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Cosa vogliono fare Trump e Big Tech con i dati sanitari degli americani?

L'articolo proviene da #StartMag e viene ricondiviso sulla comunità Lemmy @Informatica (Italy e non Italy 😁)
Trump ha presentato un nuovo programma federale che coinvolge oltre 60 aziende tecnologiche e sanitarie per integrare dati clinici e digitali. L’obiettivo dichiarato è facilitare l’accesso alle informazioni mediche, ma non

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Chi parla del data breach?


@Informatica (Italy e non Italy 😁)
Quando c'è un data breach, la strategia del silenzio è fallimentare. Ma lo è anche non aver integrato nei piani di incident response un'attività di comunicazione che tenga conto degli obblighi normativi e delle regole per la gestione della crisi, col rischio di aumentare la magnitudo del danno per le organizzazioni
L'articolo Chi parla del



LockBit: evoluzione delle tecniche di sideloading DLL e masquerading del ransomware


@Informatica (Italy e non Italy 😁)
LockBit continua a distinguersi tra le famiglie ransomware più sofisticate e persistenti in circolazione, grazie all’evoluzione costante delle sue TTP (tattiche, tecniche e procedure). Un recente caso ha evidenziato come l’attore stia facendo largo



Le migliori VPN per la Cina: guida completa

NB: Questo è un redazionale (=pubblicità) catturato dal feed di Cybersecurity360. Di solito i redazionali li eliminiamo, ma in questi giorni non siamo sempre on line!
Stavolta l'abbiamo lasciato perché l'utente @AbsolutelyNotAVelociraptor aveva voglia di fare polemica e ci dispiaceva eliminare il post contro cui baccagliava

@Informatica (Italy e non Italy 😁)
In Cina una VPN è essenziale per accedere a siti e app bloccati e proteggere la privacy da controlli governativi. Solo alcuni servizi come ExpressVPN, NordVPN e Surfshark riescono a superare il Grande Firewall grazie a protocolli offuscati e server sicuri.
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in reply to Cybersecurity & cyberwarfare

@cybersecurity@poliverso.org ma come mai sono sempre le solite tre vpn le migliori per tutto? Sia per questo, che per torrent... e sono sempre le solite tre che hanno link referral con il cui guadagnate soldini?

Qualcuno potrebbe pensare che non sei altro che spammer spacciando per "informazione" la semplice autopromozione dei vostri link...

in reply to AbsolutelyNotAVelociraptor

@AbsolutelyNotAVelociraptor

come mai sono sempre le solite tre vpn le migliori per tutto? Sia per questo, che per torrent...

Forse perché sono sponsor di cibersecurity360... Che per fare il suo lavoro deve mantenersi! Oppure tu sei uno di quelli che paga gli articoli? No, non credo proprio che tu abbia mai pagato un articolo!
Il nostro account infatti, oltre a pubblicare alcune notizie di cybersecurity, fa anche una ripubblicazione automatica sul fediverso di alcuni articoli provenienti da alcune testate del settore, utilizzando il feed RSS. Purtroppo questi feed ogni tanto vengono infarciti dai cosiddetti "redazionali" che non sono altro che pubblicità, pubblicità che noi di solito eliminiamo. Ma siccome è estate e questo è un account gestito da una sola persona, non sempre ci riusciamo.
Ripeto: ci sta che un giornale on line infarcisca il proprio feed con qualche redazionale, per una semplice questione di sostenibilità. Ovviamente noi non riceviamo una lira da quest pubblicazioni, anzi...
In ogni caso, finora abbiamo valutato che la qualità degli articoli compensava questi incidenti

e sono sempre le solite tre che hanno link referral con il cui guadagnate soldini?
Qualcuno potrebbe pensare che non sei altro che spammer spacciando per "informazione" la semplice autopromozione dei vostri link...

Qualcuno potrebbe anche pensare che sei solo un miserabile calunniatore. Lo stesso che ha fatto una lunghissima polemica quando era iscritto a feddit.it a proposito del mio account. Invece sono sicuro che sei solo una persona che in questo momento è animata da disagio, quindi ti lascio sfogare



Referti medici e AI: è allarme privacy, tra rischi di diagnosi errate e uso improprio dei dati sanitari


@Informatica (Italy e non Italy 😁)
Il Garante privacy lancia l’allarme sull’uso sempre più frequente dell’AI generativa per interpretare referti medici: molti gli interrogativi in termini di privacy, sicurezza e affidabilità anche alla



Zero trust nella microsegmentazione di servizi: la guida pratica della CISA


@Informatica (Italy e non Italy 😁)
La CISA, l’Agenzia per la Cybersicurezza americana, ha pubblicato una guida pratica per l’applicazione del modello Zero Trust negli ambienti a microsegmentazione di servizi. Un ottimo supporto alle aziende in uno scenario di minaccia cyber




Turning Waste Plastic into Spools of Filament


A filament extruder is shown on a workbench. On the front is a knob and the display of a PID controller. A black geared spool is mounted on the top of the extruder, and on the right, a clear plastic bottle is positioned over a metal rod.

Despite being a readily-available source of useful plastic, massive numbers of disposable bottles go to waste every day. To remedy this problem (or take advantage of this situation, depending on your perspective) [Igor Tylman] created the PETmachine, an extruder to make 3D printer filament from PET plastic bottles.

The design of the extruder is fairly standard for such machines: a knife mounted to the frame slices the bottle into one long strip, which feeds through a heated extruder onto a spool which pulls the plastic strand through the system. This design stands out, though, in its documentation and ease of assembly. The detailed assembly guides, diagrams, and the lack of crimped or soldered connections all make it evident that this was designed to be built in a classroom. The filament produced is of respectable quality: 1.75 mm diameter, usually within a tolerance of 0.05 mm, as long as the extruder’s temperature and the spool’s speed were properly calibrated. However, printing with the filament does require an all-metal hotend capable of 270 ℃, and a dual-drive extruder is recommended.

One issue with the extruder is that each bottle only produces a short strand of filament, which isn’t sufficient for printing larger objects. Thus, [Igor] also created a filament welder and a spooling machine. The welder uses an induction coil to heat up a steel tube, inside of which the ends of the filament sections are pressed together to create a bond. The filament winder, for its part, can wind with adjustable speed and tension, and uses a moving guide to distribute the filament evenly across the spool, avoiding tangles.

If you’re interested in this kind of extruder, we’ve covered a number of similar designs in the past. The variety of filament welders, however, is a bit more limited.

Thanks to [RomanMal] for the tip!


hackaday.com/2025/08/01/turnin…



6000 siti per adulti ora controllano l’età nel Regno Unito. La Ofcom indaga su siti privi di controllo


L’Ofcom sta indagando su quattro aziende, che gestiscono un totale di 34 siti pornografici, che al momento non rispettano i nuovi requisiti di controllo dell’età. L’autorità di regolamentazione ha dichiarato venerdì che più di 6.000 siti di contenuti pornografici (tra i quali PornHub, YouPorn) stanno utilizzando strumenti “altamente efficaci” per verificare o stimare se gli utenti hanno più o meno 18 anni.

Ma la Ofcom (l’ente regolatore del Regno Unito a supporto dei servizi di comunicazione) afferma che alcuni siti possono ancora ignorare le sue nuove regole, concepite per impedire ai bambini di imbattersi in contenuti pornografici o altri contenuti considerati dannosi dai legislatori. Pertanto sono state avviate delle indagini su alcune aziende che hanno complessivamente più di nove milioni di visitatori mensili.

“Queste aziende sono state classificate in base al rischio di danno rappresentato dai servizi che gestiscono e dal numero dei loro utenti”, ha affermato l’Ofcom in un comunicato stampa di giovedì. L’autorità di regolamentazione sta già indagando su una serie di piattaforme per sospetti simili. In precedenza aveva avviato indagini formali su un forum online sul suicidio , su servizi di condivisione di file e su una società che gestisce un cosiddetto sito di “nudificazione” .

“Prevediamo di fare ulteriori annunci in merito all’applicazione della legge nelle prossime settimane e nei prossimi mesi”, ha affermato l’ente regolatore.

Da quando venerdì sono entrati in vigore i requisiti di verifica dell’età, nel Regno Unito è stato chiesto alle persone di confermare la propria età su diverse piattaforme, tra cui i social media Reddit e X. Mercoledì Spotify ha confermato alla BBC che chiederà alle persone nel Regno Unito, tra cui l’Australia, di confermare la propria età se accedono a video musicali classificati come 18+ da chi li carica.

Il ministro della Tecnologia Peter Kyle ha dichiarato alla BBC Newsbeat che le nuove norme del Regno Unito applicano il “buon senso” alla regolamentazione di Internet. “Al giorno d’oggi siamo molto abituati a dimostrare la nostra età in molti ambiti diversi della vita, e ha senso che lo facciamo in modo più assertivo quando si tratta di attività online”, ha affermato.

Oltre 400.000 persone hanno firmato una petizione che chiede l’abrogazione dell’Online Safety Act, la legge che impone controlli dell’età per impedire ai bambini di accedere a contenuti per adulti. Il governo ha risposto affermando di non avere intenzione di ritirare la legge. Alcuni hanno anche criticato l’efficacia dell’implementazione da parte di Ofcom dei requisiti di controllo dell’età nel Regno Unito e il loro potenziale aggiramento tramite reti private virtuali.

Dopo l’entrata in vigore delle norme venerdì, le applicazioni che offrono servizi VPN gratuiti sono risultate essere le più scaricate nella categoria gratuita dell’App Store di Apple; tali app permettono agli utenti di celare la propria ubicazione online in modo da navigare in rete da una località differente.

L'articolo 6000 siti per adulti ora controllano l’età nel Regno Unito. La Ofcom indaga su siti privi di controllo proviene da il blog della sicurezza informatica.



Guida alle migliori VPN per Torrent


@Informatica (Italy e non Italy 😁)
Una VPN per i Torrent protegge la privacy e riduce i rischi legali legati al download di contenuti. ExpressVPN, NordVPN e Surfshark combinano sicurezza, prestazioni e prezzi competitivi
L'articolo Guida alle migliori VPN per Torrent proviene da Cyber Security 360.

#Cybersecurity360 è la testata del gruppo #Digital360 per la



Formazione: la chiave per la sicurezza informatica in azienda


@Informatica (Italy e non Italy 😁)
La formazione sulla sicurezza informatica per i dipendenti può convertirsi in una leva strategica, fornendo gli strumenti necessari per ridurre al minimo minacce, le violazioni e relativi impatti sull’azienda. Ecco come prevenire o mitigare i danni sia all'azienda che ai propri

razzospaziale reshared this.



xAI di Elon Musk firmerà il capitolo sulla sicurezza del Codice sull’AI generativa dell’UE

L'articolo proviene da #Euractiv Italia ed è stato ricondiviso sulla comunità Lemmy @Intelligenza Artificiale
xAI, l’azienda di intelligenza artificiale di Elon Musk, ha annunciato che firmerà il capitolo sulla sicurezza del Codice di condotta dell’UE



Lucia Goracci: “Illuminare chi rischia davvero”


@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/08/lucia-g…
“ Grazie per la solidarietà, ma illuminate chi rischia davvero, date voce alle cinquanta donne che attendono ancora la restituzione del corpo del palestinese ucciso da quei coloni che girano armati e che non vogliono che si dia voce agli



Guida alle migliori VPN per Torrent

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Una VPN per i Torrent protegge la privacy e riduce i rischi legali legati al download di contenuti. ExpressVPN, NordVPN e Surfshark combinano sicurezza, prestazioni e prezzi competitivi
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in reply to Cybersecurity & cyberwarfare

Stupendo articolo sulle migliori vpn.

Una israeliana, Express vpn

una olandese (e quindi dentro dell'alleanza 9 eyes), surfshark

e una accettabile (nord) ma con prezzi non molto lontani da altri competitor con standard di privacy simili.

Nemmeno una menzione a mullvad o proton. Ma poi ti rendi conto che tutte e tre le "ottime" vpn ti rimandano ad un link referral e ti fa capire quanto di informazione obiettiva e quanto di pubblicità c'è nell'articolo.



a volte mi chiedo... ma trump lo sa che i dazi li pagano gli importatori usa, le aziende usa, i consumatori usa? che si è auto-multato? tipo iva praticamente... un'imposta sui consumi. ha messo l'IVA negli usa. un genio praticamente.



DIY MP3 Player Inspired By The iPod


These days, the personal MP3 player has been largely replaced by the the smartphone. However, [Justinas Petkauskas] still appreciates the iPod for its tactility and portability, and wanted to bring that vibe back. Enter JPL.mp3

The build is based around the ESP32-S3 microcontroller. It’s hooked up with a PCM5102 DAC hooked up over I2S to provide quality audio, along with a micro SD card interface for music storage, and a small IPS LCD. The best feature, though? The mechanical click-wheel which provides a very tactile way to scroll and interact with the user interface. Everything is assembled into a neat 3D printed case, with a custom four-layer PCB lacing all the electronics together.

On the software side, [Justinas] cooked up some custom software for organizing music on the device using a SQLite database. As he primarily listens to classical music, the software features fields for composer/piece and conductor, orchestra, or performer.

[Justinas] calls the final build “chunky, but nevertheless functional” and notes it is “vaguely reminiscent of classic iPods.” We can definitely see the fun in building your own personalized version of a much-enjoyed commercial product, for sure. Meanwhile, if you’re cooking up your own similar hardware, we’d certainly love to hear about it.


hackaday.com/2025/08/01/diy-mp…



Lovense scrive a Red Hot Cyber. Il CEO manda dei chiarimenti sulle vulnerabilità sicurezza


In relazione al nostro precedente articolo relativo ai bug di sicurezza rilevati sui dispositivi Lovesense (azienda leader leader nel settore dei dispositivi tecnologici per l’intimità), l’azienda ha rilasciato a Red Hot Cyber una dichiarazione ufficiale.

Il comunicato risponde alle recenti preoccupazioni sollevate dalla stampa sui bug di sicurezza rilevati nei suoi prodotti.

Dan Liu, CEO di Lovense, ha voluto rassicurare clienti e partner sull’impegno costante per la tutela della privacy e della sicurezza degli utenti attraverso un comunicato stampa che condividiamo con i nostri lettori.

Le vulnerabilità individuate


Un ricercatore di sicurezza, tramite una piattaforma di bug bounty cui Lovense partecipa dal 2018, ha identificato due specifiche vulnerabilità:

  1. Esposizione di indirizzi email: un bug che poteva potenzialmente esporre gli indirizzi email associati agli account Lovense attraverso specifiche attività di rete.
  2. Rischio di takeover degli account: una vulnerabilità che avrebbe potuto consentire l’accesso non autorizzato agli account tramite indirizzi email, senza necessità di password.

Importante sottolineare che queste vulnerabilità sono state scoperte in condizioni controllate e non tramite attività dannose. Di seguito viene riportato il comunicato di Lovesense nella versione integrale fornito a Red Hot Cyber.
Statement Regarding Recent Lovense Security Vulnerabilities

Statement from the CEO of Lovense

At Lovense, maintaining the trust of our customers and partners is our highest priority. We are aware of the recent report regarding security vulnerabilities disclosed by a security researcher. We want to provide clarity on the situation and outline the steps we have taken to address these concerns.

Summary of the Issue

The security researcher identified two vulnerabilities in our systems:

1. Email Address Exposure: A bug that could potentially expose email addresses associated with Lovense accounts through specific network activity.
2. Account Takeover Risk: A vulnerability that may allow unauthorized access to accounts using email addresses without requiring passwords. These vulnerabilities were discovered under controlled conditions by the researcher, who is part of a bug bounty platform we joined in 2018, and not through malicious activity.

We want to reassure our customers that:
• All identified vulnerabilities have been fully addressed.
• As of today, there is no evidence suggesting that any user data, including email addresses or account information, has been compromised or misused.

Actions Taken

• The email address exposure vulnerability has been fully resolved, and updates have been deployed to all users. Users must upgrade to the latest version to properly access all functions that may be affected by this
vulnerability. While those who do not upgrade will not face security risks, certain features will become unavailable.
• The account takeover vulnerability has been fixed following verification by our team.
• In our commitment to privacy and security, we submitted these fixes to the bug bounty platform for further independent testing to ensure the robustness of our solutions. This is standard practice to safeguard user
privacy and security.

Response to Timeframe for Fixes

To illustrate our approach, consider Lovense as a complex machine, where each component must function harmoniously for overall safety and reliability. When a faulty gear is identified, we conduct immediate repairs while evaluating the entire system to ensure all parts work together seamlessly.

Although vulnerabilities relate to email addresses, the conditions triggering those are distinct, which requires tailored solutions and thorough testing. We adopted a dual-track strategy of emergency response and long-term optimization.

The originally scheduled long term 14-month system reconstruction plan was completed significantly ahead of schedule due to the team's dedicated efforts and increased resource allocation. Reducing this comprehensive project to a simple "fixable in two days" is not only misleading but also overlooks the immense work put forth by our team.

Ensuring user safety has always been our core mission, a commitment reflected in our decision to join the HackerOne program in 2018. We are proud to be one of the earliest sex toy companies to have joined this initiative, demonstrating our dedication to user safety. We value the insights provided in the vulnerability disclosure report and appreciate the researcher’s proactive approach. However, we must clarify that any accusations of neglect regarding user safety are unfounded.

Commitment to Data Security

We regret any concern this report may have caused and remain steadfast in protecting user privacy and security. To prevent similar issues in the future, we are:

• Conducting a comprehensive review of our security practices to proactively identify and resolve potential vulnerabilities.
• Strengthening collaboration with external security researchers and platforms to enhance detection and response times.
• Proactively communicating with users about security updates to maintain transparency and trust. We will also be rolling out a statement to users about these vulnerabilities.

In response to the numerous erroneous reports online, our legal team is investigating the possibility of legal action. Thank you for your understanding and continued trust in Lovense.

Kind Regards,
Dan Liu
CEO of Lovense

Interventi e sicurezza degli utenti


Lovense ha già risolto entrambe le problematiche. In particolare:

  • La vulnerabilità relativa all’esposizione degli indirizzi email è stata corretta con un aggiornamento distribuito a tutti gli utenti. Per continuare a utilizzare tutte le funzionalità, è necessario aggiornare il dispositivo all’ultima versione software. Chi non aggiorna non corre rischi di sicurezza, ma alcune funzioni potrebbero non essere disponibili.
  • Il problema di takeover degli account è stato sistemato dopo verifica del team interno.

Le soluzioni implementate sono state sottoposte a ulteriori test indipendenti tramite la piattaforma bug bounty, a garanzia della robustezza delle correzioni.

Tempistiche e processo di risoluzione


Il CEO Liu spiega che Lovense ha adottato un approccio dual-track: interventi urgenti per mitigare subito i rischi e una revisione di lungo termine per ottimizzare il sistema. Il piano di ricostruzione del sistema, previsto originariamente in 14 mesi, è stato completato in anticipo grazie a risorse dedicate.

Lovense evidenzia che semplificare il lavoro a una “riparazione in due giorni” è fuorviante e non riflette il lavoro complesso svolto dal team.

Impegno costante e futuro


Lovense si dichiara orgogliosa di essere tra le prime aziende di sex tech ad aver aderito al programma HackerOne, dimostrando un impegno storico verso la sicurezza degli utenti. L’azienda è impegnata a:

  • Rivedere in modo completo le pratiche di sicurezza per prevenire future vulnerabilità.
  • Rafforzare la collaborazione con ricercatori esterni e piattaforme di bug bounty.
  • Comunicare in modo trasparente con gli utenti riguardo agli aggiornamenti di sicurezza.

Lovense ha inoltre annunciato che intende intraprendere azioni legali contro le numerose segnalazioni errate e fuorvianti apparse online.

Conclusioni


Il CEO Dan Liu conclude chiedendo comprensione e fiducia da parte degli utenti, riaffermando che la sicurezza e la privacy restano la priorità assoluta di Lovense. Concludiamo evidenziando che anche i migliori programmi di sicurezza informatica possono presentare vulnerabilità; tuttavia, l’implementazione di un programma di bug bounty testimonia l’impegno dell’azienda verso la community hacker e una costante dedizione alla sicurezza dei propri prodotti e clienti.

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Luci e ombre sulle vendite di Apple in Cina

L'articolo proviene da #StartMag e viene ricondiviso sulla comunità Lemmy @Informatica (Italy e non Italy 😁)
Dopo sette trimestri consecutivi di calo, le vendite di Apple in Cina hanno ripreso a crescere: merito dei computer Mac, ma anche dei contributi pubblici.startmag.it/innovazione/apple-…



Lo standard IEC 62443-4-2 per la cyber security industriale: le linee guida 2025


@Informatica (Italy e non Italy 😁)
Lo standard IEC 62443-4-2 ha l'obiettivo di garantire la "safety" dell'impianto industriale, insieme alla confidenzialità, disponibilità e integrità dei dati che vengono utilizzati nello stesso. Con il grande vantaggio di mitigare anche i rischi legati



Dal comandante al CISO: il pensiero analitico come metodo di comando nella cyber security


@Informatica (Italy e non Italy 😁)
Il pensiero analitico trasforma le norme in azione concreta e difesa reale: senza, la compliance a GDPR, NIS 2, AI Act resterebbe astratta. Come un comandante guida le sue truppe, analizzando scenari complessi, così CISO,



La nuova determinazione ACN del 31 luglio 2025: cosa cambia davvero per i soggetti NIS


@Informatica (Italy e non Italy 😁)
Il 31 luglio 2025, nel giorno di chiusura della finestra per l’aggiornamento annuale, l’ACN ha pubblicato una nuova determinazione che sostituisce quella con cui i soggetti NIS si sono appena confrontati per la loro conformità. Ma non è



#Noi avvia il progetto Management Antimafia


@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/08/noi-avv…
Firmato un protocollo tra #Noi e l’amministratore giudiziario Angelo Enrico Oliva: i giovani del progetto Management Antimafia, in collaborazione con la Uil, saranno reclutati per la gestione dei beni confiscati alla criminalità organizzata.



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ACEA S.p.A.: Data Breach


@Informatica (Italy e non Italy 😁)
Il 31 luglio 2025 è stato pubblicato il data breach ai danni della nota azienda ACEA S.p.A. da parte del gruppo World Leaks. I dati pubblicati sono molti e ammonterebbero […]
L'articolo ACEA S.p.A.: Data Breach proviene da Edoardo Limone.

L'articolo proviene dal blog dell'esperto di edoardolimone.com/2025/08/01/a…




Ai Act: cosa cambia dal 2 agosto

L'articolo proviene da #StartMag e viene ricondiviso sulla comunità Lemmy @Informatica (Italy e non Italy 😁)
Il 2 agosto entreranno in vigore due nuove disposizioni sull'Ai Act. L'Italia, però, è già in ritardo. L'intervento dell'avv. Olindo Genovese dello Studio legale Daverio&Florio.

startmag.it/innovazione/ai-act…

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McDonald’s Scam! 10.000 persone attirate da Instagram e Facebook con una falsa promo


Nel contesto della proliferazione di truffe online, la Romania ha assistito a una truffa particolarmente su larga scala mascherata da promozione di McDonald’s. Più di 10.000 persone sono state attirate in una truffa che inizialmente si presentava come un’offerta allettante: un hamburger, patatine fritte e bibite per soli 10 lei, l’equivalente di circa due dollari.

Su Instagram e Facebook, i truffatori hanno lanciato una serie di annunci pubblicitari per conto di un marchio inesistente, McDelight România. Con il pretesto di partecipare a una “tripla promozione”, agli utenti è stato chiesto di compilare un breve sondaggio e di partecipare a un semplice gioco. A tutti è stata promessa la possibilità di vincere un premio e, sorprendentemente, tutti hanno vinto.

A questo punto, le potenziali vittime si sono sentite come se avessero fatto jackpot, come confermato da immagini in stile McDonald’s e da recensioni apparentemente autentiche da parte dei “clienti”.

Il passo successivo era compilare un modulo con i dati personali, inclusa una carta di credito, presumibilmente per pagare una cifra simbolica. Tuttavia, le condizioni, scritte in caratteri minuscoli, nascondevano la vera essenza della truffa: un abbonamento con addebito automatico di 63,42 euro ogni due settimane. Questa somma iniziò a essere addebitata regolarmente sulle carte delle vittime, e il pranzo da due dollari pubblicizzato è rimasto presto un’illusione irrealizzabile.

Gli specialisti di Bitdefender hanno rivelato i dettagli del piano, sottolineando che la campagna fraudolenta è iniziata il 17 luglio e continua a guadagnare terreno. Secondo i loro dati, ci sono almeno sei varianti di tali annunci in rotazione su Meta e il piano stesso si è già diffuso oltre la Romania: azioni simili sono state registrate in Ungheria e nei Paesi Bassi.

La piattaforma fasulla non solo sfrutta elementi visivi che ispirano fiducia, ma gioca anche attivamente sui sentimenti di urgenza e scarsità, creando l’illusione di un’offerta limitata. Tali tattiche la rendono particolarmente pericolosa sui social media, dove l’attenzione degli utenti è discontinua e il comportamento è spesso impulsivo.

Bitdefender sottolinea: nessuna vera azienda addebiterà più di 60 euro ogni 14 giorni in cambio di un hamburger gratuito. Qualsiasi “promozione” con pagamento anticipato richiede una valutazione critica. Si consiglia agli utenti di non inserire i dati di pagamento su siti sospetti, di studiare attentamente i termini e le condizioni e di segnalare annunci fraudolenti al supporto di Meta. Se cadete in una trappola, contattate immediatamente la vostra banca per annullare gli addebiti non autorizzati.

L’incidente evidenzia ancora una volta quanto facilmente una pubblicità visivamente accurata possa trasformarsi in un costoso inganno, soprattutto se le clausole scritte in piccolo non vengono lette in tempo.

Ed inoltre evidenza quanto sia facile avviare una campagna di Advertising a nome di una grande azienda, superando le difese informatiche gestite dalle intelligenze artificiali, in questo caso di Meta.

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Analisi della Campagna di Attacco con il Trojan Silver Fox che imita Google Translate


Secondo quanto riportato dal Knownsec 404 Advanced Threat Intelligence Team, di recente è stata osservata un’intensa attività di attacco legata al trojan Silver Fox, che imita strumenti diffusi come Google Translate. Questi attacchi, risalenti al 2024, prevedono che, al clic dell’utente su qualsiasi punto della pagina, compaia un messaggio relativo a una versione obsoleta di Flash, seguito da un reindirizzamento verso una pagina di download predisposta dagli aggressori.

Se l’utente scarica ed esegue il file, il sistema viene compromesso attraverso l’esecuzione di payload successivi.

Negli ultimi anni, diversi gruppi di hacker hanno distribuito il trojan Silver Fox utilizzando varie tecniche: dalla falsificazione di pagine di download di strumenti comuni, all’ottimizzazione SEO, fino alla creazione di copie di siti di istituzioni nazionali. Queste strategie hanno contribuito a compromettere sempre più l’ambiente di download dell’internet cinese.

Il gruppo Silver Fox è attivo almeno dal 2022, diffondendo i trojan tramite canali come e-mail, siti di phishing e software di messaggistica istantanea. In seguito alla diffusione del codice sorgente di trojan per il controllo remoto, come Winos 4.0, questa gang si è trasformata da singola organizzazione in una vera e propria famiglia di malware, riprogettata anche da altri gruppi criminali e persino da organizzazioni APT.

Un’analisi tecnica ha permesso di individuare diversi siti web di phishing usati per distribuire Silver Fox, tra cui copie fasulle di Google Translate, di un convertitore di valuta e persino del sito ufficiale di download di WPS. In questi siti, gli aggressori hanno inserito script di reindirizzamento direttamente nel codice sorgente, così da portare le vittime su pagine dannose.

Tra i pacchetti di installazione dannosi scoperti ci sono file MSI ed EXE che rilasciano il trojan Winos. Nel caso dei file MSI, l’esecuzione carica il file aicustact.dll per lanciare ulteriori componenti, mentre update.bat avvia sia il programma legittimo che il payload malevolo. Successivamente, javaw.exe scrive Microsoftdata.exe nel registro per garantirne la persistenza. Quest’ultimo, scritto in Golang, legge ed esegue un file Xps.dtd, che contiene shellcode destinato a caricare un modulo PE chiamato RexRat4.0.3, la cui componente centrale rimane winos.

Il trojan winos, che appartiene alla famiglia Silver Fox, dispone di numerose funzioni: può catturare schermate, registrare ciò che viene digitato sulla tastiera e ottenere dati dagli appunti. Oltre a questi, sono stati scoperti ulteriori programmi contraffatti usati per diffondere il malware, come pacchetti fake di Easy Translation, Youdao Translate, browser Bit e Letsvpn.

Negli ultimi anni, Silver Fox si è evoluto in un malware modulare e basato su strumenti, utilizzato e modificato anche da gruppi APT come Golden Eye Dog. Gli aggressori puntano soprattutto a migliorare le tecniche anti-rilevamento, come l’offuscamento del codice o la falsificazione delle firme, per rendere più efficace la diffusione. Questo aumenta i rischi per gli utenti che scaricano software da fonti non ufficiali, inducendoli con pop-up o siti clone.

Gli esperti, hanno riportato che Silver Fox rappresenta una seria minaccia per la sicurezza informatica in Cina. Per difendersi, si consiglia di mantenere alta l’attenzione su link, allegati e pacchetti provenienti da fonti sconosciute, scaricare software solo da siti ufficiali o app store affidabili e aggiornare costantemente sistemi operativi e antivirus. Solo così è possibile ridurre concretamente il rischio di infezioni.

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Attacco ransomware al Consorzio di Bonifica Adige Po. Una interessante Strategia di Comunicazione


A fine giugno una nota compare sul sito web istituzionale del Consorzio di Bonifica Adige Po: Non passano che pochi giorni -il 3 luglio, per l’esattezza- perché sia pubblicata una nuova news che avvisa di un attacco ransomware subito dall’Ente, di cui però è degno di nota lo stile comunicativo adottato.

Viviamo in un’epoca in cui anche le infrastrutture più tradizionali devono affrontare sfide digitali. Nei giorni scorsi, i nostri sistemi informatici amministrativi e gestionali hanno subito un attacco esterno.” – inizia la nota – “Vogliamo dirlo in modo chiaro e senza ambiguità: questo evento non ha mai messo a rischio la nostra operatività sul campo ed il presidio del territorio. Abbiamo reagito subito attuando i protocolli di emergenza, collaborando con esperti di sicurezza informatica.

Ma il vero “tocco di classe” sta qui, nel ribaltare comunicativamente una situazione di crisi in una opportunità: “Per noi questa non è solo una crisi da gestire. È un’occasione per dimostrare il nostro impegno alla trasparenza e alla responsabilità sociale.

L’attacco è stato successivamente rivendicato, in data 10 luglio 2025, dalla ransomware gang Qilin attraverso il loro DLS, pubblicando a testimonianza dell’esfiltrazione dei dati alcuni documenti contenenti informazioni riservate e dati personali. Al momento non risultano note né date di scadenza del conto alla rovescia prima della pubblicazione integrale né la quantità dei dati esfiltrati dai sistemi dell’Ente colpito.

Tuttavia, un comunicato del Consorzio di Bonifica di pochi giorni dopo, il 7 luglio 2025, comunica agli utenti il progressivo ritorno all’operatività.

Mentre scriviamo, in data 31 luglio 2025, l’Ente ha pubblicato un nuovo comunicato destinato agli interessati, che conferma sia la rivendicazione della gang cybercriminale Qilin che la pubblicazione di qualche documento. Nella comunicazione vengono forniti alcuni dettagli e consigli agli utenti interessati in merito ai possibili rischi conseguenti all’attacco.

Anche in quest’ultima comunicazione lo stile ricalca l’approccio iniziale, attraverso un approccio orientato al rassicurare l’utenza e mantenere la fiducia nell’Istituzione: “Questa vicenda è per noi molto seria e rappresenta un attacco non solo al Consorzio, ma alla comunità che serviamo. Per questo motivo ci impegniamo a continuare a comunicare in modo trasparente e puntuale sull’evoluzione della situazione, garantendo il massimo sforzo per ridurre ogni possibile impatto sugli interessati e rafforzare la sicurezza informatica dei nostri sistemi. il Consorzio, se lo riterrà opportuno, metterà a disposizione un canale di contatto dedicato. Difendere il territorio oggi significa anche affrontare con responsabilità e competenza le sfide digitali. E noi siamo pronti a farlo.

Come o già evidenziato, trovo questo approccio comunicativo interessante e degno di nota, perché assolutamente non scontato quando parliamo di Enti pubblici.

Ci sarà anche modo di capire come reagirà il Garante della Privacy, se e quando ci sarà il provvedimento conseguente, ma sicuramente l’adozione di uno stile comunicativo chiaro aiuta nel far comprendere la situazione agli interessati e, potenzialmente, mitigare eventuali sanzioni.

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