vdnews.tv/article/lavorassimo-…
Se lavorassimo quattro ore al giorno non ci sarebbero disoccupazione né burnout
Se lavorassimo tutti la metà del tempo, la produzione non calerebbe e, contemporaneamente, la disoccupazione svanirebbe come la sindrome di burnout.Melissa Aglietti (Content Farm)
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Medicina democratica: «Ichnusa, eccesso di fluoruri». E tira in ballo Giulini. Il birrificio: «Birra sicura, analisi perfette»
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Al via la presentazione telematica delle istanze di scioglimento delle riserve nelle GaE e nelle GPS e di conferma dei servizi nelle GPS.
Info ▶️ miur.gov.it/web/guest/-/gradua…
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Digital Services Act no game-changer: Industry and government interests prevailed
Today, one day ahead of the final approval, the European Parliament debated the EU Digital Services Act (DSA) establishing new rules for online platforms. Patrick Breyer MEP, who participated in the negotiations as rapporteur for the Committee on Civil Liberties, Justice and Home Affairs, delivered the following speech:
“Mr PresidentOn behalf of my civil liberties committee, let me be honest to our citizens:
We tried to make the Digital Services Act a game-changer and overcome the surveillance capitalist business model of pervasive tracking online but failed. We failed to provide you with alternatives to toxic platform algorithms that will push the most controversial and extreme content to the top of your timelines. And we failed to protect legal content, including media content, from being overblocked by error-prone upload filters or arbitrarily set platform rules.
But before industry and governments – consistently supported by the Commission – celebrate too quickly, I have a message to them: There is more legislation coming up, such as on political advertising and ePrivacy. We‘ll fight all the harder against surveillance advertising, we will fight for a do not track button in every device, we will fight a right to encryption, and we will fight against indiscriminate data retention.
Defending fundamental rights in the digital age is a marathon, not a sprint – you‘ll see!“
IL DESERTO DEI TARTARI DI DINO BUZZATI
Pubblicato nel 1940, “Il deserto dei Tartari” narra le vicende del tenente Giovanni Drogo, inviato a prestare servizio nell’isolata e inutile Fortezza Bastiani, a sorvegliare un deserto da cui non arriva mai alcun nemico. Consumerà la sua esistenza aspettando la guerra, l’azione, il giorno in cui potrà farsi valere e rimarrà invischiato in questa vana attesa anche quando avrà la possibilità di andarsene.
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CRISIS BENOIT, EL CULTO DE LA MUERTE (SLAUGHTERHOUSE RECORDS, 2022)
Un cimitero in piena notte illuminato da una gigantesca luna piena, un'orda di zombi affamati di carne viva che fuoriescono dalle tombe, pronti a seminare il panico in città e scatenare l'apocalisse.
Crisis Benoit, el culto de la muerte (Slaughterhouse Records, 2022)
Crisis Benoit, el culto de la muerte : la disperazione che qui si canta attinge a piene mani dal classico repertorio horror, splatter e gore, in un mix classicamente nostalgico, o nostalgicamente classico se preferite.In Your Eyes ezine
(Grazie a Carlo #Blengino per la segnalazione)
nrc.nl/nieuws/2022/07/03/bruss…
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I nuovi diritti vanno scritti in Costituzione
Sgomento e precarietà. Sono questi i sentimenti che ha suscitato l’overruling di Roe vs Wade. Dopo quasi cinquant’anni, è caduta una delle sentenze storiche della Corte Suprema americana. Il diritto all’aborto non è previsto in Costituzione, né è sedimentato nella storia e nella tradizione degli Stati Uniti d’America. Questa è l’argomentazione con cui i sei giudici conservatori, guidati dal Justice Alito, hanno segnato uno spartiacque sulla strada per la tutela dei diritti fondamentali.
Il fatto era stato preannunciato. Circa un mese prima della sentenza, una fuori uscita di notizie, senza precedenti nella storia della Corte, parlava di overruling. Già allora vi furono veementi reazioni di molte donne, timorose di perdere quanto conquistato nel corso del tempo. Gli stati nazionali potranno ora vietare o consentire l’aborto, incidendo in modo irreversibile sulla libertà di autodeterminazione.
La tesi della Corte Suprema è che le decisioni sull’aborto debbano essere rimesse al gioco democratico, dove maggioranza e minoranza si confrontano. Qui risiede il carattere miope e reazionario della pronuncia. In una democrazia liberale i diritti fondamentali non sono alla mercé della maggioranza. Nessuno in Italia può essere privato della libertà personale, se non alle condizioni previste all’art. 13 Cost., quand’anche tutti gli altri cinquantanove milioni di cittadini lo volessero.
“Crediamo in una Costituzione che ponga dei limiti al principio maggioritario”, affermano nella dissenting opinion i tre giudici rimasti in minoranza.
Questa sentenza ci ha ricordato che la tutela dei diritti civili non è una linea retta verso il progresso. A momenti storici di forte espansione delle libertà e dei diritti si alternano epoche reazionarie, che pongono in pericolo secoli di lotte democratiche.
Una tutela però esiste: è la lettera della Costituzione. I nuovi diritti vanno scritti nella Carta fondamentale al fine di prevenire che la storia torni indietro. Questa funzione compete al Parlamento. Sono i rappresentanti dei cittadini a dover sancire i nuovi diritti fondamentali. Lasciare decisioni così cruciali ai giudici è un profondo errore, perché un diritto, riconosciuto mediante un’interpretazione evolutiva, verrà meno mediante una mera interpretazione di segno contrario.
L’integrazione del testo costituzionale ad opera del Parlamento garantirà i nuovi diritti e assicurerà il necessario dibattito politico al riguardo. Piero Calamandrei diceva: “la libertà è come l’aria. Ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare”. Il Parlamento agisca prima che l’aria manchi.
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I nuovi diritti vanno scritti in Costituzione
Sgomento e precarietà. Sono questi i sentimenti che ha suscitato l’overruling di Roe vs Wade. Dopo quasi cinquant’anni, è caduta una delle sentenze storiche della Corte Suprema americana. Il diritto all’aborto non è previsto in Costituzione, né è sedimentato nella storia e nella tradizione degli Stati Uniti d’America. Questa è l’argomentazione con cui i sei giudici conservatori, guidati dal Justice Alito, hanno segnato uno spartiacque sulla strada per la tutela dei diritti fondamentali.
Il fatto era stato preannunciato. Circa un mese prima della sentenza, una fuori uscita di notizie, senza precedenti nella storia della Corte, parlava di overruling. Già allora vi furono veementi reazioni di molte donne, timorose di perdere quanto conquistato nel corso del tempo. Gli stati nazionali potranno ora vietare o consentire l’aborto, incidendo in modo irreversibile sulla libertà di autodeterminazione.
La tesi della Corte Suprema è che le decisioni sull’aborto debbano essere rimesse al gioco democratico, dove maggioranza e minoranza si confrontano. Qui risiede il carattere miope e reazionario della pronuncia. In una democrazia liberale i diritti fondamentali non sono alla mercé della maggioranza. Nessuno in Italia può essere privato della libertà personale, se non alle condizioni previste all’art. 13 Cost., quand’anche tutti gli altri cinquantanove milioni di cittadini lo volessero.
“Crediamo in una Costituzione che ponga dei limiti al principio maggioritario”, affermano nella dissenting opinion i tre giudici rimasti in minoranza.
Questa sentenza ci ha ricordato che la tutela dei diritti civili non è una linea retta verso il progresso. A momenti storici di forte espansione delle libertà e dei diritti si alternano epoche reazionarie, che pongono in pericolo secoli di lotte democratiche.
Una tutela però esiste: è la lettera della Costituzione. I nuovi diritti vanno scritti nella Carta fondamentale al fine di prevenire che la storia torni indietro. Questa funzione compete al Parlamento. Sono i rappresentanti dei cittadini a dover sancire i nuovi diritti fondamentali. Lasciare decisioni così cruciali ai giudici è un profondo errore, perché un diritto, riconosciuto mediante un’interpretazione evolutiva, verrà meno mediante una mera interpretazione di segno contrario.
L’integrazione del testo costituzionale ad opera del Parlamento garantirà i nuovi diritti e assicurerà il necessario dibattito politico al riguardo. Piero Calamandrei diceva: “la libertà è come l’aria. Ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare”. Il Parlamento agisca prima che l’aria manchi.
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The Cleopatras Bikini Grill
Le Cleopatras sono, in un mondo nelle quali troppo spesso queste latitano, una vera e propria garanzia.
Le vedi agli eventi che "contano", le senti dal vivo e ti fanno la solita - ma niente affatto scontata - grandissima impressione. Insomma sono come la Y10, piacciono alla gente che piace.
iyezine.com/the-cleopatras-bik…
The Cleopatras Bikini Grill - 2022
The Cleopatras Bikini Grill // Le Cleopatras sono, in un mondo nelle quali troppo spesso queste latitano, una vera e propria garanzia.In Your Eyes ezine
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È disponibile il nuovo numero della newsletter del Ministero dell’Istruzione.
🔸 Via libera alla legge di riforma della formazione e del reclutamento dei docenti
🔸 L’inaugurazione dell’anno scolastico 2022/2023 il 23 settembre a Grugliasco (TO)
🔸 Valorizzazione delle eccellenze, elenco dei soggetti accreditati
🔸 Scuola estiva V edizione, “La pratica filosofica per lo sviluppo sostenibile. Siamo quel che mangiamo”
🔸 Educazione all'immagine, avviso pubblico per la selezione di progetti innovativi per la promozione di nuove metodologie didattiche
🔸 #Maturità2022, il ripasso con il podcast didattico #Maturadio
Per conoscere notizie e approfondimenti di questa settimana dal mondo della scuola ▶️ miur.gov.it/web/guest/-/newsle…
Iscrivetevi per rimanere sempre aggiornati ▶️ miur.gov.it/web/guest/iscrizio…
Diritti Digitali per la Comunità Queer
Camilla Quaresmini L’intelligenza artificiale (IA) pervade le nostre vite tramite app di varia tipologia, assistenti digitali, sistemi di rating, dispositivi smart. Diversamente dalla prospettiva che la presenta come strategia oggettiva ed equa per la gestione di determinati compiti, l’IA è intrinsecamente priva di neutralità, in quanto potenzialmente soggetta ad un uso duale.
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𝐏𝐀𝐋𝐄𝐑𝐌𝐎, 𝐋𝐀 𝐂𝐇𝐈𝐄𝐒𝐀 𝐃𝐄𝐋𝐋𝐀 𝐆𝐀𝐍𝐂𝐈𝐀 𝐄 𝐋𝐀 𝐁𝐔𝐂𝐀 𝐃𝐄𝐋𝐋𝐀 𝐒𝐀𝐋𝐕𝐄𝐙𝐙𝐀
All’interno del quartiere arabo della Kalsa, la Chiesa di Santa Maria degli Angeli, meglio conosciuta col nome di “Gancia”, ossia ospizio per malati e forestieri, è un complesso architettonico risalente al 1490 ed edificata dai frati francescani.
Un pò prima di entrare nella Chiesa, sul muro esterno vi è una curiosa lastra di marmo scavata affiancata da una lapide che ne commemora l’evento, essa è la "𝐁𝐮𝐜𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐒𝐚𝐥𝐯𝐞𝐳𝐳𝐚".
Nell'Aprile del 1860 gli antiborbonici insorgono a #Palermo contro il Re napoletano. La sommossa, scoppiata a pochi passi dalla Chiesa della Gancia in quel che un tempo veniva definito il quartiere degli “scopari” (famoso per le vivacissime zuffe tra donne), viene soffocata nel sangue. Due dei capi rivolta scampati al massacro, per sfuggire alla cattura da parte dei gendarmi borbonici, si rifugiano nella cripta della chiesa, tra le sepolture dei frati del convento.
Dopo cinque giorni senza né cibo né acqua i due insorti, attraverso una breccia sul muro del convento, riescono ad attirare l’attenzione di una donna che d’accordo con alcune comari mette in scena una grande rissa, distogliendo in questo modo l’attenzione dei gendarmi. In un attimo la stradina si trasforma in teatro di urla e spinte e i due fuggiaschi, approfittando di questo sotterfugio, allargano la breccia nel muro riuscendo a scappare indisturbati. Da quel momento la breccia nel muro della Gancia prese il nome di “𝐁𝐔𝐂𝐀 𝐃𝐄𝐋𝐋𝐀 𝐒𝐀𝐋𝐕𝐄𝐙𝐙𝐀“.
Online la versione beta della nuova piattaforma europea per l’istruzione scolastica della Commissione europea.
Info ▶️ indire.it/2022/06/23/online-la…
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Three years into the digital fight for freedom in Brussels – Pirates matter!
Three years ago, I entered the European Parliament thanks to 240,000 votes for the German Pirate Party and no blocking threshold (which the German Federal Constitutional Court had declared unconstitutional). Three exciting years in which my team and I fought against the full force of surveillance and data exploitation mania of the Ursula von der Leyen Commission. In accordance with the results of a member survey in my party, I voted against the election of von der Leyen, who had already supported unconstitutional data retention as a member of the German Bundestag and was silent on the issues of lobbying, transparency and citizen participation. Jointly, the three Czech Pirate MEPs and me rejected von der Leyen.
The work of the Pirate movement in the European Parliament is characterised by our close cooperation and cross-border division of labour. I am also proud that we Pirates are now in the government in the Czech Republic and the Ministers of Foreign Affairs and Digital Affairs are Pirates. This will be particularly helpful in the next six months, when the Czech Republic holds the EU Presidency and negotiates for the Council.
One thing has been clear since my election: our fundamental rights and freedoms in the digital age are being attacked and dismantled across Europe. Industry, the EU Commission and the governments of the member states are responsible for this. And yet I was able to achieve successes in the fight against surveillance and screening mania.
Major success: EU Parliament calls for ban on biometric mass surveillance
In October 2021, a large majority of EU MEPs rejected biometric facial recognition and other forms of biometric mass surveillance in public spaces. Amendments proposed by the conservatives to call for “exceptions” were defeated. The vote was a crucial milestone for us in the fight against the discriminatory use of mass surveillance tools in public spaces. Previously, I had campaigned for a ban on these highly intrusive and error-prone technologies in public spaces, because biometric mass surveillance wrongly implicates large numbers of innocent citizens, systematically discriminates against under-represented groups and threatens our free and diverse society. I coordinated a campaign by my group to ban biometric mass surveillance, where we commissioned studies and mapping, hosted events and provided a free video game (biometric outrun) – try it, it’s not so easy to escape the scanners!
Biometric Outrun greens-efa.eu/tools/game/index…
This clear message from Parliament to take civil society’s warnings seriously and ban biometric mass surveillance in public spaces in the proposed Artificial Intelligence Act was a great success for me and my team. Now it is a top priority for us four Pirate MEPs in Brussels to make sure the ban is implemented in the currently negotiated Artificial Intelligence Act (AIA). There is a majority in parliament in favour of a ban on biometric mass surveillance. However, the negotiations with the national governments next year will be decisive. So far, they have strictly rejected such a ban.
Decision-makers often learn best what surveillance means when they are affected by it themselves. This became obvious in May 2022 when the Parliament by a large majority rejected a project of the parliamentary administration to collect fingerprints of all MPs for a “biometric attendance register”. We must not allow the mass processing of biometric data to become the new normal!
Digital Services Act: Fighting against industry and government interests
As rapporteur for the Civil Liberties Committee (LIBE), I fought for digital citizens’ rights in the trilogue negotiations on the Digital Services Act – unfortunately largely unsuccessfully. The EU governments in the Council stubbornly defended industrial and governmental interests, and the Parliament agreed to this in exchange for a speedy conclusion of the negotiations. At least we were able to prevent the indiscriminate collection of the mobile phone numbers of all uploaders on adult platforms, which would have endangered the privacy of users and especially the safety of sex workers due to foreseeable data hacks and leaks. We also successfully fought against removal obligations for search engines. And at least minors will be protected from being manipulated by way of targeted advertising in the future.
Video: Patrick Breyer explains the Digital Services Act
peertube.european-pirates.eu/v…
Chat control 2.0: We can still stop it
As shadow rapporteur for the Greens/EFA Group, I fought without success against the adoption of voluntary chat control in July 2021. However, I and my fellow campaigners from politics and civil society managed to mobilise a lot of attention and protest in the media, politics and the population in Germany with targeted campaigning and public relations work when the plans for the introduction of mandatory chat control were presented in 2022. When the proposal was finally published in May 2022, the public outcry was great. Even the German Child Protection Association has described the EU Commission’s planned scanning of private communications via messenger or email without any reason as disproportionate. The majority of child pornography material is shared via platforms and forums, they say. What is needed is “above all the expansion of human and technical resources at the law enforcement agencies, more visible police presence on the net, more state-run reporting centres as well as the decriminalisation of the dissemination of self-generated material among young people”.
With chatcontrol.eu I provide a comprehensive website on the topic. I commissioned a former judge with the European Court of Justice to write a legal opinion, finding that the proposed chat control violates fundamental rights. Now it is time to forge an international civil society alliance against chat control!
TERREG: Attack on freedom of expression
I achieved partial successes in the controversial EU regulation to prevent the dissemination of terrorist content on the internet (TERREG), which allows national authorities to have alleged terrorist internet content deleted within one hour without a court order – even if it was published in another member state. As the negotiator for my group Greens/EFA, I helped prevent, for example, an obligation to use error-prone upload filters, ensured special protection of journalism, art and science and secured an exception for small and non-commercial platforms from the 1-hour deletion deadline. Unfortunately, the TERREG regulation still remains problematic.
Digital learning during the pandemic
Is copyright hampering schools, universities and research in the Covid 19 pandemic? The proposal by Felix Reda and me to have this investigated received a majority and will be taken up. Background: Digital lending and digitisation of books is legally permitted, but in practice books are still rarely available digitally. This is especially disadvantagous when libraries are closed due to a pandemic. Thanks to the pilot project it can now be investigated what practical improvements are needed in order for libraries to actually use the exemption for public lending of e-books.
By the way, I regularly call publicly for project proposals. Everyone can contribute their ideas.
Stop data retention!
The generalised and indiscriminate retention of information on contacts, movements and internet use of the entire population is an unprecedented attack on our right to privacy and the most profound form of mass surveillance. It captures highly sensitive information about our daily lives and excludes no one. Following the annulment of the EU Data Retention Directive, we have so far been able to prevent a new attempt. However, the EU Commission and member states’ governments are already planning it behind closed doors.
A study I commissioned shows that data retention of telephone, mobile phone and internet use has no measurable impact on crime rates or clearance rates in any EU country. An opinion poll I commissioned (summary, full text) showed that in nine EU countries data retention causes massive social problems because it discourages confidential communication – and that it is generally widely opposed. In a legal opinion commissioned by me, former EU judge Prof. Dr. iur. Vilenas Vadapalas states that two of the most widespread methods of data retention (national security, geographical limitation) are envisaged in a manner “not compatible with ECJ case law and fundamental rights”. A summary can be found here.
Nomination of Julian Assange for the Nobel Peace Prize
Together with my three fellow Czech Pirates in the European Parliament, I proposed the nomination of Julian Assange for the Nobel Peace Prize to the Norwegian Nobel Committee in January 2022. For the Pirates, the case of Assange is a symbol of the suppression of freedom of expression and the public’s right to information.
My legal successes
In January 2021, the European Court of Justice made a landmark judgment of great importance for EU-funded “security research” following my legal action (Case T-158/19). Under the “iBorderCtrl” project, the EU tested the use of alleged “video lie detector” technology on travellers. I had filed a lawsuit on 15 March 2019 for the release of secret documents on the ethical justifiability, legal admissibility and results of the technology. According to the court ruling, the EU research agency can no longer keep these documents completely secret. For example, the ethical and legal evaluation of technologies for “automated deception detection” or automated “risk assessment” must be published, as long as they do not relate specifically to the iBorderCtrl project. Yet, in order to protect commercial interests, the examination of the ethical risks (e.g. risk of stigmatisation and false reports) and the legal admissibility of the concrete iBorderCtrl technology and reports on the results of the project were allowed to be kept secret. I filed an appeal against this continuing lack of transparency. Throughout the procedure, I was able to achieve critical reporting repeatedly. The proposed AI regulation could ban video lie detectors.
I achieved another important success before the German Federal Constitutional Court in July 2020: Investigators are not allowed to access the identity of internet and mobile phone users without cause. The court declared parts of the German law on subscriber data disclosure unconstitutional. The ruling followed a collective constitutional complaint against state access to passwords and the identity of internet users (so-called subscriber data disclosure, case no. 1 BvR 1873/13, 1 BvR 2618/13). This complaint was filed in 2013 by myself and Katharina Nocun as the first complainants, along with 6,373 other citizens.
Outlook
Until the next European elections, I will be involved in negotiating the proposed “European Digital Identity” (keyword: personal identification number), the regulation on the targeting of political advertising (keyword: Cambridge Analytica), the regulation on the creation of a European space for health data, the regulation on privacy in electronic communications (ePrivacy) and the chat control regulation.
Electoral Threshold: Attack on Democracy
Whether the German Pirate Party can continue to defend digital fundamental rights in Brussels depends on whether the political establishment succeed in grabbing the seats of smaller parties by mandating a minimum percentage of votes for entering the parliament (electoral threshold). The ruling coalition in Germany could ratify an electoral law amendment from 2018 that provides for such a 2% blocking clause. Another electoral law amendment is currently negotiated which, according to the proposal of the European Parliament, would even introduce a 3.5% blocking clause. Due to the primacy of European law, several rulings of the Federal Constitutional Court on the unconstitutionality of blocking clauses would be undermined.
With the planned 3.5% blocking clause, 3.1 million votes for six small parties such as the Pirate Party would have had to be discarded in the last European elections and their parliamentary seats would have had gone to the political establishment instead. The EU electoral law reform must not be a vehicle for self-serving blocking clause plans of the governing parties, which want to compensate for their collapsed election results! Europe needs more openness and more diverse political ideas, not less. Leaving millions of citizens who are disillusioned with the established parties with no other choice will either drive them into the arms of anti-democratic parties or make them turn their backs on the ballot altogether. Both damages our democracy and endangers Europe.
Now it is up to us to fight for democracy and diversity in parliament. In the digital age, Europe needs us Pirates as digital freedom fighters more urgently than ever!
#Telegram ha trasformato il canale "transparency" in un bot che per ogni paese consente di sapere se sono stati rivelati IP e numeri di telefono alle autorità; questo varrà solo per i paesi considerati "pienamente democratici" (no, l'Italia non è tale secondo l'indice redatto dalla divisione di ricerca dell'Economist Group!).
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È stato pubblicato il calendario delle prove del concorso pubblico per esami indetto dal Ministero dell’Istruzione per il reclutamento di 304 funzionari a tempo indeterminato.
Lo trovate qui ▶️ miur.gov.it/web/guest/-/pubbli…
🏫 Sul nostro sito trovate pubblicato il bando per la progettazione di 212 nuove scuole finanziate dal #PNRRIstruzione.
Il concorso, indetto dal Ministero dell’Istruzione con l'utilizzo della piattaforma concorsi del Consiglio Nazionale Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori, prevede l'ideazione, da parte di architetti e ingegneri, di edifici innovativi dal punto di vista architettonico, strutturale, e impiantistico.
Una chiamata rivolta alle migliori professionalità del Paese per la costruzione di scuole sostenibili, inclusive, accessibili, dove si possa fare didattica in modo innovativo.
Qui tutti i dettagli ▶️ miur.gov.it/web/guest/-/pubbli…
Gesto intelligente, utile e saggio!
#Google cancellerà i dati sulla posizione che mostrano quando gli utenti visitano una clinica per aborti.
Lo ha dichiarato venerdì il gigante della ricerca online, a seguito della preoccupazione che una traccia digitale possa informare le forze dell'ordine se una persona interrompe una gravidanza illegalmente.
reuters.com/world/us/google-de…
Google to delete location history of visits to abortion clinics
Alphabet Inc's (GOOGL.O) Google will delete location data showing when users visit an abortion clinic, the online search giant said on Friday, following concern that a digital trail could inform law enforcement if an individual terminates a pregnancy…Reuters
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Oldies but goodies: Web design for the planet
Questa volta ripropongo in un colpo solo sette articoli ripresi e tradotti dal progetto “Web design for the planet: una raccolta di buone pratiche per un web più ecologico”
Nathalie, un’ecologista francese che si occupa professionalmente di web, si era proposta la sfida di scrivere in 30 giorni una serie di 30 articoli che si occupassero dei temi collegati all’impatto del digitale sul nostro eco-sistema e in particolare, partendo dal concetto di “sobrietà digitale”, si era concentrata sulla progettazione eco-sostenibile di siti e applicazioni web.
Mi sembrano temi molto interessanti di cui in Italia non si parla ancora abbastanza.
Qui sotto trovate i link agli articoli che ho ripubblicato su Plume un servizio per creare blog nel Fediverso.
Buona lettura e condividete pure con sobrietà ;)
10 vantaggi di una progettazione web eco-sostenibile
Risorse per una progettazione digitale eco-sostenibile
5 modi per ridurre il peso dei video per realizzare siti web eco-sostenibili
5 modi per ridurre il peso delle immagini
Come migliorare i flussi UX (User Experience) di un sito
Come applicare il metodo di Marie Kondo ai siti web
Strafanici, il titolo del blog su cui sono ripubblicati questi articoli, è preso in prestito da una parola del dialetto triestino che significa cianfrusaglie, cose da nulla; attraverso le migrazioni di tanti friulani il termine è arrivato anche nelle periferie milanesi ed ha sempre fatto parte del mio lessico familiare 😀
@Poliverso @maupao @Le Alternative @Ninefix @Giordano @Scuola - Gruppo Fediverso @quinta mte90@mastodon.uno @Maurizio Carnago @Ed 🏳️🌈 @Devol :fediverso: @Goofy 📖 🍝 @Paolo Dongilli @Alexis Kauffmann @Alessandro
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wow argomento molto interessante! Ti sei meritato di essere tra i miei feed RSS! Grazie ancora!
nilocram likes this.
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Se invece controlliamo tutta la filiera il discorso cambia.
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Aborto? Questione di privacy e capitalismo
Una recente decisione della Corte Suprema degli Stati Uniti ha ribaltato una storica sentenza (Roe v Wade) del 1973, lasciando la possibilità ai singoli Stati di regolare la questione dell’aborto. Ogni stato potrà decidere cosa fare, in base alla legge nazionale.
Oggi non voglio parlarvi della sentenza, ma cercherò di spiegarvi il motivo per cui penso che l’unico vero modo di risolvere la questione dell’aborto1 sia attraverso privacy, proprietà e libero mercato - a prescindere dalle opinioni personali.
Privacy Chronicles è una newsletter indipendente che esiste grazie alle decine di persone che hanno scelto di abbonarsi.
Se ti piace quello che scrivo e vuoi valorizzare il mio lavoro, considera l’abbonamento!
La proprietà del corpo
Iniziamo parlando di proprietà.
La proprietà è un diritto naturale che nasce insieme all’essere umano. L’uomo primitivo non sapeva nulla del mondo, ma sapeva distinguere se stesso dall’ambiente circostante e aveva consapevolezza di sé, della propria mente e del corpo - controllato dalla mente.
È da questa consapevolezza che deriva il concetto di proprietà.
Ogni essere umano possiede la sua mente e quindi il suo corpo, un fatto naturale e universale che oggi chiamiamo proprietà. I “woke” oggi dicono: my body my choice, ma come sapete io preferisco citare Locke:
Every ·individual· man has a property in his own
person [= ‘owns himself’]; this is something that nobody else has any right to.
Il diritto di aborto non è quindi un diritto positivo (che non sono diriti ma privilegi politici), ma una conseguenza del diritto di proprietà sul corpo.
Il concetto di proprietà è importante, perché lega tutti i successivi temi, come quello del capitalismo e del libero mercato.
Capitalismo e libero mercato
Il capitalismo è quel sistema economico e sociale in cui le persone (e non lo Stato) possiedono i mezzi di produzione. È cioè quel sistema in cui sono le persone a decidere cosa produrre, come produrre, per chi produrre.
Il vero capitalismo esiste solo in un contesto di libero mercato, in cui ogni decisione è esclusivamente frutto del pensiero e della libera volontà delle persone - che possono scegliere se cooperare o meno tra loro.
Un sistema capitalistico di libero mercato non può prescindere dalla protezione assoluta della proprietà privata. È con la negoziazione privata e lo scambio di titoli di proprietà che le persone sono in grado di allocare tra loro le risorse.
Per sintetizzare, possiamo allora dire che il capitalismo è il modo in cui le persone possono produrre e allocare diritti di proprietà in modo decentralizzato (cioè senza pianificazione centrale) attraverso l’incontro delle loro volontà.
Perfino in un libero mercato però non mancano i conflitti, soprattutto per un tema come l’aborto, che da secoli si porta dietro idee totalmente inconciliabili tra loro.
Protezione dalla violenza
La privacy è l’unico modo in cui possiamo proteggere le persone dalla violenza, facendo sì che possano formare liberamente la loro volontà e incontrare quella altrui, per scambiare titoli di proprietà e ottenere così un mutuo beneficio.
Privacy non è segretezza. Lo dico spesso, vale la pena ripeterlo.
Privacy, nell’Era dell’Informazione, è la capacità di controllare le informazioni che ci riguardano e scegliere a chi rivelarle. La privacy è un diritto analogo alla proprietà del corpo: è il filtro attraverso il quale separiamo e definiamo i confini della nostra sfera privata rispetto al resto del mondo. È il diritto che ci permette di formare la nostra volontà al riparo da ingerenze arbitrarie di terzi.
Perché l’aborto è una questione di proprietà, capitalismo e privacy
In un mondo ideale non ci sarebbe alcun bisogno di parlare di aborto. Il medico sarebbe l’unico possessore dei mezzi di produzione del bene “prestazione medica”. La paziente e il medico sarebbero gli unici a poter decidere i termini della prestazione, attraverso la negoziazione privata e lo scambio di titoli di proprietà (lavoro in cambio di denaro). Le pazienti sarebbero in grado di formare la loro volontà senza alcuna ingerenza arbitraria, violenza o giudizio altrui.
Ma non siamo in un mondo ideale.
L’interruzione volontaria di gravidanza non fa parte di un mercato libero. Ci sono specifiche regole che definiscono i limiti dell’azione umana e interferiscono nella libera formazione della volontà degli attori di mercato (medici e pazienti).
Come ogni altro ambito umano, la legge non è altro che lo strumento attraverso cui il burocrate crea un mercato artificiale a sua immagine e somiglianza, secondo i suoi principi morali e le sue ideologie. Alcune volte questo mercato sarà espressione dei principi e idee della maggioranza della popolazione, altre volte sarà invece frutto di compromessi.
In un mercato artificiale non c’è rispetto della proprietà: il medico non è libero di offrire il suo lavoro alle sue condizioni e la paziente non è libera di decidere sul suo corpo, che in realtà diventa di proprietà del legislatore. Allo stesso modo, non c’è neanche libera formazione della volontà e piena autodeterminazione: l’estensione del pensiero umano in un mercato regolamentato è sempre pari ai limiti del pensiero del burocrate.
In un mercato artificiale non può esserci neanche privacy.
L’aborto diventa una questione pubblica, poiché colui che crea e mantiene il mercato, lo Stato, deve assicurare che tutti rispettino le regole. La paziente che vuole interrompere la gravidanza infatti non ha alcuna scelta - sarà costretta a rivelare informazioni molto sensibili all’intero sistema sanitario. Nel caso in cui quelle informazioni possano rivelare una violazione delle regole, sia la paziente che il medico saranno duramente puniti.
Non essere ipocrita
Un mercato regolamentato è l’antitesi del libero mercato, che per definizione esiste solo al di fuori dalla legge. L’unico risultato della pianificazione centrale è la violenza di un gruppo politico sull’altro.
In alcuni casi sarà la violenza dei pro-life contro la libertà della donna sul proprio corpo. In altri sarà la violenza di chi è favorevole all’aborto contro i medici, che saranno costretti a scegliere tra sacrificare i propri principi morali o essere esclusi dal mercato.
Eliminare la pianificazione centrale è l’unico modo per garantire il realizzarsi della piena libertà delle persone. È l’unico modo per far coesistere pacificamente persone che la pensano e la penseranno sempre in modo opposto, senza che gruppi di potere si facciano violenza l’un l’altro.
Se vuoi libertà di abortire, allora devi accettare che l’unico modo per risolvere il problema alla radice è attraverso il libero mercato, la proprietà privata e la privacy - non la legge, mai la legge.
Devi anche accettare che altri possano esprimere liberamente le loro opinioni e volontà, e devi anche accettare che nessuno potrà mai essere obbligato a soddisfare una tua pretesa, perché sarebbe una violenza. La stessa violenza di molti di coloro che chiedono di licenziare medici che si rifiutano, per principio, di praticare interruzioni di gravidanza.
La via di mezzo, il compromesso, la “legalizzazione” - non sono altro che strade tortuose che portano allo stesso risultato: la pianificazione e la negazione dei diritti naturali, della libertà di autodeterminazione, della privacy. Non esiste una terza strada: pianificazione totale o libero mercato.
Se scegli la pianificazione, se scegli di fare violenza su un certo gruppo politico, se scegli di negare l’esistenza di un libero mercato, allora devi anche accettare che sia tu a subirne le conseguenze - come oggi potrebbe accadere in molti Stati americani. Non essere ipocrita.
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Come dico spesso, sono agnostico sul tema dell’aborto, che è fonte di grandi dibattiti anche tra libertari. Penso che, pro o contro, non sia una scelta che ci riguarda. Di certo non può riguardare lo Stato. Nel mio mondo ideale di aborto non si parla, perché è una questione privata tra medico e paziente - fuori da ogni ingerenza di terzi.
THE QUEEN IS DEAD VOLUME 60 – ALCEU VALENCA \ LOS KINTOS \ JULIAN Y SU COMBO
In questo sessantesimo episodio di The Queen Is Dead tratteremo di un altro grande recupero dell’etichetta spagnola Vampisoul, che questa volta è arrivata fino in Brasile per riportarci il folgorante esordio solista di Alceu Valença. Sempre la Vampisoul recupera in Perù i Los Kintos, un grande gruppo che miscela ritmo cubano e musica peruviana per un risultato molto molto ballabile. Per chiudere la puntata un sette pollici dall’altissimo tasso funk nuyorican di Juliàn Y Su Combo.
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In vacanza, e non solo, attenti ai Qr code – Arturo Di Corinto
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Mastodon sta collaborando con l'agenzia di design @oak per aggiornare la homepage e il marchio. Addio social media blu, ciao viola acceso!
mastodon.social/@Mastodon/1085…
blog.joinmastodon.org/2022/06/…
Mastodon branding updates
We are teaming up with the design agency Oak to update our homepage and our brand. Goodbye social media blue, hello vibrant purple!Official Mastodon Blog
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ci sta questo viola e anche la loro motivazione (essere un pochino originali rispetto agli social principali), però quel blu mi piaceva 😔
Non so se su Mastodon sia possibile cambiare il colore principale, se non c'è spero ci pensino a metterlo, così chi preferisce il celeste o anche altri colori può farlo senza problemi
KILL YOUR IDOLS PARTE II “A YEAR AND A HALF IN THE LIFE OF METALLICA”
Mi piace, e mi stuzzica molto, il fatto che quando si va a toccare quelli che la stragrande parte della popolazione virtuale considera come “mostri sacri”, e in parte “cosa loro esclusiva”, si scatenino gli strali di tutti coloro che si sentono offesi. E così, dopo aver avuto il coraggio di parlare dei Nirvana e del documentario su Cobain, proprio io che non sono un loro fan, eccomi di nuovo qui a raccontare dei Metallica.
Non ci resta che Piangere!
Non ci resta che Piangere!
...e forse nemmeno quello...
La cosa difficile da fare è restare Indifferenti di Fronte a tutto quello che sta succedendo intorno a noi, è spaventosamente difficile non alzare gli occhi al cielo e urlare a squarciagola una semplicissima parola..."PERCHÉ!!!!!" perché tutto questo, perché questo Nefasto Mondo non riesce a Vivere in santa Pace, perché semplicemente non ci si impegna per risolvere i Tantissimi Problemi che Noi esseri Umani abbiamo Creato a questo Mondo...
Tanti sono i Problemi e Moltissime sono state le Parole che si sono spese per risolverli, che se si fosse veramente voluto saremmo sicuramente a buon Punto, e magari saremmo così abituati ad risolverli che forse ci sentiremmo dei Supereroi...
Ma Supereroi non siamo e non cerchiamo nemmeno di essere Migliori... siamo capaci solamente di Prendere quello di cui abbiamo Bisogno da questo Mondo senza dare nulla in cambio, abbiamo praticamente Spogliato questo Mondo di ogni risorsa Possibile, qualsiasi risorsa l'abbiamo fatta nostra e ce ne siamo impossessati per giocare a fare gli Dei in un gioco che stiamo categoricamente perdendo, questo Mondo ci ha lasciato giocare come volevamo alle nostre regole assolutamente Subdole e Ipocrite, ma piano piano ci stiamo accorgendo che la nostra partita sta volgendo al termine, ci siamo accorti solo ora che il Mondo ci sta preparando il Conto...
proprio così pensavamo di poter giocare al SUCCHIA E DISTRUGGI all'infinito ma purtroppo ad ogni Azione c'è sempre una Conseguenza... il gioco volge al termine ma, noi continuiamo a spendere e scialacquare parole di ipocrisia che non portano e non porteranno in futuro da nessuna parte.
Il Mondo ci ha Adottati probabilmente sapendo che eravamo Subdoli ed Imperfetti ma ci ha accolto nella speranza di poter un Giorno migliorare noi stessi a la nostra Permanenza ed invece, l'abbiamo complicata ed abbiamo portato la Nostra vita su questo Mondo ad un punto critico e forse di non ritorno sotto Tutti i Punti di Vista...
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Open Street Map Francia ha organizzato dal 10 al 12 giugno a Nantes "State of the Map France", l’ottavo incontro nazionale di Open Street Map.
Durante i tre giorni ci sono stati numerosi interventi di utenti, contributori, cartografi, ricercatori, potete dare un’occhiata qui per avere un’idea della ricchezza degli interventi: nitter.net/sotmfr (no, un account su Mastodon ancora non l’avevano 😀
Sul canale Peertube di OSM France potete però trovare una quarantina di video con gli interventi, alcuni davvero molto interessanti, tenuti durante la tre giorni: peertube.openstreetmap.fr/c/so…
@Scuola - Gruppo Fediverso @informapirata :privacypride: @Wikimedia Italia @maupao @Paolo Vecchi
SOTM FR 2022
Vidéos du SOTM FR 2022, Du vendredi 10 au dimanche 12 Juin 2022 Université de Nantes - Campus du Tertre.peertube.openstreetmap.fr
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The Privacy Post
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The Privacy Post
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Unknown parent • •@senzanome
> Quali sarebbero poi gli europarlamentari Seri, che non obbediscono alle leggi della finanza e delle lobby?
Sono quelli che hanno una reputazione, che si presentano per ostacolare i monopolisti, le concessioni infinite e l'illegalità, quelli che mantengono le promesse, che non si presentano con partiti invotabili, quelli che votano a favore di Navalny ma senza votare contro Assange e che sono fieramente anticinesi senza essere servi degli USA, quelli insomma che praticano una politica laica ma per davvero...
The Privacy Post
Unknown parent • •@oZZma
Il garante della privacy olandese, l'Autorità olandese per la protezione dei dati (AP) ha ricevuto un grosso schiaffo da Bruxelles, in un caso sulla privacy che sta causando molto trambusto. Secondo la Commissione Europea, l'AP interpreta la legislazione sulla privacy in modo troppo rigoroso, ostacolando l'imprenditorialità nell'Unione Europea. Il problema porta a cause legali nei Paesi Bassi e provoca disordini all'interno dell'AP stesso.
La battaglia legale riguarda la misura in cui le aziende possono raccogliere e distribuire informazioni sensibili alla privacy su di loro senza il consenso dei cittadini. La questione gioca un ruolo, tra l'altro, nella controversia tra l'AP e il servizio di streaming VoetbalTV, in cui il Consiglio di Stato potrebbe prendere una decisione questo lunedì.
VoetbalTV ha trasmesso via Internet immagini video di partite amatoriali per, tra gli altri, giocatori, allenatori e tifosi. Lo hanno utilizzato più di 150 club, fino a quando l'AP ha imposto una multa di 575.000 euro sul servizio a fine 2019. Football TV è poi fallita. Secondo il garante della privacy, il motivo di lucro di VoetbalTV non potrebbe mai costituire un "interesse legittimo" per la trasmissione delle immagini senza il consenso individuale dei giocatori e del pubblico.
'Non è la decisione giusta'
Secondo la Commissione Europea, l'AP interpreta erroneamente la legge sulla protezione dei dati del GDPR e la giurisprudenza in merito. "L'interpretazione restrittiva da parte dell'autorità di regolamentazione olandese costituisce un serio ostacolo per le aziende al trattamento dei dati personali sulla base di un interesse commerciale, perché dovrebbero ricevere il permesso da ogni interessato", ha affermato la Commissione in una lettera all'AP. Secondo Bruxelles, l'autorità di controllo olandese non riesce a trovare il giusto equilibrio tra il diritto alla protezione dei dati, da un lato, e la libertà di impresa, dall'altro. La Commissione conclude la lettera con un "invito" all'AP a cambiare posizione.
In risposta a questa lettera del marzo 2020, il presidente di AP Aleid Wolfsen si rifiuta di riconsiderare la sua opinione. Entrambe le lettere sono nelle mani di NRC . Wolfsen teme che se gli interessi puramente commerciali possono essere un motivo per elaborare dati personali non richiesti, ciò porterà a una situazione in cui i dati personali extra sensibili vengono raccolti più velocemente rispetto ai dati meno sensibili alla privacy. "Sono fermamente convinto che non possa essere così", ha scritto Wolfsen a Bruxelles.
Secondo gli ex dipendenti di AP che hanno parlato con NRC , la posizione di Wolfsen all'interno del regolatore ha portato ad accesi dibattiti e relazioni disturbate.
A fine 2020, il tribunale di Midden-Nederland ha stabilito che VoetbalTV non deve pagare la sanzione AP di 575.000 euro. Secondo il tribunale, i dati personali possono talvolta essere trattati anche quando vi è solo un interesse commerciale. L'AP ha impugnato tale decisione al Consiglio di Stato.
Secondo Gerrit-Jan Zwenne, professore di diritto e società dell'informazione all'Università di Leiden, la lettera di Bruxelles che è ora emersa potrebbe influenzare la giurisprudenza. Definisce la corrispondenza "una meravigliosa visione di un'interessante disputa sulla privacy".