ARGENTINA. La visita in Italia del “pazzo con la motosega”
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di Geraldina Colotti
Pagine Esteri, 14 febbraio 2024 – Qualche giorno fa era a Roma il “pazzo con la motosega”, alias il presidente argentino, Javier Milei. Il primo punto al suo attivo, durante la canonizzazione dell’argentina Mama Antula, è stato l’abbraccio del papa, disposto a perdonargli i coloriti epiteti con cui era stato ripetutamente apostrofato: “in campagna elettorale, si dicono tante cose”, ha consentito Francisco che pure, della sua Argentina, e anche del rapporto fra diritti e potere, ha una diversa visione. Lo ha dimostrato, fin dall’inizio del pontificato, organizzando gli incontri mondiali con i movimenti popolari nei quali il suo grande amico Jean Grabois è stato una figura chiave.
Grabois si è formato nei movimenti dei raccoglitori di cartone (i cartoneros) e dei senza tetto, e la sua prospettiva è quella dell’economia circolare, della condivisione e del dono, vicina allo spirito delle due encicliche scritte da Francisco (la prima, la Lumen Fidei, l’ha scritta in parte il suo predecessore, Benedetto XVI), e che hanno costituito la traccia degli incontri mondiali: Laudato si’, che mette in relazione la crisi ambientale della Terra con la crisi sociale dell’umanità, per proporre una visione integrale dell’ecologia; e Fratelli tutti, sulla fraternità universale.
Alle primarie argentine, Grabois si è presentato con la coalizione Unión por la Patria, e ha portato al vincitore Sergio Massa, ex ministro di economia e candidato del progressismo, il 5,85%, sul totale di 27,28% ottenuti. Il 19 novembre, Massa ha poi perso contro Milei, leader della coalizione “La libertad avanza”, vincitore con oltre il 56% dei voti.
Al contrario di Milei, che sta facendo strame di tutte le tutele sociali e sta picconando la democrazia argentina, Bergoglio ha scelto “l’opzione preferenziale per i poveri, questa esigenza etico-sociale che proviene dall’amore di Dio – ha detto – che ci dà l’impulso a pensare e disegnare un’economia dove le persone, e soprattutto i più poveri, siano al centro. E ci incoraggia”. E ha messo sul piatto una delle sue ultime provocazioni, dichiarando al settimanale Credere: “Se benedico un imprenditore che sfrutta la gente, nessuno si scandalizza, mentre accade se si tratta di un omosessuale. È ipocrisia”.
Anche in questa occasione, davanti a Milei, che ha chiuso le mense popolari a cui si alimentavano oltre 4 milioni di poveri, Bergoglio ha denunciato “che ci sono tante persone, oggi, alle quali è negato il diritto alle cure” e tante che vivono in povertà estrema e dormono per strada. Una conseguenza della “motosega” azionata da Milei con il suo piano di privatizzazioni selvagge e di incaprettamento del paese nelle spire del Fondo Monetario Internazionale, di cui il paese è primo debitore.
Tuttavia, essendo il Vaticano un’istituzione secolare che deve tenere insieme tutte le anime e che, indipendentemente da chi sieda sul trono pontificio non può mettere in discussione la divisione in classi a livello strutturale, anche il “pazzo con la motosega” ha avuto l’abbraccio papale e la benedizione per continuare la sua agenda in corsa, onde evitare i rimbrotti del Fondo Monetario Internazionale, che di fatto governa l’Argentina.
L’FMI, che aveva a suo tempo accusato l’imprenditore Mauricio Macri – eletto con il proposito di riportare il paese a indebitarsi per generazioni, e ora alleato di Milei – di procedere troppo lentamente. Milei vuole far tesoro delle indicazioni contenute nel libro La tirannia dello status quo, in cui Milton e Rose Friedman, maestri dei Chicago boys, fanno un bilancio della politica economica nordamericana negli anni di Reagan e spiegano, da un’ottica neoliberista, perché “l’invadenza dello Stato” ostacoli la ripresa.
Con questo refrain, coniugato alle teorie libertariane più spinte sull’”anarco-individualismo” in economia, Milei riprende le linee di Trump: ma senza quella cifra di nazionalismo che, in un grande paese del sud come l’Argentina, proiettato dalla sinistra verso un’idea di sovranità articolata nella Patria Grande sognata da Bolivar, rischierebbe di assumere altri connotati.
I quattro anni di Macri hanno aggravato i problemi economici e politici di un paese che, con i governi Kirchner, si era solo parzialmente risollevato dal default del 2001, e che ora ha un debito di 45 miliardi di dollari con il Fondo monetario internazionale, di cui 10,6 miliardi dovuti ai creditori multilaterali e privati entro aprile. Rassicurato dal programma di Milei, l’Fmi ha concesso una nuova linea di credito, che include la tranche da 3,3 miliardi di dollari non erogata a novembre più l’anticipo di 1,4 miliardi, per un versamento totale di 4,7 miliardi.
Per il resto, il libertariano argentino conta di far cassa con una gigantesca guerra contro i poveri che, in parte, lo hanno anche votato, seguendo la sua falsa bandiera “anti-sistema”, e a fronte del vuoto di proposte del governo di Alberto Fernandez, spia di una crisi profonda in cui si dibatte il kirchnerismo in Argentina.
Contro Sergio Massa, ministro della disastrosa economia argentina e rappresentante del capitale industriale in affari con lo Stato, la compagine urlante di Milei si è imposta anche fra i settori popolari più emarginati e impoveriti dalla crisi (quattro cittadini su 10 sono poveri, l’inflazione annua è del 143%, la valuta è crollata e, il deficit fiscale è enorme, quello commerciale ammonta a 43 miliardi di dollari); e ha vinto in 21 delle 24 province del paese.
Non ha, però, la strada spianata né alla Camera, né al Senato, essendo i seggi stati assegnati in base ai risultati del primo turno, mentre lui è stato eletto al secondo turno. Il suo partito è rappresentato soltanto da 38 deputati su 257 alla Camera e da 7 senatori su 72 al Senato. Alla Camera ha pertanto bisogno dell’appoggio esterno della coalizione di centrodestra Juntos por el Cambio. Una situazione che sta bloccando il percorso della nefasta Legge Omnibus.
La motosega di Milei le aveva aperto la strada con il Decreto de necesidad y urgencia (Dnu), mediante il quale ha liberalizzato il paese abolendo oltre 300 leggi riguardanti importanti settori dell’economia: gestione delle terre, affitti, pensioni, energia, farmaci convenzionati… Poi avrebbe voluto aver carta bianca per legalizzare una situazione di emergenza, e ottenere poteri speciali per decidere per decreto fino al 2025. Un’emergenza prolungabile per altri due anni. Le formidabili proteste di piazza, ripetute e crescenti, che mirano a costruire una nuova unità dal basso che scuota la flemma istituzionale, hanno però sfidato la repressione e convinto il Parlamento a bloccare momentaneamente il pacchetto di centinaia di leggi, fra cui quelle più autoritarie in materia di sicurezza.
A Davos, nella riunione annuale del Forum Economico Mondiale, Milei ha esposto la sua visione del mondo, contro quella che “inesorabilmente conduce al socialismo, e di conseguenza, alla povertà” e che mette in pericolo “i valori dell’Occidente. “Il problema – ha detto – è che la giustizia sociale non solo è ingiusta, ma non contribuisce nemmeno al benessere generale”, ed è “violenta” perché le tasse, mediante le quali lo Stato si finanzia, “vengono riscosse in modo coercitivo”, per cui “quanto maggiore è la pressione fiscale, tanto maggiore è la coercizione, tanto minore è la libertà”. La libertà dei ricchi, ovviamente, perché le tasse, il libertariano, le ha aumentate eccome.
Come intenda difendere i “valori dell’Occidente”, Milei lo ha dimostrato andando a singhiozzare al Muro del Pianto abbracciato al proprio rabbino-ambasciatore, “el Peluca”, che ostentava un nastro giallo all’occhiello, in solidarietà con gli ostaggi di Hamas. Milei, che intende convertirsi all’ebraismo, ha annunciato che trasferirà l’ambasciata da Tel Aviv a Gerusalemme, e non ha perso occasione per insultare e prendere le distanze dalle alleanze intenzionate a costruire un mondo multicentrico e multipolare alternativo agli Stati uniti e in cui l’Argentina, pur con il moderato Fernandez, era comunque inserita. Al contrario, l’asse su cui conta Milei è quello Usa-Europa subalterno alla Nato.
“Milei, l’Europa non ti vuole”, dicevano i cartelli degli argentini, in protesta fuori dal Vaticano. Milei, però, che è di origine italiana e che ha portato con sé una nutrita delegazione di imprenditori, conta di rilanciare l’asse Roma-Buenos Aires, solido sia all’interno del G20 e dell’Onu, che come elemento di mediazione nel dialogo fra blocchi regionali. Milei conta di svincolarsi da tutte le alleanze egemonizzate dai governi progressisti, animate da rapporti non subalterni agli Usa e da una visione comune della Patria Grande latinoamericana.
Il suo governo ha però deciso di sostenere l’accordo di libero commercio UE-Mercosur, e conta sul governo Meloni, con cui non mancano le consonanze. La premier italiana si è detta “affascinata” dalla personalità del libertariano e, insieme alla filo-atlantica oppositrice al governo Maduro, Maria Corina Machado, è stata fra i primi a congratularsi della sua elezione. Su di lei, il pazzo con la motosega conta di far leva nei negoziati in ambito Ue, che vedono il favore della Germania, ma non della Francia. Il suo predecessore, Alberto Fernandez, invece, durante l’ultimo vertice del Mercosur (Brasile, Argentina, Paraguay e Uruguay), a Rio, il 6 di dicembre, ha sostenuto che l’accordo – firmato nel 2019 dopo vent’anni di complessi negoziati e ancora in predicato – è “sfavorevole allo sviluppo della regione”.
Un punto ancor più dolente, ora, nello scenario di contestazioni degli agricoltori a livello europeo.
Sia come sia, anche la maschera con la motosega, una delle ultime indossate dal capitalismo per cercare di risolvere la sua crisi strutturale, com’è già venuto per il neofascismo europeo dovrà mettere la sordina ai presunti proclami “anti-sistema” per rendersi presentabile nei “salotti buoni”: per fare la sua parte in quello che, usando categorie latinoamericane, potremmo definire come un nuovo scontro fra monroismo e bolivarianismo, a duecento anni dalla nefasta Dottrina Monroe. Pagine Esteri
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Separare le Carriere per unire la Repubblica
Venerdì 23 febbraio 2023, ore 16:00 – Auditorium Petruzzi, Via dellew Caserme, 60, Pescara
Intervengono:
Avv. Giuseppe Benedetto, President Fondazione Einaudi
Avv. Vania Marinello, Solicitor of the Senior Courts of England & Wales
Avv. Bepi Pezzulli, Direttore Centro Studi Italia Atlantica, Solicitor of the Senior Courts of England & Wales
Introduce
Dott. Simone D’Angelo, President ENDAS Abruzzo
Modera
Dott. Mauro Di Pietro, Giornalista
L'articolo Separare le Carriere per unire la Repubblica proviene da Fondazione Luigi Einaudi.
Zircon fa il suo debutto in guerra. Ecco il nuovo missile di Mosca
Una nuova arma dell’arsenale russo sembra aver fatto il suo debutto sui campi di battaglia ucraini. Secondo quanto riportato dall’Istituto di ricerca scientifica di Kyiv per gli esami forensi, l’analisi preliminare dei residui di proiettili impiegati dai russi durante l’attacco messo in atto nella notte del 7 febbraio proverebbe infatti che in quell’occasione le forze armate di Mosca abbiamo impiegato un “nuovo” sistema: lo Zircon.
Il sistema 3M22 Zircon (o Tzircon) è un missile da crociera ipersonico, parte delle “superarmi” presentate dal presidente russo Vladimir Putin durante un suo discorso del 2018, che ha completamento definitivamente la fase di testing nel giugno del 2022. Apparentemente capace di viaggiare a una velocità nove volte superiore a quella del suono e con una portata, secondo quanto reso noti da fonti russe, di 1.000 chilometri (circa 625 miglia), anche se le fonti occidentali la fissano invece all’interno di un range che va dai 500 chilometri (circa 310 miglia) ai 750 chilometri (circa 466 miglia). “La significativa frammentazione del missile rende difficile l’identificazione, ma possiamo già dire che l’arma non soddisfa le caratteristiche tattiche e tecniche dichiarate dalla Russia” avrebbe dichiarato il direttore dell’Istituto di Kyiv sul suo canale Telegram.
Sviluppato in funzione anti-nave, originariamente lo Zircon era disponibile soltanto nella versione impiegabile da piattaforme navali, di superficie o meno. Tuttavia, in un secondo momento si è deciso di sviluppare anche una versione per il lancio da piattaforme terrestri.
Mykhailo Shamanov, portavoce dell’amministrazione militare della città di Kyiv, ha dichiarato che è troppo presto per “trarre conclusioni” dal rapporto dell’Istituto, aggiungendo che la gente dovrebbe “aspettare le conclusioni degli esperti”. A Shamanov ha fatto eco il portavoce dell’aeronautica militare ucraina, Yuriy Ihnat, specificando come le forze armate di Kyiv stiano “conducendo gli esami” e che “gli esperti stanno verificando i rottami”.
Facile capire perché un effettivo impiego dello Zircon sia causa di tutti questi timori: nonostante non siano mai state testate fino ad ora sul piano operativo, le sue (presunte caratteristiche lo rendono un avversario temibile per gli ucraini. La velocità ipersonica del sistema russo lo renderebbe infatti invulnerabile anche alle migliori difese missilistiche occidentali come i Patriot, secondo l’associazione Missile Defense Advocacy Alliance: “Se queste informazioni sono accurate, il missile Zircon sarebbe il più veloce al mondo, rendendo quasi impossibile difendersi solo per la sua velocità”, si legge sul sito dell’Alleanza. Che definisce importante anche la nuvola di plasma del missile: “Durante il volo, il missile è completamente coperto da una nube di plasma che assorbe qualsiasi raggio di radiofrequenze e rende il missile invisibile ai radar. Questo permette al missile di non essere individuato mentre si dirige verso l’obiettivo”.
Finanziare la Difesa europea attraverso la Bei. La proposta di Michel
Al Group forum 2024 della Banca europea degli investimenti (Bei) appena conclusosi in Lussemburgo si sono primariamente affrontati la green transformation, l’energia, le nuove tecnologie e i critical raw materials funzionali alla sicurezza economica Ue. Le parole-chiave della presidente Calvino sono “support competitiveness and strategic autonomy”, obiettivi che d’altra parte sono già il fulcro delle iniziative della Commissione europea. La stessa ha detto di essere molto attiva in tutte le aree ritenute oggi prioritarie dalla Ue ed è disponibile a fare di più per l’economia.
L’argomento circa la possibilità che la Banca possa finanziare non solo la security e il duale ma anche la difesa – non prevista dal suo mandato che prevede il voto all’unanimità – rimane a livello di dibattito politico e sta assumendo una crescente priorità. Per l’occasione, il presidente del Consiglio Ue Charles Michel, alla luce delle tensioni internazionali e della crescente necessità di finanziamenti nella difesa, ha lanciato un appello in favore di una “full-fledged Defence Union” che preveda, sulla scia di reiterate dichiarazioni dei leader e Commissari europei, un coinvolgimento della Bei – come si legge nelle conclusioni del Consiglio europeo di dicembre per un ruolo rafforzato a supporto della sicurezza e difesa europea – e l’utilizzo di Bonds europei come espresso da Francia, Polonia, Estonia e Lussemburgo. Per completezza si ricorda che tra i settori esclusi dai finanziamenti Bei ci sono tra gli altri il tabacco e gran parte dei combustibili fossili.
La questione Bei versus difesa è sul tavolo da anni in un crescendo di solleciti e raccomandazioni politiche dal 2022 a oggi da parte delle istituzioni europee e dell’industria. Si inserisce peraltro nel più vasto dibattito sulla prioritaria necessità per l’Ue di affrontare le nuove sfide (clima, semiconduttori, agricoltura, competitività tecnologica, commercio estero, difesa, Ucraina, eccetera) prevedendo investimenti adeguati e l’accesso a nuovi finanziamenti a supporto dei comparti industriali europei.
Più in generale si osserva che il dibattito si sta spostando verso un’evoluzione delle priorità negli approcci dal Green deal alla difesa. Tuttavia, le proposte finora avanzate come il Fondo sovrano promosso da Von der Leyen, e il continuo “scaled back” di nuove iniziative come la Strategic technologies for european platform (Step) e oggi l’agricoltura, iniziative perno di una vision di lungo termine, non hanno finora trovato seguito o sono marginali.
Si potrebbe considerare che la situazione di apparente stallo circa un ruolo della Bei nella difesa potrebbe rappresentare un primo ostacolo all’avanzamento delle proposte lanciate da Von der Leyden per una futura strategia europea per l’industria della difesa. La proposta include una lunga serie di argomenti, alcuni con aspetti critici di non facile risoluzione perlomeno oggi, come l’accennata proposta di Bonds europei con effetto di leva finanziaria a supporto dell’economia includendo la difesa.
Come ha recentemente illustrato dal vice presidente della Bei per la Sicurezza e la difesa, Peeters, la Banca è molto cauta sulla questione se oltrepassare il confine tra duale e difesa. Infatti la Bei nel 2022 ha lanciato la Strategic european security initiative (Sesi) con una dotazione di sei miliardi di euro, più altri due, mantenendo le restrizioni per armi, munizioni, infrastrutture militari e polizia. Le attività eleggibili concernono dual research, development and innovation; cyber-security; civil security infrastructure; military mobility; green security; military infrastructure; space. È un perimetro non esteso alla difesa, motivato sia dalle perplessità di fondi pensionistici sia per evitare il rischio di perdere l’appeal degli investitori, e aspetto molto importante per la Banca l’elevato rating AAA con il quale può prestare a tassi più favorevoli, costituendo un riferimento per le banche europee. La Bei si è detta parimenti favorevole a una maggiore cooperazione con la Nato.
Nella riunione dei ministri delle Finanze Ue a fine febbraio si discuterà insieme con la Bei della futura agenda strategica europea. Le indicazioni politiche emerse, l’esigenza di investire di più nella difesa e il superamento dei tabù nei fondi europei dal conflitto in Ucraina saranno elementi sufficienti per aprire la strada verso nuove formule di supporto e riorientare il ruolo della Bei anche nei settori della difesa o del nucleare?
Nota a margine da segnalare è che è stato presentato l’Investment report 2023/2024 della Bei Transforming for competitiveness. Il documento cita marginalmente la difesa insieme ad altri comparti, in relazione al “dibattito su un nuovo framework fiscale per incrementare la fornitura di beni comuni, come la sicurezza e la difesa per acquisire industrial security o autonomia strategica, e infrastrutture comuni nell’energia”.
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Francis Scott Fitzgerald – Il curioso caso di Benjamin Button
L’Unione detta il mandato della missione in Mar Rosso. Il commento dell’amm. Caffio
Il Consiglio Ue, con la decisione Pesc 2024/583, ha stabilito il mandato dell’Operazione di sicurezza marittima dell’Unione volta a salvaguardare la libertà di navigazione in relazione alla crisi nel Mar Rosso (Eunavfor Aspides). La denominazione della missione è di per sé sufficiente a chiarire i suoi capisaldi: tutela sicurezza marittima e libertà di navigazione. Il contesto giuridico è quindi quello -non bellico – della Convenzione del Diritto del mare (Unclos). Nel preambolo del documento si specifica infatti che il quadro di riferimento, come delineato nella strategia per la sicurezza marittima dell’Ue (Eumss), “consente all’Unione di intraprendere ulteriori azioni per proteggere i suoi interessi in mare così come i suoi cittadini, i suoi valori e la sua economia, promuovendo nel contempo le norme internazionali e il pieno rispetto degli strumenti internazionali, in particolare la convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare (Unclos)… Gli attacchi mettono a repentaglio la vita dei marittimi sulle navi mercantili e costituiscono una violazione della libertà dell’alto mare e del diritto di passaggio in transito negli stretti utilizzati per la navigazione internazionale”.
Sulla base di tali premesse, come mandato dell’Operazione è stabilito che “Eunavfor Aspides, nei limiti dei mezzi e delle capacità di cui dispone: a) accompagna le navi [mercantili] nell’area di operazione; b) garantisce la conoscenza della situazione marittima; c) protegge le navi da attacchi multi-dominio in mare, nel pieno rispetto del diritto internazionale, compresi i principi di necessità e proporzionalità, in una sottozona dell’area di operazioni”.
Non ci sono quindi dubbi sul fatto che Aspides sia una missione di difesa attiva che, come è stato detto, non si propone di “fare la guerra” agli Houthi. Verrà svolta un’attività di protezione armata della navigazione volta a reagire, anche in via preventiva, ad azioni ostili, ma restano esclusi gli attacchi alle postazioni terrestri, a meno che questo non sia necessario per abbattere qualsiasi arma che punti a colpire e le navi in transito. Il principio di riferimento è la difesa legittima di fonte consuetudinaria, diversa dal diritto di self-defence – garantito degli art. 2 e 51 della Carta delle NU – che consente invece agli Stati oggetto di un’aggressione di iniziare le ostilità (jus ad bellum) fino a che il Consiglio di sicurezza non adotti misure per far cessare la minaccia alla pace ed alla sicurezza internazionale.
Sinora le NU non hanno preso decisioni di tale tipo, tranne la Risoluzione n. 2722 del 10 gennaio 2024 che condanna fermamente gli attacchi degli Houthi nel Mar Rosso al naviglio mercantile ed afferma che “l’esercizio dei diritti e delle libertà di navigazione da parte dei mercantili… deve essere rispettato [e così] il diritto degli Stati membri … di difendere le loro navi da attacchi, inclusi quelli che minano diritti e libertà di navigazione”. Di fatto, come è stato osservato, il Consiglio non ha autorizzato una missione di “polizia internazionale” o peace-enforcing che dir si voglia come quella condotta in Afganistan. Per il Mar Rosso appare più appropriato il riferimento ad un tipo di peace-keeping in cui le forze intervenute applichino robuste regole difensive di ingaggio .
Louise Lemón - Lifetime of tears
Questa opera rappresenta la piena maturità artistica e non solo per una musicista che si merita moltissimo, sia per quello che ci regala sia per le sue capacità. Louise Lemón si colloca vicino ma oltre cantanti come Pj Harvey, Lana Del Rey etc, e un giorno si parlerà di lei come oggi si parla di loro, nel frattempo riscaldiamoci qui. @Musica Agorà
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Attenzione perché è molto pericoloso quello che sta succedendo in queste ore. Stanno uscendo fuori di testa semplicemente perché è stata usata la parola genocidio davanti a milioni di italiani. Colpire Ghali è il classico motto "colpirne uno per educarne cento". La reazione dell'ambasciatore israeliano in Italia e dell'amministratore delegato RAI che si dissocia riuscendo a non dire una sola parola per gli oltre 13 mila bambini palestinesi ammazzati e promette indirettamente che la Rai continuerà a raccontare solo ed esclusivamente la versione israeliana, dimostra che Ghali ha usato la parola giusta. Chi governa e la stampa mainstream hanno deciso di stare dalla parte di chi sta commettendo un genocidio e hanno bisogno di mettere a tacere tutte le voci che si oppongono. Non permettiamoglielo, perché coprire chi fa un genocidio è vergognoso, pretendere che tutto passi sotto silenzio e fare in modo che l'opinione pubblica non abbia la percezione reale di tutto ciò che sta accadendo è complicità. Un pensiero per Mattarella: Caro presidente, due parole su un ambasciatore che si permette di interferire all'interno di uno Stato sovrano le potrebbe pure dire. O eventualmente cambiamo la Costituzione, togliamo "la sovranità appartiene al popolo" e mettiamo "la sovranità appartiene agli USA, alla NATO e alla comunità ebraica...
T.me/GiuseppeSalamone
Giuseppe Salamone
Contro i palestinesi di Gaza ci sono anche cannoni Made in Italy
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di Antonio Mazzeo*
Pagine Esteri, 13 febbraio 2023 – In un’intervista al sito specializzato Israel Defense, il tenente colonnello Steven in forza alla 3^ flotta della Marina Militare israeliana, si è soffermato sulla tipologia e l’armamento delle unità navali impegnate nelle operazioni di guerra contro Gaza. “Nella 3* flotta ci sono attualmente 15 corvette missilistiche della classe Sa’ar – modelli 4.5, 5, e 6, le ultime arrivate”, ha dichiarato l’ufficiale israeliano. “Le corvette di classe 4.5 sono equipaggiate con gli stessi mezzi della classe 6, eccetto per un elicottero sul ponte, Ogni unità è armata con un cannone da 76mm, un cannone Typhoon da 25 mm, con capacità offensive e difensive. sistemi elettronici EL/M e per la guerra anti-sottomarini”.
“La maggior parte dei sistemi d’arma – ha concluso Steven – è stata prodotta da industrie israeliane, eccetto i cannoni da 76mm, che sono stati prodotti invece dall’azienda italiana OTO Melara”.
Gli OTO Melara 76/62 sono cannoni multiruolo prodotti dall’omonima società del gruppo Leonardo SpA con quartier generale a Roma e stabilimenti a La Spezia e Brescia. Questi strumenti bellici sono caratterizzati da una cadenza di tiro molto elevata, soprattutto nella versione Super Rapido (120 colpi al minuto), per la “difesa” antiaerea e anti-missile e il bombardamento navale e costiero.
Nel corso della sua intervista a Israele Defense, il tenente colonnello Steven ha rivelato altri inquietanti particolari sulle operazioni di guerra condotte delle unità navali israeliane. “Nei primi giorni di guerra le navi sotto il mio comando sono state impegnate in missioni difensive usando il fuoco, principalmente per impedire ai terroristi di avvicinarsi alle forze armate di Israele”, ha dichiarato l’ufficiale. “Tuttavia, molto rapidamente, la forza navale si è spostata dalla difesa all’offesa. Noi siamo in guerra da quattro mesi adesso e già tre settimane dopo l’inizio dei combattimenti noi partecipavamo alla battaglia con una duplice missione: sorveglianza e fuoco”.
“Le nostre capacità di sorveglianza rivestono una grande importanza, perché possiamo osservare la Striscia di Gaza da occidente, dal mare”, ha aggiunto il tenente colonnello Steven. “Dda una corvetta missilistica possiamo vedere qualsiasi cosa. Possiamo osservare le persone così come i pattugliatori fuori dalla costa. Posiamo vedere sia il nemico che le nostre forze armate. Anche se ci sono pessime condizioni atmosferiche, specie adesso che siamo in inverno, la nostra sorveglianza rimane efficace perché tutti i sistemi sono funzionanti anche quando la nave ondeggia”.
L’ufficiale israeliano ha concluso la sua intervista spiegando che la missione primaria odierna della flotta navale è quella di fornire il supporto di fuoco, con una potenza che non ha precedenti nella storia della Marina Militare di Tel Aviv. “Solo io posso vedere da ovest gli obiettivi terroristi nella Striscia di Gaza”, ha dichiarato cinicamente Steven. “Quando spariamo, così come tutte le forze armate di Israele, stiamo molto attenti di non colpire i civili non coinvolti nel conflitto; il fuoco è accurato ed efficace. Quando i cannoni sparano (cioè quelli da 76 mm di OTO Melara/Leonardo, nda), non c’è nessuno sul ponte delle unità navali. Tutti i cannoni sono controllati da remoto dalle posizioni di comando. Gli stessi vessilli sono a pilotaggio remoto. Non si può dire che non ci sia il rischio di sparare nelle unità navali. Ma noi sappiamo come difenderci, e fino adesso, dall’inizio della guerra, non c’è stato nessun incidente nella nostra flotta”.
I morti, si sa, stanno dall’altra parte, a Gaza. E sono civili, non combattenti, donne e bambini. Pagine Esteri
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La dinastia Jokowi pesa sul voto in Indonesia
In Indonesia sia vota sia per eleggere il nuovo presidente, sia per le elezioni parlamentari e locali. La corsa a tre per diventare capo di stato è guidata dal ministro della Difesa, Prabowo Subianto, che potrebbe vincere già al primo turno. A sostenerlo c'è il presidente uscente Joko "Jokowi" Widodo.
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In Cina e Asia – La Cina esorta Israele a fermare l’operazione a Rafah
I titoli di oggi: La Cina esorta Israele a fermare l’operazione a Rafah Pacific Island Forum: Giappone e territori insulari si oppongono alle azioni di forza cinesi nel Pacifico Cina, è pronta la bozza di legge per regolamentare il tutoring privato Laos, ferrovia finanziata dalla Belt and Road Initiative crea boom di turisti Divisione del mondo in blocchi e protezionismo ...
L'articolo In Cina e Asia – La Cina esorta Israele a fermare l’operazione a Rafah proviene da China Files.
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Ministero dell'Istruzione
📊 #IscrizioniOnline: i Licei continuano a essere preferiti da oltre la metà delle studentesse e degli studenti che devono effettuare la scelta della Secondaria di II grado, con il 55,63% di domande effettuate sulla piattaforma #Unica.Telegram
È disponibile il nuovo numero della newsletter del Ministero dell’Istruzione e del Merito
🔶 Iscrizioni, il 55% per i licei, trend in crescita per istituti tecnici e professionali
🔶 Celebrazione del Giorno del Ricordo al Quirinale
…
Ministero dell'Istruzione
#NotiziePerLaScuola È disponibile il nuovo numero della newsletter del Ministero dell’Istruzione e del Merito 🔶 Iscrizioni, il 55% per i licei, trend in crescita per istituti tecnici e professionali 🔶 Celebrazione del Giorno del Ricordo al Quirinale …Telegram
Pakistan. Le elezioni vinte dal partito semiclandestino di Imran Khan
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di redazione
Pagine Esteri, 12 febbraio 2024 – Nonostante la repressione e la criminalizzazione, alla fine, sono stati i candidati indipendenti espressione del “Movimento per la giustizia del Pakistan” (Pti) dell’ex primo ministro Imran Khan (incarcerato e condannato a 30 anni di carcere) a prevalere nelle elezioni di giovedì scorso, ottenendo il maggior numero dei seggi dell’Assemblea nazionale, la camera bassa del parlamento.
Tuttavia, la Lega musulmana del Pakistan Nawaz (Pnl-N) di Nawaz Sharif, subentrato alla guida dell’esecutivo dopo il voto di sfiducia a Khan, sta ora negoziando la formazione di un governo di coalizione col Partito popolare pachistano (Ppp) di Bilawal Bhutto Zardari e altre forze politiche. A trattare per la Lega è Shehbaz Sharif, fratello di Nawaz e anche lui ex premier, che ha già governato insieme a Bhutto Zardari.
I ritardi nella comunicazione dei risultati da parte della Commissione Elettorale hanno alimentato sospetti e contestazioninel Paese ed anche all’estero. Il dipartimento di Stato Usa, ad esempio, ha condannato «gli episodi di violenza, le restrizioni all’esercizio delle libertà fondamentali, gli attacchi contro i giornalisti e le limitazioni imposte all’accesso ai servizi internet e di comunicazione» prima e durante le operazioni di voto, e ha esortato a indagare sulle accuse di interferenze elettorali
La Commissione elettorale ha dichiarato i risultati di 253 collegi uninominali dell’Assemblea nazionale, su 265 contesi con sistema maggioritario (sarebbero 266, ma in un caso il voto è stato rinviato). I candidati del Pti di Khan, privato del simbolo, censurato dai media e costretto a condurre una campagna elettorale semiclandestina, hanno ottenuto 93 seggi. La Lega musulmana ne ha conquistati solo 73, seguita dal Partito popolare pachistano con 54 e dal Movimento Muttahida Qaumi (Mqm-P) con 17. Su base proporzionale verranno attribuiti altri 70 seggi.
Nelle elezioni dell’8 febbraio si è votato anche, con le stesse modalità (maggioritario uninominale più quote suddivise in proporzione ai voti), per il rinnovo delle assemblee legislative delle quattro province: Punjab, Sindh, Khyber Pakhtunkhwa e Belucistan. Nel Punjab sono stati annunciati i risultati di 295 collegi su 296 (in un collegio c’è stato un rinvio). Sia gli indipendenti sia la Lega Nawaz sono a quota 137. Nel Sindh sono stati dichiarati i risultati per tutti i 130 seggi, 84 dei quali sono andati al Ppp. Anche nel Khyber Pakhtunkhwa sono stati dichiarati i risultati di tutti i collegi (tranne due per i quali c’è stato un rinvio): su 113, gli indipendenti ne hanno vinti 91. Infine, nel Belucistan, c’è una situazione più frammentata, con i risultati dichiarati per 48 seggi, divisi tra varie forze politiche. Pagine Esteri
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Il boomerang delle sanzioni. Russia e Cina aumentano le loro capacità ai danni del potere strategico degli USA l Red Hot Cyber
"Le recenti dinamiche geopolitiche stanno evidenziato un fenomeno già anticipato nel panorama tecnologico internazionale. Le sanzioni imposte dagli Stati Uniti nei confronti di paesi antagonisti stanno spingendo questi ultimi verso una maggiore autonomia e indipendenza tecnologica."
Io scendo qua – Pensieri disordinati di una povera pazza
Io scendo qua – Pensieri disordinati di una povera pazza
Io scendo qua. Senti come suona bene questa frasetta, Corta, semplice, senza possibilità di replica. La fine di un viaggio, più o meno lungo, condiviso con qualcuno. Una frase che non ammette replicwww.ilblogdichiara.it
Chi vusa püsé la vaca l'è sua. L'analisi di Christian Bernieri sul provvedimento del Garante che include il Documento di indirizzo in materia di posta elettronica.
Temo che alcuni consulenti e DPO potranno arroccarsi su posizione reattive, di pancia, elaborate come workaround in risposta al documento del Garante.Un’azienda potrebbe arrivare a misure paradossali, non tanto per eliminare il problema inteso come il rischio sottesa al trattamento, quanto per togliersi dall’impiccio se il problema viene percepito nella norma stessa.
bernieri.blogspot.com/2024/02/…
Chi vusa püsé la vaca l'è sua
Nota preliminare alla lettura: il Garante ha ragione. Non è mia intenzione confrontarmi ma ragionare e, purtroppo, lo so fare solo così. ...bernieri.blogspot.com
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Ministero dell'Istruzione
Oggi #10febbraio ricorrono i 20 anni dall’istituzione del #GiornodelRicordo dedicato alla memoria delle vittime delle foibe e dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra.Telegram
Movie Star Junkies Boy, Life Is Chaos/Days Gone 7"
Due sono le canzoni proposte; la prima è Boy, Life Is Chaos, tesa allo spasimo come una corda che sta per spezzarsi, evocando atmosfere poeticamente decadenti da crepuscolo della repubblica di Weimar.
iyezine.com/movie-star-junkies…
Movie Star Junkies Boy, Life Is Chaos/Days Gone 7"
Movie Star Junkies Boy, Life Is Chaos/Days Gone 7": Movie Star Junkies: una band che ho sempre seguito e apprezzato tantissimo.In Your Eyes ezine
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Ministero dell'Istruzione
#Scuola, il Ministro Giuseppe Valditara ha firmato i due decreti che prevedono uno stanziamento di oltre 700 milioni di euro a favore delle scuole paritarie per l’anno scolastico 2023/2024.Telegram
Settimana delle #STEM: il webinar "La robotica educativa per l'acquisizione di competenze STEM" è rivolto ai docenti delle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado statali e paritarie.
Qui tutti i dettagli ▶️ miur.gov.
Ministero dell'Istruzione
Settimana delle #STEM: il webinar "La robotica educativa per l'acquisizione di competenze STEM" è rivolto ai docenti delle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado statali e paritarie. Qui tutti i dettagli ▶️ https://www.miur.gov.Telegram
Sensibilizziamo le istituzioni ad aderire al Fediverso. Ricondividiamo l'appello di @Fedi.Tips
Numerosi governi (Francia, Germania, Svizzera, Paesi Bassi), ONG (UE, Consiglio d'Europa, W3C, ecc.), emittenti pubbliche (ZDF, BBC, affiliati PBS/NPR, ecc.) hanno creato server o account sul Fediverso.
Chiedi ai servizi pubblici del tuo paese/regione/area di seguire il loro esempio!
Il Twitter di Musk nasconde tutti i suoi account dietro una pagina di accesso, quindi non è più un canale pubblico.
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Passi avanti della Schengen militare per una UE armata nella NATO l Contropiano
"Lo scivolamento verso l’economia di guerra è cominciato dunque già da tempo, e non è il risultato di conflitti specifici, bensì della tendenza del capitale in crisi a trovare soluzioni solo nell’uso della forza. Nella distruzione e nella ricostruzione, nella cannibalizzazione di fette di mercato prima inaccessibili.
Se a ciò aggiungiamo le aspirazioni di autonomia della UE, abbiamo il quadro completo. Una corsa verso il baratro bellico di cui le spese sono tutte a carico dei settori popolari."
Come rubare una Rolls Royce con un'antenna
Vivere nell’Era dell’Informazione significa riconoscere che il digitale è ovunque, anche quando non ci facciamo caso. Anche le chiavi delle nostre automobili sono ormai pressoché quasi del tutto digitali. Quand’è l’ultima volta che hai usato una chiave meccanica per aprire e avviare un’auto?
Molte auto oggi hanno diversi sistemi elettronici che permettono alle portiere di aprirsi con la prossimità delle chiavi o col tocco di una mano, così come possono accendersi senza dover infilare la chiave di fianco al volante.
Il funzionamento è relativamente semplice: l’automobile è dotata di sensori che captano i segnali emessi dalla chiave elettronica. Così, quando la chiave è vicina, i sistemi dell’auto possono attivarsi grazie allo scambio di informazioni che avviene tra auto e chiave.
Un ladro cibernetico e un po’ hacker può sfruttare questo sistema per intercettare i dati trasmessi via onde radio e copiare i codici della chiave, truffando così i sistemi dell’automobile. Solitamente servono almeno due persone: una persona che stia vicino o dentro l’auto con la strumentazione necessaria, e una persona che cammini intorno alla casa con un’antenna per intercettare il segnale della chiave. Una volta intercettato, il dispositivo in possesso della persona nell’automobile simula i codici della chiave, truffando i sistemi dell’auto, che si mette in moto.
È il caso di questo video, in cui una coppia di ladri sono riusciti a rubare una Rolls Royce da $350.000 in pochi secondi e senza alcuna effrazione, semplicemente copiando a distanza le chiavi che il proprietario aveva in casa.
Questo è solo uno dei modi per hackerare le moderne automobili, che ormai sono dei veri e propri computer con le ruote. Nel numero #58 vi avevo parlato di come funziona il cervellone elettronico delle auto moderne, il Controller Area Network (CAN), e di come questo possa essere hackerato per prendere il controllo (anche da remoto) di ogni sistema dell’auto.
Fortunatamente, proteggersi da un attacco come quello del video non è complicato, né costoso. È sufficiente riporre le chiavi dentro una sacca Faraday, in grado di bloccare tutti i segnali (sia in ingresso che in uscita), come quelle prodotte dall’azienda americana SLTN.
Se vuoi acquistarne una, perché non approfitti del codice sconto dedicato a tutti gli abbonati a Privacy Chronicles? Sblocca tutto il potenziale dell’unica newsletter che ti racconta luci e ombre dell’Era dell’Informazione e goditi anche maggiore sicurezza con qualche gadget utile.
@Test: palestra e allenamenti :-)
L'ente di beneficenza ha detto che Barney è stato sequestrato dalla polizia del Kent dopo che gli operatori del benessere degli animali hanno fatto diversi tentativi per incoraggiare Springett a far strigliare il cane.
Test: palestra e allenamenti :-) reshared this.
#Funimation verrà chiuso il 2 aprile 2024. Il servizio di streaming di anime inizierà a migrare gli abbonati esistenti a #Crunchyroll, una mossa che non influenzerà solo i prezzi degli abbonamenti, ma cancellerà anche le librerie digitali.
@Test: palestra e allenamenti :-)
Una pagina di supporto sul sito Web di Funimation afferma che il servizio trasferirà automaticamente gli abbonati esistenti a Crunchyroll, sottolineando che il trasferimento "può variare a seconda della piattaforma di pagamento specifica, del tipo di abbonamento e della regione". Ma la pagina – inutilmente – non dice quanto gli abbonati dovranno pagare dopo la transizione, solo che gli abbonati legacy vedranno un aumento di prezzo. Dovrai controllare la tua email per vedere quanto dovrai pagare.
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FPF Joins the NIST Artificial Intelligence Safety Consortium
The Future of Privacy Forum (FPF) is collaborating with the National Institute of Standards and Technology (NIST) in the U.S. Artificial Intelligence Safety Institute Consortium to develop science-based and empirically backed guidelines and standards for AI measurement and policy, laying the foundation for AI safety across the world.
This initiative will help prepare the U.S. to address the capabilities of the next generation of AI models or systems, from frontier models to new applications and approaches, with appropriate risk management strategies.
“As an organization that has been at the forefront of responsible data practices for more than a decade, FPF is honored to be included in the list of influential and diverse stakeholders involved in the U.S. AI Safety Institute Consortium assembled by the National Institute of Standards and Technology. We look forward to contributing to the development of safe and trustworthy AI that is a force for societal good.”Jules Polonetsky, CEO, FPF
The consortium includes more than 200 member companies and organizations that are on the frontlines of creating and using the most advanced AI systems and hardware, the nation’s largest companies and most innovative startups, civil society and academic teams that are building the foundational understanding of how AI can and will transform our society, and representatives of professions with deep engagement in AI’s use today.
The consortium will be housed under the U.S. AI Safety Institute (USAISI) and will contribute to priority actions outlined in President Biden’s landmark Executive Order, including developing guidelines for red-teaming, capability evaluations, risk management, safety and security, and watermarking synthetic content. Additional information on this Consortium can be found here.
Scuola e Fediverso: l'Istituto di Istruzione Superiore Polo Tecnologico Imperiese di Imperia e il Liceo Statale Galileo Galilei di Verona entrano nel Fediverso
Dopo l'ingresso nel Fediverso di EduINAF, la rivista di didattica e divulgazione dell'INAF, Istituto Nazionale di Astrofisica (ricercabile all'indirizzo @eduinaf@edu.inaf.it
), siamo lieti di condividere un'altra notizia che riguarda il fediverso nell'ambito educativo: due istituti scolastici sono infatti entrati a far parte del Fediverso, facendolo ognuno in maniera differente.
L'Istituto di Istruzione Superiore Polo Tecnologico Imperiese di Imperia
L'istituto @I.I.S. POLO TECNOLOGICO IMPERIESE ha deciso di attivare il plugin ActivityPub per Wordpress, così da permettere a qualsiasi account del Fediverso di seguire il suo sito web e di ricevere gli aggiornamenti direttamente dalla propria timeline (qui è possibile vedere come compare su Mastodon o su Friendica ).
Per seguire l'account del Polo basta incollare nella casella di ricerca del proprio account del fediverso il seguente indirizzo: @polo@www.polotecnologicoimperiese.edu.it
Il Liceo Statale Galileo Galilei di Verona
Il Liceo Statale Galileo Galilei di Verona, che già ha aderito a un progetto della Regione Veneto sull'uso consapevole dei social e della rete ha aperto una propria istanza Mastodon: mastodon.galileivr.org/
Al momento sono presenti solo alcuni account pubblici, di cui uno è l'amministratore @Carlo
......................................
Siamo fiduciosi che queste iniziative possano moltiplicarsi in tanti altri istituti scolastici!
Se avete notizia di altri istituti italiani che hanno intrapreso iniziative legate al Fediverso, fateci saper enei commenti!
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Poliverso - notizie dal Fediverso ⁂ likes this.
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Ora potremmo sapere chi c'è dietro la cannella contaminata dal piombo nei sacchetti di frutta dei bambini
@Test: palestra e allenamenti :-)
Un macinaspezie di nome Carlos Aguilera dell'Ecuador è la probabile fonte di cannella contaminata contenente livelli estremamente elevati di piombo e cromo, che si è fatta strada nei sacchetti di mela e cannella dei bambini americani, secondo un annuncio della Food and Drug Administration questa settimana. .
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Come se 2 vulnerabilità Ivanti
sotto exploit non fossero già abbastanza gravi, ora ce ne sono 3
@Test: palestra e allenamenti :-)
La nuova vulnerabilità, identificata come CVE-2024-21893, è nota come falsificazione delle richieste lato server. Ivanti lo ha rivelato il 22 gennaio, insieme a un'altra vulnerabilità che finora non ha mostrato segni di sfruttamento. Mercoledì scorso, nove giorni dopo, Ivanti ha affermato che CVE-2024-21893 era sotto sfruttamento attivo, aggravando alcune settimane già caotiche. Tutte le vulnerabilità riguardano i prodotti Connect Secure e Policy Secure VPN di Ivanti.
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sergiej
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