Ucraina: dietro al piano di pace, l’’interesse’ della Cina
Sorprende un po’, ne parlavo l’altro giorno se non sbaglio, il modo radicale e sgarbato con il quale Biden ha rigettato, quasi lo avesse fatto senza nemmeno leggerlo, la proposta di pace e negoziato della Cina sulla questione ucraina. Intanto e di prim’acchitto sorprende perché, fatta in quel modo plateale e sprezzante, ha mostrato chiaramente […]
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L’Iran aggiorna le percezioni della minaccia saudita
Se c’è un posto in cui l’Arabia Saudita era felice di essere in cattiva considerazione, era l’Iran. Quei giorni sono finiti. I pensatori strategici di Teheran hanno aggiornato la loro percezione della minaccia rappresentata dal regno. Piuttosto che vedere l’Arabia Saudita semplicemente come un’estensione mediorientale degli Stati Uniti e un rivale politico, l’Iran oggi vede […]
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Un servizio per l'intera comunità all'interno del Politecnico di Bari
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Taiwan: chiara deterrenza e messaggio forte necessari per scoraggiare la bellicosità di Pechino
La decisione di spostare il potenziale incontro tra il Presidente Tsai e il Presidente della Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti Kevin McCarthy in California per evitare la potenziale ira di Pechino è un errore geopolitico che incoraggerà ulteriormente la Cina e indebolirà la determinazione e la deterrenza di principio di Taiwan e dell’Occidente. Fa […]
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Dalle munizioni ai carri armati. Il punto dei ministri della Difesa a Stoccolma
È in arrivo una nuova intesa sulle linee guida per aumentare la produzione di munizioni, utili a rifornire le forze ucraine nel conflitto contro la Russia. Ad annunciare la notizia è stato il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, presente anche lui all’apertura dei lavori della riunione informale dei ministri della Difesa dell’Unione europea, ospitata dalla capitale svedese di Stoccolma. Facendo sapere della presenza di progetti congiunti, il numero uno della Nato ha fatto sapere che “gli alleati hanno già firmato contratti” a questo scopo, dal momento che “il ritmo attuale di consumo rispetto alla produzione non è sostenibile e dobbiamo potenziare l’offerta”. La priorità rimane, quindi, continuare a sostenere Kiev, grazie a dei piani – al momento al vaglio – del valore di circa un miliardo di euro e la decisione della Commissione europea di prorogare la protezione temporanea dell’Ucraina di un altro anno, fino a marzo del 2024. Esprimendosi propensa a prorogarla ancora fino a marzo 2025, se necessario. Finora ammontano a più di quattro milioni il numero di persone che hanno ottenuto protezione immediata nell’Ue, di cui oltre tre milioni nella prima metà del 2022.
Economia di guerra e le tre fasi del piano europeo
“Siamo arrivati a un momento cruciale del nostro sostegno per l’Ucraina, è assolutamente obbligatorio che ci si muova in una sorta di economia di guerra per l’industria della Difesa, dobbiamo fare ‘whatever it takes’ per fornire l’Ucraina di munizioni”, ha spiegato il commissario europeo per il Mercato interno, Thierry Breton, arrivando alla ministeriale di Stoccolma. Per realizzare l’obiettivo, è stato presentato un piano in tre fasi. A spiegarne i dettagli l’Alto rappresentante dell’Ue per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrell: “In primo luogo, vogliamo assicurarci di mobilitare tutto quello che possiamo dalle scorte esistenti; secondo, ci vogliamo assicurare di aumentare drasticamente la nostra capacità di produrre in Europa, specialmente per potenziare la nostra industria della Difesa; terzo, vogliamo mettere anche dei fondi dal bilancio Ue per velocizzare questo potenziamento dell’industria della Difesa”. Ma quanti fondi saranno destinati a ogni pilastro? Nel suo intervento Borrell ha spiegato che il Fondo europeo per la pace (Epf) è pronto a mobilitare tutte le risorse necessarie. L’Ue si prepara così a finanziare il primo pilastro del piano con un miliardo di euro. Mentre, per il secondo punto, sarà destinata “una cifra significativa”, senza però fornire ulteriori dettagli. Di tutti questi fondi “L’Epf paga il 60%, il restante 40% è a carico degli Stati membri”, ha precisato ancora l’Alto rappresentante.
La situazione sul campo
L’aggressione russa in territorio ucraino prosegue e la situazione sul campo è a un punto critico, considerando anche ciò che sta accadendo intorno a Bakhmut, che ha visto violenti combattimenti negli ultimi giorni. “Bakhmut potrebbe cadere in mani russe nei prossimi giorni”, ha infatti avvisato Stoltenberg. Tuttavia, anche se il territorio venisse preso dalle forze di Mosca, “questo non sarà necessariamente una svolta nella guerra, ma evidenzia solo che non dobbiamo sottovalutare la Russia e dobbiamo continuare a sostenere l’Ucraina”, ha ribadito ancora il segretario dell’Alleanza.
Munizioni a Kiev…
“Abbiamo bisogno di munizioni, munizioni, munizioni”, ha avvertito in modo inequivocabile il ministro della Difesa ucraino, Oleksii Reznikov. L’appello è stato prontamente accolto dai Paesi europei e, mentre la Commissione europea indaga meccanismi che aumentino le capacità di produzione dell’industria militare europea, Borrell ha avvisato di aver presentato una proposta ad hoc – concepita insieme all’Agenzia europea di Difesa (Eda) da lui stesso presieduta – che dovrà essere discussa dai ministri. Nel dettaglio, a detta del ministro ucraino, il suo Paese “ha bisogno di centomila munizioni al mese”. “La nostra priorità numero uno sono i sistemi di difesa aerea, e ancora munizioni da artiglieria da 155 millimetri, veicoli da combattimento per la fanteria e più carri armati come i Leopard”, ha continuato ancora Reznikov, accogliendo poi il piano del ministro della Difesa estone, Hanno Pevkur, che prevede un milione di munizioni da 155 millimetri per l’artiglieria ucraina. Nel fornire nuove munizioni a Kiev, per Borrell, “la prima cosa da fare è usare ciò che abbiamo a disposizione. Se poi gli Stati membri sono pronti a fornire di più, ne sarò felice. Ma oggi dobbiamo essere realistici e pragmatici e discutere delle misure che possono essere adottate oggi”, ha detto Borrell.
… anche da altri Paesi
“Se ci sono consegne di munizioni all’Ucraina da altri Stati non europei non dobbiamo escluderle, il primo focus dovrebbe essere aiutare Kiev e trovare il modo migliore per farlo”, ha osservato il ministro della Difesa svedese, Pål Jonson, in riferimento al nodo delicato e ancora da sciogliere che riguarda la provenienza delle munizioni destinate a Kiev. Puntare soltanto sull’industria europea o acquistare anche dal mercato globale? Al momento sul punto ancora non è stato raggiunto un accordo.
Carri armati in arrivo
La Polonia è pronta a inviare altri dieci carri armati Leopard 2 all’Ucraina nei prossimi giorni. A confermarlo, il ministro della Difesa del Paese, Mariusz Blaszczak. Dopo i quattro mezzi già consegnati a fine febbraio, ora il Paese dovrà mantenere l’iniziale promessa che vedeva la consegna di 14 carri armati. Mentre la Germania ha reso noto che i 18 carri armati promessi da Berlino a Kiev – a cui si aggiungono anche i tre concessi dal Portogallo – sono in consegna in Ucraina questo mese. Nel corso della conferenza stampa a margine della ministeriale, Blaszczak ha anche parlato di una riunione da fare insieme all’omologo tedesco, Boris Pistorius, in merito alla “scarsa disponibilità di pezzi di ricambio per i Leopard”, per ovviare la quale “siamo pronti ad aprire un centro servizi in Polonia che si occupi della riparazione e della manutenzione dei carri armati Leopard inviati all’Ucraina”.
Ucraina nega coinvolgimento nel sabotaggio del Nord Stream
Dopo che il New York Times aveva attribuito il sabotaggio dello scorso settembre del Nord Stream, nel Mar Baltico, a un gruppo filo ucraino, è arrivata la smentita direttamente dalla ministeriale e da Reznikov. “Per me è una storia un po’ strana perché non corrisponde al vero, non siamo implicati. Penso che l’indagine delle autorità ufficiali entrerà nei dettagli…sarebbe quasi un complimento per le nostre forze speciali. Ma non si tratta di una nostra attività”, ha infatti spiegato il ministro ucraino. Sulla questione è intervenuto anche Stoltenberg, precisando che “ci sono indagini nazionali in corso e non possiamo dire nulla finche’ non termineranno”. Gli ultimi sabotaggi delle infrastrutture critiche sottomarine hanno mostrato l’urgenza di provvedere alla loro sicurezza e in questo frangente agirà anche la Nato. A detta di Stoltenberg infatti: “Dopo gli attacchi abbiamo stabilito una cellula per coordinarci, anche con il settore privato, a tale scopo”.
RIFORME, IN FONDAZIONE IL CONFRONTO COL MINISTRO CASELLATI. CASSESE: “PER CAMBIARE LA COSTITUZIONE SERVE UNA ASSEMBLEA ELETTA COME DICE LA FLE”
“Lo strumento principe per una riforma della Costituzione è quello di istituire un’assemblea costituente, come proposto dalla Fondazione Luigi Einaudi”, è quanto ha affermato ieri il professore Sabino Cassese durante un evento organizzato dalla Fondazione Luigi Einaudi per parlare di riforme. Insieme al presidente della Fondazione Giuseppe Benedetto, all’incontro ha partecipato il ministro per le Riforme istituzionali e la semplificazione normativa Maria Elisabetta Alberti Casellati.
In un’Aula Malagodi strapiena e con ospiti illustri, parlamentari e giuristi, il presidente Benedetto, nel portare i saluti istituzionali, ha sottolineato come la Fondazione Luigi Einaudi cerchi ancora una volta di anticipare i tempi prospettando al ceto politico la via maestra per la riforma delle Istituzioni: l’elezione con metodo proporzionale di un’Assemblea per la riforma della seconda parte della Costituzione.
“Non ho pregiudizi nei confronti di nessun metodo per arrivare a una riforma costituzionale”, ha detto il ministro Casellati, che ha poi indicato quella che, a suo avviso, è la via da seguire: “Credo che la forma migliore per intervenire sia quella prevista dall’articolo 138. La mia preferenza è imboccare l’art. 138 attraverso il metodo dell’ascolto, perché la maggioranza non ha una posizione precostituita su una forma istituzionale rispetto a un’altra”.
Riguardo all’ipotesi di un’elezione diretta del Capo dello Stato o del governo, il ministro ha però sottolineato: “Qualunque legge riuscissimo a fare ci sarà una norma transitoria, perché sarebbe una sgrammaticatura istituzionale pensare che l’approvazione di una legge possa portare a un’elezione immediatamente diretta e far cadere, per dire, il mandato del presidente della Repubblica o del presidente del Consiglio”. Una nuova legge che dovesse prevedere l’elezione diretta del presidente della Repubblica, ha concluso, “entrerebbe in vigore nel 2029, dopo la fine del mandato del presidente Mattarella”.
All’inizio dell’incontro, il Segretario generale della Fondazione Luigi Einaudi, Andrea Cangini, ha presentato il disegno di legge costituzionale, redatto dalla Fondazione e sostenuto dal professor Cassese, per dare vita ad un’Assemblea per la riforma della Costituzione.
“Sono passati esattamente quarant’anni da quando, con la Commissione Bozzi, il Parlamento provò per la prima volta a mettere mano a una riforma organica dello Stato. Il tentativo fallì, così come fallirono gli innumerevoli tentativi successivi. Abbiamo visto costituire ad hoc commissioni bicamerali e monocamerali, abbiamo assistito a tentativi ex articolo 138: è stato vano”, ha detto Cangini.
“La Fondazione Luigi Einaudi – ha sottolineato – ritiene che procedere per temi sia un errore. Serve una riforma di sistema, sottratta alle insidie delle dinamiche politiche contingenti, filtrata dalla competenza e largamente condivisa”.
“C’è solo un modo per conseguire lo scopo: eleggere con metodo proporzionale una snella Assemblea per la riforma della Costituzione composta da cento esperti indicati dai partiti, che passino al vaglio dei cittadini-elettori”, ha concluso Cangini.
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ansa.it/campania/notizie/2023/…
Il termine "Geopolitica", dopo decenni di oblio è tornato alla ribalta del linguaggio mediatico e della pubblicistica. Ciò è senz’altro dovuto all’esaurirsi delle grandi narrazioni novecentesche – comunismo, socialismo, socialdemocrazia, liberalismo, persino la dottrina sociale cristiana – e al ritorno sulla scena politiche dello Stato che i teorici della “fine della storia” avevano bollato come obsoleto.
La cifra di lettura del XXI secolo sembra essere quella del confronto tra stati in un’anarchia delle potenze, e non del confronto tra ideologie o tra classi – ad esempio delle ultime due ideologie a proprio modo universalistiche affacciatesi sulla scena strategica negli ultimi due decenni e cioè il liberalismo e liberismo occidentale contro l’islamismo radicale, esauritasi la prima nella grande crisi del 2008 e la seconda arretrata proprio sul piano geopolitico.
Il risveglio dalle illusioni universalistiche è stato brusco: il mondo intellettuale si è fatto trovare impreparato ed ha dovuto riattivare una linea di pensiero per troppo tempo trascurata. Il termine geopolitica è diventato così vittima di una vera e propria bulimia, sino ad essere utilizzato quale sinonimo di “Relazioni Internazionali”, “Politica Estera” e financo di “Strategia Militare”, discipline imprescindibili alla geopolitica, sicuramente non separabili da questa ma ad ogni modo ben distinte. Occorre ribadirlo: la geopolitica studia il rapporto tra statualità e spazio: chiaramente per farsi un quadro geopolitico della politica di uno stato non si può prescindere dal quadro economico, sociologico, demografico, militare, culturale, antropologico (come correttamente sottolinea il moderno filone della geopolitica critica).
(Continua)
msn.com/it-it/notizie/other/ec…
Ecco che cos'è davvero la geopolitica
Su gentile concessione dell'autore, pubblichiamo oggi un estratto di "Geopolitica, storia di un'ideologia", saggio di Amedeo Maddaluno edito da "GoWare"MSN
Contrastare l’Iran in Ucraina e nel Caucaso meridionale
Gli ultimi cinque anni hanno dimostrato che l’allora presidente degli Stati Uniti Donald Trump aveva ragione a mollare l’accordo sul nucleare iraniano. Da allora l’Iran si è dimostrato ancora di più agente di instabilità ed esportatore di estremismo e terrorismo. L’Iran ha intrapreso varie forme di aggressione militare e terrorismo contro una serie di paesi […]
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Una crisi incombente nello Stato separatista della Moldavia
Il prossimo conflitto nell’ex Unione Sovietica potrebbe essere in fermento in Transnistria, la regione separatista non riconosciuta della Moldavia. La piccola forza (circa 1.500) di “peacekeeper” russi e altre truppe russe che proteggono la regione dagli anni ’90 si trova ora in una posizione strategicamente disperata, tagliata fuori dalla Russia da un’Ucraina ostile e irrimediabilmente […]
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Confronto sulla Separazione delle Carriere con Carlo Calenda
Nel quadro del confronto con tutte le forze politiche interessate e prendendo spunto dal libro del nostro Presidente “Non diamoci del tu”, il giorno 21 marzo 2023 alle ore 17:30 presso la nostra sede, in via della Conciliazione 10, Carlo Calenda si confronterà con il Presidente Giuseppe Benedetto sul tema della Separazione delle Carriere.
Modera il Segretario Generale della Fondazione Luigi Einaudi Andrea Cangini
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L’ora dei carosElly | La Fionda
«Poco importa se poi tra il dire “cose di sinistra” e il farle sul serio, c’è di mezzo il mare. Poco importa se l’orizzonte resta sempre quello di un riformismo buono per ogni stagione, in cui la rappresentanza degli interessi dei ceti subalterni rimane confinata in una vaga lotta alle diseguaglianze che negli ultimi anni ha prodotto risultati pressoché nulli. Poco importa se il primato del mercato e il credo atlantista non siano sostanzialmente in discussione. Se i proclami di voler porre un freno alla precarietà arrivino dopo quindici anni di scelte liberiste ed antipopolari, se la guerra va alimentata con nuove armi “finché ci sarà bisogno”. E nulla conta neppure il fatto che fino all’altroieri l’autonomia differenziata, un progetto che potrebbe scardinare l’unità nazionale del paese, piacesse tanto alla neo-segretaria quanto al suo sfidante, quasi al pari dei governatori di centrodestra.»
Tigray, A Causa della Mancanza di Contanti, le Banche Non Forniscono Servizi Sufficienti
Tigray : Si dice che i cinque miliardi di birr inviati dalla Banca nazionale siano finiti in una settimana
Le banche che hanno riaperto le loro filiali nella regione del Tigray e forniscono servizi, è stato rivelato che non forniscono servizi sufficienti ai propri clienti a causa della mancanza di denaro.
Sebbene i clienti si rivolgano a diverse filiali bancarie per spendere soldi, è stato capito dai dirigenti della banca e dai clienti con cui il giornalista ha parlato che non potevano ottenere più della piccola somma di denaro data loro dal numero limitato di filiali gestite da pochi banche.
Un mese fa, il primo ministro Abiy Ahmed (Dr.) ha avuto una discussione con gli alti dirigenti del TPLF, secondo quanto stabilito, sebbene la Banca nazionale dell’Etiopia avesse inviato cinque miliardi di birr nella regione del Tigray, si è appreso che il i soldi sono stati spesi entro una settimana.
Secondo la portata del servizio clienti fornito dalle banche e dalla divisione della Banca nazionale, dei cinque miliardi di birr in contanti inviati nel Tigray, un miliardo di birr è stato dato a Waggan e Ansa Banks ciascuno, mentre i restanti tre miliardi di birr sono stati dati alla Banca Commerciale d’Etiopia.
Secondo una persona che è il manager di uno dei distretti del Tigray della Commercial Bank of Ethiopia, che ha parlato con il giornalista e ha chiesto di non essere nominato, poiché la società era in difficoltà, quando il denaro è stato approvato, la banca che guidava spendeva fino a 50.000 birr al giorno per un individuo senza ulteriori restrizioni.
Il manager, che ha detto di averlo fatto pensando che i soldi sarebbero stati restituiti alla banca, ha spiegato che la situazione nella regione non ha migliorato il sistema imprenditoriale e il denaro non torna alla banca. Ha aggiunto che delle sole 24 filiali della Banca commerciale dell’Etiopia a Mekele, tranne una, lavorano tutte in rete e la maggior parte delle filiali ha smesso di pagare per mancanza di fondi.
“Pochissimi rami stanno dando due o tremila birr adesso. Stanno prelevando denaro da ciò che raccolgono dalle società che mettono denaro in banca come obbligo”, ha detto, aggiungendo che le filiali hanno esaurito il denaro dato loro dalla Banca nazionale e stanno pagando solo una piccola somma di denaro ottengono dal mercato.
Ethio Telecom, Ethiopian Airlines e alcune stazioni Total Energy sono tra le poche organizzazioni che stanno depositando i soldi delle vendite in banca, e il manager ha detto che non hanno altri soldi per pagare. “Il contante viene ancora venduto come merce in città. Se la parte interessata non lo ferma, sarà molto difficile per noi”, ha detto.
Il dirigente ha affermato che la Commercial Bank of Ethiopia ha distribuito i tre miliardi di birr che le erano stati assegnati in meno di cinque giorni, oltre alla mancanza di denaro dal governo e alle vendite private, la società ha ritirato i contanti per mancanza di fiducia. “Cinque miliardi di birr sarebbero sufficienti se la gestione della liquidità e il sistema aziendale venissero adeguati”, ha affermato.
Ato Gesutou Tadese, direttore della Wealth Collection and Branch Banking di Wagen Bank, ha detto al giornalista che sebbene la sua banca funzioni bene, altre banche sono a corto di liquidità, quindi anche loro sono sotto pressione. Il direttore ha spiegato che Wogan Bank non ha avuto molti problemi nell’adeguare le sue operazioni, come l’acquisizione di grandi organizzazioni di trasferimento di denaro e il denaro ricevuto dalla Banca nazionale.
Per quanto riguarda i prelievi dei clienti dalla banca, Wagen Bank sta lavorando in conformità con il National Bank Act e la banca è responsabile delle circostanze, ha affermato. Non lo incoraggiamo “, ha affermato.
Wagan Bank ha 122 filiali che fornivano servizi prima della guerra, comprese le regioni di Amhara e Afar, ma sono state danneggiate durante la guerra. Si dice che una filiale nella regione di Afar non abbia iniziato a fornire servizi. È stato anche sottolineato che 87 delle 112 filiali nel Tigray sono ora aperte e forniscono servizi.
Il professore associato Amha Kahsai, che insegna all’Ider Hospital dell’Università di Mekele e ha affermato di non aver ricevuto uno stipendio negli ultimi 21 mesi, ha riferito al giornalista ciò che ha osservato: quando cinque miliardi di birr sono stati inviati nella regione del Tigray, le banche sono state dando 50.000 birr al giorno. Ma hanno detto che hanno ridotto la quantità di denaro che stanno dando e ora molti sportelli bancari non hanno contanti.
Sebbene non abbia subito molestie per prelevare denaro a causa del mancato pagamento dello stipendio, come visto dalla sua famiglia e dai suoi amici, sta ritirando solo duemila birr da una certa filiale. “Il mio amico voleva inviarmelo dall’estero, ma non è stato possibile perché il mio conto in banca era chiuso. Anche se il mio conto viene aperto, se sono abbastanza fortunato da ricevere più di duemila birr, non vale niente”, ha detto il professore associato.
“Poiché le persone muoiono ogni volta, il denaro salva vite e compra medicine e cibo. “Non è come il grano che aiuta e chiede l’elemosina, ma la società sta aspettando i propri soldi, fissando la porta della banca”, ha detto.
Il direttore della Banca Commerciale del Tigray, che ha detto al giornalista di aver ripetutamente chiesto alla Banca Nazionale di dar loro più soldi, ha detto di non aver ricevuto alcuna risposta, ha detto che i dipendenti del governo e i pensionati non hanno ancora ricevuto il pagamento stipendi, e se gli viene ordinato di iniziare a pagarli, il problema sarà peggiore.
Ha detto che solo la “grande filiale” nella città di Mekele fornisce un servizio non-stop e la quantità di denaro che può essere prelevata da questa filiale è di soli tremila birr. “La fila qui in filiale è lunghissima”, ha aggiunto.
Ha detto che i contanti vengono venduti come merce in città e anche dal centro del paese, le persone trasferivano denaro ad altre persone e lo ritiravano su commissione.
FONTE: ethiopianreporter.com/116592/
Ucraina: nove anni di guerra e di menzogne | AFV
«Mentre i media occidentali hanno celebrato il falso storico del “primo anniversario della guerra”, sono in realtà nove anni che il popolo ucraino è vittima delle politiche criminali del proprio governo, controllato dai burattinai occidentali e dalle milizie neonaziste.»
Oggi, 8 marzo, si celebra la Giornata internazionale della donna, istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
Qui il videomessaggio del Ministro Giuseppe Valditara ▶ youtu.be/Sjcft9U1_pQ
Ministero dell'Istruzione
Oggi, 8 marzo, si celebra la Giornata internazionale della donna, istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Qui il videomessaggio del Ministro Giuseppe Valditara ▶ https://youtu.be/Sjcft9U1_pQTelegram
INTERVISTA A TAMARA ESSENZA E A MR FA
Oggi presentiamo TAMARA ESSENZA e MR FA. Salve a tutti sono tamara_essenza, questo è un nome inventato. Penso tantissimo, sento tantissimo, ho amato tre volte nella vita, adoro gli animali.
New Kind of Kicks-Febbraio 2023
🎧 #RECENSIONE:
👉 New Kind of Kicks-Febbraio 2023
Questo mese vi presentiamo :66cl, Adwud,Autobahns/S.G.A.T.V., Beta Maximo/Teo Wise/Deebeat Ramone/Emitter, Bibione, Duodenum, Punk Xerox, Buio Omega, Burnout Ostwest, Carvento, Falana, Class, Contra/Spam , Day Residue, Flipe VI/Kamuflase, Geishas Of Doom, Gobs, Joaco Van, Les Lullies , Mind/Knot , Mirth ,Ponys Auf Pump, Schwund, Splizz, Szlauch, Tetsuo Punk Terror/Dr. Wolfenstein, Yonic South....
iyezine.com/new-kind-of-kicks-…
New Kind of Kicks-Febbraio 2023
66cl, Adwud,Autobahns/S.G.A.T.V., Beta Maximo/Teo Wise/Deebeat Ramone/Emitter, Bibione, Duodenum, Punk Xerox, Buio Omega, Burnout Ostwest, Carvento, Falana, Class, Contra/Spam , Day Residue, Flipe VI/Kamuflase, Geishas Of Doom, Gobs, Joaco Van, Les L…Tommaso Salvini (In Your Eyes ezine)
Come procede l'integrazione di Fediverso in Tumblr?
Stanno testando "tutti i protocolli", inclusi ActivityPub, Bluesky e Nostr.
Uno dei loro timori è che Tumblr possa sopraffare qualsiasi protocollo decida di utilizzare.
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Sarebbe una cosa graduale, e comunque al momento vedo poco probabile che un'istanza diventi tanto grossa da "fagocitare" gli altri.
Poliverso - notizie dal Fediverso ⁂ likes this.
@Alessandro :fediverso: con gli attuali ritmi di crescita, nessuna istanza può diventare così grande da ospitare 420 milioni di utenti. Almeno non nei prossimi 10 anni! 😅
Il punto però è che non devono esserci istanze troppo grandi e già il volume in cui è arrivata attualmente mastodon.social sono abnormi.
Quando gli utenti complessivi del fediverso saranno dell'ordine di qualche decina di milioni, si ragionerà sul carico reciproco tra istanze
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Che succede nel Fediverso? reshared this.
RILEGGIAMO: L’agente segreto di Joseph Conrad
Londra 1894: Verloc conduce una vita tranquilla insieme alla moglie Winnie con la quale gestisce un piccolo negozio; con loro vive Stevie, fratello minore di Winnie.
Da anni, Verloc lavora come agente segreto per il governo del suo paese che lo ha incaricato di infiltrarsi in un gruppo di anarchici e di organizzare un attentato. Costretto ad agire nel silenzio, convince Stevie ad aiutarlo, senza immaginare che questa scelta metterà in moto conseguenze drammatiche. #LIBRO @L’angolo del lettore #rileggiamo
Sul muro di scudi invocato a Firenze da Azione Studentesca
#AzioneStudentesca a #Firenze è rimasta coinvolta in un piccolo incidente di percorso, con sei militanti (i due terzi degli effettivi, verrebbe da malignare) che hanno fatto il pieno di capi d'accusa per essere venuti alle mani durante un #volantinaggio davanti a un obitoriale #liceo cittadino.
Non avevano calcolato il fatto che ormai ci sono due cellulari per ogni suddito, tutti dotati di fotocamere per lo meno passabili.
Nell'immediato i risultati sono stati la fine dell'agibilità politica -pare che alcuni dei coinvolti abbiano addirittura cambiato scuola, date le attestazioni non proprio di stima ricevute dai compagni- il rinvio di iniziative pianificate da mesi e una manifestazione di segno contrario che ha convogliato in piazza #SantaCroce una ragguardevole quantità di detrattori.
Adesso invocano il muro di scudi.
Contestualizzando la cosa, si capisce che in un'epoca in cui da una parola in su sono cause e querele come se piovesse, ai risultati immediati farà seguito un futuro gramo.
Più che un muro di scudi farà comodo una pila di quattrini.
Che difatti è quello che chiedono, battendo cassa come #punkabbestia qualsiasi.
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Franc Mac
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