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In Cina e Asia – Il premier Li promuove un nuovo modello di diplomazia


In Cina e Asia – Il premier Li promuove un nuovo modello di diplomazia diplomazia
I titoli di oggi:

Due sessioni: il premier Li promuove un nuovo modello di diplomazia
L'UE convalida accordo provvisorio contro i prodotti legati al lavoro forzato
Corea del Sud sorpassata dalla Cina sullo sviluppo tech, il report di Seul
Tensione nel mar Cinese meridionale, le Filippine accusano Pechino
Le Maldive siglano accordo per la sicurezza con Pechino
Nepal, pronta la coalizione del nuovo governo

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Oggi, dalle ore 10, si svolgerà alla Camera la "Celebrazione del 15° anniversario della ratifica della Convenzione delle Nazioni unite sui diritti delle persone con disabilità".


Due sessioni: segnali sul futuro della Cina


Due sessioni: segnali sul futuro della Cina 13335850
Target di crescita del pil, stimoli ai consumi, autosufficienza tecnologica, budget militare e segnali su Taiwan: che cosa emerge dal rapporto annuale di lavoro del premier cinese Li Qiang

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Grazie all’intervento normativo voluto dal Ministro Giuseppe Valditara viene garantita una semplificazione nella gestione della liquidazione delle retribuzioni del personale scolastico amministrativo e tecnico dell’organico #PNRR e #AgendaSud, assunt…


Un miliardo per l’industria della Difesa europea. Ecco la strategia di Bruxelles


È racchiusa in due nuove sigle, Edis ed Edip, l’ambizione europea per aumentare la cooperazione in fatto di acquisizioni militari europee e per contrastare di conseguenza la frammentazione dell’industria della difesa del Vecchio continente. La prima sigla

È racchiusa in due nuove sigle, Edis ed Edip, l’ambizione europea per aumentare la cooperazione in fatto di acquisizioni militari europee e per contrastare di conseguenza la frammentazione dell’industria della difesa del Vecchio continente. La prima sigla sta per European defence industrial strategy, e stabilisce la visione che la Commissione europea vorrebbe implementare per l’industria europea della difesa. Gli obiettivi della strategia sono mettere in pratica l’attitudine dell’industria di reagire in tempo alle necessità di sicurezza dell’Unione in tutto lo spettro delle capacità militari. Per fare questo, l’Unione dovrà approvare la seconda sigla, l’European defence industrial programme, un insieme di strumenti, finanziari, legali e di cooperazione, che materialmente dovranno aiutare i Paesi membri a aumentare il proprio livello di cooperazione in materia di procurement militare. Il budget previsto per l’Edip è di un miliardo e mezzo di euro, meno di quanto ci si aspettava (con Breton che aveva addirittura parlato di cento miliardi), un elemento che sicuramente peserà sulla valutazione dell’efficacia di questi nuovi provvedimenti.

La necessità per questo tipo di strumenti arriva da diverse considerazioni, non solo di carattere geopolitico. Naturalmente l’invasione russa dell’Ucraina ha rappresentato una sveglia per i Ventisette sulla necessità di dotarsi di strumenti di maggiore coesione nel campo della difesa, ma che l’Europa dovesse dotarsi di una migliore coesione industriale militare è una posizione presente da tempo nel dibattito continentale. Come sottolineato dal commissario Thierry Breton, “con il ritorno di conflitti ad alta intensità nel nostro continente, l’Europa non può aspettare oltre per rafforzare la capacità della base tecnologica e industriale europea della difesa di produrre di più e più velocemente”. Quello che è stato sottolineato in particolare da Bruxelles è che la natura della minaccia (e della guerra) è cambiata. Si è passati da un conflitto cosiddetto “di magazzino”, nel quale si sono impiegate cioè le risorse già disponibili nei vari arsenali dei Paesi membri, a una guerra “di produzione”, nella quale cioè c’è bisogno di garantire una continuativa produzione di piattaforme e sistemi se si vuole sostenere lo scontro (attraverso le dotazioni garantite alle Forze armate di Kiev) nel lungo periodo.

A questo si affianca la consapevolezza delle inefficienze del sistema europeo, rappresentate plasticamente dalla differenza tra piattaforme europee e statunitensi. Come registrato dalla vice presidente della Commissione europea, Margrethe Vestager, “per ogni sistema d’arma ne produciamo in Europa tre, quattro, cinque modelli diversi”. Tutto questo crea “ridondanze e inefficienze, che non sfruttano le economia di scala”. Secondo Vestager, questo comporta soprattutto il fatto che i Paesi europei sono poi costretti ad acquistare fuori dall’Ue: “Nel 2023 i Paesi membri hanno speso per il procurement cento miliardi di euro, l’80% di questa spesa è andata all’estero. Questo non è più sostenibile”. L’obiettivo dell’Ue, dunque, deve essere passare da un sistema di gestione delle crisi a una di preparazione strutturale nella gestione della propria difesa.

Cosa prevedono allora nel dettaglio queste due misure? Per quanto riguarda l’Edis, l’obiettivo è aumentare la preparazione europea attraverso la facilitazione degli investimenti. Il motto in questo caso è fare di più, meglio e insieme. Tra le principali misure adottate ci sarà la creazione del Defence industrial readiness board, composto dalla Commissione e dai Paesi membri, e un Gruppo di europeo dell’industria della Difesa che dovranno servire da camere di coordinamento sulla programmazione coordinando i vari sforzi e aiutando nella navigazione dei vari strumenti messi a disposizione. A questi si aggiunge un nuovo framework legale, lo Structure for european armament programme (Seap), che intende facilitare la cooperazione tra Stati nel corso dell’intero ciclo di vita di una piattaforma, dalla concezione al phase-out. Importante sarà anche la mappatura delle capacità già disponibili dall’Ue e delle necessità condivise dalle diverse Forze armate, grazie all’European defence projects of common interest (Edpci).

Tra le principali iniziative di Edis si trova anche l’iniziativa tesa a ridurre i rischi di investimento per l’industria della difesa attraverso degli strumenti che facilitino la riqualificazione di stabilimenti di produzione civile per necessità militari (e viceversa). Un modo per garantire una continua capacità industriale anche in tempi di pace, evitando che una volta passata l’emergenza si ritorni al “tutto come prima”. In generale, il supporto all’industria si svolgerà anche attraverso azioni mirate a settori specifici, come i droni, e nel supporto a progetti di innovazione futuri, In questo senso l’Ucraina verrà coinvolta quasi come fosse un Paese membro, con l’apertura a Kiev di un Ufficio per l’innovazione della Difesa dell’Ue.

Fondamentale sarà poi l’accesso al credito, con la Commissione che chiede alla Banca europea degli investimenti di modificare la sua policy verso il settore della difesa. Attualmente, infatti, i finanziamenti per la difesa non sono previsti dal mandato della Bei, ma le condizioni geostrategiche attuali potrebbero portare a un ripensamento di questo principio, soprattutto dal momento che, anche nel settore finanziario, si sta imponendo la visione secondo cui non può esserci sviluppo e crescita senza la sicurezza, garantita quindi anche dalla difesa. La Commissione, in particolare, spera che un cambio di passo da parte della Bei possa rappresentare uno strumento di convincimento anche per altre banche e fondi di investimento privati, attirando verso il comparto difesa nuovi finanziamenti.

Per quanto riguarda invece l’Edip, la misura è la nuova iniziativa legislativa che passerà da misure di emergenza a breve termine, adottate nel 2023 e che termineranno nel 2025, a un approccio più strutturale e a lungo termine per raggiungere la prontezza industriale della difesa. Ciò garantirà la continuità del sostegno alla base tecnologica e industriale della difesa europea, per accompagnarne il rapido adattamento alla nuova realtà. L’Edip mobiliterà un miliardo e mezzo di euro del bilancio dell’Ue nel periodo 2025-2027, per estendere la logica già usata per l’Edirpa (trecento milioni messi a disposizione per rimborsare gli acquisti se effettuati in cooperazione da almeno tre Stati membri) e l’Asap (cinquecento milioni per il supporto all’incremento della capacità di produzione europea di munizioni, dai missili ai colpi d’artiglieria, destinati sia al sostegno militare all’Ucraina, sia per rinfoltire le scorte dei Paesi membri intaccate dall’invio degli aiuti a Kiev).

Una delle novità previste dall’Edip è il Meccanismo europeo di vendita militare, volto a incoraggiare la disponibilità e a facilitare l’acquisizione di attrezzature europee in termini di tempo e di volume. Si comincerà con un catalogo delle attrezzature europee già disponibili e con la definizione di un European defence readiness pools, che sarà gestito dagli Stati membri, nei quali verranno registrati i livelli di prontezza strategica per le forze militari degli Stati membri (come il livello delle proprie riserve militari o i contratti in corso sul mercato europeo o esportazione). In base a questa disposizione ci sarà anche una clausola di solidarietà nei contratti di appalto che permetterà ai Paesi di accedere in accordi nuovi, esistenti e passati già attivi per altri Stati membri.

Per quanto riguarda gli aspetti normativi, Edip metterà a disposizione un nuovo quadro giuridico, la Struttura per il programma di armamento europeo (Seap), che dovrà facilitare e aumentare la cooperazione degli Stati membri in materia di equipaggiamenti di difesa, in piena complementarità con il quadro Pesco. Il Programma prevede anche il potenziamento delle misure di sicurezza per le supply chain della difesa, in modo da assicurare un accesso costante a tutti i sistemi necessari per la difesa europea, con strumenti per reagire a eventuali crisi di approvvigionamento.


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Non solo Aspides, il Parlamento approva anche gli aiuti a Gaza via Levante


Approvata praticamente all’unanimità la deliberazione del Consiglio dei ministri che prevedeva la partecipazione dell’Italia a tre ulteriori missioni internazionali per l’anno 2024: la European union advisory mission (Euam) in Ucraina – l’unica delle tre

Approvata praticamente all’unanimità la deliberazione del Consiglio dei ministri che prevedeva la partecipazione dell’Italia a tre ulteriori missioni internazionali per l’anno 2024: la European union advisory mission (Euam) in Ucraina – l’unica delle tre con contenuti puramente civili – e due relative alla crisi di Gaza e alle sue conseguenze nel Mediterraneo allargato, Aspides e Levante. Durante il dibattito in aula, sono stati due gli argomenti che hanno dominato la discussione: l’abbattimento del drone Houthi da parte del cacciatorpediniere Caio Duilio e il carattere difensivo che le missioni devono conservare, elemento fortemente sottolineato dal ministro degli Esteri, Antonio Tajani, presentando il provvedimento. Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha espresso la sua soddisfazione per la decisione da Ankara, dove si trova per una visita istituzionale, che ha ribadito come “le missioni militari devono fornire sicurezza ma soprattutto aprire una finestra di opportunità per la diplomazia e per la pace”.

Aspides

Particolarmente rilevante è stata l’approvazione della missione Aspides, l’iniziativa europea per proteggere il traffico navale nel mar Rosso dalla recente minaccia degli attacchi dei miliziani Houthi che affianca la missione anglo-americana di protezione del traffico navale nell’aerea del mar Rosso Prosperity guardian. È nel contesto di questa iniziativa che il Caio Duilio ha abbattuto un drone Houthi con i suoi cannoni a fuoco rapido calibro 76 prodotti dal consorzio Oto-Melara. Questa missione avrà un carattere puramente difensivo, perciò le unità navali non potranno compiere attacchi preventivi contro bersagli ostili. L’Italia ha ottenuto il comando operativo di questa missione cha sarà proprio sul cacciatorpediniere. “Con Aspides l’Italia e l’Unione europea hanno risposto in maniera coesa agli attacchi terroristici degli Houthi che stanno ostacolando la libertà di navigazione nello stretto di Bab el-Mandeb e nel mar Rosso” ha detto l’inquilino di palazzo Baracchini, aggiungendo come la missione, a carattere difensivo, “garantirà il libero transito delle navi lungo le rotte commerciali del mar Rosso, da cui dipende l’economia italiana ed europea”. Il comando tattico della missione, tra l’altro, sarà assegnato all’Italia, così come richiesto dall’Ue “e noi siamo già pronti ad assumere la responsabilità dell’importante compito assegnatoci”, ha confermato Crosetto.

Levante

L’altra missione approvata, Levante, riguarda, come spiegato da Crosetto, “l’impiego di un dispositivo militare per interventi umanitari a favore della popolazione palestinese della Striscia di Gaza”, effettuato attraverso la presenza di unità navali militari nel mediterraneo orientale. “L’Italia – ha ribadito il ministro – conferma la volontà di aiutare la popolazione palestinese, vittima delle azioni terroristiche condotte da Hamas”. La missione continuerebbe sulla scia della presenza di nave Vulcano, dotata di un ospedale di bordo con capacità diagnostiche e chirurgiche, che, negli scorsi mesi, aveva operato a largo della costa israeliana in supporto alla popolazione della striscia di Gaza. La missione si ricollega anche alle recenti iniziative, anche americane, di consegna di aiuti umanitari paracadutati direttamente sulla striscia di Gaza in supporto alla popolazione civile.

Supporto bipartisan

Tutti i partiti della coalizione di centrodestra hanno votato per l’approvazione delle missioni facendo leva, nelle loro dichiarazioni di voto, sull’importanza del traffico commerciale nel mar Rosso per il prodotto interno lordo italiano. I deputati della maggioranza hanno, infatti, evidenziato come l’azione di autodifesa del Caio Duilio contro il drone Houthi dimostri la pericolosità della minaccia e l’importanza della presenza italiana nel teatro del mar Rosso. Infine, riguardo l’operazione Levante, hanno commentato riguardo l’importanza di intervenire nel contesto della crisi di Gaza per porre fine al conflitto, per tutti conseguenza dell’attacco di Hamas, e arginare la colossale crisi umanitaria che si sta andando a creare. Anche i partiti d’opposizione hanno espresso il loro supporto per le tre missioni. Il Partito democratico ha anche lodato gli sforzi del ministro Tajani nei vari teatri di crisi, evidenziando in particolare come le linee di fragilità internazionali dimostrino l’importanza del procedere nello sviluppo di una difesa comune europea. Il Movimento cinque stelle, pur approvando le tre missioni, ha invece voluto sottolineare come non debba cambiare il carattere difensivo della missione Aspides, pur riconoscendo la centralità della difesa del traffico commerciale nel mar Rosso.


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VIDEO. A Gaza si muore di fame e 1500 camion di aiuti sono fermi a Rafah


Il racconto della cooperante Meri Calvelli, giunta al valico di Rafah assieme alla delegazione italiana per chiedere il cessate il fuoco e l'ingresso nella Striscia di aiuti umanitari senza limitazioni. L'articolo VIDEO. A Gaza si muore di fame e 1500 ca

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Pagine Esteri, 5 marzo 2024 – Almeno 1.500 camion carichi di aiuti umanitari per la popolazione di Gaza sono fermi in Egitto. Bloccati a Rafah, gli è impedito di entrare nella Striscia dove la fame ha raggiunto livelli gravissimi. Continua ad aumentare il numero dei bambini morti di stenti, così come gli anziani. A raccontarcelo è Meri Calvelli, cooperante della ong ACS, giunta al valico di Rafah assieme alla delegazione italiana che chiede il cessate il fuoco immediato e l’ingresso nella Striscia di aiuti umanitari senza alcuna limitazione.

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#NotiziePerLaScuola

Il MIM in collaborazione con il CINI (Consorzio Interuniversitario Nazionale per l'Informatica), promuove il progetto “Programma il Futuro”, che offre alle scuole strumenti semplici ed efficaci per una piena consapevolezza delle …



A Gaza l’esercito israeliano impiega anche cani robot


Il giornale Haaretz rivela che per evitare perdite di soldati e cani (veri), l’esercito sperimenta l'uso di robot e cani telecomandati L'articolo A Gaza l’esercito israeliano impiega anche cani robot proviene da Pagine Esteri. https://pagineesteri.it/20

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di Michele Giorgio

Pagine Esteri, 5 marzo 2024 – Israele nella sua offensiva a Gaza impiega anche cani robot. Il giornale Haaretz rivela che per evitare perdite di soldati e cani (veri), l’esercito sta sperimentando l’uso di robot e cani telecomandati, dotati anche di droni, che sostituiscono i cani in determinate situazioni. Il più usato è il Vision 60, realizzato da Ghost Robotics con sede a Filadelfia. Un altro è il Rooster. Sorvegliano edifici, spazi aperti e tunnel, possono camminare per10 chilometri a una velocità di tre metri al secondo e hanno una autonomia di tre ore. Il loro impiego a Gaza serve inoltre a migliorarne le prestazioni e a favorire le vendite in tutto il mondo. Sono usati anche bulldozer telecomandati, così da distruggere le case, le infrastrutture civili di Gaza, senza rischiare la vita del pilota.

Secondo un rapporto, i soldati israeliani a Gaza avrebbero ucciso palestinesi investendoli intenzionalmente con carri armati e veicoli blindati. Tra i casi citati dall’Osservatorio Euro-Med per i diritti umani quello di un palestinese di Zaytoun (Gaza City) travolto intenzionalmente il 29 febbraio da un mezzo corazzato. E quello di un carro armato passato il 23 febbraio su una roulotte a Khan Younis e che ha ucciso due membri della famiglia Ghannam.

Alcune delle organizzazioni umanitarie più importanti come Norwegian Refugee Council, CARE International, Oxfam, Save the Children hanno espresso profonda preoccupazione per la sospensione dei finanziamenti per l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi, l’Unrwa, in un momento in cui la carestia incombe e le epidemie stanno peggiorando. Si rivolgono all’Assemblea Generale dell’Onu affinché esorti gli Stati membri a riconoscere che nessun’altra agenzia umanitaria può sostituirsi all’Unrwa. L’appello è giunto mentre Israele rilancia le sue accuse sostenendo che all’agenzia sarebbero impiegati «450 terroristi di Hamas e Jihad».

La portavoce dell’Unrwa, Juliette Touma, ha risposto riferendo che Israele ha torturato alcuni membri del suo staff, costringendoli a fare false confessioni sui legami dell’agenzia con Hamas. «Le false confessioni ottenute sotto tortura vengono utilizzate per diffondere la disinformazione sull’Agenzia come parte dei tentativi di smantellare l’Unrwa», ha affermato Touma. Pagine Esteri

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✨ Pixelfed: rilasciata la nuova versione 0.11.13! Il progetto di miglioramento continuo di Pixelfed procede a un ritmo eccezionale

Lo staff di sviluppo di @dansup 🚀 ci ha davvero sorpreso per le energie e le risorse impiegate ma soprattutto per i risultati eccellenti apportati a #Pixelfed: quella che era poco più che la brutta copia di Instagram, è ormai la piattaforma del Fediverso più curata ed ergonomica dopo Mastodon!

@Che succede nel Fediverso?

Ecco i miglioramenti principali avvenuti con l'ultima release:

- Migrazione degli account
- Onboarding curato
- Supporto ufficiale a Docker
- Segnalazioni remote + miglioramenti della federazione
- Compatibilità migliorata con l'API di Mastodon


✨ New Version Release (0.11.13)

Some highlights:

- Account Migrations
- Curated Onboarding
- Official Docker Support
- Remote Reports + Federation improvements
- Improved MastoAPI compat (👋 @ivory & @Tusky )

github.com/pixelfed/pixelfed/r…

#pixelfed #accountMigrations #curatedOnboarding


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Il 6 marzo, alle ore 10, presso l'Aula dei Gruppi parlamentari della Camera, si svolgerà la "Celebrazione del 15° anniversario della ratifica della Convenzione delle Nazioni unite sui diritti delle persone con disabilità".


Carl Rhodes – Capitalismo Woke


L'articolo Carl Rhodes – Capitalismo Woke proviene da Fondazione Luigi Einaudi. https://www.fondazioneluigieinaudi.it/carl-rhodes-capitalismo-woke/ https://www.fondazioneluigieinaudi.it/feed


Albania: inaugurata la prima base Nato dei Balcani occidentali


Ieri la Nato ha inaugurato in Albania la sua prima base dei Balcani Occidentali. Centrale il ruolo dell'Italia L'articolo Albania: inaugurata la prima base Nato dei Balcani occidentali proviene da Pagine Esteri. https://pagineesteri.it/2024/03/05/mondo/

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di Redazione

Pagine Esteri, 5 marzo 2024 – Ieri mattina l’Alleanza Atlantica ha inaugurato una nuova base aerea in Albania. Si tratta della prima e unica infrastruttura di questo tipo esistente nei Balcani occidentali, tenuta a battesimo proprio nel 15esimo anniversario dell’ingresso dell’Albania nell’alleanza militare guidata dagli Stati Uniti.

L’installazione di Kuçovë sorge a 85 chilometri a sud della capitale albanese Tirana. All’inaugurazione, oltre al premier albanese Edi Rama, hanno partecipato numerosi esponenti politici e militari dei paesi aderenti alla Nato, compreso il ministro della Difesa italiano Guido Crosetto.

Il progetto concretizza la consistente collaborazione militare tra Italia e Albania. Da anni l’Italia pattuglia i cieli dell’Albania e garantisce la formazione e l’addestramento delle Forze armate di Tirana, e gli eserciti dei due paesi svolgono regolarmente esercitazioni militari congiunte.

Nel, progetto di riammodernamento e di estensione della vecchia base aerea di epoca sovietica, approvato nel 2018, l’Alleanza Atlantica ha investito 50 milioni di euro, ai quali occorre aggiungerne altri 5 milioni stanziati dal governo albanese.

Nelle ultime settimane Tirana ha accolto il segretario di Stato americano Anthony Blinken e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Il premier Rama ha già proposto alla NATO di utilizzare anche due vecchie basi navali, nei pressi di Valona. Pagine Esteri

Leggi: https://pagineesteri.it/2022/07/12/mondo/lalbania-nato-avamposto-balcani/


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La missione Juno ha misurato la produzione di ossigeno sulla luna Europa l AstroSpace

"La luna gioviana Europa genera 1000 tonnellate di ossigeno ogni 24 ore, sufficienti a far respirare un milione di esseri umani per un giorno. Lo ha stimato il team di scienziati della missione Juno della NASA, ed è un numero sostanzialmente inferiore rispetto alla maggior parte delle stime avanzate in precedenza."

astrospace.it/2024/03/05/la-mi…




Nuovi droni per l’Air Force. General Atomics mette in aria il “Gregario Robot”


Anche General Atomics partecipa alla corsa per il “gregario robot”. Giovedì 28 febbraio, presso la General Atomics Gray Butte Flight Operations Facility vicino a Palmdale, in California, l’azienda ha realizzato con successo il volo sperimentale del protot

Anche General Atomics partecipa alla corsa per il “gregario robot”. Giovedì 28 febbraio, presso la General Atomics Gray Butte Flight Operations Facility vicino a Palmdale, in California, l’azienda ha realizzato con successo il volo sperimentale del prototipo del velivolo XQ-67A, un drone senza pilota sviluppato sulla base del progetto dei velivoli Gambit (realizzati sempre da General Atomics). Il prototipo rientra all’interno della categoria dei cosiddetti “collaborative combat aircraft” (Cca), ovvero quei droni comandati dall’Intelligenza Artificiale destinati a volare come “periferiche” dei più recenti e sofisticati sistemi di volo a guida umana.

Compiendo così un altro passo nel percorso di realizzazione in scala di quello che l’Air Force definisce il “primo di una seconda generazione” di velivoli unmanned, capaci di svolgere le funzioni di sensori, esche, jammers e sistemi di lancio in ausilio al “nucleo” del velivolo centrale. La nuova piattaforma fa parte del programma altamente classificato Off-Board Sensing Station (Obss) dell’Air Force Research Laboratory, che ha assegnato alla General Atomics il contratto di progettazione nel 2021, affidandogli due anni dopo anche il contratto per la costruzione effettiva del progetto. Ma General Atomics non è l’unico protagonista di questo processo: altre imprese del settore della difesa statunitense, da Boeing a Lockheed Martin, da Northrop Grumman ad Anduril, sono al momento impegnate in contratti simili con l’aviazione americana. All’inizio di questo mese, i dirigenti dell’Aeronautica Militare hanno dichiarato che la rosa dei fornitori si ridurrà a due o tre aziende nei prossimi mesi.

Partecipa alla competizione per lo sviluppo del nuovo Cca anche l’azienda Kratos, realizzatrice del drone XQ-58A “Valkyrie”, che ha realizzato il suo volo di prova la scorsa estate. Pur non essendo parte del programma Obss, anche Kratos ha realizzato il suo prototipo di gregario robot sotto l’egida del progetto Skyborg, promosso sempre dall’Air Force Research Laboratory. “Dopo il successo dell’XQ-58A Valkyrie, il primo veicolo aereo a basso costo senza equipaggio destinato a fornire ai combattenti una massa credibile e accessibile, l’XQ-67A dimostra l’approccio del telaio comune o ‘Genus’ alla progettazione, alla costruzione e al collaudo dei velivoli”, ha dichiarato un portavoce dell’ente.

Lo sviluppo di queste tecnologie è di primaria importanza per l’aviazione di Washington, che ha visto la necessità di potenziare la sua dimensione quantitativa così da essere in pronta nell’eventualità di un confronto militare con potenze ostili come la Repubblica Popolare Cinese, che a sua volta sta sia aumentando il numero di apparecchi attivi nella sua forza aerea, che rafforzando le sue capacità di difesa anti-aerea nel teatro del Pacifico. Nello stesso periodo in cui il Valkyrie svolgeva il suo battesimo dell’aria, il Mitchell Institute for Aerospace Studies realizzava una simulazione atta a valutare l’impatto dei Cca in uno scenario di scontro bellico con la People Liberation Army, ma anche a contribuire al processo di implementazione di questi sistemi nella struttura della Us Air Force.


formiche.net/2024/03/gregario-…



Il Comitato Politico Nazionale del Partito della Rifondazione Comunista - Sinistra Europea esprime un giudizio positivo sul documento programmatico elaborato


#NotiziePerLaScuola
È disponibile il nuovo numero della newsletter del Ministero dell’Istruzione e del Merito

🔶 Ok al ddl sicurezza, Valditara: "Altro passo avanti per ripristinare cultura del rispetto"
🔶 Scuola, via libera ANAC agli istituti per ac…



strategic-culture.su/news/2024…


strategic-culture.su/news/2024…


«Io ho una certa pratica del mondo; e quella che diciamo l'umanità, e ci riempiamo la bocca a dire umanità, bella parola piena di vento, la divido in cinque categorie: gli uomini, i mezz'uomini, gli ominicchi, i (con rispetto parlando) pigliainculo e i quaquaraquà. Pochissimi gli uomini; i mezz'uomini pochi, ché mi contenterei l'umanità si fermasse ai mezz'uomini. E invece no, scende ancor più giù, agli ominicchi: che sono come i bambini che si credono grandi, scimmie che fanno le stesse mosse dei grandi.

E ancora più giù: i pigliainculo, che vanno diventando un esercito. E infine i quaquaraquà: che dovrebbero vivere come le anatre nelle pozzanghere, ché la loro vita non ha più senso e più espressione di quella delle anatre." (Il giorno della civetta).

Secondo voi a che categoria appartiene, questa sottospecie di essere, così come la maggior parte dei politici UE/Nato?

ilpost.it/2024/02/28/macron-tr…




Multinazionali e super ricchi si arricchiscono impoverendo tutti gli altri (di Chiara Brusini)
ilfattoquotidiano.it/2024/03/0…



 Fiat Lux "Il buio che precede la genesi non è tanto oscuro quanto il mercimonio dei dati personali." (CB) Purtroppo questa tenebra fatta di...



Era “solo” un drone. Il punto di Arditti


Nave Caio Duilio ha abbattuto un drone giunto a sei chilometri di distanza con aria minacciosa, nel corso della missione appena iniziata per la protezione delle vie di navigazione che passano per il Mar Rosso. Un drone certamente spedito dalle milizie Hou

Nave Caio Duilio ha abbattuto un drone giunto a sei chilometri di distanza con aria minacciosa, nel corso della missione appena iniziata per la protezione delle vie di navigazione che passano per il Mar Rosso. Un drone certamente spedito dalle milizie Houthi, che operano sulle coste dello Yemen con il supporto tecnico e finanziario dell’Iran (e non solo).

L’atto di guerra difensiva viene oggi commentato con pacatezza dal ministro della Difesa in una lunga intervista sul Corriere della Sera, nella quale Guido Crosetto ricorda i limiti costituzionali in cui operano le nostre forze armate e poi però aggiunge, ancora una volta, un deciso appello alle nazioni europee affinché prendano con decisione la strada della difesa comune.

Tutto di buon senso, dunque, a cominciare dalle parole del ministro.

Però dobbiamo anche avere il coraggio di guardare le cose come stanno nel loro insieme, proprio a partire dall’episodio che ha coinvolto il cacciatorpediniere lanciamissili italiano, una delle unità di punta della nostra Marina Militare.

E allora se vogliamo fare questo esercizio fino in fondo dobbiamo dire che il ministro della Difesa dovrà prepararsi a molte occasioni di commento ad azioni che coinvolgono le nostre forze armate, perché nel futuro (quello prossimo, non quello lontano) lo scenario richiederà necessariamente un impegno massicciamente rafforzato.

Anzi, dico di più: l’episodio che oggi conduce Crosetto a una intervista di commento, episodio che oggi ci appare rilevante (è in prima pagina su tutti i giornali stamattina), ha buone possibilità di finire presto al posto giusto nella gerarchia delle notizie di carattere militare, cioè al fondo della classifica.

Un drone in volo verso una nave è certamente un atto ostile (sarebbe interessante capire di che tipo, sempre che esista questa informazione), ma è soprattutto un test, per vedere la reazione.

Nel mondo, infatti, è forte la convinzione che le forze armate dei Paesi europei sono pronte alle azioni militari “a distanza” (raccolta informazioni con ogni mezzo disponibile, supporto alla logistica, addestramento truppe, assistenza sanitaria, fornitura armamenti) ma assai meno in grado di operare in un teatro bellico reale e di ampia portata, cioè non circoscritto nel tempo e nello spazio (come sta accadendo in Ucraina e anche in Medio Oriente, per non parlare della Siria, della Libia e di varie zone dell’Africa).

Forze Armate cioè dotate di elevata capacità tecnologica e di personale ad alta specializzazione, ma fragili sotto il profilo dell’esperienza sul campo e anche della dotazione adeguata a operare per settimane o mesi in zona di combattimento, chiarito (per chi legge) che se vi è una certezza nelle guerre moderne (e ibride) è l’enorme consumo di materiali di ogni genere.

Allora è il caso di ribadire che il ministro dice cose sagge e lungimiranti.

Ma è anche il caso di ricordare che l’abbattimento di un drone da parte di una nave moderna (il sistema Paams disponibile su Caio Duilio e su Andrea Doria costa circa 200 milioni di euro) è tecnicamente poco più che ordinaria amministrazione.

Diventa eccezionale per forze armate sin qui relativamente poco abituate a operare.

Ma il futuro prossimo ha ottime possibilità (purtroppo) di essere assai diverso dal recente passato.

Il tempo stringe.


formiche.net/2024/03/era-solo-…



Se a questi mancano le basi (militari)... l Contropiano

"Il problema non è cosa è la Russia, il problema è cosa stiamo diventando noi. Se non si chiudono le basi militari USA e se non si esce da quell'organizzazione criminale internazionale che, dal dopoguerra in poi, ha soltanto seminato morte, distruzione e miseria (NATO), ogni nuovo o vecchio partito, ogni programma politico, ogni movimento di opinione è/sarà semplice operetta, avanspettacolo."

contropiano.org/news/politica-…



News da Marte #26 I Coelum Astronomia

"In questa puntata riprendiamo la ricostruzione degli eventi che hanno portato al termine della missione di Ingenuity con nuove immagini e nuovi video."

coelum.com/news/news-da-marte-…

#26


Provvedimenti da copiare: il Presidente USA Biden emetterà un ordine esecutivo che si pone l’obiettivo di proteggere i dati personali degli americani dagli abusi dei Paesi che vengono identificati come a rischio.

L’ordine consente al Procuratore generale di impedire il trasferimento su larga scala dei dati sensibili, come quelli genomici, biometrici, sanitari, di localizzazione e finanziari. Questi dati possono essere usati per tracciare le persone, violare la loro privacy e consegnarli anche a servizi di intelligence stranieri. Le aziende raccolgono una quantità enorme di dati che possono essere venduti e finire nelle mani di governi o servizi segreti stranieri, con rischi significativi per la privacy e la sicurezza nazionale, specialmente per i militari.

L’ordine esecutivo di Biden rappresenta una delle azioni più significative mai intraprese per proteggere i dati degli americani.

@Privacy Pride

whitehouse.gov/briefing-room/s…

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  di LAURA TUSSI A Caserta si inaugura lo Sportello della Pace: sarà ospite dell’istituto superiore Uno Sportello della Pace rivolto ai giovani

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Future of Privacy Forum Awarded National Science Foundation and Department of Energy Grants to Advance White House Executive Order on Artificial Intelligence


The Future of Privacy Forum (FPF) has been awarded grants by the National Science Foundation (NSF) and the Department of Energy (DOE) to support FPF’s establishment of a Research Coordination Network (RCN) for Privacy-Preserving Data and Analytics. FPF’s

The Future of Privacy Forum (FPF) has been awarded grants by the National Science Foundation (NSF) and the Department of Energy (DOE) to support FPF’s establishment of a Research Coordination Network (RCN) for Privacy-Preserving Data and Analytics. FPF’s work will support the development and deployment of Privacy Enhancing Technologies (PETs) for socially beneficial data sharing and analytics. Most notably, the RCN will bring together a multi-stakeholder community of academic researchers, industry practitioners, policymakers, and other stakeholders to advance the trustworthy adoption of PETs in the context of AI and other key technologies as directed in the Biden-Harris Administration’s Executive Order on Artificial Intelligence (AI).

“The Biden Administration’s Executive Order rightly puts significant emphasis on the incorporation of equity principles in AI-enabled technologies,” said John Verdi, FPF’s Senior Vice President for Policy, who will serve as the RCN’s principal investigator. “Since its founding, FPF’s work has been driven by a belief in the fair and ethical use of technology to improve people’s lives. We are convening a multidisciplinary, cross-sector, and international group of experts to better understand the risks of data sharing and analytics and how PETs can and cannot mitigate those risks, with particular attention to the implications for marginalized and vulnerable groups.”

The NSF-DOE grants will enable FPF to establish a robust expert network with members from academia, industry, government, and civil society to discuss and develop best practices for advancing PETs. Its goals are to facilitate ethical data use, stimulate responsible scientific research and innovation, and enable individuals and society to benefit equitably from data sharing and analytics.

The RCN is in direct response to the goals of the National Strategy to Advance Privacy-Preserving Data Sharing and Analytics. It’s intended to advance the National Strategy and EO on AI through two interrelated networks:

  • An interdisciplinary and cross-sector Expert Group on Privacy Enhancing Technologies for Research and Analysis focused on advancing PETs to support responsible scientific research and innovation in ways that protect privacy, civil rights, and civil liberties and promote equity; and
  • A Regulator Sub-Group, focused specifically on legal and regulatory mechanisms supporting the development and use of PETs.


“Privacy-enhancing technologies are increasingly important in today’s data-driven landscape. They allow us to safeguard sensitive datasets and information needed to advance a broad research, development, and demonstration portfolio,” said Asmeret Asefaw Berhe, Director of DOE’s Office of Science. “This Research Coordination Network will help us move toward the shared goal of establishing new standards for data safety and security that will allow us to continue to develop the innovations and scientific discoveries we need to achieve our clean energy and industrial goals.”

The awarded grants build on FPF’s years-long track record of convening private-sector stakeholders and regulators to discuss responsible data sharing and the deployment and regulation of PETs, including its Privacy Research and Data Responsibility RCN and Global PETs Network.

“This crucial investment represents our commitment to advancing the foundations of responsible AI and privacy-enhancing technologies,” said Dilma DaSilva, Acting Assistant Director for NSF’s Computer and Information Science and Engineering Directorate. “This effort supports research and development that enables individuals and society to benefit equitably from the value derived from privacy preserving data sharing and analytics.”

The RCN will inform the public debate on PETs, provide useful information to policymakers, and contribute to the development of systems and products to support the equitable use of AI. For more information about the RCN and how to get involved, please contact rcn@fpf.org. To keep updated on similar issues and emerging topics, apply to join the Ethics and Data in Research Working Group.


fpf.org/blog/future-of-privacy…



Metano sui pianeti nani ghiacciati: la scoperta degli scienziati l Passione Astronomia

"La Fascia di Kuiper è una grande regione a forma di ciambella ricca di corpi ghiacciati oltre l’orbita di Nettuno. [...] Questi corpi probabilmente si sono formati all’inizio della storia del nostro sistema solare, circa 4,5 miliardi di anni fa. Lontani dal calore del nostro Sole, si credeva che fossero oggetti freddi e morti."

passioneastronomia.it/metano-s…



Forse non tutti i Friulinuxiani sanno che... esiste un'istanza mastodon del LUG di Trieste

L'istanza è amministrata da @AdminLug@mastodon.lug.ts.it e si trova a questo indirizzo:
mastodon.lug.ts.it/public/loca…

@Che succede nel Fediverso?



Hi @fediverseobserver

I'm grateful for the service your account offers, but it's a shame that it's not possible to sort servers by number of active users. Unfortunately, the number of overall users is a value that rewards very old instances, even if they are practically dead



Weekly Chronicles #65


Social scoring all'italiana, sorveglianza BLE e storie di allarmi bomba.

Questo è il numero #65 di Privacy Chronicles, la newsletter che ti racconta l’Era Digitale e ti aiuta a preservare la tua libertà e la tua privacy.

Cronache della settimana

  • Le vending machines ti osservano
  • L’AI Act europeo è stato finalizzato, cosa ci aspetta
  • Londra potenzia la sorveglianza di massa

Lettere Libertarie

  • In Argentina arriva il carcere per chi stampa denaro

Rubrica OpSec:

  • I consigli della NSA per usare lo smartphone

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Le vending machines ti osservano


Vending.FacialRecognition.App.exe - Application Error

È il messaggio di errore che è apparso a uno studente della University of Waterloo mentre cercava di comprare una merendina da una vending machine del campus.

Lo studente ha poi postato l’immagine su Reddit, da cui è scaturito un intenso dibattito: “okay, perché le vending machines hanno il riconoscimento facciale?”

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Qualcuno ha anche postato parte della privacy policy della vending machine:

“The facial recognition camera and video display signage on the front of the vending machine can collect data about the customer’s age and gender. Once the data has been sent to the control unit, the data can be combined with other information, such as local weather conditions and time of day. The platform can then send a message back to the video display to trigger targeted promotions to stimulate add-on sales in a single transaction.”

In generale gli utenti che hanno postato nel thread su Reddit sembravano abbastanza stupiti dalla possibilità che una vending machine avesse tali capacità — tanto da protestare con l’amministrazione dell’università, che è stata poi costretta a disabilitare la macchina.

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Bene, ma non proprio. Purtroppo non è una novità che le macchinette abbiano capacità di riconoscimento facciale. Lavorando nel settore della privacy posso dirvi che da diversi anni il settore del vending ha fatto grandi passi in avanti nell’acquisizione di dati personali: riconoscimento facciale, profilazione, concorsi a premi e molto altro.

Per quanto riguarda il riconoscimento facciale, la questione è più complessa di ciò che sembra. Prima di tutto, bisogna distinguere tra riconoscimento facciale e analisi facciale.

Il primo implica la creazione di dati biometrici attraverso modelli applicati da algoritmi sulle immagini del viso in tempo reale. I dati biometrici creano poi dei codici univoci che descrivono e identificano matematicamente un singolo volto.

Viceversa, gli algoritmi di analisi facciale non creano modelli biometrici ma sono in grado di identificare caratteristiche comuni e distinguere tra vari elementi. Ad esempio, sono in grado di distinguere il genere di una persona (over 9000), esaminando il volto.

Nel secondo caso la macchina sa che siamo esseri umani, magari di genere maschile o femminile e di età compresa tra i 25 e i 30 anni, ma non crea dati biometrici che possono essere usati per identificarci tra miliardi di altre persone.

Inutile dire che il primo caso è molto peggio del secondo. Purtroppo non è facile come sembra scoprire con quale tipo di sistema abbiamo a che fare. Molte aziende produttrici di software e macchine usano il termine riconoscimento facciale impropriamente, per vendere meglio i loro prodotti. Altri invece lo usano davvero.

In alcuni casi addirittura le macchine vengono vendute con la capacità di riconoscimento facciale, senza neanche che il commerciante che le installa lo sappia.

Una cosa è certa: nell’Era Digitale dobbiamo presumere che ogni macchina abbia telecamere, microfoni e sensori ad hoc per acquisire i nostri dati e profilarci.

Il mondo sta cambiando: stupirsi di queste cose significa essere preda delle macchine, degli algoritmi, delle corporazioni e dei governi. Prenderne atto, usare la tecnologia con accortezza, e adeguarsi.


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L’AI Act europeo è stato finalizzato, cosa ci aspetta


Dopo lunghi anni di discussioni e ripensamenti, il testo finale dell’IA ACT è stato approvato dall’Unione Europea e sarà pubblicato in Gazzetta ad aprile 2024. Da quel momento inizieranno a decorrere i vari termini di efficacia delle diverse disposizioni.

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#65


Siamo alle solite, dopo ogni strage sul lavoro ricomincia il festival delle promesse cui dovrebbe seguire un nuovo decreto legge in materia di lavoro. Leggerem


Erotik Twist - The Street, the Night, the Rebel


E gli Erotik Twist fanno proprio questo: mantengono le promesse evocate dal loro nome, dai titoli della maggior parte delle loro canzoni e, perché no, dalla copertina di questo album. @Musica Agorà

iyezine.com/erotik-twist-the-s…



RECs Report: Towards a Continental Approach to Data Protection in Africa


On July 28, 2022, the African Union (AU) released its long-awaited African Union Data Policy Framework (DPF), which strives to advance the use of data for development and innovation, while safeguarding the interests of African countries. The DPF’s vision

On July 28, 2022, the African Union (AU) released its long-awaited African Union Data Policy Framework (DPF), which strives to advance the use of data for development and innovation, while safeguarding the interests of African countries. The DPF’s vision is to unlock the potential of data for the benefit of Africans, to “improve people’s lives, safeguard collective interests, protect (digital) rights and drive equitable socio-economic development.” One of the key mechanisms that the DPF seeks to leverage to achieve this vision is the harmonization of member states’ digital data governance systems to create a single digital market for Africa. It identifies a range of focus areas that would greatly benefit from harmonization, including data governance, personal information protection, e-commerce, and cybersecurity.

In order to promote cohesion and harmonization of data-related regulations across Africa, the DPF recommends leveraging existing regional institutions and associations that are already in existence to create unified policy frameworks for their member states. In particular, the framework emphasizes the role of Africa’s eight Regional Economic Communities (RECs) to harmonize data policies and serve as a strong pillar for digital development by drafting model laws, supporting capacity building, and engaging in continental policy formulation.
This report provides an overview of these regional and continental initiatives, seeking to better clarify the state of data protection harmonization in Africa and to educate practitioners about future harmonization efforts through the RECs. Section 1 begins by providing a brief history of policy harmonization in Africa before introducing the RECs and explaining their connection to digital regulation. Section 2 dives into the four regional data protection frameworks created by some of the RECs and identifies key similarities and differences between the instruments. Finally, Section 3 of the report analyzes regional developments in the context of the Malabo Convention through a comparative and critical analysis and, lastly, provides a roadmap for understanding future harmonization trends. It concludes that while policy harmonization remains a key imperative in the continent, divergences and practical limitations exist in the current legal frameworks of member states.

Read the Report


fpf.org/blog/recs-report-towar…



Vane tentazioni


Quando si usa il termine di tentazione al giorno d’oggi, si usa spesso nel senso di qualcosa di desiderabile, che per motivi moralistici o religiosi o astrusi non si deve fare, ma invece sarebbe bello fare. Si prende alla leggera tutto questo tema. Invece, il Signore si schiera contro ogni ingiustizia e insieme ci vuole pieni di vitalità e gioia e salute, che invece le tentazioni annullano.
Guardate come sono futili le tentazioni proposte dal diavolo in questo racconto e dunque vano tutto quello che propone. Propone di sfamarsi come un gioco di prestigio, di buttarsi dall’alto del pinnacolo, in una vana dimostrazione di coraggio, propone tutti i regni del mondo con la loro gloria che è vana, perché sono soggetti alla distruzione e alla morte.
Invece, Gesù Cristo, come risorto, vincendo la morte, e quindi i poteri del mondo, che sulla paura della morte basano il loro potere, ci dà una speranza viva. E un dono reale ed eterno, non vano. Per questo non ha senso arrenderci al male e agli errori, ma è pieno di futuro il tentare il bene nuovamente e nuovamente in ogni tempo.


Il Medio-Oriente nel mondo multipolare. L’analisi di Saïd Boumama l Contropiano

«Per contrastare l’immenso progetto cinese di infrastrutture di trasporto della Via della Seta, gli Stati Uniti e i loro alleati hanno sviluppato un progetto concorrente che richiede il controllo di Gaza.
Annunciato al vertice del G20 a settembre 2023, questo progetto chiamato “Corridoio India-Europa-Medio Oriente” è stato presentato da una nota della Casa Bianca del 9 settembre.»

contropiano.org/news/internazi…