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Appello delle donne arabe a conquistare i diritti negati


“Saluto tutte le delegate e i delegati che sono qua per dare una prospettiva alle donne non solo tunisine o arabe, ma a tutte coloro che lottano ogni giorno nel mondo per i loro diritti da conquistare o negati. Qualsiasi vittoria nel campo dei diritti è necessaria per creare una società internazionale più equa, sostenibile […]

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Oggi si celebra la Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie.

Il Ministero dell’Istruzione e del Merito, in collaborazione con l’Associazione “Libera.



Gli Accordi di Abramo e la dimensione europea: quali possibilità di cooperazione?


Lunedì 3 aprile 2023 alle 17.00, presso la sede della Fondazione Luigi Einaudi, in Via della Conciliazione 10, si terrà il convegno dal titolo “Gli Accordi di Abramo e la dimensione europea: quali possibilità di cooperazione?” Speakers Giulio Terzi di San

Lunedì 3 aprile 2023 alle 17.00, presso la sede della Fondazione Luigi Einaudi, in Via della Conciliazione 10, si terrà il convegno dal titolo “Gli Accordi di Abramo e la dimensione europea: quali possibilità di cooperazione?

Speakers

Giulio Terzi di Sant’AgataPresidente IV Commissione Politiche UE – Senato

Alon BarAmbasciatore d’Israele in Italia

Naser M.Y. Al Balooshi
Ambasciatore del Regno del Bahrain in Italia

Youssef Balla
Ambasciatore del Marocco in Italia

Nicola Monti
AD Edison

Fiamma Nirenstein
Senior Member Jerusalem Center for Public Affairs

Gabriele Carrer
Giornalista presso Formiche.net e HuffPost

Moderatrice
Simona BenedettiniComitato Scientifico FLE

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EISI Empathy Index del Sistema Italia – Verso un indice nazionale di empatia nei processi decisionali e di informazione


Mercoledì 5 aprile 2023 alle ore 18:00, presso la Sala Capitolare del Chiostro del Convento di Santa Maria sopra Minerva si terrà il convegno “EISI Empathy Index del Sistema Italia – Verso un indice nazionale di empatia nei processi decisionali e di infor

Mercoledì 5 aprile 2023 alle ore 18:00, presso la Sala Capitolare del Chiostro del Convento di Santa Maria sopra Minerva si terrà il convegno “EISI Empathy Index del Sistema Italia – Verso un indice nazionale di empatia nei processi decisionali e di informazione

Presenta l’indagine:
Francesco Schlitzer

Ne discutono:
Laura Boella
Andrea Cangini
Paolo Cirino Pomicino

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24 marzo, seminario “SICUREZZA DEI DATI E GESTIONE DEL RISCHIO IN AMBITO SANITARIO”


Venerdì 24 marzo sarò a Padova al Ciclo seminariale “Privacy e sanità” – “Sicurezza dei dati e gestione del rischio in ambito sanitario“, realizzato dall’Azienda ULSS6 Euganea con l’Accademia Italiana del Codice di Internet – IAIC.


guidoscorza.it/24-marzo-semina…

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IRAQ. Le prime impressioni all’arrivo a Baghdad dopo l’occupazione Usa


Memorie di 20 anni fa. Trovammo un Iraq sfinito dalle sanzioni. E la bugia di Bush per scatenare la guerra - con un milione di morti - lo avrebbe fatto implodere. L'articolo IRAQ. Le prime impressioni all’arrivo a Baghdad dopo l’occupazione Usa proviene

di Michele Giorgio*

Pagine Esteri, 21 marzo 2021 – Gli iracheni, o la maggior parte di essi, non amavano gli Usa e neppure ascoltavano le dichiarazioni da bravi padri della famiglia democratica globale che dispensavano in quei giorni George W. Bush e il suo segretario di stato Colin Powell. La guerra anglo-americana giunta dopo 12 anni di sanzioni economiche durissime li aveva sfiniti oltre ad aver reso più bambini orfani, più donne vedove, più giovani disabili.

Però erano felici che non ci fosse più Saddam Hussein al potere. Era odiato e temuto da milioni di iracheni, non solo dagli sciiti. Il suo potere immenso, la sua brutale determinazione a spegnere nel sangue ogni accenno di ribellione, apparivano a molti in quei giorni di venti anni fa come una storia passata per sempre.

Anche gli iracheni cristiani, ritenuti protetti dal regime, non amavano Saddam ma sapevano, come gli anni successivi avrebbero dimostrato, che il crollo del suo potere li avrebbe esposti a un magma incontenibile di fanatismo religioso. Furono queste le prime impressioni che ricavammo dopo l’arrivo a Baghdad, al termine di un viaggio di mille chilometri da Amman nel deserto a bordo di un furgone.

Pregavano ovunque gli sciiti, in quei giorni successivi alla caduta del regime. Le loro preghiere erano raduni immensi, i riti si trasformavano in comizi. I partiti, vecchi e nuovi, i comunisti come gli islamisti aprivano nuove sedi. Rinascevano le associazioni, si riunivano artisti e intellettuali, non poche volte si vedevano insieme chi era stato dalla parte del regime e chi lo aveva criticato.

Il Baath di Saddam Hussein invece si disintegrava sotto i colpi degli occupanti anglo-americani. Sarebbe rimasto in vita in clandestinità, assieme a formazioni jihadiste e ai resti delle forze armate sciolte dai nuovi padroni dell’Iraq. Gli effetti di quelle decisioni Usa si sarebbero rivelati devastanti qualche mese dopo per gli occupanti stranieri come per i civili iracheni costretti a fare i conti con attentati a raffica e all’inizio della lotta armata contro l’occupazione.

Moriva di fame l’Iraq. Tranne Baghdad e qualche città, il paese era in uno stato di immenso degrado e povertà, soprattutto il sud. Gli iracheni camminavano su enormi riserve di petrolio ma dovevano lottare ogni giorno per mangiare. La popolazione dipendeva dalle distribuzioni di beni di prima necessità. E il dinaro, la valuta nazionale, non valeva niente dopo l’invasione. Pochi dollari corrispondevano a una busta di plastica colma di centinaia di banconote da 500 dinari su cui era stampato il volto di Saddam. Ci volevano un bel po’ di quei pezzi di carta per comprare una birra tenuta sotto ghiaccio da ragazzini piazzati strategicamente all’ingresso del Palestine e degli altri malandati hotel di Baghdad pieni di giornalisti, operatori umanitari, politici, pacifisti e altri ancora.

I funzionari Usa già si sistemavano in quella che sarebbe presto diventata la Zona verde. Da quelle parti la notte si rischiava di fare brutti incontri ai checkpoint degli occupanti. I soldati americani, con i nervi a fior di pelle, ti puntavano subito i mitra contro, poi faccia al muro, mani sopra la testa, perquisizione e controllo documenti. Inutile invocare rispetto per la stampa. Un drammatico esempio delle loro «speciali» regole d’ingaggio – «prima sparo poi parlo» – si sarebbe reso evidente il 4 marzo di due anni dopo quando un militare americano aprì il fuoco contro l’auto che portava in salvo la nostra Giuliana Sgrena, sottratta appena qualche ora prima ai suoi sequestratori. I colpi uccisero Nicola Calipari.

Ahmad si offrì di farci da guida e fixer in quelle prime settimane dopo l’invasione dell’Iraq. Era stato un pilota di Mig e Sukhoi dell’aviazione militare. E aveva fatto parte degli equipaggi che all’inizio della prima guerra del Golfo nel 1991, su ordine di Saddam, a sorpresa portarono oltre 100 cacciabombardieri in tre basi iraniane. «Eravamo pronti a combattere gli americani e invece Saddam ci spedì in Iran. Non ho mai capito quella decisione. Nel 1992 fui congedato e per 11 anni ho ricevuto 50 dollari di pensione al mese, roba da morire di fame. Ho fatto molti lavori per tirare avanti», ci raccontò. Girando in auto quei giorni, ci passarono davanti agli occhi l’Iraq di quei giorni. E di quelli a venire.

La povertà estrema, le distruzioni e i lutti della guerra voluta dall’Occidente democratico, i palestinesi cacciati dalle loro case perché considerati amici di Saddam, l’astio tra sunniti e sciiti, il fiorire di una religiosità estrema che da decenni covava sotto la cenere. A Tikrit, la città di Saddam, la nostra auto fu circondata da una folla ostile che ci urlava «Vai via, qui non è casa tua». Accadde, scoprimmo, a tanti altri stranieri. Se solo gli occupanti avessero ascoltato e accolto subito quella minacciosa esortazione, l’Iraq e molte famiglie nel mondo avrebbe pianto meno morti. Difficile dare un bilancio certo: tra cause dirette e indirette si arrivano a stimare fino a un milione di morti. Pagine Esteri

*parte di un articolo pubblicato nell’inserto “Hanno fatto il deserto” del quotidiano Il Manifesto

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In Cina e Asia – Putin promette di "studiare con attenzione” la posizione cinese sull’Ucraina


In Cina e Asia – Putin promette di ucraina cina russia
I titoli di oggi:
Cina-Russia, al primo giorno di colloqui Putin promette di "studiare con attenzione" la posizione cinese sull'Ucraina
Cina, la campagna anticorruzione arriva nel mondo dei chip
Cina, il Consiglio di stato è sempre più legato al Pcc
India, la visita premier giapponese Kishida
Thailandia: il primo ministro Prayut scioglie il parlamento, elezioni entro maggio
Sri Lanka, il Fmi approva un salvataggio da 3 miliardi di dollari

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PRIVACY DAILY 73/2023


È morto Spiros Simitis, primo giurista ad aver formulato il diritto alla protezione dei dati personali. Si è spento all’età di 88 anni a Königsstein (Taunus) il professore greco, naturalizzato tedesco, padre della prima legge sulla protezione dei dati personali in Europa, adottata dal Land dell’Assia nel 1970. La storia globale della protezione dei dati... Continue reading →


"Trattare con Putin”. La via cinese alla "sicurezza globale”


xi
Xi Jinping arriva a Mosca e manda subito un messaggio all'esterno. Come si inserisce la visita nelle relazioni con la Russia e nella postura in politica estera della Cina, ma anche nella sua visione di sicurezza che ha in testa il Sud globale. Intanto Fumio Kishida va a Nuova Delhi da Modi: Giappone e India più vicine. E l'escalation sulla penisola coreana si inserisce nella contesa tra Washington e Pechino

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Political microtargeting on Facebook: an election promise just for you!


Microtargeting politico su Facebook: una promessa elettorale solo per voi! noyb ha presentato una serie di reclami contro diversi partiti politici tedeschi. I partiti avevano utilizzato il microtargeting su Facebook durante le elezioni federali del 2021 e avevano preso di mi TargetLeaks


noyb.eu/en/political-microtarg…

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Da Golda Meir a Bezalel Smotrich: «I palestinesi non esistono»


A Parigi il leader di ultradestra insiste sulla «finzione» creata dagli arabi per lottare contro il sionismo. Il premier palestinese Shttayeh: «Questa terra è nostra e Israele è uno Stato coloniale». La Giordania convoca l'ambasciatore israeliano L'artic

di Michele Giorgio

(nella foto il ministro israeliano delle finanze Bezalel Smotrich)

Pagine Esteri, 21 marzo 2023 – Settantacinque anni dopo la fondazione dello Stato di Israele e ben oltre cento dall’inizio dell’impresa sionista in Palestina, riemerge l’antico quanto ridicolo mito della «non esistenza del popolo palestinese». A rispolverarlo è stato, durante una cerimonia in Francia, il ministro israeliano delle finanze Bezalel Smotrich, leader del partito ultranazionalista Sionismo religioso, che, appena qualche settimana fa aveva esortato a «spazzare via» il villaggio palestinese di Huwara, teatro lo scorso 26 febbraio di una spedizione punitiva di coloni israeliani (decine auto e di edifici dati alle fiamme). Con il suo negazionismo antipalestinese, Smotrich è riuscito anche ad aprire una mezza crisi diplomatica con la Giordania. Il ministro ha pronunciato la sua «lezione di storia» avendo alle spalle una mappa della Grande Israele con la Giordania parte del territorio dello Stato ebraico, proprio come appariva sulla bandiera dell’Irgun, l’organizzazione clandestina ebraica fondata nel 1931 responsabile di attacchi e attentati contro palestinesi e britannici.

«Non si può parlare di ‘palestinesi’ perché non esiste un ‘popolo palestinese’», ha detto Smotrich e stretto alleato del premier Netanyahu, intervenendo a Parigi a una cerimonia commemorativa per Jacques Kupfer, un esponente della destra israeliana. Il popolo palestinese, ha spiegato, «è una finzione» elaborata un secolo fa per lottare contro il movimento sionista. «Sapete chi è palestinese? Io sono palestinese», ha esclamato rivolgendosi all’uditorio «Mia nonna, nata a Metulla oltre 100 anni fa in una famiglia di pionieri che ha creato insediamenti in Galilea, lei era palestinese. Mio nonno, la tredicesima generazione della sua famiglia a Gerusalemme, era un vero palestinese». Qualcuno ieri ha sorriso di fronte a queste dichiarazioni propagandistiche. Non i palestinesi però. «Le parole di Smotrich sono prove inconfutabili dell’ideologia estremista, razzista, sionista che governa l’attuale governo israeliano», ha protestato il primo ministro dell’Autorità Nazionale, Muhammad Shtayyeh. «Siamo noi – ha aggiunto – che abbiamo dato alla Palestina il suo nome e la terra, il suo valore e il suo status. Questa terra è nostra e Israele è uno Stato coloniale fondato dai colonialisti e dai coloni e si è espanso come qualsiasi colonialismo nel corso della storia».

Sarebbe ingiusto puntare il dito solo contro il ministro ultranazionalista Smotrich. La nozione della «non esistenza» dei Palestinesi e del popolo palestinese è stata inventata dai sionisti «progressisti» giunti dall’Europa. E il Sionismo, specie nei primi decenni, ha fatto della negazione del popolo indigeno palestinese l’arma principale della sua legittimazione: gli ebrei, grazie ai sionisti, «tornavano dopo duemila anni di esilio nella loro terra» mentre i palestinesi erano stati creati a tavolino. Teoria che spesso ancora si accompagna, soprattutto a destra, alla deumanizzazione dei palestinesi e alla loro descrizione come tutti dei terroristi veri o potenziali. Golda Meir, celebrata premier donna e icona dell’Israele laburista, nel 1969 dichiarò in una intervista al The Sunday Times che «Non esiste qualcosa come un popolo palestinese. Non è che siamo venuti, li abbiamo buttati fuori e abbiamo preso il loro paese. Essi non esistevano». Un punto che avrebbe ribadito l’anno successivo a Thames TV e nel 1972 al New York Times. E nel 2023, a decenni di distanza da quell’intervista, una bella fetta di israeliani ebrei crede sempre che i palestinesi – tra cui un milione e mezzo con passaporto israeliano – non abbiano alcun diritto perché «inventati». Pagine Esteri

Questo articolo è stato pubblicato in origine dal quotidiano Il Manifesto

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Se nella vita o per lavoro hai a che fare con adolescenti, non puoi perdere la puntata di Presadiretta andata in onda ieri su Rai3: "La scatola nera", ora reperibile su Raiplay.

"Gli algoritmi e le piattaforme si stanno prendendo la vita dei nostri figli? Adolescenti e perfino bambini con patologie sempre più diffuse, si tratta ormai di un problema di salute pubblica. In che modo recuperare i danni già fatti, a partire dalla scuola? PresaDiretta è andata a Tulsa in Oklahoma, in uno dei centri di ricerca del più grande studio al mondo per capire quale sia l'impatto sul cervello di bambini e ragazzi delle tante ore passate sui cellulari e social. Ha visitato i centri d'eccellenza italiani e ha intervistato in giro per il mondo i medici e gli scienziati che da anni studiano e denunciano che la lunga esposizione dei ragazzi sulle piattaforme provoca variazioni fisiologiche nel cervello sul piano cognitivo ed emozionale. Sono 10 anni, da quando i social sono esplosi, che gli esperti accusano l'aumento del disagio tra i più giovani: ansia, stress, disturbi dell'attenzione e del linguaggio, anoressia, depressione, autolesionismo. I nostri ragazzi stanno sempre più male."

raiplay.it/video/2023/03/La-sc…


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friendica (DFRN) - Collegamento all'originale
The Privacy Post

@nicolaottomano🇮🇹🇪🇺🇺🇦🇮🇷 forse solo perché al "poli" che hai frequentato tu, il personale amministrativo sapeva parlare italiano e l'aula oggi intitolata a mr. "TBD" era ancora dedicata al sig. "Da def." 😂

@informapirata :privacypride: @Franc Mac @Marco Bresciani

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Le iniziative delle altre Autorità


L’Autorità svedese e il “regulatory testing”. Pubblicata una guida per sostenere il progetto di AI decentralizzata nella sanità L’Autorità garante svedese (Integritetsskyddsmyndigheten, IMY) annuncia di aver completato con successo un progetto pilota in cui ha condotto attività di “regulatory testing” sull’IA decentralizzata.L’IMY vuole evitare che si crei un divario tra il rapido sviluppo della tecnologia... Continue reading →


“Neuroverso” – Recensione autopromozionale 😉


Il nostro cervello è nudo, o, almeno, lo sarà presto. Ciò che fino a ieri era fantascienza, oggi è ricerca applicata. Le nostre idee, le emozioni, i pensieri, le opinioni, il contenuto del nostro cervello, incluso l’inconscio, è e sarà sempre più accessibile dall’esterno senza bisogno di interventi chirurgici, cavi o elettrodi. È la rivoluzione... Continue reading →


GARANTISMI – FIFA è Gioco d’Azzardo? Il problema Loot Boxes dei Videogiochi


In questa nuova puntata di #Garantismi insieme a Matteo Flora parliamo della recente sentenza austriaca che ha scosso il mondo dei videogiochi: FIFA e le sue loot boxes e il dibattito che ne è nato sulla protezione dei più giovani. .


guidoscorza.it/garantismi-fifa…



Lo Statuto del contribuente, serve un accordo con le opposizioni


Sarà un processo graduale e lungo che impegnerà l’intera legislatura. Lo ha detto il viceministro alle Finanze Maurizio Leo e lo suggerisce il buonsenso. La riforma del fisco tratteggiata con decreto dal governo Meloni è una riforma “di sistema”, l’inizio

Sarà un processo graduale e lungo che impegnerà l’intera legislatura. Lo ha detto il viceministro alle Finanze Maurizio Leo e lo suggerisce il buonsenso. La riforma del fisco tratteggiata con decreto dal governo Meloni è una riforma “di sistema”, l’inizio di un nuovo corso nel rapporto tra lo Stato e il cittadino contribuente come lo fu la riforma Vanoni nei primi anni Settanta.

Il governo ha costruito la cornice, per i contenuti ha delegato il Parlamento. Soglie, procedure e coperture saranno il frutto di un lungo e complesso lavoro delle commissioni parlamentari competenti. Per la Politica e per il Parlamento sarà una grande occasione di riscatto e di concretezza; per lo Stato potrebbe essere una rara occasione di unità.

Un terreno comune già c’è. Diversi punti della delega fiscale varata dal governo Meloni recepiscono, infatti, parte della delega fiscale concordata tra i partiti che sostenevano il governo Draghi sul finire della scorsa legislatura. Pensare che la riforma del fisco possa avere un via libera bipartisan sarebbe ingenuo. La polarizzazione politica è forte e la materia è identitaria, perciò divisiva. Tuttavia, una parziale condivisione delle norme sarebbe auspicabile, non foss’altro perché, come accadde in parte anche con la riforma Visentini, il rischio è quello di una normativa-Penelope: fatta e disfatta nel tempo dalle diverse maggioranze di governo con conseguente disorientamento dei contribuenti, dei ceti produttivi e dei professionisti che li assistono.

Ebbene, c’è una prescrizione politica, nel disegno di legge delega Meloni, che dal punto di vista simbolico ha valore costituente: dare vita allo Statuto del contribuente. Qualcosa di più di una carta dei valori e qualcosa di meno di una norma costituzionale. Una sorta di sovranorma ai cui principi la politica tributaria dovrebbe conformarsi. Sarà materia di dibattito parlamentare. Sarebbe interessante se diventasse anche l’occasione di un confronto serio prima all’interno dei partiti e poi tra i gruppi parlamentari di maggioranza e quelli di opposizione a cominciare dal Terzo Polo. Non sarebbe male se, trattandosi di un’enunciazioni di principi generali che secondo molti avrebbe dovuto avere caratura costituzionale, lo Statuto del contribuente fosse approvato con la più ampia maggioranza possibile.

Formiche

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Rinnovo biennale per Irini. Ecco la sfida dell’Ue in Libia


Il Consiglio dell’Unione europea ha deciso di prorogare ulteriormente il mandato della missione militare navale europea nel Mediterraneo centrale, Eunavfor Med Irini, fino al 31 marzo 2025. Non è la prima volta che tale mandato viene prolungato. Già nel m

Il Consiglio dell’Unione europea ha deciso di prorogare ulteriormente il mandato della missione militare navale europea nel Mediterraneo centrale, Eunavfor Med Irini, fino al 31 marzo 2025. Non è la prima volta che tale mandato viene prolungato. Già nel marzo 2021 il Consiglio aveva preso la decisione di rinnovare la durata dell’incarico di altri due anni. In prossimità della nuova scadenza, la decisione del rinnovo biennale è seguita alla revisione strategica dell’operazione effettuata dal Comitato politico e di sicurezza, che ha portato anche alla delibera del Consiglio circa la necessità di facilitare ulteriormente lo smaltimento delle armi e del materiale sequestrato dall’operazione. Non solo, la proroga del mandato è stata accompagnata dalla decisione circa l’importo di riferimento per i costi comuni dell’operazione, che vengono stimati intorno a circa 16,9 milioni di euro per il periodo compreso tra inizio aprile 2023 e fine marzo 2025.

I compiti principali

La missione Eunavfor Med Irini, il cui nome deriva dal greco “pace”, è stata lanciata il 31 marzo 2020 e rappresenta ad oggi il massimo sforzo militare espresso dall’Unione europea per la stabilizzazione e la pacificazione della Libia. E rientra nella politica di sicurezza e difesa comune dell’Ue (Psdc). Il contributo della missione punta innanzitutto a far rispettare l’embargo delle Nazioni Unite sulle armi in Libia attraverso l’uso di mezzi militari, definito soprattutto nella risoluzione 2292 del 2016 del Consiglio di sicurezza. A tal fine, la missione ha il compito di effettuare ispezioni di navi in alto mare, al largo delle coste libiche, qualora queste siano sospettate di trasportare armi o materiale correlato da e verso la Libia. Inoltre, tra i compiti della missione rientra anche il monitoraggio delle violazioni perpetrate per via aerea e terrestre e la loro condivisione con le Nazioni Unite. Così, per garantire la riuscita di Irini, si sono mobilitati per la missione assetti aerei, satellitari e marittimi, con una buona dose dunque di capacità Isr, acronimo per Intelligence, sorveglianza e riconoscimento. Il rispetto dell’embargo è infatti considerato dagli osservatori, in primis dalla missione onusiana Unsmil, l’elemento centrale per giungere a una pacificazione.

Ulteriori mansioni

Tra i compiti secondari di Irini, rientrano invece le attività di monitoraggio e raccolta delle informazioni sulle esportazioni illecite dalla Libia di petrolio, greggio e prodotti petroliferi raffinati. In tale quadro, la missione contribuisce inoltre a contrastare le reti di contrabbando e traffico di esseri umani attraverso la raccolta di informazioni e il pattugliamento aereo. Infine, sono rilevanti anche le risorse stanziate nell’ambito della missione Irini per favorire il rafforzamento delle capacità e della formazione della Guardia Costiera e della Marina libiche. Così la missione navale punta a fornire un contributo tangibile all’interruzione del modello di business delle reti di traffico.

La guida italiana

A capo della missione troviamo oggi il contrammiraglio Stefano Turchetto, in qualità di comandante dell’operazione dell’Ue. Il contrammiraglio ha preso il posto del collega Fabio Agostini, precedentemente al comando dell’operazione Irini, nell’ottobre 2021. Una decisione logica, viste le strutture già presenti nella base romane (la sede di Centocelle), nonché l’esperienza acquisita dal personale multinazionale, ma non per questo facile, vista l’agguerrita concorrenza francese e spagnola manifestatasi all’inizio della missione.

(Foto: Operation Eunavfor Med Irini)


formiche.net/2023/03/rinnovo-b…



#NotiziePerLaScuola

È disponibile il nuovo numero della newsletter del Ministero dell’Istruzione e del Merito.

Poliverso & Poliversity reshared this.



Non solo #Mastodon, ma anche #PeerTube #PixelFed #Friendica e #Funkwhale: i social media decentralizzati aumentano mentre Twitter si scioglie. @Matt_on_tech intervista @tchambers


Mastodon è solo l'inizio: il Fediverso sta arrivando con PeerTube, PixelFed, Friendica e Funkwhale

@Che succede nel Fediverso?

la maggior parte delle aziende che cercano di supportare i social media decentralizzati stanno aggiungendo il supporto per #ActivityPub o, in alcuni casi, costruendo nuove piattaforme per un futuro decentralizzato. Si dice che Meta stia lavorando sul proprio social network decentralizzato, nome in codice P92 , che si dice includa il supporto ActivityPub. WordPress , Flipboard e Mozilla hanno tutte funzionalità annunciate che si integrano con il Fediverso.

Qui è disponibile l'intervista di @Matthew S. Smith a @Tim Chambers

in reply to skariko

skariko@feddit.it purtroppo @tchambers@indieweb.social l'ha tralasciato. Non so se perché non lo conosce, perché non lo ritiene meritevole di una menzione o semplicemente perché non gli piace. Ma sta di fatto che ora, stando dentro a questa conversazione, anche lui è finito su Lemmy 😂

@fediverso@feddit.it

feddit.it/comment/53924



Esprimiamo piena solidarietà all'Anpi che l'altro giorno ha subito un atto intimidatorio da parte di “Blocco studentesco” responsabile di uno striscione ap


Parigi: il prefetto ha commissariato il Sindaco per ottenere i dati anagrafici dei netturbini di Parigi e chiederne la precettazione. Di @DavidLibeau


La precettazione dei netturbini parigini è iniziata a seguito della mobilitazione contro la riforma delle pensioni. Dopo il rifiuto del sindaco di Parigi, si apprende dalla stampa che il prefetto di Parigi ha recuperato i recapiti degli operatori per precettarli. Il metodo solleva interrogativi.

@Pirati Europei

Oltre alle condizioni di urgenza e violazione del buon ordine o della salute, è chiaramente specificato che è necessario un ordinanza per precettare qualsiasi bene o servizio. Nel caso dei netturbini di Parigi, sono i loro dati personali che sono stati trasmessi alla prefettura. Il problema è che sembra difficile qualificare l'elenco degli agenti di servizio come un bene. In ogni caso, questo solleva delle domande.

Recentemente la CNIL ha richiamato le regole per la cessione dei fascicoli quando Camaieu è stata messa in vendita. La CNIL ha precisato ad esempio che ciò era possibile ma che informare le persone era importante.

Nel caso dei netturbini la situazione è tanto più complessa in quanto non vi è stato ordine di precettazione se non dopo la trasmissione dell'elenco dei 4000 agenti della città di Parigi. Le disposizioni del Codice generale degli enti locali sulla requisizione non sono state aggiornate dal GDPR e sembrano piuttosto obsolete.

Se fossimo nel contesto di una requisizione, la base della legalità del sindaco di Parigi sarebbe stata probabilmente l'obbligo legale. Tuttavia, un considerando del GDPR sulle richieste delle pubbliche autorità mette in dubbio la legittimità dell'operazione poiché il considerando 31 in questione indica che richieste di questo tipo «non dovrebbero riguardare la totalità di un fascicolo» .

Se la trasmissione dei dati fosse rientrata nell'ambito di applicazione di questo considerando, ciò significherebbe potenzialmente che la richiesta di tutti i nomi e gli indirizzi degli incaricati del servizio di pulizia avrebbe potuto porre un problema in quanto si sarebbe potuto ritenere che riguardasse l'intero fascicolo . Ciò sarebbe rimasto a discrezione della CNIL in quanto autorità di controllo.

Qui è disponibile l'intero post, in francese, di @David Libeau

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Per fare cose di fretta, ho eliminato per errore una parte del disco del PC. Ma la colpa non è solo mia: il programma che ho usato è disegnato male.


In Your Eyes zine ricerca collaboratori


Crescere, in tutti i sensi, è di per sé un fatto positivo ma qualche problema in fondo lo crea sempre.

Così come per le mamme, che devono che devono costantemente rinnovare il guardaroba dei figli per adeguare l’abbigliamento al loro sviluppo fisico, anche per In Your Eyes la costante crescita di contatti riscontrata negli ultimi anni comporta il dover affrontare un “piacevole” problema: quello di far fronte alle numerose richieste di recensione che ci pervengono ogni giorno.

iyezine.com/collabora

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🧨 Interview with Ed Hanssen


Ed Hanssen. I started my projectmailartbooks by sending selfmade blanc little booklets made of wrappingpaper to artists I knew and that expanded very rapidly into a huge mailartproject.

iyezine.com/en/ed-hanssen



Oggi, #18marzo, si celebra la Giornata nazionale in memoria delle vittime del #coronavirus, istituita formalmente il 17 marzo 2021.


Mastodon.social: un errore di configurazione ha portato alla perdita di dati


Come parte dell'espansione dell'hardware e del software di Mastodon, un server di archiviazione è stato visibile a tutti gli utenti per diverse settimane.

@Che succede nel Fediverso?

La causa di una fuga di dati su Mastodon non è stata un'intrusione esterna, ma una configurazione insufficiente del server Mastodon per l'archiviazione dei dati dell'utente. Ciò ha reso teoricamente possibile per ogni utente del servizio visualizzare i dati caricati su files.mastodon.social. Mastodon ha scoperto il bug il 24 febbraio e lo ha risolto entro 30 minuti. Tuttavia, la falla esisteva dall'inizio di febbraio perché l'infrastruttura era stata aggiornata in quel momento, scrive il provider in una e-mail.

L'articolo di Heise continua qui

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in reply to Poliverso - notizie dal Fediverso ⁂

Considerato che anche certe aziende multimilionarie hanno avuto bug da bambini delle elementari, nessuno griderà allo scandalo

it.phhsnews.com/huge-macos-bug…



L’immagine del disastro del lavoro | Contropiano

"Giorgia Meloni fa il suo mestiere, Landini ed i suoi da anni non fanno il loro. Fanno i furbetti, spiegano che la visita di Meloni è un riconoscimento della loro forza, aiutati in questo dalla stampa di regime che ne amplifica gli inesistenti ruggiti, ma la sostanza di tutto è solo subalternità."

contropiano.org/altro/2023/03/…



Effetto Panopticon e autosorveglianza


Effetto Panopticon, autosorveglianza e teoria del nudge. Così si avvera la profezia di Tocqueville: dalla democrazia alla tenue tirannia.

In un mondo in cui la sorveglianza di massa è sempre più pervasiva, sistematica e normale spesso dimentichiamo l’impatto psicologico che questo monitoraggio costante, sia online che offline, ha su tutti noi. Ancor più spesso, sottovalutiamo le conseguenze che questa ha nella definizione dei rapporti di potere tra individuo e Stato.

Una buona metafora dello stato attuale della sorveglianza a cui siamo sottoposti è il Panopticon, ideato dal filosofo Jeremy Bentham nel 18° secolo. Il Panopticon di Bentham era un design circolare di una prigione, che consentiva a una sola guardia situata in una torre centrale di osservare tutti i detenuti senza che loro sapessero se erano osservati o meno in uno specifico momento.

L’idea era che questo meccanismo, che dava la sensazione di sorveglianza costante, potesse portare i detenuti a comportarsi "bene” senza alcun input.

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Questo concetto si collega direttamente anche all’idea di nudging. Entrambi sono strettamente correlati allo stato della sorveglianza governativa a cui siamo sottoposti. Con l’articolo di oggi quindi esploriamo queste connessioni e le loro implicazioni.

Lascia stare il Panopticon. Iscriviti e abbraccia l’effetto Privacy Chronicles.

L’effetto Panopticon


Con effetto Panopticon si può intendere il modo in cui la percezione di essere continuamente osservati riesca a creare un senso di insicurezza costante nell’osservato e portarlo quindi a influenzare il suo comportamento in modo inconscio. Ciò che succede nella pratica è che al crescere della sensazione di sorveglianza, la persona osservata tenderà a conformarsi alle aspettative del contesto in cui si trova.

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Questo è ancor più vero quando il contesto è quello di una società governata da leggi complesse, difficili da comprendere e perfino da conoscere. In questo contesto le persone, non sapendo ciò che è lecito fare o non fare, tenderanno a standardizzare sempre più i loro comportamenti sulla base delle aspettative. Spesso, queste aspettative sono anche artificialmente portate avanti da specifiche agende dei mass-media.

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Linus Torvalds e il #Fediverso


Linus Torvalds non è interessato alle guerre di religione nel fediverso.

@Che succede nel Fediverso?

Linus Torvalds sa che c'è un tempo per amministrare e un tempo per utilizzare.

Linus Torvalds sa che il Fediverse è libero perché è fatto da fedi diverse.

Per questo ci piace il Fediverse. E anche Linus 😅

Il post di @Linus Torvalds
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Replying to all the random individuals that seem to think that I’m “endorsing” one of the Fediverse products over any other, and seem to be making a big deal over #akkoma vs #mastodon etc.

That’s not the case. I’m actually a horrible MIS person, and I would never want to maintain my own server. I’m a programmer for chrissake!

The same way you should fear me if I hold a soldering iron, you should be very very nervous if I were to do any server management.

So all credit (or blame) for the choice of Fediverse platform goes to @monsieuricon, who maintains kernel.org and just made it really easy for me to try this out.

… and on a similar note: not only am I not much of a MIS person, I’m also not much of a social networking person.

I foresee a lot of disappointment in the future of any followers of this account 🔮.


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Ucraina. L’Onu «certifica» gli orrori: i russi hanno commesso crimini di guerra


Nel primo rapporto della Commissione internazionale d'inchiesta le prove degli attacchi indiscriminati e delle violenze deliberate sui civili. Stupri da 4 a 82 anni. «Ipotesi di genocidio»

@Notizie dall'Italia e dal mondo

«Crimini di guerra che includono uccisioni volontarie, attacchi a civili, reclusione illegale, torture, stupri, trasferimenti forzati e deportazione di bambini». Per quella che viene definita «ipotesi di genocidio». In 18 pagine, corredate da centinaia di allegati fotografici, filmati, esami balistici e di medici legali, viene riassunto il primo anno di inchiesta della Commissione internazionale indipendente sull’Ucraina.

Su Avvenire è possibile leggere l'articolo completo di @Nico Piro



Cell phone not personal enough for GDPR protection?!


Il cellulare non è abbastanza personale per la protezione GDPR?! Decisione contraddittoria: I dati relativi al traffico e all'ubicazione sono dati particolarmente sensibili che richiedono una protezione supplementare, ma allo stesso tempo non sono affatto dati personali?! A1 Logo


noyb.eu/en/cell-phone-not-pers…



Parole di Meloni nell'anniversario dell'Unità d'Italia è una presa in giro. Il suo è il governo dei traditori della patria che con lo Spacca Italia stanno d


Unione Popolare, il nuovo spazio politico che si è costituito per le ultime elezioni politiche, ha organizzato a Grosseto, in Viale Europa 63/65 (c/o la sede d


Oggi, 17 marzo, si celebra la Giornata dell'Unità nazionale, della Costituzione, dell'inno e della bandiera.

Qui la nota inviata alle scuole ▶️ miur.gov.



Sappiamo che hanno libero corso singolari e forse interessate narrazioni della partita politica che si è aperta intorno alle elezioni amministrative per il com