La Schengen digitale di Colao
Il ministro Vittorio Colao ha dichiarato in questi giorni che la “trasformazione digitale” della pubblica amministrazione, coi fondi del PNRR, sta andando a gonfie vele, e che entro il 2023 prevede anche di creare i primi tasselli di una “Schengen digitale” capitanata dall’Italia, fino al 2026 - anno in cui prevede di conseguire una piena “cittadinanza digitale”.
L’idea è di arrivare a creare un ecosistema di servizi, pagamenti e documenti digitali, senza frontiere, al cui centro ci sarebbe un portafoglio digitale europeo - uno strumento di identità digitale omnicomprensivo, con cui poter gestire tutti i documenti e attributi necessari per essere cittadini digitali: patente, carta d’identità, fascicolo sanitario elettronico, pagamenti digitali, servizi e molto altro.
Secondo l’idea di Colao già il prossimo anno potremo gestire i nostri documenti in forma digitale, in modo analogo al Green Pass: verrà erogato un QR code dalla pubblica amministrazione e sarà verificabile in tempo reale da forze dell’ordine e ogni altro ente pubblico grazie a una “banca dati nazionale per i controlli” (così l’ha chiamata Colao).
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Abominio scolastico
Il test Invalsi del 2022 e il dato inquietante che riguarda i ragazzi che stanno ora sostenendo la maturità…
Dai test Invalsi del 2022 risulta in maniera chiara che la metà dei ragazzi che in questo momento stanno facendo gli esami di maturità non sarebbe dovuto essere ammesso, perché insufficiente in italiano e/o in matematica. Lasciamo perdere le lingue straniere.
Non è una novità di quest’anno. Non c’entrano niente né il Covid, né la didattica a distanza, che sono solo scuse. Questo è il fallimento della scuola italiana. Anche perché lo spirito della scuola pubblica consiste – ed è sanissimo – nell’idea che l’istruzione, intesa come consegna di strumenti critici e culturali, serva a ciascuno per uscire da una condizione di eventuale svantaggio che può essere geografico, economico o culturale.
La scuola pubblica serve per colmare questi svantaggi e, ove possibile, annullarli. Invece, vediamo l’esatto opposto, perché prendiamo i risultati degli Invalsi 2022, troviamo che la metà dei maturandi dovrebbe essere bocciato e, invece, verranno tutti promossi. Ovviamente, lo stesso discorso vale anche per le altre classi: ho preso i maturandi per esemplificare.
Se io prendo l’insieme di questi ragazzi, la metà non è preparata. Ma non è mica così in tutta Italia. In italiano raggiunge e supera la sufficienza il 63% degli studenti del nord-est, il 60% nel nord-ovest, il 51% nel centro Italia, il 40% al sud e il 38% al sud e nelle isole.
In matematica dovrebbero essere bocciati, perché non raggiungono la sufficienza sempre la metà dei ragazzi. Però raggiunge e supera la sufficienza il 73% nel nord-ovest, il 75% nel nord-est, il 59% in centro, il 50% al sud e il 33% nel sud e nelle isole.
Tutto questo è profondamente ingiusto. Se poi si prendono questi dati, disaggregandoli ulteriormente per area della città o centro-provincia si scopre sempre la stessa regola. Più si è in una condizione avvantaggiata, più si è in una condizione socialmente, culturalmente ed economicamente più protetta e più si hanno a disposizione delle scuole che ti consegnano quantomeno la capacità di saper leggere e far di conto. Più si è in una condizione svantaggiata, più in quella condizione si rimane.
Poi, non c’è dubbio che c’è ci siano tantissimi docenti che fanno col cuore e con l’anima oltre, che con il cervello, il loro mestiere, ma ce ne sono tanti altri che sono lì solo per prendere lo stipendio. Ci sono ragazzi che studiano, che sono volenterosi, che si impegnano e ce ne sono altri che sono lì che aspettano la promozione e la avranno tutti.
Il problema non è cercare di chi è responsabilità. Il tema è questo schifo di scuola conferma le distanze sociali. È una scuola classista, non meritocratica e non selettiva.
Chi l’ha voluta? La vogliono le famiglie, la vogliono i cittadini italiani, la vogliono quelli che votano la classe politica che non indovina un congiuntivo nemmeno per scherzo, la vogliono quelli che votano una classe politica che non vuole e non sa fare di conto, sa fare solo debito. L’Italia che vota tutto questo è l’Italia che chiede la promozione per il proprio figlio, perché lo ritiene un incapace: non vorrete mica sfidarlo, misurarlo, sottoporlo ad una competizione, altrimenti perde.
E, invece, non è vero! Quei ragazzi meriterebbero maggiore fiducia, meriterebbero di essere sfidati, sottoposti a competizione, ma prepararti prima. E quelli che non si vogliono preparare, devono essere bocciati prima.
La severità a scuola serve ad agevolare la vita, mentre il lassismo a scuola serve a renderla una schifezza, una corsa al ribasso. Viviamo in un mondo aperto e, checché se ne dica, la concorrenza esiste. Sì, forse per una generazione il figlio del farmacista farà il farmacista, quello del notaio il notaio, quello del meccanico il meccanico.
Ma dopo finisce, perché il benessere rende sempre meno desiderosi di sacrificarsi. È questo che desideriamo? Perché questo è esattamente quello che il sistema scolastico sta preparando e lo sta preparando per le zone meno avvantaggiate del nostro Paese e, in special modo, per il sud per le aree meno ricche.
Complimenti per la performance! A me sembra un abominio.
L'articolo Abominio scolastico proviene da Fondazione Luigi Einaudi.
Ucraina: Putin, Erdogan e l’espansione della NATO
Dal crollo dell’Unione Sovietica nel 1991, non meno di quattordici dei suoi Stati satelliti dell’Europa orientale hanno aderito alla NATO. Il Presidente russo Vladimir Putin ha osservato con crescente preoccupazione il confine della NATO avanzare inesorabilmente verso il suo confine occidentale. In particolare, la Lettonia e l’Estonia ora sono faccia a faccia con la Russia, [...]
L'articolo Ucraina: Putin, Erdogan e l’espansione della NATO proviene da L'Indro.
USA – Regno Unito: dopo Johnson, aggiustamenti, non cambiamenti
La crisi del governo Johnson proietta la Gran Bretagna verso un periodo di incertezza sia sul piano interno sia su quello internazionale, incertezza i cui effetti sono resi più gravi dal contesto di questi mesi. La dimissioni di Boris Johnson da leader del Partito conservatore aprono formalmente il processo destinato a portare alla nascita di un nuovo [...]
L'articolo USA – Regno Unito: dopo Johnson, aggiustamenti, non cambiamenti proviene da L'Indro.
Boris il russo fra Russia e caduta
Simpatie e contraddizioni di Jhonson
Non ha quel nome per caso, semmai è il cognome ad avere basi meno solide. Boris, per la precisione: Alexander Boris, si chiama in quel modo perché di origini anche russe, oltre che turche e musulmane. Di lui si possono dire molte cose, ma “russofobo” proprio no. Il bisnonno paterno, di cognome faceva Kemal. Ali Kemal, ministro dell’impero ottomano.
Fu suo figlio, il nonno di Boris, a cambiare il cognome di una famiglia imparentata con la nobiltà tedesca ed inglese, usando quello di Johnson. Lui, Boris, è americano, nato a New York. In queste ore il suo governo vacilla, ma nel suo dna e nelle sue contraddizioni c’è un pezzo importante di storia europea.
Esageratamente simpatico, anche nel suo essere bugiardo. Qualcuno lo ricorderà a Roma, in occasione di un vertice, nel mentre elenca i sette colli capitolini, ma non riesce a ricordarne uno. Davanti a lui il nostro presidente della Repubblica e quello del Consiglio, che non è non sappiamo aiutarlo, è che non sarebbero arrivati a sei. Perché Johnson ha una cultura classica a prova di bomba, capace di recitare in greco (antico) e latino. Laureato a Oxford, in lettere classiche. Ma quando lo prendono a fare il giornalista, al The Times, redige un pezzo su scavi archeologici, inventando citazioni e attribuendole a casaccio, allo scopo di rendere più accattivante l’articolo. Licenziato. Riesce a farsi assumere altrove.
Il padre di Boris è stato a lungo parlamentare europeo conservatore. Super europeista, al punto di essere uno degli animatori del “Club del Coccodrillo”, dal nome del ristorante dove s’incontravano. Su quella posizione si trova anche il figlio, fin quando non crede il vento tiri per Brexit.
A esito del referendum, per dire, il padre ha cambiato cittadinanza, per restare europeo. Boris aveva cambiato posizione, per restare in vetta. E qui si apre la contraddizione politica, che prescinde totalmente dai rimproveri d’incoerenza o altre facezie non commestibili: cavalca alla grande Brexit, la usa anche per far fuori Theresa May e prenderle il posto, mentre ora è uno dei più determinati e netti interpreti della linea anti Putin, però lo stesso Putin aveva dato una mano eccome, a Brexit.
Si era pronunciato a favore dell’elezione di Obama, ma all’arrivo del virus prende la posizione di Trump e Bolsonaro: chi se ne frega, è un’influenza. Un negazionista. Ma mentre quei due restano appiccicati a quel che dissero, Boris realizza che è una cretinata e cambia: chiusure e vaccinazioni. E Uk è in testa alla partenza (noi sorpassiamo in corsa), un buon successo. Così lo scapigliato viene ammirato da gente che la pensa all’opposto. Poi lo beccano a far festini. Lui ammette, ma con l’aria di dire: che sarà mai.
Salva la ghirba dalla sfiducia interna al partito conservatore, ma perde ministri. Vince le elezioni politiche (anche grazie ai labouristi, che si fanno guidare da un antisemita socialista della prima metà del secolo scorso) e perde tutto il resto. Procedendo con la Brexit ideologica rischia di sfasciare l’intero Regno Unito.
E ora s’appresta al capolinea, sfiduciato dai suoi. Il tutto senza mai smarrire ironia e una piacioneria così smodata da essere a sua volta piacevole. Ed è questo il punto: Boris ha capito e interiorizzato la politica al debutto di questo secolo, vivendola come palestra di trasformismo e protagonismo. Ma all’appuntamento con la storia si presenta puntuale: Putin deve perdere. Ed è a quel punto che ti dici: magari tutti i populisti trasformisti fossero così.
L'articolo Boris il russo fra Russia e caduta proviene da Fondazione Luigi Einaudi.
📰 Il bollettino di #MonitoraPA 📰
Dopo la presa di posizione del Garante, ancora nuove email e qualche interessante fenomeno di emulazione!
monitora-pa.it/2022/07/07/1311…
1311 nuove PEC da Monitora PA
Abbiamo chiesto a 1311 Pubbliche Amministrazioni di aggiornare la propria anagrafica AgID-IPA.Monitora PA
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PATHS Summer School, dal 12 al 14 luglio: tre giorni di esperienze immersive, webinar e laboratori di rinnovamento della didattica della Filosofia per la scuola del futuro con docenti, dirigenti, esperti, accademici.
Info ▶️ miur.gov.it/web/guest/-/paths-…
Iscrivetevi per rimanere sempre aggiornati ▶️ miur.gov.it/web/guest/iscrizio…
Di Joseph #Cox su #Vice
vice.com/en/article/v7veg8/ano…
This Is the Code the FBI Used to Wiretap the World
Motherboard is publishing parts of the code for the Anom encrypted messaging app, which was secretly managed by the FBI in order to monitor organized crime on a global scale.Joseph Cox (VICE)
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Cieco e nano
Follemente corretto
Che, da tempo, il politicamente corretto stia evolvendo in follemente corretto lo sapevo. È questo, del resto, il motivo per cui ho cominciato a scriverne su “LaRagione” (vedi articolo di martedì scorso).
Di vere e proprie follie ne ho scovate decine, soprattutto nei Paesi di lingua inglese, a partire dagli Stati Uniti. Per esempio che non si può vendere uno shampoo per capelli “normali”, perché altrimenti qualcuno potrebbe sentirsi anormale se compra uno shampoo per capelli secchi.
Però qualche giorno fa, girovagando su Internet, mi sono imbattuto in un caso che supera tutti quelli che avevo incontrato e catalogato (sì, ho questa perversione, faccio collezione di follie).
Ebbene, si tratta di questo: in un breve editoriale pubblicato sul portale dell’Università di Padova, uno studioso che si occupa di biologia evoluzionistica racconta che sta per pubblicare negli Stati Uniti un testo di argomento scientifico (l’evoluzione) e che la correttrice di bozze della casa editrice gli ha chiesto di cambiare alcune parole.
Due in particolare: “cieco” e “nano”, in quanto offensive per i non vedenti e le persone di bassa statura. La solita ipocrisia degli eufemismi, penserete voi. E invece no. Lo studioso nel suo libro usava l’aggettivo “cieco” per parlare della selezione naturale che è cieca (cioè non segue un piano). E usava la parola “nano” per parlare di una specie particolare di elefanti, detti elefanti nani, le cui dimensioni ridotte possono essere vantaggiose in quanto abitanti di isole piccole.
Ho pensato a uno scherzo. Magari lo studioso in questione non esiste o è un dottorando burlone che si diverte a prenderci in giro o vuole denigrare gli Stati Uniti. Quindi ho controllato: in realtà lo studioso in questione esiste, si chiama Telmo Pievani, ha studiato in Italia e negli Stati Uniti, attualmente è docente ordinario di Filosofia delle scienze biologiche, ha incarichi nazionali e internazionali prestigiosi, un mare di pubblicazioni, un curriculum accademico splendido.
Quindi la mia ipotesi era sbagliata: non siamo davanti a uno scherzo. Dobbiamo trovare un’altra spiegazione. Se una correttrice di bozze non capisce che “evoluzione cieca” e “elefante nano” sono espressioni che non possono offendere nessuno, una ragione deve esserci. Ma quale può essere? È a questo punto che mi sono tornati in mente alcuni studi recenti che, come sociologo che per trent’anni ha lavorato con gli psicologi, mi avevano molto incuriosito.
Secondo questi studi il quoziente intellettivo (QI) dei cittadini dei Paesi sviluppati sarebbe aumentato sistematicamente per più di mezzo secolo (dagli anni Quaranta alla fine degli anni Novanta del secolo scorso) ma nel nuovo millennio sarebbe in diminuzione. Il primo effetto (aumento QI) viene chiamato effetto Flynn, il secondo (diminuzione QI) viene chiamato effetto Flynn inverso o retrogrado.
Ho sempre guardato con scetticismo a questo tipo di studi, pieni di insidie statistico-matematiche. Ma, dopo aver appreso quel che è capitato al professor Pievani, sono meno scettico.
E se fosse proprio così, che stiamo diventando meno intelligenti? Dopotutto quel che la correttrice di bozze ha manifestato è una totale mancanza di ironia. E la letteratura scientifica su una cosa è concorde: l’ironia è la testimone migliore dell’intelligenza.
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L’euro e l’inflazione
Dannazione che fu
L’euro chiuse la dannazione dell’inflazione e assicurò stabilità monetaria. Per noi fu la fine della più iniqua delle tasse. Al contrario che in altre parti dell’Euro-area, però, i salari si sono da noi fermati. Perché s’è fermata la crescita. Inchiodata da arretratezze cui sembriamo affezionati. Ora l’inflazione ricompare, spinta dall’esterno. Sarà domata, se non si commetteranno i vecchi errori. Servono riforme e soldi che vadano a investimenti, non all’assistenzialismo.
La prima volta della moneta unica
Questo luglio si è tornato a parlare di inflazione. Dopo circa un trentennio di quiete caratterizzato da una sostanziale stabilità dei prezzi, si è osservato un rapido e ripido incremento dell’inflazione. Quest’ultima, passata dal 4,8% di gennaio agli 8 punti percentuali di fine giugno, ha raggiunto il valore più alto da quando è stato introdotto l’euro nel nostro Paese.
Se la perdita di potere d’acquisto rappresenta una novità per la moneta unica, lo stesso non si può dire per la lira. Il vecchio conio, come evidenziato dal primo grafico, ha conosciuto un lungo periodo di crisi (dal 1972 al 1985) caratterizzato da un’inflazione stabilmente e abbondantemente sopra il 10%, con un picco massimo del 21,2% raggiunto nel 1980.
Dal 1985 in poi assistiamo a un decremento abbastanza costante dell’inflazione che nel 1999, in concomitanza con l’introduzione dell’euro come valuta contabile, giunge all’1,70%. L’esordio dell’euro come denaro contante avviene nel 2002, anno nel quale l’inflazione si attesta al 2,50%. Negli anni successivi la moneta unica si conferma una valuta stabile e abbastanza forte, capace di mantenere bassi (sempre sotto al 3,5% fino al 2022) i livelli dell’inflazione.
L’aumento sopraggiunto quest’anno, dunque, rappresenta un’assoluta novità e costringe gli esperti a domandarsi quale sia la migliore strategia possibile per arginare gli effetti negativi della perdita del potere di acquisto. I sindacati spingono per un adeguamento dei salari ai prezzi correnti, trovando però opposizione da parte della Banca d’Italia che teme che questo tipo di soluzione finirebbe per spingere ancora più in alto l’inflazione, innescando una spirale salari-prezzi come quella degli anni Settanta e Ottanta.
Il terzo grafico, che mette a confronto l’andamento dell’inflazione con il livello dello stipendio medio negli ultimi 30 anni (stipendio nominale, non corretto per il livello dei prezzi), sembrerebbe dare qualche supporto all’istanza dei sindacati in quanto all’aumento del salario parrebbe corrispondere addirittura un decremento dell’inflazione.
Tuttavia, dato che sia il valore dell’inflazione che quello dello stipendio medio vengono influenzati da un complesso sistema di variabili, la relazione apparente tra questi due termini potrebbe essere casuale o legata all’influenza di altre variabili in grado di incidere su entrambi i valori in maniera opposta.
Inoltre, va sottolineato come il livello degli stipendi in oggetto sia rimasto sostanzialmente stabile lungo tutto il trentennio e che anzi, trattandosi di stipendi nominali, il loro valore reale (confrontato quindi con l’indice del livello dei prezzi) sia addirittura diminuito nel corso del tempo.
È dunque plausibile che negli scorsi 30 anni si sia verificata una riduzione del valore dei salari reali accompagnata da tassi di inflazione decrescenti e una produttività stagnante.
Oggi la situazione appare più complessa: il valore reale degli stipendi continua a decrescere, però l’inflazione è in forte ascesa. Sarà necessario quindi incrementare la produttività al fine di non scivolare nella stagflazione.
a cura di Luca Ricolfi e Luca Princivalle (Fondazione David Hume) su La Ragione
L'articolo L’euro e l’inflazione proviene da Fondazione Luigi Einaudi.
today.it/economia/aumento-stip…
#Lavoro #stipendi
Il piano del governo Draghi per aumentare gli stipendi
Il confronto tra esecutivo e parti sociali riprende quota. Si partirà da un nuovo provvedimento nel cuore dell'estate per aiutare famiglie e imprese: salario...A.Maggiolo (Today)
Questa mattina si è svolta la presentazione dei risultati delle prove #INVALSI2022 presso l'Università degli Studi "La Sapienza" di Roma.
All’evento è intervenuto il Ministro Patrizio Bianchi.
Qui tutti i dettagli ▶️ miur.gov.it/web/guest/-/invals…
IL SENTIERO DEI NIDI DI RAGNO DI ITALO CALVINO
#rileggiamoli
Di questo libro Italo Calvino ha detto: “Questo romanzo è il primo che ho scritto. … Al tempo in cui l'ho scritto, creare una letteratura della Resistenza era ancora un problema aperto, scrivere il romanzo della Resistenza si poneva come un imperativo; … ogni volta che si è stati testimoni o attori d'un'epoca storica ci si sente presi da una responsabilità speciale …
iyezine.com/il-sentiero-dei-ni…
Il sentiero dei nidi di ragno di Italo Calvino
Il sentiero dei nidi di ragno di Italo Calvino: al tempo in cui l'ho scritto, creare una letteratura della Resistenza era ancora un problema aperto, scrivere il romanzo della Resistenza si poneva come un imperativoIn Your Eyes ezine
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Alle 8.30 la chiave ministeriale per aprire il plico telematico della prima prova scritta per la sessione suppletiva è stata inviata alle scuole e pubblicata sul nostro sito.
La trovate qui ▶️ miur.gov.it/web/guest/-/6-lugl…
vdnews.tv/article/lavorassimo-…
Se lavorassimo quattro ore al giorno non ci sarebbero disoccupazione né burnout
Se lavorassimo tutti la metà del tempo, la produzione non calerebbe e, contemporaneamente, la disoccupazione svanirebbe come la sindrome di burnout.Melissa Aglietti (Content Farm)
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Al via la presentazione telematica delle istanze di scioglimento delle riserve nelle GaE e nelle GPS e di conferma dei servizi nelle GPS.
Info ▶️ miur.gov.it/web/guest/-/gradua…
Iscrivetevi per rimanere sempre aggiornati ▶️ miur.gov.it/web/guest/iscrizio…
IL DESERTO DEI TARTARI DI DINO BUZZATI
Pubblicato nel 1940, “Il deserto dei Tartari” narra le vicende del tenente Giovanni Drogo, inviato a prestare servizio nell’isolata e inutile Fortezza Bastiani, a sorvegliare un deserto da cui non arriva mai alcun nemico. Consumerà la sua esistenza aspettando la guerra, l’azione, il giorno in cui potrà farsi valere e rimarrà invischiato in questa vana attesa anche quando avrà la possibilità di andarsene.
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CRISIS BENOIT, EL CULTO DE LA MUERTE (SLAUGHTERHOUSE RECORDS, 2022)
Un cimitero in piena notte illuminato da una gigantesca luna piena, un'orda di zombi affamati di carne viva che fuoriescono dalle tombe, pronti a seminare il panico in città e scatenare l'apocalisse.
Crisis Benoit, el culto de la muerte (Slaughterhouse Records, 2022)
Crisis Benoit, el culto de la muerte : la disperazione che qui si canta attinge a piene mani dal classico repertorio horror, splatter e gore, in un mix classicamente nostalgico, o nostalgicamente classico se preferite.In Your Eyes ezine
I nuovi diritti vanno scritti in Costituzione
Sgomento e precarietà. Sono questi i sentimenti che ha suscitato l’overruling di Roe vs Wade. Dopo quasi cinquant’anni, è caduta una delle sentenze storiche della Corte Suprema americana. Il diritto all’aborto non è previsto in Costituzione, né è sedimentato nella storia e nella tradizione degli Stati Uniti d’America. Questa è l’argomentazione con cui i sei giudici conservatori, guidati dal Justice Alito, hanno segnato uno spartiacque sulla strada per la tutela dei diritti fondamentali.
Il fatto era stato preannunciato. Circa un mese prima della sentenza, una fuori uscita di notizie, senza precedenti nella storia della Corte, parlava di overruling. Già allora vi furono veementi reazioni di molte donne, timorose di perdere quanto conquistato nel corso del tempo. Gli stati nazionali potranno ora vietare o consentire l’aborto, incidendo in modo irreversibile sulla libertà di autodeterminazione.
La tesi della Corte Suprema è che le decisioni sull’aborto debbano essere rimesse al gioco democratico, dove maggioranza e minoranza si confrontano. Qui risiede il carattere miope e reazionario della pronuncia. In una democrazia liberale i diritti fondamentali non sono alla mercé della maggioranza. Nessuno in Italia può essere privato della libertà personale, se non alle condizioni previste all’art. 13 Cost., quand’anche tutti gli altri cinquantanove milioni di cittadini lo volessero.
“Crediamo in una Costituzione che ponga dei limiti al principio maggioritario”, affermano nella dissenting opinion i tre giudici rimasti in minoranza.
Questa sentenza ci ha ricordato che la tutela dei diritti civili non è una linea retta verso il progresso. A momenti storici di forte espansione delle libertà e dei diritti si alternano epoche reazionarie, che pongono in pericolo secoli di lotte democratiche.
Una tutela però esiste: è la lettera della Costituzione. I nuovi diritti vanno scritti nella Carta fondamentale al fine di prevenire che la storia torni indietro. Questa funzione compete al Parlamento. Sono i rappresentanti dei cittadini a dover sancire i nuovi diritti fondamentali. Lasciare decisioni così cruciali ai giudici è un profondo errore, perché un diritto, riconosciuto mediante un’interpretazione evolutiva, verrà meno mediante una mera interpretazione di segno contrario.
L’integrazione del testo costituzionale ad opera del Parlamento garantirà i nuovi diritti e assicurerà il necessario dibattito politico al riguardo. Piero Calamandrei diceva: “la libertà è come l’aria. Ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare”. Il Parlamento agisca prima che l’aria manchi.
L'articolo I nuovi diritti vanno scritti in Costituzione proviene da ilcaffeonline.
The Cleopatras Bikini Grill
Le Cleopatras sono, in un mondo nelle quali troppo spesso queste latitano, una vera e propria garanzia.
Le vedi agli eventi che "contano", le senti dal vivo e ti fanno la solita - ma niente affatto scontata - grandissima impressione. Insomma sono come la Y10, piacciono alla gente che piace.
iyezine.com/the-cleopatras-bik…
The Cleopatras Bikini Grill - 2022
The Cleopatras Bikini Grill // Le Cleopatras sono, in un mondo nelle quali troppo spesso queste latitano, una vera e propria garanzia.In Your Eyes ezine
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È disponibile il nuovo numero della newsletter del Ministero dell’Istruzione.
🔸 Via libera alla legge di riforma della formazione e del reclutamento dei docenti
🔸 L’inaugurazione dell’anno scolastico 2022/2023 il 23 settembre a Grugliasco (TO)
🔸 Valorizzazione delle eccellenze, elenco dei soggetti accreditati
🔸 Scuola estiva V edizione, “La pratica filosofica per lo sviluppo sostenibile. Siamo quel che mangiamo”
🔸 Educazione all'immagine, avviso pubblico per la selezione di progetti innovativi per la promozione di nuove metodologie didattiche
🔸 #Maturità2022, il ripasso con il podcast didattico #Maturadio
Per conoscere notizie e approfondimenti di questa settimana dal mondo della scuola ▶️ miur.gov.it/web/guest/-/newsle…
Iscrivetevi per rimanere sempre aggiornati ▶️ miur.gov.it/web/guest/iscrizio…
𝐏𝐀𝐋𝐄𝐑𝐌𝐎, 𝐋𝐀 𝐂𝐇𝐈𝐄𝐒𝐀 𝐃𝐄𝐋𝐋𝐀 𝐆𝐀𝐍𝐂𝐈𝐀 𝐄 𝐋𝐀 𝐁𝐔𝐂𝐀 𝐃𝐄𝐋𝐋𝐀 𝐒𝐀𝐋𝐕𝐄𝐙𝐙𝐀
All’interno del quartiere arabo della Kalsa, la Chiesa di Santa Maria degli Angeli, meglio conosciuta col nome di “Gancia”, ossia ospizio per malati e forestieri, è un complesso architettonico risalente al 1490 ed edificata dai frati francescani.
Un pò prima di entrare nella Chiesa, sul muro esterno vi è una curiosa lastra di marmo scavata affiancata da una lapide che ne commemora l’evento, essa è la "𝐁𝐮𝐜𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐒𝐚𝐥𝐯𝐞𝐳𝐳𝐚".
Nell'Aprile del 1860 gli antiborbonici insorgono a #Palermo contro il Re napoletano. La sommossa, scoppiata a pochi passi dalla Chiesa della Gancia in quel che un tempo veniva definito il quartiere degli “scopari” (famoso per le vivacissime zuffe tra donne), viene soffocata nel sangue. Due dei capi rivolta scampati al massacro, per sfuggire alla cattura da parte dei gendarmi borbonici, si rifugiano nella cripta della chiesa, tra le sepolture dei frati del convento.
Dopo cinque giorni senza né cibo né acqua i due insorti, attraverso una breccia sul muro del convento, riescono ad attirare l’attenzione di una donna che d’accordo con alcune comari mette in scena una grande rissa, distogliendo in questo modo l’attenzione dei gendarmi. In un attimo la stradina si trasforma in teatro di urla e spinte e i due fuggiaschi, approfittando di questo sotterfugio, allargano la breccia nel muro riuscendo a scappare indisturbati. Da quel momento la breccia nel muro della Gancia prese il nome di “𝐁𝐔𝐂𝐀 𝐃𝐄𝐋𝐋𝐀 𝐒𝐀𝐋𝐕𝐄𝐙𝐙𝐀“.
Oldies but goodies: Web design for the planet
Questa volta ripropongo in un colpo solo sette articoli ripresi e tradotti dal progetto “Web design for the planet: una raccolta di buone pratiche per un web più ecologico”
Nathalie, un’ecologista francese che si occupa professionalmente di web, si era proposta la sfida di scrivere in 30 giorni una serie di 30 articoli che si occupassero dei temi collegati all’impatto del digitale sul nostro eco-sistema e in particolare, partendo dal concetto di “sobrietà digitale”, si era concentrata sulla progettazione eco-sostenibile di siti e applicazioni web.
Mi sembrano temi molto interessanti di cui in Italia non si parla ancora abbastanza.
Qui sotto trovate i link agli articoli che ho ripubblicato su Plume un servizio per creare blog nel Fediverso.
Buona lettura e condividete pure con sobrietà ;)
10 vantaggi di una progettazione web eco-sostenibile
Risorse per una progettazione digitale eco-sostenibile
5 modi per ridurre il peso dei video per realizzare siti web eco-sostenibili
5 modi per ridurre il peso delle immagini
Come migliorare i flussi UX (User Experience) di un sito
Come applicare il metodo di Marie Kondo ai siti web
Strafanici, il titolo del blog su cui sono ripubblicati questi articoli, è preso in prestito da una parola del dialetto triestino che significa cianfrusaglie, cose da nulla; attraverso le migrazioni di tanti friulani il termine è arrivato anche nelle periferie milanesi ed ha sempre fatto parte del mio lessico familiare 😀
@Poliverso @maupao @Le Alternative @Ninefix @Giordano @Scuola - Gruppo Fediverso @quinta mte90@mastodon.uno @Maurizio Carnago @Ed 🏳️🌈 @Devol :fediverso: @Goofy 📖 🍝 @Paolo Dongilli @Alexis Kauffmann @Alessandro
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THE QUEEN IS DEAD VOLUME 60 – ALCEU VALENCA \ LOS KINTOS \ JULIAN Y SU COMBO
In questo sessantesimo episodio di The Queen Is Dead tratteremo di un altro grande recupero dell’etichetta spagnola Vampisoul, che questa volta è arrivata fino in Brasile per riportarci il folgorante esordio solista di Alceu Valença. Sempre la Vampisoul recupera in Perù i Los Kintos, un grande gruppo che miscela ritmo cubano e musica peruviana per un risultato molto molto ballabile. Per chiudere la puntata un sette pollici dall’altissimo tasso funk nuyorican di Juliàn Y Su Combo.
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In vacanza, e non solo, attenti ai Qr code – Arturo Di Corinto
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Poliverso - notizie dal Fediverso ⁂ reshared this.
Mastodon sta collaborando con l'agenzia di design @oak per aggiornare la homepage e il marchio. Addio social media blu, ciao viola acceso!
mastodon.social/@Mastodon/1085…
blog.joinmastodon.org/2022/06/…
Mastodon branding updates
We are teaming up with the design agency Oak to update our homepage and our brand. Goodbye social media blue, hello vibrant purple!Official Mastodon Blog
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ci sta questo viola e anche la loro motivazione (essere un pochino originali rispetto agli social principali), però quel blu mi piaceva 😔
Non so se su Mastodon sia possibile cambiare il colore principale, se non c'è spero ci pensino a metterlo, così chi preferisce il celeste o anche altri colori può farlo senza problemi
Non ci resta che Piangere!
Non ci resta che Piangere!
...e forse nemmeno quello...
La cosa difficile da fare è restare Indifferenti di Fronte a tutto quello che sta succedendo intorno a noi, è spaventosamente difficile non alzare gli occhi al cielo e urlare a squarciagola una semplicissima parola..."PERCHÉ!!!!!" perché tutto questo, perché questo Nefasto Mondo non riesce a Vivere in santa Pace, perché semplicemente non ci si impegna per risolvere i Tantissimi Problemi che Noi esseri Umani abbiamo Creato a questo Mondo...
Tanti sono i Problemi e Moltissime sono state le Parole che si sono spese per risolverli, che se si fosse veramente voluto saremmo sicuramente a buon Punto, e magari saremmo così abituati ad risolverli che forse ci sentiremmo dei Supereroi...
Ma Supereroi non siamo e non cerchiamo nemmeno di essere Migliori... siamo capaci solamente di Prendere quello di cui abbiamo Bisogno da questo Mondo senza dare nulla in cambio, abbiamo praticamente Spogliato questo Mondo di ogni risorsa Possibile, qualsiasi risorsa l'abbiamo fatta nostra e ce ne siamo impossessati per giocare a fare gli Dei in un gioco che stiamo categoricamente perdendo, questo Mondo ci ha lasciato giocare come volevamo alle nostre regole assolutamente Subdole e Ipocrite, ma piano piano ci stiamo accorgendo che la nostra partita sta volgendo al termine, ci siamo accorti solo ora che il Mondo ci sta preparando il Conto...
proprio così pensavamo di poter giocare al SUCCHIA E DISTRUGGI all'infinito ma purtroppo ad ogni Azione c'è sempre una Conseguenza... il gioco volge al termine ma, noi continuiamo a spendere e scialacquare parole di ipocrisia che non portano e non porteranno in futuro da nessuna parte.
Il Mondo ci ha Adottati probabilmente sapendo che eravamo Subdoli ed Imperfetti ma ci ha accolto nella speranza di poter un Giorno migliorare noi stessi a la nostra Permanenza ed invece, l'abbiamo complicata ed abbiamo portato la Nostra vita su questo Mondo ad un punto critico e forse di non ritorno sotto Tutti i Punti di Vista...
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Open Street Map Francia ha organizzato dal 10 al 12 giugno a Nantes "State of the Map France", l’ottavo incontro nazionale di Open Street Map.
Durante i tre giorni ci sono stati numerosi interventi di utenti, contributori, cartografi, ricercatori, potete dare un’occhiata qui per avere un’idea della ricchezza degli interventi: nitter.net/sotmfr (no, un account su Mastodon ancora non l’avevano 😀
Sul canale Peertube di OSM France potete però trovare una quarantina di video con gli interventi, alcuni davvero molto interessanti, tenuti durante la tre giorni: peertube.openstreetmap.fr/c/so…
@Scuola - Gruppo Fediverso @informapirata :privacypride: @Wikimedia Italia @maupao @Paolo Vecchi
SOTM FR 2022
Vidéos du SOTM FR 2022, Du vendredi 10 au dimanche 12 Juin 2022 Université de Nantes - Campus du Tertre.peertube.openstreetmap.fr
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I ruoli utente personalizzabili stanno arrivando su #Mastodon, con un ringraziamento speciale a @NGI Zero open source funding #mastodev
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futuroprossimo.it/2022/06/sett…
#Lavoro
È ufficiale, la settimana lavorativa di quattro giorni è un successo
Non servono altre dimostrazioni, la settimana lavorativa di quattro giorni ha mostrato ovunque di avere un impatto formidabile.Gianluca Riccio (FuturoProssimo)
computermagazine.it/2022/06/26…
L’Europa vieta Google Analytics: ecco le 5 migliori alternative per lavorare
L'Ue ha dichiarato “guerra” a Google Analytics per una questione di privacy: scopriamo le cinque migliori alternativeRoberto Mazzucchelli (Computermagazine.it)
IncogTube è un progetto di collaborazione tra IncogNET e I2P Plus .
Al centro troverai il codice open source Invidious , con miglioramenti a prestazioni, grafica e design e stabilità generale completati da dr|z3d del progetto I2P+.
Tutti i media sono resi disponibili attraverso le reti clearnet, #I2P, #Tor e #Yggdrasil e inviati tramite proxy attraverso i Paesi Bassi per gentile concessione di #IncogNET che fornisce l'hosting.
Le informazioni sulla #privacy e sui dati memorizzati durante l'utilizzo del servizio sono riportate qui .
Licenza
- #IncogTube è basato su #Invidious , concesso in licenza in base all'AGPL v3 e contiene vari componenti Javascript con licenze separate
- Manteniamo il nostro fork con varie personalizzazioni in Github .
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Pixelfed Live è stato testato con successo su un'istanza di produzione!
Tra circa 17 ore ci sarà un'altra dimostrazione pubblica, insieme alla pubblicazione della documentazione e dell'APK di rilascio anticipato (l'accesso al Testflight seguirà tra pochi giorni).
# pixelfed # pixelfedLive # liveStreaming
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Alberto
in reply to nilocram • • •wow argomento molto interessante! Ti sei meritato di essere tra i miei feed RSS! Grazie ancora!
@nilocram
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Manuel
in reply to nilocram • • •Se invece controlliamo tutta la filiera il discorso cambia.
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