#laFLEalMassimo-episodio90- BTP e Sovranità Limitata
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In apertura ribadisco la condanna da parte di questa rubrica dell’invasione operata dalla Russia ai danni del popolo Ucraino.
Si continua a parlare di rischi di un possibile downgrade da parte delle agenzie di rating per il nostro paese, tuttavia i segnali sono contrastanti perché se Goldman sachs raccomanda posizioni corte, Standards & Poors ha recentemente confermato il giudizio sul nostro paese.
La verità è che è abbastanza indifferente il colore del governo in carica o il carattere più o meno populista del partito di maggioranza, contano il rispetto della disciplina di bilancio e il rispetto di impegni presi quali il PNRR e piani di sostenibilità
Questo non è edificante per la classe politica del paese, che oltre che poco credibile finisce per scadere nell’irrilevanza, ma può essere rassicurante per i risparmiatori e i cittadini del nostro paese
L'articolo #laFLEalMassimo-episodio90- BTP e Sovranità Limitata proviene da Fondazione Luigi Einaudi.
A scuola non bevo quasi mai, quindi riempiendo una volta la borraccia (di metallo) posso potenzialmente finire con il non riempirla di nuovo per delle settimane intere, perché non la finisco nel frattempo...
Eh, forse ogni tanto però l'acqua sarebbe buona cosa cambiarla, volevo bere stamattina ma ho dovuto rinunciare, il sapore era terrificante (che significa: stavolta lo era molto molto di più di altre volte) e probabilmente ci stanno pure batteri sussati lì dentro 💀
SUDAN. Epidemie e infezioni dilagano, occupato laboratorio con agenti patogeni ad alto potenziale
di Alessandra Mincone –
Pagine Esteri, 28 aprile 2023. Le 72 ore di cessate il fuoco tra l’esercito regolare e i miliziani in Sudan sta garantendo l’evacuazione alle centinaia di migliaia di persone dalla doppia nazionalità o già profughi di altre guerre, ma per i civili sudanesi non esiste ancora una nave che traghetti verso un destino migliore. L’Organizzazione mondiale della sanità ha gridato il suo allarme grave per la pericolosa occupazione del laboratorio di salute pubblica dove vi sarebbero conservati gli agenti patogeni isolati di malattie ad alto potenziale di contagio e di mortalità. Si parla di campioni di virus come il morbillo, la malaria, la poliomielite e il colera ed esiste l’alto rischio di un disastro biologico.
Solo all’inizio del marzo 2023, il Ministero della Salute di Khartoum denunciava la crescente infezione di malaria nella capitale. Dalla fine del mese di febbraio, l’indicatore dei vettori di infezione era aumentato di oltre il 7%, tant’è che si contano più di cinquemila nuovi casi solo nelle ultime settimane. Con un milione di persone infette da malaria, il servizio sanitario sudanese denunciava, dal 2021 al 2022, un aumento del 12% di contrazione del virus.
Ai casi di malaria si sono aggiunti contemporaneamente casi di febbre dengue, una febbre emorragica che, secondo le statistiche dell’OMS, risulta letale per almeno il 50% dei soggetti che la contraggono. Il direttore del dipartimento per le emergenze del ministero della salute sudanese, Mohamed el Tijani, a novembre 2022 dichiarava di osservare una delle peggiori epidemie di dengue dell’ultimo decennio. Mentre nel primo semestre del 2020 il virus aveva colpito quasi tremila persone, adesso i casi di dengue sembrano aumentare di diverse centinaia per settimana, con un aumento dell’incidenza emorragica che nelle ultime settimane ha provocato anche due morti.
Malattie come la malaria, la febbre di dengue e la chikungunya trovano in Sudan il terreno fertile per la diffusione del contagio di regione in regione in breve tempo. La vulnerabilità climatica del paese, attraverso un’alternanza di periodi di desertificazione e siccità con inondazioni e violente alluvioni, oltre a mettere in crisi le popolazioni provocando migliaia di sfollati interni e conseguenze disastrose per le risorse alimentari degli abitanti, riproduce un habitat perfetto per l’esacerbazione di ovuli di insetti i quali facilmente veicolano i virus ad alto tasso di contagio.
Il laboratorio di salute pubblica di Khartoum è attualmente occupato da combattenti armati che non permettono l’ingresso del personale tecnico. Le continue interruzioni di corrente mettono seriamente a rischio la conservazione dei campioni di materiale. Tutto ciò rappresenta una minaccia biologica dalle importanti ricadute sul tessuto sociale sudanese. Basti pensare che durante la pandemia di covid-19 i costi dell’assistenza sanitaria sudanese hanno subìto aumenti del 90% a causa dell’inflazione e che l’acquisto di medicinali e protezioni individuali era limitato a meno del 50% rispetto alle richieste della popolazione. Sempre nel 2020, secondo l’agenzia italiana di cooperazione allo sviluppo con sede a Khartoum, nel merito del programma di emergenza in favore delle popolazioni del Sudan colpite da disastri naturali e conflitti, le somministrazioni di vaccini per malattie come il morbillo erano drasticamente calate, lasciando oltre centomila bambini senza un’adeguata immunizzazione e con il consequenziale aumento della mortalità infantile.
In Sudan sono più di due milioni i bambini che soffrono di malnutrizione, e che nel 50% dei casi sono affetti da forme di diarrea contratte tramite infezioni per le degradanti condizioni igienico-sanitarie come l’impossibilità di accedere ad acqua potabile, specie per i minori immigrati che risiedono negli accampamenti transitori, come quelli che sono riusciti a fuggire per la guerra nel vicino Sud Sudan.
Save the children ha segnalato che dall’inizio del conflitto sono stati colpiti 32 siti di vaccinazione tra quelli finanziati direttamente, visto che l’interruzione di corrente ha inficiato le scorte di vaccini, insulina e diversi antibiotici riposti in strutture a basse temperature. L’associazione ha denunciato anche l’evacuazione di un ospedale pediatrico, notizia che fotografa nitidamente la guerra in corso tra due fazioni militari, ambedue lontane anche solo dall’immaginario di una “transizione per una democrazia” nascente.
Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore dell’Oms, definisce ormai deteriorate anche le scorte di sangue conservate in laboratorio, a fronte di un bilancio dello scontro che supera i quattromila feriti. Ma nonostante la drammaticità dei risvolti del conflitto, e di una crisi economica e sociale di certo non proprio recente, le Nazioni Unite hanno annunciato la sospensione temporanea dei programmi per il controllo e la trasmissione di malattie come dengue e malaria, e del Programma alimentare globale che, secondo le stime pianificate per il 2023, avrebbe dovuto sostenere 7,6 milioni di persone di cui cinquantamila bambini, mirando la destinazione degli aiuti verso le scuole, anche in funzione di un coinvolgimento di minori per il diritto all’istruzione. Ad ogni modo il numero di vittime di malnutrizione acuta in età infantile è di gran lunga superiore considerata la presenza di bambini e adolescenti nei campi profughi.
L’interruzione degli aiuti umanitari si prevede una scelta che probabilmente acuirà le violenze tra le fazioni militari e contro i civili per il saccheggio dei beni a disposizione. Nel frattempo è fresco di stampa il comunicato di otto organizzazioni sanitarie e per i diritti umani, scritto per invitare le forze militari del governo di transizione e le RSF “a impegnarsi per una cessazione immediata e permanente delle ostilità; la protezione dei civili; e un passaggio sicuro per il personale medico, le ambulanze e gli ospedali per garantire che i civili possano accedere ai servizi sanitari critici”.
Il Comitato preliminare del sindacato dei medici sudanesi riporta lo stato di salute in guerra al 26 aprile 2023: evacuazione di 19 ospedali tra la capitale e le aree limitrofe; 59 ospedali su 82 non più operativi; 6 ambulanze colpite dai bombardamenti; 12 operatori e studenti di medicina uccisi; tanti altri sono stati sequestrati o hanno visto i propri mezzi sequestrati, con l’impedimento di trasportare i feriti anche gravi.
Nel frattempo, su qualche sito web occidentale si scorge timidamente la domanda di un sudanese: “Se tutti scappano, perché non possiamo fuggire anche noi?” titola euronews, e riporta una nota di Othman Taj el-Dein, direttore del dipartimento che si occupa di insufficienza renale: “I pazienti dovrebbero fare la dialisi una volta ogni due giorni, ma ci sono alcuni pazienti che non l’hanno fatta per dieci giorni. Se non fa la dialisi ogni due o tre giorni, il paziente ha una probabilità dell’80% di morire”.
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Fonti:
dabangasudan.org/en/all-news/a…
wfp.org/news/wfp-warns-sudan-f…
reliefweb.int/report/sudan/sud…
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Perché quello tra privacy e informazione online è sempre un rapporto tanto difficile
Nuovo appuntamento con la rubrica Privacy weekly, tutti i venerdì su StartupItalia. Uno spazio dove potrete trovare tutte le principali notizie della settimana su privacy e dintorni. E se volete saperne di più potete leggere qui le news quotidiane di Privacy Daily o iscrivervi alla newsletter di #cosedagarante. Grazie a StartupItalia per l’ospitalità!
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BALCANI. Boicottaggio serbo in nord Kosovo, storico cambio della guardia in Montenegro
di Michele Giorgio –
Pagine Esteri, 28 aprile 2023 – L’analista Marco Siragusa, di Meridiano 13, spiega le ragioni del boicottaggio serbo delle elezioni municipali nel nord Kosovo, e i rischi che comporta il perdurare della crisi tra la maggioranza kosovara e la minoranza serba. Riflettori puntati anche sul Montenegro, dove a inizio aprile si è registrata una svolta con l’uscita di scena di Milo Đukanović, leader per 32 anni. A sostituirlo sarà l’europeista Jakov Milatović che proverà a stringere i legami con Bruxelles.
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Nuovo disco dei Metallica
@Musica Agorà
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In Cina e Asia – Sullivan: "Usa e Ue allineati sulla strategia di de-risking”
Sullivan: "Usa e Ue allineati sulla strategia di de-risking"
Asia Centrale, Qin Gang incontra i rappresentanti in vista del summit di maggio
Italia-Cina, il report della Camera di commercio
Concluse le esercitazioni congiunte Usa-Filippine
Il valore geopolitico della ferrovia Cina-Pakistan
L’Argentina pagherà le importazioni cinesi in yuan
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PRIVACY DAILY 103/2023
Scrivere in una #chat ha senso? Le parole scritte nelle chat sono destinate al peggiore degli oblii; indisponibili per tutti, tranne che #GAFAM e #IA. Di @calamarim su #medium. #cassandra
...oggi posso leggere le lettere di Manzoni o di Gramsci, che le hanno scritte su carta, ma non quelle dei pionieri dell’informatica, posso leggere il discorso mai letto della morte dei primi uomini sulla Luna, ma non molti dei pensieri di Aaron Swartz, riversati in rete, eppure per la massima parte scomparsi.
«in futuro, forse poche email di valore sopravviveranno, e solo se ne avremo cura, ma tutte le parole ed i pensieri riversati nei social saranno persi per sempre. Usciranno dall’Infosfera della Cultura e finiranno in quella parte della Matrice più oscura, dove solo l’industria e la finanza potranno usarle, per poi gettarle via senza farsi domande non appena diventeranno voce passiva di un bilancio trimestrale»
Su Medium è disponibile il post completo di @Marco A. L. Calamari
Cassandra Crossing/ Le parole al vento, i bit per l’eternità
(538) — Scrivere in una chat ha senso? Le parole scritte possono entrare a far parte dell’Infosfera, ma quelle scritte nelle chat sono destinate al peggiore degli oblii; indisponibili per tutti…Marco A. L. Calamari (Medium)
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ConCatenati
Attenzione a come sono concatenati fatti e scadenze, mettendo in relazione il debito pubblico (con tensioni annunciate), il Pnrr e le riforme in corso (o ferme). Presa visione del progetto di riforma del Patto di stabilità predisposto dalla Commissione europea, udita la relazione del ministro Fitto sulle difficoltà legate all’utilizzo dei fondi europei e osservato quel che si muove nei mercati e quel che non si muove in Parlamento, le preoccupazioni sono fondate. Qui non si gioca con le parole e 2+2 non fa “qualche cosa di prossimo al doppio”. Qui ci si gioca l’osso del collo italiano, non il decollo di qualche sondaggio o la (trascurabile) sorte di qualche (presunto) leader.
Sicurezza e coerenza dei conti necessitano che il peso percentuale del debito pubblico scenda. Fin qui dicono tutti di concordare e il governo si attiene. Per farlo si può tagliare la spesa (lallero), far crescere la ricchezza prodotta o combinare sapientemente le due cose. Il governo dice di puntare alla combinazione. Ci torniamo, intanto la Commissione Ue propone maggiore «elasticità» nel percorso di rientro, mentre la Germania obietta che qualche automaticità è sempre bene prevederla. L’elasticità suona bene alle orecchie degli spendaroli, ma quel che non hanno capito – anche perché nel dibattito politico neanche se ne parla (e già questa è una enormità) – è che comporta una contrattazione fra la Commissione e il singolo governo del Paese al di fuori dei parametri. Che forza contrattuale ha l’Italia ovvero il Paese con il debito più alto, la crescita più bassa, la conclamata incapacità a tagliare e ora il più beneficiato dai fondi Ngeu? Talmente bassa che vien voglia di guardare con meno pregiudizio alla proposta tedesca, tanto più che lascia maggiore autonomia ai governi nazionali. L’elasticità ci conviene, ma se contiamo di crescere. E qui arriva il Pnrr.
Se ogni mattina si annuncia al mondo che non si riuscirà a spendere tutti i fondi, che ci sono ritardi e che si vogliono modifiche che però manco si propongono, salvo poi, prima di sera, avere chiesto altri prestiti ai mercati, la deduzione è semplice: l’Italia non sa investire soldi regalati o prestati a un tasso di favore, ma ne chiede di più a un tasso più alto per pagare spese che non sa comprimere. Quindi la crescita diventa una chimera e la diminuzione del peso percentuale del debito la sua gemella. Ergo chi investe andrà corto sul debito italiano e chiederà tassi più alti. Non è una cattiveria, è una banalità.
Se hai un problema di natalità e hai a disposizione i fondi per fare molti, ma molti più asili e non riesci a usarli, se la Corte dei conti europea ti fa osservare che sei indietro con la digitalizzazione delle scuole, altra cosa che invoglierebbe a mandarci più pargoli, ma fai sapere che premierai con sgravi fiscali, rendendo ancora più dannato il tuo sistema, chi si deciderà a figliare, i prestatori hanno chiaro che non sai crescere, non sai riformare e sai solo fare spesa corrente. Sicché di prestiti te ne fanno meno e più cari. Inutile frignare, pestare i piedi, maledire Goldman Sachs o Moody’s, come l’incultura fasciocomunista ha insegnato a fare a generazioni di orecchianti, tanto non cambia nulla. Il pericolo non sono i cattivi speculatori, ma gli incapaci a investire.
Senza parlare delle riforme, con quella sulla concorrenza ferma a discettare di ambulanti e balneari (ma si può essere più ridicoli?). Posto che la concorrenza serve a far salire la qualità e a far scendere i prezzi, in una stagione in cui l’inflazione è tornata a essere un problema.
In gioco non c’è la sorte del governo di destra, che partito con il piglio della Nazione arriverebbe a consegnarci inerti nelle mani dei “burocrati di Bruxelles”, indispettendo tutti con capricci insensati, come sulla riforma del Mes. In gioco c’è l’osso del collo collettivo. C’è modo e (poco) tempo per uscirne bene. Ma serve una consapevolezza che al momento non si vede neanche all’opposizione. I politici sono tanti, l’Italia è una sola.
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Il Processo a Julian Assange - Storia di una persecuzione.
- Nils Melzer, ex relatore ONU sulla tortura
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Un patto autolesionista
«Intervenuta troppo tardi per fermare l’inflazione, la Fed ha usato l’arma dei tassi di interessi in modo esagerato, facendo come il cane da pastore che, per tenere a bada le pecore, le morde alla morte, fino alla recessione, per impedire che lo faccia il lupo-inflazione», denunciava tempo fa un economista belga critico della politica americana. Che peraltro poi la Bce ha ritenuto opportuno importare in Europa. Di pessimi esempi di ardori autolesionistici è costellata la storia trentennale del Patto di stabilità, che strada facendo si è fregiato anche della parola crescita ma in modo posticcio, non per una seria autocritica maturata sul campo. Eppure la grande crisi finanziar-debitoria del 2008-12, la risposta univoca del tripudio dell’ortodossia rigorista con addirittura l’ulteriore stretta delle regole del Patto, dell’iniziale politica restrittiva della Bce, del castigo recessivo senza paracadute per i reprobi dei conti pubblici dissestati, avrebbe dovuto poi consigliare qualche ripensamento.
Non foss’altro per l’impennata di euroscetticismi, populismi e nazionalismi che ne seguì per anni, per le bandiere naziste che, per la prima volta dal dopoguerra, invasero piazza Syntagma ad Atene. Per l’abisso di sfiducia reciproca che fagocitò l’eurozona e l’Europa intera, scavando un’insanabile lacerazione Nord-Sud. C’è voluto più di un decennio per rimarginarla ma non è guarita. Ci sono voluti Covid e aggressione russa all’Ucraina, due minacce esterne letali per la sua sicurezza personale, economica, geopolitica e militare, per recuperare l’Europa al consenso degli europei, riscoprirne meriti e valore aggiunto insostituibili e più necessari che mai per esistere nel cantiere del nuovo mondo: molto più gravido di incognite che di certezze, di scontri Est-Ovest che di stabilità geopolitiche, con il braccio di ferro in corso tra Stati Uniti e Cina.
Il doppio terremoto ha travolto idoli e ideologie che sembravano imperiture. Ha fatto scattare la rivoluzione del Next Generation Eu, il mega fondo per modernizzare e rendere più competitiva l’economia europea finanziandolo per la prima volta con l’emissione di debito comune. Poi politica industriale ed energetica comune, altri tabù prima intoccabili, per l’autonomia strategica tra rimpatrio delle catene del valore, investimenti e infrastrutture nell’innovazione di punta, chip in primis, nelle materie prime critiche, nelle rinnovabili, nel militare…. E ora la riforma del Patto di stabilità da chiudere, si spera, entro l’anno. E da completare poi con un bilancio Ue riformato per dargli la potenza di fuoco adeguata a maxi investimenti obbligati se davvero l’Europa vuole darsi i mezzi per vincere la sfida della palingenesi economica e del suo ritorno tra i Grandi del mondo.
Se prima era rigidità ora è resilienza. Se prima era solo stabilità, ora è anche crescita e investimenti «perché alto debito e crescita bassa non sono realtà cui l’economia europea può rassegnarsi» avverte il commissario Ue, Paolo Gentiloni. Le regole restano, per garantire la governance dell’euro e inquadrare i singoli piani nazionali, da negoziare con Bruxelles, di graduale rientro di debiti e deficit nei parametri di Maastricht (60 e 3%del Pil). Il percorso di riduzione, con base la dinamica della spesa pubblica netta da mantenere sotto quella del Pil potenziale, si snoderà su 4 anni, estensibili a 7 con riforme e investimenti mirati che procureranno maggior spazio fiscale al Paese allungandone i tempi dell’aggiustamento.
Paesi come l’Italia, con debito e deficit oltre le soglie, dovranno garantire il calo del primo a fine periodo e un aggiustamento annuo di bilancio dello 0,5% del Pil fino a che il deficit non andrà sotto il 3%. Sanzioni automatiche in caso di non rispetto degli impegni. Poche attenuanti. Niente regimi di favore per investimenti, verdi, militari o legati al Pnrr. In conclusione, flessibilità e rigore misurati a braccetto per poter investire in una crescita economica ricca di stabilità finanziaria. Che però non basta a Berlino & co. Dunque, sarà ancora battaglia Nord-Sud. Con una domanda: davvero gli equilibrismi del nuovo Patto permetteranno all’Europa di vincere le sue sfide globali quando, tra Ira e simili, Stati Uniti e Cina si auto inondano di investimenti enormi, immediati, senza paletti o troppe regole? Forse, con il suo forziere di risorse e un regime Ue di aiuti di Stato in libertà, la Germania pensa di farcela da sola: errore, come altri del passato.
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TURCHIA. Le guardie di frontiera torturano e uccidono indiscriminatamente i siriani
Pagine Esteri, 27 aprile 2023 – Le guardie turche uccidono e torturano i civili siriani che cercano di entrare nel Paese per fuggire dalla guerra. Human Rights Watch ha pubblicato oggi, 27 aprile, un rapporto in cui chiede al governo turco di intervenire, perseguire e punire le guardie di frontiera che si rendono responsabili di gravi violazioni dei diritti umani, comprese le uccisioni illegali.
Questo tipo di azioni avviene da molto tempo e l’organizzazione umanitaria si rivolge direttamente al governo turco, perché ponga fine all’impunità di lunga data per gli abusi contro i richiedenti asilo.
Human Rights Watch ha scritto ai ministri turchi della giustizia, degli interni e della difesa il 20 aprile 2023, chiedendo aggiornamenti su due casi in particolare: l’11 marzo 2023 le guardie di frontiera turche hanno brutalmente picchiato e torturato un gruppo di otto siriani che stava tentando di entrare irregolarmente in Turchia. Un uomo e un ragazzo sono morti durante la custodia turca, mentre gli altri sono rimasti gravemente feriti. Sei guardie sono sotto inchiesta da parte delle autorità turche per il loro presunto ruolo nell’attacco. Il 13 marzo, una guardia di frontiera turca ha sparato e ucciso un uomo siriano di 59 anni che stava arando la sua terra in un’area adiacente al confine.
“I gendarmi e le forze armate turche incaricati del controllo delle frontiere abusano regolarmente e sparano indiscriminatamente ai siriani lungo il confine siriano-turco, con centinaia di morti e feriti registrati negli ultimi anni”, ha dichiarato Hugh Williamson, direttore per l’Europa e l’Asia centrale di Human Rights Watch. “Le uccisioni arbitrarie di siriani sono particolarmente eclatanti e fanno parte di un modello di brutalità da parte delle guardie di frontiera turche che il governo non è riuscito a frenare o indagare in modo efficace”. Dall’inizio del 2023, l’Osservatorio siriano per i diritti umani ha registrato 11 morti e 20 feriti lungo il confine siriano/turco causati dalle guardie di frontiera turche. Pagine Esteri
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Beirut, chiedono giustizia parenti vittime dell’esplosione del 4 agosto 2020
della redazione
(foto di Michele Giorgio)
Pagine Esteri, 27 aprile 2023 – Parenti di civili e di vigili del fuoco morti nell’esplosione al porto di Beirut del 4 agosto 2020 si sono riuniti oggi davanti al Palazzo di Giustizia chiedendo alle autorità di continuare le indagini bloccate da mesi. “Volete crocifiggere la giustizia per seppellire la verità” hanno scandito alcuni dei presenti. “Non stiamo combattendo questa battaglia solo per noi ma perché è una causa nazionale, che sosteniamo per le generazioni future. Se questo crimine rimarrà impunito, rischiamo di vedere altre vittime”, ha spiegato un manifestante.
Il giudice incaricato delle indagini, Tarek Bitar, ha annunciato a gennaio che avrebbe ripreso il controllo dell’indagine in stallo dopo che era stata sospesa per più di un anno a causa di pressioni esercitate da personaggi politici convocati nell’inchiesta. Una delle persone che Bitar aveva incriminato a gennaio era Ghassan Oueidat, il procuratore generale del Libano. In risposta, Oueidat ha ordinato il rilascio di tutti i 17 sospetti nel caso, detenuti senza processo dall’esplosione del 2020 che ha provocato la morte di oltre 220 persone e il ferimento di altre 6.500, oltre a distruzioni per miliardi di dollari. Oueidat ha anche perseguito Bitar per “abuso di potere”.
Bitar quindi a febbraio ha rinviato sine die le udienze di ex ministri e funzionari militari implicati nel caso. “Coloro che sono stati rilasciati non sono immuni dalla giustizia. Saranno perseguiti all’altro mondo”, ha commentato oggi un manifestante, Nazih Adem.
Cecile Roukoz, sorella di una delle vittime, ha aggiunto che i parenti dei morti sono venuti a incontrare il presidente del Consiglio giudiziario Souhail Abboud per chiedergli di interrogare Tarek Bitar a seguito delle accuse di abuso di di potere lanciate contro di lui da Oueidat. “Se ritiene colpevole il giudice Bitar, dovrebbe ritirarsi dalle indagini, ma in caso contrario, dovrebbe essere autorizzato a continuare le sue indagini”, ha detto.
Già lo scorso 23 marzo, i familiari delle vittime dell’esplosione si era riuniti davanti al Palazzo di Giustizia, chiedendo alle autorità di continuare l’indagine.
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Un deepfake può farti assolvere, un deepfake può farti condannare. Il caso Elon Musk
informapirata ⁂ reshared this.
BENVENUTI A VOI, RIFUGIATI REDDIT!
A seguito della modifica delle API di Reddit, vi proponiamo il messaggio di benvenuto scritto da @nutomic
Siamo felici di vedere che molti di voi stanno esplorando Lemmy dopo che Reddit ha annunciato modifiche alla sua politica API. Mantengo questo progetto insieme a @Dessalines .Lemmy è simile a Reddit in molti modi, ma c'è anche una grande differenza: non è solo un singolo sito Web, ma è costituito da molti siti Web diversi che sono interconnessi attraverso la federazione. Ciò si ottiene con il protocollo ActivityPub utilizzato anche da Mastodon. Significa che puoi registrarti su qualsiasi istanza Lemmy per interagire con utenti e comunità su altre istanze. Il sito Web del progetto ha [url=https://join-lemmy.org/instances]un elenco di istanze[/url] che hanno tutte le proprie regole e amministratori. Ti consigliamo di registrarti su uno di essi (qui il server italiano di feddit.it) , per evitare una centralizzazione palese su lemmy.ml .
Un'altra differenza rispetto a Reddit è che Lemmy è open source e non finanziato da nessuna azienda. Per questo si affida al volontariato per migliorare il progetto, che si tratti di programmazione, progettazione, documentazione, traduzione, segnalazione di problemi o altro. Consulta la guida per contribuire per iniziare. Puoi anche donare per sostenere lo sviluppo.
Si consiglia inoltre di leggere la documentazione. Spiega come funziona Lemmy e come configurare la tua istanza Lemmy. L'esecuzione di un'istanza ti dà il pieno controllo sulle regole e sulla moderazione e impedisce a noi sviluppatori di avere alcuna influenza. Le comunità particolarmente grandi che desiderano utilizzare Lemmy dovrebbero ospitare la propria istanza, poiché le istanze Lemmy esistenti verrebbero facilmente sopraffatte da un gran numero di nuovi utenti.
Goditi il tuo tempo qui! Se hai domande, non esitare a chiedere qui sotto o nella chat di Matrix .
Il chirurgo generale della Florida ha modificato i dati sulla sicurezza del vaccino Covid-19
> Le modifiche di Ladapo, svelate In seguito a una richiesta di accesso civico, hanno rappresentato rischi di morte cardiaca più gravi rispetto alle versioni precedenti dello studio. In seguito ha utilizzato il documento finale in ottobre per sostenere le affermazioni contestate secondo cui i vaccini Pfizer-BioNTech e Moderna erano pericolosi per i giovani.
La reputazione del chirurgo generale, un noto scettico del vaccino Covid-19 , ha subito un duro colpo di fronte alla comunità medica dopo aver fatto affermazioni, che vanno contro la guida dei Centers for Disease Control e dell'American Academy of Pediatrics. Ma le dichiarazioni di Ladapo si allineano bene con la posizione del governatore Ron DeSantis contro la vaccinazione obbligatoria contro il Covid-19
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Festival dello sviluppo sostenibile dall'8 al 24 maggio 2023: c'è tempo fino al 28 aprile per le scuole che vorranno aderire al cartellone degli eventi per sensibilizzare la popolazione sui temi della sostenibilità e l'Agenda 20…
Ministero dell'Istruzione
#NotiziePerLaScuola Festival dello sviluppo sostenibile dall'8 al 24 maggio 2023: c'è tempo fino al 28 aprile per le scuole che vorranno aderire al cartellone degli eventi per sensibilizzare la popolazione sui temi della sostenibilità e l'Agenda 20…Telegram
“Nordio accompagni il cronoprogramma delle riforme con una cortese lettera di dimissioni”
Con un tweet rivolto al ministro Carlo Nordio la Fondazione Einaudi ha voluto aprire un dibattito costruttivo per l’attuazione delle riforme nella giustizia. Il “cinguettio” non lascia spazio ad interpretazioni: «ll cronoprogramma che ha annunciato per i provvedimenti sulla Giustizia, sia accompagnato da una letterina: le sue dimissioni! Il primo giorno di ritardo saluti e se ne vada. Non ci sono alternative». Un suggerimento, come evidenzia l’avvocato Giuseppe Benedetto, presidente della Fondazione Einaudi, volto a sottolineare l’autorevolezza del guardasigilli, il quale nei mesi scorsi ha promesso interventi molto precisi e ormai improcrastinabili.
Presidente Benedetto, sta apprezzando le ultime masse del ministro della Giustizia, Carlo Norio?
Premetto che la stima mia e della Fondazione Einaudi nutrita nei confronti di Nordio é assoluta. Grandi speranze ci sono state nel momento in cui Nordio ha accettato di fare il ministro della Giustizia. Quello che intendo puntualizzare é che, tuttavia, non siamo interessati, se non per il rapporto di amicizia che ci lega, al destino personale di Nordio. Siamo invece molto più interessati alle sue idee, a quelle idee che il ministro, per una vita intera nella sua importante carriera di magistrato prima e di opinionista poi, ha espresso con lucidità e coerenza. Se queste idee, oggi che Nordio é ministro della Giustizia, trovano una ricaduta, noi non solo ne saremo felici, ma sosterremo, sui temi in questione tanto Nordio quanto il governo.
Se, invece, quelle idee si impantanano in una logica di do ut des politico-parlamentare, a quel punto saremo costretti a prendere le distanze. Insisto, però: le idee di Nordio sono per noi il faro che deve illuminare la strada delle garanzie di libertà per il cittadino.
Pensa che, non essendo inquadrato in alcun partito, come tra l’altro ribadito pochi giorni fa in televisione, Nordio possa essere ostacolato nel suo intento riformatore?
Si.
Me lo può spiegare?
Il mio riferimento è alle riforme costituzionali e, in particolare, alla separazione delle carriere. Posso affermare, senza tema di smentita, che Fratelli d’Italia, nella scorsa legislatura, era molto interessato al progetto di riforma costituzionale, che prevedeva anche la separazione delle carriere proposta dalla Fondazione Einaudi. Da quando FdI ha assunto la guida del governo, non posso negare che quell’interesse, per usare un eufemismo, è andato scemando. Anzi, più che scemare progressivamente è cessato totalmente. Credo che sul punto abbiano influito quelle logiche di politica parlamentare cui accennavo prima. È opportuno comunque entrare nel merito delle questioni.
A cosa si riferisce più nello specifico?
La Fondazione Einaudi, come è noto, ha tanto da dire e tanto da offrire in termini di proposte riformatrici. Oggi non si può più procedere con gli “effetti annuncio”. Leggo in alcune interviste e in molti articoli che da qui a poche settimane, ma non sappiamo quando, sarà presentato un cronoprogramma con scadenze puntuali su alcune riforme importanti da realizzare. Si è parlato di abuso d’ufficio, di traffico di influenze e di intercettazioni. Ad oggi non abbiamo assolutamente idea del merito di queste riforme e in che senso ci si voglia muovere. Lo scopriremo solo quando i provvedimenti verranno formalizzati. Sull’abuso d’ufficio noi sappiamo che in passato Nordio, ma anche altri esponenti della maggioranza, lo hanno definito un “reato irriformabile”, premessa logica per procedere in maniera lineare verso l’abrogazione tout court. Mi domando, quindi, quale sarà la strada che il governo intende percorrere. Consiglio al ministro, nell’interesse suo e delle sue idee, di accompagnare queste riforme con una lettera, molto gentile, in cui ribadisce quanto ha già affermato il giorno del suo insediamento. Ha detto infatti: “Sono pronto alle dimissioni, qualora le mie idee non dovessero trovare accoglimento”. Questo è il momento, a distanza di sei mesi, per connotare la sua azione. È il momento delle riforme liberali e se non venissero accolte per logiche politiche e partitiche, credo che la lettera di dimissioni avrebbe ragion d’essere.
Qualche giorno fa, parlando alla Camera sul caso Artem Uss, il ministro della Giustizia ha affermato: «Così come nessuno può addebitare a un procuratore della Repubblica un intento intimidatorio nei confronti degli indagati, nessuno può permettersi di imputare al ministro un’interferenza invasiva quando esercita le sue prerogative per verificare la conformità del comportamento dei magistrati al dovere di diligenza, tra i quali campeggia il dovere di motivazione dei provvedimenti». Un principio di civiltà giuridica che fa emergere le qualità del guardasigilli?
Sottoscrivo parola per parola quanto ha detto il ministro, ma deve consentirmi una chiosa. Sono d’accordo con l’onorevole Enrico Costa quando dice che questo stesso principio debba essere applicato ai magistrati che invece di concedere i domiciliari a chi si trova in carcere fanno l’esatto contrario e perseverano sulla soluzione del carcere. Quando questo principio sarà applicato in entrambe le direzioni, questa seconda mi sembra una percentuale molto più rilevante di casi alla luce dei numeri registrati in questi anni, allora il principio enunciato dal ministro Nordio sarà stato effettivamente rispettato.
Nell’attuale legislatura, anche per la presenza di un ministro della Giustizia così autorevole, lei ritiene che sarà possibile una maggiore collaborazione tra i protagonisti della giurisdizione, vale a dire avvocati e magistrati?
Questa legislatura sul tema che lei ha indicato è cominciata bene, ma sta proseguendo in maniera poco comprensibile per i motivi su cui mi sono già espresso. Vi è poi un altro spunto di riflessione a mio avviso rilevante. Sento voci in base alle quali il ministero intenderebbe calendarizzare la separazione delle carriere in autunno. Una serie di norme il governo potrebbe già proporle e il Parlamento potrà successivamente discuterle e approvarle. Proprio in Parlamento, pendono già alcune proposte di legge che hanno preso spunto dalle iniziative della Fondazione Einaudi e dell’Unione delle Camere penali. Sarebbe opportuno, anche per speditezza ed economia di tempi, partire dalle proposte già esistenti. Una sospensione di ulteriori sei mesi rischia di essere un lasso di tempo eccessivo. Non vorrei che le incertezze e le differenze di idee all’interno della maggioranza portino a rinviare i problemi. Penso che non si possa più temporeggiare. Non dimentichiamo pure le deleghe della riforma Cartabia. Sul punto c’è stato un rinvio del governo di sei mesi. Alcuni temi, come il fascicolo delle valutazioni dei magistrati e la questione dei magistrati fuori ruolo, potevano e dovevano essere affrontati già in questa fase dal governo. Ma su tutto, a preoccuparmi di più, è l’occupazione da parte dei magistrati, non mi interessa a quale corrente appartengano, del ministero della Giustizia. Mentre professori universitari e avvocati, che possono ben coprire qualunque carica apicale a via Arenula, guarda caso, continuano a non essere coinvolti. Su tutto questo valuteremo l’operato del ministro Nordio e del governo.
Gennaro Grimolizzi, Il Dubbio, pag. 4, 27 aprile 2023
L'articolo “Nordio accompagni il cronoprogramma delle riforme con una cortese lettera di dimissioni” proviene da Fondazione Luigi Einaudi.
CON LE SUE RECENTI E DISCUTIBILI SCELTE, MASTODON GGMBH STA UCCIDENDO IL FEDIVERSO? O VUOLE SOLO BLINDARLO DAGLI ATTACCHI ESTERNI? MA ALLORA PERCHÉ STA UMILIANDO LE STESSE ALTRE ISTANZE MASTODON?
Riportiamo l'interessante post pubblicato dall'account di @Fedi.Tips
Non credo che la gente si renda conto del pericolo in cui si trova il Fediverso.
L'unica cosa che impedisce alle società e ai VC di prendere il controllo di questo posto è che il Fediverse è distribuito su molti server diversi, il che rende molto difficile l'acquisto.
Se la maggior parte del Fediverse finisce su mastodon.social, che ora è una forte possibilità, non ci sarà nulla che impedisca che la maggior parte di esso venga venduta a Musk o Zuckerberg o chiunque altro.
Più grande diventa mastodon.social, più è probabile che si verifichi un buyout.
Ecco cosa controlla ora l'organizzazione Mastodon gGmbH di Eugen Rochko:
-Il software e l'API del server Mastodon (sebbene la versione attuale sia FOSS)
-Il server mastodon.social, che ha 1 su 7 di tutti gli utenti Fediverse
-Le app Mastodon ufficiali, ora dicono alle persone di registrarsi semplicemente su mastodon.social
-Il sito ufficiale su joinmastodon.org
-Il marchio per la parola "mastodon", che consente loro di dettare termini a qualsiasi server che lo utilizza
Questo è un pacchetto allettante per tutti i potenziali acquirenti.
Il marchio da solo conferisce a Mastodon gGmbH un enorme potere, consente loro di dire a qualsiasi server utilizzando la parola "mastodon" nel suo nome di dominio quale software o fork può utilizzare.
E sta peggiorando. Mastodon gGmbH sta ora realizzando app ufficiali che indirizzano le persone a registrarsi su mastodon.social invece di un server affidabile casuale o una scelta di server affidabili.
Più persone si iscrivono su mastodon.social, più allettante Mastodon gGmbH diventa un obiettivo di acquisizione.
Con tutto ciò in mente, ecco un suggerimento:
➡️*SE* mastodon.social diventa più del 50% del Fediverse, sia per utenti totali che per utenti attivi mensili, il resto di noi dovrebbe defederarlo.
Attenersi a mastodon.social perché "è lì che sono le persone" non ha senso. La crescita centralizzata causerà semplicemente la replica qui dei problemi di governance che abbiamo visto su Twitter e Facebook.
La crescita deve essere decentralizzata per proteggere l'indipendenza di tutti i server Fedi.
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@tassoman Adam Davidson quasi un anno fa: “I think we got lazy as a field, and we let Mark Zuckerberg, Jack Dorsey, and, god help us, Elon Musk and their staff decide all these major journalistic questions.”
niemanlab.org/2022/11/can-mast…
@fediverso @faffa @ORARiccardo @smaurizi @informapirata
Can Mastodon be a reasonable Twitter substitute for journalists?
Adam Davidson: "I think we got lazy as a field, and we let Mark Zuckerberg, Jack Dorsey, and, god help us, Elon Musk and their staff decide all these major journalistic questions."Nieman Lab
👉 King Potenaz - Goat Rider #️⃣ fuzzy
I King Potenaz sanno cambiare registro musicale molto bene, passando attraverso generi diversi mantenendo sempre una rotta ben precisa, che è quella di fare musica oscura con riferimenti occulti e di ricerca di una via diversa.
iyezine.com/king-potenaz-goat-…
#metal #doom #fuzzy #occult #psychedelic-rock #stoner #Fasano
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L'Associazione italiana genitori della Regione Sicilia promuove il Concorso “Tricolore Vivo”, con l'obiettivo di favorire la conoscenza della Costituzione, dell'Inno nazionale e di educare al rispetto del Tricolore.
Ministero dell'Istruzione
#NotiziePerLaScuola L'Associazione italiana genitori della Regione Sicilia promuove il Concorso “Tricolore Vivo”, con l'obiettivo di favorire la conoscenza della Costituzione, dell'Inno nazionale e di educare al rispetto del Tricolore.Telegram
I cambiamenti di Twitter alimentano un'ondata di propaganda russa e cinese
@Giornalismo e disordine informativo
Gli account Twitter gestiti da governi autoritari in Russia, Cina e Iran stanno beneficiando dei recenti cambiamenti nella società di social media, hanno detto lunedì i ricercatori, rendendo più facile per loro attrarre nuovi follower e trasmettere propaganda e disinformazione a un pubblico più ampio.
I ricercatori hanno determinato che le modifiche sono state probabilmente apportate da Twitter alla fine del mese scorso. Molte delle dozzine di account precedentemente etichettati stavano perdendo costantemente follower da quando Twitter ha iniziato a utilizzare le etichette. Ma dopo il cambiamento, molti account hanno visto grandi balzi nei follower.
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La UE concederà a Big Tech di di sfruttare le tue cartelle cliniche, senza chiedertelo
Nel maggio 2022, la Commissione europea ha proposto l'European Health Data Space (EHDS) nel tentativo di migliorare le modalità con cui i dati medici sensibili delle persone vengono resi disponibili per vari tipi di utilizzo.
L'EHDS renderebbe i medici e altri professionisti medici complici della commercializzazione forzata e della monetizzazione di ogni aspetto della tua salute senza mai chiedere il tuo consenso. Distruggerebbe il giuramento di riservatezza di Ippocrate a cui dovrebbe essere vincolato ogni professionista medico.
Ciò include la possibilità per ospedali e medici di condividere informazioni sui pazienti attuali con colleghi esperti all'estero. Ad esempio, dovrebbe rendere più facile per un medico di famiglia in Svezia ricevere una copia digitale dei risultati della TAC del loro paziente rumeno dal radiologo in Romania per continuare il trattamento.
L'EHDS propone inoltre di obbligare legalmente gli ospedali o i medici a consegnare le tue cartelle cliniche a un'agenzia governativa di nuova creazione, che a sua volta può consentire l'accesso a chiunque rivendichi un interesse di ricerca. Ciò include non solo accademici, ma anche aziende farmaceutiche, startup di app per il benessere e persino società di Big Tech che raccolgono dati come Google e Facebook.
CONTINUA QUI
EU plans allow Big Tech to exploit your medical records, without permission - European Digital Rights (EDRi)
The EHDS would make physicians and other medical professionals complicit in the forced commercialisation and monetisation of your health.European Digital Rights (EDRi)
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Martedì il Comitato nazionale repubblicano ha risposto all'annuncio della rielezione del presidente Biden con un video generato dall'intelligenza artificiale che mostra una versione distopica del futuro nel caso della sua rielezione
@Giornalismo e disordine informativo
Le immagini create dall'intelligenza artificiale a seguito dell'annuncio di Biden, mostrano Biden e il vicepresidente Kamala Harris che festeggiano il giorno delle elezioni e in conseguenza di ciò una serie di rapporti immaginari su crisi internazionali e nazionali.
Biden's never-Trump campaign for '24
Biden will aim to maximize his presidential stature and dwell on his differences with Trump.Hans Nichols (Axios)
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Fr. #28 / Censura è libertà
L’Oversight Board consiglia di continuare con la censura COVID19
L’Oversight Board è quell’organo “indipendente"1 che ha lo scopo di aiutare Facebook a gestire le sue attività di moderazione nel rispetto della libertà di espressione. Il potere del Board su Facebook è abbastanza rilevante, considerando che le sue decisioni sono vincolanti, e ha anche il potere di annullare decisioni già prese da Facebook.
Ad Aprile l’Oversight Board ha pubblicato un parere, che potete leggere qui, in cui consiglia a Facebook di continuare la sua attività di “moderazione” dei contenuti di disinformazione sul COVID19, almeno finché il WHO non dichiarerà conclusa l’emergenza pandemica.
Un parere che mi lascia molto perplesso considerando che:
- I Twitter Files hanno mostrato che le attività di moderazione dei contenuti sul COVID19 nascondevano molto spesso censura di contenuti veri e fondati. Sono noti casi in cui perfino informazioni prese direttamente dalla FDA americana venivano flaggate come disinformazione, in quanto non in linea con la narrativa politica generale2.
- Se l’obiettivo è combattere la disinformazione, cosa c’entra la fine dell’emergenza pandemica secondo il WHO? Se un’informazione è falsa e rischia di avere conseguenze negative per l’incolumità delle persone, dovrebbe essere trattata come tale a prescindere dalla situazione emergenziale.
La maldestra decisione dell’Oversight Board dimostra ancora una volta che non c’è alcuna lotta alla disinformazione, ma uno sfornzo continuo e politico per il controllo dell’informazione. È chiaro che molti governi hanno ancora interesse a controllare il più possibile l’informazione intorno al COVID19.
L’Oversight Board di Privacy Chronicles consiglia l’iscrizione e la lettura due volte a settimana.
L’Unione Europea prepara il campo per il Digital Services Act
Ieri la Commissione Europea ha adottato la sua prima decisione nell’ambito del Digital Services Act, entrato in vigore pochi mesi fa.
Ben 17 piattaforme online sono state identificate come target primario della nuova normativa, che prevede regole severe in merito alla moderazione dei contenuti e alla gestione dei “rischi”, tra cui quello di “hate speech”. Le 17 piattaforme sono:
- Alibaba AliExpress
- Amazon Store
- Apple AppStore
- Booking.com
- Google Play
- Google Maps
- Google Shopping
- Snapchat
- TikTok
- Wikipedia
- YouTube
- Zalando
Queste piattaforme dovranno prima di tutto introdurre degli strumenti per distinguere tra minorenni e maggiorenni, poiché la normativa prevede regole specifiche per i minori, come ad esempio il divieto di advertising profilato.
Poi dovranno anche potenziare i loro strumenti di moderazione, per mitigare il rischio di disinformazione e bloccare contenuti illegali. Anche in questo caso vi consiglio di soffermarvi a riflettere sul significato di “disinformazione” e “contenuto illegale”.
Per chi volesse, ho scritto un articolo di approfondimento sul DSA, che è un lupo travestito da nonna.
Aspettiamoci molte turbolenze. Questo è un esempio di ciò che succederà sempre più spesso:
Discriminazione al contrario e schedatura di massa LGBT
Come forse saprete, gli immigrati irregolari in America possono essere arrestati dal DHS e detenuti in appositi centri in attesa di una decisione.
Secondo i DEM questi centri di detenzione violano la dignità e l’umanità delle persone, ed è doveroso rispettare i diritti umani degli immigrati. Un’affermazione condivisibile, che li ha portati però a proporre una legge decisamente meno condivisibile. La nuova proposta normativa ha lo scopo di creare delle eccezioni per i gruppi di persone vulnerabili, come minorenni o persone LGBT, che quindi non potrebbero più essere detenute presso questi centri.3
Secondo i DEM essere gay, bisessuale, lesbica, trans, o qualsiasi altra variazione dell’arcobaleno, è quindi sufficiente per evitare il purgatorio dei centri di detenzione. In altre parole: le uniche ad essere detenute saranno persone eterosessuali.
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Viene da chiedersi come faranno a distinguere tra un uomo eterosessuale e un gay. O tra una donna eterosessuale e una bisessuale. Come è normale che sia, leggi del genere si portano sempre dietro un massiccio carico di schedature con acquisizione di dati (veri o falsi) molto sensibili, come quelli legati alla sessualità.
Una legge che propone di tutelare i diritti dei più deboli sembra invero uno schema di schedatura di massa e discriminazione al contrario: i centri di detenzione saranno pieni di uomini eterosessuali.
Meme del giorno
Citazione del giorno
“Why do they always teach us that it's easy and evil to do what we want and that we need discipline to restrain ourselves? It's the hardest thing in the world--to do what we want. And it takes the greatest kind of courage. I mean, what we really want.”
Ayn Rand
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È un ente formalmente indipendente da Facebook, ma finanziato da questo in via indiretta
nicolaporro.it/atlanticoquotid…
foxnews.com/politics/illegal-a…
Forse arrivo un po' tardi rispetto agli altri ma, entro domani (oggi?) sarebbe buona cosa inviare una #email a tutti gli #europarlamentari (lista: pastebin.com/raw/CFcVf6ay) per evitare che venga fatta passare così com'è questa nuova #legge (il #CRA, #CyberResilienceAct), perché è fatta male e rischia di fare ciao ciao all' #OpenSource; non direttamente, ma nel senso che:
* Verranno ritenuti responsabili i creatori e collaboratori di sviluppo di qualsiasi software per eventuali malfunzionamenti, o #software "incompleto" in generale
* I #programmatori a tempo perso come me se ne fregheranno in ogni caso e continueranno a mettere i loro programmini rotti online senza scopo di lucro, che si fottano i burocrati; ma:
* Le organizzazioni serie del software probabilmente dovranno uscire dal mercato europeo, ad esempio #Python, perché vengono responsabilizzati tutti i punti della catena di fornitura del software
Alcuni approfondimenti:
* Il video di #Morrolinux innanzitutto: LA NUOVA LEGGE #EUROPEA ANTI-OPEN SOURCE, youtube.com/watch?v=nYhRo74yqJ… redirect.invidious.io/watch?v=… poi:
📰 CRA: digital-strategy.ec.europa.eu/…
📰 CRA panoramica: european-cyber-resilience-act.…
📰 Analisi iniziale: devclass.com/2023/01/24/eus-pr…
📰 Opposizioni: blog.opensource.org/the-ultima…
📰 Python: theregister.com/2023/04/12/pyt…
Un buon template mail lo ha dato Morro nel primo commento in alto del suo #video, io ho usato quello con aggiunta di un po' di formattazione...
Che sembra si sia persa dopo l'invio, pezzi. Purtroppo fino ad ora ho inviato solo 40 email (circa metà degli #eurodeputati), poi account bloccato per spam, uffa, vediamo se riesco a inviare quelle altre che mi restano entro stasera.
In tutta onestà, da un lato penso che non possa venire approvata una legge del genere, anche senza queste mail qualcuno lo dovrebbe far notare in ogni caso al momento della discussione, però dall'altro... Guardate questo documentario: The Microsoft-Dilemma - #Europe as a Software Colony, youtube.com/watch?v=duaYLW7LQv… redirect.invidious.io/watch?v=…
Quindi, inviare le mail non guasta.
Fabio Tavano
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Marco A. L. Calamari
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Fabio Tavano
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Marco A. L. Calamari
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Informa Pirata
in reply to Marco A. L. Calamari • •@Marco A. L. Calamari questo è un luogo comune non privo di fondamento, ma la realtà è che Aristotele l'abbiamo perso perché per molti periodi non interessava più nessuno: infatti l'unico modo per mantenere viva un'opera è mantenerne interessata una comunità di lettori
@Fabio Tavano
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Marco A. L. Calamari
Unknown parent • • •Si, è vero, ma c'è un punto in cui (alcuni) documenti privati acquisiscono il valore di documenti storici. Se i documenti privati scompaiono prima, ci perdiamo tutti. Un diritto all'oblio che funzioni al contrario, insomma.
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Informa Pirata
Unknown parent • •@Michele non è proprio così... se avessimo divuto seguire questo principio, oggi non possederemmo più le lettere di Cicerone ad Attico, l'Eneide di Virgilio e i romanzi maggiori di Kafka... 🙁
@Marco A. L. Calamari
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Fabio Tavano
Unknown parent • • •Informa Pirata likes this.
Mari0
in reply to Informa Pirata • • •Scrivere in una chat può avere un senso, nei limiti strutturali di questo strumento.
Purtroppo oggi le chat sono diventate specie dominante nell'universo digitale, la mail è roba da vecchi, forum e newsgroups sono archeologia. Tutto viaggia sulle chat (per i giovani) e sui social (per i cinquantenni o giù di lì). Il trionfo dell'effimero e dello scrolling, il pensiero fatuo dominante, l'impressione del pensiero concentrato in poche parole sulle quali non ci si sofferma mai per srollare avanti. Considero questa bulimia dello scrolling come una droga pesante, bisogna imparare a starne alla larga.
La frammentazione del pensiero ha come effetto deleterio l'incapacità a soffermarsi, le persone sono disabituate al pensiero, prevalgono l'emozione, il like, la condivisione. Probabilmente è una forma di consumismo dell'informazione, portato del pensiero mainstream neoliberista che vuole esseri consumatori e non pensanti.
Gli insegnanti denunciano una difficoltà degli alunni a concentrarsi, ad affrontare la lettura di un libro che richiede allenamento. Trascorrere ore leggendo un libro costa fatica, servono allenamento e disciplina. Oggi il mondo va in tutt'altra direzione.
Ne risente anche la qualità dei rapporti interpersonali, si è sempre teoricamente vicini ma in realtà profondamente distanti. A volte si discute e litiga in chat scrivendo la replica ad un messaggio senza aver letto quello che ha scritto l'interlocutore, esattamente il contrario dell'empatia e della comprensione.
Cosa resterà di tutto questo scrivere nelle chat e sui social ? Nulla, il deserto, non solo digitale però ....