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Crimea russa, non ucraina


Una storia del difficile rapporto della regione con il dominio ucraino prima del 2014 mostra perché il tentativo di Kyiv di riconquistarla sarebbe difficile e fautore di ulteriori violenze

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Sua Maestà il rodio, il metallo più costoso al mondo


Il rodio è il metallo naturale più prezioso al mondo, mezzo milione di euro al chilogrammo. L'aumento della domanda di rodio è strettamente correlato alla ricerca di tecnologie efficienti e non inquinanti ed esiste solo in pochissimi luoghi del pianeta

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Ucraina: l’Occidente deve superare urgentemente la paura di provocare Putin


Il 23 novembre, mi sono seduto rannicchiato con i miei bambini terrorizzati in un rifugio antiaereo vicino a Kiev mentre i missili russi rombavano sopra di loro. Per la quattordicesima volta dall’inizio di ottobre, le città e le infrastrutture energetiche civili dell’Ucraina sono state attaccate. La motivazione di Putin è trasparente. Dopo il massiccio bombardamento […]

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Sanità in Italia


Di quel che funziona nel nostro sistema sanitario dovremmo essere consapevoli, anche per migliorarlo. Chi ieri era all’opposizione gridava contro i tagli alla sanità, avvertendo che mancano i medici. Chi oggi è all’opposizione fa la stessa cosa. Tutti con

Di quel che funziona nel nostro sistema sanitario dovremmo essere consapevoli, anche per migliorarlo.


Chi ieri era all’opposizione gridava contro i tagli alla sanità, avvertendo che mancano i medici. Chi oggi è all’opposizione fa la stessa cosa. Tutti convinti, scambiandosi i ruoli, che qualsiasi problema si risolva mettendoci più soldi, mentre nessuno sembra disposto a guardare i numeri e a fare i conti con guasti la cui origine sta proprio nel lavoro dei legislatori.

Il nostro sistema sanitario fornisce prestazioni che altrove non sono accessibili a tutti. Di quel che funziona dovremmo essere consapevoli, anche per migliorarlo. Ma la qualità della sanità offerta ai cittadini non è affatto omogena e risiedere in un posto anziché in un altro può fare la differenza, per la vita. Quel che non funziona si dovrebbe riconoscerlo, per correggerlo ed evitare di finanziare anche quello.

L’accessibilità ai medici è uno dei parametri che aiuta a capire. Si dice che ce ne siano troppo pochi, ma le cose stanno diversamente. Nella media ne abbiamo quanti gli altri Paesi europei: circa il 10% in meno di Germania o Spagna, ma il 20-30% in più di Francia, Olanda o Regno Unito. Però è vero che da noi non si trovano, perché il problema non è il numero (come non lo è il numero chiuso all’Università, più che giusto) ma l’organizzazione. Da noi il 35% lavora in ospedale, in Germania il 50%, in Francia il 65%. I medici di base, quelli di famiglia, sono sempre di meno, anche perché li si è trasformati in burocrati della ricetta. Come il resto della popolazione, anche i medici invecchiano, solo che da noi il 56% ha più di 55 anni e il 23% più di 65. Significa che, nei prossimi anni, smetteranno di lavorare.

Che fine fanno i giovani medici? Intanto c’è la strozzatura delle specializzazioni, che il governo Draghi ha allargato per il futuro. Siccome non sono pagati per merito ma come se facessero una carriera burocratica, chi ci riesce sceglie le specializzazioni più remunerative, con il risultato che mancano al Pronto soccorso. Poi molti lavorano nella sanità privata, il che porta al tema della spesa: spesso si lamenta che la nostra spesa pubblica sia bassa, mentre si diffonde la leggenda che sia stata tagliata (è avvenuto per un solo anno).

Nella realtà la spesa italiana è alta, sommando quella pubblica alla privata. Com’è corretto fare. Dove c’è l’assicurazione obbligatoria, parametrata al reddito, pubblico e privato concorrono. Da noi funziona diversamente: è il pubblico che paga il privato convenzionato, sicché la spesa cresce e le strutture pubbliche lamentano tagli; oppure ci si rivolge al privato, di tasca propria, per indisponibilità o lunghe attese del pubblico. Tagliare le file cambierebbe la strutturazione della spesa. E per riuscirci non è che basti spendere di più; anzi, si può anche risparmiare (prego studiare il caso della Asl di Salerno e il suo risanamento operato da Maurizio Bortoletti).

La sanità non è solo un servizio essenziale, è anche un business che mobilita molta ricchezza e sempre più lo farà, visto l’invecchiamento della popolazione. Quando si volle chiudere le mutue, negli anni Settanta, avevano patrimonio e ricchezza, eppure i medici correvano a casa dei pazienti (“Il medico della mutua”, op. cit.). Ora le regioni accumulano debiti – avendo bilanci dedicati all’80% alla sanità – e i medici sono spariti. Che deve capitare perché ci si renda conto che questa statalizzazione regionalizzata è un fallimento?

Visto che siamo in campo sanitario: pompare soldi senza cambiare quel che visibilmente non funziona è come pompare sangue a uno con la giugulare aperta: o la tappi o si fa la fontana. I politici che sanno solo chiedere più soldi sono gli stessi che dovrebbero lavorare alle leggi che regolano sia la sanità che il mercato. Ma niente, ossessivamente si procede in modo dissociato, assecondando le pulsioni più varie, scassando quel che funziona e lottizzando, salvo poi chiedere più soldi per rimediare. E, a scanso di equivoci, i soldi li mette il contribuente, cui può capitare d’essere un paziente ma che farebbe meglio a essere impaziente.

La Ragione

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La scienza spaziale: guardar lontano restando sulla Terra


La diciassettesima edizione del Festival delle Scienze di Roma si è svolta mentre gli elementi di Artemis ancora girano attorno al satellite naturale della Terra e il cubesat italiano ArgoMoon dalla massa di appena 15 kg ne sta documentando tutte le fasi sperimentali della missione. Una semplice coincidenza che tuttavia sta stimolando fortemente l’attenzione verso […]

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Scuola di liberalismo, da lunedì il corso a Messina – Eco del Sud


Al via l’edizione 2022, la dodicesima, della Scuola di Liberalismo di Messina, promossa dalla Fondazione Luigi Einaudi ed organizzata in collaborazione con l’Università degli Studi di Messina e con la Fondazione Bonino-Pulejo. Il corso, che tratterà princ

Al via l’edizione 2022, la dodicesima, della Scuola di Liberalismo di Messina, promossa dalla Fondazione Luigi Einaudi ed organizzata in collaborazione con l’Università degli Studi di Messina e con la Fondazione Bonino-Pulejo. Il corso, che tratterà principalmente delle opere degli autori più rappresentativi del pensiero liberale, si articolerà in 14 lezioni, di cui 3 in presenza e 11 erogate in modalità telematica.

La prima lezione si svolgerà in presenza lunedì 28 novembre dalle ore 17 alle ore 18.30, nell’aula magna “Lorenzo Campagna” del Dipartimento di Scienze politiche e giuridiche dell’Università di Messina (sito in Piazza XX Settembre n. 4, Messina). Dopo la presentazione del corso da parte di Pippo Rao (direttore generale della Scuola) ed i consueti saluti istituzionali, il prof. Giuseppe Gembillo (direttore scientifico) relazionerà sull’opera “Quattro saggi sulla libertà” di Isaiah Berlin, considerata uno dei classici del Liberalismo moderno. Dell’incontro sarà realizzata anche una diretta streaming sulla pagina Facebook della Scuola di liberalismo di Messina (facebook.com/scuoladiliberalis…).

La partecipazione alla lezione è valida ai fini del riconoscimento di crediti formativi per gli avvocati iscritti all’Ordine degli avvocati di Messina, e per gli studenti dell’Università di Messina.

lecodelsud.it

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Venezuela – USA: segnali di … petrolio


Governo e opposizione firmano un accordo per far ripartire il dialogo e provare a salvaguardare la popolazione dalla crisi economico-finanziaria, e gli Stati Uniti rispondono liberando un po' di petrolio. E' un cambiamento nella strategia degli Stati Uniti sul Venezuela, ma anche della posizione di Maduro

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Un successo il primo evento della Scuola di Liberalismo – Rpiùnews.it


Un numeroso e attento pubblico ha partecipato al primo evento della nascente sezione abruzzese della Scuola di liberalismo della Fondazione Einaudi. A tenere a battesimo il primo ciclo di eventi, che prelude al primo vero e proprio “anno accademico”, prev

Un numeroso e attento pubblico ha partecipato al primo evento della nascente sezione abruzzese della Scuola di liberalismo della Fondazione Einaudi. A tenere a battesimo il primo ciclo di eventi, che prelude al primo vero e proprio “anno accademico”, previsto per il 2023, è stato il Presidente stesso della Fondazione Einaudi, l’avvocato Giuseppe Benedetto, che ha scelto Teramo per l’anteprima assoluta della presentazione del suo libro “Non diamoci del Tu: La separazione delle carriere”, arricchito dalla prefazione del ministro della Giustizia Carlo Nordio. All’incontro, hanno preso parte l’ex senatore Paolo Tancredi, l’ex vicepresidente del Consiglio Regionale Paolo Gatti e Andrea Davola, ricercatore della Fondazione Einaudi e autore della postfazione. A moderare il dibattito Rosita Del Coco, docente di Diritto Processuale Penale nella Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Teramo.

Tema dell’incontro, introdotto dal Presidente della Fondazione Einaudi in Abruzzo, Alfredo Grotta, è stato quello che la stessa professoressa Del Coco ha definito “il” tema della Giustizia italiana, ovvero la separazione delle carriere tra magistratura inquirente e magistratura giudicante.

In Italia magistrati requirenti (Pubblici ministeri) e magistrati giudicanti (giudici di Tribunale e Corti) appartengono alla stessa carriera, nel senso che sono selezionati da un unico concorso e dei loro trasferimenti e dei loro procedimenti disciplinari si occupa il Consiglio superiore della magistratura. Una “parentela” come qualcuno l’ha definita che, nei fatti, rende impari il rito processuale, e contro questa disparità la Fondazione Einaudi, e nel dettaglio il libro del Presidnete Benedetto, invoca una necessaria riforma.

Anche portando testimonianze di vita personale, i relatori, e in particolare Paolo Gatti e Paolo Tancredi, hanno sottolineato l’evidente differenza esistente tra la “teoria e la pratica”, ovvero tra la legge scritta e la prassi quotidiana, tra quello che impone la Costituzione e quello che accade nei Tribunali. Qualcosa, è stato ricordato, sta cambiando, visto che la riforma Cartabia prevede una riduzione dei passaggi di funzioni da 4 a 1, ma è una soluzione che non ha eliminato la questione dal dibattito politico e che, proprio partendo dalla Scuola di Liberalismo in Abruzzo, la Fondazione Einaudi ripropone con grande forza alla platea dei cittadini.

R+

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Fondazione Einaudi, con il tema Giustizia avviate le lezioni della 1^ edizione della Scuola di Liberalismo in Abruzzo – ekuonews.it


TERAMO – Nella Sala Convegni dell’Hotel Abruzzi, primo appuntamento con la scuola di Liberalismo della Fondazione Einaudi. Nel porre in evidenza l’importante tradizione vantata, è stato dato il la al ciclo di lezioni che, nei fatti, costituirà essere la p

TERAMO – Nella Sala Convegni dell’Hotel Abruzzi, primo appuntamento con la scuola di Liberalismo della Fondazione Einaudi. Nel porre in evidenza l’importante tradizione vantata, è stato dato il la al ciclo di lezioni che, nei fatti, costituirà essere la prima edizione della Scuola di Liberalismo in Abruzzo.

Sotto l’egida einaudiana “giustizia non esiste là ove non vi è libertà”, è stato affrontato proprio il tema sul grande tema ed è stato presentato il libro, con la prefazione del neo Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, “Non diamoci del Tu: La separazione delle carriere” dell’Avv. Giuseppe Benedetto, Presidente della Fondazione Luigi Einaudi.

All’incontro, con l’autore, hanno preso parte Paolo Tancredi e Paolo Gatti; il dibattito è stato moderato da Rosita Del Coco, docente di Diritto Processuale Penale presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Teramo.

Il comunicato ufficiale: Un numeroso e attento pubblico ha partecipato ieri pomeriggio al primo evento della nascente sezione abruzzese della Scuola di liberalismo della Fondazione Einaudi. A tenere a battesimo il primo ciclo di eventi, che prelude al primo vero e proprio “anno accademico”, previsto per il 2023, è stato il Presidente stesso della Fondazione Einaudi, l’avvocato Giuseppe Benedetto, che ha scelto Teramo per l’anteprima assoluta della presentazione del suo libro “Non diamoci del Tu: La separazione delle carriere”, arricchito dalla prefazione del ministro della Giustizia Carlo Nordio. All’incontro, hanno preso parte l’ex senatore Paolo Tancredi, l’ex vicepresidente del Consiglio Regionale Paolo Gatti e Andrea Davola, ricercatore della Fondazione Einaudi e autore della postfazione. A moderare il dibattito Rosita Del Coco, docente di Diritto Processuale Penale nella Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Teramo.

Tema dell’incontro, introdotto dal Presidente della Fondazione Einaudi in Abruzzo, Alfredo Grotta, è stato quello che la stessa professoressa Del Coco ha definito “il” tema della Giustizia italiana, ovvero la separazione delle carriere tra magistratura inquirente e magistratura giudicante. In Italia magistrati requirenti (Pubblici ministeri) e magistrati giudicanti (giudici di Tribunale e Corti) appartengono alla stessa carriera, nel senso che sono selezionati da un unico concorso e dei loro trasferimenti e dei loro procedimenti disciplinari si occupa il Consiglio superiore della magistratura. Una “parentela” come qualcuno l’ha definita che, nei fatti, rende impari il rito processuale, e contro questa disparità la Fondazione Einaudi, e nel dettaglio il libro del Presidente Benedetto, invoca una necessaria riforma.

Anche portando testimonianze di vita personale, i relatori, e in particolare Paolo Gatti e Paolo Tancredi, hanno sottolineato l’evidente differenza esistente tra la “teoria e la pratica”, ovvero tra la legge scritta e la prassi quotidiana, tra quello che impone la Costituzione e quello che accade nei Tribunali. Qualcosa, è stato ricordato, sta cambiando, visto che la riforma Cartabia prevede una riduzione dei passaggi di funzioni da 4 a 1, ma è una soluzione che non ha eliminato la questione dal dibattito politico e che, proprio partendo dalla Scuola di Liberalismo in Abruzzo, la Fondazione Einaudi ripropone con grande forza alla platea dei cittadini.

Ekuonews

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#NotiziePerLaScuola

È disponibile il numero 100 della newsletter del Ministero dell’Istruzione e del Merito.



La riforma Cartabia (per ora) non si tocca – editorialedomani.it


La settimana “giudiziaria” è stata caratterizzata da un giro di incontri del ministro della Giustizia, Carlo Nordio, che sta prendendo contatti con tutte le rappresentanze del mondo della giustizia. Politicamente, la linea del ministro sembra quella di co

La settimana “giudiziaria” è stata caratterizzata da un giro di incontri del ministro della Giustizia, Carlo Nordio, che sta prendendo contatti con tutte le rappresentanze del mondo della giustizia. Politicamente, la linea del ministro sembra quella di conservare l’impianto riformatore della riforma Cartabia, che entrerà in vigore per il penale a fine anno. Tuttavia, nel rispetto del programma di centrodestra, Fratelli d’Italia ha già dato segnali di voler mettere mano ad alcune questioni nel comparto giustizia, anche intervenendo sulle misure approvate nella passata legislatura.

La prossima settimana, tuttavia, arriveranno chiarimenti direttamente dal ministro Nordio, che presenterà le linee guida del suo ministero davanti alle camere.

Sul fronte dei contributi, in questa edizione trova spazio l’intervento del professor Andrea Morrone, che esamina il metodo comunicativo della Corte costituzionale, alla luce delle ultime pronunce. Proprio di questo si parlerà a un convengo di diritto costituzionale, organizzato dalla rivista Quaderni costituzionali a Bologna e che è possibile seguire in diretta streaming su Radioradicale.

LA RIFORMA CARTABIA

«La riforma Cartabia entrerà in vigore così com’è: ci potrà essere qualche ulteriore slittamento di qualche sua piccola parte, ma non si può pensare di ritrattare la normativa con la Commissione Europea: abbiamo già avuto tranche di finanziamento», parola del viceministro alla Giustizia Francesco Paolo Sisto.

In realtà, l’intenzione filtrata da Fratelli d’Italia è che la riforma sia oggetto di una sorta di restyling nel 2023, una volta affrontate le emergenze di fine anno. Tuttavia, la stella polare di ogni intervento deve essere il Pnrr, di cui la riforma è attuazione.

Tra le certe riforme che questo governo metterà in cantiere c’è però quella dell’ordinamento giudiziario (nella passata legislatura si è approvata anche questa, ma in gran parte si tratta di una legge delega di cui mancano i decreti attuativi). Proprio di questo parlerà il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, che sarà con l’ex giudice costituzionale Sabino Cassese e l’ex presidente delle Camere penali, Beniamino Migliucci, in occasione della presentazione del libro “Non diamoci del tu” di Giuseppe Benedetto, Presidente della Fondazione Luigi Einaudi, il 30 novembre prossimo.

Il giorno successivo, 1 dicembre, invece, il ministro sarà davanti al parlamento per presentare le linee guida del suo ministero.

RICOMINCIA L’ITER DELL’EQUO COMPENSO

«L’avvocatura chiede espressamente che il governo tenga conto delle priorità più volte rappresentate: prima tra tutte l’approvazione della legge sull’equo compenso», è stata la richiesta della presidente del Cnf, Maria Masi, al viceministro Sisto e al sottosegretario alla Giustizia, Andrea Ostellari.

Detto fatto, il disegno di legge sull’equo compenso, approvato all’unanimità nella scorsa dalla Camera e dalla Commissione Giustizia del Senato e non approvato in via definitiva a causa della fine anticipata della legislatura, ha ricominciato il proprio iter legislativo in commissione Giustizia di Montecitorio. Il consenso è stato unanime nel procedere in modo spedito.

NORDIO INCONTRA IL CNF E L’ANM

Il ministro Nordio, dopo aver incontrato informalmente il Csm uscente, ha ricevuto una delegazione del Consiglio nazionale forense composta dalla presidente Maria Masi, insieme a una delegazione del Cnf composta dalla vicepresidente Patrizia Corona, dalla segretaria Rosa Capria e dal tesoriere Giuseppe Iacona.

L’avvocatura istituzionale gli ha sottoposto alcune direttrici di intervento: la necessità di intervenire sulle riforme approvate e in itinere per correggere alcune evidenti criticità e per garantire l’effettività dell’esercizio di difesa; il rafforzamento del ruolo e delle funzioni degli avvocati nei consigli giudiziari e a un loro maggiore coinvolgimento anche nell’organizzazione dei tribunali e negli uffici ministeriali.

Nell’incontro con la giunta dell’Anm, invece, sono stati segnalati alcuni interventi ritenuti più urgenti per assicurare piena funzionalità al servizio giustizia. In particolare, si è discusso di alcune criticità della nuova disciplina sull’udienza cartolare, prevista per il rito civile, e l’Anm ha espresso le sue preoccupazioni per le gravi scoperture degli organici del personale amministrativo.

GIUSTIZIA E POLITICA

Forza Italia spinge politicamente perchè venga istituita una commissione parlamentare d’inchiesta sull’uso politico della giustizia. La proposta, che era stata avanzata anche nella passata legislatura, muove dallo scandalo Palamara ed è stata sollecitata dal vicepresidente della Camera, Giorgio Mulè, anche in seguito all’assoluzione di Silvio Berlusconi in uno dei filoni del processo Ruby ter.

I LAICI DEL CSM

In attesa della data del 13 dicembre, quando il parlamento si riunirà in seduta comune per eleggere i consiglieri laici del nuovo Csm, stanno arrivando le prime candidature.

Secondo il regolamento della Camera approvato nelle settimane scorse, per rispettare il principio di trasparenza imposto dalla riforma Cartabia, gli aspiranti laici devono candidarsi ufficialmente in proprio o su proposta di 10 parlamentari.

A questo link è possibile accedere all’elenco di tutti gli autocandidati: i partiti, infatti, non hanno ancora presentato nessun nome ed è probabile che scopriranno le loro carte solo negli ultimi giorni. Per ora, i nomi che spiccano sono quelli dell’avvocato delle cause contro il Movimento 5 Stelle, Lorenzo Borrè, l’ex avvocato di Silvio Berlusconi, Gaetano Pecorella, l’avvocato e professore Massimiliano Marotta e ex candidato alla Camera in Campania per Noi moderati

A questo proposito, va ricordato che il regolamento lascia irrisolta la questione della parità di genere, perchè fissa solo principi ordinatori.

LA MAGISTRATURA ONORARIA IN AGITAZIONE
«La magistratura onoraria aspetta da troppo, oltre 20 anni, non c’è piu’ tempo: i colleghi si ammalano e ci lasciano senza diritto a nulla, i colleghi amministrano il 60% della Giustizia pagati in modo indecente, i colleghi hanno una ridicola indennità ferma da inizio millennio, mentre l’apporto chiesto e fornito è esponenziale», si legge nel documento della Consulta della magistratura onoraria, sottolineando che «preoccupano non poco le recenti esternazioni del Presidente del Consiglio, su una manovra finanziaria a saldi invariati, con un rinvio anche delle storiche rivendicazioni’, da riprendere in un secondo momento».

La questione è aperta ormai da anni e l’Italia è stata ammonita anche a livello europeo, per cui un intervento è necessario anche al fine di scongiurare la procedura di infrazione con possibili ripercussioni sui fondi del Pnrr.

ITER SUL DL ANTI-RAVE

Inizia l’iter di conversione del decreto legge del 31 ottobre, che contiene la norma cosiddetta anti-rave, che è stata fortemente criticata anche da parti della stessa maggioranza che ha approvato il testo.

Le critiche riguardano in particolare l’indeterminatezza della condotta prevista dal reato e la pena, da 3 a 6 anni, che permette l’utilizzo delle intercettazioni come mezzo di ricerca della prova.

Il dl è stato incardinato in commissione Giustizia al Senato, dove sono stati ascoltati già alcuni esperti che hanno ribadito le osservazioni critiche. Entro giovedì 24 si chiuderà la discussione generale, il termine per la presentazione degli emendamenti è stato fissato a lunedì 28 novembre alle ore 12. Nella seduta di martedì 29 sono previsti l’illustrazione degli emendamenti e i pareri. Mercoledì 30 novembre si voteranno gli emendamenti.

E’ possibile che un emendamento venga depositato anche dal governo, per scongiurare nuovi strascichi di polemiche. Dentro la maggioranza, Forza Italia ha annunciato che – in mancanza di un intervento dell’esecutivo – depositerà emendamenti modificativi.

IL CASO DI NASRIN SOTOUDEH

In queste settimane di scontri in Iran e di mobilitazioni internazionali per i diritti delle donne nel paese, torna l’attenzione sul caso di Nasrin Sotoudeh, l’avvocata iraniana in prima linea nella lotta per i diritti umani e sostenuta nella sua battaglia dal Consiglio nazionale forense e dall’Associazione avvocati giuslavoristi italiani.

Nel 2017, a causa della sua attività professionale, resa anche in difesa di donne e uomini accusati di attività sovversive dal regime iraniano, è stata condannata a 38 anni di carcere, pena dapprima ridotta a 27 anni e poi aumentata di 5 anni, cui sono stati aggiunti 148 colpi di frusta. Nasrin ha scontato 3 anni di carcere per poi,a causa delle sue precarie condizioni di salute, ha ottenuto il ricovero ospedaliero e poi i domiciliari. A lei è stato attribuito il premio internazionale “Ipazia” dedicato all’eccellenza femminile, con premiazione che si terrà a Genova in occasione della Giornata mondiale dei Diritti dell’Uomo.

ANCORA SUL CASO LOGGIA UNGHERIA

Si è svolta l’udienza preliminare del processo per calunnia all’ex segretaria di Piercamillo Davigo, Marcella Contrafatto. L’indagata è accusata di essere il “corvo” del Csm che inviò in forma anonima i verbali di Piero Amara sulla loggia Ungheria alle redazioni del Fatto Quotidiano, Repubblica e al consigliere Csm, Nino Di Matteo.

«La perizia grafologica disposta dal giudice ha escluso la riconducibilità alla mia assistita della lettera recapitata a Antonino Di Matteo che accompagnava il verbale di interrogatorio dell’avvocato Amara», ha detto al termine dell’udienza l’avvocata Alessia Angelini.

Contrafatto ha reso dichiarazioni spontanee, dicendo che «Quanto all’accusa che mi è stata rivolta voglio precisare ancora una volta che non conosco Francesco Greco, né ho mai avuto qualcosa da recriminare nei suoi confronti. Non ho inviato al dottor Di Matteo nessun interrogatorio e tanto meno lettere. Peraltro non avrei avuto necessità di spedire nulla, lavorando all’interno dello stesso edificio. Tantomeno ho mai telefonato alla dottoressa Milella (giornalista di Repubblica ndr). Il mio cellulare proprio perché intestato al CSM non aveva blocchi e mi è capitato più di una volta di lasciarlo incustodito sulla scrivania».

ANCORA CARENZE DI ORGANICO

Gli uffici giudiziari restano in una situazione di grave sofferenza per «le sempre crescenti scoperture di organico che presto, in mancanza di misure adeguate, arriveranno a quasi 2000 unità», ha detto il vicepresidente del Csm, David Ermini, chiedendo una modifica legislativa che riduca a un anno dagli attuali 18 mesi il tempo del tirocinio per i nuovi magistrati. L’ultimo conferimento di funzioni è della settimana scorsa, con 258 nuovi magistrati.

LA NOMINA DI AVVOCATO GENERALE DI CASSAZIONE

La sostituta pg di Cassazione, Rita Sanlorenzo, è stata nominata dal plenum del Csm avvocato generale presso la corte di Cassazione. A distanza di due anni dalla nomina di Margherita Cassano a presidente aggiunto della Corte, una donna arriva anche in uno dei ruoli di vertice della Procura generale.

Gli avvocati generali sono cinque: due nel servizio civile e tre nel servizio penale, con compiti di coordinamento e distribuzione delle udienze. Hanno funzioni direttive requirenti di legittimità, svolgono anche il servizio disciplinare forense (le funzioni requirenti nelle udienze giurisdizionali del Cnf, relative ai procedimenti disciplinari nei confronti degli avvocati, e nei procedimenti disciplinari a carico degli ufficiali ed agenti di polizia giudiziaria) e sono responsabili per le relazioni con la Rete dei procuratori generali dell’Unione Europea.

Sanlorenzo, in passato leader di Magistratura democratica, è stata scelta all’esito di un ballottaggio con un’altra donna, l’ex consigliera del Csm Pina Casella.

CAMERA PENALE DI ROMA

L’avvocato Gaetano Scalise è il nuovo presidente della Camera Penale di Roma, vincendo con 261 voti di lista contro lo sfidante Fabrizio Merluzzi. In base al regolamento alla lista vincente vengono assegnati 6 consiglieri, all’altra quattro.

I membri del direttivo eletti sono: Giuseppe Belcastro (155 voti), Salvatore Sciullo (154), Cesare Gai (113), Domenico Naccari (122) Roberto Borgogno (109), Eleonora Piraino (97), Fabrizio Merluzzi (di diritto), Emma Tosi (99), Marina Lo Faro (84), Francesco Compagna (82).

IL CONGRESSO STRAORDINARIO DI AIGA
“Next Generation Lawyers. Protagonisti del cambiamento”: è questo il titolo del congresso straordinario dell’Associazione italiana giovani avvocati (Aiga), che si terrà il 25 e 26 novembre, a Bologna. Fra i partecipanti il viceministro e il sottosegretario alla Giustizia Francesco Paolo Sisto e Andrea Delmastro Delle Vedove ed il presidente di Cassa forense Valter Militi, la conclusione dei lavori sarà affidata al presidente dell’Aiga, Francesco Paolo Perchinunno.

Domani

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Il problema dovrebbe essere stato risolto...


+++ Da un'ora il server di Poliverso.org sta subendo rallentamenti che ne stanno rendendo indisponibile l'accesso. Ci dispiace per il disguido! +++

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Etiopia, Rapimenti & Saccheggi nel Tigray dopo la tregua


Gli alleati dell’esercito federale etiope stanno saccheggiando proprietà e compiendo detenzioni di massa nel Tigray, secondo testimoni oculari e operatori umanitari. I resoconti sollevano nuove…

Gli alleati dell’esercito federale etiope stanno saccheggiando proprietà e compiendo detenzioni di massa nel Tigray, secondo testimoni oculari e operatori umanitari.

I resoconti sollevano nuove preoccupazioni per le presunte atrocità più di tre settimane dopo che le parti in conflitto hanno firmato una tregua che i diplomatici e altri speravano avrebbe posto fine alle sofferenze nella regione in guerra che ospita oltre 5 milioni di persone.
FILE - Attrezzature mediche e file giacciono danneggiati e saccheggiati dai soldati eritrei in un ospedale che usavano come base, secondo testimoni, ad Hawzen, nella regione del Tigray, nel nord dell'Etiopia, il 7 maggio 2021. Truppe e forze eritree del La regione di Amhara, che ha combattuto a fianco dell'esercito federale etiope nel conflitto del Tigray, ha saccheggiato proprietà e effettuato detenzioni di massa nel Tigray nel novembre 2022, secondo testimoni oculari e operatori umanitari. (Foto AP/Ben Curtis, archivio) 1 di 4 FILE - Attrezzature mediche e file giacciono danneggiati e saccheggiati dai soldati eritrei in un ospedale che usavano come base, secondo testimoni, ad Hawzen, nella regione del Tigray, nel nord dell'Etiopia, il 7 maggio 2021. Truppe e forze eritree del La regione di Amhara, che ha combattuto a fianco dell'esercito federale etiope nel conflitto del Tigray, ha saccheggiato proprietà e effettuato detenzioni di massa nel Tigray nel novembre 2022, secondo testimoni oculari e operatori umanitari. (Foto AP/Ben Curtis, archivio)FILE – Attrezzature mediche e file giacciono danneggiati e saccheggiati dai soldati eritrei in un ospedale che usavano come base, secondo testimoni, ad Hawzen, nella regione del Tigray, nel nord dell’Etiopia, il 7 maggio 2021. Truppe e forze eritree del La regione di Amhara, che ha combattuto a fianco dell’esercito federale etiope nel conflitto del Tigray, ha saccheggiato proprietà e effettuato detenzioni di massa nel Tigray nel novembre 2022, secondo testimoni oculari e operatori umanitari. (Foto AP/Ben Curtis, archivio)
Il Tigray è ancora in gran parte tagliato fuori dal resto dell’Etiopia, anche se le consegne di aiuti nella regione sono riprese dopo l’accordo di cessate il fuoco firmato il 2 novembre in Sud Africa. C’è un accesso limitato o nullo nella regione per i ricercatori sui diritti umani, rendendo difficile per giornalisti e altri ottenere informazioni dal Tigray mentre le forze etiopi continuano ad affermare il controllo della regione.

Le truppe eritree e le forze della vicina regione etiope di Amhara – che hanno combattuto a fianco dell’esercito federale etiope nel conflitto del Tigray – hanno saccheggiato aziende, proprietà private, veicoli e cliniche sanitarie a Shire, una città nord-occidentale che è stata catturata da Le forze del Tigray il mese scorso, hanno detto all’Associated Press due operatori umanitari, parlando in condizione di anonimato per motivi di sicurezza.

Diversi giovani sono stati rapiti dalle truppe eritree a Shire


Diversi giovani sono stati rapiti dalle truppe eritree a Shire, hanno detto gli operatori umanitari. Uno ha detto di aver visto “più di 300” giovani radunati dalle truppe federali etiopi in diverse ondate di detenzioni di massa dopo la cattura di Shire, che ospita un gran numero di sfollati interni.

“Ci sono diversi centri di detenzione in giro per la città”, ha detto l’operatore umanitario, che ha anche notato che le truppe federali etiopi stavano arrestando persone ritenute “associate” al Tigray People’s Liberation Front, o TPLF, il partito politico i cui leader guidavano la guerra contro il governo federale.

I civili accusati di aiutare le forze del Tigray sono detenuti nella città meridionale di Alamata, secondo un residente che ha detto che le forze di Amhara hanno arrestato molti dei suoi amici. Un ex funzionario regionale ha detto che le forze di Amhara stanno anche effettuando arresti “di massa” nella città di Korem, a circa 20 chilometri (12 miglia) a nord di Alamata, e nelle aree rurali circostanti.

La continua presenza delle truppe eritree nel Tigray rimane un punto dolente nel processo di pace in corso


Sia il residente di Alamata che l’ex funzionario regionale, come altri che hanno parlato con AP, hanno chiesto l’anonimato per motivi di sicurezza e per paura di rappresaglie.

La continua presenza delle truppe eritree nel Tigray rimane un punto dolente nel processo di pace in corso, e gli Stati Uniti hanno chiesto il loro ritiro dalla regione.

Il portavoce militare e ministro delle comunicazioni del governo in Etiopia non ha risposto a una richiesta di commento. Anche l’ambasciata dell’Eritrea in Etiopia non ha risposto.

L’Eritrea, che confina con il Tigray, non è stata menzionata nel testo dell’accordo di cessate il fuoco. L’assenza dell’Eritrea dai negoziati per il cessate il fuoco aveva sollevato dubbi sul fatto che il governo repressivo di quel paese, che ha a lungo considerato le autorità del Tigray una minaccia, avrebbe rispettato l’accordo.

Un successivo accordo di attuazione, firmato dai comandanti militari in Kenya, afferma che le forze del Tigray scioglieranno le loro armi pesanti “contemporaneamente al ritiro delle forze straniere e non (federali) dalla regione”.


Un successivo accordo di attuazione, firmato dai comandanti militari in Kenya, afferma che le forze del Tigray scioglieranno le loro armi pesanti “contemporaneamente al ritiro delle forze straniere e non (federali) dalla regione”.

Eppure funzionari umanitari, diplomatici e altri all’interno del Tigray affermano che le forze eritree sono ancora attive in diverse aree del Tigray, danneggiando il processo di pace. Le truppe eritree sono state accusate di alcuni dei peggiori abusi del conflitto, compresi gli stupri di gruppo.

Tigrai Television, un’emittente regionale con sede nella capitale del Tigray Mekele, ha riferito il 19 novembre che i soldati eritrei hanno ucciso 63 civili, tra cui 10 bambini, in un’area chiamata Egela nel Tigray centrale. Quel rapporto citava testimoni, tra cui uno che affermava che alle comunità colpite era stato impedito di seppellire i loro morti.

Il primo ministro etiope Abiy Ahmed e il segretario di Stato americano Antony Blinken hanno discusso l’importanza di attuare l’accordo di pace, “compreso il ritiro di tutte le forze straniere e il simultaneo disarmo delle forze del Tigray” in una telefonata lunedì, secondo il portavoce del Dipartimento di Stato Ned Prezzo.

Quattro giovani sono stati uccisi dalle forze eritree nella città di Axum, nel nord-ovest del Tigray, il 17 novembre


Quattro giovani sono stati uccisi dalle forze eritree nella città di Axum, nel nord-ovest del Tigray, il 17 novembre, ha detto ad AP un operatore umanitario. “Gli omicidi non si sono fermati nonostante l’accordo di pace… e sono stati compiuti ad Axum esclusivamente dalle forze eritree”, ha detto l’operatore umanitario.

Una dichiarazione dell’ufficio di comunicazione del Tigray la scorsa settimana ha affermato che l’esercito dell’Eritrea “continua a commettere orribili atrocità nel Tigray”. Quella dichiarazione affermava che il presidente eritreo Isaias Afwerki “sta portando più unità nel Tigray sebbene (dovrebbe) ritirare le sue truppe” in seguito all’accordo di cessate il fuoco.

I brutali combattimenti, che lo scorso anno si sono estesi nelle regioni di Amhara e Afar quando le forze del Tigray si sono spinte verso la capitale federale, sono ripresi ad agosto nel Tigray dopo mesi di tregua.

Il Tigray è in preda a una terribile crisi umanitaria dopo due anni di restrizioni agli aiuti. Queste restrizioni hanno indotto un gruppo di esperti delle Nazioni Unite a concludere che il governo etiope abbia probabilmente usato “la fame come metodo di guerra” contro la regione.

Le autorità etiopi hanno a lungo negato di aver preso di mira i civili nel Tigray


Le autorità etiopi hanno a lungo negato di aver preso di mira i civili nel Tigray, affermando che il loro obiettivo è catturare i leader ribelli della regione.

Nonostante il cessate il fuoco guidato dall’Unione africana, i servizi di base come telefono, elettricità e banche sono ancora disattivati ​​nella maggior parte del Tigray. Gli Stati Uniti stimano che centinaia di migliaia di persone avrebbero potuto essere uccise nella guerra segnata da abusi da tutte le parti.

L’accordo di cessate il fuoco richiede alle autorità federali di facilitare “l’accesso umanitario senza ostacoli” al Tigray. Il Programma alimentare mondiale ha dichiarato venerdì di aver inviato 96 camion di cibo e carburante nel Tigray dall’accordo, sebbene l’accesso a parti del Tigray centrale e orientale rimanga “limitato”.

L’accesso senza ostacoli al Tigray non è stato ancora concesso nonostante il numero di camion che entrano nella regione, con diverse restrizioni ancora in vigore, ha detto venerdì un operatore umanitario. Ci sono limiti alla quantità di denaro che le organizzazioni umanitarie possono portare nel Tigray, mentre posti di blocco e comandanti militari impediscono i movimenti degli operatori umanitari all’interno della regione, ha affermato l’operatore umanitario.


FONTE: apnews.com/article/africa-ethi…


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GIALLO #3 E BUDDIES #1


Qualche giorno fa arriva un pacco bel fornito dalla Leviatan Labs. Una casa editrice che seguo da tempo che trovo unica nel panorama sotterraneo italiano del fumetto.

iyezine.com/giallo-3-e-buddies…




Si è conclusa la XXXI edizione di JOB&Orienta!

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Si è conclusa la XXXI edizione di JOB&Orienta!

Dagli ITS Academy all’orientamento, passando per la didattica innovativa, la digitalizzazione, l’occupabilità, il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha portato a Verona i temi vicini al mondo scol…



Etiopia: Tigray dopo l’accordo di pace


Mekele, la capitale del Tigray, è in rovina economica e gli abitanti sono afflitti dalla fame e dalle malattie. Il recente accordo di pace firmato…

Mekele, la capitale del Tigray, è in rovina economica e gli abitanti sono afflitti dalla fame e dalle malattie. Il recente accordo di pace firmato dal governo federale e dai ribelli del Tigray ha portato speranza.

Prima che la guerra arrivasse nel Tigray , era un rito salutare il mattino alzando lo sguardo verso il cielo azzurro perenne sopra questa provincia settentrionale dell’Etiopia .

Il dottor Kibrom Gebreselassie, direttore generale dell’Ayder Referral Hospital nella capitale Mekele, non ha potuto farlo per due anni.

“Quando uscivi di casa, la prima cosa che facevi era guardare il cielo”, ha detto a DW.

L’ ospedale ha lottato per fornire anche l’assistenza sanitaria di base ai pazienti , ha detto Kibrom.

“Un bel cielo limpido significava morte perché ci aspettavamo droni quel giorno.”
Pazienti all'Ayder Referral Hospital di Mekele, Tigray, nel luglio 2021Pazienti all’Ayder Referral Hospital di Mekele, Tigray, nel luglio 2021
Residenti segnati e spaventati

Per i medici oberati di lavoro presso la struttura a corto di personale, dice il dottor Kibrom Gebresilase, cieli sereni significavano “loro [l’esercito federale] bombarderanno Mekele e più persone moriranno, rimarranno traumatizzate”.

L’ accordo di pace raggiunto tra il governo federale dell’Etiopia e il Tigray People’s Liberation Front (TPLF) in Sud Africa il 2 novembre 2022, e la successiva tabella di marcia concordata tra i vertici militari delle due parti in Kenya , hanno portato speranza nel Tigray.

I residenti che hanno subito violenze per mano delle forze federali etiopi, dell’esercito eritreo e delle milizie amhara, tuttavia, sono segnati e spaventati.
Il Consiglio delle organizzazioni della società civile dell'Etiopia ha chiesto la piena attuazione dell'accordo di paceIl Consiglio delle organizzazioni della società civile dell’Etiopia ha chiesto la piena attuazione dell’accordo di pace
“La pace è una precondizione per tutto”

Le linee di comunicazione sono ancora interrotte a Mekele, dove vive il funzionario Solomon Tsige, e nel resto della regione. Solomon ha detto che non riceve uno stipendio da due anni a causa della guerra.

“La pace è una precondizione per tutto”, ha detto a DW. “Sono contento dell’accordo di pace. Ora speriamo di poter riprendere le attività economiche, ristabilire banche, trasporti e altri servizi a beneficio della popolazione”.

Il comandante in capo delle forze di difesa del Tigray (TDF), il generale Tadesse Werede, ha parlato ai giornalisti a Mekele dell’accordo di pace per la prima volta questa settimana. Nelle sue parole, l’accordo è un “percorso per una pace duratura”

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Venerdì il Programma alimentare mondiale (WFP) ha affermato che le consegne di aiuti nel Tigray “non soddisfano i bisogni” della regione colpita, anche se un cessate il fuoco prende piede nell’Etiopia settentrionale dilaniata dalla guerra.

Il ripristino delle consegne di aiuti al Tigray è stata una parte fondamentale dell’accordo di pace. Il WFP ha affermato che tutti e quattro i corridoi stradali nel Tigray sono stati riaperti dopo il cessate il fuoco e che i voli umanitari stavano volando verso le principali città.

“Tuttavia, le consegne di assistenza all’interno del Tigray non corrispondono alle esigenze e il WFP ei suoi partner cooperanti hanno urgente bisogno di accedere a tutte le parti della regione”, secondo una dichiarazione dell’agenzia delle Nazioni Unite

Nessun trasporto, internet o servizi bancari

Un gruppo di 72 organizzazioni non governative (ONG) indipendenti con sede nel Tigray sostiene l’accordo di pace tra il governo federale e il TPLF. L’accordo aiuterebbe le vittime della guerra ad accedere agli aiuti umanitari e all’assistenza sanitaria, ha affermato il Consorzio della società civile del Tigray.

“Ci aspettiamo che le due parti mantengano la loro promessa. La nostra gente ha vissuto nel dolore per più di due anni. Crediamo che le divergenze politiche debbano essere risolte attorno a un tavolo. Raggiungere un accordo è una cosa, ma l’accordo dovrebbe essere attuato”, afferma il consorzio. Il direttore esecutivo, Yared Berhe, ha detto ai giornalisti nel Tigray.

“Per quanto riguarda il loro accordo di pace, devono lavorare per la pace, dovrebbero permettere alle persone di vivere in pace”.

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Daniel Mekonnen, vice capo della Tigray Investment Commission, ha affermato che uno dei primi passi necessari una volta attuata la pace sarà la ricostruzione delle infrastrutture e delle imprese.

“Non c’è trasporto aereo. Quegli investitori che stavano esportando i loro prodotti e le fabbriche del Tigray Endowment Fund, come Addis Pharmaceuticals e Adwa Textiles, hanno bisogno di trasporto. Molte fabbriche stavano esportando i loro prodotti in diverse parti del mondo”, ha detto a DW .

“Ora è impossibile senza connessioni Internet e le imprese hanno bisogno di servizi bancari. Quelle fabbriche che hanno beneficiato di prestiti bancari sono ora distrutte. Quindi hanno bisogno di un sostegno politico speciale”.

A cura di: Benita van Eyssen


FONTE: dw.com/en/ethiopia-tigray-afte…


tommasin.org/blog/2022-11-26/e…



L'evoluzione del Credito Sociale cinese


In Cina arriva la Social Credit System Construction Law, che promette di essere il benchmark globale per l'applicazione dei sistemi di credito sociale anche in occidente.

Molto spesso su queste pagine ho avuto l’occasione di parlare di credito sociale. Tra sistemi più o meno sviluppati e sperimentazioni locali, gli esempi non mancano di certo. La Cina è da sempre un benchmark, anche seil sistema oggi è ancora lontano da come lo immaginano la maggior parte delle persone.

Esistono alcune sperimentazioni pilota e qualche sistema locale, ma a parte questi —poca roba. Non significa però che al governo non interessi portare avanti il progetto. Anzi, sembra proprio che vogliano dare una grande spinta al suo sviluppo.

Dal covid pass al credito sociale


Si sa, il governo cinese è disposto a tutto pur di mantenere l’ordine sociale. Lo dimostra l’uso estensivo dei covid pass in questi mesi, mentre l’occidente sembra invece aver mollato la presa. Il covid pass, come detto più volte anche su queste pagine, d’altronde non è altro che un grezzo e limitato sistema di credito sociale spacciato per altro: verde, sei tra i buoni; rosso—in punizione.

Il governo cinese non ne fa mistero: negli ultimi mesi non hanno avuto alcun problema a usare il covid pass per smorzare sul nascere scomode proteste, cambiando lo stato del pass dei manifestanti da verde a rosso. Ricordo che un covid pass rosso in Cina equivale alla carcerazione coatta in “campi di quarantena” dove si sa quando si entra, ma non si sa quando si esce.

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Ma perché limitarsi al covid pass, quando si può invece creare un sistema molto più pervasivo e soprattutto completamente integrato in ogni ambito umano ed economico?

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L’evoluzione del sistema di credito sociale


È qui che entra in gioco la nuova proposta di legge chiamata “Social Credit System Construction Law of the People's Republic of China”.

Come riportato dai comunicati stampa governativi di questi giorni, la legge ha lo scopo di mobilitare il governo e guidare le parti sociali verso una cultura dell’onestà, standardizzando i flussi e i processi informativi e creando meccanismi in grado di incentivare l’onestà e punire la disonestà.

La nuova legge conta più di 100 articoli abbastanza complessi, e la traduzione dal cinese non aiuta. Cercherò però di fare una breve sintesi al meglio delle mie capacità, evidenziando i punti più interessanti. Poi cercheremo di capire insieme in che modo le idee del governo comunista cinese stiano già influenzando la politica e la cultura occidentale.

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Purtroppo, la Social Credit System Construction Law, potrebbe essere uno sguardo sul nostro futuro.

Cosa dice la legge


Il primo articolo definisce l’oggetto della legge, già anticipato anche dai comunicati stampa: “migliorare il sistema di credito sociale, innovare il sistema di governance sociale, ottimizzare il commercio, standardizzare l’economia socialista, aumentare l’integrità di tutta la società, promuovere i valori socialisti ed estendere il sistema di credito sociale a tutta la società”.

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No a Whatsapp


Sono d'accordo, bisognerebbe abbandonare whatsapp, ma per dove? Telegram?!


Interessante articolo: Ostinarsi all'uso di Whatsapp: come perseverare inconsapevolmente. I perché dei nostri «No»
https://notes.nicfab.it/it/posts/nowa/



Girovagando su Facebook tra i gruppi dedicati all'aeronautica ho trovato una bella storia, con un tocco umoristico, dedicata allo "spirito di corpo", scritta da un pilota di G-91.
Ho voluto ricondividerla nel fediverso, cogliendo anche l'occasione per accennare dell'esistenza di Feddit su quell'altro social là, che male non fa.


Interessante articolo: Ostinarsi all'uso di Whatsapp: come perseverare inconsapevolmente. I perché dei nostri «No»
notes.nicfab.it/it/posts/nowa/

Antonino Campaniolo 👣 reshared this.



Il Sole in un incredibile video in 8K! | Passione Astronomia

I dettagli del Sole, la nostra Stella, come non li abbiamo mai visti grazie alla sonda Solar Dynamics Observatory della NASA

passioneastronomia.it/il-sole-…



Caso Soumahoro, il problema è democratico, non personale - Kulturjam

"Tutto si riduce a questioni di comunicazione. Una manciata di saggi, lontani dall’umidità delle sezioni, ragionano su come impacchettare il prodotto perché possa accattivare i consumatori per la prossima campagna pubblicitaria. Per individuare parole d’ordine spendibili nella futura competizione di mercato, nella quale le star più seducenti venderanno le proprie militanze. Perlopiù indistinguibili l’una dall’altra."

kulturjam.it/politica-e-attual…




Friendica è un software magnifico da utilizzare e, anche se è sicuramente meno immediato e facile da usare rispetto a mastedon, rappresenta ad oggi l'ambiente che consente la migliore esperienza d'uso nel fediverso.

PURTROPPO PERÒ non consente agli utenti di operare segnalazioni su contenuti inappropriati, nemico consente agli amministratori di leggere le segnalazioni provenienti dalle istanze #mastodon, #pleroma, #misskey o #lemmy

Se riscontrate contenuti inappropriati su #poliverso, segnalateli perciò direttamente a noi oppure ad @Signor Amministratore

in reply to Signor Amministratore ⁂

ieri ho provato con il computer... Non saprei fare il tethering: non riesco a far andare internet con l'hotspot del telefono 🤷‍♀️
in reply to Eileen194

@Eileen194 mi sono dimenticato di dirtelo, ma ti ricordo che il tethering funziona solo se il tuo computer dispone di una scheda di rete wi-fi. In ogni caso ti basta andare sulle impostazioni del telefono e cercare la voce WiFi, Tethering o router wi-fi, decidere il nome della rete e stabilire una password. A quel punto devi attivare il tethering e connetterti dal tuo computer sulla rete wi-fi con lo stesso nome che hai dato tu. Per curiosità però mi sapresti dire con quale gestore internet di rete fissa ti colleghi? E infine, hai provato a connetterti attraverso Tor browser? Tor è un sistema che ti permetterebbe di bypassare eventuali blocchi del tuo gestore di rete fissa


Il World Economic Forum presenta il proprio disegno per la scuola del futuro

«L’istruzione è vista sempre più come preparazione al lavoro da cui scompaiono o diventano molto marginali lo sviluppo del senso critico, la formazione culturale personale e l’ambito teorico per privilegiare la dimensione pratica. L’obiettivo del WEF è presto detto: sfornare “macchine” – formate su precisi modelli curricolari prefissati – da dare in pasto alle aziende, predisponendo modelli educativi che sono nient’altro che un ponte verso il paradigma liberal-capitalista del lavoro.»

lindipendente.online/2022/11/2…



Mercatino di Natale Che stella


Dal 7 al 23 dicembre parteciperò al mercatino di Natale Che Stella, organizzato da Music for Peace, a Genova Sampierdarena, con un banchetto di Dalo Creazioni, oggetti e gioielli in legno lavorati a mano!! Veniteci a trovare!!


Oggi il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha partecipato a Job&Orienta, all’evento “Idee, tecnologie e sostenibilità. È tempo di ITS”.

“È in luoghi come questo che si costruisce il futuro dell’Italia.



Oggi, #25novembre, si celebra in tutto il mondo la Giornata internazionale per l'eliminazione...

Oggi, #25novembre, si celebra in tutto il mondo la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, istituita dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1999.



In occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, il...

In occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, il Ministero dell’Istruzione e del Merito si unisce alle iniziative di sensibilizzazione: oggi e domani il Palazzo dell’Istruzione si illumina di rosso, dan…



Manovra, come al solito vincono gli intoccabili. Per noi c’è il bastone - Contropiano

«660mila percettori di reddito occupabili (e, chissà, forse anche i 173mila che già lavorano ma percepiscono stipendi così miseri che devono essere integrati con il RdC) vengono così segnati dal marchio dell’infamia, perché nemici della “nazione”, improduttivi, parassiti.

Bisogna dunque costringerli. E l’arma di costrizione è la fame – oltre che lo stigma. Senza alcun reddito saranno obbligati a cercare e soprattutto ad accettare qualunque lavoro, a qualunque condizione e in qualunque luogo. È una logica propria non solo del Governo Meloni, ma anche di politici come Renzi e di ampi pezzi del mondo imprenditoriale.»

contropiano.org/news/politica-…



"Gli interventi sulle pensioni sono stati irrisori, mentre si continua a favorire anche attraverso la tassazione i ceti più abbienti, introducendo i primi assaggi di una futura tassazione piatta. Hanno colpito il Reddito di Cittadinanza proseguendo la guerra ai poveri, già ingaggiata dai precedenti governi. Hanno ridotto gli sgravi sulle bollette per le famiglie, confermando per intero solo quelli alle imprese. "

contropiano.org/news/politica-…



"Giochi troppo!": il libro di Andrea Corinti è figlio del lockdown del 2020 ed è un invito alla riflessione su quanto il videogioco sia importante nelle nostre vite


"GIOCHI TROPPO!": IL LIBRO DI ANDREA CORINTI È FIGLIO DEL LOCKDOWN DEL 2020 ED È UN INVITO ALLA RIFLESSIONE SU QUANTO IL VIDEOGIOCO SIA IMPORTANTE NELLE NOSTRE VITE

Segnaliamo alla comunità di @Videogiochi qesto libro di @Xab :archlinux: in cui i videogiochi non vengono demonizzati ma raccontati in una chiave di lettura che, seppur scanzonata, vanta solidi studi e riferimenti alle spalle.

Seguono le interviste a tre videogiocatori molto particolari per provare a raccontare cosa sia il videogioco oggi, ipotizzando cosa potrebbe diventare domani.

Qui è possibile visitare il sito dell'autore e trovare i link per l'acquisto (purtroppo solo Amazon)

Questa voce è stata modificata (2 anni fa)

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Unknown parent

@Giovanni questo va chiesto a @Xab :archlinux: 😀

Videogiochi reshared this.

Unknown parent

mastodon - Collegamento all'originale
Xab

@unruhe perché non avevo abbastanza autostima per trovarmi un editore ed era l'autoproduzione più conveniente ahimè (non ne vado fiero confesso)

Prima o poi mi piacerebbe fare la versione ebook, appena ho un po' di tempo ci ragiono anche per gestire immagini e grafici

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I social network sono morti. Come si crea un'alternativa vera? L'articolo di di Edward Ongweso Jr su Vice


I SOCIAL NETWORK SONO MORTI. I COSIDDETTI “SOCIAL MEDIA” SONO PENSATI PER CONSUMO E PUBBLICITÀ, NON PER LE PERSONE. ORA CHE STANNO CROLLANDO, COME SI CREA UN’ALTERNATIVA VERA?

Segnaliamo a tutta la comunità de @Le Alternative questo articolo molto interessante comparso su Vice e segnalato su mastodon da @Chiara [Ainur] [Айнұр]

La "crisi di Twitter" ha infatti messo in ombra la crisi di Facebook, i suoi licenziamenti, il mancato ROI sul Metaverso, la sua irrilevanza per le elezioni di mid term e il Vietnam globale che i suoi prodotti di punta (Whatsapp e Instagram) stanno subendo da Telegram e soprattutto da TikTok.

Ma la crisi dei social è una realtà.

I cosiddetti “social media” sono pensati per consumo e pubblicità, non per le persone. Ora che stanno crollando, come si crea un’alternativa vera?
Articolo di Edward #Ongweso Jr, Trad. Di Giacomo Stefanini e Giulia Trincardi, su #Vice

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Non perdetevi l'incontro di #attiviamoenergiepositive su #mastodon #twitter e il #fediverso!
Oggi martedì 22 novembre alle 17 🐘
Con Paolo Melchiorre, Francesco Macchia e Angelo Rindone

Clicca qui per seguire la live alle h.17
👉 attiviamoenergiepositive.it/

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Costi ambientali dei dispositivi di IA


Cosa rende possibile l'esistenza dell'IA e quali sono le conseguenze della sua costruzione? Dall’estrazione mineraria per la costruzione dei dispositivi all’installazione di cavi sottomarini per Internet, l’articolo propone alcuni esempi di sfruttamento a

L’immagine di Internet come cloud lo rende un ambiente apparentemente intangibile, quasi post-fisico. Tale percezione contribuisce a creare un’ingenua fiducia nel suo scarso impatto ecologico. A ciò si aggiungono le dichiarazioni del settore tecnologico, apparentemente a favore della sostenibilità ambientale, che fanno in realtà parte della creazione di un’immagine pubblica opaca e non veritiera.

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Digital Service Package: come regolare le piattaforme digitali?


L'UE approva il Digital Service Package, cosa significa che ciò che è illegale offline deve essere illegale anche online? Una breve analisi di Privacy Network.

Il 5 luglio 2022, al termine della sessione plenaria del Parlamento Europeo, è stato approvato il Digital Services Package, il primo set normativo composto dal Digital Service Act (DSA) e dal Digital Markets Act (DMA), volto a regolare rispettivamente i servizi e il mercato digitali al fine di creare uno spazio online più sicuro e aperto, fondato sul rispetto dei diritti fondamentali dei cittadini.

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Diritti Digitali per la Comunità Queer


Attraverso l’analisi di tre tipologie di piattaforme differenti - app di ride sharing, social network e app di dating - cerchiamo di mostrare come la condizione di possibilità per l’implementazione di un design inclusivo sia lo scardinamento del binarismo

L’intelligenza artificiale (IA) pervade le nostre vite tramite app di varia tipologia, assistenti digitali, sistemi di rating, dispositivi smart. Diversamente dalla prospettiva che la presenta come strategia oggettiva ed equa per la gestione di determinati compiti, l’IA è intrinsecamente priva di neutralità, in quanto potenzialmente soggetta ad un uso duale. Infatti certi algoritmi...

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Safe Cities e Colonialismo Digitale in Sudafrica


In risposta ai problemi di governance dei governi africani, la Cina esporta in Sudafrica i suoi dispositivi di controllo, determinando una vera e propria invasione digitale del Paese. Dipinta come soluzione smart a problemi sociali, la sorveglianza tramit

La sorveglianza biometrica costituisce un framework di tecnologie invasive che ricercano negli individui specifiche caratteristiche identitarie, al fine non dichiarato di attuare una profilazione di massa. Nel caso specifico del Sudafrica questo si inserisce in un ecosistema più ampio creatosi attorno al progetto Safe Cities del gigante cinese Huawei. Guidato dall’idea che la tecnologia sia la...

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Le stringhe terminate con valore nullo sono il più grande errore della storia dell'informatica


My password is just every Unicode codepoint concatenated into a single UTF-8 string.
xkcd.com/2700/