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LIVE GIORNO 21. Tagliate tutte le comunicazioni a Gaza. Israele lancia l’attacco di terra


Dopo un bombardamento aereo violentissimo, le forze armate questa sera hanno invaso diverse regioni di Gaza L'articolo LIVE GIORNO 21. Tagliate tutte le comunicazioni a Gaza. Israele lancia l’attacco di terra proviene da Pagine Esteri. https://pagineest

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AGGIORNAMENTI

ORE 24

I palestinesi riferiscono di un massacro di 15-20 persone a causa di un raid aereo sul campo profughi di Shate (Gaza city). I feriti sarebbero decine.

ORE 21

E’ in corso un massiccio attacco israeliano di fanteria e mezzi corazzati a Beit Hanoun e altri centri abitati nel centro-nord di Gaza. Vi partecipano anche aerei ed elicotteri e, pare, anche mezzi navali. Hamas da parte sua dice di aver ingaggiato combattimenti a Beit Hanoun e a Est di Burej e, secondo media arabi, avrebbe sparato razzi anticarro contro i carri armati israeliani. Il bombardamento aereo continua intenso. Notizie di civili in fuga verso sud.

ORE 20.30

Immagini mostrano carri armati israeliani avvicinarsi alla recinzione al confine con Gaza. Manifestazioni nella Cisgiordania occupata, a Nablus, Tulkarem, Ramallah e in altre città, dopo il taglio delle comunicazioni a Gaza e l’inizio del bombardamento più violento del conflitto.

L’Assemblea Generale dell’Onu ha approvato una risoluzione che chiede una “tregua umanitaria immediata”.

ORE 19.30

Le forze armate israeliane hanno dichiarato che stanno estendendo l’attacco di terra a Gaza.

La Mezzaluna Rossa palestinese ha dichiarato di non poter in alcun modo comunicare con la propria sala operativa nella Striscia di Gaza, perché le autorità israeliane hanno tagliato tutte le reti di comunicazione, compresa internet e rete telefonica fissa e mobile. “Questa interruzione non ci consente di portare avanti il servizio di emergenza e di smistare le ambulanze verso i luoghi di emergenza e i feriti negli ospedali”.

ORE 18.35

Lanci di razzi da Gaza verso il centro di Israele. Le autorità israeliane segnalano lanci provenienti anche dal Libano. Sirene antirazzo suonano anche a Tel Aviv.

ORE 18.30

Distrutto il memoriale della giornalista Shireen Abu Akleh, costuito a Jenin, nel luogo in cui è stata uccisa l’11 maggio del 2022. La Federazione internazionale dei giornalisti ha condannato l’atto vandalico e ha chiesto alla Corte penale internazionale di indagare sull’uccisione della giornalista. Al momento è in corso a Gaza un attacco che alcuni media definiscono “il più violento dall’inizio della guerra”. I cellulari hanno perso completamente la linea e anche i più grandi network, come Al Jazeera, non sono in grado di contattare i propri corrispondenti.

ORE 16.30

“Il comando centrale di Hamas è sotto e all’interno dell’ospedale Shifa di Gaza City, il più grande della Striscia. Hamas gestisce la guerra dagli ospedali e usa i civili come scudi umani”. L’incredibile affermazione arriva dal portavoce militare israeliano Daniel Hagari.

Da parte sua il presidente francese Emmanuel Macron, che solo pochi giorni fa aveva espresso totale sostegno a Israele, affermando che Hamas è come l’ISIS, oggi è intervenuto affermando che “Il blocco totale, i bombardamenti indiscriminati e la prospettiva di un’operazione di terra non sono in grado di fornire una protezione sufficiente ai civili palestinesi”. “È cruciale che Israele agisca in modo mirato contro i terroristi” ha detto Macron al termine del Consiglio Europeo. “Penso che sia legittimo chiedersi se Israele viola il diritto internazionale dopo aver visto le immagini, la sofferenza e lo sfollamento di oltre un milione di persone da tre settimane” ha detto invece il primo ministro spagnolo Pedro Sanchez.

Gli Stati Uniti impongono sanzioni a otto individui e quattro entità presumibilmente legate a Hamas. Lo ha annunciato il segretario di Stato Antony Blinken.

ORE 13.45

Le Nazioni Unite hanno accusato Israele di commettere crimini di guerra nella Striscia di Gaza avendo messo in atto una ”punizioni collettiva” della popolazione palestinese dopo il massacro compiuto da Hamas il 7 ottobre. ”La punizione collettiva è un crimine di guerra. La punizione collettiva da parte di Israele dell’intera popolazione di Gaza deve fermarsi immediatamente”, ha detto Ravina Shamdasani, portavoce dell’Alto commissariato Onu per i diritti umani, nel corso di una conferenza stampa a Ginevra. Anche Hamas, spiega l’Agenzia Onu, ha commesso crimini di guerra e atrocità lo scorso 7 ottobre e continua a compirli tenendo in ostaggio civili.

L’Unesco, l’organismo dell’Onu per la Scienza, l’Educazione e la Cultura ha emesso un comunicato in cui chiede “lo stop immediato dei bombardamenti contro le scuole” nonché “la protezione delle strutture educative, che servono spesso da rifugi per la popolazione”. Nel comunicato l’Unesco ricorda che colpire o usare scuole e strutture educative a ” fini militari costituisce una violazione del diritto internazionale”.

Sirene anti missile hanno suonato poco dopo le 14 (le 13 in Italia) a Tel Aviv ed in altre località della zona centrale di Israele oltre che ad Ashdod, una città del sud. A Tel Aviv un razzo ha colpito un edificio ferendo tre persone.

Oggi intanto sono solo 10 i camion carichi di aiuti umanitari che Israele ha fatto entrare nella Striscia di Gaza dall’Egitto dal valico di Rafah.

ORE 12.30

Richard Peeperkorn, responsabile dell’Organizzazione Mondiale della Sanità nella Striscia, ha detto che l’agenzia ha ricevuto stime secondo cui circa 1.000 corpi non identificati sono ancora sepolti sotto le macerie di Gaza e non sono ancora inclusi nel bilancio delle vittime.

Il coordinatore generale di Medici Senza Frontiere (MSF) nei territori palestinesi occupati, David Cantero, ha chiesto di mettere fine al “bagno di sangue” provocato dai “bombardamenti indiscriminati” israeliani sulla Striscia di Gaza. .

Il Pentagono ha informato che sta inviando altri 900 militari statunitensi in Medio Oriente che saranno distribuiti in varie basi della regione.

Le forze armate iraniane effettueranno nei prossimi giorni esercitazioni militari su larga scala con veicoli blindati, artiglieria, missili, elicotteri e droni. Le esercitazioni militari dureranno due giorni e si svolgeranno nella provincia di Isfahan, nel centro del paese, ha riferito venerdì l’agenzia Tasnim, legata ai Guardiani della Rivoluzione.

ORE 12.00

La nave portaelicotteri francese Tonnerre potrebbe arrivare già nel fine settimana al largo della Striscia di Gaza. Lo ha annunciato la ministra degli Esteri francese Catherine Colonna in una intervista. Formalmente Parigi ha inviato la nave da guerra per evacuare i 170 cittadini francesi intrappolati nella Striscia di Gaza e per partecipare ad eventuali operazioni di soccorso alla popolazione civile, ma appare chiaro che Macron non vuole lasciare ai soli Stati Uniti la gestione dell’attuale crisi.

Hamas non potrà rilasciare gli ostaggi sequestrati durante l’attacco a Israele del 7 ottobre finché non verrà concordato un cessate il fuoco duraturo. Lo scrive il quotidiano russo Kommersant citando un membro della delegazione di Hamas in visita a Mosca.

Le forze di occupazione israeliane hanno arrestato 1.030 cittadini palestinesi in Cisgiordania dal 7 ottobre. Tra gli arrestati ci sarebbero 670 presunti attivisti di Hamas.

ORE 11,30

Philippe Lazzarini, Commissario generale dell’Unrwa – l’Agenzia dell’ONU per i rifugiati palestinesi – stamattina ha tenuto una conferenza stampa presso il quartier generale dell’organizzazione a Gerusalemme. Lazzarini ha confermato che la situazione umanitaria a Gaza è gravissima e che alla popolazione palestinese servono immediatamente ingenti quantità di beni di prima necessità. Agli operatori dell’URNWA a Gaza – ha spiegato Lazzarini – serve il carburante perché altrimenti non sono in grado di continuare l’assistenza della popolazione civile. Il Commissario Generale dell’Urnwa ha detto di non essere a conoscenza di furti di carburante da parte di Hamas ed ha elevato a 57 il numero dei suoi dipendenti palestinesi uccisi dalle bombe israeliane dal 7 ottobre nella Striscia.

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Philippe Lazzarini durante la conferenza stampa

ORE 10,50

Secondo le Nazioni Unite nelle ultime 24 ore gli attacchi israeliani hanno ucciso a Gaza 481 persone, di cui 209 bambini. Ieri un bombardamento ha colpito le aree residenziali di Khan Yunis, con circa 40 morti, e quelli a Rafah, vicino al confine con l’Egitto e zona di arrivo degli aiuti umanitari. Quest’ultimo attacco ha ucciso 12 persone, tra cui cinque bambini.

Ancora un bombardamento su territorio egiziano dopo il missile su Taba lanciato nella notte: secondo l’agenzia Reuters che cita due fonti di sicurezza egiziane, un razzo è caduto nella città egiziana di Nuweiba sul Mar Rosso. Secondo le autorità militari israeliane gli attacchi potrebbero essere partiti dallo Yemen; nei giorni scorsi le milizie sciite Houthi avevano già lasciato dei missili che però erano stati intercettati e abbattuti da alcuni navi statunitensi e dall’Arabia Saudita.

ORE 10

Tre palestinesi sono stati uccisi – e altri 12 feriti – dall’esercito israeliano a Jenin, nel nord della Cisgiordania. Lo ha fatto sapere il direttore dell’ospedale cittadino Wissam Bakr.

Le Nazioni Unite rendono noto che circa 30 mila persone che nei giorni scorsi si erano spostati nel sud della Striscia di Gaza obbedendo alle imposizioni israeliane sono ritornati nel nord del territorio palestinese a causa degli intensi bombardamenti che ci sono anche nel sud del territorio e del sovraffollamento dei rifugi.

Il portavoce militare israeliano Daniel Hagari ha informato questa mattina che gli ostaggi israeliani e stranieri nelle mani di Hamas e di altri gruppi e partiti della resistenza palestinese sono 229.

Re Carlo d’Inghilterra, che è presidente della Croce Rossa Britannica, ha incontrato a Buckingham Palace i responsabili delle associazioni Medical Aid for Palestinians, British Red Cross, Unicef Uk e Christian Aid per discutere della crisi umanitaria a Gaza.

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di Redazione

Pagine Esteri, 27 ottobre 2023 – Durante la notte reparti di fanteria israeliani sono di nuovo penetrati all’interno della Striscia di Gaza accompagnati da un certo numero di carri armati. Con il consueto comunicato stereotipato, i comandi militari di Tel Aviv affermano di aver colpito postazioni e infrastrutture di Hamas senza fare alcun riferimento al tipo di resistenza incontrata e al numero di vittime civili. Non si placano comunque i martellanti bombardamenti da parte dei caccia e dei missili israeliani che hanno ridotto in macerie molte località meridionali palestinesi, distruggendo o danneggiando fortemente finora più del 25% di tutti gli edifici della Striscia di Gaza, compresi ospedali, scuole, moschee, chiese, panetterie, supermercati. Sempre secondo Israele sarebbero stati colpiti «più di 250 obiettivi».

La situazione umanitaria all’interno della Striscia diventa sempre più drammatica: la Mezzaluna Rossa Palestinese ha affermato ieri solo 12 camion di aiuti umanitari sono entrati nel territorio assediato attraverso il valico di Rafah con l’Egitto. Israele continua ad opporsi all’invio di carburante necessario ad azionare le pompe che iniettano acqua potabile nelle condutture e a fornire elettricità alle strutture sanitarie.
Ieri, il ministero della Sanità di Gaza ha pubblicato un documento di 212 pagine con l’elenco di tutti i nomi e i numeri di identificazione dei 7.028 palestinesi uccisi dai bombardamenti israeliani dal 7 ottobre scorso, dopo che il presidente degli Stati Uniti Joe Biden aveva messo in dubbio l’attendibilità dei bilanci delle vittime forniti dalle autorità della Striscia. Ieri un portavoce di Hamas ha anche affermato che gli attacchi israeliani hanno finora ucciso circa 50 ostaggi.

Sempre stanotte i caccia di Washington hanno bombardato due postazioni delle milizie sciite filoiraniane in Siria, accusate di aver lanciato nei giorni scorsi degli attacchi contro alcune basi militari statunitensi nel nord-est della Siria e in Iraq. Gli attacchi sono stati condotti dagli F-16 nei pressi di Abu Kamal, una città siriana al confine con l’Iraq.

Sei persone invece sono state ferite da un razzo caduto nella notte su Taba, una cittadina egiziana al confine con Israele (che forse era il reale obiettivo del lancio). Alcuni testimoni hanno riferito che il razzo è caduto sulla dependance di un ospedale in questa città sul Mar Rosso, situata all’estremità nord-orientale del Sinai.

Sul fronte politico, i leader dei 27 Stati membri dell’UE hanno chiesto all’unanimità “corridoi umanitari e pause” nei bombardamenti su Gaza per consentire a cibo, acqua e forniture mediche di raggiungere la popolazione palestinese. In un testo di compromesso, concordato dopo ore di discussioni, i capi di Stato e di governo dei 27 hanno dichiarato che l’UE “ribadisce l’importanza di garantire la protezione di tutti i civili in ogni momento in linea con il diritto umanitario internazionale” e che “deplora tutti perdita di vite civili”. Ma nel testo manca ogni riferimento alla richiesta di un cessate il fuoco immediato che invece è richiesto dai paesi arabi, dalla Russia, dalla Cina e da alcuni paesi dell’America Latina. – Pagine Esteri

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AGGIORNAMENTI

ORE 21

E’ in corso un massiccio attacco israeliano di fanteria e mezzi corazzati a Beit Hanoun e altri centri abitati nel centro-nord di Gaza. Vi partecipano anche aerei ed elicotteri.

ORE 20.30

Immagini mostrano carri armati israeliani avvicinarsi alla recinzione al confine con Gaza. Manifestazioni nella Cisgiordania occupata, a Nablus, Tulkarem, Ramallah e in altre città, dopo il taglio delle comunicazioni a Gaza e l’inizio del bombardamento più violento del conflitto.

ORE 19.30

Le forze armate israeliane hanno dichiarato che stanno estendendo l’attacco di terra a Gaza.

La Mezzaluna Rossa palestinese ha dichiarato di non poter in alcun modo comunicare con la propria sala operativa nella Striscia di Gaza, perché le autorità israeliane hanno tagliato tutte le reti di comunicazione, compresa internet e rete telefonica fissa e mobile. “Questa interruzione non ci consente di portare avanti il servizio di emergenza e di smistare le ambulanze verso i luoghi di emergenza e i feriti negli ospedali”.

ORE 18.35

Lanci di razzi da Gaza verso il centro di Israele. Le autorità israeliane segnalano lanci provenienti anche dal Libano. Sirene antirazzo suonano anche a Tel Aviv.

ORE 18.30

Distrutto il memoriale della giornalista Shireen Abu Akleh, costuito a Jenin, nel luogo in cui è stata uccisa l’11 maggio del 2022. La Federazione internazionale dei giornalisti ha condannato l’atto vandalico e ha chiesto alla Corte penale internazionale di indagare sull’uccisione della giornalista. Al momento è in corso a Gaza un attacco che alcuni media definiscono “il più violento dall’inizio della guerra”. I cellulari hanno perso completamente la linea e anche i più grandi network, come Al Jazeera, non sono in grado di contattare i propri corrispondenti.

ORE 16.30

“Il comando centrale di Hamas è sotto e all’interno dell’ospedale Shifa di Gaza City, il più grande della Striscia. Hamas gestisce la guerra dagli ospedali e usa i civili come scudi umani”. L’incredibile affermazione arriva dal portavoce militare israeliano Daniel Hagari.

Da parte sua il presidente francese Emmanuel Macron, che solo pochi giorni fa aveva espresso totale sostegno a Israele, affermando che Hamas è come l’ISIS, oggi è intervenuto affermando che “Il blocco totale, i bombardamenti indiscriminati e la prospettiva di un’operazione di terra non sono in grado di fornire una protezione sufficiente ai civili palestinesi”. “È cruciale che Israele agisca in modo mirato contro i terroristi” ha detto Macron al termine del Consiglio Europeo. “Penso che sia legittimo chiedersi se Israele viola il diritto internazionale dopo aver visto le immagini, la sofferenza e lo sfollamento di oltre un milione di persone da tre settimane” ha detto invece il primo ministro spagnolo Pedro Sanchez.

Gli Stati Uniti impongono sanzioni a otto individui e quattro entità presumibilmente legate a Hamas. Lo ha annunciato il segretario di Stato Antony Blinken.

ORE 13.45

Le Nazioni Unite hanno accusato Israele di commettere crimini di guerra nella Striscia di Gaza avendo messo in atto una ”punizioni collettiva” della popolazione palestinese dopo il massacro compiuto da Hamas il 7 ottobre. ”La punizione collettiva è un crimine di guerra. La punizione collettiva da parte di Israele dell’intera popolazione di Gaza deve fermarsi immediatamente”, ha detto Ravina Shamdasani, portavoce dell’Alto commissariato Onu per i diritti umani, nel corso di una conferenza stampa a Ginevra. Anche Hamas, spiega l’Agenzia Onu, ha commesso crimini di guerra e atrocità lo scorso 7 ottobre e continua a compirli tenendo in ostaggio civili.

L’Unesco, l’organismo dell’Onu per la Scienza, l’Educazione e la Cultura ha emesso un comunicato in cui chiede “lo stop immediato dei bombardamenti contro le scuole” nonché “la protezione delle strutture educative, che servono spesso da rifugi per la popolazione”. Nel comunicato l’Unesco ricorda che colpire o usare scuole e strutture educative a ” fini militari costituisce una violazione del diritto internazionale”.

Sirene anti missile hanno suonato poco dopo le 14 (le 13 in Italia) a Tel Aviv ed in altre località della zona centrale di Israele oltre che ad Ashdod, una città del sud. A Tel Aviv un razzo ha colpito un edificio ferendo tre persone.

Oggi intanto sono solo 10 i camion carichi di aiuti umanitari che Israele ha fatto entrare nella Striscia di Gaza dall’Egitto dal valico di Rafah.

ORE 12.30

Richard Peeperkorn, responsabile dell’Organizzazione Mondiale della Sanità nella Striscia, ha detto che l’agenzia ha ricevuto stime secondo cui circa 1.000 corpi non identificati sono ancora sepolti sotto le macerie di Gaza e non sono ancora inclusi nel bilancio delle vittime.

Il coordinatore generale di Medici Senza Frontiere (MSF) nei territori palestinesi occupati, David Cantero, ha chiesto di mettere fine al “bagno di sangue” provocato dai “bombardamenti indiscriminati” israeliani sulla Striscia di Gaza. .

Il Pentagono ha informato che sta inviando altri 900 militari statunitensi in Medio Oriente che saranno distribuiti in varie basi della regione.

Le forze armate iraniane effettueranno nei prossimi giorni esercitazioni militari su larga scala con veicoli blindati, artiglieria, missili, elicotteri e droni. Le esercitazioni militari dureranno due giorni e si svolgeranno nella provincia di Isfahan, nel centro del paese, ha riferito venerdì l’agenzia Tasnim, legata ai Guardiani della Rivoluzione.

ORE 12.00

La nave portaelicotteri francese Tonnerre potrebbe arrivare già nel fine settimana al largo della Striscia di Gaza. Lo ha annunciato la ministra degli Esteri francese Catherine Colonna in una intervista. Formalmente Parigi ha inviato la nave da guerra per evacuare i 170 cittadini francesi intrappolati nella Striscia di Gaza e per partecipare ad eventuali operazioni di soccorso alla popolazione civile, ma appare chiaro che Macron non vuole lasciare ai soli Stati Uniti la gestione dell’attuale crisi.

Hamas non potrà rilasciare gli ostaggi sequestrati durante l’attacco a Israele del 7 ottobre finché non verrà concordato un cessate il fuoco duraturo. Lo scrive il quotidiano russo Kommersant citando un membro della delegazione di Hamas in visita a Mosca.

Le forze di occupazione israeliane hanno arrestato 1.030 cittadini palestinesi in Cisgiordania dal 7 ottobre. Tra gli arrestati ci sarebbero 670 presunti attivisti di Hamas.

ORE 11,30

Philippe Lazzarini, Commissario generale dell’Unrwa – l’Agenzia dell’ONU per i rifugiati palestinesi – stamattina ha tenuto una conferenza stampa presso il quartier generale dell’organizzazione a Gerusalemme. Lazzarini ha confermato che la situazione umanitaria a Gaza è gravissima e che alla popolazione palestinese servono immediatamente ingenti quantità di beni di prima necessità. Agli operatori dell’URNWA a Gaza – ha spiegato Lazzarini – serve il carburante perché altrimenti non sono in grado di continuare l’assistenza della popolazione civile. Il Commissario Generale dell’Urnwa ha detto di non essere a conoscenza di furti di carburante da parte di Hamas ed ha elevato a 57 il numero dei suoi dipendenti palestinesi uccisi dalle bombe israeliane dal 7 ottobre nella Striscia.

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Philippe Lazzarini durante la conferenza stampa

ORE 10,50

Secondo le Nazioni Unite nelle ultime 24 ore gli attacchi israeliani hanno ucciso a Gaza 481 persone, di cui 209 bambini. Ieri un bombardamento ha colpito le aree residenziali di Khan Yunis, con circa 40 morti, e quelli a Rafah, vicino al confine con l’Egitto e zona di arrivo degli aiuti umanitari. Quest’ultimo attacco ha ucciso 12 persone, tra cui cinque bambini.

Ancora un bombardamento su territorio egiziano dopo il missile su Taba lanciato nella notte: secondo l’agenzia Reuters che cita due fonti di sicurezza egiziane, un razzo è caduto nella città egiziana di Nuweiba sul Mar Rosso. Secondo le autorità militari israeliane gli attacchi potrebbero essere partiti dallo Yemen; nei giorni scorsi le milizie sciite Houthi avevano già lasciato dei missili che però erano stati intercettati e abbattuti da alcuni navi statunitensi e dall’Arabia Saudita.

ORE 10

Tre palestinesi sono stati uccisi – e altri 12 feriti – dall’esercito israeliano a Jenin, nel nord della Cisgiordania. Lo ha fatto sapere il direttore dell’ospedale cittadino Wissam Bakr.

Le Nazioni Unite rendono noto che circa 30 mila persone che nei giorni scorsi si erano spostati nel sud della Striscia di Gaza obbedendo alle imposizioni israeliane sono ritornati nel nord del territorio palestinese a causa degli intensi bombardamenti che ci sono anche nel sud del territorio e del sovraffollamento dei rifugi.

Il portavoce militare israeliano Daniel Hagari ha informato questa mattina che gli ostaggi israeliani e stranieri nelle mani di Hamas e di altri gruppi e partiti della resistenza palestinese sono 229.

Re Carlo d’Inghilterra, che è presidente della Croce Rossa Britannica, ha incontrato a Buckingham Palace i responsabili delle associazioni Medical Aid for Palestinians, British Red Cross, Unicef Uk e Christian Aid per discutere della crisi umanitaria a Gaza.

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di Redazione

Pagine Esteri, 27 ottobre 2023 – Durante la notte reparti di fanteria israeliani sono di nuovo penetrati all’interno della Striscia di Gaza accompagnati da un certo numero di carri armati. Con il consueto comunicato stereotipato, i comandi militari di Tel Aviv affermano di aver colpito postazioni e infrastrutture di Hamas senza fare alcun riferimento al tipo di resistenza incontrata e al numero di vittime civili. Non si placano comunque i martellanti bombardamenti da parte dei caccia e dei missili israeliani che hanno ridotto in macerie molte località meridionali palestinesi, distruggendo o danneggiando fortemente finora più del 25% di tutti gli edifici della Striscia di Gaza, compresi ospedali, scuole, moschee, chiese, panetterie, supermercati. Sempre secondo Israele sarebbero stati colpiti «più di 250 obiettivi».

La situazione umanitaria all’interno della Striscia diventa sempre più drammatica: la Mezzaluna Rossa Palestinese ha affermato ieri solo 12 camion di aiuti umanitari sono entrati nel territorio assediato attraverso il valico di Rafah con l’Egitto. Israele continua ad opporsi all’invio di carburante necessario ad azionare le pompe che iniettano acqua potabile nelle condutture e a fornire elettricità alle strutture sanitarie.
Ieri, il ministero della Sanità di Gaza ha pubblicato un documento di 212 pagine con l’elenco di tutti i nomi e i numeri di identificazione dei 7.028 palestinesi uccisi dai bombardamenti israeliani dal 7 ottobre scorso, dopo che il presidente degli Stati Uniti Joe Biden aveva messo in dubbio l’attendibilità dei bilanci delle vittime forniti dalle autorità della Striscia. Ieri un portavoce di Hamas ha anche affermato che gli attacchi israeliani hanno finora ucciso circa 50 ostaggi.

Sempre stanotte i caccia di Washington hanno bombardato due postazioni delle milizie sciite filoiraniane in Siria, accusate di aver lanciato nei giorni scorsi degli attacchi contro alcune basi militari statunitensi nel nord-est della Siria e in Iraq. Gli attacchi sono stati condotti dagli F-16 nei pressi di Abu Kamal, una città siriana al confine con l’Iraq.

Sei persone invece sono state ferite da un razzo caduto nella notte su Taba, una cittadina egiziana al confine con Israele (che forse era il reale obiettivo del lancio). Alcuni testimoni hanno riferito che il razzo è caduto sulla dependance di un ospedale in questa città sul Mar Rosso, situata all’estremità nord-orientale del Sinai.

Sul fronte politico, i leader dei 27 Stati membri dell’UE hanno chiesto all’unanimità “corridoi umanitari e pause” nei bombardamenti su Gaza per consentire a cibo, acqua e forniture mediche di raggiungere la popolazione palestinese. In un testo di compromesso, concordato dopo ore di discussioni, i capi di Stato e di governo dei 27 hanno dichiarato che l’UE “ribadisce l’importanza di garantire la protezione di tutti i civili in ogni momento in linea con il diritto umanitario internazionale” e che “deplora tutti perdita di vite civili”. Ma nel testo manca ogni riferimento alla richiesta di un cessate il fuoco immediato che invece è richiesto dai paesi arabi, dalla Russia, dalla Cina e da alcuni paesi dell’America Latina. – Pagine Esteri

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Pichetto Fratin al convegno della Fondazione Luigi Einaudi: “La decarbonizzazione è un’opportunità per la nostra economia”


“L’Unione europea si è data obiettivi sfidanti di decarbonizzazione di medio e di lungo periodo e l’Italia condivide la necessità di ‘decarbonizzare’ il sistema, anche perché per la nostra economia può essere un’opportunità: ridurre l’indipendenza dai com

“L’Unione europea si è data obiettivi sfidanti di decarbonizzazione di medio e di lungo periodo e l’Italia condivide la necessità di ‘decarbonizzare’ il sistema, anche perché per la nostra economia può essere un’opportunità: ridurre l’indipendenza dai combustibili fossili vuol dire da un lato incrementare la nostra indipendenza e la sicurezza energetica e dall’altro restituire competitività al nostro sistema”. È quanto ha dichiarato il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, nel corso del convegno “PPAs and Energy Communities: Opportunities and Challenges for Europe”, organizzato in Senato dalla Fondazione Luigi Einaudi, durante il quale sono state presentate due pubblicazioni sul ‘Green Deal’ realizzate dalla Fondazione in collaborazione con European Liberal Forum.

“Quello presentato oggi alla Fondazione Einaudi è uno studio importante, realistico”, ha aggiunto il ministro, “che dà un contributo al percorso che abbiamo iniziato e che stiamo perseguendo con determinazione e con realismo. Il raggiungimento di un’economia net-zero al 2050 e un primo step di abbattimento del 55% al 2030 sono gli obiettivi per cambiare la ‘pelle’ energetica del Paese facendolo diventare anche un brand, qualificando i nostri prodotti e il nostro sistema di produzione”.

Dopo i saluti scritti del Senatore Giulio Terzi di Sant’Agata, ha aperto l’incontro il segretario generale della Fondazione Luigi Einaudi, Andrea Cangini. “Abbiamo preso atto con infantile stupore che è stato un errore metterci nelle mani di una Russia con vocazione imperiale per quanto riguardava il gas, non vorrei che replicassimo l’errore consegnandoci mani e piedi all’impero Cinese per l’elettrico”, ha detto Cangini. “Sui materiali necessari alla costruzione di batterie e pannelli solari la Cina ha quasi il monopolio globale, rompere quel monopolio è importante tanto quanto rispettare le scadenze del Green Deal”. Hanno partecipato Marco Mariani, vicepresidente di European Liberal Forum, Tsvetelina Penkova, parlamentare europea, Paolo Arrigoni, presidente di GSE, Francesco Grillo, presidente di Vision, Chicco Testa, presidente di Assoambiente, e la coordinatrice del dipartimento Politiche Ambientali della Fondazione Einaudi, Simona Benedettini, in veste di moderatrice e di curatrice dei paper.

“Non si è padroni del proprio futuro, del proprio sistema produttivo, del proprio peso geostrategico, se non si è sovrani nel produrre l’energia indispensabile a far marciare il mondo nel quale viviamo”, ha detto Benedetto. “Troppo facilmente, ha aggiunto, “l’Italia ha creduto di poter fare a meno del nucleare. Il mix energetico, l’avere diverse fonti, è la sola garanzia di sovranità”. Serve buon senso, ha concluso Benedetto, “abbandonare il ‘cretinismo ideologico’, educare al pensiero critico chi ha come unico modello pensiero, quello alla Greta Thunberg”.

Formiche.net

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Con l’intesa Leonardo-Fincantieri l’Italia può essere leader dell’underwater. Il commento di Nones


Dopo l’annuncio, ecco la firma dell’intesa tra Leonardo e Fincantieri sul dominio underwater. Gli amministratori delegati delle due società, Pierroberto Folgiero e Roberto Cingolani, alla presenza del capo di Stato maggiore della Marina militare, ammiragl

Dopo l’annuncio, ecco la firma dell’intesa tra Leonardo e Fincantieri sul dominio underwater. Gli amministratori delegati delle due società, Pierroberto Folgiero e Roberto Cingolani, alla presenza del capo di Stato maggiore della Marina militare, ammiraglio Enrico Credendino, hanno sottoscritto un memorandum d’intesa dedicato al dominio dell’underwater. L’obiettivo è mettere insieme le capacità di entrambi i principali gruppi industriali della Difesa italiani e mettere a fattor comune le sinergie delle due società per rafforzare le capacità di ricerca e innovazione nel settore sottomarino. “Il nostro obiettivo è continuare a innovare il settore con soluzioni all’avanguardia” ha spiegato Folgiero, a cui ha fatto eco Cingolani: “L’approccio [al dominio subacqueo] non può che essere multidisciplinare, attraverso la forte sinergia dell’industria nazionale, che può vantare competenze uniche, allo stato dell’arte e riconosciute anche a livello internazionale”. L’iniziativa nasce anche alla luce della imminente costituzione del Polo nazionale della subacquea, il centro italiano che funzionare da hub italiano della ricerca nel settore, puntando a candidare il nostro Paese quale leader nell’evoluzione del comparto.

Il patto Leonardo-Fincantieri

Nello specifico, l’accordo impegna le due società a sviluppare insieme una rete di piattaforme e sistemi di sorveglianza, controllo e protezione delle infrastrutture critiche e aree marittime subacquee, per rispondere alle esigenze indicate a livello nazionale e nell’ambito di iniziative europee. L’accordo, dunque, copre gli ambiti più disparati del nuovo dominio underwater, dalla protezione di reti strategiche sottomarine, cavi, dorsali di comunicazione e infrastrutture offshore, sistemi di allerta da minacce sottomarine, nonché la messa in sicurezza delle attività di prospezione, sea-mining ed estrattive sul fondale del mare per l’accesso a risorse minerarie preziose. In particolare, Leonardo e Fincantieri lavoreranno insieme per sviluppare soluzioni all’avanguardia per i cosiddetti droni sottomarini, e la loro integrazione delle unità navali, che saranno i grandi protagonisti dello spazio sottomarino.

L’importanza dell’intesa

“L’accordo tra le due grandi imprese nazionali è un segnale importante di un nuovo modo di affrontare le sfide del futuro, sia sul piano tecnologico, sia industriale”, ha spiegato ad Airpress il vice presidente dell’Istituto affari internazionali, Michele Nones, definendo l’intesa una “impostazione corretta” e aggiungendo: “Spero che siano definitivamente consegnate alla storia le ostilità fra grandi gruppi che in passato hanno indebolito la crescita del Paese e delle stesse imprese interessante”. “Un tassello alla volta stiamo procedendo verso l’identificazione dell’importanza dell’ambiente sottomarino”, ha continuato Nones, ribadendo come “in un clima di collaborazione fra il principale produttore di piattaforme navali e il principale produttore di apparati tecnologici ed elettronici, l’Italia potrebbe in questo settore ad ambire a diventare leader, ripercorrendo il successo che abbiamo già avuto anche in altri settori” dove si è riusciti “a integrare capacità di piattaforma e di sistema”.

L’evoluzione underwater

Come illustrato dal vice presidente dello Iai, la situazione che si apre per la dimensione subacquea e in qualche modo simile “a quando, per lo spazio extra-atmosferico, si è passati da una esclusiva presenza delle grandi nazioni a una pluralità di soggetti medi e piccoli, anche civili”. Le profondità marine, dunque, rimarranno il dominio dei sottomarini, nucleari e convenzionali. Ma la prospettiva sta cambiando. L’ambiente underwater è una “fondamentale dimensione attraverso la quale passano gasdotti, oleodotti e, ovviamente, le reti cablate, e quindi Internet”. A questi elementi noti, si sta poi aprendo l’ulteriore evoluzione dell’approvvigionamento di materie rare dai fondali marini. “Tutto questo dimostra la crescente attenzione nei confronti dell’ambiente subacqueo, testimoniata dalla firma tra i due grandi gruppi industriali e il prossimo avvio del Polo nazionale della subacquea”, ha ribadito Nones.

Un controllo molto più esteso

In questo quadro si inserisce anche la proposta, contenuta nel nuovo Piano del mare, redatto dal Comitato interministeriale per le politiche del mare del ministero del Mare, di costituire una nuova autorità per il controllo del traffico subacqueo. “Questa capacità dovrebbe appoggiarsi, espandendole, alle già presenti capacità della Marina”. Uno del uno i problemi che si porranno sempre di più, spiega ancora Nones, è quello di riuscire a verificare cosa succede sotto sott’acqua in uno spazio geografico molto più esteso di quello delle acque territoriali o della sona economica esclusiva. “La protezione delle infrastrutture subacquee deve cominciare laddove queste entrano in mare e finisce quando ritornano a terra”. Questo significa spingersi molto in là nelle acque internazionali, fin quasi al limite della competenza del Paese di partenza. “Ecco perché in questo ambito è essenziale il ruolo, che deve essere prioritario, svolto dalla Marina”.

Deterrenza convenzionale sottomarina

Tra l’latro, nel dominio sottomarino si sta assistendo anche un’evoluzione tecnologica i cui effetti strategici sono potenzialmente rivoluzionari. “Il salto generazionale nella subacquea – dice ancora Nones – si è già avuto con lo sviluppo dei sistemi di propulsione anaerobica Aip (air-independent propulsion)”, che consentono ai sottomarini convenzionali di avere un tempo di immersione significativamente maggiore rispetto al classico sistema misto diesel-elettrico. Combinato con lo sviluppo di batterie ad altissima capacità, “avremo sottomarini convenzionali la cui autonomia è simile a quelli nucleari”. L’effetto è quello di avere, attraverso l’installazione di missili superficie-superficie o antinave, “sommergibili convenzionali in grado di svolgere un’azione di deterrenza, in passato prerogativa esclusiva dei sottomarini nucleari”. Questo apre una sfida sul piano strategico e militare “ma è sicuramente una novità di cui l’Italia dovrà assolutamente tener conto”.


formiche.net/2023/10/italia-le…



Si è conclusa la 40ª edizione dell’Assemblea nazionale dell’Anci, dove è intervenuto il Ministro Giuseppe Valditara.


L'ambasciata di Israele patrocina i Lucca Comics and Games. Mentre a Gaza muoiono ogni giorno sotto alle bombe anziani, donne e bambini dobbiamo denunciare che


PODCAST. UNRWA: “Non ci risulta che Hamas ci abbia rubato carburante”


La vice commissaria generale dell'UNRWA, l'Agenzia delle Nazioni Unite che si occupa dei rifugiati palestinesi, ha risposto alle domande relative alla scarsità di carburante a Gaza. L'articolo PODCAST. UNRWA: “Non ci risulta che Hamas ci abbia rubato car

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Pagine Esteri, 27 ottobre 2023. Natalie Boucly, vice commissaria generale dell’UNRWA, l’Agenzia delle Nazioni Unite che si occupa dei rifugiati palestinesi, ha risposto alle domande relative alla scarsità di carburante: “non ce n’è per tutti. Il poco che rimane lo dividiamo con l’Organizzazione Mondiale della Sanità e altri partner internazionali per rifornire gli ospedali”.
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#NoiSiamoLeScuole questa settimana racconta la Scuola primaria “Francesco Rossi” di Paganica, frazione del Comune dell’Aquila, che sarà demolita e ricostruita grazie alla linea di investimento dedicata dal PNRR alla realizzazione di 212 Nuove Scuole …


PODCAST ONU: “Non ci risulta che Hamas abbia rubato carburante a Gaza”


La vice commissaria generale dell'UNRWA, l'Agenzia delle Nazioni Unite che si occupa dei rifugiati palestinesi, ha risposto alle domande relative alla scarsità di carburante a Gaza. L'articolo PODCAST ONU: “Non ci risulta che Hamas abbia rubato carburant

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Pagine Esteri, 27 ottobre 2023. Natalie Boucly, vice commissaria generale dell’UNRWA, l’Agenzia delle Nazioni Unite che si occupa dei rifugiati palestinesi, ha risposto alle domande relative alla scarsità di carburante: “non ce n’è per tutti. Il poco che rimane lo dividiamo con l’Organizzazione Mondiale della Sanità e altri partner internazionali per rifornire gli ospedali”.
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Il MIM ha assegnato 12 milioni di euro in più per contratti Ata nelle scuole del Sud Italia con l’obiettivo di rafforzare le istituzioni scolastiche del Mezzogiorno e di ridurre i divari territoriali.

Qui tutti i dettagli ▶️ miur.gov.



La Cina al centro


La Cina al centro scarpari
Un’ideologia imperiale durata 2000 anni, un leader autoritario – Xi Jinping – che la ripropone per spostare il baricentro della leadership mondiale da Washington a Pechino e sovvertire l’attuale ordine globale. Ma il realizzarsi di queste ambizioni richiede qualcosa che la Cina di oggi non è in grado di esprimere: quella forza di attrazione che solo una cultura fondata sulla ...

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In Cina e Asia – Morto improvvisamente l’ex premier cinese Li Keqiang


In Cina e Asia – Morto improvvisamente l’ex premier cinese Li Keqiang li keqiang
I titoli di oggi:

Morto improvvisamente l'ex premier cinese Li Keqiang
Cina-Usa: Wang Yi incontra Blinken
Cina e Russia pronte a "rafforzare la cooperazione verso una nuova era" delle relazioni bilaterali
Cina: il Partito rafforza il controllo sul settore finanziario e sul flusso di dati
La Cina sta accelerando la sostituzione della tecnologia occidentale con quella prodotta "in casa"
Bloomberg: i chip del Mate 60 Pro di Huawei sono stati prodotti con macchinari dell'olandese ASML

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GAZA/ISRAELE. GIORNO 21. Nuovo blitz a Gaza, gli USA bombardano in Siria


Nuovo blitz di terra delle forze israeliane a Gaza, dove la situazione umanitaria precipita. I caccia USA bombardano postazioni delle milizie iraniane in Siria. L'UE chiede "pause umanitarie" nei bombardamenti ma non il cessate il fuoco L'articolo GAZA/I

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di Redazione

Pagine Esteri, 27 ottobre 2023 – Durante la notte reparti di fanteria israeliani sono di nuovo penetrati all’interno della Striscia di Gaza accompagnati da un certo numero di carri armati. Con il consueto comunicato stereotipato, i comandi militari di Tel Aviv affermano di aver colpito postazioni e infrastrutture di Hamas senza fare alcun riferimento al tipo di resistenza incontrata e al numero di vittime civili. Non si placano comunque i martellanti bombardamenti da parte dei caccia e dei missili israeliani che hanno ridotto in macerie molte località meridionali palestinesi, distruggendo o danneggiando fortemente finora più del 25% di tutti gli edifici della Striscia di Gaza, compresi ospedali, scuole, moschee, chiese, panetterie, supermercati. Sempre secondo Israele sarebbero stati colpiti «più di 250 obiettivi».

La situazione umanitaria all’interno della Striscia diventa sempre più drammatica: la Mezzaluna Rossa Palestinese ha affermato ieri solo 12 camion di aiuti umanitari sono entrati nel territorio assediato attraverso il valico di Rafah con l’Egitto. Israele continua ad opporsi all’invio di carburante necessario ad azionare le pompe che iniettano acqua potabile nelle condutture e a fornire elettricità alle strutture sanitarie.
Ieri, il ministero della Sanità di Gaza ha pubblicato un documento di 212 pagine con l’elenco di tutti i nomi e i numeri di identificazione dei 7.028 palestinesi uccisi dai bombardamenti israeliani dal 7 ottobre scorso, dopo che il presidente degli Stati Uniti Joe Biden aveva messo in dubbio l’attendibilità dei bilanci delle vittime forniti dalle autorità della Striscia. Ieri un portavoce di Hamas ha anche affermato che gli attacchi israeliani hanno finora ucciso circa 50 ostaggi.

Sempre stanotte i caccia di Washington hanno bombardato due postazioni delle milizie filoiraniane e dei Guardiani della Rivoluzione di Teheran in Siria, accusate di aver lanciato nei giorni scorsi degli attacchi contro alcune basi militari statunitensi nel nord-est della Siria e in Iraq. Gli attacchi sono stati condotti dagli F-16 nei pressi di Abu Kamal, una città siriana al confine con l’Iraq.

Sei persone invece sono state ferite da un razzo caduto nella notte su Taba, una cittadina egiziana al confine con Israele (che forse era il reale obiettivo del lancio). Alcuni testimoni hanno riferito che il razzo è caduto sulla dependance di un ospedale in questa città sul Mar Rosso, situata all’estremità nord-orientale del Sinai.

Sul fronte politico, i leader dei 27 Stati membri dell’UE hanno chiesto all’unanimità “corridoi umanitari e pause” nei bombardamenti su Gaza per consentire a cibo, acqua e forniture mediche di raggiungere la popolazione palestinese. In un testo di compromesso, concordato dopo ore di discussioni, i capi di Stato e di governo dei 27 hanno dichiarato che l’UE “ribadisce l’importanza di garantire la protezione di tutti i civili in ogni momento in linea con il diritto umanitario internazionale” e che “deplora tutti perdita di vite civili”. Ma nel testo manca ogni riferimento alla richiesta di un cessate il fuoco immediato che invece è richiesto dai paesi arabi, dalla Russia, dalla Cina e da alcuni paesi dell’America Latina. – Pagine Esteri

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N. 195/2023 LE TRE NEWS DI OGGI: Una forza di polizia ha dichiarato che cercherà di introdurre la tecnologia di riconoscimento facciale dal vivo (LFR) se i test dell’apparecchiatura avranno successo. Questa settimana la polizia dell’Essex ha sperimentato la tecnologia LFR nelle strade principali di Chelmsford e Southend e ha dichiarato di aver effettuato due...

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ChatControl: la pedopornografia non si batte con la sorveglianza di massa

La proposta di legge Ue Child Sexual Abuse Regulation nota come ChatControl ha il nobile intento di lottare contro la pedopornografia, ma lo fa esaminando i contenuti di tutti i messaggi e le foto private scambiate tra utenti sulle piattaforme di messaggistica. Una misura sproporzionata, oltre che potenzialmente inefficace

@Privacy Pride

L'articolo di @Vittorio Bertola Patrizia #Felettig @quinta :ubuntu: e @Valentino Spataro è stato pubblicato qui su Agenda Digitale

Questa voce è stata modificata (1 anno fa)


#PNRR, firmati i decreti che disciplinano i concorsi per i docenti.

I primi due bandi - infanzia, primaria e scuola secondaria - saranno per circa 30mila posti e i successivi concorsi raggiungeranno il target di 70mila unità.

#pnrr


Rifondazione Comunista partecipa e invita a partecipare alle manifestazioni che si terranno il 27 ottobre in tante città italiane e sabato 28 ottobre al corteo


Historic agreement on child sexual abuse proposal (CSAR): European Parliament wants to remove chat control and safeguard secure encryption


This week, the European Parliament’s negotiators reached a broad majority agreement on a common position concerning the controversial EU chat control bill. The Commission’s bill proposes bulk scanning and reporting of …

This week, the European Parliament’s negotiators reached a broad majority agreement on a common position concerning the controversial EU chat control bill. The Commission’s bill proposes bulk scanning and reporting of private messages for allegedly suspicious content by using error-prone algorithms, including „artificial intelligence“. But the European Parliament’s position removes indiscriminate chat control and allows only for a targeted surveillance of specific individuals and groups reasonably suspicious of being linked to child sexual abuse material, with a judicial warrant. End-to-end encrypted messengers are exempted. Instead, internet services will have to design their services more securely and thus effectively prevent the sexual exploitation of children.

EU lawmaker Patrick Breyer of the Pirate Party, a digital freedom fighter who negotiated the parliamentary position on behalf of his group Greens/EFA, explains:

“Under the impression of massive protests against the looming indiscriminate chat control mass scanning of private messages, we managed to win a broad majority for a different, new approach to protecting young people from abuse and exploitation online. As a pirate and digital freedom fighter, I am proud of this breakthrough. The winners of this agreement are on the one hand our children, who will be protected much more effectively and in a court-proof manner, and on the other hand all citizens, whose digital privacy of correspondence and communication security will be guaranteed.

Even if this compromise, which is supported from the progressive to the conservative camp, is not perfect on all points, it is a historic success that removing chat control and rescuing secure encryption is the common aim of the entire Parliament. We are doing the exact opposite of most EU governments who want to destroy digital privacy of correspondence and secure encryption. Governments must finally accept that this highly dangerous bill can only be fundamentally changed or not be passed at all. The fight against authoritarian chat control must be pursued with all determination!

In detail, our position will protect young people and victims of abuse much more effectively than the EU Commission’s extreme proposal:

  1. Security by design: In order to protect young people from grooming, internet services and apps shall be secure by design and default. It must be possible to block and report other users. Only at the request of the user should he or she be publicly addressable and see messages or pictures of other users. Users should be asked for confirmation before sending contact details or nude pictures. Potential perpetrators and victims should be warned where appropriate, for example if they try to search for abuse material using certain search words. Public chats at high risk of grooming are to be moderated.
  2. In order to clean the net of child sexual abuse material, the new EU Child Protection Centre is to proactively search publicly accessible internet content automatically for known CSAM. This crawling can also be used in the darknet and is thus more effective than private surveillance measures by providers.
  3. Providers who become aware of clearly illegal material will be obliged to remove it – unlike in the EU Commission’s proposal.
  4. Law enforcement agencies who become aware of illegal material must report it to the provider for removal. This is our reaction to the case of the darknet platform Boystown, where the worst abuse material was further disseminated for months with the knowledge of Europol.

At the same time, we are pulling the following poisonous teeth out of the EU Commission’s extreme bill:

  1. We safeguard the digital secrecy of correspondence and remove the plans for blanket chat control, which violate fundamental rights and stand no chance in court. The current voluntary chat control of private messages (not social networks) by US internet companies is being phased out. Targeted telecommunication surveillance and searches will only be permitted with a judicial warrant and only limited to persons or groups of persons suspected of being linked to child sexual abuse material.
  2. We safeguard trust in secure end-to-end encryption. We clearly exclude so-called client-side scanning, i.e. the installation of surveillance functionalities and security vulnerabilities in our smartphones.
  3. We guarantee the right to anonymous communication and remove mandatory age verification for users of communication services. Whistleblowers can thus continue to leak wrong-doings anonymously without having to show their identity card or face.
  4. Removing instead of blocking: Internet access blocking will be optional. Under no circumstances must legal content be collaterally blocked.
  5. We prevent the digital house arrest: We don’t oblige app stores to prevent young people under 16 from installing messenger apps, social networking and gaming apps ‘for their own protection’ as proposed. The General Data Protection Regulation is maintained.”

The EU Parliament’s civil liberties committee is due to confirm the agreement on 13 November.


patrick-breyer.de/en/historic-…




GAZA/ISRAELE. Giorno 20. Blitz dei tank israeliani. Beit Hanoun in macerie


Ancora bombardamenti aerei e un blitz dei carri armati israeliani nella Striscia di Gaza. Le immagini satellitari pubblicate dagli stessi media israeliani mostrano le città palestinesi ridotte in macerie L'articolo GAZA/ISRAELE. Giorno 20. Blitz dei tank

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Aggiornamenti

Ore 10.30

Secondo varie fonti il rilascio di un “numero significativo” di ostaggi nelle mani di Hamas e di altri gruppi della resistenza palestinese potrebbe avvenire nel giro di “pochi giorni”. Lo scrive il quotidiano israeliano Haaretz.

Almeno 24 giornalisti sono stati uccisi in Medio Oriente dal 7 ottobre, giorno dall’attacco di Hamas verso Israele e dell’inizio della punizione collettiva israeliana. Lo rende noto il Comitato per la protezione dei giornalisti. 20 dei giornalisti uccisi sono palestinesi

di Redazione

Pagine Esteri, 26 ottobre 2023 – Nel ventesimo giorno di attacchi israeliani contro la Striscia di Gaza alcuni reparti della fanteria di Tel Aviv e di carri armati hanno compiuto un blitz all’interno del territorio palestinese. Secondo i comandi delle forze armate dello “stato ebraico”, i propri militari sono entrati a Gaza per distruggere «cellule terroristiche di Hamas, infrastrutture e postazioni di lancio di missili» attraverso una incursione definita “selettiva”.
Ma i raid israeliani contro il territorio palestinese sono sempre più micidiali e indiscriminati. Una immagine pubblicata dal Jerusalem Postdi Beit Hanoun che mostra la città della Striscia prima e dopo le operazioni militari di Israele, la dice lunga sull’entità delle distruzioni causate dai martellanti bombardamenti. Una situazione comune a tutta la parte centrale e settentrionale del territorio palestinese: edifici rasi al suolo o gravemente danneggiati, strade e infrastrutture cancellate.
Al momento, secondo le autorità sanitarie della Striscia di Gaza, le persone uccise nei bombardamenti sono almeno 6500 di cui 2700 bambini e minori.

Questa notte almeno 18 persone sono state uccise e altre 40 sono state ferite in un raid aereo israeliano condotto a Khan Yunis, nel sud della Striscia, cioè esattamente dove da giorni Tel Aviv invita gli abitanti del nord di Gaza a trasferirsi per sfuggire ai bombardamenti. «Alla gente non restano che scelte impossibili. Nessun luogo è sicuro a Gaza» ha dichiarato Lynne Hastings, coordinatrice umanitaria delle Nazioni Unite per i territori palestinesi occupati.

Smentendo alcune voci che davano l’offensiva terrestre per abortita, in un discorso alla nazione pronunciato ieri sera Benjamin Netanyahu ha ribadito che “ci sarà un intervento di terra a Gaza” ma ha assicurato che non riporterà “i dettagli su quando, come e quanto, né specificherò le varie considerazioni di cui stiamo tenendo conto”. Il ministero della Difesa di Israele ha intanto fatto sapere che intende estendere l’evacuazione delle comunità lungo i confini di Gaza e del Libano fino al 31 dicembre prossimo; finora sono circa 200 mila gli israeliani che sono stati evacuati dal sud e dal nord a causa degli attacchi provenienti dalla Striscia e da Hezbollah.

Da parte sua la rete televisiva libanese Al-Mayadeen ha riferito di alcuni attacchi missilistici notturni contro le truppe statunitensi di stanza presso l’aereoporto di Abu Hajar, nel nord-est della Siria. – Pagine Esteri

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In Cina e Asia – Xi spera che Cina e Usa collaborino per il reciproco progresso


In Cina e Asia – Xi spera che Cina e Usa collaborino per il reciproco progresso xi biden usa cina
I titoli di oggi: Xi spera che Cina e Usa collaborino per il reciproco progresso La Cina vara una norma per rafforzare l’educazione patriottica In Cina debutta una nuova generazione di astronauti La Cina ha varato i primi sottomarini con lanciamissili a propulsione nucleare Pechino rafforza i rapporti diplomatici con la Colombia Per la Corte suprema giapponese è incostituzionale la ...

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N. 194/2023 LE TRE NEWS DI OGGI: La Columbus Regional Health sta fronteggiando una proposta di azione legale collettiva in cui si sostiene che condivide illegalmente le informazioni sanitarie personali dei pazienti con Meta, la società madre di Facebook, e altri giganti tecnologici, in violazione delle leggi federali e statali sulla privacy.L’azione legale, depositata presso...


Colombia: Petro stringe relazioni strategiche con la Cina


Il presidente colombiano Petro è in Cina per incontrare Xi Jinping e stringere relazioni strategiche con Pechino, che estende la sua influenza in America Latina L'articolo Colombia: Petro stringe relazioni strategiche con la Cina proviene da Pagine Ester

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di Redazione

Pagine Esteri, 25 ottobre 2023 – Da ieri il presidente colombiano Gustavo Petrosta visitando la Cina nel tentativo di rafforzare i legami con la seconda economia più grande del mondo. La visita di Petro avviene su invito del presidente Xi Jinping; il viaggio è iniziato ieri e si concluderà domani.

Tra i punti in discussione tra i rappresentanti dei due paesi i progressi nella costruzione di due linee della metropolitana di Bogotà, che è coordinata dalla “China Harbour Engineering Company” (CHEC) e finanziata al 30% da alcune banche di Pechino, e vari programmi di cooperazione economica nell’ambito della cosiddetta Belt and Road Initiative o “Nuova via della seta”.

Bogotà non ha ancora aderito a tale iniziativa ma Gustavo Petro, il primo presidente di sinistra della Colombia, sta comunque cercando di attirare nuovi investimenti cinesi.
A tal scopo Petro ha nominato il regista Sergio Cabrera – che trascorse gran parte della sua infanzia in Cina e prestò servizio nelle brigate giovanili della Guardia Rossa di Mao Zedong durante la Rivoluzione Culturale – come ambasciatore a Pechino di Bogotà.

Oggi, dopo l’incontro tra il presidente colombiano e il primo ministro cinese Xi Jinping, quest’ultimo ha annunciato il varo di un partenariato strategico con la Colombia, intensificando così le relazioni con uno degli ex alleati più solidi degli Stati Uniti per espandere la propria influenza in America Latina.
Le importazioni cinesi dalla Colombia sono aumentate notevolmente negli ultimi anni, a ta punto da trasformare Pechino nel secondo partner commerciale della nazione sudamericana dopo gli Stati Uniti. Nel 2022, le esportazioni colombiane in Cina hanno toccato quota 7 miliardi di dollari, in aumento del 20% rispetto a cinque anni prima.

Ora Pechino può contare su legami strategici con 10 degli 11 paesi sudamericani con cui intrattiene relazioni; la Guyana è l’unico paese della regione con cui intrattiene legami bilaterali ordinari. Il Paraguay è rimasto l’unico paese del Sud America a riconoscere Taiwan, che la Cina invece rivendica come parte del suo territorio nazionale.
La visita di Petro a Pechino segue di pochi giorni quella del presidente cileno Gabriel Boric e di un mese quella dell’omologo venezuelano Nicolas Maduro. – Pagine Esteri

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Quella per le elezioni suppletive del Senato nel collegio di Monza e Brianza è stata una campagna elettorale breve e intensa. Innanzitutto, va ringraziata l


Chat control: Johansson vainly tries to dismiss lobbying network in LIBE Committee


Today, the EU Commissioner for Home Affairs, Ylva Johansson, had to answer to the LIBE Committee in the course of the lobbying affair concerning Chat control (#ChatControlGate)[1]. Last month, several European …

Today, the EU Commissioner for Home Affairs, Ylva Johansson, had to answer to the LIBE Committee in the course of the lobbying affair concerning Chat control (#ChatControlGate)[1]. Last month, several European media outlets had revealed the close involvement of lobbyists in the preparation of the controversial regulation on sexual child abuse and the interconnections of the EU Commission with a foreign network.[2] Johansson was asked countless critical questions from all parliamentary groups, but she insisted no mistakes had been made. It would only be examined whether she had violated the Digital Services Act with an emotional advertising campaign in member states that reject her Chat control proposal as it stands.

Pirate Party MEP Patrick Breyer, digital freedom fighter and co-negotiator of the proposed regulation, comments:

“It was only to be expected that Johansson would respond to the revelations with her usual propaganda, such as citing a biased and suggestive Eurobarometer survey that violates the rules of good public opinion research.”[1]

“In order to really hold Johansson accountable for her foreign-influenced bill and her lobbying in office, my committee, on our initiative, has demanded full access to all correspondence of her office with lobbying organisations – such as the secret letters of the dubious US foundation Thorn. Only then can we see the full extent of the entanglement with our own eyes.

“We are having the Legal Service look into legal action against the EU Commission for unfair influence and pressure on the legislative process through targeted false advertising in critical countries. And I have today lodged a complaint with the EU Ombudsman.

“The European Data Protection Supervisor is already investigating. We will hold Ms Johansson accountable for her crimes against our fundamental rights and our democracy!”

Breyer’s question to Johansson in the LIBE Committee today was:

“It is about #ChatControl Gate today, about your links with a foreign lobby network, so close that you wrote to the Thorn boss yourself: ‘The regulation I propose is a strong European response. Without your help we would not have come this far.’

May I congratulate you on your new side job as a surveillance influencer on the internet? Recently, you actually dared to try to put pressure on critical member states in the current legislative process by means of a targeted emotional disinformation campaign using taxpayers’ money.

What would you actually say if Parliament were to place targeted advertisements in your home country, Sweden, in order to criticise your authoritarian Chat control proposal, which is contrary to fundamental rights?

Have you lost all respect for democracy and your role in the legislative process?

If these methods are really as normal as you write, when else did you purposefully pressure specific countries?

The best thing about your scandalous methods is that they have failed politically in the Council and also in Parliament.

We will hold you accountable for your illegal methods! Our legal service is examining a possible lawsuit against the EU Commission . Today I have lodged a complaint with the EU Ombudsman.”

[1] patrick-breyer.de/en/breyer-on…

[2] balkaninsight.com/2023/09/25/w…

[3] patrick-breyer.de/en/chat-cont…


patrick-breyer.de/en/chat-cont…

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Colpevoli & vincenti di Davide Giacalone


Viviamo nell’area più ricca, libera, sana e longeva del mondo. Eppure non si sente che parlare delle colpe occidentali, del declino, della soccombenza, della debolezza, della povertà e così andando con difetti e drammi. Che non mancano, perché le cose peg

Viviamo nell’area più ricca, libera, sana e longeva del mondo. Eppure non si sente che parlare delle colpe occidentali, del declino, della soccombenza, della debolezza, della povertà e così andando con difetti e drammi. Che non mancano, perché le cose peggiori prodotte dalla storia sono quelle che pensano d’essere perfette. Mentre noi siamo orgogliosamente imperfetti. Ma c’è una radice profonda, in quell’antioccidentalismo degli occidentali, e va cercata nella paura della libertà, che comporta sempre una collettiva e personale responsabilità. Molti orfani delle ideologie novecentesche non apprezzano la libertà di sognare e realizzare, ma tremano alla mancanza delle false certezze. Senza le quali si vive assai meglio.

Rubbettino Editore

L'articolo Colpevoli & vincenti di Davide Giacalone proviene da Fondazione Luigi Einaudi.



Un patto Leonardo-Fincantieri. Il piano di Cingolani per l’industria della Difesa


Cooperazione, sinergia, partenariati. Sono queste le parole-chiave che sono emerse dall’intervento dell’amministratore delegato e direttore generale di Leonardo, Roberto Cingolani, nel corso della usa audizione in commissione Difesa della Camera. “Dobbiam

Cooperazione, sinergia, partenariati. Sono queste le parole-chiave che sono emerse dall’intervento dell’amministratore delegato e direttore generale di Leonardo, Roberto Cingolani, nel corso della usa audizione in commissione Difesa della Camera. “Dobbiamo aprire l’orizzonte e capire che la sicurezza nazionale è una questione molto più complessa rispetto a quella vista finora, motivo per cui i Paesi europei devono fare sinergia”, ha sottolineato il manager di Monte Grappa, descrivendo come il gruppo stia lavorando per essere “uno dei motori della creazione dello spazio europeo della sicurezza, per rendere il nostro un Continente forte e sicuro”.

Il patto Leonardo-Fincantieri

Naturalmente, questo lavoro deve iniziare a livello nazionale, mettendo insieme il lavoro dei colossi nazionali. “Si tratta di politica nazionale, ma anche di geopolitica europea” ha sottolineato Cingolani. È in questo quadro che si inserisce la rinnovata collaborazione che caratterizza l’attuale fase delle relazioni tra Leonardo e Fincantieri. “È scoppiata la pace” ha ironizzato l’ad, spiegando come con l’amministratore delegato del gruppo triestino, Pierroberto Folgiero, abbiano concordato sul fatto che “la situazione all’esterno è talmente complicata che non possiamo avere competizione interna”. Per questo i due gruppo stanno lavorando a un accordo industriale su determinati temi: “Non è così complicato, loro fanno cose che galleggiano e noi che volano, con l’elettronica fa da collante”. L’obiettivo è quello di mettere a sistema il patrimonio industriale italiano, un progetto che intende coinvolgere tutte le altre realtà e aziende, anche le più piccole, in modo che “sul piano industriale sia tutto più chiaro”.

Sinergie continentali

Quello a livello nazionale è solo il primo passo per Cingolani, che punta su alcune alleanze “per creare poli europei su settori fondamentali della Difesa, con alcune joint venture di levatura gigantesca”. Esempio fondamentale e modello da seguire, per l’ad, è il consorzio sul caccia di sesta generazione Global ai combat programme (Gcap), che vede coinvolti Italia, Giappone e Regno Unito. Cingolani, tra l’altro, aveva già sottolineato a inizio mese, a margine della Cybertech Europe 2023, come l’Italia dovesse cogliere il momento per rivedere “al rialzo” la propria posizione all’interno del consorzio. L’obiettivo è cercare di stare “su tutti i tavoli alla pari nei contesti che ci interessano, in modo da contribuire in maniera forte a una visione di politica industriale italiana”. Il punto però, sottolinea Cingolani non è “essere i numeri uno di qualcosa, non è quello l’obiettivo. Nessuno può essere campione del mondo della sicurezza e della difesa”, ma bisogna essere “i migliori in tutte le piattaforme e gli ambiti relativi a questi comparti che ci riguardano”

Una corsa tecnologica

Tra i settori che dovranno vedere più di altri l’iniziativa industriale e degli investimenti c’è quello della protezione e sicurezza cibernetica. “Il conflitto in Ucraina ci sta insegnando che sono i bites, i dati che stanno diventando importantissimi per condurre una guerra”, attraverso l’uso combinato di satelliti, cellulari e droni accanto ai mezzi militari convenzionali. “La corsa che dobbiamo fare per il futuro è tecnologica”, ha proseguito Cingolani, registrando come a livello europeo si stia sviluppano un approccio alla difesa che guardi a un livello generale più ampio. È la sicurezza continentale, che tiene insieme non solo la difesa tradizionale, ma guarda anche alla sicurezza energetica, delle infrastrutture, cyber e di tutti gli altri campi essenziali per il benessere delle nostre società. In questo quadro “Leonardo sta portando avanti una digitalizzazione a marce forzate”, dal momento che in filiere come quella dei chip o del cloud “la sicurezza è difficile da mantenere se si è dipendenti dalle forniture esterne”.


formiche.net/2023/10/patto-leo…



Manovrando


Pareva brutto aumentare il prelievo fiscale sulla benzina dopo avere promesso quel che non era possibile, ovvero la cancellazione di tutte le accise, ma si ripresenta un ‘sempre verde’ degli aumenti: quello del prezzo delle sigarette. Un consumo, quello d

Pareva brutto aumentare il prelievo fiscale sulla benzina dopo avere promesso quel che non era possibile, ovvero la cancellazione di tutte le accise, ma si ripresenta un ‘sempre verde’ degli aumenti: quello del prezzo delle sigarette. Un consumo, quello delle bionde, che non si concentra fra i pochissimi onestamente e redditualmente ricchi. Fortuna che il contrabbando è stato contrastato con efficacia, altrimenti sarebbe stato un vantaggio per quel settore. Anche gli assorbenti (che vedono risalire l’Iva) o il latte in polvere non sono consumi limitati all’ambiente dei riccastri.

Per le pensioni taluni degli odierni governanti avevano promesso lo smantellamento della legge Fornero. Si va, ragionevolmente e meritoriamente, in direzione opposta rendendo più gravose le uscite anticipate. Prima o dopo si prenderà atto del prevalere del sistema contributivo, sicché ciascuno potrà essere libero di ritirarsi quando gli pare, ma esclusivamente sulla base del versato e senza regali a carico di altri.

Nel testo della legge di bilancio resta la riduzione del cuneo fiscale, ma soltanto per i redditi bassi. Resta anche la riduzione del canone Rai, ma con un che di fastidioso: quella roba va cancellata e la Rai messa sul mercato, mentre cincischiare sulle cifre è irritante.

Chi si aspettava chissà quali diversità non aveva letto i numeri delle previsioni economiche. A criticare son tutti bravi e a fare i fenomeni promettenti anche. Quel che pare disdicevole è il metodo: sgravi fiscali coperti da aggravi fiscali, mentre la riduzione della spesa resta una promessa legata a un automatismo che genererà mostri, come quello delle multe ai medici per i troppi straordinari.

Misteriosa, infine, la ragione per cui s’insiste a volere tenere fuori i buoni del debito pubblico dal calcolo del reddito equivalente (l’Isee), la cui finalità è quella di assegnare contributi o consentire sgravi. Hanno idea che esistano bisognosi gonfi di Btp? Non soltanto i risparmiatori italiani non comprano quei buoni (capaci di assorbire circa il 6-7% del risparmio privato), ma quel tipo di favore contabile – per non essere illegittimo oltre che inutile – dovrebbe riguardare tutti gli analoghi titoli europei, con il che saremmo il solo posto al mondo in cui i presunti poveri investono in Bund e Bonos. In quel caso sarà bene denominarli in maniera più precisa: evasori fiscali.

La Ragione

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La promessa eliminazione della legge Fornero e la pensione con 41 anni di contributi indipendentemente dall’età, principale cavallo di battaglia di Salvini n


Le Università digitali come fattore di riduzione delle diseguaglianze


Relatori Andrea Cangini, Segretario General FLE Gian Marco Bovenzi, Ricercatore FLE Alessandra Ghisleri, Direttrice di Euromedia Research Prof. Paolo Miccoli, Presidente UNITED Interverranno Sen. Alberto Balboni, President Commissione Affari Costituzional

Relatori
Andrea Cangini, Segretario General FLE
Gian Marco Bovenzi, Ricercatore FLE
Alessandra Ghisleri, Direttrice di Euromedia Research
Prof. Paolo Miccoli, Presidente UNITED

Interverranno
Sen. Alberto Balboni, President Commissione Affari Costituzionali al Senato
Sen. Roberto Marti, Presidente Commissione Cultura al Senato
On. Nazario Pagano, President Commissione Affari Costituzionali alla Camera

Sarà possibile seguire l’evento online, in diretta streaming su webtv.senato.it e sul canale YouTube del Senato Italiano. Le opinion e i contenuti espressi nell’ambito dell’iniziativa sono nell’esclusiva responsabilità dei proponenti e dei relatori e non sono riconducibili in alcun modo al Senato della Republica o a organi del Senato medesimo. L’accesso alla Sala – con abbigliamento consono, e per gli uomini, obbligo di giacca e cravatta – è consentito fino al raggiungimento della capienza massima. Gli operatori ed i giornalisti devono accreditarsi scrivendo a stampa@fondazioneluigieinaudi.it

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Oggi alla seconda giornata della 40ª Assemblea nazionale dell'ANCI parteciperà il Ministro Giuseppe Valditara.

Potete seguire il suo intervento dalle ore 12 su ▶️ facebook.com/comunianci/videos…

#Anci2023



Presentazione del libro “Il diritto dei controlli societari” di Alessandro De Nicola


Saluti Istituzionali Giuseppe Busia, Presidente A.N.A.C. Intervengono Giuseppe Benedetto, Presidente Fondazione Luigi Einaudi Margherita Bianchini, Vice Direttore Generale, Assonime Alessandro De Nicola, Senior Partner, Orrick Giorgio Martellino, Presiden

Saluti Istituzionali
Giuseppe Busia, Presidente A.N.A.C.

Intervengono
Giuseppe Benedetto, Presidente Fondazione Luigi Einaudi
Margherita Bianchini, Vice Direttore Generale, Assonime
Alessandro De Nicola, Senior Partner, Orrick
Giorgio Martellino, Presidente AITRA e General Counsel AVIO
Daniele Santosuosso, Professore Diritto Commerciale, Università La Sapienza
Stefano Toschei, Consigliere di Stato e Presidente Comitato Scientifico AITRA

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In Cina e Asia – China rich list, ecco chi sono i miliardari cinesi del 2023


In Cina e Asia – China rich list, ecco chi sono i miliardari cinesi del 2023 rich list
li di oggi:

China rich list, ecco chi sono i miliardari cinesi del 2023
Cina, Li Shangfu rimosso dall'incarico di ministro della Difesa
Cina, Xi alla Banca centrale mentre viene nominato il nuovo ministro delle Finanze
Conflitto Israele-Hamas, Wang al telefono
Corea del Sud, sequestrata nave con presunti defectors a bordo
Hong Kong, Lee promette "nuove leggi per la sicurezza"
Indonesia, Prabowo è ufficialmente candidato alla presidenza

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Africa rossa – Il terzo Belt and Road forum e la risposta dell’Occidente


Africa rossa – Il terzo Belt and Road forum e la risposta dell’Occidente BRI
L’Ue corteggia l’Africa all’indomani del Belt and Road Forum. Il debito africano aumenta e gli investimenti cinesi calano. L’ideologia torna al centro dell’agenda estera cinese, mentre Pechino punta a sviluppare settori più sostenibili e a minore intensità di capitale – non senza incappare in qualche incidente di percorso. Un bilancio delle relazioni tra la Cina e il continente africano nell’ultima ...

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Weekly Chronicles #51


Omicidi, città da 15 minuti e Snowden. La Rivoluzione Francese e le sue conseguenze. Scenario OpSec della settimana.

Nelle Cronache della settimana:

  • Tradito dall’app di fitness
  • La tua città è pronta per la rivoluzione dei 15 minuti?
  • Snowden se la prende con la community crypto al Bitcoin Amsterdam

Nelle Lettere Libertarie: La Rivoluzione Francese e le sue conseguenze sono state un disastro per il genere umano.

Scenario OpSec della settimana: Giulia, un'impiegata in un’azienda di circa 150 dipendenti, usa spesso il suo computer aziendale per questioni personali durante le pause. Non vuole che i suoi superiori sappiano quali siti web visita o le attività personali che svolge con il computer personale.

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Tradito dall’app di fitness


Stanislav Rzhitskiy, capitano della marina russa, è stato trovato morto con alcuni colpi di pistola nella schiena1. Pare sia stato ammazzato mentre faceva jogging. L’assassino, secondo le notizie, l’avrebbe trovato grazie all’app Strava, su cui il capitano era solito pubblicare le sue routine di jogging.

Sembra che l’omicidio sia stato una sorta di vendetta per alcuni bombardamenti nel corso della guerra in Ucraina. La lezione qui però è un’altra: condividere le proprie routine online non è mai una buona idea; che siano social network o app di fitness.

La privacy è questione di libertà e autodeterminazione, ma anche di incolumità fisica. Se durante le tue corse su Strava non ti ritrovi davanti due energumeni che ti chiedono cortesemente di porgergli il portafoglio, è solo perché fortunatamente la maggior parte delle persone sono troppo sceme o troppo pigre per capire quanto sia facile oggi identificare e trovare le persone in strada.

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GAZA/ISRAELE. Giorno 19. Guterres (Onu): “Palestinesi soggetti a 56 anni di soffocante occupazione”.


Il segretario generale delle Nazioni Unite ha dichiarato che gli attacchi di Hamas in Israele il 7 ottobre non possono giustificare la "punizione collettiva del popolo palestinese". L'articolo GAZA/ISRAELE. Giorno 19. Guterres (Onu): “Palestinesi soggett

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AGGIORNAMENTI 25 OTTOBRE

Quattro palestinesi sono stati uccisi e più di 20 feriti da un bombardamento israeliano, pare con un drone, nei pressi del cimitero del campo profughi di Jenin, in Cisgiordania. Poco prima la Brigata Jenin (Jihad islamico) aveva annunciato via Telegram di essersi scontrata con l’esercito israeliano. L’agenzia Wafa riferisce che truppe israeliane hanno effettuato un’incursione nella città di Burqin. Dallo scorso 7 ottobre i palestinesi uccisi in Cisgiordania sono almeno 100.

della redazione

Pagine Esteri, 25 ottobre 2023 – È scontro aperto tra Israele e Antonio Guterres. L’ambasciatore israeliano all’Onu, Gilad Erdan, ha invitato o, meglio, “esortato”, il segretario generale delle Nazioni Unite a dimettersi dopo le sue dichiarazioni secondo cui gli attacchi di Hamas in Israele il 7 ottobre non possono giustificare la “punizione collettiva del popolo palestinese”. Guterres ha aggiunto che quanto è accaduto nel sud di Israele poco più di due settimane fa “non nasce dal nulla” e ha sottolineato con tono perentorio che i palestinesi sono stati soggetti a “56 anni di soffocante occupazione”.

Parole che hanno fatto infuriare il governo Netanyahu. Il ministro degli Esteri, Eli Cohen, all’Onu ha fatto ascoltare la registrazione di un membro di Hamas che si vantava con i suoi genitori aver appena ucciso dieci ebrei. “Signor segretario generale, lei in che mondo vive? Sicuramente non nel nostro. Questo è il mondo in cui viviamo”, ha inveito il capo della diplomazia israeliana.

Lo scontro all’Onu ha irrigidito la posizione delle forze armate israeliane sul divieto di ingresso del carburante a Gaza. “Il carburante non entrerà a Gaza poiché Hamas lo utilizza per lanciare i suoi attacchi ai cittadini israeliani” ha affermato il portavoce delle Forze armate israeliane rispondendo all’allarme lanciato dall’Unrwa, l’agenzia dell’Onu che assiste i profughi palestinesi, che in poche ore rischia di cessare le sue operazioni per mancanza di benzina e gasolio. Lo stesso problema che affrontano gli ospedali palestinesi che, secondo il ministero della sanità a Gaza, sarebbero già di fatto fermi. Lo stesso ministero ha aggiornato ieri a quasi 6mila il numero dei morti causati dai bombardamenti aerei e ad oltre 15 mila i feriti.

Israele intanto ripete di essere pronto a cominciare la sua offensiva di terra a Gaza “per smantellare la struttura di Hamas” che ieri ha tentato una infiltrazione via mare a Zikim fermata dai soldati di guardia che avrebbero ucciso una decina di uomini del movimento islamico. Ieri il presidente americano Joe Biden, a chi ha chiesto se gli Stati Uniti stiano domandando agli israeliani di rimandare l’operazione militare, ha risposto che “Israele sta prendendo le decisioni che ritiene opportune”. Nei giorni scorsi sono circolate indiscrezioni su pressioni Usa per ritardare l’invasione israeliana di Gaza. Pagine Esteri

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N. 193/2023 LE TRE NEWS DI OGGI: Per quanto riguarda la privacy dei dipendenti, “se un’organizzazione rispetta il diritto del Quebec, è praticamente conforme alle leggi delle altre province”, afferma Eloïse Gratton, partner e responsabile nazionale per la privacy e la protezione dei dati presso la BLG di Montreal. “In linea di principio, molto spesso,...


Prime considerazioni sul voto in Provincia di Trento: contribuiamo in maniera determinante ad eleggere il nostro candidato presidente Degasperi , pur con un risultato non esaltante della lista Unione Popolare


finalmente suona!


sono finalmente riuscito a far funzionare il mio primo abbozzo di sintetizzatore scritto in scheme, ovviamente è ora di suonare Flowering Night

@"Hello, World!" - Programmazione

Questa voce è stata modificata (1 anno fa)

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