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Il Kenya resta in bilico, non decolla il negoziato Ruto-Odinga


Il presidente esclude che i colloqui possano affrontare anche il costo della vita come chiede il leader dell'opposizione L'articolo Il Kenya resta in bilico, non decolla il negoziato Ruto-Odinga proviene da Pagine Esteri. https://pagineesteri.it/2023/04

della redazione

Pagine Esteri, 6 aprile 2023 – Si complicano i colloqui bipartisan inaugurati domenica scorsa dal presidente William Ruto per mettere fine alle forti tensioni politiche che attraversano il paese e che hanno provocato scontri con morti e feriti. Il leader dell’opposizione, Raila Odinga, che denuncia tentativi di manomissione dei server elettorali, pone con forza l’accento sul costo della vita. Per questo chiede un negoziato anche fuori dal parlamento in modo da arrivare ad un accordo simile a quello del 2008, mediato dall’allora segretario generale dell’Onu Kofi Annan. “Torneremo dalla nostra gente al primo segno di mancanza di serietà dall’altra parte”, avverte Odinga, minacciando indirettamente di indire nuove manifestazioni contro il risultato delle elezioni dello scorso anno, vinte da Ruto. Nelle proteste delle scorse settimane sono morte almeno tre persone e 85 sono rimaste ferite.

Per l’Alleanza democratica unita (Uda), il partito al governo, Odinga fa richieste “irragionevoli” per tenere in ostaggio i colloqui. Il presidente Ruto ribadisce che i colloqui avverranno solo in parlamento ed esclusivamente sulla riforma della commissione elettorale, senza toccare il problema del costo della vita.

Gli osservatori non credono al buon esito del dialogo tra Ruto e Odinga. Pagine Esteri

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Il patron di Foxconn vuole diventare il presidente di Taiwan


Il patron di Foxconn vuole diventare il presidente di Taiwan 6394957
Terry Gou, proprietario del colosso dell'elettronica e primo fornitore di iPhone per Apple, ha annunciato l'intenzione di candidarsi alle presidenziali taiwanesi del 2024 con il Guomindang. Ha enormi interessi in Cina ed è vicino a Donald Trump, ma non è detto che sarà lui il prescelto

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In Cina e in Asia – A Pechino Macron promuove la pace in Ucraina e il business con le aziende cinesi


In Cina e in Asia – A Pechino Macron promuove la pace in Ucraina e il business con le aziende cinesi ue
I titoli di oggi: A Pechino Macron promuove la pace in Ucraina e il business con le aziende cinesi Pechino pensa a uno stop dell’export di terre rare Il Messico implora: “Stop al fentanyl dalla Cina” Tokyo fornirà armamenti all’esercito di paesi alleati Ieri è stata la giornata dell’arrivo in Cina del presidente francese Emmanuel Macron che si è trascinato ...

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La Thailandia deporterà i rifugiati cinesi


Il governo ha fatto sapere che intende mandare i rifugiati in uno “Stato terzo” L'articolo La Thailandia deporterà i rifugiati cinesi proviene da Pagine Esteri. https://pagineesteri.it/2023/04/06/mondo/la-thailandia-deportera-i-rifugiati-cinesi/ https:/

(AP Photo/Sakchai Lalit))

Pagine Esteri, 6 aprile 2023- Il governo tailandese ha confermato quello che in molti ormai immaginavano: saranno deportate in un altro Stato le 63 persone, comprese famiglie con bambini, che hanno da poco ottenuto lo status di rifugiato dalle Nazioni Unite.

Sono tutti membri della Shenzhen Holy Reformed Church, conosciuta anche come Mayflower Church, una chiesa cristiana cinese, e sono fuggiti dal proprio paese, dove hanno denunciato di aver subito soprusi. Arrivati in Corea del Sud nel 2019, sono rimasti lì fino allo scorso anno, quando sono ripartiti alla volta della Thailandia. La loro speranza è quella di raggiungere gli Stati Uniti e di vivere lì da rifugiati.

La Thailandia, tuttavia, non ha ratificato la Convenzione Onu del 1951 sui rifugiati e ora che il loro permesso di soggiorno è scaduto, li ha arrestati. Caricati su un pullman, hanno creduto di essere trasportati direttamente all’aeroporto di Bangkok per essere rimpatriati e hanno così bloccato il mezzo.

Le famiglie sono state separate: madri e figli/e sono stati portati al centro di accoglienza di Bangkok, gli uomini in un centro detentivo nella stessa città. Il governo ha confermato che li deporterà la prossima settimana. Non è stata esclusa nessuna ipotesi ma le autorità hanno fatto sapere che intendono provare a mandarli in un “Paese terzo”.

Il governo, come ha spiegato un funzionario all’Associated Press, non intende tenerli dentro i propri confini e si chiede, anzi, come mai durante i due anni in Corea del Sud non si sono visti riconoscere lo status di rifugiato mentre sono bastati quattro mesi in Thailandia perché le Nazioni Unite dessero esito positivo alla loro richiesta.

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L’Arabia saudita si riconcilia anche con Assad e lo invita al vertice arabo


Secondo la Reuters il ministro degli Esteri saudita, Faisal bin Farhan, si recherà a Damasco nelle prossime settimane per consegnare al presidente siriano un invito formale per il summit previsto il 19 maggio. L'articolo L’Arabia saudita si riconcilia an

della redazione

Pagine Esteri, 6 aprile 2023 – L’Arabia Saudita ha in programma di invitare il presidente siriano Bashar al-Assad al vertice della Lega araba che Riyadh ospiterà il mese prossimo, una mossa che porrebbe formalmente fine all’isolamento regionale della Siria. Lo riferisce l’agenzia di stampa britannica Reuters. Il ministro degli Esteri saudita, il principe Faisal bin Farhan, si recherà a Damasco nelle prossime settimane per consegnare ad Assad un invito formale a partecipare al summit previsto per il 19 maggio. Da Riyadh e Damasco non è ancora arrivata una conferma alla notizia.

La partecipazione di Assad al vertice della Lega araba segnerà lo sviluppo più significativo nella sua riabilitazione all’interno del mondo arabo dal 2011, quando Damasco è stata sospesa dall’organizzazione dopo l’inizio della guerra civile in Siria, fomentata anche da potenze straniere, in cui sono morte centinaia di migliaia di persone e che ha frammentato il Paese. Inoltre milioni di cittadini siriani sono diventati profughi in Libano, Giordania e Turchia.

Il ritorno della Siria nel corpo dei 22 membri sarebbe per lo più simbolico ma riflette un cambiamento nell’approccio regionale nei confronti del conflitto siriano. Fonti hanno riferito alla Reuters che Riyadh e Damasco avevano già raggiunto un accordo per riaprire le loro ambasciate dopo il mese del Ramadan. Il ministero degli Esteri saudita non ha confermato il raggiungimento di un accordo, ma ha affermato di essere in trattative con il ministero degli Esteri siriano per riprendere i servizi consolari.

Le discussioni iniziali per la visita del principe Faisal a Damasco o del ministro degli esteri siriano Faisal Mekdad a Riyadh sono state rinviate a causa dei terremoti che hanno colpito la Turchia e la Siria a febbraio. Anche l’Egitto, peso massimo della Lega Araba, ha ripreso i contatti con Assad. Entrambe le parti hanno concordato di rafforzare la cooperazione sabato scorso durante la prima visita ufficiale di un ministro degli Esteri siriano al Cairo in oltre un decennio. Una fonte della sicurezza egiziana ha detto alla Reuters che la visita aveva lo scopo di mettere in atto passi per il ritorno della Siria nella Lega Araba attraverso la mediazione saudita e del Cairo.

Alcuni paesi, tra cui Stati Uniti e Qatar, si sono opposti alla normalizzazione dei legami con Bashar Assad e chiedono “progressi verso una soluzione politica in Siria”, una espressione che sottointende la rimozione dal potere del presidente siriano e la sua sostituzione con un esponente politico vicino all’Occidente e pronto ad allentare i rapporti con l’Iran.

I contatti tra i funzionari sauditi e siriani hanno preso slancio a seguito di un accordo di riconciliazione marzo tra l’Arabia Saudita e l’Iran, il principale sostenitore di Assad. Il riavvicinamento tra Riyadh e Teheran fa parte di un riallineamento regionale tra le crescenti tensioni tra Iran e Israele. Le forze aeree israeliane hanno effettuato attacchi nella provincia siriana di Homs in un raid domenica scorsa. Pagine Esteri

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Uno stanziamento da 150 milioni di euro per l’anno scolastico 2023/2024, destinato alle figure professionali di “docente tutor” e “docente orientatore”: è quanto previsto dal decreto firmato oggi da Giuseppe Valditara, Ministro dell’Istruzione e del …


La nomina di Renzi a direttore del quotidiano Il Riformista è coerente con la sua storia e con quella della testata. Il giornale esordì- CONTROLLA con la dire

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La scarsa empatia di media, istituzioni e rappresentanze sociali nasce dalla loro tendenza a delegittimarsi reciprocamente


Sintesi dell’intervento del Segretario generale Andrea Cangini al convegno “Eisi, verso un indice nazionale di empatia nei processi decisionali e di informazione” che la Fondazione e Vera Comunicazione hanno tenuto oggi in Senato Dall’indagine curata da V

Sintesi dell’intervento del Segretario generale Andrea Cangini al convegno “Eisi, verso un indice nazionale di empatia nei processi decisionali e di informazione” che la Fondazione e Vera Comunicazione hanno tenuto oggi in Senato

Dall’indagine curata da Vera comunicazione e Fondazione Luigi Einaudi presentata oggi in Senato risulta che i capi azienda italiani considerano poco empatiche le Istituzioni, così come le rappresentanze sociali e i media. Per inquadrare il fenomeno è bene fare una premessa fondata su due casi di studio relativamente recenti. Eccoli.

Nel pieno della campagna elettorale per le presidenziali del 2004, gli psicologi Drew Westen, Stefan Haman e Clint Kilts selezionarono due gruppi di militanti politici, il primo composto da 15 democratici convinti, il secondo da altrettanti non meno convinti repubblicani. Collegarono, dunque, ciascuno di loro ad una macchina che attraverso la risonanza magnetica ne verificava le reazioni cerebrali e gli sottoposero una serie di affermazioni in video del candidato repubblicano (George W. Bush) e di quello democratico (John Kerry), molte delle quali denunciavano evidenti contraddizioni. Come sospettavano, la stragrande maggioranza dei militanti democratici percepì nitidamente le contraddizioni di Bush, mentre non avvertì affatto quelle di Kerry. E viceversa.

Ancora. Questa volta la ricerca è stata condotta dagli psicologi americani Nalini Ambady e Bob Rosental. Selezionato il solito campione rappresentativo di cittadini statunitensi, mostrarono loro dei video lunghi appena una trentina di secondi nei quali, uno dopo l’altro, si vedeva il volto di alcuni professori universitari ripresi mentre tenevano la loro lezione all’inizio del semestre. Impossibile, però, ascoltarne la voce o percepire il tenore dei loro argomenti: l’audio era stato disattivato. Alle “cavie” fu allora chiesto di stilare una classifica dei professori più affidabili, quelli ritenuti più <capaci> e più <sicuri di sé>. Ebbene, il loro parere (lo ricordiamo: frutto di pure sensazioni) nella quasi totalità dei casi coincise con il parere che gli studenti di quegli stessi professori formularono al termine dei corsi semestrali, dunque sulla base di un’esperienza concreta.

Questo per dire che i giudizi umani sono spesso frutto di preconcetti o dinamiche irrazionali e che la cosiddetta empatia può essere intesa anche come un dono di natura: o ce l’hai o non ce l’hai. Quel che vale per le singole persone vale anche per le categorie, a maggior ragione per i soggetti pubblici o istituzionali. Un esempio. Nei primi anni Novanta, sulla scia di Mani Pulite, l’indice di popolarità della magistratura era alle stelle. Oggi, sulla scia del caso Palamara, dalle stelle è precipitato alle stalle. Eppure il sistema giudiziario italiano è sempre lo stesso. Non è una giustificazione, è una constatazione.

I bassi indici di empatia che i manager italiani attribuiscono a istituzioni, rappresentanze sociali e media non stupiscono. Empatia vuol dire fiducia, e viviamo tempi in cui la sfiducia è massima. La sfiducia nel futuro, la sfiducia nella politica, la sfiducia in ogni genere di autorità. Fino ad oggi, l’errore dei soggetti testati è stato quello di pensare di cavarsela aggredendo il soggetto confinante. I giornalisti attaccano i politici e le rappresentanze sociali, i politici attaccano le rappresentanze sociali e i giornalisti, le rappresentanze sociali si attaccano tra loro e attaccano giornalisti e politici. Tutti si delegittimano, l’immagine di nessuno se ne avvantaggia.

Proposta rivoluzionaria: e se ciascuno svolgesse il proprio ruolo col massimo della dedizione e del senso del dovere possibili?

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La scarsa empatia di media, istituzioni e rappresentanze sociali nasce dalla loro tendenza a delegittimarsi reciprocamente


Sintesi dell’intervento del Segretario generale Andrea Cangini al convegno “Eisi, verso un indice nazionale di empatia nei processi decisionali e di informazione” che la Fondazione e Vera Comunicazione hanno tenuto oggi in Senato Dall’indagine curata da V

Sintesi dell’intervento del Segretario generale Andrea Cangini al convegno “Eisi, verso un indice nazionale di empatia nei processi decisionali e di informazione” che la Fondazione e Vera Comunicazione hanno tenuto oggi in Senato

Dall’indagine curata da Vera comunicazione e Fondazione Luigi Einaudi presentata oggi in Senato risulta che i capi azienda italiani considerano poco empatiche le Istituzioni, così come le rappresentanze sociali e i media. Per inquadrare il fenomeno è bene fare una premessa fondata su due casi di studio relativamente recenti. Eccoli.

Nel pieno della campagna elettorale per le presidenziali del 2004, gli psicologi Drew Westen, Stefan Haman e Clint Kilts selezionarono due gruppi di militanti politici, il primo composto da 15 democratici convinti, il secondo da altrettanti non meno convinti repubblicani. Collegarono, dunque, ciascuno di loro ad una macchina che attraverso la risonanza magnetica ne verificava le reazioni cerebrali e gli sottoposero una serie di affermazioni in video del candidato repubblicano (George W. Bush) e di quello democratico (John Kerry), molte delle quali denunciavano evidenti contraddizioni. Come sospettavano, la stragrande maggioranza dei militanti democratici percepì nitidamente le contraddizioni di Bush, mentre non avvertì affatto quelle di Kerry. E viceversa.

Ancora. Questa volta la ricerca è stata condotta dagli psicologi americani Nalini Ambady e Bob Rosental. Selezionato il solito campione rappresentativo di cittadini statunitensi, mostrarono loro dei video lunghi appena una trentina di secondi nei quali, uno dopo l’altro, si vedeva il volto di alcuni professori universitari ripresi mentre tenevano la loro lezione all’inizio del semestre. Impossibile, però, ascoltarne la voce o percepire il tenore dei loro argomenti: l’audio era stato disattivato. Alle “cavie” fu allora chiesto di stilare una classifica dei professori più affidabili, quelli ritenuti più <capaci> e più <sicuri di sé>. Ebbene, il loro parere (lo ricordiamo: frutto di pure sensazioni) nella quasi totalità dei casi coincise con il parere che gli studenti di quegli stessi professori formularono al termine dei corsi semestrali, dunque sulla base di un’esperienza concreta.

Questo per dire che i giudizi umani sono spesso frutto di preconcetti o dinamiche irrazionali e che la cosiddetta empatia può essere intesa anche come un dono di natura: o ce l’hai o non ce l’hai. Quel che vale per le singole persone vale anche per le categorie, a maggior ragione per i soggetti pubblici o istituzionali. Un esempio. Nei primi anni Novanta, sulla scia di Mani Pulite, l’indice di popolarità della magistratura era alle stelle. Oggi, sulla scia del caso Palamara, dalle stelle è precipitato alle stalle. Eppure il sistema giudiziario italiano è sempre lo stesso. Non è una giustificazione, è una constatazione.

I bassi indici di empatia che i manager italiani attribuiscono a istituzioni, rappresentanze sociali e media non stupiscono. Empatia vuol dire fiducia, e viviamo tempi in cui la sfiducia è massima. La sfiducia nel futuro, la sfiducia nella politica, la sfiducia in ogni genere di autorità. Fino ad oggi, l’errore dei soggetti testati è stato quello di pensare di cavarsela aggredendo il soggetto confinante. I giornalisti attaccano i politici e le rappresentanze sociali, i politici attaccano le rappresentanze sociali e i giornalisti, le rappresentanze sociali si attaccano tra loro e attaccano giornalisti e politici. Tutti si delegittimano, l’immagine di nessuno se ne avvantaggia.

Proposta rivoluzionaria: e se ciascuno svolgesse il proprio ruolo col massimo della dedizione e del senso del dovere possibili?

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Esecutivo


Non è un’esclusiva dell’attuale governo, ma questa è un’aggravante. Le tifoserie si soddisfano del dire: “anche quelli di prima”. Peccato che non solo aggrava il problema, ma fra quelli di prima ci sono anche quelli di adesso. Capita e capitò, dunque, di

Non è un’esclusiva dell’attuale governo, ma questa è un’aggravante. Le tifoserie si soddisfano del dire: “anche quelli di prima”. Peccato che non solo aggrava il problema, ma fra quelli di prima ci sono anche quelli di adesso. Capita e capitò, dunque, di sentire questo o quel ministro lamentare l’inefficienza della burocrazia, gli ostacoli alle realizzazioni, i tempi lunghi e non sempre concludenti della macchina pubblica. Colpisce il fatto che lo dicano non immaginando che tocchi a chi governa rimediare. E non si tratta soltanto di distrazione o demagogia, ma di una modifica profonda che l’istituzione governo ha subìto, quasi del tutto perdendo la funzione propria originaria.

In tutti gli Stati di diritto il potere del governo è denominato “esecutivo”. Vale a dire che ha il compito e il potere di eseguire quel che ritiene utile al Paese, sulla base delle leggi elaborate dal Parlamento, denominato “legislativo”. Il giudiziario è, o dovrebbe essere, estraneo alla politica. La Costituzione assegna al governo due possibili strumenti d’iniziativa legislativa: la presentazione al Parlamento di disegni di legge e l’emanazione di decreti legge, in entrambi i casi essendo necessaria la firma del Presidente della Repubblica. Firma che serve non a garantire la costituzionalità (altrimenti che ci starebbe a fare la Corte costituzionale?), ma che quell’iniziativa non scassi la Costituzione.

I disegni di legge non hanno avuto grande fortuna e, difatti, se ne presentano pochi. Sono sottoposti al normale iter parlamentare e quelli che incorporano una delega al governo stesso, affinché emani i decreti attuativi, hanno anche la maledizione d’essere disattesi e disertati dai governi stessi che li vollero. Furoreggiano, invece, i decreti legge. Avevano l’originaria funzione – nei rari casi di “necessità e urgenza” – di intervenire al volo e mettere una pezza dove si è creata un’emergenza o è esplosa una contraddizione legislativa. Hanno assunto la ben diversa funzione di principale strumento di governo, capace di occupare la gran parte dei lavori parlamentari. Ciò perché entrano in vigore subito e devono essere convertiti entro sessanta giorni.

Morale poco morale: il governo ha smesso d’essere un potere esecutivo ed è divenuto una fonte legislativa, sicché qualsiasi problema si tende ad affrontarlo con gli strumenti della legislazione e non dell’amministrazione, con il fare leggi anziché amministrare. Ecco perché il Pnrr s’inceppa, come prima s’inceppava altro: perché il governo dispone di pochi gestori (manager), di pochi esecutori e di un esercito di amministrativisti e consiglieri giuridici, mentre gran parte dei ministri non ci si raccapezza, non conosce la macchina dell’amministrazione e ciascuno pensa d’impadronirsene cambiando la legge. Risultato: non si capisce più neanche la legge, divenuta una storia infinita che ricomincia da dove termina.

C’è una colpa della politica – coadiuvata da tanto giornalismo – che seleziona protagonisti senza appigli a numeri o fatti, elaboratori immaginifici di parole bastevoli a sé stesse. Ma c’è anche una colpa dell’Italia produttiva, con tanti esecutori eccellenti, che snobba la vita politica e si presta solo a qualche rara lezione, tenuta in aule prive di alunni interessati.

La Ragione

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Aiuti militari per contenere la Cina. Così Tokyo cambia strategia


L’annuncio di aiuti militari rompe ufficialmente decenni di pacifismo sancito dalla Costituzione giapponese. Una mossa obbligata per contenere l’aggressività di Pechino, mentre Tokyo si ritaglia un ruolo peculiare nell’area, pur rimanendo alleato degli Stati Uniti

@Politica interna, europea e internazionale

Mercoledì il Giappone ha annunciato che modificherà la propria legislazione per poter fornire assistenza finanziaria a Paesi terzi allo scopo di potenziarne le difese militari. Questa è la prima dipartita inequivocabile dalle regole interne che vietavano l’uso di aiuti internazionali per scopi militari. Tokyo si trova a dover fronteggiare una Cina sempre più potente e aggressiva.

L'articolo di Matteo Turato su Formiche

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di Eleonora Martini - Diritti Il Rapporto e le richieste del Garante dei detenuti Mauro Palma Alfredo Cospito ma non solo. Sottoposte al regime di detenzione


Squilibrati


Ci si è resi conto che la strada dello scaricabarile conduce alla perdizione. Provare a dare la colpa ad altri può eccitare qualche forsennato digitale che non ha capito la più ovvia delle cose: quando si è al governo non serve essere “contro”, si deve di

Ci si è resi conto che la strada dello scaricabarile conduce alla perdizione. Provare a dare la colpa ad altri può eccitare qualche forsennato digitale che non ha capito la più ovvia delle cose: quando si è al governo non serve essere “contro”, si deve dimostrare di saper realizzare qualche cosa, altrimenti continuerà ad andare come va dal 1994: lo scorso vincitore sarà il prossimo perdente, fino a consunzione. Se le riforme e gli investimenti legati a Next generation Eu si rivelassero un fallimento il governo di destra ne sarebbe seppellito. Ma siccome sarebbe anche una tragedia per l’Italia, sbaglia chiunque, opposizioni comprese, punti su quel fallimento per sbarazzarsi dei vincitori delle scorse elezioni. Ergo: fermare le corride a chiacchiere e mettere la testa sui problemi. Perché il governo è a un bivio e quelli non sono solo affari loro, ma di tutti.

Da una parte, preoccupati di riuscire ad utilizzare una grande quantità di soldi, si potrebbe essere tentati di accedere alla tesi che già molti amministratori locali, di diverso colore politico, sostengono: dirigiamoli dove si sa spenderli, i progetti sono già pronti e le stazioni appaltanti funzionanti. Tesi non priva di fondamento, ma che comporta la rinuncia a superare gli squilibri infrastrutturali e territoriali, che anzi sarebbero accresciuti. Dall’altra parte non si può non vedere che se si tiene a mente la missione del riequilibrio si deve fare i conti con un sistema amministrativo meridionale disfunzionale, limaccioso e clientelare. E noi terroni non ne usciremo mai, se non cominceremo almeno a dircelo. Quindi si dovrebbe centralizzare la gestione dei fondi, magari creando un organismo specificamente dedicato e chiamandoci non un esercito di amministrativisti, ma un plotone di realizzatori, presenti in tante imprese di successo (come anche in giganti pubblici).

Non è una scelta facile ed è tutta politica, ma è da squilibrati pensare di tenersi gli squilibri e neanche investire i soldi, solo perché al bivio non si sa quale strada imboccare.

Un esempio: la scuola. Al Vinitaly, prezioso appuntamento di un settore d’eccellenza, cresciuto con investimenti e cultura, s’è detto che piuttosto che poltrire meglio mandare i giovani a zappare. Ma basta guardare una vigna e visitare una cantina per sapere che quello non è lavoro bracciantile, ma altamente specializzato. Serve conoscenza. Il che vale per quasi tutto, nell’era digitale. La scuola funziona da ascensore sociale se meritocratica e selettiva, altrimenti funge da morfina sociale. Per averla efficiente servono insegnanti selezionati e continua valutazione dei risultati. Questa non è una cosa da regione o provincia, ma da Stato nazionale che anche questa missione ha fallito. Ed è l’esempio perfetto di coincidenza fra riforma, innovazione digitale, modifica contrattuale, interazione con la produzione e investimento strutturale. L’alternativa non è tirare a campare, ma destinarsi a capitolare perdendo quello che fu un vantaggio nazionale.

La scuola è stata gestita, a turno, da destra e sinistra. Se qualcuno vuol sostenere di avere avuto dei successi si accomodi pure al concorso faccia tosta. Hanno fallito perché sono rimasti dentro uno schema già morto. Il Pnrr è un’occasione per forzare l’uscita e riprendere a correre, perché unisce gli scopi e li dota di risorse finanziarie. Se dovessimo fallire questo appuntamento non è che sarà un male per la destra o per la sinistra e un vantaggio per questo o quello, ma uno svergognamento generale, capace solo di giustificare una classe dirigente che non conosce la storia, non sa far di conto ed è convinta il congiuntivo sia un’infezione che prende agli occhi. Una classe dirigente che per avere consensi cerca i propri simili in ignoranza, giornalisti compresi, e invoca gli avversari, unica ragione della loro identità.

L’occasione per uscirne c’è. La responsabilità di un eventuale fallimento non sarà divisa equamente, ma esploderà violentemente su tutti. Meglio evitarlo.

La Ragione

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New Kind of Kicks-Marzo 2023


#MastoRadio #fediradio @Musica Agorà

Cerco nei meandri più reconditi la via di fuga dalla normalità, cerco persone non allineate, cerco pensieri fuori dalla scatola e, per fortuna, ogni mese ne trovo.
Con : 3D and the Holograms, Dell’Anima Nella Serpe, Dyatlov, Gravitsapa, Heavy Mother, Itchy & the Nits, Red Mass, Hood Rats, Zoids, Josnali, Bzdet, Legume Sex, Losers Parade, Nightman, Nosferatu, Parking Lot, Poster Fantasi, Receptacles, Sarin Reaper, Teo Wise, Timber Rattle, Uma Vox, Yamamara, Wasted Pido, Zipper

iyezine.com/new-kind-of-kicks-…

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Fr.#25 / Di guardie e ladri digitali


Nel frammento di oggi: Il Garante Privacy blocca OpenAI / La Germania se la prende con Twitter / Niente da nascondere? L’inc… è dietro l’angolo / Meme e citazione del giorno.

Il Garante Privacy blocca OpenAI, un commento


Lo saprete tutti: da qualche giorno chatGPT non è più disponibile per l’Italia. Il servizio è stato sospeso dopo un provvedimento del Garante Privacy contro OpenAI, la società dietro al sistema d’intelligenza artificiale.

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I motivi della sospensione possono essere sintetizzati nelle seguenti violazioni della normativa privacy europea:

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  • Mancanza di una informativa agli utenti e a tutti gli interessati i cui dati vengono raccolti da OpenAI
  • Assenza di una base giuridica per la raccolta e conservazione di dati personali usati per “addestrare” gli algoritmi
  • Assenza di un filtro per la verifica dell’età degli utenti

Il Garante ha quindi disposto la limitazione immediata del trattamento dei dati di tutti gli utenti situati nel territorio italiano. OpenAI avrà 20 giorni di tempo per comunicare al Garante le misure intraprese per risolvere le violazioni, in attesa dello svolgimento dell’istruttoria aperta.

Guido Scorza, membro del Collegio, commenta così il provvedimento di sospensione1:

Davvero si tratta di scegliere se imboccare la strada dell’innovazione o quella del rispetto dei diritti, delle libertà e della dignità delle persone ed è impossibile pensare di orientare l’innovazione in una direzione più rispettosa delle persone?


Il problema è che la risposta di OpenAI è stata molto semplice: bloccare l’accesso al servizio a 60 milioni di italiani e continuare come se niente fosse. Era la soluzione più efficiente, veloce e scontata. Tutti sapevano che sarebbe andata così.

Ma a parte la risposta di OpenAI, c’è da dire che questo è un provvedimento strano, che non capisco. È strano il suo tempismo, perché è stato qualificato come provvidimento “in via d’urgenza” ancor prima di concludere un’istruttoria. Era davvero urgente sospendere un servizio del genere per mancanza dell’informativa privacy e delle verifiche sull’età degli utenti? Perché poi ricorrere a una misura così forte? La sospensione totale del trattamento non è mai stata richiesta neanche a Google, Meta o TikTok in casi analoghi o ben più gravi. Perché per OpenAI è diverso?

Bloccare l’accesso a 60 milioni di persone crea più danni di quanti ne risolva. Anche a livello sistemico. Sembra infatti che anche altri paesi europei si stiano interessando all’esempio dell’Italia e potrebbero arrivare a bloccare OpenAI. Chi mai vorrebbe investire in UE su tecnologie controverse come l’intelligenza artificiale, sapendo che i loro servizi potrebbero essere bloccati da un momento all’altro? Il rischio imprenditoriale è troppo alto.

Noi italiani / europei potremmo davvero rimanere senza accesso per molto tempo. Con la velocità delle sperimentazioni in questo campo, perdere anche solo qualche mese significa rimanere indietro rispetto al resto del mondo. Perdere accesso del tutto sarebbe un cataclisma.

A che punto l’applicazione della legge smette di essere a tutela delle persone e diventa harakiri?

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I tedeschi se la prendono con Twitter


Pare che la Germania ora ce l’abbia con Twitter. Dopo aver perseguito Telegram adesso hanno deciso che è Twitter a non seguire le regole.

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L’Internet non è un luogo senza regole, dicono. Vero, dico io, ma non è detto che le regole debbano essere quelle imposte da loro con la forza. Il Ministro della Giustizia tedesco Marco Buschmann del partito FDP (liberali) avrà sicuramente una sua personalissima idea di regole e giustizia, che grazie alla sua posizione di potere vuole imporre a qualcun altro.

Twitter oggi non piace ai liberali perché è espressione delle idee di Elon Musk, come giusto che sia. Ai liberali non piacciono le idee altrui, specie quando sono apprezzate secondo meccanismi di libero mercato e non imposte con la forza. E non è neanche la prima volta che Musk viene velatamente minacciato da qualcuno dell’Unione Europea.

Magari fra qualche mese ci servirà una VPN per connetterci anche a Twitter, oltre che chatGPT.

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Se non hai niente da nascondere, l’inc… è dietro l’angolo


E se in Europa abbiamo Autorità e legislatori che pretendono il rispetto delle regole, in Egitto abbiamo invece un esempio di come le autorità siano sempre al di fuori di ogni regola di decenza.

La notizia del giorno è che la polizia egiziana sta usando profili fake o profili reali sequestrati a utenti di Grindr per individuare e arrestare gay e altre persone LGBT.

Da qualche giorno infatti il fornitore dell’applicazione ha diffuso un avvertimento2 che non lascia molto alla fantasia:

“We have been alerted that Egyptian police is actively making arrests of gay, bi, and trans people on digital platforms. They are using fake accounts and have also taken over accounts from real community members who have already been arrested and had their phones taken. Please take extra caution online and offline, including with accounts that may have seemed legitimate in the past.”


Quale esempio migliore per ricordare a tutti che privacy e anonimato non sono solo dei vezzi, ma una protezione contro l’abuso dei più forti? Queste persone certamente non avranno nulla da nascondere, ma forse dovrebbero iniziare a farlo e preferire app in grado di tutelare i loro interessi, piuttosto che questi aggregatori che diventano facilmente degli honeypot per le autorità.

Meme del giorno


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Citazione del giorno

“Government” itself does no harm, because it is a fictional entity. But the belief in “government” – the notion that some people actually have the moral right to rule over others – has caused immeasurable pain and suffering, injustice and oppression, enslavement and death.”
Larken Rose

Articolo consigliato


Immagine/fotoPrivacy Chronicles

Collettivismo vs Privacy

Questa settimana ho letto un interessante articolo tradotto da Bitcoin in Italiano che parla di Bitcoin vs Collettivismo e mi sono detto: cavolo, questa è anche roba da Privacy Chronicles. Possibile che in questi due anni io non abbia mai dedicato un articolo specifico al tema…
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4 days ago · 8 likes · Matte Galt

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https://startupitalia.eu/195521-20230401-ecco-perche-abbiamo-deciso-di-silenziare-chatgpt

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abcnews.go.com/International/w…



L'appello per le dimissioni di La Russa che abbiamo lanciato sabato pomeriggio ha già superato le 52.000 adesioni. Siamo certi che è solo l'inizio. Le grav


Il Ministro Giuseppe Valditara e il Presidente della Fondazione Fratelli Tutti, Cardinale Mauro Gambetti, hanno firmato oggi il Protocollo d’intesa “Sensibilizzare i giovani nei confronti delle tematiche legate alla pace, al dialogo, alla salvaguardi…


No bullsh*t opt-out: free noyb tool for quick and broad Facebook objections!


Strumento gratuito noyb per obiezioni rapide e ampie su Facebook! Utilizzate lo strumento noyb per rinunciare alla pubblicità mirata e a vari altri "interessi legittimi" rivendicati da Meta in modo semplice e legalmente valido.
meta opt out


noyb.eu/en/no-bullsht-opt-out-…



di Massimo Pasquini - Dal 23 marzo 2023 in Commissione Giustizia della Camera si è avviata la discussione su tre proposte di legge (pdl) presentate dalla Le


La petizione lanciata sabato 1° aprile per chiedere le dimissioni del Presidente del Senato dopo le vergognose dichiarazioni rilasciate in merito all’attenta


UK privacy regulator fines TikTok £12.7m for children’s data violations


The UK’s data protection authority sanctioned TikTok £12.7 million for multiple data law violations, including the unlawful use of children’s personal data.


euractiv.com/section/data-priv…



STEFANO CAVANNA “IL SUONO DEL DOLORE – TRENT’ANNI DI FUNERAL DOOM”


Da qui a pensare di realizzare un volume come “Il Suono del Dolore – Trent’anni di Funeral Doom” il passo è (relativamente) breve. Buon per noi che la Tsunami abbia scelto di sposare il risultato delle sue fatiche, altrimenti non avremmo tra le mani quello che ad oggi possiamo considerare come il volume “definitivo” sul funeral doom metal.
@L’angolo del lettore

iyezine.com/stefano-cavanna-il…

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Mi secco a cambiare le batterie del telecomando della TV che ho sulla scrivania, quindi ovvio realizzando un accrocco con graffette e cartone...


#NotiziePerLaScuola

È disponibile il nuovo numero della newsletter del Ministero dell’Istruzione e del Merito.



📌 Su proposta del Ministro Giuseppe Valditara, il Ministero assegnerà 50 mln di euro per consentire alle scuole il coinvolgimento del più ampio numero possibile di studenti in viaggi d’istruzione e visite didattiche nell’anno scolastico 2023/2024.


Alpha & Omega - Ancient A & O - Lantern Records 2023


#musica #reggae

@Musica Agorà

Disco speciale ed esclusivo per il Record Store del 2023 da parte dello storico duo dub britannico Alpha & Omega, dal titolo “Ancient A&O”su Lantern Records.

iyezine.com/alpha-omega-ancien…

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Finlandia. Sanna Marin perde le elezioni politiche del 2023.


Fra il 2022 e il 2023 le gazzette hanno più volte riportato dettagliate mirabilia di una certa Sanna Marin, politica finlandese mediaticamente redditizia.
Fra il 2022 e il 2023 Sanna Marin ha perseguito un'agenda politica strettamente "occidentalista" in politica estera e presumibilmente anche sul piano interno.
Il 2 aprile 2023 ci sono state le elezioni politiche e Sanna Marin è stata superata tanto dai conservatori quanto dai nuovi "sovranisti".
Conclusioni costruttive per addetti al democratismo rappresentativo:
1. Se fai il verso all'originale, gli elettori votano per l'originale, non per te.
2. Le feste nei locali, i concerti da duecento euro a ingresso e lo stile di vita da borghese integrata (specie se perseguito con pochi vestiti addosso) non sono espressioni di libertà, sono espressioni di pseudolibertà a pagamento. L'elettorato ti tratterà di conseguenza.
3. Leslashgli veganasterisco senza glutine che si fanno largo a gomitate inclusive vengono accoltschwa da scostanti reazioni di rigetto appena escono dal loro ambiente.



Oggi, 2 aprile, si celebra in tutto il mondo la Giornata per la consapevolezza sull’autismo, istituita nel 2007 dall’Assemblea Generale dell’ONU.

Qui la foto del Palazzo dell’Istruzione illuminato di blu ieri sera, in occasione di questa ricorrenza.



K&S è il primo canale italiano su Owncast, l'alternativa del Fediverso a Twitch!

@Retrogaming e nostalgia

Oggi, durante una conversazione su mastodon con @KSGamingLife🕹️ 🐈 🍸 , ci siamo resi conto che questa interessante realtà non era stata ancora nominata qui nella comunità "Retrogaming" di Feddit!

Rappresentiamo una community di appassionati, formatasi intorno a 3 streamer: Kappina, Stilgar, e il gatto Sirio. Ci occupiamo principalmente di retrogame e della scena indie ma la nostra programmazione include anche discussioni e tante risate.

Nati su Twitch, col solo obiettivo di divertirci e far divertire, siamo sbarcati su questa alternativa libera e indipendente.
Solo cose belle.

Qua proporremo contenuti diversi rispetto a Twitch, ma solitamente ci trovate su twitch.tv/ksgaminglife

Ci segui tramite VLC? Vai qui: live.ksgaming.it/hls/stream.m3…


#retro #retrogame #animals #videogames #Owncast #Twitch

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in reply to Poliverso - notizie dal Fediverso ⁂

Eccoci approdati su Feddit, e finalmente possiamo ringraziare anche qui per questo post!
Che figata!
Il canale Owncast sta andando bene, stiamo portando avanti tante iniziative e ci stiamo divertendo. Owncast ha potenzialità enormi, stiamo provando con tutte le forze a farlo conoscere di più.
in reply to KSGamingLife

Benvenuti!

PS: ho visto che Lemmy incorpora molto bene i video Peertube, ma non ho mai provato a vedere se riesce a incorporare un flusso Owncast...

in reply to KSGamingLife

oh no! Adesso sarà molto più difficile evitare post interessanti su quelle dannate mini-consolle retro e andrà a finire che ci spenderò dei SOLDI! 😆
in reply to KSGamingLife

però io preferirei quelle con i comandi di lato, quindi ancora un po' di speranza ce l'ho.
in reply to KSGamingLife

ahahah per fortuna a quel prezzo lì non mi avrete MAI! (sei mesi dopo: "ciao amici! Eccovi la mia nuova Steamdeck!")


Prendi la rincorsa cuore


Prendi la rincorsa cuore

Se l’incantesimo finisce
datti per vinto cuore,
se vuoi combattere
ancora.

Arretra, prendi la rincorsa
salta lo steccato
beffa la stupida realtà
un altro sogno

ancor ti aspetta (la,
nel giardino dei semplici)

Ma non darti per vinto cuore
se deridendo
il tuo coraggio additano,
solo per prender la rincorsa

arretra,
sarà di slancio
il superar umane miserie,
dolce sarà l’approdo all’estasi (la,
nel giardino dei semplici)

dove di silenzi
si ristora l’anima.

Renato Gottardi, Cembra (Tn)

Roberto Resoli reshared this.



Collettivismo vs Privacy


Privacy e anonimato sono i peggiori nemici del collettivismo, ecco perché da più di 230 anni sono oggetto di continue aggressioni da parte del gruppo più collettivista di tutti: lo Stato Nazione.

Questa settimana ho letto un interessante articolo tradotto da che parla di Bitcoin vs Collettivismo e mi sono detto: cavolo, questa è anche roba da Privacy Chronicles. Possibile che in questi due anni io non abbia mai dedicato un articolo specifico al tema Privacy vs Collettivismo? E quindi eccoci qua.

L’autore dell’articolo scrive: “Bitcoin coltiva una cultura dell'individualismo e dell'autosufficienza, che resiste agli effetti negativi del collettivismo”.

È vero, ma lo stesso può dirsi per l’idea, talvolta filosofica, talvolta tecnica, di privacy. Nel corso dell’articolo di oggi mi riferirò in particolare alla versione più bieca e pericolosa di collettivismo: quello dello Stato-nazione, che da ben 231 anni cerca di togliere ogni privacy e anonimato ai suoi cittadini. Una guerra silenziosa che però ha plasmato la nostra società dalle fondamenta.

Prima di addentrarci nel vivo però bisogna partire dalle basi. Cos’è il collettivismo, su cosa si fonda, e perché privacy e collettivismo sono in completa antitesi?

Ai collettivisti non piace Privacy Chronicles.

Cos’è il collettivismo?


Secondo Wikipedia, collettivismo è:

“un termine per indicare una visione di tipo morale, politica o sociale che enfatizza l'interdipendenza di ogni essere umano all'interno di un gruppo collettivo e la priorità delle finalità di gruppo sulle finalità individuali. I collettivisti si focalizzano sui concetti di comunità e società.”


In pratica, è uno schema morale (e solo poi, politico e sociale) caratterizzato dall’enfasi sulla coesione tra persone e sulla priorità degli obiettivi del gruppo rispetto al singolo.

Il collettivismo potrebbe essere sintetizzato come quella morale che impone la subordinazione dell’individuo al gruppo, dove il gruppo può essere una razza, una classe sociale, un genere, o perfino uno stato-nazione. Le azioni dell’individuo che fa parte del gruppo saranno pertanto ritenute tanto più virtuose quanto siano rivolte verso il bene del gruppo di appartenenza.

Collettivismo e altruismo


Per comprendere meglio la morale collettivista ci si può fare aiutare dal concetto di Altruismo. Wikipedia definisce l’Altruismo come:

“atteggiamento e il comportamento di chi ha la qualità (morale) di interessarsi al benessere dei propri simili”.


In realtà, la definizione che meglio, e più sinteticamente, descrive l’Altruismo è proprio quella originaria, di Auguste Comte: «vivere per gli altri».

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Fr.#24 / Di affitti e bene comune


Nel frammento di oggi: Espropriazione digitale per il bene comune / Francia 2024, le Olimpiadi della sorveglianza / Chi costruirà le strade nel bitcoin standard? / Meme e citazione del giorno.

Venezia e Milano, a tutta forza verso il Bene Comune


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I Sindaci diventano ingegneri sociali con poteri pressoché illimitati di disporre della proprietà e dei loro sudditi, con un solo obiettivo: creare la loro personalissima versione di società perfetta. E non c’è nulla di strano: è proprio così che è nato lo stato sociale.

Il caro sindaco Brugnaro torna a far parlare della Sua città, che ormai è una gabbia (fisica e digitale) a cielo aperto. L’obiettivo è combattere gli affitti anonimi e centralizzare il controllo dei flussi turistici con piattaforme per la registrazione. Sì, anche i parenti da fuori sono turisti:

“Ci sarà un sistema centralizzato per registrare posti letto, vani e presenze. […]La città non può essere prenotabile all’infinito attraverso canali che sfuggono ad ogni verifica. Non possiamo più permetterlo. Riprendere il controllo delle presenze nelle case private diventa inevitabile […]

Non è più tempo di furberie, chi deciderà di affittare solo per 120 giorni deve sapere che in tutti gli altri 245 giorni avrà Polizia locale e Guardia di finanza alla porta. A controllare.”

Agli ingegneri sociali non piace Privacy Chronicles. A te?

A Venezia quindi le persone potranno affittare solo per 120 giorni all’anno. Qualcuno potrebbe dire: perché 120 e non 131 o 47? Non c’è alcun motivo razionale: al sindaco piace il numero 120, sia fatta la Sua volontà.

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Anche l’amico Beppe Sala, invidioso del potere Divino che è stato conferito a Brugnaro, chiede che gli venga concesso. È risaputo: chi affitta ai turisti toglie posti letto a chi a Milano ci vorrebbe vivere. Perché sì: la casa non è di chi la possiede, ma dello Stato, che decide qual è la migliore allocazione delle risorse.

È una lotta ideologica per un nuovo tipo di espropriazione digitale della proprietà privata. Non con poco eleganti e obsoleti atti di confisca, ma tramite sorveglianza di massa, leggi assurde e quel pizzico (q.b.) di ideologia collettivista che possa spingere le persone ad accettare ogni tipo di sacrificio per il bene comune.

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I Sindaci diventano ingegneri sociali con poteri pressoché illimitati di disporre della proprietà dei loro sudditi, con un solo obiettivo: creare la loro personalissima visione di società perfetta. E non c’è nulla di strano: è proprio così che è nato lo stato sociale.

La domanda sorge spontanea. Vi stancherete mai di farvi trattare come bestie da soma?

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Le Olimpiadi della sorveglianza


Recenti notizie1 ci dicono è passata la proposta per introdurre sistemi di riconoscimento facciale durante le Olimpiadi di Francia 2024. Le Olimpiadi, pare, saranno in realtà un test per vedere come si comportano questi sistemi e usarli poi per ogni evento sportivo, ricreativo o culturale su larga scala.

Alla proposta, che viene dai partiti di destra, si sono opposti i partiti di sinistra e i verdi. Non stupisce che sia così, considerando che destra e sinistra hanno da sempre idee diverse sulla sorveglianza di massa. Dimmi perché vorresti sorvegliare il prossimo e ti dirò da che parte stai.

6295706Vuoi donare qualche satoshi a Privacy Chronicles? Scansiona il QR Code col tuo wallet LN preferito oppure clicca qui!

A destra risponderanno che è giusto sorvegliare la popolazione per finalità sicurezza, controllo dell'ordine pubblico e per combattere il crimine violento. A sinistra risponderanno che è giusto sorvegliare la popolazione per potenziare lo stato sociale, incentivare comportamenti corretti e per proteggere donne e bambini.

Ciò che è certo è che la sorveglianza di massa è sempre un’aggressione alla libertà e identità di ogni persona e che in nessun caso è giustificabile. In questo caso poi è assurdo: quanti francesi e turisti, compresi i bambini, finiranno con la loro faccia nei database della polizia francese, colpevoli di aver assistito a un evento sportivo?

Forse, prima di partecipare alle prossime Olimpiadi, sarà bene leggere questo articolo.

Chi costruirà le strade nel Bitcoin Standard?


Domanda provocatoria con cui il 27 marzo abbiamo aperto le danze insieme a Massimo Musumeci e , in una live YouTube.

Dentro la cornice dell’anarco-capitalismo e di Bitcoin sono tanti i temi affrontati e tante le domande da chi ci ha seguito live: strade, monopoli, sicurezza, giustizia, kalashnikov… e molto altro. Vi consiglio di guardare la live prima che i Poteri Forti la rimuovano!

youtube-nocookie.com/embed/ROc…

Meme del giorno


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Citazione del giorno

"Are not highways public goods, that is, items of necessity which cannot be supplied by the market? This is the common wisdom. I challenge it. I maintain that road socialism is no different in kind than any other type of socialism. It, too, suffers from the calculation problem identified by Mises and Hayek. As in the case of all other goods and services, the private sector can do a better job of providing roads."

Walter Block

Articolo consigliato


Immagine/fotoPrivacy Chronicles

Smart city: sorveglianza ed economia comportamentale, i casi di Venezia e Ivrea

Oggi parliamo di due casi diversi ma uniti dallo stesso filo rosso, quello delle smart cities e dell’improvviso boom di sistemi pervasivi di sorveglianza e controllo del comportamento delle persone. La storia inizia con un tweet del sindaco di Venezia Luigi Brugnaro…
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a year ago · 14 likes · 3 comments · Matte Galt
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france24.com/en/tv-shows/tech-…



Bussolin e Bonriposi (Lega): "Moschea, sfratto 27 aprile sia attuato senza rinvii. Il Comune nel frattempo chiarisca sue intenzioni"


Un comunicato stampa sul sito del Comune di #Firenze informa le gazzette che la #Lega di Firenze è contenta del fatto che qualcuno possa sfrattare qualcun altro: finalmente si rispetta la legge, dicono i due signori qui sopra, che si chiamano entrambi Federico e hanno entrambi l'aria di persone ben nutrite.
Ora, la loro legge impone che la stessa cosa venga fatta con diverse Famiglie.
La maiuscola è a titolo di scherno, dal momento che l'agenda politica dell'esecutivo in carica nello stato che occupa la penisola italiana è per intero degna di essere schernita.
Comunque, nei confronti delle Famiglie i due Federico paiono assai più comprensivi.
Poi dicono:

"Come Lega annunciamo per Sabato 15 aprile un #Gazebo in piazza dei #Ciompi per un'intera "giornata di ascolto e informazione" sul Caso #Moschea. Intendiamo aggiornare i cittadini sia sullo sfratto imminente (e vicende legali annesse) oltre che sulla nuova possibile location negli ex locali #Banca Toscana. Parleremo noi ai residenti. Visto che la Giunta #Nardella si nasconde".

Il borgomastro ha appena organizzato un incontro [per martedi 4 aprile 2023] sull'emergenza abitativa a Firenze, perché la povertà e la morosità incolpevole sono in procinto di assicurare moltissime soddisfazioni agli estimatori della legge; accusarlo di nascondersi non ha molta logica. L'auspicio è che i residenti accolgano numerosi la tendina della Lega e che dimostrino ai protagonisti dell'iniziativa di non avere nessun bisogno di essere ascoltati e informati da individui di questa risma.
Sperabilmente senza passare a vie di fatto.



+++ La fuga di notizie sui "file Vulkan" rivela le tattiche di guerra informatica globale e interna di Putin. L'esclusiva del Guardian +++


La fuga di notizie sui "file Vulkan" rivela le tattiche di guerra informatica globale e interna di Putin

@Giornalismo e disordine informativo

- Documenti trapelati dall'informatore arrabbiato per la guerra in Ucraina
- Società di consulenza privata di Mosca che sostiene la guerra informatica russa
- Gli strumenti supportano le operazioni di hacking e gli attacchi all'infrastruttura
- Documenti collegati al famigerato gruppo di hacker russi Sandworm
- Il programma russo mira a controllare Internet e diffondere disinformazione

di Luke Harding , Stiliyana Simeonova, Manisha Ganguly e Dan Sabbagh sul Guardian

Link all'articolo del Guardian

Questa voce è stata modificata (2 anni fa)


Perché dovrei andarmene via da twitter, se è così bello essere presi in giro? Una riflessione su mastodon, la libertà e sulla data fatidica del 15 aprile

@Che succede nel Fediverso?

Ma la novità che sta facendo discutere più di tutte è quella uscita in questi giorni e che entrerà in vigore dal 15 aprile: da quella data, infatti, solo gli account verificati (quelli dal cosiddetto Twitter Blue, che pagano 8 euro al mese per avere l’account verificato) potranno partecipare ai sondaggi, vedranno i loro post consigliati ad altri utenti e non saranno inseriti nello stream “Per te”, condannandoli, specie se si tratta di account piccoli, di fatto all’oblio.

Qui il post originale "Ho l'account su Mastodon ma non mi piace“, di @Chiara [Ainur] [Айнұр] e qui il messaggio su mastodon


Questa voce è stata modificata (2 anni fa)

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Unknown parent

@Michele

> in realtà non sei d'accordo su nulla

Non sono d'accordo sul fatto che non ero d'accordo con te. Ho solo espresso alcune puntualizzazioni che non contraddicono il tuo pensiro di fondo:
1) chi parla di questi temi parla spesso di libertà a sproposito, sono d'accordo; ma questo non implica che la questione della libertà non sia fuori luogo quando si parla di queste cose
2) quanto alla visibilità, ti ho spiegato che se i social centralizzati possono condizionare in maniera opaca la visibilità degli utenti, ecco che si pone un problema sociale analogo a quello che si verrebbe a creare se ti facessero sfilare a Spinaceto invece che a Via Cavour (magari facendoti credere che stai a Via Cavour)
3) non c'è il diritto al "tutto gratis", ok; ma questo non è attinente perché la gratuità dei social non è mai esistita
4) non basta che lo spazio sia privato, per applicare le regole, ok; ma devono anche essere compatibili con le leggi vigenti

Detto questo, ero d'accordo con ciò che hai detto.

> la critica non dovresti farla a Twitter, Facebook e co. ma al legislatore italiano o europeo che non ha normato questi aspetti.

A questo proposito, hai mai provato a pensare che se il legislatore italiano o europeo, solitamente sempre prodighi di nuove produzioni normative, siano state rallentate dall'ncessante attività di lobby delle bigtech?

> Attenzione però perché anche l'applicazione di funzioni pubbliche a soggetti privati non è priva di rischi

Sono d'accordo, anche se questa non è un'opinione accolta all'unanimità..

> Ed una terza persona potrebbe imporre che poliverso.org (un nome a caso) ospiti senza limitazioni anche tutti quelli che non intendono rispettare i relativi TOS.

Non è e non sarà mai legalmente possibile. Se poliverso fosse l'unica istanza friendica al mondo, forse sì... Ma in tal caso non mi converrebbe tenerla aperta

Unknown parent

@Michele

> le questioni che pongo spesso riguardano questa mancata visione di insieme; questo guardare il singolo dettaglio e trascurare tutto il resto

La mancata visione di insieme è un problema reale, ma dipende dal fatto che un "digitale" che impatta così tanto sull'analogico, costringe a una riflessione complessiva che nessuno, ma proprio nessuno è in grado di svolgere, sia esso giurista, economista, filosofo, linguista, informatico o politico.

Quando nasce qualcosa di nuovo che ha impatto su privacy, informazione, politica, economia, giurisprudenza, etica è normale che le azioni debbano essere tante ma possano essere di cabotaggio ridotto. Siccume alcune di queste vengono combattute meglio di altre (pensa all'antitrust di inizio secolo contro Microsoft, rispetto all'antitrust degli ultimi anni; o agli interventi del garante privacy, rispetto agli scarsi interenti dell'AGCom), è normale ricevere questa impressione di un modo arbitrario e incoerente di agire.

Ecco, sarebbe importante invocare la coerenza alzando il livello qualitativo dei controllori più scarsi rispetto a quelli più capaci e non lamentandosi dell'eccessivo protagonisto di chi sa essere più efficace



"Ho l'account su Mastodon ma non mi piace"


I cambiamenti di Twitter in versione Elon Musk continuano e non parlo della chiusura dell'ufficio stampa o dei continui licenziamenti di personale.
A nessuno sarà sfuggita la suddivisione della TL tra "Per te" e "Seguiti", con la prima che contiene i tweet selezionati esclusivamente dall'algoritmo (quindi di fatto è Twitter a decidere cosa dobbiamo vedere) e la seconda che contiene i tweet degli account che seguiamo. Come forse avrete notato la TL "Per te" è decisamente preponderante sulla "Seguiti": quando si fa un refresh della pagina si finisce sempre sulla prima, anche se si era sulla seconda, forzando l'utente a guardare quei contenuti. A questa poco gradita novità è seguita la visibilità dei tweet degli utenti bloccati (in pratica se io blocco un utente, lo stesso non vede ovviamente i miei contenuti ma io vedo i suoi, a differenza di quello che accadeva prima).
Ma la novità che sta facendo discutere più di tutte è quella uscita in questi giorni e che entrerà in vigore dal 15 aprile: da quella data, infatti, solo gli account verificati (quelli dal cosiddetto Twitter Blue, che pagano 8 euro al mese per avere l'account verificato) potranno partecipare ai sondaggi, vedranno i loro post consigliati ad altri utenti e non saranno inseriti nello stream "Per te", condannandoli, specie se si tratta di account piccoli, di fatto all'oblio.
E' evidente la volontà della nuova proprietà di portare l'utenza verso gli account a pagamento. con il duplice scopo di aumentare gli introiti e selezionare sempre di più chi è presente sul social.
Queste notizie (l'ultima, in particolare) hanno scatenato una ridda di proteste da parte degli utenti, che non vogliono pagare gli 8€ (e come dargli torto: è un servizio che hanno sempre avuto gratis e poi perché pagare per avere un servizio tutto sommato scadente come quello che offre Twitter Blue?) e minacciano di andarsene o chiudere gli account. Abbiamo già sentito questa storia all'epoca dell'acquisizione del social dell'uccellino blu da parte di Mr.Tesla, centinaia o addirittura migliaia di utenti si sono riversati su Mastodon con le istanze generaliste come mastodon.uno che hanno avuto enormi problemi a gestire questa crescita improvvisa (più utenti significa più risorse necessarie e le istanze Mastodon, compresa la nostra, vivono con le donazioni degli utenti o sono sostenute da privati, non hanno introiti da pubblicità o simili).
Poi, lentamente, la bolla della scorsa primavera si è sgonfiata e ci siamo ritrovati ad essere sempre gli stessi (più o meno, pur se con diverse interessanti new entry).
Mastodon è tornato ad essere un social di nicchia popolato per lo più da nerd o appassionati di tecnologia o di argomenti particolari, senza riuscire a fare davvero il salto verso un social davvero generalista. Leggo continuamente utenti Twitter che, alla proposta di passare su Mastodon in risposta alle nuove politiche di Musk rispondono "non mi piace" o "si parla sempre e solo delle stesse cose, che a me non interessano".
Credo che sia ora di svegliarsi. E lo dico soprattutto agli utenti che vengono da Twitter. Un social è fatto dalle persone che lo vivono. Se volete un social con i contenuti che vi interessano dovete darvi da fare un po' anche voi! Cosa pretendete che sia qualcun altro a fare il social che volete voi? Venite su Mastodon, iniziate a scrivere, anche qualche sana cazzata, non sarete di sicuro bannati per una battuta o un buongiorno e proviamo tutti assieme a fare crescere questa cosa che qualcuno ha creato e qualcun'altro ci mette a disposizone. E lo dico anche agli utenti storici di Mastodon: fate un po' meno i duri e puri o i nostalgici su come era bello Mastodon quando eravamo in quattro gatti (mi ci metto pure io, dato che ci sono dal 2018). Si può mantenere l'ottimo livello delle nostre istanze tenendo fuori troll, politici e tutta la gente di merda che ha avvelenato Twitter senza dover per forza prendersela con chi posta foto di gattini o manda il "buongiornissimo kaffè" del mattino o anche che mette una foto in mutande e reggiseno. Cerchiamo di allargare un po' i nostri orizzonti, senza rinunciare a quelli che per noi sono valori non negoziabili (più o meno quello che c'è nelle regole dei vari server), ma senza nemmeno esagerare nel verso opposto. A meno che...
A meno che gli utenti che vengono da Twitter non trovino piacevole Mastodon perché la visibilità che gli offre è limitata o cose simili.
A meno che i vecchi utenti di Mastodon non vogliano un social di nicchia da gestire come fosse l'orticello di casa.
Perché se fosse così, lasciatemi dire che nessuno ha capito niente. I social commerciali che ci riempiono di merda continueranno a proliferare e l'esperienza di Mastodon, se sopravvivrà, sarà ridotta a una nicchia irrilevante, mentre avremmo la possibilità di far crescere un luogo di incontro virtuale bello e piacevole.
Facciamo uno sforzo tutti quanti.


Des Demonas


Questa sensazione, che non provavo da parecchio, me la ha data il disco dei Des Demonas, una band segnalatami da chi, oltre ad avere orecchio, possiede attenzione e curiosità, e della quale io ignoravo l'esistenza. Des Demonas - omonimo - è il loro unico album ed è datato 2017: gli si sono succeduti altri due singoli e un ep il cui valore e livello risultano invariabilmente alti.

iyezine.com/des-demonas



Lordi - Screem Writers Guild


In definitiva i Lordi al loro meglio che giocano in casa, magnificando la bellissima stagione dell’horror forse più ingenuo ma più vero.

@Musica Agorà

iyezine.com/lordi-screem-write…

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News da Marte #13 | Coelum Astronomia

"Riprendiamo il filo delle attività di Perseverance e Ingenuity nel cratere Jezero. Seguiamo l'esplorazione con tantissimi video e foto."

coelum.com/news/news-da-marte-…

#13


Il Comando Sud degli Stati Uniti e il colonialismo del XXI secolo | Infoaut

“È singolare che parlino delle ‘risorse’ di luoghi che non abitano; è questa la logica a cui sottendono governanti, ministri e uomini d’affari. Per le comunità l’estrattivismo, l’esproprio e lo sradicamento hanno molteplici volti. Imperialismo e colonialismo interno si alternano. Molti dei territori bramati dagli imperi sono già stati certificati come zone di sacrificio dai governi nazionali e provinciali“

infoaut.org/conflitti-globali/…



Flat tax. Verso uno Stato minimo | La Città Futura

"La delega al governo sul fisco favorisce gli alti redditi, i redditi da capitale, l'evasione e l'elusione fiscale. Il minor gettito sarà a scapito dei lavoratori dipendenti, dei contribuenti onesti, dei bassi redditi e delle prestazioni pubbliche. [...] Ci sarà quindi da aspettarsi uno stato minimo di tipo ottocentesco per tutti e maggiori sofferenze per le zone svantaggiate, mentre prevarrà la differenziazione fra i diritti e sarà incentivato l'egoismo."

lacittafutura.it/editoriali/fl…