Prova di invio con menzione @ alla comunità feddit test e successiva menzione con @ al forum libri di poliverso
@Test: palestra e allenamenti :-)
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#uncaffèconLuigiEinaudi ☕ – Quando al figlio del povero
Quando al figlio del povero saranno offerte le medesime opportunità di studio e di educazione che sono possedute dal figlio del ricco; quando i figli del ricco saranno dall’imposta costretti a lavorare, se vorranno conservare la fortuna ereditata; quando siano soppressi i guadagni privilegiati derivanti da monopolio e siano serbati ed onorati i redditi ottenuti in libera concorrenza con la gente nuova e la gente nuova sia tratta anche dalle file degli operai e dei contadini, oltre che dal medio-ceto
da Il nuovo liberalismo, “La città libera”, 15 febbraio 1945
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L’’interesse nazionale’ non vale una modifica della Costituzione
Confesso che non ricordo come e quando, ma è solo colpa mia, confesso, dico, che devo essermi iscritto ad una associazione ‘culturale’ dal nome molto interessante e, per me, intrigante: «Coordinamento per la democrazia costituzionale», ma non ricordo quando. Non mi ero posto il problema del nome un po’ curioso perché la democrazia è democrazia […]
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Perché la Russia sta reclutando ex soldati afghani per la sua guerra contro l’Ucraina?
Secondo diversi rapporti, la Russia sta reclutando personale di sicurezza afghano, precedentemente addestrato dagli Stati Uniti, per il suo sforzo bellico contro l’Ucraina. Secondo quanto riferito, gli ex commando e soldati d’élite afgani si uniranno alla compagnia militare privata russa nota come Wagner Group, una forza mercenaria privata che svolge un ruolo di primo piano […]
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Nessun vaccino per le sfide della Cina
Il 2022 è stato dominato da tre questioni per la Cina. La prima è stata la lotta in corso contro la pandemia di COVID-19. La seconda è stata la preparazione e l’esito del 20° Congresso del Partito Comunista Cinese tenutosi in ottobre. Il terzo è stato l’impatto dell’invasione russa dell’Ucraina alla fine di febbraio. Tutti […]
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Davos, affrontare la frammentazione dove conta di più: commercio, debito e azione per il clima
Mentre i responsabili politici e gli imprenditori si riuniscono al World Economic Forum di Davos, si trovano ad affrontare un nodo gordiano di sfide. Dal rallentamento dell’economia globale e dai cambiamenti climatici alla crisi del costo della vita e agli alti livelli di indebitamento: non c’è un modo semplice per superarli. A ciò si aggiungono […]
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Intercettazioni, le falsità dei giustizialisti sulla Cartabia
La manina nascosta, la velina velenosa, la gran cassa che amplifica senza discernimento, l’agente incursore nei talk, i mazzieri della menzogna negli editoriali dei quotidiani più faziosi, e la riforma della giustizia diventa una vergogna nazionale, di cui indignarsi. Missione compiuta. Il giustizialismo di lotta e di governo ha colpito all’unisono, dimostrando quanto fragile e incerta sia, nella politica e nel giornalismo allo stesso modo, la cultura delle garanzie e l’accertamento della veridicità dei fatti. La prima mossa è un notizia confezionata chiavi in mano: riferisce che la mancanza della querela fa impuniti ladri, sequestratori e picchiatori. Chi, e come, la faccia giungere alle redazioni dei giornali è un mistero. Però dai giudiziaristi viene rilanciata, com’è costume dei tempi, senza alcun fact cecking.
In realtà la riforma Cartabia ha esteso la procedibilità a querela per le ipotesi meno gravi di alcuni reati, tra cui violenza privata, furto non in casa, sequestro di persona semplice e lesioni personali, puniti dal legislatore con sei mesi o poche settimane nel minimo. Negli ultimi quarant’anni è accaduto quattro volte, nel 1981, nel 1999, nel 2018 e adesso, sempre con lo stesso obiettivo: consentire alla macchina della giustizia di concentrare le proprie risorse sui delitti più pericolosi. Tra il 2015 e il 2021 trentunomila furti sono andati impuniti per «particolare tenuità del fatto», riconosciuta in primo o in secondo grado dopo anni e anni di udienze. La riforma si propone di evitare il processo tutte le volte in cui l’interesse della vittima viene meno, o perché risarcita o perché disinteressata. La querela rimette l’azione penale in connessione con l’offensività del reato, cioè con la concreta lesione di un bene giuridico. La quale, nel caso del furto, è il danno subito per la sottrazione della cosa. La misura di questo non può prescindere dalla rappresentazione che la vittima esprime del fatto con una manifestazione di volontà. Non si può qualificare il furto senza una percezione soggettiva della sottrazione della cosa, o il sequestro di persona senza una percezione soggettiva della compressione della propria libertà, fuori dai casi in cui possa ravvisarvi una violenza che coarta all’inerzia la volontà della vittima. In questo senso la querela riporta la fattispecie in asse con i principi di un diritto penale liberale.
Senonché a Jesolo due ladri, pizzicati a rubare in un hotel, vengono scarcerati perché il titolare è un oligarca russo, che non è nella condizione di presentare querela. A Vicenza la storia si ripete con una società di noleggio, il cui rappresentante legale è assente. Ciò che viene meno è l’arresto in flagranza, non certo l’azione penale nei confronti degli autori, la quale si ferma per improcedibilità solo se entro tre mesi la querela non giunge. Eppure gli allarmi che connotano queste notizie parlano d’impunità. Sarà per il malinteso senso della sanzione penale, che ormai nella percezione collettiva coincide con la custodia cautelare. «Se proprio la si volesse disporre – spiega ai giornali il giurista Gian Luigi Gatta, già consigliere di Marta Cartabia – basterebbe prevedere che la querela giungesse nelle 48 ore che passano tra il fermo del pm e la convalida del gip». Ma è più utile gridare all’impunità e dire, come fa il prefetto di Venezia, Vittorio Zappalorto, che «la riforma Cartabia fa solo gli interessi dei delinquenti. Mi auguro che finisca in soffitta».
Può un rappresentante del governo attaccare una legge del Parlamento senza subire alcuna conseguenza disciplinare? La risposta è sì. Può farlo perché la nostra ha smesso di essere una democrazia parlamentare per somigliare a uno Stato di polizia. Dove i poliziotti sono irresponsabili non solo per quello che fanno, ma anche per quello che dicono. Prendete il super poliziotto Nicola Gratteri, procuratore di Catanzaro e oracolo di molti talk televisivi, dove sdottoreggia senza contraddittorio sullo scibile umano, sollecitato da giornalisti compiacenti. Dopo aver detto che il governo Draghi ha fatto disastri nella lotta alla mafia, adesso fa l’agente incursore contro la riforma Cartabia: «È un disastro – ripete -, non degno di un Paese civile». E rilancia la confusione tra mancati arresti e impunità, arrivando a sostenere che da oggi in poi i ladri aggrediranno i beni degli stranieri, lontani dall’Italia, essendo certi di farla franca. L’artificio dialettico del magistrato è una sineddoche: si racconta una parte, del tutto residuale ed eccezionale, per il tutto, allo scopo di demolire il tutto.
Ma al peggio non c’è fine. «Riforma Cartabia, il caso scarcerazioni: a Palermo salvi tre boss, nessuno denuncia», recita il titolo di un grande quotidiano. In realtà è accaduto che, sollecitati da un imprenditore che subiva di continuo assalti nei suoi negozi, i tre mafiosi abbiamo individuato, sequestrato e picchiato gli autori delle rapine, ottenendo da questi anche la promessa di restituire quanto portato via dalla cassa. Per questo sono stati condannati rispettivamente a sedici, tredici e cinque anni di carcere. La mancata querela delle vittime, indotta dalla paura, fa cadere la meno grave accusa di sequestro. Ma nessuna scarcerazione è mai avvenuta, né mai avverrà. Perché gli imputati rispondono, come normalmente accade in contesti mafiosi, anche dei reati tipici della criminalità organizzata, che erano e restano – anche dopo la riforma – procedibili d’ufficio: associazione mafiosa ed estorsione. È del tutto improbabile che un mafioso a cui è contestato un reato comune e non grave (sequestro di persona semplice, lesioni personali lievi) non abbia a suo carico anche i classici e più gravi reati di criminalità organizzata, come l’associazione per delinquere semplice e di tipo mafioso, l’estorsione, l’usura, il sequestro di persona a scopo di estorsione, l’omicidio, le lesioni personali, anche lievi, commesse da più persone (anche solo due), oppure con armi. Tutti reati che erano e restano procedibili d’ufficio. In ogni caso il governo ha rinviato la riforma di due mesi per correggere eventuali criticità. Sé queste c’erano, sia pure nell’ipotesi di casi eccezionali, c’è da chiedersi perché non abbia adempiuto prima al suo impegno. Avrebbe evitato di dare ai mazzieri della menzogna l’occasione di gridare all’impunità e di lanciare l’allarme inesistente di un’ondata di scarcerazioni, chiedendo, come fa Marco Travaglio sul «Fatto Quotidiano», un esame psichiatrico per quei magistrati che, come Carlo Nordio, «vanno in pensione e poi diventano ministri della giustizia». Gli fa eco Maurizio Belpietro su «La Verità»: «Con la riforma Cartabia – scrive – delinquenti subito liberi».
Il disegno occulto non si vede ma c’è. Marta Cartabia ha tolto il microfono dalle mani dei procuratori showman, riaffermando la presunzione di innocenza per gli indagati, ha staccato la spina della prescrizione «sine die», ha chiamato i pm alla responsabilità con un primo abbozzo di valutazione e imponendo loro un giudizio di probabilità di condanna su chi portano a processo, ha cercato di svuotare il buco nero delle carceri, simboli del totalitarismo giudiziario. Nordio ha detto di voler rendere tassativo il codice penale, compiuti il rito accusatorio e la separazione della carriere, inappellabili le sentenze di assoluzione di primo grado, inservibili le intercettazioni come mezzo di gogna giudiziaria. Ce n’è quanto basta per metterli entrambi alla gogna, da destra e da sinistra, dai giornali e dai talk, dai giudici e dai prefetti. Il partito dello sfascio non ha colore né ideologia, ma una concrezione di poteri, pregiudizi e interessi diversi che si tengono insieme. I suoi protagonisti, palesi e nascosti, non hanno bisogno di consultarsi, perché difendono tutti la stessa ditta, a danno del Paese e della sua necessità di cambiare. C’è un solo filtro che potrebbe fermare il loro assalto alla democrazia liberale: un giornalismo non supino, ma indipendente, capace di sottrarsi al fascino dell’emergenza. È merce rara.
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Disonorato
Riceverà le cure di cui ha bisogno e morirà in carcere. Matteo Messina Denaro lo sa. Lo ha messo nel conto già molti anni fa. Averlo assicurato alla giustizia è un sicuro ed enorme successo, il cui merito va ai Carabinieri del Reparto operativo speciale e ai magistrati che hanno seguito le battute finali. L’esperienza ci ha insegnato a non trarre frettolosamente conclusioni definitive. Dopo l’arresto di Totò Riina c’è stata una catena di processi in cui la procura ha provato a sostenere la colpevolezza degli uomini che avevano servito lo Stato e la giustizia. Si spera che non ricapiti, ma i contorni di questa cattura non si racchiudono nella sola esultanza per il suo essere divenuta realtà.
Messina Denaro si trovava a Palermo. Era stato tracciato in altri Paesi e pare che in Spagna abbia subito un’operazione chirurgica. Sta di fatto che il posto dove si muoveva in maggiore sicurezza fosse Palermo. Qui viveva e operava il suo disonorato lavoro. Restare dove si opera e latitare per trenta anni non è possibile senza un’efficiente rete di copertura e protezione. Alle cure mediche accedeva con documenti falsi, ma quando si è un ricercato di quel calibro non bastano documenti falsi per non essere individuato.
In quella clinica era in cura da un anno. Ieri mattina si è recato da solo, accompagnato esclusivamente dall’autista. I Carabinieri, giustamente, per garantire la sicurezza dei pazienti e per assicurarsi la buona riuscita dell’operazione, avevano piazzato i loro uomini. La rete di sicurezza di Messina Denaro non si era accorta di nulla. Quando il criminale ha visto arrivare gli uomini ha provato ad allontanarsi, ma andare verso il cancello non è proprio un tentativo di fuga. Vecchio e malandato sarebbe anche rincretinito, se avesse pensato di potere allontanarsi alla chetichella. Tanto poco lo ha pensato che, pur essendo accreditato sotto falso nome, alla richiesta dei militari ha risposto dando le sue autentiche generalità. Somiglia molto ad una consegna, se rassegnata o negoziata lo sapremo, forse, con il tempo. Il tripudio loquace dei vertici della clinica risponde molto alle modalità comunicative della televisione, ma sarebbe ingenuità eccessiva supporre che il pericolo è passato perché il capo è stato arrestato. Per certi aspetti, anzi, il pericolo potrebbe essere più concreto, ove fra i disonorati complici si diffondesse la convinzione che vi sia stata consapevole collaborazione nel catturare il loro mandriano.
Oggi si festeggia. Poi si vedrà. Nel festeggiare ricordiamo tre cose. La prima è un insegnamento di Giovanni Falcone: inutile cercare il “terzo livello”, l’anello di congiunzione fra questi macellai ladri e la politica occulta del potere italiano, perché non c’è. Sarebbe già molto se ci fosse il potere italiano. La mafia è controllo del territorio, come anche la camorra ha radicamento sociale, quindi può muovere voti, ma stiamo parlando di mezze seghe al servizio di disonorati interi. Il che non significa non siano pericolosi, anzi, ma non è quello il livello di inesistenti “trattative”. La seconda è che la mafia di Messina Denaro non era meno disonorata di quella di Riina e dei suoi disonoratissimi predecessori, ma era meno potente. L’organizzazione cresciuta in potere economico ed espansione territoriale è la ‘ndrangheta. Ma si rigenera, la mafia. Morto una capo ne nasce un altro. Terza: la Sicilia, come l’intero Mezzogiorno, ha bisogno di più Stato. Non per l’assistenzialismo, che nuoce alla salute morale, ma per la sicurezza e la giustizia. E qui lo Stato, purtroppo, funziona meno che altrove.
È toccato ancora una volta ai Carabinieri portare a casa il successo. Lo si costruisce con le indagini, ma anche con la presenza. La mafia non riconosce lo Stato, perché non lo conosce, ma conosce e riconosce i Carabinieri. Che hanno pagato sangue e non solo sangue, per svolgere questo ruolo. Contiamo che lo Stato, questa volta, sappia di essere uno solo. Riconoscente verso i figli migliori.
L'articolo Disonorato proviene da Fondazione Luigi Einaudi.
CONFESSIONI DI UNA MASCHERA GENNAIO MMXXIII
CONFESSIONI DI UNA MASCHERA GENNAIO MMXXIII
Si è chiuso un anno. Nel peggiore dei modi? Probabilmente, ma non per i motivi che si potrebbe essere portati a pensare. Non sono e non possono essere gli imbarazzanti elementi che rappresentano le tre forze di governo a condizionare il nostro umore. Ci sono cose ben più gravi a cui pensare, ad esempio, restando in tema, consideriamo molto peggio l’assenza di un’alternativa a trio di cui sopra. Che sono, è bene ricordarlo, non la causa del male ma i suoi sintomi, la manifestazione conseguente. Il nostro ragionamento deve quindi, per forza di cose, andare oltre, alzarsi da un punto di vista concettuale.
iyezine.com/confessioni-di-una…
CONFESSIONI DI UNA MASCHERA GENNAIO MMXXIII - 2023
È l'uomo, come sempre, la più grande delusione dell'anno. Lo diciamo da talmente tanto tempo che forse stiamo diventando stucchevoli nel nostro ripeterci.Marco Valenti (In Your Eyes ezine)
Angelo Panebianco e Massimo Teodori – La parabola della Repubblica
Scuola di Liberalismo 2023 – Messina: lezione di Giuseppe Buttà sul tema “La ribellione delle masse”
Settimo appuntamento della XII edizione della Scuola di Liberalismo di Messina, promossa dalla Fondazione Luigi Einaudi ed organizzata in collaborazione con l’Università degli Studi di Messina e con la Fondazione Bonino-Pulejo. Il corso, che tratta principalmente delle opere degli autori più rappresentativi del pensiero liberale, si articola in 14 lezioni, di cui 3 in presenza e 11 erogate in modalità telematica.
La settima lezione si svolgerà lunedì 16 gennaio, dalle ore 17 alle ore 18.30, sulla piattaforma Zoom, e sarà tenuta dal prof. Giuseppe Buttà (già Ordinario di Storia delle Dottrine politiche, Direttore dell’Istituto di Storia e Preside della Facoltà di Scienze politiche dell’Università di Messina), che relazionerà sull’opera “La ribellione delle masse” di José Ortega y Gasset, saggio che affronta il tema dell’avvento delle società di massa: una condizione storica, quest’ultima, in cui avviene una profonda rivoluzione e che vede la nascita dell’ “uomo massa”, categoria che prescinde e supera ogni distinzione sociale.
La partecipazione all’incontro è valida ai fini del riconoscimento di crediti formativi per gli avvocati iscritti all’Ordine degli Avvocati di Messina, nonché per gli studenti dell’Università di Messina.
Pippo Rao Direttore Generale Scuola di Liberalismo di Messina
Visita la pagina della Scuola di Liberalismo 2022 – Messina
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Scoprite tutti i passaggi con il video tutorial ▶️ youtube.com/watch?v=13XDnllsh8…
Ministero dell'Istruzione
Cosa succede dopo l’invio della domanda delle #IscrizioniOnline? Scoprite tutti i passaggi con il video tutorial ▶️ https://www.youtube.com/watch?v=13XDnllsh8wTelegram
Nei topi, la rigenerazione delle punte delle dita mancanti dei piedi può avvenire grazie all'aiuto delle cellule alla base dell'unghia
La rigenerazione delle punte delle dita mancanti dei piedi può avvenire grazie all'aiuto delle cellule alla base dell'unghia.
Le cellule mesenchimali associate alle unghie contribuiscono e sono essenziali per la rigenerazione della punta delle dita dorsali.
Lo studio di Neemat Mahmud, Christine Eisner, Sruthi Purushothaman, Mekayla A. Storer, David R. Kaplan e Freda D. Miller è stato pubblicato su Science Direct.
Dalle analisi effettuate sul mesenchima induttivo dell'unghia, la base dell'unghia sembrerebbe essere essenziale per la rigenerazione della punta del dito dei mammiferi.
La firma trascrizionale per queste cellule che include Lmx1b è stata individuata e mostra che il mesenchima dell'unghia che esprime Lmx1b è essenziale per la formazione del blastema.
La rigenerazione delle punte delle dita mancanti dei piedi può avvenire grazie all'aiuto delle cellule alla base dell'unghia.
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È disponibile il nuovo numero della newsletter del Ministero dell’Istruzione e del Merito.
Ministero dell'Istruzione
#NotiziePerLaScuola È disponibile il nuovo numero della newsletter del Ministero dell’Istruzione e del Merito.Telegram
Firmata in Vaticano da cristiani, ebrei e islamici la dichiarazione "Rome Call for AI Ethics" in occasione di #RomeCall, evento curato dalla Fondazione #RenAIssance diretta da @PaoloBenanti
Firmata in Vaticano da cristiani, ebrei e islamici la dichiarazione "Rome Call for AI Ethics"
Il Papa. «Un’etica per gli algoritmi: non possono decidere la vita delle persone»
Firmata in Vaticano da cristiani, ebrei e islamici la dichiarazione "Rome Call for AI Ethics" per un approccio consapevole e critico all'Intelligenza artificiale, presenti i vertici di Microsoft e Ibm
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Mastodon Vs Twitter: la soluzione alla crisi delle #BigTech è la decentralizzazione? Edoardo Lisi intervista Filippo Della Bianca su Il Bollettino
[h2]MASTODON VS TWITTER: LA SOLUZIONE ALLA CRISI DELLE BIGTECH È LA DECENTRALIZZAZIONE?[/2]
Mastodon è ormai l’anti-Twitter, il nuovo spazio social dove confluiscono gli “esuli” dell’uccellino blu. La nuova politica di Elon Musk incentrata sul profitto e la libertà incondizionata di espressione non va giù a utenti e dipendenti, che abbandonano la nave che naufraga. L’ultima decisione del miliardario sudafricano di imporre il lavoro in presenza per aumentare la produttività ha provocato licenziamenti di massa. La soluzione alla crisi delle Big Tech è la decentralizzazione?
L'intervista di @Edoardo Lisi :unverified: a @:fedora: filippodb :BLM: :gnu: è disponibile sul sito de "Il Bollettino"
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Ciò che Resta di una Stella Distrutta da un Buco Nero | Universo Astronomia
"Utilizzando il telescopio Hubble gli astronomi hanno catturato in dettaglio gli istanti finali della vita di una stella divorata da un vorace buco nero supermassiccio. Quando la stella incauta si è avvicinata troppo all’oscuro oggetto, è stata catturata dalla sua possente stretta gravitazionale ed è stata fatta a pezzi, mentre il gas che la costituiva precipitava gradualmente nelle sue fauci, rilasciando nello spazio intense radiazioni."
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“Professione futuro”, la trasmissione realizzata grazie alla collaborazione Ministero-RAI per far conoscere meglio a studenti e famiglie la formazione tecnica e professionale.
Qui tutte le puntate ▶️ raiscuola.
Ministero dell'Istruzione
#NotiziePerLaScuola “Professione futuro”, la trasmissione realizzata grazie alla collaborazione Ministero-RAI per far conoscere meglio a studenti e famiglie la formazione tecnica e professionale. Qui tutte le puntate ▶️ https://www.raiscuola.Telegram
Creazione e Distruzione nei Pilastri dell'Aquila | Universo Astronomia
"Nascono miriadi di nuove stelle all’interno dei celeberrimi Pilastri della Creazione, immortalati in questa strepitosa ripresa del telescopio James Webb."
Rilasciata la nuova versione di Friendica 2023.01
Friendica 2023.01 è disponibile
In questa versione sono incluse alcune altre correzioni di bug per la distribuzione dei messaggi del forum e miglioramenti al processo di aggiornamento delle informazioni sui nodi.
Per i dettagli, consultare il file CHANGELOG nel repository.
LINK AL POST UFFICIALE
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Alcune app alternative di Twitter risultano ancora non funzionare e Musk tace. Ci auguriamo che questo non comporti malfunzionamenti nell'integrazione tra #Friendica e #Twitter
Alcune app alternative di Twitter risultano ancora non funzionare e Musk ancora non ha fatto sapere nulla
Sono passati alcuni giorni da quando praticamente tutti i principali client Twitter di terze parti hanno smesso di funzionare e gli sviluppatori affermano di non aver ancora sentito nulla dalla società su ciò che sta accadendo. I problemi sembravano iniziare giovedì sera, con alcuni utenti che segnalavano di ricevere errori relativi all'autenticazione...
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Twitter apps are still broken and Musk is still silent! News about Twitter integration in Friendica?
It’s been a few days since pretty much every major third-party Twitter client broke, and developers say they still haven’t heard anything from the company about what’s going on. The issues seemed to begin on Thursday evening, with some users reporting that they were getting errors related to authentication.
Is anyone experiencing issues with Twitter integration in Friendica?
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@Anders Rytter Hansen
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Bando di concorso "Inventiamo una banconota", la X edizione della competizione indetta dalla Banca d'Italia in collaborazione con il MIM, dedicata alle studentesse e agli studenti delle primarie e secondarie di I e II grado pe…
Ministero dell'Istruzione
#NotiziePerLaScuola Bando di concorso "Inventiamo una banconota", la X edizione della competizione indetta dalla Banca d'Italia in collaborazione con il MIM, dedicata alle studentesse e agli studenti delle primarie e secondarie di I e II grado pe…Telegram
Firenze. La Lega accoglie Matteo Piantedosi
Il 13 gennaio 2023 Federico #Bussolin e altri ben vestiti della #Lega hanno accolto negli uffici governativi di #Firenze il ministro degli affari interni dello stato che occupa la penisola italiana, tale Matteo #Piantedosi.
Ogni governo "occidentalista" che si avvicenda a decidere il destino dello stato che occupa la penisola italiana -e purtroppo, con esso, anche di molte persone che sarebbero perfettamente in grado di decidere del proprio senza l'intervento di ben vestiti di alcun genere- invia a Firenze qualcuna tra le sue massime autorità a illustrare come e qualmente la costruzione di un "Centro di Permanenza Temporanea", di un "Centro di Identificazione e di Espulsione" o comunque di un campo di concentramento per indesiderabili sia indispensabile alle magnifiche sorti e progressive della città e all'ordinato svolgervisi della vita associata.
Il fatto che sia il governo dello stato che occupa la penisola italiana ad auspicare la realizzazione di una cosa del genere è motivo sufficiente per desiderare l'esatto contrario.
che problema abbiamo in Italia con i prezzi dei computer?
Guardo spesso gli annunci dell'usato, e trovo prezzi sensati solo da annunci esteri (perlopiù Germania o UK). Gli Italiani riempiono le piattaforme di annunci pensando di riuscire a vendere il loro amato laptop stracotto con intel core i5 da 2 gen (fuori produzione dal 2011) a 4 gen (fuori produzione dal 2014), dai 200€ in su. Con batteria morta, tastiera e porte I/O usurate, spesso qualche piccola noia al display.
Quando le catene a ogni volantino propongono almeno un laptop nuovo a 250€ (nel caso di Chromebook) o 350€ ("entry level" ma comunque incomparabilmente più veloci di una macchina di 10 anni fa e coperte da garanzia).
Le catene, poi, per l'Italia propongono macchine meno performanti a prezzi più alti rispetto a quello che si compra all'estero per lo stesso ammontare. Qui lo standard sembrano ancora essere i pc con 8 gb di ram, e quelli con 16 li passano come "gaming" o "workstation".
Eppure non mi sembra che qui la tecnologia sia poco gradita. Forse vogliamo "il meglio" solo in ambito smartphone, e siamo un mercato di serie b per i pc?
Se il nemico è la Cina, la propaganda si vede meglio | Contropiano
«In conclusione, è chiaro che questo non è “giornalismo”, ma semplice propaganda bellica. E come sempre la propaganda è rivolta al proprio “interno”, a persuadere la propria popolazione (italiana ed europea) che “fuori c’è la jungla” ed è meglio non mettere in discussione la “nostra” classe dirigente (imprenditori, politici, giornalisti, ecc). Perché potrebbe andarci molto peggio…»
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#Italia #carburanti
Carburanti: ecco come si forma il prezzo alla pompa
Quasi il 60% del prezzo al litro pagato dagli automobilisti va in tasse: vediamo nel dettaglio le voci che lo compongono.Redazione online (alvolante.it)
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Il futuro distopico delle automobili
Nel 1960 un computer, oltre che costare più di $120.000, occupava facilmente la metà di una stanza. Oggi un computer è invece talmente leggero, piccolo e poco costoso che chiunque ne porta sempre in tasca almeno uno: lo smartphone. Ci stiamo però affacciando a un mondo nuovo — un mondo in cui non siamo noi a portare in giro i nostri computer, ma sono i nostri computer a portare in giro noi.
Mi riferisco ovviamente alle automobili di nuova generazione, che sono davvero dei computer con le ruote. Ogni automobile ha ormai centinaia di unità di controllo elettroniche che attraverso un software monitorano o controllano i sistemi interni e meccanici del veicolo.
Se apprezzi Privacy Chronicles unisciti a centinaia di lettori che hanno già scelto di abbonarsi e aiutami a sostenere il piano editoriale!
Un esempio molto evidente sono i cosiddetti ADAS (Advanced driver-assistance system), che semplificano alcune attività e possono anche aumentare il comfort e la sicurezza di viaggio. Si passa dalla semplice rilevazione degli ostacoli per aiutare il parcheggio fino ai software per l’adaptive cruise control o i più tradizionali ABS e ESC.
Tutto molto bello, se non fosse che la trasformazione delle automobili in computer con le ruote può creare i presupposti per diversi e gravi problemi che riguardano proprio la nostra privacy e libertà.
Over the Air Software
Quello che non molti sanno, o a cui non pensano, è che oltre ad essere computer, le nuove automobili sono anche computer connessi.
Moltissimi modelli oggi hanno installate delle sim-card che attraverso connessioni 4G e 5G permettono al veicolo di connettersi a reti-wifi di ogni tipo. Basta essere saliti su un’auto degli ultimi 2 anni e aver smanettato un po’ con la dashboard per aver notato che è infatti possibile connettere l’auto a Internet tramite wi-fi, proprio come uno smartphone o un laptop.
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GetPrivacy.it 🔐 reshared this.
30 curiosità su Torino
Ecco 30 curiosità su Torino che forse non sapevi (dal web)
1)la SMAT (la ditta che si occupa di gestire la rete idrica di Torino) si occupa di rifornire d'acqua anche la Stazione Spaziale Internazionale
2)Torino con i suoi oltre 40 musei, le sue oltre 150 biblioteche, e i suoi innumerevoli teatri e gallerie d'arte, conta più di 300 siti culturali e ciò fa di essa la terza città culturale italiana
3)Torino si trova a pochissimi km più a Nord del Parallelo 45 e che ciò fa di essa un punto esattamente a metà strada tra Polo Nord ed Equatore
4)il mobile più bello al mondo (secondo dei critici d'arte internazionali) si trova a Torino presso il Museo d'Arti Decorative
5)la macchina per preparare il caffè espresso è stata inventata a Torino nel 1884
6)a differenza di quanto si pensi, la Piazza più grande di Torino è Piazza della Repubblica e non Piazza Vittorio Veneto
7) attualmente a Torino esistono 5 stazioni ferroviarie (Porta Nuova, Porta Susa, Stura, Lingotto e Rebaudengo Fossata) e presto verranno realizzate
altre 4 (Grosseto, Zappata, Dora e San Paolo)
8)in giro per Torino ci sono circa 800 toret (fontanelle con la testa di toro)
9)a Torino ci sono circa 18km di marciapiedi sotto ai portici
10)il mercato di Porta Palazzo è il mercato all'aperto più grande d'Europa
11)la linea di trasporti pubblici più lunga di Torino è la linea 5 e che collega il centro del capoluogo piemontese con dei comuni della sua area metropolitana (Beinasco, Rivalta e Orbassano), passando per tanti altri quartieri
12)il Parco della Pellerina è il parco più grande di Torino
13)il fondatore della ditta di penne BIC, nacque a Torino in Corso Re Umberto
14)il punto più ad alta quota di Torino è il Colle della Maddalena con i suoi 715m s.l.m.
15)il primo collegamento della storia con la fibra ottica avvenne a Torino nel 1977
16)la Provincia di Torino è la provincia più a Ovest d'Italia
17)Torino è bagnata da 4 corsi d'acqua: il Po, la Dora Riparia, la Stura di Lanzo e il Sangone
18)la rete tramviaria torinese risale al 1871 ed è la più antica d'Italia
19)Via Garibaldi è la via pedonale più lunga d'Italia, oltre che seconda più lunga d'Europa
20)Corso Francia è il viale rettilineo più lungo d'Europa, ma non il più lungo di Torino in quanto è suddiviso su 3 comuni differenti, e nel tratto torinese è più corto di Corso Regina Margherita
21)Torino è l'unica città italiana ad avere 2 squadre che militano in serie A e che non condividono lo stesso stadio
22)Torino è stata capitale d'Italia dal 1861 al 1865
23)la metropolitana di Torino è stata la prima metropolitana senza conducente in Italia (anticipando così le linee 4 e 5 di Milano, la linea C di Roma e la metro di Brescia)
24)grazie ai tantissimi viali alberati, ai tantissimi parchi e alle colline ricoperte da superfici boschive, Torino è una delle città più verdi al mondo
25)Cit Turin è il quartiere più piccolo di Torino, oltre che l'unico quartiere torinese ad avere un nome in piemontese
26)l'edificio più alto di Torino è il Grattacielo della Regione Piemonte con i suoi 209m di altezza (ciò fa di esso anche il terzo edificio più alto d'Italia)
27)il formato digitale MP3 è stato inventato a Torino presso il centro CSELT
28)Torino venne fondata dai romani il 30 Gennaio dell'anno 9 a.C.
29)Torino è la quarta città più grande d'Italia dopo Roma, Milano e Napoli
30)grazie ai tantissimi atenei presenti in città, Torino ospita più di 100mila studenti universitari e che non provengono solo da Torino e dintorni, ma anche da tantissime altre parti d'Italia e da tantissimi altri paesi del mondo.
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sono contro l'hate speech;
per cui mi limiterò a dirmi indispettito nei confronti di UPS, che segna tentativi di consegna andati a vuoto per assenza del destinatario senza essere mai passati.
James Webb osserva il suo primo transito di un esopianeta | Astronomia.com
"Puntando il suo gigantesco specchio verso la costellazione dell’ottante, Webb ha osservato la nana rossa LHS 475. Da precedenti osservazioni del satellite cacciatore di pianeti TESS si riteneva che questa stella fosse casa di un pianeta.
Per mezzo dello studio della curva di luce di tale stella, grazie all’efficace tecnica del transito, è stato possibile confermare la presenza del pianeta."
@Friendica Support Good evening everyone! I just noticed an anomaly that I haven't been able to fix. In fact, I noticed that friendica's posts are displayed on mastodon with a different visibility depending on whether they are written with the title/subject or if they are written as simple messages.
In the first case, Mastodon (which can only display the title/subject and the link to the original message) decodes them as "Unlisted"; in the second case, Mastodon (besides reading them completely) classifies them as "Public"!
Is there a way to force display "Public" for all messages?
PS: obviously in the "Security and Privacy Settings" settings in "/settings" the Make public posts unlisted box (Your public posts will not appear on the community pages or in search results, nor be sent to relay servers. However they can still appear on public feeds on remote servers) is not selected
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@Michael Vogel Sorry for the delay in answering you, but I did a series of tests and these tests didn't give me the results I expected. Thus, by dint of doing other tests, I finally understood what was the problem that determined "untitled" visibility in my Friendica posts with title/subject.
Clue
Almost all of the posts with title/subject that I produce are intended for publication on Lemmy and upon closer inspection, I found that ONLY the posts intended for Lemmy have this visibility problem...
Discovery
Well, I understand that the problem lies in the mention of the Lemmy community! As I should have expected based on Friendica conventions (which in the meantime I had completely forgotten) the mention of a group/forum is considered "Public" if done with the @ at sign, while it is considered "Unlisted" if done with the exclamation mark !
Since the mention of the Lemmy communities usually takes place with the exclamation point, this is the reason why the posts did not result in "public" mode but only in "unlisted" mode.
Solution
Actually, it is also possible to mention Lemmy communities with the @ sign, and in this way the produced posts are displayed as "public"
Example:
1) Standard visibility on Mastodon of titled posts posted by Friendica
2) Standard visibility on Mastodon of titled posts posted by Friendica (with mention on Lemmy)
3) Standard visibility on Mastodon of titled posts posted by Friendica (with mention @ on Lemmy)
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@:fedora: filippodb :BLM: :gnu: 🔗 mastodon.uno/users/filippodb/s…
Esattamente 10 anni fa, l'11 gernnaio 2013 Aaron Swartz si toglieva la vita.
In sua memoria fu creato il FIlm documentario "Il figlio di internet: Storia di #AaronSwartz" (The Internet's Own Boy).
Un'opera che dovrebbe essere vista in tutte le scuole e condivisa da tutti (è rilasciata su licenza libera #creativecommons):
:peertube: peertube.uno/w/t4Uft32TfUGk6bm…
Qua il suo manifesto di Guerilla Open Access nel sito dei @Devol :fediverso::
:opensource: devol.it/it/guerrilla-open-acc…
da condividere il più possibile.
Meta Advertising Ban - Decision Published
Divieto di pubblicità su Meta - Pubblicata la decisione Ora è possibile leggere i dettagli della decisione del DPC! Sembra che ci siano tempi interessanti per i tribunali!
Firenze, non chiamate mai i vigili del fuoco!
Non chiamate mai i vigili del fuoco!
Pubblicato il 11/01/2023 da Miguel Martinez
Ieri abbiamo avuto una lezione di urbanistica molto istruttiva.
Allora, riassunto delle puntate precedenti:
A dicembre, si apre una grossa buca nella nostra trecentesca strada, percorsa quotidianamente da centinaia di autobus.
I residenti dei palazzi vicini iniziano a segnalare crepe preoccupanti anche nei loro palazzi, che tremano a ogni passaggio.
In particolare, una Signora scopre una voragine nella propria cantina di casa, proprio di fronte alla buca appena tappata.
La Signora chiama i vigili del fuoco, che le consigliano la massima allerta, invitandola a tenere sempre pronta una valigia e scappare al minimo scricchiolio.
La polizia municipale, chiamata dai vigili del fuoco, fa piazzare delle transenne davanti a varie case, tra cui quella della signora.
Il traffico su quattro ruote viene bloccato a monte, con altre transenne.
Tutto chiaro?
Ieri mattina, la Signora a cui hanno detto di essere pronta a scappare riceve una telefonata.
“Sono dell’AVR“
“Cosa?”
“Sì, siamo la ditta che fornisce il Global Service al Comune di Firenze, in particolare siamo noi che mettiamo le transenne.
Il Comune ci sta mettendo pressione, vogliono riaprire la strada al traffico, lei ci dà il permesso?“
“Io? Ma è il Comune che ha chiuso la strada, mica io!”
“Ah, un’altra cosa, oggi le mandiamo la fattura.”
“Non ho capito…”
“Sì, ci deve pagare per le transenne. Le abbiamo messe per lei”.
“Ma perché devo pagare io? Io non le ho mai chieste!”
“No, guardi. La polizia municipale ci ha detto che è stata proprio lei a chiamare i vigili del fuoco, quindi ci rivaliamo su di lei.”
“Allora se devo pagare io, posso togliere le transenne davanti casa mia?”
“No. La rimozione deve essere autorizzata dalla polizia municipale, sono loro che ci hanno detto di metterle, non le può mica togliere lei.
Comunque stiamo preparando la fattura, più tardi gliela mandiamo, buona giornata!”
Qualche ora dopo, arriva per davvero la fattura.
Sono 875 (ottocentosettantacinque/00) euro per la “uscita dell’operaio” e per il godimento non richiesto delle suddette transenne per dieci giorni: ovviamente ogni giorno in più si aggiungeranno ulteriori costi, che verranno fatturati successivamente.
Ma per liberarsi da questo tributo alla Ditta Privata AVR, basta che la Signora esegua i necessari lavori per risistemare tutto, che un perito certifichi la perfetta condizione del palazzo, e soprattutto che la Signora si “assuma tutte le Responsabilità”: se il palazzo cade addosso a una famigliola e ne fa schiacciata co’ l’uva, l’assassina sarà la Signora.


iyezine_com
in reply to iyezine_com • •Poliverso & Poliversity
in reply to iyezine_com • • •ah, ok... 😁 😄 🤣
Per quanto mi riguarda, io l'avrei pubblicato comunque in "musica", ma capisco le tue perplessità, perché in effetti il pezzo ha un perimetro più ampio