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USA: l’arresto (non) arresterà Trump


Con l’emissione del mandato di arresto a carico di Donald Trump, i nodi che si sono stretti nelle ultime settimane intorno alla figura dell’ex presidente vengono finalmente al pettine. La decisione della procura distrettuale di Manhattan, infatti, non solo mette in moto la procedura legale che l’emissione del mandato comporta, ma rilancia dentro e fuori […]

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Perché l’autonomia strategica dell’UE senza gli Stati Uniti è attualmente impossibile


Tra le macerie che le rivolte che hanno sconvolto Parigi potrebbero lasciarsi dietro includono la riforma delle pensioni del Presidente Emmanuel Macron; la capacità di Macron di governare efficacemente per i prossimi quattro anni; e, molto probabilmente, la stessa Quinta Repubblica. Come riportato a marzo dal New York Times , i manifestanti sono stati sentiti […]

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Perché l’Ucraina è sempre più un rompicapo nucleare per le potenze mondiali


Il 20 marzo 2023, il governo britannico ha confermato che fornirà alle forze ucraine proiettili di carri armati realizzati con uranio impoverito, che può “penetrare più facilmente carri armati e armature a causa della sua densità e di altre proprietà fisiche”. La vicenda ha rapidamente riacceso gli sforzi occidentali e russi per plasmare la narrativa globale […]

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Un canale di informazioni, aggiornamenti, notizie dal Ministero dell'Istruzione e del Merito. Ci trovate anche su Twitter, Instagram, Facebook.


PON “Per la scuola” 2014 – 2020: il Ministero ha deciso di ripartire alle scuole di tutta Italia, che in base ai criteri stabiliti possono beneficiarne, 207 milioni di euro.


GARANTISMI – ChatGPT bloccato in Italia dal Garante


In questa nuova puntata di #Garantismi insieme a Matteo Flora parliamo del Provvedimento del Garante “blocca” ChatGPT e del perché l’abbiamo bloccato. .


guidoscorza.it/garantismi-chat…



Il botolo


Si alimenta la discussione pubblica con una continua ansia della punizione, salvo poi invocare il condono innanzi a eccessi punitivi. Partiamo dall’ennesimo “scudo”, che nell’oscillare fra pena e perdono anche il vocabolario è divenuto monotono. L’ultimo

Si alimenta la discussione pubblica con una continua ansia della punizione, salvo poi invocare il condono innanzi a eccessi punitivi. Partiamo dall’ennesimo “scudo”, che nell’oscillare fra pena e perdono anche il vocabolario è divenuto monotono. L’ultimo ha a che vedere con il fisco, che in quanto a condoni è talmente aduso da togliere significato e credibilità alle punizioni.

Il governo ha in animo una complessiva e radicale riforma fiscale, puntando a tre le aliquote per i redditi delle persone fisiche (attualmente sono quattro), salvo moltiplicarle con delle false flat tax che sono differenziali regimi forfettari. Che una maggioranza di centrodestra già votò una legge delega per portare le aliquote a due e poi fece cadere la delega trasformando la rivoluzione nell’eterna restaurazione, neanche se lo ricorda più nessuno. In ogni caso, avendo aperto quel cantiere sarebbe ragionevole portarci ogni altra questione fiscale, rendendo omaggio alla coerenza e all’organicità. Niente da fare, lo “scudo” ha preso forma in un articolo che si trova dentro a un decreto intitolato alle “bollette”. Cosa c’entri lo sa il cielo.

Neanche il tempo di emanarlo e già c’è chi strilla all’“ennesimo condono”. Che fra gli strillanti vi siano i condonatori della volta precedente è gustosa osservazione a cura dell’estrema minoranza che ancora rende omaggio alla memoria. Ma non è un condono. A questo giro è buon senso. Se ho fatto una regolare dichiarazione ma poi non ho versato il dovuto sono sicuramente un evasore fiscale, il che innesca un procedimento penale. Li si definisce anche “evasori per necessità”, senza neanche apprezzare il ridicolo che se la necessità può giustificare l’irregolarità è segno che la regola ha necessità d’essere rivista. No, sono soggetti che hanno usato diversamente i soldi. Colpevoli, quindi. Ma se riconoscono la colpa e si dispongono a pagare (con ammenda) è evidente che il procedimento penale debba fermarsi e poi estinguersi all’estinzione del debito. Altrimenti casca anche l’interesse a saldarlo.

Diversi i casi – che pure si era provato a inserire (e vedrete che qualche emendamento ci riproverà) – di chi la dichiarazione non l’ha proprio presentata o l’ha presentata falsa. Nei quali casi la punizione non può essere estinta dal pagare dopo essere stati beccati: punizione più pagamento, non pagamento al posto della punizione.

Strilli si sentono anche sul fronte del codice appalti, di cui ci siamo già occupati. In questo caso gli strillanti ritengono che si sia semplificato troppo, mentre a me pare non lo si sia fatto abbastanza. Senza le vecchie regole e limiti, dice anche l’autorevole Autorità contro la corruzione, gli appalti andranno a parenti e amici. Come se, vigente e vigilante la citata Autorità, non capiti di già. Qui il punto non è scambiare velocità con onestà, anche perché l’esperienza c’insegna che il malaffare prospera nella lentezza. Servono la (prevista) digitalizzazione, la tracciabilità e leggibilità di tutti gli affidamenti e la corrispondenza fra potere e responsabilità (nel senso sia di “colpa” che di “merito”).

Pensare che il male del mondo si elimini ispezionando le anime è metodo sicuro per far affermare quelle dannate. Il disincentivo a delinquere deriva da regole chiare e punizione assai probabile, in caso di devianza (XVIII secolo, Cesare Beccaria op. cit.). Posto che le regole non devono essere spaventose, è sano che il fisco e la giustizia mettano una certa strizza, talché fregare gli altri induca la paura d’essere fregati. Epperò i due esempi citati hanno una cosa in comune: non ci crede nessuno – né alla regola né alla punizione – se la giustizia è inesistente o in gara con i bradipi. Il nodo è quello e si tende a non occuparsene. Che fine hanno fatto i propositi di Carlo Nordio? Perché se lo si costringe addirittura a difendere l’idea che chi tortura sia punito, è solare che resteremo vittime del supplizio imposto dalla severità orale condita con l’insipienza reale. Il “bau bau” del botolo.

La Ragione

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Quando i dipendenti diventano ‘padroni’


Leggendo i quotidiani economici e le pagine economiche dei giornali nonché vedendo alcune trasmissioni televisive e i social si nota una sorta di ‘peana’ dei risultati positivi delle imprese. E’ notizia quotidiana leggere o sentire di incrementi di fatturati, di dividendi con un EBITDA (Erning Before Interest Taxes DEpreciation and Amortisation-Margine Operativo Lordo) sempre positivo. Mentre tutto […]

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La censura di YouTube a Martino e alla Fle è inquietante, siamo alla dittatura dell’algoritmo


Intervista al professor Salvatore Sica Quella dell’algoritmo, oltre ad essere una rivoluzione, rischia di trasformarsi in una “dittatura” se non regolamentata adeguatamente. Qualche giorno fa ha suscitato scalpore la decisione del canale YouTube di oscura

Intervista al professor Salvatore Sica

Quella dell’algoritmo, oltre ad essere una rivoluzione, rischia di trasformarsi in una “dittatura” se non regolamentata adeguatamente. Qualche giorno fa ha suscitato scalpore la decisione del canale YouTube di oscurare per una settimana la pagina della Fondazione Einaudi, che non può certo essere definita una organizzazione sovversiva. Il motivo? La pubblicazione di una lezione di Antonio Martino (accademico ed esponente di spicco di Forza Italia, scomparso lo scorso anno) alla “Scuola di liberalismo”. Nel video l’ex ministro si esprime sulla gestione della pandemia da parte del governo. Di qui l’iniziativa della piattaforma online, che, come ha comunicato la stessa Fondazione Einaudi, «non ammette affermazioni relative ai vaccini per il Covid-19 che contraddicono il parere di esperti appartenenti ad autorità sanitarie locali o all’Oms». Abbiamo approfondito la vicenda con Salvatore Sica, avvocato e ordinario di Diritto privato nell’Università di Salerno. «Ogni giorno in più – dice –, quando mettiamo contenuti, diventiamo proporzionalmente e parallelamente schiavi della rete»

Professor Sica, prende corpo una nuova forma di censura? Chi diffonde idee non gradite ai gestori dei social viene messo alla porta?

In realtà non abbiamo nulla di nuovo. Semplicemente, la vicenda che stiamo commentando è uno degli ultimi atti che si stanno comunque verificando da anni. Vale a dire l’auto-attribuzione che si sono fatte le piattaforme online, soggetti privati, di censurare addirittura le idee. Era immaginabile che si arrivasse a questo. L’ultimo episodio, quello che ha riguardato la Fondazione Einaudi, è abbastanza inquietante. Non stiamo parlando di un politico o di una celebrità dello spettacolo, ma di un professore universitario, che, all’interno di una rispettabilissima organizzazione, manifesta realmente una opinione. La censura applicata segue qualche criterio algoritmico di ricerca della parola chiave. È bastato elaborare, per esempio, la parola “vaccino”, perché l’algoritmo arrivasse a delle conclusioni affrettate.

Un procedimento non esente da gravi errori?

Sicuramente. Nel caso che stiamo commentando non è avvenuta nessuna riflessione sul contesto, sulla autorevolezza e sulle argomentazioni del dichiarante. Le conclusioni, affrettate, alle quali si è giunti sono state quelle di considerare le dichiarazioni espresse incompatibili con la linea di pensiero della piattaforma.

Internet non è solo una “prateria” dove si può correre liberi?

Che non si possa e non si debba correre liberi su internet lo sosteniamo da tempo. L’esigenza di regole è, pertanto, chiara. Il problema è che le regole non possono farle i gestori del meccanismo stesso. Soprattutto, questo controllo non può essere realizzato da parte di soggetti privati con criteri quasi automatici. La mia sensazione è che si proceda ad una ricerca algoritmica dei contenuti da eliminare. Questo, per me, è aberrante.

Lei ha fatto riferimento alle regole. Chi le deve scrivere? I legislatori nazionali che ruolo dovrebbero ricoprire in questo particolare momento storico?

I legislatori nazionali devono, innanzitutto, perdere la timidezza nei confronti delle piattaforme. Devono recuperare il ruolo del diritto che fa le regole e le amministra. Va sconfitta, una volta per tutte, l’idea che la rete sia una arena virtuale libera per un verso, ma per un altro verso l’idea che il controllo sulla rete sia relegato ai privati. Per fare questo occorre un urgente intervento normativo. Meglio se a livello sovranazionale, ma si può anche partire dal livello nazionale.

Il controllo dei contenuti a chi potrebbe essere delegato? Va regolamentato?

Non c’è alternativa: il controllo dovrebbe essere o giudiziale, con carattere di urgenza, o con l’intervento di una autorità indipendente anche una tra quelle già esistenti. Dipende dal tipo di scelta che si compie. Tendenzialmente, sarei favorevole al controllo giudiziale, ma con interventi sul rito perché tutto possa svolgersi con grande rapidità.

Le grandi piattaforme online possono condizionare la libertà d’opinione. La censura nella quale è incappata la Fondazione Einaudi è emblematica. Il cittadino comune è ancora più vulnerabile?

Io affermerei, invece, che condizionano la libertà di opinione. Non ho alcun dubbio su questo tema. D’altra parte se ci spostiamo in un altro ambito, ad esempio, il diritto d’autore, la vicenda del rifiuto della convenzione per la gestione dei diritti d’autore da parte di Meta nei confronti della Siae è emblematica. Assistiamo ad una situazione di abuso di posizione dominante in cui vengono dettate le condizioni per un accordo. In senso inverso il rifiuto dell’accordo è conseguentemente la negazione della messa a disposizione dei prodotti in rete. In sostanza le piattaforme si dichiarano arbitri unilaterali sempre di più, ogni giorno di più, del contenente e del contenuto della rete.

Se da un lato YouTube censura, dall’altro il Big Tech è accusato di aver favorito con il proprio algoritmo la circolazione di messaggi di propaganda del terrorismo islamico. Il riferimento è alla vicenda della famiglia di una delle vittime delle stragi di Parigi del 2015, che ha citato in giudizio Google e la piattaforma di YouTube. Non mancano le contraddizioni nella prateria dei contenuti di internet?

Siamo di fronte contemporaneamente all’arbitrio e ad un controllo che segue soltanto criteri algoritmici. L’intelligenza artificiale fa le maglie della rete con la conseguenza, come è noto, che, se non governata dall’uomo, è quanto di più stupido possa esistere. Si può arrivare, quindi, al paradosso che il professor Antonio Marino venga censurato. Così come si può arrivare al paradosso che il mio stesso nome, magari dopo questa intervista, vada incontro allo stesso destino dei contenuti della Fondazione Einaudi. L’intelligenza artificiale è utile, ma è uno strumento al quale non si può attribuire capacità pensante. Non dimentichiamo che l’immissione dei dati algoritmici viene fatta sempre dagli uomini, da organizzazioni e da imprese. Se non si interviene subito, lo scenario che abbiamo difronte sarà agghiacciante ed inquietante. Ecco perché è importante che le autorità facciano la loro parte ancora di più, sostenendo i giudici con una attività formativa sulle nuove tematiche che ci circondano. Si sostenga la magistratura in questa battaglia di recupero del terreno del diritto.

Il Dubbio

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La Russa è rimasto fascista e non riesce a nasconderlo. È evidente la sua identificazione con il busto del duce che tiene in casa e con i fascisti che consegn


I bambini scomparsi dell’Ucraina: indagando i crimini di guerra russi


Dopo aver ascoltato le prove che hanno condannato Adolph Eichmann, Hannah Arendt ha capito non la mostruosità del male ma la sua banalità. Mentre la sua frase potrebbe essere usata oggi per sminuire il criminale, la sua terribile verità è che i partner e i facilitatori dei crimini di guerra incorporano il male nelle vite […]

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#laFLEalmassimo – Episodio 87- Intelligenza Artificiale e Luddismo


Fino a quando il conflitto tra Russia e Ucraina non avrà fine con la definitiva sconfitta dell’invasore questa rubrica continuerà a ribadire il proprio sostegno alla nazione invasa La lettera aperta che richiede sei mesi di moratoria sugli sviluppi dell’i

Fino a quando il conflitto tra Russia e Ucraina non avrà fine con la definitiva sconfitta dell’invasore questa rubrica continuerà a ribadire il proprio sostegno alla nazione invasa

La lettera aperta che richiede sei mesi di moratoria sugli sviluppi dell’intelligenza artificiale non convince. I rischi potenziali legati a questa nuova tecnologia sono concreti e molto rilevanti, potrebbero mettere a repentaglio le fondamenta stesse dalla nostra società e delle istituzioni democratiche influenzando le nostre scelte e inostri comportamenti attraverso informazioni manipolate.

Tuttavia è un rischio anche cercare di limitare lo sviluppo di quella che potrebbe essere la più grande rivoluzione tecnologica nella storia dell’umanità: quali istituzioni politiche sono sufficientemente indipendenti da poterla regolare? Quali esperti sono abbastanza competenti da poterne comprendere i limiti e intervenire?

Non lo sappiamo e non possiamo saperlo. La storia dell’evoluzione umana a livello tanto biologico quanto sociale si è sviluppata attraverso errori e correzioni, tentativi e fallimenti e anche in questa fase delicata affidarsi sacrificare la libertà di scelta e di sviluppo della ricerca scenica non sembra una strategia giustificata da motivazioni convincenti.

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ChatGpt è addestrata grazie a miliardi di dati di miliardi di persone. Ecco perché l’abbiamo bloccata


L’innovazione non può essere fatta a spese dei diritti delle persone. Credo sia questo il senso più profondo del provvedimento con il quale, come Garante per la protezione dei dati personali, abbiamo ordinato a OpenAi, la società che gestisce ChatGPT di sospendere, almeno temporaneamente, ogni trattamento dei dati personali raccolti in Italia e degli utenti... Continue reading →
in reply to Informa Pirata

la domanda è: perché non si è fatto nulla in 20 anni di raccolta selvaggia di dati per rendere la rete un luogo più partecipato e rispettoso della privacy. Se consenti a società private di accumulare dati poi non ti puoi stupire che ne facciano ciò che vogliono. Gli algoritmi di AI impiegati da OpenAI sono quelli che più o meno usavo io negli anni ‘90, era prevedibile che stavamo preparando i presupposti per una AI proprietaria addestrata con dati e conoscenze pubbliche. Oltretutto, non sappiamo (e non sapremo mai) se già negli anni passati, con o senza AI, quei dati (nostri) siano stati impiegati o “venduti” a organizzazioni politiche in qualche modo compiacenti con gli interessi delle aziende che li avevano accumulati, o se quelle aziende ne abbiamo in qualche modo favorito le vicende per interesse personale impiegando quei dati.

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in reply to Informa Pirata

Maddai tutta sta manfrina dell'AI per poi fare l'unica cosa che hanno appresso tutti nel settore IT cioè rubare o arraffare dati personali... :flan_facepalm:


Sarebbe fallimento collettivo


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Bussolin e Bonriposi (Lega): "Moschea, sfratto 27 aprile sia attuato senza rinvii. Il Comune nel frattempo chiarisca sue intenzioni"


Un comunicato stampa sul sito del Comune di #Firenze informa le gazzette che la #Lega di Firenze è contenta del fatto che qualcuno possa sfrattare qualcun altro: finalmente si rispetta la legge, dicono i due signori qui sopra, che si chiamano entrambi Federico e hanno entrambi l'aria di persone ben nutrite.
Ora, la loro legge impone che la stessa cosa venga fatta con diverse Famiglie.
La maiuscola è a titolo di scherno, dal momento che l'agenda politica dell'esecutivo in carica nello stato che occupa la penisola italiana è per intero degna di essere schernita.
Comunque, nei confronti delle Famiglie i due Federico paiono assai più comprensivi.
Poi dicono:

"Come Lega annunciamo per Sabato 15 aprile un #Gazebo in piazza dei #Ciompi per un'intera "giornata di ascolto e informazione" sul Caso #Moschea. Intendiamo aggiornare i cittadini sia sullo sfratto imminente (e vicende legali annesse) oltre che sulla nuova possibile location negli ex locali #Banca Toscana. Parleremo noi ai residenti. Visto che la Giunta #Nardella si nasconde".

Il borgomastro ha appena organizzato un incontro [per martedi 4 aprile 2023] sull'emergenza abitativa a Firenze, perché la povertà e la morosità incolpevole sono in procinto di assicurare moltissime soddisfazioni agli estimatori della legge; accusarlo di nascondersi non ha molta logica. L'auspicio è che i residenti accolgano numerosi la tendina della Lega e che dimostrino ai protagonisti dell'iniziativa di non avere nessun bisogno di essere ascoltati e informati da individui di questa risma.
Sperabilmente senza passare a vie di fatto.



PRIVACY DAILY 82/2023


Dopo sette anni di ambiguità sulla legge tedesca sulla conservazione dei dati, la Corte costituzionale federale tedesca l’ha dichiarata inapplicabile e incompatibile con il diritto dell’UE. La Corte non ha accettato le disposizioni della legge tedesca sulle telecomunicazioni e del codice di procedura penale che prevedevano la conservazione dei dati relativi al traffico e all’ubicazione... Continue reading →



Paolo Ferrero* Vi sono delle notizie che annunciano uno sconvolgimento del mondo. Oggi il governo brasiliano ha annunciato un accordo con la Cina in base al


Ethiopia, news & updates from Adigrat, Tigray – Voices of reconstruction


Today I get news from the NGO – CoL – Chain of Love for Human and Environmental Development, Adigrat. The NGO has been operating in the regional state of Tigray for more than a decade, with projects and activities dedicated to supporting the local populat

Today I get news from the NGO – CoL – Chain of Love for Human and Environmental Development, Adigrat.

The NGO has been operating in the regional state of Tigray for more than a decade, with projects and activities dedicated to supporting the local population.

Today more than ever the time has come for rebirth, for reconstruction.

The air in Adigrat is calm and the situation is improving, unlike other woredas, districts and rural areas that are either still under Amhara/Eritrean occupation or have not yet been reached by sufficient humanitarian support.

All CoL staff are strongly committed to supporting the people of Tigray. Their children have started going to school again.

Recent activities and plans for future projects:

  • the NGO managed to purchase 40 tons of food to feed 1,000 children and 450 pregnant and breastfeeding women for 6 months. The WFP – World Food Program has collaborated in the transport from Addis Ababa to Tigray.
  • Chain of Love is planning the maintenance of 180 potable water systems that will serve more than 12,000 people.
  • The association needs funds to rent a vehicle to be able to reach the various locations.
  • CoL has managed to purchase animal medicines to support veterinary clinics to protect livestock loss which are a very important asset for farmers in Tigray.
  • The NGO is planning to provide cash to farmers who lost their homes and properties destroyed or looted by the enemy/Eritrean army so as to help them rebuild their businesses and farms.
  • Also on the planned program is the purchase of potato seeds for farmers who have irrigation systems, but do not have the capacity and funds to buy the seeds.
  • Chain of Love announces that the NGO’s budget is limited and asks for support in seeking funds to help these farmers.
  • Since April CoL has been planning to help women affected by GBV – Gender Based Violence and as war victims to help them restart the self-help activity by supporting them in recovery and from the point of view of entrepreneurial training.
  • Chain of Love has already received some funds from a historic association in Udine (Friuli VG – north east Italy) to support about 30 women, but CoL plans to extend the support to another 20 women. For this, between 15,000 and 20,000 euros are needed.

Chain of Love is committed to serving and supporting more than ever its people, the Tigrayan people battered by 2 years of genocidal war.

In addition to the economic donations to support the projects, the NGO seeks and needs more than ever new partnerships, collaborations precisely in order to be able to carry on supporting and helping as many needy people as possible in Tigray.

In order to donate to Chain Of Love, 3 c/c are available:

  • Bank Name: Wegagen Bank SC Meyda Agame Branch
    • Beneficiary Name: Chain of Love for Human and Environmental Development
    • Current account number: 0957670811501
    • Swift Code-WEGAETAA
  • Bank name: Awash Bank, Adigrat Branch
    • Beneficiary Name: Chain of Love for Human and Environmental Development
    • Account Number: 01308790851000
    • Swift Code: AWINETAA
  • Bank Name: Commercial Bank of Ethiopia, Adigrat Branch
    • Beneficiary Name: Chain of Love for Human and Environmental Development
    • Current account number: 1000021037773
    • Swift Code: CBETETAA

Contacts

  • EMAIL: chainoflove4hed@gmail.com (the most direct and fastest method)
  • TELEPHONE: +251 344451901
  • FAX: +251-344 451 904

Introducing Chain of Love


The following is the presentation of the NGO divided by Objectives, Mission, operational area, focus main areas of activity.

Organizational vision (as per statute):

Chain of Love for Human and Environmental Development plans to remove poverty for the people in the Tigray Region and seeks to support and help raise people’s living conditions.

ORGANIZATIONAL GOALS:

Chain of Love for Human and Environmental Development works professionally, effectively and transparently with the most vulnerable groups in society, development partners and other key stakeholders to create greater access to economic and social services, empower and build the capacities of communities and reduce vulnerability, so as to improve food security and eradicate poverty in the Tigray Region.

Main purpose of the NGO:

The general objective of the Association is to improve the quality of life and livelihood of people in a sustainable way, promoting their active participation for autonomy, food security and poverty reduction.

STRATEGIC OBJECTIVES:

To improve the health and education status of people in the Tigray Region To promote the socio-economic empowerment of vulnerable groups in society, especially women, young people, children, people with disabilities and the elderly.

To promote the multiple use of water resources to improve the sustainable livelihoods of families To promote the sustainable management of natural resources and the conservation of bio-diversity in Tigray.

Operational zone / S Woreda / S IN THE REGION (for the various pre and post war activities and projects):

Pre war projects: Eastern Tigray, weredas: Adigrat, Albina-afeshum, Adigrat, Irob and Saesie Tsaeda-EMBA.

NOTE: The operational area, however, is the entire Tigray Region

FOCUS MAIN AREAS OF INTERVENTIONS / THEMES:

  • Create better access to education services
  • Creating access to health services Improve food security and livelihoods, reduce vulnerability
  • Development of water resources for multiple uses
  • Rehabilitation and environmental management
  • Conduct research for development
  • Optimization of the creation capacities of the stakeholders in the respective program areas
  • Provide emergency relief and rehabilitation in the event of natural disasters

PHOTO: Adigrat Tigray – August 2013


tommasin.org/blog/2023-03-30/e…



Allarme


Adesso l’allarme è forte e non servirà a nulla affrontarlo con lo scaricabarile. L’appuntamento con i fondi europei Next Generation EU e con il piano italiano Pnrr è decisivo per il futuro e ha implicazioni delicatissime, relative anche alla sicurezza naz

Adesso l’allarme è forte e non servirà a nulla affrontarlo con lo scaricabarile. L’appuntamento con i fondi europei Next Generation EU e con il piano italiano Pnrr è decisivo per il futuro e ha implicazioni delicatissime, relative anche alla sicurezza nazionale. Fallirlo è un’ipotesi neanche contemplabile. Esibirsi quotidianamente nel dare per scontati ritardi e impossibilità è da incoscienti. Supporre di potere raccontare che la colpa è del governo precedente non è solo inutile, è anche autolesionista: due dei tre partiti che compongono l’attuale governo ne facevano parte; chi governa oggi conosceva la situazione; i controlli confermarono che non c’erano ritardi; mentre ora, purtroppo, sono anche relativi alle riforme, quindi privi di qualsiasi giustificazione. E neanche serve farne oggetto di polemiche contro il governo Meloni. Un fallimento sarebbe di tutti.

Sarebbe un disastro per diverse ragioni, dalle quali ometto l’ovvia perdita dei quattrini.
1. Risulterebbe evidente che quando l’Italia chiede di potere fare più deficit non lo indirizza agli investimenti, di cui non è capace, ma alla spesa corrente, alla dilapidazione, sicché sarebbe facile e doveroso rispondere seccamente: No.
2. Ogni richiesta di ulteriore debito comune, con destinazioni nobilissime, verrebbe ridicolizzata dall’avere sprecato l’opportunità del debito comune esistente.
3. Ogni lamentela relativa all’essere stati “lasciati da soli” susciterebbe impietosita ilarità, visto che il Paese cui i contribuenti europei volevano regalare più soldi e prestarne a tassi agevolati ha declinato l’offerta e stabilito di non saperli usare.
4. Alla prossima speculazione sui debiti sovrani, essendo il nostro il più grosso, saremo da soli e abbracciati a quello, perché saremmo stati noi a volerlo tenere alto deprimendo la crescita del prodotto interno e respingendo gli investimenti.

È talmente evidente la dimensione della tragedia da avere portato ad una inversione delle parti: governanti italiani che ripetono di non potercela fare e controllori europei che smorzano e incoraggiano. I primi cercano scuse, i secondi capiscono la gravità delle conseguenze. Se non si riesce, come si dice con linguaggio da zappatori, “a mettere a terra” quegli investimenti finirà campata per aria ogni altra pretesa.

Quindi: testa bassa e pedalare. La si faccia finita con le parole a vanvera. Si negozi quel che serve, sempre che lo abbiano capito. E, per la miseria, il codice appalti che parte da luglio è già tardi, ma la legge concorrenza che si rinvia per gli ambulanti e le svendite, non avendo il coraggio di occuparsi dei balneari, è un segno evidente di rincretinimento da demagogia elettorale: un interesse miserrimo che ferma un gigantesco interesse generale. È impressionante che non si capisca quanto la concorrenza serva non alla gioia delle gare, ma a favorire investimenti e crescita. Che se si proteggono le sacche delle piccole rendite si penalizzano le grandi innovazioni. Che se corteggi quattro corporativi portatori di voti gli italiani che possono vanno in vacanza e a lavorare all’estero. Anti nazionale è proprio questa politica cieca al futuro e tronfia di parole dal significato sconosciuto. È impressionante non si capisca che un sistema appalti funziona se funziona la giustizia, non se si mettono un centinaio di guardiani della morale. Che costano, rallentano e producono immoralità. Il ponte di Genova è stato realizzato usando le regole europee. Almeno copiate.

E se l’opposizione spera di cavarsela assistendo al fallimento governativo si sbaglia. Dall’opposizione si fanno proposte, si reclama giustizia funzionante, separazione delle carriere, si tallona il governo perché renda fatti le parole del suo ministro della giustizia, si chiede più mercato aperto e più formazione, non ci si mette a difendere le arretratezze che troncano le gambe al governo, non si difendono le corporazioni che dal governo non possono più coprire. Perché in quel modo si è uguali. E ugualmente fallimentari.

La Ragione

L'articolo Allarme proviene da Fondazione Luigi Einaudi.



+++ La fuga di notizie sui "file Vulkan" rivela le tattiche di guerra informatica globale e interna di Putin. L'esclusiva del Guardian +++


La fuga di notizie sui "file Vulkan" rivela le tattiche di guerra informatica globale e interna di Putin

@Giornalismo e disordine informativo

- Documenti trapelati dall'informatore arrabbiato per la guerra in Ucraina
- Società di consulenza privata di Mosca che sostiene la guerra informatica russa
- Gli strumenti supportano le operazioni di hacking e gli attacchi all'infrastruttura
- Documenti collegati al famigerato gruppo di hacker russi Sandworm
- Il programma russo mira a controllare Internet e diffondere disinformazione

di Luke Harding , Stiliyana Simeonova, Manisha Ganguly e Dan Sabbagh sul Guardian

Link all'articolo del Guardian

Questa voce è stata modificata (2 anni fa)


Concorso ordinario per il personale docente della scuola dell'infanzia e primaria: pubblicato il calendario delle prove scritte suppletive. Lo trovate qui ▶ miur.gov.


Meta (Facebook, Instagram) switching to "Legitimate Interest" for Ads


Meta (Facebook, Instagram) passa a "Interesse legittimo" per gli annunci Dopo le denunce della noyb, Meta (Facebook e Instragram) sta passando da un contratto illegale a "interessi legittimi" altrettanto illegali per la pubblicità. noyb prenderà provvedimenti immediati.


noyb.eu/en/meta-facebook-insta…



Perché dovrei andarmene via da twitter, se è così bello essere presi in giro? Una riflessione su mastodon, la libertà e sulla data fatidica del 15 aprile

@Che succede nel Fediverso?

Ma la novità che sta facendo discutere più di tutte è quella uscita in questi giorni e che entrerà in vigore dal 15 aprile: da quella data, infatti, solo gli account verificati (quelli dal cosiddetto Twitter Blue, che pagano 8 euro al mese per avere l’account verificato) potranno partecipare ai sondaggi, vedranno i loro post consigliati ad altri utenti e non saranno inseriti nello stream “Per te”, condannandoli, specie se si tratta di account piccoli, di fatto all’oblio.

Qui il post originale "Ho l'account su Mastodon ma non mi piace“, di @Chiara [Ainur] [Айнұр] e qui il messaggio su mastodon


Questa voce è stata modificata (2 anni fa)

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Unknown parent

@Michele

> in realtà non sei d'accordo su nulla

Non sono d'accordo sul fatto che non ero d'accordo con te. Ho solo espresso alcune puntualizzazioni che non contraddicono il tuo pensiro di fondo:
1) chi parla di questi temi parla spesso di libertà a sproposito, sono d'accordo; ma questo non implica che la questione della libertà non sia fuori luogo quando si parla di queste cose
2) quanto alla visibilità, ti ho spiegato che se i social centralizzati possono condizionare in maniera opaca la visibilità degli utenti, ecco che si pone un problema sociale analogo a quello che si verrebbe a creare se ti facessero sfilare a Spinaceto invece che a Via Cavour (magari facendoti credere che stai a Via Cavour)
3) non c'è il diritto al "tutto gratis", ok; ma questo non è attinente perché la gratuità dei social non è mai esistita
4) non basta che lo spazio sia privato, per applicare le regole, ok; ma devono anche essere compatibili con le leggi vigenti

Detto questo, ero d'accordo con ciò che hai detto.

> la critica non dovresti farla a Twitter, Facebook e co. ma al legislatore italiano o europeo che non ha normato questi aspetti.

A questo proposito, hai mai provato a pensare che se il legislatore italiano o europeo, solitamente sempre prodighi di nuove produzioni normative, siano state rallentate dall'ncessante attività di lobby delle bigtech?

> Attenzione però perché anche l'applicazione di funzioni pubbliche a soggetti privati non è priva di rischi

Sono d'accordo, anche se questa non è un'opinione accolta all'unanimità..

> Ed una terza persona potrebbe imporre che poliverso.org (un nome a caso) ospiti senza limitazioni anche tutti quelli che non intendono rispettare i relativi TOS.

Non è e non sarà mai legalmente possibile. Se poliverso fosse l'unica istanza friendica al mondo, forse sì... Ma in tal caso non mi converrebbe tenerla aperta

Unknown parent

@Michele

> le questioni che pongo spesso riguardano questa mancata visione di insieme; questo guardare il singolo dettaglio e trascurare tutto il resto

La mancata visione di insieme è un problema reale, ma dipende dal fatto che un "digitale" che impatta così tanto sull'analogico, costringe a una riflessione complessiva che nessuno, ma proprio nessuno è in grado di svolgere, sia esso giurista, economista, filosofo, linguista, informatico o politico.

Quando nasce qualcosa di nuovo che ha impatto su privacy, informazione, politica, economia, giurisprudenza, etica è normale che le azioni debbano essere tante ma possano essere di cabotaggio ridotto. Siccume alcune di queste vengono combattute meglio di altre (pensa all'antitrust di inizio secolo contro Microsoft, rispetto all'antitrust degli ultimi anni; o agli interventi del garante privacy, rispetto agli scarsi interenti dell'AGCom), è normale ricevere questa impressione di un modo arbitrario e incoerente di agire.

Ecco, sarebbe importante invocare la coerenza alzando il livello qualitativo dei controllori più scarsi rispetto a quelli più capaci e non lamentandosi dell'eccessivo protagonisto di chi sa essere più efficace



"Ho l'account su Mastodon ma non mi piace"


I cambiamenti di Twitter in versione Elon Musk continuano e non parlo della chiusura dell'ufficio stampa o dei continui licenziamenti di personale.
A nessuno sarà sfuggita la suddivisione della TL tra "Per te" e "Seguiti", con la prima che contiene i tweet selezionati esclusivamente dall'algoritmo (quindi di fatto è Twitter a decidere cosa dobbiamo vedere) e la seconda che contiene i tweet degli account che seguiamo. Come forse avrete notato la TL "Per te" è decisamente preponderante sulla "Seguiti": quando si fa un refresh della pagina si finisce sempre sulla prima, anche se si era sulla seconda, forzando l'utente a guardare quei contenuti. A questa poco gradita novità è seguita la visibilità dei tweet degli utenti bloccati (in pratica se io blocco un utente, lo stesso non vede ovviamente i miei contenuti ma io vedo i suoi, a differenza di quello che accadeva prima).
Ma la novità che sta facendo discutere più di tutte è quella uscita in questi giorni e che entrerà in vigore dal 15 aprile: da quella data, infatti, solo gli account verificati (quelli dal cosiddetto Twitter Blue, che pagano 8 euro al mese per avere l'account verificato) potranno partecipare ai sondaggi, vedranno i loro post consigliati ad altri utenti e non saranno inseriti nello stream "Per te", condannandoli, specie se si tratta di account piccoli, di fatto all'oblio.
E' evidente la volontà della nuova proprietà di portare l'utenza verso gli account a pagamento. con il duplice scopo di aumentare gli introiti e selezionare sempre di più chi è presente sul social.
Queste notizie (l'ultima, in particolare) hanno scatenato una ridda di proteste da parte degli utenti, che non vogliono pagare gli 8€ (e come dargli torto: è un servizio che hanno sempre avuto gratis e poi perché pagare per avere un servizio tutto sommato scadente come quello che offre Twitter Blue?) e minacciano di andarsene o chiudere gli account. Abbiamo già sentito questa storia all'epoca dell'acquisizione del social dell'uccellino blu da parte di Mr.Tesla, centinaia o addirittura migliaia di utenti si sono riversati su Mastodon con le istanze generaliste come mastodon.uno che hanno avuto enormi problemi a gestire questa crescita improvvisa (più utenti significa più risorse necessarie e le istanze Mastodon, compresa la nostra, vivono con le donazioni degli utenti o sono sostenute da privati, non hanno introiti da pubblicità o simili).
Poi, lentamente, la bolla della scorsa primavera si è sgonfiata e ci siamo ritrovati ad essere sempre gli stessi (più o meno, pur se con diverse interessanti new entry).
Mastodon è tornato ad essere un social di nicchia popolato per lo più da nerd o appassionati di tecnologia o di argomenti particolari, senza riuscire a fare davvero il salto verso un social davvero generalista. Leggo continuamente utenti Twitter che, alla proposta di passare su Mastodon in risposta alle nuove politiche di Musk rispondono "non mi piace" o "si parla sempre e solo delle stesse cose, che a me non interessano".
Credo che sia ora di svegliarsi. E lo dico soprattutto agli utenti che vengono da Twitter. Un social è fatto dalle persone che lo vivono. Se volete un social con i contenuti che vi interessano dovete darvi da fare un po' anche voi! Cosa pretendete che sia qualcun altro a fare il social che volete voi? Venite su Mastodon, iniziate a scrivere, anche qualche sana cazzata, non sarete di sicuro bannati per una battuta o un buongiorno e proviamo tutti assieme a fare crescere questa cosa che qualcuno ha creato e qualcun'altro ci mette a disposizone. E lo dico anche agli utenti storici di Mastodon: fate un po' meno i duri e puri o i nostalgici su come era bello Mastodon quando eravamo in quattro gatti (mi ci metto pure io, dato che ci sono dal 2018). Si può mantenere l'ottimo livello delle nostre istanze tenendo fuori troll, politici e tutta la gente di merda che ha avvelenato Twitter senza dover per forza prendersela con chi posta foto di gattini o manda il "buongiornissimo kaffè" del mattino o anche che mette una foto in mutande e reggiseno. Cerchiamo di allargare un po' i nostri orizzonti, senza rinunciare a quelli che per noi sono valori non negoziabili (più o meno quello che c'è nelle regole dei vari server), ma senza nemmeno esagerare nel verso opposto. A meno che...
A meno che gli utenti che vengono da Twitter non trovino piacevole Mastodon perché la visibilità che gli offre è limitata o cose simili.
A meno che i vecchi utenti di Mastodon non vogliano un social di nicchia da gestire come fosse l'orticello di casa.
Perché se fosse così, lasciatemi dire che nessuno ha capito niente. I social commerciali che ci riempiono di merda continueranno a proliferare e l'esperienza di Mastodon, se sopravvivrà, sarà ridotta a una nicchia irrilevante, mentre avremmo la possibilità di far crescere un luogo di incontro virtuale bello e piacevole.
Facciamo uno sforzo tutti quanti.


Des Demonas


Questa sensazione, che non provavo da parecchio, me la ha data il disco dei Des Demonas, una band segnalatami da chi, oltre ad avere orecchio, possiede attenzione e curiosità, e della quale io ignoravo l'esistenza. Des Demonas - omonimo - è il loro unico album ed è datato 2017: gli si sono succeduti altri due singoli e un ep il cui valore e livello risultano invariabilmente alti.

iyezine.com/des-demonas



Sostenibilità e sovranità digitale a scuola nel pieno rispetto del CAD e del GDPR - Incontro con le scuole dell'Emilia Romagna


fuss.bz.it/post/2023-03-28_inc…



#NotiziePerLaScuola

Anno scolastico 2023/2024, il Decreto di determinazione dei prezzi di copertina dei libri di testo della scuola primaria.

Info ▶️ miur.gov.



Fr.#23 / Di affitti e bene comune


Nel frammento di oggi: Espropriazione digitale per il bene comune / Francia 2024, le Olimpiadi della sorveglianza / Chi costruirà le strade nel bitcoin standard? / Meme e citazione del giorno.

Venezia e Milano, a tutta forza verso il Bene Comune


234055

I Sindaci diventano ingegneri sociali con poteri pressoché illimitati di disporre della proprietà edei loro sudditi, con un solo obiettivo: creare la loro personalissima versione di società perfetta. E non c’è nulla di strano: è proprio così che è nato lo stato sociale.

Il caro sindaco Brugnaro torna a far parlare della Sua città, che ormai è una gabbia (fisica e digitale) a cielo aperto. L’obiettivo è combattere gli affitti anonimi e centralizzare il controllo dei flussi turistici con piattaforme per la registrazione. Sì, anche i tuorenti da fuori sono turisti:

“Ci sarà un sistema centralizzato per registrare posti letto, vani e presenze. […]La città non può essere prenotabile all’infinito attraverso canali che sfuggono ad ogni verifica. Non possiamo più permetterlo. Riprendere il controllo delle presenze nelle case private diventa inevitabile […]<z

Non è più tempo di furberie, chi deciderà di affittare solo per 120 giorni deve sapere che in tutti gli altri 245 giorni avrà Polizia locale e Guardia di finanza alla porta. A controllare.”

Agli ingegneri sociali non piace Privacy Chronicles. A te?

A Venezia quindi le persone potranno affittare solo per 120 giorni all’anno. Qualcuno potrebbe dire: perché 120 e non 131 o 47? Non c’è alcun motivo razionale: al sindaco piace il numero 120, sia fatta la Sua volontà.

6225353

Anche l’amico Beppe Sala, invidioso del potere Divino che è stato conferito a Brugnaro, chiede che gli venga concesso. È risaputo: chi affitta ai turisti toglie posti letto a chi a Milano ci vorrebbe vivere. Perché sì: la casa non è di chi la possiede, ma dello Stato, che decide qual è la migliore allocazione delle risorse.

È una lotta ideologica per un nuovo tipo di espropriazione digitale della proprietà privata. Non con poco eleganti e obsoleti atti di confisca, ma tramite sorveglianza di massa, leggi assurde e quel pizzico (q.b.) di ideologia collettivista che possa spingere le persone ad accettare ogni tipo di sacrificio per il bene comune.

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I Sindaci diventano ingegneri sociali con poteri pressoché illimitati di disporre della proprietà dei loro sudditi, con un solo obiettivo: creare la loro personalissima visione di società perfetta. E non c’è nulla di strano: è proprio così che è nato lo stato sociale.

La domanda sorge spontanea. Vi stancherete mai di farvi trattare come bestie da soma?

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Le Olimpiadi della sorveglianza


Recenti notizie1 ci dicono è passata la proposta per introdurre sistemi di riconoscimento facciale durante le Olimpiadi di Francia 2024. Le Olimpiadi, pare, saranno in realtà un test per vedere come si comportano questi sistemi e usarli poi per ogni evento sportivo, ricreativo o culturale su larga scala.

Alla proposta, che viene dai partiti di destra, si sono opposti i partiti di sinistra e i verdi. Non stupisce che sia così, considerando che destra e sinistra hanno da sempre idee diverse sulla sorveglianza di massa. Dimmi perché vorresti sorvegliare il prossimo e ti dirò da che parte stai.

6225357Vuoi donare qualche satoshi a Privacy Chronicles? Scansiona il QR Code col tuo wallet LN preferito oppure clicca qui!

A destra risponderanno che è giusto sorvegliare la popolazione per finalità sicurezza, controllo dell'ordine pubblico e per combattere il crimine violento. A sinistra risponderanno che è giusto sorvegliare la popolazione per potenziare lo stato sociale, incentivare comportamenti corretti e affidabili e per proteggere donne e bambini.

Ciò che è certo è che la sorveglianza di massa è sempre un’aggressione alla libertà e identità di ogni persona e che in nessun caso è giustificabile. In questo caso poi è assurdo: quanti francesi e turisti, compresi i bambini, finiranno con la loro faccia nei database della polizia francese, colpevoli di aver assistito a un evento sportivo?

Forse, prima di partecipare alle prossime Olimpiadi, sarà bene leggere questo articolo.

Chi costruirà le strade nel Bitcoin Standard?


Domanda provocatoria con cui il 27 marzo abbiamo aperto le danze insieme a Massimo Musumeci e , in una live YouTube.

Dentro la cornice dell’anarco-capitalismo e di Bitcoin sono tanti i temi affrontati e tante le domande da chi ci ha seguito live: strade, monopoli, sicurezza, giustizia, kalashnikov… e molto altro. Vi consiglio di guardare la live prima che i Poteri Forti la rimuovano!

youtube-nocookie.com/embed/ROc…

Meme del giorno


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Citazione del giorno

"Are not highways public goods, that is, items of necessity which cannot be supplied by the market? This is the common wisdom. I challenge it. I maintain that road socialism is no different in kind than any other type of socialism. It, too, suffers from the calculation problem identified by Mises and Hayek. As in the case of all other goods and services, the private sector can do a better job of providing roads."

Walter Block

Articolo consigliato


Immagine/fotoPrivacy Chronicles

Smart city: sorveglianza ed economia comportamentale, i casi di Venezia e Ivrea

Oggi parliamo di due casi diversi ma uniti dallo stesso filo rosso, quello delle smart cities e dell’improvviso boom di sistemi pervasivi di sorveglianza e controllo del comportamento delle persone. La storia inizia con un tweet del sindaco di Venezia Luigi Brugnaro…
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a year ago · 14 likes · 3 comments · Matte Galt
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france24.com/en/tv-shows/tech-…



Geografie digitali di esclusione


La questione della dimensione spaziale di Internet non è attualmente molto discussa, né sembra essere di particolare interesse. Tuttavia è fondamentale indagarne i concetti chiave per capire il suo enorme impatto, in vista di un discorso sul digitale semp

Quando parliamo di Internet siamo ormai consapevoli del fatto che questo sia un mondo con una cultura, un’economia, un’etica e una politica proprie. Si pensi, ad esempio, alla cybercultura, alle criptomonete, e alle problematiche etiche e politiche che avvolgono tutte queste dimensioni. Chi più chi meno, siamo tutti informati e coscienti, anche grazie al fiorente dibattito contemporaneo...

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Lordi - Screem Writers Guild


In definitiva i Lordi al loro meglio che giocano in casa, magnificando la bellissima stagione dell’horror forse più ingenuo ma più vero.

@Musica Agorà

iyezine.com/lordi-screem-write…

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#NotiziePerLaScuola

Concorso nazionale "Matteotti per le scuole": l'ottava edizione è rivolta agli alunni della scuola secondaria di I e II grado, per ricordare Giacomo Matteotti e la sua testimonianza di libertà e di democrazia.



Majority of credit bureau "CRIF" database illegal


La maggior parte del database del credit bureau "CRIF" è illegale Decisione della DPA austriaca sul caso noyb: I dati di milioni di austriaci devono essere cancellati data exchange


noyb.eu/en/majority-credit-bur…

Paolo Vecchi reshared this.