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Domenica 22 giugno, solennità del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo, alle 17 il Papa celebrerà la Messa sul sagrato della basilica di San Giovanni in Laterano. Lo rende noto oggi l’Ufficio delle celebrazioni liturgiche pontificie.


Stefano Proietti, giornalista del Servizio per la promozione del sostegno economico alla Chiesa cattolica della Conferenza episcopale italiana, è il protagonista della diciottesima puntata di “In Ascolto”, il podcast dell’Associazione WebCattolici it…


“La Santa Sede vive in maniera del tutto peculiare la compresenza dei due poli, quello mariano e quello petrino. Ed è quello mariano che assicura la fecondità e la santità di quello petrino, con la sua maternità, dono di Cristo e dello Spirito”.


“Il modo migliore di servire la Santa Sede è cercare di essere santi, ciascuno di noi secondo il suo stato di vita e il compito che gli è stato affidato”.



“La fecondità della Chiesa è la stessa fecondità di Maria; e si realizza nell’esistenza dei suoi membri nella misura in cui essi rivivono, in piccolo, ciò che ha vissuto la Madre, cioè amano secondo l’amore di Gesù”.


Musiche, canti e colori hanno animato la celebrazione dedicata ai migranti, ieri nella Basilica del Santo a Padova, in occasione della Tredicina di Sant'Antonio.


Domenica 8 giugno, solennità di Pentescoste, è stata la “domenica dei cardinali” nella Basilica del Santo a Padova, con due graditissimi ritorni per le celebrazioni della Tredicina dedicata a Sant'Antonio di Padova: il card.


“Sperare è affermare la verità che rispetta la vita, dal suo concepimento alla sua fine; che rispetta la dignità di ogni persona, al di là del suo genere, del suo credo o della sua nazionalità; che rispetta usanze e culture particolari di ogni popolo…


“Viviamo in un mondo in corsa, dove il progresso può essere una grande risorsa ma anche un grande pericolo. Un mondo dove le opportunità derivanti dai mezzi di comunicazione sociale stanno plasmando nuove forme di vita socio-culturali”.


Dieci anni della «Laudato si’»: sfide e speranza


Foto aerea di un fiume tra la foresta
Durante il Giubileo del 2025 si celebrerà il decimo anniversario dell’Enciclica Laudato si’ di papa Francesco sulla cura della nostra casa comune. Per celebrare questo evento, la conferenza Ten Years of Laudato si’: Challenges and Hope esplorerà le prospettive future e ciò che è stato fatto per attuare la Laudato si’, esaminando alcune questioni specifiche come: l’educazione all’ecologia integrale, la giustizia sociale, le sfide ambientali, la transizione climatica e il futuro della teologia sotto la sfida dell’ecologia integrale.

L’evento si terrà dal pomeriggio di giovedì 12 giugno 2025 al mattino di sabato 14 giugno presso la Pontificia Università Gregoriana a Roma. La tre giorni di lavori è stata organizzata da Ateneo de Manila University; il Berkley Center for Religion, Peace and World Affairs della Georgetown University; l’Institut de Théologie de la Compagnie de Jésus; l’Integral Ecology Research Network (Laudato Si’ Research Institute, Campion Hall, University of Oxford); la Loyola University Chicago (School of Environmental Sustainability); la Pontificia Università Gregoriana (Laudato si’ Observatory of the Faculty of Social Sciences); la Pontificia Universidad Javeriana e in partnership con La Civiltà Cattolica e la Curia Generalizia dei Gesuiti.

Per partecipare all’evento è richiesta la registrazione gratuita da effettuarsi entro il 10 giugno 2025. Per maggiori informazioni: laudato-si.observatory@unigre.it.

Scarica il programma completo

Clicca qui per approfondire il tema con gli articoli pubblicati da La Civiltà Cattolica sull’Enciclica Laudato si’ di papa Francesco e sul tema.

La locandina dell’evento.

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Parresia e Teologia


P. Enrico Cattaneo, professore emerito della Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale, Sezione S. Luigi, di Napoli, e del Pontificio Istituto Orientale di Roma, è anche un valente collaboratore de La Civiltà Cattolica. La sua produzione scientifica e la sua attività di insegnamento nel corso di diversi decenni lo hanno reso uno dei più autorevoli studiosi di Patristica italiani, noto anche a livello internazionale. Ha scritto moltissimi articoli, pubblicati in numerose riviste, opere collettanee, atti di convegni, e le due pubblicazioni che presentiamo contengono raccolte di contributi selezionati dallo stesso A., resi così più accessibili.

Fra i suoi studi, molti riguardano i Padri greci. Ne è un esempio il volume che presentiamo su Atanasio d’Alessandria, che contiene 10 articoli diversi su questo famoso vescovo, tra i protagonisti del Concilio di Nicea (di cui quest’anno si celebra il 1700° anniversario) e delle controversie sull’arianesimo.

Mentre il primo libro esce per iniziativa dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Benevento, il secondo è il risultato di un’importante iniziativa editoriale della Facoltà di Napoli, dove p. Cattaneo ha insegnato per decenni. La professoressa Agnes Bastit-Kalinowska, il professore Dario Garribba e il gesuita p. Domenico Marafioti S.I., in occasione dei suoi 80 anni, hanno voluto promuovere questa raccolta di 20 articoli – scelti secondo le indicazioni dell’A. stesso –, a cui premettono un’ampia Introduzione. Diamo solo un’idea del ricco contenuto.

Gli scritti più specificamente patristici possono essere suddivisi in tre gruppi. Il primo è di attenta analisi dei primi testi cristiani, a cavallo tra i libri «canonici» del Nuovo Testamento e gli inizi del corpus patristico (Didaché, Lettera di Barnaba, Lettera di Clemente ai Corinzi, Lettere di Ignazio di Antiochia). Il secondo consta di tre articoli di notevole importanza teologica su Ireneo di Lione. Il terzo gruppo abbraccia studi su Origene e su autori del IV secolo: Atanasio, Basilio, Ambrogio, Agostino, Paolino di Nola; una serie di contributi che pongono prevalentemente l’accento sul cammino interiore e spirituale.

Un’ultima parte del volume ripropone quattro saggi teologici – «La Tradizione liturgica nel processo ricevere-trasmettere»; «Tradizione e Magistero»; «Tradizione e Scrittura»; «I ministeri nella prima Chiesa» – chesono il frutto dei molti anni di insegnamento svolto dall’A. sul trattato «Tradizione e Ispirazione», nell’ambito della Teologia fondamentale. P. Cattaneo non si è limitato ad analizzare e studiare i testi dei Padri, ma, seguendo l’esempio di altri grandi teologi moderni, si è confrontato con le problematiche del nostro tempo, in particolare con le tensioni emerse nel post-concilio. Così tratta di esegesi e dogma, dogma e storia, storia e teologia, della discussione sul Gesù storico e il Cristo della fede, del rapporto tra esegesi storico-critica ed esegesi dogmatica, dogma ed ermeneutica, Chiesa istituzione e Chiesa mistero. Quindi, lo studioso dei Padri non rimane confinato in un mondo lontano, ma può contribuire con competenza e rigore metodologico anche alle discussioni attuali sulla tradizione liturgica, sul sensus fidelium, di cui parla il Concilio nella Lumen gentium, sulla caratteristica «profetica» del Magistero ecc.

Diventato professore emerito, p. Cattaneo continua con passione e intensa «produttività» le sue ricerche e le sue pubblicazioni. Probabilmente vedremo altri volumi come questi e gliene saremo grati.

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Aprire le frontiere: dentro di noi, nelle nostre relazioni, tra i popoli. Nel mondo e anche nella Chiesa, perché “siamo davvero la Chiesa del Risorto e i discepoli della Pentecoste soltanto se tra di noi non ci sono né frontiere e né divisioni, se ne…



“In Italia e in altri Paesi si conclude in questi giorni l’anno scolastico. Desidero salutare tutti gli studenti e i professori, specialmente quelli che nei prossimi giorni faranno gli esami al termine del ciclo di studi”.


“Con la forza dello Spirito Santo ripartite rinnovati da questo vostro Giubileo. Andate e portate a tutti la speranza del Signore Gesù!”.


“Dove c’è l’amore non c’è spazio per i pregiudizi, per le distanze di sicurezza che ci allontanano dal prossimo, per la logica dell’esclusione che vediamo emergere purtroppo anche nei nazionalismi politici”.


“Siamo davvero la Chiesa del Risorto e i discepoli della Pentecoste soltanto se tra di noi non ci sono né frontiere e né divisioni, se nella Chiesa sappiamo dialogare e accoglierci reciprocamente integrando le nostre diversità, se come Chiesa diventi…



“Quando l’amore di Dio abita in noi, diventiamo capaci di aprirci ai fratelli, di vincere le nostre rigidità, di superare la paura nei confronti di chi è diverso, di educare le passioni che si agitano dentro di noi”.


“È triste osservare come in un mondo dove si moltiplicano le occasioni di socializzare, rischiamo di essere paradossalmente più soli, sempre connessi eppure incapaci di fare rete, sempre immersi nella folla restando però viaggiatori spaesati e solita…


“A Pentecoste le porte del cenacolo si aprono perché lo Spirito apre le frontiere”. Lo ha detto il Papa, che all’inizio dell’omelia della messa di Pentecoste presieduta in piazza San Pietro, in occasione del Giubileo dei movimenti, delle associazioni…


“Papa Leone XIV non ha cercato visibilità. Ha scelto la presenza discreta”. In un’intervista al Sir, padre Anselm Grün, monaco benedettino e autore spirituale di riferimento in Europa, riflette sui primi passi del nuovo Pontefice.


Leone XIV ha fatto il suo ingresso in piazza San Pietro quaranta minuti prima dell'orario previsto per l'inizio della messa di Pentecoste, in occasione del Giubileo dei movimenti, delle associazioni e delle nuove comunità.


Giubileo


In questo volume si parla del Giubileo al servizio della comunione ecclesiale, del suo rapporto con la cultura, della sua storia nella letteratura e nell’arte, del suo valore per il futuro. Tra i numerosi contributi, il cardinale José Tolentino de Mendonça sottolinea che «la forza del cristiano, e così la sua capacità di resistere al male nel mondo, nascono e si nutrono di questa speranza, una speranza sicura e solida, perché dipende dalla bontà e dalla forza di Gesù, buon pastore, che cammina avanti, guidando i passi delle sue pecore». Il cardinale Víctor Manuel Fernández ricorda che il Giubileo è «giubilo e gioia per chi può fare un pellegrinaggio a Roma e anche per chi si reca in pellegrinaggio in vari santuari o lo celebra nella propria terra, perché è la gioia di aver incontrato Gesù» (p. 51).

Un tema centrale è il rapporto tra il Giubileo e l’ebraismo. Il rabbino Gad Fernando Piperno riflette sull’anno sabbatico e sul Giubileo come espressione della sacralità nella tradizione ebraica. «Proprio il libro del Levitico include al suo interno tutte quelle regole che definiscono il popolo di Israele, nelle sue particolarità e nella sua qedushah» (p. 72), afferma, evidenziando come anche l’Esodo dimostri che le politiche sociali e la giustizia sono parte costitutiva della legge del Signore. Il cardinale Gianfranco Ravasi offre un percorso all’interno della Sacra Scrittura, partendo da una premessa filologica e biblica sull’Anno Santo, per poi soffermarsi su quattro temi fondamentali: «il riposo della terra, così come comandato dal libro del Levitico, la remissione dei debiti e la restituzione delle terre, la liberazione degli schiavi e il pellegrinaggio» (p. 83).

Una delle sezioni principali del volume è dedicata alla mariologia. Il cardinale Marcello Semeraro offre una lunga riflessione su Maria, Madre della speranza, a partire da quanto affermato dal Concilio Vaticano II nella Lumen gentium, n. 58: «Maria avanzò nella peregrinazione della fede (peregrinatio fidei)». Seguono gli approfondimenti di Gian Matteo Roggio, che presenta Maria come «Porta Santa del Giubileo», e di Dario Edoardo Viganò, che esamina la figura di Maria nelle rappresentazioni cinematografiche.

Ampio spazio è dedicato anche al rapporto tra Giubileo e liturgia. Giuseppe Midili affronta il tema del Giubileo e della Porta Santa, mentre il cardinale Mauro Gambetti, citando Michea 4,2 («Verranno molte genti e diranno: “Venite, saliamo sul monte del Signore”»), sottolinea come questo invito si attualizzi ogni volta che si varca la Porta Santa della Basilica di San Pietro. Il suo contributo prosegue con una riflessione sull’ospitalità per chi bussa, sulla pratica della fraternità e sul significato di aprire le porte alla speranza.

L’abate Mauro-Giuseppe Lepori propone un testo contemplativo su silenzio e carità, mettendo in evidenza il legame profondo tra il Giubileo e l’Anno della preghiera. L’arcivescovo Andrés Gabriel Ferrada Moreira si sofferma sull’importanza del Giubileo per i sacerdoti; inoltre, collega il Giubileo al Documento sulla fratellanza umana firmato da papa Francesco, indicando tra i passi fondamentali «l’incompatibilità tra violenza e fede in Dio» (p. 124). Gabriella Gambino, nel suo contributo intitolato «In questo Anno Santo, paradigma della vita cristiana», afferma che «il compito di trasmettere la speranza appartiene per natura alla famiglia cristiana» (p. 227).

Con una vasta gamma di contributi che toccano temi fondamentali come l’ecologia, la famiglia, la cultura, l’arte, la filosofia e la spiritualità, questo volume si presenta come un’opera corale, un mosaico di riflessioni interdisciplinari. Non un semplice saggio, ma un vero e proprio cantus firmus, che nella sua polifonia si apre alle sfide del presente e del futuro.

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“Sono stato scelto senza alcun merito e, con timore e tremore, vengo a voi come un fratello che vuole farsi servo della vostra fede e della vostra gioia, camminando con voi sulla via dell’amore di Dio, che ci vuole tutti uniti in un’unica famiglia”.



“Papa Leone XIV non ha cercato visibilità. Ha scelto la presenza discreta”. Per padre Anselm Grün, monaco benedettino e autore di riferimento per il mondo spirituale contemporaneo, il nuovo Pontefice sta indicando una direzione chiara: fare spazio al…


“Questa piazza San Pietro, che è come un abbraccio aperto e accogliente, esprime magnificamente la comunione della Chiesa, sperimentata da ognuno di voi nelle diverse esperienze associative e comunitarie, molte delle quali rappresentano frutti del Co…


È un entusiasmo contagioso quello che ha animato piazza San Pietro fin dal primo pomeriggio, tra canti scanditi dal battito delle mani e un continuo sventolare di bandiere.


“Per seguire Gesù non occorrono sostenitori potenti, compromessi mondani, strategie emozionali”. Ne è convinto il Papa, che nell’omelia della Veglia di Pentecoste, in occasione del Giubileo dei movimenti, delle associazioni e delle nuove comunità ha …



“Questa piazza San Pietro, che è come un abbraccio aperto e accogliente, esprime magnificamente la comunione della Chiesa, sperimentata da ognuno di voi nelle diverse esperienze associative e comunitarie, molte delle quali rappresentano frutti del Co…



Un vero e proprio bagno di folla, quello di Leone XIV, che è arrivato in piazza San Pietro mezz'ora prima dell'inizio della Veglia di Pentecoste per fare il giro della piazza, dove decine di migliaia di persone appartenenti a movimenti, associazioni …


Nell’ambito di “Teologia oggi”, il ciclo di incontri su temi attuali e approfondimenti promosso dalla Facoltà Teologica dell’Italia settentrionale – Sezione parallela di Torino, è in programma per martedì 10 giugno l’evento “Dire Dio oggi. A 1.


Domani sera, alle 21.30, la piazza inferiore di San Francesco ad Assisi ospiterà lo spettacolo di e con Simone Cristicchi dal titolo “Franciscus. Il folle che parlava agli uccelli”.


In occasione della solennità di Pentecoste, domenica 8 giugno alle 16 nella cattedrale di Padova, il vescovo Claudio Cipolla consacrerà due nuovi sacerdoti per la Chiesa di Padova: don Marco Baggio e don Alessandro Metello.


Oggi spesso si rivendica il rispetto della libertà. Ma a quale libertà ci riferiamo? Per noi battezzati quale senso e significato ha e come si coniuga con il Vangelo? La libertà vissuta secondo lo Spirito di Dio assume il paradigma dell’amore quando …
in reply to Francesca Martini

@kina la libertà Dio l'ha chiamata libero arbitrio. Tutto sta in queste due parole. Nessuno può imporre le proprie idee o la propria fede a qualcun altro, se lo fa vìola il libero arbitrio, datoci da Dio. Se impone agli altri ciò che non vogliono non è più in nome di Dio ma in nome di quell'altro che sta di sotto al centro della terra. Che poi pure Gesù l'ha ribadito, ma come al solito ciò che non fa comodo lo si ignora.