
La partecipazione all’incontro è valida ai fini del riconoscimento di crediti formativi per gli avvocati iscritti all’Ordine degli Avvocati di Messina, nonché per gli studenti dell’Università di Messina.
Pippo Rao Direttore Generale Scuola di Liberalismo di Messina
Visita la pagina della Scuola di Liberalismo 2022 – Messina
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Scuola di Liberalismo lezione del prof. Buttà – Gazzetta del Sud
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Gina Lollobrigida, la ‘bersagliera’ esce di scena dopo una vita vissuta intensamente
Per tutti era detta confidenzialmente ‘La Lollo’. Per tanti è stata semplicemente ‘la bersagliera’ come apparve nei film più popolari divertenti e spensierati girati insieme a Vittorio De Sica, il maresciallo, ma da quell’immagine degli anni 50, Luigia Lollobrigida, chiamata Gina, si era distaccata da tempo, diventando una figura leggendaria, una delle più importanti attrici mondiali, il simbolo […]
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Ministero dell'Istruzione
Cosa succede dopo l’invio della domanda delle #IscrizioniOnline? Scoprite tutti i passaggi con il video tutorial ▶️ https://www.youtube.com/watch?v=13XDnllsh8wTelegram
Matteo Messina Denaro, la cattura dell’ultimo degli stragisti
Gli occhiali a goccia, quelli di sempre. Stempiato, un po’ appesantito, vaghissima somiglianza con il Matteo Messina Denaro giovane immortalato in una delle rarissime fotografie disponibili. Anche per Totò Riina e Bernardo Provenzano è stato così. L’ultimo dei cosiddetti ‘stragisti’ ancora libero. Di quel feroce gruppo di ‘corleonesi’ che a colpi di kalashnikov e bombe ha sterminato […]
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Ben(e)detto – 17 gennaio 2023
Dalla Bielorussia al Sudafrica. Perché preoccuparsi delle esercitazioni russe
Le forze armate russe e bielorusse si addestreranno insieme in una serie di esercitazioni aeree sul territorio di Minsk fino a febbraio. Manovre che preoccupano Kiev, che teme possano fornire la copertura per una nuova offensiva da nord. Intanto, navi russe si eserciteranno insieme a unità cinesi a largo delle coste del Sud Africa
@Notizie dall'Italia e dal mondo
formiche.net/2023/01/mosca-min…
Dalla Bielorussia al Sudafrica. Perché preoccuparsi delle esercitazioni russe
Le forze armate russe e bielorusse si addestreranno insieme in una serie di esercitazioni aeree fino a febbraio. Manovre che preoccupano KievMarco Battaglia (Formiche.net)
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Nei topi, la rigenerazione delle punte delle dita mancanti dei piedi può avvenire grazie all'aiuto delle cellule alla base dell'unghia
La rigenerazione delle punte delle dita mancanti dei piedi può avvenire grazie all'aiuto delle cellule alla base dell'unghia.
Le cellule mesenchimali associate alle unghie contribuiscono e sono essenziali per la rigenerazione della punta delle dita dorsali.
Lo studio di Neemat Mahmud, Christine Eisner, Sruthi Purushothaman, Mekayla A. Storer, David R. Kaplan e Freda D. Miller è stato pubblicato su Science Direct.
Dalle analisi effettuate sul mesenchima induttivo dell'unghia, la base dell'unghia sembrerebbe essere essenziale per la rigenerazione della punta del dito dei mammiferi.
La firma trascrizionale per queste cellule che include Lmx1b è stata individuata e mostra che il mesenchima dell'unghia che esprime Lmx1b è essenziale per la formazione del blastema.
La rigenerazione delle punte delle dita mancanti dei piedi può avvenire grazie all'aiuto delle cellule alla base dell'unghia.
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È disponibile il nuovo numero della newsletter del Ministero dell’Istruzione e del Merito.
Ministero dell'Istruzione
#NotiziePerLaScuola È disponibile il nuovo numero della newsletter del Ministero dell’Istruzione e del Merito.Telegram
Firmata in Vaticano da cristiani, ebrei e islamici la dichiarazione "Rome Call for AI Ethics" in occasione di #RomeCall, evento curato dalla Fondazione #RenAIssance diretta da @PaoloBenanti
Firmata in Vaticano da cristiani, ebrei e islamici la dichiarazione "Rome Call for AI Ethics"
Il Papa. «Un’etica per gli algoritmi: non possono decidere la vita delle persone»
Firmata in Vaticano da cristiani, ebrei e islamici la dichiarazione "Rome Call for AI Ethics" per un approccio consapevole e critico all'Intelligenza artificiale, presenti i vertici di Microsoft e Ibm
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Mastodon Vs Twitter: la soluzione alla crisi delle #BigTech è la decentralizzazione? Edoardo Lisi intervista Filippo Della Bianca su Il Bollettino
[h2]MASTODON VS TWITTER: LA SOLUZIONE ALLA CRISI DELLE BIGTECH È LA DECENTRALIZZAZIONE?[/2]
Mastodon è ormai l’anti-Twitter, il nuovo spazio social dove confluiscono gli “esuli” dell’uccellino blu. La nuova politica di Elon Musk incentrata sul profitto e la libertà incondizionata di espressione non va giù a utenti e dipendenti, che abbandonano la nave che naufraga. L’ultima decisione del miliardario sudafricano di imporre il lavoro in presenza per aumentare la produttività ha provocato licenziamenti di massa. La soluzione alla crisi delle Big Tech è la decentralizzazione?
L'intervista di @Edoardo Lisi :unverified: a @:fedora: filippodb :BLM: :gnu: è disponibile sul sito de "Il Bollettino"
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Ciò che Resta di una Stella Distrutta da un Buco Nero | Universo Astronomia
"Utilizzando il telescopio Hubble gli astronomi hanno catturato in dettaglio gli istanti finali della vita di una stella divorata da un vorace buco nero supermassiccio. Quando la stella incauta si è avvicinata troppo all’oscuro oggetto, è stata catturata dalla sua possente stretta gravitazionale ed è stata fatta a pezzi, mentre il gas che la costituiva precipitava gradualmente nelle sue fauci, rilasciando nello spazio intense radiazioni."
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“Professione futuro”, la trasmissione realizzata grazie alla collaborazione Ministero-RAI per far conoscere meglio a studenti e famiglie la formazione tecnica e professionale.
Qui tutte le puntate ▶️ raiscuola.
Ministero dell'Istruzione
#NotiziePerLaScuola “Professione futuro”, la trasmissione realizzata grazie alla collaborazione Ministero-RAI per far conoscere meglio a studenti e famiglie la formazione tecnica e professionale. Qui tutte le puntate ▶️ https://www.raiscuola.Telegram
Creazione e Distruzione nei Pilastri dell'Aquila | Universo Astronomia
"Nascono miriadi di nuove stelle all’interno dei celeberrimi Pilastri della Creazione, immortalati in questa strepitosa ripresa del telescopio James Webb."
Rilasciata la nuova versione di Friendica 2023.01
Friendica 2023.01 è disponibile
In questa versione sono incluse alcune altre correzioni di bug per la distribuzione dei messaggi del forum e miglioramenti al processo di aggiornamento delle informazioni sui nodi.
Per i dettagli, consultare il file CHANGELOG nel repository.
LINK AL POST UFFICIALE
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Alcune app alternative di Twitter risultano ancora non funzionare e Musk tace. Ci auguriamo che questo non comporti malfunzionamenti nell'integrazione tra #Friendica e #Twitter
Alcune app alternative di Twitter risultano ancora non funzionare e Musk ancora non ha fatto sapere nulla
Sono passati alcuni giorni da quando praticamente tutti i principali client Twitter di terze parti hanno smesso di funzionare e gli sviluppatori affermano di non aver ancora sentito nulla dalla società su ciò che sta accadendo. I problemi sembravano iniziare giovedì sera, con alcuni utenti che segnalavano di ricevere errori relativi all'autenticazione...
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Twitter apps are still broken and Musk is still silent! News about Twitter integration in Friendica?
It’s been a few days since pretty much every major third-party Twitter client broke, and developers say they still haven’t heard anything from the company about what’s going on. The issues seemed to begin on Thursday evening, with some users reporting that they were getting errors related to authentication.
Is anyone experiencing issues with Twitter integration in Friendica?
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@Anders Rytter Hansen
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Bando di concorso "Inventiamo una banconota", la X edizione della competizione indetta dalla Banca d'Italia in collaborazione con il MIM, dedicata alle studentesse e agli studenti delle primarie e secondarie di I e II grado pe…
Ministero dell'Istruzione
#NotiziePerLaScuola Bando di concorso "Inventiamo una banconota", la X edizione della competizione indetta dalla Banca d'Italia in collaborazione con il MIM, dedicata alle studentesse e agli studenti delle primarie e secondarie di I e II grado pe…Telegram
Firenze. La Lega accoglie Matteo Piantedosi
Il 13 gennaio 2023 Federico #Bussolin e altri ben vestiti della #Lega hanno accolto negli uffici governativi di #Firenze il ministro degli affari interni dello stato che occupa la penisola italiana, tale Matteo #Piantedosi.
Ogni governo "occidentalista" che si avvicenda a decidere il destino dello stato che occupa la penisola italiana -e purtroppo, con esso, anche di molte persone che sarebbero perfettamente in grado di decidere del proprio senza l'intervento di ben vestiti di alcun genere- invia a Firenze qualcuna tra le sue massime autorità a illustrare come e qualmente la costruzione di un "Centro di Permanenza Temporanea", di un "Centro di Identificazione e di Espulsione" o comunque di un campo di concentramento per indesiderabili sia indispensabile alle magnifiche sorti e progressive della città e all'ordinato svolgervisi della vita associata.
Il fatto che sia il governo dello stato che occupa la penisola italiana ad auspicare la realizzazione di una cosa del genere è motivo sufficiente per desiderare l'esatto contrario.
che problema abbiamo in Italia con i prezzi dei computer?
Guardo spesso gli annunci dell'usato, e trovo prezzi sensati solo da annunci esteri (perlopiù Germania o UK). Gli Italiani riempiono le piattaforme di annunci pensando di riuscire a vendere il loro amato laptop stracotto con intel core i5 da 2 gen (fuori produzione dal 2011) a 4 gen (fuori produzione dal 2014), dai 200€ in su. Con batteria morta, tastiera e porte I/O usurate, spesso qualche piccola noia al display.
Quando le catene a ogni volantino propongono almeno un laptop nuovo a 250€ (nel caso di Chromebook) o 350€ ("entry level" ma comunque incomparabilmente più veloci di una macchina di 10 anni fa e coperte da garanzia).
Le catene, poi, per l'Italia propongono macchine meno performanti a prezzi più alti rispetto a quello che si compra all'estero per lo stesso ammontare. Qui lo standard sembrano ancora essere i pc con 8 gb di ram, e quelli con 16 li passano come "gaming" o "workstation".
Eppure non mi sembra che qui la tecnologia sia poco gradita. Forse vogliamo "il meglio" solo in ambito smartphone, e siamo un mercato di serie b per i pc?
Se il nemico è la Cina, la propaganda si vede meglio | Contropiano
«In conclusione, è chiaro che questo non è “giornalismo”, ma semplice propaganda bellica. E come sempre la propaganda è rivolta al proprio “interno”, a persuadere la propria popolazione (italiana ed europea) che “fuori c’è la jungla” ed è meglio non mettere in discussione la “nostra” classe dirigente (imprenditori, politici, giornalisti, ecc). Perché potrebbe andarci molto peggio…»
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#Italia #carburanti
Carburanti: ecco come si forma il prezzo alla pompa
Quasi il 60% del prezzo al litro pagato dagli automobilisti va in tasse: vediamo nel dettaglio le voci che lo compongono.Redazione online (alvolante.it)
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Il futuro distopico delle automobili
Nel 1960 un computer, oltre che costare più di $120.000, occupava facilmente la metà di una stanza. Oggi un computer è invece talmente leggero, piccolo e poco costoso che chiunque ne porta sempre in tasca almeno uno: lo smartphone. Ci stiamo però affacciando a un mondo nuovo — un mondo in cui non siamo noi a portare in giro i nostri computer, ma sono i nostri computer a portare in giro noi.
Mi riferisco ovviamente alle automobili di nuova generazione, che sono davvero dei computer con le ruote. Ogni automobile ha ormai centinaia di unità di controllo elettroniche che attraverso un software monitorano o controllano i sistemi interni e meccanici del veicolo.
Se apprezzi Privacy Chronicles unisciti a centinaia di lettori che hanno già scelto di abbonarsi e aiutami a sostenere il piano editoriale!
Un esempio molto evidente sono i cosiddetti ADAS (Advanced driver-assistance system), che semplificano alcune attività e possono anche aumentare il comfort e la sicurezza di viaggio. Si passa dalla semplice rilevazione degli ostacoli per aiutare il parcheggio fino ai software per l’adaptive cruise control o i più tradizionali ABS e ESC.
Tutto molto bello, se non fosse che la trasformazione delle automobili in computer con le ruote può creare i presupposti per diversi e gravi problemi che riguardano proprio la nostra privacy e libertà.
Over the Air Software
Quello che non molti sanno, o a cui non pensano, è che oltre ad essere computer, le nuove automobili sono anche computer connessi.
Moltissimi modelli oggi hanno installate delle sim-card che attraverso connessioni 4G e 5G permettono al veicolo di connettersi a reti-wifi di ogni tipo. Basta essere saliti su un’auto degli ultimi 2 anni e aver smanettato un po’ con la dashboard per aver notato che è infatti possibile connettere l’auto a Internet tramite wi-fi, proprio come uno smartphone o un laptop.
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GetPrivacy.it 🔐 reshared this.
iyezine_com
in reply to iyezine_com • •Poliverso & Poliversity
in reply to iyezine_com • • •ah, ok... 😁 😄 🤣
Per quanto mi riguarda, io l'avrei pubblicato comunque in "musica", ma capisco le tue perplessità, perché in effetti il pezzo ha un perimetro più ampio