Un patto autolesionista
«Intervenuta troppo tardi per fermare l’inflazione, la Fed ha usato l’arma dei tassi di interessi in modo esagerato, facendo come il cane da pastore che, per tenere a bada le pecore, le morde alla morte, fino alla recessione, per impedire che lo faccia il lupo-inflazione», denunciava tempo fa un economista belga critico della politica americana. Che peraltro poi la Bce ha ritenuto opportuno importare in Europa. Di pessimi esempi di ardori autolesionistici è costellata la storia trentennale del Patto di stabilità, che strada facendo si è fregiato anche della parola crescita ma in modo posticcio, non per una seria autocritica maturata sul campo. Eppure la grande crisi finanziar-debitoria del 2008-12, la risposta univoca del tripudio dell’ortodossia rigorista con addirittura l’ulteriore stretta delle regole del Patto, dell’iniziale politica restrittiva della Bce, del castigo recessivo senza paracadute per i reprobi dei conti pubblici dissestati, avrebbe dovuto poi consigliare qualche ripensamento.
Non foss’altro per l’impennata di euroscetticismi, populismi e nazionalismi che ne seguì per anni, per le bandiere naziste che, per la prima volta dal dopoguerra, invasero piazza Syntagma ad Atene. Per l’abisso di sfiducia reciproca che fagocitò l’eurozona e l’Europa intera, scavando un’insanabile lacerazione Nord-Sud. C’è voluto più di un decennio per rimarginarla ma non è guarita. Ci sono voluti Covid e aggressione russa all’Ucraina, due minacce esterne letali per la sua sicurezza personale, economica, geopolitica e militare, per recuperare l’Europa al consenso degli europei, riscoprirne meriti e valore aggiunto insostituibili e più necessari che mai per esistere nel cantiere del nuovo mondo: molto più gravido di incognite che di certezze, di scontri Est-Ovest che di stabilità geopolitiche, con il braccio di ferro in corso tra Stati Uniti e Cina.
Il doppio terremoto ha travolto idoli e ideologie che sembravano imperiture. Ha fatto scattare la rivoluzione del Next Generation Eu, il mega fondo per modernizzare e rendere più competitiva l’economia europea finanziandolo per la prima volta con l’emissione di debito comune. Poi politica industriale ed energetica comune, altri tabù prima intoccabili, per l’autonomia strategica tra rimpatrio delle catene del valore, investimenti e infrastrutture nell’innovazione di punta, chip in primis, nelle materie prime critiche, nelle rinnovabili, nel militare…. E ora la riforma del Patto di stabilità da chiudere, si spera, entro l’anno. E da completare poi con un bilancio Ue riformato per dargli la potenza di fuoco adeguata a maxi investimenti obbligati se davvero l’Europa vuole darsi i mezzi per vincere la sfida della palingenesi economica e del suo ritorno tra i Grandi del mondo.
Se prima era rigidità ora è resilienza. Se prima era solo stabilità, ora è anche crescita e investimenti «perché alto debito e crescita bassa non sono realtà cui l’economia europea può rassegnarsi» avverte il commissario Ue, Paolo Gentiloni. Le regole restano, per garantire la governance dell’euro e inquadrare i singoli piani nazionali, da negoziare con Bruxelles, di graduale rientro di debiti e deficit nei parametri di Maastricht (60 e 3%del Pil). Il percorso di riduzione, con base la dinamica della spesa pubblica netta da mantenere sotto quella del Pil potenziale, si snoderà su 4 anni, estensibili a 7 con riforme e investimenti mirati che procureranno maggior spazio fiscale al Paese allungandone i tempi dell’aggiustamento.
Paesi come l’Italia, con debito e deficit oltre le soglie, dovranno garantire il calo del primo a fine periodo e un aggiustamento annuo di bilancio dello 0,5% del Pil fino a che il deficit non andrà sotto il 3%. Sanzioni automatiche in caso di non rispetto degli impegni. Poche attenuanti. Niente regimi di favore per investimenti, verdi, militari o legati al Pnrr. In conclusione, flessibilità e rigore misurati a braccetto per poter investire in una crescita economica ricca di stabilità finanziaria. Che però non basta a Berlino & co. Dunque, sarà ancora battaglia Nord-Sud. Con una domanda: davvero gli equilibrismi del nuovo Patto permetteranno all’Europa di vincere le sue sfide globali quando, tra Ira e simili, Stati Uniti e Cina si auto inondano di investimenti enormi, immediati, senza paletti o troppe regole? Forse, con il suo forziere di risorse e un regime Ue di aiuti di Stato in libertà, la Germania pensa di farcela da sola: errore, come altri del passato.
L'articolo Un patto autolesionista proviene da Fondazione Luigi Einaudi.
TURCHIA. Le guardie di frontiera torturano e uccidono indiscriminatamente i siriani
Pagine Esteri, 27 aprile 2023 – Le guardie turche uccidono e torturano i civili siriani che cercano di entrare nel Paese per fuggire dalla guerra. Human Rights Watch ha pubblicato oggi, 27 aprile, un rapporto in cui chiede al governo turco di intervenire, perseguire e punire le guardie di frontiera che si rendono responsabili di gravi violazioni dei diritti umani, comprese le uccisioni illegali.
Questo tipo di azioni avviene da molto tempo e l’organizzazione umanitaria si rivolge direttamente al governo turco, perché ponga fine all’impunità di lunga data per gli abusi contro i richiedenti asilo.
Human Rights Watch ha scritto ai ministri turchi della giustizia, degli interni e della difesa il 20 aprile 2023, chiedendo aggiornamenti su due casi in particolare: l’11 marzo 2023 le guardie di frontiera turche hanno brutalmente picchiato e torturato un gruppo di otto siriani che stava tentando di entrare irregolarmente in Turchia. Un uomo e un ragazzo sono morti durante la custodia turca, mentre gli altri sono rimasti gravemente feriti. Sei guardie sono sotto inchiesta da parte delle autorità turche per il loro presunto ruolo nell’attacco. Il 13 marzo, una guardia di frontiera turca ha sparato e ucciso un uomo siriano di 59 anni che stava arando la sua terra in un’area adiacente al confine.
“I gendarmi e le forze armate turche incaricati del controllo delle frontiere abusano regolarmente e sparano indiscriminatamente ai siriani lungo il confine siriano-turco, con centinaia di morti e feriti registrati negli ultimi anni”, ha dichiarato Hugh Williamson, direttore per l’Europa e l’Asia centrale di Human Rights Watch. “Le uccisioni arbitrarie di siriani sono particolarmente eclatanti e fanno parte di un modello di brutalità da parte delle guardie di frontiera turche che il governo non è riuscito a frenare o indagare in modo efficace”. Dall’inizio del 2023, l’Osservatorio siriano per i diritti umani ha registrato 11 morti e 20 feriti lungo il confine siriano/turco causati dalle guardie di frontiera turche. Pagine Esteri
L'articolo TURCHIA. Le guardie di frontiera torturano e uccidono indiscriminatamente i siriani proviene da Pagine Esteri.
Beirut, chiedono giustizia parenti vittime dell’esplosione del 4 agosto 2020
della redazione
(foto di Michele Giorgio)
Pagine Esteri, 27 aprile 2023 – Parenti di civili e di vigili del fuoco morti nell’esplosione al porto di Beirut del 4 agosto 2020 si sono riuniti oggi davanti al Palazzo di Giustizia chiedendo alle autorità di continuare le indagini bloccate da mesi. “Volete crocifiggere la giustizia per seppellire la verità” hanno scandito alcuni dei presenti. “Non stiamo combattendo questa battaglia solo per noi ma perché è una causa nazionale, che sosteniamo per le generazioni future. Se questo crimine rimarrà impunito, rischiamo di vedere altre vittime”, ha spiegato un manifestante.
Il giudice incaricato delle indagini, Tarek Bitar, ha annunciato a gennaio che avrebbe ripreso il controllo dell’indagine in stallo dopo che era stata sospesa per più di un anno a causa di pressioni esercitate da personaggi politici convocati nell’inchiesta. Una delle persone che Bitar aveva incriminato a gennaio era Ghassan Oueidat, il procuratore generale del Libano. In risposta, Oueidat ha ordinato il rilascio di tutti i 17 sospetti nel caso, detenuti senza processo dall’esplosione del 2020 che ha provocato la morte di oltre 220 persone e il ferimento di altre 6.500, oltre a distruzioni per miliardi di dollari. Oueidat ha anche perseguito Bitar per “abuso di potere”.
Bitar quindi a febbraio ha rinviato sine die le udienze di ex ministri e funzionari militari implicati nel caso. “Coloro che sono stati rilasciati non sono immuni dalla giustizia. Saranno perseguiti all’altro mondo”, ha commentato oggi un manifestante, Nazih Adem.
Cecile Roukoz, sorella di una delle vittime, ha aggiunto che i parenti dei morti sono venuti a incontrare il presidente del Consiglio giudiziario Souhail Abboud per chiedergli di interrogare Tarek Bitar a seguito delle accuse di abuso di di potere lanciate contro di lui da Oueidat. “Se ritiene colpevole il giudice Bitar, dovrebbe ritirarsi dalle indagini, ma in caso contrario, dovrebbe essere autorizzato a continuare le sue indagini”, ha detto.
Già lo scorso 23 marzo, i familiari delle vittime dell’esplosione si era riuniti davanti al Palazzo di Giustizia, chiedendo alle autorità di continuare l’indagine.
L'articolo Beirut, chiedono giustizia parenti vittime dell’esplosione del 4 agosto 2020 proviene da Pagine Esteri.
La Norvegia vieta le importazioni dagli insediamenti israeliani
Pagine Esteri, 27 aprile 2023. La Norvegia ha annunciato ieri, mercoledì 26 aprile, il divieto alle importazioni di beni e servizi delle compagnie che “contribuiscono direttamente o indirettamente agli insediamenti illegali israeliani nei territori occupati, in quanto costituiscono una flagrante violazione del diritto internazionale”.
La notizia segue l’annuncio, il giorno precedente (25 aprile), della città belga di Liegi, il cui consiglio ha votato per porre fine a tutti i legami con Israele, a causa del suo “regime di apartheid, colonizzazione e occupazione militare”. A febbraio la città di Barcellona aveva congelato i rapporti con Israele, interrompendo il gemellaggio con Tel Aviv: “Non possiamo più tacere di fronte alla violazione flagrante e sistematica dei diritti umani”, dichiarò in quell’occasione la sindaca Ada Colau.
L’insediamento coloniale israeliano di Har Homa, nel sud-est di Gerusalemme (foto di Michele Giorgio)
La decisione di Oslo era già stata annunciata a giugno del 2022, quando fu stabilito di consentire l’etichetta “made in Israel” solo sui prodotti realizzati in Israele e non a quelli provenienti dai territori illegalmente occupati nel 1967: “I prodotti alimentari provenienti da aree occupate da Israele devono essere etichettati con l’area di provenienza e devono indicare che vengono da un insediamento israeliano”.
Il governo norvegese ha specificato che il divieto si applicherà ai territori occupati nelle alture del Golan e alla Cisgiordania, compresa Gerusalemme est.
Insediamento israeliano in costruzione a Betlemme
A dicembre del 2022 Oslo ha annunciato che intendeva rivedere i propri investimenti in Israele, dichiarando che avrebbe potuto decidere di interromperli del tutto, a causa del coinvolgimento delle banche israeliane nelle imprese presenti negli insediamenti illegali della Cisgiordania. Pagine Esteri
L'articolo La Norvegia vieta le importazioni dagli insediamenti israeliani proviene da Pagine Esteri.
BENVENUTI A VOI, RIFUGIATI REDDIT!
A seguito della modifica delle API di Reddit, vi proponiamo il messaggio di benvenuto scritto da @nutomic
Siamo felici di vedere che molti di voi stanno esplorando Lemmy dopo che Reddit ha annunciato modifiche alla sua politica API. Mantengo questo progetto insieme a @Dessalines .Lemmy è simile a Reddit in molti modi, ma c'è anche una grande differenza: non è solo un singolo sito Web, ma è costituito da molti siti Web diversi che sono interconnessi attraverso la federazione. Ciò si ottiene con il protocollo ActivityPub utilizzato anche da Mastodon. Significa che puoi registrarti su qualsiasi istanza Lemmy per interagire con utenti e comunità su altre istanze. Il sito Web del progetto ha [url=https://join-lemmy.org/instances]un elenco di istanze[/url] che hanno tutte le proprie regole e amministratori. Ti consigliamo di registrarti su uno di essi (qui il server italiano di feddit.it) , per evitare una centralizzazione palese su lemmy.ml .
Un'altra differenza rispetto a Reddit è che Lemmy è open source e non finanziato da nessuna azienda. Per questo si affida al volontariato per migliorare il progetto, che si tratti di programmazione, progettazione, documentazione, traduzione, segnalazione di problemi o altro. Consulta la guida per contribuire per iniziare. Puoi anche donare per sostenere lo sviluppo.
Si consiglia inoltre di leggere la documentazione. Spiega come funziona Lemmy e come configurare la tua istanza Lemmy. L'esecuzione di un'istanza ti dà il pieno controllo sulle regole e sulla moderazione e impedisce a noi sviluppatori di avere alcuna influenza. Le comunità particolarmente grandi che desiderano utilizzare Lemmy dovrebbero ospitare la propria istanza, poiché le istanze Lemmy esistenti verrebbero facilmente sopraffatte da un gran numero di nuovi utenti.
Goditi il tuo tempo qui! Se hai domande, non esitare a chiedere qui sotto o nella chat di Matrix .
Il chirurgo generale della Florida ha modificato i dati sulla sicurezza del vaccino Covid-19
> Le modifiche di Ladapo, svelate In seguito a una richiesta di accesso civico, hanno rappresentato rischi di morte cardiaca più gravi rispetto alle versioni precedenti dello studio. In seguito ha utilizzato il documento finale in ottobre per sostenere le affermazioni contestate secondo cui i vaccini Pfizer-BioNTech e Moderna erano pericolosi per i giovani.
La reputazione del chirurgo generale, un noto scettico del vaccino Covid-19 , ha subito un duro colpo di fronte alla comunità medica dopo aver fatto affermazioni, che vanno contro la guida dei Centers for Disease Control e dell'American Academy of Pediatrics. Ma le dichiarazioni di Ladapo si allineano bene con la posizione del governatore Ron DeSantis contro la vaccinazione obbligatoria contro il Covid-19
like this
reshared this
Festival dello sviluppo sostenibile dall'8 al 24 maggio 2023: c'è tempo fino al 28 aprile per le scuole che vorranno aderire al cartellone degli eventi per sensibilizzare la popolazione sui temi della sostenibilità e l'Agenda 20…
Ministero dell'Istruzione
#NotiziePerLaScuola Festival dello sviluppo sostenibile dall'8 al 24 maggio 2023: c'è tempo fino al 28 aprile per le scuole che vorranno aderire al cartellone degli eventi per sensibilizzare la popolazione sui temi della sostenibilità e l'Agenda 20…Telegram
GERUSALEMME. Stasera la marcia della destra a sostegno della riforma giudiziaria
della redazione
Pagine Esteri, 27 aprile 2023 – Questa sera a Gerusalemme si terrà il raduno della destra «One Million-Person March» a sostegno della contestata riforma della giustizia avviata dal governo Netanyahu che, tra i suoi punti, prevede una ampia limitazione dei poteri della Corte suprema. Il raduno avrà per slogan «Avete ricevuto un mandato per correggere l’ingiustizia! Non saremo cittadini di seconda classe!», rivolto a ministri e parlamentari della maggioranza di destra estrema religiosa al potere in Israele. Si terrà nell’area della Knesset (Parlamento) che per più di tre mesi è stata, assieme a Tel Aviv, il luogo principale della contestazione di centinaia di migliaia di israeliani contro la riforma.
Netanyahu con ogni probabilità non parlerà questa sera, vuole mantenere una posizione di basso profilo perché vede nella manifestazione più di tutto una «legittimazione» del suo governo composto da partiti di estrema destra e ultraortodossi. Collaboratori e alleati del primo ministro garantiscono che stasera «sarà la più grande manifestazione della storia» di Israele. I dimostranti giungeranno da ogni punto di Israele a bordo di mezzi di trasporto pubblico, di auto e di bus messi a disposizione dal Likud di Netanyahu e dai partiti dell’estrema destra Potere ebraico e Sionismo religioso.
Le centinaia di migliaia di manifestanti attesi a Gerusalemme forniranno al primo ministro un motivo per poter proclamare che Israele vuole la riforma della giustizia e la svolta di orientamento religioso che il governo sta dando all’ordinamento giuridico e, in definitiva, all’intero paese.
Netanyahu a fine marzo aveva sospeso l’iter della riforma per consentire colloqui di compromesso con l’opposizione, ospitati dal presidente Isaac Herzog. Gli oppositori del piano però hanno continuato le proteste antigovernative perché esponenti chiave della coalizione hanno promesso che la riforma andrà avanti «in un modo o nell’altro».
La Knesset è convocata il 30 aprile per dibattere di una legge che metterà le nomine giudiziarie sotto il controllo politico, un pilastro centrale del pacchetto legislativo.
L'articolo GERUSALEMME. Stasera la marcia della destra a sostegno della riforma giudiziaria proviene da Pagine Esteri.
CINA. Con la telefonata a Zelensky, Xi spiazza gli Usa e strizza l’occhio all’Ue
di Michelangelo Cocco*
Pagine Esteri, 27 aprile 2023 – La Cina manderà in Ucraina e in “altri paesi” un inviato speciale per favorire una soluzione politica del conflitto in Ucraina. È questo il primo effetto concreto del colloquio telefonico di circa un’ora che mercoledì 26 aprile Xi Jinping ha avuto col suo omologo Volodymyr Zelensky. Per la prima volta dall’invasione russa del 24 febbraio 2022, il presidente cinese ha discusso con quello ucraino, rendendo evidente con l’intervento diretto della massima autorità del partito comunista che l’attivismo diplomatico di Pechino è sostanziale e mira a fermare una guerra che danneggia gli interessi della Cina, peggiorando le sue relazioni con gli Stati Uniti e l’Unione Europea, e deprimendo il commercio internazionale.
La Cina si è finora mantenuta “neutrale”: non ha condannato la guerra d’aggressione del suo quasi-alleato, ma non ne ha nemmeno sostenuto lo sforzo bellico, mentre ha ribadito continuamente l’importanza dei princìpi di “sovranità” e “integrità territoriale” (dell’Ucraina). Con la telefonata Xi-Zelensky, la Cina diventa di fatto l’unico grande paese a essere sceso in campo chiedendo la fine delle ostilità sulla base di un documento ufficiale, la “Posizione della Cina sulla soluzione politica della crisi ucraina”, pubblicata il 24 febbraio scorso. Grazie alla sua “neutralità”, Pechino può esercitare una potente leva nei confronti sia di Mosca (in virtù della quasi-alleanza Cina-Russia e del rapporto “personale” tra Xi e Putin) sia di Kiev, alla quale è legata da ottimi rapporti, anche commerciali, e che promette di aiutare finanziando la ricostruzione.
Xi si è accordato con Zelensky per spedire come inviato speciale a Kiev (e in “altri paesi”) una delegazione guidata da Li Hui, attualmente rappresentante di Pechino per gli affari eurasiatici. Il numero uno del partito comunista cinese ha chiarito che il compito di Li sarà quello di aiutare a condurre “comunicazioni approfondite” con tutte le parti coinvolte per “trovare una soluzione politica alla crisi ucraina”. La nomina di un inviato speciale è il primo passaggio formale per tentare di mettere attorno a un tavolo negoziale russi e ucraini, sostenuti da una mediazione forte.
Secondo quanto riportato dalla tv di stato CCTV, Xi ha detto a Zelensky che:
Non importa come cambino i venti e le nuvole a livello internazionale, la Cina è disposta a lavorare con l’Ucraina per spingere per una cooperazione reciprocamente vantaggiosa. Il dialogo e il negoziato rappresentano l’unica via d’uscita praticabile. Le idee e le voci razionali stanno aumentando in questo momento, dobbiamo cogliere l’opportunità e accumulare le condizioni per una soluzione politica alla crisi. Nessuno vincerebbe in una guerra nucleare.
L’agenzia di stampa Xinhua ha aggiunto che:
Xi ha detto di aver apprezzato l’enfasi che il presidente Zelensky ha posto ripetutamente sullo sviluppo dei legami Cina-Ucraina e sulla cooperazione con la Cina, e ha ringraziato l’Ucraina per aver fornito una notevole assistenza per l’evacuazione dei cittadini cinesi lo scorso anno. Il rispetto reciproco per la sovranità e l’integrità territoriale, ha affermato Xi, è il fondamento politico dei legami bilaterali. Xi ha invitato entrambe le parti a concentrarsi sul futuro, a continuare a guardare e pianificare le relazioni bilaterali da una prospettiva a lungo termine, ed estendere la tradizione del rispetto reciproco e trattarsi reciprocamente con sincerità, in modo da promuovere lo sviluppo della partnership strategica Cina-Ucraina. La Cina non ha creato la crisi ucraina, né è parte della crisi, ha detto Xi, aggiungendo che in quanto membro permanente del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e grande paese responsabile, la Cina non rimane a guardare, né getta benzina sul fuoco, ancor meno sfrutta la situazione per guadagni personali.
L’inviato speciale per l’Ucraina individuato dalla leadership cinese è il settantenne Li Hui. Si tratta di un diplomatico esperto, vice ministro degli esteri, laureato all’Università di studi stranieri di Pechino, che – scelto dall’ex presidente Hu Jintao – ha ricoperto l’incarico di ambasciatore a Mosca dal 2009 al 2019. In precedenza (dal 1997 al 2000) è stato ambasciatore in Kazakhstan. Li e i suoi collaboratori manterranno un dialogo costante con tutte le parti coinvolte – a cominciare dall’Ucraina e dalla Russia – in stretto coordinamento con la leadership del partito comunista a Pechino.
Zelensky ha descritto come “lunga e significativa” la conversazione con Xi che – ha sostenuto in un post su Twitter – «darà un forte impulso allo sviluppo delle nostre relazioni bilaterali». Con una dichiarazione sulla sua pagina ufficiale di Telegram, il presidente ucraino ha aggiunto: «Particolare attenzione è stata prestata alle modalità di una possibile cooperazione per stabilire una pace giusta e sostenibile per l’Ucraina. La pace deve essere giusta e sostenibile, basata sui princìpi del diritto internazionale e sul rispetto della Carta delle Nazioni Unite. Non può esserci pace a scapito di compromessi territoriali».
Lo scambio di idee Xi-Zelensky è avvenuto con il consenso di Vladimir Putin. La portavoce del ministero degli esteri russo, Maria Zakharova, ha affermato che Mosca ha «preso atto della volontà della Cina di facilitare i negoziati con l’Ucraina». «Notiamo la prontezza della parte cinese a compiere sforzi per avviare un processo negoziale», ha aggiunto Zakharova durante una conferenza stampa mercoledì 26 aprile.
Il primo confronto tra Xi e Zelensky dall’inizio della guerra è arrivato in un momento cruciale, alla vigilia dell’annunciata contro-offensiva ucraina, mentre la Russia può contare al momento su un certo vantaggio in quanto a territori occupati. Si tratta però di una fase in cui tutte le parti manifestano stanchezza: secondo documenti d’intelligence Usa, in poco più di un anno, tra ucraini e russi, sono stati uccisi o feriti 354.000 soldati; gli Stati Uniti fanno fatica a stare dietro alle continue richieste di armamenti avanzate da Kiev; diversi paesi dell’Unione Europea (tra i quali l’Italia) si preparano al business della ricostruzione.
Nelle precedenti occasioni molto critica nei confronti dei tentativi di mediazione di Pechino, Washington è apparsa questa volta possibilista. Gli Stati Uniti – che fino a qualche settimana fa si sono limitati sostenere la resistenza ucraina, senza prendere in considerazione una possibile soluzione politica del conflitto – sono spiazzati dall’iniziativa cinese, che tuttavia non possono e forse a questo punto nemmeno vogliono ostacolare. Parlando ai giornalisti poche ore dopo la telefonata tra Xi e Zelensky, John Kirby l’ha giudicata “una buona cosa”. Il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale ha sostenuto di aver appreso della chiamata solo attraverso i media. E ha aggiunto: «Certamente accoglieremmo con favore qualsiasi sforzo per arrivare a una pace giusta fintanto che quella pace potrà essere, come ho detto, giusta, sostenibile e credibile. Non sarà sostenibile o credibile a meno che gli ucraini e il presidente Zelensky non ne siano investiti personalmente».
Eric Mamer, portavoce della presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, ha affermato che la conversazione tra il presidente cinese e quello ucraino è stata «un primo passo importante e atteso da tempo dalla Cina nell’esercizio delle proprie responsabilità come membro del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite». «La leadership cinese deve usare la sua influenza per portare la Russia a porre fine alla sua guerra di aggressione, ripristinare l’integrità territoriale dell’Ucraina e rispettare la sua sovranità, come base per una pace giusta», ha aggiunto Mamer.
Una eventuale mediazione di successo della Cina sulla guerra in Ucraina potrebbe riavvicinare la Cina all’Unione Europea, obiettivo al quale la leadership di Pechino lavora indefessamente, nel tentativo di bilanciare il “containment” statunitense col miglioramento delle relazioni commerciali e politiche con Bruxelles.
Secondo fonti vicine all’Eliseo riportate da Bloomberg, il presidente francese Emmanuel Macron – che ha insistito per la telefonata Xi-Zelensky durante il suo recente viaggio a Pechino – ha dato mandato al suo consigliere diplomatico Emmanuel Bonne di coordinarsi con il capo della commissione esteri del partito comunista cinese, Wang Yi, per portare Russia e Ucraina al tavolo dei negoziati, auspicabilmente quest’estate.
«Incoraggiamo qualsiasi dialogo che possa contribuire a una risoluzione del conflitto in conformità con gli interessi fondamentali dell’Ucraina e del diritto internazionale – ha dichiarato ai giornalisti un funzionario dell’Eliseo dopo la telefonata Xi-Zelensky -. Questo è stato il messaggio trasmesso da [Macron] durante la sua visita di Stato in Cina, durante la quale il presidente Xi Jinping ha comunicato al capo dello Stato la sua intenzione di parlare con il presidente Zelenskyy».
L’iniziativa diplomatica cinese si era intensificata con il viaggio a Monaco di Wang. Il 18 febbraio scorso, intervenendo nella città bavarese alla 59esima Conferenza sulla sicurezza, Wang aveva accusato Washington aver sabotato i colloqui di pace e di «non curarsi della vita e della morte degli ucraini né dei danni all’Europa, perché evidentemente hanno obiettivi strategici più ampi». Wang aveva aggiunto che la Cina, che «sta dalla parte della pace e del dialogo» stava preparando un documento (la “Posizione della Cina sulla soluzione politica della crisi ucraina”) per riaffermare la necessità del rispetto della “integrità territoriale” ucraina, ma anche delle “legittime preoccupazioni di sicurezza” russe.
Nei giorni successivi l’ex ministro degli esteri si era recato a Mosca per preparare la visita di Xi Jinping a Putin, che dal 20 al 22 marzo scorso ha incontrato il presidente russo per discutere della partnership bilaterale Cina-Russia e della guerra in Ucraina.
Il 16 marzo, prima dell’arrivo di Xi al Cremlino, il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba aveva discusso al telefono con il suo omologo cinese, Qin Gang, i princìpi in base ai quali far partire eventuali colloqui di pace. La Cina, aveva dichiarato Kuleba al termine del colloquio, «non è solo un partner importante per l’Ucraina, ma anche una potenza chiave indispensabile negli affari internazionali». Pagine Esteri
*Questo approfondimento è stato pubblicato in origine da “Rassegna Cina, la newletter di Michelangelo Cocco”.
Giornalista professionista, China analyst, scrivo per il quotidiano Domani. Ho pubblicato “Xi, Xi, Xi – Il XX Congresso del Partito comunista e la Cina nel mondo post-pandemia (Carocci, 2022), e “Una Cina perfetta – La Nuova era del Pcc tra ideologia e controllo sociale (Carocci, 2020). Habitué della Repubblica popolare dal 2007, ho vissuto a Pechino nel 2011-2012, corrispondente per il quotidiano il manifesto nello scoppiettante e nebbioso crepuscolo della tecnocrazia di Hu Jintao & Co. Sono rientrato in Cina nel gennaio 2018, anno I della Nuova era di Xi Jinping, quella in cui il Partito-Stato regalerà a tutti “una vita migliore” e costruirà “un grande paese socialista moderno”. Racconto storie, raccolgo dati e cito fatti evitando di proiettare le mie ansie e le mie (in)certezze su un popolo straordinario che se ne farebbe un baffo.
L'articolo CINA. Con la telefonata a Zelensky, Xi spiazza gli Usa e strizza l’occhio all’Ue proviene da Pagine Esteri.
“Nordio accompagni il cronoprogramma delle riforme con una cortese lettera di dimissioni”
Con un tweet rivolto al ministro Carlo Nordio la Fondazione Einaudi ha voluto aprire un dibattito costruttivo per l’attuazione delle riforme nella giustizia. Il “cinguettio” non lascia spazio ad interpretazioni: «ll cronoprogramma che ha annunciato per i provvedimenti sulla Giustizia, sia accompagnato da una letterina: le sue dimissioni! Il primo giorno di ritardo saluti e se ne vada. Non ci sono alternative». Un suggerimento, come evidenzia l’avvocato Giuseppe Benedetto, presidente della Fondazione Einaudi, volto a sottolineare l’autorevolezza del guardasigilli, il quale nei mesi scorsi ha promesso interventi molto precisi e ormai improcrastinabili.
Presidente Benedetto, sta apprezzando le ultime masse del ministro della Giustizia, Carlo Norio?
Premetto che la stima mia e della Fondazione Einaudi nutrita nei confronti di Nordio é assoluta. Grandi speranze ci sono state nel momento in cui Nordio ha accettato di fare il ministro della Giustizia. Quello che intendo puntualizzare é che, tuttavia, non siamo interessati, se non per il rapporto di amicizia che ci lega, al destino personale di Nordio. Siamo invece molto più interessati alle sue idee, a quelle idee che il ministro, per una vita intera nella sua importante carriera di magistrato prima e di opinionista poi, ha espresso con lucidità e coerenza. Se queste idee, oggi che Nordio é ministro della Giustizia, trovano una ricaduta, noi non solo ne saremo felici, ma sosterremo, sui temi in questione tanto Nordio quanto il governo.
Se, invece, quelle idee si impantanano in una logica di do ut des politico-parlamentare, a quel punto saremo costretti a prendere le distanze. Insisto, però: le idee di Nordio sono per noi il faro che deve illuminare la strada delle garanzie di libertà per il cittadino.
Pensa che, non essendo inquadrato in alcun partito, come tra l’altro ribadito pochi giorni fa in televisione, Nordio possa essere ostacolato nel suo intento riformatore?
Si.
Me lo può spiegare?
Il mio riferimento è alle riforme costituzionali e, in particolare, alla separazione delle carriere. Posso affermare, senza tema di smentita, che Fratelli d’Italia, nella scorsa legislatura, era molto interessato al progetto di riforma costituzionale, che prevedeva anche la separazione delle carriere proposta dalla Fondazione Einaudi. Da quando FdI ha assunto la guida del governo, non posso negare che quell’interesse, per usare un eufemismo, è andato scemando. Anzi, più che scemare progressivamente è cessato totalmente. Credo che sul punto abbiano influito quelle logiche di politica parlamentare cui accennavo prima. È opportuno comunque entrare nel merito delle questioni.
A cosa si riferisce più nello specifico?
La Fondazione Einaudi, come è noto, ha tanto da dire e tanto da offrire in termini di proposte riformatrici. Oggi non si può più procedere con gli “effetti annuncio”. Leggo in alcune interviste e in molti articoli che da qui a poche settimane, ma non sappiamo quando, sarà presentato un cronoprogramma con scadenze puntuali su alcune riforme importanti da realizzare. Si è parlato di abuso d’ufficio, di traffico di influenze e di intercettazioni. Ad oggi non abbiamo assolutamente idea del merito di queste riforme e in che senso ci si voglia muovere. Lo scopriremo solo quando i provvedimenti verranno formalizzati. Sull’abuso d’ufficio noi sappiamo che in passato Nordio, ma anche altri esponenti della maggioranza, lo hanno definito un “reato irriformabile”, premessa logica per procedere in maniera lineare verso l’abrogazione tout court. Mi domando, quindi, quale sarà la strada che il governo intende percorrere. Consiglio al ministro, nell’interesse suo e delle sue idee, di accompagnare queste riforme con una lettera, molto gentile, in cui ribadisce quanto ha già affermato il giorno del suo insediamento. Ha detto infatti: “Sono pronto alle dimissioni, qualora le mie idee non dovessero trovare accoglimento”. Questo è il momento, a distanza di sei mesi, per connotare la sua azione. È il momento delle riforme liberali e se non venissero accolte per logiche politiche e partitiche, credo che la lettera di dimissioni avrebbe ragion d’essere.
Qualche giorno fa, parlando alla Camera sul caso Artem Uss, il ministro della Giustizia ha affermato: «Così come nessuno può addebitare a un procuratore della Repubblica un intento intimidatorio nei confronti degli indagati, nessuno può permettersi di imputare al ministro un’interferenza invasiva quando esercita le sue prerogative per verificare la conformità del comportamento dei magistrati al dovere di diligenza, tra i quali campeggia il dovere di motivazione dei provvedimenti». Un principio di civiltà giuridica che fa emergere le qualità del guardasigilli?
Sottoscrivo parola per parola quanto ha detto il ministro, ma deve consentirmi una chiosa. Sono d’accordo con l’onorevole Enrico Costa quando dice che questo stesso principio debba essere applicato ai magistrati che invece di concedere i domiciliari a chi si trova in carcere fanno l’esatto contrario e perseverano sulla soluzione del carcere. Quando questo principio sarà applicato in entrambe le direzioni, questa seconda mi sembra una percentuale molto più rilevante di casi alla luce dei numeri registrati in questi anni, allora il principio enunciato dal ministro Nordio sarà stato effettivamente rispettato.
Nell’attuale legislatura, anche per la presenza di un ministro della Giustizia così autorevole, lei ritiene che sarà possibile una maggiore collaborazione tra i protagonisti della giurisdizione, vale a dire avvocati e magistrati?
Questa legislatura sul tema che lei ha indicato è cominciata bene, ma sta proseguendo in maniera poco comprensibile per i motivi su cui mi sono già espresso. Vi è poi un altro spunto di riflessione a mio avviso rilevante. Sento voci in base alle quali il ministero intenderebbe calendarizzare la separazione delle carriere in autunno. Una serie di norme il governo potrebbe già proporle e il Parlamento potrà successivamente discuterle e approvarle. Proprio in Parlamento, pendono già alcune proposte di legge che hanno preso spunto dalle iniziative della Fondazione Einaudi e dell’Unione delle Camere penali. Sarebbe opportuno, anche per speditezza ed economia di tempi, partire dalle proposte già esistenti. Una sospensione di ulteriori sei mesi rischia di essere un lasso di tempo eccessivo. Non vorrei che le incertezze e le differenze di idee all’interno della maggioranza portino a rinviare i problemi. Penso che non si possa più temporeggiare. Non dimentichiamo pure le deleghe della riforma Cartabia. Sul punto c’è stato un rinvio del governo di sei mesi. Alcuni temi, come il fascicolo delle valutazioni dei magistrati e la questione dei magistrati fuori ruolo, potevano e dovevano essere affrontati già in questa fase dal governo. Ma su tutto, a preoccuparmi di più, è l’occupazione da parte dei magistrati, non mi interessa a quale corrente appartengano, del ministero della Giustizia. Mentre professori universitari e avvocati, che possono ben coprire qualunque carica apicale a via Arenula, guarda caso, continuano a non essere coinvolti. Su tutto questo valuteremo l’operato del ministro Nordio e del governo.
Gennaro Grimolizzi, Il Dubbio, pag. 4, 27 aprile 2023
L'articolo “Nordio accompagni il cronoprogramma delle riforme con una cortese lettera di dimissioni” proviene da Fondazione Luigi Einaudi.
CON LE SUE RECENTI E DISCUTIBILI SCELTE, MASTODON GGMBH STA UCCIDENDO IL FEDIVERSO? O VUOLE SOLO BLINDARLO DAGLI ATTACCHI ESTERNI? MA ALLORA PERCHÉ STA UMILIANDO LE STESSE ALTRE ISTANZE MASTODON?
Riportiamo l'interessante post pubblicato dall'account di @Fedi.Tips
Non credo che la gente si renda conto del pericolo in cui si trova il Fediverso.
L'unica cosa che impedisce alle società e ai VC di prendere il controllo di questo posto è che il Fediverse è distribuito su molti server diversi, il che rende molto difficile l'acquisto.
Se la maggior parte del Fediverse finisce su mastodon.social, che ora è una forte possibilità, non ci sarà nulla che impedisca che la maggior parte di esso venga venduta a Musk o Zuckerberg o chiunque altro.
Più grande diventa mastodon.social, più è probabile che si verifichi un buyout.
Ecco cosa controlla ora l'organizzazione Mastodon gGmbH di Eugen Rochko:
-Il software e l'API del server Mastodon (sebbene la versione attuale sia FOSS)
-Il server mastodon.social, che ha 1 su 7 di tutti gli utenti Fediverse
-Le app Mastodon ufficiali, ora dicono alle persone di registrarsi semplicemente su mastodon.social
-Il sito ufficiale su joinmastodon.org
-Il marchio per la parola "mastodon", che consente loro di dettare termini a qualsiasi server che lo utilizza
Questo è un pacchetto allettante per tutti i potenziali acquirenti.
Il marchio da solo conferisce a Mastodon gGmbH un enorme potere, consente loro di dire a qualsiasi server utilizzando la parola "mastodon" nel suo nome di dominio quale software o fork può utilizzare.
E sta peggiorando. Mastodon gGmbH sta ora realizzando app ufficiali che indirizzano le persone a registrarsi su mastodon.social invece di un server affidabile casuale o una scelta di server affidabili.
Più persone si iscrivono su mastodon.social, più allettante Mastodon gGmbH diventa un obiettivo di acquisizione.
Con tutto ciò in mente, ecco un suggerimento:
➡️*SE* mastodon.social diventa più del 50% del Fediverse, sia per utenti totali che per utenti attivi mensili, il resto di noi dovrebbe defederarlo.
Attenersi a mastodon.social perché "è lì che sono le persone" non ha senso. La crescita centralizzata causerà semplicemente la replica qui dei problemi di governance che abbiamo visto su Twitter e Facebook.
La crescita deve essere decentralizzata per proteggere l'indipendenza di tutti i server Fedi.
like this
reshared this
@tassoman Adam Davidson quasi un anno fa: “I think we got lazy as a field, and we let Mark Zuckerberg, Jack Dorsey, and, god help us, Elon Musk and their staff decide all these major journalistic questions.”
niemanlab.org/2022/11/can-mast…
@fediverso @faffa @ORARiccardo @smaurizi @informapirata
Can Mastodon be a reasonable Twitter substitute for journalists?
Adam Davidson: "I think we got lazy as a field, and we let Mark Zuckerberg, Jack Dorsey, and, god help us, Elon Musk and their staff decide all these major journalistic questions."Nieman Lab
La storia
Così è passata un’altra giornata in cui ciascuno ha parlato a sé stesso, incapace di parlare agli altri. A destra sarebbe impossibile non ammettere che la democrazia e la libertà nascono dalla sconfitta dell’infamia fascista, ma siccome c’è ancora chi nega, tocca alla presidente del Consiglio e capo della destra puntualizzare che sì, la Costituzione sulla quale ha giurato nasce e contiene l’antifascismo. Ma lo fa con parole tonde, con punti di fuga, sta parlando ai suoi, per dire loro: io sono sempre io, ma voi cercate di non farvi riconoscere. A sinistra sarebbe impossibile non ammettere che la democrazia e la libertà hanno consentito agli elettori di votare la destra, il che non significa che stia tornando il fascismo, ipotesi che conterrebbe sfiducia verso la Costituzione. Così si rievocano le parole d’ordine non dell’antifascismo di quando c’era il fascismo, ma dei presunti antifascisti quando il fascismo non c’era più. Dicono a sé stessi: siamo ancora noi, anche se non ci riconosciamo. Capita, quindi, che meno si abbia da festeggiare e più si dica che è una festa di tutti.
Nella trappola ci sono finiti perché hanno costruito due miti infetti: quello della Patria e quello della Resistenza tradite. E li costruirono perché il 25 aprile ricorda che la guerra la vinsero gli Alleati e la guerra civile i partigiani. Gli sconfitti di allora presero ad adorare il mito dei repubblichini pronti alla bella morte, cui la storia comunicava che avevano torto marcio. I vincitori di allora sapevano d’essere divisi e sapevano che nelle loro file c’era anche qualche delinquente (lapidarono Giampaolo Pansa, quando lo raccontò), ma a loro la storia comunicava che avevano radiosa ragione. La Storia non moraleggia.
Venne poi la Repubblica e chi prese a governarla (la Democrazia cristiana e i vari alleati) non poteva che provare a pacificare un Paese in cui la stragrande maggioranza aveva applaudito il fascismo (lapidarono Renzo De Felice, quando lo documentò) e solo una minoranza decise di combatterlo in armi. Fu così che l’opposizione, egemonizzata dai comunisti, prese per sé la rappresentanza della Resistenza, perpetuando la divisione, imponendole un colore, in oltraggio alla realtà, e vedendo ovunque fascismo risorgente. Tanto avvelenarono la memoria, gli uni e gli altri, da continuare oggi a parlare a sé stessi per placare i rispettivi demoni. Avendo una cosa in comune: sono nostalgici di quel che non furono. E per sperare d’essere qualche cosa hanno bisogno dell’altro opposto per riconoscere sé stessi. Il loro problema non è fare i conti con la Storia, ma con il cumulo di minchionerie che sostennero da giovani e con le quali fecero carriera.
Vadano a discuterne in cortile.
L'articolo La storia proviene da Fondazione Luigi Einaudi.
La visione del futuro che manca ai “conservatori”
Diventare un grande partito liberal-conservatore: sembra essere questo l’obiettivo di medio termine che si prefigge Giorgia Meloni in vista delle elezioni europee del prossimo anno. Un partito, cioè, capace di proporsi due traguardi ambiziosi. In Italia occupare non più una posizione di destra ma di destra-centro, e dunque presidiare un’area (quella di centro appunto) abbastanza consistente elettoralmente e politicamente strategica; in Europa cercare di diventare protagonista di una nuova maggioranza tra i popolari e il variegato universo delle destre continentali.
Preliminarmente, tuttavia, bisognerebbe forse rispondere a una domanda: che cosa deve e/o può proporsi oggi di conservare un partito conservatore per essere fedele al suo nome?
E come mai ogni volta che qualcuno si mette a difendere ad esempio valori riconducibili alla formulaDio-Patria-Famiglia — valori dopo tutto pur meritevoli di qualche attenzione — come mai però una tale difesa non solo cade regolarmente nel vuoto, non sposta nulla, ma mostra sempre un che di goffo e di stantio meritandosi l’ironica noncuranza della stragrande maggioranza dell’opinione pubblica?
Perché, insomma, una posizione conservatrice appare specialmente in Italia sempre fautrice di un che di retrivo, di ottusamente legato al passato?
La risposta è facile: perché nella società italiana il pensiero dominante è portato a giudicare sempre e comunque positivo ogni cambiamento, a salutare con soddisfazione ogni distacco da pratiche e principi del passato. Perché qui da noi occupa una posizione egemonica una narrazione progressista nella quale si riconosce la stragrande maggioranza della comunicazione, dei media e della cultura che ha più voce, inclusa quella cattolica.
Ma il punto è che i tempi sono in straordinario e rapidissimo mutamento, e tutto ciò che ci siamo abituati finora a pensarne è sul punto di rivelarsi irrimediabilmente superato. Il progresso scientifico-tecnico che continua a conseguire successi mirabili sul piano, ad esempio, medico-farmacologico è però lo stesso progresso che con la robotica e l’Intelligenza artificiale già oggi minaccia di sconvolgere e annichilire interi universi di senso, modelli di azione, capacità, emozioni, intorno alle quali da millenni è venuto costruendosi la nostra soggettività e insieme il modo d‘essere delle nostre società. Mille segni indicano insomma che vacilla il convincimento finora incontrastato che il progresso tecno-scientifico debba necessariamente dar luogo a una vita più soddisfacente per il maggior numero, vale a dire al progresso sociale, a qualcosa che si possa ancora definire in questo modo. Appare sempre più probabile, all’opposto, che quel progresso sta mettendo capo a un mondo duramente gerarchizzato nelle competenze e nel lavoro, sempre più dominato dall’ineguaglianza, nella sostanza antidemocratico.
Su noi europei in specie incombe un’età della incertezza e forse del pericolo. La denatalità inarrestabile, la dipendenza nel campo dell’energia e di molte materie prime, l’insicurezza strategico-militare e un diffuso senso d’irrilevanza nelle cose del mondo, la crescente difficoltà dei sistemi di welfare e l’aumento delle ineguaglianze, la paralisi nella costruzione politica dell’Ue accompagnata dall’emergere di importanti linee di frattura al suo interno: tutto contribuisce all’indebolire la speranza che il domani sarà migliore dell’oggi. In molti abbiamo la sensazione di un progressivo abbassamento degli standard nell’ambito dell’istruzione, della qualità della vita urbana e delle relazioni sociali, dell’intrattenimento. Anche per chi non crede, infine, è difficile non chiedersi quali e quanti legami con il nostro passato culturale, con il nostro essere emotivo più profondo, sta recidendo la virtuale decristianizzazione del continente, la quale ormai si annuncia insieme al sempre più probabile prevalere in un prossimo futuro di fedi diverse da quella cristiana.
Ma dalla grande massa degli abitanti delle nostre società questo insieme di motivi d’incertezza e di sconvolgimento è ancora vissuto in modo frammentario e parziale, giorno per giorno, senza che se ne riesca ad avere il senso preciso della direzione complessiva. Anche perché il pensiero progressista egemone, pur sostanzialmente messo fuori gioco dalla crisi che sta investendo il suo retroterra, tuttavia ancora riesce a mistificare e occultare la portata di quanto sta accadendo. Ebbene, di fronte al panorama ora descritto il compito primo di un partito conservatore mi sembra che non debba certo essere quello di cercare di riportare in vita istituti e principi ormai morti perché figli di un’altra epoca (questo è semmai il mestiere dei reazionari).
Al contrario, il suo compito dovrebbe essere quello di provare a cambiare la narrazione del presente sottraendolo per l’appunto ai tracciati convenzionali, alle vulgate progressiste, e mostrandone invece la realtà altamente problematica, spesso irrealistica. Mostrando i contenuti negativi, le questioni drammatiche che tale realtà pone già oggi, le conseguenze negative a cui stiamo andando incontro a causa di scelte dettate in passato da un’eccessiva fiducia nelle «magnifiche sorti e progressive». Oggi conservare non vuol dire in alcun modo restaurare alcunché, tornare al passato. Vuol dire invece cambiare il punto di vista sul presente: per conservare un futuro nel quale sia ancora possibile riconoscersi.
Corriere della sera
L'articolo La visione del futuro che manca ai “conservatori” proviene da Fondazione Luigi Einaudi.
👉 King Potenaz - Goat Rider #️⃣ fuzzy
I King Potenaz sanno cambiare registro musicale molto bene, passando attraverso generi diversi mantenendo sempre una rotta ben precisa, che è quella di fare musica oscura con riferimenti occulti e di ricerca di una via diversa.
iyezine.com/king-potenaz-goat-…
#metal #doom #fuzzy #occult #psychedelic-rock #stoner #Fasano
Eleonora reshared this.
L'Associazione italiana genitori della Regione Sicilia promuove il Concorso “Tricolore Vivo”, con l'obiettivo di favorire la conoscenza della Costituzione, dell'Inno nazionale e di educare al rispetto del Tricolore.
Ministero dell'Istruzione
#NotiziePerLaScuola L'Associazione italiana genitori della Regione Sicilia promuove il Concorso “Tricolore Vivo”, con l'obiettivo di favorire la conoscenza della Costituzione, dell'Inno nazionale e di educare al rispetto del Tricolore.Telegram
I cambiamenti di Twitter alimentano un'ondata di propaganda russa e cinese
@Giornalismo e disordine informativo
Gli account Twitter gestiti da governi autoritari in Russia, Cina e Iran stanno beneficiando dei recenti cambiamenti nella società di social media, hanno detto lunedì i ricercatori, rendendo più facile per loro attrarre nuovi follower e trasmettere propaganda e disinformazione a un pubblico più ampio.
I ricercatori hanno determinato che le modifiche sono state probabilmente apportate da Twitter alla fine del mese scorso. Molte delle dozzine di account precedentemente etichettati stavano perdendo costantemente follower da quando Twitter ha iniziato a utilizzare le etichette. Ma dopo il cambiamento, molti account hanno visto grandi balzi nei follower.
like this
reshared this
La UE concederà a Big Tech di di sfruttare le tue cartelle cliniche, senza chiedertelo
Nel maggio 2022, la Commissione europea ha proposto l'European Health Data Space (EHDS) nel tentativo di migliorare le modalità con cui i dati medici sensibili delle persone vengono resi disponibili per vari tipi di utilizzo.
L'EHDS renderebbe i medici e altri professionisti medici complici della commercializzazione forzata e della monetizzazione di ogni aspetto della tua salute senza mai chiedere il tuo consenso. Distruggerebbe il giuramento di riservatezza di Ippocrate a cui dovrebbe essere vincolato ogni professionista medico.
Ciò include la possibilità per ospedali e medici di condividere informazioni sui pazienti attuali con colleghi esperti all'estero. Ad esempio, dovrebbe rendere più facile per un medico di famiglia in Svezia ricevere una copia digitale dei risultati della TAC del loro paziente rumeno dal radiologo in Romania per continuare il trattamento.
L'EHDS propone inoltre di obbligare legalmente gli ospedali o i medici a consegnare le tue cartelle cliniche a un'agenzia governativa di nuova creazione, che a sua volta può consentire l'accesso a chiunque rivendichi un interesse di ricerca. Ciò include non solo accademici, ma anche aziende farmaceutiche, startup di app per il benessere e persino società di Big Tech che raccolgono dati come Google e Facebook.
CONTINUA QUI
EU plans allow Big Tech to exploit your medical records, without permission - European Digital Rights (EDRi)
The EHDS would make physicians and other medical professionals complicit in the forced commercialisation and monetisation of your health.European Digital Rights (EDRi)
like this
reshared this
Martedì il Comitato nazionale repubblicano ha risposto all'annuncio della rielezione del presidente Biden con un video generato dall'intelligenza artificiale che mostra una versione distopica del futuro nel caso della sua rielezione
@Giornalismo e disordine informativo
Le immagini create dall'intelligenza artificiale a seguito dell'annuncio di Biden, mostrano Biden e il vicepresidente Kamala Harris che festeggiano il giorno delle elezioni e in conseguenza di ciò una serie di rapporti immaginari su crisi internazionali e nazionali.
Biden's never-Trump campaign for '24
Biden will aim to maximize his presidential stature and dwell on his differences with Trump.Hans Nichols (Axios)
reshared this
Fr. #28 / Censura è libertà
L’Oversight Board consiglia di continuare con la censura COVID19
L’Oversight Board è quell’organo “indipendente"1 che ha lo scopo di aiutare Facebook a gestire le sue attività di moderazione nel rispetto della libertà di espressione. Il potere del Board su Facebook è abbastanza rilevante, considerando che le sue decisioni sono vincolanti, e ha anche il potere di annullare decisioni già prese da Facebook.
Ad Aprile l’Oversight Board ha pubblicato un parere, che potete leggere qui, in cui consiglia a Facebook di continuare la sua attività di “moderazione” dei contenuti di disinformazione sul COVID19, almeno finché il WHO non dichiarerà conclusa l’emergenza pandemica.
Un parere che mi lascia molto perplesso considerando che:
- I Twitter Files hanno mostrato che le attività di moderazione dei contenuti sul COVID19 nascondevano molto spesso censura di contenuti veri e fondati. Sono noti casi in cui perfino informazioni prese direttamente dalla FDA americana venivano flaggate come disinformazione, in quanto non in linea con la narrativa politica generale2.
- Se l’obiettivo è combattere la disinformazione, cosa c’entra la fine dell’emergenza pandemica secondo il WHO? Se un’informazione è falsa e rischia di avere conseguenze negative per l’incolumità delle persone, dovrebbe essere trattata come tale a prescindere dalla situazione emergenziale.
La maldestra decisione dell’Oversight Board dimostra ancora una volta che non c’è alcuna lotta alla disinformazione, ma uno sfornzo continuo e politico per il controllo dell’informazione. È chiaro che molti governi hanno ancora interesse a controllare il più possibile l’informazione intorno al COVID19.
L’Oversight Board di Privacy Chronicles consiglia l’iscrizione e la lettura due volte a settimana.
L’Unione Europea prepara il campo per il Digital Services Act
Ieri la Commissione Europea ha adottato la sua prima decisione nell’ambito del Digital Services Act, entrato in vigore pochi mesi fa.
Ben 17 piattaforme online sono state identificate come target primario della nuova normativa, che prevede regole severe in merito alla moderazione dei contenuti e alla gestione dei “rischi”, tra cui quello di “hate speech”. Le 17 piattaforme sono:
- Alibaba AliExpress
- Amazon Store
- Apple AppStore
- Booking.com
- Google Play
- Google Maps
- Google Shopping
- Snapchat
- TikTok
- Wikipedia
- YouTube
- Zalando
Queste piattaforme dovranno prima di tutto introdurre degli strumenti per distinguere tra minorenni e maggiorenni, poiché la normativa prevede regole specifiche per i minori, come ad esempio il divieto di advertising profilato.
Poi dovranno anche potenziare i loro strumenti di moderazione, per mitigare il rischio di disinformazione e bloccare contenuti illegali. Anche in questo caso vi consiglio di soffermarvi a riflettere sul significato di “disinformazione” e “contenuto illegale”.
Per chi volesse, ho scritto un articolo di approfondimento sul DSA, che è un lupo travestito da nonna.
Aspettiamoci molte turbolenze. Questo è un esempio di ciò che succederà sempre più spesso:
Discriminazione al contrario e schedatura di massa LGBT
Come forse saprete, gli immigrati irregolari in America possono essere arrestati dal DHS e detenuti in appositi centri in attesa di una decisione.
Secondo i DEM questi centri di detenzione violano la dignità e l’umanità delle persone, ed è doveroso rispettare i diritti umani degli immigrati. Un’affermazione condivisibile, che li ha portati però a proporre una legge decisamente meno condivisibile. La nuova proposta normativa ha lo scopo di creare delle eccezioni per i gruppi di persone vulnerabili, come minorenni o persone LGBT, che quindi non potrebbero più essere detenute presso questi centri.3
Secondo i DEM essere gay, bisessuale, lesbica, trans, o qualsiasi altra variazione dell’arcobaleno, è quindi sufficiente per evitare il purgatorio dei centri di detenzione. In altre parole: le uniche ad essere detenute saranno persone eterosessuali.
BitcoinVoucherBot è un servizio semplice, sicuro e privacy friendly per acquistare Bitcoin. Niente siti web, niente tracking IP, nessun documento richiesto. Solo Telegram. Clicca qui per iniziare a usarlo! Annuncio sponsorizzato.
Viene da chiedersi come faranno a distinguere tra un uomo eterosessuale e un gay. O tra una donna eterosessuale e una bisessuale. Come è normale che sia, leggi del genere si portano sempre dietro un massiccio carico di schedature con acquisizione di dati (veri o falsi) molto sensibili, come quelli legati alla sessualità.
Una legge che propone di tutelare i diritti dei più deboli sembra invero uno schema di schedatura di massa e discriminazione al contrario: i centri di detenzione saranno pieni di uomini eterosessuali.
Meme del giorno
Citazione del giorno
“Why do they always teach us that it's easy and evil to do what we want and that we need discipline to restrain ourselves? It's the hardest thing in the world--to do what we want. And it takes the greatest kind of courage. I mean, what we really want.”
Ayn Rand
Sostieni il piano editoriale 2023 di Privacy Chronicles!
Anche Aprile è quasi finito e siamo molto soddisfatti del lavoro che stiamo facendo con Privacy Chronicles. Come avrete notato ora le uscite sono bisettimanali e stiamo anche cercando di aggiornare con regolarità la pagina Twitter.
Se vuoi sostenere il piano editoriale 2023 e il nostro lavoro puoi abbonarti alla newsletter (anche in bitcoin!) oppure donare qualche sats.
È un ente formalmente indipendente da Facebook, ma finanziato da questo in via indiretta
nicolaporro.it/atlanticoquotid…
foxnews.com/politics/illegal-a…
Forse arrivo un po' tardi rispetto agli altri ma, entro domani (oggi?) sarebbe buona cosa inviare una #email a tutti gli #europarlamentari (lista: pastebin.com/raw/CFcVf6ay) per evitare che venga fatta passare così com'è questa nuova #legge (il #CRA, #CyberResilienceAct), perché è fatta male e rischia di fare ciao ciao all' #OpenSource; non direttamente, ma nel senso che:
* Verranno ritenuti responsabili i creatori e collaboratori di sviluppo di qualsiasi software per eventuali malfunzionamenti, o #software "incompleto" in generale
* I #programmatori a tempo perso come me se ne fregheranno in ogni caso e continueranno a mettere i loro programmini rotti online senza scopo di lucro, che si fottano i burocrati; ma:
* Le organizzazioni serie del software probabilmente dovranno uscire dal mercato europeo, ad esempio #Python, perché vengono responsabilizzati tutti i punti della catena di fornitura del software
Alcuni approfondimenti:
* Il video di #Morrolinux innanzitutto: LA NUOVA LEGGE #EUROPEA ANTI-OPEN SOURCE, youtube.com/watch?v=nYhRo74yqJ… redirect.invidious.io/watch?v=… poi:
📰 CRA: digital-strategy.ec.europa.eu/…
📰 CRA panoramica: european-cyber-resilience-act.…
📰 Analisi iniziale: devclass.com/2023/01/24/eus-pr…
📰 Opposizioni: blog.opensource.org/the-ultima…
📰 Python: theregister.com/2023/04/12/pyt…
Un buon template mail lo ha dato Morro nel primo commento in alto del suo #video, io ho usato quello con aggiunta di un po' di formattazione...
Che sembra si sia persa dopo l'invio, pezzi. Purtroppo fino ad ora ho inviato solo 40 email (circa metà degli #eurodeputati), poi account bloccato per spam, uffa, vediamo se riesco a inviare quelle altre che mi restano entro stasera.
In tutta onestà, da un lato penso che non possa venire approvata una legge del genere, anche senza queste mail qualcuno lo dovrebbe far notare in ogni caso al momento della discussione, però dall'altro... Guardate questo documentario: The Microsoft-Dilemma - #Europe as a Software Colony, youtube.com/watch?v=duaYLW7LQv… redirect.invidious.io/watch?v=…
Quindi, inviare le mail non guasta.
È disponibile il nuovo numero della newsletter del Ministero dell’Istruzione e del Merito.
Ministero dell'Istruzione
#NotiziePerLaScuola È disponibile il nuovo numero della newsletter del Ministero dell’Istruzione e del Merito.Telegram
Molte persone Altamente Sensibili, si sentono fuori posto
Le persone altamente sensibili hanno dei fattori genetici che intervengono su alcune caratteristiche cerebrali: Vivono le emozioni con maggiore vividezza e con più forte intensità.
reshared this
Emma Tricca - Aspirin Sun
🎧 #RECENSIONE:
👉 Emma Tricca - Aspirin Sun
«Aspirin Sun» è un disco mattutino: di folk psichedelico mattutino, forse un po’ insonne. È folk cinematografico, se mi passate il termine, ideale colonna sonora di un vecchio film
essebi likes this.
reshared this
Cinque step per migliorare la tua privacy da zero
Hai una sola email storica, magari con qualche nome strano tipo franchinoforever77? Usi quella email da 13 anni per iscriverti a ogni social, sito web, e-commerce e community possibile — rigorosamente usando sempre la stessa password, che è una variazione del grande classico password123?
Ricevi milioni di email di spam con principi nigeriani e agenti dell’agenzia delle entrate che ti chiedono di cliccare su quel link verde fosforescente? Almeno una volta all’anno ti becchi qualche virus che ti costringe a portare il pc in assistenza?
O magari sei una persona che vorrebbe capire come vivere il mondo digitale senza farsi fregare ma non hai voglia di capire cosa e come?
Ecco, allora forse questo è l’articolo per te.
Prima però, iscriviti a Privacy Chronicles se non l’hai già fatto!
Si fa presto a parlare di privacy…
Si fa presto a parlare di privacy online (ha ancora senso specificare online?), ma il grande problema è che guadagnarsi un livello minimo di privacy richiede un certo sforzo e lavoro. Internet non è fatto per garantire alcun tipo di privacy, e spesso lo stesso può dirsi per gli strumenti che usiamo ogni giorno.
Fare il primo passo spesso è lo sforzo più grande, ma ti assicuro che una volta passati da 0 a 1, poi è più o meno tutto in discesa.
Molte persone credono che impegnarsi per avere privacy online equivalga a mettersi un cappuccio in testa, installare una distro Linux con qualche nome esotico impossibile da usare e metterci tre ore per scrivere una e-mail. Questo provoca uno stato d’ansia e frustrazione che spinge le persone a non fare proprio niente.
…ma tra il dire e il fare…
Prima di tutto, evitiamo isterismi. No — non ci sono gruppi criminali particolarmente interessati a ciò che fai, e no — CIA, KGB e FBI non ti stanno spiando, almeno non direttamente.
Detto questo, il modo migliore di approcciare la questione è usare la metodologia di OpSec (operations security) che possa aiutarci a creare il nostro threat model. Vale a dire, quello di cui vi ho già parlato qui:
Threat modeling, l'arte di valutare i rischi
Come faccio a proteggere la mia privacy? Questa è la domanda che tutti prima o poi ci facciamo. È una domanda vaga e generale che in realtà ha poco senso e non ci porta da nessuna parte. Prima ancora della risposta, dobbiamo quindi pensare alla giusta domanda. Per farlo, dobbiamo avere una metodologia e dei criteri oggettivi che possano guidare la nostra ricerca delle giuste domande e risposte. Questa metodologia si chiama…
Read more
a year ago · 2 likes · Matte Galt
Mi rendo conto però che anche parlare di OpSec e thread modeling possa essere un ostacolo per chi parte proprio dallo zero assoluto, quindi oggi mi prodigherò per dare qualche consiglio pratico su come iniziare.
From zero to hero
Lo scenario di threat modeling per stavolta te lo faccio io.
Partiamo dal presupposto che probabilmente non sei a zero, ma a -10. Come minimo, da qualche parte qualcuno ti avrà rubato l’indirizzo email e magari pure qualche altro tipo di dato. Magari sul tuo PC c’è anche qualche malware perché ti piace scaricare e cliccare su qualsiasi .exe a portata di mano.
- Asset da proteggere: informazioni personali, dati di contatto, comunicazioni.
- Minacce e avversari: violazioni di dati, malware, furto d’identità. Gli avversari in questo caso sono gruppi criminali che sfruttano vulnerabilità e logiche industriali per tentare di compromettere sistemi informativi su larga scala.
- Vulnerabilità: riutilizzo di email e password (anche con la stessa combinazione), sistemi non aggiornati e/o infetti da malware, dati e comunicazioni in chiaro (non cifrati).
- Rischio: senza stare a calcolare precisamente, possiamo dire che siamo di fronte a un rischio medio: è plausible che un avversario possa sfruttare una vulnerabilità, ma le conseguenze sarebbero comunque gestibili nella maggior parte dei casi. Tra le conseguenze potremmo annoverare spam, furto di account social, malware, tentativi di frode.
- Contromisure: quelle adesso le vediamo insieme…
Contromisura 1: evita la diffusione del tuo indirizzo email e minimizza l’esposizione
Il tuo indirizzo email è il tuo alias online. Ancor prima di essere uno strumento per ricevere messaggi, è un modo per creare account e autenticarsi su migliaia di servizi diversi, spesso anche molto sensibili.
Avere un indirizzo email compromesso significa aumentare di molto il rischio di subire violazioni e attacchi (phishing, tentativi di scam e virus).
Prima di tutto, verifica quindi se la tua email è compromessa. Per farlo visita haveibeenpwned.com e inserisci nel campo di testo il tuo indirizzo email. Se il risultato è una cosa del genere, potresti avere qualche problema:
Puoi fare almeno due cose per migliorare di molto la situazione:
- Sarebbe il caso di cestinare quella email che ti ritrovi. Magari usando un provider privacy-friendly, senza tracking e profilazione, come Tutanota o ProtonMail. Metti in conto un’oretta del tuo tempo per aggiornare l’email dei tuoi account principali.
- Per il futuro, evita di registrarti a ogni stupido sito con il tuo indirizzo email principale. Piuttosto, usa un servizio come Anonaddy o SimpleLogin che ti permettono di creare alias da usare al posto della tua email reale, mantenendo la possibilità di ricevere comunque comunicazioni e notifiche.
Così facendo avrai immediatamente e quasi a costo zero enormi vantaggi, sia in termini di rischio (la tua email sarà meno esposta) sia in termini di privacy, dato che i tuoi messaggi non saranno tracciati e profilati da Google e amici.
Contromisura 2: usa un password manager e un app per l’autenticazione
La password è l’unica cosa che separa i tuoi dati e la tua vita dal mondo intero. Scoperta quella, è game over. Vale la pena prestare attenzione, perché ti assicuro che lì fuori c’è qualche bot che in questo momento sta cercando di crackare qualche tuo account. Una roba come password123 o p4sSwOrd123 può essere crackata in circa 0.02 secondi con gli strumenti di oggi.
Sarebbe meglio evitare password semplici come questa e scegliere invece combinazioni che rimangano almeno nella zona gialla della matrice:
Anche in questo caso ci sono delle contromisure molto semplici e utili da prendere, che aumentano anche a dismisura la qualità della vita:
- Usa un password manager, possibilmente non in cloud, anche se sono comodi. Il mio preferito è KeePassX che può essere usato anche su Android. Il password manager può creare password complesse per te in modo automatico e memorizzarle in modo sicuro, così non dovrai neanche ricordarle. Basta fare copia-incolla quando serve.
- Usa un’app per l’autenticazione multi-fattore. Questa è probabilmente la misura più importante di tutte, e non usarla nel 2023 è da sciagurati. L’autenticazione multi-fattore aggiunge un elemento in più di sicurezza per accedere ai servizi online: un codice temporaneo visualizzato su un dispositivo che solo tu possiedi, come il tuo smartphone. Questo significa che se qualcuno possiede email e password del tuo account homebanking, senza quel codice non potrà comunque accedere. Ce ne sono tante, Google Authenticator va benone.
Una buona prassi che vale sia per le password che per altre informazioni analoghe, come le seed words di un wallet Bitcoin è di non scriverle mai in chiaro né online. Evitare come la peste note e .txt vari con password e seed — e soprattutto mai conservarli in Cloud, che è il PC di qualcun altro.
Contromisura 3: backup & formatta il tuo PC
Sì lo so, formattare il PC è una rottura di palle, ma se finora hai installato qualsiasi monnezza ti capitasse a tiro potrebbe essere probabile che tu abbia almeno qualche spyware o malware sul pc.
Oggi è veramente semplice ed è pieno di guide online, così come è semplice fare un backup dei dati e delle preferenze e ritrovarsi poi un PC più o meno identico a come l’avevi lasciato. Il backup può essere gestito direttamente tramite Windows su un’unità di memoria separata oppure puoi farlo in Cloud. Una volta re-installato il sistema operativo sarebbe bene attivare subito un antivirus. Se non fai cose strane Windows Defender va più che bene.
A prescindere dalla formattazione, l’ideale è comunque avere sempre una copia di sicurezza dei tuoi dati più importanti in formato cifrato, soprattutto se decidi di conservarli in Cloud — che è il PC di qualcun altro. Cifrare i dati è facilissimo, e puoi farlo anche con un semplice .zip, che permette di cifrare i file con algoritmo AES-256. Ci vogliono tipo 7 secondi.
Contromisura 4: usa sistemi di comunicazione sicuri
Le comunicazioni sono forse la parte più importante del patrimonio informativo da proteggere. Quello che devi fare è capire prima di tutto che i servizi di messagistica integrati ai social network non sono strumenti di comunicazione sicuri. Anzi, sono strumenti direttamente monitorati dalle forze dell’ordine e dell’intelligence, come è stato dimostrato più volte anche coi Twitter Files12.
Lo stesso vale per Instagram, Facebook, TikTok, e così via. Mai diffondere informazioni sensibili attraverso questi canali. La parte peggiore? Presto saranno sorvegliati legalmente e alla luce del sole a causa di leggi come il Chatcontrol.
Meglio preferire strumenti diversi con metodi di crittografia delle comunicazioni, come Signal o Telegram3. Ce ne sono anche altri, ancora migliori, ma hanno poca diffusione e sarai tu a valutare se e come usarli. Se preferisci Meta... anche Whatsapp è cifrato end-to-end.
Contromisura 5: minimizza la tua esposizione quando navighi online
Se ti piace viaggiare o sei uno di quelli a cui piace lavorare dalle poltroncine di Starbucks allora ti conviene imparare a usare una VPN, che è uno strumento molto utile per proteggere i tuoi dati di navigazione da occhi indiscreti e vulnerabilità di sicurezza tipiche delle reti pubbliche come quelle dei bar o degli hotel.
Inoltre, alcune VPN hanno strumenti di ad-blocking che possono anche aiutare a diminuire il rischio di beccarsi malware durante la navigazione.
Vale poi la pena considerare una VPN anche per ridurre l’esposizione dei nostri dati di traffico verso la sorveglianza di stato. Magari non lo saprai, ma molti stati (Italia inclusa) obbligano i provider di Internet e telefonia a tenere dati di navigazione a disposizione delle autorità per periodi di tempo anche molto lunghi. In Italia fino a sei anni.
E poi c’è la questione Tor, che si aggiunge agli strumenti utili per proteggere i dati di navigazione e anche oscurare la tua posizione geografica. Se vuoi saperne di più ne ho parlato in diverse occasioni.
Qui:
VPN: a che serve, quali sono i rischi e come scegliere il miglior provider
Le Virtual Private Networks (VPN) sono ormai uno strumento diventato di uso comune, con tantissimi servizi diversi e piani di abbonamento di ogni tipo. Ma se comprare un servizio VPN è diventato facilissimo, non lo è altrettanto capire quale possa essere…
Read more
7 months ago · 6 likes · 10 comments · Matte Galt
E qui:
Meglio Tor o una VPN?
Qualche tempo fa abbiamo parlato di VPN (Virtual Private Networks) e di come queste possano essere utili per ottenere più privacy online e in qualche modo anche bypassare specifiche leggi di sorveglianza di massa (come quelle italiane). Un altro servizio per aumentare privacy e ottenere un certo livello di anonimato è…
Read more
3 months ago · 7 likes · 2 comments · Matte Galt
Ci sei quasi
Così facendo il rischio di violazione dei tuoi dati e account, di avere infezioni malware o di subire furti d’identità diminuirà moltissimo. Poi sarà tutta discesa. L’importante è non sclerare e non passare da un eccesso all’altro. C’è sempre un trade-off tra sicurezza e comodità, ma non può esserci sicurezza senza comodità, perché tutti ricerchiamo costantemente ciò che ci è più semplice fare.
La crittografia end-to-end per Telegram è abilitata di default solo per le “chat segrete” 1 to 1. Di norma la crittografia è invece client-server, cioè gli admin di Telegram hanno il potere di accedere alle comunicazioni.
MARGINI
Margini il film Descritta come una "sgangherata commedia punk" (nata dopo una gestazione di dieci anni) che si propone di raccontare la scena hardcore punk italiana, inizialmente concepita dai nostri come un tentativo di riproposizione cinematografica del libro
MARGINI
Margini il film Descritta come una "sgangherata commedia punk" (nata dopo una gestazione di dieci anni) che si propone di raccontare la scena hardcore punk italiana, inizialmente concepita dai nostri come un tentativo di riproposizione cinematografic…Reverend Shit-Man (In Your Eyes ezine)
"La scelta di convogliare di default sulla tua istanza gli utenti dell'app ufficiale è sbagliata!" L'appello di Aral Balkan al fondatore di Mastodon Eugen Gargron
Carissimo @Eugen Rochko
Ti prego di rivalutare la decisione di incentivare la centralizzazione sul mastodon.social nell'app ufficiale.Questo è il tipo di progettazione che una startup finanziata da Venture Capital avrebbe implementato, non una no-profit che agisce nell'interesse di un bene comune.
Sono sicuro che non vuoi che mastodon.social diventi un mini-Twitter e non desideri diventare un mini-Musk.
Non è così che vinceremo.
Più istanze, non più grandi istanze: questa è la chiave.
like this
reshared this
@Steffy anch'io preferisco il browser per tutti i servizi del fediverso, mastodon compreso. Tuttavia l'app di mastodon è ben fatta e altre come Fedilab ti danno anche la possibilità di seguire intere istanze. Inoltre l'utente standard di qualsiasi smartphone preferisce sempre l'app
@informapirata :privacypride: @Naixke :mastodon: @Eugen Rochko
reshared this
VV. AA - Urla dal Granducato Vol.3
Ha urlato Ginsberg e ha urlato anche Munch, hanno urlato le nostre mamme se, subito dopo aver passato la cera, ci vedevano entrare in casa con le scarpe bagnate ed infangate; pare abbia urlato anche il signor Sbravati quando nel suo garage, facendo lavoretti da neo pensionato, si schiacciò un dito sette anni fa.
Chi scrive ha co-condotto per svariato tempo un programma radio titolato Urlatori Alla Sbarra (!) e non può che sentirsi affine a quello stuolo agguerrito di giovani punx figli del Granducato di Toscana, i cui fasti vengono in questi giorni rinverditi da i sempre attenti ragazzi di Area Pirata, che ancora una volta pescano nel torbido di quegli anni irripetibili. @Musica Agorà
essebi likes this.
reshared this
reshared this
Le norme Covid usate per la repressione: studentessa condannata per una protesta | L'Indipendente
"La manifestazione si era svolta nell’ambito di una giornata nazionale di proteste a seguito della morte di Lorenzo Parelli, lo studente deceduto nel corso delle attività di alternanza scuola-lavoro, alla quale avevano aderito centinaia di migliaia di studenti. [...] La decisione di punire una sola persona nell’ambito di una manifestazione altamente partecipata spoliticizza il significato della protesta, riducendone la portata alla semplice responsabilità personale di un individuo o due."
La povertà è la quarta causa di morte della popolazione negli Stati Uniti | Diogene
"L’analisi ha rilevato che solo le malattie cardiache, il cancro e il fumo erano associati a un numero maggiore di decessi rispetto alla povertà. Obesità, diabete, overdose di droga, suicidi, armi da fuoco e omicidi, tra le altre comuni cause di morte, erano meno letali della povertà."
fabiolinux likes this.
fabiolinux reshared this.
Fr.#27 / La buona e doverosa sorveglianza
Parere positivo per la sorveglianza dei dati sugli abbonamenti al trasporto pubblico
Con un recente comunicato il Garante Privacy ci informa di aver dato parere positivo all’invio telematico dei dati sugli abbonamenti ai mezzi pubblici all’Agenzia delle Entrate. La comunicazione dei dati degli abbonamenti di tutti i cittadini italiani sarebbe propedeutica alla compilazione della dichiarazione dei redditi precompilata.
Le comunicazioni saranno facoltative per soggetti pubblici e privati peri periodi d’imposta 2023 e 2024 e poi obbligatorie a partire dal periodo d’imposta 2025 e riguardano i trasporti locali, interregionali e regionali.
Certo, è strano però che il Garante non abbia sollevato alcuna contestazione a questa comunicazione massiva di dati, considerando che non più di tre anni fa criticava duramente lo schema dell’Agenzia delle Entrate per la fatturazione elettronica, adducendo proprio l’enorme potere informativo e di profilazione derivante dall’accentramento di dati:
prevedono la profilazione di tutti i contribuenti, anche minori d’età, e […] si ritiene invece necessario, attesi i rischi elevati per i diritti e le libertà degli interessati approfondire separatamente l’istruttoria al fine di acquisire ulteriori elementi di valutazione, al fine di individuare idonee garanzie…1
In ogni caso, sono certo che col parere positivo del Garante non ci sarà alcun rischio e potremo dormire sonni tranquilli, consapevoli che è tutto per il bene comune.
Anche Privacy Chronicles ha ricevuto parere positivo dal Garante Privacy. No, non è vero. Ma è un bene o un male?
Per fortuna ci protegge anche da ChatGPT, perché quello sì che è pericoloso.
BitcoinVoucherBot è un servizio semplice, sicuro e privacy friendly per acquistare Bitcoin. Niente siti web, niente tracking IP, nessun documento richiesto. Solo Telegram. Clicca qui per iniziare a usarlo! Annuncio sponsorizzato.
A New York arrivano i robot spioni
La polizia di New York si è recentemente dotata di alcuni giocattoli tecnologici che entreranno presto a far parte dell’armamentario dei buoni agenti impegnati a preservare la sicurezza della città2.
Saranno due robot diversi, che fanno cose diverse. Ci sarà “Digidog”, chiamato anche Spot, che aiuterà gli agenti a gestire situazioni pericolose evitando di mettere a repentaglio la loro vita. Spot è un robot-cane di cui si parla da molti anni, sviluppato da Boston Dynamics — azienda molto famosa nel campo della robotica.
youtube-nocookie.com/embed/zId…
Spot è probabilmente tra i robot più avanzati al mondo e può fare un sacco di cose, come andare in ricognizione con telecamere e sensori vari. Pare che secondo il Sindaco sia cruciale per mantenere la città sicura:
The robotic mobile K-9 device is part of a number of technological rollouts the city said is "crucial" in keeping the city safe.
Viene da chiedersi quali siano state le valutazioni sulle quali hanno deciso che adottare un robot-cane fosse assolutamente fondamentale per la sicurezza della città. Data l’utilità cruciale di Spot, dobbiamo aspettarci che i pastori tedeschi delle unità cinofile saranno presto sostituiti da questo gran bel pezzo di (costosa) tecnologia?
Il secondo pezzo è invece più goffo ma decisamente più spione di Spot. Si chiama K5 Autonomous Security Robot (ASR) ed è letteralmente una cabina mobile di sorveglianza che grazie all’intelligenza artificiale potrà anche riconoscere potenziali minacce alla sicurezza pubblica. Dicono che verrà usato in campus, centri commerciali e altri luoghi strategici che hanno bisogno di più sorveglianza. C’è sempre bisogno di più sorveglianza, no?
Sicuramente servirà un po’ di tempo per abituarsi a queste presenze, ma non ho dubbi che i buoni cittadini di New York ne saranno in grado. D’altronde, i loro cugini cinesi sono già ben abituati da tempo a vedere girare in città robot automatizzati per la sorveglianza di massa. Però hey, è per la nostra sicurezza.
Anche Roma si dà all’espropriazione digitale
Dopo Venezia, Milano e Bologna, anche a Roma arriva il virus dell’espropriazione digitale. Secondo la Presidente del I Municipio di Roma il turismo deve essere limitato; Roma non può essere un dormitorio per turisti. Strano, considerando che fino a qualche tempo fa tutti ci raccontavano di come il turismo fosse l’oro dell’Italia.
In ogni caso, la soluzione espropriativa è molto semplice e sempre la stessa: codici identificativi, piattaforme digitali, limiti agli affitti e all’apertura di B&B, monitoraggio continuativo. Secondo la Bonaccorsi infatti è necessario e assolutamente urgente obbligare i “portali online e i motori di ricerca a pubblicare solo annunci delle strutture dotate di codice identificativo rilasciato dal comune”.
C’è da dire che rispetto al Sindaco di Venezia almeno non ha ancora minacciato gli abitanti di ritrovarsi il picchetto di agenti della guardia di finanza h24 davanti al portone di casa.
Ma non lamentatevi: lo fanno per il vostro bene.
Vuoi supportare Privacy Chronicles? Dona qualche satoshi con il tuo wallet LN preferito. Scansiona il QR Code oppure clicca qui!
Meme del giorno
Citazione del giorno
“The world, viewed philosophically, remains a series of slave camps, where citizens – tax livestock – labor under the chains of illusion in the service of their masters.”
Stefan Molyneux
Articolo consigliato
Il cielo sotto Skynet
Skynet esiste già, ed è in Cina. È questo il nome con cui amichevolmente ci si riferisce al sistema interconnesso di sorveglianza presente su tutto il territorio cinese. Un nome, una garanzia, direi. Mi piace sempre parlare di Cina, perché credo che purtroppo sia una…
Read more
2 months ago · 8 likes · 2 comments · Matte Galt
Purtroppo al @journalismfest di Perugia di quest'anno non si parlerà di #Assange! Ma noi di @Assange_Italia ci saremo lo stesso a distribuire volantini per #FreeAssangeNOW
Raggiungeteci anche voi al volantinaggio per #FreeAssange
@Giornalismo e disordine informativo
Noi ci saremo
- giovedì 20 Aprile davanti al Palazzo dei Priori, Auditorium San Francesco al Prato Hotel Brufani
- e sabato 22 in occasione della trasmissione Propaganda Live, insieme ad Amnesty Perugia
like this
reshared this
Parole belle, giuste e definitive di Luciana Littizzetto su Enea, il bambino
#CTCF
Puoi ascoltarle su Raiplay dal minuto 1:59:36:
raiplay.it/video/2023/04/Che-t…
Oppure leggerle qui:
"Caro Enea, bel cicciottino di 2 kg e mezzo, cucciolo di specie umana, super-millenial, classe 2023. Piccolo avannotto che dai le tue prime bracciate nel mare tempestoso della vita.
Perché la tua mamma dopo averti tenuto nella sua pancia per nove mesi ha pensato che saresti stato meglio lontano da lei. Credo che questa decisione le sia costata molto cara, sai Enea. Così ti lasciato in una culla per la vita a Milano.
Le culle per la vita non ci sono solo a Milano sai. Ci sono in tante città d’Italia. Ci sono a Napoli, Varese, Parma, Padova, Firenze e Roma. Più di una in ogni regione. E funzionano così: Appena la mamma appoggia il bambino in quella piccola cuccia calda scatta un sensore collegato con l’ospedale più vicino che allerta i medici che intervengono subito.
Per questo non credere mai a quelli che dicono che la tua mamma ti ha abbandonato. Non ti ha abbandonato, ti ha affidato. Son due verbi molto diversi sai…quando crescerai lo capirai.
Abbandonare significa mettere in pericolo, fregarsene di cosa succederà dopo, vuol dire che non te ne importa niente.
Affidare invece è diverso. È avere così tanta fiducia nell’altro da chiedergli di custodire la cosa che più ti sta a cuore.
Semplicemente le mani di mamma hanno incontrato altre mani. È stata una catena d’amore Enea caro.
Non succede solo a te sai. Pensa che in Italia capita a 400 bambini all’anno. E la maggior parte trova una nuova famiglia già dall’ospedale.
Sai, per noi adulti la vita è un casino e a volte siamo costretti a fare cose che non vorremmo. Sembra strano dirlo a te che di settimane su questa terra ne hai così poche ma ti assicuro che più invecchi più le cose si complicano.
Non so come mai la tua mamma l’abbia fatto e se vogliamo davvero rispettarla non dobbiamo neanche chiedercelo. Al contrario. Dobbiamo custodire il suo segreto con rispetto, silenzio e soprattutto compassione.
Sappi comunque che mamma, con il suo gesto pieno di amore e di dolore, ha messo in moto una catena di protezione che nei decenni in Italia abbiamo reso sempre più forte…
E che parte dagli ospedali, fino ad arrivare ai tribunali dei minori, agli assistenti sociali, ai genitori affidatari, a quelli adottivi.…
E questa catena sta dentro una cosa che si chiama Stato e serve apposta per tutelare i diritti di tutti, neonati, bambini, mamme e papà perduti e fragili. Famiglie tradizionali e famiglie non tradizionali.
Perché non è vero che la società non esiste. Esiste eccome. E dobbiamo fidarci di lei.
Porti un nome importante, Enea, il nome di un signore fuggito da una città in fiamme per cercare una nuova vita e una nuova casa… la stessa cosa è capitata a te… quell’altro Enea ce l’ha fatta, sono sicura che ce la farai anche tu.
Ti auguro di diventare tutto ciò che si sogna da bambini: astronauta, calciatore, Harry Potter, pilota di Ferrari, dentista di Leoni in Africa, rockstar come i Maneskin…sosia di Chiattillo o mimo ai semafori.
Sono certa che avrai al tuo fianco una mamma e un papà al 100% che ti ameranno moltissimo. Ti ameranno un botto. Non dubitarne mai neanche un secondo.
Purtroppo la vita a volte somiglia alla scuola guida: le partenze in salita sono difficili, certo, ma se impari a farle, poi non ti spaventa più nulla.
Benvenuto pulcino di Pasqua. Ti riempiamo di baci. Luciana."
RandomVanGloboii
in reply to Poliverso - notizie dal Fediverso ⁂ • • •Poliverso - notizie dal Fediverso ⁂ likes this.