Salta al contenuto principale


#NoiSiamoLeScuole questa settimana racconta la scuola primaria Luciani, parte dell’Istituto comprensivo De Amicis - Giovanni XXIII di Acquaviva delle Fonti (BA), che sarà una delle 212 scuole ricostruite grazie al PNRR.


Ipersonica, sfide e opportunità. La lezione dell’Aeronautica militare


Quella dei missili ipersonici è la vera sfida del settore aerospaziale del futuro, una minaccia che obbliga tutti i Paesi a investire nello sviluppo di capacità di difesa e deterrenza. È quanto emerge dal confronto dedicato al tema dall’Aeronautica milita

Quella dei missili ipersonici è la vera sfida del settore aerospaziale del futuro, una minaccia che obbliga tutti i Paesi a investire nello sviluppo di capacità di difesa e deterrenza. È quanto emerge dal confronto dedicato al tema dall’Aeronautica militare, in occasione della chiusura delle celebrazioni per il Centenario dell’Arma azzurra. Come sottolineato dal capo di Stato maggiore dell’AM, generale Luca Goretti, il prossimo dominio di operazioni per la Forza armata, “è lo spazio”, dove “mentre alcune nazioni operano in maniera dinamica e onesta, altre cercano di capire come sfruttare le orbite per ottenere una prevalenza strategica”, anche attraverso l’uso dei sistemi ipersonici. Diventa quindi fondamentale capire come difenderci, ha proseguito Goretti “e far comprendere a chi ha certe mire che non conviene compiere un tipo di azioni ostili perché saremo in grado di fare la stessa cosa”, trasportando oltre l’atmosfera il classico concetto di deterrenza.

Le sfide…

Parliamo, dunque, di “missili ipersonici plananti, posizionati in orbita e capaci di scendere poi verso terra, particolarmente manovranti e difficili da intercettare” ha spiegato il capo Ufficio generale spazio dello Stato maggiore della Difesa, il generale Davide Cipelletti. Facendo il paragone con i missili balistici intercontinentali. Mentre questi ultimi partono dalla superficie, raggiungono l’orbita e poi rientrano nell’atmosfera percorrendo molti chilometri di decine di – dando perciò ai sistemi di sorveglianza il tempo di reagire – le nuove piattaforme ipersoniche partono già dall’orbita, e sono capaci di raggiungere i propri obiettivi in pochi minuti. “Per affrontare questi sistemi – ha detto ancora Cipelletti – bisogna tracciarli in ogni momento mentre sono in orbita, con tempi di reazione molto ristretti”.

… e le opportunità dell’ipersonica

Di fronte a questo scenario, la tecnologia diventa allo stesso tempo una minaccia e un’opportunità. Come sottolineato dal presidente di Lockheed Martin, Michael Williamson, sebbene “in tutto il mondo, le forze alleate si trovano di fronte a minacce di livello simmetrico in rapida evoluzione progettate per eludere le difese e neutralizzare le risorse” è altrettanto vero che “le armi ipersoniche d’attacco e di difesa consentono alle forze alleate di rispondere allo stesso modo”. Il vero rischio, ha sottolineato allora il condirettore generale di Leonardo, Lorenzo Mariani, “è far parte o meno di questo progresso tecnologico quantico, a livello di Paese, di industria e di Forze armate”. Affrontare il problema, dunque, diventa una questione non solo di sviluppare un intercettore in grado di volare alla stessa velocità del missile ipersonico, ma ci vogliono anche i sistemi in grado di individuare e seguire il volo della minaccia. Una complessità che chiama in causa non solo i sensori classici, ma anche le soluzioni di intelligenza artificiale in grado di analizzare rapidamente una gran mole di dati.

Servono le collaborazioni

Naturalmente servono i fondi “ma non basta” ha sottolineato ancora Mariani, aggiungendo come serva “collaborazione tra industria, Forze armate, politica e università, anche a livello internazionale, guardando in particolare alla relazione transatlantica”, dal momento che “nessun Paese può farcela da solo”. Per il managing director di MBDA Italia, Giovanni Soccodato, è allora “importante capire con quali Paesi è possibile mettere insieme capacità, competenze, investimenti per poter realizzare in temi rapidi una risposta a quella che sta diventando un’urgenza operativa estremamente importante”.


formiche.net/2023/11/ipersonic…



La mossa dell’orso: arriva Xi ma la Cina si riprende i panda


La mossa dell’orso: arriva Xi ma la Cina si riprende i panda panda
Entra Xi Jinping, escono i panda. Gli Stati uniti si preparano ad accogliere il principale rivale, ma devono lasciar partire gli amati animali, simbolo della diplomazia cinese da oltre un millennio.

L'articolo La mossa dell’orso: arriva Xi ma la Cina si riprende i panda proviene da China Files.



In Cina e Asia – Cina, continua la fase di "deflazione”. Colpito anche il manifatturiero globale


In Cina e Asia – Cina, continua la fase di manifatturiero
I titoli di oggi: Cina, continua la fase di deflazione Nuovi chip “depotenziati” di Nvidia per la Cina Dal Pacifico allo Stretto di Taiwan: nuova rotta per la portaerei cinese Shandong Icbc colpita dagli hacker russi I panda dello zoo di Washington tornano in Cina Gli Usa non arretrano dall’Asia-Pacifico. Al via nuovi colloqui con l’India Pakistan, prestati dalla ...

L'articolo In Cina e Asia – Cina, continua la fase di “deflazione”. Colpito anche il manifatturiero globale proviene da China Files.



Guerra. Voci da Gaza


Messaggi, registrazioni vocali, aggiornamenti social raccolti dalla Società Antropologica Palestinese Insaniyyat durante i bombardamenti israeliani sulla Striscia L'articolo Guerra. Voci da Gaza proviene da Pagine Esteri. https://pagineesteri.it/2023/11

Twitter WhatsAppFacebook LinkedInEmailPrint

(Traduzione a cura di Federica Riccardi)

insaniyyat.org/voices-from-gaz…

Insaniyyat, Society of Palestinian Anthropologists

Dall’inizio dell’attuale, feroce, guerra israeliana contro la popolazione di Gaza, familiari e amici, compresi i membri della nostra comunità Insaniyyat, hanno cercato con ansia di avere notizie dei propri cari in tutta Gaza. Di seguito sono riportate le trascrizioni di messaggi di testo personali, note vocali e post sui social media che gli amici e i cari di Gaza sono riusciti a inviare in risposta; messaggi intermittenti composti nel bel mezzo dei bombardamenti e della distruzione, mentre erano sopraffatti dalle notizie di continue morti, anche di amici e parenti, senza elettricità, cibo, acqua, rifugio sicuro e speranza. Offriamo umilmente queste voci da Gaza sotto assedio che attestano l’immensa sofferenza dei gazawi, ma anche il loro sconfinato coraggio e la loro volontà di sopravvivere. Nelle parole dell’avvocato per i diritti umani di Gaza, Raji Sourani, che parla dal profondo di questa “guerra”: “Sono così orgoglioso del mio popolo, di un coraggio e di una forza incredibili…
Sono orgoglioso del mio popolo, perché con tutta la forza di Israele, l’esercito più forte del Medio Oriente, contro Gaza, i suoi 365 chilometri quadrati, e dopo un blocco di 16 anni nell’area più densamente popolata della Terra, che manca di tutto, sono ancora forti, stanno ancora sopravvivendo… Abbiamo morte dappertutto, nelle strade e nel cielo – e le morti vengono dal cielo, dal mare, dall’artiglieria… Non si sono arresi… Sono molto orgoglioso di essere gazawi. Sono molto orgoglioso di essere palestinese”

Raed Issa*, artista

Venerdì 13 ottobre
Grazie, cari amici, per i vostri messaggi e mi scuso per non aver risposto perché non c’è internet, né elettricità, né acqua, né sicurezza!!!
(Amore in tempo di guerra)
Vogliamo rassicurarvi: Se ci chiedete come stiamo – stiamo ancora, lode a Dio, non bene!!! I bombardamenti e l’orrore non si fermano né di notte né di giorno!!! Gaza è miserabile e aspetta la liberazione di Dio!!! Cosa possiamo dirvi! Dei nostri bambini che fanno mille e una domanda! O dei loro semplici bisogni che non possiamo soddisfare! O di come dormono la notte sotto i boati degli aerei della morte e i terremoti che provocano a causa del loro odio nero. E le scene disumane di bambini innocenti, così come gli edifici e le aree residenziali che sono diventati cenere o i ricordi che hanno cancellato? O della sposa che non conclude il suo matrimonio! O di una madre che ha perso tutti i suoi figli. O di intere famiglie che sono state cancellate dall’anagrafe! O del corteo funebre di un martire che è passato di qui poco fa. O delle famiglie sfollate, che non sanno dove andare, cosa mangiare o come bere, quando ce l’hanno, o se c’è il tempo per mangiare e bere, tutte cose che al momento sono la preoccupazione minore. È vero che il tempo è lungo, molto lungo, e a volte la notte sembra durare quanto un mese lunare senza elettricità. E la passiamo a parlare delle Mille e una notte! E non c’è tempo per l’amore, la cultura e l’educazione! Persino la speranza e l’arte sono prigioniere! Siamo ancora sotto shock, possiamo solo aspettare e aspettare cosa!!! Ci sono buone notizie che sollevano il morale o ci sono notizie di un’altra tragedia qui o là. E per seguire tutto ciò che accade sul terreno non possiamo far altro che aspettare e siamo molto, molto, impegnati in questa lunga, lunghissima, attesa che determina il nostro destino all’ombra del silenzio e dell’indifferenza internazionale. L’angoscia è grande, il dolore è acuto e la calamità è immensa. Non abbiamo altra scelta per la libertà che la pazienza e la preghiera. Perché non abbiamo altra scelta”.

* Raed Issa è un artista contemporaneo nato nel campo profughi di al Breij e vive a Gaza City con la moglie e i figli. La sua arte esplora i temi della vulnerabilità, della perdita e del lutto di una vita sotto assedio e in guerra, ed è stata esposta in Palestina, Giordania, Svizzera, Australia e Irlanda. È fondatore del programma di belle arti della Società della Mezzaluna Rossa Palestinese a Gaza e membro fondatore del collettivo di arte contemporanea di Gaza Eltiqa. Durante la guerra di Israele del 2014 contro Gaza, la sua casa e gran parte delle sue opere d’arte sono state distrutte. Per vedere l’opera di Raed, per saperne di più leggi qui.

A.*, Giornalista e traduttore
I seguenti sono messaggi vocali che A. ha inviato agli amici tra il 12 e il 15 ottobre 2023:

Giovedì 12 ottobre
La situazione a Gaza è molto critica, soprattutto dopo la dichiarazione minacciosa di Avichay Adraee, capo della divisione dei media arabi del portavoce dell’IDF, che ha invitato i gazawi a evacuare verso il sud della Striscia. Tutti i palestinesi di Gaza che vivono vicino ai confini erano già fuggiti verso il centro e poco dopo i bombardamenti israeliani hanno spazzato via l’intera area di Al Rimal, solitamente il luogo più sicuro del centro di Gaza City. Si tratta di un esodo nazionale di massa. I palestinesi sono bloccati per le strade, alcuni portano con sé bambini, altri una misera bottiglia d’acqua vuota, altri ancora i loro familiari anziani. I numeri della fuga verso il sud della Striscia sono straordinari, un’area già sovrappopolata che non sarà in grado di assorbire tutti coloro che fuggono lì.
Ho bucato una gomma e, guardandomi intorno, sono sbalordito dall’enorme numero di civili bloccati.
La loro situazione è straziante.
A tutto questo si aggiunge il fatto che Israele sta uccidendo personale medico e giornalisti. Finora hanno bombardato più di 12 ambulanze.
Non abbiamo internet, non abbiamo corrente, non abbiamo elettricità. Stanno bombardando i generatori elettrici e le unità di fornitura di Internet.
Non riusciamo a metterci in contatto tra noi e i giornalisti perdono la connessione.
La situazione è molto grave.
Israele ha commesso oltre 23 massacri, spazzando via intere famiglie, tutti civili. Stanno bombardando case e palazzi, senza avvisare i residenti.
Oltre il 60% delle vittime sono bambini e donne. A Gaza stanno commettendo un genocidio, una pulizia etnica, proprio come nella Nakba del 1948.
Non c’è un solo posto sicuro a Gaza in questo momento. Nessuno è al sicuro. Israele sta usando tattiche di panico con le famiglie. Contattattano le famiglie, di 40 o più membri, le chiama e chiede loro di evacuare. A volte si tratta di un messaggio preregistrato. A quel punto migliaia di persone iniziano a cercare di fuggire per salvarsi la vita, poi corrono a cercare un riparo e poi il bombardamento avviene da un’altra parte senza alcun preavviso.
Non avvertono, bombardano a piacimento.
Questa volta è la guerra più sanguinosa, stanno bombardando intere unità abitative, alti edifici di appartamenti, come le Palestine Towers, che ospitavano 82 famiglie prima di essere completamente rase al suolo. Quelle famiglie ora non hanno più una casa. Dove dovrebbero andare?
Stanno prendendo di mira molti alti edifici residenziali.
Come giornalista, sono paralizzato e non riesco a seguire tutte le notizie. A causa della mancanza di connessione, sto scrivendo i miei servizi su carta! Non c’è internet, non c’è elettricità, i computer portatili sono morti, la connessione è saltata.
Molte delle notizie che stiamo cercando di coprire e inviare non vengono nemmeno ricevute.
Non posso garantire che il mio reportage vi raggiunga e, anche se lo facesse, non sono sicuro di essere vivo quando lo farà.
Abbiamo appena ricevuto una telefonata da un amico che sta andando nel sud della Striscia e ci ha detto che le forze d’occupazione stanno uccidendo i palestinesi sulle strade principali mentre cercano di fuggire verso sud. È un esodo, una Nakba, una distruzione totale.
Come potete sentire intorno a me, nella mia casa, ci sono attualmente più di 50 palestinesi che cercano rifugio qui, come potete sentire dalle voci dei bambini che piangono. Anche i nostri vicini ospitano più di 50 persone. Intere famiglie vengono spazzate via a Gaza. Le testate giornalistiche stanno cercando di contattarmi, ma non sono riuscito a rispondere o a mettermi in contatto con loro.
Finora nessun palestinese di Gaza ha vissuto questo massacro senza perdere almeno una persona cara o un familiare.
Le case delle mie due sorelle sono state completamente distrutte. Stamattina sono andate a controllare e non hanno trovato nulla. Il fidanzato della figlia di mio zio è stato martirizzato e non abbiamo più notizie di lui. Siamo in uno stato di shock, anche come giornalista, non ho parole.
Dov’è l’Occidente? Dove sono i diritti umani che predicano? Dov’è il diritto internazionale? E le organizzazioni internazionali? Dov’è l’ONU? Tutte quelle entità che pretendono di stare dalla parte dell’umanità. Quello che viene commesso è sicuramente un crimine di guerra e una violazione del diritto internazionale. È un genocidio e deve essere immediatamente fermato.
Riteniamo tutti i governi arabi e occidentali responsabili di aver ulteriormente sostenuto l’occupazione e di averle permesso di commettere queste atrocità contro l’umanità.
Non sono sicuro che resterò qui ancora a lungo, questa potrebbe essere il mio ultimo messaggio vocale.

Sabato 14 ottobre (mattina)
…Ci è stato detto di dirigerci a sud e mentre la gente si dirigeva lì, i soldati israeliani hanno preso di mira e ucciso alcuni di loro – circa 70 martiri e più di 200 feriti, la maggior parte dei quali sono donne e bambini.
Rimaniamo nella nostra casa – ci rifiutiamo di lasciare la nostra casa. Non permetteremo che si verifichi un’altra Nakba. La situazione è così difficile: non c’è acqua né elettricità dall’inizio della guerra. Ora cerchiamo l’acqua potabile… ma è molto difficile trovarla. Quindi, stiamo cercando di conservare l’acqua che abbiamo – chiediamo a tutti di conservare l’acqua e di non usarla a meno che non sia assolutamente necessario lavarla. Questa è la situazione in cui ci troviamo.

Sabato 14 ottobre (sera)
… ho ricevuto la notizia che un mio caro amico è stato martirizzato. Era un giovane brillante, davvero un giovane brillante. Mi fa sentire così sconfitto. Sono così triste. Lavorava con [il gruppo italiano di solidarietà di skateboard] Gaza Freestyle quando sono venuti a Gaza – lo conoscono. Era uno scrittore di We Are Not Numbers e scriveva per Palestine Chronicle. Ho scritto un post sul mio account, ho aggiunto una foto di noi due insieme e ho taggato il suo account. La sua pagina è fantastica – i suoi post erano così belli. Che la sua anima possa riposare in pace. È stato ucciso insieme ai suoi familiari.

Ho appreso la notizia della sua morte dagli Stati Uniti… Posso connettermi a Internet solo pochi minuti ogni 5-6 ore… Un suo parente negli Stati Uniti mi ha inviato la notizia su di lui. Gli ho detto che era una bugia, gli ho inviato il mio numero e gli ho detto: “Se fai sul serio, chiamami”. Quando mi ha chiamato stava piangendo e mi ha detto che aveva ricevuto la notizia che Yousef e la sua famiglia erano stati martirizzati. Anche loro ospitavano degli sfollati nella loro casa di Beit Lahiya. Sono stati uccisi tutti senza preavviso: l’intera casa è stata bombardata con loro dentro. La maggior parte di loro, donne e bambini, sono stati martirizzati sul posto. Alcuni di loro sono ancora sotto le macerie… Che la sua anima possa riposare in pace.

Domenica 15 ottobre (mattina)
Ciao, spero che stiate tutti bene – caro Dio, prego per la fine di questa situazione. Davvero, siamo esausti, non ce la facciamo più. Grazie a Dio oggi è stato relativamente calmo, nella notte ci sono stati alcuni bombardamenti ma nel complesso la notte è stata tranquilla. Sono ancora nella mia casa a Gaza [City], molte persone sono fuggite a sud, ma molte sono rimaste qui a nord dopo aver visto il massacro di 70 persone e più di 200 feriti sulla strada verso sud – la gente si è spaventata, comprese le persone che avevano intenzione di fuggire e hanno deciso di rimanere qui. E poi ci sono stati tanti bombardamenti nel Sud, tanti bombardamenti e bombardamenti e bombardamenti, massacri, tante persone martirizzate, tante persone uccise. Questo per dire che le persone che hanno lasciato Gaza sono andate a sud e hanno cercato rifugio presso le persone residenti lì e poi sono state tutte bombardate. Ci sono anche persone fuggite a sud che sono tornate a Gaza [City]. L’UNRWA ha annunciato che fornirà servizi solo nel sud, ritirandosi completamente dal nord. Il Programma Alimentare Mondiale dice di avere cibo per 1,3 milioni di persone bloccate al valico di Rafah e altri dicono che ci sono medicine bloccate al valico. Siamo tutti stanchi di parlare. La gente ha fame. Nei negozi di Gaza non c’è più nulla, anche se si hanno soldi, non c’è più nulla da comprare, soprattutto le cose di base, i beni di prima necessità. Tutti stanno riducendo al minimo ciò che mangiano. E la gente non mangia e non beve perché non vuole andare in bagno. Ascoltate, tagliare l’elettricità e internet è più facile che tagliare l’acqua. Così hanno tagliato l’acqua. Ma l’acqua che esce dai rubinetti non è potabile, non lo è mai stata. Di solito la gente prende l’acqua potabile dai camion dell’acqua che girano per le strade. Ora i camion dell’acqua non possono circolare per le strade a causa della distruzione, gli autisti e il personale dei camion dell’acqua sono stati uccisi e gli autisti dei camion dell’acqua hanno paura di muoversi. I pochi pozzi d’acqua dolce a Gaza non possono essere raggiunti… L’acqua che la gente ha (acqua residua in serbatoi di stoccaggio), quell’acqua, sapete che ci sono studi che dicono che il 79% di essa non è sicura da bere per gli esseri umani e gli animali. La gente sta iniziando a bere quell’acqua non sicura: è una catastrofe. Nessuno può lavarsi. Non ci si può nemmeno lavare le mani prima di mangiare, si è coperti di polvere e sporcizia e non ci si può lavare, non ci si può pulire per pregare, i vestiti non si possono lavare. Non c’è acqua. È un problema enorme, catastrofico.

Domenica 15 ottobre (pomeriggio)
Il problema del mancato arrivo degli aiuti sta uccidendo soprattutto negli ospedali. Ci sono stati 10 medici martirizzati, così come le ambulanze, molte delle quali sono state attaccate. Quindi – sapete cosa sta facendo la gente? C’è un attacco aereo su un edificio – così qualcuno nelle vicinanze sale in macchina e va a portare fuori la gente – perché le ambulanze non possono arrivare abbastanza velocemente, non ce ne sono abbastanza e molte strade sono distrutte, i veicoli non possono passare. Quindi, forse l’avete visto, le persone trasportano i feriti e i morti nelle loro auto, sui carretti, su qualsiasi cosa abbiano per portarli all’ospedale. Ma poi all’ospedale non c’è più posto, non ci sono letti per i malati e i feriti. Non c’è spazio per i cadaveri. Negli ospedali i malati e i feriti vengono messi per terra. Per quelli che hanno ferite più leggere, fanno il minimo indispensabile e dicono loro: “Andate, andate a casa, ci sono persone con ferite più gravi”. I poveri medici lavorano 24 ore al giorno, giorno dopo giorno, non hanno un attimo di riposo e chiedono l’elemosina di forniture mediche, chiedono aiuto – sono sopraffatti. E il numero di martiri, di morti, dove li metti? Gli obitori dell’ospedale sono pieni. Quindi, cosa hanno iniziato a fare: hanno preso i camion dei gelati e hanno impilato i corpi uno sull’altro. I camion sono freddi e non c’è altro posto dove mettere i corpi.

Domenica 15 ottobre (sera)
La situazione umanitaria è devastante. Ci sono tantissime case distrutte e bombardamenti continui. Molti medici sono stati uccisi e ora sono costretti a scegliere chi salvare da sotto le macerie. Ci sono stati più di dieci ospedali che hanno ricevuto chiamate dall’IDS per evacuare, ospedali! Ma i medici dicono che noi restiamo, non possiamo portare i pazienti, dove li porteremmo? Noi restiamo qui con loro, non li abbandoneremo.

Mentre i volontari e i medici cercano di soccorrere i feriti e di portare via i martiri e pur sapendo che potrebbero esserci ancora persone vive sotto le macerie, sono costretti ad andarsene perché ricevono una richiesta di aiuto in altre aree dove la possibilità di salvare vite umane è più alta… non hanno scelta. È una vera catastrofe. E il mondo sta a guardare… non fanno entrare nemmeno gli aiuti umanitari. Non si tratta di essere occidentali o arabi o palestinesi, si tratta di umanità e diritti umani.

Almeno vediamo che il mondo è in fiamme e reagisce là fuori, questo è di grande sostegno per noi qui.

Vi prego di continuare a manifestare, di non interrompere la vostra dimostrazione di solidarietà nei nostri confronti. Ci è di grande conforto sapere che siete presenti là fuori.

Non so come facciano coloro che si bevono la propaganda unilaterale ad essere tranquilli con la loro coscienza… la sofferenza che ho visto oggi è indescrivibile.

Venerdì 20 ottobre
…Il mio telefono, Jawwal, si è spento da ieri, quando è tornata l’elettricità è stato fantastico, così ho potuto ricaricare il mio telefono. In realtà non si tratta di elettricità, ma di un motore che porta elettricità una volta al giorno per un’ora.

Sto bene, fino ad ora… questa sera è stata molto difficile. Questa mattina sono rimasta scioccato dalla notizia della mia cara amica che è stata martirizzata. È una poetessa e una persona davvero eccezionale, che Allah abbia pietà di lei, è stata martirizzata… e addirittura tutti hanno iniziato a scrivere su Facebook e sui social media “Se sarò martirizzato, per favore ricordatevi di me”. O persone che scrivono “So che sarò martirizzato”, è qualcosa di incredibile, è come se non sapessimo se siamo in un film o se è un incubo. è qualcosa di surreale. Mi chiedo: “È possibile che tutto questo sia un incubo? Finirà? Tutto questo finirà davvero?”. D’altra parte, la speranza è qui con il dolore e la sofferenza…

Ieri hanno liberato due prigionieri, una donna e sua figlia, entrambe americane, e sono arrivati degli aiuti. Sicuramente è stato il risultato di un accordo. I bombardamenti diminuiscono, ma solo di giorno, di notte tornano. Questa notte, mentre guardo, il cielo è tutto rosso [per i bombardamenti], quindi è tutto molto strano, è surreale, per davvero siamo entrati in qualcosa che sembra incosciente.

Ieri hanno bombardato l’ospedale, ma la gente si è rifiutata di uscire.

Oggi una delle migliori aree residenziali di Gaza è stata cancellata, ripulita, letteralmente, Tel el Alia. La casa di mia cugina è stata rasa al suolo, lei, il marito e le tre figlie hanno trovato rifugio nell’ospedale di Al Aqsa. Ieri l’ho chiamata e mi ha detto: “Stiamo qui… volete bombardare? Stiamo qui, dove andremo?”.

Mi sono arrabbiato molto per le persone che sono state uccise nella chiesa. Sapete, loro (i cristiani) sono molto pochi a Gaza, sono tutti molto rispettati, ho molti amici della comunità. C’è un giovane che è stato martirizzato e che conosco. Stavo parlando con un mio amico in modo da ottenere il permesso di andare lì per Middle East Eye. Gli ho detto che volevo parlare con Majd e lui mi ha detto che Majd è in terapia intensiva e che sua madre è stata martirizzata. Questa notizia ci ha rattristato molto, tutti i bombardamenti e le distruzioni, l’ospedale e la chiesa ci hanno rattristato ancora di più…

* A. è un giovane giornalista e traduttore laureato in letteratura inglese all’Università islamica di Gaza. A. ha chiesto a Insaniyyat di non rivelare la sua identità a causa del timore diffuso che i giornalisti a Gaza siano attivamente presi di mira da Israele. Si veda ad esempio il precedente dei bombardamenti nel 2021 di sedi di importanti di media e l’uccisione della famiglia del capo ufficio di Al Jazeera Gaza, Wael Al-Dahdouh, il 25 ottobre 2023.

Andaleeb Adwan*, femminista, scrittrice ed educatrice

I seguenti sono i messaggi Whatsapp che Andaleeb ha potuto inviare tra l’8 e il 17 ottobre 2023:

Lunedì 9 ottobre

…Io e le bambine, i miei nipoti, la loro madre e i suoi genitori, suo cugino con la moglie e i figli siamo intrappolati nel seminterrato della loro casa che si trova vicino all’Università islamica e tutti i bombardamenti sono proprio accanto a noi. La situazione è indescrivibile, l’orrore va oltre ogni immaginazione, la casa è stata gravemente danneggiata e c’è molta distruzione intorno a noi e sopra di noi. Mio figlio Muhammed, il giornalista, è nel cortile dell’ospedale al-Shifa dove si è riparato con gli altri giornalisti che hanno dovuto evacuare i loro uffici dopo essere stati avvertiti.
… tra l’altro siamo in questa situazione da mezzogiorno
… ma sono distrutta, i miei nervi sono a pezzi e ho detto che vi scriverò.
… Non si può dormire, gli attacchi aerei non ci danno la possibilità di farlo. Andiamo in bagno a due a due, per paura.
…. Con noi ci sono due dei miei nipoti e un’altra bambina e un altro bambino, figli dello zio di mia nuora: in tutto quattro bambini.
(Passano 10 minuti senza bombardamenti)
… [Potete andarvene?]
… No, è difficile uscire… le strade sono disastrate… le macchine non possono circolare… e siamo nell’oscurità più totale e non c’è luce per le strade.
… molte persone hanno cercato di uscire e sono rimaste intrappolate nelle strade.
… stanno facendo una cosa [bombardamento a schema] chiamata cintura di fuoco in diverse aree, dividono i quartieri in cellule isolandole l’una dall’altra
… buon Dio, che abbiano finito
… stiamo aspettando la mattina

Martedì 11 ottobre (mattina)
… Siamo fuggiti dall’edificio perché vogliono bombardare i due edifici che si trovano dall’altra parte della strada.
… abbiamo camminato a lungo tra le distruzioni in modo che Mohammed sapesse come raggiungerci con un’auto e portarci all’hotel al Dera.

Martedì 11 ottobre (sera)
… Grazie a Dio stiamo bene e i bambini stanno bene e sono felici di essere riuniti al loro padre
… e siamo riusciti a lavare via la polvere e la sporcizia
… questo per dire che la nostra situazione è molto migliorata grazie a Dio

Mercoledì 12 ottobre
… Buongiorno. Ieri a mezzanotte siamo dovuti scappare dall’albergo perché volevano bombardare la zona. Siamo andati in una casa con altre persone da parenti di mia nuora. Poco dopo volevamo tornare in albergo – Hahhahaha – ho una perdita di sensibilità incredibile!
… Sai, Israele non ha prezzo e noi palestinesi non valiamo nulla. Il nostro sangue è così a buon mercato.
… Siamo tornati in albergo e dopo mezz’ora hanno bombardato con bombe al fosforo un edificio esattamente di fronte a noi. Stavamo soffocando e siamo fuggiti di nuovo dall’albergo ed eccoci qui a casa dello zio di mia nuora.
… Io sto bene… Tutti stanno bene… Spero che questa notte sia tranquilla.

Venerdì 14 ottobre
Grazie a Dio siamo arrivati sani e salvi a Rafah, sono con la mia famiglia, gli Adwan.

Lunedì 16 ottobre
… Buongiorno, stiamo bene
… Non abbiamo abbastanza acqua potabile, nessuno qui ha l’acqua potabile
… Due dei bambini si sono ammalati, hanno febbre e diarrea
… Dio ci liberi

Martedì 17 ottobre
… Dall’alba ci sono stati bombardamenti intorno a noi
… ci sono tanti, tantissimi, morti e feriti
… ci sono tanti morti e feriti

Martedì 31 ottobre (mattina)
La notte è andata bene
Ma adesso
I bombardamenti sono vicini
Non c’è elettricità e i generatori per strada sono completamente silenziosi perché non c’è gas o gasolio.
Abbiamo installato pannelli solari per ricaricare i cellulari e batterie per alcune luci a LED intorno a noi di notte.
Lunghe file per il pane fin dal mattino, perché ci vuole molto tempo e un sacchetto di pane costa il doppio.
Internet va e viene ed è molto debole.
E l’acqua non è sicura da bere e noi la compriamo al doppio del prezzo e usiamo roba di plastica per non dover lavare i piatti
E raccogliamo l’acqua usata per tirare lo sciacquone del bagno
E il sonno è costantemente disturbato

M e A e i loro due figli sono con me
E il collega di M, sua moglie e i suoi tre figli, e la figlia di mia sorella con due bambini, e suo fratello che vive nello stesso edificio, nell’appartamento di fronte al nostro, e ha 6 figli.
Sì, siamo una folla intera.
E mio cugino paterno, il padre di mia nipote, la cui madre, mia sorella, è morta, e la sua attuale moglie sono al primo piano.

*Andaleeb Adwan è un’attivista di lunga data per i diritti delle donne e la democrazia a Gaza. È fondatrice e direttrice del Community Development and Media Center di Gaza City, che lavora con giovani e donne per promuovere lo spazio democratico e l’espressione di sé attraverso i media cittadini socialmente consapevoli. Si veda il suo post dalla guerra israeliana del 2021 su Gaza qui e un’intervista del 2012 qui.

S.*, Operatrice comunitaria con bambini e giovani

Di seguito sono riportati i messaggi Whatsapp che S. ha potuto inviare agli amici tra il 10 e il 26 ottobre 2023:

13 ottobre (pomeriggio)
La casa è piena.
È piena come una scatola di sardine.
Niente internet dopo le 12.
Nessuna preoccupazione.

15 ottobre
Stanno uccidendo le famiglie
Intere famiglie
La moglie di Jalil e i suoi figli
I nostri vicini
Tutti loro
Sto soffrendo
L’ONU e il CICR sono fuggiti e hanno lasciato la gente indietro
Sono triste
Voglio piangere, ma devo gestire la situazione
Voglio dimenticare quello che ho visto
Non si può immaginare
Oltre la realtà
Non posso credere a ciò che sto vedendo
Grande non è la parola giusta
No, non grande
Di più più più più
Puoi dirlo a Fayrouz
Non posso dirle della famiglia di Jalil.
Lei li conosce

17 ottobre
Acqua e cibo?
Niente
Molto poco
Una razione per ciascuno, anche per le galline
Ma niente per le piante

Beh, la razione varia
Ci sono persone con problemi ai reni, anziani e bambini

Il mio caffè è la mia razione
Oggi la giornata è andata avanti cercando di risolvere il problema dell’acqua
L’energia solare è stata colpita
Se riesco a ripararla in parte, il problema dell’acqua può essere risolto.
In televisione vedevo i sopravvissuti e le persone che li aiutavano, ma qui non ci sono più soccorritori, ora il sopravvissuto salva quello accanto a lui.
È una merda
Niente Tarzan dalla fine della giungla
Capite cosa voglio dire
Sto solo chiarendo

10280028

18 ottobre
Siamo andati a dormire nel 2023 e ci siamo svegliati nel 1948

21 ottobre
La situazione oggi è di merda
I bombardamenti non si fermano
Oggi ci hanno fatto entrare i sudari per le sepolture
Per davvero, non metaforicamente
Due camion su venti [la prima consegna di aiuti umanitari]
No, non c’è bisogno di sudari perché i martiri non vengono messi nei sudari e i cristiani vengono sepolti con i loro vestiti.
Inoltre non è la cosa più importante, oggi ci sono le fosse comuni.
I dettagli non sono importanti, ma a volte è importante riflettere.
Gli aiuti non sono arrivati e quelli che sono arrivati oggi credo fossero solo per il sud e il bisogno più grande è nel nord e nella città di Gaza.
Non c’è pane, non c’è acqua, non ci sono pannolini per anziani e bambini, latte, plastica per coprire le finestre se la casa non è completamente distrutta, coperte, materassi, elettricità, biancheria intima, vestiti, assorbenti igienici e cibo in scatola.
Immaginatevi di svegliarvi in un deserto e di dover vivere in modo essenziale
La cosa bella è che la gente ha creato una rete di protezione, ma è arrivata la guerra e la gente era già povera in partenza, sia chi ospitava sia chi era ospitato.
Niente medicine di tutti i tipi, anestesia, contraccettivi, tutto quello che si può immaginare.
Caffè scuro senza cardamomo
Pastelli e giocattoli per bambini
khalas
E gas e diesel
Da ieri le operazioni si fanno senza anestesia
E per le ferite da schegge che si trovano in punti meno pericolosi del corpo: [saranno trattate] dopo la guerra
La priorità per le cure è per le persone che hanno una maggiore speranza di vita

21 ottobre (tarda sera)
Personalmente, voglio una tazza di buon caffè e voglio dormire due ore ininterrotte e senza svegliarmi terrorizzato.
Ho smesso di saper dire frasi lunghe
Dimentico come una matta
Oggi ho lasciato il lavoro
Mi sembrava di aver perso la strada

No, non è l’età, lo giuro.
dopo sabato dimentico molto di più che dal mio ultimo compleanno
Lo giuro

Dico che forse è bene che tu venga.
Intorno a me sono morte tante persone
Amici, colleghi e conoscenti
Potremmo essercene andati tutti
Il cerchio è diventato molto piccolo
I bambini sono invecchiati molto la scorsa settimana

Immaginate se potessi venire in macchina e portare la famiglia
Al Nilo
…Messaggio inoltrato:
“#Attenzione: A partire da domani domenica, una confezione di pane da 3 chili sarà venduta al prezzo di 4 shekel da pagare al proprietario del panificio, in seguito a un accordo tra l’UNRWA e i proprietari dei panifici dopo che l’UNRWA ha fornito loro la farina.
I panifici inizieranno a vendere secondo questo accordo, a partire dall’alba di domani, domenica 22/10/2023. I panifici sono…
[Sono elencati 18 panifici situati nel sud].
Grazie, Egitto.

10280030

22 ottobre
Il mio collega che era come un fratello è stato martirizzato
Un artista mi ha spezzato il cuore
Non abbiamo dormito
Hanno ucciso gli sfollati in fondo alla strada
La mia testa sta per esplodere

23 ottobre
Voglio dormire
Sono stanca
Sto per morire
Hanno detto che questa notte finirà a mezzanotte

24 ottobre (mattina)
Orrore

24 ottobre (sera)
Non credo di poter dormire
Ho del lavoro da fare
Il mio collega che lavora in emergenza con me – le sue figlie sono sotto le macerie
E suo padre è stato martirizzato
E sua moglie è stata martirizzata
E i bombardamenti continuano
E stanno bombardando vicino al nostro rifugio al lavoro – è pieno di bambini

45 minuti dopo
13 martiri vicino al rifugio

26 ottobre (mattina)
Mi dispiace che i giorni siano sempre più duri e che la perdita e la tristezza aumentino.
Ma il mio collega Ahmed ha tirato fuori sua figlia da sotto le macerie dopo 36 ore.
Si chiama Afaf, forse ha 9 anni.
Le notti sono terrificanti e i giorni sono terrificanti
La piccola Afaf sta bene
E ha ridato il buonumore a suo padre
Racconta le storie di 36 ore
Sta bene e ha ridato vita e speranza a tutti.
Ieri eravamo tutti depressi nel rifugio e all’improvviso è arrivata la notizia della piccola Afaf, così abbiamo fatto festa, ma poi all’improvviso abbiamo saputo che Dima, una giovane sposa incinta di un mese, era sotto le macerie.
C’era tristezza e poi hanno detto che era stata martirizzata con suo marito, il suo bambino non ancora nato e il resto della famiglia.
È stato difficile
Così me ne sono andata
Perché conosco Dima
È della nostra famiglia
E un’amica di mia nipote, Rana.
Non potevo
Poi le notizie sono aumentate e il numero di persone che conosciamo, vicine e lontane, che sono sotto la guerra e sono state martirizzate o sotto le macerie o qualcos’altro dai dettagli della guerra.
Così ero un po’ stanca
Ma oggi sto meglio
Sono occupata perché devo aprire un nuovo rifugio.
E il primo compito è l’acqua
Voglio dire, mi hai chiesto
Quindi ti rispondo

Mi piacerebbe camminare lungo al Nilo
Se possibile, signora…


Una nota sul metodo
Insaniyyat pubblica solo i dispacci di persone che hanno dato il permesso esplicito di farlo. Non abbiamo potuto pubblicare molti messaggi che ci sono stati inviati perché non siamo riusciti a raggiungere le persone, soprattutto durante il blackout dell’elettricità e delle comunicazioni imposto collettivamente da Israele a tutta la Striscia di Gaza per 32 ore il 27-28 ottobre.

Abbiamo anche notato un cambiamento nella volontà dei giornalisti di condividere le informazioni che li riguardano individualmente. Questo cambiamento è stato particolarmente evidente dopo che un attacco aereo israeliano ha ucciso i membri della famiglia di Wael Dahdouh, il principale corrispondente da Gaza per Al Jazeera. Subito dopo l’uccisione, il 26 ottobre, Dahdouh ha dichiarato: “Si vendicano di noi con i nostri figli?”.

Si ringrazia Insaniyyat, Society of Palestinian Anthropologists per aver concesso il permesso di tradurre e pubblicare questo articolo.

Twitter WhatsAppFacebook LinkedInEmailPrint

L'articolo Guerra. Voci da Gaza proviene da Pagine Esteri.



fabiosulpizioblog.wordpress.co…


Palestina Papers | L'Indipendente

"La creazione di una nazione ebraica in Palestina venne teorizzata dal pensatore Theodor Herzl e presentata al Congresso sionista mondiale di Basilea nel 1897. Importante annotare che non tutti gli ebrei sono sionisti e alcune correnti ortodosse dell’ebraismo (ad esempio gli askenaziti) si opposero fin dall’inizio all’idea di creare una nazione ebraica in quanto, nella loro visione religiosa, la Terra Promessa sarebbe stata ottenuta dal popolo ebraico solo con il ritorno del messia. Gruppi di ebrei contro il sionismo sono molto attivi ancora oggi, come il Jewis Voice for Peace."

lindipendente.online/2023/11/0…




Alba Vastano intervista Bassam Saleh, giornalista palestinese - “Il conflitto c’è sempre stato, non solo dal 7 ottobre, tra il popolo palestinese e la p


L’Europa si prepara al post Stazione spaziale. Ecco l’accordo per Starlab


Mentre si avvicina la data di dismissione della Stazione spaziale internazionale, l’Europa non vuole trovarsi impreparata, e a Siviglia si è detta pronta ad aprire a una maggiore collaborazione con i privati proprio in vista del futuro delle stazioni orbi

Mentre si avvicina la data di dismissione della Stazione spaziale internazionale, l’Europa non vuole trovarsi impreparata, e a Siviglia si è detta pronta ad aprire a una maggiore collaborazione con i privati proprio in vista del futuro delle stazioni orbitanti. Nel contesto del Summit Esa nella città spagnola, infatti, l’agenzia europea ha siglato con Airbus e Voyager Space un memorandum d’intesa volto a esplorare le potenzialità dell’utilizzo di Starlab, uno dei tre progetti selezionati dalla Nasa per una stazione commerciale realizzato da Nanoracks (le altre due sono di Blue Origin e di Northrop Grumman), potenziando la sinergia pubblico-privata e aprendosi alla commercializzazione di segmenti tecnologico-spaziali storicamente riservati al settore pubblico.

Cos’è Starlab?

Starlab è una stazione spaziale commerciale per attività commerciali in orbita bassa, progettata e annunciata da Nanoracks ideata con lo scopo di succedere alla Stazione spaziale internazionale, garantendo così un certo grado di continuità con le attività odierne della Iss, una volta che questa non sarà più operativa. Il lancio della stazione commerciale è previsto per il 2028 e la sua operatività per il 2029. Il progetto, supportato dalla Nasa con 160 milioni di dollari, oltre a Nanoracks vede la collaborazione di alcune delle più grandi compagnie spaziali globali come Lockheed Martin, Airbus defence and space, Northrop Grumman e Voyager Space.

Accordi spaziali

L’accordo trilaterale tra Esa, Airbus e Voyager Space siglato a Siviglia, dunque, mira a incrementare le opportunità di collaborazione tra l’agenzia europea e le compagnie che svilupperanno Starlab in modo da garantire all’Europa un proprio accesso allo spazio quando nel 2031 la Stazione spaziale internazionale verrà decommissionata. In un’era post-Iss, infatti, il memorandum prevede la possibilità per l’Esa, le singole agenzie degli Stati membri e agli astronauti europei di accedere alla stazione spaziale commerciale. Incluse nell’accordo anche la creazione di un sistema di trasporto cargo e la cooperazione in ricerca spaziale, scientifica e tecnologica.

La rilevanza per l’industria europea

L’Europa collabora alla Stazione spaziale internazionale da più di vent’anni attraverso il proprio know-how e la sua tecnologia avanzata. L’accordo riflette l’intenzione di mettere in moto un processo di transizione che accompagni l’obsolescenza dell’Iss e permetta all’Europa di partecipare attivamente alla creazione del suo sostituto commerciale. Come registrato dal direttore generale dell’Esa, Josef Aschbacher, a margine della firma dell’accordo: “L’Esa guarda con fiducia all’iniziativa industriale transatlantica per la creazione della stazione spaziale commerciale Spacelab e al potenziale che il coinvolgimento europeo può avere sia per le industrie europee sia per la stessa stazione”.

La rivoluzione cargo

In particolare l’inclusione del servizio cargo da e verso Starlab, prevista dal memorandum, è un’iniziativa che si sposa con la scelta dell’Esa – annunciata a durante il Summit a Siviglia – di indire competizioni per lo sviluppo di servizi cargo per l’Iss. Decisione, questa, definita dall’ingegnere Marcello Spagnulo, in un’intervista rilasciata ad Airpress, “l’iniziativa di maggior rilievo positivo a Siviglia” in quanto necessaria per garantire all’Europa “una propria autonomia nel volo spaziale umano e robotico”.


formiche.net/2023/11/europa-po…



ISRAELE. Ondata di arresti tra i leader politici arabi


Cinque esponenti politici della minoranza palestinese in Israele sono stati arrestati per aver organizzato un sit-in contro la guerra L'articolo ISRAELE. Ondata di arresti tra i leader politici arabi proviene da Pagine Esteri. https://pagineesteri.it/20

Twitter WhatsAppFacebook LinkedInEmailPrint

Pagine Esteri, 9 novembre 2023. L’ex parlamentare della Knesset, il politico arabo israeliano Mohammad Barakeh, presidente dell’Alto comitato di controllo per i cittadini arabi di Israele, è stato arrestato questa mattina da agenti di polizia israeliani mentre era a bordo della sua automobile.

Insieme a lui tra ieri e oggi, sono stati arrestati 4 importanti membri di Balad, il partito politico israeliano che si occupa dei diritti dei cittadini arabi di Israele, tra cui il leader Sami Abu Shehadeh, l’ex leader Mtanes Shehadehe, il vicesegretario generale del partito, Yousef Tartour e l’ex parlamentare Haneen Zoabi. Anche un altro membro del Comitato di controllo, Mahmoud Mawasi, è stato trattenuto dalla polizia.

In un comunicato le forze armate israeliane hanno affermato che Mohammad Barakeh è stato arrestato per aver sfidato l’ordine della polizia tentando di organizzare una manifestazione illegale che avrebbe potuto “incitare disordini e danneggiare l’ordine pubblico”.

Barakeh, intendeva organizzare, ieri a Nazareth, un sit-it contro la guerra a Gaza. L’ex leader del partito Hadash, parlamentare israeliano dal 1999 al 2015, ha informato ieri il comandante della polizia di Nazareth che l’Alto Comitato di Controllo intendeva organizzare un piccolo raduno che non prevedeva più di 50 partecipanti. Nella sua comunicazione Barakeh ha sottolineato che, proprio secondo la legge israeliana, una manifestazione con meno di 50 partecipanti non necessita di permessi.

Hassan Jabareen, che si occupa dell’assistenza legale per Barakeh e per gli altri leader politici arrestati ha dichiarato: “Assistiamo all’attuazione sul campo di un divieto draconiano da parte della polizia, con l’intento di mettere a tacere ogni forma di critica e sopprimere la libertà di espressione e di riunione dei cittadini palestinesi e dei loro leader. Queste detenzioni sono palesemente illegali e mirano chiaramente a ostacolare l’attività politica palestinese che rientra nei limiti della legge”.

Circa 1,2 milioni di palestinesi detengono la cittadinanza israeliana e costituiscono circa il 20 per cento della popolazione del Paese. Pagine Esteri

Twitter WhatsAppFacebook LinkedInEmailPrint

L'articolo ISRAELE. Ondata di arresti tra i leader politici arabi proviene da Pagine Esteri.



GAZA. Esodo a sud, migliaia a piedi verso una salvezza che non c’è


A Gaza palestinesi in fuga con addosso solo i vestiti: manca il cibo e manca l’acqua, nella speranza di una pausa umanitaria. Sono ormai 11mila gli uccisi nella Striscia. Tel Aviv schiera la 252° divisione: non succedeva dal 1982. Hamas rivendica in un vi

Twitter WhatsAppFacebook LinkedInEmailPrint

di Michele Giorgio

(questo articolo è stato pubblicato in origine da Il Manifesto*)

Pagine Esteri, 9 novembre 2023Migliaia di civili palestinesi, un flusso lungo chilometri, donne con in braccio i figli, anziani a passo lento, uomini stremati dalla fatica e dalla sete, perché l’acqua è difficile da trovare, anche ieri hanno abbandonato il nord di Gaza ridotto in macerie, senza più neppure le panetterie. Un esodo che ha riportato alla memoria di tanti le scene della Nakba nel 1948 e volto a raggiungere il sud della Striscia, alla ricerca della salvezza che nessuno potrà mai garantire a questa gente sino a quando continueranno i bombardamenti aerei israeliani. I nuovi arrivati a sud hanno trovato poco o nulla per rifocillarsi. Manca tutto e serve tutto. Si sono avviati alle mense all’aperto delle associazioni di carità sperando di poter mangiare qualcosa. Foto che hanno fatto il giro del mondo mostravano ieri bambini palestinesi con ciotole in mano in attesa di un pugno di riso e un po’ di pane.

Terminate le poche ore in cui i comandi israeliani permettono di percorrere il «corridoio sicuro» sulla superstrada Salah Edin, il flusso di sfollati dal nord si è subito interrotto. Gli oltre due milioni di palestinesi si sono rifugiati in ogni luogo possibile, per sottrarsi al buio totale della notte di Gaza illuminata dai bagliori delle esplosioni delle bombe che portano la morte. Raid aerei che potrebbero fermarsi ma solo per poche ore, al massimo un paio di giorni. Non una tregua. Non la vuole Israele e neppure l’Amministrazione Biden, come ha ribadito il Segretario di Stato Blinken. Solo una «pausa umanitaria» di 24-48 ore per permettere la distribuzione di aiuti alla popolazione in cambio della liberazione di una dozzina dei 241 ostaggi israeliani e stranieri nelle mani di Hamas e di altre organizzazioni. Sarebbe questa l’intesa che Qatar ed Egitto, con il sostegno dell’Amministrazione Biden, avrebbero raggiunto con il movimento islamico. Ieri sera, sempre secondo queste indiscrezioni, si attendeva la risposta di Israele che potrebbe accettare, anche per le pressioni dell’Amministrazione Biden che vuole riportare a casa gli americani prigionieri a Gaza. Ci sono anche voci di trattative per calmare il confine tra Libano e Israele dove ieri l’esercito israeliano e i combattenti di Hezbollah si sono scambiati razzi anticarro e cannonate.

10262636

Il gabinetto di guerra guidato da Benyamin Netanyahu mette le mani avanti. Sarà solo una breve interruzione dell’attacco contro Gaza, poi i bombardamenti e l’avanzata dei carri armati dentro la Striscia procederanno senza altri impedimenti. Non ci sono limiti di tempo all’operazione di terra che Israele sta conducendo, ha ribadito Benny Gantz, uno dei membri dell’esecutivo ristretto formato dal premier Netanyahu per combattere la guerra contro Hamas ma di fatto contro tutti i palestinesi di Gaza. Si tratta, ha detto Gantz a un gruppo di giornalisti a Tel Aviv, «di una guerra esistenziale, sia in termini di sicurezza di Israele, sia per preservare i valori sionisti e democratici dello Stato» che, a suo dire, sarebbero minacciati da Hamas, la cui distruzione resta «l’obiettivo strategico» dell’offensiva militare in corso che ha causato quasi 11mila morti e oltre 25mila feriti tra i palestinesi, oltre alla distruzione totale o parziale di decine di migliaia di case e palazzi.

I media internazionali cominciano ad allentare l’attenzione sulle conseguenze per i civili dell’enorme potenza militare dispiegata da Israele: è operativa l’intera 252esima divisione della riserva, non accadeva dall’invasione israeliana del Libano nel 1982. Eppure, ieri ci sono state altre stragi di civili sotto le bombe sganciate dagli F-16 e dai droni. I palestinesi hanno riferito di 20 uccisi nell’ennesimo bombardamento sul campo profughi di Jabaliya e della famiglia Hatoum decimata da una bomba caduta sulla sua abitazione a poche decine di metri dall’ospedale Shifa che Israele ritiene una copertura per una base di Hamas. Decine di morti e feriti in altri raid aerei a nord come a sud di Gaza, in particolare a Deir Al Balah.

Israele, che ha perduto a Gaza 33 soldati dall’inizio dell’offensiva di terra, continua a diffondere comunicati di successi militari e di progressi nell’accerchiamento di Hamas e della sua leadership. Il suo esercito avrebbe distrutto 130 pozzi e gallerie sotterranee usate dai militanti del movimento islamico ed eliminato un altro comandante nemico. Gli account social vicini alle Forze armate e ai servizi di intelligence ieri scrivevano che le distruzioni di massa hanno talmente cambiato la faccia del nord di Gaza che gli uomini di Hamas, uscendo dai tunnel, non riconoscerebbero il luogo in cui si trovano a combattere. Non è questa però l’impressione che si ricava guardando un video diffuso ieri dalle Brigate Qassam, l’ala militare di Hamas. Le immagini mostrano giovani con lanciarazzi che colpiscono con precisione carri armati e mezzi corazzati. Non è chiaro se le esplosioni che si intravedono abbiano provocato danni o perdite tra gli equipaggi dei mezzi israeliani. In ogni caso indicano che Hamas mette a segno azioni di guerriglia, oltre a lanciare razzi verso Israele: non ha smesso di farlo un solo giorno dal 7 ottobre. Le Brigate Qassam sostengono anche di aver causato perdite significative a una unità israeliana caduta in un agguato a Sheikh Ajleen, a sud di Gaza city.

Dal Libano, Saleh Aruri, il numero due della direzione politica del movimento islamico, in uniforme da combattimento, ha assicurato ieri che «non avranno fine gli attacchi» ai reparti israeliani entrati a Gaza. Due leader politici di Hamas, intervistati dal New York Times, hanno detto di considerare un successo l’attacco nel sud di Israele il 7 ottobre in cui sono rimasti uccisi 1400 soldati e civili. Secondo Khalil al-Hayya, sarebbe stato necessario «per cambiare l’intera equazione e non limitarsi ad avere uno scontro…Siamo riusciti a rimettere sul tavolo la questione palestinese e ora nessuno nella regione è tranquillo». Pagine Esteri

*ilmanifesto.it/esodo-a-sud-mig…

Twitter WhatsAppFacebook LinkedInEmailPrint

L'articolo GAZA. Esodo a sud, migliaia a piedi verso una salvezza che non c’è proviene da Pagine Esteri.



Cosa ci raccontano le prime immagini di Euclid? | AstroSpace

"Con la sua ampia copertura del cielo e i suoi cataloghi di miliardi di stelle e galassie, il valore scientifico dei dati raccolti dalla missione va infatti oltre l’ambito della cosmologia. Il database che Euclid fornirà alla comunità astronomica mondiale permetterà anche di aiutare negli ambiziosi obbiettivi di altre missioni in corso. Come quella del James Webb, e future, come quelle dell’European Extremely Large Telescope, dello Square Kilometre Array, del Vera C. Rubin Observatory e, nello spazio, del telescopio spaziale Nancy Grace Roman."

astrospace.it/2023/11/09/cosa-…



Oggi ricorre il 34° anniversario dalla caduta del Muro di Berlino. La legge n. 61 del 15 aprile 2005 ha proclamato il 9 novembre Giorno della libertà, una data simbolo della liberazione delle Nazioni oppresse dal totalitarismo e auspicio di democrazi…


Scuola di Liberalismo 2023 – Messina: lezione del prof. Giuseppe Sobbrio sul tema “Saggio sulla Libertà”


Quarto appuntamento dell’edizione 2023 della Scuola di Liberalismo di Messina, promossa dalla Fondazione Luigi Einaudi ed organizzata in collaborazione con l’Università degli Studi di Messina e la Fondazione Bonino-Pulejo. Il corso, giunto alla sua tredi

Quarto appuntamento dell’edizione 2023 della Scuola di Liberalismo di Messina, promossa dalla Fondazione Luigi Einaudi ed organizzata in collaborazione con l’Università degli Studi di Messina e la Fondazione Bonino-Pulejo. Il corso, giunto alla sua tredicesima edizione, si articolerà in 15 lezioni, che si svolgeranno sia in presenza che in modalità telematica, dedicate alle opere degli autori più rappresentativi del pensiero liberale.

La quarta lezione si svolgerà giovedì 9 novembre dalle ore 17 alle ore 18.30, presso l’Aula n. 6 del Dipartimento “COSPECS” (ex Magistero) dell’Università di Messina (sito in via Concezione n. 6, Messina); dell’incontro sarà altresì realizzata una diretta streaming sulla piattaforma ZOOM (ID Riunione 817 3306 8640 – Passcode 855442).

La lezione sarà tenuta dal prof. Giuseppe Sobbrio (Emerito di Economia Pubblica presso l’Università di Messina, nonché componente del Comitato Scientifico della Fondazione Luigi Einaudi), con una relazione sull’opera “Saggio sulla Libertà” di John Stuart Mill.

La partecipazione all’incontro è valida ai fini del riconoscimento di 0,25 CFU per gli studenti dell’Università di Messina.

Come da delibera del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Messina e della Commissione “Accreditamento per la formazione” di AIGA, è previsto il riconoscimento di n. 12 crediti formativi ordinari in favore degli avvocati iscritti all’Ordine degli Avvocati di Messina per la partecipazione all’intero corso.

Per ulteriori informazioni riguardanti la Scuola di Liberalismo di Messina, è possibile contattare lo staff organizzativo all’indirizzo mail SDLMESSINA@GMAIL.COM

Pippo Rao Direttore Generale della Scuola di Liberalismo di Messina

L'articolo Scuola di Liberalismo 2023 – Messina: lezione del prof. Giuseppe Sobbrio sul tema “Saggio sulla Libertà” proviene da Fondazione Luigi Einaudi.



Telecamere private, Garante: no alla ripresa di aree pubbliche. Le telecamere “ascoltavano” anche le conversazioni dei passanti

Un cittadino aveva installato sul muro esterno della propria abitazione alcune telecamere che potevano riprendere l’area pubblica antistante con un parco giochi e una piazza. L’intervento dell’Autorità segue la segnalazione di una stazione dei Carabinieri e ricorda che quando si installano sistemi di videosorveglianza in ambito personale o domestico, oltre a rispettare la riservatezza dei vicini, è necessario prestare la massima attenzione a non riprendere aree pubbliche.

Tenuto conto del fatto che la condotta ha esaurito i suoi effetti, avendo egli provveduto subito dopo l’apertura dell’istruttoria a sostituire la telecamera precedentemente installata con una fissa puntata verso l’ingresso, il Garante ha limitato il suo intervento al solo ammonimento.

@Privacy Pride

reshared this



  Giovanni Bruno* Premesso che ogni situazione geostorico-politica nonché la fisionomia culturale e ideologica (compresa la dimensione spirituale e


fabiosulpizioblog.wordpress.co…


fabiosulpizioblog.wordpress.co…


È stata appena rilasciata la versione 1.1.0 del plugin ActivityPub per WordPress

Tra le modifiche più importanti spicca quella del supporto agli allegati audio 🔈 e video 📼

@Che succede nel Fediverso?

github.com/Automattic/wordpres…


We just released version 1.1.0 of the #ActivityPub Plugin for #WordPress github.com/Automattic/wordpres…

Thanks to @mattwiebe the plugin now also supports audio and video federation ♥️


reshared this



Le università digitali come fattore di riduzione delle diseguaglianze: presentato in Senato il paper della Fle


Da un lato i costi elevati per l’affitto di una stanza o di una casa, che hanno portato gli studenti in questi mesi a protestare nelle principali città italiane, dall’altro la difficoltà di conciliare lo studio con il lavoro. Senza contare le difficoltà n

Da un lato i costi elevati per l’affitto di una stanza o di una casa, che hanno portato gli studenti in questi mesi a protestare nelle principali città italiane, dall’altro la difficoltà di conciliare lo studio con il lavoro. Senza contare le difficoltà negli spostamenti interni nelle grandi città. Oggi in Italia esiste una “barriera naturale” che ostacola l’accesso all’istruzione universitaria, fattore questo che crea un divario sociale significativo con impatti diretti sulle future opportunità professionali dei giovani. Per far fronte a tali criticità molti si rivolgono alle università digitali che, negli anni, aumentando la qualità del livello di insegnamento, hanno aumentato in modo esponenziale il numero dei loro iscritti e laureati. È quanto emerge dal rapporto “Le università digitali come fattore di riduzione delle disuguaglianze” elaborato dalla Fondazione Luigi Einaudi e presentato questa mattina nella Sala Nassiriya del Senato.

“Il mondo cambia, importanti università pubbliche e private si attrezzano per raggiungere i propri studenti a distanza. Nell’era dello smart working, la domanda crescente sta affinando e qualificando l’offerta delle università digitali, oggi più che mai intese come fattore di riduzione delle diseguaglianze territoriali e sociali”, ha detto Andrea Cangini, segretario generale della Fondazione Luigi Einaudi.

Il paper, facendo un’analisi dettagliata delle statistiche riguardanti il numero di iscritti e laureati in Italia, con particolare attenzione alle relative percentuali di genere, età e provenienze geografiche e sociali, approfondisce le opportunità offerte dalla didattica digitale e ne evidenzia i punti di forza sotto il profilo dell’organizzazione degli studi, della sostenibilità economica e della digitalizzazione, in un contesto nel quale la percentuale di laureati in Italia rispetto alla popolazione ci vede in coda alla media europea, sorpassati in negativo dalla sola Romania.

A testimoniare la crescita degli atenei digitali, si legge nel paper, è “il numero di studenti iscritti nelle undici università digitali riconosciute, che è passato – dati Ustat (Ufficio Statistica del MUR) – da poco più di 40mila nel 2012 agli oltre 160mila nel 2021, un numero quindi più che quadruplicato”.

Nel corso dell’incontro Alessandra Ghisleri ha illustrato i risultati di un’indagine sul tema elaborata da Euromedia Research, che sottolinea come “il 27,5% dei giovani intervistati, fascia di età 17-24 anni, ritiene che le università digitali rappresentino il simbolo del cambiamento radicale che ha investito la nostra società in modo particolare dopo il Covid e che ‘il ‘remoto’ diventerà la normalità”.

Alberto Balboni, presidente della Commissione Affari Costituzionali del Senato, durante il suo intervento ha detto: “L’insegnamento a distanza è una grande occasione che si offre ai nostri giovani e a tutti coloro che vogliono migliorare la loro conoscenza e acquisire un titolo di studio. Abbiamo già visto nel recente passato, durante il Covid, quanto siano importanti gli strumenti digitali”. Il senatore Roberto Marti ha messo a disposizione la commissione Cultura del Senato, che presiede, per “approfondire il tema della crescita delle università digitali in Italia come strumento di riduzione delle disuguaglianze”. “Appuntamenti come questo, e ricerche come quella elaborata dalla Fondazione Einaudi, sono convito servano a costruire sempre di più l’idea che in una società aperta, che vuole crescere e dare opportunità ai cittadini, le università digitali costituiscano una novità importante che va coltivata e sostenuta”, ha detto invece il presidente della Commissione Affari Costituzionali della Camera, Nazario Pagano.

Hanno partecipato all’incontro, in veste di relatori, il senatore Giulio Terzi di San’Agata, presidente della Commissione Politiche dell’Unione europea, che in apertura di convegno ha ringraziato la Fondazione Einaudi “da sempre promotrice dei valori liberali”, Paolo Miccoli, presidente di United, l’associazione delle università telematiche e digitali, e Gian Marco Bovenzi, ricercatore della Fondazione Luigi Einaudi.

Formiche.net

L'articolo Le università digitali come fattore di riduzione delle diseguaglianze: presentato in Senato il paper della Fle proviene da Fondazione Luigi Einaudi.



La Polonia ammoderna le sue difese aeree. Un’opportunità anche per l’Italia


La Polonia rinnoverà i propri sistemi di difesa aerea affidandosi a Mbda, in un accordo da oltre quattro miliardi di sterline. La società ha infatti finalizzato un accordo con Polska grupa zbrojna (Pgz) per supportarla nella realizzazione del programma di

La Polonia rinnoverà i propri sistemi di difesa aerea affidandosi a Mbda, in un accordo da oltre quattro miliardi di sterline. La società ha infatti finalizzato un accordo con Polska grupa zbrojna (Pgz) per supportarla nella realizzazione del programma di difesa aerea per le Forze armate polacche chiamato Narew. “La dimensione e l’ambizione del progetto sono davvero imponenti: costruire uno scudo di difesa aerea polacco utilizzando i missili della famiglia Camm che proteggeranno i cieli della Polonia”, ha commentato Eric Béranger, ceo di Mbda. Anche il nostro Paese, partner del consorzio europeo di Mbda, sarà protagonista dell’iniziatica, che si baserà sul Camm-Er, realizzato in cooperazione tra Italia e Regno Unito. Come spiegato da Giovanni Soccodato, executive group sales & business development director di Mbda e managing director di Mbda Italia “la componente industriale italiana sarà coinvolta nella produzione per le fasi iniziali del programma”. Per l’intera filiera italiana, che va oltre la sola Mbda Italia, questo significa che il valore complessivo della partecipazione al programma sarà di circa un quarto dell’intero ammontare.

Nelle intenzioni di Varsavia, infatti, il programma dovrà garantire al Paese un sistema di difesa aerea mobile altamente avanzato, in grado di affrontare le minacce moderne e future fino a distanze superiori ai quaranta chilometri utilizzando il Camm-Er. Lo scorso settembre l’agenzia di procurement polacca aveva affidato i contratti esecutivi al consorzio Narew-Pgz. Oggi, l’accordo tra Mbda e Pgz porta avanti il percorso di cooperazione strategica avviato nel 2017 tra le due società, e prevedrà il trasferimento di tecnologia e la crescita associata nelle industrie polacche, aprendo la strada a profondi legami tra i Paesi coinvolti nel campo dei sistemi d’arma complessi. L’accordo permetterà al consorzio Pgz-Narew di realizzare più di mille missili Camm-Er per la difesa aerea e oltre cento lanciatori. “Il trasferimento di tecnologia –ha continuato Béranger – trasformerà le capacità sovrane polacche nei sistemi d’arma complessi, e siamo profondamente orgogliosi della fiducia accordataci dalla Polonia ed entusiasti per il futuro della nostra partnership”.

“Questo accordo conferma la validità del Camm-Er come sistema evoluto a maggiore range, sviluppato con il contributo di MBDA Italia ed adottato anche dalle nostre Forze Armate”, ha commentato ancora Giovanni Soccodato, aggiungendo come “Ci sarà un parziale transfer of technology, con un progressivo trasferimento in Polonia di alcune attività dedicate esclusivamente ai sistemi polacchi, analogamente a quanto avviene in Uk”. Come spiegato dal manager italiano, queste attività si aggiungeranno a quanto previsto per la fornitura dei sistemi al cliente nazionale. “Anche per questo e per aumentare la capacità complessiva di realizzare questi sistemi, sono previsti investimenti nei nostri stabilimenti, in particolare presso il sito del Fusaro a Napoli, e la realizzazione di una linea di integrazione pirica del missile, presso lo stabilimento Aid di Noceto” ha concluso Soccodato.


formiche.net/2023/11/la-poloni…



“Le preoccupazione degli ambientalisti di Trino in merito alla proposta di Westinghouse di utilizzo dell’area della centrale “Fermi” per un deposito tem

reshared this



Giorgia Meloni prepara la sua Guantanamo. Rifondazione Comunista condanna questa scelta criminale e liberticida. Il protocollo d'intesa siglato ieri a Roma fra


#53


Signal e Whatsapp in fuga, cybersicurezza FIAT in UE, nuovi strumenti di (auto)sorveglianza.

businessinsider.com/insurance-…

pirati.io/2023/10/accordo-stor…

freenet.org/blog/882/zero-know…

Nelle Cronache della settimana:

  • In UK l’Online Safety Bill è legge, guai in arrivo per le comunicazioni cifrate
  • Il Regolamento eIDAS e la cybersicurezza “FIAT”
  • In Canada la polizia potrà accedere alle telecamere private

Nelle Lettere Libertarie: La posizione libertaria sul confitto Hamas-Israele

Scenario OpSec della settimana: Luca desidera proteggere le sue parole chiave (seed words) di Bitcoin da hacker, ladri, agenti di polizia e disastri naturali. Vuole anche assicurarsi che, nel caso in cui lui muoia, le parole chiave siano conservate in sicurezza e sua moglie possa recuperarle anche senza di lui.

10213146


In UK l’Online Safety Bill è legge, guai in arrivo per le comunicazioni cifrate


Nel Regno Unito è da poco legge l’Online Safety Bill, uno strano mix tra il Digital Services Act e il Chatcontrol di matrice europea. Come da sempre accade, l’Online Safety Bill propone di contrastare la pedofilia online e i contenuti terroristici a fronte di una pervasiva sorveglianza e ingerenza nella vita delle persone.

Proprio come potrebbe accadere per il Chatcontrol, la legge inglese rischia di mettere in serio pericolo la diffusione di servizi di chat e comunicazioni cifrate come Signal e Whatsapp. La sezione 1211 della legge obbliga infatti i fornitori di questi servizi a usare tecnologie per identificare contenuti terroristici e pedopornografici sulle loro piattaforme e nelle comunicazioni degli utenti.

Subscribe now

Per servizi come Signal e Whatsapp significa in pratica costruire una backdoor nei loro stessi sistemi di crittografia end-to-end per poter sorvegliare e analizzare le comunicazioni degli utenti.

Meredith Whittaker, presidente di Signal Foundation, commenta così la nuova legge:

“We’re really worried about people in the U.K. who would live under a surveillance regime like the one that seems to be teased by the Home Office and others in the U.K.”


Purtroppo, il rischio è che i prossimi saremo noi.

Il Regolamento eIDAS e la cybersicurezza “FIAT” di stampo europeo


Il testo del Regolamento eIDAS europeo, che tratta di temi legati all’identità digitale, è da poco stato approvato a porte chiuse durante i triloghi tra le istituzioni europee e potrebbe diventare presto legge.

Read more

la_r_go* reshared this.

in reply to The Privacy Post

Un bordello lisergico di links che sembra fatto apposta per scoraggiare la lettura - e che invece merita un trattamento di tutto riguardo, cazzo.

poliverso.org/display/0477a01e…

@la_r_go


#53

https://www.businessinsider.com/insurance-companies-get-you-to-pay-more-deny-claims-2023-10?r=US&IR=T

https://pirati.io/2023/10/accordo-storico-su-chatcontrol-il-parlamento-europeo-vuole-salvaguardare-la-crittografia-sicura/

https://freenet.org/blog/882/zero-knowledge-proofs-and-anonymous-reputation-in-freenet.html

Nelle Cronache della settimana:

  • In UK l’Online Safety Bill è legge, guai in arrivo per le comunicazioni cifrate
  • Il Regolamento eIDAS e la cybersicurezza “FIAT”
  • In Canada la polizia potrà accedere alle telecamere private

Nelle Lettere Libertarie: La posizione libertaria sul confitto Hamas-Israele

Scenario OpSec della settimana: Luca desidera proteggere le sue parole chiave (seed words) di Bitcoin da hacker, ladri, agenti di polizia e disastri naturali. Vuole anche assicurarsi che, nel caso in cui lui muoia, le parole chiave siano conservate in sicurezza e sua moglie possa recuperarle anche senza di lui.


In UK l’Online Safety Bill è legge, guai in arrivo per le comunicazioni cifrate


Nel Regno Unito è da poco legge l’Online Safety Bill, uno strano mix tra il Digital Services Act e il Chatcontrol di matrice europea. Come da sempre accade, l’Online Safety Bill propone di contrastare la pedofilia online e i contenuti terroristici a fronte di una pervasiva sorveglianza e ingerenza nella vita delle persone.

Proprio come potrebbe accadere per il Chatcontrol, la legge inglese rischia di mettere in serio pericolo la diffusione di servizi di chat e comunicazioni cifrate come Signal e Whatsapp. La sezione 1211 della legge obbliga infatti i fornitori di questi servizi a usare tecnologie per identificare contenuti terroristici e pedopornografici sulle loro piattaforme e nelle comunicazioni degli utenti.

Subscribe now

Per servizi come Signal e Whatsapp significa in pratica costruire una backdoor nei loro stessi sistemi di crittografia end-to-end per poter sorvegliare e analizzare le comunicazioni degli utenti.

Meredith Whittaker, presidente di Signal Foundation, commenta così la nuova legge:

“We’re really worried about people in the U.K. who would live under a surveillance regime like the one that seems to be teased by the Home Office and others in the U.K.”


Purtroppo, il rischio è che i prossimi saremo noi.

Il Regolamento eIDAS e la cybersicurezza “FIAT” di stampo europeo


Il testo del Regolamento eIDAS europeo, che tratta di temi legati all’identità digitale, è da poco stato approvato a porte chiuse durante i triloghi tra le istituzioni europee e potrebbe diventare presto legge.

Read more




Il James Webb e Chandra hanno trovato il buco nero più distante mai rilevato nei raggi X | AstroSpace

«La notevole massa del giovane buco nero in UHZ1, insieme alla quantità di raggi X prodotta e alla luminosità rilevata da Webb, confermano le previsioni teoriche fatte nel 2017 riguardo a un “buco nero fuori misura” che si è formato direttamente dal collasso di una massiccia nube di gas. Ulteriori studi sono in corso per analizzare questo particolare oggetto cosmico. E per sfruttare questi risultati (insieme ad altri) per una comprensione sempre maggiore del nostro Universo ai suoi primordi.»

astrospace.it/2023/11/07/il-ja…



È disponibile da oggi lo Sportello di edilizia scolastica #PNRR, strumento a supporto degli enti...

È disponibile da oggi lo Sportello di edilizia scolastica #PNRR, strumento a supporto degli enti locali che consentirà a comuni, province e città metropolitane di prenotare un incontro online con l'Unita di missione per chiedere informazioni, evidenz…

#pnrr


#NotiziePerLaScuola

È disponibile il nuovo numero della newsletter del Ministero dell’Istruzione e del Merito.



L'ultima settimana nel Fediverso – ep 42: nuovi sviluppi per Mastodon, Pebble muore e rinasce con Mastodon, Mozillaverso, Mbin vs Kbin

Qui la newsletter di @Laurens Hof

@Che succede nel Fediverso?

- Pebble spegne e avvia un server Mastodon
- Mastodon prevede l'aggiornamento 4.3
- Registri di sviluppo Kbin e Mbin
- riflessioni sul primo anniversario dall'inizio della migrazione di Twitter
- il prossimo server fediverso di Mozilla
- Pixelfed ha semplificato la registrazione per i nuovi utenti
- Pleroma ha rilasciato un aggiornamento significativo e recentemente ha ottenuto anche un finanziamento NLnet


It’s been exactly one year since I joined to the Fediverse. Let me tell you my Fediverse story. It does not fit in 500 characters, but glad I have 10000 here.

It first started with Musk tweeting about the sink. I had already given up on Twitter couple of years prior this, but that was the final straw. I saw people talking about Mastodon and I was skeptical. First I looked at mastodon.social, but quickly noticed the username rolle is taken. "That’s it, then", I angrily tweeted that I do not want to join with another nickname, I’m rolle eveywhere AND THE NICK IS TAKEN. Someone immediately pointed out that I should join another instance. An instance, what's that, huh? I then joined to a Finnish instance mastodontti.fi and quickly learned no English is allowed. A moderator pointed out that I should remove my post. Again, I angrily tweeted THAT'S IT THEN, MASTODON SUCKS, STUPID RULES. Another user politely explained that each instance has their own rules, why don't you create another account. An instance, huh?

I quickly learned about the nature of the service. I vaguely remember favoriting tootsuite/mastodon back in 2017 and thought it was just a forum-kinda software back then, for one small community. I consider myself quite witty but I didn't realize Mastodon servers are interconnected. So I joined mstdn.social. And how fun was that! I was elated! My head exploded when I realized how active it was and how amazing the community is.

But then the sudden influx of users made mstdn.social slow and unresponsive. I was thinking about building my own instance, after all I'm a server guy. During 5th of November, 2022, I got my instance up and running, #MementoMoriSocial was born: mementomori.social/@rolle/1092…

I wanted my instance to be well federated and active from the start. I followed everyone, I still do. I use a dozen active relays. I managed to finance the instance through my company and get a bit more powerful hardware than necessary. I was alone on my instance first, then invited my wife, colleague and my company.

What I liked in the Fediverse is that I can build my own tools, I own my data and I can help making things better. I have contributed to things via form of:

- #MastodonBirdUI
- #MastoAdmin
- #FediOnFire
- an idea about #Mastopoet
- #TheMastodonList
- #MastodonLista
- and some other things that have been affecting in the general development of Mastodon.

I'm very pleased I can have fun and make my own things while other people like it as well. I first thought all this would be a huge cause of mental stress but it's been on the contrary.

After a couple of months of successful running I opened my instance to the world. Now there's about 150 active users from companies to regular folk and everything has been running smoothly. I have been able to moderate because I require a reason for joining to my instance, so I really do know who the people are. I also welcome each user personally. I know my shit thoroughly and completely. This is why it has been easy to moderate. I've been able to be mostly absent during regular week days from 8am to 6pm, but still be aware of what's happening via effective monitoring, good apps and infrastructure.

For me the key thing is to optimize everything to the tooth. I also regulate my own social media usage, because I get too easily hooked. Mastodon and all its tools have taken an enormous amount of time, but it's been really fun, didn't even notice a full year has passed.

As for the Finnish community, there were thousands of active users, I kept a list. However, for some reason lately the narrative everywhere about Mastodon is that it is difficult and it has no future and people have mostly left to Bluesky. I kinda get that, because even for me starting last year was messy. But things get better, I wish more people would see that.

Mastodon is special. The Fediverse is special. Here's to another year! 🎉 :neon_skull:

#Mastodon #Fediverse #MementoMoriSocial #MastoAdmin


in reply to Poliverso - notizie dal Fediverso ⁂

This article gives the light in which we can observe the reality. This is very nice one and gives indepth information. Thanks for this nice article
online casino games


Mastodon shares some plans for future updates, social network Pebble shuts down and starts a Mastodon experiment, and more information about Mozilla's fediverse project.


La stupidità al vertice dell'Europa genera mostri. E farebbe anche ridere, se non fosse drammatica... L'intervista di Andreas Ericson a Ylva Johansson su chatcontrol

[Andreas Ericson] Posso chiederti solo una cosa, Ylva. Se ciò accadesse, ai sensi di questo disegno di legge, tu ed io potremmo avere contatti in futuro, se, ad esempio, ritieni di voler denunciare la Commissione europea e contattare Svenska Dagbladet protetti dalle leggi sulla protezione delle fonti? E con questo disegno di legge potremmo anche avere contatti crittografati che le autorità non sono in grado di leggere?

[Ylva Johansson] Sì, è ovvio.

[Andreas Ericson] Ma se così fosse, i pedofili non utilizzerebbero tutti quanti gli stessi strumenti criptati? E quindi, cosa ci avremmo guadagnato?

[Ylva Johansson] No, ma il fatto è che... (pausa) l'unica cosa è che... (pausa) l'abuso sessuale sui bambini, le immagini del genere, sono sempre criminali

#chatcontrol #stopchatcontrol

@Privacy Pride

L'intervista è visibile su Twitter

reshared this



Preghiamo


Preghiamo
youtu.be/ScN41l-zOGE


Kenobit e il Livello Segreto: Mastodon vs Facebook. L'articolo di Natale Salvo su Pressenza

Fabio Bortolotti, in arte @Kenobit oltre che un musicista molto particolare suonando come strumento il … “Game Boy”, è editore di un vero e proprio Social Network che prende un nome che non appare strano se si sa che il nostro è anche un incallito gamer: “Livello Segreto”.

«I social network hanno assunto un’importanza cruciale nelle nostre vite, pervadendone quasi ogni aspetto. Li usiamo per comunicare, informarci, svagarci e spesso anche per lavorare o promuovere le nostre attività»

@Che succede nel Fediverso?

L'articolo completo di @Pressenza Italia è disponibile qui.

in reply to Poliverso - notizie dal Fediverso ⁂

@FronteAmpio Natale Salvo ha saputo cogliere l'essenziale di Mastodon e le radicali differenze con altri social. È molto importante realizzare qualcosa di diverso da quello che non ci piace e questo è un ottimo esempio


fabiosulpizioblog.wordpress.co…


#NoiSiamoLeScuole questa settimana racconta la Scuola primaria “Giacomo Matteotti” di Castelnuovo di Porto (RM) che sarà una delle 212 nuove scuole costruite grazie al PNRR.

Qui tutti i dettagli ▶️ miur.gov.



Dichiarazione della FPF sugli arresti ingiustificabili dei giornalisti dell'Alabama

Un editore e giornalista di un quotidiano dell'Alabama sono stati arrestati la scorsa settimana e accusati, ai sensi dello statuto di segretezza del Gran Giurì, del "crimine" di aver riferito su un mandato di comparizione del Gran Giurì fornito da una fonte.

E oggi, l'editore, Sherry Digmon, è stato arrestato di nuovo, questa volta per aver sollecitato annunci pubblicitari dal distretto scolastico locale mentre prestava servizio nel Board of Education.

"Arrestare giornalisti che riportano notizie è palesemente incostituzionale", ha affermato Seth Stern, direttore dell'advocacy della Freedom of the Press Foundation (FPF) . “Le regole di segretezza del Gran Giurì vincolano i gran giurati e i testimoni, non i giornalisti. Il procuratore distrettuale dovrebbe incolpare se stesso per non aver mantenuto la segretezza dei procedimenti del gran giurì, non i giornalisti carcerari per aver fatto il loro lavoro”.

"Il Primo Emendamento protegge i giornalisti che pubblicano informazioni ottenute legalmente da fonti", ha affermato Caitlin Vogus, vicedirettore dell'Advocacy della FPF . “In questo Paese non arrestiamo i giornalisti per aver riportato notizie che le autorità preferirebbero mantenere segrete”.

@Giornalismo e disordine informativo


Il giornalista di Atmore News Don Fletcher e l'editore Sherry Digmon sono stati arrestati dopo aver riferito di un'indagine sulla gestione dei fondi COVID da parte di un consiglio scolastico. Ufficio dello sceriffo della contea di Escambia

Qui il post completo



L'Indipendente | La controrivoluzione delle élite di cui non ci siamo accorti: intervista a Marco D'Eramo

"Il mito originario (e mai confessato) del neoliberismo non è il baratto ma lo schiavismo. Il grande successo che hanno avuto i neoliberisti è di farci interiorizzare quest’immagine di noi stessi. È una rivoluzione culturale che ha conquistato anche il modo dei servizi pubblici. Per esempio le unità sanitarie locali sono diventate le aziende sanitarie locali. Nelle scuole e nelle università il successo e l’insuccesso si misurano in crediti ottenuti o mancanti, come fossero istituti bancari. E per andarci, all’università, è sempre più diffusa la necessità di chiedere prestiti alle banche. Poi, una volta che hai preso il prestito, dovrai comportarti come un’impresa che ha investito, che deve ammortizzare l’investimento e avere profitti tali da non diventare insolvente."

lindipendente.online/2023/11/0…




Weekly Chronicles #52


Doxxing, poliziotti alla ricerca di seed words e distopie pop artificiali.

Questo è il numero #52 delle Cronache settimanali di Privacy Chronicles, la newsletter che parla di globalismo, sorveglianza di massa, crypto-anarchia, privacy e sicurezza dei dati. Questa settimana parliamo di:

  • Una guida anti-doxxing
  • Le celebrità diventano una IA, e vogliono i tuoi dati
  • I poliziotti inglesi potranno confiscare le seed words

E poi,

Lettere Libertarie: Le radici della guerra

Scenario OpSec della settimana: Marco usa Bitcoin per acquistare prodotti online che sono considerati socialmente tabù. Se gli acquisti fossero resi noti, potrebbe avere conseguenze reputazionali e problemi con la famiglia o col lavoro. Pertanto, non vuole che le sue transazioni o le spedizioni siano associate a lui.

Subscribe now

10089910


Una guida anti-doxxing


Il doxxing è l’attività di ricerca, documentazione e poi diffusione di dati personali riferibili a una specifica persona con lo scopo di molestarla o intimidirla.

È un fenomeno piuttosto diffuso nel campo del giornalismo e dell’attivismo, ma come ci insegna X in questi giorni con l’hashtag #SiamoTuttiGiardinieri, potrebbe riguardare chiunque abbia un’identità pseudoanonima online.

Equality Lab, un’organizzazione della società civile (noprofit) ha da poco rilasciato una guida anti-doxxing molto estensiva e dettagliata sul tema.

La guida ha l’obiettivo di aiutare attivisti particolarmente esposti politicamente a mitigare i rischi di doxxing, ma è applicabile a chiunque abbia voglia di limitare il rischio di esposizione della sua identità fisica online.

Si parte dalla definizione di doxxing per poi delineare i principi di threat modeling che dovrebbero guidare qualsiasi valutazione in materia di sicurezza personale, fino ad arrivare a numerosissimi consigli su come proteggere dati e identità personale.

Insomma, un piccolo manuale che fornisce numerosi spunti interessanti, soprattutto per chi ancora non ha molta dimestichezza con la privacy online.

Leggi la guida (inglese) qui.

Le celebrità diventano una IA, e vogliono i tuoi dati


Read more



EU Commission’s “multi-cloud strategy” raises consistency questions


US cloud service Oracle advertised that the European Commission decided to include Oracle Cloud Infrastructure services into its offerings, raising consistency questions with its proposed cloud security schemes.


euractiv.com/section/data-priv…