Salta al contenuto principale




Se non avete ancora presentato la domanda delle #IscrizioniOnline vi ricordiamo che potete inviarla, attraverso la piattaforma #Unica, fino al 10 febbraio 2024, alle ore 20.

Qui tutti i dettagli ▶️ unica.istruzione.gov.



Il Regno cresce senza che sappiamo come


La parabola di Gesù del seme che cresce da sé non è per niente moralistica e neanche colpevolizzante, anzi è liberante. Non è che dica che non dobbiamo annunciare l'evangelo e vivere con amore del prossimo, ma che la responsabilità finale non è nostra, e dunque non dobbiamo abbatterci se non vediamo frutto. E in più che il senso della vita non è nel fare e poi fare ancora, ma nel vivere sapendo che siamo del Signore e Salvatore nostro.


Gastone Cottino nella sua ultima intervista: non c’è nulla di immodificabile. La storia non finisce perché la storia siamo noi con la nostra forza di resistere e di cambiare


In Cina e Asia – Borse cinesi, eletto nuovo capo della CSRC


In Cina e Asia – Borse cinesi, eletto nuovo capo della CSRC borse cinesi
I titoli di oggi: Colloqui pace Ucraina nel viaggio del ministro degli Esteri svizzero in Cina India, lo Uttarakhand promuove il primo “codice civile uniforme” anti-musulmano Cina-Corea del Sud, primo scambio tra nuovo ministro degli Esteri e Pechino Pannelli solari made in China sfidano le sanzioni Usa passando dall’India Borsa, eletto nuovo capo della CSRC Borsa, eletto nuovo capo della ...

L'articolo In Cina e Asia – Borse cinesi, eletto nuovo capo della CSRC proviene da China Files.



Gli Stati Uniti colpiscono Baghdad


Le forze armate statunitensi hanno rivendicato l’attentato, dichiarando che l’esecuzione mirata, su una strada pubblica, è la risposta agli attacchi contro le basi militari statunitensi presenti nella regione L'articolo Gli Stati Uniti colpiscono Baghdad

Twitter WhatsAppFacebook LinkedInEmailPrint

Pagine Esteri, 7 febbraio 2024. Un attacco degli USA in Iraq, nella capitale Baghdad, ha colpito l’automobile sulla quale viaggiava Abu Baqir al-Saadi, responsabile di Kataib Hezbollah, uccidendolo.

Le forze armate statunitensi hanno rivendicato l’attentato, dichiarando che l’esecuzione mirata, su una strada pubblica, è la risposta agli attacchi contro le basi militari statunitensi presenti nella regione, in uno dei quali, al confine siriano-giordano, sono stati uccisi tre soldati statunitensi.

Nel 2020, in seguito all’assassinio, da parte degli Stati Uniti, del comandante Quds Qassem Soleimani, il parlamento iracheno votò per l’espulsione degli USA dall’Iraq.

La risoluzione chiedeva la cancellazione della richiesta di assistenza emessa dall’Iraq agli Stati Uniti nel 2014 per rispondere all’ISIS. Ma Washington ha respinto la risoluzione e ha minacciato di imporre sanzioni a Baghdad.

Twitter WhatsAppFacebook LinkedInEmailPrint

L'articolo Gli Stati Uniti colpiscono Baghdad proviene da Pagine Esteri.



   Nota preliminare alla lettura: il Garante ha ragione. Non è mia intenzione confrontarmi ma ragionare e, purtroppo, lo so fare solo così. ...

reshared this




È inaccettabile la richiesta del presidente della comunità ebraica di Milano Walker Meghnagi di censurare il cantante Ghali a Sanremo. Non vi è nulla di ant


Impalcati


Populisti di tutto il mondo riunitevi e prendete atto che basta un direttore artistico di Sanremo a fregarvi tutti. Amadeus e Fiorello cedono al ricatto ma, al tempo stesso, ne organizzano uno sontuoso alla politica: noi gli diamo ragione, a quelli che co

Populisti di tutto il mondo riunitevi e prendete atto che basta un direttore artistico di Sanremo a fregarvi tutti. Amadeus e Fiorello cedono al ricatto ma, al tempo stesso, ne organizzano uno sontuoso alla politica: noi gli diamo ragione, a quelli che con il trattore bloccano le strade, ora tocca a voi accontentarli. Parole e musica di un mondo irresponsabile.

I giovinastri che si sdraiano per strada, sfoggiando striscioni ecoretorici, ne restino ammirati. Oh dilettanti, per loro si minacciano pene severe (che sarebbero anche meritate), mentre a quelli che fermano tutto per rivendicare non solo il diritto d’inquinare, ma anche quello d’essere pagati per farlo, si dischiudono le porte e si presentano le scuse. Il tutto a cura di un mondo politico che dell’agricoltura mastica i prodotti, ma delle proteste ha una fifa immensa.

Terrorizzata, la politica annaspa. Potrebbe far presente che la nostra agricoltura va bene, che si tratta del settore più a lungo e massicciamente sostenuto dai contributi europei, che la nostra industria dell’alimentare esporta sempre di più. Ma il labbruzzo è tremulo e le parole non vengono. L’opposizione non sa se compiacersi o disperarsi, vista che la più efficace protesta viene da destra e loro si trovano a sinistra. La maggioranza vorrebbe dire: con tutto quello che vi abbiamo dato e promesso?! Ma si riduce a garantire di reintrodurre l’esenzione Irpef (Made in Renzi nel 2016), epperò con un tetto a 10mila euro di reddito l’anno, quindi non per l’industria agricola ma per l’orto. Praticamente promettono di cambiare quel che hanno compattamente approvato meno di due mesi addietro. Una maschia tenuta. Non basta? Allora i miliardi marchiati Pnrr passano da 5 a 8. Che è come dire usare fondi europei per convincere quelli che sono contro l’Unione europea che li genera. E sarebbe bello sapere dove finiscono, quei soldi, perché se diventano spesa corrente sono una gran fregatura per l’Italia e per tutti gli italiani che non li incassano personalmente. Come, del resto, lo sarebbe far aumentare i prezzi (a proposito, quelli dei supermercati devono essere stonati e, quindi, esclusi da Sanremo).

Hanno delle ragioni, gli agricoltori? Molte, ma quelli che bloccano tutto non sono degli agricoltori, bensì degli estremisti di cui alcuni fanno l’agricoltore. Premiare loro è come consegnare la rappresentanza all’estremismo, non bastasse il corporativismo. In un Paese peraltro senza memoria: sono gli stessi che fecero un baccano insensato contro il Ceta (l’accordo commerciale fra Ue e Canada) dicendo che ci avrebbe rovinati e il Made in Italy sarebbe stato annientato; la politica se la fece sotto, more solito, ma era una cosa talmente dissennata che non s’ebbe il coraggio di lasciarla cadere e quindi, superba ipocrisia, non si ratificò l’accordo ma lo si è applicato in via sperimentale; è andata benissimo, le nostre esportazioni sono cresciute e il Made in Italy alimentare ci ha guadagnato. Ma chi se ne ricorda? Nessuno ha voglia di dire che sono gli stessi agricoltori non coltivati di allora.

Ora il demone è l’accordo con il Mercosur. Un mercato da 780 milioni persone e un commercio da 50 miliardi di dollari l’anno: Argentina, Brasile, Paraguay, Uruguay, Venezuela, ma anche Bolivia, Cile, Colombia, Ecuador e Perù. Tutti Paesi in cui la borghesia spende per comprare Made in Italy (a parte che molti discendono da italiani) e si potrebbe farli spendere di più. Con allevamenti e coltivazioni su spazi inconcepibili in Europa, con cui scambiare economie di scala. E aree d’influenza geopolitica che se si buttano al secchio poi serve a un accidenti piagnucolare perché la Cina s’avvicina.

Qualsiasi cosa ha pregi e difetti, qualsiasi accordo ha vantaggi e svantaggi, ma fare politica dovrebbe significare avere in mente un modello di interesse collettivo e saper compensare e trasformare quel che esce fuori mercato. Invece abbiamo Sanremo che impalca i maniscalchi contro le ferrovie, tanto il capo va a cavallo per i fatti suoi.

La Ragione

L'articolo Impalcati proviene da Fondazione Luigi Einaudi.



Missione Gcap. Tutti gli incontri della delegazione britannica in Italia


Dopo la nascita a dicembre della nuova organizzazione governativa, Italia, Regno Unito e Giappone continuano a lavorare per il Global Combat Air Programme, su cui l’Italia ha impegnato 8,5 miliardi di euro fino al 2037. Il programma per lo sviluppo congiu

Dopo la nascita a dicembre della nuova organizzazione governativa, Italia, Regno Unito e Giappone continuano a lavorare per il Global Combat Air Programme, su cui l’Italia ha impegnato 8,5 miliardi di euro fino al 2037. Il programma per lo sviluppo congiunto di un aereo stealth di sesta generazione è stato al centro dei colloqui di Giorgia Meloni, presidente del Consiglio, con Rishi Sunak, primo ministro britannico, sentito telefonicamente la scorsa settimana, e con Fumio Kishida, primo ministro giapponese, incontrato a Tokyo lunedì. L’obiettivo è definire il Joint Venture Agreement nei prossimi mesi e l’incorporazione della joint venture industriale entro la fine dell’anno.

Inoltre, questi giorni una delegazione della commissione Difesa della Camera dei Comuni, composta da otto parlamentari guidati dal tory Jeremy Quin, è stata a Roma prima e sarà a Napoli poi per continuare a rafforzare i legami con l’Italia nel settore difesa. Nella capitale i deputati provenienti da Londra hanno incontrato Guido Crosetto, ministro della Difesa, Luca Goretti, capo di Stato maggiore dell’Aeronautica, gli omologhi delle commissioni di Camera e Senato (presiedute rispettivamente da Nino Minardo e Stefania Craxi) e i vertici di Leonardo. Nel capoluogo campano, invece, visiteranno domani l’Allied Joint Force Command, comando militare Nato. Prossimamente la delegazione britannica, da cui emerge un convinto sostegno transpartitico all’iniziativa, potrebbe fare tappa a Tokyo per chiudere il triangolo del Global Combat Air Programme.

Colloqui di questo tipo, “nel contesto di una partnership strategica di questa portata, sono fisiologici e opportuni” in quanto “permettono ai decisori politici di approfondire la conoscenza dei partner politici, militari e industriali con cui ci si impegna per tre decenni”, spiega Alessandro Marrone, responsabile del programma Difesa dell’Istituto Affari Internazionali, a Formiche.net. “Parallelamente ai negoziati portati avanti dai ministeri e delle industria, è importante, infatti, capire sul piano politico il livello di impegno reciproco e le capacità degli interlocutori, anche alla luce del fatto che il Global Combat Air Programme è una sorta di scommessa per tre Paesi, comparabili ma diversi e lontani, che si assumono la co-leadership di un’iniziativa simile per la prima volta”, aggiunge l’esperto che ha incontrato la delegazione assieme ad altri ricercatori dello stesso centro di ricerca.

A quanto appreso da Formiche.net, gli incontri si sono svolti in un clima molto positivo e hanno permesso di ribadire la fiducia reciproca sia nel partenariato strategico ribadito dal memorandum d’intesa firmato a Londra ad aprile, sia nello specifico del Global Combat Air Programme.

Uno dei punti sull’agenda dei parlamentari britannici in visita in Italia riguarda il sostegno all’Ucraina, in particolare nel caso in cui Donald Trump dovesse vincere le elezioni presidenziali americane di novembre e insediarsi a gennaio alla Casa Bianca. Per il Regno Unito “la priorità più urgente in materia di sicurezza nazionale e politica estera nel breve-medio termine è affrontare la minaccia posta dalla Russia alla sicurezza europea”, come si legge nella Integrated Review Refresh 2023 pubblicata meno di un anno fa. E gli alleati Nato e i partner dell’Unione europea sono pronti a sostenere Kyiv anche davanti a un diverso approccio americano? Questo l’interrogativo, legato anche all’autonomia strategica europea, al quale a Londra si cercano risposte.


formiche.net/2024/02/gcap-dele…



Scuola, i bimbi scrivono male in corsivo per l’abuso di smartphone, tablet e social


Indagine negli istituti napoletani (ma il fenomeno si presenta in tutta Italia): l’utilizzo eccessivo di strumenti elettronici spinge i più piccoli a privilegiare lo stampatello. I docenti: “Crescono i disturbi dell’attenzione” Per alcuni è una battaglia

Indagine negli istituti napoletani (ma il fenomeno si presenta in tutta Italia): l’utilizzo eccessivo di strumenti elettronici spinge i più piccoli a privilegiare lo stampatello. I docenti: “Crescono i disturbi dell’attenzione”

Per alcuni è una battaglia di retroguardia. Per altri l’indispensabile argine ad una deriva che compromette le capacità cognitive e lo sviluppo del pensiero nei bambini. È l’uso del corsivo nella scrittura.

Corsivo cui i piccoli preferiscono, con sempre maggiore frequenza, i caratteri in stampatello. Complici l’uso dei computer e degli smartphone. Tastiera contro mano libera. Semplicità del gesto contro un’abilità motoria da imparare anche a fatica. «Nella seconda elementare in cui insegno – racconta Monica Scarpa, maestra alla Virgilio di Secondigliano – i bambini quasi esprimono un disagio di fronte al corsivo. La fatica delle forme tondeggianti, della precisione, della grafia comprensibile, li porta a rifiutare il corsivo. “In stampato scrivo meglio” mi dicono».

E quella degli attuali alunni di scuole elementari non è la prima coorte in difficoltà con la scrittura. Il fenomeno dura da anni, i primi maniaci dello stampatello sono già alle superiori: «Ma io non accetto compiti in classe che non siano scritti in corsivo – afferma Veronica Grotta, docente in un liceo del Vomero – e più di una volta sono stata contestata dai ragazzi con l’accusa di “non lasciarli liberi di esprimersi”, fraintendendo, in tutta evidenza, sia il concetto di libertà che di espressione».

Da un po’ il dibattito sulla scrittura e sull’ortografia ha preso piede tra i docenti ed i pedagogisti. La questione è diventata oggetto di ricerche scientifiche. Come quella che nel 2023 è stata pubblicata dai ricercatori dell’università La Sapienza e del Policlinico Umberto I: secondo l’indagine un bambino su cinque nelle scuole elementari ha difficoltà ad usare il corsivo. E nel 21,6 per cento dei casi c’è il rischio concreto di sviluppare un problema di scrittura difficilmente, in seguito, recuperabile.

«Un problema che può trasformarsi in disturbo, come la disgrafia» aggiunge Serena Speranza, insegnante alla Doria di Fuorigrotta. «Se per i piccoli che soffrono di disturbi legati alla coordinazione motoria o alla dislessia l’uso dello stampato al posto del corsivo è una soluzione, per gli altri può addirittura essere il canale attraverso il quale si amplifica un disturbo della scrittura».

«O dell’attenzione – aggiunge Paola Damiano, docente di scuola primaria alla Oberdan del centro di Napoli – I nativi digitali sono abituati alla tastiera. I bambini delle mie classi, ormai da qualche anno, non hanno più la stessa mobilità del polso di un po’ di tempo fa. Per scrivere in corsivo serve muovere mano e polso in un certo modo, reggere la penna correttamente. Spesso non sanno proprio farlo perché, ad esempio, le loro manine non hanno mai “impastato” qualcosa, piuttosto hanno sfogliato pagine digitali su tablet e telefonini. I loro giochi sono, sempre più spesso, dinanzi ad uno schermo, con una tastiera e un joystick». Anche a causa del Covid, aggiunge, «non hanno sviluppato i prerequisiti, come tagliare e incollare, colorare e sviluppare manualità. E si rifugiano nello stampato, più facile, con le sue semplici linee».

La competenza di scrittura, nel senso di impugnatura e movimento della penna, si allontana sempre più ed i piccoli manifestano difficoltà anche nel colorare. Susanna Iannaccone, anche lei docente con master in pedagogia, aggiunge: «La scrittura in corsivo si è dimostrata indispensabile per attivare tutte le zone cerebrali. Come una ginnastica per la mente. Il corsivo sviluppa la cosiddetta motricità fine, l’attenzione, il rispetto dello spazio nel foglio. Favorisce l’orientamento spaziale, nonché l’ordine mentale. Per non parlare di quanto sia importante per una espressione grafica del sé».

«Un sé che invece adesso – afferma Marina Guida, scuola media Foscolo – è affidato quasi esclusivamente alle immagini: su TikTok o Instagram non serve saper scrivere ma saper apparire come i social richiedono. Così anche in terza media si fa fatica ad ottenere una scrittura fluida. Il mio alunno M.M., di 12 anni, quando scrive in corsivo non riesce a tenere il ritmo, né a rispettare gli spazi del foglio. La sua coordinazione oculo-manuale è minima. E non è il solo». Il problema è trasversale alle fasce sociali, si propone nelle scuole di periferia come in quelle del centro. «Secondo la mia esperienza a Poggioreale – afferma Irene Iacobelli, docente della Mastriani – oltre la metà dei bambini e dei ragazzi preferisce lo stampatello. Se usano il corsivo è perché li costringiamo. Le neuroscienze sono state chiare, in proposito: dal non uso del corsivo derivano limitate capacità di pensiero, di ragionamento e di apprendimento».

E persino difficoltà di concentrazione o difficoltà nella sfera degli affetti e delle emozioni. Così in Usa la California e il Michigan hanno reintrodotto per legge, nelle scuole, l’uso del corsivo, dopo averlo considerato per anni “una inutile fatica”.

di Bianca de Fazio, repubblica.it

L'articolo Scuola, i bimbi scrivono male in corsivo per l’abuso di smartphone, tablet e social proviene da Fondazione Luigi Einaudi.



INDIA. Il progetto di convertire l’isola di Gran Nicobar in una grande città sterminerà la popolazione locale


Trentanove studiosi internazionali di genocidio hanno scritto al governo indiano per denunciare che il progetto di convertire l’isola di un popolo incontattato in un mega-porto e in una città sterminerà la tribù. L'articolo INDIA. Il progetto di converti

Twitter WhatsAppFacebook LinkedInEmailPrint

di Survival International


Pagine Esteri, 7 febbraio 2024. Trentanove studiosi internazionali di genocidio hanno scritto al governo indiano per denunciare che il progetto di convertire l’isola di un popolo incontattato in un mega-porto e in una città sterminerà la tribù.

L’isola di Gran Nicobar, nell’Oceano Indiano, è la casa di circa 300 cacciatori raccoglitori Shompen, di cui due terzi sono incontattati. È una delle tribù più isolate della Terra e vive nelle dense foreste pluviali che occupano l’interno dell’isola.

Il progetto da 9 miliardi di dollari che il governo indiano ha varato per l’isola comprende un porto gigantesco, una nuova città, un aeroporto internazionale, una centrale elettrica, una base di difesa, una zona industriale e l’arrivo di 650.000 coloni – con un aumento della popolazione di circa l’8000%.

“Se il progetto andasse avanti, anche in forma più ridotta, crediamo sarebbe una condanna a morte per gli Shompen, equivalente al crimine internazionale di genocidio” hanno affermato gli esperti, provenienti da istituzioni accademiche di tredici paesi. Tra loro storici, sociologi e l’ex Presidente dell’International Association of Genocide Scholars.

Secondo gli esperti, “il semplice contatto tra gli Shompen – che hanno poche, o nessuna, difese immunitarie verso le malattie infettive importate – e coloro che provengono dall’esterno porterà con certezza a un forte crollo della popolazione. Ne seguirà la morte di massa dell’interno popolo degli Shompen. Il solo modo per evitare la distruzione degli Shompen è abbandonare il progetto.”

Survival International chiede che il progetto sia abbandonato e che i diritti di proprietà territoriale degli Shompen sulle loro terre ancestrali siano riconosciuti. Oltre 7.000 persone hanno scritto al governo indiano per sostenere questo appello.

“Questo è un chiaro avvertimento a cui il governo indiano deve prestare ascolto: procedere con il progetto per Gran Nicobar distruggerà l’isola in cui vivono gli Shompen, causandone il genocidio” ha dichiarato oggi la Direttrice generale di Survival International, Caroline Pearce.

Twitter WhatsAppFacebook LinkedInEmailPrint

L'articolo INDIA. Il progetto di convertire l’isola di Gran Nicobar in una grande città sterminerà la popolazione locale proviene da Pagine Esteri.




Droni, cyber e capitale umano. Pontecorvo racconta la collaborazione con Riad


Grazie alla strategia Vision 2030, il programma strategico promosso da Riad per ridurre la sua dipendenza dal petrolio e diversificare la propria economia, l’Arabia Saudita sta diventando un attore di primo piano per quanto riguarda le collaborazioni indu

Grazie alla strategia Vision 2030, il programma strategico promosso da Riad per ridurre la sua dipendenza dal petrolio e diversificare la propria economia, l’Arabia Saudita sta diventando un attore di primo piano per quanto riguarda le collaborazioni industriali internazionali. Al recente World Defence Show di Riad, l’Italia ha partecipato con le sue eccellenze industriali dell’aerospazio, della difesa e della sicurezza tra cui il campione nazionale Leonardo, che ha siglato un memorandum of understanding con ministero degli Investimenti e l’Autorità generale per l’industria militare dell’Arabia Saudita per sviluppare e valutare una serie di investimenti e opportunità di collaborazione nei settori dell’aerospazio e della difesa. Airpress ne ha parlato con il presidente di Leonardo, l’ambasciatore Stefano Pontecorvo, di ritorno dal Paese arabo.

Presidente, qual è il significato strategico dell’accordo siglato da Leonardo con le autorità di Riad, e quali sono le principali aree di cooperazione identificate?

Partiamo da un dato. Leonardo è presente in Arabia Saudita dagli anni Sessanta. E se oggi abbiamo firmato questo memorandum of understandig vuol dire che la nostra tecnologia è apprezzata. Ne consegue che la firma rappresenta non solo un’importante opportunità per consolidare la cooperazione sulla difesa, ma anche una piattaforma per sviluppare congiuntamente nuove tecnologie, attraverso l’esperienza e le capacità delle parti. Noti bene un particolare. Sto parlando di “piattaforma”. Infatti, il Mou è ad ampio spettro. Prevede collaborazioni in settori diversi. Si va – a titolo d’esempio – dallo spazio alla manutenzione/riparazione/revisione per aerostrutture; dalla localizzazione per sistemi di guerra elettronica, radar fino ad arrivare all’assemblaggio di elicotteri.

Come ha ricordato Lorenzo Mariani, l’accordo ci permetterà di fare una valutazione approfondita riguardo nuove opportunità di collaborazione in diversi settori. Lavoreremo insieme per studiare come rafforzare la nostra partnership con soluzioni ad alta tecnologia e capacità localizzate in campo R&D, industriale e dei servizi. Per decenni Leonardo ha fornito al Paese piattaforme, sistemi, tecnologie e servizi, dal trasporto aereo, al supporto all’industria energetica, agli elicotteri, fino a sistemi elettronici e sensori, a cui si aggiungono sistemi per la difesa marittima e cyber, oltre a un contributo chiave nel campo della difesa aerea.

Riad è coinvolta nelle attività basate sulla sua Vision 2030, il programma strategico per diversificare la propria economia che vede tra i suoi pilastri principali l’aumento degni investimenti nel settore dell’aerospazio e della difesa. Quali potrebbero essere le opportunità per il nostro sistema-Paese nel complesso derivanti dalla collaborazione con l’Arabia Saudita?

Credo che il Mou potrà contribuire significativamente alla Vision 2030 dell’Arabia Saudita finalizzata all’implementazione di riforme senza precedenti nel settore pubblico, alla diversificazione dell’economia, per consentire a cittadini e imprese di raggiungere pienamente il loro potenziale e creare opportunità di crescita innovative. In più, credo possa offrire un contributo reale su aree specifiche, sia nel settore del combattimento aereo, che in quello dell’integrazione multi-dominio, campi dove Leonardo sta sviluppando tecnologie di nuova generazione e implementando una serie di progetti dimostrativi abilitanti. Queste potrebbero includere sistemi a pilotaggio remoto, sensori integrati, tecnologie digitali, processi di industrializzazione e sviluppo del capitale umano. Ma c’è di più: nel Mou c’è scritto che le autorità saudite e Leonardo si impegnano ad esplorare opportunità per la supply chain locale in Arabia Saudita e, più in generale, per il ruolo di Leonardo nella regione e nella catena del valore globale.

In che modo questa collaborazione si allinea con la strategia internazionale di Leonardo e quali sono le prospettive di ulteriori collaborazioni simili?

In maniera totale. Vede, aziende come Leonardo immaginano il futuro. Creano, cioè, tecnologie che verranno utilizzate nei prossimi anni. È per queste ragioni che ripeto le parole di Amartya Sen: “La ricchezza di un Paese non si misura soltanto con il Pil”. La conoscenza tecnologica, in un’era informatica come l’attuale, fa la differenza. La conoscenza digitale si misura con la capacità computazionale installata sul territorio. Per l’Italia è 317 petaflop di potenza di calcolo a servizio della ricerca e dell’alta tecnologia. Cosa vuol dire? Che nel nostro Paese è possibile fare 317 milioni di miliardi di operazioni al secondo. Un milione di miliardi è un “uno” seguito da 15 “zero”. Un risultato a cui partecipa Leonardo. Credo che siano stati anche questi indiscutibili successi tecnologici che abbiano spinto l’Arabia Saudita a consolidare la collaborazione con la nostra azienda.

Guardando al prossimo futuro, quali sono i passi che Leonardo intende compiere per consolidare e sviluppare ulteriormente questa partnership con l’Arabia Saudita?

Oltre ai programmi e i progetti che ho già illustrato, le posso anticipare che nella tarda primavera si sta ragionando di organizzare una Giornata della Difesa italo-saudita, proprio per dare seguito a tutte le iniziative in corso fra i due Paesi.


formiche.net/2024/02/leonardo-…



GAZA. Hamas propone una tregua in 3 fasi di 135 giorni. Attesa per la risposta di Israele


Secondo il testo pubblicato dai media locali, la controproposta di Hamas prevede fasi di tregua della durata di 45 giorni ciascuna. Gli ostaggi israeliani saranno scambiati con prigionieri politici palestinesi. Israele, affermano gli analisti, non accette

Twitter WhatsAppFacebook LinkedInEmailPrint

della redazione

Pagine Esteri, 7 febbraio 2024 – Hamas ha proposto un piano di cessate il fuoco per far tacere le armi a Gaza per quattro mesi e mezzo, durante i quali tutti gli ostaggi israeliani saranno liberati, Israele ritirerà le sue truppe e sarà raggiunto un accordo sulla fine della guerra.

La proposta del movimento islamico – in risposta a un’offerta inviata la settimana scorsa dai mediatori del Qatar e dell’Egitto – rappresenta la più grande spinta diplomatica mai vista finora per una lunga sospensione dei combattimenti, ed è stata accolta con speranza nella Striscia di Gaza. Tuttavia Israele anche nei giorni scorsi ha affermato che non ritirerà le sue truppe da Gaza finché Hamas non sarà spazzato via. Un funzionario governativo intervistato dalla tv Canale 13 ha descritto alcuni dei punti della risposta del movimento islamico come “totalmente inaccettabili”.

Secondo il testo della proposta pubblicato dai media locali, la controproposta di Hamas prevede tre fasi di tregua, della durata di 45 giorni ciascuna. Gli ostaggi israeliani catturati il ​​7 ottobre saranno scambiati con prigionieri palestinesi. Hamas chiede l’inizio della ricostruzione di Gaza e il ritiro completo delle forze israeliane. Hamas ha ammorbidito alcune delle sue richieste iniziali. La controproposta infatti non richiede più la garanzia di un cessate il fuoco permanente sin all’inizio dell’accordo. Stabilisce solo che la fine della guerra dovrà essere concordata durante la tregua e in anticipo sulla liberazione degli ultimi ostaggi.

Secondo il documento, durante la prima fase di 45 giorni, tutte le donne israeliane in ostaggio, i giovani sotto i 19 anni, gli anziani e i malati verrebbero rilasciati, in cambio della scarcerazione delle donne e dei minori palestinesi dalle prigioni israeliane. Durante la prima fase, Israele ritirerà le sue truppe dalle aree popolate di Gaza. L’attuazione della seconda fase non inizierà finché le parti non concluderanno “colloqui indiretti sui requisiti necessari per porre fine alle reciproche operazioni militari e tornare alla completa calma”. Quindi si procederà al rilascio dei rimanenti ostaggi maschi e al ritiro delle forze israeliane fuori dai confini di tutta la Striscia di Gaza”. I corpi degli israeliani morti verrebbero scambiati durante la terza fase. La tregua dovrà portare anche all’aumento del flusso di cibo e altri aiuti ai civili disperati di Gaza, che stanno affrontando la fame e la grave carenza di forniture di base.

A Gaza molti palestinesi guardano con più fiducia alla possibilità che quattro mesi dopo l’attacco di Hamas in Israele (1200 israeliani morti, 250 presi in ostaggio) e la successiva devastante offensiva militare israeliana (circa 27mila uccisi, al 70% donne e bambini, quasi 70mila feriti e migliaia di dispersi), la guerra possa finalmente terminare. Tuttavia pochi credono che le parti siano davvero vicine ad un accordo.

Il segretario di Stato americano Antony Blinken è giunto la scorsa notte in Israele per discutere la controproposta di Hamas con il primo ministro Benyamin Netanyahu. Washington, almeno a parole, vede nell’accordo sugli ostaggi e sulla tregua l’inizio di una più ampia risoluzione del conflitto in Medio Oriente che porterà alla normalizzazione tra Israele e i paesi arabi e alla creazione di uno Stato palestinese. Ma Netanyahu, la destra al potere e la maggioranza della popolazione israeliana rifiutano categoricamente l’indipendenza palestinese. Pagine Esteri

Twitter WhatsAppFacebook LinkedInEmailPrint

L'articolo GAZA. Hamas propone una tregua in 3 fasi di 135 giorni. Attesa per la risposta di Israele proviene da Pagine Esteri.



Oggi #7febbraio è la Giornata contro il #bullismo e il #cyberbullismo, introdotta nel 2017 dal Ministero dell’Istruzione per sensibilizzare su questa piaga sociale e per riflettere sugli strumenti utili a contrastarla in tutte le sue forme.



In Cina e Asia – Cina-Usa, agli economic talks "segnali positivi” per riprendere la cooperazione


In Cina e Asia – Cina-Usa, agli economic talks taiwan usa
Cina-Usa, agli economic talks “segnali positivi” per riprendere la cooperazione
Scambio Cina-Norvegia, al centro la questione palestinese
In Cina crollano i titoli di stato mentre gli investitori stranieri virano in India
I Paesi Bassi accusano pubblicamente la Cina di spionaggio
Chip war, in arrivo microchip a 5nm "made in China"

L'articolo In Cina e Asia – Cina-Usa, agli economic talks “segnali positivi” per riprendere la cooperazione proviene da China Files.



Weekly Chronicles #63


Nietzsche, scomuniche libertarie e phishing.

Questo è il numero #63 di Privacy Chronicles, la newsletter che ti spiega l’Era dell’Informazione e come sopravvivere: tecnologia, sorveglianza di massa, privacy, sicurezza dei dati e molto altro.

Nelle Cronache della settimana:

  • VisionPro di Apple è sul mercato: che ne direbbe Nietzsche?
  • Binance: un nuovo data leak

Nelle Lettere Libertarie:

  • Hoppe, Israele e la scomunica di Walter Block

Rubrica OpSec:

  • Come riconoscere un tentativo di phishing
  • Primi passi pratici verso la privacy: la storia di Piersandro e la sua botta in testa profetica

12399683


VisionPro di Apple è sul mercato: che ne direbbe Nietzsche?


Dal 2 febbraio, per soli $3.499 o $294 al mese gli americani potranno finalmente immergersi nella nuova dimensione della realtà aumentata1. Su X già impazzano i video di persone che lo usano in giro per strada, in metro, mentre puliscono casa o perfino mentre guidano.

La realtà aumentata permetterà alle persone di visitare luoghi distanti centinaia di chilometri senza muoversi dal divano, come ad esempio una casa in vendita o la sala riunioni della sede corporate a Hong Kong.

La gamification la farà da padrone, tra deep fake2 e app che rendono anche attività come passare l’aspirapolvere in casa un gioco interattivo. Non saranno solo giochi, divertimento e lavoro. Una tecnologia del genere può avere un impatto importante nel plasmare la nostra società negli anni a venire, come fu già per il computer e per Internet. Le implicazioni non saranno solo materiali, ma anche filosofiche.

Così come oggi è assurdo parlare di “online” e “offline” (nessuno e nulla è davvero più “offline”), domani la realtà fisica si fonderà con quella virtuale, fino a rendere inutile ogni tentativo di separazione netta tra le due, che saranno una cosa sola.


12399685
BitcoinVoucherBot sponsorizza Privacy Chronicles. Niente siti web o app, niente tracking IP, nessun documento richiesto. Solo Telegram. Clicca qui per iniziare a usarlo!


E così scopriremo cosa intendeva Nietzsche quando scriveva “se scruterai a lungo in un abisso, anche l'abisso scruterà dentro di te". In più di un modo. Il primo, più materiale, è legato al valore economico dei dati legati a questo visore, che ci osserva mentre noi osserviamo la realtà attraverso di lui: un tesoro incredibile che farà gola a chiunque abbia interessa a sapere cosa vedono i nostri occhi, cosa muovono le nostre mani, e in che modo interagiamo contestualmente sia col mondo digitale che fisico. È lo strumento definitivo di estrazione, che proietta finalmente anche Apple nell’Olimpo di cosiddetti Capitalisti della Sorveglianza3.

Il secondo modo in cui lo scopriremo è che le masse, già suscettibili a esperimenti di riprogrammazione e ricostruzione della realtà (propaganda, psy-ops, storiografia…) saranno ancora più manipolabili dai “mostri” che attraverso il Visore potranno osservarli costantemente.

Non dubito che il VisionPro avrà un successo fenomenale: da anni ormai il sistema in cui siamo ingabbiati è impegnato nel creare il consumatore perfetto proprio per questo tipo di tecnologia: centinaia di milioni di uomini bianchi soli, frustrati, lontani dalla famiglia e da ogni concetto di Dio; figli demoralizzati di un collettivismo globalista che gli ha inculcato un senso di colpa atavico verso la loro stessa natura ed ha rimosso ogni senso d’identità e realtà.

Come cantavano i Bad Religion in 21st Century (Digital Boy): I don’t know how to live but I got a lot of toys.

Non tutto è perso, però. La corsa degli Stati per il controllo di questa nuova dimensione virtuale lascerà spazio per nuovi guizzi vitali nella dimensione fisica, specie se lontano dalle grandi metropoli. Ma anche in questo caso, bisognerebbe prima discutere delle necessità filosofiche e morali alla base della riconquista di questi spazi.

Binance: un nuovo data leak


Read more

#63


Von der Leyen, le stratosferiche quantità di denaro gestite in modo oscuro – Fabio Sarzi Amadè – Il vaso di pandora
ivdp.it/14061-2/


Il gelo Non ho mai avuto problemi a rompere il ghiaccio e faccio parte del club di quelli senza vergogna. Posso dirmi decisamente scafato, a...


News da Marte #25 l Coelum Astronomia

"In questa nuova puntata della rubrica ‘News da Marte’ facciamo lo stato con le ultimissime immagini e dichiarazioni da parte dell’agenzia NASA. In chiusura c’è spazio per alcune attività del rover Perseverance, legate anch’esse alla gestione dell’emergenza dell’elicottero."

coelum.com/news/news-da-marte-…

#25


L'annuncio del ritiro del provvedimento sull’uso sostenibile dei pesticidi rappresenta un altro passo indietro della Commissione Europea sul green deal e sull

sergiej reshared this.



Sottoscritto oggi il Protocollo d’intesa tra #MIM e Guardia di Finanza per il contrasto ai “diplomifici”.
#MIM


Lo sgarbo


Al governo serve gente competente. Alla sanità serve che si capisca di faccende sanitarie, non che si sia necessariamente un medico (pur non essendo escluso) ma che si conoscano i problemi e si abbia idea delle soluzioni. Se, però, sei il fondatore di una

Al governo serve gente competente. Alla sanità serve che si capisca di faccende sanitarie, non che si sia necessariamente un medico (pur non essendo escluso) ma che si conoscano i problemi e si abbia idea delle soluzioni. Se, però, sei il fondatore di una catena di cliniche un problema si crea. Si chiama “conflitto d’interessi” e lo si regola – più o meno efficacemente – senza per questo preferire i nullafacenti. Vale anche per la cultura, che non è soltanto arte della parola.

Vittorio Sgarbi – geniale protagonista inseguito da un tenace avversario di nome Sgarbi – è un dirigente del centrodestra fin da prima delle sue origini ed è stato chiamato al governo da chi si suppone lo conosca. Ora afferma che il problema del conflitto d’interessi non è limitato alla sua persona, aggiungendo piacevolezze sul ministro. Non è un qualunquista di passaggio né un oppositore dei governanti. La questione che pone non potrà essere scantonata sperando che taccia. Anche perché sarebbe una vana speranza.

La Ragione

L'articolo Lo sgarbo proviene da Fondazione Luigi Einaudi.



In Spagna salario minimo aumenta del 5% per far fronte all'inflazione che tra l'altro è stata più bassa perché il governo è intervenuto calmierando prezzi,


Oggi ricorre il centenario della nascita dello scrittore Paolo Volponi e va ricordato un gigante della cultura italiana del Novecento. Noi sentiamo il dovere


 OMFG drive.google.com/file/d/1JYKQg… NO COMMENT


L'Interoperable Europe Act è stato adottato dalla plenaria del Parlamento europeo con 524 voti favorevoli, 18 contrari e 97 astensioni.

«Nonostante le ambiguità nella formulazione e l'esclusione della comunità #FreeSoftware dalla governance del regolamento, i decisori hanno ascoltato le nostre richieste»

@Informatica (Italy e non Italy 😁)

#InteroperableEuropeAct


The #InteroperableEuropeAct has been adopted in the European Parliament plenary with 524 votes in favour, 18 against and 97 abstentions.

In spite of ambiguities in the wording and the exclusion of the #FreeSoftware Community from the governance of the regulation, decisions makers heard our demands.

1/2 ⬇️

#EU #IEA

fsfe.org/news/2024/news-202402…




THE MIKE BELL CARTEL – AIN’T NO HIGH (THAT’S HIGH ENOUGH) / LIKE NO OTHER 7″


Attraversiamo i giorni della merla ed io odio l’inverno. Non patisco particolarmente il freddo, ma sono solito lamentarmene.

Trovo che sia fastidioso e sgradevole. Poi però penso alla mia fortuna, giacché che vivo a latitudini particolarmente felici in cui le temperature in fondo non scendono mai troppo vertiginosamente. Pensate come ci potremmo sentire se in questo momento fossimo teletrasportati a Helsinki.

@Musica Agorà

iyezine.com/the-mike-bell-cart…

Musica Agorà reshared this.



Ma quanto è grande la misericordia di Dio!


Quando leggiamo il racconto avvincente di Naaman e di Eliseo (in II Re 5), alla fine esclamiamo: "ma quanto è grande la misericordia di Dio!"
A Naaman, il nemico, il superbo, che solo ora appena ha ammesso ci sia un solo Signore che vuole onorare, quando chiede "tuttavia" di poter violare il II comandamento (quello sull'adorare statue o immagini) per potersi inchinare di fronte all'idolo della sua nazione, Eliso dice: "Va’ in pace"!
Che significa, non ti preoccupare: Dio ti benedirà, e quindi avrai pace.
È una conclusione sorprendente. Dio si preoccupa di persone di popoli diversi e accetta che lo si onori in maniera un po’ diversa. Siamo infatti salvati per grazia, cioè non per nostri meriti e nemmeno per i nostri riti e nemmeno per la nostra teologia, ma siamo salvi per sola grazia di Dio.


Oggi per il #SaferInternetDay 2024 il #MIM aderisce con un evento dalle ore 10 per riflettere sui rischi e le opportunità della Rete con gli stessi protagonisti della comunità scolastica, studenti, docenti, insieme a stakeholder pubblici e privati.


Quei sottosviluppati che stanno al Parlamento Europeo hanno respinto una richiesta che chiedeva un dibattito sulla sentenza della Corte Internazionale di Giustizia:

Clare Daly, europarlamentare Irlandese:

"Nonostante l'importante sentenza della Corte Internazionale di Giustizia, secondo cui Israele è plausibilmente accusato di genocidio a Gaza, la nostra richiesta di "The Left" avanzata da Manu Pineda di aggiungere un dibattito al riguardo è stata respinta dalla maggioranza degli eurodeputati. La guerra è pace. La libertà è schiavitù. E "Israele ha il diritto di difendersi"."

Usa, UE e UK cancro del mondo. Che siate maledetti per l'eternità!

T.me/GiuseppeSalamone



🛜 Il 6 febbraio ricorre la Giornata mondiale per la sicurezza in Rete, promossa dalla Commissione Europea e celebrata in contemporanea in oltre 100 nazioni.


Il governo Francese ha aperto un proprio server Fediverso ufficiale

@Che succede nel Fediverso?

social.numerique.gouv.fr è l'Istanza #mastodon gestita dalla Direzione Interministeriale Digitale (DINUM) e spita solo account istituzionali e certificati:

Eccoli qui:

➡️ @CNES - L'agenzia spaziale francese

➡️ @Ambassadeur Numérique 🇫🇷🇪🇺 - Ambasciatore francese per gli affari digitali (in inglese)

➡️ @Min. Enseign. sup. & Recherche - Ministero dell'Istruzione Superiore e della Ricerca

➡️ @IAP - Istituto di Astrofisica di Parigi

➡️ @CNRS 🌍 - CNRS, Centro nazionale francese per la ricerca scientifica

➡️ @Unité de Recherche Géoazur - Unità di ricerca geologica/geofisica per l'Università della Costa Azzurra, CNRS, Osservatorio della Costa Azzurra

➡️ @CNRS Terre & Univers - CNRS (dipartimento spazio, geologia, ambiente)

➡️ @CNRS Ingénierie - CNRS (dipartimento di ingegneria)

➡️ @CNRS Inist - Dipartimento del CNRS che si occupa di pubblicazioni e metodi scientifici

➡️ @La science ouverte au CNRS - Scienza aperta al CNRS

➡️ @IGN France - Istituto Nazionale per i Dati Geografici e Forestali

➡️ @data.gouv.fr - Piattaforma aperta per i dati pubblici francesi

➡️ @Comité pour la science ouverte - Comitato per la Scienza Aperta

➡️ @HAL science - Archivio Multidisciplinare HAL, accesso aperto alle pubblicazioni scientifiche

➡️ @DINUM - Iniziativa di innovazione digitale nel governo francese

➡️ @Design des services numériques - Sviluppo dei servizi pubblici digitali

➡️ @arcep@social.numerique.gouv.fr - Autorità di regolamentazione delle comunicazioni elettroniche

➡️ @adresse.data.gouv.fr - Database nazionali e locali di indirizzi geografici

➡️ @Transfo. Num. des Territoires - Servizi pubblici digitali a livello nazionale e locale

➡️ @Etalab - Promozione dei dati pubblici aperti

➡️ @Démarches Simplifiées - Aiutare i funzionari governativi a offrire servizi online al pubblico

➡️ @api.gouv.fr - Catalogo delle API del governo francese

➡️ @bdnb@social.numerique.gouv.fr - Database aperto degli edifici francesi


The government of #France 🇫🇷 now has its own official Fediverse server 🥳

(All accounts in French unless otherwise noted)

➡️ @ambnum - French ambassador for digital affairs (in English)

➡️ @sup_recherche - Ministry of Higher Education & Research

➡️ @cnes - France's space agency

➡️ @astroIAP - Astrophysics Institute of Paris

➡️ @cnrs - CNRS, the French National Centre for Scientific Research

➡️ @umrGeoazur - Geology/geophysics research unit for Côte d'Azur Univ, CNRS, Côte d'Azur Observatory

1/4


in reply to Poliverso - notizie dal Fediverso ⁂

@FediFollows bene ma perchè sn sempre i francesi più avanti sulla democratizzazione e deamericanizzazione della rete?
in reply to _aid_85_

@_aid_85_

> bene ma perchè sn sempre i francesi più avanti sulla democratizzazione

160 anni di governo repubblicano aiutano...

> e deamericanizzazione della rete?

Pensa solo al fatto che dal '66 al 2009 la Francia ha posto le proprie forze armate fuori dalla NATO: alla Francia non piace essere un vassallo degli USA...

Unknown parent

@Alessandro sì, a quanto pare il Giappone è stato tra i primi paesi in cui la maggior parte degli adempimenti burocratici poteva essere fatta direttamente via fax. Il bello è che il fax come tecnologia alla base della burocrazia lo stanno dismettendo proprio in questi mesi!
È il modello storico evolutivo del Giappone: un motore a due tempi in cui fasi di conservatorismo patologico si alternano a fasi di evoluzione sfrenata verso il futuro...

@aid_85@mastodon.social





La responsabilità di tutti.


noblogo.org/transit/la-respons…