Salta al contenuto principale



Commercio illegale di legname, attività internazionale coinvolge anche i carabinieri italiani


#UE, #Brasile, #CostaRica e #Panama uniti contro la criminalità ambientale
---

Nello scorso mese di novembre #Europol ha fornito sostegno operativo (attraverso un posto di comando virtuale) ed ha coordinato un'operazione internazionale che ha coinvolto pr la parte europea #Francia, #Germania, #Italia (con la partecipazione dell' #Armadeicarabinieri), #PaesiBassi, #Portogallo e #Spagna, ma anche le autorità brasiliane, e le forze dell'ordine di Costa Rica e Panama. Le attività hanno mirato a contrastare la criminalità ambientale, il disboscamento illegale, il contrabbando, la frode documentale, il riciclaggio di denaro e l'evasione fiscale.

图像/照片
Una fase dell'operazione

图像/照片
Una fase dell'operazione


L'operazione si è sviluppata attraverso 226 ispezioni e sequestri, che hanno riguardato legname proveniente dal Myanmar (valore stimato di 12.000 euro), e brasiliano - equivalente a 2 container marittimi - per un valore stimato di 67.000 euro.

E' stato calcolato che il commercio illegale di legname corrisponde al disboscamento di un'area di foresta equivalente a un campo da calcio ogni due secondi in tutto il mondo. Impoverisce inoltre le risorse naturali dei paesi di origine e ha un impatto diretto sulla deforestazione e, di conseguenza, sul cambiamento climatico.

Allo stesso tempo, è una delle attività criminali transnazionali più redditizie dal punto di vista finanziario, generando circa 7 miliardi di dollari. I gruppi criminali organizzati camuffano l'origine del legname attraverso la falsificazione di documenti e la corruzione per superare i controlli doganali e raggiungere la loro destinazione.

Il teak, il palissandro, l'ipé e il pernambuco sono molto richiesti nei paesi europei, dove possono essere utilizzati per molteplici scopi, tra cui la creazione di ornamenti e l'edilizia.

Prima dell'operazione, le autorità impegnate si sono riunite in un seminario informativo, dedicato a condividere le conoscenze e le migliori pratiche per combattere il commercio illegale di legname.

Le Autorità e le polizie partecipanti:
- Brasile: Polizia Federale (Polícia Federal);
- Francia: Gendarmeria nazionale francese (Gendarmerie Nationale) – Ufficio centrale per la lotta contro gli attentati all'ambiente e alla salute pubblica (Office central de lutte contre les atteintes à l'environnement et à la santé publique OCLAESP);
- Costa Rica: Dipartimento di Investigazione Criminale (Departamento de Investigaciones Criminales) e Procuratore;
- Germania: polizia criminale federale (Bundeskriminalamt);
- Italia: Carabinieri (Arma dei Carabinieri);
- Paesi Bassi: Autorità olandese per la sicurezza alimentare e dei prodotti di consumo (Nederlandse Voedsel- en Warenautoriteit);
- Panama: Polizia Nazionale (Policía Nacional) e Procuratore;
- Portogallo: Guardia Nazionale Repubblicana - SEPNA (Guarda Nacional Republicana – SEPNA).
- Spagna: Guardia Civil spagnola (Guardia Civil – SEPRONA) e SVA della dogana spagnola (Servicio de Vigilancia Aduanera).



VERSIONE ITALIANA QUANTAS , VIETA AI PROPRI PASSEGGERI LE FOTO SENZA PERMESSOChi di noi non ha passato parte del propio tempo in volo a scattare foro? Ebbene la linea aerea Quantas ha vietato scattare foto o effettuare qualsiasi tipo di ripresa senza autorizzazione, come parte di una nuova strategia per proteggere la privacy del personale …


Dopo una maratona negoziale durata 36 ore, i politici dell’UE hanno raggiunto lo scorso 8 dicembre un accordo politico su quello che è destinato a diventare il punto di riferimento globale per la regolamentazione dell’intelligenza artificiale. L’AI Act è un...


VERSIONE ITALIANA UK, I MEDICI DI BASE UTILIZZANO L’AI PER INDIVIDUARE I PAZIENTI CON MALATTIE A RISCHIOGli utilizzi delle tecnologie basate sulla Ai sono molteplici anche in ambito medico. Nel Somerset è stato utilizzato un software denominato Brave AI – presto distribuito in 30 aree dal dal Gloucestershire alla Cornovaglia che ha la capacità di …


Anche la Polizia Postale italiana nell'attività internazionale contro i Money Mules


Li chiamano Money mules e cosa fanno ce lo spiega la Banca d'Italia nella sua campagna di sensibilizzazione dedicata "io pensavo fosse un lavoro"(bancaditalia.it/media/notizia/…): un trasferimento di fondi di denaro per finalità illecite, quali il riciclaggio e il finanziamento al terrorismo. Una pratica, nella quale le organizzazioni criminali riescono a coinvolgere persone talvolta inconsapevoli, "i muli", è spesso connessa anche con i crimini cyber.

Recentemente Europol ha coordinato una attività (convenzionalmente denominata EMMA) svoltasi contemporaneamente in 28 nazioni, che è stata la risposta internazionale ad un fenomeno sempre più diffuso, che permette ai cyber criminali di monetizzare i proventi ottenuti con il financial cybercrime, costituito da attacchi informatici e finanziari ai danni di società o cittadini.


Immagine/foto
L'attività complessiva di Europol

Il Money mule è colui/colei che offre la propria identità per l’apertura di conti correnti, carte di credito e altri strumenti di pagamento, sui quali i criminali accreditano, in cambio di un piccolo profitto, somme di denaro ottenute grazie alla loro attività fraudolenta sul web. Da lì poi i soldi ripartono per essere trasferiti ad altri conti o convertiti in criptovalute.

Il dispositivo ha previsto due periodi di intervento. Nei mesi di giugno, ottobre e novembre di quest’anno polizie di 18 Paesi dell’Unione europea (Polizia postale e delle comunicazioni in Italia, Austria, Bulgaria, Cipro, Danimarca, Estonia, Grecia, Irlanda, Lituania, Lettonia, Olanda, Polonia, Portogallo, Romania, Repubblica Ceca, Slovenia, Svezia, Spagna, Ungheria) oltre a Moldavia, Regno Unito, Svizzera, Ucraina, Australia, Singapore, Hong Kong, Colombia e Stati Uniti, hanno eseguito una molteplicità di operazioni di polizia giudiziaria nei confronti di gruppi criminali di diverse nazionalità, resisi responsabili di cyber crimini finanziari ai danni di singoli cittadini, piccole e medie imprese, nonché importanti gruppi bancari e di intermediazione finanziaria.

Il secondo periodo prevede campagne di sensibilizzazione e prevenzione nei Paesi che hanno preso parte all’iniziativa, finalizzate a creare consapevolezza in chi favorisce, con la propria opera, il riciclaggio del denaro provento di frodi e truffe online.

Per l’attività svolta in Italia, la Polizia postale e delle comunicazioni ha individuato 2.729 transazioni fraudolente, indagando sulle quali sono stati identificati, su tutto il territorio nazionale, 879 money mule, prevenendo frodi per oltre 6 milioni di euro.

Scarica qui il file .pdf di sensibilizzazione messo a disposizione da Bankitalia
bancaditalia.it/media/notizie/…

#Moneymule #Poliziapostaleedellecomunicazioni #UE #Bankitalia



Anche le Forze speciali italiane nel Centro Antiterrorismo europeo


Quest’anno si è svolta a Komárom ai confini tra Slovacchia ed Ungheria l’annuale esercitazione delle forze speciali europee anti-terrorismo “Atlas common challenge 2023”. L'esercitazione è stata organizzata dalla polizia slovacca. Tra le altre, simulazioni la liberazione di ostaggi da un edificio (vedi immagine).

Immagine/foto

All'attività hanno preso parte ben 150 membri delle unità speciali “Atlas” provenienti da Belgio, Grecia, Irlanda, Repubblica Ceca, Croazia, Ungheria, Malta, Portogallo, Austria, Romania, Irlanda del Nord, Slovenia e Italia. Ricordiamo che le Forze Speciali italiane si riconoscono nel #GIS dell’ #Armadeicarabinieri e nel #NOCS della #PoliziadiStato.

Immagine/foto
GIS in azione

il capo della #polizianazionaleslovacca István Hamran ha dichiarato:” Tali unità speciali devono incontrarsi e addestrarsi insieme, perché in molti casi rappresentano l'ultima linea che può aiutare a proteggere le persone quando si trovano in situazioni di vita difficili, ad esempio in una situazione causata da terroristi”.

ECTC, il Centro europeo antiterrorismo

È dal gennaio 2016 che #Europol ha creato il Centro europeo #antiterrorismo (#ECTC), un centro operativo e un polo di competenze che riflette la crescente necessità dell’UE di rafforzare la sua risposta al terrorismo e di garantire una risposta efficace a queste sfide.

L’ECTC è stato istituito sulla scia della serie di attacchi terroristici che hanno scosso l’Europa nel 2015. Questi attacchi hanno dato un impulso senza precedenti alla cooperazione tra gli Stati membri e i partner dell’UE e rappresenta una pietra miliare nella cooperazione a livello dell’UE negli sforzi nazionali di lotta al terrorismo.

Negli ultimi anni l’ECTC ha esteso il suo sostegno agli Stati membri dell’UE e ai partner esterni nella lotta contro l’estremismo violento di sinistra e di destra, nonché contro il terrorismo di matrice religiosa.

L’ECTC facilita inoltre il collegamento delle autorità competenti negli Stati membri dell’UE attraverso le piattaforme antiterrorismo di Europol, un contributo inestimabile alla lotta al terrorismo.

L’ECTC funziona come centro informativo di #Europol per la lotta al terrorismo, con capacità uniche di condivisione di informazioni e intelligence per le autorità di contrasto. L'ECTC effettua controlli incrociati dei dati operativi in ​​tempo reale con quelli già in possesso di Europol, portando rapidamente alla luce le piste e analizza tutti i dettagli investigativi disponibili per contribuire a compilare un quadro strutturato della rete terroristica.

Il compito principale dell’ECTC è fornire supporto operativo su misura alle autorità antiterrorismo degli Stati membri dell’UE. Per adempiere a questo compito, l’ECTC ha sviluppato un approccio basato su quattro pilastri:

Facilitazione dello scambio di informazioni e della cooperazione transfrontaliera;
Supporto operativo, coordinamento e competenze efficaci per le indagini degli Stati membri dell’UE;
Mitigazione proattiva dell’uso dei social media a fini di radicalizzazione e supporto all’analisi operativa nelle indagini
online;
Capacità di supporto strategico centrale.

I servizi chiave forniti dall'ECTC includono:

sostegno in loco – dispiegamento di squadre operative;
supporto analitico operativo;
individuazione del finanziamento del terrorismo;
sostegno alle indagini online degli Stati membri dell’UE;
fornire competenze CBRN-E;
risposta alle crisi attraverso la squadra di collegamento congiunta antiterrorismo;
dispiegamento di agenti ospiti negli hotspot migratori;
accesso alle tecnologie e alle competenze dei centri europei per la criminalità informatica.


Immagine/foto
la copertina del TESAT 2023

Ogni anno, l’ECTC pubblica il Rapporto sulla situazione e sulle tendenze del terrorismo nell’UE (TESAT), il suo rapporto completo sulla situazione, che descrive in dettaglio la situazione del terrorismo, compresi i dati relativi agli attacchi terroristici e agli arresti nell’UE.

La sintesi del TESAT in lingua italiana è reperibile qui europol.europa.eu/cms/sites/de…

#ATLAS #TESAT #Belgio #Grecia #Irlanda #RepubblicaCeca #Croazia #Ungheria #Malta #Portogallo #Austria #Romania #IrlandadelNord #Slovenia #Italia



Etiopia, morti per fame e controllo dei danni nel Tigray


I rapporti che emergono da Tigray nelle ultime settimane dipingono un quadro cupo. Dopo aver sofferto per due anni di operazioni militari e occupazioni di terra bruciata, che coinvolgono atrocità diffuse e guerre d’assedio, le famiglie in tutta la regione

I rapporti che emergono da Tigray nelle ultime settimane dipingono un quadro cupo. Dopo aver sofferto per due anni di operazioni militari e occupazioni di terra bruciata, che coinvolgono atrocità diffuse e guerre d’assedio, le famiglie in tutta la regione del Tigray stanno lottando per sopravvivere. Questo dovrebbe essere un momento di guarigione, recupero e ricostruzione. Invece, è un momento di incertezza, disperazione e fame.

youtube.com/embed/WqZ963MlvMI?…

Per mesi, la leadership senior di USAID e WFP hanno ignorato pubblicamente la ben documentata discesa del Tigray nella fame di massa, che è stata innescata dalla loro controversa decisione di sospendere l’assistenza alimentare a marzo. Oggi, le notizie di decessi legati alla fame provengono da tutta la regione, con più hotspot scoperti in ogni area accessibile del Tigray, comprese le zone nord-occidentali, centrali, orientali, sudorientali e meridionali.

youtube.com/embed/ocDgPJhQq04?…

Sorprendentemente, non sembra esserci alcun monitoraggio sistemico e continuo delle morti per fame in tutto il Tigray. L’unico rigoroso studio sulla mortalità in Tigray condotto da quando è iniziata la sospensione degli aiuti, si è concluso a luglio. In questa valutazione, i medici del Tigray’s Health Bureau, del Tigray Health Research Institute e dell’Università di Mekelle hanno indagato sui decessi di circa il 10% della regione. Hanno determinato che più di 1.300 persone erano morte per cause legate alla fame dopo l’accordo sulla cessazione delle ostilità. Secondo i risultati preliminari, il tasso di mortalità mensile è aumentato bruscamente dopo l’inizio della sospensione di marzo ed è stato più alto nell’ultimo mese di copertura. Nei mesi che seguirono, il Tigray entrò nella sua tradizionale stagione magra e poi sperimentò un significativo fallimento delle colture a novembre a causa della mancanza di forniture agricole e siccità.

youtube.com/embed/fTNtffGH3Ug?…

Cosa viene detto al Congresso USA?


Lo studio è stato citato dal rappresentante Brad Sherman nell’audizione della scorsa settimana, “Etiopia: Promise o Perils, Lo stato degli Stati Uniti. Politica”, che è stata tenuta dalla sottocommissione per gli affari esteri della Camera degli Stati Uniti sull’Africa. Questa udienza è stata la prima tenuta in Etiopia sotto la presidenza del repubblicano John James del Colorado, che ha preso l’amministrazione Abiy Ahmed per svolgere la lunga e crescente lista di atrocità e crimini commessi sotto la sua guida. Il presidente James ha concluso senza mezzi termini:

“Se devo essere onesto, è sempre più difficile vedere dove si trova la promessa”.


Il deputato Sherman tecnicamente non fa parte della sottocommissione, ma alla fine dell’udienza gli è stato permesso di interrogare l’inviato speciale Mike Hammer e il vice amministratore aggiunto dell’USAID, Tyler Beckelman, davanti a una camera in gran parte vuota. In risposta ad una domanda sull’impatto e sulla ripresa dell’assistenza alimentare, Beckelman ha cercato di rassicurare il deputato che la sua agenzia stava ancora salvando vite in Etiopia, sostenendo che:

“Molta attenzione è stata posta sulla pausa negli aiuti alimentari… Gli aiuti alimentari sono solo una componente dell’insieme complessivo di attività umanitarie che forniamo alla popolazione etiope e cose come l’alimentazione nutrizionale per i bambini malnutriti e le cure per i bambini sotto i cinque anni continuato per tutto il periodo della pausa”. [Udienza della Camera degli Esteri, 30/11/23, 1:17 ]


Beckelman ha ragione nel dire che il supporto nutrizionale salvavita viene ancora fornito ai bambini in Etiopia. Nei sei mesi successivi alla sospensione degli aiuti alimentari nel Tigray alla fine di marzo, il numero di bambini sotto i cinque anni ricoverati per malnutrizione acuta grave (SAM) in Etiopia è diminuito solo leggermente. Tuttavia, per i bambini del Tigray, menzionati espressamente dal rappresentante Sherman, l’accesso a questo aiuto nutrizionale è quasi del tutto evaporato.

Per dirla in altro modo, un membro del Congresso degli Stati Uniti ha chiesto informazioni sulle morti per fame nel Tigray e il vice amministratore delegato dell’Africa Bureau dell’USAID ha risposto con una dichiarazione molto fuorviante che lasciava intendere che la rete di sicurezza per neonati e bambini piccoli che muoiono di fame nel Tigray non era stata tolta loro nel momento peggiore possibile. È importante che l’USAID difenda la decisione di sospendere gli aiuti, ma senza avanzare affermazioni che oscurino la reale portata della sofferenza del popolo tigrino.

Cosa non viene detto al Congresso?


Il grafico seguente illustra il fallimento dello sforzo umanitario internazionale volto a salvare la vita dei bambini del Tigray che stanno morendo di fame dopo otto mesi di sospensione degli aiuti alimentari. Mostra quanti bambini sotto i cinque anni sono stati ammessi ogni mese per malnutrizione grave in regioni selezionate dell’Etiopia rispetto al livello di ammissioni quando è iniziata la sospensione degli aiuti nel Tigray. Il ricovero per il trattamento della SAM è l’ultima linea di difesa contro neonati e bambini piccoli che muoiono di fame. È importante notare che ogni mese avvicina il Tigray alla stagione magra agricola e si allontana dall’ultima volta in cui qualcuno ha ricevuto assistenza alimentare esterna, con conseguente aumento della domanda di trattamento SAM.

10955686

In tutte le altre regioni di questo grafico i servizi nutrizionali vengono ancora forniti, ad eccezione del Tigray. Per i bambini del Tigray che sono stati sfollati, il trattamento per la SAM semplicemente non esiste al di fuori di un paio di città nella zona nord occidentale. A giugno, una valutazione dell’OIM ha rilevato che c’erano 140.993 bambini sotto i cinque anni sfollati nel Tigray. Secondo le misurazioni della circonferenza del braccio medio-superiore (MUAC) del più recente sondaggio nutrizionale SMART+ raccolto ad agosto, oltre il 35% dei bambini sfollati soffriva di malnutrizione acuta grave (5,7%) o moderata (30%). Ciò significa che, solo tra la popolazione sfollata, ad agosto circa 50.000 neonati e bambini piccoli morivano di fame.

Secondo il SAM Management Update del Nutrition Cluster, nei due mesi successivi all’indagine SMART+, settembre e ottobre, solo 210 bambini sfollati hanno ricevuto cure per la SAM . Il numero totale di bambini ammessi con SAM è di 207 nella zona nord-ovest e 3 nella capitale di Macallè. Nessuno dei 31.000 bambini nella zona Centrale, nessuno dei 16.000 bambini nella zona Orientale, nessuno degli 11.000 bambini nelle zone Sud e Sud-Est ha avuto accesso al trattamento per la SAM. L’unico tipo di assistenza disponibile per i bambini sfollati era il trattamento ambulatoriale; nessun bambino sfollato ha ricevuto cure speciali (ricovero) per la SAM.

10955688

Per fare un confronto, nei due mesi precedenti la sospensione degli aiuti alimentari (febbraio e marzo) quasi 1.300 bambini sfollati hanno ricevuto cure per malnutrizione grave. L’accesso alle cure per i bambini sfollati sotto i cinque anni è diminuito dell’84% a causa del protrarsi della sospensione degli aiuti.

Sarebbe dovuto accadere il contrario. Se l’USAID e il WFP non fossero stati pronti ad aumentare l’assistenza nutrizionale per soddisfare un crescente bisogno, la sospensione degli aiuti alimentari non avrebbe mai dovuto essere presa in considerazione. Non dopo due anni di fame armata. Non con l’avvicinarsi della stagione magra. Non con così tante vite innocenti in gioco.

Controllo del danno o controllo della crisi in atto


Quando le persone parlano di “controllo del danno”, il danno a cui si riferiscono è reputazionale. È qualcosa che fanno le celebrità o le aziende di fronte a uno scandalo. Non è mai coraggioso, ma spesso accettato. Non potrà mai essere una pratica accettabile per le organizzazioni umanitarie o i governi quando le persone che dovrebbero servire muoiono per mancanza dei beni e dei servizi che dovrebbero fornire. Le agenzie umanitarie e i governi devono adottare misure per controllare i danni causati e della crisi, alle persone che dipendono da loro per sopravvivere.

L’impatto della sospensione umanitaria era del tutto prevedibile. Avrebbe dovuto essere evitato, ma ormai è troppo tardi. Ciò di cui il Tigray ha bisogno ora è che le agenzie umanitarie e i funzionari inizino a controllare i danni che hanno causato. I donatori sono troppo disposti ad accettare che le principali agenzie umanitarie che operano nel Tigray dedichino maggiori sforzi alla crisi reputazionale più che al controllo della crisi e dei danni che hanno arrecato per poca trasparenza e la loro sospensione delle attività.

La popolazione del Tigray ha bisogno che i donatori chiedano alle agenzie umanitarie di fornire dati accurati sulle condizioni sul campo; adottare trasparenza su piani, decisioni e operazioni; distribuire assistenza alle persone bisognose. Qualunque cosa di meno costituisce una grave distorsione dei principi umanitari fondamentali che crea le condizioni per una ripetizione del tracollo totale a cui stiamo assistendo proprio ora nel Tigray.


FONTE: tghat.com/2023/12/08/starvatio…


tommasin.org/blog/2023-12-08/e…

reshared this



Pirate party initiative makes the European Court of Justice more transparent than ever before


In future, the European Court of Justice will proactively and systematically publish the letters and arguments submitted by the parties to proceedings on its website after a judgement has been delivered. …

In future, the European Court of Justice will proactively and systematically publish the letters and arguments submitted by the parties to proceedings on its website after a judgement has been delivered. An exception applies if the author of pleadings objects, but in this case there is a right to access the information via the EU Commission upon request. This is the result of the negotiations on the reform of the CJEU Statute between the EU Parliament and the EU Council, in which Pirate Party MEP Patrick Breyer was involved. The new transparency rule applies to all questions referred to the ECJ by national courts (“preliminary ruling procedures”). Following the initiative of Breyer, who is himself a judge by profession, the European Parliament had called for public access to the pleadings and arguments exchanged in court proceedings.

“With the systematic publication of submissions and arguments, the European Court of Justice is becoming more transparent than ever before. This also sets standards for the national judiciaries. It is a privilege that I, as a member of the Pirate Party, was able to introduce our core value of transparency into the negotiations and successfully implemented it thanks to the support of my colleagues. Pressure from civil society also helped.

After landmark judgements with far-reaching consequences, the public has a right to know and discuss the positions our governments and institutions advocated for. I am sure we will be surprised by some of the positions our own governments take. In a democracy where freedom of the press reigns, it must be possible to hold the powerful accountable for their behaviour in court. At a time when the EU and its Court of Justice are facing a crisis of confidence, transparency creates trust.

Of course, the new transparency rule with its restrictions and reservations does not yet fully meet our expectations. In particular, we will be keeping a close eye on whether member states with deep-rooted secrecy culture will systematically abuse their right to object to publication. Nevertheless, the introduction of the principle of proactive transparency in the EU judiciary is a milestone and a paradigm shift.”


patrick-breyer.de/en/pirate-pa…



Olio di oliva contraffatto nel mirino di Guardia Civil spagnola e carabinieri italiani


Immagine/foto

Vi è stata una prosecuzione dell'operazione #OPSON (leggi noblogo.org/cooperazione-inter…), lo sforzo coordinato di Europol per combattere le frodi e la contraffazione alimentare. L'interesse si è concentrato sull'olio d'oliva contraffatto.
L'attività è stata avviata dalla #GuardiaCivil spagnola, che ha unito le forze con i Carabinieri italiani. L'attività ha portato a 11 arresti e al sequestro di oltre 260 000 litri di olio d'oliva non adatto al consumo.

La contraffazione dell'olio extra vergine di oliva è una pratica comune, motivo per cui la lotta contro di esso è una priorità delle forze dell'ordine, soprattutto nei paesi di produzione. In questa operazione di frode alimentare, gli investigatori hanno scoperto che i criminali utilizzavano il cosiddetto "olio lampante", la variante di qualità inferiore dell'olio d'oliva, per diluire il loro prodotto. L'olio d'oliva lampante è caratterizzato da elevati livelli di acidità, un sapore indesiderato e un odore decisamente sgradevole, che lo rendono inadatto al consumo. Lo stesso termine "lampante" trae origine dal suo uso storico come combustibile nelle lampade ad olio.

L'inflazione dei prezzi, la riduzione della produzione di olio d'oliva e l'aumento della domanda, hanno creato il terreno fertile perfetto per i produttori fraudolenti. La miscelazione dell'olio d'oliva con alternative di qualità inferiore ha permesso ai criminali di offrire prezzi competitivi. Questa pratica illegale può non solo causare un rischio per la salute pubblica, ma anche minare la fiducia dei consumatori e quindi avere ulteriori ripercussioni economiche.

Nel novembre 2023, in un'azione coordinata, le forze dell'ordine spagnole e italiane hanno condotto perquisizioni in varie località. Nei dintorni di Ciudad Real, in Spagna, sono stati arrestati 11 sospetti e sono stati sequestrati 12 barili contenenti 260 000 litri di olio adulterato. Gli agenti hanno inoltre sequestrato quattro veicoli e 91 000 EUR in contanti, oltre a documenti di fatturazione ed e-mail.

In province italiane di Sicilia e Toscana, i carabinieri dei NAS (Nuclei Antisofisticazione e Sanità) hanno ispezionato tre fabbriche di olio sospettate di essere coinvolte nelle pratiche illegali. Sono stati acquisiti diversi documenti fiscali e liste di clienti, sono stati raccolti campioni di olio e una società è stata sanzionata per l'etichettatura irregolare dei suoi prodotti.

#NucleoAntisofisticazioneSanità #NAS #ArmadeiCarabinieri #GuardiaCivil
#oliolampante



Monete da due euro false pagate ... in bitcoin.


##

E' intervenuta a supporto anche Europol nella attività svolta dai Carabinieri, che ha consentito di smantellare un gruppo criminale italiano coinvolto nella produzione e distribuzione di monete in euro contraffatte. L'indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Taranto, ha coinvolto anche il Centro tecnico e scientifico europeo della Commissione europea.

Immagine/foto

L'indagine è stata avviata sin dall'aprile 2021, quando i Carabinieri hanno sequestrato 668 monete da due euro false e arrestato due persone per detenzione di valuta falsa. Le analisi tecniche delle monete sequestrate, effettuate dal Centro Nazionale di Analisi delle Monete Italiane (CNAC) e dal Centro Tecnico Scientifico Europeo (ETSC) della Commissione Europea, hanno collegato le monete sequestrate ad una nuova e insidiosa classe di monete da due euro contraffatte.

I falsari avevano distribuito le monete false in diversi paesi dell'UE, principalmente Francia, Germania, Lituania, Portogallo e Spagna, nonché in Svizzera. La qualità delle monete contraffatte era buona e aveva caratteristiche molto simili a quelle autentiche.

L'indagine ha rivelato che un fornitore che gestiva un canale su un'applicazione di messaggistica aveva impostato la catena di produzione. Sul suo canale, il venditore ha venduto queste valute contraffatte per il 50% del loro valore, ricevendo i pagamenti in criptovaluta. I membri della rete criminale hanno spedito i pacchi contenenti le monete false ai clienti tramite servizi postali internazionali privati.

Gli inquirenti sono riusciti a identificare i sospetti attraverso la crittoanalisi delle transazioni blockchain. Durante le indagini, i carabinieri hanno rintracciato 60 spedizioni di pacchi contenenti monete contraffatte. Questi pacchi erano destinati, tra l'altro, all'Italia, alla Francia e alla Svizzera. Pesavano quasi 100 000 kg e avevano un valore totale di circa 102 000 euro in monete da due euro contraffatte.

Europol ha agevolato lo scambio di informazioni e ha finanziato e coordinato diverse attività operative. Europol ha inoltre fornito un supporto analitico per individuare il paese in cui sono state distribuite le monete. Durante la giornata di azione, Europol ha inviato un esperto in Italia per fornire supporto tecnico e confrontare le informazioni operative con le banche dati di Europol e i sistemi della Banca centrale europea.

L'attività è consistita in sintesi di:
- 12 perquisizioni in Italia (Taranto, Roma, Matera e Perugia)
- 4 persone arrestate
- Il sequesto di: 107.000 Euro in bitcoin, monete contraffatte e parte della pressa per monete utilizzata per la produzione.

#Armadeicarabinieri #Europol #blockchain #bitcoin #CNAC #ETSC

Parliamo.di... reshared this.






Dic 13
Dua renkontiĝo
Mer 14:30 - 16:00
Verda Majorano
Jus antaŭ la Zamenhofa Tago, aŭ Tago de la Esperanto-libro, kiu okazos la 15-a de decembro. Ni babilos pri libroj!



Journa.host e la proprietà dei server Mastodon. Una storia sulla fragilità emotiva e professionale dei giornalisti

@Giornalismo e disordine informativo

Riportiamo le riflessioni di Laurens Hof, autore della newsletter fediversereport

Il server Journa.host , un server Mastodon dedicato ai giornalisti, ha trasferito la proprietà. Con ciò arrivano domande riguardanti le aspettative tra i proprietari/operatori del server e le persone che utilizzano il server. Il server Journa.host è iniziato come un progetto incentrato sulla comunità, con il finanziamento iniziale del Tow-Knight Center for Entrepreneurial Journalism presso la Craig Newmark Graduate School of Journalism della CUNY. Recentemente la proprietà del server è stata trasferita alla Fourth Estate Public Benefit Corporation. Questa organizzazione gestisce anche il server Mastodon newsie.social e, fino a poco tempo fa, anche il progetto verifyjournalist.org (la cui proprietà è stata recentemente trasferita a The Doodle Project).

Questo trasferimento di proprietà del server ha innescato una discussione da parte del giornalista etiope Zecharias Zelalem, che si è allontanato dal server journa.host a seguito di questo trasferimento di proprietà. Nei suoi post sottolinea i rischi reali che derivano dall'essere un giornalista, soprattutto nel suo contesto. Il trasferimento dei dati personali dei giornalisti e il controllo della loro presenza sui social media alla nuova proprietà senza alcun preavviso e spiegazione solleva interrogativi sulle considerazioni dei precedenti proprietari su questo trasferimento. Uno dei punti sollevati è che ci sono poche informazioni disponibili sull'identità del nuovo proprietario, Jeff Brown. È comprensibile che i giornalisti si sentano a disagio quando non è chiaro chi sia responsabile di una parte importante della loro presenza digitale. Allo stesso tempo, la maggior parte dei server non è finanziariamente sostenibile e non si può presumere che anche i server che ricevono finanziamenti da luoghi affidabili rimangano operativi per sempre quando i fondi si esauriscono. Nel frattempo, sotto la nuova proprietà, journal.host consentirà nuovamente la registrazione di nuove applicazioni per il server journal.host.

Dan Hon ha scritto un articolo interessante sulla situazione, tracciando parallelismi con il nuovo libro di Cory Doctorow "The Internet Con", che vale la pena leggere. Sta anche ospitando un incontro digitale per piccoli gruppi "Giornalismo, notizie e social network federati", organizzato anche in risposta a questa conversazione. Qui puoi trovare ulteriori informazioni su questo incontro "Hallway Track".

Le nostre considerazioni sulla vicenda

Quando abbiamo creato l'istanza mastodon poliversity.it, dedicata agli accademici e ai giornalisti, ci siamo resi conto che mentre gli accademici hanno iniziato a frequentarla, i giornalisti l'hanno praticamente disertata, preferendo stare dentro istanze generaliste come mastodon.uno o la gigantesca mastodon.social Ma altri hanno preferito iscriversi nelle due istanze tematiche anglofone più grandi dedicate al giornalismo, newsie.social e journa.host.
Il motivo dichiarato è che i giornalisti preferivano stare nei luoghi più comodi, più frequentati o più esclusivi. Insomma, preferivano Un posto al sole...

Ma questa individuazione dell'istanza del fediverso più affollata nasconde la pigrizia tipica della maggior parte dei giornalisti oltre alla impellente necessità di mettersi in mostra. Quando abbiamo creato la nostra istanza dedicata al giornalismo, abbiamo sempre affermato che si doveva trattare di una soluzione temporanea, in attesa di fare in modo che i giornalisti stessi creassero delle proprie istanze, legate alla piattaforma editoriale per cui già lavoravano o ai consorzi di cui fanno parte alcuni dei migliori giornalisti italiani ed esteri.

Invece questi progetti non sono ancora nati. In questo senso, troviamo che le lamentazioni di Zecharias Zelalem siano stucchevoli: non riguardano l'orgoglio del giornalismo, ma la semplice lamentela del giornalista che si vede cambiare padrone, che si vede cambiare il soggetto ospitante
Anche l'accusa nei confronti di Jeff Brown ossia quella di non essere un giornalista, è una cosa volgare che manca totalmente l'obiettivo: Il fatto è che Jeff Brown non deve essere un giornalista ma al massimo deve essere un bravo "editore"!
Il punto però è che il fediverso consente a ciascun giornalista o a ciascun gruppo di giornalisti di essere editore di se stesso. L'incapacità di comprendere la realtà da parte proprio di quei soggetti che dovrebbero raccontarle, è al nostro avviso l'aspetto più problematico e in un certo senso oscena di tutta questa vicenda.


Welcome! Lots of individual news stories this week, with some implications about how the network currently functions and operates. WordPress is actively expanding the network by allowing all blogs on the free wordpress.com plan to become part of the fediverse. While discussions about server ownership put questions at what is expected to be an operator of a fediverse server.

WordPress.com officially connects to the fediverse


The major news of the week is that WordPress.com now can connect to the fediverse via the ActivityPub plugin. A few weeks ago I already reported on the official launch of the plugin (which had been in beta for a long while), when it became available for people who are self-hosting their WordPress site. It is now also available for everyone who uses WordPress via WordPress.com, including people on a free plan. The news got some significant attention by other tech news sites as well. Current usage of the new connection can be seen here.

People in the fediverse are understandably excited by this development, and frame it in a hopeful perspective of growth, for example, by focusing on how many websites run WordPress that can now join the fediverse. The fediverse and its cultural conventions are currently dominated by the microblogging side of the community. The potential inflow of blogs and websites into the fediverse poses new questions that deserve contemplation. These issues are not new, fediverse software like WriteFreely and Plume have been around for years. What is different is how people in the fediverse are positioning WordPress in a context of growth, by accentuation how many websites on the internet run WordPress. They ask the reader explicitly to imagine a future in which millions of WordPress websites have connected to the fediverse. The prospect of millions of sites connected to the fediverse also makes questions about current culture and norms in the fediverse more top-of-mind: How do current social norms around search and indexing in the fediverse collide with the different expectations around search on the rest of the web? What does a good user experience looks like for a feed that contains posts with less than 500 characters, interspersed with a blog post of 10.000 words? What does content moderation look like in a world where there are thousands, if not millions of websites connected to the fediverse, that are all effectively their own servers?

Journa.host and server ownership


The Journa.host server, a Mastodon server that is dedicated to journalists has transferred ownership. With it come questions regarding expectations between server owners/operators and people that use the server. The Journa.host server started as a community-centric project, with initial funding The Tow-Knight Center for Entrepreneurial Journalism at the Craig Newmark Graduate School of Journalism at CUNY. Recently the ownership of the server was transferred to the Fourth Estate Public Benefit Corporation. This organisation also runs the Mastodon server newsie.social, and until recently the verifiedjournalist.org project as well (who’s ownership got transferred to The Doodle Project recently).

This move of server ownership sparked a thread by Ethiopian journalist Zecharias Zelalem, who moved away from the journa.host server as a result of this transfer of ownership. In his posts, he points the actual real risks that come with being a journalist, especially so in his context. Transferring journalists’ personal data, and control of their social media presence, to new ownership without any real notice and explanation does raises questions about the considerations from the previous owners about this move. One of the points that was raised is that there is little information available on the identity of the new owner, Jeff Brown. It is understandable for journalists to get uncomfortable when it is unclear who is responsible for an important part of their digital presence. At the same time, most servers are not financially sustainable, and even servers who get funding from reputable places cannot be assumed by default to stay in operation forever when funding runs out. Meanwhile, under the new ownership journa.host will allow new applications for signups again for the journa.host server.

Dan Hon wrote an interesting article on the situation, and drawing parallels with Cory Doctorow’s new book ‘The Internet Con’, which is worth reading. He is also hosting a small group digital meeting ‘Journalism, News, and Federated Social Networks’, which got set up as a response to this conversation as well. You can find more about this ‘Hallway Track’ meeting here.

IFTAS moderator needs assessment


IFTAS, the non-profit organisation for Trust and Safety on the fediverse, has released the results of their recent assessments of the needs of fediverse moderators. The entire results can be found here, and are worth checking out. Some of the noteworthy results: few servers (17%) have 24 hour moderator coverage. Most servers lose money, and most moderators are unpaid. Half of the respondents use shared block lists, such as Oliphant’s lists. What also stands out is the variety of moderator communities that are in use, that all only are used by a small part of the moderator community. There is not a clear single community for moderators that is used by the de-facto default.

On Bluesky interoperability


With Bluesky getting more popular, the conversation of interoperability between the fediverse and Bluesky/ATProtocol has come up again. In the GitHub for the AT Protocol, Bluesky engineer Brian Newbold gives a detailed answer about the various parts of interoperability between the network. The direct answer is that “it is not on the Bluesky roadmap”, but the answer also identifies which parts of interoperability could probably work, which parts are difficult from a technical perspective, and which parts are hard from a cultural perspective. Another interesting suggestion that came up is the possibility of fully embedding posts on its opposite platform, allowing for a kind of quote-posting across networks.

Mastodon user count update


Eugen Rochko gave a short update this week, indicating that the joinmastodon.org website had been undercounting data for the period between October 2nd and October 9th. The undercounting accounting for some 400k MAU and 2.3m total accounts, which only happened during the timeframe of the previous week. This got picked up by some media outlets and spread around the feeds. However, the news was framed mainly in the context that Mastodon had a lot more users than expected, which is not really correct: Mastodon has the expected amount of users, and news of the gain in numbers should have been properly accompanied with an equal loss in the week before. Getting reliable data about user numbers is fairly difficult, with multiple sources providing quite different values. joinmastodon.org lists 1.8M MAU for Mastodon currently, while fedidb.org gives 1.4M MAU for the entire fediverse. It is unclear which of these sources is more reliable. Personally, I tend to use fedidb.org, as this provides data over time, so trends can be visible.

Twittermigration report


Tim Chambers has been documenting the Twitter Migration (X Migration now) over the last year, releasing an extensive report every quarter. The latest update for Q3 2023 has just been released, and it’s worth checking out. It documents in detail the many issues that X currently faces. It also gives some good data on the growth and usage of Threads. After an explosive launch, reading 100M accounts in a week, activity cooled significantly immediately after. In the months that followed, growth and usage has stabilised. Threads is now estimated to grow at 1 million accounts every two weeks, roughly four times as much as Bluesky is currently growing.

The report indicates that the other two main beneficiaries of the X migration are Mastodon and Bluesky. One way that the report measures this is by looking how many X accounts have a handle for their account on a different network in their profile. The mentions of Mastodon are significantly bigger than Bluesky here, but are stagnating, while Bluesky’s numbers are rapidly growing. This trend is also visible in the account signup numbers for both Mastodon and Bluesky.

The report also distinguishes a Developer migration, and notes organisations that are currently working on providing ActivityPub integration, such as Automattic with WordPress, Flipboard, Mozilla, as well as other networks such as Threads, Tumblr and Post.news. No organisation is talking about using the AT Proto network currently. This is why the report quotes Nilay Patel (from February 23), where he states that ActivityPub is where the app developers are. This seems to be holding up regarding companies and organisations, who are all focused on ActivityPub. Individual hobby developers seem to be a different matter though, where the AT Protocol seems to be of significant interest: the largest individual developer community for ActivityPub has less than 200 users, while the Discord for developers for AT Protocol has almost ten times as much, close to 2000.

The links


  • SURF, the Mastodon project the Dutch higher education system, has a chance to win the European Commission’s Open Source Observatory award.
  • Confirmation that Mozilla’s new fediverse server, mozilla.social, will use people’s Firefox account to log in.
  • A podcast about the fediverse from the perspective of advertisers
  • A podcast by Manton Reece, the creator of micro.blog, about ActivityPub support in WordPress.com and its impact on Micro.blog
  • Renaud Chaput is now officially the CTO for Mastodon. As the organisation still has very limited funding, this is currently still a volunteer position.

That’s all for this week. If you want to receive this update every Sunday directly in your mailbox, subscribe below:

fediversereport.com/last-week-…

#activitypub #bluesky #fediverse #mastodon #wordpress


Questa voce è stata modificata (1 anno fa)
in reply to rag. Gustavino Bevilacqua

Dài @GustavinoBevilacqua conosci troppo bene il fediverso per capire che non è questo il punto! Se hai bisogno di sicurezza, non devi cercare la "fiducia" di nessuno, ma devi solo avere il "controllo"!

Se vuoi usare l'istanza di un altro, il minimo che devi (Minimo che DEVI) fare è iscriverti con protonmail e collegarti con TOR project.

L'ottimale è crearti una tua istanza e comunicare solo con sistemi crittati (matrix, signal, session, etc)

@outlook @poliversity @giornalismo

in reply to macfranc

@GustavinoBevilacqua aggiungo infine che nessuno deve

> dimostrare che Jeff Brown non è uno delle tante Wanna Marchi della rete, che cerca solo polli da mungere… sarà una buona notizia.

Questo è indifferente, così come lo è il fatto che sia o non sia un giornalista (per me è un "editore di fatto" e si posiziona nell'intervallo tra Wikileaks ed Elon Musk!): quello che conta è chi sei tu, utente che ti iscrivi là dentro...

@outlook @poliversity @giornalismo



Verso un ecosistema di scienza aperta. Il contributo di Bonfire nel realizzare un framework modulare per applicazioni social federate

Bonfire sta costruendo un framework modulare per applicazioni social federate, tra cui microblogging, gestione delle attività o moderazione dei contenuti assistita dall'intelligenza artificiale. All'interno di Bonfire, è possibile creare diversi plugin per scopi come la collaborazione nella ricerca, la pubblicazione pre-stampa e la revisione tra pari. Inoltre, un sistema di riconoscimento e verifica chiaro e verificabile potrebbe supportare la creazione di un ecosistema federato di scienza aperta.

All'interno di Bonfire, è possibile creare diversi plugin per scopi come la collaborazione nella ricerca, la pubblicazione pre-stampa e la revisione tra pari. Inoltre, un sistema di riconoscimento e verifica chiaro e verificabile potrebbe supportare la creazione di un ecosistema federato di scienza aperta.

Una massiccia adozione di protocolli federati da parte delle istituzioni accademiche aiuterà a potenziare le implementazioni della scienza aperta e a includere le comunità non accademiche nel processo di produzione della conoscenza. Immaginiamo che queste implementazioni vengano realizzate all'aperto, attraverso un processo di co-progettazione che unisce scienziati, ricercatori e attivisti. Questo sforzo collettivo garantirà che le funzionalità sviluppate soddisfino i meticolosi standard degli strumenti accademici sfruttando al tempo stesso l’esperienza utente dei social network. La nostra aspirazione è che ciò possa innescare conversazioni significative e ampliare l’accessibilità delle discussioni scientifiche a un pubblico più ampio, promuovendo una comunità di conoscenza globale vivace, inclusiva e interconnessa.

Qui il post completo pubblicato da @Equipo Nibö :niboe: e Biogarabatos post sul blog di @Bonfire

@Scuola - Gruppo Forum

reshared this



Le classifiche delle migliori università del mondo lasciano il tempo che trovano

@Universitaly: università & universitari

Periodicamente ottengono grandi attenzioni, e l'Italia sembra sempre arrancare, ma non è chiaro a chi servano veramente

Nonostante l’indubbia attenzione che ottengono, però, queste classifiche sono da anni molto criticate. Un po’ perché si basano su criteri arbitrari, che riflettono poco la moltitudine di ruoli sociali e culturali che le università svolgono sul territorio. Un po’ perché sono progettate quasi sempre sulla base del sistema d’istruzione inglese e statunitense, che riflette male come funzionano le università nel resto del mondo. Un po’, semplicemente, perché non è chiaro a cosa servano, se non a indirizzare attenzione e fondi verso le società che le stilano e le università che figurano ai primi posti.

L'articolo di @Viola Stefanello 👩‍💻 è qui su Il Post

in reply to Poliversity - Università ricerca e giornalismo

Fantastico modo di pensare! In effetti è proprio vero: gli osservatori influenzano ciò che osservano in questo caso e come l'hai scritto tu è perfetto.

È deprimente allo stesso modo che qualcosa che teoricamente sarebbe interessante (statistiche delle università a priori sarebbero anche cose utili) finisca per essere una forte fonte di influenza degli studenti e delle università. I fini di queste agenzie di classifiche non sono nobili...

in reply to ConstipatedWatson

@ConstipatedWatson
Legge di Goodhart: quando una misura diventa un obiettivo, cessa di essere una buona misura. L'intero sistema capitalista è costruito in violazione di questa legge.

L reshared this.




È fondamentale non dare più spazio ai negazionisti climatici: la nostra risposta di Valigia Blu a un lettore sull’articolo dei quattro fisici italiani ritirato dalla casa editrice

@Giornalismo e disordine informativo

Si poteva lasciare l’articolo con le sue criticità e vedere cosa generava? Fatto sta che la casa editrice, una di punta nel settore accademico, tra le motivazioni della ritrattazione ha scritto che “L’addendum non è stato considerato adatto alla pubblicazione” e “la ritrattazione è stata la linea d'azione più appropriata per mantenere alti i livelli dei contenuti scientifici pubblicati sulla rivista”. L’articolo rimane comunque sul sito e chiunque può leggerlo.

La vicenda ci dice che i direttori delle riviste dovrebbero essere un po' più attenti quando pubblicano articoli con analisi e conclusioni potenzialmente controverse. Questo non vuol dire che non debbano essere pubblicati, ma solo che vale la pena assicurarsi che vengano esaminati in modo approfondito e attento prima di pubblicarli

in reply to Novman

@Novman hai una conoscenza così profonda dei meccanismi alla base del processo di pubblicazione degli articoli scientifici, tale da farti sospettare che questo sia un caso di censura?
in reply to Poliversity - Università ricerca e giornalismo

Stavo commentando i toni, non l'articolo. In qualsiasi campo scientifico si prova e si vede. Come è successo per il presunto superconduttore ad alta temperatura. Non si parla di negazionista della superconduttività. Toni come questi sono adatti ai piazzisti televisivi o ai propagandisti di bassa lega, non a degli scienziati. Sinceramente mi piacerebbe leggere uno studio approfondito sull'influenza dei cicli solari sul clima ( visto che siamo in periodo interglaciale ) , ma visto questo clima da piazzisti, mi sa che non lo leggerò mai. Poi, per carità, ridurre l'inquinamento è sacrosanto, ma fatto con questi toni porta solo problemi. Basta vedere la chiusura delle centrali nucleari in Germania a favore del carbone o assurdità distopiche come le mega Ztl, quando poi si fanno immatricolare SUV giganteschi o si favoriscono tecnologie perlomeno dubbie come il pellet.