Il 12 ottobre di novanta anni fa nasceva a Modena il tenore Luciano Pavarotti
La raccolta pubblicata dalla Decca in occasione dei 90 anni del Maestro
Annoverato tra i maggiori tenori di tutti i tempi, nonché tra i massimi esponenti della musica lirica.
Nel corso della sua carriera, durata oltre mezzo secolo, ha vinto sei Grammy Awards, di cui un Grammy Legend Awards, attribuitogli nel 1998.
Dal 1992 al 2003 ha tenuto a Modena dei concerti a cadenza quasi annuale a scopo benefico (Pavarotti & Friends), che riunivano sul palco famosi artisti della scena musicale pop e rock italiana e internazionale, chiamati a duetti con lui.
Noto per il suo carattere amabile e cordiale, il suo ricordo è affidato alla Luciano Pavarotti Foundation (lucianopavarottifoundation.com)
Pavarotti canta l'aria "Nessun dorma", un suo "cavallo di battaglia"
Google prova a infilare l’Ai ovunque in barba all’Antitrust Usa?
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Non solo YouTube, Gmail e GMaps: adesso nei sandwich imbottiti Android il colosso di Mountain View inserisce pure la sua Ai Gemini. Ma in questo modo abusa della propria posizione? I legali di Google dicono
La città di New York porta in tribunale Meta, Alphabet, Snap e ByteDance
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New York City fa causa a Meta, Alphabet, Snap e ByteDance accusandoli di aver contribuito alla crisi di salute mentale tra i giovani attraverso piattaforme progettate per creare dipendenza;
La “sbobba” dell’IA generativa
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L’articolo del professore Enrico Nardelli dell’università di Roma “Tor Vergata”, direttore del Laboratorio Nazionale “Informatica e Scuola” del CINI e già presidente di Informatics Europe
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L’ultima inutile farsa di Meta sulla “maggiore età digitale”
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Se i social fossero uno spazio sicuro non ci sarebbe bisogno della campagna per la “maggiore età digitale” lanciata da Meta, che è solo un altro modo per scaricare sui genitori la responsabilità di lasciar usare ai
Ecco come Microsoft cercherà di restare in salute. Report Wsj
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Microsoft cerca di recuperare nell'ambito dell'IA con una spinta nel settore sanitario e un accordo con Harvard. startmag.it/innovazione/ecco-c…
La Cina punisce gli utenti dei social media troppo pessimisti. Report Nyt
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Sono numerosi i casi in Cina in cui utenti poco allineati con gli ideali startmag.it/innovazione/la-cin…
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La Cina mette in vetrina la sua tecnologia (e invita gli Usa al dialogo)
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Mentre gli Usa si chiudono la Cina si apre al mondo e lancia messaggi distensivi e di collaborazione, soprattutto sul fronte tech. Cartoline dal Global Digital Trade Expo di Hangzhou.
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L’Europa amplia la rete delle fabbriche di intelligenza artificiale: sei nuovi centri in sei Stati membri
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La Commissione europea ha annunciato oggi un’importante espansione della rete di infrastrutture dedicate
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Quando Strasburgo guarda indietro: sulla PMA e i diritti dei bambini ha ragione la Corte costituzionale italiana
La CEDU nel caso X c. Italia ha negato la violazione dell’articolo 8, ignorando la svolta della Corte costituzionale italiana che ha riconosciuto il diritto dei bambini nati da PMA a essere figli di entrambe le madri
La sentenza X c. Italia della Corte europea dei diritti dell’uomo segna un punto critico nel dialogo tra Strasburgo e Roma.
Con sei voti contro uno, la CEDU ha stabilito che non vi è stata violazione dell’articolo 8 della Convenzione nel caso di un bambino nato in Italia da procreazione medicalmente assistita (PMA) praticata all’estero da una coppia di donne, ritenendo che la mancata iscrizione della madre intenzionale nell’atto di nascita non ledesse la vita privata e familiare del minore.
È una decisione che ignora la svolta costituzionale italiana.
La sentenza n. 68/2025 della Corte costituzionale ha infatti dichiarato illegittimo il divieto di riconoscimento della madre intenzionale, affermando che ogni bambino ha diritto, fin dalla nascita, a una filiazione stabile con entrambe le madri che hanno condiviso il progetto genitoriale.
La Consulta ha posto al centro il diritto del minore all’identità personale e alla parità di trattamento, restituendo certezza e dignità a una realtà familiare già viva nella società.
La Corte di Strasburgo, invece, si è fermata al quadro normativo precedente, scegliendo un approccio di pura legalità formale. Ha valutato i fatti come se la pronuncia costituzionale non fosse mai intervenuta, preferendo il criterio cronologico a quello sostanziale. In nome del “margine di apprezzamento” nazionale, ha considerato sufficiente il rimedio dell’“adozione in casi particolari” – un istituto che la stessa Corte costituzionale in Italia ha giudicato inadeguato e privo di effettività, perché non assicura al bambino una piena stabilità giuridica e identitaria.
Così facendo, Strasburgo ha rinunciato alla sua funzione evolutiva, quella di guida nella protezione dei diritti umani. Lo ricorda con forza la giudice Anna Adamska-Gallant nella sua opinione dissenziente: il lungo periodo di incertezza e l’errore delle autorità hanno inciso sull’identità del minore e lo Stato aveva il dovere di intervenire tempestivamente. È un richiamo al cuore stesso dell’articolo 8 CEDU: la tutela concreta della persona, non la salvaguardia delle procedure.
Non sarebbe la prima volta che la Grande Camera corregge una simile miopia. Nel caso S.H. e altri c. Austria, la Corte europea ribaltò la precedente condanna a Vienna, riconoscendo la legittimità della normativa nazionale dopo il confronto con la Corte costituzionale austriaca.
Oggi lo stesso può accadere: la Grande Camera ha l’occasione di ristabilire il dialogo tra Strasburgo e Roma, allineando la giurisprudenza europea al progresso costituzionale italiano.
Perché, in fondo, il tema è semplice e universale: ogni bambino ha diritto, fin dalla nascita, a essere riconosciuto figlio di entrambi i genitori che hanno scelto di amarlo e crescerlo.
Nessuna Corte può dimenticarlo, se davvero vuole parlare il linguaggio dei diritti.
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Oggi ricorre la Giornata mondiale per la Salute mentale
Chiediamo di istituire una rete pubblica di servizi di psicologia di territorio e promuovere la ricerca sugli psichedelici
L’Associazione Luca Coscioni aderisce alla proposta di legge di iniziativa popolare Diritto a stare bene e Psychedelicare, l’iniziativa dei Cittadini Europei per chiedere alla Commissione UE di investire nella ricerca sugli psichedelici
“Istituire una rete pubblica di servizi di psicologia di territorio, accessibile gratuitamente, presente in scuole, ospedali, luoghi di lavoro e carceri, per garantire a tutti ascolto, prevenzione e presa in carico”. Queste, le parole di Marco Perduca e di Claudia Moretti, dirigenti dell’Associazione Luca Coscioni, che per questo ha deciso di sostenere la proposta di legge di iniziativa popolare “Diritto a stare bene”, che riconosce il benessere psicologico come diritto fondamentale della persona, al pari di quello alla salute fisica.
Questo iniziativa si inserisce nell’impegno dell’Associazione per la salute mentale, e nella convinzione che il diritto alla cura significhi prima di tutto garantire il diritto alla relazione terapeutica.
“La terapia della parola – continua l’Associazione – è uno strumento essenziale per restituire centralità alla persona e per depotenziare la deriva farmacocentrica che domina oggi i servizi di salute mentale, spesso organizzati secondo logiche custodiali e, talvolta, utilizza pratiche illegali di contenzione meccanica e farmacologica. Psicologi e psicoterapeuti sono troppo pochi e troppo assenti nei servizi pubblici di salute mentale, nelle equipe territoriali e negli SPDC, che rimangono troppo spesso luoghi inespugnabili. A questo link la descrizione, il testo integrale della proposta e l’accesso alla piattaforma istituzionale per sottoscriverla.
A livello europeo, l’Associazione Luca Coscioni sostiene l’Iniziativa dei Cittadini Europei (ICE) Psychedelicare per chiedere alla Commissione UE di investire nella ricerca sull’efficacia degli psichedelici in ambito terapeutico, di riclassificarle a livello globale e di promuovere linee guida per le terapie. L’iniziativa chiede alla Commissione di affrontare l’emergenza salute mentale – che colpisce più di 1 europeo su 6 – finanziando ricerca scientifica indipendente sugli psichedelici, per verificarne l’efficacia nei percorsi terapeutici e svilupparne applicazioni cliniche sicure.
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L’Europa dovrebbe investire nella propria AI per la difesa, dice il CEO di Mistral
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Arthur Mensch, CEO di Mistral AI, ha invitato l’Europa a investire in una propria intelligenza artificiale per la difesa e la sicurezza, in un intervento tenuto
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Gli utenti sbarrano la porta al riconoscimento facciale di Amazon Ring
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Il riconoscimento facciale delle nuove telecamere di sorveglianza di Amazon Ring pone interrogativi così grandi da essere trattati persino sul Washington Post, testata nel portafogli di Jeff
In Parlamento si ritiri la legge “Zanettin-Zullo” che impone a tutte le “Ada” di continuare a subire una tortura
“Il diritto di essere aiutati a morire inizia a essere rispettato: è stato finora riconosciuto a 18 persone. Il Parlamento non distrugga sulla pelle dei malati quanto stabilito dalla Corte costituzionale”
Se la legge “Zanettin-Zullo”, in discussione in Parlamento, fosse già stata in vigore, Ada non avrebbe potuto essere libera di scegliere (se e quando vorrà) l’aiuto medico alla morte volontaria. Né avrebbero potuto scegliere Laura Santi e Federico Carboni (primo caso in Italia) in Italia, e nemmeno Fabiano Antoniani, la persona a partire dalla quale la Corte costituzionale aveva definito i criteri per la depenalizzazione dell’“aiuto al suicidio”. Così come non avrebbero potuto scegliere Gloria, Anna, Serena, Vittoria.
Per Ada, infatti, non soltanto sarebbe stato estromesso il servizio sanitario nazionale (cioè la Asl che ha verificato le sue condizioni), ma non sarebbe nemmeno stato riconosciuto uno dei quattro criteri stabiliti dalla Corte nella versione che il testo di legge all’esame del Parlamento vuole modificare: non più “trattamenti di sostegno vitale” (come scritto dalla Consulta, includendo esplicitamente i trattamenti forniti da caregiver e familiari), ma “trattamenti sostitutivi di funzioni vitali”. Se la legge “Zanettin-Zullo” entrasse in vigore, le persone come Ada torneranno a essere costrette a subire condizioni che Ada stessa definisce di “tortura” contro la loro volontà.
È dunque necessario che in Parlamento maggioranza e opposizione convergano nel ritiro della legge “Zanettin-Zullo” per aprire un vero confronto, attraverso una sessione plenaria che discuta in modo libero dai dettami di partito e di coalizione.
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Beppino Englaro a Civezzano – “Sul fine vita posso scegliere io?”
Beppino Englaro sarà protagonista della serata informativa dal titolo “Sul fine vita posso scegliere io?”.
Dialogherà con Alexander Schuster, giurista e attivista, in un incontro promosso dal Comune di Civezzano in collaborazione con l’associazione Trentino Laica.
Teatro Comunale “Luigi Pirandello”, via Murialdo 30, Civezzano
Mercoledì 15 ottobre 2025
Ore 20:45
Durante la serata sono previste letture a cura di Chiara Turrini.
Ingresso libero e gratuito.
Un’occasione preziosa per riflettere pubblicamente sulla libertà di scegliere sul proprio corpo e sulla propria vita, in un momento in cui il dibattito sui diritti nel fine vita torna a essere centrale nel nostro Paese.
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Al PizzAut di Monza una cena di raccolta fondi con Marco Cappato e le Cellule Lombarde
Venerdì 24 ottobre Marco Cappato parteciperà alla cena di raccolta fondi organizzata nel locale PizzAut di Monza, e con lui ci saranno le cellule lombarde dell’Associazione Luca Coscioni, in una serata all’insegna dei diritti e delle libertà.
Per un’occasione così speciale è stato pensato un luogo altrettanto speciale che ha fatto dell’inclusività la sua bandiera: PizzAut.
La partecipazione è aperta a tutte le persone che vogliono conoscere e sostenere le attività e le iniziative dell’Associazione in Lombardia.
L’appuntamento è per venerdì 24 ottobre alle 19:30, presso PizzAut, in via Philips 12, Monza. È richiesta la prenotazione a questo link bit.ly/cena-pizzaut, versando una quota minima di 35 euro per persona: ogni euro in più permetterà di dare ancora più forza alle campagne dell’Associazione.
Per segnalare eventuali intolleranze o allergie alimentari mail a: cristiana.zerosi@associazionelucacoscioni.it indicando gli allergeni e, se possibile, eventuali necessità specifiche (es. senza glutine, senza lattosio, ecc).
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Vi racconto la falsa partenza di AI Mode di Google in Italia
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Nonostante gli annunci sul Corriere della sera e l'esperienza di pochi fortunati, il rivoluzionario AI Mode di Google in Italia continua a non essere disponibile per tutti...
AI Mode di Google (per ora) è solo per alcuni
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Nonostante gli annunci sul Corriere della sera e l'esperienza di pochi fortunati, il rivoluzionario AI Mode di Google in Italia continua a non essere disponibile startmag.it/innovazione/ai-mod…
ITADINFO: una comunità che cresce
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L'articolo del professore Enrico Nardelli dell'università di Roma "Tor Vergata", direttore del Laboratorio Nazionale “Informatica e Scuola” del CINI e già presidente di Informatics Europe
Chi c’è nei podcast di Mundys
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I podcast dalla durata compresa tra i 30 e i 50 minuti spaziano dal futuro delle infrastrutture di trasporto alla smart mobility, all’impatto dell’intelligenza artificiale sulla nostra vita quotidiana; dall'alimentazione ai progressi nel campo della genetica, fino agli
Ma la nuova Ai Mode di Google è disponibile oppure no?
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Da oggi è disponibile in Italia la nuova funzione Ai Mode di Google. Allora perché non posso usarla? La lettera di Francis Walsingham.
Medioevo psichiatrico
Questo mio contributo è triste, buio, in contrapposizione alla radiosa fiducia con la quale guardiamo al futuro psichedelico. Volevo descrivere con alcune pennellate, parziali e sintetiche, la situazione attuale della Psichiatria in cui si colloca la rinnovata richiesta psichedelica degli ultimi anni, denominata Rinascimento psichedelico e la pressione che sta portando avanti l’Associazione Luca Coscioni, denominata Illuminismo psichedelico.
L’attuale situazione complessiva in cui si trova la cura della salute mentale assomiglia all’epoca medioevale. Perché ho pensato al Medioevo?
Innanzi tutto perché è un’epoca storica radicata nel nostro passato, agganciata a cose vecchie.
L’uso degli psicofarmaci si basa sui piedistalli della cosiddetta psichiatria biologica. Che questo approccio riduzionista abbia portato scarsi progressi alla definizione delle cause biologiche delle malattie psichiatriche è palese, lo dicono i sacri testi di psicofarmacologia da tempo, come Stahl.1
Le attuali ipotesi che le singole malattie siano sostenute da singole lesioni biochimiche della neuro-trasmissione come causa di uno specifico disturbo è superata, ma, di fatto, gli psicofarmaci prescritti si basano su quelle teorizzazioni, agiscono sulla neuro-trasmissione.
I primi anti-psicotici appaiono negli anni 50 e, dopo il risperidone, capostipite degli atipici di cosiddetta seconda generazione, non ne sono apparsi altri di significativamente nuovi. Le formulazioni long acting anche a lunghissimo deposito non sono certo novità e innovazione. Tra l’altro i vecchi depot sono scomparsi per lasciar spazio ai nuovi farmaci deposito che non hanno dimostrato migliore efficacia dei vecchi. Il risperidone viene approvato dalla FDA nel 1993. (Tra parentesi la spesa consistente della ricerca per queste novità che non sono novità dal risperidone in poi testimoniano proprio il paradosso della loro scarsissima capacità di agire sulla riduzione della prevalenza di psicosi, a fronte di investimenti cospicui).
Il litio, farmaco stabilizzatore dell’umore tutt’ora molto in uso per la sua efficacia è stato approvato da FDA nel 1970. In seguito non sono apparse molecole di efficacia superiore al Litio, ma solo cosiddette seconde scelte. L’azione del sale a grande concentrazione nel cervello agisce quale stabilizzatore in modo non del tutto conosciuto sulla membrana della cellula nervosa, a riprova che l’efficacia dei trattamenti sulla mente, in questo caso sull’umore, non va di pari passo con un preciso conosciuto funzionamento che spieghi la stabilità umorale.
Le benzodiazepine sono antichissime. Il clordiazepossido viene scoperto nel 1957, il diazepam data 1960. Da allora si sono sintetizzate tante altre molecole, ad emivita lunga o a emivita corta, ma nessuna novità sostanziale riguardante calmanti con minori effetti collaterali, con assenza di dipendenza e assuefazione, che sono le problematiche maggiori di questa categoria di farmaci molto in uso.
Gli antidepressivi? Il Prozac, cosiddetta pillola della felicità, entra nel mercato come SSRI attorno al 1990 e segna una grande differenza rispetto agli anti-depressivi precedenti. I successivi farmaci mee too non presentano un’efficacia sostanzialmente superiore. Su questo fronte siamo fermi a 35 anni fa. Un’eccezione è rappresentata dalla sola esketamina, unica novità relativamente recente, isomero della ketamina, un’anestetico, che ha portato novità nel trattamento della depressione proprio per la sua proprietà d’azione. L’esketamina rappresenta però anche quella novità che rischia di essere inglobata nella modalità di azione classica dello psicofarmaco e di far perdere di vista la potenzialità innovativa trasformativa, avendo un’azione sulla mente di tipo parziale psichedelico e quindi non solo in senso di recupero sintomatologico di un umore depresso.
In sintesi abbiamo a che fare con una farmacopea di capostipiti antichi.
In questa assenza di novità farmacologiche vere si apre l’offerta degli psichedelici. Se andiamo a vedere in quali disturbi questa nuova modalità di fare medicina e psicoterapia è più efficace, scopriamo che sono aree di sofferenza in cui ben poco sono stati efficaci i farmaci classici, per non dire per nulla anche se prescritti comunque
Nel disturbo post traumatico da stress non ci sono indicazioni farmacologiche, solo indirizzi di tipo psicologico. L’angoscia del trauma antico ri-attualizzato si spegne, usando farmaci, spegnendo la persona interamente, non esiste una chimica specifica che spenga solo il tasto del trauma pregresso.
Nella depressione farmaco-resistente è indicata nelle linee guida quale alternativa l’elettroshock, la stimolazione magnetica transcranica, gli ormoni tiroidei, un mescolamento con altri farmaci e l’esketamina.
L’angoscia di morte nel fine vita viene trattata non come entità a sé, ma coi sedativi a disposizione, minori o maggiori.
Nelle dipendenze e nel craving impulsivo si usa quello che abbiamo secondo sintomatologia astinenziale e prove empiriche. Nei SerD si usano un sacco di farmaci, ma ben sappiamo la difficoltà di distogliere l’attenzione mentale sul contenuto del desiderio compulsivo. Bupropione, un antidepressivo, per il tabacco; valproato di sodio, un anti epilettico, per il craving alimentare; la clonidina, un anti-ipertensivo, per gli oppioidi sono esempi di una varietà di magazzino estremamente ampia.
Come imperava nel Medioevo, abbiamo a che fare nella Psichiatria attuale con una “verità” metafisica, fuori dal mondo, un concetto sospeso per aria che è quello delle malattie mentali. Le malattie mentali non esistono, amici coscioniani. Esistono categorie dove incasellare le forme di espressione della sofferenza e del disagio e questo per motivi di ricerca, per parlare un linguaggio comune tra psichiatri, come ci hanno insegnato. Dicendo che le malattie mentali non esistono sto rischiando l’ennesimo rogo entro il quale sono stati già bruciati anti-psichiatri, sociologi spinti e antropologi vari. Le malattie mentali sono una nostra astrazione, come l’occhio di Dio, la mano di Dio, astrazioni utilissime per guidare il popolo, ma fra di noi, amici, dobbiamo dircelo: secondo la metodologia della scienza in Psichiatria abbiamo a che fare non con quello che chiamiamo patologia, ma con un insieme di segni e sintomi che chiamiamo complesso sindromico, non una vera malattia, come lo è la polmonite da pneumococco, un tumore del cervello o l’infarto del miocardio. Impostare la cosa così non significa negare la sofferenza della mente e attribuire tutte le colpe alla società, sbrigativamente, ma significa proprio nel rigore scientifico: stiamo attenti che quello che vediamo nel cervello non sia qualcosa di parziale, vedi la neurotrasmissione, o l’esito della malfunzione e non la causa, vedi le placche di amiloide nella demenza. Le cause delle cosiddette malattie mentali sono molteplici e integrate fra loro, vedi modello bio psico sociale, concetto che fatica a tradursi nella pratica, come il concetto di complessità non era presente nel medioevo, dove prevaleva invece l’unicità del punto di vista.
La povertà epistemologica fondamentale della Psichiatria, come dice bene Benedetto Saraceno, non ha impedito costruzioni diagnostiche o categorie, che significano cosa fare e come andrà a finire quella persona ammalata di quella malattia, cioè fare terapia e fare prognosi. “La pretesa stabilità e coerenza dei sistemi diagnostici, dice Saraceno2 è un delitto di superbia in quanto scotomizza la fluidità, occulta il dubbio, asserisce la certezza”.
È del 1992 uno studio pionieristico dell’istituto Mario Negri3 dove si evidenziava come in una popolazione di pazienti dimessi da un servizio ospedaliero il più potente determinante di ri-ammissione, di ri-ospedalizzazione, di ricaduta, di necessità di ricovero era la tipologia organizzativa del servizio psichiatrico che aveva in carico il paziente, come dire sono altri i fattori che incidono, non quelli della presunta verità diagnostica.
Se una diagnosi medica non incornicia completamente il processo che spiega la sofferenza mentale e se ci sono altri determinanti, oltre a quelli che abbiamo rintracciato come alterazioni nel cervello sinora, significa che dobbiamo aprirci a conoscere tutto quello che concorre al bene e al male di una mente, ricordandoci che la mente non è il cervello.
Ha a che fare col Medioevo anche un altro aspetto, che ho battezzato col binomio di contrasto: umiltà e potere. Credo che l’epoca medioevale della nostra storia così come ce l’hanno riportata, sia stata costellata da persone piene di umiltà, i santi e non solo, e in netta contrapposizione con loro, i potenti, i Papi ma non solo. Riflettendo sulle buone pratiche in salute mentale, mi è venuta la parola umiltà, in contrapposizione a pratiche prevaricatorie, personalistiche, narcisistiche ahinoi presenti nei contesti organizzati di un Dipartimento di salute mentale.
Non è forse l’umiltà che sta alla base dell’armata quasi cavalleresca che porta avanti la pratica della de-prescrizione psicofarmacologica? Meglio togliere, aiutare le persone a ridurre gli psicofarmaci, a pensare di assumere qualcosa per un periodo limitato, non per tutta la vita, meglio andare in accordo con l’interessato che non li assume volentieri ‘sti farmaci, affrontando assieme la desistenza, contro un accanimento che non è sicuro che dia risultati. Ne ha parlato il dott. Giuseppe Tibaldi, presente al webinar precongressuale del 17 settembre scorso sulla salute mentale.
Non è qualcosa che ha a che fare con umiltà quello che fa dire al dott. Raffaele Barone, presente pure lui al webinar, “gli psichiatri devono non essere più esperti”, togliere cioè loro il camice bianco del sapere potente come nella spoliazione di certi umili; soprattutto di umile ci trovo questo: importare dalla Finlandia, dove è nato il Dialogo aperto, qualcosa che là funziona, studiarlo, formarsi e applicarlo da noi. Tollerare l’incertezza, uno dei principi ispiratori del modello del Dialogo aperto, mi pare molto umile.
La presenza in tutti i contesti di cura della salute mentale degli esperti per esperienza, degli esperti in supporto fra pari, i cosiddetti ESP, sono uno spazio di eccellente umiltà, rosicchiano con gentilezza il marmoreo statuario indiscutibile fare dello strizzacervelli. Il fare-assieme-tutto-attaccato partito da Trento mi pare sia una pratica collaborativa che sta da tutt’altra parte rispetto alla gestione autoritaria o paternalistica o educativa verso chi ha bisogno di aiuto. L’utente alla pari funge da garante di un equilibrio tra chi ha bisogno e chi offre aiuto che deve essere assicurato nel rispetto reciproco di competenza ed esperienza, senza sopraffazione alcuna nelle varie relazioni complementari che il paziente incontra nel suo percorso di cura.
L’elenco di buone pratiche potrebbe continuare perché esistono in Italia, nel senso trasformativo auspicato anche di recente dall’OMS4. Ma la scarsa capillarità, nonostante le società nazionali varie, di queste buone pratiche fa pensare ai castelli medioevali, belle realtà chiuse non diffuse e poco conosciute anche dagli addetti ai lavori.
Note
1Stephen Stahl, Psicofarmacologia essenziale, Centro Scientifico Editore, 2002, pag.102
2 Benedetto Saraceno, Sulla povertà della psichiatria, Ed comunità concrete, 2017
3 Barbato, Terzian, Saraceno, Montero Barquero, Tognoni, Patterns of aftercarefor psychiatric patients discharged after short inpatient treatment: an italian collaborative study, Social Psychiatry and Psychiatric Epidemiology, n.27, 1992
4 Luke Taylor, One billion people have mental health conditions, WHO says, BMJ 2025 del 04/09/2025
L'articolo Medioevo psichiatrico proviene da Associazione Luca Coscioni.
La ASL conferma che Ada ha i requisiti per l’accesso al suicidio assistito previsti dalla sentenza della Corte costituzionale
Il commento di Ada: “Da oggi sono padrona della mia vita e del mio corpo”
A seguito di una nuova verifica delle condizioni di salute da parte dell’ASL competente, Ada, 44enne campana affetta da SLA, ha ricevuto in data 7 ottobre la conferma di possedere tutti i requisiti previsti dalla sentenza “Cappato” della Corte costituzionale n. 242/2019 e dalle successive pronunce n. 135/2024 e n. 66/2025.
Con una comunicazione ufficiale inviata ai suoi legali e alla stessa Ada, l’azienda sanitaria ha reso noto che procederà ora con le fasi consequenziali previste dalla sentenza n. 242/2019, ovvero con l’individuazione del farmaco e delle modalità di autosomministrazione. Ada, quando e se lo vorrà, potrà quindi procedere con l’aiuto alla morte volontaria, nel pieno rispetto delle garanzie costituzionali e delle pronunce della Corte.
Dichiara Ada:
“Dopo mesi di attesa e di battaglie, il Comitato etico ha espresso parere favorevole alla mia richiesta. Non ci sono parole adatte a descrivere il mio stato d’animo, ma proverò a rendere l’idea. Quando ho letto le parole “parere favorevole”, ho sentito letteralmente un peso scivolare dalle mie spalle.La SLA ha perso, io ho vinto. Non trascorrerò nemmeno un minuto in più ad avere paura di ciò che può farmi. Da oggi esiste solo il presente, e ogni giorno è prezioso. Da oggi sono legalmente padrona della mia vita e del mio corpo. Auspico la stessa serenità per tutte le persone che affrontano la mia stessa condizione, e che ogni essere umano possa un giorno esercitare questo diritto senza dover lottare fino all’ultimo respiro. Grazie a chi mi ha ascoltata, sostenuta e accompagnata in questo percorso”.
Dichiara l’avvocata Filomena Gallo, segretaria dell’Associazione Luca Coscioni e coordinatrice del collegio legale di studio e difesa (composto anche dagli avvocati Angioletto Calandrini, Francesca Re, Alessia Cicatelli e Rocco Berardo):
“Oggi Ada non riceve semplicemente un parere favorevole: ottiene il pieno riconoscimento del suo diritto costituzionale a decidere sul proprio corpo e sulla propria vita.L’ASL, dopo l’accordo raggiunto in Tribunale di Napoli, ha applicato in modo corretto e completo la sentenza Cappato e le successive decisioni della Corte, procedendo con le verifiche previste e avviando le fasi successive. Questo percorso dimostra che, quando le istituzioni rispettano la legge, è possibile garantire alle persone malate un diritto che non è un privilegio, ma una scelta libera e consapevole, riconosciuta dal nostro ordinamento.”
Dopo il diniego da parte della ASL, Ada, aveva presentato, tramite il collegio legale coordinato dall’avvocata Filomena Gallo, Segretaria nazionale dell’Associazione Luca Coscioni, un ricorso d’urgenza al tribunale di Napoli. Durante l’ultima udienza con l’azienda sanitaria si era concordata una nuova valutazione delle sue condizioni.
Negli scorsi giorni, Ada, inizialmente conosciuta col nome “Coletta”, aveva deciso di uscire dall’anonimato, raccontando la propria situazione in un video. A leggere le sue parole, la sorella Celeste poiché Ada, colpita dalla SLA diagnosticata lo scorso anno, non riesce più a parlare. A seguito di un decorso molto veloce della grave patologia neurodegenerativa di cui è affetta, diagnosticata a giugno 2024, “Coletta” non riesce più a parlare e deve quindi utilizzare il puntatore oculare. Non riesce nemmeno più a camminare e ha bisogno dell’assistenza continua dei suoi familiari per svolgere qualsiasi tipo di attività. Senza i suoi caregiver non potrebbe alimentarsi, bere, assumere la terapia farmacologica ed espletare le sue funzioni vitali, morirebbe di stenti e in modo atroce e doloroso.
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L’UE accelera sull’intelligenza artificiale: due strategie per industria e scienza
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L’Unione europea vuole “mettere l’intelligenza artificiale al centro” del proprio modello di crescita e innovazione. La Commissione europea ha presentato oggi
Spid resiste: accordo per altri 5 anni. E potrà essere a pagamento
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Fumata bianca dopo l'incontro tra governo e gestori del servizio di Identità digitale: Spid resterà in vita per altri cinque anni e c'è pure il via libera a farlo diventare a pagamento (chi vuole
I carabinieri a difesa delle specie protette sequestrano cinque zanne di elefante africano
Nella giornata del 17 settembre 2025 i #Carabinieri del Nucleo #CITES – Distaccamento di Torino Caselle hanno eseguito controlli mirati presso alcuni laboratori di tassidermia in provincia di Torino, nell’ambito della campagna #EMPACT2022 e dell’Operational Action Plan (#OAP) #EnviCrime 2024- 2025 – OA 5.1 “Trafficking of Fauna” dell'Unione Europea #UE, finalizzata al contrasto del traffico illegale di specie protette.
Durante uno dei controlli sono state rinvenute e poste sotto sequestro cinque zanne grezze di elefante africano (#Loxodonta africana), specie inserita nell’Appendice I della Convenzione CITES e considerata in pericolo di estinzione. Le zanne sono risultate di dimensioni considerevoli (misuravano tra 190 e 212 centimetri di lunghezza), a conferma della provenienza da esemplari adulti e del rilevante valore commerciale del materiale sequestrato.
Gli specimen erano detenuti in assenza della documentazione prevista che ne attestasse la provenienza legale e il possesso lecito. Il titolare dell’attività, un italiano sulla quarantina, è stato pertanto denunciato alla competente Autorità Giudiziaria per detenzione illecita di parti di specie protette, in violazione della normativa nazionale e internazionale sul commercio di specie a rischio di estinzione (Regolamento (CE) n. 338/97 e Legge 150/1992).
L’operazione si inserisce nel quadro delle attività coordinate a livello europeo per il contrasto al crimine ambientale e rappresenta un’importante azione di tutela della biodiversità e di salvaguardia delle specie minacciate inserite nella #C.I.T.E.S.. La C.I.T.E.S. – Convention on International Trade in Endangered Species of Wild Fauna and Flora è una Convenzione internazionale che tutela le specie a rischio di estinzione. Per tutte le specie animali e vegetali incluse nella Convenzione – oltre 40.000 – è necessario dimostrare la legale provenienza mediante idonea documentazione, indispensabile per la loro detenzione e commercializzazione. Nel caso di zanne grezze di elefante, tale documentazione deve essere richiesta al Nucleo Carabinieri CITES territorialmente competente. È vietato prelevare esemplari in natura, detenerli, cederli o commercializzarli senza la prescritta documentazione. I Carabinieri dei Nuclei CITES su tutto il territorio nazionale sono preposti ai controlli sul commercio di specie protette e al contrasto del traffico illegale delle stesse su tutto il territorio nazionale. Il commercio di specie rare, come l’avorio di elefante, sia grezzo che lavorato, è purtroppo ancora oggi molto diffuso.
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Tutto su Arduino, l’azienda tecnologica torinese comprata da Qualcomm
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L'azienda americana di semiconduttori Qualcomm ha acquisito Arduino, realtà italo-svizzera di elettronica open source. Ecco cosa sappiamo dell'operazione.
Citizen Protest Halts Chat Control; Breyer Celebrates Major Victory for Digital Privacy
In a major breakthrough for the digital rights movement, the German government has refused to back the EU’s controversial Chat Control regulation today after facing massive public pressure. This blocks the required majority in the EU Council, derailing the plan to pass the surveillance law next week. Digital freedom fighter Dr. Patrick Breyer (Pirate Party) hails this as a huge victory but warns that the fight is far from over.
Former Member of the European Parliament Patrick Breyer comments on the victory:
“This is a tremendous victory for freedom and proves that protest works! Facing a wave of calls and emails from the public, the Social Democrats held their ground, and for the first time, even the conservative opposition leadership is voicing criticism. Without the tireless resistance from citizens, scientists, and organizations, EU governments would have passed a totalitarian mass surveillance law next week, spelling the end for digital privacy. That we stopped this—for now—is a moment to celebrate.”
“EU Commission President Ursula von der Leyen must now admit the failure of her dystopian Chat Control plan. The Commission must withdraw this irreparable bill for good, as it has failed to find a majority in the Council for years. Instead, it should embrace the European Parliament’s alternative, which delivers effective child protection without mass surveillance: safer apps through ‘Security by Design,’ proactive clearing of illegal content online, and swift takedown obligations.”
Breyer concluded with an appeal:
“Today proves that our protest has the power to stop a totalitarian surveillance system that has no equal in the free world. But the threat is not gone. The proponents of Chat Control will use every trick in the book and will not give up easily. We will keep fighting until this proposal is defeated once and for all, and the privacy of our digital lives is secure for everyone.”
“Freedom is only as valuable as our willingness to fight for it. Now is the moment to support the civil rights organizations that made this victory possible, so we are prepared for the fight ahead.”
For more information, visit Patrick Breyer’s information portal on Chat Control:
chatcontrol.eu/en/feed
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A Milano l’evento sul testamento biologico “Prendiamoci cura oggi delle decisioni di domani”
“Prendiamoci cura oggi delle decisioni di domani” – Incontro informativo a Milano sulle DAT e la donazione di organi
La Cellula di Milano dell’Associazione Luca Coscioni organizza un evento pubblico dedicato alle Disposizioni Anticipate di Trattamento (DAT) e alla donazione degli organi, strumenti fondamentali per garantire il diritto all’autodeterminazione nella fase finale della vita.
Auditorium di Cascina Brandezzata, via Giuseppe Ripamonti 428 – Milano
Sabato 18 ottobre 2025
Ore 14:30 (rinfresco di benvenuto dalle ore 13:30)
L’iniziativa si svolge con la collaborazione e il patrocinio del Municipio 5 e con il contributo di:
Fondazione Luvi, Policlinico Milano, Fondazione Trapianti ONLUS
Intervengono:
- Bruno Andreoni – Fondazione Luvi
- Cristiana Zerosi – Associazione Luca Coscioni
- Patrizia Toietta – Policlinico Milano
- Luisa Gerosa – Assessora Municipio 5
- Loredana Tavolaro – Cellula Coscioni Milano
- Roberto Moroni – Policlinico Milano
- Michelangela Verardi – Consigliera Municipio 5
- Sergio Vesconi – Fondazione Trapianti ONLUS
- Natale Carapellese – Presidente Municipio 5
Un’occasione di confronto e informazione per fare chiarezza su come esprimere e registrare le proprie volontà attraverso le DAT e come avvicinarsi al tema della donazione di organi in modo consapevole.
L'articolo A Milano l’evento sul testamento biologico “Prendiamoci cura oggi delle decisioni di domani” proviene da Associazione Luca Coscioni.
Gaza ed il dopo-conflitto: un ruolo anche per i carabinieri italiani
L'Italia si sta posizionando per svolgere un ruolo operativo nella fase post-conflitto a Gaza. La soluzione più concreta prevede l'impiego dei Carabinieri per addestrare e supportare le future forze di sicurezza locali, seguendo modelli di successo già implementati in Cisgiordania e in altre regioni. Come ha spiegato il Ministro degli Esteri, Tajani: "siamo pronti a fare la nostra parte e inviare i nostri Carabinieri il giorno dopo la fine del conflitto".
L'approccio italiano si intreccia con i negoziati sul cessate il fuoco e la governance di transizione. L'ambito d'azione includerebbe attività di polizia di prossimità, gestione graduale dell'ordine pubblico, protezione di siti sensibili e supporto alle indagini, in coordinamento con i partner europei e regionali.
L'esperienza pregressa conta. Il CoESPU (Center of Excellence for Stability Police Units) di Vicenza addestra da anni unità di polizia per contesti post-crisi; la missione MIADIT in Palestina a Gerico ha già formato migliaia di operatori in tecniche di polizia, gestione dell'ordine pubblico, indagini e tutela del patrimonio culturale.
Il valico di Rafah rimane cruciale per la fase umanitaria e la riapertura controllata dei valichi. La riattivazione della missione europea al confine con l'Egitto fornisce un canale operativo per l'assistenza, il controllo e la protezione dei flussi.
La presenza italiana richiede un quadro politico credibile. Il governo si sta concentrando su un processo in tre fasi: cessate il fuoco, accordo politico e ricostruzione. In questo contesto, sono in gioco le pressioni internazionali e gli sforzi diplomatici che coinvolgono attori regionali e gli Stati Uniti.
Perché i Carabinieri? I Carabinieri, una forza di polizia a struttura militare, combinano capacità di mediazione civile e disciplina operativa. Sono adatti alle zone grigie degli ambienti postbellici, dove la protezione dei civili, la garanzia dei servizi essenziali e il ripristino della fiducia tra le parti sono fondamentali.
Cosa aspettarsi nell'immediato. Il modello più probabile il giorno dopo la pace è "addestrare e consigliare": squadre dell'Arma a fianco delle unità locali per attività di polizia di prossimità, scene del crimine, monitoraggio dei valichi e protezione delle infrastrutture critiche.
Per l'Italia, si tratta di un test di credibilità nel Mediterraneo. Se l'operazione avrà successo, Roma consoliderà il suo ruolo di fornitore di sicurezza e rafforzerà i canali con i partner europei e arabi; in caso contrario, si correrà il rischio di incorrere in costi operativi e reputazionali.
Il Ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha espresso sia l'intenzione che l'obbligo morale dell'Italia di essere presente nelle regioni colpite da conflitti, sottolineando in particolare l'importanza dell'approccio nazionale alla pace, della cultura dell'inclusione e della capacità unica di promuovere il dialogo. Intervenendo durante un dibattito con Matteo Renzi alla Stazione Leopolda, Crosetto ha affrontato il potenziale coinvolgimento dei Carabinieri nel piano di pace dell'amministrazione Trump per Gaza. Ha sottolineato il lungo impegno dell'Italia per la pace attraverso la sua partecipazione attiva alle missioni delle Nazioni Unite, alle operazioni europee e alle iniziative della NATO. Il Ministro ha sottolineato che le forze armate italiane non solo sono altamente addestrate, ma portano con sé anche una distinta "italianità", una qualità che le distingue in contesti internazionali in cui la presenza militare può spesso essere percepita come un'imposizione o un simbolo di potere.
Crosetto ha spiegato come l'esercito e i Carabinieri italiani siano stati in grado di creare fiducia in diverse regioni, tra cui il Libano, dove stanno attualmente contribuendo all'addestramento delle forze di polizia locali. Questa fiducia, ha spiegato, nasce dalla capacità delle forze armate italiane di interagire con le comunità in modo rispettoso e inclusivo, trattando le persone come pari piuttosto che da una posizione di superiorità. Questo approccio affonda le sue radici nella vasta esperienza dei Carabinieri che operano in migliaia di città italiane, dove interagiscono con cittadini di ogni estrazione sociale, dagli anziani ai funzionari locali, promuovendo un senso di connessione e comprensione che portano con sé ovunque vadano.
Il Ministro ha inoltre descritto la situazione attuale come l'inizio di un lungo e impegnativo percorso verso la pace, che richiede pazienza, perseveranza e lo sforzo collettivo di tutte le parti coinvolte. Nonostante le difficoltà future, Crosetto ha espresso un cauto ottimismo, affermando che la comunità internazionale, che comprende nazioni arabe, paesi occidentali e persino la Russia, ha mostrato un raro livello di unità nel sostenere il processo di pace. Questa cooperazione senza precedenti, ha sostenuto, offre la speranza per un futuro in cui sia Israele che il popolo palestinese possano coesistere nel rispetto dei loro diritti e delle loro aspirazioni.
#Gaza
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Furti di auto di lusso: carabinieri smantellano organizzazione con l'aiuto di poliziotti spagnoli e belgi
Una rete criminale organizzata altamente specializzata, responsabile del furto di oltre 100 auto ibride di lusso, è stata smantellata con successo in un'importante operazione internazionale guidata dai Carabinieri italiani, con il significativo supporto di Europol ed Eurojust.
I veicoli rubati, tra cui modelli ibridi di alta gamma, hanno un valore totale stimato di almeno 3 milioni di euro. Il gruppo criminale di lingua russa, composto principalmente da cittadini moldavi, si è concentrato sui veicoli ibridi di alta gamma nel nord Italia e nella ricca regione spagnola di Marbella. Una volta rubate, le auto e i loro componenti, come carrozzeria, batterie e parti meccaniche, sono stati trasportati attraverso il porto europeo di Anversa verso mercati illegali internazionali, dove sono stati venduti o riutilizzati per usi illeciti.
L'operazione, avvenuta il 7 ottobre 2025, ha portato all'arresto di nove persone a Reggio Emilia e Lombardia. Oltre agli arresti, le forze dell'ordine hanno sequestrato 35.000 euro in contanti e 150.000 euro in criptovalute.
L'operazione ha coinvolto circa 100 agenti provenienti da diversi paesi, tra cui agenti della Guardia Civil spagnola dislocati in Belgio e Italia, nonché squadre dei Carabinieri italiani di stanza in Spagna e Belgio ed infine dalla Romania (Directorate for Investigating Organized Crime and Terrorism, DIICOT). Anche esperti di criptovalute provenienti da Belgio, Italia e Spagna sono stati coinvolti nelle ricerche per proteggere e recuperare asset digitali illeciti. È stato istituito un centro di coordinamento presso #Eurojust, mentre #Europol ha inviato esperti e un ufficio mobile in Italia e Belgio per supportare le indagini.
La rete criminale operava con un livello di sofisticatezza simile alla precisione di tipo militare. Gli investigatori hanno scoperto una serie di tattiche utilizzate dal gruppo, tra cui squadre dedicate al furto d'auto, al deposito e alla contraffazione. I criminali utilizzavano localizzatori GPS per monitorare i veicoli presi di mira e strumenti elettronici per bypassare i sistemi di sicurezza avanzati. Hanno anche alterato i numeri di telaio e le targhe di auto dismesse per camuffare i veicoli rubati. Sono stati inoltre identificati collegamenti con compagnie di navigazione e affiliati criminali, che hanno facilitato il transito di auto rubate attraverso il porto di Anversa. L'indagine ha inoltre rivelato un complesso sistema di pagamento che coinvolgeva diverse piattaforme e wallet di criptovalute, con trasferimenti di criptovalute per un valore di circa 1 milione di euro.
Europol ha svolto un ruolo centrale nel coordinamento della fase internazionale dell'indagine, riunendo investigatori di tutti i paesi coinvolti e ospitando riunioni operative presso la propria sede centrale. Ha inoltre fornito supporto alle autorità nazionali attraverso analisi e condivisione di intelligence e continuerà a offrire supporto in loco.
Eurojust ha supportato una squadra investigativa congiunta (#JIT #SIC) istituita nel 2024 dalle autorità italiane e spagnole per smantellare la rete della criminalità organizzata. L'indagine ha visto la collaborazione di diverse agenzie delle forze dell'ordine, tra cui la Polizia Giudiziaria Federale di Anversa in Belgio, i #Carabinieri di Reggio Emilia in Italia e la Guardia Civil in Spagna. L'operazione è stata supportata dalla rete @ON, finanziata dalla Commissione Europea e guidata dalla Direzione Investigativa Antimafia (#DIA) italiana.
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Il Jolly Roger. Il simbolo di terrore di ogni pirata, articolo del giorno di Snaphistory
La bandiera Jolly Roger -prevalentemente tipica dei pirati europei ed americani - ha una origine del nome non chiara; alcuni pensano derivi dal francese jolie rouge (bel rosso), traslato poi in inglese "old roger" e di conseguenza Jolly Roger (vagabondo, o un termine associato anche al diavolo). Nel suo color rosso - usato dai corsari e mantenuto dopo il loro passaggio alla pirateria - il Jolly Roger indicava l'intenzione di "non dare quartiere": di non fare prigionieri.
Immagine di un teschio e ossa incrociate su sfondo nero. Il teschio è stilizzato e in grigio. Ha orbite oculari scure e profonde, un naso a forma di T e una serie di denti. Due ossa lunghe incrociano il teschio in diagonale. Le ossa hanno estremità arrotondate e curve.
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Amd firma un maxi-accordo con OpenAi e sfida Nvidia
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Amd ha firmato un accordo multimiliardario per la fornitura di microchip a OpenAi. L'azienda di Lisa Su vuole contare di più nel mercato dei processori per l'intelligenza artificiale, ma la sfida a Nvidia è difficile. Numerihttps://www.startmag.it/innovazione/amd-openai/
6 ottobre 1960, 65 anni fa, esce nelle sale Spatacus (Stanley Kubrik-Kirk Douglas)
Spartacus di Stanley Kubrick, esce in sala il 6 ottobre del 1960, e rappresenta la seconda collaborazione tra Kirk Douglas (infuriato per essere stato scartato per Ben-Hur dalla Metro-Goldwyn-Mayer in favore di Charlton Heston) e il grande regista newyorkese, dopo quel Orizzonti di gloria che ancora oggi rimane uno dei film bellici più importanti e innovativi di tutti i tempi.
Filomena Gallo a Lecce per il talk “Fine vita: il diritto di scegliere”
Domenica 19 ottobre 2025
Ore 11:45 – 12:45
Convitto Palmieri, Lecce
Nell’ambito del festival “Conversazioni sul futuro”
Filomena Gallo, Segretaria nazionale dell’Associazione Luca Coscioni, sarà tra le protagoniste del talk dedicato al tema del fine vita e alla libertà di scelta individuale.
Accanto a lei interverranno:
Marianna Aprile, Valeria Imbrogno, Francesca Mannocchi, ed Evelina Pedaci.
Un confronto aperto e pubblico su uno dei temi più urgenti del dibattito civile, in cui si intrecciano diritti fondamentali, salute, autodeterminazione e dignità.
L’incontro si inserisce nel programma ufficiale del festival Conversazioni sul Futuro, in collaborazione con ASL Lecce – Puglia Salute.
Maggiori info: www.conversazionisulfuturo.it
L'articolo Filomena Gallo a Lecce per il talk “Fine vita: il diritto di scegliere” proviene da Associazione Luca Coscioni.
L'immagine è un blocco di testo su uno sfondo bianco. Il testo descrive la vita e il regno di Mohammad Reza Pahlavi, l'ultimo Scià di Persia. Il testo indica che è salito al trono nel 1941, in un periodo di profonde trasformazioni sia per l'Iran che per il mondo. Il testo descrive il suo regno come segnato da un'ambiziosa modernizzazione, sostenuta da un forte impulso nazionalista e da un crescente legame con l'Occidente. Il testo afferma inoltre che mentre promuove riforme economiche e sociali attraverso la "Rivoluzione Bianca", il suo potere si consolida e si isola, alimentando tensioni interne e opposizioni religiose. Infine, il testo afferma che l'immagine dello Scià, simbolo di progresso e autoritarismo insieme, si spegne con la Rivoluzione islamica del 1979, che pone fine alla monarchia e inaugura una nuova era per l'Iran.
Testo esatto presente nell'immagine:
Mohammad Reza Pahlavi: vita e regno dello Scià di Persia.
Sale al trono nel 1941 in un periodo di profonde trasformazioni per l'Iran e per il mondo. Il suo regno è segnato da un'ambiziosa modernizzazione, sostenuta da un forte impulso nazionalista e da un crescente legame con l'Occidente. Mentre promuove riforme economiche e sociali attraverso la “Rivoluzione Bianca”, il suo potere si consolida e si isola, alimentando tensioni interne e opposizioni religiose. L'immagine dello Scià, simbolo di progresso e autoritarismo insieme, si spegne con la Rivoluzione islamica del 1979, che pone fine alla monarchia e inaugura una nuova era per l'Iran.
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Così le americane Meta e OpenAi fanno le cinesi scopiazzando TikTok
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OpenAi sta testando internamente Sora 2, un'app simile a TikTok e dedicata alla generazione di video fatti con l'AI, come Vibes di Meta. Tutto questo mentre la piattaforma cinese di ByteDance e YouTube provano a
Oggi, 5 ottobre, nel 1962 (63 anni fa), esce nel Regno Unito il primo film della serie dell'Agente 007, James Bond (lo interpreta Sean Connery)
Titolo originale "Dr. No", arriverà in Italia il 9 febbraio 1963, con il titolo "Agente 007 - Licenza di uccidere".
Ispirato al romanzo Licenza di uccidere di Ian Fleming pubblicato nel 1958, fu adattato da Richard Maibaum, Johanna Harwood e Berkeley Mather e prodotto da Harry Saltzman e Albert R. Broccoli.
Realizzata a basso costo, la pellicola si rivelò un grande successo commerciale dando vita ad una longeva serie.
L'immagine è uno stile di fumetto con un uomo e quattro donne in primo piano. L'uomo è rappresentato in una tonalità verde scuro in ombra e si trova sul lato sinistro. Davanti a lui ci sono quattro donne in pose diverse, ognuna resa con colori diversi: giallo, blu, beige e rosa. In basso, c'è un modello astratto e ripetitivo. In alto a sinistra si trova il testo "007" in grande, con un carattere bianco e un contorno nero.
007
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Google, Meta, Microsoft e Amazon: boom o sboom Ai?
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Fatti, numeri e scenari sull'Ai di Google, Meta, Microsoft e Amazon. Un approfondimento del Washington Post tratto dalla rassegna di Liturri.
piero
in reply to Informa Pirata • • •Re: La Cina punisce gli utenti dei social media troppo pessimisti.
K4M0F
in reply to Informa Pirata • • •