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Esplorare il concetto di limite attraverso la cucina


@Notizie dall'Italia e dal mondo
Il nuovo articolo di @Valori.it
"Limite": un concetto che evoca l'idea di confini, spazi e tempi definiti. Come si traduce in cucina? Lo spiega lo chef Stefano Paganini
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valori.it/stefano-paganini-urt…



Nasce Mistique Boudoir l'istanza Pixelfed tematica dedicata solo ed esclusivamente alle immagini erotiche e di nudo artistico

Un'ora fa, nel buio della mezzanotte, @Chiara [Ainur] [Айнұр] ha annunciato una nuova istanza #pixelfed dedicata al nudo artistico e all'erotismo:

Un ambiente dove ci si possa sentire liber* di esporre immagini di corpi (non necessariamente il proprio), senza pornografia (vietata) ma solo per il piacere di ammirare ciò che la natura ci ha donato. Le regole sono quelle di ogni altra istanza, con in più quella specifica di divieto di pubblicare immagini pornografiche. La moderazione sarà fatta di conseguenza. Mi piacerebbe che condividessero le loro opere anche fotograf* e modell* in modo da avere dei contenuti di qualità.

L'istanza non è al momento federata.

@Che succede nel Fediverso?


Buonasera a tutti. So che non mi faccio leggere da un po', ma in questo periodo gli impegni sono tanti e la voglia di stare online poca.
Chi mi conosce sa che sono una persona abbastanza fuori dagli schemi. Era da tempo che mi frullava nella testa l'idea di creare qualcosa di più meno nuovo, più o meno inusuale e quindi eccomi qua a raccontarvi della mia ultima follia: mystiqueboudoir.com
E' un esperimento di un'istanza Pixelfed tematica dedicata solo ed esclusivamente alle immagini erotiche e di nudo artistico. Un ambiente dove ci si possa sentire liber* di esporre immagini di corpi (non necessariamente il proprio), senza pornografia (vietata) ma solo per il piacere di ammirare ciò che la natura ci ha donato. Le regole sono quelle di ogni altra istanza, con in più quella specifica di divieto di pubblicare immagini pornografiche. La moderazione sarà fatta di conseguenza. Mi piacerebbe che condividessero le loro opere anche fotograf* e modell* in modo da avere dei contenuti di qualità.
Qualche amica ha gia aderito. Vediamo cosa succede, al massimo avrò buttato via 12€ e rotto le scatole come al solito a qualcuno così gentile da supportare tecnicamente queste mie idee.

in reply to Poliverso - notizie dal Fediverso ⁂

PS: se e quando sarà federata, considerando che da #pixelfed è possibile menzionare le comunità Lemmy, ci farà piacere se @Chiara [Ainur] [Айнұр] e i suoi ospiti, o almeno quelli che posteranno foto pubbliche, vorranno menzionare la comunità NSFW @Erotica ospitata su feddit.it


il ministro russo della difesa che contatta la controparte USA a proposito di un non ben definito attacco ucraino alla russia e chiede che questa convinca gli "alleati" ucraini a non procedere. questa vicenda suona surreale. ma siamo davvero così sicuri che la russia stia vincendo alla grande e che la caduta dell'ucraina sia solo questione di tempo? comincio ad avere qualche dubbio. la prossima richiesta sarà per la nato perché accetti di difendere la russia dall'invasore ucraino? magari una no fly-zone in ucraina? per impedire gli attacchi ucraini alla russia?


Le sfide chiave dell’Alleanza Atlantica nella visone Nato 2030. L’analisi di Caruso

[quote]L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia nel febbraio 2022 ha cambiato drasticamente lo scenario geopolitico e di sicurezza dell’area euro-atlantica. È importante ricordare che questo non è stato il primo segnale che la Russia ha inviato ai Paesi occidentali. L’invasione della Georgia nel 2008 con



Altro che "americanizzazione", l'Italia è ormai direttamente il 52° Stato degli USA l Kulturjam

"La conclusione di tutto ciò è che ormai larghi stati della cittadinanza considerano del tutto inutile, per esempio, l’esercizio del voto.
A che serve votare se la politica estera ed economica la decide l’ambasciatore americano, le questioni sociali la Commissione Europea e quelle etiche il Vaticano?
Siamo il 52° Stato degli Stati Uniti. Il 51° è Israele."

kulturjam.it/costume-e-societa…



Sto cercando lavoro (necessario, ma non smetterà mai di farmi del male psicologico) e questo mi offre l'occasione di riesumare e rileggere parecchi vecchi CV e lettere di presentazione.

Nella tortura che è questo processo, mi fa tenerezza e mi strappa un sorriso constatare le mie evoluzioni nel tempo. Nelle esperienze, nella grafica, ma soprattutto nel tono.

Se penso di potercela fare è solo perché so di avercela già fatta N volte prima.

E avanti così!

#Lavoro



Un razzo uccide 12 drusi nel Golan occupato. Oltre 30 palestinesi uccisi a Deir al Balah


@Notizie dall'Italia e dal mondo
Ci sono anche 20 feriti a Majdal Shams, il principale centro druso sulle alture occupate da Israele nel 1967. Tel Aviv accusa Hezbollah, il movimento sciita nega
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Kamala Harris, la guerrafondaia che manda in giuggiole i liberal nostrani l Kulturjam

"L'entusiasmo dei media italiani per Kamala Harris, attuale vicepresidente degli Stati Uniti, è palpabile. [...] Il fatto che il suo approccio alle politiche sociali ed economiche sia vicino alle élite economiche, che sia una sostenitrice dei conflitti in corso, è nascosto in questa narrazione."

kulturjam.it/politica-e-attual…



Piccoli pipistrelli con grandi orecchie. 11 lettere. Inizia per "ba".

@elif

#ParoleCrociate



Katherine Cordova

youtube.com/channel/UClG-3qKNy…

Katherine Cordova is a self-taught pianist from Winnipeg, Canada. Here you will find advanced piano arrangements that uniquely capture the feel of the original song. Katherine has been featured on Billboard, ClassicFM and Ludwig Van. If you like what you hear, please support by subscribing and hitting the notification bell to be notified of new videos! You can also support by becoming a patreon: patreon.com/katherinecordova Business enquiries: katherinecordovapiano@gmail.com ------------------------------- Learn piano and some of my arrangements on flowkey: goo.gl/7YJI2H Sheet music for some covers on Musicnotes: musicnotes.com/sheet-music/art… ------------------------------- Digital piano: Yamaha Clavinova CLP-430 Keyboard: Yamaha YPG-525 -------------------------------



Un razzo uccide 10 drusi nel Golan occupato. 30 palestinesi uccisi a Deir al Balah


@Notizie dall'Italia e dal mondo
Ci sono anche 20 feriti a Majdal Shams, il principale centro druso sulle alture occupate da Israele nel 1967. Tel Aviv accusa Hezbollah, il movimento sciita nega
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che pensare dell'intelligenza umana quanto è evidente una strada è semplicemente insufficiente e tutti pensano semplicemente che la soluzione sia ridurre il limite di velocità? o che il problema sia comunque il non rispetto del limite di velocità?


A History of Internet Outages


We heard a story that after the recent hurricane, a man noted that while the house was sweltering hot because the power was still out, his kids were more anxious …read more https://hackaday.com/2024/07/27/a-history-of-internet-outages/

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We heard a story that after the recent hurricane, a man noted that while the house was sweltering hot because the power was still out, his kids were more anxious for the internet to come back online. The Internet is practically a basic necessity for most people, but as you may have noticed with the recent CrowdStrike debacle, the Internet isn’t always reliable. Granted, the problem in that case wasn’t the Internet per se, but a problem with many critical hosts that provide services. [Thomas Germain] from the BBC took the opportunity to recall some of the more bizarre reasons we’ve had massive Internet outages in the past.

While teens after a hurricane might miss social media, global outages can be serious business. With 8.5 million computers dead, 911 services went down, medical surgeries were canceled, and — of course — around 46,000 flights were canceled in a single day. We have short memories for these outages, but as [Thomas] points out, this was far from the first massive outage, and many of them have very strange backstories.

How strange? Well, apparently, all of Armenia’s Internet depends on a single fiber optic cable. A 75-year-old woman in Georgia (the country, not the US state) sliced it with a spade while hunting for copper and took down the entire country. A few years later, a tractor in South Africa took out the Internet all across Zimbabwe. If those aren’t strange enough, sharks like to bite undersea cables, as you can see in the video below.

As the Internet becomes more entrenched in necessary services, we are surprised that there are not more requirements for dissimilar redundancy like those on a spacecraft or nuclear power plant. Even preventing third parties from pushing updates directly into production servers might have helped in this case. High-end data centers often have multiple network access points with different carriers. They also have generators or other means to deal with power outages. None of this helps, of course, if you depend on a group of servers that all get the same software updates and the update goes bad.

We don’t know why sharks hate undersea cables. We love them. If you want more specifics on the CrowdStrike event, our [Jonathan Bennett] has been following it for you.

youtube.com/embed/1ex7uTQf4bQ?…



PsiQuantum costruirà il più grande centro di calcolo quantistico negli Stati Uniti a Chicago


PsiQuantum prevede di costruire il più grande centro di calcolo quantistico negli Stati Uniti sul sito dell’ex stabilimento US Steel South Works a Chicago. L’azienda intende implementare un sistema su larga scala, rifiutando l’idea di realizzare installaz

PsiQuantum prevede di costruire il più grande centro di calcolo quantistico negli Stati Uniti sul sito dell’ex stabilimento US Steel South Works a Chicago. L’azienda intende implementare un sistema su larga scala, rifiutando l’idea di realizzare installazioni di piccole dimensioni. Ad esempio, come Condor di IBM, la cui potenza non supera i 1100 qubit.

Negli ultimi due mesi, la startup con sede a Palo Alto ha scavalcato i grandi nomi per diventare un leader a sorpresa nel settore. Con un finanziamento di oltre un miliardo di dollari da parte di BlackRock, Founders Fund, Playground Global e il ramo di rischio di Microsoft, la startup è stata nominata come locataria commerciale di riferimento in un enorme nuovo campus di ricerca quantistica nel South Side di Chicago.

Oltre ai finanziamenti dalle aziende private, le attività della PsiQuantum sono anche supportate dal DARPA, l’ala di ricerca avanzata del Dipartimento della Difesa. L’ambizioso progetto mira a stabilire gli Stati Uniti come leader nelle tecnologie quantistiche, prima di avversari preoccupanti, vale a dire la Cina.

È stato riferito che le industrie critiche dell’Illinois come l’agricoltura, i prodotti farmaceutici, l’energia, la produzione di materiali, i servizi finanziari, ecc. trarranno vantaggio dalla costruzione di un gigantesco computer quantistico.

“I computer quantistici sono teoricamente promettenti da decenni. Ma lo sviluppo della tecnologia e il passaggio dall’hype alla realtà richiedono progetti infrastrutturali come l’Illinois Quantum and Microelectronics Park” ha affermato J. Jeremy O’Brien CEO e co-fondatore di PsiQuantum.

Per rafforzare il parco quantistico e costruire un forte ecosistema quantistico, PsiQuantum collaborerà con l’Università dell’Illinois Urbana-Champaign. Inoltre collaborerà anche con l’Università di Chicago, l’Università dell’Illinois Chicago e la Northwestern University. Insieme lavoreranno su progetti di ricerca ed esploreranno opportunità per lo sviluppo di programmi educativi nel campo delle applicazioni quantistiche.

“Dato il potenziale illimitato della tecnologia dell’informatica quantistica, è fondamentale impegnarsi in partnership, ricerca e infrastrutture quantistiche in tutto il nostro Paese” ha detto J.B. Pritzker Governatore dell’Illinois.

Le attività di PsiQuantum a Chicago creeranno almeno 150 posti di lavoro nei prossimi cinque anni. Il progetto coinvolgerà dottorandi nel campo della fisica quantistica e, nel complesso, la creazione di un computer quantistico avrà un impatto importante. Tale impatto sarà nei campi dell’ingegneria meccanica, ottica ed elettrica, dello sviluppo di software e del lavoro tecnico di laboratorio.

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Apprendiamo dalla stampa locale della decisione del sindaco di Bologna, Matteo Lepore, di desistere dalla vergognosa opera di cementificazione progettata a tavolino dalla giunta comunale che prevedeva la distruzione dei giardini don bosco in cui si trovano le scuole besta. L’amministrazione comunale nel suo percorso, si è trovata la strada sbarrata dal comitato besta che dopo sette mesi di lotta civile incessante, a cui spesso chi governa la città ha risposto con la forza e un uso massiccio delle forze antisommossa. Grazie alla resistenza messa in atto dal Comitato quindi la giunta ha ufficialmente ritirato il progetto e gli studenti verranno trasferiti in una nuova succursale lasciando intatta una preziosa area verde quantomai utile in un momento storico come questo in cui la linea politica della regione prevede già un eccessivo consumo del territorio che porta ai disastri naturali degli ultimi anni.

Mauro Collina, Comitato Politico Nazionale di Rifondazione Comunista

Maronno Winchester reshared this.



Mi complimento con la nuova sindaca di Perugia Vittoria Ferdinandi per la bocciatura del progetto di inceneritore, voluto dalla Regione Umbria e che dovrebbe entrare in funzione nel 2029. E’ un segnale positivo di rottura e rinnovamento da parte della nuova amministrazione di Perugia che merita plauso e sostegno.

L’amministrazione di Perugia considera il progetto fuori dal tempo, sorpassato, antieconomico e risponde con le alternative:
riduzione dei rifiuti a monte, supporto istituzionale a progetti imprenditoriali, iniziative sociali e pratiche civiche volte alla riparazione, al riuso e al riciclo, economia circolare e strategia “rifiuti zero”.
Lo stesso dovrebbe fare Gualtieri invece di approfittare dei poteri commissariali per rendere Roma schiava di un impianto scellerato, che non servirà per il Giubileo e in ritardo di decenni rispetto alle numerose alternative, politiche, industriali, strategiche e tecnologiche, che tutelano economia, ambiente e territori guardando al rifiuto come una risorsa. Gualtieri prenda esempio da Perugia e cambi strada.

Elena Mazzoni, responsabile nazionale ambiente del Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea




OpenAI sfida Google! La fine dei motori di ricerca è vicina con SearchGPT?


OpenAI fa un passo avanti nella ricerca sul web con il suo ultimo annuncio: “Stiamo testando SearchGPT, un prototipo di nuove funzioni di ricerca progettate per combinare la forza dei nostri modelli di intelligenza artificiale con approfondimenti dal web

OpenAI fa un passo avanti nella ricerca sul web con il suo ultimo annuncio: “Stiamo testando SearchGPT, un prototipo di nuove funzioni di ricerca progettate per combinare la forza dei nostri modelli di intelligenza artificiale con approfondimenti dal web per darti risposte veloci e tempestive chiare e pertinenti”.

Attualmente lanciato con un gruppo ristretto di utenti ed editori di stampa, questo prototipo potrebbe, in futuro, essere integrato direttamente in ChatGPT ed essere un insidioso rivale per Google.

Con questo strumento basato su GPT-4, l’obiettivo è fornire ai modelli linguistici conoscenze in tempo reale provenienti dal web, e in particolare dai siti di stampa. “SearchGPT risponderà alle tue domande in modo rapido e diretto con informazioni aggiornate provenienti da tutto il Web, fornendoti collegamenti chiari a fonti pertinenti “, afferma l’azienda. L’utente può, se lo desidera, porre ulteriori domande e le informazioni si arricchiscono gradualmente.
17631473OpenAI lavora per migliorare SearchGPT con lo scopo di presentare le notizie in tempo reale utilizzando il large Language model GPT-4.

Un forte ecosistema di media partner


L’ascesa di OpenAI sui media negli ultimi mesi non ha nulla a che fare con questo annuncio. Al contrario, vuole domare il settore con ingenti finanziamenti. L’azienda ha costruito un vero e proprio ecosistema di partnership con media, agenzie e gruppi di stampa di tutto il mondo per poter fornire contenuti arricchiti attraverso i siti di queste aziende.

Nessuna sorpresa quindi leggere il commento di Nicholas Thompson, CEO di The Atlantic, che ha concluso un “accordo su contenuti e prodotti con OpenAI”. Gli articoli del mensile americano saranno rilevabili nei prodotti OpenAI, incluso ChatGPT, e, in qualità di partner, il media aiuterà a “modellare il modo in cui le notizie vengono fornite e presentate nei futuri prodotti in tempo reale”.

Anche un modo astuto per affrontare il copyright


Oltre a lanciare il prototipo SearchGPT, OpenAI sta anche lanciando un modo per consentire agli editori di gestire il modo in cui appaiono nello strumento, in modo da avere più scelta. I siti possono apparire nei risultati di ricerca anche se non partecipano alla formazione di modelli di intelligenza artificiale generativa, afferma OpenAI, tentando di porre una barriera tra le aziende che hanno dato il consenso all’utilizzo dei propri dati a fini di formazione e quelle che si oppongono.

Le ambizioni di OpenAI non sembrano fermarsi alla ricerca sul web alimentata dall’intelligenza artificiale. Al contrario, la start-up potrebbe addirittura trovarsi a pestare i piedi a giganti come Google e Microsoft – che non è altro che il suo principale investitore – offrendo esperienze di ricerca in settori come l’informazione locale e il commercio.

Sembra che la linea rossa stia per essere superata dalla compagnia di Sam Altman e tornare indietro non è un’opzione.

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Hacker Olympics


The opening ceremony of the Summer Olympics is going on today. It’s an over-the-top presentation meant to draw people into sport. And for the next few weeks, we’ll be seeing …read more https://hackaday.com/2024/07/27/hacker-olympics/

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The opening ceremony of the Summer Olympics is going on today. It’s an over-the-top presentation meant to draw people into sport. And for the next few weeks, we’ll be seeing people from all across the world competing in their chosen physical activities. There will be triumph and defeat, front-runners who nonetheless lag behind on that day, and underdogs who sneak ahead. In short, a lot of ado about sport, and I don’t necessarily think that’s a bad thing. Sports are fun.

But where is the Hacker Olympics? Or even more broadly the Science Olympics or Engineering Olympics? Why don’t we celebrate the achievements of great thinkers, planners, and builders the same way that we celebrate fast runners or steady shooters? With all the pomp and showmanship and so on?

Here at Hackaday, we try our best! When we see a cool hack, we celebrate it. But we’re one little blog, with about a millionth the budget of the International Olympic Commission. However, we have you all as our biggest multiplier. It would be awesome if we could take over the entire city of Paris in celebration of science and engineering, but until then, if you see something smart, share it with us. And if you see something on Hackaday that you think was awesome, share it with your friends.

This article is part of the Hackaday.com newsletter, delivered every seven days for each of the last 200+ weeks. It also includes our favorite articles from the last seven days that you can see on the web version of the newsletter. Want this type of article to hit your inbox every Friday morning? You should sign up!




Denarocrazia - Dalla parte del lavoro l L'Antidiplomatico

"Sono i miliardari che decidono la classe politica, ovviamente anche in conflitto tra loro, ma mai in conflitto con il loro sistema. Gli scontri presidenziali rispecchiano i conflitti di interessi nell’oligarchia. E a volte anche la composizione di questi interessi.
[...]
A forza di paragonare lo stato alle imprese private, con l’esaltazione liberista dallo stato azienda, il denaro si è comprato la politica. Non siamo in una democrazia, ma in una denarocrazia."

lantidiplomatico.it/dettnews-d…



OSHW Model Rocket Kit Embraces the Hexagon


If you’ve ever built a model rocket, you’ll know there’s not a whole lot to them. Essentially it’s a cardboard tube, a plastic nosecone, some fins, and a little clip …read more https://hackaday.com/2024/07/27/oshw-model-rocket-kit-embraces-the-hexagon/

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If you’ve ever built a model rocket, you’ll know there’s not a whole lot to them. Essentially it’s a cardboard tube, a plastic nosecone, some fins, and a little clip that will keep it riding the launch rail as it accelerates off the pad. Extra points awarded if you add in a parachute, but strictly speaking, even that’s a luxury. Stick an Estes motor in that thing and send it.

But pointing out that lightweight cardboard tubes can be tricky to ship without getting crushed, [Concrete Dog] has come up with HEXA, a clever model rocket kit that uses pre-scored cardstock instead. The immediate advantage is that this allows the rocket to be shipped as flat sheets of material, but as a secondary bonus, once folded into its final shape the rocket has an awesome hexagonal cross section.
17629008HEXA is certified Open Hardware
As with a traditional kit, both the nosecone and fins are plastic. Except here they’ve been 3D printed in either PLA or PETG depending on their proximity to he hot and fiery area of the rocket. [Concrete Dog] says the printed parts are largely ready to fly as-is, but that some quality time with a piece of sandpaper and a coat of paint could improve the aerodynamics a bit if you were so inclined.

Ready for the best part? [Concrete Dog] has decided to release all of the design files for the rocket under the CERN Open Hardware Licence, meaning you’re free to reproduce and modify the rocket as you see fit. In fact, on July 24th, the HEXA rocket was officially certified as Open Hardware by the Open Source Hardware Association (OSHWA) — a first for a DIY rocket, as far as we can tell.

youtube.com/embed/VGaovg9804U?…



Bug Critico in Docker: Vulnerabilità con Punteggio 10 Ricompare Dopo 5 Anni


Gli sviluppatori Docker hanno rilasciato un aggiornamento per correggere una vulnerabilità critica in alcune versioni del Docker Engine. La vulnerabilità consente agli aggressori di aggirare i plugin di autorizzazione (AuthZ) se vengono soddisfatte determ

Gli sviluppatori Docker hanno rilasciato un aggiornamento per correggere una vulnerabilità critica in alcune versioni del Docker Engine. La vulnerabilità consente agli aggressori di aggirare i plugin di autorizzazione (AuthZ) se vengono soddisfatte determinate condizioni.

Il problema è stato inizialmente scoperto e risolto nel Docker Engine 18.09.1, rilasciato a gennaio 2019. Tuttavia, per un motivo sconosciuto, questa correzione non è stata trasferita alle versioni successive, provocando la ricomparsa della vulnerabilità.

Questo problema è stato notato nuovamente solo nell’aprile 2024. Di conseguenza, questa settimana sono state rilasciate nuovamente le patch per tutte le versioni supportate di Docker Engine.

Gli aggressori hanno quindi avuto cinque anni per sfruttare questo bug, anche se non è noto con certezza se la vulnerabilità sia stata effettivamente utilizzata per attaccare e ottenere accesso non autorizzato alle istanze Docker.

La vulnerabilità viene ora tracciata con l’identificatore CVE-2024-41110 ed è valutata con un massimo di 10 punti sulla scala CVSS. Il problema consente a un utente malintenzionato di inviare una richiesta API appositamente predisposta con una lunghezza del contenuto pari a 0 per indurre il demone Docker a inoltrarla al plug-in AuthZ.

Poiché con una lunghezza del contenuto pari a 0, il plug-in AuthZ non può eseguire una validazione adeguata, ciò rischia di approvare richieste di azioni non autorizzate, inclusa l’escalation dei privilegi.

Il CVE-2024-41110 influisce sulle versioni di Docker Engine precedenti al 19.03.15, 20.10.27, 23.0.14, 24.0.9, 25.0.5, 26.0.2, 26.1.4, 27.0.3 e 27.1.0 e sugli utenti che utilizzano plug-in autorizzazione per il controllo degli accessi.

Non è stato confermato che gli utenti che non utilizzano tali plugin, così come gli utenti di Mirantis Container Runtime e dei prodotti Docker commerciali, siano vulnerabili a CVE-2024-41110, indipendentemente dalla versione.

Si consiglia a chiunque sia interessato da questo bug di eseguire l’aggiornamento alle versioni 23.0.14 e 27.1.0 il prima possibile, dove il problema sarà risolto.

È stato inoltre riferito che l’ultima versione di Docker Desktop (4.32.0) è dotata anche di una versione vulnerabile del Docker Engine, ma l’impatto del problema è limitato poiché è necessario l’accesso all’API Docker per lo sfruttamento e l’eventuale escalation dei privilegi è limitato alla macchina virtuale. Si prevede che la prossima versione di Docker Desktop (4.33.0) risolva questo problema.

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Anatomia della politica estera Repubblicana. Il libro di Kroenig a Roma

[quote]Matthew Kroenig non è solo uno dei più influenti analisti di politica estera degli Stati Uniti d’America – vice presidente e direttore senior director dello Scowcroft Center for Strategy and Security dell’Atlantic Council – o un professore – alla Georgetown University, una delle mecche delle relazioni internazionali a



George Washington Gets Cleaned Up With a Laser


Now, we wouldn’t necessarily call ourselves connoisseurs of fine art here at Hackaday. But we do enjoy watching [Julian Baumgartner]’s YouTube channel, where he documents the projects that he takes …read more https://hackaday.com/2024/07/27/george-washin

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Now, we wouldn’t necessarily call ourselves connoisseurs of fine art here at Hackaday. But we do enjoy watching [Julian Baumgartner]’s YouTube channel, where he documents the projects that he takes on as a professional conservationists. Folks send in their dirty or damaged pieces, [Julian] works his magic, and the end result often looks like a completely different piece. Spoilers: if you’ve ever looked at an old painting and wondered why the artist made it so dark and dreary — it probably needs to be cleaned.

Anyway, in his most recent video, [Julian] pulled out a piece of gear that we didn’t expect to see unleashed against a painting of one of America’s Founding Fathers: a Er:YAG laser. Even better, instead of some fancy-pants fine art restoration laser, he apparently picked up second hand unit designed for cosmetic applications. The model appears to be a Laserscope Venus from the early 2000s, which goes for about $5K these days.

Now, to explain why he raided an esthetician’s closet to fix up this particular painting, we’ve got to rewind a bit. As we’ve learned from [Julian]’s previous videos, the problem with an old dirty painting is rarely the paining itself, it’s the varnish that has been applied to it. These varnishes, especially older ones, have a tendency to yellow and crack with age. Now stack a few decades worth of smoke and dirt on top of it, and you’ve all but completely obscured the original painting underneath. But there’s good news — if you know what you’re doing, you can remove the varnish without damaging the painting itself.

17625710In most cases, this can be done with various solvents that [Julian] mixes up after testing them out on some inconspicuous corner of the painting. But in this particular case, the varnish wasn’t reacting well to anything in his inventory. Even his weakest solvents were going right through it and damaging the paint underneath.

Because of this, [Julian] had to break out the big guns. After experimenting with the power level and pulse duration of the 2940 nm laser, he found the settings necessary to break down the varnish while stopping short of cooking the paint it was covering. After hitting it with a few pulses, he could then come in with a cotton swab and wipe the residue away. It was still slow going, but it turns out most things are in the art conservation world.

This isn’t the first time we’ve covered [Julian]’s resourceful conservation methods. Back in 2019, we took at look the surprisingly in-depth video he created about the design and construction of his custom heat table for flattening out large canvases.

youtube.com/embed/2Ag5LIpP1Ao?…



Il buono, il cattivo e le novità nell'ultima settimana: 22-26/07/2024


Buon sabato e ben ritrovato caro cyber User.

Questo sabato riprende NINAsec, ho deciso di dedicare nuovamente del tempo a questo tipo di comunicazione, riunendo ciò che succede nei sette giorni e riassumendolo qui per la lettura.

💓 Azioni coraggiose e positive


In una azione importante contro il crimine informatico, Meta ha cancellato 63.000 account Instagram legati al gruppo di cybercriminali nigeriani noto come Yahoo Boys. Questi account erano coinvolti in truffe di sextortion e una rete di 2.500 account mirava a uomini adulti negli Stati Uniti. Inoltre, Meta ha eliminato 1.300 account Facebook, 200 Pagine e 5.700 Gruppi che fornivano consigli e materiali per truffe. L'azienda ha implementato misure per bloccare la creazione di nuovi account da parte di truffatori.

In parallelo, le forze dell'ordine francesi e Europol stanno collaborando per eliminare il malware PlugX dai dispositivi infetti in Francia, Malta, Portogallo, Croazia, Slovacchia e Austria. Questa operazione è condotta dal Centro per la Lotta contro il Crimine Digitale (C3N) della Gendarmeria Nazionale con l'assistenza di Sekoia. L'ANSSI sta notificando individualmente le vittime in Francia sul processo di pulizia e il suo impatto.

Nel frattempo, la NCA, in collaborazione con l'FBI e la PSNI, ha smantellato il servizio di attacco DDoS su commissione DigitalStress. Questa operazione, parte dell'iniziativa internazionale Operazione Power Off, ha portato al sequestro del dominio del servizio e all'arresto di uno dei suoi amministratori sospetti. La NCA ha avvertito gli utenti che i loro dati sono stati raccolti e saranno analizzati per identificarli.

💀 Minacce preoccupanti


Nel panorama in continua evoluzione della sicurezza informatica, è emersa una nuova minaccia formidabile: LummaC2 info-stealer. Questo malware viene diffuso tramite avvelenamento SEO, annunci sui motori di ricerca e piattaforme come Steam, presentandosi come software illegale e installatori legittimi. LummaC2 utilizza tecniche avanzate come il side-loading di DLL e l'abuso di piattaforme come Steam per acquisire domini C2. Mira a rubare informazioni da una vasta gamma di programmi, inclusi portafogli digitali, browser, client FTP e programmi VPN.

Un'altra minaccia proviene dal gruppo di hacker sponsorizzato dallo stato bielorusso, GhostWriter, che ha intensificato le sue attività di spionaggio informatico contro organizzazioni ucraine e agenzie governative locali utilizzando il malware PicassoLoader. Questo gruppo ha utilizzato email di phishing relative al progetto Hoverla dell'USAID per compromettere gli indicatori finanziari, economici e di governance in Ucraina.

Inoltre, un avviso congiunto dell'FBI, CISA, NSA e altre agenzie ha avvertito di imminenti attacchi informatici contro infrastrutture critiche degli Stati Uniti da parte del gruppo nordcoreano Andariel. Questo gruppo, noto anche come Silent Chollima, Onyx Sleet e Stonefly, prende di mira principalmente i settori della difesa, dell'aerospaziale, del nucleare e dell'ingegneria negli Stati Uniti, Giappone, Corea del Sud e India.

Un ulteriore sviluppo allarmante riguarda un attore minaccioso noto come Stargazer Goblin, che ha creato una piattaforma di distribuzione di malware come servizio (DaaS) su GitHub, utilizzando oltre 3.000 account falsi per diffondere malware che ruba informazioni. Questa operazione, chiamata Stargazers Ghost Network, distribuisce archivi protetti da password contenenti malware tramite repository GitHub e siti WordPress compromessi.

Il popolare gioco mobile Hamster Kombat è diventato un nuovo vettore per la distribuzione di malware. Nonostante non sia disponibile su canali ufficiali, il gioco ha guadagnato enorme popolarità su Telegram, dove i criminali informatici lo utilizzano per distribuire malware. I ricercatori di ESET hanno scoperto un APK dannoso chiamato 'Hamster.apk' su Telegram, che in realtà è uno spyware Android Ratel in grado di rubare dati sensibili dai dispositivi.

Infine, i criminali informatici stanno sfruttando l'hype intorno all'imminente uscita di Grand Theft Auto VI per distribuire malware tramite annunci Facebook ingannevoli. Questi annunci attirano i giocatori a scaricare un falso installer di GTA VI, che è in realtà un malware loader FakeBat, capace di distribuire ulteriori malware come info-stealer e RAT.

🎉 Aggiornamento sulle novità


Il panorama delle minacce continua a evolversi, con attori che sfruttano vulnerabilità non patchate in ServiceNow, inclusa una grave falla RCE, per rubare credenziali da agenzie governative e aziende private. Nonostante ServiceNow abbia risolto queste falle il 10 luglio 2024, gli attacchi sono stati osservati per almeno una settimana, utilizzando exploit disponibili e scanner di rete.

Una nuova campagna, chiamata SeleniumGreed e identificata da Wiz, sfrutta i servizi Selenium Grid esposti per il mining di criptovaluta illecito. Questa campagna, attiva dal 2023, coinvolge l'esecuzione di codice Python tramite l'API WebDriver per distribuire un miner XMRig. Con oltre 30.000 istanze esposte, è urgente che gli utenti affrontino questa configurazione errata.

Dal dark web emerge Krampus, un nuovo malware loader che sta guadagnando popolarità per le sue capacità versatili. Krampus può gestire script di archivio e PowerShell, sideload crypto miners e altro, rendendosi difficile da rilevare con misure di sicurezza tradizionali. Le organizzazioni sono invitate ad aggiornare i loro protocolli di sicurezza per combattere queste minacce sofisticate.

I ricercatori hanno anche rivelato una vulnerabilità di escalation dei privilegi, chiamata ConfusedFunction, nel servizio Google Cloud Platform's Cloud Functions. Questa falla permette agli attaccanti di sfruttare i permessi eccessivi del Default Cloud Build Service Account per accedere ad altri servizi e dati sensibili. Google ha aggiornato il comportamento predefinito per prevenire l'abuso, ma le istanze esistenti rimangono vulnerabili.

Un malware mai visto prima, chiamato FrostyGoop, ha interrotto il sistema di riscaldamento centralizzato di un'azienda energetica in Ucraina, lasciando oltre 600 edifici senza riscaldamento per due giorni durante temperature sotto lo zero. FrostyGoop sfrutta il protocollo Modbus per alterare direttamente i sistemi di controllo industriale, rappresentando una minaccia significativa per gli ambienti OT a livello globale.

Il gruppo di spionaggio Daggerfly ha aggiornato il suo arsenale di malware, rilasciando nuove versioni del backdoor Macma per macOS e una nuova famiglia di malware basata sul framework modulare MgBot. Questi aggiornamenti dimostrano uno sviluppo continuo e una maggiore sofisticazione, evidenziando gli sforzi persistenti del gruppo per evitare il rilevamento.

Infine, i ricercatori di ESET hanno scoperto un exploit zero-day che prende di mira Telegram per Android, chiamato EvilVideo. Questo exploit permetteva agli attaccanti di inviare payload Android dannosi mascherati da file video, inducendo gli utenti a installare malware. Telegram ha risolto il problema nella versione 10.14.5, ma la capacità degli attori di innovare sottolinea la necessità di una vigilanza continua.

Questa settimana ha visto notevoli successi nella lotta contro il crimine informatico, ma ha anche messo in evidenza nuove e persistenti minacce. È fondamentale rimanere vigili e aggiornati sulle ultime patch di sicurezza per proteggere le nostre informazioni e infrastrutture. NINAsec potrebbe servire anche a questo.

😋 FunFact


Nasce Failstrike, nuovo punto di riferimento su CrowdStrike outage dello scorso 18-19 luglio 2024, con una sorta di esposizione di “quanti danni sono stati causati” e i relativi numeri.


Anche quest'oggi abbiamo concluso, ti ringrazio per il tempo e l'attenzione che mi hai dedicato, augurandoti buon fine settimana, ti rimando al mio blog e alla prossima settimana per un nuovo appuntamento con NINAsec.


buttondown.email/ninasec/archi…




Vintage Ribbon Cable Repair Saves Poqet PC


It sometimes seems as though computing power in your pocket is a relatively new phenomenon, but in fact there have been ultraportable computers since the 8-bit era. They started to …read more https://hackaday.com/2024/07/26/vintage-ribbon-cable-repair-sa

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It sometimes seems as though computing power in your pocket is a relatively new phenomenon, but in fact there have been ultraportable computers since the 8-bit era. They started to become useful around the end of the 1980s though as enterprising manufacturers started cramming full-fat PC XTs into pocket form factors. Of these the one to own was the Poqet PC, a slim clamshell design that would run for ages on a pair of AA cells . If you have one today you’d be lucky if its display ribbon cable is without faults though, and [Robert’s Retro] is here with a fix previously thought impossible.

A large proportion of the video below the break is devoted to dismantling the unit, no easy task. The cable once exposed is found to have delaminated completely, and he takes us through the delicate task of attaching a modern equivalent. We particularly like the way in which the cable’s own springiness is used to retract it. The result has a white cable rather than the original black, but that’s a small price to pay for a machine that works rather than a broken paperweight.

If early pocket computing is your thing, it’s a subject we’ve covered before.

youtube.com/embed/uWWvhXO2oaQ?…



Analyzing Feature Learning in Artificial Neural Networks and Neural Collapse


Artificial Neural Networks (ANNs) are commonly used for machine vision purposes, where they are tasked with object recognition. This is accomplished by taking a multi-layer network and using a training …read more https://hackaday.com/2024/07/26/analyzing

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Artificial Neural Networks (ANNs) are commonly used for machine vision purposes, where they are tasked with object recognition. This is accomplished by taking a multi-layer network and using a training data set to configure the weights associated with each ‘neuron’. Due to the complexity of these ANNs for non-trivial data sets, it’s often hard to make head or tails of what the network is actually matching in a given (non-training data) input. In a March 2024 study (preprint) by [A. Radhakrishnan] and colleagues in Science an approach is provided to elucidate and diagnose this mystery somewhat, by using what they call the average gradient outer product (AGOP).

Defined as the uncentered covariance matrix of the ANN’s input-output gradients averaged over the training dataset, this property can provide information on the data set’s features used for predictions. This turns out to be strongly correlated with repetitive information, such as the presence of eyes in recognizing whether lipstick is being worn and star patterns in a car and truck data set rather than anything to do with the (highly variable) vehicles. None of this was perhaps too surprising, but a number of the same researchers used the same AGOP for elucidating the mechanism behind neural collapse (NC) in ANNs.

NC occurs when an ANN gets overtrained (overparametrized). In the preprint paper by [D. Beaglehole] et al. the AGOP is used to provide evidence for the mechanism behind NC during feature learning. Perhaps the biggest take-away from these papers is that while ANNs can be useful, they’re also incredibly complex and poorly understood. The more we learn about their properties, the more appropriately we can use them.



Your QuickTake Camera And Your Modern PC


An object of desire back in the mid-1990s might have been Apple’s QuickTake camera. In a form factor not unlike a monocular it packed a 640×480 digital camera, the images …read more https://hackaday.com/2024/07/26/your-quicktake-camera-and-your-modern-pc

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An object of desire back in the mid-1990s might have been Apple’s QuickTake camera. In a form factor not unlike a monocular it packed a 640×480 digital camera, the images from which could be downloaded to a computer via a serial cable. A quarter century later it’s a great retro camera for the enthusiast, but both the serial ports and the operating systems needed to run its software have passed into history. Time for the junk pile? Not at all, for [Crazylegstoo] has produced a new piece of software for 2024 that works for both QuickTake 100 and 150 cameras with USB serial ports on modern operating systems.

Called JQuickTake, it’s a Java app which has the advantage of building on that early Java promise of running cross platform so can be had for Mac or Windows. It allows retrieval of both metadata and images from the camera, but sadly it doesn’t display any of the images. It also doesn’t work with the QuickTake 200. Happily though, there are instructions for building a serial cable, and suggestions for how to deal with the proprietary QTK image format.

Meanwhile if you lack a PC or Mac all is not lost. You can also use these cameras with an Apple II.

Header image: Hannes Grobe, CC BY-SA 4.0.



AI: Investimenti Milionari, ma ancora dei Risultati Deludenti


Nonostante il clamore che circonda l’intelligenza artificiale nei centri tecnologici come San Francisco , l’impatto economico della nuova tecnologia è stato finora deludente. Secondo un recente rapporto pubblicato da The Economist, le cinque grandi societ

Nonostante il clamore che circonda l’intelligenza artificiale nei centri tecnologici come San Francisco , l’impatto economico della nuova tecnologia è stato finora deludente.

Secondo un recente rapporto pubblicato da The Economist, le cinque grandi società tecnologiche – Alphabet , Amazon , Apple , Meta e Microsoft – hanno stanziato quest’anno circa 400 miliardi di dollari in spese in conto capitale legate all’intelligenza artificiale e alla ricerca e sviluppo. Tuttavia, la trasformazione prevista dell’economia globale rimane in gran parte teorica.

Aspettative e realtà


Gli investitori – secondo l’Economist – sono riusciti ad aumentare significativamente il valore di mercato dei giganti della tecnologia, aggiungendo 2 trilioni di dollari nell’ultimo anno, e si prevede che i ricavi annuali raggiungano tra i 300 e i 400 miliardi di dollari aggiuntivi.

Questo aumento è approssimativamente equivalente a un altro valore delle vendite annuali per Apple . Tuttavia, anche gli analisti più ottimisti ritengono che quest’anno Microsoft realizzerà solo circa 10 miliardi di dollari in vendite legate all’intelligenza artificiale. Al di fuori della costa occidentale degli Stati Uniti, l’impatto dell’intelligenza artificiale è molto limitato, secondo il giornale.

Tassi di adozione e sfide


Sondaggi autentici indicano che l’intelligenza artificiale è ampiamente utilizzata. Da un recente sondaggio McKinsey è emerso che quasi due terzi degli intervistati hanno affermato che le loro aziende utilizzano regolarmente l’intelligenza artificiale, quasi il doppio rispetto all’anno precedente.

Mentre un rapporto di Microsoft e LinkedIn indica che il 75% dei “lavoratori della conoscenza” in tutto il mondo utilizza l’intelligenza artificiale, secondo quanto riportato da The Economist.

Tuttavia, l’US Census Bureau riferisce che solo il 5% delle aziende ha utilizzato l’intelligenza artificiale nelle ultime due settimane. In Canada, solo il 6% delle aziende ha utilizzato l’intelligenza artificiale negli ultimi 12 mesi, mentre in Gran Bretagna il 20% delle aziende ha adottato l’intelligenza artificiale entro marzo.

Il giornale rileva che le preoccupazioni sulla sicurezza dei dati, sugli algoritmi distorti e sul rapido ritmo di sviluppo dell’intelligenza artificiale ne stanno rallentando la diffusione. McDonald’s ha recentemente interrotto la sua esperienza di accettazione degli ordini basata sull’intelligenza artificiale a causa di gravi errori.

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Mario Tchou: l’ingegnere cinese che accompagnò l’Olivetti dalle valvole ai transistor


Chi legge della Olivetti, azienda fondata a Ivrea all’inizio del Novecento da Camillo Olivetti, scopre la storia di una delle tante eccellenze del Made in Italy. Camillo si laureò in ingegneria al Politecnico di Torino, nella stessa città dove, nel 1896,

Chi legge della Olivetti, azienda fondata a Ivrea all’inizio del Novecento da Camillo Olivetti, scopre la storia di una delle tante eccellenze del Made in Italy. Camillo si laureò in ingegneria al Politecnico di Torino, nella stessa città dove, nel 1896, fondò la “C. Olivetti & C.” per la produzione di strumenti di misurazione elettrica. Nel 1908, dopo un breve trasferimento a Milano, Camillo decise di tornare a Ivrea per creare la nuova “Ing. C. Olivetti & C.”, questa volta per produrre macchine da scrivere e da calcolo. La filosofia che guidava l’azienda era quella di riuscire a coniugare innovazione, design e attenzione alle esigenze dei suoi dipendenti.

Nel 1932 entrò a far parte della Olivetti il figlio Adriano, anch’egli laureato in ingegneria chimica al Politecnico. Fu proprio lui, dopo la scomparsa di Camillo nel 1943, a condurre l’azienda e a creare la Divisione Elettronica, che ospitò il primo laboratorio di ricerca elettronica in Italia. Dalla Olivetti uscirono macchine come la Lettera 22 (creata da Marcello Nizzoli nel 1950) e la Divisumma 24 (creata da Natale Capellaro), macchine che oggi fanno parte della collezione permanente del MoMA di New York. Ma nonostante il genio esuberante e originale di Camillo e la collaborazione dei suoi due figli Adriano e Massimo, il successo fu raggiunto anche grazie al lavoro e all’ingegno di tanti altri tecnici, il più importante dei quali fu Mario Tchou, un ingegnere italiano di origini cinesi, figlio di Yin Tchou, Segretario a Roma presso l’Ambasciata della Repubblica di Cina.
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Intervista


Gaia: Ing. Tchou, Lei è nato a Roma e la sua famiglia è di origini cinesi. Potrebbe dirci qualcosa a proposito?

Ing. Tchou: Certo, sono nato a Roma il 26 giugno 1924, da Evelyn Wang e Yin Tchou. Mio padre Yin nacque in Cina, ad Hangzhou, nel 1889. Per lavoro, arrivò per la prima volta in Italia nel 1915, dove imparò la lingua e si interessò alla struttura industriale del Paese.

Gaia: Tornò subito in Cina?

Ing. Tchou: Sì, tornò in Cina per occuparsi della produzione e del commercio della seta. Successivamente, grazie al fatto che alcuni membri della sua famiglia appartenevano alla “Nomenklatura” e alla sua conoscenza della lingua italiana, gli venne offerto un lavoro presso l’ambasciata cinese a Roma. Quindi, nel 1918, si trasferì a Roma, impiegato come diplomatico. Dopo 3 anni, nel 1921, fu raggiunto dalla sua promessa sposa, mia madre Evelyn, che sposò e dalla quale ebbe tre figli.

Gaia: Sua madre Evelyn, che ricordo ha?

Ing. Tchou: Mia madre, anche lei nata a Hangzhou, fu una donna colta ed emancipata. Venne educata alla McTyeire School, una scuola privata femminile d’élite di Shanghai. Proseguì gli studi a Londra, dove si interessò anche di politica, battendosi per i diritti delle donne. Divenne sostenitrice di alcuni movimenti di indipendenza femminile, tra cui la Women’s Suffrage Society e la Women’s Rights League. Fu anche oratrice a rappresentanza delle donne cinesi al: IX Congresso dell’Alleanza Internazionale per il Suffragio Universale, tenutosi a Roma nel maggio del 1923.
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Gaia: La vita della sua famiglia a Roma?

Ing. Tchou: Negli anni tra il 1922 e il 1926, io (Mario) e le mie due sorelle, Maria e Laura, nascemmo a Roma. Crescemmo in un ambiente multiculturale, confrontandoci sia con la cultura cinese che con quella italiana. Nonostante i nostri tratti orientali ci distinguessero dalla maggior parte della popolazione italiana, questo non ci creava nessun disagio e la nostra era una famiglia felice. Conducevamo una vita tranquilla e avevamo tutto quello che potevamo desiderare. Dato lo status di diplomatico, mio padre era spesso invitato a eventi mondani e la nostra famiglia godeva di tutti i benefici a essi riservati.

Gaia: Gli studi?

Ing. Tchou: Come molti ragazzi della Roma bene, siamo stati indirizzati a scuole prestigiose. In particolare, Maria si iscrisse al liceo artistico, mentre io (Mario) e Laura optammo per il liceo classico. Al Torquato Tasso conseguii la maturità nel 1942, con un anno di anticipo, presentandomi come privatista. Ero uno studente brillante: mi appassionavano la matematica e la filosofia. Subito dopo il diploma, mi iscrissi alla facoltà di Ingegneria dell’Università La Sapienza.

Gaia: Ci dice qualcosa dell’Università?

Ing. Tchou: Nel 1942 ero una matricola all’Università La Sapienza di Roma, facoltà di Ingegneria, corso di Elettrotecnica. Qui ebbi la fortuna di incontrare il prof. Edoardo Amaldi il quale, grazie anche alle insistenze di mio padre, che voleva che io proseguissi gli studi in America, nel 1946 mi suggerì di fare domanda per una borsa di studio alla Catholic University of Washington. Ottenuta la borsa di studio, partii per l’America. Siccome noi cinesi siamo un popolo operoso e laborioso e io non facevo eccezione, capii che era il momento di fare sul serio e di dedicarmi anima e corpo allo studio. Infatti, nel 1947 conseguii la laurea (Bachelor) in ingegneria elettrica.

Gaia: E il lavoro?

Ing Tchou: Una volta laureato, mi trasferii a New York per insegnare al Manhattan College, ma continuai a studiare al Polytechnic Institute of Brooklyn (Politecnico di New York) e nel 1949 conseguii un dottorato in fisica con una tesi sperimentale. In quello stesso anno sposai Mariangela Siracusa, una ragazza colombiana che si trovava anche lei a New York grazie a una borsa di studio. Ma fu nel 1952 che il puzzle iniziò a comporsi: ottenni un incarico alla Columbia University. Il direttore del dipartimento di ingegneria elettronica, John Ragazzini (Progetto Manhattan ndr), specializzato in elettronica, su suggerimento di Enrico Fermi, ex professore di fisica della Columbia, mi propose un incarico di Professore Assistente e di collaboratore del Marcellus Hartley Research Laboratory, laboratorio in cui si stava preparando il terreno per l’era del digitale e del quale successivamente sarei diventato direttore.

Gaia: L’incontro con Olivetti?

Ing Tchou: In quegli anni (1949), Enrico Fermi era in Italia in visita all’opificio di Adriano Olivetti. Ad Adriano parlò dei progressi fatti in America sullo sviluppo dell’elettronica, in particolare nei laboratori della Columbia University, e della corsa alla costruzione di potenti “Cervelli Elettronici” da parte delle maggiori potenze mondiali. In Inghilterra era stato costruito il Mark I, e alla Columbia, grazie anche alla IBM, si portavano avanti studi importantissimi.

Gaia: Quindi Lei era alla Columbia e Adriano Olivetti in Italia…

Ing Tchou: Le parole di Fermi attirarono l’attenzione di Adriano. Ma Olivetti sapeva due cose. La prima: nonostante quello dell’elettronica fosse un settore decisivo, in patria nessuno poteva aveva ancora quelle competenze; la seconda: era già fallito un tentativo di accordo con l’Università di Roma per la progettazione di un “cervello elettronico”. Quindi, su suggerimento del fratello Dino, si decise l’apertura di uno studio di ricerche elettroniche a New Canaan, nel Connecticut. Un ufficio capace di seguire da vicino gli sviluppi delle nuove tecnologie, utili anche per le attività della Olivetti. Ed è proprio in questi uffici che nel 1952 incontrai Dino Olivetti.

Gaia: In che modo sei stato coinvolto nel progetto di costruzione del calcolatore elettronico in Italia e cosa ti ha spinto a tornare a lavorare in Italia?

Ing Tchou: Anche in Italia si iniziò a comprendere l’importanza della ricerca nel nuovo settore dell’elettronica. Su suggerimento di Fermi e grazie alla disponibilità di nuovi fondi pubblici, il rettore dell’Università di Pisa chiese ad Adriano Olivetti di sostenere economicamente e tecnicamente la costruzione di un calcolatore elettronico. Adriano accettò senza esitazione. Tuttavia, non potendo contare su competenze specifiche in Italia, si rivolse al fratello Dino e a Guglielmo Negri, suo collaboratore diretto, per farsi aiutare nella selezione di un tecnico esperto. Entrambi gli suggerirono il mio nome. Nel 1954, a New York, incontrai l’ingegner Olivetti, che mi propose di tornare a lavorare in Italia. Accettai subito la proposta, anche perché mi ero da poco separato da mia moglie.

Gaia: Quali furono i primi passi?

Ing Tchou: All’Università di Pisa, Adriano Olivetti stipulò un accordo che gli assicurava i futuri diritti commerciali su tutti i brevetti, anticipando capitali, apparecchiature e competenze. A me (Mario) si affidò la direzione di uno dei due gruppi di ricerca formati. Il primo aveva sede a Pisa. Al secondo, venne assegnato il compito di costruire un calcolatore, si trasferì nella provincia di Pisa, dando vita al Laboratorio di Ricerche Elettroniche, con a capo Roberto Olivetti.

Gaia: Il primo progetto del Laboratorio di Elettronica?

Ing Tchou: Mi occupai personalmente del reclutamento delle persone, italiani e stranieri. Un giovane team composto da tecnici che avevano già maturato esperienza nell’elettronica. Venne “arruolato” anche un entusiasta ingegnere canadese, Martin Friedmann, esperto nella progettazione di memorie ed elettronica a transistor. I membri del gruppo si divisero i compiti: progettazione della RAM (a nuclei magnetici), istruzioni e I/O. Nel 1957, il Laboratorio di Ricerche Elettroniche (Barbaricina) presentò con largo anticipo ELEA 9001 o macchina zero, il prototipo di un calcolatore elettronico dalla struttura ingombrante, composto da pannelli, tanti cavi e molte valvole.

Gaia: Poi?

Ing Tchou: Intanto una nuova tecnologia rivoluzionaria, il transistor, si faceva largo per efficienza, dimensioni, velocità e consumi. A questo punto ebbi un’intuizione: abbandonare le valvole e riprogettare ELEA 9001 da zero, con elementi allo stato solido. Per sviluppare in casa anche i componenti elettronici, Olivetti, insieme a Telettra, fondò SGS (Società Generale Semiconduttori) per la costruzione di diodi e transistor. Nel 1958 collaudata una prima versione della nuova macchina, ricostruita a transistor.

Questa nuova macchina leggeva istruzioni lunghe 8 caratteri, ognuno dei quali formato da 6 bit, con una potenza di calcolo pari a 10.000 operazioni al secondo. La memoria centrale era realizzata con nuclei magnetici di ferrite, ognuno dei quali attraversato da fili che servivano per la lettura e la scrittura della memoria. I programmi erano caricati tramite una tastiera presente sulla consolle, che faceva da interfaccia all’operatore. Inoltre, come in un pannello sinottico, erano presenti delle lampadine che segnalavano il corretto funzionamento del calcolatore.

Gaia: L’ELEA era stato accantonato?

Ing Tchou: No, considerata la crescita del gruppo, fummo costretti a trasferire il Laboratorio di Elettronica in provincia di Milano (Borgolombardo). Presentammo alla Fiera Campionaria il nuovo calcolatore ELEA (Elaboratore Elettronico Aritmetico) 9003. Il nostro stand, di fronte a quello della IBM, era il più visitato. Fu un successo. Ero anche ottimista per la realizzazione di una nuova macchina, l’ELEA 6001, avversaria diretta della IBM 1620

Gaia: I successi continuavano?

Ing Tchou: Sì, fino al 27 febbraio del 1960, quando, come un fulmine a ciel sereno, arrivò la notizia della morte di Adriano Olivetti, mentre su un treno si dirigeva in Svizzera. E a poco più di un anno dalla morte di Adriano Olivetti, il destino mi riservò la stessa sorte. Sulla Milano-Torino, nei pressi dello svincolo per Santhià, l’auto sulla quale viaggiavo si schiantò contro un autocarro, guidato da un autista anziano.

Gaia: Una conseguenza diretta della morte di Adriano Olivetti e di Mario Tchou fu l’amputazione dello spirito imprenditoriale e creativo dell’azienda. La Divisione Elettronica fu smembrata e venduta nel 1964 alla concorrenza, gli americani della General Electric. L’Italia perse così la sua occasione di entrare da protagonista nell’era digitale.

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Electromagnetic Actuator Mimics Muscle


Most electromagnetic actuators are rotating motors, or some variation on the theme, like servos. However, it’s possible to do linear actuation with electomagnetics, too. [Adrian Perez] demonstrates this with Linette, …read more https://hackaday.com/2024/

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Most electromagnetic actuators are rotating motors, or some variation on the theme, like servos. However, it’s possible to do linear actuation with electomagnetics, too. [Adrian Perez] demonstrates this with Linette, his design of a linear actuator that he was inspired to build by the structure of our own muscles.

The design uses a coil of copper wire in a 3D-printed plastic housing, surrounded by a claw full of strong magnets. When the coil is activated, the magnets are pulled towards the coil. When the coil is not energized, the magnets fall away. [Adrian] demonstrates the actuator under the control of an Arduino, which switches power to the coil to move it up and down.

He also notes that the design is similar solenoids and voice coil style actuators, though unlike most his uses discrete magnets rather than a single monolithic magnet. It’s possible to get more capacity out of the Linette design through stacking. You can parallelize the actuators to get more pulling force, with neighboring coils sharing the same magnets. Alternatively, you can stack them in series to get longer stroke lengths.

[Adrian] hasn’t put the design to a practical application yet, but we could see multiple uses for robotics or small machines. We’ve seen some other neat DIY magnetic actuators before, too. Video after the break.

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Un ex dipendente di Open AI paragona l’azienda alla White Star Line, che realizzò il Titanic.


William Saunders, un ex dipendente di OpenAI che collaborava nel team di sicurezza, ha paragonato la società di intelligenza artificiale alla White Star Line, la società che costruì il Titanic. Saunders, che ha lavorato per tre anni nel team di superallin

William Saunders, un ex dipendente di OpenAI che collaborava nel team di sicurezza, ha paragonato la società di intelligenza artificiale alla White Star Line, la società che costruì il Titanic.

Saunders, che ha lavorato per tre anni nel team di superallineamento di OpenAI, ha spiegato in una Recente intervista di essersi dimesso perché non voleva “finire a lavorare per una azienda simile al Titanic”.

Durante il suo periodo in OpenAI, Saunders si è chiesto se l’azienda assomigliasse di più al programma Apollo della NASA o al Titanic. Le sue preoccupazioni erano incentrate sul piano di OpenAI di raggiungere l’ Intelligenza Artificiale Generale (AGI) lanciando prodotti a pagamento.

Secondo Saunders, l’azienda dà priorità alla creazione di nuovi “prodotti scintillanti” invece di concentrarsi sulla sicurezza e sulla valutazione del rischio, rendendola meno simile al programma Apollo.

Saunders ha osservato che il programma Apollo era caratterizzato da un’attenta previsione e valutazione dei rischi , mantenendo una “ridondanza sufficiente” per adattarsi a gravi problemi, come è accaduto con l’Apollo 13.

Al contrario, la White Star Line costruì il Titanic con compartimenti stagni e lo promosse come inaffondabile, non fornì abbastanza scialuppe di salvataggio , il che alla fine si tradusse in tragedia quando si verificò il noto disastro.

L’ex dipendente di OpenAI teme che l’azienda faccia troppo affidamento sulle sue attuali (e presumibilmente insufficienti) misure di sicurezza e ha suggerito che OpenAI dovrebbe ritardare il rilascio di nuovi modelli di IA per indagare sui potenziali pericoli . Saunders, che ha guidato un gruppo incentrato sulla comprensione dei comportamenti dei modelli di linguaggio di IA, ha espresso la necessità di sviluppare tecniche per valutare se questi sistemi “nascondono capacità o motivazioni pericolose”.

Saunders ha anche espresso la sua delusione per le azioni di OpenAI fino a oggi. A febbraio ha lasciato l’azienda e a maggio OpenAI ha sciolto il team di superallineamento poco dopo aver rilasciato GPT-4 , il loro modello di intelligenza artificiale più avanzato.

La risposta di OpenAI alle preoccupazioni sulla sicurezza e il loro ritmo accelerato di sviluppo sono stati criticati da vari dipendenti ed esperti, che hanno messo in guardia sulla necessità di un maggiore controllo governativo per prevenire future catastrofi.

All’inizio di giugno, un gruppo di dipendenti di DeepMind e OpenAI ha pubblicato una lettera aperta , sottolineando che le attuali normative di controllo sono insufficienti per prevenire un disastro per l’umanità. Inoltre, Ilya Sutskever , co-fondatore di OpenAI ed ex scienziato capo, si è dimesso per avviare Safe Superintelligence , una startup che si concentrerà sulla ricerca sull’intelligenza artificiale con priorità sulla sicurezza.

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fediverso e condominio


Ciao, ho un sito web personale presso un web hosting su cui mi avanza abbastanza spazio. Potrebbe essere possibile usare un'istanza chiusa di fediverso per la bacheca di condominio? Fores meglio, più semplice, un normale server forum? Vorrei un posto per discutere e calendario. Grazie dei consigli.


Ask Hackaday: Is Shortwave on Life Support?


Between World War II and Y2K, shortwave listening was quite an education. With a simple receiver, you could listen to the world. Some of it, of course, was entertainment, and …read more https://hackaday.com/2024/07/26/ask-hackaday-is-shortwave-on-life-su

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17610286A QSL Card from Radio Moscow probably got many 14-year-olds on government watch lists. (Public domain)
Between World War II and Y2K, shortwave listening was quite an education. With a simple receiver, you could listen to the world. Some of it, of course, was entertainment, and much of it was propaganda of one sort or another. But you could learn a lot. Kids with shortwave radios always did great in geography. Getting the news from a different perspective is often illuminating, too. Learning about other cultures and people in such a direct way is priceless. Getting a QSL card in the mail from a faraway land seemed very exciting back then.

Today, the shortwave landscape is a mere shadow of itself. According to a Wikipedia page, there are 235 active shortwave broadcasters from a list of 414, so nearly half are defunct. Not only are there many “dead” shortwave outlets, but many of the ones that are left are either not aimed at the world market or serve a niche group of listeners.

You can argue that with the Internet, you don’t need radio, and that’s probably correct in some ways but misses a few important points. Indeed, many broadcasters still exist as streaming stations or a mix of radio and streaming. I have to admit I listen to the BBC often but rarely on the air. My computer or phone plays it in crystal clarity 24 hours a day.
17610288A future Hackaday author in front of an Eico shortwave radio
So, while a 14-year-old in 1975 might be hunched over a radio wearing headphones, straining to hear NHK World Radio, these days, they are likely surfing the popular social media site of the week. You could easily argue that content on YouTube, Instagram, and the like can come from all over the world, so what’s the problem?

The problem is information overload. Faced with a shortwave radio, there were a limited number of options available. What’s more, only a small part of the band might be “open” at any given time. It isn’t like the radio could play games or — unless you were a ham — allow you to chat with your friends. So you found radio stations from Germany to South Africa. From China and Russia, to Canada and Mexico. You knew the capital of Albania. You learned a little Dutch from Radio Nederlands.

Is there an answer? Probably not. Radio isn’t coming back, barring an apocalyptic event. Sure, you can listen to the BBC on your computer, but you probably won’t. You can even listen to a radio over the network, but that isn’t going to draw in people who aren’t already interested in radio, even if it really looks like a radio.

If you made a website with radio stations of the world, would people use it? Something like a software version of this globe or a “world service” version of RadioGarden. Probably not.

Do you listen to shortwave radio? If so, what are you listening to? Do you listen to “world services” at all? Tell us in the comments. Many careers were launched by finding a shortwave radio under the Christmas tree at just the right age. When Internet access is compromised, there’s still no substitute for real radios. If you want to listen to some of those vintage programs, they are — unsurprisingly — on the Internet.



Hackaday Podcast Episode 281: Metal Clay, Desiccants, Silica Gel, and Keeping Filament Dry


This week on the Podcast, it’s Kristina’s turn to bloviate alongside Editor-in-Chief Elliot Williams. First up in the news: our fresh new contest has drawn three entries already! That’s right, …read more https://hackaday.com/2024/07/26/hackaday-podcast-e

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This week on the Podcast, it’s Kristina’s turn to bloviate alongside Editor-in-Chief Elliot Williams. First up in the news: our fresh new contest has drawn three entries already! That’s right, the 2024 Tiny Games Challenge is underway. You have until September 10th to show us your best tiny game, whether that means tiny hardware, tiny code, or a tiny BOM.

Then it’s on to What’s That Sound, which sounded familiar to Kristina, but she couldn’t place it. Can you get it? Can you figure it out? Can you guess what’s making that sound? If you can, and your number comes up, you get a special Hackaday Podcast t-shirt.

Then it’s on to the hacks, beginning with a hack to print metal and a way to weld wood, along with a photo-resistor-based, single-pixel camera. We’ll talk desiccants carbon fiber, and Baron Harkonnen. Finally, we discuss the troubles of keeping hygroscopic materials from degrading, and have a klatch about Keebin’ with Kristina.

Check out the links below if you want to follow along, and as always, tell us what you think about this episode in the comments!

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You Can Program AVRs From The Commodore 64


These days, most of our microcontroller boards come with bootloaders so you can squirt hex into them straight over USB. However, you don’t need to do things this way. If you’re …read more https://hackaday.com/2024/07/26/you-can-program-avrs-from-the-comm

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These days, most of our microcontroller boards come with bootloaders so you can squirt hex into them straight over USB. However, you don’t need to do things this way. If you’re more old school, you can program your AVRs right from a Commodore 64. [Linus Akesson] shows us how.

Programming an AVR isn’t that hard. By holding the chip in reset, it’s possible to flash code via a serial protocol using just three wires. However, that’s pretty impractical to do with modern PCs — they don’t come with addressable IO pins anymore. Normally, you’d use a dedicated programmer to do the job, but [Linus] found his had died on a Friday night. So he set about turning his C64 into one instead.

He decided to use the pins of the C64’s Joystick Port 2, with pins 1, 2, 3, and 4 hooked up to SCK, MOSI, Reset, and MISO on the AVR, respectively. 5 V and Ground were also provided courtesy of the C64’s port. He then whipped up a simple bit of assembly code to read a bit of AVR hex and spit it out over the Joystick port following the in-circuit programming protocol. With a 1541 Ultimate to load files on to the C64 in hand, it was easy to pull his compiled AVR program off his modern PC, chuck it on the C64, and then get the old Commodore to program the AVR in turn.

It’s not the first time [Linus] has wowed us with a C64 in hand. If you’ve got your own fresh projects for the best-selling computer of all time, don’t hesitate to let us know!

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