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Proteggiti con l'Open Source Intelligence (OSINT)


Scopri e padroneggia il potere degli strumenti OSINT per migliorare la tua consapevolezza e privacy online

Immagina di essere un investigatore privato, ma — invece di cercare scontrini e documenti nel secchio dell’immondizia del condominio — rovistare nel vasto oceano chiamato Internet per scovare indizi preziosi.

Questa è l’essenza di quella pratica chiamata OSINT (Open Source Intelligence): cercare, raccogliere e analizzare informazioni disponibili su fonti pubbliche per ottenere indizi e intelligence su cui agire. Le fonti possono essere le più diverse: siti web, social network, archivi pubblici, documenti, immagini, e così via.

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In effetti, è un po’ come ravanare in un enorme secchio dell’immondizia digitale per ricercare e scovare informazioni che abbiano un senso. Interessarsi di OSINT è un modo per essere più consapevoli del proprio impatto digitale, per capire il modo in cui i nostri dati potrebbero essere usati contro di noi e — se possibile — diminuire anche la superficie di esposizione.

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Conoscere alcune tecniche di base di OSINT può essere estremamente utile per proteggersi online e distinguere tra il vero e il falso, riducendo così anche il rischio di cascare in fastidiose truffe.

I nostri dati e la nostra vita sono nel grande secchio dell’immondizia chiamato Internet. Scopriamo allora qualche tecnica e strumento utile per iniziare a rovistare in quel bel monnezzaio chiamato Internet.

Google Dorking


Come fare per cercare e trovare le informazioni di cui abbiamo bisogno? Uno strumento estremamente utile è proprio Google, con la tecnica del “Google Dorking”, conosciuta anche come “Google hacking”.

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VERSIONE ITALIANA INDIA, SI STUDIA UN SISTEMA DI SICUREZZA PER LE AUTO PER PROTEGGERE DALLE MINACCE INFORMATICHE E DALLA VIOLAZIONE DELLA PRIVACY DEI DATI Sappiamo che le auto di ultima generazione raccolgono un gran numero di dati, spesso non necessari. Uno studio recente ha rivelato che l’84% dei marchi automobilistici ha ammesso di condividere i …


Xi a San Francisco da Biden ma anche dagli amici dell’Iowa


Xi a San Francisco da Biden ma anche dagli amici dell’Iowa xi biden usa cina
Il presidente cinese torna negli Usa dopo oltre 6 anni. Ecco che cosa c'è nella sua agenda. Ma al summit Apec si muove anche altro: dal possibile incontro col premier giapponese Kishida alla visita del filippino Marcos al comando del Pacifico dell'esercito americano

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Taiwan Files – Elezioni 2024: candidati allo scoperto


Taiwan Files – Elezioni 2024: candidati allo scoperto 10375442
Tutte le novità sulle elezioni presidenziali e legislative di gennaio 2024. Morris Chang al summit Apec. Manovre militari e diplomatiche. Israele-Gaza e comunità musulmana a Taiwan. I diari di Chiang Kai-shek. La rassegna di Lorenzo Lamperti con notizie e analisi da Taipei (e dintorni)

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Conoscenza e processo sociale. In Fondazione Einaudi presentato il nuovo libro del Prof. Lorenzo Infantino


Il nome di Friedrich von Hayek viene solitamente associato agli studi svolti nel campo della teoria economica e della filosofia politica. Il che trascura la sua formazione e il lavoro da lui compiuto nell’ambito della psicologia teorica e della conoscenza

Il nome di Friedrich von Hayek viene solitamente associato agli studi svolti nel campo della teoria economica e della filosofia politica. Il che trascura la sua formazione e il lavoro da lui compiuto nell’ambito della psicologia teorica e della conoscenza. Alla figura di Hayek ha dedicato il suo ultimo libro “Conoscenza e processo sociale” il Prof. Lorenzo Infantino, presidente onorario della Fondazione Luigi Einaudi. Il volume è stato presentato questo pomeriggio nell’Aula Malagodi della Fondazione.

“È cresciuto nella Grande Vienna e ha intrapreso gli studi economici munito di una vasta dotazione culturale, come si nota già nei suoi primi scritti di teoria economica”, ha detto Infantino. “Si è progressivamente spinto a misurarsi con questioni che, nella spiegazione della vita individuale e collettiva, precedono e conferiscono una più adeguata identificazione ai problemi economici e sociali”.

Il libro approfondisce l’opera hayekiana e la sua fecondità. Il lettore, dice Infantino, “vedrà che, posti per la prima volta assieme, gli scritti raccolti in questo volume consentono di percorrere un itinerario cha va dalla trasformazione del cervello in una mente umana al perché il mondo sensoriale non sia il punto di partenza, dall’esistenza di un ordine presensoriale alla constatazione che ciò di cui siamo consapevoli è un fenomeno secondario, dalla scienza come sistema ipotetico-deduttivo ai gradi delle nostre spiegazioni e ai fenomeni complessi, dalla dispersione della conoscenza all’interno della società al processo sociale come esplorazione dell’ignoto, dalla presunzione di onniscienza agli «abusi della ragione»”.

“Il volume è di grande originalità”, ha detto il Presidente della Fondazione Luigi Einaudi, Giuseppe Benedetto, nei saluti introduttivi. “Parafrasando il pensatore viennese “da ‘veri individualisti’, siamo convinti che il ‘ruolo giocato dalla ragione nelle faccende umane’ sia piuttosto piccolo. E d’altra parte siamo la Fondazione Luigi Einaudi che mi onoro di presiedere, da sempre convinto – esattamente come Hayek – che se lasciati liberi, gli uomini conseguono più di quanto l’umana ragione individuale potrebbe mai progettare o prevedere”.

Moderati dal segretario generale della FLE, Andrea Cangini, sono intervenuti Alessandro De Nicola e Pietro Reichlin, Professore Ordinario LUISS. “Per Hayek la libertà di scelta è un mito, nasciamo con un’eredita storica e sociale di esperienze e conoscenze che determina ciò che siamo indipendentemente da ciò che riteniamo di essere. Conseguenza logica della sua Teoria della conoscenza il fatto che la pianificazione economica nei regimi totalitari e il dirigismo nei sistemi democratici a guida sovranista siano fallaci per definizione. Le soluzioni si trovano nella società aperta e nel continuo confronto tra idee diverse”, ha sottolineato Cangini.“In una società dinamica la conoscenza è diffusa: la concorrenza è un tramite attraverso cui essa si diffonde”, ha detto De Nicola. “L’ habitat normativo è quello che consente l’esplicarsi della libertà e quindi per la concorrenza sono più importanti le regole sui diritti di proprietà, la tassazione, il commercio, del diritto antitrust stesso”.

“Il concetto di concorrenza pone Hayek in conflitto con gli altri economisti. Per Hayek la concorrenza è un processo in evoluzione, mentre l’economia classica ha bisogno di definire un concetto di concorrenza perfetta”, ha detto Pietro Reichlin.

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MafiAnti


Perché? Non basta aver chiarito i fatti, serve chiedersene il perché. E non è finita qui, semmai comincia qui. Il dramma più grande non sono le pagine nascoste e i segreti della storia italiana, molti dei quali sono miti e fanfaluche: il dramma sono le co

Perché? Non basta aver chiarito i fatti, serve chiedersene il perché. E non è finita qui, semmai comincia qui. Il dramma più grande non sono le pagine nascoste e i segreti della storia italiana, molti dei quali sono miti e fanfaluche: il dramma sono le cose note e taciute, il dramma è il depistaggio delle presunte verità. Se i favori alla mafia vengono fatti nel Palazzo di Giustizia palermitano, se lo si racconta e nessuno ascolta, la faccenda non può essere chiusa. Deve essere aperta.

Mario Mori ha pubblicato due libri: “M.M. Nome in codice Unico” (La Nave di Teseo) e, con il suo collega Giuseppe De Donno, “La verità sul dossier mafia-appalti” (Piemme). Quelle che fanno impressione non sono le rivelazioni, ma le conferme. Molti anni prima che nascesse “La Ragione” ho scritto e raccontato questa storia. Non ero il solo, ma eravamo molto pochi. Ignorati. Quel racconto – basato su date e buon senso – è ora confermato dalle parole di Mori e De Donno, che non sono soltanto testimoni diretti ma protagonisti. Ed è la conferma a imporci un passo ulteriore, che spalanca una prospettiva che sarebbe colpevole ignorare.

Partiamo da una cosa di oggi: Matteo Messina Denaro, arrestato perché bisognoso di cure e alla vigilia della morte, escludendo qualsiasi possibile collaborazione, si rivolge beffardo a chi lo interroga: ma voi veramente credete che Falcone sia morto perché era stato capace di far condannare molti mafiosi? Come a dire: se lo credete siete scemi. La ragione della sua morte va cercata non in quel che aveva fatto, ma in quel che avrebbe potuto ancora fare. Ed è questo che ci porta all’inchiesta “mafia-appalti”. Era stato Falcone a volerla e impostarla, mettendo al lavoro Mori e il Ros. Falcone era inviso ai suoi colleghi magistrati, ne ricevette umiliazioni e isolamento. A quell’indagine mettevano i bastoni fra le ruote. Quando capì che se ne sarebbe dovuto andare, trasferendosi a Roma, volle depositare l’indagine – benché incompleta – per assumersene la responsabilità e perché altri potessero continuarla. Il 23 maggio 1992 salta in aria. Fate attenzione.

Il 14 luglio successivo Paolo Borsellino chiede di occuparsi di quell’inchiesta. Non soltanto non glielo consentirono, ma nessuno lo informò che la Procura ne aveva chiesto l’archiviazione il giorno prima, il 13 luglio. Lui insiste e il 19 luglio, al mattino, il capo della Procura, Pietro Giammanco, lo chiama per dargli la notizia che sarà autorizzato a proseguire l’indagine che lo stesso Giammanco intendeva archiviare. Quello stesso 19 luglio, nel pomeriggio, Borsellino salta in aria. Il 22 luglio Giammanco conferma l’intenzione di archiviare l’inchiesta, che tre giorni prima avrebbe delegato a Borsellino. Il 14 agosto (14 agosto!) il gip autorizza l’archiviazione nel silenzio generale.

Si organizzano le sfilate in memoria di Falcone e Borsellino, cui partecipano quanti li avevano avversati, e si seppellisce la loro inchiesta, quella per cui è largamente probabile siano stati sepolti.

E Mori? E il Ros? Subiranno anni di processi, accusati di avere trattato con la mafia. Sono stati assolti, in via definitiva e con motivazioni che tolgono qualsiasi dubbio non sia sorretto dalla malafede. Ma questo apre un problema: perché? Perché si istruisce una cagnara sull’inesistente trattativa fra lo Stato e la mafia? Perché serve a lasciare nascosto l’enorme piacere fatto alla mafia e al mondo imprenditoriale e politico che aveva allungato le mani sui soldi degli appalti pubblici utilizzando le ‘entrature’ dei disonorati; serve a non parlare dell’inchiesta “mafia-appalti”, che contiene i loro nomi, e a mettere a tacere quanti raccontavano quei fatti e ricordavano quelle date. Fino a Messina Denaro, che chiede a chi lo interroga se sono tutti scimuniti.

Nel Paese in cui si fanno commissioni parlamentari d’inchiesta sulle cretinate, questa storia non finisce qui e non serve alcuna commissione. Ci sono pagine che contengono notizie rilevanti e non nuove. Vediamo se c’è una Procura capace di leggere.

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Paolo Ferrero La protervia con cui Salvini a nome del governo Meloni attacca lo sciopero generale proclamato da Cgil e Uil definisce bene le caratteristiche


Fondazione Luigi Einaudi, osservatorio sulla tecnologia – Corriere della Sera


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Marzio Breda – Capi senza Stato


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Riprendiamo terreno sulla rete tossica! – Ecco il rapporto 2023 di Framasoft

Un anno fa abbiamo lanciato la nostra tabella di marcia 2022-2025, «Collettivizzare Internet, Convivializzare Internet». L'obiettivo: incoraggiare l'adozione di strumenti web di facile utilizzo da parte di gruppi che condividono i valori della cultura Free/Libre.

Un anno dopo, siamo orgogliosi e felici di presentare questo primo aggiornamento completo sulle nostre attività, finanziate (come sempre) dalle vostre donazioni.

@Che succede nel Fediverso?

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In Cina e Asia – Pechino condanna le affermazioni di Israele sull’atomica


In Cina e Asia – Pechino condanna le affermazioni di Israele sull’atomica israele
Pechino condanna le affermazioni di Israele sull’atomica Crea: “La Cina ridurrà le emissioni di carbonio nel 2024” Ombre cinesi sul ritorno di Cameron agli Esteri La Lituania vuole normalizzare i rapporti con la Cina Sicurezza e Pacifico: l’Australia sigla accordo con Tuvalu Corea del Nord: Stati Uniti e Corea del Sud rivedono la strategia di deterrenza Indonesia e Usa lanciano ...

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Il ritorno dei coloni che molti israeliani desiderano. “Tutta la terra è nostra”


Il silenzio del gabinetto di guerra israeliano sugli assetti politici a Gaza nel cosiddetto «dopo Hamas» e l’annuncio, ribadito più volte, dal primo ministro Netanyahu secondo cui «Israele avrà il controllo della sicurezza a Gaza per un periodo indefinito

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di Michele Giorgio –

(Questo articolo è stato pubblicato sul quotidiano Il Manifesto)

Pagine Esteri, 14 novembre 2023. Scrivendo qualche giorno fa degli scenari per la Striscia di Gaza dopo l’offensiva israeliana, il professor Nathan Brown, analista del centro studi internazionale Carnegie, ha previsto che «Probabilmente Israele non reintrodurrà i coloni a Gaza, ma le sue mosse future potrebbero includere la creazione di installazioni militari all’interno della Striscia». Ed è questa l’opinione di altri esperti data anche la contrarietà degli Stati uniti alla possibilità che Israele colga l’occasione per ricostruire i 21 insediamenti ebraici demoliti nel 2005 per ordine del premier scomparso Ariel Sharon nel quadro del «Piano di disimpegno» unilaterale da Gaza. In quei giorni furono evacuate e distrutte anche quattro piccole colonie in Cisgiordania. Tuttavia, il silenzio del gabinetto di guerra israeliano sugli assetti politici a Gaza nel cosiddetto «dopo Hamas» e l’annuncio, ribadito più volte, dal primo ministro Netanyahu secondo cui «Israele avrà il controllo della sicurezza a Gaza per un periodo indefinito», autorizzano ad ipotizzare che la ricostruzione di alcune colonie sia sul tavolo.

Sebbene non si tratti di un insediamento coloniale, la nuova comunità di Hanon, attaccata a Gaza, appena approvata dal Consiglio nazionale di pianificazione e costruzione, conferma che l’edilizia sarà un pilastro della politica israeliana nei prossimi mesi ed anni nell’area di Gaza. E non solo per riabilitare kibbutz e piccoli centri abitati colpiti dall’attacco di Hamas. Si svilupperà anche all’interno della Striscia? Non pochi israeliani lo desiderano, dal semplice cittadino agli esponenti politici. La distruzione di Gush Qatif, il principale blocco delle colonie israeliane a Gaza nell’estate del 2005, resta una ferita aperta per porzioni significative di popolazione israeliana religiose e di destra convinte che anche Gaza faccia parte della biblica Erez Israel, la Terra di Israele. I circa 8mila coloni portati via con la forza dai soldati, è una immagine che in tutti questi anni ha continuato a girare negli ambienti di destra. «Ariel Sharon che per decenni era stato il punto di riferimento della destra radicale, dopo aver ordinato l’evacuazione di soldati e coloni da Gaza venne definito come un traditore e addirittura un esponente della sinistra», spiega al manifesto Meir Margalit, un docente esperto delle colonie di Gaza. Margalit non pensa che ci siano i margini politici per ricostruire le colonie. Però, aggiunge, «La società israeliana oggi è più di destra e religiosa rispetto a 18 anni fa e l’appello al ritorno a Gaza coinvolge tante persone».

Sui social i sostenitori della ricostruzione delle colonie a Gaza si sono sbizzarriti in queste ultime settimane. Ha fatto scalpore il video in cui un ufficiale dell’esercito afferma in pubblico che, se non ci fossero stati i tanti morti israeliani e i sequestri di ostaggi, ottobre sarebbe stato «un mese felice». Perché, aggiunge, grazie alla guerra Israele può riprendersi Gaza e se vuole anche il Libano del sud (da cui si è ritirato nel 2000). «Un’altra cosa che stiamo chiarendo è: la terra è nostra. Tutta la terra! Tutto! Inclusa Gaza! Incluso il Libano! Tutta la terra promessa! Gush Katif è così piccolo rispetto a cosa raggiungeremo!», aggiunge il militare ricevendo gli applausi di tanti. Sulla stessa lunghezza d’onda il ministro dell’Istruzione, Yoav Kisch, del partito Likud di Netanyahu. Ha detto di non escludere uno scenario in cui Israele costruisca insediamenti nella Striscia di Gaza. Dichiarazioni persino più esplicite sono giunte dal ministro dell’economia Bezalel Smotrich e da quello del Patrimonio nazionale Amichai Eliyahu (che qualche giorno fa ha suggerito un possibile impiego della bomba atomica a Gaza) e dalla parlamentare Orit Strock, paladina dell’estrema destra. Tra i coloni l’entusiasmo cresce di pari passo con l’avanzata delle truppe israeliane e lo sfollamento dei palestinesi. «Il popolo di Israele vuole tornare nella Striscia di Gaza». Questa è la parola d’ordine del movimento «Nachla» che si propone di fare lobby per insediare coloni a Gaza quando sarà terminata la guerra. «Vuoi essere nostro vicino? Vuoi prendere parte all’azione? Puoi presentare domanda», scrivono gli attivisti in un appello ad unire le forze.

Netanyahu e altri esponenti dell’establishment politico non si sbilanciano. La posizione prevalente è che il fermento per il «ritorno a Gaza» va contenuto perché può danneggiare l’appoggio diplomatico di cui gode Israele. Ma Netanyahu, sempre più spostato a destra, tra qualche mese avrà bisogno, ancora più di oggi, dell’appoggio dei coloni, dell’ultradestra e anche dei sostenitori della ricostruzione delle colonie a Gaza se vuole provare a ribaltare i sondaggi che oggi lo danno al punto più basso da anni a questa parte.

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Historic agreement on child sexual abuse proposal (CSAR): European Parliament wants to remove chat control and safeguard secure encryption


Today the European Parliament’s Committee on Civil Liberties, Justice and Home Affairs (LIBE) in the European Parliament adopted by a large majority (51:2:1) a mandate to negotiate the controversial EU … https://www.patrick-breyer.de/wp-content/uploads/2

Today the European Parliament’s Committee on Civil Liberties, Justice and Home Affairs (LIBE) in the European Parliament adopted by a large majority (51:2:1) a mandate to negotiate the controversial EU draft law on chat control. The Commission’s bill proposes bulk scanning and reporting of private messages for allegedly suspicious content by using error-prone algorithms, including „artificial intelligence“. But the European Parliament’s position removes indiscriminate chat control and allows only for a targeted surveillance of specific individuals and groups reasonably suspicious of being linked to child sexual abuse material, with a judicial warrant. End-to-end encrypted messengers are exempted. Instead, internet services will have to design their services more securely and thus effectively prevent the sexual exploitation of children.

EU lawmaker Patrick Breyer of the Pirate Party, a long-time opponent of chat control who negotiated the EU Parliament‘s position on behalf of his group, explains:

“Under the impression of massive protests against the looming indiscriminate chat control mass scanning of private messages, we managed to win a broad majority for a different, new approach to protecting young people from abuse and exploitation online. As a pirate and digital freedom fighter, I am proud of this breakthrough. The winners of this mandate are on the one hand our children, who will be protected much more effectively and in a court-proof manner, and on the other hand all citizens, whose digital privacy of correspondence and communication security will be guaranteed.

Even if this compromise, which is supported from the progressive to the conservative camp, is not perfect on all points, it is a historic success that removing chat control and rescuing secure encryption is the common aim of the entire Parliament. We are doing the exact opposite of most EU governments who want to destroy digital privacy of correspondence and secure encryption. Governments must finally accept that this highly dangerous bill can only be fundamentally changed or not be passed at all. The fight against authoritarian chat control must be pursued with all determination!

In detail, our position will protect young people and victims of abuse much more effectively than the EU Commission’s extreme proposal:

  1. Security by design: In order to protect young people from grooming, internet services and apps shall be secure by design and default. It must be possible to block and report other users. Only at the request of the user should he or she be publicly addressable and see messages or pictures of other users. Users should be asked for confirmation before sending contact details or nude pictures. Potential perpetrators and victims should be warned where appropriate, for example if they try to search for abuse material using certain search words. Public chats at high risk of grooming are to be moderated.
  2. In order to clean the net of child sexual abuse material, the new EU Child Protection Centre is to proactively search publicly accessible internet content automatically for known CSAM. This crawling can also be used in the darknet and is thus more effective than private surveillance measures by providers.
  3. Providers who become aware of clearly illegal material will be obliged to remove it – unlike in the EU Commission’s proposal.
  4. Law enforcement agencies who become aware of illegal material must report it to the provider for removal. This is our reaction to the case of the darknet platform Boystown, where the worst abuse material was further disseminated for months with the knowledge of Europol.

At the same time, we are pulling the following poisonous teeth out of the EU Commission’s extreme bill:

  1. We safeguard the digital secrecy of correspondence and remove the plans for blanket chat control, which violate fundamental rights and stand no chance in court. The current voluntary chat control of private messages (not social networks) by US internet companies is being phased out. Targeted telecommunication surveillance and searches will only be permitted with a judicial warrant and only limited to persons or groups of persons suspected of being linked to child sexual abuse material.
  2. We safeguard trust in secure end-to-end encryption. We clearly exclude so-called client-side scanning, i.e. the installation of surveillance functionalities and security vulnerabilities in our smartphones.
  3. We guarantee the right to anonymous communication and remove mandatory age verification for users of communication services. Whistleblowers can thus continue to leak wrong-doings anonymously without having to show their identity card or face.
  4. Removing instead of blocking: Internet access blocking will be optional. Under no circumstances must legal content be collaterally blocked.
  5. We prevent the digital house arrest: We don’t oblige app stores to prevent young people under 16 from installing messenger apps, social networking and gaming apps ‘for their own protection’ as proposed. The General Data Protection Regulation is maintained.“

The mandate is not expected to be voted on in plenary. The Council could make a further attempt to position itself on 4 December, after which the European Parliament’s negotiations with the Council and the European Commission (“trialogue”) can begin. The majority of EU governments have so far stuck to the plan for mass chat control without suspicion and the undermining of secure encryption. Other governments are firmly opposed to this. A legal opinion published yesterday by a former ECJ judge concludes that neither chat control nor an end to secure encryption would stand up in court.

Table published by Patrick Breyer comparing the EU Commission‘s proposal and the Council‘s draft mandate to the adopted mandate of the EU Parliament


patrick-breyer.de/en/historic-…

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in reply to Salvatore detto Rino

@Salvatore detto Rino naturalmente le cose si sono messe bene ma non è detta ancora l'ultima parola a: infatti la palla adesso passa al trilogo, ossia Il triumvirato istituzionale costituito tra rappresentanti di commissione Parlamento e Consiglio d'Europa che discuteranno rigorosamente a porte chiuse per trovare un compromesso tra la linea Liberty City della commissione e le posizioni più miti del Parlamento Europeo

Salvatore detto Rino reshared this.



VERSIONE ITALIANA USA, DATA BREACH, GLI HACKER PUBBLICANO DATI RUBATI A BOEING DOPO IL RIFIUTO DEL RISCATTOCosa accade se si decide di non negoziare con i criminali? Recentemente la Boeing – leder nel settore dell’aviazione e dell’aerospazio – ha reso noto che gli hacker del noto gruppo ransomware Lockbit hanno violato i suoi sistemi infiltrandosi …


L’illusione della deterrenza


La parola chiave è “deterrenza” e raccontano che Giorgia Meloni ci creda davvero. Ascoltando il suo videomessaggio dello scorso 15 settembre, chi scrive si era convinto che il presidente del Consiglio parlasse ai migranti africani per farsi intendere dagl

La parola chiave è “deterrenza” e raccontano che Giorgia Meloni ci creda davvero. Ascoltando il suo videomessaggio dello scorso 15 settembre, chi scrive si era convinto che il presidente del Consiglio parlasse ai migranti africani per farsi intendere dagli elettori italiani. Ritenevamo che il focus del discorso fosse quel “non abbiamo cambiato idea” pronunciato con lo sguardo fiero fisso in camera e che quelle parole volutamente rassicuranti nascessero dall’esigenza di contenere il tentativo di Matteo Salvini di eroderle consensi a destra. Errore. Giorgia Meloni intendeva davvero rivolgersi ai migranti e il focus o del suo discorso era davvero quel “messaggio chiaro a chi vuole entrare illegalmente in Italia: non conviene affidarsi ai trafficanti… se entrate illegalmente, sarete trattenuti e rimpatriati”.

Con lo stesso spirito, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Giovanbattista Fazzolari, che della Meloni è tanto il braccio quanto la mente, ha cercato di convincere gli alleati e il ministro dell’Interno a fare di Lampedusa un gigantesco Centro di permanenza e rimpatrio (Cpr). Una via di mezzo tra Ellis Island e Guantanamo, che nelle intenzioni di Fazzolari (e della Meloni) avrebbe dovuto dissuadere i migranti dal partire. La proposta di Fazzolari è stata respinta, ma lo spirito di quell’intuizione ha continuato ad ispirare la strategia di palazzo Chigi fino a concretizzarsi nel recente accordo con il governo Albanese.

Giorgia Meloni sa che semmai quell’accordo diventerà operativo servirà a “confinare” un’esigua minoranza dei migranti che sbarcano in Italia (tra i 3mila e i 6mila l’anno su 130mila circa che arrivano), ma ritiene che la prospettiva di finire dietro le sbarre in Albania possa fungere da deterrente scoraggiando di conseguenza decine di migliaia di disperati dal partire facendo rotta sulle coste del Belpaese.

La deterrenza è uno dei miti della politica italiana. Ispirò l’introduzione, nel 2009, del reato di immigrazione clandestina da parte del governo Berlusconi (reato confermato nel 2014 dal centrosinistra al governo per paura dell’impopolarità) e ispira la deriva panpenalistica in ragione della quale i partiti di governo, e in modo particolare quelli di centrodestra, sono soliti affrontare ogni allarme sociale in materia di sicurezza inasprendo le pene detentive o coniando nuove fattispecie di reato. Un esempio tra i tanti, il reato di omicidio stradale. Le statistiche, però, sono impietose e gli studi di psicologia sociale tendono a corroborarne i dati: la deterrenza non ha mai funzionato un granché. Quel che funziona, semmai, è l’effetto che l’annuncio produce sull’elettorato, che tende irrazionalmente ad associare il varo di norme straordinarie ad una straordinaria efficacia dei governi. È un’illusione, naturalmente, ma il bisogno di illudersi degli elettori non è meno forte di quello dei migranti.

Huffington post

L'articolo L’illusione della deterrenza proviene da Fondazione Luigi Einaudi.



La sonda Juno ha fornito nuovi importanti indizi sul comportamento dei venti di Giove | AstroSpace

"Queste misurazioni hanno portato a numerose scoperte, tra cui l’esistenza di un nucleo diluito nelle profondità di Giove. Hanno permesso di stimare l’altezza delle zone e delle fasce del pianeta, che si estendono dalla sommità delle nubi fino a circa 3mila chilometri. Di recente, i dati hanno portato a scoprire che i venti atmosferici di Giove penetrano nel pianeta in modo cilindrico, parallelo al suo asse di rotazione."

astrospace.it/2023/11/13/la-so…



“Washington Post”: il Nord Stream fu distrutto da Kiev


Secondo un'inchiesta del Washington Post e del Der Spiegel, il gasdotto Nord Stream fu distrutto da una squadra di incursori ucraini per colpire i rapporti tra Russia e Germania L'articolo “Washington Post”: il Nord Stream fu distrutto da Kiev proviene d

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di Redazione

Pagine Esteri, 13 novembre 2023 – È stato un ufficiale delle forze armate dell’Ucraina, il 48enne colonnello Roman Chervinsky, a coordinare il sabotaggio nei confronti del gasdotto Nord Stream, che riforniva la Germania di gas proveniente dalla Russia. Lo ha rivelato in un’inchiesta pubblicata sabato dal quotidiano statunitense “Washington Post” citando fonti ucraine, europee e statunitensi a conoscenza dei dettagli dell’operazione segreta.

Chervinsky, con un passato nelle forze speciali e solidi legami con i servizi d’intelligence di Kiev, avrebbe coordinato l’azione di sabotaggio, garantendo sostegno logistico a una squadra di sei uomini che avrebbe noleggiato una barca a vela utilizzando false identità e un equipaggiamento per le immersioni in acque profonde per posizionare cariche di esplosivo sulle condotte del Nord Stream 1 e 2, al largo dell’isola danese di Bornholm.

Il 26 settembre del 2022 tre esplosioni causarono enormi fuoriuscite di gas nel Mar Baltico, lasciando intatta una sola delle condotte del gasdotto. Secondo le fonti del “Washington Post”, Chervinsky non avrebbe agito da solo e non avrebbe pianificato l’operazione in prima persona, ma avrebbe ricevuto ordine da ufficiali di più alto grado, tutti alle dipendenze del generale Valery Zaluzhny, capo delle forze armate ucraine. Il presidente ucraino Zelensky, però, non sarebbe stato al corrente dell’operazione.

L’articolo del Washington Post sottolinea come l’azione abbia provocato rimostranze da parte del governo degli Stati Uniti. Kiev, si legge nell’inchiesta curata in collaborazione con la rivista tedesca “Der Spiegel”, «ha lanciato numerose operazioni segrete e spregiudicate contro le forze russe, ma l’attacco al Nord Stream ha preso di mira un’infrastruttura civile realizzata per fornire energia a milioni di persone in Europa. Il colosso di Stato russo Gazprom possiede il 51 per cento del Nord Stream, ma nel gasdotto hanno investito miliardi di dollari compagnie energetiche occidentali da Germania, Francia e Paesi Bassi».

Gli avvocati di Chervinsky hanno negato che il proprio assistito abbia avuto alcun ruolo nel sabotaggio. Attualmente il militare si trova in carcere con l’accusa di aver abusato del suo potere per aiutare un pilota russo a disertare volando oltre il confine nel luglio del 2022. L’incauta operazione avrebbe infatti permesso alle forze russe di individuare le coordinate di un campo d’aviazione di Kiev, attaccandolo con dei missili che provocarono la morte di un militare ucraino e il ferimento di altri 17. Chervinsky respinge però le accuse e parla di una “punizione” nei suoi confronti a causa delle critiche rivolte al presidente Zelensky e alla sua amministrazione.

All’indomani del sabotaggio il governo di Washington e quelli di numerosi paesi europei, supportati dalla maggior parte della stampa mainstream, hanno ripetutamente accusato Mosca del sabotaggio che in realtà aveva provocato danni irreversibili all’economia russa e messo a rischio gli approvvigionamenti energetici di Berlino. Già nei mesi successivi, però, varie inchieste giornalistiche avevano rivelato il ruolo degli apparati ucraini nel sabotaggio. Già nel marzo scorso un’inchiesta di un altro prestigioso quotidiano statunitense, il “New York Times”, aveva documentato, grazie alle testimonianze di alcuni collaboratori dell’intelligence di Washington, che a distruggere la strategica infrastruttura energetica era stata una squadra di forze definite “filo-ucraine”, senza però il coinvolgimento del governo di Kiev. A conclusioni simili era arrivata un’altra inchiesta, condotta dai media tedeschi Ard, Swr e Zeit. Pagine Esteri

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L'articolo “Washington Post”: il Nord Stream fu distrutto da Kiev proviene da Pagine Esteri.



Former CJEU judge: EU Chat Control plans for indiscriminately searching private messages and breaking secure encryption are doomed to fail in court


In another blow to the EU Commission’s proposed child sexual abuse regulation, a former judge of the EU’s top court of justice finds that the proposed mass … https://www.patrick-breyer.de/wp-content/uploads/2023/11/Vajda-Legal-Opinion-ChatControl-CSAR-20

In another blow to the EU Commission’s proposed child sexual abuse regulation, a former judge of the EU’s top court of justice finds that the proposed mass scanning of private messages for suspected content would likely be struck down by the Court for violating the fundamental right to privacy. The ex judge dismisses the defence put forward by the Commission in response to similar findings by the EU Council’s legal service earlier this year. Adding to those findings, the former judge concludes that the proposed extension of scanning obligations to end-to-end encrypted communications services also violates EU law for lacking legal certainty (pages 35-37 of the legal analysis).

“EU governments in Council must accept now that the only way forward with this dystopian Chat Control bill, both politically and legally, is to remove indiscriminate mass scanning and end-to-end encrypted services from the proposal. I call on EU governments to stop pursuing chat control and the destruction of secure encryption! An overwhelming majority in the EU Parliament will tomorrow propose limiting surveillance to suspects and safeguarding secure encryption. No child is helped with legislation that will inevitably fail in court even before its implementation. Do you really want to repeat the disaster caused by the Data Retention Directive?” comments Pirate Party MEP Patrick Breyer, who commissioned the legal opinion and co-negotiated the European Parliament’s position on the proposed Chat Control regulation.

The author of the legal opinion Christopher Vajda is a long-time judge of the CJEU (2012-2020).

In his legal opinion he finds that «the provision for DOs [detection orders] in the Regulation is likely to be unlawful on grounds of proportionality, lack of reasoning, legal certainty, as well as the requirement that such interferences should be provided by the law.»

In response to the Commission, he concludes that he “cannot see how a DO [detection order], and the process leading up to it, can preclude it being considered to require general and indiscriminate monitoring of electronic communications.”

The ex-judge calls the Detection Orders of the proposal “a major inroad into the fundamental right to the protection of privacy and data guaranteed by Articles 7 and 8 of the Charter which is, so far as I am aware, far greater than contained in any previous legislation”.


patrick-breyer.de/en/former-cj…



12 novembre 2001 – 12 novembre 2023 alla memoria imperitura degli operai Electrolux Susegana che commemorano e trasmettono alle nuove generazioni di


di LAURA TUSSI   Nel secondo dopoguerra, si rafforza un impegno contro la guerra sempre più rilevante e capillare. Il fascismo aveva educato le


#CambiaElPlan L’Autorità per la Protezione dei Dati Spagnola (“AEPD”) e l’Associazione Spagnola di Pediatria (“AEP”) hanno lanciato una nuova Campaña ‘Cambia el plan di sensibilizzazione sull’uso intensivo e incontrollato degli schermi dei dispositivi elettronici nell’età infantile e adolescenziale. L’iniziativa intende promuovere la salute digitale dei minori con una serie di raccomandazioni sul tempo di utilizzo …


#NotiziePerLaScuola

È disponibile il nuovo numero della newsletter del Ministero dell’Istruzione e del Merito.



Un anno su Mastodon: l'organizzazione giornalistica tedesca Heise Online ha realizzato un rapporto sul primo anno nel Fediverso: traffico in calo ma costi di gestione bassi e alta qualità nei commenti

“Nei dodici mesi il solo Mastodon ha generato circa due terzi delle visite al sito rispetto a X/Twitter nel complesso. Allo stesso tempo, ciò non dovrebbe oscurare il fatto che i numeri assoluti sono relativamente bassi; Twitter non è mai stato realmente rilevante come fonte di traffico per media come Heise Online."

Le loro statistiche mostrano anche che l'attività nel fediverso è notevolmente rallentata: “l'accesso tramite Mastodon ha raggiunto il suo picco intorno alla fine dell'anno. Da allora stanno lentamente diminuendo”. E: “dei 20 post più popolari su Mastodon, la metà provengono dai primi tre mesi [dell'anno]”.

Sull'interazione con la comunità: “Se ci sono domande dirette o altre richieste di esprimersi, nessun altro social network è così impegnato online come Mastodon. Ma anche qui i numeri sono ormai in calo; Apparentemente Mastodon e il Fediverso non sono più stati in grado di trarre beneficio dalle recenti ondate di addii su X/Twitter."

Ma c'è di più in una rete oltre ai numeri di coinvolgimento, poiché Heise Online sottolinea sia l'alta qualità che la quantità di commenti sul fediverso. Indicano anche il basso costo (meno di 100 euro al mese) e lo sforzo di partecipare al fediverso. Poiché altre testate giornalistiche (BBC, la NPO olandese) si stanno unendo al fediverso, possono imparare dall'esperienza che Heise Online ha già avuto qui.
@Che succede nel Fediverso?
Qui il rapporto di Heise Online


“It is our goal to have all government organisations be involved in the pilot”, the Dutch government wrote in September 2023. Since this summer, the Dutch government runs their own Mastodon server at social.overheid.nl. Gradually, more and more organisations have joined the server.

Today, the Dutch Public Broadcasting organisation (NPO) has set up their own Mastodon server as well, at social.npo.nl. Some of the new accounts are for broadcasting stations, such as NPO Radio 1, or for specific programs that are run by NPO, such as Pointer or Zembla. Zembla has been active here for a while incidentally, and now moved to the new server as well.

One of the public tasks of the NPO is to drive innovations in the media sector; finding new ways for broadcasting organisations to reach an audience in a post-Twitter landscape is an excellent way to fulfil this mandate. Will NOS, the other Dutch public broadcaster, follow?

laurenshof.online/dutch-broadc…




I militari italiani non dovevano essere in Iraq, furono uccisi da chi li mandò a Nassirya. Nel ventennale della strage di Nassiriya dobbiamo dissociarci da ce


Weekly Chronicles #53


Signal e Whatsapp in fuga, cybersicurezza FIAT in UE, nuovi strumenti di (auto)sorveglianza.

Nelle Cronache della settimana:

  • In UK l’Online Safety Bill è legge, guai in arrivo per le comunicazioni cifrate
  • Il Regolamento eIDAS e la cybersicurezza “FIAT”
  • In Canada la polizia potrà accedere alle telecamere private

Nelle Lettere Libertarie: La posizione libertaria sul confitto Hamas-Israele

Scenario OpSec della settimana: Luca desidera proteggere le sue parole chiave (seed words) di Bitcoin da hacker, ladri, agenti di polizia e disastri naturali. Vuole anche assicurarsi che, nel caso in cui lui muoia, le parole chiave siano conservate in sicurezza e sua moglie possa recuperarle anche senza di lui.

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In UK l’Online Safety Bill è legge, guai in arrivo per le comunicazioni cifrate


Nel Regno Unito è da poco legge l’Online Safety Bill, uno strano mix tra il Digital Services Act e il Chatcontrol di matrice europea. Come da sempre accade, l’Online Safety Bill propone di contrastare la pedofilia online e i contenuti terroristici a fronte di una pervasiva sorveglianza e ingerenza nella vita delle persone.

Proprio come potrebbe accadere per il Chatcontrol, la legge inglese rischia di mettere in serio pericolo la diffusione di servizi di chat e comunicazioni cifrate come Signal e Whatsapp. La sezione 1211 della legge obbliga infatti i fornitori di questi servizi a usare tecnologie per identificare contenuti terroristici e pedopornografici sulle loro piattaforme e nelle comunicazioni degli utenti.

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Per servizi come Signal e Whatsapp significa in pratica costruire una backdoor nei loro stessi sistemi di crittografia end-to-end per poter sorvegliare e analizzare le comunicazioni degli utenti.

Meredith Whittaker, presidente di Signal Foundation, commenta così la nuova legge:

“We’re really worried about people in the U.K. who would live under a surveillance regime like the one that seems to be teased by the Home Office and others in the U.K.”


Purtroppo, il rischio è che i prossimi saremo noi.

Il Regolamento eIDAS e la cybersicurezza “FIAT” di stampo europeo


Il testo del Regolamento eIDAS europeo, che tratta di temi legati all’identità digitale, è da poco stato approvato a porte chiuse durante i triloghi tra le istituzioni europee e potrebbe diventare presto legge.

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The monthly update for Bluesky, Dutch broadcaster NPO joins the fediverse, and German news organisation Heise Online reflects on a year of being on Mastodon.


Matt Mullenweg CEO di Automattic illustra il futuro di Tumblr dopo la riorganizzazione

Questa settimana, il proprietario di WordPress.com Matt Mullenweg ha confermato che la sua azienda avrebbe spostato la maggior parte della forza lavoro di Tumblr in altre aree della società madre Automattic alla luce dei continui problemi finanziari del sito di social blogging. Dopo aver riconosciuto e spiegato il significato dietro un promemoria interno trapelato che dettagliava i cambiamenti dello staff, Mullenweg ha poi risposto a una serie di domande sul futuro di Tumblr in una sessione AMA (Ask Me Anything) sul suo blog Tumblr . Qui, il dirigente ha risposto alle domande sui piani di Tumblr per i prodotti esistenti, come Tumblr Live, i suoi sforzi di monetizzazione, le politiche e la sua integrazione pianificata con il protocollo di social networking decentralizzato ActivityPub, che Mullenweg aveva precedentemente detto era in lavorazione

Mullenweg ha poi risposto a una serie di domande sul futuro di Tumblr in una sessione AMA (Ask Me Anything) sul suo blog Tumblr . Qui, il dirigente ha risposto alle domande sui piani di Tumblr per i prodotti esistenti, come Tumblr Live, i suoi sforzi di monetizzazione, le politiche e la sua integrazione pianificata con il protocollo di social networking decentralizzato ActivityPub, che Mullenweg aveva precedentemente detto era in lavorazione.

Cosa sta succedendo con l'integrazione di ActivityPub per Tumblr?

Mullenweg ha annunciato un anno fa che Tumblr avrebbe aggiunto il supporto per ActivityPub, il protocollo di social networking decentralizzato che supporta app come il concorrente di Twitter Mastodon e altri. Ma, a quanto pare, quel progetto è stato messo nel dimenticatoio. Un dipendente di Tumblr ha detto che ora è qualcosa nell'elenco "Tumblr Labs" ed è in fase di valutazione.

@Che succede nel Fediverso?

L'articolo di Sarah Perez è pubblicato su Techcrunch

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O paghi o ti profilo: l'ultimatum di Facebook e Instagram può violare la legge. Il commento di Giovanni Ziccardi su Domani

La piattaforma di Zuckerberg non ha previsto l’opzione “non ti faccio pagare nulla e non ti profilo”. Spalacando dubbi di carattere giuridico: si può dare un valore economico alla protezione dei dati? Si possono vendere i propri diritti fondamentali? Il quadro giuridico europeo dovrà rispondere in fretta a queste domande, anche perché cosa è conforme alla legge non può deciderlo una piattaforma privata

@Privacy Pride

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in reply to The Privacy Post

Veramente a me pare che invece sia:
"O paghi, o ti mando pubblicità mirata.
Ma tanto, ti profilo a prescindere."

Sbaglio?

@privacypride

The Privacy Post reshared this.



Pubblicato oggi il primo avviso per la presentazione dei progetti, finanziati con risorse #PNRR, da parte delle scuole paritarie del primo e del secondo ciclo di istruzione per potenziare l’insegnamento delle materie #Stem (Scienze, Tecnologia, Ingeg…


non aspettare...


Questo racconto di guarigione parla proprio nel nostro tempo. Tutti, più o meno, sono come quell’uomo che aspetta che l’acqua si muova, per rispondere ad un bisogno, per realizzare un desiderio, per un senso di giustizia o per una situazione bloccata. Si aspetta affinché tutto cambi e migliori nella propria vita. Molti pregano per questo, e in fondo non vogliono salvezza, ma interessa solo la guarigione o una vincita...
E così però passano anni della propria vita solo aspettando...
La salvezza vera è invece Gesù Cristo. E non c’è da attendere, Gesù che ci salva ci dice di vivere, di non aspettare per vivere secondo l’evangelo. Di andare nel mondo senza bloccarsi per attendere un qualcosa, ma cercando di essere qualcuno, qualcuno che segue il Signore.


#NoiSiamoLeScuole questa settimana racconta la scuola primaria Luciani, parte dell’Istituto comprensivo De Amicis - Giovanni XXIII di Acquaviva delle Fonti (BA), che sarà una delle 212 scuole ricostruite grazie al PNRR.


Palestina Papers | L'Indipendente

"La creazione di una nazione ebraica in Palestina venne teorizzata dal pensatore Theodor Herzl e presentata al Congresso sionista mondiale di Basilea nel 1897. Importante annotare che non tutti gli ebrei sono sionisti e alcune correnti ortodosse dell’ebraismo (ad esempio gli askenaziti) si opposero fin dall’inizio all’idea di creare una nazione ebraica in quanto, nella loro visione religiosa, la Terra Promessa sarebbe stata ottenuta dal popolo ebraico solo con il ritorno del messia. Gruppi di ebrei contro il sionismo sono molto attivi ancora oggi, come il Jewis Voice for Peace."

lindipendente.online/2023/11/0…



Cosa ci raccontano le prime immagini di Euclid? | AstroSpace

"Con la sua ampia copertura del cielo e i suoi cataloghi di miliardi di stelle e galassie, il valore scientifico dei dati raccolti dalla missione va infatti oltre l’ambito della cosmologia. Il database che Euclid fornirà alla comunità astronomica mondiale permetterà anche di aiutare negli ambiziosi obbiettivi di altre missioni in corso. Come quella del James Webb, e future, come quelle dell’European Extremely Large Telescope, dello Square Kilometre Array, del Vera C. Rubin Observatory e, nello spazio, del telescopio spaziale Nancy Grace Roman."

astrospace.it/2023/11/09/cosa-…



Oggi ricorre il 34° anniversario dalla caduta del Muro di Berlino. La legge n. 61 del 15 aprile 2005 ha proclamato il 9 novembre Giorno della libertà, una data simbolo della liberazione delle Nazioni oppresse dal totalitarismo e auspicio di democrazi…


Telecamere private, Garante: no alla ripresa di aree pubbliche. Le telecamere “ascoltavano” anche le conversazioni dei passanti

Un cittadino aveva installato sul muro esterno della propria abitazione alcune telecamere che potevano riprendere l’area pubblica antistante con un parco giochi e una piazza. L’intervento dell’Autorità segue la segnalazione di una stazione dei Carabinieri e ricorda che quando si installano sistemi di videosorveglianza in ambito personale o domestico, oltre a rispettare la riservatezza dei vicini, è necessario prestare la massima attenzione a non riprendere aree pubbliche.

Tenuto conto del fatto che la condotta ha esaurito i suoi effetti, avendo egli provveduto subito dopo l’apertura dell’istruttoria a sostituire la telecamera precedentemente installata con una fissa puntata verso l’ingresso, il Garante ha limitato il suo intervento al solo ammonimento.

@Privacy Pride

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È stata appena rilasciata la versione 1.1.0 del plugin ActivityPub per WordPress

Tra le modifiche più importanti spicca quella del supporto agli allegati audio 🔈 e video 📼

@Che succede nel Fediverso?

github.com/Automattic/wordpres…


We just released version 1.1.0 of the #ActivityPub Plugin for #WordPress github.com/Automattic/wordpres…

Thanks to @mattwiebe the plugin now also supports audio and video federation ♥️


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#53


Signal e Whatsapp in fuga, cybersicurezza FIAT in UE, nuovi strumenti di (auto)sorveglianza.

businessinsider.com/insurance-…

pirati.io/2023/10/accordo-stor…

freenet.org/blog/882/zero-know…

Nelle Cronache della settimana:

  • In UK l’Online Safety Bill è legge, guai in arrivo per le comunicazioni cifrate
  • Il Regolamento eIDAS e la cybersicurezza “FIAT”
  • In Canada la polizia potrà accedere alle telecamere private

Nelle Lettere Libertarie: La posizione libertaria sul confitto Hamas-Israele

Scenario OpSec della settimana: Luca desidera proteggere le sue parole chiave (seed words) di Bitcoin da hacker, ladri, agenti di polizia e disastri naturali. Vuole anche assicurarsi che, nel caso in cui lui muoia, le parole chiave siano conservate in sicurezza e sua moglie possa recuperarle anche senza di lui.

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In UK l’Online Safety Bill è legge, guai in arrivo per le comunicazioni cifrate


Nel Regno Unito è da poco legge l’Online Safety Bill, uno strano mix tra il Digital Services Act e il Chatcontrol di matrice europea. Come da sempre accade, l’Online Safety Bill propone di contrastare la pedofilia online e i contenuti terroristici a fronte di una pervasiva sorveglianza e ingerenza nella vita delle persone.

Proprio come potrebbe accadere per il Chatcontrol, la legge inglese rischia di mettere in serio pericolo la diffusione di servizi di chat e comunicazioni cifrate come Signal e Whatsapp. La sezione 1211 della legge obbliga infatti i fornitori di questi servizi a usare tecnologie per identificare contenuti terroristici e pedopornografici sulle loro piattaforme e nelle comunicazioni degli utenti.

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Meredith Whittaker, presidente di Signal Foundation, commenta così la nuova legge:

“We’re really worried about people in the U.K. who would live under a surveillance regime like the one that seems to be teased by the Home Office and others in the U.K.”


Purtroppo, il rischio è che i prossimi saremo noi.

Il Regolamento eIDAS e la cybersicurezza “FIAT” di stampo europeo


Il testo del Regolamento eIDAS europeo, che tratta di temi legati all’identità digitale, è da poco stato approvato a porte chiuse durante i triloghi tra le istituzioni europee e potrebbe diventare presto legge.

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la_r_go* reshared this.

in reply to The Privacy Post

Un bordello lisergico di links che sembra fatto apposta per scoraggiare la lettura - e che invece merita un trattamento di tutto riguardo, cazzo.

poliverso.org/display/0477a01e…

@la_r_go


#53

https://www.businessinsider.com/insurance-companies-get-you-to-pay-more-deny-claims-2023-10?r=US&IR=T

https://pirati.io/2023/10/accordo-storico-su-chatcontrol-il-parlamento-europeo-vuole-salvaguardare-la-crittografia-sicura/

https://freenet.org/blog/882/zero-knowledge-proofs-and-anonymous-reputation-in-freenet.html

Nelle Cronache della settimana:

  • In UK l’Online Safety Bill è legge, guai in arrivo per le comunicazioni cifrate
  • Il Regolamento eIDAS e la cybersicurezza “FIAT”
  • In Canada la polizia potrà accedere alle telecamere private

Nelle Lettere Libertarie: La posizione libertaria sul confitto Hamas-Israele

Scenario OpSec della settimana: Luca desidera proteggere le sue parole chiave (seed words) di Bitcoin da hacker, ladri, agenti di polizia e disastri naturali. Vuole anche assicurarsi che, nel caso in cui lui muoia, le parole chiave siano conservate in sicurezza e sua moglie possa recuperarle anche senza di lui.


In UK l’Online Safety Bill è legge, guai in arrivo per le comunicazioni cifrate


Nel Regno Unito è da poco legge l’Online Safety Bill, uno strano mix tra il Digital Services Act e il Chatcontrol di matrice europea. Come da sempre accade, l’Online Safety Bill propone di contrastare la pedofilia online e i contenuti terroristici a fronte di una pervasiva sorveglianza e ingerenza nella vita delle persone.

Proprio come potrebbe accadere per il Chatcontrol, la legge inglese rischia di mettere in serio pericolo la diffusione di servizi di chat e comunicazioni cifrate come Signal e Whatsapp. La sezione 1211 della legge obbliga infatti i fornitori di questi servizi a usare tecnologie per identificare contenuti terroristici e pedopornografici sulle loro piattaforme e nelle comunicazioni degli utenti.

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Meredith Whittaker, presidente di Signal Foundation, commenta così la nuova legge:

“We’re really worried about people in the U.K. who would live under a surveillance regime like the one that seems to be teased by the Home Office and others in the U.K.”


Purtroppo, il rischio è che i prossimi saremo noi.

Il Regolamento eIDAS e la cybersicurezza “FIAT” di stampo europeo


Il testo del Regolamento eIDAS europeo, che tratta di temi legati all’identità digitale, è da poco stato approvato a porte chiuse durante i triloghi tra le istituzioni europee e potrebbe diventare presto legge.

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Il James Webb e Chandra hanno trovato il buco nero più distante mai rilevato nei raggi X | AstroSpace

«La notevole massa del giovane buco nero in UHZ1, insieme alla quantità di raggi X prodotta e alla luminosità rilevata da Webb, confermano le previsioni teoriche fatte nel 2017 riguardo a un “buco nero fuori misura” che si è formato direttamente dal collasso di una massiccia nube di gas. Ulteriori studi sono in corso per analizzare questo particolare oggetto cosmico. E per sfruttare questi risultati (insieme ad altri) per una comprensione sempre maggiore del nostro Universo ai suoi primordi.»

astrospace.it/2023/11/07/il-ja…



È disponibile da oggi lo Sportello di edilizia scolastica #PNRR, strumento a supporto degli enti...

È disponibile da oggi lo Sportello di edilizia scolastica #PNRR, strumento a supporto degli enti locali che consentirà a comuni, province e città metropolitane di prenotare un incontro online con l'Unita di missione per chiedere informazioni, evidenz…

#pnrr