like this
informapirata ⁂ reshared this.
Se a Roma piove
E l'alberghetto scalcagnato davanti al quale i miei due accompagnatori mi lasciarono, ormai nel cuore della notte, fu un po' come un tocco finale. A me sembra ancora adesso, per farla breve, tratto di peso da un qualche romanzo dove compare Maigret, con la differenza che io mi trovavo a Marsiglia e non a Parigi. Solita tappezzeria un po'... trasandata, solito rubinetto che sgocciolava, solita persiana che cigolava al vento, solite voci di donne e uomini: queste cose, nonostante il... mal di testa me le ricordo, così come mi ricordo di avere dormito ben poco. Il mio... autista, dalla guida invero spericolata, sì che per tutto il viaggio di andata e ritorno per e da Aubagne - altra vicenda! - mi ritrovai ad essere teso come poche volte nelle mie esperienze, ed il suo... secondo di bordo mi avevano - oltre a giocarmi lo scherzetto della "mamma dei legionari" - sommerso di gustosi aneddoti riferiti a Gaston Deferre, che stava per diventare in quel momento - primavera 1982 - ministro, ma già storico sindaco della città dei Focesi d'Occidente e di Pitea il Navigatore. E la statua di Pitea in quella che era stata la polis dell'uomo che per primo aveva visto l'ultima Thule - narra la leggenda! - l'avrei rivista con maggior comodo una decina di anni dopo.
Circa Marsiglia non posso, poi, trascurare almeno un accenno a Jean-Claude Izzo, un uomo impegnato sul fronte sociale ed antirazzista, che da scrittore trasfigurava i suoi valori in cupe storie noir: nei suoi libri quella città e i suoi dintorni, non molto lontani da questa riviera, assumono contorni quasi magici: si sentono l'odore del mare, i profumi dei fiori e delle erbe mediterranei, i sapori di cibi cosmopoliti. E si palpita per personaggi che sembrano usciti da una canzone di Francesco De Gregori, nel contempo in cui certi "cattivi" sembrano (almeno a me) un po' esagerati, anche se fanno rinviare con il pensiero a tante trame criminali realmente esistenti...
La prima volta che venni portato a Milano avevo poco più di due anni, come testimoniato da una fotografia di famiglia, scattata in Piazza Duomo con l'immancabile cornice di piccioni, uno in mano a mio padre, ma non posso certo ricordarne nulla.
Ricordo bene, invece, che, prima dell'età scolastica, dalla finestra di un piano ben alto posizionato in Via Santa Radegonda mi sembrava di toccare con una mano quel Duomo che mi affascinava tanto.
Quella casa non c'é più, sostituita da un orrendo silo-parcheggio, quasi adiacente alla Galleria. Ed il Duomo non mi appare oggi poi così vicino.
N., d'immigrazione dal Polesine (e al secondo matrimonio di Silvano Z. mi raccontò di sue ricerche storiche locali), faceva il bracciante nella campagna epicentro de "La curva del Latte" di Nico Orengo. Ma alle due di notte teneva testa a Francesco Biamonti in quelle lunghe discussioni nelle quali il romanziere di San Biagio della Cima, che non aveva ancora esordito come tale, dimostrava una sua grande dote, mai appieno oggi rammentata: la sua grande signorilità. N., dalla grande dialettica e dalla grande erudizione da autodidatta, conobbe una graziosa insegnante di Milano. Ne conseguirono l'amore e il trasferimento a Milano. In una di queste tappe, forse quella definitiva, lo accompagnammo io e Silvano. Gustoso l'episodio delle strelitzie, dimenticate a mollo, che stavano per trasbordare dalla vasca da bagno.
A Roma. Quasi una gag. Il collega, che senza chiedermi nulla mentre ne ero un po' consapevole, interpella in quella notte di inizio primavera un passante circa Fontana di Trevi, salvo accorgersi (su questo, invece, io ero out!) un attimo dopo che era un noto attore. Indicazioni vaghe come risposta. Che era dietro l'angolo, praticamente!
Camminate, tante camminate. Non solo alle manifestazioni. D'altronde, per fare i turisti per caso non si può agire diversamente. Altri colleghi, in queste peregrinazioni molto post-lucane, a dirmi che conoscevo bene storia e monumenti. Di lì, forse, personali intensi ripasso e studio di tante cronache passate e di tante guide recenti. Ma, più si sa, più ci si accorge di sapere poco!
A Trastevere case che negli interni ricordano quelle quasi turrite dei borghi liguri. E locali pubblici dove gli avventori discutendo bonariamente, ma in modo colorito, forse (anzi, penso che vada tolto questo condizionale, se rifletto su cronache relative a parole, motti, suggestioni carpiti per strada da soggettisti e sceneggiatori di capolavori della "commedia all'italiana) forniscono tanti spunti ad artisti che vanno per la maggiore.
Se a Roma piove, le cose vengono fatte per bene. Memorie di fortunate fughe in taxi sotto l'infuriare degli elementi.
Se distrattamente penso a Genova inopinatamente rivedo uno scorcio del Porto Antico prima che l'ultima galleria in prossimità della Stazione Principe accolga il mio convoglio.
Il mio cognome viene da case sparse su collinette non lontane da Fornovo Taro, in provincia di Parma. Anche la famiglia della nonna del lato paterno aveva radici nel comune di Medesano, ché di questo si tratta. Insomma, da quelle parti i miei antenati ci stavano da secoli: qualche storia forse interessante me la ricordo ancora. C'é anche una singolare assonanza tra il nostro cognome e il nome di quella frazioncina, che curiosamente coincide con quello di un sobborgo di Napoli: Miano. Indubbiamente film come "Novecento" di Bertolucci, ma ancor più "Questa specie di amore" di Bevilacqua, alla loro uscita mi fecero d'improvviso ripensare con intensità a queste mie origini che ormai, preso dal mio pieno ingresso nell'età adulta, stavo discretamente trascurando. Questi film, non altri, non altre opere letterarie, per diverse motivazioni, alcune proprio d'impatto con una mia personale rivisitazione della nostra saga familiare: da cui adesso estrapolo tuttavia solo il forte messaggio sociale, democratico ed antifascista contenuto in quelle pellicole, perché mi sembra di forte, stringente, amara attualità.
Quella volta a Bologna in Piazza Maggiore mi sembrò di sentire odore di buona cera nell'aria, ma forse era solo la suggestione causatami da quella magnifica quinta teatrale che facendo principio anche da Palazzo di Re Enzo, continuando per la Basilica, termina con Palazzo d'Accursio. E i crocchi improvvisati di persone che discutevano civilmente, soprattutto di politica, li ho visti forse prima che qualcuno li consegnasse alla pagina scritta, memoria di nobile costumanza ampiamente decaduta.
Su quel trenino con motore diesel, che da Imperia Oneglia faceva la spola due volte al giorno con Cuneo (o Torino? oggi è abolito) quando facevo il pendolare ancorché di breve tragitto, ero infine, dai tempi in cui da bambino mi era già capitato, tornato a fianco di un macchinista per guardarmi con angolo visuale diverso i pochi scorci panoramici che rimangono dopo l'avvenuto spostamento a monte della ferrovia tra San Lorenzo al Mare ed Ospedaletti...
Adriano Maini
like this
reshared this
like this
reshared this
Scuola dei Diritti e delle Libertà – Il Senato si rivolge alla Corte costituzionale in difesa della separazione dei poteri
Il Senato si rivolge alla Corte costituzionale in difesa della separazione dei poteri. Del tema si parla in "L'eutanasia della democrazia".
La guerra in Ucraina è anche sul web: allarme per un virus che cancella la memoria dei computer
Dopo centinaia di attacchi a siti web di ministeri e banche, si è improvvisamente diffuso un wiper molto potente, KillDisk. E nei forum underground di lingua russa si invita ad attaccare target ucraini
di ARTURO DI CORINTO per ItalianTech/La Repubblica del 24 Febbraio 2022
L’Ucraina è sotto attacco informatico da giorni. L’aggressione verso le infrastrutture digitali del Paese si è però intensificata quando il parlamento ucraino ha iniziato a discutere lo stato di emergenza per contrastare la minaccia militare russa. Gli attacchi DDoS, attacchi che impediscono di accedere ai siti web colpiti, hanno preso di mira i siti dei ministeri della Difesa, degli Esteri e degli Interni rendendoli irraggiungibili per molte ore fino ad oggi. Anche PrivatBank, la più grande banca commerciale in Ucraina, e Oschadbank, la Cassa di risparmio statale dell’Ucraina, sono state bersagliate. Gli attacchi hanno fatto seguito a DDoS e defacement di oltre 70 siti web del governo ucraino a gennaio.
Mes …sinscena
Oggi, a Parigi, s’incontrano i vertici delle Banche centrali europee, chiamati a consulto dalla Banca centrale europea.
Software, a qualcuno piace libero
Hacker’s Dictionary. Gli ultimi incidenti informatici hanno riattizzato le polemiche sull’uso dell’open source, ma in maniera strumentale. Il software, oggetto largamente artigianale, non è mai perfetto, e quando è libero è più facilmente migliorabile
di ARTURO DI CORINTO per Il Manifesto del 24 Febbraio 2022
La scoperta della vulnerabilità del software open source Log4J, usato a livello mondiale, anche dalla Nasa, ha fatto temere una catastrofe informatica e sollevato molte critiche sull’uso del software libero. Ma la catastrofe non c’è stata perché la comunità degli sviluppatori ne ha rese disponibili subito le correzioni con gran sollievo di tutti. Certo i rischi ci sono ancora, come accade anche per i bachi del software commerciale e proprietario di Microsoft e di quelli degli altri vendor globali.
Il software libero è la seconda più grande invenzione del secolo scorso, dopo Internet. In realtà le due invenzioni sono legate perché Internet è largamente basata sul software libero e il software libero non esisterebbe senza la gigantesca comunità di appassionati sviluppatori che hanno cooperato su larga scala per farlo funzionare. Lo hanno fatto, proprio tramite a Internet, dal giorno della sua formalizzazione – grazie all’hacker Richard Stallman e all’avvocato Eben Moglen -, per mettere a disposizione di tutti il software che istruisce i nostri computer e che oggi, tanto per dirne una, è alla base di Android.
Quando parliamo di software libero parliamo di due famiglie, quella del free software e quella dell’open source software, a cui sottostanno filosofie, pratiche e obiettivi di sviluppo diversi e in conflitto: solidale e cooperativa la prima, commerciale ma libertaria la seconda. Epperò la vittoria definitiva è consegnata, almeno nel linguaggio comune, all’open source.
Quando parliamo di software open source parliamo comunque di software che gli sviluppatori possono ispezionare, copiare, modificare e ridistribuire per consentire la crescita della conoscenza, con livelli di libertà diversi a seconda della licenza associata, ma il risultato non rimane lo stesso: «la mente collettiva sarà sempre in grado di produrre cose più grandi e migliori di uno sviluppatore solitario che scrive il codice da zero».
Attualmente la comunità open source è molto attiva e ha fatto registrare un incremento del 35% di repository di codice creati su GitHub nel 2020, rispetto all’anno precedente.
Secondo l’azienda Vaultinum «l’uso dell’open source sta rapidamente diventando una necessità strategica nel mondo digitale, poiché in un ambiente competitivo è essenziale essere in grado di sviluppare più velocemente nuove features dato che farle uscire più velocemente di un concorrente migliora la possibilità di ottenere più quote di mercato». Hanno ragione, ma anche gli scopritori dell’acqua calda avevano già capito che quando l’acqua è calda, in effetti scalda.
«I benefici che possono derivare dall’integrazione del software open source all’interno dei repository di codici commerciali sono di ampia portata» – ovvio, non si paga, si paga poco, si paga tardi – «pertanto l’uso dell’open source può e deve essere visto come una risorsa dagli investitori» – spesso i robber barons di software e algoritmi proprietari, aggiungiamo noi. Perché esso «permette alle organizzazioni di attingere a una comunità di sviluppatori di software ampia e tecnicamente diversificata che permette anche alle aziende di superare le difficoltà che si incontrano nell’acquisizione dei talenti e, allo stesso tempo, di tagliare i costi», che è esattamente lo scopo del gioco.
«Tuttavia, al fine di beneficiarne, gli investitori devono assicurarsi che le organizzazioni in cui stanno investendo stiano gestendo correttamente il loro utilizzo dell’open source».
Perciò è importante, come dicono a Vaultinum, implementare una due diligence completa del software prima di investire. Vaultinum lo fa e gliene siamo grati, attenti però a non fare i libertari col software degli altri.
Il software libero al centro del Recovery Plan | il manifesto
10 miliardi per programmi open source, a cominciare dalla scuola e dalla pubblica amministrazione. Lo chiede un pioniere dell’informatica italiana come Angelo Raffaele Meo, professore emerito del Politecnico di Torino, insieme a decine di associazion…Matteo Bartocci (il manifesto)
[share author='Informa Pirata #WeAreAllAssange #PiratesForAssange' profile='https://twitter.com/informapirata' avatar='https://pbs.twimg.com/profile_images/1362822279810449412/luhv2IGn_400x400.jpg' link='https://twitter.com/informapirata/status/1497122140704886785' posted='2022-02-25 08:11:48']@DavidPuente Giorni fa mi è stato addirittura bloccato l'account per avere pubblicato una notizia che probabilmente conteneva una parola chiave considerata pericolosa. Ho contestato senza successo e x essere sbloccato ho dovuto ammettere di avere commesso un errore!
Sono stati aggiornati i termini di servizio dell'istanza #Friendica #Poliverso e sono state aggiunte alcune note relative al processo di registrazione.:
poliverso.org/tos
NOTE IMPORTANTI:
GLI UTENTI CHE CHIEDONO LA REGISTRAZIONE ALL'ISTANZA POLIVERSO RICEVERANNO UNA PASSWORD PROVVISORIA VIA EMAIL MA NON POTRANNO USARLA PRIMA DELL'APPROVAZIONE!
La moderazione di questa istanza potrà avvenire attraverso i seguenti canali:
- l'amministratore di istanza @Signor Amministratore, al quale tutti gli utenti dell'istanza sono invitati a collegarsi
- l'utente di sistema @Guido Sperduti di Poliverso
- il FORUM di assistenza @Poliverso Forum di supporto, al quale tutti gli utenti dell'istanza sono invitati a collegarsi: poliverso.org/profile/forum
- comunicazione email da parte degli amministratori,
Si invitano inoltre tutti gli utenti a leggere i seguenti post:
- Amministrazione e moderazione in Poliverso: poliverso.org/display/0477a01e…
- Sugli obiettivi del progetto Poliverso: poliverso.org/display/0477a01e…
- Su cosa sono i forum in Friendica: poliverso.org/display/0477a01e…
- Primo e secondo post su come funzionano le impostazioni della privacy in Friendica poliverso.org/display/0477a01e… poliverso.org/display/0477a01e…
Agli utenti ricordiamo di scegliere con saggezza il tipo di account alla sezione poliverso.org/settings (Impostazioni avanzate Account | Tipo di pagina), tenendo conto che la scelta può essere cambiata in qualsiasi momento. In particolare:
- Pagina Personale-Pagina Account Normale: ideale per un utilizzo personale standard
- Pagina Personale-Pagina Sandbox (che approva automaticamente le richieste di follow): ideale per personaggi pubblici
- Pagina Personale-Pagina con amicizia automatica: non solo approva le richieste di contatto come "follower", ma lo fa caratterizzandoli come "Amici"
- Pagina Organizzazione: ideale per associazioni, comitati e collettivi
- Pagina Notizie: ideale per profili non collegati a organizzazioni che rilanciano periodicamente notizie, bollettini e comunicati
- Community Forum: è un account particolare che può essere utilizzato come un gruppo Facebook (poliverso.org/display/0477a01e… ). Chi vuole crearne uno è pregato di prendere contatti con l'amministratore
reshared this
Informa Pirata likes this.
Informa Pirata reshared this.
Nation's Progress™☑️ likes this.
papiris reshared this.
Andrea Russo
in reply to Poliverso - notizie dal Fediverso ⁂ • •