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Le notizie relative all'acquisizione di #Twitter da parte di Elon #Musk ti preoccupano?
Stai pensando di iscriverti anche a #Mastodon o a qualche altro social del fediverso come #Friendica o #Pixelfed?
#ElonMusk
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Resistenza con l’Ucraina per la Giustizia, la Libertà e la Democrazia


Oggi festeggiamo il 25 aprile. Dalla Resistenza e dalla Liberazione è nata l’Italia, democratica e libera dalla dittatura del nazifascismo. E noi oggi celebriamo la Liberazione e la Resistenza, che mantengono eternamente intatti i propri valori e i propri

Oggi festeggiamo il 25 aprile. Dalla Resistenza e dalla Liberazione è nata l’Italia, democratica e libera dalla dittatura del nazifascismo. E noi oggi celebriamo la Liberazione e la Resistenza, che mantengono eternamente intatti i propri valori e i propri ideali. Gli stessi che sta difendendo il popolo ucraino, 77 anni dopo quello italiano.

L’Ucraina è stata aggredita e invasa dalla Russia. L’Ucraina, insieme alla sua indipendenza, sta combattendo per difendere con noi e per noi la Libertà e la Democrazia. Non possiamo, non vogliamo, non dobbiamo lasciarli senza lo stesso sostegno che il mondo libero e democratico, anche con la forza delle armi, garantì all’Italia per combattere l’invasore nazifascista. Ce lo impone la nostra storia. Oggi più che mai.

L'articolo Resistenza con l’Ucraina per la Giustizia, la Libertà e la Democrazia proviene da ilcaffeonline.



Non si era mai vista in Francia una campagna elettorale così piatta e dall’esito scontato, nonostante gli scenari drammatici degli ultimi tempi (la violenta protesta dei gilet gialli, la pandemia) e l’attuale tragica cornice della guerra in Ucraina.



Immagine/foto

🇮🇹 Oggi è la Festa della Liberazione!
In occasione di questa ricorrenza così importante ricordiamo il valore della democrazia e della libertà, a partire dalle nostre aule, dove studentesse e studenti imparano a essere cittadine e cittadini responsabili e consapevoli.

Qui il messaggio del Ministro Patrizio Bianchi inviato alle scuole ▶️ miur.gov.it/web/guest/-/bianch…




Letture consigliate


Siamo ormai quasi in 500, e sono curioso di sapere cosa leggono i lettori di Privacy Chronicles. Perché allora non condividere qualche lettura tra noi?

Ciao a tutti,

siamo ormai quasi in 500, e sono curioso di sapere cosa leggono i lettori di Privacy Chronicles. Perché allora non condividere qualche titolo tra noi?

Comincio io, con qualche libro in tema:

  • Permanent Record, Edward Snowden - autobiografia di Snowden, una vera spy-story che non può mancare in libreria
  • Weapons of Math Destruction, Cathy ‘O Neil - un libro che parla in modo semplice e discorsivo di come siamo sempre più vittime inconsapevoli di algoritmi e sistemi decisionali automatizzati
  • Il Capitalismo della sorveglianza, Shoshana Zuboff - libro corposo che spiega i meccanismi della data economy creata da Google e Facebook, da leggere anche solo per conoscere la storia di Google

E poi, un paio di libri che non c’entrano nulla con la privacy, ma che ho letto ultimamente e consiglio:

  • The Virtue of Selfishness, Ayn Rand - un libro che racconta della filosofia di Ayn Rand, che condivido in pieno. Un libro per chi non ha paura dell’individualismo e del sano egoismo. Che poi, cos’è la privacy se non proprio questo?
  • Il Mistero dell’Erebus, Michael Palin - la storia della spedizione perduta di Sir John Franklin, partita verso il Polo Nord per trovare il passaggio a nord-ovest e mai più tornata

(questo è un thread, sentitevi liberi di rispondere e commentare)


privacychronicles.substack.com…



Il 25 aprile 2022 costretto dal pensiero unico a convivere con l'Ucraina. Che c’entra la resistenza con una guerra nata dalla volontà di imporre il proprio volere all’altro con la forza?



Emmanuel Macron vince le elezioni presidenziali francesi, confermandosi per un secondo mandato. Secondo le proiezioni il presidente uscente avrebbe ottenuto almeno il 58% dei voti, staccando di oltre quindici punti Marine Le Pen.



France heads to the polls for its presidential election as Europe’s political agenda is derailed by the war in Ukraine. Macron is attempting to hold on to power following a harder than expected electoral campaign.


Le sirene di Gerusalemme Ovest annunciano al tramonto l’inizio dello Shabbat ebraico. Poco più tardi, dalla parte orientale della città arriva il colpo di cannone che chiude la lunga giornata di digiuno del mese di Ramadan.


La privacy secondo te: la parola a Sandro Marenco


Questa settimana a “La privacy secondo te”, la rubrica su Italian Tech, abbiamo chiesto al social prof più amato d’Italia, Sandro Marenco, di raccontarci cos’è…

Questa settimana a “La privacy secondo te”, la rubrica su Italian Tech, abbiamo chiesto al social prof più amato d’Italia, Sandro Marenco, di raccontarci cos’è per lui la privacy.

Guarda il video qui.


guidoscorza.it/la-privacy-seco…



Ucraina: come NATO e UE potranno rispondere all'aumento dell'escalation da parte russa e impedire a Mosca di arrivare all'estremo


In Ucraina, aumentano le possibilità di un'escalation intenzionale o involontaria in Europa. Analisi del quarto 'gradino' /4


In Ucraina, aumentano le possibilità di un'escalation intenzionale o involontaria in Europa. Analisi del terzo 'gradino' /3


In Ucraina, aumentano le possibilità di un'escalation intenzionale o involontaria in Europa. Analisi del secondo 'gradino' /2


qualcuno saprebbe spiegarmi come mai, dall'inizio della guerra, il diesel costa più della benzina? Non è un sorpasso "strano"? Da che io ricordi il diesel è sempre costato 10-15 cent meno della senza piombo.
Unknown parent

friendica (DFRN) - Collegamento all'originale
J. Alfred Prufrock
@versodiverso :fedora: :kde: a me sembra che la speculazione ci sia in generale sul rincaro. Non so come sia nel resto d'Italia, ma nella statale casa-lavoro ho visto iniziare DUE cantieri per nuovi distributori in questi due disgraziati mesi (in un tratto dove ce n'è già una densità altissima)


Il mercato dei dati – Pt. 1


Il Mercato dei Dati è la prima collana di pubblicazioni targata Privacy Network. È un lavoro nato da una domanda semplice: quanto valgono i dati, oggi? Abbiamo cercato di rispondere attraverso due linee narrative distinte, partendo dalla strategia europea

Il Mercato dei Dati è la prima collana di pubblicazioni targata Privacy Network. È un lavoro nato da una domanda semplice: quanto valgono i dati, oggi? Abbiamo cercato di rispondere attraverso due linee narrative distinte, partendo dalla strategia europea per il mercato digitale. Con la prima linea narrativa abbiamo approfondito la nuova “data economy”: che valore commerciale hanno i dati...

Source






Francia: vincere un'elezione con un voto negativo potrebbe significare vincere una battaglia per perdere una guerra.


Francia: vincere un'elezione con un voto negativo potrebbe significare vincere una battaglia per perdere una guerra.



Breaking news! Elon Musk will not buy either Mastodon or Friendica! Here because...


Why will Elon Musk not buy either Mastodon or Friendica? Here are 10 reasons why it won't!

1) Mastodon and Friendica were developed using free and Open Source software.
For this reason they cannot be "bought".
No: they can't be bought by Elon Musk either

2) For the same reason mentioned in point 1)

3) For the same reason mentioned in point 1)

4) For the same reason mentioned in point 1)

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8) For the same reason mentioned in point 1)

9) For the same reason mentioned in point 1)

10) For the same reason mentioned in point 1)



La guerra, le sanzioni e l'annessa crisi economica stanno facendo fuggire i migranti asiatici dalla Russia; la repressione e la dissidenza fanno fuggire i russi




Ecco l'analisi tecnica militare delle armi americane contenute nell'ultimo pacchetto inviato all’Ucraina


Il debito della cybersecurity


In base a una ricerca di Cyberark che ha coinvolto 1.750 responsabili della sicurezza IT a livello mondiale, il 72% dei professionisti italiani intervistati ritiene che per sostenere la trasformazione digitale negli ultimi 12 mesi le aziende italiane abbi

Il debito della cybersecurity

HACKER’S DICTIONARY. Secondo una ricerca di CyberArk i programmi e gli strumenti di protezione informatica sono cresciuti ma spesso assieme a una gestione sbagliata nella protezione di dati e asset sensibili

di ARTURO DI CORINTO per Il Manifesto del 21 Aprile 2022

In base a una ricerca di Cyberark che ha coinvolto 1.750 responsabili della sicurezza IT a livello mondiale, il 72% dei professionisti italiani intervistati ritiene che per sostenere la trasformazione digitale negli ultimi 12 mesi le aziende italiane abbiano privilegiato l’operatività del business rispetto alla sicurezza informatica.

Eppure è in ragione di questa accelerazione digitale che, secondo una differente ricerca di Veeam, i leader IT si aspettano che il budget per la protezione dei dati della loro organizzazione aumenti di circa il 6% anche se i dati Gartner stimano una crescita della spesa del 5.1% dal 2021 al 2022.
Questa differenza dell’1% equivale a miliardi di dollari in termini reali e contribuisce a incrementare un «debito di sicurezza». Un debito che, secondo l’Identity Security Threat Landscape Report di CyberArk, è legato però soprattutto all’identità digitale.

Spieghiamoci meglio: per i professionisti della sicurezza le iniziative digitali a livello di organizzazione hanno un costo, definito «Cybersecurity Debt», ovvero debito di sicurezza: significa che i programmi e gli strumenti di protezione sono cresciuti, ma non hanno tenuto il passo con le iniziative attuate per guidarne l’operatività e la crescita, spesso assieme a una gestione sbagliata nella protezione di dati e asset sensibili.

L’aumento di identità umane e non-umane, cioè le centinaia di migliaia di macchine in esecuzione in ogni organizzazione, espone però le aziende a un maggiore rischio perché ogni grande iniziativa IT o digitale comporta un aumento delle interazioni tra persone, applicazioni e processi. Un rischio aggravato dalle tensioni geopolitiche che si sommano alle minacce »ransomware» e alla vulnerabilità nella «supply chain» del software, nonostante gli investimenti fatti per soddisfare clienti e reclutare forza lavoro.

Il tema secondo CyberArk è evidente nei numeri:

  • Il 68% di identità non umane o bot ha accesso a dati e risorse sensibili.
  • Ogni dipendente ha in media più di 30 identità digitali.
  • Le identità delle macchine in azienda oggi superano quelle umane di 45 volte.
  • L’87% archivia dati sensibili in più luoghi all’interno degli ambienti DevOps, mentre l’80% afferma che gli sviluppatori hanno in genere più privilegi del necessario per i loro ruoli.


Se a questo aggiungiamo che trasformazione digitale, migrazione al «cloud »e aggressività degli attaccanti stanno ampliando la superficie di attacco capiamo che la situazione è critica soprattutto in relazione ad alcuni elementi evidenziati nel rapporto:

  • L’accesso alle credenziali è stato identificato come l’area di rischio principale dagli intervistati (40%), seguita da elusione delle difese (31%), esecuzione (31%), accesso iniziale (29%) ed escalation dei privilegi (27%).
  • Oltre il 70% delle organizzazioni intervistate ha subito attacchi «ransomware» nell’ultimo anno, con una media di due ciascuna.
  • Il 62% non ha avviato alcuna iniziativa per proteggere la «supply chain software» dopo l’attacco SolarWinds e la maggior parte (64%) ha ammesso che la compromissione di un fornitore software non permetterebbe di bloccare un attacco alla loro azienda.


Per ovviare a questi problemi però non è detto che spendere di più sia la strada migliore, forse è più importante capire come si allocano le risorse e come si implementano le strategie di difesa, dall’elencazione esatta delle componenti software da proteggere, alla gestione strategica dei dati sensibili, fino all’aumento dei controlli di sicurezza, l’importante è metterle in pratica per creare ecosistemi digitali più solidi e resilienti.


dicorinto.it/testate/il-manife…



La composizione dell'esercito russo, soprattutto dal punto di vista etnico e sociale, per rispondere alle domande sull'adeguatezza delle Forze armate russe


The war in Ukraine is deeply impacting global food markets, disrupting supplies, and bringing prices up, especially, those of cereals and vegetable oil.





Gli alleati dell’Ucraina sono a rischio cyberwar, avvertono i Five Eyes Le agenzie di cybersecurity di Australia, Canada, Nuova Zelanda, Regno Unito e Stati Uniti chiedono di alzare le difese informatiche e di proteggere energia, sanità, imprese e agricol

Gli alleati dell’Ucraina sono a rischio cyberwar, avvertono i Five Eyes

Le agenzie di cybersecurity di Australia, Canada, Nuova Zelanda, Regno Unito e Stati Uniti chiedono di alzare le difese informatiche e di proteggere energia, sanità, imprese e agricoltura dagli hacker sponsorizzati dal Cremlino

di ARTURO DI CORINTO per ItalianTech/La Repubblica del 22 Aprile 2022

Dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina il cyberspazio è diventato una zona di guerra calda e disordinata. E questa guerra potrebbe presto generalizzarsi a tutti coloro che sostengono il paese sotto le bombe. A dirlo sono ben otto agenzie di cybersecurity dei Five Eyes, l’alleanza spionistica delle cinque nazioni del Commonwealth (Australia, Canada, Nuova Zelanda, Regno Unito e Stati Uniti) che hanno pubblicato un preoccupante allarme sull’aumento degli attacchi informatici condotti da nation state actors russi, cioè hacker sponsorizzati dallo stato e gruppi criminali simpatizzanti del Cremlino come il famigerato Conti e i gestori della botnet Emotet, chiamati Mummy Spider.



Il debito della cybersecurity


In base a una ricerca di Cyberark che ha coinvolto 1.750 responsabili della sicurezza IT a livello mondiale, il 72% dei professionisti italiani intervistati ritiene che per sostenere la trasformazione digitale negli ultimi 12 mesi le aziende italiane abbi

Il debito della cybersecurity

HACKER’S DICTIONARY. Secondo una ricerca di CyberArk i programmi e gli strumenti di protezione informatica sono cresciuti ma spesso assieme a una gestione sbagliata nella protezione di dati e asset sensibili

di ARTURO DI CORINTO per Il Manifesto del 21 Aprile 2022

In base a una ricerca di Cyberark che ha coinvolto 1.750 responsabili della sicurezza IT a livello mondiale, il 72% dei professionisti italiani intervistati ritiene che per sostenere la trasformazione digitale negli ultimi 12 mesi le aziende italiane abbiano privilegiato l’operatività del business rispetto alla sicurezza informatica.

Eppure è in ragione di questa accelerazione digitale che, secondo una differente ricerca di Veeam, i leader IT si aspettano che il budget per la protezione dei dati della loro organizzazione aumenti di circa il 6% anche se i dati Gartner stimano una crescita della spesa del 5.1% dal 2021 al 2022.
Questa differenza dell’1% equivale a miliardi di dollari in termini reali e contribuisce a incrementare un «debito di sicurezza». Un debito che, secondo l’Identity Security Threat Landscape Report di CyberArk, è legato però soprattutto all’identità digitale.

Spieghiamoci meglio: per i professionisti della sicurezza le iniziative digitali a livello di organizzazione hanno un costo, definito «Cybersecurity Debt», ovvero debito di sicurezza: significa che i programmi e gli strumenti di protezione sono cresciuti, ma non hanno tenuto il passo con le iniziative attuate per guidarne l’operatività e la crescita, spesso assieme a una gestione sbagliata nella protezione di dati e asset sensibili.

L’aumento di identità umane e non-umane, cioè le centinaia di migliaia di macchine in esecuzione in ogni organizzazione, espone però le aziende a un maggiore rischio perché ogni grande iniziativa IT o digitale comporta un aumento delle interazioni tra persone, applicazioni e processi. Un rischio aggravato dalle tensioni geopolitiche che si sommano alle minacce »ransomware» e alla vulnerabilità nella «supply chain» del software, nonostante gli investimenti fatti per soddisfare clienti e reclutare forza lavoro.

Il tema secondo CyberArk è evidente nei numeri:

  • Il 68% di identità non umane o bot ha accesso a dati e risorse sensibili.
  • Ogni dipendente ha in media più di 30 identità digitali.
  • Le identità delle macchine in azienda oggi superano quelle umane di 45 volte.
  • L’87% archivia dati sensibili in più luoghi all’interno degli ambienti DevOps, mentre l’80% afferma che gli sviluppatori hanno in genere più privilegi del necessario per i loro ruoli.


Se a questo aggiungiamo che trasformazione digitale, migrazione al «cloud »e aggressività degli attaccanti stanno ampliando la superficie di attacco capiamo che la situazione è critica soprattutto in relazione ad alcuni elementi evidenziati nel rapporto:

  • L’accesso alle credenziali è stato identificato come l’area di rischio principale dagli intervistati (40%), seguita da elusione delle difese (31%), esecuzione (31%), accesso iniziale (29%) ed escalation dei privilegi (27%).
  • Oltre il 70% delle organizzazioni intervistate ha subito attacchi «ransomware» nell’ultimo anno, con una media di due ciascuna.
  • Il 62% non ha avviato alcuna iniziativa per proteggere la «supply chain software» dopo l’attacco SolarWinds e la maggior parte (64%) ha ammesso che la compromissione di un fornitore software non permetterebbe di bloccare un attacco alla loro azienda.


Per ovviare a questi problemi però non è detto che spendere di più sia la strada migliore, forse è più importante capire come si allocano le risorse e come si implementano le strategie di difesa, dall’elencazione esatta delle componenti software da proteggere, alla gestione strategica dei dati sensibili, fino all’aumento dei controlli di sicurezza, l’importante è metterle in pratica per creare ecosistemi digitali più solidi e resilienti.


dicorinto.it/testate/il-manife…