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La lezione di Cambridge Analytica: leggere prima di accettare, per sopravvivere nell’universo digitale
Secondo il giudice, Facebook ha fornito le necessarie informazioni ai propri utenti e non è responsabile del fatto che non abbiano fatto quanto potevano per evitare di ritrovarsi monitorati, profilati e tracciati per finalità politiche da uno squalo digitale. Potete leggere l’articolo completo qui huffingtonpost.it/rubriche/gov…
Adam Smith a trecento anni dalla nascita
L’evento è stato organizzato da Libera Università Internazionale degli Studi Sociali Guido Carli.
Sono intervenuti:
Giovanna Vallanti, ordinario di Economia Politica alla LUISS Guido Carli
Andrea Prencipe, rettore dell’Università LUISS Guido Carli di Roma
Alberto Petrucci, oridnario di Economia Politica alla LUISS Guido Carli
Lorenzo Infantino, ordinario di Logica e Filosofia della Scienza Sociali alla LUISS Guido Carli
Pietro Reichlin, ordinario di Economia Politica alla LUISS Guido Carli
radioradicale.it/scheda/699265…
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Giusto riportare la Corte dei Conti alla propria funzione costituzionale
Una delle ragioni per cui dopo il terremoto del 2016 la ricostruzione dell’Italia centrale è andata a passo di lumaca è stata la straordinaria mole di controlli preventivi cui cittadini e aziende delle Marche, dell’Abruzzo, del Lazio e dell’Umbria dovettero sottostare. Già lenta di suo, la macchina burocratica si ingolfò in partenza. Anche in quel caso, come accade oggi a proposito dei controlli “contestuali” sul Pnrr attribuiti alla Corte dei Conti che il governo intende smantellare, chi suggeriva di fare controlli a campione ex post piuttosto che a tappeto ex ante fu accusato di favorire il malaffare e la criminalità organizzata. Una polemica surreale, il cui costo fu pagato unicamente dagli italiani terremotati. Cornuti e mazziati.
È noto che in difesa della legittimità costituzionale della scelta del governo sulla Corte dei Conti sia sceso in campo il presidente emerito della Consulta Sabino Cassese. Le tesi di Cassese sono state riprese dal Corriere della Sera con un editoriale a firma Federico Fubini. “La magistratura contabile e la Commissione europea non hanno ragione di preoccuparsi. Una revisione meticolosa dei lavori da parte di un’autorità nazionale indipendente è prevista dai regolamenti europei ed è sacrosanta. Guai a toccarla. Ma tenere il revisore in cabina in cabina di pilotaggio con l’attuatore, nel migliore dei casi rallenta il processo e nel peggiore porta a confondere il secondo con il primo”, ha scritto Fubini.
Argomenti di buonsenso, da cui dipendono l’efficacia del processo amministrativo oltre allo stato di salute del principio noto come “primato della politica”. Un principio caro anche a Massimo D’Alema. Il quale, come ricorda oggi sul Qn Raffaele Marmo, ai tempi della Bicamerale ipotizzò di togliere alla magistratura contabile la funzione giurisdizionale. Nel libro “La grande occasione”, scritto con Gianni Cuperlo, D’Alema racconta che quando le sue intenzioni divennero pubbliche ricevette “una lettera anonima in una busta intestata della Corte dei conti con la quale un sedicente gruppo di magistrati mi consigliava minacciosamente di sostenere un certo nucleo di emendamenti” ovviamente favorevoli alla Corte. La conclusione di D’Alema fu amara: “Il tragitto da compiere per far approdare il Paese a una democrazia matura è ancora lungo”, scrisse.
Curioso osservare come il Pd oggi sostenga la tesi radicalmente opposta. Del resto, è lo stesso Pd che nel 2016 previde quella fitta selva di controlli preventivi che impedirono di rialzarsi ai cittadini dell’Italia centrale atterrati dal terremoto.
formiche.net
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Che cosa significa essere liberale?
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L'istanza Mastodon insicurezzadigitale sospenderà la sua presenza nel Fediverso per concentrarsi su progetti più ambiziosi come il Dashboard Ransomware Monitor. Ma ci si vedrà su poliversity.it
Il post di @N_{Dario Fadda}
> «Si chiude un capitolo (almeno per ora), per concentrare le proprie energie su altri progetti. Dashboard Ransomware Monitor è sicuramente il più ambizioso!Il mio account Mastodon ora lo trovate qui su Poliversity, già migrato!»
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Guerra Russia-Ucraina. Salta la diga di Nova Kakhovka, il Dnepr inonda vaste regioni
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della redazione
Pagine Esteri, 6 giugno 2023 – Questa notte è stata fatta saltare la diga di Nova Kakhovka, situata sul fiume Dnepr, nella regione ucraina di Kherson che ora rischia inondazioni diffuse. Nella stessa città di Kherson il quartiere di Korabel è già stato scollegato dalla linea elettrica per motivi di sicurezza e sarà sospesa la distribuzione del gas.
Ottanta località rischiano di essere inondate e si sta procedendo all’evacuazione dei residenti delle aree allagate o che rischiano di essere inondante a partire dal quartiere di Ostriv di Kherson. Sono pronti treni per sfollare Mykolaiv.
L’esplosione della diga minaccia anche la sicurezza della centrale nucleare di Zaporizhzhia, visto che il bacino della diga era utilizzato per il raffreddamento dell’impianto. Inoltre, sono forti i rischi ambientali. Più di 150 tonnellate di olio per motori si sono riversate nel fiume Dnepr e c’è il rischio di ulteriori perdite per oltre 300 tonnellate.
Secondo le autorità ucraine la responsabilità dell’accaduto è da attribuire interamente alle forze russe che hanno fatto saltare in aria che la diga, situata nei territori controllati da Mosca. Secondo gli analisti militari, con la distruzione della diga, le forze russe hanno voluto complicare le manovre delle forze armate ucraine impegnate a lanciare una vasta offensiva su vari fronti di guerra. Pagine Esteri
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Privacy aziendale, problema o opportunità’
Nella “società digitale” si moltiplicano i canali di promozione commerciale e di marketing. In questo quadro la tutela della privacy diventa un elemento centrale. Avrò il piacere di discuterne all’incontro organizzato dalla Camera di Commercio di Bolzano il prossimo 9 di giugno a partire dalle 10.20 Qui il link alle informazione completehttps://www.camcom.bz.it/it/novità/eventi/privacy-aziendale
Issa Amro: “L’importanza della disobbedienza civile contro l’oppressione”
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di Micol Meghnagi –
Pagine Esteri, 6 giugno 2023. Ho conosciuto Issa Amro anni fa, durante un tour coordinato dall’organizzazione israeliana Breaking the Silence, nella città di Hebron (Al-Khalil). Basta qualche minuto ad Hebron per realizzare il significato profondo che vi è dietro la parola “occupazione”. La città di Hebron è stata divisa in modo tale che alcuni attraversano una città vuota, fantasma, mentre altri una città colorata e vivace, delimitata da recinzioni, muri e checkpoint oltre i quali inizia il vuoto. Scontrarsi con il vuoto vuol dire comprendere alcuni degli effetti dell’occupazione militare israeliana. Ma guardarlo attraverso gli occhi dei palestinesi, assume tutt’altro significato. Issa Amro è uno storico attivista palestinese della città di Hebron. È il fondatore del movimento nonviolento Youth Against Settlement (Giovani contro gli insediamenti) che dal 2006 organizza campagne e manifestazioni di protesta contro la confisca delle terre e la costruzione di insediamenti illegali nella Cisgiordania occupata militarmente dall’esercito israeliano. Issa lavora con numerose organizzazioni per i diritti umani palestinesi, israeliane e internazionali, tra cui l’Arab Non-Violence Network, B’tselem e l’International Solidarity Movement. Negli anni ha subito e documentato innumerevoli aggressioni, minacce di morte e arresti arbitrari per mano di soldati e coloni israeliani. In questi giorni si trova in Italia per una lecture presso l’Università di Padova e degli incontri alla Camera dei deputati, organizzati dall’associazione AssoPacePalestina.
La spettacolarizzazione della violenza continua a dominare la narrazione mediatica occidentale di quello che accade in Israele e in Palestina. Come fanno gli attivisti palestinesi a prendere le distanze da una narrativa escludente e a riappropriarsi della propria soggettività?
Nel 2006 abbiamo dato vita al progetto Youth Against Settlements (YAS). L’obiettivo era quello di incoraggiare i giovani, le donne e le famiglie palestinesi a raccontare le proprie storie e a denunciare l’occupazione israeliana attraverso l’uso strategico di dispositivi audio-visivi, come le telecamere. Documentiamo le violazioni dei diritti umani, ma anche i nostri sogni, le nostre sofferenze e i nostri desideri. In questo senso, i social media hanno contribuito a diversificare il tipo di storie che ricevono attenzione. La nostra è una resistenza nonviolenta e pacifica che viene costantemente criminalizzata. Sei colpevole fino a prova contraria. Ma arrendersi non è un’opzione. Soltanto nel 2022 sono stato detenuto più di dieci volte delle forze di occupazione israeliane.
Checkpoint che divide H1 da H2, Hebron, 28 luglio 2022, foto di Micol Meghnagi
In che modo queste iniziative si intrecciano alla storia della lotta palestinese e alla resistenza nonviolenta nel territorio?
Mi ispiro alle iniziative di disobbedienza civile nonviolenta palestinese degli anni Ottanta e alle persone della mia comunità che vi hanno preso parte: vicini di casa, persone comuni e donne leader che rimangono sconosciute ai mass media. Il movimento di disobbedienza civile a Beit Sahour ne è un esempio… Le famiglie locali, cristiane e musulmane, bruciarono i loro documenti e si rifiutarono di comprare il latto israeliano, allevando loro stesse delle mucche. La resistenza nonviolenta costringe le vostre istituzioni ad essere attive e forti di fronte all’occupazione. Con YAS, registriamo quotidianamente le violazioni dei diritti umani e cerchiamo di opporci in sede legale all’amministrazione israeliana. Portiamo avanti campagne internazionali, come quella per riaprire Shuhada Street. Luisa Morgantini, già vicepresidente del Parlamento Europeo e Presidente di AssoPacePalestina, è stata una delle principali voci del progetto. Recuperiamo gli spazi pubblici inutilizzati, come la nostra stessa sede che in precedenza era un avamposto militare israeliano, poi abbandonato nel 2006. I coloni minacciano noi e le famiglie che collaborano con YAS. Ad Hebron, se sei palestinese, non hai il diritto di muoverti liberamente tra le strade della tua città. Ci viene negato anche il diritto di espressione e di opinione. Lavoriamo con centinaia di israeliani contro l’occupazione, ebrei della diaspora e internazionali. Organizziamo scioperi, manifestazioni e tour per la città di Hebron per mostrare il vero volto dell’occupazione. Ovviamente, neppure la solidarietà viene risparmiata. Insieme a Adam Broomberg, attivista ebreo sudafricano che vive a Berlino, abbiamo lanciato un progetto per portare artisti provenienti da ogni parte del mondo nella città occupata di Hebron. Sono dell’idea che ebrei, cristiani, musulmani (ma non solo!) hanno il diritto vivere insieme in questa terra…Ma non in una dimensione dove un gruppo etnico esercita il proprio dominio su un altro. Ogni anno organizzo nella mia casa il “Freedom Seder” (n.d.r. il pasto rituale della Pasqua ebraica) con centinaia di attivisti e attiviste di ogni credo che combattono insieme a noi per la fine dell’occupazione.
Issa Amro, coordinatore del gruppo “Youth Against Settlements”, viene deriso dai coloni israeliani durante un tour nel quartiere di Tel Rumeida in Hebron, 25 ottobre 2013 foto di Oren Ziv.
Opporsi all’occupazione israeliana ha un prezzo…
Organizzare la raccolta delle olive non è consentito se sei un palestinese che vive sotto la legge militare israeliana. Rifiutarsi di camminare chilometri sotto il sole e il freddo per raggiungere la propria casa a causa della chiusura “improvvisa” di una strada è illegale secondo la legge militare israeliana. È considerato incitamento alla violenza. Filmare e documentare gli abusi dei coloni e dei soldati israeliani significa rischiare ulteriori soprusi sulla propria pelle. In altre parole, la propria vita. Sono stato arrestato dall’esercito di occupazione dopo essere stato preso a calci e pugni dai coloni israeliano… Quante volte? Ho perso il conto. Sono stato condannato per sei capi d’accusa: tre per aver “partecipato a manifestazioni senza permesso”, due per “ostruzione delle forze di sicurezza” e uno per “aggressione”. Le condanne riguardano la mia partecipazione a una serie di proteste pacifiche che risalgono al 2010. L’accusa di ostruzione si riferisce ad un sit-in del 2012, durante il quale ho chiesto la riapertura dell’edificio dove un tempo sorgeva il municipio di Hebron. E poi mi hanno accusato di aver “spinto” un soldato…! Un episodio che risale a dieci anni fa, dove le affermazioni dei soldati non solo non sono verificabili, ma sono avvenute in una situazione in cui sono stato ferito dallo stesso soldato che poi mi ha accusato di averlo aggredito. Queste condanne sono il frutto di un sistema militare che punisce ogni forma di resistenza pacifica. Mira a sopprimere la nostra voce e a porre fine a qualsiasi forma di attivismo contro l’occupazione israeliana. L’Autorità nazionale palestinese rappresenta un ulteriore barriera. È corrotta e viola costantemente i nostri diritti. Nel 2017 l’Autorità mi ha arrestato senza un mandato con l’accusa di “incitamento alla discordia”.
Issa Amro, dopo essere stato rilasciato su cauzione dall’Autorità nazionale palestinese, nella città di Hebron il 10 settembre 2017 (AFP)
Negli ultimi mesi si è registrata un’impennata della violenza ai danni dei palestinesi. Siamo di fronte ad una svolta peggiorativa delle tensioni?
In seguito alle recenti elezioni, le restrizioni e gli attacchi contro la popolazione civile palestinese sono incrementati vertiginosamente sia da parte del corpo di polizia e dell’esercito che da parte dei coloni. Le maggior parte degli abusi che ho riportato alla polizia israeliana non sono stati neanche oggetto d’indagine. È evidente che le autorità israeliane non lavorano per condannare la violenza dei coloni, ma anzi, la appoggiano e certe volte vi partecipano in prima persona. La causa è sempre l’occupazione. E l’occupazione serpeggia non da oggi, ma da oltre mezzo secolo. Oggi il Ministro della Sicurezza Nazionale è Itamar Ben Gvir, colono della città di Hebron e cultore del khanismo, movimento dichiarato razzista dalla stessa Corte suprema di Israele nel 1988. Itamar Ben Gvir incarna il suprematismo ebraico. Fino a poco tempo fa, nel suo ufficio troneggiava una grande foto di Baruch Goldestein, il colono kahnista che nel 1994 uccise a sangue freddo 29 musulmani palestinesi in preghiera presso la Tomba dei Patriarchi di Hebron….
via Shuhada – un mercato fiorente prima del 1994, ora una strada vuota dove non è permesso l’accesso ai palestinesi (pubblicato da B’Tselem)
Che cosa significa per un palestinese vivere nella città di Hebron?
Il Protocollo di Hebron del 1997, che faceva parte degli accordi di Oslo del 1994, ha diviso la città in due parti: H1 e H2. La prima, amministrata dall’Autorità nazionale palestinese, comprende l’80% del territorio, mentre la seconda corrisponde all’area dove circa 800 coloni vivono a stretto contatto con gli oltre 40mila palestinesi limitati nei loro spostamenti e costretti a passare quotidianamente per rigidi e umilianti controlli. Oltre 200 militari presiedano giorno e notte i checkpoint che costellano il cuore della città vecchia di Hebron e che ostacolano la vita quotidiana dei palestinesi, impossibilitati a percorrere certe strade o obbligati ad attraversarne altre unicamente a piedi anziché che con i propri mezzi. Io, per esempio, non ho accesso alla casa dei miei nonni…! La zona H2 è una terribile rappresentazione della sofferenza quotidiana del popolo palestinese costretto a vivere sotto occupazione. Ti sono negati i servizi più basilari: elettricità, acqua, assistenza sanitaria. Ad ogni checkpoint gli uomini devono alzare la maglia e l’orlo dei pantaloni, le donne svuotare le borse e farsi controllare dalle soldatesse mentre i bambini sono obbligati a mostrare il contenuto dei loro zaini. Dopo il massacro del 1994 e la firma del Protocollo di Hebron nel 1997, tutto è cambiato. Ci hanno negato persino la vita sociale. Un tempo Hebron era la forza economica di tutta la Cisgiordania. Ad oggi oltre 520 negozi della città Vecchia sono stati chiusi per ordine militare e mai riaperti. Motivi di sicurezza, dicono. Oltre 1000 negozi sono stati abbandonati dai proprietari per mancanza di clienti. La gente non riesce a raggiungere le attività commerciali a causa degli oltre 100 blocchi: muri, blocchi stradali, checkpoint. Ma non solo. Si vive nella paura e nell’ansia costante che possa succedere qualcosa ai propri cari. Oggi, l’esercito di occupazione non ti caccia dalla tua casa, ma ti rende la vita impossibile e quindi sei costretto ad andartene. È evidente che l’obiettivo del governo israeliano è quello di annettere la zona H2 a Israele. La catastrofe continua.
Un bambino palestinese in Shuhada Street nella città vecchia di Hebron, 2012.4 ottobre 2012 Foto di Oren Ziv.
Secondo l’ultimo report di Amnesty International, l’utilizzo dei sistemi di riconoscimento facciale segna un nuovo approccio nella violazione dei diritti umani…
Lo Stato di Israele sta utilizzando in maniera sempre più estesa nuove tecnologie di sorveglianza, per monitorare ogni nostro movimento. Nella città di Hebron e a Gerusalemme Est le autorità israeliane stano sperimentando senza il nostro consenso il sistema di riconoscimento facciale noto come “red wolf”. Questo sistema si basa sullo scaglionamento dei volti delle persone per poi essere comparato con dati biometrici presenti nell’enorme archivio “wolf pack”, consentendo ogni informazione personale sui palestinesi che abitano nei territori occupati e accessibile in ogni momento alle forze di occupazione israeliane attraverso l’applicazione “blue wolf”. Ovviamente queste forme di sorveglianza capillare non si limitano ai check-point. Come ha riportato Amnesty International, nella città di Hebron, le telecamere montate sono ovunque, dai lampioni ai tetti degli edifici. Un vero e proprio regime di apartheid digitale….
Issa Amro tiene un discorso durante una manifestazione per commemorare il massacro della Moschea di Ibrahimi del 1994, chiedendo l’apertura di Shuhada Street, 20 febbraio 2019, foto di Oren Ziv.
Insieme all’organizzazione israeliana Breaking the Silence, abbiamo scritto un report per denunciare la situazione attuale dei fatti. Solo nel posto di blocco 56 nel quartiere di Tel Rimedia abbiamo individuato almeno 24 dispostivi di sorveglianza audio-visiva e altri sensori. Il sistema di smart city adottato ad Hebron rappresenta quindi un ulteriore deterioramento delle modalità di controllo ai danni dei palestinesi. Sebbene le autorità israeliane adducano motivi di sicurezza interna come giustificazione a tali controlli, sappiamo bene che sono condotti su base etnica, razzista e discriminante. Tutto questo avviene nel silenzio e con la complicità della comunità internazionale…
A proposito di comunità internazionale. Nel recente incontro alla Camera dei deputati, hai invitato alcuni membri del Parlamento italiano a visitare la città di Hebron e a prendere parola contro l’occupazione israeliana…
Le strade della zona H2 di Hebron sono state pattugliate per oltre venti anni dalla Tiph (Temporary international Presence in Hebron), il contingente di osservatori di sei paesi – Italia, Norvegia, Svezia, Svizzera e Turchia. Le testimonianze che riportano gli abusi quotidiani dei coloni ai danni della popolazione palestinese sono migliaia. Dovrebbe essere tutto custodito presso il Ministero degli Esteri in Italia…Ma nessuno di questi coloni è stato mai condannato per le proprie azioni. Se è vero che la maggioranza supporta ed è complice dell’occupazione israeliana, ci sta chi ha il coraggio di perseguire la strada della giustizia. Questo ci restituisce speranza. Ci sono persone pronte a imparare dai palestinesi, ad andare guardare l’occupazione con i propri occhi e a raccontarla senza censure. La presenza e il supporto internazionale è fondamentale. Perché senza azioni concrete, l’occupazione non cesserà. Il nostro legame con la società civile italiana è profondo e antico. La cultura, il calcio, il cibo, la moda… E la solidarietà! Battersi per il diritto dei palestinesi di vivere in giustizia, significa lottare contro ogni forma di oppressione, razzismo, islamofobia e antisemitismo.
Issa Amro parla ai sostenitori durante il suo processo al tribunale militare israeliano di Ofer, gennaio 2020. foto di Mati Milstein
Che cosa ci riserva il futuro?
Il presente è buio. Ma conservo la capacità interiore di immaginare un futuro diverso e di giustizia sociale. La pace arriverà grazie a noi palestinesi, agli israeliani che hanno scelto di lottare al nostro fianco contro l’occupazione, ai palestinesi e agli ebrei della diaspora e a tutti coloro che hanno a cuore i diritti umani. Pace significa giustizia… E gli occupanti dovranno essere perseguiti legalmente per i loro quotidiani abusi e le gravi violazioni ai danni della popolazione palestinese. Lavorare insieme ci da protezione. Senza la presenza degli attivisti e delle attiviste, non sarei qui ora a parlare con te. Noi palestinesi viviamo senza alcun tipo di diritto. Insieme possiamo apportare un cambiamento significativo per rendere l’apartheid e l’occupazione sempre un passo più vicina alla sua fine. La nostra lotta riguarda l’occupazione, la storia – e quindi il passato – ed il futuro.
Issa Amro, coordinatore del gruppo “Youth Against Settlements”, viene deriso dai coloni israeliani durante un tour nel quartiere di Tel Rumeida in Hebron, 25 ottobre 2013 foto di Oren Ziv.
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10 years after the revelations of Edward Snowden: Let‘s defend anonymity and secure communication online!
Today marks the tenth anniversary of the day Edward Snowden revealed the mass surveillance programmes of intelligence agencies worldwide. EU lawmaker and privacy activist Patrick Breyer (Pirate Party) acknowledges this milestone as a key moment for the right to privacy and the defence of fundamental rights. At the same time, he calls for protecting the anonymity and encryption that whistleblowers need to expose such abuses of power.
Breyer comments, “For the Pirate Party, Edward Snowden is a hero: By revealing the mass surveillance practices of the U.S. intelligence agency NSA and its partners, he selflessly defended the privacy of all and sacrificed his freedom. Even today he relentlessly fights for our fundamental right to privacy.
The future of privacy is the central question of power in the age of mass surveillance and surveillance capitalism. Knowledge is power, and absolute knowledge is absolute power. I am ashamed that Snowden has so far only found protection from persecution in authoritarian Russia because Western governments are too cowardly to stand up to the U.S. and offer him the safe refuge he deserves.”
Most recently Snowden sounded the alarm about the EU‘s chat control plan („child sexual abuse regulation“) as a “planetary, machine-enforced restriction of basic human liberty” and questioned the EU’s transformation into an „authoritarian cabal“. Breyer comments: “Revelations by whistleblowers are to this day often only possible under the protection of anonymity and using secure communication channels. Chat control threatens to destroy our digital secrecy of correspondence, making secure leaks impossible. The Pirate movement is therefore fighting against this globally unprecedented attack on the security of our smartphones and communications.”
Breyer concludes by pointing out the importance of the EU‘s ePrivacy reform, by which the the European Parliament wants to make private communications encrypted by default to prevent interception and eavesdropping by foreign intelligence intelligence services.
La Conferenza di Darmouth del 1956: la nascita dell’Intelligenza Artificiale
La Conferenza di Darmouth, nel 1956 rappresenta uno dei turning point nella storia del progresso tecnologico successivo alla Seconda Guerra Mondiale. Di fatto, sancisce l’inizio della discussione accademica sull’Intelligenza Artificiale Introduzione Era l’estate del 1956,Continue reading
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In Cina e Asia – Cina e Usa insieme alle esercitazioni militari in Indonesia
I titoli di oggi:
Cina e Usa insieme durante le esercitazioni militari in Indonesia
Europa, la Germania incontra Jakarta e Parigi rigetta un ufficio Nato giapponese
La Cina perde terreno negli investimenti in Sud-Est asiatico, ma rimane in testa
Hong Kong, scagionata la giornalista che indagava sulle violenze contro i manifestanti
Cina, il caldo record mette a rischio il paese
Cina, aumentano tasse universitarie
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Usa, Cina, Taiwan e la stabilizzazione del disaccordo
Tra Shangri-La Dialogue, la collisione sfiorata sullo Stretto e i richiami ai lati positivi della guerra fredda, Biden manda in missione due figure chiave a Pechino. Obiettivo realistico? Non un vero "disgelo"
L'articolo Usa, Cina, Taiwan e la stabilizzazione del disaccordo proviene da China Files.
1600 multe e 4 miliardi di sanzioni: cos’è cambiato per la privacy in 5 anni di Gdpr
In 5 anni la sensibilità dei consumatori nei confronti della privacy è cambiata radicalmente e le aziende non sempre si sono sapute adeguare. Ne ho parlato con Giuditta Mosca su Repubblica.it. Qui il link alla mia intervista completa repubblica.it/tecnologia/2023/…
Ben(e)detto – 5 giugno 2023
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+++ Reddit ha sospeso definitivamente il mio account per aver supportato Lemmy. La testimonianza di #TheArstaInventor +++
Di recente ho supportato molto Lemmy e ho pubblicato post su Lemmy che hanno avuto una grande portata. Oggi, purtroppo, l' account reddit attraverso il quale ho moderato molti sottotitoli e ci ho trascorso del tempo, giunge al termine. Il motivo era perché ho spammato secondo Reddit, ma la realtà è che mi hanno censurato perché stavo danneggiando Reddit.
Il post di @TheArstaInventor
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Lemmy.ml è sovraccarico, se vuoi migrare, cerca altre istanze!
Il sito lemmy.ml sta attualmente lottando per gestire la quantità di nuovi utenti. Ho già aggiornato il server, ma si interromperà indipendentemente dal fatto che metà di Reddit tenti di unirsi.Tuttavia Lemmy è un software federato, il che significa che puoi interagire senza problemi con le comunità su altre istanze come beehaw.org o lemmy.one . La documentazione spiega in modo più dettagliato come funziona. Usa l' elenco delle istanze per trovarne una in cui puoi registrarti. Quindi utilizza il browser della comunità per trovare comunità interessanti. Incolla l'URL della community nel campo di ricerca per seguirlo.
Puoi aiutare altri rifugiati Reddit invitandoli alla stessa istanza di Lemmy in cui ti sei iscritto. In questo modo possiamo distribuire il carico su molti server diversi. E gli utenti con interessi simili finiranno insieme nelle stesse istanze. Anche gli altri sulla stessa istanza possono vedere automaticamente i post di tutte le community che segui.
Modifica: se moderi un subreddit di grandi dimensioni, non collegare i tuoi utenti direttamente a lemmy.ml nei tuoi annunci. In questo modo il server si interromperà solo prima.
📣 INTERVISTIAMO: Alexander Gonzalez Delgado
📣 INTERVISTIAMO: Alexander Gonzalez Delgado
Gonzalez Delgado (o più semplicemente Sasha), nonostante l'avversione di Zuckerberg per il corpo nudo e i capezzoli femminili in primis.
La guida del @GPDP_IT all'applicazione del Regolamento europeo in materia di protezione dei dati personali. 5 anni di #GDPR con il #GarantePrivacy
In occasione dei cinque anni dalla piena applicazione del GDPR, il Garante privacy lancia una nuova edizione della "Guida all’applicazione del Regolamento europeo in materia di protezione dei dati personali".
@Informatica (Italy e non Italy 😁)
La Guida si propone come un utile strumento di consultazione per chi opera in ambito pubblico e privato, un manuale agile, in particolare per le piccole e medie imprese, e offre una panoramica sui principali aspetti che imprese e soggetti pubblici devono tenere presenti per dare piena attuazione al Regolamento: dai diritti dell’interessato ai doveri dei titolari; dalla trasparenza sull’uso dei dati personali alla liceità del loro trattamento.
Specifica attenzione viene rivolta ai contenuti, ai tempi e modalità con cui il titolare deve: fornire l’informativa all’interessato; valutare le circostanze in cui il titolare deve notificare al Garante privacy, ed eventualmente agli interessati, la violazione di dati personali; provvedere alla designazione del Responsabile della protezione dei dati. Proprio il RPD è una delle novità introdotte dal Regolamento, una figura indipendente, autorevole e con competenze manageriali, che offre consulenza e supporto al titolare e funge da punto di contatto con il Garante.
Nella Guida, il Garante ricorda che con il GDPR la privacy da obbligo avvertito solo in maniera formale diventa parte integrante delle attività di un’organizzazione, che è tenuta al rispetto del principio di responsabilizzazione ("accountability"), in base al quale il titolare deve adottare comportamenti proattivi e attività dimostrabili, finalizzati al rispetto della normativa.
Ma il Regolamento Ue ha introdotto anche nuovi diritti riconosciuti alle persone, come quello di poter trasferire i propri dati da un titolare del trattamento a un altro, compresi i social network ("diritto alla portabilità"), o come il diritto all’oblio, cioè il diritto di non veder riproposte informazioni personali quando non sono più necessarie rispetto alle finalità per le quali sono state raccolte.
Un ulteriore approfondimento è dedicato agli strumenti legali che regolano il trasferimento dei dati personali in Paesi extra Ue.
La Guida contiene richiami puntuali alle Linee guida europee, oltre che rimandi alla legislazione nazionale e fornisce in ogni capitolo alcune utili raccomandazioni.
La presente Guida è soggetta a integrazioni e modifiche alla luce dell'evoluzione della riflessione a livello nazionale ed europeo.
La guida in formato opuscolo (.pdf)
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Morto il bambino palestinese di 2 anni colpito dai militari israeliani
Pagine Esteri, 5 giugno 2023 – Mohammed al-Tamimi aveva 2 anni. Era in macchina con suo padre, lo scorso giovedì, quando è stato colpito alla testa da un proiettile esploso dai militari israeliani nei pressi del suo villaggio, Nebi Saleh, nella Cisgiordania occupata. Anche suo padre è stato colpito e trasportato in ospedale.
Le condizioni del bambino sono da subito apparse molto gravi. Non riusciva a respirare in maniera autonoma ed è rimasto in fin di vita fino a oggi, lunedì 5 maggio, quando in seguito a una crisi i medici non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso.
In un primo momento i militari israeliani avevano dichiarato che a colpire il bambino e suo padre fossero stati dei palestinesi. La versione, però, non ha retto e i vertici delle forze di occupazione hanno dichiarato in seguito la propria responsabilità, annunciando l’apertura di un’inchiesta. Tuttavia, come riporta l’Associated Press, è raro che inchieste del genere determinino procedimenti giudiziari e condanne nei confronti dei militari israeliani.
Il piccolo Mohammed al-Tamimi in ospedale con suo padre
L’esercito israeliano ha dichiarato che Mohammed al-Tamimi e suo padre sono stati feriti durante una sparatoria: i militari avrebbero aperto il fuoco contro uomini armati, non meglio identificati, che avrebbero sparato in un vicino insediamenti ebraico. La versione del papà del piccolo Mohammed non confermerebbe l’accaduto: Haitham al-Tamimi ha dichiarato che aveva appena fatto salire suo figlio in macchina. Dopo avergli allacciato la cintura era partito verso casa di uno zio e subito la macchina è stata colpita dai proiettili.
Sempre nella giornata di oggi due palestinesi sono stati feriti durante un’irruzione dell’esercito israeliano nelle città di Dayr al-Ghusun e Anabta, vicino Tulkarem. Le associazioni per i diritti umani hanno fatto sapere che durante l’incursione i militari israeliani hanno arrestato 22 palestinesi.
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👉 The Rellies - Monkey / Helicopter 7"
The Rellies : adoro questo gruppo di fanciulli, suonano semplice e sghembo come piace a me e, a quanto pare, non sono l'unico giacché questo singolo viene licenziato da un'etichetta stravirtuosa come la Damaged Gods. @Musica Agorà
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📲 Settimo appuntamento con “Il #MinistroRisponde”
Temi di questa puntata: le ultime novità sull’introduzione della figura del docente tutor; la nuova ipotesi di Contratto Collettivo Nazionale Integrativo (CCNI) per i dirigenti scolastici, sottoscr…
Ministero dell'Istruzione
📲 Settimo appuntamento con “Il #MinistroRisponde” Temi di questa puntata: le ultime novità sull’introduzione della figura del docente tutor; la nuova ipotesi di Contratto Collettivo Nazionale Integrativo (CCNI) per i dirigenti scolastici, sottoscr…Telegram
C'è qualcuno che vuole contribuire alla traduzione di Kbin in Italiano?
Kbin è stato creato da uno sviluppatore che non dispone certo di risorse paragonabili a quelle di una BigTech., ma il progetto è già disponibile in quattro lingue: Inglese, Polacco, Olandese e Giapponese.
Se volete aiutare questo progetto a essere conosciuto in Italia e se volete aiutare gli utenti italiani a utilizzarlo, potete registrarvi su Codeberg e andare a questo link
Per informazioni, potete chiedere a @ernest
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Il giudice ordina al Crown Prosecution Service di chiarire la distruzione di documenti chiave su Julian Assange
@Giornalismo e disordine informativo
WIKILEAKS - Dopo anni passati a scontrarsi con un muro invalicabile, la prima crepa è apparsa con l'ultima sentenza sul nostro caso #FOIA emessa dal giudice O'Connor. Oltre alla sentenza, il deputato laburista britannico John McDonnell ha appena ottenuto nuove informazioni dal Crown Prosecution Service. McDonnell chiede un'inchiesta indipendente sul ruolo del CPS nel caso #Assange.
L'articolo di @stefania maurizi è stato pubblicato su Il Fatto Quotidiano
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Breve guida per il cittadino che vuole svolgere inchieste e indagini in autonomia.
@Giornalismo e disordine informativo
Riportiamo questa interessante guida (in francese) dedicata a tutti i cittadini e gli attivisti interessati.
Di seguito i capitoli pubblicati e quelli in corso di pubblicazione:
- Pianificazione e gestione di un'indagine
- Etica e sicurezza
- Ricerca su Internet
- Ricerca sugli individui
- Identificazione dei veri proprietari delle società
- Consultazione degli archivi governativi (in attesa di pubblicazione)
- L'indagine degli attori politici (in attesa di pubblicazione)
- Ricerca attiva negli archivi immobiliari (in attesa di pubblicazione)
Guide pour les citoyens enquêteurs - introduction
Ce guide vise à aider les non-journalistes, citoyens enquêteurs, à mener des enquêtes. Ses chapitres enseignent les techniques qu’utilisent les journalistes enquêteurs.Global Investigation Journalism Network
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cercherò di aggiornare questo messaggio con le nuove uscite, in modo che chiunque l'abbia ricondiviso o contrassegnato come preferito, verrà avvisato sugli aggiornamenti
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Gestire le tue cerchie su Bonfire ora è un gioco da ragazzi.
@Che succede nel Fediverso?
🌟Crea nuove cerchie senza sforzo e organizza i tuoi utenti direttamente da qualsiasi feed o profilo utente.
Guarda il video o vivilo in prima persona nell'istanza di prova
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Ministero dell'Istruzione
#NoiSiamoLeScuole questa settimana racconta tre istituti abruzzesi: due istituti professionali e una nuova scuola costruita con i fondi PNRR.Telegram
Kreditauskunftei CRIF hält Daten vor Konsumenten systematisch zurück
L'agenzia di riferimento del credito CRIF nasconde sistematicamente i dati ai consumatori il procedimento di noyb contro il credit bureau CRIF sta prosciugando una palude di violazioni legali e interpretazioni ciniche del GDPR. Oltre ai punteggi di credito imprecisi e alla raccolta illegale di dati, il
Let's try to write a post from Friendica to Kbin (post friendica with title)
@Test magazine
This is the text of the post. We'll add some bold and italic formatting and a link.
And now a title
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i cannot get over that test post from friendica tbh > i am puzzled!
this is the reason:
kbin.social/u/@nomeutente@poli…
it is not a post, but an article! how did that happen, as it was not sent from a group?
#33 / Umani vs smart cities, robot e burocrati
La smart city che non ti aspetti
Iniziamo con una notizia dello scorso anno che però era passata in sordina: TIM e Google hanno unito le forze per dotare il piccolo comune di Cairo Montenotte (Savona) di una scintillante piattaforma intelligente per iniziare un percorso di trasformazione della città in una smart city e “migliorare la viabilità e la sicurezza della città”.
Il progetto si chiama Tim Urban Genius e si compone di tre aspetti principali: una serie di sensori e telecamere di videosorveglianza diffusi in tutta la città, un sistema d’intelligenza artificiale per l’analisi dei dati e una stanza dei bottoni (“Control Room”) da cui prendere decisioni operative.
Ogni settimana, il mondo che nessuno ti racconta: quello della sorveglianza di massa.
Secondo le dichiarazioni di TIM il sistema “effettua un monitoraggio dei mezzi in entrata e in uscita dal centro storico, un monitoraggio dei parcheggi, la gestione della videosorveglianza del cittadino e anche operazioni di lettura targhe auto.” Non è interessante che abbiano scritto “videosorveglianza del cittadino”? È la prima volta che lo vedo scritto, ma sicuramente rende bene l’idea.
I lettori più affezionati forse ricorderanno anche un altro progetto di smart city molto simile a questo, di cui abbiamo già parlato: la “Smart Control Room” di Venezia. In effetti, la piattaforma è proprio la stessa! L’anno scorso infatti TIM ha acquisito la società MindICity con cui già collaborava nella città di Venezia, rinominando poi la piattaforma in “Urban Genius”.
Come già fatto per il caso di Venezia, vale la pena ripeterlo: questi progetti trasformano l’amministrazione pubblica in una cabina di regia e i burocrati in ingegneri sociali. Così rischiamo di diventare ingranaggi in balia di un sistema complesso chiamato “smart city” senza più alcun controllo sulla nostra vita e sul contesto sociale che ci circonda.
Non si capisce bene quali necessità abbia un piccolo comune come Cairo Montenotte, ma nel frattempo l’intelligence statunitense ringrazia molto il sindaco per i preziosi dati. Recentemente Facebook è stato sanzionato per 1 miliardo di euro proprio per aver fatto la stessa cosa, ma immagino che se a farlo è la pubblica amministrazione possiamo tutti chiudere un occhio.
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Umano o robot? Fatti scansionare dall’Orbo.
E continuiamo a parlare di occhi con una notizia stavolta molto più recente. In questi giorni c’è tantissimo hype su un progettino su blockchain chiamato World Coin. Circa 1.700.000 persone hanno già aderito alla beta e il team di sviluppo ha raccolto diverse centinaia di milioni di dollari di finanziamenti. Ma perché parlarne? Almeno per due motivi. Il primo è che è un progetto di Sam Altman, quello di OpenAI.
Pare che Sam sia ossessionato dal bisogno impellente di distinguere robot ed esseri umani. Così, tra un’intelligenza artificiale e l’altra, ha deciso di impegnarsi in questo particolare progetto che promette di identificare e dimostrare l’umanità di ogni persona a livello globale e al tempo stesso garantire un incentivo economico grazie all’emissione di un token. In effetti, distinguere tra bot e umani online potrebbe presto diventare abbastanza complesso, date le sempre più crescenti capacità linguistiche di strumenti come chatGPT.
Questo ci porta al secondo motivo per cui vale la pena parlarne: l’identità fisica — o per meglio dire, la sua umanità viene confermata grazie all’acquisizione di dati biometrici dell’iride. World Coin usa infatti un protocollo chiamato “Proof of Personhood” legato all’emissione di un World ID creato a partire dai dati biometrici univoci di ognuno di noi.
Per farlo, hanno inventato un complesso (e anche abbastanza inquietante) dispositivo hardware e software chiamato The Orb.
L’occhio di Sauron
L’Orb promette di essere uno strumento sofisticatissimo per carpire appieno l’enorme ricchezza di dati biometrici contenuti nell’iride umana, scelta appositamente per la sua unicità e complessità. Attraverso l’iride infatti secondo il team di sviluppo è possibile creare ID univoci in grado di resistere ad attacchi Sybil1 e differenziare con precisione tra miliardi di umani diversi tra loro.
Le ultime versioni dell’Orb sono già in corso di produzione in Germania e anche il network di “Worldcoin Operators” per registrare i propri dati biometrici e ottenere un World ID, è in corso di diffusione in tutto il mondo.
Una volta scansionato l’occhio, all’utente viene rilasciato un World ID sul dispositivo personale, che permetterà a livello globale di autenticarsi online e dimostrare di essere un umano senza dover rilasciare informazioni personali. Una specie di Self Sovereign Identity che al posto della crittografia e matematica usa l’analisi biometrica per creare un ID univoco per autenticare le persone online. Quelli di World Coin promettono comunque che i dati biometrici saranno distrutti una volta emesso il World ID…
Binance sospende il trading di “privacy coin” in alcuni paesi europei
Ebbene, alla fine ci siamo arrivati.
Binance ha deciso di sospendere l’acquisto e la vendita dei cosiddetti “privacy coin” come Monero in alcuni paesi europei: Italia, Francia, Spagna e Polonia.
Come riportato anche da Criptovaluta.it il motivo è che i “privacy coin” offuscano le transazioni e quindi non permettono agli operatori di rispettare le normative sul tracciamento delle transazioni recentemente approvate in UE (MiCa, AML-CTF). Una mossa che non dovrebbe stupire chi mi legge regolarmente, ma che neanche io mi aspettavo così presto, dato che le leggi non sono ancora in vigore.
Il risultato, purtroppo per noi, è che milioni di persone in UE avranno presto molta più difficoltà a usare degli strumenti molto utili per proteggere la propria privacy. Quali interessi sta proteggendo il legislatore europeo nel vietare (di fatto) questi privacy coin, e perché la privacy viene così tanto criminalizzata?
La risposta è dentro di voi. Ma anche perché oggi gli Stati-nazione sono in crisi. Per preservare i loro equilibri estremamente precari è necessario sempre più controllo. La sorveglianza, anche finanziaria, diventa uno strumento fondamentale per permettere a ingegneri sociali e algoritmi di plasmare le azioni e pensieri delle masse. La privacy è un ostacolo da abbattere.
Meme del giorno
Citazione del giorno
My gift of self is rapedgenius.com/1954609/Alice-in-ch…My privacy is raked
And yet I find, and yet I findgenius.com/28293979/Alice-in-c…Repeating in my head
If I can't be my owngenius.com/24568466/Alice-in-c…I'd feel better dead
Alice in Chains
Articolo consigliato
La privacy è sempre uno dei maggiori ostacoli alla violenza delle ideologie collettiviste moderne. Lo stato moderno, ente collettivista per definizione, odia la privacy. Da sempre:
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1
Un attacco Sybil è un attacco che si verifica quando un singolo utente è in grado di creare molte identità false in una rete. Queste possono poi essere usate per influenzare il funzionamento della rete a vantaggio dell’attaccante o in modi che ne alterano l'integrità o la funzionalità.
Scrimivi in privato su @mrk4m1 (twitter o telegram)
Moonrise2473
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super_user_do
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