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Oggi #16ottobre è la Giornata Mondiale dell'Alimentazione. L’iniziativa, istituita dalla FAO nel 1979, ha l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sui problemi legati alla fame e alla malnutrizione e di promuovere la sicurezza alimentare bas…


Violazione dati, bastano le scuse per risarcire il danno privacy: ecco in quali casi


La Corte di Giustizia dell’Unione Europea interpreta, con una recente sentenza, il “risarcimento dei danni” in materia di protezione dei dati, giungendo alla conclusione che è sufficiente una presentazione di scuse scritte e pubbliche, purché tali da compensare integralmente il danno subito dall'interessato

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Mamba 2FA, così rubano gli account Microsoft 365: come difendersi


Mamba è un nuovo servizio venduto nei forum underground che consente di bypassare l’autenticazione a due fattori per l’accesso ad account aziendali come Microsoft 365, offrendo così la possibilità di accedere ai conti aziendali anche senza possedere le credenziali secondarie. Ecco tutti i dettagli

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GoldenJackal: chi è e come opera il gruppo APT che ha spiato anche l’Europa


Attivo almeno dal 2019, il gruppo APT GoldenJackal è specializzato in attacchi di cyber spionaggio mirati e sofisticati. Tra le vittime, enti governativi e diplomatici di Europa, Medio Oriente e Asia meridionale. Ecco le sue tecniche di attacco e gli obiettivi

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Data breach e attacco DDoS a Internet Archive: cosa fare per mettere al sicuro i propri dati


Tre attacchi, quasi simultanei, contro Internet Archive, la no-profit che si occupa di archiviare "la storia" di Internet. Con un timing che parte dalla fine di settembre fino al 9 ottobre, si sono registrati un breach di dati, un attacco DDoS e un defacement

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NIS 2: la gestione del rischio di terze parti e il ruolo delle aziende come fornitori


L’affidamento di attività e processi aziendali a fornitori esterni è una strategia sempre più diffusa tra le imprese per accedere a competenze specialistiche e migliorare la propria efficienza operativa. Tuttavia, una dipendenza crescente da soggetti terzi può introdurre rischi significativi da gestire alla luce di obblighi e responsabilità introdotte dalla NIS 2

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La minaccia cyber è globale: serve una risposta collettiva, ma c’è il vuoto di PMI


Al Cybertech Europe 2024 di Roma si è incontrata la cyber nazionale per fare il punto della situazione su una minaccia sempre più globale. Ma all’appello mancava l’ospite principale: un’assenza, quella delle PMI, che obbliga tutti a una profonda riflessione sui modi con cui si parla di cyber security

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Legittimo interesse, l’EDPB chiarisce i confini di applicabilità e la centralità dell’accountability


Le linee guida sul legittimo interesse, appena pubblicate dall’EDPB e ora in consultazione pubblica fino al 20 novembre, offrono una visione integrata e articolata che ne chiarisce i confini di applicabilità, definendo i criteri per un bilanciamento adeguato tra le necessità del titolare e la tutela degli individui. I punti cardine

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Privacy in Croce Rossa: esempio per l’applicazione della data protection a un comitato locale


Ecco una guida pratica sulle modalità applicative della disciplina in materia di protezione dei dati personali negli enti del terzo settore, con un focus specifico sull’efficace implementazione di un sistema di gestione privacy nel contesto di Comitato locale di Croce Rossa Italiana

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Sistemi XDR (eXtended Detection and Response): a cosa servono, come funzionano, i più efficaci


I sistemi XDR (eXtended Detection and Response) sono soluzioni di sicurezza integrate per il controllo non solo degli endpoint, ma anche dei gateway di posta elettronica, dei servizi cloud e degli accessi. Ecco di cosa si tratta, come funzionano, quali sono i migliori approcci di configurazione e le soluzioni da adottare in azienda

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Il malware Lua colpisce i gamer con falsi cheat per giochi: come proteggersi


Un nuovo malware, scritto in linguaggio Lua, sta prendendo di mira i gamer nascondendosi dentro falsi cheat e riuscendo a eludere i software antivirus e gli strumenti di sicurezza. Ecco i dettagli tecnici per riconoscerlo e le misure di sicurezza da adottare per difendersi

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@ new version 0.1.0-beta09 available!

Changelog:


  • enhancement: opening reply from conversation to avoid "double back" issue
  • enhancement: use more visible reblog icon
  • enhancement: add top bar button to dismiss all notifications
  • enhancement: migrate inbox to markers API
  • enhancement: improve vertical spacing for content footer and composer header
  • fix: view post as replies and forum mode on Mastodon instances.

#friendica #friendicadev #fediverseapp #androiddev #mobileapp #kotlin #multiplatform #kmp #compose #opensource #livefasteattrash

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in reply to Noam Bergman

@Noam Bergman yes, you're welcome if you want to try it out and report bugs, it's still in beta currently.

You can find the APK in the release page, otherwise you can install an app like Obtainium and add the main repository URL as a source (please remember to turn on the "enable pre-releases switch in Obtainium to install pre-production releases).

RaccoonForFriendica reshared this.

in reply to 𝔻𝕚𝕖𝕘𝕠 🦝🧑🏻‍💻🍕

OK, I'm a complete Luddite in these things. Failed with Obtainium, but managed to install from APK. Will let you know how I get on.


Vulnerabilità 0-Day su IntelX: Un’opportunità per hacker e governi?


Recentemente un criminale informatico su un forum underground ha messo in vendita una vulnerabilità 0-day che coinvolge IntelX, un potente motore di ricerca utilizzato da investigatori, giornalisti e professionisti della sicurezza per recuperare informazioni da fonti pubbliche e private su internet.

L’utente con il nome “kittykitten”, offre la vulnerabilità in cambio di un pagamento, indicando Telegram come metodo di contatto per ulteriori dettagli e prove.

IntelX è noto per la sua capacità di accedere a informazioni difficilmente reperibili, come documenti eliminati o nascosti, archivi di dati, metadati e fonti web deep e dark.

È uno strumento particolarmente utile per investigazioni digitali, ma anche estremamente delicato, dato che la compromissione del sistema potrebbe esporre dati sensibili o favorire accessi non autorizzati a informazioni private.
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Al momento, non possiamo confermare la veridicità della notizia, poiché l’organizzazione non ha ancora rilasciato alcun comunicato stampa ufficiale sul proprio sito web riguardo l’incidente. Pertanto, questo articolo deve essere considerato come ‘fonte di intelligence’.

Dettagli


L’offerta della vulnerabilità è stata pubblicata il 7 ottobre 2024, alle 02:40 AM, con il titolo “IntelX 0Day Vulnerability”. Il venditore afferma di essere in possesso di una vulnerabilità che coinvolge IntelX e invita potenziali acquirenti a contattarlo tramite Telegram per ulteriori dettagli. Non vengono condivise ulteriori informazioni specifiche sulla vulnerabilità direttamente nel post, il che è comune in questi casi per evitare che altri possano sfruttare la vulnerabilità senza acquistarla.

Nel post si leggono anche riferimenti a parole chiave come “intelx vulnerability 0day russia usa brazil brasil saudi arabia arab india”, suggerendo che il venditore potrebbe voler attirare l’attenzione di un pubblico internazionale, incluso quello di stati o gruppi cybercriminali in diverse parti del mondo. Questi attori potrebbero essere interessati a ottenere accesso a informazioni riservate per fini di spionaggio o altre attività cibernetiche.

Il venditore offre ulteriori prove della vulnerabilità via Telegram, un’app spesso utilizzata per comunicazioni private e sicure, rendendo difficile rintracciare l’identità o il luogo dell’offerente.

Conclusioni


L’offerta di una vulnerabilità 0-day relativa a IntelX in un forum underground evidenzia la fragilità anche delle piattaforme più sofisticate e importanti. Il fatto che l’offerta sia stata rivolta a un pubblico globale, con menzioni specifiche a Paesi come Russia, USA, Brasile e Arabia Saudita, lascia intendere che questo tipo di vulnerabilità potrebbe finire nelle mani di gruppi di spionaggio o altre organizzazioni malintenzionate.

La vendita di questa vulnerabilità su IntelX rappresenta solo uno dei tanti episodi che mostrano quanto sia importante non abbassare la guardia nel campo della sicurezza digitale.

Come nostra consuetudine, lasciamo sempre spazio ad una dichiarazione da parte dell’azienda qualora voglia darci degli aggiornamenti sulla vicenda. Saremo lieti di pubblicare tali informazioni con uno specifico articolo dando risalto alla questione.

RHC monitorerà l’evoluzione della vicenda in modo da pubblicare ulteriori news sul blog, qualora ci fossero novità sostanziali. Qualora ci siano persone informate sui fatti che volessero fornire informazioni in modo anonimo possono utilizzare la mail crittografata del whistleblower.

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Gazzetta del Cadavere reshared this.



Addio ai Protocolli Obsoleti: Microsoft Depreca PPTP e L2TP


Microsoft ha ufficialmente annunciato la deprecazione dei protocolli PPTP (Point-to-Point Tunneling Protocol) e L2TP (Layer 2 Tunneling Protocol) dalle future versioni di Windows Server.

E’ evidente che l’azienda sta aumentando i suoi sforzi per rimuovere dal sistema operativo le tecnologie che considera obsolete.

Dopo il recente annuncio della deprecazione del servizio WSUS, (leggi l’articolo completo) la stessa identica sorte spetterebbe ai protoccoli ​​PPTP e L2TP, da tempo noti per essere non sicuri e soggetti a vulnerabilità.

Panoramica


Con la rapida evoluzione delle minacce informatiche, i protoccoli PPTP e L2TP non sono più considerati abbastanza robusti da soddisfare gli standard di sicurezza moderni per effettuare collegamenti VPN, venendo classificati finalmente da Microsoft come protocolli obsoleti.

PPTP è risaputo da molti anni che è enormemente insicuro essendo vulnerabile agli attacchi Brute Force. Utilizzare questo protocollo VPN oggi è tremendamente rischioso per un’azienda.

L2TP non fornisce alcuna crittografia a meno che non sia abbinato a un altro protocollo, come IPSec. Ad ogni modo, se L2TP/IPSec non fosse configurato correttamente, può introdurre debolezze che lo rendono suscettibile ad attacchi.

Per questi motivi, Microsoft, ora consiglia agli utenti di passare ai due restanti protocolli VPN, ovvero SSTP (Secure Socket Tunneling Protocol) e IKEv2 (Internet Key Exchange versione 2), che offrono entrambi prestazioni e sicurezza migliori.

Nonostante l’azienda abbia rilasciato l’annuncio recentemente, i protocolli saranno comunque inclusi in Windows Server 2025. È importante ricordare che la deprecazione non significa la rimozione immediata. “Le funzionalità deprecate continuano a funzionare e sono completamente supportate fino a quando non vengono ufficialmente rimosse”, ha dichiarato Microsoft.

Conclusione


Deprecare PPTP e L2TP è un passaggio necessario per mantenere i più elevati standard di sicurezza. Gli amministratori IT che ancora utilizzano questi protocolli, dovrebbero iniziare a lavorare su un piano di modernizzazione e transizione verso protocolli più sicuri al fine di migliorare la sicurezza e le prestazioni delle connessioni VPN.

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Un bug vecchio di 8 anni è stato risolto nel plugin Jetpack per WordPress


Gli sviluppatori del plugin Jetpack per WordPress hanno rilasciato un aggiornamento di sicurezza per risolvere una vulnerabilità critica che consentiva agli utenti autorizzati di accedere ai moduli inviati da altri visitatori del sito.

Jetpack, di proprietà di Automattic, fornisce un set completo di strumenti per migliorare la sicurezza e le prestazioni del sito. Secondo il sito web del plugin, viene utilizzato su 27 milioni di siti WordPress.

La vulnerabilità è stata scoperta nella funzionalità dei moduli di contatto di Jetpack durante un controllo di sicurezza interno. Esiste dalla versione 3.9.9, rilasciata nel 2016. Il problema ha consentito agli utenti non autorizzati di visualizzare i dati inviati dai visitatori tramite i moduli sul sito.

Il portavoce di Jetpack Jeremy Herve ha osservato che gli sviluppatori hanno lavorato a stretto contatto con il team di sicurezza di WordPress.org per aggiornare automaticamente il plugin a una versione sicura su tutti i siti installati.

La vulnerabilità è stata risolta nella versione 101 di Jetpack, a partire dalla 13.9.1 e terminando con la 3.9.10. Un elenco completo delle versioni interessate è stato pubblicato sul sito Web dello sviluppatore.

Sebbene al momento non vi siano informazioni che la vulnerabilità sia stata sfruttata dagli aggressori, il rischio di uno sfruttamento diventa concreto dopo la divulgazione pubblica delle informazioni.

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Come faccio a istruire la tastiera del mio telefono o non correggermi ce con c'è?
Di tutte le malefatte del correttore automatico questa è quella che mi manda in bestia di più.
#fediaiuto #fedihelp

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Unknown parent

@ciccillo Ho provato a fare come @Jones , adesso il correttore automatico è spento, ma il suggeritore rimane. Adesso non c'è (⬅️funziona!) più nessuna scusa, se scrivo ammerda è colpa mia!
in reply to floreana

Ciao, sono nuovo qui, in questo mondo. Ho visto che parli italiano ed ho anche visto e trovato un tuo messaggio con il correttore automatico che modifica "c'è" in "ce". Se ti arriva questo mio messaggio e se lo leggerai, forse ho scoperto l'acqua calda per la soluzione del problema.
Ciao.


An Arduino Triggers a Flash With Sound


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To capture an instant on film or sensor with a camera, you usually need a fast shutter. But alternately a flash can be triggered with the scene in the dark and the shutter wide open. It’s this latter technique which PetaPixel are looking at courtesy of the high-speed class at Rochester Institute of Technology. They’re using a cheap sound sensor module and an Arduino to catch instantaneous photographs, with students caught in the act of popping balloons.

The goal here was to keep things as simple as possible. All you’ll need in addition to the Arduino (or really, any modern microcontroller) is the sound sensor — which are often sold as “microphone shields.” To trigger the flash while still providing electrical isolation is a reed relay. The write-up notes that higher performance systems would be better off with an optoisolator, but this provides a low-cost alternative to get started with.

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We rather like the technique, and perhaps it’s a thing to try at a future hacker camp. Unsurprisingly it’s not the first flash trigger for water balloons we’ve seen.


hackaday.com/2024/10/15/an-ard…



Today I realized how similar RFL and RFL look at the surface: bottom navigation with identical sections, navigation drawer, a timeline in the home screen, each post with header, content, media, actions.

They look like an elder and a younger brother. But there are some differences too:


  • RFL uses SQLDelight for persistence, whereas RFF uses Room multiplatform;
  • RFL uses Voyager's Bottom sheet navigator, RFF plain Material3 ModalBottomSheets;
  • RFL uses coil2 for image rendering on Android and Kamel on iOS, RFF uses coil3 for both platforms;
  • RFL makes heavy usage of the slide-to-reveal pattern for like/dislike actions, RFF doesn't and do not allow dislike (even if on Friendica it could be technically done);
  • RFL has many customization options (zombie mode, different post layouts, many more languages etc.), RFF tries to have "sane defaults" and has a more minimalistic approach;
  • RFL has a "sidebar" on the right side which RFF does not have (again, minimalism);
  • RFL does not use a third party crash reporting and feedback system, RFF uses Sentry;
  • RFL has Android-only tests even for common code using MockK, RFF has common tests using Mokkery.

Have you tried both apps? Is there any feature of one app that you would like to be ported on the other one?

#fediverseapp #mobileapp #mobiledev #androiddev #kotlin #multiplatform #compose #opensource

Tech Cyborg reshared this.



Assessing Developer Productivity When Using AI Coding Assistants


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We have all seen the advertisements and glossy flyers for coding assistants like GitHub Copilot, which promised to use ‘AI’ to make you write code and complete programming tasks faster than ever, yet how much of that has worked out since Copilot’s introduction in 2021? According to a recent report by code analysis firm Uplevel there are no significant benefits, while GitHub Copilot also introduced 41% more bugs. Commentary from development teams suggests that while the coding assistant makes for faster writing of code, debugging or maintaining the code is often not realistic.

None of this should be a surprise, of course, as this mirrors what we already found when covering this topic back in 2021. With GitHub Copilot and kin being effectively Large Language Models (LLMs) that are trained on codebases, they are best considered to be massive autocomplete systems targeting code. Much like with autocomplete on e.g. a smartphone, the experience is often jarring and full of errors. Perhaps the most fair assessment of GitHub Copilot is that it can be helpful when writing repetitive, braindead code that requires very little understanding of the code to get right, while it’s bound to helpfully carry in a bundle of sticks and a dead rodent like an overly enthusiastic dog when all you wanted was for it to grab that spanner.

Until Copilot and kin develop actual intelligence, it would seem that software developer jobs are still perfectly safe from being taken over by our robotic overlords.


hackaday.com/2024/10/15/assess…



Come si è estinta la democrazia negli Stati Uniti. l'AntiDiplomatico intervista Chris Hedges - EGEMONIA - L'Antidiplomatico
lantidiplomatico.it/dettnews-c…

Ma Gianluca reshared this.



Solve: An ESP32-Based Equation Solving Calculator


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We’re suckers for good-looking old-school calculators, so this interesting numerical equation-solving calculator by [Peter Balch] caught our attention. Based around the ESP32-WROOM-32 module and an LCD, the build is quite straightforward from an electronics point of view, with the main work being on the software side of things.

A custom keyboard was constructed on Veroboard using a handful of tactile switches arranged in a charlieplexing array to minimize the number of IO pins consumed. For the display, an off-the-shelf 240×320 ILI9341-based module hooked up by SPI was used. A single lithium cell was used for the power supply, connected to a USB
22429409You don’t need much to make a usable keyboard.
charger module, but you could just as easily substitute a 3 x AA battery box. The case was designed in DesignSpark mechanical and 3D printed. It’s unclear what keyboard version they settled on; there are options for one with keycaps and one without. Regardless, a 3D-printed frame sits atop the keyboard circuit, with the graphics printed on photo paper and a protective coversheet on top.

The most interesting part of this project is the software and [Peter]’s extensive explanation of the pros and cons of the various numerical-solving algorithms. “Solve,” as they call the project, uses five methods to solve single-variable equations and Newton-Raphson for simultaneous equations. The exact method depends on the types of functions used in the equations and whether they are continuous.

Additionally, the calculator software supports looping constructs, allowing the generation of results tables and multivariable graph plotting. All in all, it could be a helpful desktop addition for someone needing a dedicated solver. Check out the project GitHub page for more details of the construction and software and to start building your own.

The subject of calculators is very personal, especially for engineers and scientists. Here’s our word on maybe the last physical scientific calculator. Of course, we’ve covered so many DIY calculator builds that we’ve lost count. Here’s a great example. Finally, who needs electronics when you can do it mechanically? Batteries not included.


hackaday.com/2024/10/15/solve-…



Alla scoperta dei Bot! Da Googlebot alle Botnet Dannose, Ecco Cosa Devi Sapere


I bot sono applicazioni software progettate per eseguire automaticamente attività su Internet. Queste attività sono generalmente semplici e possono essere completate a una velocità maggiore di quella che un essere umano può fare online. I bot possono eseguire un’ampia gamma di attività, dall’indicizzazione di pagine Web per i motori di ricerca all’invio di spam o all’hacking di siti Web.

Alcuni bot sono legittimi, come Googlebot, che esegue la scansione di Internet e crea un indice per il motore di ricerca di Google. Esistono però anche bot dannosi che cercano le vulnerabilità dei siti web e sferrano attacchi.

Cos’è una botnet


Un caso d’uso comune per i bot sono le botnet. Una botnet è una rete di dispositivi infetti controllati tramite un sistema centrale di comando e controllo. Una volta che il dispositivo è stato infettato, inizia a eseguire i comandi impartiti dal “bot master”, ovvero chi controlla la botnet.

Le botnet vengono spesso utilizzate per sferrare attacchi DDoS (distributed denial of service), in cui un gran numero di dispositivi infetti inviano contemporaneamente richieste a un server, sovraccaricandolo e bloccandolo. Inoltre, le botnet possono essere utilizzate per lo spamming, l’hacking degli account e altre attività dannose.

Tipi di bot


Esistono molti tipi di bot su Internet, sia utili che dannosi. Vediamo le tipologie più comuni:

  • Bot spider: noti anche come web spider o crawler, questi bot eseguono la scansione delle pagine Web per indicizzarne il contenuto per i motori di ricerca. I robot di ricerca caricano HTML, CSS, JavaScript e altre risorse per analizzare il contenuto del sito.
  • Bot scraper: i robot scraper raccolgono dati dai siti Web, archiviandoli per un uso successivo. Possono copiare l’intero contenuto della pagina, nonché singoli elementi, come i prezzi dei prodotti o le informazioni di contatto.
  • Bot spam: i bot spam raccolgono indirizzi email per inviare spam. Tali bot possono trovare indirizzi e-mail su siti Web, social network e altre risorse.
  • Bot dei social media: questi bot operano sui social network creando automaticamente post, apprezzando, commentando o seguendo altri utenti. I social bot vengono utilizzati per promuovere idee, manipolare l’opinione pubblica e creare account falsi.
  • Download bot: i bot di download scaricano automaticamente programmi o applicazioni. Possono essere utilizzati per aumentare artificialmente le statistiche di download delle app negli app store.


Come rilevare i bot su un sito web


Per identificare i bot su un sito web, puoi utilizzare diversi indicatori nell’analisi web:

  • Aumenti del traffico, soprattutto durante le ore non lavorative.
  • Frequenza di rimbalzo alta o bassa (i bot possono visitare una pagina e andarsene).
  • Sorgenti di traffico insolite (ad esempio, un grande volume di traffico diretto da nuovi indirizzi IP).
  • Prestazioni del server ridotte.
  • Attività insolita da indirizzi IP sconosciuti o regioni in cui non hai client.


Come fermare i bot


Per proteggersi dai bot è possibile utilizzare le seguenti misure di base:

  • Configura un file robots.txt per controllare l’accesso dei bot al tuo sito (efficace solo contro bot legittimi).
  • Aggiungi CAPTCHA ai moduli di registrazione, commento o download.
  • Imposta avvisi utilizzando JavaScript per monitorare attività sospette.


Come i bot aggirano il rilevamento


La tecnologia dei bot si è evoluta nel tempo. I bot erano semplici script che inviavano richieste a un sito Web per recuperare dati o eseguire azioni. Questi script non accettavano cookie né eseguivano JavaScript, rendendoli facilmente rilevabili.

Nel corso del tempo, i bot sono diventati più sofisticati, accettando cookie ed eseguendo JavaScript, ma erano ancora relativamente facili da monitorare a causa della loro minore interazione con gli elementi dinamici delle pagine web rispetto agli esseri umani.

La fase successiva nello sviluppo dei bot è l’uso di browser headless, come PhantomJS, che sono in grado di elaborare completamente il contenuto del sito. Sebbene tali browser siano più difficili da rilevare, non sono comunque in grado di eseguire tutte le azioni eseguite dagli utenti reali.

Il tipo più avanzato di bot si basa sul browser Chrome ed è praticamente indistinguibile dagli utenti reali. Questi robot imitano persino l’attività umana, come fare clic sugli elementi di una pagina.

Metodi avanzati di protezione contro i bot


Con l’evoluzione dei bot, si sono evoluti anche i metodi per rilevarli e bloccarli. Esistono tre approcci principali per rilevare e mitigare l’attività dei bot dannosi:

  • Approccio statico: analizza le richieste e le intestazioni associate ai bot e bloccale in base alle caratteristiche identificate.
  • Approccio basato sulla verifica: verifica la capacità di ciascun visitatore di utilizzare cookie, JavaScript e CAPTCHA per determinare se si tratta di un bot.
  • Approccio comportamentale: studiare il comportamento dei visitatori e confrontarlo con le norme per identificare le deviazioni caratteristiche dei bot.

Questi metodi possono essere utilizzati da soli o in combinazione per fornire una protezione bot più efficace. Inoltre, servizi specializzati di gestione dei bot possono monitorare e bloccare attività dannose.

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A Phone? A Ham Radio? Relax! It’s Both!


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A lot of hams like to carry a VHF radio. Of course, nearly everyone wants to carry a phone. Now, thanks to the kv4p HT, you don’t have to carry both. The open-source device connects to your Android smartphone and turns it into a radio transceiver. You can build it yourself for about $35. Check out the video below.

The device uses an ESP32 and only transmits one watt, but it has lots of features like APRS and scanning.

The brain is an ESP-WROOM-32. There’s also a ham radio “module” that is easily imported. The rest is fit, finish, and software. The PCB is fairly simple and inexpensive. A 3D-printed case completes things.

There is a new version of the PCB that hasn’t been tested as of this post, but the older version (1.5) seems to work ok, too, if you don’t want to risk trying the 1.6 version and you don’t want to wait.

We always marvel at how many building blocks you can get now. Grab a computer and a radio, and use your phone for power and a user interface. This would have been an enormous project to complete not long ago and now it is an hour’s time and $35. You’ll probably spend as much time ordering parts as building.

If your phone mostly trades cat memes, it fits right in with old ham tech. Just watch the antenna.

youtube.com/embed/9eXHgktFD-U?…


hackaday.com/2024/10/15/a-phon…



Your Battery Holder Is Also Your Power Switch With ToggleSlot


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We really like PCB-level hacks, especially ones that show ingenuity in solving a real problem while being super cheap to implement. Hackaday.IO user [Steph] wanted a cheap way to switch a wearable on and off without having to keep popping out the battery, so they came up with a tweaked battery footprint, which is also a simple slide switch.

Most people making badges and wearables will follow the same well-trodden path of just yanking out the cell or placing some cheap switch down and swallowing the additional cost. For [Steph], the solution was obvious. By taking a standard surface-mount CR2032 button cell holder footprint, extending its courtyard vertically, and moving the negative pad up a smidge, the battery can be simply slid up to engage the pad and slid down to disengage and shut off the juice. The spring section of the positive terminal keeps enough pressure on the battery to prevent it from sliding out, but if you are worried, you can always add a dummy pad at the bottom, as well as a little solder bump to add a bit more security.

Now, why didn’t we think of this before? The KiCad footprint file can be downloaded from the project GitHub page, imported into your project and used straight away.

Many of our gadgets are powered by CR2032 cells—so many so that eliminating the need for them leads to interesting projects, like this sweet USB-powered CR2032 eliminator. But how far can you push the humble cell? Well, we held a contest a few years ago to find out!


hackaday.com/2024/10/15/your-b…



Lanciata la sonda Europa Clipper verso Giove l Astronomia.com

"Scopo della missione è studiare da vicino la luna ghiacciata Europa per testare le sue possibilità di ospitare la vita, ma non di verificarne l’esistenza : in particolare dovrà confermare l’esistenza e la composizione di acqua al di sotto dello strato superficiale di ghiaccio nonché studiare dal punto di vista geologico la superficie e le sue caratteristiche superficiali."

astronomia.com/2024/10/15/lanc…



Nasce l’intergruppo parlamentare in difesa della scrittura a mano e della lettura su carta

@Politica interna, europea e internazionale

“Scrivere a mano in corsivo e leggere su carta sono abitudini imprescindibili perché stimolano e sviluppano l’emisfero sinistro del cervello, quello che presiede al pensiero logico-lineare. Perdere queste abitudini



‼️La nostra cara Stefania Maurizi non poteva lasciare #IlPotereSegreto senza l'happy end e senza spiegarvi perché vogliono ANCORA distruggere Julian #Assange e #WikiLeaks. O pensavate che fosse finita?

il 25 ottobre in libreria.

Monique Jolie reshared this.



Experimenting with MicroPython on the Bus Pirate 5


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I recently got one of the new RP2040-based Bus Pirate 5 (BP5), a multi-purpose interface debugging and testing tool. Scanning the various such tools in my toolbox already: an Analog Discovery 2, a new Glasgow Interface Explorer, and a couple of pyboards, I realized they all had a Python or Micropython user interface. A few people on the BP5 forums had tossed around the idea of MicroPython, and it just so happened that I was experimenting with building beta versions of MicroPython for a RP2350 board at the time. Naturally, I started wondering, “just how hard can it be to get MicroPython running on the BP5?”

The Lazy Approach


Rather than duplicating the BP5 firmware functionality, I decided to ignore it completely and go with existing MicroPython capabilities. I planned to just make a simple set of board definition files — perhaps Board Support Package (BSP) is a better term? I’ve done this a dozen times before for development and custom boards. Then write a collection of MicroPython modules to conform to the unique aspects in the BP5 hardware. As user [torwag] over on the BusPirate forums said back in March:

Micropython comes already with some modules and enough functions to get some stuff out-of-the-box working. E.g. the infamous version of “hello world” for microcontrollers aka led-blinking.

The Tailoring


The main interfaces to the BP5’s RP2040 MCU were apparently done with the Pico reference design in mind. That is why you can just load and run the latest RP2 MicroPython build without defining a custom board ( note that this only worked with the current v1.24, and failed when I tried to load v1.23 using Thonny, something I did not investigate further ). But there are some things that can be done to tweak the build, so I did go ahead and make set of custom board definition files for the BP5.

First I tried to tell MicroPython about the larger QSPI flash. This is a standard thing in configuring MicroPython, but I found an issue with the RP2. The Pico C SDK has a 2 GiB hard-coded flash limit in a linker script. One can fix this by hand editing and rebuilding the SDK, something I decided to leave for later. So I did all my testing using just 2 GiB of the flash.

Several of the constomizations that I would normally make, like the serial interface pins assignments, were not necessary. The customization I did make was for help files. Since the intended application of this project is a manual debugging, I wanted the modules and funtions to have help text. By default, MicroPython builds on the RP2 do not enable __doc__ strings, but they can be reenabled with a compiler directive. Unfortunately, while the __doc__ strings are now retained, the build-in help() function doesn’t print them like CPython. The workaround is to add a help() funtion to each class. So instead of help(adc) you’t type add.help().

Finally, I wanted to add a board top-level help screen, appending to the existing RP2 port help screen. That turned out to be much harder to do, and in the end, I just gave up doing that in the BP5 board definition folder. Instead, I kludged a couple of files in the RP2 port directory — ugly, but this is just an experiment after all.

The Interfaces


These are the basic interfaces of the BP5 hardware, and all of them are arleady or easily supported in MicroPython.

  • Eight Buffered IO pins
  • Programmable Power Supply
  • NAND flash 1Gbit
  • IPS LCD screen, 320 x 240 pixels
  • 18 RGB LEDs
  • Push button

Going for some instant gratification, I decided to drive the chain of LEDs around the perimeter of the unit first. The RP2 port of MicroPython already has a Neopixel class. Once I sorted out the chained shift register I/O expansion circuitry, I was running MicroPython and blinking LEDs in no time. The eight main buffered I/O signals posed a bit more challenge, because there are bidirectional logic level translators on each pin. After writing a BP5 I/O pin wrapper class around the regular MP Pin class to handle that aspect of the hardware, I realized that wasn’t quite enough.

But the digital I/O signals on the BP5 aren’t useful until you also control the adjustable voltage reference rail. That led to the Power supply class next, which in turn led to the Analog to Digital class to handle ADC operations. To do this, you need to control the analog MUX. And you need to drive the 74HC595 output expander shift register to select the desired analog MUX channel. No more instant gratification.

The shift register was pretty easy, as I have done this before. The only thing I noted was that there is no feedback, so you can’t read the current state. This requires instead that you keep a shadow register of the current output expander state.

[Ian], the father of the BP5 and indeed all Bus Pirates to date, did a great job in the documentation of explaining all these hardware sections of the design. The resulting power supply circuit is quite flexible. In brief, voltage and current control are done using PWM outputs, and actual voltage and current are sensed using the RP2040’s internal ADCs via the MUX. In addition, a programmable current limit threshold triggers a power supply shutdown, which can be overridden or reset as desired.

The Display


The BP5 uses a two inch IPS TFT LCD having 240×320 pixel resolution. It is controlled using a Sitronix ST7789 over SPI. Having driven similar setups before from MicroPython, this was pretty easy. At first. I used the ST7789 library by Russ Hughes. The display was up and displaying text and running a few demo examples in short order.

The NAND Flash


Turning attention to the Micron MT29F1G01A 1 Gib ( 128 MiB ) NAND flash next, I ran into some difficulty. [Peter Hinch]’s memory chip driver library seemed like a good start. But this chip isn’t on the list of already tested chips. I changed the scan function to recognized the Micron ID manufacturer’s byte codes, but after configuring the correct chip size, sector size, and block size parameters, it still didn’t work. After finally asking for help, [Mr Hinch] explained that my problem was the large 138 KiB block size of this chip. His library buffers one entire block, and 138 KiB is just too big for most microprocessors.

He pointed me to a non-buffered SPI block device driver by [Robert Hammelrath]. I tried this briefly, but gave up after a few hours because I was spending too much time on this chip. This is a solvable problem, but not strictly needed for this goals of this experimental project.

The Images


22411168Speaking of wasting time, I spent way too much time on this part of the project. Not because it was necessary, but just because it was just cool. My idea was a pong-like demo where an icon moves around the screen, rebounding off the screen edges. These LCD screen driver chips use a packed pixel format, RGB565. I found a tool on GitHub called rgb565-converter which converts PNG images to and from RGB565 format in C++ format. I forked and heavily modified this to generate Python code as well, in addition to 4-bit grayscale format as well. The animated GIF shows this in action.

The Wrapup


I emjoyed making this project, and learned a few more things about MicroPython along the way. I knew that the STM32 and the ESP8266 / ESP32 families had been long supported by MicroPython almost since the beginning, and that the Pico RP2040 was a relative newcomer to the ecosystem. But I was surprised when I stumbled on this talk by founder [Damien George] about the history of the project at the 2023 PyCon Australia conference. He shows some statistics collected over 8 years of downloads broken down by microprocessor family. The RP2040 has been extremely popular since its introduction, quickly surpassing all other families.

22411170MicroPython Monthly Downloads by MCU Family, provided by [Damien George]This project presented a few frustrating issues, none of which would be showstoppers if this approach were to be developed further. I continue to be impressed by the number of people in the MicroPython community who have developed a wide variety of support libraries and continue to work on the project to this day.

Which begs the question, does the idea of MicroPython on the BusPirate even make sense? The existing C-based BusPirate firmware is now well established and works well for its intended purpose — quick explorations of an interface from the command line. Would a alternate MicroPython build benefit the community or just waste people’s limited development hours?

There could be some way to create an MicroPython implementation without duplicating a lot of code. The existing BP5 firmware could be treated as a library, and compiled with various C to MicroPython shim functions to create an extensively customized build. That is beyond my MicroPython experience for now, but it might be worth consideration.

Another way would be just build a set of “big Python” classes to represent the BP5 on the desktop. This module would talk to the BP5 using the existing serial / USB port protocol, potentially requiring no firmware modifications at all. This seems like a good idea in general, since it allows users to easily script operations from the desktop using Python, and still retain the original capabilities of the BP5 in standalone operation.

The code for this project and associated documentation can be found here on GitHub. You can build your own binary if you want, but one is provided in the repo. And as [torwag] said back in March, you can just run the factory RP2040 MicroPython as well. In my testing, the only thing you’ll miss are the help messages.

If you want to learn more about MicroPython, visit their website and GitHub repository. Prebuilt binaries are available for many standard development boards, and instructions on building it for a custom boards are quite clear and easy to follow. I’ve heard rumors that docker containers may be available soon, to make the building process even easier. Visit the Bus Pirate website and corresponding GitHub repository to learn more about the latest Bus Pirate 5 project. We have covered both projects over the years on Hackaday. Most recently [Tom Nardi] did an extensive hands-on writeup on the release of the Bus Pirate 5 back in February. Also [Arya Voronova] has written several articles on MicroPython, including this one on the eleventh anniversary of the MicroPython project. Do you use MicroPython in your projects, and what’s your take on the idea of using it with the Bus Pirate 5 board?


hackaday.com/2024/10/15/experi…



Intelligenza artificiale, dati e supercazzole: fin dove abbiamo il controllo?

Dati e AI: di questa cosa ho parlato parecchio con @informapirata ⁂ :privacypride: e abbiamo convenuto sul fatto che il grosso problema è IL CONTROLLO sui dati.
Io e il mio aiuto-blogger ci siamo divertiti a cercare informazioni su di noi su GPT:
- chi è Elettrona? Niente, dà info generiche. Chi è Gifter? Lo stesso, alcune supercazzole su "one piece" che all'interessato hanno fatto parecchio ridere e su cui da tempi non sospetti approfitta per spiegare il motivo del soprannome ai non "addetti ai lavori".
- Chi sono Elettrona e Gifter? Lo stesso risposta generica.
La cosa cambia però se metti "ci sono su internet informazioni su Elettrona e Gifter?"
La risposta (GIUSTA) è la seguente:
****
"Elettrona" e "Gifter" sono gli pseudonimi di **Elena** e **Alessandro**, due blogger che gestiscono il sito *PlusBrothers*. Il blog tratta temi legati all'HIV, allo stigma sociale e alle loro esperienze personali.

- **Elettrona** è il nome scelto da Elena, che è non vedente e ha una lunga esperienza nell'accessibilità digitale e inclusività. Il soprannome "Elettrona" è una versione femminile e ironica di "elettrone", che rispecchia la sua personalità energica e il suo interesse per la tecnologia.

- **Gifter**, invece, è il soprannome di Alessandro, che vive con l'HIV. Questo nome deriva dalla sottocultura "gift giver" (donatore), legata alla trasmissione del virus HIV, un argomento provocatorio che hanno scelto di affrontare per sfidare i pregiudizi e sensibilizzare il pubblico.

Insieme, usano il loro blog per combattere lo stigma legato all'HIV e promuovere l'inclusività attraverso l'ironia e la narrazione personale.
****
Dati assolutamente fedeli riportati dalle nostre fonti, il nostro @PlusBrothers ma anche un articolo che ho scritto io su HeroPress, altro sito pubblico. E mi/ci sta assolutamente bene.
Ma se domani mattina Gifter si sveglia e davanti allo specchio urla "EXPELLIARMUS!" poi dalle successive analisi risulta HIV negativo? Se io urlo "LUMUS" e ci vedo, poi Gifter mi urla "NOX" e non ci vedo più di nuovo? E per vendicarmi gli urlo "AVADA KEDAVRA" per ucciderlo ma ottengo che diventa positivo HIV un'altra volta mentre io resto negativa perché sono protetta da "PROTEGO"?

Oppure il contrario, lui è protetto da "protego" e io invece divento positiva al posto suo quando lui si sveglia e dice expeliarmus?
Va bene, parlo di cose impossibili per fare ironia ma la burla vuole far capire che ogni situazione può cambiare da un giorno all'altro sulle persone e le stesse non hanno alcun controllo su come e dove aggiornare le proprie informazioni né tanto meno verificare di essere loro ad aver pubblicato.
Per assurdo qualcuno potrebbe addestrare il bot scrivendo che Alessandro mi ha trasmesso l'HIV, inventandosi una fake per farci del male. E noi non potremmo farci niente perché l'addestratore del bot può fare finta di essere me o Alex quando vuole.
Non sono contro l'AI e la utilizzo ma le debolezze sono tante e la consapevolezza è d'obbligo.
#ironia #burla #EticaDigitale #AI #satira

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Mapping a Fruit Fly’s Brain with Crowdsourced Research


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Example of a graph representation of one identified network with connections coded by neurotransmitter types. (Credit: Amy Sterling, Murthy and Seung Labs, Princeton University)Example of a graph representation of one identified network with connections coded by neurotransmitter types. (Credit: Amy Sterling, Murthy and Seung Labs, Princeton University)
Compared to the human brain, a fruit fly (Drosophila melanogaster) brain is positively miniscule, not only in sheer volume, but also with a mere 140,000 or so neurons and 50 million synapses. Despite this relative simplicity, figuring out how the brain of such a tiny fly works is still an ongoing process. Recently a big leap forward was made thanks to crowdsourced research, resulting in the FlyWire connectome map. Starting with high-resolution electron microscope data, the connections between the individual neurons (the connectome) was painstakingly pieced together, also using computer algorithms, but with validation by a large group of human volunteers using a game-like platform called EyeWire to perform said validation.

This work also includes identifying cell types, with over 8,000 different cell types identified. Within the full connectome subcircuits were identified, as part of an effort to create an ‘effectome’, i.e. a functional model of the physical circuits. With the finished adult female fruit fly connectome in hand, groups of researchers can now use it to make predictions and put these circuits alongside experimental contexts to connect activity in specific parts of the connectome to specific behavior of these flies.

Perhaps most interesting is how creating a game-like environment made the tedious work of reverse-engineering the brain wiring into something that the average person could help with, drastically cutting back the time required to create this connectome. Perhaps that crowdsourced research can also help with the ongoing process to map the human brain, even if that ups the scale of the dataset by many factors. Until we learn more, at this point even comprehending a fruit fly’s brain may conceivably give us many hints which could speed up understanding the human brain.

Featured image: “Drosophila Melanogaster Proboscis” by [Sanjay Acharya]


hackaday.com/2024/10/15/mappin…



Telefoni e Computer Inattaccabili per Donald Trump! Gli hacker accettano la sfida!


In vista delle elezioni presidenziali americane, la campagna di Donald Trump ha rafforzato le sue misure di sicurezza informatica, dotando il suo team delle più recenti tecnologie di protezione dagli hacker. Il principale fornitore di attrezzature era Green Hills Software, noto per i suoi prodotti militari. Dopo un recente incidente in cui hacker iraniani hanno rubato email e dati dal suo quartier generale, Trump ha deciso di fare tutto il possibile per evitare che ciò accada di nuovo.

Green Hills ha fornito alla squadra di Trump telefoni e computer “inattaccabili” basati sul sistema operativo Integrity-178B, utilizzato su aerei militari come il bombardiere stealth B-2 e gli aerei da combattimento F-22 e F-35. Questo sistema operativo è uno dei pochi certificati Evaluation Assurance Level 6, il che lo rende praticamente invulnerabile agli attacchi informatici. L’azienda afferma di aver minimizzato tutte le possibili vulnerabilità riducendo il codice di sistema a 10mila righe.

Dan O’Dowd, CEO di Green Hills Software, ha affermato che i dipendenti dell’azienda conducono costantemente test approfonditi del sistema operativo e spesso non riescono a identificare un singolo bug o punto debole. L’azienda ha già offerto i propri servizi alla squadra di Kamala Harris, un’altra contendente alla presidenza degli Stati Uniti.

Le apparecchiature Green Hills promettono anche protezione contro i moderni programmi cyberspyware, come il famoso Pegasus del gruppo NSO. Tuttavia, tali affermazioni suscitano interesse non solo tra i clienti, ma anche tra gli hacker, per i quali ciò diventa una sorta di sfida. Nonostante le grandi promesse, gli esperti sono scettici sul fatto che qualsiasi programma possa essere completamente protetto dagli attacchi.

In previsione delle elezioni, Green Hills prevede di offrire la propria tecnologia per proteggere i sistemi elettorali. O’Dowd sottolinea l’importanza di una forte sicurezza elettorale, paragonandola alla sicurezza dei sistemi nucleari, e ritiene che la sicurezza elettorale dovrebbe essere allo stesso livello.

Tuttavia, nonostante tutti gli sforzi, la sicurezza dei sistemi elettorali rimane ancora in discussione e presto diventerà chiaro se l’hardware e il software di Green Hills saranno all’altezza delle aspettative riposte su di esso.

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Cloud storage sicuro e geo-distribuito: Eurosystem sceglie Cubbit per un futuro resiliente


Bologna, Italia – 15 ottobre 2024 – Grazie al cloud object storage DS3 di Cubbit, il primo enabler di cloud storage geo-distribuito, Eurosystem SpA, System Integrator italiano con oltre 40 anni di esperienza nel settore IT, ha registrato un aumento del 580% dei ricavi dai servizi storage. Eurosystem SpA punta a gestire un petabyte di dati dei propri clienti attraverso il cloud di Cubbit entro la fine del 2025 e, grazie alla collaborazione con la scale-up bolognese, oggi è in grado di generare nuovi flussi di ricavi, conquistare mercati verticali strategici e fidelizzare i propri clienti offrendo un S3 cloud storage con un livello di sovranità e resilienza dei dati senza pari e che permette, inoltre, l’ottimizzazione dei costi e la scelta della localizzazione geografica dei dati archiviati.

Forte di oltre 40 anni di esperienza nelle soluzioni tecnologiche e nella sicurezza informatica, Eurosystem SpA supporta più di 800 clienti B2B in Italia, in particolare nell’area settentrionale, con implementazioni personalizzate, formazione e supporto continuo. L’azienda si rivolge a mercati e settori verticali che richiedono sicurezza avanzata e archiviazione dei dati a costi contenuti, tra cui l’industria manifatturiera, lo sport, le telecomunicazioni e i media.

Le minacce informatiche, come gli attacchi ransomware, oggi sono sempre più sofisticate e mirano alle vulnerabilità, sia lato client sia lato server, con una precisione senza precedenti. Eurosystem SpA era alla ricerca di una soluzione di storage definitiva per proteggere i dati dei propri clienti e che fosse compatibile con Veeam, requisito fondamentale poiché la maggior parte dei clienti di Eurosystem si affida a questo client di backup.

Nel corso degli anni, l’azienda ha preso in considerazione diverse soluzioni di archiviazione S3 in cloud e on-premise (in locale). Le prime erano di facile implementazione e gestione, ma non offrivano un livello di garanzia adeguato in termini di sicurezza, conformità alle normative sulla localizzazione dei dati e prevedibilità dei costi di banda (egress costs), di cancellazione e di replica dei bucket. Mentre le proposte di storage on-premise, invece, offrivano sovranità e conformità normativa, ma si rivelavano molto costose in termini di hardware, licenze, affitto o acquisto di locali fisici e personale IT dedicato all’implementazione, all’installazione e alla manutenzione della soluzione. Inoltre, optando per lo storage on-premise, la scalabilità della capacità di archiviazione doveva essere eseguita manualmente, gravando ulteriormente su costi e tempo. Pertanto, l’investimento per impostare manualmente la ridondanza su più sedi geografiche risultava maggiore con le altre soluzioni.

Con l’adozione della tecnologia di Cubbit, invece, Eurosystem SpA ha potuto beneficiare dei vantaggi dei servizi cloud tradizionali e delle soluzioni on-premise, mitigando al contempo le problematiche legate a queste due formule di archiviazione considerate separatamente. Cubbit DS3 presenta un costo fisso e unitario del servizio di storage che include tutte le principali API S3, insieme alla capacità di geo-distribuzione, fornendo una soluzione di cloud storage con una resilienza del dato (data durability) fino a 15 9. Grazie alla tecnologia geo-distribuita di Cubbit, Eurosystem SpA può proteggere i dati da minacce informatiche sia lato client (object lock, versioning, policy IAM), sia lato server (geo-distribuzione, crittografia).

Sfruttando la conformità al GDPR e le funzionalità di delimitazione geografica del dato di Cubbit, Eurosystem SpA è ora in grado di rispettare le normative regionali e le leggi più severe che impattano sui settori in cui operano i suoi clienti, consentendo al System Integrator di creare nuovi flussi di entrate — vantaggi che di solito sono associati alle soluzioni on-premise. Con l’implementazione della soluzione di Cubbit, la scalabilità della capacità di storage e la manutenzione vengono gestite automaticamente in pochi minuti, senza bisogno di investimenti iniziali o di personale IT dedicato.

Nicola Bosello, membro del Consiglio di Amministrazione e Sales Director di Eurosystem, dichiara: “Abbiamo cercato a lungo una soluzione di S3 storage definitiva e off-site che non comportasse la necessità di investire in un’infrastruttura costosa e complessa e che fosse conforme a requisiti chiave come il GDPR. Da un anno offriamo Cubbit ai nostri clienti, ricevendo un feedback positivo per le capacità di Cubbit di localizzazione del dato e di rimanere conforme alle normative, oltre che per la sua flessibilità, la velocità di implementazione, la facilità di scalabilità dello spazio di archiviazione in poche ore e il prezzo accessibile senza costi nascosti. Con Cubbit abbiamo già conquistato nuovi clienti e aumentato la fidelizzazione, incrementando significativamente il grado di cyber-resilienza del nostro portafoglio”.

Alessandro Cillario, Co-CEO e Co-fondatore di Cubbit, conclude: “Le aziende di tutto il mondo sono alle prese con l’ardua sfida di gestire la crescita esplosiva dei dati non strutturati. Hanno bisogno di una soluzione che si adatti alle loro policy interne e strategie IT, mantenendo il pieno controllo sui dati. Le organizzazioni europee, in particolare, devono affrontare una serie di sfide: dalle minacce informatiche ai problemi di sovranità dei dati, fino ai costi imprevedibili. Eurosystem, con Cubbit come vero e proprio player abilitatore, può ora offrire ai propri clienti un livello di resilienza informatica, sovranità ed efficienza dei costi mai raggiunto prima. Siamo entusiasti di avere Eurosystem come solido partner per promuovere le nostre soluzioni”.

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L’Italia avrà il suo polo terrestre, la joint venture tra Leonardo e Rheinmetall è realtà

@Notizie dall'Italia e dal mondo

[quote]Dopo la firma del Memorandum of understanding in giugno e l’annuncio di ieri di Roberto Cingolani, amministratore delegato di Leonardo, l’accordo tra i due campioni dell’industria europea della Difesa è stato ufficializzato. La joint venture tra Leonardo e



Breaking News: 2024 Supercon SAO Contest Deadline Extended


22400165

More than a couple folks have written us saying that their entries into the Supercon Add-On Contest got caught up in the Chinese fall holidays. Add to that our tendency to wait until the last minute, and there still more projects out there that we’d like to see. So we’re extending the deadline one more week, until October 22nd.
22400173AND!XOR Doom SAO from years past.
If you’re just tuning in now, well, you’ve got some catching up to do. Supercon Add-Ons are another step forward in the tradition of renaming the original SAO. One of our favorite resources on the subject comes from prolific SAO designer [Twinkle Twinkie], and you can even download PCB footprints over there on Hackaday.io.

Don’t know why you want to make an SAO? Even if you’re not coming to Supercon this year? Well, our own [Tom Nardi] describes it as a low barrier to entry, full-stack hardware design and production tutorial. Plus, you’ll have something to trade with like-minded hardware nerds at the next con you attend.

We’ve already seen some killer artistic entries, but we want to see yours! We know the time’s tight, but you can still get in a last minute board run if you get started today. And those of you who are sitting at home waiting for boards to arrive, wipe that sweat from your brow. We’ll catch up with you next Tuesday!

2024 Hackaday Supercon SAO Contest


hackaday.com/2024/10/15/breaki…



Help, my boss is an AI! [Promoted content]


There is no doubt that AI is rapidly reshaping the world of work. From suspiciously worded emails to new tools that integrate new AI-powered features, if you are a worker, there’s a high chance that you are already interacting with AI tools regularly.


euractiv.com/section/artificia…



Utenti TOR a Rischio! Il nuovo Exploit di Mozilla Firefox può mettere a rischio l’Anonimato


Si è saputo che la vulnerabilità CVE-2024-9680 risolta la scorsa settimana in Firefox potrebbe essere utilizzata contro gli utenti del browser Tor.

Ricordiamo che il problema è stato scoperto dallo specialista ESET Damien Schaeffer ed era un problema use-after-free nelle timeline di animazione. Le sequenze temporali delle animazioni fanno parte dell’API Web Animations di Firefox e questo meccanismo è responsabile della gestione e della sincronizzazione delle animazioni tra le pagine Web.

Gli sviluppatori hanno rilasciato patch di emergenza e hanno avvertito che, grazie a questa vulnerabilità, un utente malintenzionato potrebbe eseguire codice arbitrario mentre lavora con i contenuti. All’epoca non erano state fornite informazioni dettagliate né sul bug stesso né sugli attacchi in cui è stato utilizzato.

Il problema è stato risolto nelle seguenti versioni del browser: Firefox 131.0.2, Firefox ESR 115.16.1 e Firefox ESR 128.3.1. Come ha affermato Mozilla, gli specialisti di ESET hanno fornito loro un exploit per il CVE-2024-9680, che è stato utilizzato dagli hacker in attacchi reali.

“L’esempio inviatoci da ESET conteneva una catena di exploit completa che consentiva l’esecuzione di codice remoto sul computer dell’utente”, scrivono gli sviluppatori. Mozilla ha riunito un team per decodificare l’exploit e capire come funziona, dopodiché ha preparato una patch di emergenza in un giorno. I rappresentanti dell’organizzazione sottolineano che continueranno ad analizzare l’exploit per sviluppare ulteriori misure di protezione per Firefox.

Quasi contemporaneamente, gli sviluppatori Tor hanno riferito che, secondo Mozilla, questa vulnerabilità è stata utilizzata attivamente negli attacchi contro gli utenti del browser Tor. “Sfruttando questa vulnerabilità, un utente malintenzionato potrebbe prendere il controllo del Tor Browser, ma molto probabilmente non sarebbe in grado di de-anonimizzare l’utente in Tails”, si legge nella dichiarazione.

Tuttavia, il post sul blog del progetto è stato successivamente modificato e il progetto Tor ha chiarito di non avere prove che gli utenti del browser Tor siano stati intenzionalmente presi di mira con CVE-2024-9680. Tuttavia, il bug ha colpito il Tor Browser, che è basato su Firefox, e gli sviluppatori sottolineano che il problema è stato risolto nelle versioni Tor Browser 13.5.7, 13.5.8 (per Android) e 14.0a9.

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MUSIC FOR PEACE: “Ci bloccano da mesi 80 tonnellate di aiuti per Gaza”


@Notizie dall'Italia e dal mondo
Si tratta di alimenti non deperibili, medicinali e presidi medici, per un valore totale di circa 800.000 Euro. Dal 20 giugno sono fermi a Genova per lentezze burocratiche e restrizioni israeliane sui convogli umanitari
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ANTIRTOS: No RTOS Needed


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Embedded programming is a tricky task that looks straightforward to the uninitiated, but those with a few decades of experience know differently. Getting what you want to work predictably or even fit into the target can be challenging. When you get to a certain level of complexity, breaking code down into multiple tasks can become necessary, and then most of us will reach for a real-time operating system (RTOS), and the real fun begins. [Aleksei Tertychnyi] clearly understands such issues but instead came up with an alternative they call ANTIRTOS.

The idea behind the project is not to use an RTOS at all but to manage tasks deterministically by utilizing multiple queues of function pointers. The work results in an ultra-lightweight task management library targeting embedded platforms, whether Arduino-based or otherwise. It’s pure C++, so it generally doesn’t matter. The emphasis is on rapid interrupt response, which is, we know, critical to a good embedded design. Implemented as a single header file that is less than 350 lines long, it is not hard to understand (provided you know C++ templates!) and easy to extend to add needed features as they arise. A small code base also makes debugging easier. A vital point of the project is the management of delay routines. Instead of a plain delay(), you write a custom version that executes your short execution task queue, so no time is wasted. Of course, you have to plan how the tasks are grouped and scheduled and all the data flow issues, but that’s all the stuff you’d be doing anyway.

The GitHub project page has some clear examples and is the place to grab that header file to try it yourself. When you really need an RTOS, you have a lot of choices, mostly costing money, but here’s our guide to two popular open source projects: FreeRTOS and ChibiOS. Sometimes, an RTOS isn’t enough, so we design our own full OS from scratch — sort of.


hackaday.com/2024/10/15/antirt…