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Taiwan Files – Tempeste politiche


Taiwan Files – Tempeste politiche 6972009
Mancano poco più di 8 mesi alle elezioni presidenziali taiwanesi. Per iniziare a entrare nel clima, su Netflix è uscito da poco Wave Makers, una serie che racconta in maniera puntuale e precisa quello che si muove dietro una campagna elettorale taiwanese. Soprattutto dal punto di vista della comunicazione, visto che tra intrighi e campagne i protagonisti sono proprio i ...

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PRIVACY DAILY 109/2023


Due giorni prima di Natale, TikTok ha chiamato la giornalista londinese Cristina Criddle per dirle che due dei suoi dipendenti in Cina e due negli Stati Uniti avevano consultato i dati degli utenti del suo account personale senza che lei ne fosse a conoscenza o avesse dato il suo consenso. “Ero a casa della mia... Continue reading →


Uccisi altri due palestinesi in Cisgiordania


Sono stati colpiti a morte da soldati israeliani entrati nel campo profughi di Nur Al Shams (Tulkarem) L'articolo Uccisi altri due palestinesi in Cisgiordania proviene da Pagine Esteri. https://pagineesteri.it/2023/05/06/medioriente/uccisi-altri-due-pal

della redazione

Pagine Esteri, 6 maggio 2023- Due palestinesi sono stati uccisi oggi dagli spari di soldati israeliani nel campo profughi Nur Al Shams (Tulkarem), in Cisgiordania.
Il gruppo armato Battaglione Tul Karm ha annunciato che due suoi uomini, i 22enni Hamza Harwish e Samer Asafi, sono stati colpiti a morte durante scontri a fuoco con le forze israeliane entrate nel campo profughi.

Secondo alcune fonti qualche giorno fa Harwish avrebbe aperto il fuoco in direzione della vicina colonia israeliana di Avnei Hefetz.

Un testimone ha detto che i militari, con la copertura di cecchini, hanno circondato la casa in cui si trovavano Harwish e Asafi e li hanno uccisi mentre i due giovani palestinesi tentavano la fuga da una finestra. Un altro palestinese è stato ferito da colpi alle gambe.

Sono almeno 110 i palestinesi uccisi da forze israeliane dall’inizio dell’anno. Pagine Esteri

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Incostituzionalità Cutro


1 L'articolo Incostituzionalità Cutro proviene da Fondazione Luigi Einaudi. https://www.fondazioneluigieinaudi.it/incostituzionalita-cutro/ https://www.fondazioneluigieinaudi.it/feed


Si rifiuta di partecipare alla manifestazione filogovernativa, Asra Pahani uccisa dal regime


La nuova generazione di ventenni, che costituisce circa il 60% della popolazione, non è più disposta ad ascoltare la propaganda del regime che per 44 anni ha fomentato odio e divisione nel paese per meglio controllarlo. Nella notte del 29 novembre del 202

La nuova generazione di ventenni, che costituisce circa il 60% della popolazione, non è più disposta ad ascoltare la propaganda del regime che per 44 anni ha fomentato odio e divisione nel paese per meglio controllarlo. Nella notte del 29 novembre del 2022, dopo la sconfitta subita dall’Iran nella partita del mondiale di calcio in Qatar con gli Stati Uniti, i giovani iraniani hanno sventolato la bandiera americana per le strade al grido “L’America è dentro di noi”. Erano stati educati a odiare gli Stati Uniti e gli ebrei e a bruciare le loro bandiere. Ora è il sistema teocratico ad essere odiato dalla “Generazione Z”, stufa di questo regime che ha fatto gridare nelle piazze del paese ai loro genitori e ai loro nonni lo slogan “Morte all’America”, fin dalla scuola elementare.

Per 44 anni il regime ha praticato una propaganda asfissiante, un vero e proprio lavaggio del cervello affinché gli iraniani considerassero l’America e Israele come espressione del diavolo.

Il 26 maggio 2022 vi è stato un grande raduno nello stadio Azadi, nel complesso sportivo della parte occidentale di Tehran e nelle aree circostanti, dove alcune decine di migliaia di persone hanno partecipato insieme ai loro figli ad una manifestazione di devozione verso la guida suprema Ali Khamenei. Con le loro voci hanno accompagnato quelle di un coro di artisti professionisti che hanno intonato “Salam Farmandeh!”, nota anche come “Salam Ya Mahdi!” che significa “Ciao Comandante!”.

Una canzone persiana, questa, prodotta dall’artista iraniano, “Abuzar Rouhi”, su Muḥammad ibn al-Ḥasan al-Mahdī, ritenuto dagli sciiti l’ultimo dei dodici imam, il Mahdi escatologico che emergerà alla fine dei tempi per stabilire la pace, la giustizia e per redimere l’Islam.

La figura del Mahdi escatologico è un pilastro anche dello sciismo. L’escatologia islamica studia gli eventi futuri che accadranno alla fine dei tempi. Si basa principalmente su fonti del Corano e della Sunnah. Gli aspetti di questo campo di studio includono i segni dell’era finale, la distruzione dell’universo e il Giorno del Giudizio.

“Salam Farmandeh” è eseguita da un nutrito gruppo di giovani provenienti da tutto il mondo musulmano.

La canzone è stata pubblicata sui social media nel marzo 2022 poco prima dell’inizio del nuovo anno persiano (Farvardin 1401), successivamente è stata riproposta con grande successo ad aprile e maggio 2022. Apparentemente il brano musicale mira a propagandare un supposto sostegno della nuova generazione alla rivoluzione islamica del 1979 e alla sua ideologia. Il regime è molto attivo a mobilitare gli studenti delle scuole elementari e medie per formare cori con un gran numero di fanciulli e fanciulle per far cantare loro nello stadio Azadi questa canzone che è di fatto un vero e proprio inno alla venerazione di Khamenei.

Recentemente, in occasione delle celebrazioni dell’anniversario della fondazione della Repubblica islamica, l’11 febbraio 1979, il regime ha organizzato un raduno in cui si sono esibiti nella recita del “Salam Farmandeh” oltre 100 mila adolescenti.

Asra Panahi faceva parte di un gruppo di studentesse del Shahed Girls High School di Ardabil, nell’Azerbaijan occidentale, che si erano rifiutate di partecipare a una manifestazione filogovernativa e di eseguire la canzone “Salam Farmandeh”. Le studentesse sarebbero state picchiate brutalmente dalle forze di sicurezza basij (forze volontarie paramilitari del Corpo dei guardiani della rivoluzione islamica) che avevano fatto irruzione nel Liceo, chiamate dal preside.

La giovane è morta il 12 ottobre 2022 all’ospedale Fatemi di Ardabil per le conseguenze delle gravi ferite riportate alla testa.

Asra, aveva 16 anni, era nata il 5 marzo del 2007 ed era di etnia azera. Era conosciuta tra le sue coetanee come una campionessa di nuoto, la disciplina in cui eccelleva era lo stile libero. Nel torneo dell’Azerbaijan Cup 2017 era riuscita a conquistare la medaglia di bronzo nei 50 e 100 metri stile libero; aveva conquistato anche il terzo posto nell’individuale e nel nuoto a squadre nella 4×50 metri. Competizioni, queste, ospitate presso l’Abadgaran Pool di Tabriz.

Nel 2017 era stata selezionata come migliore nuotatrice nella fascia di età tra i 12 e i 14 anni nella lega di nuoto femminile della provincia iraniana dell’Azerbaijan orientale. Nel settembre 2018, ha partecipato come rappresentante della provincia dell’Azerbaijan orientale alle Olimpiadi dei migliori talenti di nuoto dell’Iran. Inoltre, raggiunse il sesto posto nella fascia di età di 13-14 anni nei 50 metri dorso.

I funzionari del Liceo Shahed Girls High School intendevano costringere le studentesse a partecipare a una manifestazione filogovernativa dove avrebbero dovuto cantare “Salam Farmandeh” per elogiare Ali Khamenei. Alcune studentesse hanno fatto squadra e si sono rifiutate di partecipare a questo evento propagandistico per protestare contro l’uccisione di Mahsa Amini, contro il regime teocratico, contro l’hijab obbligatorio e l’apartheid di genere.

Alcuni genitori hanno riferito che le studentesse hanno mostrato grande determinazione e coraggio nell’opporsi all’odiosa costrizione rafforzando il loro rifiuto gridando nei confronti dei funzionari scolastici: “Abbasso il dittatore”. Il preside quindi ha chiesto l’intervento delle forze di sicurezza che, in borghese, hanno fatto irruzione nella scuola e hanno aggredito le ragazze, picchiandole ferocemente e arrestando dodici di loro, tra queste vi era Asra Panahi. Tutte le dodici ragazze sono poi finite in ospedale per le durissime percosse subite. Panahi è morta per emorragia cerebrale.

La morte di Asra è diventata un grido di battaglia durante le manifestazioni per la liberazione dell’Iran dalla Repubblica islamica, soprattutto ad Ardabil.

La rete di informazione Dana, collegata al corpo dei pasdaran, ha realizzato un video in cui un uomo mascherato, presentato come lo zio di Asra, sostiene che la ragazza aveva una malattia cardiaca congenita e che per questo era deceduta nel cuore della notte dopo essere stata portata in ospedale. Ha dunque precisato che la sua morte “non era da collegarsi ad alcuna violenza subita da parte delle forze di sicurezza”.

Anche i parenti di Nika Shakarami, di Sarina Esmailzadeh e di tantissime altre donne ammazzate durante le manifestazioni “Donna, Vita, Libertà”, avevano subito minacce dalle forze basij che avevano loro intimato di non diffondere la notizia dell’aggressione subita dai loro cari “altrimenti avrebbero fatto fare la stessa fine di Mahsa Amini ad altri componenti delle loro famiglie”. Un comportamento, questo del regime iraniano, di stampo prettamente mafioso.

Kazem Musavi, membro dell’assemblea parlamentare di Ardabil, ha ribadito che Panahi si era suicidata.

Il silenzio della comunità occidentale davanti a questi orribili crimini ha l’odore della morte e giorno dopo giorno colpisce al cuore la speranza dei ragazzi e delle ragazze di vivere in un Iran finalmente libero e democratico.

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Cambio al vertice delle Forze armate Usa. Ecco il gen. Brown


Sarà l’attuale capo di Stato maggiore della Us Air force, il generale Charles Q. Brown Jr. il prossimo chairman of the Joint chiefs of staff, l’equivalente a stelle e strisce del capo di Stato maggiore della Difesa. La notizia, che la Casa bianca deve anc

Sarà l’attuale capo di Stato maggiore della Us Air force, il generale Charles Q. Brown Jr. il prossimo chairman of the Joint chiefs of staff, l’equivalente a stelle e strisce del capo di Stato maggiore della Difesa. La notizia, che la Casa bianca deve ancora ufficializzare, significa che Brown andrà a sostituire, a partire da settembre, l’attuale chairman, il generale dello Us Army, Mark Milley. La decisione, tra l’altro, ha una forte valenza politica, dal momento che il generale Brown si è reso famoso a livello nazionale, e non solo, in occasione delle proteste che interessarono gli Stati Uniti per l’uccisione di George Floyd, quando come comandante delle Forze aeree Usa nel Pacifico, invio un video messaggio della sua esperienza come militare nero nelle Forze armate statunitensi.

Il caso George Floyd

Il video, un raro caso di esposizione pubblica da parte di un alto ufficiale militare americano, fu un segnale importante non solo all’interno dell’Usaf o delle Forze armate, ma a livello nazionale. Il messaggio di Brown, tra l’altro, arrivò poco dopo la richiesta dell’allora presidente Donald Trump di attivare l’Insurrection Act, con la previsione di poter impiegare i militari per reprimere le proteste. Il generale Brown, tra l’altro, era in attesa di un voto al Senato, a maggioranza repubblicana, per diventare il prossimo capo dell’Usaf. “Penso a quanto sono commosso non solo per George Floyd, ma anche per i molti afroamericani che hanno subito la sua stessa sorte”, disse Brown nel video, “penso alle proteste nel mio Paese, all’uguaglianza espressa nella nostra Dichiarazione di Indipendenza e nella Costituzione, che ho giurato di sostenere e difendere per tutta la vita. Penso alla storia delle questioni razziali e alle mie esperienze personali che non sempre hanno cantato di libertà e uguaglianza”.

Cambio ai vertici

Se confermato, tra l’altro, Joe Biden sceglierebbe due afroamericani a guidare il Pentagono, andando ad affiancare l’attuale segretario alla Difesa Lloyd J. Austin III. Un segnale forte anche per i repubblicani, che hanno di recente accusato il dipartimento della Difesa di essere troppo “woke”, e a Trump, il cui legame con il Pentagono è legato a una fotografia che lo ritraeva con ufficiali esclusivamente bianchi. Un segnale anche all’interno delle Forze armate, formate al 43%, su 1,3 milioni di soldati, da militari neri. Per decenni, la sensazione tra le fila del personale in uniforme, è stata che le decisioni venissero prese esclusivamente da bianchi (maschi).

Il generale Brown

Pilota di F-16 con più di tremila ore di volo, di cui 130 in combattimento, nel 2015 ha assunto il comando dell’U.S. Air Forces Central Command, dirigendo la guerra aerea contro l’Isis. L’anno successivo è diventato vice capo del Comando centrale degli Stati Uniti. Nell’estate 2018, Brown ha assunto il comando delle Forze aeree del Pacifico e nel marzo 2020 è stato nominato capo di Stato maggiore dell’Usaf. Brown è ampiamente rispettato dai vertici della Forza armata e dagli osservatori esterni. Descritto come un leader riflessivo e innovatore. Nei due anni e mezzo trascorsi alla guida dell’Aeronautica militare, Brown ha cercato di rimodellarne la struttura, abbandonando le piattaforme obsolete, ritenute inadatte a una eventuale guerra di nuova generazione, e cercando di modificare il modo in cui l’Usaf si sarebbe dovuta preparare a un eventuale conflitto contro la Cina, uno sforzo che ha definito “accelerare il cambiamento o perdere”.

Foto:USAF


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All’Ue serve un’industria della Difesa più forte. Borrell al convegno Eui


Rafforzare l’industria europea della Difesa e concentrarsi sugli aiuti militari a supporto dell’Ucraina. Questi alcuni dei principali temi affrontati dall’Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrell, nel

Rafforzare l’industria europea della Difesa e concentrarsi sugli aiuti militari a supporto dell’Ucraina. Questi alcuni dei principali temi affrontati dall’Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrell, nel corso del convegno “The State of the Union: building Europe in times of uncertainty” che si tiene questi giorni a Firenze. Si tratta della conferenza annuale organizzata dall’European university institute (Eui), orientata a stimolare un dibattito intorno alle questioni geopolitiche di maggior interesse, dalla guerra russo-ucraina alla sostenibilità, fino alla transizione digitale.

Serve rafforzare l’industria europea

“Quella attuale va bene per i tempi di pace”. Così Borrell ha parlato dell’industria europea della Difesa, aggiungendo che è necessario aumentare sia “la capacità dell’Ue di produrre armi” che “aumentare la capacità industriale di produzione della Difesa”. Il grande sforzo richiesto al comparto per venire incontro alle esigenze di Kiev ha sicuramente dimostrato resilienza nel quadro emergenziale; ma di fronte al protrarsi del conflitto emergono altre criticità riguardanti, ad esempio, i fondi messi a disposizione dall’Ue. Infatti, secondo l’Alto rappresentante i “500 milioni di euro appena stanziati per aumentare la produzione delle munizioni sono un buon segnale, ma non una svolta”.

L’Ue faccia un salto per l’unità e la regolamentazione

Pur ribadendo quanto il conflitto, e il nemico comune rappresentato da Mosca, abbiano provocato l’effetto di unire ancor di più i Paesi membri Ue tra loro, per Borrell potrebbe non essere sufficiente a garantire questa stessa unità anche a lungo termine. “Se vogliamo sopravvivere dobbiamo essere più uniti come europei”, ha infatti spiegato l’Alto rappresentante, aggiungendo un’osservazione sulle mancanze ancora presenti sul piano legislativo che non permettono ancora all’Ue di esprimersi con una voce univoca in merito alla politica estera del Vecchio continente: “Siamo un club di Stati, dobbiamo avere regole che ci permettono di decidere rapidamente in un mondo che corre”. In tale scenario la guerra continua, e continua dunque a rimanere una priorità. “Se non sosteniamo l’Ucraina, il Paese cadrà. È chiaro che preferiremmo spendere questo denaro per altro, per i nostri i cittadini, per le spese nei servizi del sociale, ma non abbiamo scelta”, ha avvertito Borrell. A detta sua, “non è il momento delle sessioni diplomatiche, ma di sostenere militarmente la guerra”.

Una pace ancora lontana

Pensando al futuro, però, è bene soffermarsi su come possa terminare il conflitto che sta scuotendo da più di un anno il Vecchio continente, nonostante “per parlare di pace ci voglia qualcuno con cui parlarne”, mentre Putin sembra non muovere le sue convinzioni continuando a parlare di obiettivi militari da raggiungere. In tale scenario la Cina secondo Borrell può giocare un ruolo potenzialmente significativo. “L’unico piano di pace per l’Ucraina sul tavolo è quello di Volodymyr Zelensky, quella cinese è una serie di desideri, di sogni”, ha raccontato l’Alto rappresentante, aggiungendo però che: Pechino “ha un ruolo importante perché può avere la maggiore influenza su Mosca” e porre fine a tutto questo. Borrell ha citato inoltre la telefonata tra Ed anche la telefonata tra Xi Jinping e Zelensky definendola “una cosa positiva”. L’unico messaggio per il presidente russo è che ponga fine alle ostilità, interrompendo la guerra. La guerra d’altronde per Borrell “non può finire con l‘Ucraina che diventa una seconda Bielorussia”. Nel frattempo, l’Alto rappresentante ha reso noto che è attesa a breve la proposta della Commissione europea dell’undicesimo pacchetto di sanzioni contro la Russia per l’invasione dell’Ucraina e sul tavolo di discussione pare vi sia in particolare la volontà di colpire gli Stati terzi che stanno favorendo l’elusione delle sanzioni contro Mosca.


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Nel contesto delle misure previste per incrementare la sicurezza nelle scuole, è stato inserito nel Decreto Lavoro, in vigore da oggi, una prima estensione della copertura assicurativa per i rischi sia del personale scolastico che degli studenti.


#ilCafFLEespresso – L'(in)giustizia penale con Lorenzo Zilletti


Conducono Massimiliano Annetta e Nicola Galati Presentazione del volume “Ispezioni della terribilità. Leonardo Sciascia e la giustizia” a cura di Lorenzo Zilletti e Salvatore Scuto L'articolo #ilCafFLEespresso – L'(in)giustizia penale con Lorenzo Zillett

Conducono Massimiliano Annetta e Nicola Galati

Presentazione del volume “Ispezioni della terribilità. Leonardo Sciascia e la giustizia” a cura di Lorenzo Zilletti e Salvatore Scuto

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Brasile: Bolsonaro falsificò il certificato anti-Covid per andare negli USA


Brasile: l'ex presidente di estrema destra Jair Bolsonaro falsificò il certificato di vaccinazione anti-Covid per poter andare negli USA dopo la sconfitta con Lula L'articolo Brasile: Bolsonaro falsificò il certificato anti-Covid per andare negli USA pro

di Redazione

Pagine Esteri, 5 maggio 2023 – Il giudice della Corte suprema del Brasile, Alexandre de Moraes, ha disposto il sequestro del passaporto dell’ex presidente della Repubblica, Jair Bolsonaro, nell’ambito dell’inchiesta sulla falsificazione dei certificati di vaccinazione che ha portato ieri mattina all’arresto di sei ex collaboratori dell’esponente di estrema destra e alla perquisizione in casa dell’ex capo dello Stato e di altre 13 persone tra Brasilia e Rio de Janeiro. Nel corso dell’operazione a casa di Bolsonaro, la Polizia federale ha anche sequestrato il cellulare dell’ex capo dello Stato.

Intanto Jair Bolsonaro si è rifiutato di deporre davanti alla Polizia. L’ex presidente – ha affermato l’avvocato Fabio Wajngarten – testimonierà davanti alla Polizia federale solo quando la difesa avrà pieno accesso agli atti dell’indagine. Dal canto suo Bolsonaro nega ogni accusa. «Non mi è mai stato chiesto il certificato di vaccinazione. Non ci sono state manomissioni da parte mia. Non mi sono vaccinato, questo non l’ho mai negato. È stata una mia decisione personale. Anche mia figlia Laura di 12 anni non lo ha fatto. Mia moglie ha fatto il vaccino Janssen negli Stati Uniti», ha detto alla stampa nei pressi della sua abitazione al termine della perquisizione.
Secondo le indagini, però, i certificati di vaccinazione sarebbero stati falsificati a dicembre del 2022 perché potessero essere utilizzati per viaggiare negli Stati Uniti, dove all’epoca era ancora richiesto il documento. In particolare, nel sistema del ministero della Salute risulta che Bolsonaro abbia assunto due dosi di vaccino: la prima il 13 agosto e la seconda il 14 ottobre, presso un centro municipale della città di Duque di Caxias, stato di Rio de Janeiro.

I dati, secondo gli inquirenti, sono stati inseriti nel Sistema informativo del Programma nazionale di immunizzazione solo il 21 dicembre, dall’assessore alla sanità del municipio di Duque de Caxias, Joao Carlos de Sousa Brecha. Una settimana dopo, il 27 dicembre, l’informazione è stata cancellata dal sistema da una funzionaria sostenendo un “errore”, ma solo dopo che era servita per produrre i documenti utili per l’ingresso della famiglia dell’ex presidente negli Stati Uniti.
Bolsonaro e la famiglia sono volati a Miami, in Florida, il 30 dicembre del 2022, 24 ore prima della scadenza del mandato presidenziale.

Il ministero della Salute del Brasile ha offerto piena collaborazione a polizia e magistratura nell’inchiesta ed escluso che il sistema di certificazione Conecte Sus sia stato vittima di un attacco informatico, confermando che i dati falsi sono stati illecitamente inserite da un operatore esterno e poi cancellato, senza alcuna irregolarità tecnica.

Secondo la polizia federale, l’obiettivo dell’ex capo dello stato sarebbe stato «mantenere l’elemento identitario coerente rispetto ai propri orientamenti ideologici» di contrarietà alla vaccinazione e negazionismo verso la gravità della pandemia. – Pagine Esteri

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di Antonello Patta* - Il governo Meloni prosegue le politiche che scaricano i costi delle crisi in atto, della guerra e delle sanzioni sulle classi lavoratri


Il gigante dei browser Mozilla decolla con Mastodon

@Che succede nel Fediverso?

Con Mozilla, un nuovo, grande player sta sbarcando sul Fediverso. Anche altre società e piattaforme stanno lavorando a tali progetti. Il suo ingresso potrebbe potenziare e dare Maggiore risalto a #mastodon e a tutti gli altri software del #fediverso

Il post completo



Non tutto ciò che è online è per tutte le età. Anche sui social


Nuovo appuntamento con la rubrica Privacy weekly, tutti i venerdì su StartupItalia. Uno spazio dove potrete trovare tutte le principali notizie della settimana su privacy e dintorni. E se volete saperne di più potete leggere qui le news quotidiane di Privacy Daily o iscrivervi alla newsletter di #cosedagarante. Grazie a StartupItalia per l’ospitalità!


guidoscorza.it/non-tutto-cio-c…



#NotiziePerLaScuola

"Promozione del libro e della lettura": approvate le graduatorie relative alle scuole Capofila per l'iniziativa "Che storia! La lettura come ponte tra scuola e famiglia", ammesse al finanziamento.

Info ▶️ miur.



AFRICA. Etiopia, la pace con il Tigray per fare la guerra all’Eritrea


L’Etiopia. il paese più filoccidentale della regione, diventa pedina nel risiko mondiale col fine di contrastare la “cinese” Eritrea L'articolo AFRICA. Etiopia, la pace con il Tigray per fare la guerra all’Eritrea proviene da Pagine Esteri. https://pagi

di Lorenzo Scategni*

Pagine Esteri, 5 maggio 2023 – “Se vuoi la guerra, prepara la pace!”. Sembrerebbe questa la paradossale regola secondo cui in Etiopia si procede ad un accordo di pace tra governo centrale e i leaders del Tigray, regione etiope al confine con l’Eritrea.

Sono ormai due anni che è in atto un ferocissimo confronto armato tra l’esercito governativo e la comunità di etnia tigrina, guerra che non ha avuto regole né pietà e che ben presto si è allargata anche ad altre regioni e altre comunità del paese, come ad esempio quella degli Oromo, e ha mietuto sino ad oggi 800 mila vittime e 2 milioni e mezzo di sfollati, di cui oltre 50 mila rifugiati in Sudan, intrappolati da poche settimane in un’altra sanguinosa guerra civile.

Negli ultimi mesi, molti segnali fanno concretamente sperare che le ostilità stiano cessando e che si voglia siglare una pace duratura, che permetta nuove elezioni nella regione del Tigray, il rilascio dei reciproci prigionieri di guerra e, probabilmente, il disarmo dell’esercito tigrino. Se il percorso di pace fa ben sperare, preoccupazione suscita il motivo per cui esso sembra essere stato intrapreso. Fonti ben informate dall’interno della comunità tigrina ci avvisano, infatti, che questa pace serve a entrambi i contendenti perché il governo Etiope avrebbe in programma una nuova guerra contro l’Eritrea, per la quale gli esperti combattenti tigrini possono tornare molto utili.

Il governo di Asmara, servendosi di una paradossale e interessata alleanza con il presidente etiope Abiy Ahmed Ali, aveva partecipato alla guerra contro il Tigray, entrando col proprio esercito nella regione Etiope, col doppio fine di annientare i combattenti tigrini, che si distinsero durante la storica guerra tra Etiopia ed Eritrea, e cercare, per eliminarli, tutti coloro che per ragioni politiche sono fuggiti dal rigidissimo regime eritreo per rifugiarsi in Tigray. L’esercito di Asmara è ancora presente in terra tigrina, anche se si sta lentamente ritirando via via che le ostilità vanno scemando.

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Per capire cosa è cambiato durante questi due anni tanto da spingere a una rapida pace e alla preparazione di una nuova guerra, dobbiamo ricordare che il conflitto Ucraina-Russia ha sconvolto gli equilibri non solo in Europa, ma in tutto il mondo, coinvolgendo e sconvolgendo in particolare l’Africa centro-settentrionale, tanto fragile nei suoi assetti interni tanto ricca di risorse che fanno gola ai grandi competitors mondiali: Stati Uniti, Russia e Cina.

Il bisogno di oro e terre rare da parte dei grandi della terra aveva creato già situazioni di conflitti interni in Repubblica Centrafricana, dove le miniere principali sono in mano alla Cina, e in Ciad. Da poche settimane questa esigenza ha scatenato una guerra civile che è e sarà devastante in Sudan. Il materiale estratto, però, deve essere anche trasportato e per questo servono porti sicuri sul Mar Rosso. L’Eritrea, il cui regime è talmente vicino alla Cina da definire questo Stato la Corea del Nord africana, rappresenta lo sbocco sul mare più importante.

L’Etiopia, allora, da paese più filoccidentale della regione, diventa pedina nel risiko mondiale col fine di contrastare la “cinese” Eritrea in una guerra che si spera possa essere ancora scongiurata. Se così non fosse, il famoso motto di Vegezio “Se vuoi la pace prepara la guerra” invertirà i suoi complementi oggetti, scatenando non solo un nuovo paradosso logico, ma anche un vortice reale nel quale saranno risucchiati chissà quanti innocenti per chissà quanto tempo. Pagine Esteri

*Lorenzo Scategni è un volontario italiano a Khartoum e un analista per l’Africa orientale

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Brezza - Dialogue Mapping


Brezza è il nome del nuovo inizio per Fabio che in questi ultimi tre anni ha prodotto molto e ricomincia da qui. "Dialogue mapping" è un disco di ambient elettroacustico, nato prendendo le mosse dall'improvvisazione dal vivo alla quale si aggiungono poi elementi diversi, come quando si disegna e si aggiungono linee, oggetti, persone e anche assenze e ombre.

#ambient #liveimpro #brezza #eniac #dialoguemapping #electronic #ambient #drones #electro-acoustic #electronica #glitch


iyezine.com/brezza-dialogue-ma…



🎶 #PerChiCrea è un programma promosso dal MiC e gestito da SIAE per favorire la creatività e la promozione culturale nazionale ed internazionale dei giovani.


In Cina e Asia – Qin Gang visita il Pakistan


In Cina e Asia – Qin Gang visita il Pakistan pakistan
I titoli di oggi:

Dopo il summit Sco in India, Qin Gang visita il Pakistan
La Cina invita alla calma dopo l’attacco compiuti da droni contro il Cremlino
Sgominata una rete web che dalla Cina promuoveva fake news
Rapporto cinese: "La CIA ha cercato di rovesciare 50 governi stranieri"
Usa e Filippine annunciano nuove linee guida militari

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Etiopia, la catastrofica crisi umanitaria del Tigray normalizzata dall’occidente


Sono passati ormai 6 mesi dall’accordo di Pretoria che ha visto la cessazione ostilità per il Tigray, stato regionale settentrionale dell’ Etiopia. Accordo di tregua dopo la guerra scoppiata il 4 novembre 2020 e durata 2 anni, definita la guerra più atroc

Sono passati ormai 6 mesi dall’accordo di Pretoria che ha visto la cessazione ostilità per il Tigray, stato regionale settentrionale dell’ Etiopia.

Accordo di tregua dopo la guerra scoppiata il 4 novembre 2020 e durata 2 anni, definita la guerra più atroce degli ultimi anni a livello globale: le stime indicano più di 600.000 vittime.

Dall’ accordo di cessazione ostilità firmato il 2 novembre 2022 in Sud Africa tra le parti, il governo centrale e i rappresentanti del partito del TPLF – Tigray People’s Liberation Front, per USA ed Europa la situazione si è normalizzata, o meglio stanno cercando di normalizzarla principalmente a livello economico ristabilendo vecchi accordi con l’Etiopia e riattivando finanziamenti.

Anche dal punto di vista mediatico la normalizzazione è in divenire, soprattutto in Italia che durante il conflitto genocida non se ne è data la giusta inormazione e spazio come per tante altre guerre dimenticate rispetto all’invasione dell’ Ucraina da parte della Russia.

Oggi che i politicanti USA e Europa stanno lavorando per normalizzare la situazione a livello economico per riportare “stabilità” al Paese Etiopia, i media anche di nicchia Africa in Italia sembrano aver dimenticato il capitalo genocidio in Tigray.

Sarebbe speculazione denunciare un allineamento o meglio subordinazione dei media a una certa propaganda politica, ma i dati di fatto parlano chiaro: l’argomento Tigray con tutte le sue difficoltà estreme per i più 6 milioni di persone che vivono una catastrofe umanitaria, non sembrano essere degni di considerazione perché la firma di accordo di cessazione ostilità sembra aver imbiancato le responsabilità di crimini e criminali.

Politici, ambasciatori e diplomatici americani ed europei portano sul palmo della mano l’accordo di cessazione ostilità. Quel accordo che avrebbe dovuto cancellare il problema di blocco ed accesso delle agenzie umanitarie per il Tigray. Agenzie e missioni bloccate per volontà politica governativa etiope, lo stesso governo denunciato di crimine di guerra da report di esperti di diritto umanitario dell’ ONU proprio per questo atto. Tigray che è stato teatro di guerra genocida (non ci sono altri termini con cui definire le atrocità perpetrate sul popolo tigrino) e combattuta mantenendo la regione e i suoi quasi 7 milioni di abitanti isolati dal resto del mondo in blackout elettrico e comunicativo: è stato denunciato da diversi collettivi e associazioni sui diritti umani, internet e nuovi comunicazioni come il più lungo blackout della storia.

La stessa Italia muta ieri come oggi sulla crisi umanitaria in atto e una posizione traballante, o meglio mai ben esplicita come richiesta netta sulla giustizia per le centinaia di migliaia di vittime massacrate, abusate, uccise… con l’attuale governo Meloni che ha già stanziato 182 milioni di euro per progetti di cooperazione internazionale di crescita e sviluppo in Etiopia finanziando la filiera agro alimentare e le sue industrie.

Fermati gli aiuti alimentari in Tigray


Mercoledì 3 maggio 2023 Samantha Power, direttrice dell’USAID ha annunciato che è stata fermata la fornitura alimentare per il supporto delle persone in Tigray fino a prossimo avviso. La cuasa è il saccheggio di materiale salvavita. Dal cuminicato si può leggere:

“l’USAID ha scoperto che gli aiuti alimentari, destinati alla popolazione del Tigray che soffriva di condizioni simili alla carestia, venivano deviati e venduti sul mercato locale. Immediatamente dopo questa scoperta, USAID ha deferito la questione all’Ufficio dell’Ispettore Generale di USAID, che ha avviato un’indagine.”


Il report dell’ UNOCHA di aprile 2023 riporta che ci sono ancora aree della regione del Tigray inacessibili agli operatori umanitari per cui le persone non possono essere raggiunte.

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Sabato 29 aprile Tigrai TV ha riportato la testimonianza video di una donna allettata che aspetta solo di morire di stenti: le morti silenziose, le morti per fame stanno continuando nonostante l’accordo di cessazione ostilità.

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Accordo che vincola e obbliga tutte le parti a dare accesso totale in tutta la regione del Tigray per poter fornire aiuti alimentari, medicine e materiale igienico sanitario a tutte le persone bisognose: tra Tigray e le regioni vicine Amhara e Afar ci sono ancora milioni di sfollati interni, IDP.

Molti di loro vivono negli edifici scolastici, distrutti e saccheggiati, ma unici luoghi in cui poter vivere.

Mercoledì 3 maggio 2023 Gebregzabiher Aregawi, direttore del Tigrai Earl Warning Response and Food Security ha dichiarato che il cibo era stato saccheggiato nelle zone meridionali e nordoccidentali della regione, denunciando le forze eritree e amhara. Gebregzabher ha anche affermato che il Tigray era/è sotto il controllo di quattro diverse forze [come riportato da Tigrai TV], il che rende più difficile capire chi fa cosa.

Le parole del direttore sono la replica ad AP – Associated Press che lo stesso giorno ha pubblicato l’articolo per segnalare che l’agenzia di soccorso alimentare delle Nazioni Unite aveva sospeso le consegne di aiuti alla regione settentrionale del Tigray in Etiopia a causa di un’indagine interna sul furto di cibo destinato alle persone affamate, secondo quattro operatori umanitari.

Più di 5 milioni dei 6 milioni di abitanti della regione dipendono dagli aiuti.


Martedì 11 aprile AP aveva già messo in luce la denuncia del WFP – World Food Programme indicndo il partners delle Nazioni Unite stava indagando sul furto di aiuti alimentari da operazioni umanitarie salvavita in Etiopia, secondo una lettera ottenuta dal media.

Mercoledì 5 aprile Claude Jibidar, il direttore del WFP Etiopia ha pubblicato tale lettera visionata da AP in cui affermava che è molto preoccupato per la vendita su larga scala di cibo in alcuni mercati” che “rappresenta non solo un rischio reputazionale ma minaccia anche la nostra capacità di mobilitare più risorse per le persone bisognose” aggiungendo che “è quindi imperativo che vengano intraprese azioni immediate per frenare … l’appropriazione indebita e la diversione di cibo umanitario” nel Paese.

AP ha sottolineato infatti che già giovedì 20 aprile 2023 il WFP aveva informato i suoi partner umanitari che stava temporaneamente sospendendo le consegne di cibo al Tigray a causa di saccheggio di cibo.

Mercoledì 3 maggio è arrivata la presa di posizione di Getachew Reda, nominato ed eletto capo del governo ad interim del Tigray [governo costituito come da specifiche dall’accordo di Pretoria].

“Nelle ultime settimane sono stato coinvolto da diplomatici, rappresentanti di organizzazioni umanitarie internazionali e, cosa più importante, dai leader e opinion maker della più ampia comunità del Tigray sulla questione della diversione degli aiuti. Alla luce della gravità del problema e delle prove crescenti sul campo, abbiamo avviato un’indagine di alto livello per garantire che tutti i colpevoli siano tenuti a rendere conto, indipendentemente dal loro background o status. Vorrei invitare le agenzie umanitarie a continuare i loro aiuti umanitari multisettoriali per salvare le vite dei più vulnerabili nel Tigray.”

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Mentre la fornitura di cibo viene bloccata in Tigray per milioni di persone, nel vicino Sudan le decine di migliaia di rifugiati tigrini scappati dalla guerra genocida 2 anni prima cercano di sopravvivere nei campi per sfollati tra carenze, mancanze di supporto e servizi.

I rifugiati devono tentare di rimanere in vita anche in mezzo all’instabilità del Paese dettata dal tentativo di golpe partito dal RSF – Rapid Support Forces, i “diavoli a cavallo”, i tagliagole janjaweed. Milizie istituzionalizzate nell’organico dell’ esercito regolare e che “con disprezzo dei diritti umani l’Italia in segreto arma e addestra” come ha segnalato Africa Express: unico media in Italia a sottolineare gli scheletri nell’armadio del tricolore col gruppo sanguinario.

Il giornalista Fred Harter riporta che:

“A Khartoum: un rifugiato del Tigray ha detto che le truppe delle RSF sparano nel suo nascondiglio ogni volta che sentono rumori dall’edificio, finestre in frantumi. Hanno anche messo un anti-airgun sul tetto. Due uomini sono stati uccisi e una donna incinta ha abortito il suo bambino per lo stress.

Nel campo di Um Rakuba i rifugiati sono molto preoccupati per la situazione. Abbiamo sentito che la maggior parte dei cittadini del Sudan se ne va, quindi cosa ci succederà? I servizi per ora sono limitati, ma forse nei prossimi giorni si interromperanno del tutto”

Asmlash-Grant Foundation il 3 maggio segnala che:

“Siamo rattristati nel segnalare l’ennesimo incendio verificatosi nel vecchio campo profughi di Um Rakuba, in Sudan.

L’incendio è scoppiato nelle prime ore del 3 maggio e ha devastato 267 bancarelle del mercato e 30 rifugi residenziali. Anche due bambini di 4 e 7 anni hanno subito gravi ustioni. Entrambi sono in condizioni critiche.”

Il 4 maggio è arrivata la notizia che i 2 bambini per le gravi condizioni riportate non ce l’hanno fatta a sopravvivere.

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Il 23 aprile Africa Express riporta che:

“Di fatto, secondo quanto ANSA ha scritto nel pomeriggio, l’evacuazione dei nostri connazionali è stata avviata e coordinata dal comando operativo di vertice interforze. Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha dichiarato nel pomeriggio:”

“Lavoriamo per garantire entro la nottata di poter far sì che tutti gli italiani che vogliono partire siano messi in sicurezza”

Gioia per governanti, ambasciatori e italiani, mentre decine di migliaia di etiopi languno intrappolati in Sudan in pericolo di vita, scappati precedentemente dall’ennesimo conflitto mortale e di sterminio etnico in Tigray.

L’evaquazione del personale umanitario in Sudan ha fatto in maniera di lasciare in balia degli eventi i rifugiati.

Ahmed Omer, operatore del Consiglio norvegese per i rifugiati ha segnalato che:

“La nostra opera di aiuto è stata sospesa e qui a Gedaref non raggiungiamo più i 41.500 profughi etiopi che aiutavamo”

Anche se la normalizzazione economica in Etiopia, per USA ed Europa è strumentale per la ricostruzione della stabilità del Paese, bisogna rendersi conto che i milioni di sfollati interni in Tigray e nelle altre regioni del nord Etiopia, Ahmara e Afar, ed i rifugiati in Sudan, non mangiano soldi.

Milioni di adulti e bambini stanno vivendo in costante crisi umanitaria, in mancanza di cibo, acqua, medicinali, cure sanitarie ed a volte in mancanza pure di un rifugio.

La dipolomazia occidentale, quella dei ferenji bianchi, si gloria dei processi portati dall’accordo di cessazione ostilità (sicuramente doveroso per costituire un periodo di cessate il fuoco per aiutare le persone) ma che continua a propinare soluzioni tappabuchi ed a governare in costante stato di emergenza, strumentale per le risorse da tutelare e nuovi interessi da coltivare perseguendo il divide et impera.

Il colonialismo non è mai morto ed oggi è spudoratamente economico, ma sempre come spada di Damocle sulla pelle e sulla vita di milioni di persone che non possono scegliere nemmeno come morire e nel silenzio del resto del mondo.


tommasin.org/blog/2023-05-05/e…



PRIVACY DAILY 108/2023


Le autorità di regolamentazione statunitensi affermano che Facebook ha ingannato i genitori e non ha protetto la privacy dei bambini che utilizzano la sua applicazione Messenger Kids, tra l’altro dichiarando erroneamente l’accesso ai dati privati degli utenti fornito agli sviluppatori di app. Di conseguenza, mercoledì la Federal Trade Commision ha proposto modifiche radicali a un... Continue reading →



La guerra in Ucraina continua e l’unica soluzione messa in campo dal governo continua ad essere quella dell’invio di armi. Il telegiornale unico ignora le f


Unauthorised livestreams: Access blocking harms fans and users


Today, the European Commission recommended measures to fight “livestream piracy”. The text also advocates “blocking injunctions” targeted at Internet Service Providers (ISPs), including “dynamic” blocking injunctions that would allow industry … https://e

Today, the European Commission recommended measures to fight “livestream piracy”. The text also advocates “blocking injunctions” targeted at Internet Service Providers (ISPs), including “dynamic” blocking injunctions that would allow industry to add new blocking targets without judicial review. The recommendation follows up on the European Parliaments draft resolution in 2021, which called for stricter measures against unauthorised livestreams of sports events. However, such radical measures would result in over-blocking and fails to address the real cause of using unauthorised live streams, argues MEP Patrick Breyer, who was a shadow rapporteur for the 2021 JURI report and voted against the text.

Patrick Breyer, Member of the European Parliament for the German Pirate Party, comments:

“The commercialised sports lobby’s influence on this topic is omnipresent and results in the Commission recommending radical measures that would not only be ineffective, but also harmful to fans and users in general. Requiring ISPs to block access is too easy to circumvent for users by simply changing DNS servers. Blocking access to an entire IP address however results in massive collateral damage to freedom of information by overblocking also access to countless legal content. All in all, the profit-driven quest for ever more draconian measures ignores the obvious: the best way of reducing illegal streaming is to ensure that there is universal and affordable legal access to sport event broadcasts, both subscription-based and pay-per-view.”

Marcel Kolaja, Quaestor and Member of the European Parliament for the Czech Pirate Party:

“Livestreams of sport events are still often impacted by geo-blocking. That means that even some of those sport fans who would like to watch the event legally can’t do so because of their location. Therefore, I believe that when trying to fight illegal streaming, it’s first important to make sure there’s sufficient legal offer. We also have to make sure there is not a set general monitoring principal which could impact legal content as well.”


patrick-breyer.de/en/unauthori…

in reply to Informa Pirata

Ma poi tutta sta manfrina non è contro i flussi illegali o la visione pirata dei contenuti...

Da utente BSD ti rendi perfettamente che quello a cui realmente puntano è il controllo del dispositivo che usi per accedere ai servizi.

Su BSD a patto di installare mezzo linux dentro il sistema non c'è supporto per nessun EME/DRM.

Avevo un FireTV "hackato" per usare un launcher semplice, è stato tollerato per un periodo poi Amazon ha definitivamente nullificato ogni ulteriore tentativo di simili iniziative.

TV Box e Smart TV, smettono di funzionare con certi servizi intenzionalmente obbligandoti a comprare nuovo hardware.

Ovviamente se l'hardware fosse accessibile, facilmente modificabile, e tutti i sistemi operativi avessero accesso allo streaming proprietario tutto questo non accadrebbe.

Certo ci sono problemi legati ai diritti di visione e incassi persi, ma questo dimostra soltanto che hanno già ottenuto controllo su come accedi a questi contenuti per cui possono iniziare a concentrarsi sui problemi minori...

Informa Pirata reshared this.



La Giunta Gualtieri, con il divieto di circolazione ZTL per le vetture diesel 4, benzina euro 3 e poi euro 5, colpisce le fasce povere della popolazione, già c


Negli ultimi due fine settimana la Lombardia sembra essere la meta preferita di neofascisti e neonazisti non solo italiani. L'ultima notizia uscita oggi parl


#NotiziePerLaScuola

Sabato 6 maggio alle 19, il Teatro Niccolini di Firenze ospita l’Orchestra Erasmus che torna ad esibirsi nell’ambito delle iniziative del Festival d’Europa – SOU4YOU 2023.

Info ▶️ indire.



LOUD AS GIANTS – EMPTY HOMES


I Loud As Giants sono una coppia di musicisti di cui basta il nome per capire che la materia trattata è di alta qualità : Justin K. Broadrick e Dirk Serries. @Musica Agorà

iyezine.com/loud-as-giants-emp…

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The Court of Justice confirmed that there is no "threshold" for GDPR damages


La Corte di giustizia ha confermato che non esiste una "soglia" per i danni da GDPR Oggi la CGUE ha emesso la prima decisione sui danni emotivi ai sensi del GDPR. (c) Katarina Dzurekova


noyb.eu/en/court-justice-confi…




Per colpa di gente che non sa leggere delle regole, mi sono venuti i demoni in capa mentre svolgevo un esame che doveva essere facilissimo.


I miei stupidi intenti - Bernardo Zannoni


"La storia di un animale, di una faina che scopre il mondo, le sue verità e le sue menzogne. Come fosse un personaggio strappato a Camus, e al tempo stesso a un film della Pixar. Un esordio sorprendente.

«Esistono vari modi di strillare un libro magnifico. Ma solo un modo è giusto per I miei stupidi intenti: leggetelo, leggete questo romanzo in stato di grazia».

Marco Missiroli

Questa è la lunga vita di una faina, raccontata di suo pugno. Fra gli alberi dei boschi, le colline erbose, le tane sotterranee e la campagna soggiogata dall’uomo, si svela la storia di un animale diverso da tutti. Archy nasce una notte d’inverno, assieme ai suoi fratelli: alla madre hanno ucciso il compagno, e si ritrova a doverli crescere da sola.
Gli animali in questo libro parlano, usano i piatti per il cibo, stoviglie, tavoli, letti, accendono fuochi, ma il loro mondo rimane una lotta per la sopravvivenza, dura e spietata, come d’altronde è la natura. Sono mossi dalle necessità e dall’istinto, il più forte domina e chi perde deve arrangiarsi. È proprio intuendo la debolezza del figlio che la madre baratta Archy per una gallina e mezzo. Il suo nuovo padrone si chiama Solomon, ed è una vecchia volpe piena di segreti, che vive in cima a una collina. Questi cambiamenti sconvolgeranno la vita di Archy: gli amori rubati, la crudeltà quotidiana del vivere, il tempo presente e quello passato si manifesteranno ai suoi occhi con incredibile forza. Fra terrore e meraviglia, con il passare implacabile delle stagioni e il pungolo di nuovi desideri, si schiuderanno fra le sue zampe misteri e segreti. Archy sarà sempre meno animale, un miracolo silenzioso fra le foreste, un’anomalia. A contraltare, tra le pagine di questo libro, il miracolo di una narrazione trascinante, che accompagna il lettore in una dimensione non più umana, proprio quando lo pone di fronte alle domande essenziali del nostro essere uomini e donne.
I miei stupidi intenti è un romanzo ambizioso e limpido, ed è stato scritto da un ragazzo di soli venticinque anni. Come un segno di speranza, di futuro, per chi vive di libri."

sellerio.it/it/catalogo/Miei-S…

Roberto Resoli reshared this.



📲 Generazioni Connesse fa tappa a Procida per un nuovo appuntamento del Safer Internet Centre, il progetto dedicato ai rischi e alle potenzialità della rete, in partenariato con le principali realtà italiane che si occupano di sicurezza in Rete: Auto…

Poliverso & Poliversity reshared this.



Non solo una questione di #privacy: "Ministro Piantedosi, il riconoscimento facciale nei luoghi pubblici è una pessima idea!" L'appello di Diletta Huyskes di #PrivacyNetwork_ su Wired


Il riconoscimento facciale mina i diritti di movimento, di espressione e di partecipazione. È una questione che va oltre la privacy e la sicurezza e dobbiamo affrontarla consci dei rischi e degli impatti sulle nostre vite.

@Etica Digitale (Feddit)

Il riconoscimento biometrico, specie quando implementato da autorità pubbliche, apre a una serie di rischi e minacce che vanno ben oltre, e che riguardano profondamente il cuore della libertà e della democrazia. L’esistenza stessa di questi strumenti nei luoghi pubblici, come le stazioni per esempio, dove transitano migliaia di persone diverse ogni giorno a prescindere da cosa fanno e dove il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, vuole installare telecamere con riconoscimento facciale per questioni di sicurezza, sottopone chiunque a una sorveglianza continua.

wired.it/article/riconosciment…

Il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi MASSIMO DI VITA/ARCHIVIO MASSIMO DI VITA/MONDADORI PORTFOLIO VIA GETTY IMAGES

Questa voce è stata modificata (2 anni fa)
in reply to The Privacy Post

@The Privacy Post diffondere la paura così da portare le persone a chiedere "sicurezza" in cambio di libertà: è la strategia della destra

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Hanno fatto la festa al lavoro | Coniare Rivolta

"Il Consiglio dei ministri del 1° maggio 2023 sarà ricordato come uno dei momenti più alti dell’odio verso i lavoratori e i poveri manifestato da questo Governo, ma anche come esito prevedibile di una politica economica che la cosiddetta opposizione (politica e sindacale) contesta in maniera ingenua e approssimativa, quando va bene, o esplicitamente da destra (!) quando va male."

coniarerivolta.org/2023/05/02/…



Prova senza `titolo` con #hashtag @menzione, _underscore e €strani &simboli

@Test: palestra e allenamenti :-)

Testar non nuoce

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Fr. #29 / Di statali cinesi, scetticismi e cypherpunk


Nel frammento di oggi: Statali cinesi pagati in digital yuan / Scetticismo verso il dollaro digitale ai piani alti / Cypherpunk e altre storie (DOMÌNI Podcast) / Un'intervista sul Digital Services Act

Gli statali cinesi saranno pagati in digital yuan


È notizia della scorsa settimana1 che la città di Changshu, della provincia di Jiangsu, inizierà a pagare i dipendenti pubblici con lo yuan digitale a partire da questo mese. Il progetto è iniziato lo scorso anno e ci sono già stati dei test da luglio a settembre 2022 che hanno incluso circa 4.900 persone e un importo pari a 2.54 milioni di digital yuan.

6907527“Le città di Changshu e Suzhou implementano il pagamento completo dello stipendio in renminbi digitale per i dipendenti pubblici”

In realtà, pare che un altro test fosse già iniziato nella città di Suzhou, che ha da poco concluso il primo quadrimestre del pilot. In 4 mesi sono state accumulate dalla città 8 milioni di transazioni, per un valore cumulativo di 170 miliardi di yuan. La città riporta circa 26 milioni di wallet personali e quasi 2 milioni di wallet “pubblici”.

Iscriviti adesso

La provincia di Jiangsu vuole creare un ecosistema integrato che possa portare a un’espansione incrementale già da gennaio 2024, includendo anche aree chiave come il commercio al dettaglio, gli stipendi privati e il turismo. Al momento sembra che ben 26 province siano impegnate in test di vario tipo, ma quella di Jiangsu promette di essere la provincia più all’avanguardia sul fronte del digital yuan entro il 2025.

Tempo fa scrivevo che il modo migliore per abituare le persone a usare le CBDC fosse obbligarle a pagarci tributi, imposte, tasse e bolli di vario tipo. Ma in effetti, la Cina fa ancora scuola: quale modo migliore se non sfruttare i dipendenti pubblici?

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Scetticismo verso il dollaro digitale


Michelle Bowman, membro della Federal Reserve Board of Governors, ha di recente offerto la sua opinione in merito all’evoluzione del dollaro in un discorso presso la Georgetown University2.

La sua è un’opinione che non ci si aspetterebbe da parte di chi dovrebbe essere tra i primi e più convinti propositori delle nuove CBDC. Eppure secondo Michelle è difficile pensare che il dollaro digitale possa sostituire sistemi come FedNow, una infrastruttura per i pagamenti elettronici in tempo reale sviluppata dalla Federal Reserve.

Aggiunge poi, c’è il rischio che una CBDC programmabile possa essere in contrasto con la flessibilità e libertà delle monete fisiche o dei depositi bancari, e c’è anche il rischio che questo possa portare alla politicizzazione dei sistemi di pagamento e nel modo in cui la moneta viene usata.

Attenzione però, per quanto ciò sia vero, a Michelle non interessa la vostra di libertà, ma quella della Federal Reserve. Infatti aggiunge: una CBDC con questo tipo di controllo potrebbe minacciare l’indipendenza della Federal Reserve.

Una moneta politicizzata non è altro che un sistema di social scoring sotto mentite spoglie. Negli Stati Uniti qualcuno, anche nella stessa banca centrale, si fa queste domande (anche se per i motivi sbagliati). Da noi, tutto tace. Eppure, l’euro digitale è quasi pronto.

Cypherpunk e altre storie, un viaggio nella storia della sorveglianza di massa


Nell’episodio di oggi del DOMÌNI Podcast parlo di sorveglianza di massa, del movimento cypherpunk e di molto altro, partendo dal 1930. Sì, perché è una storia lunga un secolo ormai.

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Ascolta il Podcast su Spotify

Perché il Digital Services Act è una legge molto, molto pericolosa


Sempre in tema di interviste, oggi ne è uscita una su Atlantico Quotidiano in cui parlo del Digital Services Act, la nuova legge europea per la “lotta alla disinformazione” e molto altro.

In realtà di lotta alla disinformazione c’è ben poco, come ho già avuto occasione di ripetere più volte. È più una questione di controllo dell’informazione.

Leggi l'intervista

Meme del giorno


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Citazione del giorno

La rivoluzione in Inghilterra è stata fatta unicamente in vista della libertà, mentre quella di Francia è stata fatta principalmente in vista dell'eguaglianza.

Alexis de Tocqueville

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js.people.com.cn/n2/2023/0424/…

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cointelegraph.com/news/us-whol…


privacychronicles.substack.com…