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The Confessions of Samuel Pepys by Guy de la Bédoyère review – journal of a predator

Newly decoded extracts expose the celebrated 17th-century diarist and naval administrator as a rapacious abuser

By Kathryn Hughes

theguardian.com/books/2025/aug…

Samuel Pepys at PG:
gutenberg.org/ebooks/author/11…

#Books #literature

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Francis Bacon’s Essays explore the darker side of human nature. 400 years on, they still instruct and unnerve

By Matthew Sharpe

theconversation.com/francis-ba…

Francis Bacon at PG:
gutenberg.org/ebooks/author/29…

#Books #Literature

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Per hacker e pirati con almeno cinquant'anni sulle spalle, che hanno visto (e magari hanno ancora la videocassetta) Decoder. E per i giovani che vogliono scoprire qualcosa di quella fantastica stagione
coldspring.bandcamp.com/album/…

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This French Physician’s Career Could Be Defined by the Word ‘Ectoplasm’

by Joe Schwarcz PhD

Charles Richet wrote plays and poetry, published articles on hypnosis, anorexia nervosa, the body’s thermoregulation, psychology, pacifism and paranormal phenomena.

mcgill.ca/oss/article/history-…

#books #medicine

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Jane Austen was a satirist – why isn’t she treated like one?

By Adam J Smith

Although many women writers were critiquing society in the 18th century, hardly any of them were considered satirists.

theconversation.com/jane-auste…

Jane Austen at PG
gutenberg.org/ebooks/author/68

#books #literature

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video completo della presentazione di “senza riparo”, di guido mazzoni, alla libreria panisperna


youtu.be/IpzifmoLT7I?si=Pt3MPk…

Roma, Libreria Panisperna, 10 luglio 2025. Incontro a cura di centroscritture.it

Con l’autore, Gilda Policastro, Antonio Francesco Perozzi, Emanuele Franceschetti. Coordina Valerio Massaroni.

Il libro: laterza.it/scheda-libro/?isbn=…

#AntonioFrancescoPerozzi #CentroScritture #EmanueleFranceschetti #GildaPolicastro #GuidoMazzoni #LibreriaPanisperna #SenzaRiparo #ValerioMassaroni

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Major Excavation at Tower of London Reveals Medieval Burials and Chapel History

"The most significant archaeological excavation at the Tower of London in a generation has uncovered up to 50 human remains, rare medieval grave goods, and previously unknown Tudor-era structures—shedding remarkable new light on the site’s long and complex history."

medievalists.net/2025/07/excav…

Books about the Tower of London at PG

gutenberg.org/ebooks/search/?q…

#archaeology #britishhistory #history

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un’intervista a ofer cassif


fonte: facebook.com/share/p/16BMLtiVj…

Leggete l’intervista a Ofer Cassif, comunista Israeliano membro dell’opposizione alla Knesset. L’intervista è pubblicata su il Fatto Quotidiano, altro che Grossman (Ludovica Candiani)

Ofer è un deputato comunista israeliano, l’unico di religione ebraica tra i cinque parlamentari della lista Hadash-Taal, nata dall’alleanza di due partiti arabi di sinistra. Cassif è stato appena sospeso dalla Knesset, il Parlamento israeliano, per la terza volta dal 7 ottobre 2023, perché denuncia regolarmente il genocidio in corso a Gaza, la pulizia etnica in Cisgiordania e l’apatia della società israeliana di fronte ai crimini commessi.

Clothilde Mraffko: “Il presidente francese Emmanuel Macron ha promesso di riconoscere lo Stato di Palestina durante l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite a settembre. Come valuta questo annuncio e come è stato accolto in Israele?”

Ofer Cassif: “Ovviamente, per quanto mi riguarda, lo apprezzo. Ma basta parole, è il momento di agire! Bisogna riconoscere lo Stato di Palestina ora, senza più rimandare! Il governo israeliano, e purtroppo gran parte dei leader dell’opposizione, contesta la decisione di Macron affermando che in questo modo Parigi premia il terrorismo. Ma non c’è da stupirsi, i criminali accusano gli altri di perseguitarli e di mentire… Per quanto riguarda l’opinione pubblica israeliana, non ci sono state reazioni particolari perché Macron ha già tenuto in passato dichiarazioni simili, che quindi non hanno più alcun effetto. Ora bisogna agire!”

CM: “Gli abitanti di Gaza non sono né morti né vivi, sono cadaveri ambulanti”, ha dichiarato Philippe Lazzarini, il commissario generale dell’agenzia delle Nazioni Unite per i profughi palestinesi (UNRWA). Israele, che ha parzialmente levato il blocco all’ingresso degli aiuti a Gaza, imposto dal 2 marzo scorso, ha di fatto ridotto l’enclave palestinese alla fame. Come reagisce l’opinione pubblica israeliana?”

OC: “Purtroppo sembra che la maggioranza degli israeliani sia indifferente o neghi la realtà. Tanti sostengono che la crisi alimentare, se c’è, è una conseguenza della guerra e che quindi è colpa dei palestinesi o, più precisamente, di Hamas. Alcuni addirittura se ne rallegrano. E se altri si indignano, la maggioranza è semplicemente indifferente. A mio avviso, la responsabilità è dei politici. In primo luogo del governo, del primo ministro Benjamin Netanyahu e della sua coalizione, ma anche di una parte dell’opposizione che ha incitato all’odio contro i palestinesi e giustifica le atrocità commesse da Israele. Su 120 deputati, 52 sono all’opposizione, ma solo in cinque ci siamo opposti, e sin dall’inizio, sia ai massacri commessi da Hamas che a quelli perpetrati da Israele dal 7 ottobre. Finalmente il partito islamista Ra’am si è unito alla nostra condanna. Alcuni mesi fa, anche i laburisti hanno cominciato ad esprimersi su Gaza. Ma loro non parlano né di crimini di guerra né di genocidio. Parlano di “pregiudizi” causati a civili innocenti di Gaza. Il resto dell’opposizione, 38 deputati, chiede la liberazione degli ostaggi, ma in generale sostiene l’azione del governo. Quindi, in pratica, non c’è opposizione.”

CM: “Lei è stato sospeso più volte dal Parlamento per aver denunciato il genocidio a Gaza…”

OC: “La prima volta nell’ottobre 2023 per 45 giorni perché in un’intervista avevo affermato che il governo israeliano aveva utilizzato il massacro di Hamas come pretesto per giustificare l’attuazione del piano “decisivo” presentato nel 2017 da Bezalel Smotrich. Un piano genocida che si basa su tre principi: Israele deve annettere i territori palestinesi occupati senza accordare i diritti fondamentali ai palestinesi, instaurando, per definizione, un regime di apartheid; i palestinesi che si opporranno al piano saranno espulsi dalla loro terra natale; quelli che resisteranno al nuovo regime di apartheid saranno uccisi. All’inizio del 2024 hanno tentato di destituirmi, perché avevo firmato una petizione a sostegno della denuncia del Sudafrica dinanzi alla Corte internazionale di giustizia. Servivano 90 voti, ne sono stati raccolti 86. Sono stato poi sospeso per sei mesi dal comitato etico del Parlamento e ora sarò nuovamente sospeso per due mesi, da ottobre a dicembre, perché ho denunciato i crimini in una lettera alla Corte penale internazionale dell’Aia.”

CM: “Ogni settimana ci sono manifestazioni per chiedere il rilascio degli ostaggi, in particolare a Tel Aviv. Quale è la posizioni di questi oppositori?”

OC: “Loro dicono che è una “guerra”, dal mio punto di vista invece è un genocidio. Una guerra implica una sorta di simmetria, che in questo caso non c’è. La maggior parte dei manifestanti chiede la fine della guerra per portare in salvo gli ostaggi e evitare che muoiano altri soldati. La maggior parte non fa neanche riferimento ai palestinesi. Eppure qualche cambiamento c’è stato. Quelli che parlano delle sofferenze dei palestinesi sono sempre più numerosi. Non sono abbastanza ed in ogni caso è troppo tardi. Ma sempre più persone stanno cominciando a capire che non si può separare il destino degli ostaggi e dei soldati israeliani da quello dei palestinesi di Gaza. La situazione è così drammatica che non si può ignorare. I media sono in gran parte responsabili. A parte il quotidiano Haaretz, in pochi parlano di ciò che sta accadendo a Gaza e non si vedono immagini.
CM: “Alcuni sostengono che Israele sia “l’unica democrazia del Medio Oriente”. Come descriverebbe il sistema politico del suo Paese?”

OC: “Dal mio punto di vista, Israele non è mai stata una democrazia. È una “etnocrazia”, perché costruita sulla supremazia etnica degli ebrei. Per decenni la supremazia è stata essenzialmente politica, ma negli ultimi anni, in particolare sotto Netanyahu, si è trasformata in supremazia razziale. D’altra parte, Israele non è mai stata neanche una vera dittatura. Ha un sistema non democratico con alcuni elementi democratici. E questi ultimi vengono progressivamente distrutti da questo governo. Dal 1967 Israele controlla, domina e governa milioni di palestinesi che non hanno alcun diritto politico, civile e sociale. Assomiglia più ad una tirannia che a una democrazia. È un’impostura, il classico esempio di colonialismo e dominio razziale.”

CM: “In che modo il genocidio e la politica del governo israeliano influenzano la società? Qual è il prezzo da pagare per chi, come lei, si oppone?”

OC: “Il 19 luglio io e il deputato Ayman Odeh, il nostro capolista, siamo stati quasi linciati durante una manifestazione. Oltre al genocidio a Gaza e alla pulizia etnica in Cisgiordania, esiste un vero e proprio fascismo violento all’interno dello stesso Stato di Israele, che include la legittimazione e la normalizzazione della violenza omicida contro i dissidenti, in particolare gli arabi. Ricevo minacce quotidianamente, soprattutto sui social. Sono stato aggredito mentre ero dal parrucchiere tre anni fa, e un’altra volta mentre facevo la spesa. Sono disposto a pagare questo prezzo perché la mia lotta è fondamentale. Al di là delle mie convinzioni socialiste, delle mie credenze umanistiche e del mio impegno per la democrazia, ho l’impressione che i miei antenati ebrei mi stiano chiamando dalle loro tombe chiedendomi di combattere contro il razzismo e il genocidio. Nella mia famiglia, in molti sono stati uccisi dai nazisti. Questo mi ha reso molto sensibile alle discriminazioni razziali e alle persecuzioni. Sul breve termine sono molto pessimista: anche quando questi crimini cesseranno – e un giorno cesseranno – ci saranno profonde ripercussioni sulla società israeliana. Il tasso di suicidi tra i soldati che hanno prestato servizio a Gaza per esempio è terribilmente alto. Devono essere puniti per i crimini che hanno commesso, ma il carnefice è a volte anche vittima. Alcuni soldati hanno visto cose atroci laggiù. Forse ne hanno anche fatte. Ne escono come minimo psicologicamente distrutti. Tra il 14 e il 21 luglio sono stati registrati quattro casi di suicidio. Sul lungo termine, invece, sono ottimista, perché credo che sempre più persone finiranno per ascoltarci. Le ferite della società cominceranno a cicatrizzare, ma ci vorrà molto tempo. La società israeliana ha bisogno di guarire. Ma per poter guarire l’occupazione deve finire e il popolo palestinese deve essere liberato. E questo accadrà, è inevitabile. Quando il genocidio a Gaza sarà finito, penso che anche la comunità internazionale e i governi che hanno sostenuto Israele dovranno fare i conti con la propria coscienza.”

*

Traduzione Luana De Micco

#bambini #children #colonialism #Gaza #genocide #genocidio #IDF #IlFattoQuotidiano #intervista #invasion #IOF #israelcriminalstate #israelestatocriminale #israelterroriststate #izrahell #KnessetHadashTaal #LuanaDeMicco #LudovicaCandiani #massacri #OferCassif #Palestina #Palestine #sionismo #sionisti #starvingcivilians #starvingpeople #warcrimes #zionism

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tre operazioni fascistissime del governo


1 e 2

In un solo giorno, il Governo Meloni ha impugnato due leggi regionali. Due leggi diverse, ma con lo stesso obiettivo: difendere i diritti. E per questo, inaccettabili agli occhi della destra.

La Toscana aveva approvato una norma che premia, nei bandi pubblici, le aziende che pagano almeno 9 euro lordi all’ora.

La Sicilia, una delle regioni dove è più difficile abortire (con l’81,5% di medici obiettori e intere strutture con il 100%), aveva deciso una cosa semplice: assumere nei concorsi pubblici medici non obiettori.

Ma il Governo le ha impugnate entrambe.

Perché in Italia puoi pagare un lavoratore 3 euro l’ora.

Puoi costringerlo a turni infiniti, appalti al massimo ribasso, contratti spezzettati.

Puoi costringere una donna ad attraversare tre province per abortire, a trovare ospedali senza medici non obiettori, a dover supplicare il permesso per un diritto.

Ma l’unica cosa che non puoi fare, secondo Giorgia Meloni, è provare a cambiare le cose.

Perché se una Regione decide di premiare le aziende che danno stipendi dignitosi, come ha fatto la Toscana, il Governo impugna la legge.

Perché se una Regione decide di garantire l’aborto assumendo solo medici non obiettori, come ha provato a fare la Sicilia, il Governo blocca tutto.

Non difendono la Costituzione. Difendono un’idea di società dove i diritti si elemosinano.

È una guerra contro la dignità, contro la libertà. E la stanno combattendo ogni santo giorno.

Non hanno limiti alla barbarie.

da facebook.com/share/19KMpgGUqF/

*

3

Alessandro Zan:

Con il disegno di legge sulla disforia di genere, il Governo Meloni si spinge oltre ogni limite: vuole schedare i minori che intraprendono un percorso di affermazione di genere consegnando dati ultrasensibili all’Agenzia Italiana del Farmaco.

E’ un atto gravissimo, un attacco politico e idoleologico contro le persone trans che alimenta stigma e discriminazione. Il diritto all’identità di genere è un diritto fondamentale riconosciuto dalla Corte Costituzionale dal 2015 e ribadito anche recentemente da due sentenze della Corte dei giustizia dell’Unione Europea.

Le persone trans non smetteranno di esistere solo perché il Governo renderà più difficile il loro percorso di transizione. Contrasteremo con tutte le nostre forze questa violenza istituzionale: questo disegno di legge va ritirato immediatamente.

da facebook.com/share/p/19rW51aAr…

#aborto #fascismo #governo #lavoro #LGBTQ #paga #pagaMinima #salario #salarioMinimo

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a ciccio! ma chíttese! adesso faccio una legge che se donald truzzo vuole passare per Monteverde naa strada dov'abbito je mollo 15mila carcinculo

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distruzione delle condizioni di vita: un’analisi sanitaria del genocidio di gaza


youtu.be/TLSIiIgoL6I?si=i7Debe…

Alberto Barbieri di Medici per i Diritti Umani, organizzazione umanitaria indipendente e senza fini di lucro, presenta il rapporto
DISTRUZIONE DELLE CONDIZIONI DI VITA: UN’ANALISI SANITARIA DEL GENOCIDIO DI GAZA
(destructions of conditions of life: a health analysis of the Gaza genocide)
di PHRI – Physicians for Human Rights Israel

tuttascena1.wordpress.com/2025… (intervista a cura di Federico Raponi)

IL RAPPORTO SI PUÒ SCARICARE (in italiano e in inglese) QUI: https://mediciperidirittiumani.org/unanalisi-sanitaria-del-genocidio-di-gaza/

#Gaza #genocide #genocidio #Palestine #Palestina #warcrimes #sionismo #zionism #starvingpeople #starvingcivilians #iof #idf #colonialism #sionisti #izrahell #israelterroriststate #invasion #israelcriminalstate #israelestatocriminale #children #bambini #massacri #deportazione #concentramento #famearmadiguerra

#AlbertoBarbieri #bambini #children #colonialism #concentramento #deportazione #famearmadiguerra #FedericoRaponi #Gaza #genocide #genocidio #IDF #invasion #IOF #israelcriminalstate #israelestatocriminale #israelterroriststate #izrahell #massacri #MediciPerIDirittiUmani #Palestina #Palestine #PHRI #PHRIPhysiciansForHumanRightsIsrael #PhysiciansForHumanRightsIsrael #sionismo #sionisti #starvingcivilians #starvingpeople #warcrimes #zionism

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8 agosto, milano: no allo sfratto del leoncavallo


Venerdì 8 agosto ore 19
Circolo Anarchico Ponte della Ghisolfa
Viale Monza 255
Milano

#cinema #circoloAnarchicoPonteDellaGhisolfa #csLeoncavallo #film #Leoncavallo #proiezione

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schieratevi, poeti


poeti, schieratevi! voi siete MACULATI o INGINOCCHIATI? non fate gli gnorri.

aspè, c’è una terza categoria, giusto, la più importante: gli INFUOCATI.

fonte: Davide Brullo qui: facebook.com/share/p/1Gmfm56b4…

#PoesiaPoesiaPoesiaPoesia

#Crocetti #DavideBrullo #EternitàInPoesia #infuocati #inginocchiati #maculati #poesia #PoesiaEterna #poesiaPoesia #PoesiaPoesiaPoesiaPoesiaPoesia #PoesiaPoesiaPoesiaPoesia #video

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The Enduring Legacy of Suetonius, Rome’s Most Controversial Biographer

"The imperial biographer Suetonius is an important source for the lives of the Caesars, but how reliable are his accounts based on gossip and sensationalism?"

thecollector.com/suetonius-rom…

Suetonius at PG

gutenberg.org/ebooks/author/20…

#books #literature #romanhistory #history

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in reply to Project Gutenberg

So he was the NY Post Page 6 writer of his day, the TMZ "reporter".

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With A Boat And Some Help, You Can Read Moby Dick In A Day

'All my means are sane, my motive and my object mad'

By Riley MacLeod

aftermath.site/moby-dick-marat…

Moby Dick at PG:
gutenberg.org/ebooks/2701

#Books #Literature

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Decoding the Iconic Cover of ‘The Great Gatsby’

What does Spanish artist Francis Cugat's 'Celestial Eyes' tell us about the American classic?

By Katie White

news.artnet.com/art-world/deco…

The Great Gatsby at PG:
gutenberg.org/ebooks/64317

#Books #literature

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in reply to Project Gutenberg

Having High School flashbacks. Being an adult is better, but this is still a cool book.
in reply to Project Gutenberg

Isn’t that the most amazing, satisfying (in that it makes me jangle inside) cover?

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La seconda strada della vita: il nuovo Urania di Nancy Kress – ossessioni e contaminazioni by francesco mazzetta
ossessionicontaminazioni.com/2…

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ma è vero che h_mas accoglie un piano di disarmo?


ma è vera questa cosa?

facebook.com/share/p/16vx9ZEpK…

il passaggio sarebbe dunque dal colonialismo militare israeliano a quello economico della "World Bank"? i soldati del genocidio si ritirerebbero da Gaza? siamo sicuri?? e i coloni dalla Cisgiordania??? e poi, se capisco bene... quello palestinese dovrebbe essere l'unico stato al mondo a non avere nemmeno una cerbottana. no? e dovrebbe stare allegro e sereno e fidarsi di un confinante genocida che gli ha mutilato 100mila persone e uccise tra le 60mila e le oltre 300mila? e poi dovrebbe affidare il governo ai collaborazionisti di israele?

scusate lo scetticismo. forse sbaglio io. mi sforzo di capire. la notizia è fondata?

in generale, che ne pensate?

___

#Gaza #genocide #genocidio #Palestine #Palestina #warcrimes #sionismo #zionism #starvingpeople #starvingcivilians #iof #idf #colonialism #sionisti #izrahell #israelterroriststate #invasion #israelcriminalstate #israelestatocriminale #children #bambini #massacri #deportazione #concentramento #famearmadiguerra

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in reply to emama 🦉

per ora non so cosa pensare, tranne che non credo Israele accetti e Hamas lo sa. Forse è solo una mossa buona a livello internazionale
in reply to emama 🦉

@emama 🦉 Non so se si tratta dello stesso articolo che avevo visto io un paio di giorni fa in rete, se si tratta di quello avevo letto che addirittura si parlava di una ricostruzione di Gaza messa in mano alla banca mondiale, quindi sostanzialmente di un passaggio dal colonialismo militare a quello economico


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aggiornamenti dal genocidio, 4 ago. 2025


dormono insieme per vivere o morire insieme
facebook.com/share/1CjuEfBRta/

Gustavo Petro, presidente della Colombia, sul piano distruttivo del nord super-ricco ai danni del sud, esemplato/testato su Gaza
threads.com/@bekimimeroski/pos…

Soumaila Diawara, in risposta a Liliana Segre
facebook.com/share/p/1JsAUEvVq…

Yuli Novak: il nostro paese sta commettendo un genocidio
slowforward.net/2025/08/03/yul…

Eliana Riva: israele scagiona sé stesso + aggiornamenti dal genocidio (il manifesto, 3 ago. 2025)
facebook.com/share/1BjQsSxDez/

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yuli novak: il nostro paese sta commettendo un genocidio


Yuli Novak, 30 luglio 2025

Dirigo un importante gruppo israeliano per i diritti umani. La mia generazione è cresciuta chiedendosi come la gente comune potesse tollerare un’atrocità. In un grottesco colpo di scena, la domanda è tornata a noi.

La domanda continua a tormentarmi: è davvero così? Stiamo forse vivendo un Genocidio?
Fuori da Israele, milioni di persone conoscono già la risposta. Ma molti di noi qui non possono, o non vogliono, dirla ad alta voce. Forse perché la verità minaccia di distruggere tutto ciò in cui credevamo su chi siamo e chi volevamo essere. Nominarla significa ammettere che il futuro richiederà una resa dei conti, non solo con i nostri leader, ma anche con noi stessi. Ma il prezzo da pagare per rifiutarsi di vedere è ancora più alto.
Per gli israeliani della mia generazione, la parola “Genocidio” avrebbe dovuto rimanere un incubo proveniente da un altro pianeta. Una parola legata alle fotografie dei nostri nonni e ai fantasmi dei ghetti europei, non ai nostri quartieri. Eravamo noi a chiederci, da lontano, degli altri: come poteva la gente comune andare avanti con la propria vita mentre accadeva una cosa del genere? Come hanno potuto permettere che accadesse? Cosa avrei fatto io al loro posto?
In un grottesco colpo di scena della storia, quella domanda ora torna a noi.
Per quasi due anni, abbiamo sentito funzionari israeliani, politici e generali, dire ad alta voce cosa intendono fare: affamare, radere al suolo e Cancellare Gaza. “Li elimineremo”. “La renderemo inabitabile”. “Tagliamo cibo, acqua, elettricità”. Non erano solo parole altisonanti; erano il Piano. E poi, l’esercito israeliano lo ha messo in atto. Secondo la definizione dei manuali, questo è Genocidio: il deliberato attacco a una popolazione non per ciò che è come individuo, ma perché appartiene a un gruppo, un attacco progettato per distruggere il gruppo stesso.
Ci raccontavamo altre storie per sopravvivere all’orrore, storie che tenevano a bada il senso di colpa e il dolore. Ci convincevamo che ogni bambino a Gaza fosse Hamas, ogni appartamento un covo terroristico. Diventavamo, senza accorgercene, quelle “persone comuni” che continuano a vivere la loro vita mentre “tutto” accade.
Ricordo ancora la prima volta che la realtà si è spalancata davanti a me. Due mesi dopo quella che ancora chiamavo una “guerra”, tre dei miei colleghi di B’Tselem, attivisti palestinesi per i diritti umani con cui avevamo lavorato per anni, erano rimasti intrappolati a Gaza con le loro famiglie. Mi raccontavano di parenti sepolti sotto le macerie, di non essere in grado di proteggere i propri figli, della paura paralizzante.
Negli sforzi frenetici per tirarli fuori da Gaza, ho imparato qualcosa che mi è rimasto impresso nella mente: in quel momento, un palestinese vivo a Gaza poteva essere “riscattato” per circa 20.000 Shekel (5.000 euro). I bambini costavano meno. La vita valutata in contanti, pro capite. Non si trattava di statistiche astratte; si trattava di persone che conoscevo. Ed è stato allora che ho capito: le regole erano cambiate.
Da allora, il surreale è diventato normale. Città ridotte in cenere. Interi quartieri rasi al suolo. Famiglie sfollate, poi di nuovo sfollate. Decine di migliaia di persone uccise. Fame di Massa pianificata, con camion di aiuti respinti o bombardati. Genitori che danno da mangiare foraggio ai figli, alcuni dei quali muoiono aspettando la farina. Altri vengono fucilati, civili disarmati, uccisi a colpi d’arma da fuoco per essersi avvicinati ai convogli di cibo.
Il Genocidio non avviene senza la Partecipazione di Massa: una popolazione che lo sostiene, lo consente o distoglie lo sguardo. Questo fa parte della sua tragedia. Quasi nessuna nazione che ha commesso un Genocidio ha capito, in tempo reale, cosa stava facendo. La storia è sempre la stessa: autodifesa, inevitabilità, i bersagli se l’erano cercata da soli.
In Israele, la narrazione prevalente insiste sul fatto che tutto sia iniziato il 7 Ottobre, un trauma nazionale concentrato che ha suscitato, in molti israeliani, un profondo senso di minaccia esistenziale.
Ma il 7 Ottobre, pur essendo un catalizzatore, non è stato sufficiente da solo. Il Genocidio richiede condizioni: decenni di Apartheid e Occupazione, di separazione e Disumanizzazione, di politiche progettate per recidere la nostra capacità di empatia. Gaza, isolata dal mondo, è diventata l’apice di questa architettura. La sua gente è diventata astrazione, ostaggi perpetui nella nostra immaginazione, soggetti da bombardare ogni pochi anni, da uccidere a centinaia o migliaia, senza alcuna responsabilità. Sapevamo che più di 2 milioni di persone vivevano sotto assedio. Sapevamo di Hamas. Sapevamo dei tunnel. Col senno di poi, sapevamo tutto. Eppure, in qualche modo, eravamo incapaci di comprendere che alcuni di loro avrebbero potuto trovare un modo per evadere.
Quello che è successo il 7 Ottobre non è stato solo un fallimento militare. È stato un crollo del nostro immaginario sociale: l’illusione di poter racchiudere tutta la violenza e la disperazione dietro una recinzione e vivere in pace dalla nostra parte. Questa rottura è avvenuta sotto il governo di estrema destra più radicale della storia di Israele, una coalizione i cui ministri fantasticano apertamente sulla Cancellazione di Gaza. E così, nell’ottobre 2023, tutte le stelle del nostro incubo più oscuro si sono allineate.
Questa settimana, B’Tselem ha pubblicato un rapporto, “Il Nostro Genocidio”, redatto congiuntamente da ricercatori palestinesi ed ebrei-israeliani. È diviso in due parti. La prima documenta come viene perpetrato questo Genocidio: Uccisioni di Massa, distruzione delle condizioni di vita, collasso sociale e Fame orchestrata, il tutto alimentato dall’incitamento dei dirigenti israeliani e amplificato dai media. La seconda parte del rapporto ripercorre il percorso che ha portato a questo: decenni di disuguaglianza sistemica, governo militare e politiche di separazione che hanno normalizzato l’immobilismo palestinese.
Per affrontare il genocidio, dobbiamo prima comprenderlo. E per farlo, noi, ebrei-israeliani e palestinesi, abbiamo dovuto guardare la realtà insieme, attraverso la prospettiva degli esseri umani che vivono su questa terra. Il nostro obbligo morale e umano è quello di amplificare le voci delle vittime. La nostra responsabilità politica e storica è anche quella di rivolgere lo sguardo ai colpevoli e di testimoniare, in tempo reale, come una società si trasforma in una società capace di commettere un Genocidio.
Riconoscere questa verità non è facile. Anche per noi, persone che abbiamo trascorso anni a documentare la violenza di stato contro i palestinesi, la mente resiste. Rifiuta i fatti come veleno, cerca di sputarli fuori. Ma il veleno è qui. Inonda i corpi di coloro che vivono tra il fiume e il mare, palestinesi e israeliani allo stesso modo, di paura e di una perdita insondabile.
Lo Stato israeliano sta commettendo un Genocidio.
E una volta accettato questo, la domanda che ci siamo posti per tutta la vita si ripresenta con urgenza: cosa avrei fatto io, allora, su quell’altro pianeta?
Ma la risposta non è retorica. È ora. Siamo noi. E c’è una sola risposta giusta:
Dobbiamo fare tutto ciò che è in nostro potere per fermarlo.


*
Yuli Novak dirige B’Tselem, il Centro d’Informazione Israeliano per i Diritti Umani nei Territori Occupati.

Traduzione e sintesi: La Zona Grigia, post all’indirizzo facebook.com/100066712961629/p…

Fonte:
theguardian.com/commentisfree/…

*
#Gaza #genocide #genocidio #Palestine #Palestina #warcrimes #sionismo #zionism #starvingpeople #starvingcivilians #iof #idf #colonialism #sionisti #izrahell #israelterroriststate #invasion #israelcriminalstate #israelestatocriminale #children #bambini #massacri #deportazione #concentramento

#BTselem #bambini #CentroDInformazioneIsraelianoPerIDirittiUmaniNeiTerritoriOccupati #children #colonialism #concentramento #deportazione #Gaza #genocide #genocidio #IDF #invasion #IOF #israelcriminalstate #israelestatocriminale #israelterroriststate #izrahell #LaZonaGrigia #massacri #Palestina #Palestine #sionismo #sionisti #starvingcivilians #starvingpeople #warcrimes #YuliNovak #zionism


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Le due Diane.
Romanzo attribuito a Alessandro Dumas padre, ma in realtà scritto dal suo amico e collaboratore Paul Meurice. Si può scaricare gratis, in pdf, da:

liberliber.it/autori/autori-d/…

@cultura

#UnoLibri #libri #letteratura #public_domain #cosediscuola #cultura


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Strings Attached: Helen Haiman Joseph’s A Book of Marionettes (1920)

publicdomainreview.org/collect…

"A Book of Marionettes" at PG:

gutenberg.org/ebooks/66391

Dryad and Two Fauns from the book

#marionette #books

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[r] _ mariangela guatteri legge da “figurina enigmistica”, 2012


youtube.com/embed/M4zqQ6yPUq8?…

Mariangela Guatteri legge da Figurina enigmistica, testo scritto tra il 2011 e il 2012 (inedito poi pubblicato nella collana SYN).

Verona, Libreria Bocù, sabato 28 Aprile 2012
[nell’ambito del progetto “Letteratura Necessaria – Esistenze e resistenze”, Azione n. 12]

#collanaSyn #EdizioniIkonaLíber #lettura #LibreriaBocù #MariangelaGuatteri #reading #scritturaDiRicerca #scrittureDiRicerca #SYN_ScrittureDiRicerca #Verona #video

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Why is a cowboy writer from Ohio venerated in a small Aussie beach town? The incredible story of Zane Grey

The dentist-turned bestselling author had a caravan park named after him after making a killer shark movie in 1930s Australia. A swashbuckling new biography unspools the unlikely tale

By Beejay Silcox

theguardian.com/books/2025/jul…

Zane Grey at PG:
gutenberg.org/ebooks/author/21…

#Books #Literature

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in reply to Project Gutenberg

Thanks for recognizing Zane Grey. He invented modern outdoor writing and lived a life as an author that people can only dream about

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The Lost Mushroom Masterpiece Unearthed in a Dusty Drawer

How an obscure woman mycologist left her mark on fungi.

by Atlas Obscura (from the archives)

atlasobscura.com/articles/the-…

The NYSM Collections house over 200 of Banning’s original watercolors, including 175 from the bound manuscript “The Fungi of Maryland.” In 1890, Banning gifted her entire known work to her mentor in mycology, the New York State Botanist Charles Peck.

web.archive.org/web/2025032608…

#mycology

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chiariamo una cosa: non è che i sionisti devono “difendersi” dalla parola genocidio. il genocidio è un fatto.

Chiariamo una cosa: non è che i sionisti devono “difendersi” dalla parola genocidio. Il genocidio è un fatto. Non si scappa. Quello che il mondo chiede (e la legge internazionale impone) loro è di smetterla di attuarlo.
Piantatela di perdere tempo con la parola che vi definisce e semmai impegnatevi a cessare le azioni che la rendono pertinente.


Smettete di bombardare ambulanze, famiglie, tende e carri, di fare cecchinaggio su donne e bambini, bruciare persone, lanciare droni, sganciare ordigni che disintegrano quartieri interi; fate entrare gli aiuti e non attraverso la GHF, disarmate i coloni in Cisgiordania, smettete di rubare terreni e case, incendiare raccolti, tagliare olivi, distruggere scuole, chiese, moschee, ospedali, ambulanze, depositi di medicinali, tende, condomini, archivi, biblioteche, smettetela di arare e rendere impraticabili le strade, di separare la Cisgiordania in mille checkpoint, parificate i diritti di percorrenza delle arterie stradali tra ebrei e arabi, piantatela col vostro apartheid di merda, col vostro razzismo teocratico o laico che sia, rilasciate i 10mila prigionieri anzi ostaggi che state detenendo spesso senza imputazione né difesa legale né assistenza medica, e che torturate e stuprate e uccidete regolarmente, in alcuni casi senza restituirne i corpi o facendolo dopo averne espiantato gli organi.

Sanzionate politici, militari, giornalisti, opinionisti, intervistatori, direttori di reti tv e radio, influencer, associazioni e altre entità che incitano da sempre all’annichilimento fisico totale di tutti i Palestinesi, donne e bambini in primis. Ah, una nota: le 100mila tonnellate di esplosivi sganciati sulla Striscia tra ottobre 2023 e maggio 2025 sono un numero sensibile, ora è forse il caso di chiudere il rubinetto della morte.

Fate entrare i giornalisti stranieri e basta ammazzare quelli palestinesi. Basta bombardare e osteggiare ONU e UNHCR, anche. Ridate elettricità, internet stabile, carburante, cibo e acqua a Gaza. Lasciate che si ricostruiscano quei reparti ospedalieri da voi disintegrati che si occupano di cure anticancro, dialisi, neonatologia. Fate entrare le sacche di sangue, i vaccini, il latte per i neonati e gli antidolorifici. Rilasciate i medici detenuti (sperando siano ancora vivi). Ritirate carri armati, droni e altre macchine di guerra. Ripristinate il diritto di balneazione e pesca. Evitate di far esplodere le barche e mitragliare i pescatori.

Tenete giù le mani dal giacimento di gas naturale che appartiene ai Gazawi. Parificate i diritti civili reali tra arabi ed ebrei in israele. Consentite agli esiliati da oltre 70 anni di tornare alle loro case. Smantellate le colonie, prese col sangue o con l’inganno giuridico sia a Gerusalemme che in Cisgiordania. Ritiratevi da Gaza. Riconoscete lo Stato di Palestina e favorite lo stabilirsi lì di 147 sedi diplomatiche estere. Lasciate che si ripristini un archivio di Stato palestinese (anche se non si sa con quali documenti, visto che avete distrutto tutto).

Restituite i territori rubati nel 1967.


#Gaza #genocide #genocidio #Palestine #Palestina #warcrimes #sionismo #zionism #starvingpeople #starvingcivilians #iof #idf #colonialism #sionisti #izrahell #israelterroriststate #invasion #israelcriminalstate #israelestatocriminale #children #bambini #massacri #deportazione #concentramento

*

aggiungo ora, 3 agosto, ore 20:40, un aggiornamento dall’account instagram di Hossam Shbat: instagram.com/p/DM5wtL2oMAi/

martyrs and wounded in the massacre near the Zikim crossing in northern Gaza_ 3 aug 2025

Dozens of martyrs and wounded were crammed into a single ambulance as emergency crews struggled to respond to the massacre near the Zikim crossing in northern Gaza. The victims had gone to the al-Sudaniyya area in search of aid when Israeli forces opened fire. With too few ambulances and no proper medical infrastructure left, paramedics were forced to stack bodies and injured civilians together just to evacuate them. The scene reflects the collapse of Gaza’s rescue capabilities under siege and fire.

بسبب نقص الإمكانيات وسيارات الإسعاف، اضطر المسعفون إلى تكديس عشرات الشهداء والجرحى في سيارة إسعاف واحدة أثناء إنقاذ المصابين في منطقة السودانية شمال غزة. الضحايا كانوا قد توجهوا إلى هناك في محاولة للحصول على مساعدات من معبر زيكيم، قبل أن تفتح قوات الاحتلال النار عليهم. ومع تدمير البنية الصحية بالكامل، لم يجد المسعفون خيارًا سوى تحميل الشهداء والجرحى فوق بعضهم البعض لإخلائهم. مشهد يُجسد انهيار القدرة على الإنقاذ في غزة المحاصرة والمستهدفة.

#bambini #children #colonialism #concentramento #deportazione #Gaza #genocide #genocidio #IDF #invasion #IOF #israelcriminalstate #israelestatocriminale #israelterroriststate #izrahell #massacri #Palestina #Palestine #sionismo #sionisti #starvingcivilians #starvingpeople #warcrimes #zionism

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Alcide al bivio.
"Festa teatrale" di Pietro Metastasio, composta alla corte di Vienna nel 1760. Si può scaricare gratis, in pdf, da:

liberliber.it/autori/autori-m/…

@cultura

#UnoLibri #libri #letteratura #public_domain #cosediscuola #cultura


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The world is getting hotter – this is what it is doing to our brains

"As heatwaves become more intense with climate change, scientists are racing to understand how extreme heat changes the way our brains work."

by Theres Lüthi

bbc.com/future/article/2025073…

#science #climatechange

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yuli novak: il nostro paese sta commettendo un genocidio


Yuli Novak, 30 luglio 2025

Dirigo un importante gruppo israeliano per i diritti umani. La mia generazione è cresciuta chiedendosi come la gente comune potesse tollerare un’atrocità. In un grottesco colpo di scena, la domanda è tornata a noi.

La domanda continua a tormentarmi: è davvero così? Stiamo forse vivendo un Genocidio?
Fuori da Israele, milioni di persone conoscono già la risposta. Ma molti di noi qui non possono, o non vogliono, dirla ad alta voce. Forse perché la verità minaccia di distruggere tutto ciò in cui credevamo su chi siamo e chi volevamo essere. Nominarla significa ammettere che il futuro richiederà una resa dei conti, non solo con i nostri leader, ma anche con noi stessi. Ma il prezzo da pagare per rifiutarsi di vedere è ancora più alto.
Per gli israeliani della mia generazione, la parola “Genocidio” avrebbe dovuto rimanere un incubo proveniente da un altro pianeta. Una parola legata alle fotografie dei nostri nonni e ai fantasmi dei ghetti europei, non ai nostri quartieri. Eravamo noi a chiederci, da lontano, degli altri: come poteva la gente comune andare avanti con la propria vita mentre accadeva una cosa del genere? Come hanno potuto permettere che accadesse? Cosa avrei fatto io al loro posto?
In un grottesco colpo di scena della storia, quella domanda ora torna a noi.
Per quasi due anni, abbiamo sentito funzionari israeliani, politici e generali, dire ad alta voce cosa intendono fare: affamare, radere al suolo e Cancellare Gaza. “Li elimineremo”. “La renderemo inabitabile”. “Tagliamo cibo, acqua, elettricità”. Non erano solo parole altisonanti; erano il Piano. E poi, l’esercito israeliano lo ha messo in atto. Secondo la definizione dei manuali, questo è Genocidio: il deliberato attacco a una popolazione non per ciò che è come individuo, ma perché appartiene a un gruppo, un attacco progettato per distruggere il gruppo stesso.
Ci raccontavamo altre storie per sopravvivere all’orrore, storie che tenevano a bada il senso di colpa e il dolore. Ci convincevamo che ogni bambino a Gaza fosse Hamas, ogni appartamento un covo terroristico. Diventavamo, senza accorgercene, quelle “persone comuni” che continuano a vivere la loro vita mentre “tutto” accade.
Ricordo ancora la prima volta che la realtà si è spalancata davanti a me. Due mesi dopo quella che ancora chiamavo una “guerra”, tre dei miei colleghi di B’Tselem, attivisti palestinesi per i diritti umani con cui avevamo lavorato per anni, erano rimasti intrappolati a Gaza con le loro famiglie. Mi raccontavano di parenti sepolti sotto le macerie, di non essere in grado di proteggere i propri figli, della paura paralizzante.
Negli sforzi frenetici per tirarli fuori da Gaza, ho imparato qualcosa che mi è rimasto impresso nella mente: in quel momento, un palestinese vivo a Gaza poteva essere “riscattato” per circa 20.000 Shekel (5.000 euro). I bambini costavano meno. La vita valutata in contanti, pro capite. Non si trattava di statistiche astratte; si trattava di persone che conoscevo. Ed è stato allora che ho capito: le regole erano cambiate.
Da allora, il surreale è diventato normale. Città ridotte in cenere. Interi quartieri rasi al suolo. Famiglie sfollate, poi di nuovo sfollate. Decine di migliaia di persone uccise. Fame di Massa pianificata, con camion di aiuti respinti o bombardati. Genitori che danno da mangiare foraggio ai figli, alcuni dei quali muoiono aspettando la farina. Altri vengono fucilati, civili disarmati, uccisi a colpi d’arma da fuoco per essersi avvicinati ai convogli di cibo.
Il Genocidio non avviene senza la Partecipazione di Massa: una popolazione che lo sostiene, lo consente o distoglie lo sguardo. Questo fa parte della sua tragedia. Quasi nessuna nazione che ha commesso un Genocidio ha capito, in tempo reale, cosa stava facendo. La storia è sempre la stessa: autodifesa, inevitabilità, i bersagli se l’erano cercata da soli.
In Israele, la narrazione prevalente insiste sul fatto che tutto sia iniziato il 7 Ottobre, un trauma nazionale concentrato che ha suscitato, in molti israeliani, un profondo senso di minaccia esistenziale.
Ma il 7 Ottobre, pur essendo un catalizzatore, non è stato sufficiente da solo. Il Genocidio richiede condizioni: decenni di Apartheid e Occupazione, di separazione e Disumanizzazione, di politiche progettate per recidere la nostra capacità di empatia. Gaza, isolata dal mondo, è diventata l’apice di questa architettura. La sua gente è diventata astrazione, ostaggi perpetui nella nostra immaginazione, soggetti da bombardare ogni pochi anni, da uccidere a centinaia o migliaia, senza alcuna responsabilità. Sapevamo che più di 2 milioni di persone vivevano sotto assedio. Sapevamo di Hamas. Sapevamo dei tunnel. Col senno di poi, sapevamo tutto. Eppure, in qualche modo, eravamo incapaci di comprendere che alcuni di loro avrebbero potuto trovare un modo per evadere.
Quello che è successo il 7 Ottobre non è stato solo un fallimento militare. È stato un crollo del nostro immaginario sociale: l’illusione di poter racchiudere tutta la violenza e la disperazione dietro una recinzione e vivere in pace dalla nostra parte. Questa rottura è avvenuta sotto il governo di estrema destra più radicale della storia di Israele, una coalizione i cui ministri fantasticano apertamente sulla Cancellazione di Gaza. E così, nell’ottobre 2023, tutte le stelle del nostro incubo più oscuro si sono allineate.
Questa settimana, B’Tselem ha pubblicato un rapporto, “Il Nostro Genocidio”, redatto congiuntamente da ricercatori palestinesi ed ebrei-israeliani. È diviso in due parti. La prima documenta come viene perpetrato questo Genocidio: Uccisioni di Massa, distruzione delle condizioni di vita, collasso sociale e Fame orchestrata, il tutto alimentato dall’incitamento dei dirigenti israeliani e amplificato dai media. La seconda parte del rapporto ripercorre il percorso che ha portato a questo: decenni di disuguaglianza sistemica, governo militare e politiche di separazione che hanno normalizzato l’immobilismo palestinese.
Per affrontare il genocidio, dobbiamo prima comprenderlo. E per farlo, noi, ebrei-israeliani e palestinesi, abbiamo dovuto guardare la realtà insieme, attraverso la prospettiva degli esseri umani che vivono su questa terra. Il nostro obbligo morale e umano è quello di amplificare le voci delle vittime. La nostra responsabilità politica e storica è anche quella di rivolgere lo sguardo ai colpevoli e di testimoniare, in tempo reale, come una società si trasforma in una società capace di commettere un Genocidio.
Riconoscere questa verità non è facile. Anche per noi, persone che abbiamo trascorso anni a documentare la violenza di stato contro i palestinesi, la mente resiste. Rifiuta i fatti come veleno, cerca di sputarli fuori. Ma il veleno è qui. Inonda i corpi di coloro che vivono tra il fiume e il mare, palestinesi e israeliani allo stesso modo, di paura e di una perdita insondabile.
Lo Stato israeliano sta commettendo un Genocidio.
E una volta accettato questo, la domanda che ci siamo posti per tutta la vita si ripresenta con urgenza: cosa avrei fatto io, allora, su quell’altro pianeta?
Ma la risposta non è retorica. È ora. Siamo noi. E c’è una sola risposta giusta:
Dobbiamo fare tutto ciò che è in nostro potere per fermarlo.


*
Yuli Novak dirige B’Tselem, il Centro d’Informazione Israeliano per i Diritti Umani nei Territori Occupati.

Traduzione e sintesi: La Zona Grigia, post all’indirizzo facebook.com/100066712961629/p…

Fonte:
theguardian.com/commentisfree/…

*
#Gaza #genocide #genocidio #Palestine #Palestina #warcrimes #sionismo #zionism #starvingpeople #starvingcivilians #iof #idf #colonialism #sionisti #izrahell #israelterroriststate #invasion #israelcriminalstate #israelestatocriminale #children #bambini #massacri #deportazione #concentramento

#BTselem #bambini #CentroDInformazioneIsraelianoPerIDirittiUmaniNeiTerritoriOccupati #children #colonialism #concentramento #deportazione #Gaza #genocide #genocidio #IDF #invasion #IOF #israelcriminalstate #israelestatocriminale #israelterroriststate #izrahell #LaZonaGrigia #massacri #Palestina #Palestine #sionismo #sionisti #starvingcivilians #starvingpeople #warcrimes #YuliNovak #zionism

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Nietzsche vs. Schopenhauer’s Views on Life, Suffering, and the Will

Is suffering something that hinders us, or helps us along? Schopenhauer looks for a way out, while Nietzsche insists we make good use of it.

by Viktoriya Sus

thecollector.com/nietzsche-vs-…

Schopenhauer and Nietzsche at PG:
gutenberg.org/ebooks/author/36…
gutenberg.org/ebooks/author/77…

#Books #Philosophy

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Watching the World in a Dark Room
The Early Modern Camera Obscura

By Julie Park

Centuries before photography froze the world into neat frames, scientists, poets, and artists streamed transient images into dark interior spaces with the help of a camera obscura.

publicdomainreview.org/essay/t…

Books about Photography at PG:
gutenberg.org/ebooks/subject/1…

#camera_obscura #photography #optics

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in reply to Project Gutenberg

The camera obscura is the same device credited with helping Vermeer create his masterpieces. Of course, there is much more to mastery, such as composition and rendition.


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lorenzo guadagnucci racconta (e riflette sulle conseguenze del)la notte alla diaz, genova 2001


youtu.be/xRQT6JYby5E?si=4b9w4Z…

“Alla Diaz ci hanno massacrati, è stata una sospensione della democrazia”.
Il giornalista Lorenzo Guadagnucci racconta la notte del G8 di Genova del 2001 e la “macelleria messicana” della Scuola Diaz. La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha condannato l’Italia per le violazioni dei diritti umani durante l’irruzione della polizia e stabilito che le azioni delle forze dell’ordine hanno costituito tortura e trattamenti inumani e degradanti.

#2001 #Diaz #fascismo #fattiDiGenova #G8 #Genova #LorenzoGuadagnucci #neofascismo #polizia #ScuolaDiaz

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The freedom to read is essential to our democracy. It is continuously under attack. Private groups and public authorities in various parts of the country are working to remove or limit access to reading materials, to censor content in schools, to label "controversial" views, to distribute lists of "objectionable" books or authors, and to purge libraries.

ala.org/advocacy/intfreedom/fr…

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in reply to Project Gutenberg

The billionaires funding restrictions on access to knowledge:

Bradley, Koch, Coors, Scaife Mellon, Seid, Uihlein

desmog.com/2024/10/25/project-…

desmog.com/2024/08/14/project-…

They fund book bans, public education erosion, defunding universities, school board radicalization, internet restrictions, social media censorship, media overconsolidation, and public corruption in the courts.

cnn.com/2023/09/22/politics/cl…

newyorker.com/magazine/2010/08…

theguardian.com/commentisfree/…

desmog.com/2018/12/04/spiked-l…

in reply to Project Gutenberg

such is bullspit, perpetuated by the current occupants of the White House and their cult cronies "Republicans", who are not representative of the traditional GOP. Soon he shall mess up and be vulnerable to a successful #impeachment and removal from office.

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fabrizio mugnaini: un’annotazione su “maniera nera” (2015)


grazie a Fabrizio per il suo lusinghiero pezzo dedicato a Maniera nera, leggibile qui:
facebook.com/100009071819205/p…

oppure qui o qui.

il libro:
ninoaragnoeditore.it/opera/man…

#manieranera #aragno #idomani #collanaidomani #versi #recensione

#Aragno #collanaidomani #FabrizioMugnaini #iDomani #idomani #ManieraNera #manieranera #poesia #recensione #versi

Questa voce è stata modificata (1 mese fa)

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L'amore negato.
Scrittrice siciliana morta ancora giovane di sclerosi multipla, Maria Messina scrisse diversi romanzi, questo l'ultimo, che si può scaricare gratis in pdf ed epub, o acquistare per 2 euro aiutando a coprire le spese per l'infrastruttura:

liberliber.it/autori/autori-m/…

@cultura

#UnoLibri #libri #letteratura #public_domain #cosediscuola #cultura


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Los Angeles’ 1936 ‘Bum Blockade’ Targeted American Migrants Fleeing Poverty and Drought During the Great Depression

"The two-month patrol stopped supposedly “suspicious” individuals from crossing into California from other states. But its execution was uneven, and the initiative proved controversial"

by Olatunji Osho-Williams

smithsonianmag.com/history/los…

#history #ushistory #migrants

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in reply to Project Gutenberg

california is looking to reintroduce it, in the hope the orange bum can be kept out.
in reply to Project Gutenberg

"Indigent aliens…scores of criminals and disease-carrying ne’er-do-wells".

Huh.


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la newsletter di ‘ahida’


logo ahidachi desidera ricevere la newsletter di ahida può comunicare il proprio indirizzo scrivendomi qui: slowforward.net/contact/

oppure inserire la propria mail direttamente nel form del sito stesso.

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maggiori informazioni sulla rivista online qui: slowforward.net/2025/06/09/ahi…

#ahida #ahidaonline #iscrizione #newsletter


‘ahida’ online: più informazioni


ahida

«… che quando non
si vede più

torna»

ahida è uno spazio comune dove si riconoscono delle intelligenze unite nella differenza.

La sua ricchezza è lo squilibrio delle esperienze di tali intelligenze.
Tutto quanto sapranno esprimere potrà quindi essere diluito, frantumato e ricomposto dal confronto soggettivo.

Progetto grafico: Andrea Wöhr e H.Peter Vogel
Webmaster progettazione sito: Jelena Hadzi-Nicolic
Segreteria redazionale: Alessia Pontoriero
Partecipazione redazionale: officinamultimediale
Coordinamento editoriale: Sergio Bianchi
Iconografia: Sergio Bianchi e Roberto Gelini

La rivista è strutturata in tre macroaree tematiche: «forme del dominio»; «nuovi calendari»; «remember».
Da ogni macroarea discendono dei «comparti» che ne sono le articolazioni.
Ogni «comparto» ha un proprio curatore che organizza attorno a sé una miniredazione della quale è responsabile. I comparti fin qui strutturati sono solo alcuni di quelli in progettazione. Una segreteria redazionale e un coordinamento editoriale garantiranno la programmazione delle pubblicazioni, che si prevedono almeno una al giorno dal lunedì al venerdì di ogni settimana.

La segreteria redazionale gestisce i «social» della rivista e la newsletter settimanale.

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Potete iscrivervi alla newsletter nell’apposito form del sito www.ahidaonline.com e
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#ahida #AlessiaPontoriero #AndreaWöhr #HPeterVogel #info #informazioni #JelenaHadziNicolic #officinamultimediale #RobertoGelini #SergioBianchi


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