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Magistratura. In Sala Zonca la presentazione del libro “Non diamoci del Tu” sul Sì alla separazione delle carriere – www.vogheranews.it


Il Circolo culturale “Il Vogherese”, congiuntamente alla Fondazione Luigi Einaudi, organizza nella giornata di sabato 4 Febbraio 2023, alle ore 11 presso la sala Zonca (ingresso via Emilia angolo piazza Meardi) la presentazione del libro di Giuseppe Bened

Il Circolo culturale “Il Vogherese”, congiuntamente alla Fondazione Luigi Einaudi, organizza nella giornata di sabato 4 Febbraio 2023, alle ore 11 presso la sala Zonca (ingresso via Emilia angolo piazza Meardi) la presentazione del libro di Giuseppe Benedetto “Non diamoci del Tu – La separazione delle carriere”.

Alla presentazione interverranno, oltre all’autore, l’avv. Giuseppe Benedetto (Presidente della Fondazione Einaudi): Paolo Affronti, Alida Battistella, Davide Giacalone (scrittore e giornalista di RTL 102.5 e direttore del Quotidiano “La Ragione”); Fabrizio Palenzona (vice Presidente Nazionale Confcommercio e presidente Prelios SpA); e Massimiliano Annetta (avvocato penalista con studi in Firenze, Roma e Milano; docente universitario di diritto penale l’Università IUL di Firenze).

Il moderatore della presentazione sarà Nicola Affronti. L’evento è aperto a chiunque, non è prevista la prenotazione.

Il libro porta la prefazione dell’attuale Ministro della Giustizia: Carlo Nordio, che scrive. ”Che il giudice e l’accusatore siano colleghi è una singolarità tutta italiana. Un’anomalia politica e sociale che si perpetua da decenni. Questo libro evidenzia tale stortura ed auspica un cambiamento radicale del sistema giustizia, illustrando l’urgente necessità della separazione delle carriere affinché si possa raggiungere realmente l’autonomia della giurisdizione. Un rigoroso lavoro di approfondimento scientifico, una minuziosa cura della ricostruzione storica, uno scrigno di passione civile che emerge da ogni pagina, questo e tanto altro è “Non diamoci del tu.”

vogheranews.it

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+++ L'attivista per i diritti digitali Ola Bini dichiarato innocente dal tribunale ecuadoriano!!! +++


OLA BINI, ACCUSATO DI ACCESSO ILLEGALE A UN COMPUTER, È STATO ASSOLTO CON SENTENZA UNANIME DA UN TRIBUNALE DI TRE GIUDICI

@Pirati Europei

Martedì 31 gennaio, lo sviluppatore di software svedese e attivista per i diritti digitali Ola Bini è stato assolto dall'accusa di aver violato un computer da un tribunale di Quito. L'attivista è stato assolto all'unanimità da un tribunale di tre giudici dopo aver rilasciato una dichiarazione di quasi 4,5 ore. Bini è stato perseguitato dallo stato ecuadoriano dal 2019 e i procedimenti legali contro di lui sono stati viziati da irregolarità.

Parlando dopo il verdetto a Peoples Dispatch , Carlos Soria, un membro del team legale di Bini, ha definito il verdetto unanime del tribunale "inaspettato" e una "molto bella sorpresa", considerando tutte le irregolarità, oltre 100 violazioni del giusto processo e sentenze nei quasi quattro anni trascorsi dal primo arresto di Bini. L'accusa ha dichiarato che presenterà ricorso e Soria ha affermato che il team legale di Ola Bini si sta preparando.

Ola Bini l'ha definita una vittoria fantastica e ha anche sottolineato che ha contribuito a rendere l'Ecuador un posto più sicuro per gli esperti di sicurezza informatica in cui lavorare.

L'articolo completo



Qualche ora prima che Antony Blinken atterrasse a Tel Aviv, nei Territori occupati era stato ucciso il 53° palestinese dall'inizio dell'anno: aveva tentato di aggredire dei soldati israeliani a Hebron.



Magistrati indipendenti dal Parlamento? Permettetemi di dubitare – Il Dubbio


Siamo tutti contenti e soddisfatti quando ripetiamo il mantra “la magistratura deve essere indipendente”. Ma poi è forse il caso di chiedersi: indipendente da chi e da cosa? Indipendente dall’esecutivo (cioè da governo)? Benissimo, siamo tutti d’accordo.

Siamo tutti contenti e soddisfatti quando ripetiamo il mantra “la magistratura deve essere indipendente”. Ma poi è forse il caso di chiedersi: indipendente da chi e da cosa? Indipendente dall’esecutivo (cioè da governo)? Benissimo, siamo tutti d’accordo. Per carità. Tuteliamo le vestali del diritto, anche se ci permettiamo sommessamente di osservare che in tanti Stati democratici, vedi la Francia per tutti, la pubblica accusa è alle dirette dipendenze del governo. Ma in Italia questo nessuno lo vuole!

La questione si complica un po’ quando la magistratura militante interpreta l’indipendenza come indipendenza dal Parlamento. E lì non solo chi si richiama alle liberal-democrazie dei Paesi occidentali non può essere d’accordo, ma occorre denunciare la pericolosa deriva eversiva che ne conseguirebbe rispetto ai principi costituzionali.

Il Parlamento è il luogo sacro (direbbe Einaudi) dove in una democrazia si estrinseca il volere del cittadino-elettore. Se vi fosse un corpo dello Stato che potesse agire al di fuori della volontà popolare, quello sarebbe fuorilegge. Volontà popolare che si esprime attraverso gli atti del Parlamento, cioè le leggi. Dunque, ogni corpo dello Stato, compresa la magistratura, deve osservare le leggi del Parlamento. In caso contrario, verrebbe meno lo Stato di diritto.

L’art. 101 della Costituzione dispone che “i giudici sono soggetti soltanto alle legge” e l’art. 112 sancisce l’obbligatorietà dell’azione penale. Ne deriva, ovviamente, che il Ministro della Giustizia non possa impartire direttive. Allo stesso tempo, però, ne consegue che il giudice e il pubblico ministero debbano osservare la legge come il prete segue gli insegnamenti del vangelo. Dovrebbero essere ispirati da una fedeltà assoluta verso la legge, sacra verrebbe da dire. Non è altro che un corollario del principio di divisione dei poteri: il legislativo produce le norme e il giudiziario le applica. È agevole dedurre che più il giudice si allontana dalla lettera della legge e maggiori sono i pericoli di sentenze discrezionali, ispirate più dai sentimenti e dalle opinioni personali piuttosto che dai sacri principi del diritto.

Qui giungiamo alle principali contraddizioni dei nostri tempi. La “discrezionalità giudiziaria” regna imperante, come sanno tutti coloro che entrano nelle aule dei tribunali. La Corte di Cassazione riscrive le leggi con poteri creativi e i pubblici ministeri scelgono autonomamente quali reati perseguire in via prioritaria. In tutto ciò, a fronte di una politica corresponsabile, trionfano le norme penali indeterminate, come il traffico illecito di influenze. Un reato talmente generico che ogni procura d’Italia lo riempie del significato che più le aggrada.

Dunque, a differenza di quel che pensavano i nostri Costituenti, taluni magistrati italiani non si sentono affatto soggetti alla legge. Chi parla di “lettera della legge” oggigiorno è qualificato come un temibile nostalgico del passato. Invece, come ricordato da Andrea Davola nella postfazione al mio libro “Non diamoci del tu”, la tradizione italiana del diritto pianta le sue radici nel positivismo giuridico, che trova il suo principio ispiratore proprio nell’interpretazione letterale.

Conosciamo bene il sistema anglosassone fondato sul giusnaturalismo, dove le sentenze non sono una rigida applicazione delle norme, ma sono frutto delle sensibilità politico-culturale del singolo magistrato. Ma i nostri esimi pm fanno finta di ignorare che ivi il rappresentante della pubblica accusa non solo è sotto lo stretto controllo dell’esecutivo, ma addirittura nel caso degli USA spesso viene direttamente eletto dai cittadini. Di fronte ad una prospettiva del genere alcuni pubblici ministeri minaccerebbero di darsi fuoco nella pubblica piazza, accompagnati dal coro delle prefiche del giustizialismo militante.

Ma non è finita qui, purtroppo. Alla luce di una discrezionalità giudiziaria senza alcun indirizzo del Parlamento, la ANM ha pensato bene di poter iniziare a commentare e contestare le leggi sotto il profilo strettamente politico.

Se il Parlamento intende introdurre dei criteri seri di valutazione del magistrato, la ANM pensa bene di scioperare. Se la maggioranza parlamentare ritiene che vi sia un problema di indiscriminata pubblicazione delle intercettazioni, taluni pm non esitano a mostrare la loro contrarietà. Ma a che titolo lo fanno? Sono soggetti alla legge, o adesso vorrebbero anche scriverle? Chissà cosa penserebbe Montesquieu…

Il Dubbio, 1 febbraio 2023 pag. 9

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Europa e Italia, i due pesi del governo sulla concorrenza


« Non disturbare chi vuole fare» è il motto dell’attuale esecutivo. Lo ha spiegato Giorgia Meloni nel suo discorso di insediamento il 25 ottobre scorso. Alla luce dell’azione di governo svolta sin qui, però, la logica che sembra prevalere è un’altra, ossi

«Non disturbare chi vuole fare» è il motto dell’attuale esecutivo. Lo ha spiegato Giorgia Meloni nel suo discorso di insediamento il 25 ottobre scorso. Alla luce dell’azione di governo svolta sin qui, però, la logica che sembra prevalere è un’altra, ossia «non disturbare chi vuole fare, ma solo se sta già facendo». Sotto questo aspetto, la questione dei balneari è emblematica. Meloni ha (giustamente)bloccato (per quanto ancora?) il tentativo dei due partiti alleati, Lega e Forza Italia, di estendere oltre il 31 dicembre 2023 la proroga alle concessioni. Lo stop, tuttavia, non rappresenta un cambio diposizione. Semplicemente un modo per prendere tempo (i decreti legislativi sono stati rinviati di qualche mese) e trovare una soluzione duratura. L’obiettivo, ha spiegato la leader di Fratelli d’Italia, «è mettere in sicurezza quegli imprenditori. Vanno difesi da una direttiva che non andava applicata». In buona sostanza, i balneari che vogliono fare non devono essere disturbati.

A questo punto, la domanda sorge spontanea: e gli altri? Chi difende coloro che attualmente non fanno ma che vorrebbero fare? E che sia chiaro: raggruppare questi potenziali imprenditori sotto un’unica categoria, quella delle multinazionali che comprano le nostre spiagge per pochi soldi, è davvero fuorviante. Vi sono tanti giovani capaci che vorrebbero iniziare un’attività. Se non diamo loro la possibilità di entrare nel settore una volta che si sono formati, inutile parlare di merito. Una parola, che val la pena ricordare, Meloni ha voluto aggiungere nella denominazione del ministero dell’Istruzione. Peraltro, garantendo pari opportunità di accesso per tutti, non solo per gli insider, si crea un circolo virtuoso che genera benefici per l’intera collettività, a cominciare dai consumatori in termini di minori prezzi e maggiore efficienza dei servizi offerti. Si chiama concorrenza.

L’alternativa è quella di tutelare e, di conseguenza, avvantaggiare solo pochi privilegiati. Ma così non si cresce. La premier sembra esserne consapevole. Lo dimostra la posizione assunta su un altro versante, quello degli aiuti di Stato. Meloni è contraria a un mero allentamento della normativa europea perché, ha spiegato, «determinerebbe una distorsione del mercato interno». I Paesi con spazio fiscale, quindi con basso debito ed elevata capacità di spesa, possono sostenere dipiù e meglio le proprie imprese. Una dinamica che si è già verificata nel passato biennio in cui le regole comunitarie sono state sospese: basti pensare che le imprese tedesche e francesi hanno ricevuto il settantacinque per cento degli aiuti. Proseguire su questa strada significherebbe far saltare il mercato unico, la libera concorrenza. Non è questo il modo per «risolvere il problema della scarsa competitività delle nostre aziende» ha ammonito Meloni. C’è, allora, da chiedersi perché chi è alla guida del nostro Paese invochi (giustamente) in sede europea uguali opportunità ma, poi, in casa protegga una determinata categoria di imprenditori a danno di altri? Agli occhi dei nostri partner questa “distinzione” è difficile da comprendere. Per questo il negoziato sul pacchetto di aiuti per sostenere l’industria europea rischia di partire in salita.

Un gruppo di Paesi, tra cui l’Italia, vorrebbe istituire un Fondo sovrano europeo alla stregua di quello creato per il Next Generation Eu (Ngeu). L’idea di nuovo debito comune è, invece, invisa a (molti) Paesi del Nord che sono già contributori netti del Ngeu. Prima di erogare nuovi finanziamenti vogliono essere certi che questi strumenti siano in grado di garantire la convergenza delle economie dell’Unione. Che cosa significa? I fondi devono servire a colmare i divari di crescita di chi è rimasto indietro. Solo per fare un esempio, devono essere utilizzati per far crescere le imprese vincenti non per tenere in vita quelle decotte. Ciò rafforza i singoli Stati membri e l’Europa nel suo insieme. Nella pratica, i governi beneficiari netti, come quello italiano, devono proseguire nel percorso di investimenti e riforme. Come è noto, la concorrenza è una delle priorità del nostro Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Le concessioni balneari non ne fanno parte. Ma, certamente, le resistenze dell’attuale governo a metterle a gara non lasciano ben sperare sulla volontà reale di cambiare una volta per tutte l’economia.

La Stampa

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Presentazione del libro “Non diamoci del Tu – La separazione delle carriere” – 11 febbraio 2023, Padova


11 febbraio 2023, ore 11:00 – Sala Paladin Palazzo Moroni Via del Municipio, 1 PADOVA saluti iniziali ELEONORA MOSCO intervengono LEONARDO ARNAU FRANCESCO CAVALLA ANDREA OSTELLARI modera ALDA VANZAN Giornalista de Il Gazzettino L'articolo Presentazione d

11 febbraio 2023, ore 11:00 – Sala Paladin Palazzo Moroni Via del Municipio, 1 PADOVA

saluti iniziali
ELEONORA MOSCO

intervengono
LEONARDO ARNAU
FRANCESCO CAVALLA
ANDREA OSTELLARI

modera
ALDA VANZANGiornalista de Il Gazzettino

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Blinken presenta il conto ad Abu Mazen: Ramallah cooperi con Israele


Washington finanzia due terzi della sicurezza palestinese. E lo ricorda al presidente dell'Anp. In Cisgiordania sono notti di scontri. Coloni attaccano villaggi palestinesi. L'articolo Blinken presenta il conto ad Abu Mazen: Ramallah cooperi con Israele

di Michele Giorgio*

Pagine Esteri, 1 febbraio 2023 – Avranno fatto storcere il naso al premier israeliano Netanyahu e ai suoi ministri di estrema destra le condoglianze che Antony Blinken, dopo quelle fatte alle famiglie delle sette vittime israeliane dell’attentato di venerdì a Gerusalemme, ha rivolto ieri a Ramallah al presidente dell’Anp Abu Mazen per i civili palestinesi «innocenti» uccisi nei raid dell’esercito israeliano in Cisgiordania. «In questi tempi di violenza c’è stata una perdita di molte vite innocenti da entrambe le parti», ha aggiunto il segretario di Stato una volta rientrato a Gerusalemme. Per i comandi militari e l’establishment politico israeliano i palestinesi uccisi, tranne rare eccezioni, erano tutti «terroristi».

E’ minimo il peso della breve apparizione di Blinken in Cisgiordania di fronte alla secca riaffermazione fatta lunedì dal segretario di stato della partnership strategica tra Usa e Israele contro l’Iran e in tutte le vicende mediorientali. Ieri Abbas ha ripetuto che Israele è responsabile dell’aumento della violenza con le sue politiche «che minano una soluzione a due Stati» e le sue incursioni militari. Ha sottolineato che nel silenzio della comunità internazionale Israele espande i suoi insediamenti e continua l’espropriazione di terre, la demolizione di case e gli sgomberi, mentre aumenta l’aggressività dei coloni israeliani in Cisgiordania. Blinken ha risposto che gli Stati uniti restano contrari a mosse unilaterali e all’espansione delle colonie.

Ma è stato evidente che il segretario di stato a Ramallah è andato più di tutto per convincere Abu Mazen a riprendere la collaborazione di sicurezza con Israele interrotta dopo il raid a Jenin di una settimana fa (10 palestinesi uccisi), ossia ad arrestare o contenere in Cisgiordania la lotta armata contro l’esercito israeliano. D’altronde con quell’obiettivo gli Stati uniti finanziano 2/3 del budget degli apparati di sicurezza dell’Anp. E forse Blinken ha detto ad Abu Mazen di tenere conto delle parole di Meir Ben-Shabbat, ex consigliere per la sicurezza di Netanyahu, che in un’intervista al Times of Israel ha chiarito senza peli sulla lingua la visione israeliana della funzione dell’Anp. «Se l’Autorità palestinese non combatte il terrorismo, perché dovrebbe esistere?» ha detto Ben-Shabbat. Quindi ha avvertito che se non lo farà, «le Forze armate israeliane potrebbero essere costrette a intraprendere un’importante operazione militare in Cisgiordania (Muraglia di Difesa, ndr), come ha fatto nel 2002 al culmine della Seconda Intifada». L’Anp era e resta nella visione di Israele un’agenzia di sicurezza in aggiunta a quelle dello Stato ebraico. E comunque, stando ai media israeliani, Abu Mazen incontrando nei giorni scorsi a Ramallah il capo della Cia, William Burns, avrebbe spiegato che la cooperazione di sicurezza con Israele è stata interrotta parzialmente e sarà ripristinata quando le tensioni si calmeranno.

Non è esagerato calcolare vicino allo zero l’interesse del comune cittadino palestinese per l’incontro tra Blinken e Abu Mazen. La popolazione palestinese, trent’anni dopo la firma degli Accordi di Oslo, non crede più che la fine dell’occupazione possa arrivare con un negoziato mediato dagli Stati uniti che non sono mai stati neutrali. La situazione si aggrava giorno dopo giorno. Le ultime notti in Cisgiordania sono state difficili per non pochi villaggi palestinesi soggetti alle ritorsioni dei coloni decisi a vendicare l’attentato di venerdì a Gerusalemme: un edificio e una dozzina di autoveicoli dati alle fiamme, campi coltivati devastati, alberi tagliati, scritte razziste e altro ancora. Lunedì attivisti palestinesi hanno chiamato alla formazione di comitati di protezione popolare per contrastare gli attacchi notturni tra Nablus e Ramallah, le aree a più alta tensione. In alcuni villaggi gli uomini stanno organizzando turni di guardia. L’escalation è dietro l’angolo se si tiene conto anche che, secondo i dati raccolti dalla ong israeliana GFKT per il controllo delle armi, il numero di coloni israeliani in possesso di pistole e mitra in Cisgiordania è di circa 100.000. Circa 148.000 israeliani sono in possesso del porto d’armi, oltre al personale di sicurezza, i militari, la polizia e le guardie private. Pagine Esteri

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In Cina e Asia – Xi atteso a Mosca in primavera


In Cina e Asia – Xi atteso a Mosca in primavera mosca
Xi atteso a Mosca in primavera
Biden prepara nuove msiure contro Huawei
Cina terzo paese a produrre computer quantistico
La misteriosa morte di uno studente sconvolge la Cina
Gli Usa rafforzano la cooperazione militare con Seul e Manila

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Sustainalytics – L’eterno ritorno del carbone in Asia


Sustainalytics – L’eterno ritorno del carbone in Asia carbone asia
Quella tra carbone ed economie asiatiche è una relazione difficile, ma percepita come necessaria. Come sta cambiando e cosa raccontano le ultime previsioni su una delle fonti fossili più inquinanti al mondo, e altre notizie. La nuova puntata con la rubrica dedicata ad ambiente, energia e cambiamenti climatici in Asia

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Contro la Cina ora anche una Commissione speciale della Camera dei Rappresentanti Usa


Composta da 13 deputati è guidata da Mike Gallagher, giovane falco anti-Pechino. Lo scontro tra i due giganti si intensifica e domenica arriverà in Cina il segretario di stato Blinken. L'articolo Contro la Cina ora anche una Commissione speciale della Ca

di Michelangelo Cocco*

(nella foto da wikimedia, il nuovo speaker della Camera dei rappresentanti Usa, Kevin McCarthy)

Pagine Esteri, 1 febbraio 2023 – «Una delle grandi preoccupazioni per il futuro è quella che noi possiamo restare indietro rispetto alla Cina comunista». Ha esordito così il nuovo speaker della Camera dei rappresentanti, Kevin McCarthy, nel discorso con il quale ha inaugurato la Commissione speciale sulla competizione strategica tra gli Stati Uniti e il Partito comunista cinese. A favore dell’istituzione della Commissione, il 10 gennaio scorso, hanno votato 219 repubblicani e 146 democratici (65 i “no” democratici, e quattro schede bianche).

L’organismo è composto da 13 deputati repubblicani selezionati dallo stesso portavoce della Camera bassa, ai quali dovrebbero aggiungersene fino a sette del partito democratico. È presieduto dal deputato Mike Gallagher, giovane falco anti-Pechino, formatosi come funzionario militare: due dispiegamenti nell’intelligence dei marine in Iraq, più un’esperienza nella commissione Forze armate e un’altra in quella dell’Intelligence della Camera. Gallagher ritiene – così ha dichiarato a Politico – che gli Stati Uniti debbano «vincere questa nuova Guerra fredda contro la Cina». Dopo aver studiato la lingua araba a Princeton, Gallagher ha prestato servizio nella provincia di Anbar, una delle zone dell’Iraq nelle quali la guerriglia ha inflitto più danni e vittime all’esercito Usa. Gallagher ha un master in relazioni internazionali alla Georgetown University ed è un sostenitore della “pax economica” tra israeliani e palestinesi.

Secondo il trentottenne eletto nel Wisconsin, «Il Partito comunista cinese è il nemico della libertà nel mondo» e «la salute del nostro sistema educativo è legata al nostro successo, così come il numero di missili Harpoon che abbiamo a Taiwan». Gli Harpoon sono razzi anti-nave venduti da McDonnell Douglas (di proprietà di Boeing dal 1997) a circa 1,5 milioni di dollari la batteria. E a Taiwan intende recarsi in primavera McCarthy, replicando il viaggio (la “provocazione”, secondo Pechino) del 2 agosto scorso della sua predecessora, Nancy Pelosi, che indusse l’Esercito popolare di liberazione a inscenare un blocco navale e le più grandi esercitazioni militari mai condotte intorno all’Isola. Secondo i media Usa, il Pentagono si sta già preparando ad affrontare le ripercussioni della gita del nuovo speaker della Camera.

Con diversi componenti legati al settore della difesa (un’altra parte si occuperà invece di difendere le compagnie agricole Usa da acquisizioni cinesi), la Commissione appare come l’ennesima emanazione di quel «complesso militare-industriale e politico», che il presidente Dwight Eisenhower, nel suo discorso di commiato trasmesso in tv il 17 gennaio 1961, descrisse come la «congiunzione tra un immenso corpo di istituzioni militari e un’enorme industria di armamenti» che, per il 2023, ha varato un budget per la difesa di 816,7 miliardi di dollari.

Presentando la Commissione speciale sulla competizione strategica tra gli Stati Uniti e il Partito comunista cinese, McCarthy ha dato fondo alla più vieta retorica anti-comunista, lanciando allarmi per «una minaccia troppo grande per litigare tra noi», un non meglio specificato «genocidio comunista», la «minaccia del partito comunista cinese» e così via. Tanto che i media governativi cinesi hanno accostato Kevin a Joseph McCarthy, il senatore che negli anni Cinquanta fu protagonista della caccia alle streghe anti-comunista negli Stati Uniti (con il quale lo speaker della Camera non è imparentato). Il 25 ottobre 2018 Kevin McCarthy pubblicò un tweet dal tono evidentemente antisemita, con un ritratto di George Soros in bianco e nero e la scritta “Soros” in giallo, che invitava gli elettori a «uscire di casa e votare i repubblicani il 6 novembre», perché «non possiamo permettere a Soros, Steyer e Bloomberg di comprarsi queste elezioni». Ciò non gli ha impedito di atteggiarsi a ultrà filo-israeliano. Ad, esempio, in questi giorni guida la crociata per far espellere dalla commissione affari esteri della camera Ilhan Omar, deputata democratica critica dell’occupazione militare israeliana in Palestina e del sostegno militare statunitense a Tel Aviv. In difesa della libertà di espressione di Omar si sono mobilitate anche otto organizzazioni ebraiche statunitensi, ma McCarthy vuole mandarla via, nonostante la contrarietà dei democratici e dopo aver spaccato sulla questione il suo stesso partito. Per cacciare Omar servirebbe una maggioranza che non c’è e McCarty è destinato a rimediare una figuraccia. Come quella della sua elezione come speaker della Camera alla quindicesima votazione (non accadeva dal 1859).

McCarthy ha sottolineato che negli Stati Uniti «c’è un consenso bipartisan sul fatto che è finita l’era della fiducia nei confronti della Cina comunista». Il racconto ufficiale che parte da Washington e si diffonde nei paesi alleati è semplice come una favola per bambini: gli Stati Uniti e l’Occidente (i buoni) hanno sperato che i cattivi (la Cina comunista) diventassero buoni, ma questi ultimi, con Xi Jinping, sono diventati sempre più cattivi!

Eppure, da quando – all’inizio degli anni Novanta – le corporations a stelle e strisce hanno iniziato a investire più massicciamente in Cina, il suo sistema politico è rimasto incentrato sul Partito comunista cinese e non ha dato segnali di voler intraprendere un percorso di riforme democratiche liberali (separazione dei poteri, libertà d’espressione, suffragio universale, etc). Possiamo forse credere alla storia secondo la quale gli Stati Uniti e l’Occidente si erano illusi che la democrazia sarebbe sbocciata in Cina, col fiorire dell’economia di mercato all’interno del suo sistema misto?

In realtà, nascosta dalla narrazione transcontinentale e bipartisan della lotta tra la democrazia e l’autoritarismo, Washington ha avviato una separazione non consensuale (Pechino avrebbe preferito continuare a guadagnare tempo in vista dello scontro con gli Usa) da quello che per le grandi multinazionali è stato un partner economico fondamentale negli ultimi 30 anni. È infatti l’integrazione della Cina all’interno della globalizzazione neoliberista – ancor più con l’ingresso di Pechino nell’Organizzazione mondiale per il commercio, nel 2001 – che ha permesso ad Apple, Nike &Co. di beneficiare dei vantaggi (bassi salari, incentivi fiscali e libertà d’inquinare) offerti dalla produzione in outsourcing in quella che è diventata la “fabbrica del mondo”.

Ma nella Repubblica popolare cinese i salari sono in costante crescita dall’inizio degli anni Novanta, oggi a essere favorite sono le compagnie locali, la tutela dell’ambiente è diventata una priorità, mentre l’economia e la tecnologia made in China inseguono quelle statunitensi. E non soltanto il Partito comunista non è disposto ad aprire i settori strategici (finanza, telecomunicazioni, energia, tra gli altri) alla concorrenza straniera, ma ha bisogno di sostenere le imprese private cinesi nel mercato interno, mentre su quelli esteri aziende di stato ristrutturate e rese più efficienti sottraggono fette di mercato – ad esempio, in quello delle infrastrutture ad energetico – alle major occidentali, dall’America latina all’Africa, passando per l’Asia e il Medio Oriente.

Ecco spiegata – per quanto schematicamente – la nuova Guerra fredda che Gallagher vuole vincere e la retorica anticomunista del nuovo McCarthy. Pagine Esteri

5142269*Giornalista professionista, China analyst, scrivo per il quotidiano Domani. Ho pubblicato “Xi, Xi, Xi – Il XX Congresso del Partito comunista e la Cina nel mondo post-pandemia (Carocci, 2022), e “Una Cina perfetta – La Nuova era del Pcc tra ideologia e controllo sociale (Carocci, 2020). Habitué della Repubblica popolare dal 2007, ho vissuto a Pechino nel 2011-2012, corrispondente per il quotidiano il manifesto nello scoppiettante e nebbioso crepuscolo della tecnocrazia di Hu Jintao & Co. Sono rientrato in Cina nel gennaio 2018, anno I della Nuova era di Xi Jinping, quella in cui il Partito-Stato regalerà a tutti “una vita migliore” e costruirà “un grande paese socialista moderno”. Racconto storie, raccolgo dati e cito fatti evitando di proiettare le mie ansie e le mie (in)certezze su un popolo straordinario che se ne farebbe un baffo.

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pagineesteri.it/2023/02/01/mon…



Le Autorità di protezione dei dati dovranno condividere con la Commissione europea aggiornamenti sulle istruttorie riguardanti le Big tech. In risposta a un’indagine del Mediatore europeo e alle pressioni esercitate dagli attivisti dell’Irish Council for Civil Liberties (ICCL), la Commissione ha, infatti, chiesto a tutte le Autorità garanti nazionali di presentare relazioni bimestrali dettagliate –...


Il mio contributo al convegno “Il Metaverso tra utopie e distopie: orizzonti e sfide della protezione dei dati” nella sessione dal titolo “La vita online”, organizzato dal Garante privacy in occasione della Giornata europea della protezione dei dati personali.


Anche quest’anno il Gruppo BNP Paribas celebra in tutto il mondo la Giornata della protezione dei dati personali. In tale contesto, la struttura territoriale del Data Protection Officer Italy ha organizzato a Roma, per il 1° febbraio, un evento dal titolo “La privacy che verrà”. Tema del mio intervento: “Privacy, un’opportunità di business”. Ad aprire...


#IscrizioniOnline, cosa hanno scelto studentesse, studenti e famiglie per l’anno scolastico 2023/2024? Nelle card un approfondimento dei dati relativi agli Istituti Tecnici e agli Istituti Professionali.

Qui tutti i dettagli ▶️ miur.gov.



La massiccia perdita di codice Yandex rivela i fattori di ranking del motore di ricerca russo


I dettagli mostrano come il quarto motore di ricerca più grande del mondo classifica le pagine web.

@Etica Digitale

Puoi cercare e fare clic su tutti i fattori sullo strumento di ricerca compilato di Rob Ousbey . Potresti notare che quasi 1.000 dei fattori di ranking hanno il tag "TG_DEPRECATED" e più di 200 sono elencati come "TG_UNUSED". Poiché il codice è del febbraio 2022 ed è stato acquisito nel luglio 2022, la ricerca di Yandex è sicuramente cambiata da allora. Ma la fuga di notizie fornisce uno sguardo raro su come vengono messe insieme le classifiche di ricerca in un sito che serve uno dei paesi più grandi del mondo.

CONTINUA QUI



#NotiziePerLaScuola

Migrazione al Cloud e Siti web: il 2 febbraio alle ore 10.00 in programma un webinar per supportare le scuole nell’implementazione dei progetti relativi agli avvisi 1.2 e 1.4.1.

Info ▶️ istruzione.



ROSSOMALPAOLO


La prima volta che ho interagito con Paolo aka Rossomalpaolo è stato in un periodo in cui ero curiosa di sperimentare i limiti del mio corpo.
Ritrovandomi a parlarne con lui, accadde che decidemmo di provare e vedere cosa accadeva.
Le foto hanno funzionato poco ma ho passato due giorni ospite a casa sua, dove non mi sono mai sentita né di troppo né fuori luogo (nonostante abbia fatto cose tipo annusare le ascelle per accertarmi di non puzzare), Milano non è un città che amo ma di quei giorni ho un bel ricordo, simile al tepore caldo della tazza da tè nelle giornate invernali.
#fotografia

iyezine.com/rossomalpaolo

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DDoS su mastodon.social

Eugen Rochko:
«Credo che mastodon.social potrebbe essere attualmente oggetto di un attacco DDoS; stiamo cercando di capire meglio. Ci dispiace per l'inconvenienza!»

mastodon.social/@Gargron/10978…

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Oggi, alle ore 20.00, si chiudono le #IscrizioniOnline per l’anno scolastico 2023/2024!

Ecco i primi dati:
📌 Cresce l’interesse per gli Istituti tecnici scelti dal 30,9%;
📌 Gli indirizzi liceali restano in testa tra le preferenze dei neoiscritti, co…



La #privacy è una questione collettiva. Il post di #FreakSpot


LA PRIVACY È UNA QUESTIONE COLLETTIVA

@Pirati Europei

Molte persone danno una spiegazione personale sul motivo per cui proteggono o meno la loro privacy. Coloro a cui non importa molto si sentono dire che non hanno nulla da nascondere. Chi ci tiene lo fa per proteggersi da aziende senza scrupoli, stati repressivi, ecc. In entrambe le posizioni si presume spesso erroneamente che la privacy sia una questione personale, e non lo è.

La privacy è sia una questione individuale che pubblica. I dati raccolti da grandi aziende e governi sono usati raramente su base individuale. Possiamo intendere la privacy come un diritto dell'individuo in relazione alla comunità, come afferma Edward Snowden :

Sostenere che non ti interessa il diritto alla privacy perché non hai nulla da nascondere non è diverso dal dire che non ti interessa la libertà di parola perché non hai niente da dire.

I tuoi dati possono essere usati per il bene o per il male. I dati raccolti inutilmente e senza autorizzazione vengono spesso utilizzati per scopi negativi.

Gli Stati e le grandi aziende tecnologiche violano palesemente la nostra privacy. Molte persone acconsentono tacitamente sostenendo che non si può fare nulla per cambiarlo: le aziende hanno troppo potere ei governi non faranno nulla per cambiare le cose. E, certamente, quelle persone sono abituate a dare potere alle aziende che fanno soldi con i loro dati e quindi dicono agli stati che non saranno una spina nel fianco quando vogliono attuare politiche di sorveglianza di massa. Alla fine, danneggia la privacy di coloro a cui importa.

L'azione collettiva inizia con l'individuo. Ogni persona dovrebbe riflettere se sta fornendo dati su se stessa che non dovrebbe, se sta incoraggiando la crescita di società anti-privacy e, cosa più importante, se sta compromettendo la privacy di coloro che gli sono vicini. Il modo migliore per proteggere le informazioni private è non divulgarle. Con la consapevolezza del problema, i progetti sulla privacy possono essere sostenuti.

I dati personali sono molto preziosi — tanto che alcuni li chiamano il “nuovo petrolio” — non solo perché possono essere venduti a terzi, ma anche perché danno potere a chi li detiene. Quando li diamo ai governi, diamo loro il potere di controllarci. Quando li diamo alle aziende, diamo loro il potere di influenzare il nostro comportamento. In definitiva, la privacy è importante perché ci aiuta a preservare il potere che abbiamo sulle nostre vite che sono così intenzionati a toglierci. Non ho intenzione di regalare o vendere i miei dati, vero?

Il post originale

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Digitalizzazione escludente


Le barriere digitali per le persone straniere nell’accesso al welfare Stando a Istat, le persone di cittadinanza straniera nel nostro paese sono più di 5 milioni. La loro permanenza è legata ad un permesso di soggiorno di categorie e durate differenti, st

Le barriere digitali per le persone straniere nell’accesso al welfare

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Stando a Istat, le persone di cittadinanza straniera nel nostro paese sono più di 5 milioni. La loro permanenza è legata ad un permesso di soggiorno di categorie e durate differenti, stabilite sulla base della motivazione per la quale arrivano in Italia. Insieme alla permanenza dovrebbero essere garantiti una serie di diritti civili tra cui l’accesso a benefit e servizi, ma come ha potuto constatare il team di ricerca non sempre è così. Il dibattito pubblico si concentra spesso su un presunto accesso indebito delle persone straniere al welfare sociale, tralasciando totalmente il fatto che la popolazione straniera presenta un tasso di povertà molto elevato (una persona su quattro vive in uno stato di povertà assoluta) e che circa il 6,6% del totale dei contributi sono versati proprio da cittadini non comunitari. Nel momento in cui ne hanno bisogno, però, in cambio ricevono solo lo 0,4% di quanto versato.

Da ormai quindici anni la digitalizzazione della Pubblica amministrazione, l’e-government è diventata un mantra tra politici e decisori, utilizzato come sinonimo di maggiore efficienza e di progresso del settore pubblico. Si fonda su un’idea per cui l’interazione tra il cittadino e gli organi dello stato avviene di default attraverso strumenti digitali, in autonomia, secondo una retorica di efficienza, rapidità, standardizzazione e semplificazione; dando origine a un contesto in cui le tecnologie diventano la premessa per l’accesso al welfare. La premessa per il welfare è di essere orientato verso il sociale, in modo che benefit e servizi siano distribuiti come beneficio per la società: i processi di digitalizzazione sembrano invece essere orientati senza tenere conto di criteri etici.

Un aspetto che non tiene troppo in considerazione le difficoltà che una sempre maggiore “tecnologizzazione” dei processi potrebbe favorire. Anche in questo settore, seppur sia difficile da intravedere, esistono inclusi ed esclusi: i primi sono i cittadini italiani (anche se in questo caso ci sono delle eccezioni, come le persone senza fissa dimora), i secondi sono le persone straniere che nel nostro Paese sono venute per ragioni di tipo economico, sociale o politico. Una dicotomia che nasce dalla falsa possibilità di accedere a portali e siti web, sia per richiedere prestazioni sociali sia per ottenere informazioni su questi ultimi.

Una situazione paradossale poiché probabilmente sono proprio le persone straniere che non hanno un contatto con il tessuto sociale italiano ad avere bisogno di accedere in modo sostanziale al welfare. Non ci sono però indagini statistiche nazionali sul livello di alfabetizzazione digitale delle persone straniere, mancanza che non permette di riconoscere il divario digitale esistente tra chi nasce in Italia e chi nel paese ci arriva per questioni lavorative, economiche o di violazione di diritti umani. Un divario digitale che non dovrebbe essere scambiato con “il saper utilizzare uno smartphone”, uno strumento che in certi casi specifici non è il migliore alleato per richiedere a un ente come Inps un beneficio sociale.

Nonostante la mancanza di dati concreti sull’alfabetizzazione digitale delle persone straniere, che ricordiamo in Italia sono più di 5 milioni, nel 2020 è stato rilasciato il Piano triennale per l’informatica nella pubblica amministrazione, con l’obiettivo di realizzare la piena digitalizzazione dei servizi pubblici sul territorio italiano.

Da allora, le pubbliche amministrazioni hanno implementato diverse iniziative. INPS dispone di un sito informativo e di un portale online dedicato all’inoltro di richieste per prestazioni sociali. INPS ha inoltre lanciato INPS Mobile, una app istituzionale che dà accesso a numerosi servizi di consultazione e di invio di documenti. Un portale, ANPR, relativo all’iscrizione anagrafica e al cambio di residenza è nelle sue fasi finali di implementazione.

Il decreto-legge n. 76/2020 ha stabilito che, a partire dal 2021, l’accesso ai servizi della Pubblica Amministrazione deve avvenire attraverso identità digitali: Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID), la Carta di Identità Elettronica (CIE) o la Carta Nazionale dei Servizi (CNS). Dallo stesso anno INPS non accetta altro tipo di autenticazione l’accesso ai suoi portali e ai servizi. Le identità digitali presentano però dei pre requisiti giuridici, come essere in possesso di carta d’identità o essere iscritti all’anagrafe, che possono rappresentare un ostacolo per la popolazione straniera.

In questo report sono state analizzate in dettaglio molte prestazioni sociali e benefit, quali l’assegno per il Nucleo Familiare (ANF), l’assegno mensile di invalidità civile, l’assegno di maternità per lavoratrici atipiche (Assegno di maternità dello Stato), l’assegno sociale; l’assegno unico e universale (AUU); il bonus asilo nido; la carta acquisti ordinaria; l’indennità di accompagnamento agli invalidi civili; l’indennità mensile di frequenza; la pensione di inabilità; il Reddito di Cittadinanza/Pensione di Cittadinanza; il reddito di libertà.

Per ogni prestazione sono stati considerati i requisiti di accesso e le modalità di richiesta, che in questo secondo caso spesso avviene online solo dopo un’autenticazione tramite identità digitale. È emerso un quadro variegato, per cui alcuni permessi di soggiorno e requisiti di residenza restringono le possibilità di accesso a benefit e servizi, ma non solo. I servizi online sono integralmente accessibili solo in lingua italiana, e richiedono competenze digitali nonché un livello di alfabetizzazione elevato. Stando alla situazione attuale e vista la mancanza di previsioni differenti sul tema, il processo di digitalizzazione delle Pubbliche amministrazioni – ulteriormente favorito dai finanziamenti previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) – non è uguale per tutti e a farne le spese saranno perlopiù le persone straniere, e vulnerabili.

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Hey ChatGPT, spiegami le privacy policy di Google, Facebook e TikTok come se avessi 13 anni.


Un esperimento con ChatGPT per riassumere in modo semplice privacy policy lunghissime e complesse.

Come forse saprete, le privacy policy di Google, Facebook e TikTok sono documenti lunghissimi che richiedono almeno 40 minuti per una lettura completa. Ma il tempo che serve per leggerle da cima a fondo non è il solo problema. Sono anche documenti complessi da comprendere e difficilmente fruibili per una persona con scarse competenze sul tema — figurarsi per un bambino che usa questi servizi!

Per questo allora ho voluto sperimentare con ChatGPT, chiedendo di tradurre in termini semplici e comprensibili per un bambino di 13 anni queste lunghissime e complesse privacy policy.

Sei già iscritto a Privacy Chronicles? No? Che aspetti!

5104462Scansiona il codice QR con il tuo wallet LN oppure clicca qui!

La fonte delle informazioni è stata la privacy policy stessa, io mi sono limitato a fornire il link. Nel prompt ho indicato a ChatGPT di includere obbligatoriamente alcuni dettagli:

  • Una sintesi dell’originale, facilmente comprensibile da un bambino di 13 anni
  • Includere una breve spiegazione del significato di dato personale
  • Includere qualche dettaglio su: dati trattati, fonti dei dati, trasferimenti dei dati ed eventuali terze parti
  • Includere qualche dettaglio sui periodi di conservazione dei dati
  • Avvertire l’utente sui rischi della profilazione, con un esempio pratico comprensibile a un bambino
  • Includere istruzioni per cambiare le impostazioni privacy e cancellare l’account
  • Se presenti, includere un avvertimento su eventuali violazioni di dati o cattiva condotta da parte del servizio.

Ho fatto diverse prove per un’oretta. Non sempre i testi prodotti erano in grado di soddisfare i requisiti richiesti. Tuttavia credo che il risultato sia comunque interessante, sia per comprendere le potenzialità di uno strumento del genere che per avere un’estrema sintesi del trattamento dati di questi tre colossi.

Purtroppo i risultati in italiano non avevano la stessa qualità di quelli in inglese, quindi vi propongo quelli:

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Google collects information about you, including your personal data, when you use their services like Google Search, Gmail, YouTube, and others. Personal data means information that can be used to identify you, like your name, email address, and location.

Google gets this information from different sources, like when you create a Google account, or when you search the internet, watch videos on YouTube, or use Google Maps. Google may also share your personal data with other companies, like advertisers, to show you ads that might interest you.

It's important to know that when Google shares your personal data with advertisers, it can be used to profile you, like what kind of things you like, what you search for online, and where you go. For example, if you search for information about animals, you might see ads for zoos or pet stores.

Google keeps your personal data for as long as they need it to provide you with their services and improve them. You can change your privacy settings at any time by going to your Google account settings, where you can choose what information Google collects and how they use it. If you want to stop using Google's services and delete your account, you can follow these easy steps:

To change your privacy settings:

  • Go to your Google account (myaccount.google.com/)
  • Click on "Data & Personalization"
  • Review and adjust your settings as needed.

To delete your Google account:

  • Go to your Google account (myaccount.google.com/)
  • Click on "Data & Personalization"
  • Scroll down to "Download, delete, or make a plan for your data"
  • Click on "Delete a service or your account"
  • Follow the steps to delete your account.

There have been incidents where Google has misused people's personal data, like in 2018 when Google was fined by the European Union for violating people's privacy by collecting and using their personal data for targeted advertising. So, it's important to be careful about the information you share with Google and to regularly check your privacy settings.

Iscriviti adesso

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Facebook collects information about you to make your experience on the platform better. This information is called "personal data." Some examples of personal data are your name, age, and what you like. Facebook gets this information from you when you sign up and use the platform, and also from other websites and apps that you use.

Facebook also collects information about what you do on the platform, such as the posts you make and the pages you follow. This is called "metadata."

Sometimes, Facebook will share your information with other companies, organizations, or people outside of Facebook. For example, if you use a game app that is made by another company and also uses Facebook, Facebook might share your information with that company so they can show you ads that are more relevant to you.

Facebook keeps your personal data for as long as you use the platform and for a short period after you stop using it, so they can provide the services you expect and protect your information.

One of the risks of using Facebook is that they use your information to show you ads. This is called "profiling and advertising." For example, if you've been searching for shoes on your phone, you might start seeing ads for shoes on Facebook. While this can be useful to see things you might be interested in, it can also be creepy.

To change your privacy settings on Facebook, go to the settings menu and click on "privacy." From there, you can control who can see your posts and information. To delete your Facebook account, go to the settings menu and click on "Your Facebook Information." Then, click on "Delete Your Account and Information."

It's important to be careful with the information you share on Facebook and to always read the privacy policy carefully. There have been some incidents where Facebook has mishandled people's information, like the Cambridge Analytica scandal in 2018. So it's important to stay informed and protect your information online.

Share

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TikTok is an app that you can use to make short videos and share them with your friends or the world. When you use TikTok, they collect information about you, like your name, phone number, and videos you make. This is called your personal data.

TikTok gets this information from different sources, like when you sign up for the app or share your videos. They also collect data about how you use the app, like what videos you watch and how you interact with them.

TikTok shares your personal data with other companies and people that help them run the app and show you ads. For example, they might share your data with companies that help them show you ads based on what you like.

TikTok keeps your personal data for as long as they need it to run the app and show you ads. They might keep some of it even after you stop using the app, but they will keep it private and secure.

One risk of sharing your personal data is that companies like TikTok can use it to show you ads based on what they think you might like. For example, if TikTok knows you like certain types of music, they might show you ads for concerts or music festivals.

If you want to change your privacy settings on TikTok or delete your account, you can do it in the app's "Privacy and Safety" section. Just go to "Settings" and then "Privacy and Safety." If you delete your account, all of your videos and personal data will be deleted and you'll need to start over if you want to use TikTok again.

There haven't been any big issues with TikTok and personal data, but it's always a good idea to be careful when sharing information online. Make sure you know who you're sharing it with and what they're going to do with it.

If you want to change your privacy settings or delete your TikTok account, here's how:

  • Go to the Settings page on TikTok.
  • Look for the Privacy and Safety section.
  • Change your privacy settings to what you want.
  • To delete your TikTok account, go to the Delete Account page on TikTok.
  • Follow the instructions to delete your account.

In summary, TikTok collects information about you and your activity on the website and might share it with other companies to show you ads. There can be risks associated with having a profile created about you, so be careful about what personal information you share on TikTok.

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Grandiosa Muerte - Egregor


Dalla soleggiata e bella Costa Rica, che non si capisce perché in italiano diventi maschile, arriva un monolite di death metal pubblicato dalla francese Bitume Prod., cattiveria e sentore di estinzione, dolorosa e lunga peraltro.

Dietro al nome Grandiosa Muerte c’è un uomo solo saldamente al comando, il suo nome è Max Gutiérrez Sánchez, già fondatore di altri tre gruppi : Ravensouls, December’s Cold Winter, e Advent Of Bedlam. Max ha conosciuto l’abbraccio mortale del metal quando abitava in Spagna ed è lì che ha contribuito a fondare i suoi primi gruppi.

iyezine.com/grandiosa-muerte-e…

@Musica Agorà

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#NotiziePerLaScuola

È disponibile il nuovo numero della newsletter del Ministero dell’Istruzione e del Merito.



L'EDPB determina le raccomandazioni sulla privacy per l'utilizzo dei servizi cloud da parte del settore pubblico e adotta il rapporto sulla Cookie Banner Task Force


L'EDPB determina le raccomandazioni sulla privacy per l'utilizzo dei servizi cloud da parte del settore pubblico e adotta il rapporto sulla Cookie Banner Task Force

@Etica Digitale

Bruxelles, 18 gennaio - Il commissario per la giustizia Didier Reynders ha partecipato alla riunione plenaria. Ha presentato al consiglio di amministrazione il progetto di decisione di adeguatezza per il quadro UE-USA sulla privacy dei dati e ha avuto uno scambio di opinioni con i suoi membri. Il consiglio sta attualmente lavorando al proprio parere sulla bozza di decisione, che sarà finalizzata nelle prossime settimane.

L'EDPB ha adottato una relazione sui risultati della sua prima azione di applicazione coordinata (qui si può scaricare il documento con la prima parte "2022 Coordinated Enforcement Action - use of cloud-based services by the public sector" mentre qui è disponibile la seconda "Annex: National Reports on the CEF cloud action"), incentrata sull'uso di servizi basati su cloud da parte del settore pubblico. L'EDPB sottolinea la necessità per gli enti pubblici di agire nel pieno rispetto del GDPR e include raccomandazioni per le organizzazioni del settore pubblico quando utilizzano prodotti o servizi basati su cloud. Viene inoltre reso disponibile un elenco delle azioni già intraprese dalle autorità per la protezione dei dati (DPA) nel campo del cloud computing.

Qui il comunicato completo del

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...e gli idealisti, gli ingenui, i rinunciatari ...


Di tanto in tanto è bello farsi scarrozzare per le vie della città con della musica tiepida in sottofondo. Osservare le facce della gente che cammina sui marciapiedi e immaginare quali potrebbero essere i loro pensieri e le loro storie.

("second moon" - pacifico)

youtube.com/watch?v=JaOYDJWvD-…



Il progetto del ministro Valditara: scuola-azienda e "umiliazione" | Senza Tregua

"Spesso l’alternanza scuola-lavoro viene legittimata come uno strumento di avvicinamento dei giovani al mondo del lavoro, i quali dovrebbero trovare in questa esperienza un’autentica opportunità di futuro impiego, grazie all’acquisizione di competenze richieste dal mercato del lavoro. Già ai tempi della presentazione della Buona Scuola, tale provvedimento era stato presentato come un dispositivo per arginare la disoccupazione giovanile. È nostro compito contrastare tale retorica. In primo luogo rifiutando l’idea, tutta ideologica, che la scuola debba fungere da istituzione che ha come obiettivo primario la formazione di lavoratori. Questo elemento nasconde, infatti, quella che è l’unica realtà dell’alternanza scuola-lavoro: un metodo comodo e conveniente che i padroni adottano per scaricare i costi della formazione aziendale direttamente sulle scuole e, di conseguenza, sui lavoratori contribuenti."

senzatregua.it/2023/01/29/8012…



Le persone convinte di conoscere la #scienza, conoscono *davvero* la scienza?


Non è tanto quello che sai, quanto quello che pensi di sapere

@Scienza e innovazione

Un nuovo studio pubblicato il 24 gennaio sulla rivista ad accesso aperto PLOS Biology di Cristina Fonseca della Genetics Society, UK; Laurence Hurst del Milner Centre for Evolution, Università di Bath, Regno Unito; e colleghi, rileva che le persone con atteggiamenti drastici tendono a credere di comprendere la scienza, mentre le persone neutrali sono meno sicure. Nel complesso, lo studio ha rivelato che le persone con atteggiamenti fortemente negativi nei confronti della scienza tendono ad essere troppo sicure del proprio livello di comprensione.

Qui la recensione all'articolo e qui l'accesso all'articolo originale pubblicato su Plos Biology

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in reply to Franc Mac

"la scienza" è un concetto troppo astratto... dire che qualcuno conosce "la scienza" è come dire che "conosce i libri".

Quali?
Di quale genere?
In quale lingua?

Scienza e tecnologia reshared this.

in reply to quasimagia

@quasimagia vero , peró esistono anche le generalizzazioni , usate come " tanto per intenderci".

Scienza e tecnologia reshared this.



#NotiziePerLaScuola

PNRR, Fondo Opere Indifferibili 2023: pubblicato l’elenco degli enti locali potenzialmente destinatari della preassegnazione.

Info ▶️ pnrr.istruzione.

Poliverso & Poliversity reshared this.




Fino ad, ormai, 2 mesi fa, il mio regno del Rasperino era al suo splendore massimo: l'istanza Misskey, messa su giusto 2 settimane prima, andava alla ...


La newsletter odierna di @GuerrediRete è un segnalibro fondamentale per chi vuole conoscere le tendenze del giornalismo fregafrega! #pappagallistocastici


Guerre di Rete - I pappagalli stocastici sono diventati miliardari: la newsletter di @Carola Frediani

Oltre alle interessantissimo approfondimento su "AI: chi “move fast and break things”, e chi ha dubbi", segnaliamo a tutta la comunità @Giornalismo e disordine informativo anche i seguenti argomenti trattati dalla newsletter di oggi:
- LeCun reloaded
- Hacker di Stato nordcoreani
- Italia digitale

Qui la newsletter completa



#Riprendersi la città. Guida per i cittadini, con 40 idee per riappropriarsi della città


"Recuperar la ciudad. Reclaim the city" è una guida scritta da un gruppo di attivisti spagnoli che si propone di individuare degli strumenti e delle azioni concrete per limitare lo strapotere del traffico automobilistico privato, promuovere una mobilità sostenibile e ridare alla città il suo carattere di spazio pubblico fruibile da tutti i cittadini.

La guida è disponibile sul web in spagnolo (recuperarlaciudad.notion.site/…) e in inglese (recuperarlaciudad.notion.site/…) oppure dalle stesse pagine si può scaricare una versione bilingue in formato pdf.

In italiano, al momento, è disponibile solo la prima parte della guida (l'introduzione), qui sotto trovate l'incipit e questo è il link per scaricare il testo tradotto finora: nilocram.eu/edu/Riprendersi_la…

Sono disponibili in italiano anche due numeri della newsletter curata dallo stesso gruppo di attivisti:

Perché abbiamo bisogno di più ciclistə nelle nostre città?

Promuovere la mobilità in bicicletta attraverso misure di pianificazione urbana

Buona lettura 😀

Se avete tra le mani questo testo, è probabile che vi siate resi conto dell'importanza per le persone di riappropriarsi dello spazio della città, nonché dei problemi che sorgono nel tessuto urbano quando ciò non avviene. Potreste anche essere qui perché sospettate di avere la capacità di migliorare il comune in cui vivete o perché siete alla ricerca di strumenti legali e non violenti per riprendervi la città. Siete nel posto giusto.
Questa è una guida pratica perché i cittadini possano riprendersi la città. Noi, le persone, abbiamo un potere immenso nel plasmare l'ambiente in cui viviamo, anche se per decenni lo abbiamo ceduto a comuni che non sempre si sono occupati del benessere sociale. Cosa possiamo fare per recuperare lo spazio pubblico?
Vi diamo delle alternative in modo che possiate scegliere in base alle vostre possibilità e al vostro grado di impegno. [...]

Scarica il testo da qui: nilocram.eu/edu/Riprendersi_la…
@Rivoluzione mobilità urbana🚶🚲🚋 @maupao @Marcos Martínez


Promuovere la mobilità in bicicletta attraverso misure di pianificazione urbana


Ecco la seconda traduzione dalla newsletter di #RecuperarLaCiudad (Riprendersi la città)

Qui sotto trovate la traduzione parziale della newsletter del 25 novembre 2022 intitolata:
Come promuovere la mobilità in bicicletta attraverso misure di pianificazione urbana

A partire da uno studio sulle caratteristiche delle infrastrutture ciclabili olandesi, danesi e tedesche, l’articolo presenta alcune delle misure di pianificazione urbana necessarie a garantire un uso comodo e sicuro della #bicicletta in città.

Il testo completo dell’articolo si può scaricare da qui:
nilocram.eu/edu/Riprendersi-la…

Buona lettura e... pedalate piano 😀

Come promuovere la mobilità in bicicletta attraverso misure di pianificazione urbana

"Se lo costruisci, allora verranno", dice una voce nel film "Field of Dreams" (1989) a Kevin Costner. Questa regola si applica spesso al settore della mobilità: quando si costruisce un'infrastruttura, compaiono i suoi utenti. Questo fenomeno è noto come domanda indotta (l'offerta di un bene ne aumenta il consumo).
La domanda indotta spiega, tra l'altro, come l'aumento delle infrastrutture automobilistiche sia una misura inutile per ridurre la congestione, che anzi aumenta. La domanda indotta può essere utilizzata per promuovere la mobilità sostenibile? Per rispondere a questa domanda, nel 2008 John Pucher e Ralph Buehler hanno condotto un’ analisi bibliografica presso la Rutgers University, esaminando le caratteristiche delle infrastrutture ciclabili olandesi, danesi e tedesche.
Spoiler: può funzionare e funziona benissimo.

Uso massiccio della bicicletta

I tre Paesi presi in esame erano, al momento dello studio, i tre Paesi europei con i più alti livelli di mobilità ciclistica. Gli spostamenti giornalieri in bicicletta (con distanze medie massime di 2,5 km nei Paesi Bassi, 1,6 km in Danimarca e 0,9 km in Germania), queti paesi sono anche quelli con la più alta percentuale di spostamenti effettuati pedalando (27% nei Paesi Bassi, 18% in Danimarca e 10% in Germania).
Tuttavia, non è sempre stato così. Tra il 1950 e il 1975 il numero di spostamenti in bicicletta in tutti e tre i Paesi è diminuito dal 50-85% degli spostamenti a solo il 14-35%, un periodo che coincide con la promozione dell'uso dell'automobile da parte di tutti e tre gli Stati, aumentando la capacità delle strade e aumentando l'offerta di parcheggi. Se le costruisci, allora verranno. I governi si sono resi conto dell'errore e hanno cercato di correggere le tendenze.
A metà degli anni '70 le politiche di mobilità sono cambiate, concentrandosi sui pedoni, la bicicletta e il trasporto pubblico. La maggior parte delle città ha migliorato le infrastrutture ciclabili, ha introdotto restrizioni all'uso dell'auto e ne ha reso più costoso l'utilizzo. Tra il 1975 e il 1995, l'uso della bicicletta ha raggiunto il 20-43% di tutti gli spostamenti in tutti e tre i Paesi. Il caso di Berlino è particolarmente impressionante, con un aumento del 275% degli spostamenti in bicicletta tra il 1975 e il 2001. [...]

Qui il testo completo dell’articolo:
nilocram.eu/edu/Riprendersi-la…
@Informa Pirata @Marcos Martínez @Rivoluzione mobilità urbana🚶🚲🚋


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Il fediverso non è una darknet: discussione sugli hack del #fediverso, sulle reazioni stizzite degli utenti e sul concetto di consenso


Il consenso nel Fediverso. il post di @Sindarina, Edge Case Detective (traduzione automatica)

@Che succede nel Fediverso?

Sono un po' preoccupata per il numero di persone qui che, come me, sono arrivate abbastanza di recente, e che stanno sperimentando le cosiddette reazioni "estreme" e "irragionevoli" a loro che vogliono "hackerare" il fediverso per cancellare il l'intera conversazione sul consenso come in qualche modo non rilevante.

La NSA monitora comunque tutto ciò che fai su Internet, quindi perché ti lamenti dei fratelli tecnologici che vogliono raccogliere all'aperto, yada yada.

Sembra che dobbiamo definire cosa sia effettivamente il consenso.

Esiste solo una forma di consenso dell'utente valido;

CONSENSO INFORMATO, ENTUSIASTICO, REVOCA.

Questo è tutto. Senza se, senza ma.

L'utente deve capire per cosa sta dando il consenso e l'ambito per il quale il suo consenso è valido.

Devono essere entusiasti, totalmente d'accordo con la decisione, non accettarla a malincuore perché sentono di non avere altra scelta.

E devono essere in grado di revocare tale consenso in qualsiasi momento, tra cinque minuti o tra cinque anni.

Il loro consenso dovrebbe essere limitato nel tempo e scadere automaticamente quando non interagiscono più con il tuo servizio o prodotto.

Se modifichi l'ambito, devi chiedere nuovamente il loro consenso e assicurarti che comprendano l'impatto delle modifiche che stai apportando.

L'ambito include chi possiede e gestisce il servizio o il prodotto. Se vuoi essere acquisito, devi chiedere nuovamente il loro consenso.

Il consenso dell'utente NON è trasferibile, periodo, indipendentemente dai moderni termini di servizio richiesti.

La maggior parte delle persone nel settore della tecnologia non vuole sentirlo, perché invalida la stragrande maggioranza dei loro modelli di business, dati di formazione AI/ML, operazioni di intelligence aziendale e così via. Tutto ciò che si basa sulla raccolta di dati "pubblici" diventa improvvisamente sospetto, se si applica quanto sopra.

E sì, questo include i beniamini di Internet come Internet Archive, che opera anch'esso su un modello di opt-out non consensuale.

È la conquista dell'occidente, rivendicare la proprietà senza permesso.

È così radicato nella cultura bianca e occidentale di Internet che ora ci sono intere generazioni che considerano tutto ciò che può essere letto dal crawler che hanno scritto in un fine settimana come un gioco leale, indipendentemente da quale fosse l'intenzione originale dell'utente.

Ripubblicare, riformattare, archiviare, aggregare, il tutto senza che l'utente ne sia pienamente consapevole, perché se lo fosse, si opporrebbe.

È disonesto come un ca**o, e non è diverso dagli atteggiamenti coloniali nei confronti delle risorse naturali.

"È lì, quindi possiamo prenderlo."😒

Oh, e anche, vaff****lo con il condiscendente "lawl, non sai che la NSA ti controlla comunque?!" che sembra diffuso tra le persone dei circoli infosec.

La gente lo sa. Solo perché è difficile combattere contro un'agenzia di tre o quattro lettere non significa che l'obiezione contro il prossimo tecnico che vuole indicizzare in modo invisibile i nostri dati non sia valida.

Consenso informato, consenso entusiastico, consenso revocabile. Oppure vattene.

PS: riguardo a questo posto c'è stata segnalata una lunga conversazione in inglese sull'istanza lemmy.ml. gli utenti feddit.it potranno partecipare accedendo a questo link mentre gli utenti lemmy.ml potranno accedere direttamente a quest'altro link


Il post di @Sindarina, Edge Case Detective è disponibile qui



I am a bit worried about the number of people here who, like me, are fairly recent arrivals, and who are using the so-called 'extreme' and 'unreasonable' reactions to them wanting to 'hack' the fediverse to write off the whole conversation around consent as somehow not relevant.

The NSA monitors anything you do on the internet anyway, so why are you complaining about tech bros wanting to harvest out in the open, yada yada.

It seems we need to define what consent actually is.

AGAIN.


Questa voce è stata modificata (2 anni fa)
in reply to Poliverso - notizie dal Fediverso ⁂

ciao feddit‌.it! fyi, there is a lengthy lemmy thread about this mastodon thread over here, in english: lemmy.ml/post/732593 (or feddit.it/post/137240 on your instance... lemmy doesn't detect it as a cross-post because mastodon makes it easy to accidentally not use canonical URLs for things, and i am posting the link to the lemmy thread two different ways for anyone logged in to feddit.‌it who hasn't figured out the manual URL-search process for cross site interactions to be able to easily access it. 🤡🤦🤡)
Questa voce è stata modificata (2 anni fa)
in reply to Arthur Besse

@Arthur Besse Thank you for reporting this nice previous thread that already appeared on another Lemmy instance, also because this way I can re-share it from my account. And thanks to your comment, there won't even be a need to edit the original post to report the long thread on Lemmy.ml.

However, I would still have decided to publish an Italian version on feddit.it. Indeed, feddit.it is an instance dedicated to discussions in Italian that we do not crosspost conversations in English, unless at least translating the title. But in this case I had seen the original link from Friendica and I saw that it came from a post on mastodon and not on Lemmy.

I also point out that the link you sent is the right one to link the conversation on the lemmy.ml instance, but if someone wants to search for the post to interact with mastodon or Friendica or pleroma, they will have to enter the native link https in the search box ://szmer.info/post/251205 since the user is seated on the lemmy instance szmer.info

Versione in italiano:

Ti ringrazio per aver segnalato questo bel thread precedente già apparso su un'altra istanza Lemmy, Anche perché in questo modo potrò ricondividerlo dal mio account. E grazie al tuo commento non ci sarà neanche bisogno di modificare il post originario per segnalare il lungo tread su Lemmy.ml .

Tuttavia, avrei comunque deciso di pubblicare una versione italiana su feddit.it. Infatti, feddit.it è un'istanza dedicata alle discussioni in lingua italiana che non facciamo crossposting di conversazioni in inglese, se non traducendo almeno il titolo. Ma in questo caso il link originario l'avevo visto da Friendica e ho visto che nasceva da un post su mastodon e non su Lemmy.

Ti segnalo inoltre che il link che hai inviato tu è quello giusto per linkare la conversazione sull'istanza lemmy.ml, ma Se qualcuno volesse ricercare il post per interagirvi con mastodon o Friendica o pleroma, dovrà inserire nella casella di ricerca il link nativo szmer.info/post/251205 dal momento che l'utente è insediato sull'istanza lemmy szmer.info