RapperBot, la botnet DDoS è stata smantellata e arrestato il presunto sviluppatore
Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha incriminato il presunto sviluppatore e amministratore della botnet DDoS RapperBot, concessa in leasing a criminali informatici. La botnet stessa è stata sequestrata dalle forze dell’ordine all’inizio di agosto nell’ambito dell’operazione PowerOff.
RapperBot (noto anche come Eleven Eleven e CowBot) è stato scoperto per la prima volta dagli analisti di Fortinet nell’agosto 2021. All’epoca, si segnalava che la botnet basata su Mirai era attiva da maggio 2021 e aveva infettato decine di migliaia di videoregistratori digitali (DVR) e router.
La potenza degli attacchi DDoS effettuati con il suo ausilio variava da 2 a 6 Tbit/s. Inoltre, nel 2023, RapperBot è stato dotato di un modulo per il mining di criptovalute, poiché il suo operatore cercava di diversificare le fonti di reddito e aumentare i profitti derivanti dai dispositivi compromessi.
Come riportato ora dal Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, RapperBot è stato utilizzato per attaccare più di 18.000 obiettivi in 80 paesi, tra cui sistemi governativi statunitensi, importanti piattaforme mediatiche, aziende di gaming e tecnologiche.
Amazon Web Services (AWS), che ha aiutato le forze dell’ordine a tracciare l’infrastruttura di comando della botnet e ha fornito informazioni di intelligence, segnala che RapperBot ha effettuato oltre 370.000 attacchi solo da aprile 2025. Gli attacchi, che hanno coinvolto oltre 45.000 dispositivi compromessi in 39 paesi, hanno talvolta superato il miliardo di pacchetti al secondo (PPS).
Tali attacchi sono costati migliaia di dollari, anche se di breve durata, e spesso sono andati di pari passo con l’estorsione, ha affermato il Dipartimento di Giustizia.
Ethan Foltz, 22 anni, dell’Oregon, è stato ora accusato di aver creato la botnet. Si ritiene che abbia creato RapperBot e l’abbia affittata ad altri aggressori che hanno attaccato varie organizzazioni.
Foltz è stato accusato di favoreggiamento in reati informatici, pena massima di 10 anni di carcere in caso di condanna. Tuttavia, Foltz è attualmente libero e gli è stata notificata una citazione a comparire in tribunale in una data specifica.
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Il caso “Mia Moglie” e le sfide della responsabilità digitale tra privacy, revenge porn e ruolo delle piattaforme
La recente vicenda del gruppo Facebook “Mia Moglie”, attivo dal 2019 e popolato da oltre 32.000 iscritti, mette in luce una dinamica che intreccia violazione della privacy, pornografia non consensuale, misoginia sistemica e gravi interrogativi sul ruolo delle piattaforme digitali. In questo spazio gli utenti hanno condiviso fotografie di donne senza il loro consenso, spesso immagini rubate dalla vita quotidiana o scatti privati destinati esclusivamente a un partner, talvolta accompagnandole con commenti violenti ed esplicitamente sessisti.
Questi comportamenti non possono essere liquidati come goliardia online. Siamo di fronte a condotte che ledono la dignità delle persone coinvolte e che hanno una precisa rilevanza giuridica. Il reato di cosiddetto revenge porn si configurerebbe solo qualora fossero diffuse immagini intime o sessualmente esplicite senza il consenso della persona ritratta. Anche nel caso di immagini apparentemente innocue, come una foto in costume o un selfie domestico, la loro diffusione senza autorizzazione rimane comunque una violazione della riservatezza e un atto idoneo a produrre conseguenze devastanti sul piano personale e sociale.
La responsabilità delle piattaforme tra neutralità e potere
Il cuore della questione riguarda il ruolo delle piattaforme che ospitano gruppi e contenuti di questo tipo. In Europa, il principio consolidato fino all’entrata in vigore del Digital Services Act era quello della limitata responsabilità degli hosting provider, i quali non possono essere gravati da un obbligo generale di sorveglianza preventiva sui contenuti caricati dagli utenti. Questa impostazione aveva lo scopo di salvaguardare la libertà di espressione e di evitare che gli intermediari si trasformassero in giudici privati del lecito e dell’illecito.
Tuttavia, il caso “Mia Moglie” mostra quanto sia problematico mantenere una visione di assoluta neutralità delle piattaforme. Colossi come Meta non sono semplici strumenti tecnici di trasmissione di dati, ma veri e propri protagonisti dell’ecosistema informativo globale. Il loro potere economico e la loro capacità di influenzare il dibattito pubblico rendono difficile immaginare che possano limitarsi a un ruolo passivo. L’assenza di un’assunzione di responsabilità, anche solo proporzionata alla loro forza di mercato, si traduce in una sostanziale impunità rispetto agli effetti collaterali che i loro stessi servizi generano.
I limiti della tecnologia nella moderazione dei contenuti
Il caso dimostra anche le barriere intrinseche agli strumenti tecnologici di moderazione. Gli algoritmi di riconoscimento basati sull’intelligenza artificiale riescono a rilevare nudità esplicite e pornografia manifesta, ma non hanno la capacità di comprendere il contesto.
Una fotografia di una donna in spiaggia può sembrare un contenuto innocuo se analizzata da un software, mentre in realtà può costituire un episodio di diffusione abusiva e lesiva della riservatezza. Analogamente, i sistemi automatici faticano a distinguere tra un commento ironico e un’istigazione alla violenza. Ciò che per una macchina appare come linguaggio neutro può essere, per l’essere umano che legge, un messaggio gravemente minaccioso o degradante.
Questo limite tecnico è strutturale e non eliminabile, perché nessuna intelligenza artificiale può stabilire se un contenuto sia stato condiviso con il consenso della persona ritratta.
Per questo motivo, affidarsi unicamente ad algoritmi e sistemi automatizzati significa accettare inevitabili zone d’ombra e lasciare che molte violazioni restino invisibili. Una moderazione efficace non può prescindere dal contributo umano, da procedure di verifica affidabili e da un chiaro quadro giuridico che assegni compiti e responsabilità.
Un bilanciamento necessario tra libertà e responsabilità
Il dibattito non può essere ridotto a un’alternativa secca tra piattaforme totalmente irresponsabili e piattaforme trasformate in tribunali privati del web. La prospettiva più ragionevole consiste in un bilanciamento tra libertà di espressione e tutela dei diritti fondamentali.
Alcuni strumenti già individuati a livello normativo possono costituire un punto di partenza. Tra questi vi sono obblighi di trasparenza sulle politiche di moderazione, procedure di segnalazione semplici e rapide che consentano agli utenti di ottenere in tempi certi la rimozione dei contenuti abusivi, sistemi di auditing indipendenti per monitorare l’efficacia dei controlli e un principio di responsabilità graduata che tenga conto delle dimensioni economiche e del potere effettivo della piattaforma.
In questa prospettiva, non avrebbe senso imporre gli stessi oneri a una piccola realtà digitale e a un gigante globale come Meta o X. Tuttavia, ignorare il ruolo di chi trae profitti miliardari dalla condivisione di contenuti significherebbe rinunciare a uno degli strumenti più incisivi di prevenzione e contrasto della violenza online.
Verso una nuova cultura della responsabilità digitale
Il caso “Mia Moglie” ci restituisce l’immagine di un problema che non è soltanto giuridico, ma anche sociale e culturale. La violenza digitale non nasce negli algoritmi, ma nella mentalità di chi considera legittimo appropriarsi dell’intimità altrui per condividerla in spazi virtuali di complicità e voyeurismo.
La tecnologia può aiutare, ma non può sostituire una presa di coscienza collettiva. È necessario un approccio integrato che unisca il diritto penale e civile, l’assunzione di responsabilità delle piattaforme, la formazione digitale e una nuova educazione al rispetto nelle relazioni di genere.
La rete non è un territorio separato e senza regole. È parte integrante della vita reale e, come tale, deve essere governata da principi di responsabilità e tutela della persona.
Finché i grandi attori economici continueranno a presentarsi come soggetti neutrali, ogni misura resterà parziale. Finché la cultura diffusa non comprenderà che la privacy è un diritto fondamentale e non un ostacolo, ogni progresso sarà fragile.
L’episodio del gruppo “Mia Moglie” ci ricorda che la sfida della responsabilità digitale è uno dei nodi centrali del nostro tempo. Una sfida che chiama in causa il diritto, la politica, la tecnologia e soprattutto la società civile.
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Performance review 2025 per Google: meno bug, più vibe coding
Per i dipendenti di Google, “stare al passo con i tempi” significa non solo sviluppare l’intelligenza artificiale, ma anche essere in grado di utilizzarla ogni giorno. Negli ultimi mesi, l’azienda ha registrato una crescente pressione affinché i dipendenti utilizzassero strumenti di intelligenza artificiale nelle loro attività quotidiane per migliorare la produttività. Mentre Google e altri giganti della tecnologia come Microsoft spingono i limiti del possibile e cercano nuovi prodotti basati sull’intelligenza artificiale, vogliono che anche i loro dipendenti siano all’avanguardia.
A giugno, ad esempio, la vicepresidente dell’ingegneria Megan Kacholia ha inviato una lettera agli sviluppatori incoraggiandoli a utilizzare strumenti di intelligenza artificiale per migliorare il loro codice. Ha anche affermato che alcune descrizioni delle posizioni lavorative nel settore dell’ingegneria stavano per essere aggiornate per includere esplicitamente il requisito di risolvere i problemi utilizzando l’intelligenza artificiale.
E durante una riunione aziendale a luglio, il CEO Sundar Pichai ha trasmesso un messaggio più diretto: affinché Google vinca la gara, i dipendenti devono adottare l’intelligenza artificiale . Secondo due dipendenti che hanno ascoltato il discorso, Pichai ha sottolineato che i concorrenti avrebbero utilizzato l’intelligenza artificiale e Google deve tenere il passo.
Nel mezzo della competizione con OpenAI e altri, Google sta promuovendo i suoi modelli Gemini e lanciando programmi di formazione interna per incoraggiare i dipendenti a provare il vibe coding e altri strumenti di intelligenza artificiale per migliorare la produttività.
I manager chiedono sempre più spesso ai loro subordinati di dimostrare la loro “competenza in materia di intelligenza artificiale”. Diversi dipendenti, che hanno preferito rimanere anonimi, hanno dichiarato alla pubblicazione che i loro superiori chiedono loro di mostrare come utilizzano l’intelligenza artificiale nel loro lavoro quotidiano, dando per scontato che questo verrà preso in considerazione nelle valutazioni delle prestazioni. “è chiaro che senza l’intelligenza artificiale non si può andare avanti”, ha affermato un lavoratore.
“L’attenzione è ancora rivolta alla realizzazione dei piani”, ha affermato il venditore. “Ma se si utilizza l’intelligenza artificiale per creare nuovi flussi di lavoro utilizzabili da altri, è incoraggiante”. Un portavoce di Google, tuttavia, ha affermato che l’azienda incoraggia attivamente i dipendenti a utilizzare l’intelligenza artificiale nel loro lavoro quotidiano, ma che questa non è ufficialmente inclusa nei criteri di valutazione delle prestazioni .
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Back to the 90s on Real Hardware
As the march of time continues on, it becomes harder and harder to play older video games on hardware. Part of this is because the original hardware itself wears out, but another major factor is that modern operating systems, software, and even modern hardware don’t maintain support for older technology indefinitely. This is why emulation is so popular, but purists that need original hardware often have to go to extremes to scratch their retro gaming itch. This project from [Eivind], for example, is a completely new x86 PC designed for the DOS and early Windows 98 era.
The main problem with running older games on modern hardware is the lack of an ISA bus, which is where the sound cards on PCs from this era were placed. This build uses a Vortex86EX system-on-module, which has a processor running a 32-bit x86 instruction set. Not only does this mean that software built for DOS can run natively on this chip, but it also has this elusive ISA capability. The motherboard uses a Crystal CS4237B chip connected to this bus which perfectly replicates a SoundBlaster card from this era. There are also expansion ports to add other sound cards, including ones with Yamaha OPL chips.
Not only does this build provide a native hardware environment for DOS-era gaming, but it also adds a lot of ports missing from modern machines as well including a serial port. Not everything needs to be original hardware, though; a virtual floppy drive and microSD card reader make it easy to interface minimally with modern computers and transfer files easily. This isn’t the only way to game on new, native hardware, though. Others have done similar things with new computers built for legacy industrial applications as well.
Thanks to [Stephen] for the tip!
youtube.com/embed/ogHqmjn6sY4?…
freezonemagazine.com/news/per-…
Vogliamo ricordare una figura storica, che andrebbe forse definita come leggendaria del cantante folk, cantautore e archivista Joe Hickerson, scomparso domenica 17 agosto all’età di ottantanove anni. Hickerson è stato bibliotecario e direttore dell’Archivio delle canzoni popolari della Library of Congress dal 1963 al 1998, ha
Video Clips with Emacs
Sometimes it seems like there’s nothing Emacs can’t do. Which, of course, is why some people love it, and some people hate it. Apparently, [mbork] loves it and devised a scheme to show a video (with a little help), accept cut-in and out marks, and then use ffmpeg to output the video clip, ready for posting, emailing, or whatever.
This was made easier by work already done to allow Emacs to create subtitles (subed). Of course, Emacs by itself can’t play videos, but it can take control of mpv, which can. Interestingly, subed doesn’t insist on mpv since it won’t work on Windows, but without it, your editing experience won’t be as pleasant.
Back to creating a clip, once you have control of mpv, it is almost too simple. A keybinding remembers where mpv is when you mark the beginning, and another one grabs the end mark, works out the arguments, and calls ffmpeg to do the actual work.
This is one of those cases where Emacs really isn’t doing much of the work; it is more of a sophisticated scripting, orchestration, and user-interface system. But it reminds us of the old Russian proverb: The marvel is not that the bear dances well, but that the bear dances at all.
Emacs is a hot topic of debate in the Hackaday bunker. Some of us have our browsers emacs-ified. We hear a rumor that one among us may even boot directly into the editor. But not all of us, of course.
Bluesky ha bloccato l'accesso nel Mississippi dopo l'entrata in vigore della legge statale HB 1126, che richiede la verifica dell'età per tutti gli utenti dei social media, con multe fino a 10.000 dollari per violazione.
L'azienda ha affermato che tale conformità obbligherebbe tutti gli utenti del Mississippi a fornire dati personali sensibili e richiederebbe a Bluesky di tracciare i minori, creando problemi di privacy e libertà di parola.
#Bluesky ha sottolineato che la sicurezza dei bambini è una priorità, ma ha sostenuto che la legge svantaggia le piattaforme più piccole; la sua decisione si applica solo all'app Bluesky sul protocollo AT, non ad altre app sulla rete.
Le reti private virtuali, come quelle offerte da NordVPN , ExpressVPN e PureVPN , potrebbero consentire ad alcuni utenti interessati di continuare ad accedere a Bluesky.
thedesk.net/2025/08/bluesky-bl…
Bluesky blocks Mississippi users over new age verification law
Bluesky has blocked access in Mississippi, citing privacy and free speech concerns over a new law requiring all social media users to undergo age verification with fines of up to $10,000 per violation.Matthew Keys (TheDesk.net)
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OpenWrt Router/Modem ZTE MF286D - Questo è un post automatico da FediMercatino.it
Prezzo: 45 €
Vendo ZTE MF286D con OpenWrt 24.10.2 (latest release) con scatola originale.
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Il router è venduto resettato alle impostazioni di base con interfaccia in inglese e alimentatore.
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Dispositivo versatile per chi vuole apprendere le basi di Linux, networking, firewall e penetration test.
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Contattatemi via chat se realmente interessati.
“L’alba della nostra libertà” – di Barbara Cagni
@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/08/lalba-d…
Un libro dalla prosa elegante e scorrevole, che intreccia la vicenda storica con quella umana, quella di alcune donne che hanno deciso di non rimanere inermi di fronte agli sconvolgimenti della guerra, offrendo il loro contributo alla
New strategies to help journalists in Gaza
Dear Friend of Press Freedom,
For 150 days, Rümeysa Öztürk has faced deportation by the United States government for writing an op-ed it didn’t like, and for 69 days, Mario Guevara has been imprisoned for covering a protest. Read on for more, and click here to subscribe to our other newsletters.
New strategies to help journalists in Gaza
Letters and condemnations have their place in press freedom advocacy, especially when dealing with a persuadable audience. But that playbook isn’t working for journalists in Gaza. Israeli Prime Minister Benjamin Netanyahu and his arms supplier, President Donald Trump, don’t care about journalists’ lives, let alone their freedoms.
Freedom of the Press Foundation (FPF) board member and Pulitzer Prize-winning journalist Azmat Khan and her colleagues, Meghnad Bose and Lauren Watson, spoke to over 20 journalists and activists, including FPF Executive Director Trevor Timm, in search of novel ideas to stop Israel’s slaughter of journalists and concealment of war crimes. Read more in Columbia Journalism Review.
FPF complaint opposes U.S. attorney’s retaliation against press
It’d be journalistic malpractice for reporters to ignore a prominent public official listing a boarded-up house as his residence to claim eligibility for his position. But that’s not how John Sarcone III, acting U.S. attorney for the Northern District of New York, sees it.
He was reportedly “incensed” by reporting from the Times Union of Albany and ordered the paper removed from his office’s media list. In response, FPF, Demand Progress Education Fund, and Reinvent Albany filed a complaint with New York’s Attorney Grievance Committee. Read more here.
Oregon cops cosplay as journalists
Eugene police threatened documentary filmmaker Tim Lewis with arrest if he didn’t back up while filming them. But Lewis noticed another reporter wearing a vest marked “PRESS” filming without police harassment.
Turns out he wasn’t a reporter at all — he was a police public information program coordinator. As FPF Advocacy Director Seth Stern told Double Sided Media, “Police officers obstructing lawful journalism and giving their own publicly funded propagandists the exclusive right to record them up close is unconstitutional, un-American, and absurd.”
Eugene police have reportedly said they will replace the word “press” with “videographer.” Read more here.
Kansas school district fails to censor student journalists
A group of students sued Lawrence Public Schools in Kansas over the district’s use of surveillance software against students, including student journalists. Naturally, the student newspaper wanted to report on the case. But the principal ordered them not to, and the students believed their faculty adviser would be fired if they disobeyed.
Major news conglomerates have caved to official pressure, but not these kids. They sought a court order prohibiting the school from censoring them, leading the principal to drop his censorial directive and a judge to remind the district that the adviser was legally protected from retaliation. Then they published their story. Read it here.
Puerto Rico’s fake news law is unconstitutional
A district court rightly struck down Puerto Rico’s “fake news” law, which criminalized raising “false alarms” about public emergencies. Now, FPF and other rights organizations are urging an appellate court to affirm the ruling in a legal brief authored by the University of Georgia School of Law’s First Amendment Clinic.
The brief explained how the law could be selectively enforced to chill reporting that officials dislike. Read more here.
What we’re reading
Pritzker signs bill to protect freedom of press, Illinois journalists (WCIA). A nonsensical court ruling excluded news reporting from the protection of Illinois’ law against strategic lawsuits against public participation. FPF worked with local organizations and lawyers to help fix the mess.
Human rights groups to university administrators: Dismantle surveillance to defend free speech now (Fight for the Future). Surveillance technology has no place on college campuses and especially in student newsrooms. We joined a letter calling on universities to dismantle these dangerous tools.
Lawyers ask judge to order ICE to free Spanish-language journalist from immigration detention (Associated Press). Immigration and Customs Enforcement’s targeting of Mario Guevara — a lawful U.S. resident — based on his journalism is a flagrant First Amendment violation. He must be released.
US: Excessive force against LA protesters (Human Rights Watch). HRW usually focuses on wars and atrocities. Now, they’re investigating LA cops’ violence against protesters and journalists. It’s not because it’s a slow atrocity news week — it’s because the situation in LA really is that bad.
Israel says it killed a Hamas commander. It killed a Pulitzer-winning journalist (The New York Times). “The military made no attempt to obscure this brazen strike on civilians, which is a war crime.” And as +972 Magazine explained, it’s far from the first time Israel smeared journalists as terrorists to justify killing them. Its army has a unit tasked with linking journalists to Hamas.
Watchdog or ‘witch hunt’? Highland releases final review of town clerk’s office (River Reporter). Good for the upper Delaware region’s River Reporter for not letting an embattled town supervisor’s veiled threat of a SLAPP stop it from doing its job.
Journalists planning to cover McCormick, Perry event in Pennsylvania must prove their US citizenship (Penn Live). “Journalists who are citizens should decline to attend if their peers are excluded. They should spend their Tuesday investigating politicians and arms manufacturers rather than covering their photo ops,” Stern said.
For the Record is MuckRock’s weekly newsletter that keeps you informed on public records transparency battles, threats and wins. Sign-up to get original reporting, access to FOIA trainings and more.
A Gaza è carestia. Amnesty International: “Gli stati blocchino l’occupazione israeliana di Gaza City”
@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/08/a-gaza-…
L’annuncio ufficiale odierno, da parte dell’Iniziativa per la classificazione
La cattura di Serhii Kuznietsov a Rimini è un nuovo caso Almasri
@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/08/la-catt…
La cattura di Serhii Kuznietsov a Rimini è un nuovo caso Almasri per il Governo italiano, ma più grave. Quando scoppiò il caso Almasri, il comandante libico arrestato dalla DIGOS
Lettera per Alberto Trentini al mondo del cinema. Verrà letta dalla mamma il 28 agosto
@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/08/lettera…
Una lettera al mondo del cinema italiano per spiegare il dramma della detenzione in Venezuela di Alberto Trentini,
Dalla parte delle vittime, Articolo 21 il 30 agosto a Venezia per la Palestina
@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/08/dalla-p…
Il prossimo 30 agosto (alle ore 16,30) presso la chiesa di Santa Maria Elisabetta al Lido di Venezia, Articolo 21 sarà presente
We're reflecting on the impact our journalism had in year two, how we've grown with your support, and what we aspire to accomplish in year three.
Wex27;re reflecting on the impact our journalism had in year two, how wex27;ve grown with your support, and what we aspire to accomplish in year three.#404Media #PSA
Space Force, nuova missione in orbita per lo spazioplano sperimentale X-37B. I dettagli
@Notizie dall'Italia e dal mondo
La Space Force ha inaugurato l’ottava missione Otv (Orbital test vehicle) dello spazioplano X-37B, lanciato in orbita dal Kennedy Space Center in Florida su un razzo Falcon 9 di SpaceX. Il lancio ha avuto luogo alle 23:30 (ora locale) di giovedì
I doveri dello studente
Tratto (e leggermente rielaborato) da "Il risveglio delle scienze religiose" di Imam Al Ghazali. ❤
Primo dovere dello studente
Il primo dovere dello studente è prioritizzare la purificazione della sua anima dalle caratteristiche più riprovevoli
Ibn Mas'ud رضي الله عنه ci ricorda:
Conoscenza non è essere al corrente di tante informazioni. Conoscenza è una luce che viene gettata nel cuore.
Secondo dovere dello studente
Il secondo dovere dello studente è che limiti i suoi attaccamenti e che viaggi lontano dalla sua casa, cosicché nel suo cuore si liberi spazio per la conoscenza.
Si dice che la conoscenza non ti darà un decimo di sé stessa se tu non le darai tutto te stesso.
Terzo dovere dello studente
Il terzo dovere dello studente consiste nel non atteggiarsi con arroganza, nel non mostrarsi altezzoso prima di acquisire la conoscenza e nel non impartire ordini al proprio insegnante. Al contrario, dovrebbe consegnare sé stesso al completo controllo del maestro, proprio come un uomo malato si affida totalmente al dottore. La persona malata non pretende di dare consigli al proprio dottore né
di guidarlo su quale medicina utilizzare.
Quarto dovere dello studente
Il quarto dovere dello studente è evitare di prestare attenzione alle divergenze tra le persone di conoscenza, poiché ciò genera confusione e smarrimento. Infatti, nelle fasi iniziali, il cuore dello studente tende a inclinarsi verso qualunque cosa gli venga presentata, soprattutto se essa conduce all’inattività, in accordo con la sua pigrizia e inattitudine.
Quinto dovere dello studente
Il quinto dovere dello studente è quello di non trascurare nessuna disciplina tra le scienze lodevoli, ma di esaminarla fino a raggiungerne l’obiettivo.
Se ne ha la capacità, dovrebbe padroneggiarla completamente; se non può, allora dovrebbe almeno acquisirne la parte più importante. E ciò è possibile soltanto dopo averla dapprima considerata nella sua interezza.
Sesto dovere dello studente
Il sesto dovere dello studente è che egli dedichi grande attenzione alla più importante delle scienze: la conoscenza dell’Aldilà. Con ciò si intende quella categoria di scienze che riguarda il perfezionamento del carattere e lo svelamento. Il perfezionamento del carattere conduce allo svelamento, e lo svelamento è la conoscenza diretta di Allah سبحانه وتعالىٰ, una luce che Allah سبحانه وتعالىٰ infonde in un cuore purificato attraverso l’adorazione e lo sforzo
Settimo dovere dello studente
Il settimo dovere dello studente è che il suo obiettivo presente sia quello di riempire il proprio intimo con le caratteristiche che lo condurranno al cospetto di Allah سبحانه وتعالىٰ e presso la dimora delle alte schiere (al-malāʾ al-aʿlā), tra coloro che sono stati avvicinati. Egli non deve mai cercare, attraverso la conoscenza, né il comando, né la ricchezza, né lo status.
Al seguito di Putin c’è una persona che raccoglie le sue feci: perché lo zar non va mai in bagno da solo
Sono almeno otto anni che nell'entourage del leader russo una guardia del corpo è addetta a raccogliere ogni traccia biologica. Così è stato anche in Alaska, durante il bilaterale con TrumpUgo Milano (Open)
La chiave di Crimea, perché il Donetsk decide il futuro della guerra. L’analisi di Caruso
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Il nucleo della resistenza ucraina nel Donetsk si concentra sulla “fortress belt” – una linea difensiva di 50 chilometri che unisce le città di Slovyansk, Kramatorsk, Druzhkivka e Kostiantynivka. Quest’area rappresenta una zona fortificata
Vorratsdatenspeicherung: Dobrindt kündigt Gesetzentwurf „in den nächsten Wochen“ an
Armamenti Usa per l’Europa, l’Ue non perda di vista l’autonomia strategica. Parla Nones
@Notizie dall'Italia e dal mondo
L’Unione europea e gli Stati Uniti hanno rilasciato una dichiarazione congiunta che fornisce i primi dettagli sull’accordo raggiunto il 27 luglio da Ursula von der Leyen e Donald Trump. Dall’automotive ai chip, l’accordo-quadro definisce il futuro
Morto bimbo 6 anni investito sulle strisce pedonali - Ultima ora - Ansa.it
E' morto all'ospedale di Padova il bambino di 6 anni che mercoledì pomeriggio era stato investito da un'auto mentre con la mamma stava attraversando le strisce pedonali sulla via Noalese, a Santa Maria di Sala (Venezia). (ANSA)Agenzia ANSA
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Il lato musicale di Anthology – originariamente rappresentato da tre album di materiale inedito, mai ascoltato prima e raro – presenta anche un nuovo elemento importante. Il Volume 4 include nuovi mix dei singoli di successo dei Beatles. I brani vincitori di Grammy Free As A Bird e Real Love hanno ricevuto nuova vita dal […]
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Un lavoro piuttosto interessante questo di Bonny Jack, che scopro essere addirittura il terzo album. Matteo Senese, questo il vero nome dell’artista in questione, è riuscito a farsi apprezzare sia nel nostro paese che fuori dai confini in Italia come One Man Band richiamandosi ad una impostazione di chiaro stampo folk blues, con richiami intriganti […]
L'articolo Bonny Jack – Somewhere,
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Quando Peter Tosh collaborò con Mick Jagger per il singolo Don’t Look Back del 1978, il reggae incrociò il rock in un modo che avrebbe definito un’epoca. Il brano non solo divenne il successo internazionale più famoso di Tosh, ma segnò anche il raro momento in cui un membro dei Rolling Stones entrò nel sound […]
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🎵 Aria sulla Quarta Corda di J. S. Bach 🎶 I più recenti studi ornitologici si sono focalizzati su un subdolo volatile dal comportamento peculiare: l'uccello padulo. Le abitudini predatorie sono in apparenza semplici: vola molto basso e veloce, ama sorprendere le sue prede
X di Elon Musk potrebbe finalmente risolvere la causa di buonuscita da 500 milioni di dollari
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Elon Musk's X may finally settle $500M severance lawsuit | TechCrunch
Elon Musk's X is settling a severance lawsuit with former Twitter employees.Amanda Silberling (TechCrunch)
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