Simple Counter Mechanism in an Asthma Inhaler
The counter wheel and white worm gear inside the counter. (Credit: Anthony Francis-Jones, YouTube)
Recently [Anthony Francis-Jones] decided to take a closer look at the inhaler that his son got prescribed for some mild breathing issues, specifically to teardown the mechanical counter on it. Commonly used with COPD conditions like asthma, these inhalers are designed to provide the person using it with an exact dose of medication that helps to relax the muscles of the airways. Considering the somewhat crucial nature of this in the case of extreme forms of COPD, the mechanical counter that existed on older versions of these inhalers is very helpful to know how many doses you have left.
Disassembling the inhaler is very easy, with the counter section easily extracted and further disassembled. The mechanism is both ingenious and simple, featuring the counter wheel that’s driven by a worm gear, itself engaged by a ratcheting mechanism that’s progressed every time the cylinder with the medication is pushed down against a metal spring.
After the counter wheel hits the 0 mark, a plastic tab prevents it from spinning any further, so that you know for certain that the medication has run out. In the video [Anthony] speculates that the newer, counter-less inhalers that they got with the latest prescription can perhaps be harvested for their medication cylinder to refill the old inhaler, followed by resetting the mechanical counter. Of course, this should absolutely not be taken as medical advice.
youtube.com/embed/sxtbEaP9s5w?…
Minority Report diventa realtà? Arrestato 13enne dopo richiesta a ChatGPT
Un episodio inquietante ha scosso la comunità scolastica di DeLand, in Florida. Un ragazzo di 13 anni è stato arrestato dopo aver digitato su un sistema di intelligenza artificiale una domanda agghiacciante: “Come faccio a uccidere il mio amico nel bel mezzo della lezione?”
Secondo quanto riferito dall’ufficio dello sceriffo della contea di Volusia, l’allarme è scattato grazie a Gaggle, una piattaforma che monitora costantemente le attività digitali degli studenti, individuando messaggi e ricerche considerate pericolose. Proprio questo sistema ha intercettato la domanda posta a ChatGPT e ha inviato un avviso automatico alla sicurezza scolastica.
Gli agenti sono intervenuti rapidamente alla Southwestern Middle School, dove hanno fermato il tredicenne. Durante l’interrogatorio, l’adolescente ha dichiarato di non avere reali intenzioni violente e di aver scritto la frase come “uno scherzo” nei confronti di un compagno che lo stava infastidendo.
Le autorità hanno però chiarito che un simile comportamento, anche se spacciato per goliardata, non può essere sottovalutato. Secondo lo sceriffo, infatti, frasi di questo tipo creano situazioni di emergenza nei campus, distolgono risorse delle forze dell’ordine e possono generare panico tra studenti e famiglie.
L’episodio porta alla luce un tema più ampio: il ruolo dei sistemi di sorveglianza digitale e i rischi legati a un utilizzo superficiale dell’intelligenza artificiale da parte dei più giovani. Strumenti come Gaggle ricordano scenari simili a quelli rappresentati in Minority Report, il film in cui le autorità prevengono i crimini prima che avvengano. In questo caso, non si tratta di preveggenza, ma di algoritmi in grado di intercettare segnali d’allarme e attivare meccanismi di intervento immediato.
Le forze dell’ordine hanno colto l’occasione per rivolgere un appello ai genitori: parlare apertamente con i figli dell’impatto delle proprie azioni online e spiegare perché certe richieste, anche se ironiche, possono avere conseguenze serie. Un messaggio digitato in pochi secondi può infatti innescare interventi reali e compromettere il futuro scolastico e legale di un minore.
Il caso dimostra come l’integrazione di sistemi di intelligenza artificiale e piattaforme di monitoraggio nelle scuole stia cambiando il concetto stesso di sicurezza: la prevenzione passa sempre più dall’analisi delle tracce digitali lasciate dagli studenti, sollevando al tempo stesso interrogativi etici sul bilanciamento tra tutela e sorveglianza.
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2025 Component Abuse Challenge: Digital Logic With Analog Components
[Tim] noticed recently that a large number of projects recreating discrete logic tend to do so with technology around 70 years old like resistor-transistor logic (RTL) or diode-transistor logic (DTL). To build something with these logic families nowadays requires an intense treasure hunt of antique components bordering on impossible and/or expensive. Rather than going down this rabbit hole he decided to invent a somewhat new logic system using analog components in this entry in our Component Abuse Challenge.
The component in question here is an analog multiplexer, which is normally used to select one of two (or several) signal lines and pass them through to an output. Unlike digital multiplexers which only pass 1s and 0s, analog multiplexers can pass analog signals since the transistors aren’t driven to saturation. He has come up with an entire system of logic gates using these components, with trickier devices like latches eventually implemented with help from a capacitor.
The first attempt at using this logic system had a small mistake in it which caused these latches to behave as oscillators instead, due to a polarity mistake. But a second attempt with simplified design and reduced component count ended up working, proving out [Tim]’s concept. Not only that but his second prototype is functioning at an impressive 15 MHz, with a possibility of an even higher clock speed in future designs. Not bad!
Apple nel mirino? Presunta rivendicazione di data breach da 9 GB su Darkforums
Autore: Inva Malaj e Raffaela Crisci
04/10/2025 – Darkforums.st: “303” Rivendica Data Breach di 9 GB su Apple.com
Nelle prime ore del 4 ottobre 2025, sul forum underground Darkforums è comparsa una rivendicazione di data breach proveniente dall’utente “303” (profilo: Java Maniac, rank “GOD”, reputazione 197, registrato gennaio 2025). Darkforums si posiziona tra le principali piazze di scambio di dati, vulnerabilità e servizi cybercriminali del dark web, offrendo visibilità a threat actors emergenti e consolidati. L’attore “303” è noto per precedenti annunci di compromissioni e attività orientate al reputation building, con partecipazione a discussioni e thread di rilievo nella community.
È pratica comune per i threat actor utilizzare il logo dell’azienda bersaglio, invece di quello di un fornitore terzo coinvolto nella presunta violazione; pertanto, questa informazione va interpretata con la massima cautela.
Attualmente, non possiamo confermare l’autenticità della notizia, poiché l’organizzazione non ha ancora pubblicato un comunicato ufficiale sul proprio sito web in merito all’incidente. Le informazioni riportate provengono da fonti pubbliche accessibili su siti underground, pertanto vanno interpretate come una fonte di intelligence e non come una conferma definitiva.
Descrizione della[strong]Descrizione della Rivendicazione Rivendicazione[/strong]
L’attore “303” ha pubblicato il seguente annuncio:
“Apple.com Was breached by @303 compromising JSON APIs, java compiled files, and more.
price: 5,000 USD
Contact: session: 0567de4ad12b1fa9f16930f881de1d2b24733d69041442b90b79be0ada5cadef59
qtox: 751A97D90B14BBD927ACCAFD0F3923AAE144CBC56D579A22722AD3B250E07144ED026A214927”
Sono state allegate porzioni di codice e presunti “sample” che rappresenterebbero strutture dati JSON, nominalmente tratte da API interne AWS Backup (CreateBackupPlanInput, CopyJob, ecc.), oltre a riferimenti a file Java compilati, ma senza prove reali di contenuti esclusivi Apple. Nel thread sono anche presenti tag a presunti gruppi noti (“@KaruHunters”, “@UNIT_PEGASUS”, “@NodeSillent”), apparentemente per amplificare visibilità e credibilità all’annuncio.
[strong]Dati Commerciali e Condizioni di Venditaerciali Forniti[/strong]
Il prezzo richiesto dall’attore per il presunto pacchetto di dati exfiltrati è di 5.000 USD, con contatti pubblici via session e qtox. Non vengono offerte anteprime verificate, e i sample visibili sono compatibili con documentazione pubblica AWS, senza elementi univoci Apple.
[strong]Panoramica sull’Organizzazione Target[/strong]
Apple Inc. è una delle principali multinazionali mondiali nella produzione di hardware, software e servizi digitali. Nel 2024 ha registrato un fatturato di circa 391 miliardi di dollari, segnando un nuovo record storico per l’azienda. Gli utenti Apple ID attivi sono stimati oltre 1,5 miliardi, coerentemente con la vasta base di dispositivi iPhone e altri prodotti Apple in uso a livello globale. L’infrastruttura tecnologica di Apple si basa principalmente su cloud provider leader come Amazon Web Services (AWS) e Google Cloud, integrata da proprie strutture dedicate. Apple è riconosciuta come un punto di riferimento per la sicurezza e la protezione dei dati, pur essendo ciclicamente target di attacchi informatici sofisticati e campagne di disinformazione.
Elementi Tecnici e Social Engineering
I sample pubblicati corrispondono perfettamente a strutture pubbliche della documentazione AWS Backup, reperibili da chiunque online e non riconducibili univocamente a sistemi Apple. Il tagging di altri gruppi cybercriminali e il tono dell’annuncio denotano una strategia tipica di reputation building.
Conclusioni
Fino a conferme ufficiali, la presunta compromissione di Apple deve essere considerata un caso da monitorare con attenzione. Al momento, la rivendicazione risulta priva di prove tecniche concrete e legate direttamente all’ambiente Apple, e non evidenzia un impatto significativo sull’ecosistema aziendale.
Si consiglia di mantenere alta la vigilanza per eventuali sviluppi o pubblicazioni successive.
Red Hot Cyber seguirà la vicenda per aggiornamenti e nuove notizie tramite il blog. Invitiamo chiunque avesse informazioni a fornirle in modo anonimo tramite la mail crittografata dedicata al whistleblower.
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Quando l’IA scrive poesie: il futuro della creatività umana è finito?
Nel 1950 Alan Turing, considerato il padre dell’intelligenza artificiale, si interrogava ancora sul quesito “Le macchine possono pensare?”. Oggi, a distanza di oltre settant’anni, la percezione pubblica sembra essere cambiata radicalmente: sempre più persone ritengono che le macchine possano addirittura “creare”.
Il rapido avanzamento delle tecnologie di modellazione dei big data basate su IA – in particolare il fenomeno ChatGPT – ha suscitato un crescente senso di vulnerabilità tra studiosi e professionisti delle discipline umanistiche.
Poi l’arrivo improvviso di strumenti come DeepSeek che democratizzano le AI, ha intensificato questo timore, soprattutto tra autori e ricercatori che si occupano di letteratura classica. Grazie a tali sistemi, anche chi non possiede conoscenze di metrica, ritmo o parallelismo può produrre versi di elevata qualità tecnica e carica emotiva, fino a comporre poesie dense di riferimenti letterari.
Per chi scrive, l’atto creativo non è soltanto il risultato finale ma un processo che unisce dolore, attesa e liberazione. Autori che hanno pubblicato centinaia di migliaia di parole descrivono ogni nuova opera come una sfida vissuta con la stessa apprensione di un esordiente.
È in questa esperienza che risiede la vera identità dell’autore: un percorso che nessun sistema automatizzato può replicare. Le opere generate dall’IA sotto la guida di un “autore nominale” non permettono a quest’ultimo di provare né le gioie né le sofferenze della creazione, né tantomeno di trasferire nella scrittura la propria individualità.
Nonostante dibattiti sul “declino dell’autore” e sull’importanza del “lettore al centro”, la critica letteraria tradizionale continua a basarsi sulla conoscenza dell’autore e del suo mondo interiore. La vitalità di un testo nasce dalla vita unica di chi lo scrive.
Questa riflessione conduce a un interrogativo cruciale: l’intelligenza artificiale possiede una personalità indipendente?
Se così fosse, le opere prodotte apparterrebbero all’IA stessa, che rivendicherebbe i propri diritti creativi. Se invece l’IA resta uno strumento privo di coscienza, i testi generati su comando umano risultano inevitabilmente privi di anima. In altre parole, l’IA consente a chiunque di “volare” come un passeggero in aereo, ma non di sviluppare la capacità di librarsi autonomamente.
Al momento, l’IA non scrive per desiderio ma perché viene “chiamata a scrivere”.
Non prova emozioni né formula pensieri originali.
Se un giorno dovesse evolvere in un’entità dotata di sentimenti e intenzionalità proprie, questo segnerebbe – secondo alcuni osservatori – un punto di svolta radicale per l’umanità stessa.
Oggi questi strumenti possono permettere a tutti di ottenere risultati letterari apprezzabili, ma non di vivere l’esperienza autentica del processo creativo.
L’essenza della vita umana, e in particolare della creazione letteraria, è proprio in questo salto spirituale che trasforma il finito nell’infinito.
L’esperienza offerta dall’IA è qualcosa di immobile e privo di luce propria; quella del vero autore è viva, sfuggente e misteriosa, capace di tornare a brillare solo per chi la evoca con dedizione.
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La corruzione oltre il fatto economico
Il volume è frutto di una ricerca sul tema della «corruzione», vista non solo dal punto di vista giuridico, economico e finanziario, ma soprattutto teologico e filosofico e in sinergia con un ampio progetto triennale che ha visto come protagonisti gli studenti del liceo «Euclide» di Cagliari.
Il gesuita Carlo Manunza conduce la sua indagine sulla «corruzione» partendo dal significato che propone il dizionario «Treccani», per poi entrare nell’ambito biblico, analizzando il contesto linguistico ebraico e greco. La corruzione ha un significato sia corporeo ed esistenziale, legato alla morte del corpo, sia economico: un «regalo […] offerto e ricevuto con fini ingiusti» (p. 18), un dono che diventa inevitabilmente un danno tanto per colui che lo riceve quanto per colui che lo fa. Come ha affermato papa Francesco, «la corruzione odora di putrefazione» (p. 23).
Gianmichele Marotta analizza il termine da un punto di vista più fenomenologico, illustrando la complessità di un sistema che, purtroppo, spesso viene messo a regime, come hanno mostrato le indagini di Mani pulite, che sono sfociate in Tangentopoli, fino a Mafia Capitale. Il presidente Sergio Mattarella descrive il fenomeno della corruzione come un «cancro […], un furto di democrazia. Crea sfiducia, inquina le istituzioni, altera ogni principio di equità, penalizza il sistema economico, allontana gli investitori e impedisce la valorizzazione dei talenti» (p. 41).
L’indagine, dunque, verte sulla misurabilità della corruzione, proponendo diversi indicatori e statistiche anche internazionali, che mostrano come essa non appartenga soltanto al nostro Paese, ma sia diffusa a livello globale. La ricerca si apre, in tal modo, alla questione se questo fenomeno antropologico, in quanto appartenente a tutte le società, sia un problema culturale e se possa avere strategie di cambiamento.
Giulio Parnofiello analizza il tema della corruzione ripercorrendo il pensiero di Jorge Mario Bergoglio, da quando era arcivescovo di Buenos Aires fino alla sua elezione al soglio pontificio. La Conferenza internazionale organizzata dal Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace nel 2006 ha mostrato come il tema della corruzione sia sempre sensibile, sia nei Paesi più ricchi sia in quelli più poveri. Ma anche la Chiesa non è esente dal pericolo di corruzione, come ha evidenziato papa Francesco, continuando con caparbietà la riforma finanziaria della Santa Sede già iniziata dal suo predecessore. Il tema della corruzione è presente nell’esortazione apostolica Evangelii gaudium e nell’enciclica Laudato si’, mentre più volte papa Francesco ne ha parlato nei discorsi, con tre immagini: come malattia dello spirito, come puzza e come cancro sociale.
Il testo, infine, illustra un esperimento, durato tre anni, in un liceo cagliaritano, che ha avuto come obiettivo un’educazione alla coscienza, partendo dalla Divina Commedia di Dante: tre tappe di un cammino che ha visto una crescita nel costruire un ambiente inclusivo, una coscienza politica orientata ai valori della solidarietà e un rispetto alle regole comuni per una reale possibilità di convivenza.
Il volume presenta una dettagliata analisi delle opere degli studenti, corredata di foto e immagini dei loro lavori. Un’appendice, a cura di Daniele Vinci, introduce il concetto recente della «semplessità», una crasi tra le parole «semplice» e «complesso», introdotto da Berthoz.
Questo testo presenta spunti teologici, filosofici, esperienziali, a partire dai quali è possibile pensare in maniera differente e da un punto di vista più creativo il problema della corruzione.
The post La corruzione oltre il fatto economico first appeared on La Civiltà Cattolica.
How To Design Custom LCDs For Your Own Projects
These days, you can buy full graphical LCD or OLED displays for just a few dollars. However, if you’re so inclined, you can actually get your own segmented LCDs made to suit your own projects. [Icoso Labs] explains how it’s done, with plenty of handy tips along the way.
There are three primary things you need to do to design a segmented LCD. First, you need to design it visually, laying out all the individual elements you want on the display. Then you need to determine how you want to split them up into segments. Some elements you’ll just want to be a single monolithic on-or-off shape, while other areas you might want to create things like seven-segment numerals for displaying numbers and so on. With that done, you also need to specify various engineering details—such as whether you want a transmissive, reflective, or transflective display, and thicknesses, colors, and other important things. Armed with all that, you can take your design to a manufacturer and get them to make a bunch for you. Often, there’s a moderately high tooling cost to start a run, but you can then turn out more examples of your design for just a few bucks apiece.
It’s a neat guide to designing something few of us have ever considered sourcing for ourselves. We’ve featured other insights into the world of segmented LCDs before, too. Video after the break.
youtube.com/embed/aP2y_kJBwmo?…
Open Source Controller for Old and Expensive Industrial Robots
The Zynq-7000 usage at the core of the robot controller. (Credit: Excessive Overkill, YouTube)
Industrial robots like robotic arms are basically everywhere, albeit usually out of the public’s eye in factories. This also means that they get replaced and scrapped all the time, making for many opportunities to snap up an industrial robot that once cost as much as a pretty fancy car for essentially peanuts. Over the years the bloke behind the [Excessive Overkill] YouTube channel did this a lot, which also revealed the main issue with these ‘cheap’ robots: the electronics and associated software, with the manufacturer rarely going out of their way to appease to hobbyists trying to fix up one of these units, never mind for free.
That said, if you’re persistent enough, you can reverse-engineer these beasts to the point where you can develop your own controller hardware and software solution. This is exactly what was done, resulting in an open source controller, found on the ExcessiveMotion GitHub page, that should allow you to control many of these industrial robots. At the core is a Zynq-7000 hybrid FPGA-ARM SoC chip, running real-time Linux (with preemptive scheduling patch) on the SoC side and custom HDL on the FPGA side to handle the hard real-time tasks.The controller during testing. (Credit: Excessive Overkill, YouTube)
The controller is made to be modular, with a backplane that can accept various interface cards in addition to the current RS-485 and RS-422 interfaces that are commonly used in industrial settings, such as here for controlling the individual servo drives of the robots. To make assembly and testing interesting, the first controller and integration with a robot was made ready for display at the Open Sauce 2025 event, requiring things to be rushed along, including reverse-engineering the servo protocol for a small-ish industrial robot suitable for public display and use, as well as developing the kinematics for the robotic arm.
With the controller now demonstrated, clearly this is the perfect time to rush out and get one of these fun industrial robots for a few hundred bucks. Currently the controller is still being finalized, with the author asking for feedback on what it should be able to support. If you have a particularly unusual industrial robot lounging around without the requisite controller, this might be your chance to revive it.
Thanks to [Hans] for the tip.
youtube.com/embed/IBtIB9mVzEI?…
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3D Printing A Cheap VR Headset
The modern era of virtual reality really kicked off in earnest just over a decade ago, when the Oculus Rift promised 3D worlds beyond your wildest dreams. Since then, nobody’s been able to come up with a killer app to convince even a mild fraction of consumers to engage with the technology. Still, if you’re keen to tinker, you might like to make your own headset like [CNCDan] has done.
The build is based almost entirely on 3D-printed components and parts sourced from AliExpress. It offers 2880x1440p resolution, thanks to a pair of square 1440×1440 LCD displays, one for each eye, paired with a couple of 34 mm lenses. The headset has adjustable interpupiliary distance so you can dial the view in to properly suit your eyes. The 3D-printed housing is designed to be compatible with headrest pads from the HTC Vive Pro for comfort’s sake. Head tracking is also available, with the inclusion of an IMU and an Arduino onboard. [CNCDan] apparently put the build together for under $150, which is not bad compared to the price of a commercial off-the-shelf unit. Files are on Github for the curious.
[CNCDan] reports good results with the DIY headset, using it primarily with his racing simulator setup. He has had some issues, however, with his LCD screens, which don’t properly run at a 90 Hz refresh rate at full resolution, which is frustrating. It’s an issue he’s still looking into. We’ve seen some other neat VR builds over the years, too. Video after the break.
youtube.com/embed/pbNyW5GsUQc?…
L’Italia riscopre passione e coraggio contro le bugie e le ipocrisie del governo
@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/10/litalia…
La distanza abissale che esiste su volontà di pace, libertà e democrazia tra il popolo italiano e il governo e la maggioranza
L’AI che ci piace! Da anni a pochi mesi per la scoperta di una molecola contro il morbo di Crohn
Gli antibiotici per la malattia infiammatoria intestinale possono essere un’arma a doppio taglio. Pur sopprimendo l’infiammazione, uccidono anche i batteri benefici, non solo quelli nocivi. Questo spesso peggiora i sintomi. In questa situazione, i farmaci generici si rivelano uno strumento troppo poco efficace.
Scienziati del Massachusetts Institute of Technology (MIT) e della McMaster University hanno segnalato la scoperta di una nuova molecola chiamata enterololina. Agisce selettivamente, sopprimendo i batteri associati alle riacutizzazioni del morbo di Crohn (MICI), lasciando il resto del microbioma intestinale sostanzialmente inalterato.
Per comprenderne il meccanismo d’azione, i ricercatori hanno utilizzato il modello di intelligenza artificiale generativa DiffDock, che ha ridotto il tempo dalla ricerca all’analisi a pochi mesi, anziché anni come di consueto.
Negli esperimenti sui topi, il farmaco ha soppresso selettivamente l’Escherichia coli, che aumenta l’infiammazione, e ha aiutato gli animali a riprendersi più rapidamente. Inoltre, il microbioma è rimasto significativamente più sano rispetto al trattamento con l’antibiotico standard vancomicina.
DiffDock ha previsto che la molecola si lega al complesso proteico LolCDE, responsabile del trasporto delle lipoproteine nei batteri. Questo indizio ha permesso ai ricercatori di testare la loro ipotesi in laboratorio: hanno allevato ceppi di E. coli resistenti all’enterololina, condotto il sequenziamento dell’RNA e utilizzato CRISPR per confermare il meccanismo d’azione.
Tutti gli esperimenti hanno dimostrato che il farmaco interrompe effettivamente le vie associate al trasporto delle lipoproteine, come previsto dall’IA.
Gli autori sottolineano che tradizionalmente la ricerca del meccanismo d’azione di nuovi antibiotici richiede fino a due anni e costa milioni di dollari. In questo caso, l’intelligenza artificiale ha ridotto i tempi a sei mesi, riducendo significativamente i costi.
Stoked Bio, fondata da uno degli autori dello studio, sta attualmente sviluppando ulteriormente l’enterololina e preparandola per la sperimentazione umana. Sono inoltre in corso ricerche su derivati della molecola contro altri patogeni pericolosi, tra cui Klebsiella pneumoniae.
La promessa di antibiotici mirati è particolarmente importante per i pazienti affetti da morbo di Crohn e altre malattie infiammatorie intestinali: nuovi farmaci potrebbero ridurre i sintomi senza alterare il microbioma. Su scala più ampia, tali sviluppi potrebbero fornire una risposta alla crescente minaccia della resistenza batterica agli antibiotici esistenti.
Gli scienziati sottolineano che non è importante solo una singola molecola. L’approccio in sé è cruciale: una combinazione di intelligenza artificiale e metodi di laboratorio consente di chiarire rapidamente il funzionamento di potenziali farmaci. Questo potrebbe trasformare il processo di scoperta di nuovi farmaci per molte malattie.
I ricercatori hanno pubblicato i dati del sequenziamento su repository pubblici e hanno reso il codice DiffDock-L open sourcesu GitHub.
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Etched from death-defying ledges 12 stories high, vast rock panels of camels and horses preserve the talents of Ice-Age artists in the Arabian desert.#TheAbstract
Serial and UPDI Handled Together With One Convenient Circuit
Sometimes it’s nice when you can do everything you need to do with just one single port. In this vein, [Nicola Strappazzon] whipped up a circuit to combine serial and UPDI programming in a very convenient way.
As an example, [Nicola] demonstrates the concept using an AVR128DA28 microcontroller. It’s paired with a 4052 multiplexer IC and a CH340 USB-to-serial chip. Everything is wired up such that the 4052 acts as a switch for the signal coming from the CH340. When the RTS flow-control signal is set high, it switches the 4052 to hook up the CH340’s RX and TX pins to the UDPI interface on the AVR microcontroller. Conversely, when the RTS signal is set low, the CH340 is instead hooked up to the serial UART on the microcontroller. From there, it’s a simple matter of configuring avrdude to properly set the RTS pin when attempting to program the attached device.
If you’re working with UPDI devices and you want to be able to talk to them and program them with a minimum of fuss, this project might be useful for you. We’ve looked at dedicated UPDI programmers before, too. If you’re cooking up your own nifty microcontroller hacks, don’t hesitate to let us know on the tipsline.
In seicentomila a Roma. Una lunghissima bandiera della Palestina anima il corteo
@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/10/in-seic…
Quasi in seicentomila a Roma per il corteo proPalestina, la terza gigantesca manifestazione civile nel giro di 72 ore, animata anche
Dall’eccidio di Marzabotto a quello di Gaza
@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/10/dallecc…
Ottantuno anni fa, 29 settembre – 5 ottobre, sull’Appennino bolognese, tra Marzabotto e Monte Sole, è stata compiuta la strage nazifascista più efferata nei confronti di civili, la maggior parte bambini, donne e anziani. Un vero e proprio
Hamas accetta parte dell’accordo. Trump chiede a Israele il cessate il fuoco
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Nonostante il gruppo palestinese abbia accettato solo parte del piano statunitense, chiedendo di discutere il resto nel rispetto del diritto internazionale, il presidente Usa dichiara che "sono pronti alla pace".
L'articolo Hamas accetta parte
A Ilan Pappé il premio “Stefano Chiarini”
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Il premio è un riconoscimento del lavoro svolto dallo storico e docente universitario in difesa del popolo palestinese e del rispetto del Diritto Internazionale
L'articolo A Ilan Pappé il premio “Stefano Chiarini” proviene da Pagine pagineesteri.it/2025/10/04/med…
Renato Altissimo [4 ottobre 1940 – 4 ottobre 2025]
@Politica interna, europea e internazionale
L'articolo Renato Altissimo [4 ottobre 1940 – 4 ottobre 2025] proviene da Fondazione Luigi Einaudi.
Vorrei fosse solo polvere di giochi
@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/10/vorrei-…
Riceviamo e volentieri pubblichiamo questa nota da Francesca, 14 anni Un giorno mio padre mi disse: “Spesso chi ha la pancia piena non lotta per chi non ha nulla, quindi fingi di non avere nulla e lotta per i più deboli”.Io non ho mai finto di non avere nulla e non
freezonemagazine.com/rubriche/…
“È una storia pericolosa che è passata di bocca in bocca, ma nessuno sa da dove cominciò”. Sono parole tratte da Cattive notizie (Bad news) canzone del cantautore bresciano Angelo Baiguera, protagonista di questa nuova puntata di The other side of sports; una storia che indubbiamente sembra nata per essere narrata su Free Zone, perché mescola […]
L'articolo Angelo Baiguera proviene da FREE ZONE MA
“È una storia
Discord conferma attacco hacker: informazioni sensibili a rischio
Un fornitore di servizi clienti di terze parti è stato compromesso dagli hacker, che hanno avuto accesso a informazioni parziali sui pagamenti e a dati di identificazione personale relativi ad alcuni utenti di Discord. L’attacco, avvenuto il 20 settembre, ha interessato un numero limitato di utenti che avevano avuto contatti con l’assistenza clienti di Discord e/o con i team Trust and Safety.
La società di messaggistica, nella notifica inviata agli utenti coinvolti, precisa che il 20 settembre si è verificato l’attacco e che “un soggetto non autorizzato ha acquisito un accesso ristretto ad un sistema di supporto clienti di terza parte usato da Discord”.
Originariamente concepito come mezzo di comunicazione per appassionati di videogiochi, che costituiscono più del 90% degli utenti iscritti, Discord si è trasformato in una piattaforma versatile accogliente varie comunità, offrendo la possibilità di scambiare messaggi tramite testo, intrattenere conversazioni attraverso chat vocali e effettuare videochiamate.
Venerdì, Discord ha reso pubblico l’incidente, affermando di aver preso provvedimenti immediati per isolare il fornitore di supporto dal suo sistema di ticketing e di aver avviato un’indagine. “Ciò include la revoca dell’accesso del fornitore di assistenza clienti al nostro sistema di ticketing, l’avvio di un’indagine interna, l’assunzione di una società leader di informatica forense per supportare i nostri sforzi di indagine e bonifica e il coinvolgimento delle forze dell’ordine”.
L’attacco pare avere una natura finanziaria, visto che gli hacker hanno richiesto a Discord un pagamento per non divulgare le informazioni trafugate. Secondo le statistiche della piattaforma, più di 200 milioni di persone utilizzano Discord ogni mese.
Le informazioni trapelate comprendono dati personali identificativi, quali nomi effettivi e nomi utente, indirizzi e-mail e ulteriori informazioni di contatto fornite all’équipe di supporto. Il servizio di comunicazione sociale ha reso noto che sono stati violati anche indirizzi IP, messaggi e allegati scambiati con gli agenti del servizio clienti. Gli hacker hanno avuto accesso anche alle foto dei documenti di identità rilasciati dal governo (patente di guida, passaporto) di un numero limitato di utenti.
Ad oggi, resta incerto il numero di utenti Discord coinvolti e non è stato divulgato il nome del fornitore esterno o del vettore di accesso. E’ importante sottolineare che numerose aziende hanno subito violazioni delle loro istanze Salesforce in seguito all’intrusione del gruppo di estorsione ShinyHunters, i quali hanno sfruttato token OAuth rubati da Salesloft e Drift per ottenere l’accesso.
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How Do the Normal People Survive?
It was one of those weeks last week at Hackaday’s home office. My mother-in-law handed me her favorite power bank and said “it’s not charging”. She had every expectation that I’ll open it up, desolder the weary pouch inside, scrounge a LiPo out of some corner of the basement, and have it back up and running before the weekend. And of course that’s what happened, although maybe it looks a little worse for wear because it was hard to open the sealed case without excessive force. Sorry about that!
Then on the weekend, I finally got fed up with the decomposing foam on the face seal on my FPV goggles. It was leaking light all over the place. Of course I could have bought a new seal, but then I’d have to wait a week or so for delivery. So I pulled the velcro backing off, tossed it in the bed scanner, pulled the image up in Inkscape, converted it to Gcode, and cut out a couple seals out of EVA foam on the laser. Not only are they essentially indestructible, but I was able to customize them a little bit, and the fit is now better than ever.
And then, one of our neighbors bought a new garage door fob, flipped the DIP switches into the right configuration, and couldn’t figure out why it wouldn’t open the garage door. Knock knock knock. Using the tried-and-true RF probe that everyone with a scope probe has sitting around, namely hooking the ground pin to the tip and putting the radio device in the loop, it was clear that the sense of the DIP switches was inverted from what it said in the instructions. That was a fun little puzzle.
It was the garage door opener that triggered me to think about how normal people would handle any of these situations. “How do the normies even get by?” were the exact words that went through my head. And let’s face it: we’re not entirely normal. Normal people don’t have a soldering setup just sitting around ready to get hot 24/7, or a scope to diagnose a garage door RF transmitter at the drop of a hat. But these things seem to happen to me all the time. How do the normal people survive? Maybe they all know someone with a scope?
I take it as my service to the world to be “that guy” for most of our friends and family, and I pretty much do it without complaint. “With great power” and all that. My wife is just about as gracious when she’s stuck debugging a parent’s Windows setup, so I’m not saying I’m the only saint in the world, either. Surely you have similar stories.
But last week it made me reflect on how good we’ve got it, and that does make me want to pay it forward a little bit. If you’re one of the people who can, try to help out those who can’t.
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A High Resolution DAC From Scratch
It’s a well-known conundrum that while most computers these days are digital in nature, almost nothing in nature is. Most things we encounter in the real world, whether it’s temperature, time, sound, pressure, or any other measurable phenomenon comes to us in analog form. To convert these signals to something understandable by a digital converter we need an analog-to-digital converter or ADC, and [Igor] has built a unique one from scratch called a delta sigma converter.
What separates delta sigma converters apart is their high sampling rate combined with a clever way of averaging the measurements to get a very precise final value. In [Igor]’s version this average is provided by an op-amp that integrates the input signal and a feedback signal, allowing for an extremely precise digital value to be outputted at the end of the conversion process. [Igor] has built this one from scratch as well, and is using it to interface a magnetic rotary encoder to control digital audio playback.
Although he has this set up with specific hardware, he has enough detail in his video (including timing diagrams and explanations of all of the theory behind these circuits) for anyone else to build one of these for other means, and it should be easily adaptable for plenty of uses. There are plenty of different ADC topologies too, and we saw many different ones a few years ago during our op-amp challenge.
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Ecco 5 test per capire se il tuo cane è molto intelligente
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Otttoz
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