Kbin è finalmente disponibile in italiano!
Siamo molto contenti! La nostra chiamata alle armi di pochissimi giorni fa è andata a buon fine: Kbin è disponibile anche in italiano!
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“Principali sviluppi del diritto della concorrenza dell’unione europea e nazionale”
Domani avrò il piacere di partecipare al convegno “Principali sviluppi del diritto della concorrenza dell’unione europea e nazionale” organizzato a Firenze dall’ Associazione Antistrust Italiana. A partire dalle 12.00 interverrò per parlare di antitrust, PCS e tutela della privacy Qui il link alle informazioni complete aaiantitrustconference.it/
MASARAT AL-FUNUN. Oggi a Napoli hanno inizio i percorsi artistici della cultura palestinese
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Di Maria Rosaria Greco, curatrice di Femminile palestinese –
Pagine Esteri, 8 giugno 2023. Da oggi, 8 giugno e fino al 15 giugno p.v. a Napoli, presso l’ex Asilo filangieri si parla di cultura palestinese con la rassegna Masarat al-funun – percorsi artisti مسارات الفنـــون , il nuovo progetto a cura della Comunità Palestinese Campania che si snoda fra differenti linguaggi, come teatro, poesia, cinema, letteratura, musica, cucina.
Sono molti gli ospiti di questa prima edizione che raccontano la Palestina attraverso la sua cultura, fra questi solo alcuni nomi come il poeta Ibrahim Nasrallah, la scrittrice Suad Amiry, il regista e attore Mohamad Bakri, che si alternano in un calendario ricco di appuntamenti che prevede spettacoli teatrali, proiezioni di film e documentari, performance musicali, mostre fotografiche, bazar di prodotti tipici e degustazioni varie di cucina palestinese.
Ne abbiamo parlato con l’ideatore Omar Suleiman della Comunità palestinese Campania, ma anche attore, cuoco, a Napoli molto conosciuto per lo storico caffè arabo di piazza Bellini.
“Masarat al-funun” come nasce questo progetto e come si sviluppa?
O.S. Masarat al-funun nasce come esigenza di comunicare la cultura palestinese in modo più programmatico e non con eventi saltuari, augurandomi che possa avere lunga vita. Questa è una prova di una prima edizione, spero di poter proseguire in seguito. È un chiodo fisso che avevo da molti anni, da quando cioè ho incominciato ad accorgermi, verso il 2004-2005, che non erano le conferenze e i convegni politici che potevano spiegare al meglio la questione palestinese. Ho visto invece l’efficacia del lavoro culturale attraverso i libri, il teatro, il cinema. Ho capito l’importanza della diffusione della cultura palestinese, una cultura che ha radici profonde, nella terra e nella popolazione palestinese.
Fino ad oggi non c’erano state le opportunità per avviare il progetto, ma questo mi era sembrato l’anno giusto. Ovviamente è molto faticoso, per ora mancano risorse, finanziamenti pubblici e quindi è autofinanziato dai componenti della Comunità palestinese Campania.
Quali sono i percorsi artistici che verranno attivati
O.S. Innanzitutto il teatro. Quest’anno non siamo riusciti a coinvolgere tutti gli amici che volevamo, ma mi auguro, visto che già esistono accordi precisi, che in una seconda edizione potremo reclutare tutti gli altri. L’obiettivo è quello di coinvolgere amici italiani che fanno teatro o narrazione sulla questione palestinese e ci sono molti lavori che meritano attenzione. Il teatro è sicuramente il percorso più importante su cui vorremmo puntare. Presentiamo un paio di spettacoli nostri: “Mi chiamo Omar” scritto e diretto da Luisa Guarro, “Finalmente fioriti i mandorli” adattamento e regia di Patrizia Di Martino. Poi la performance di Carlo Cerciello con Imma Villa, “Alla frontiera israeliana” di Kalife, che è tratta dallo spettacolo “Il cielo di Palestina” a cui ho avuto l’onore di partecipare come attore nel 2016.
Altro percorso artistico è sicuramente il cinema, che oggi arriva a partecipare anche agli oscar talmente è alta la qualità. Ci sono nomi di eccellenza nel nostro cinema palestinese conosciuti in tutto il mondo. Ci viene a trovare il carissimo amico, regista e attore, Moahmed Bakri perseguitato dal regime sionista per il suo lavoro, per l’affermazione della sua identità profondamente palestinese, nonostante lui abbia la cittadinanza israeliana.
Poi la poesia. Mahmoud Darwish insegna visto che è diventato un poeta senza cittadinanza, un poeta punto e basta, né palestinese né arabo, solo un poeta tradotto in 24 lingue del mondo. Nostro ospite è Ibrahim Nasrallah un carissimo amico che è venuto tante volte qui a Napoli ed anche a Salerno nel 2016. Per la letteratura, abbiamo con noi la scrittrice Suad Amiry che ha pubblicato molto in Italia e quindi è conosciutissima.
Insomma noi ce la stiamo mettendo tutta. Come Comunità palestinese della Campania abbiamo compagni di viaggio di eccellenza: Assopace Palestina, Femminile palestinese, Pagine Esteri, l’Asilo (ex Asilo Filangeri) Invicta Palestina, Edizione Q, Cultura è libertà per la Palestina. Molti ragazzi volontari ci stanno aiutando nella comunicazione e organizzazione e gli amici della comunità palestinese si stanno attivando tantissimo. Il nostro progetto Masarat al-funun è dedicato all’amico scomparso Ali Orani.
Se tu dovessi descriverti come ti definiresti? Un attore, un cuoco, un narratore? Forse tu racconti la Palestina da quando vivi a Napoli attraverso molteplici percorsi artistici che spaziano dalla cucina al teatro, e altro ancora. Un po’ come il tuo progetto Masarat al-funun
O.S. Si, io ritengo di essere un narratore. Racconto la Palestina attraverso vari modi, vari linguaggi. Prima, dall’inizio della mia presenza in Italia, l’ho fatto attraverso la diffusione della storia della Palestina e della sua situazione politica, poi con la mia cucina, il mio lavoro, perchè anche quello è narrare: la storia del cibo, i profumi, i sapori. Per ultimo ho iniziato a raccontare con il teatro. Le situazioni che più mi piacciono sono le più semplici. Quando vado nelle scuole, nelle Università in mezzo ai ragazzi o nei gruppi di amici a raccontare. Mi piace raccontare le storie scritte da palestinesi che parlano della propria terra, dei profumi e delle radici di quella terra”.
Pagine Esteri parteciperà a MASARAT AL-FUNUN con il documentario da noi prodotto, “Il cielo di Sabra e Chatila”, che sarà proiettato lunedì 11 giugno alle ore 19.30.
IL PROGRAMMA COMPLETO DI MASARAT AL-FUNUN:
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EU policymakers inch toward deal on trade secrets in new data law
EU institutions’ approach to the thorny issue of trade secrets in the new EU rulebook for data sharing is shaping up, according to a document seen by EURACTIV. The Data Act is a flagship legislative proposal to regulate how data...
🔎 Banchetto cuore delle bands
Oggi vi voglio parlare di una argomento che a me sta particolarmente a cuore facendo parte di quelli che la musica anche la fanno ( ci proviamo se non altro) .
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Ben(e)detto – 8 giugno 2023
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In Cina e in Asia – L’Ue verso lo stop di Huawei per le reti 5G
L'Ue verso lo stop di Huawei per le reti 5G
La gran parte degli europei preferisce la neutralità in caso di guerra a Taiwan
Partecipazione record di candidati per il gaokao
La Cina vuole limitare la funzione AirDrop di Apple
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Dialoghi – Poster di propaganda cercasi
Da prodotto culturale per mobilitare le masse, nel corso dei decenni i poster di propaganda sono finiti per essere oggetti di collezione, se non quando gadget per turisti curiosi. “Dialoghi” è una rubrica in collaborazione tra China Files e l’Istituto Confucio di Milano
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La Nato si espande in Asia e corteggia il Giappone
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di Marco Santopadre*
Pagine Esteri, 8 giugno 2023 – «La NATO rimarrà in Nord America e in Europa e non diventerà un’alleanza globale che include membri dall’Asia. Le nostre garanzie di sicurezza includeranno solo il territorio della NATO» ha affermato il segretario generale dell’Alleanza Jens Stoltenberg in un’intervista concessa al Washington Post. Ma i fatti lo smentiscono: negli ultimi anni il Patto Atlantico, e Washington in particolare, non hanno certo nascosto la propria volontà di allargare il proprio raggio d’azione ad est e nel Pacifico, ben oltre la regione “nord atlantica” richiamata nel trattato costitutivo della più estesa coalizione militare esistente sul pianeta.
L’Alleanza persegue esplicitamente, ad esempio, un ulteriore allargamento della cosiddetta “Nato Plus”, un secondo livello di integrazione che comprende già Israele ma anche la Sud Corea, l’Australia, la Nuova Zelanda e il Giappone. Nel tentativo di contrastare la crescita della potenza cinese, Washington intende infatti coinvolgere anche l’India, una potenza emergente che ha buoni rapporti con la Russia ma che intrattiene però relazioni altalenanti con Pechino, storica rivale nello scacchiere asiatico. La “Commissione Cina” del Congresso Usa, allo scopo, ha proposto all’amministrazione Biden di sostenere l’ingresso di New Delhi – che fa già parte dell’accordo di sicurezza “Quad” formata con Usa, Australia e Giappone – proprio nella Nato Plus, anche se inizialmente in veste di osservatore.
La Nato corteggia il Giappone
Ma è soprattutto su Tokyo che si appuntano le attenzioni dell’Alleanza Atlantica, che si prepara ad aprire un ufficio di collegamento nella capitale nipponicaper rafforzare la cooperazione militare con gli alleati asiatici. «Nessun partner della Nato è più vicino o capace del Giappone», ha chiarito a gennaio Stoltenberg durante un incontro a Tokyo col premier Fumio Kishida e il ministro della Difesa Yasukazu Hamada. Allora il governo nipponico aveva annunciato l’apertura di una missione diplomatica permanente presso il quartier generale della Nato.
Nella strategia di Washington e Bruxelles, Tokyo dovrebbe rappresentare un nuovo pilastro dello schieramento militare atlantista all’interno di una vera e propria manovra a tenaglia che mira a contrastare la Russia – considerata apertamente una “minaccia” – ma anche la Cina – definita una “sfida sistemica” globale durante l’ultimo vertice della Nato tenutosi a Madrid nel giugno del 2022. L’Alleanza accusa Pechino di intraprendere «operazioni informatiche e operazioni ibride dannose» e di «restare opaca nella propria strategia, nelle proprie intenzioni e nell’accumulo di forze e rifornimenti militari». Ad agitare gli animi e ad accelerare la militarizzazione dell’Indo-Pacifico ci pensa poi la recrudescenza del contenzioso su Taiwan, un’isola cinese ribelle divenuta indipendente de facto nel 1949 grazie alla protezione militare di Washington ma di cui Pechino vuole rientrare in possesso.
«Ciò che accade nell’Europa orientale non si limita solo a essere un problema dell’Europa orientale, ma influisce direttamente sulla situazione nel Pacifico. Ecco perché la cooperazione tra noi, nell’Asia orientale, e la NATO diventa sempre più importante» ha spiegato nei giorni scorsi, in un’intervista alla Cnn, il ministro degli Esteri giapponese Yoshimasa Hayashi, confermando la volontà dell’Alleanza Atlantica di aprire un ufficio di collegamento a Tokyo entro il 2024. Sarà il primo del genere inaugurato nella regione asiatica, dopo quelli già attivi in Ucraina, Georgia, Moldavia, Bosnia e Kuwait.
Il premier giapponese Fumio Kishida
La competizione tra Tokyo e Pechino
Hayashi ha rassicurato sul fatto che la mossa non intende costituire una minaccia contro nessuno, ma poi ha spiegato che il riarmo della Cina (con la costituzione di una grande flotta navale e l’accelerazione della produzione di armi nucleari), le minacce a Taiwan e le pratiche commerciali aggressive di Pechino, per non parlare della minaccia permanente rappresentata dalla Nord Corea, costringerebbero il suo paese ad adottare delle contromisure e a rafforzare la cooperazione militare con gli Stati Uniti.
Anche sul fronte economico Tokyo soffre molto la competizione con Pechino. Il Giappone può ancora vantare una potenza economica non indifferente, ma negli ultimi anni ha perso il primato in molti settori – soprattutto industriali – nei quali era protagonista assoluta, come quello dei semiconduttori. Recentemente, poi, la Cina ha strappato al Sol Levante lo status di primo paese esportatore di auto al mondo: nel primo trimestre del 2023, le esportazioni cinesi di automobili hanno registrato un balzo record del 58%, trainate dalla crescente domanda mondiale di auto elettriche e dall’aumento delle esportazioni sul mercato della Russia reso disponibile dalle sanzioni statunitensi, europee e giapponesi.
Gli accordi con Bruxelles e Londra
Il primo ministro giapponese ha intanto annunciato la propria partecipazione al prossimo vertice della Nato che si terrà l’11 e il 12 luglio a Vilnius, in Lituania. Nel frattempo Giappone e Patto Atlantico hanno anche in programma la firma di un “Programma di partenariato su misura” (Itpp) che rafforzi da subito la cooperazione in tema di sicurezza.
Inoltre, i primi ministri di Giappone e Regno Unito hanno concordato l’adozione di un nuovo partenariato strategico globale, denominato “Accordo di Hiroshima”, che comporta una serie di impegni reciproci sul piano della cooperazione militare. Tra le altre cose l’accordo prevede il raddoppio del numero dei militari britannici che prendono parte a esercitazioni sul territorio giapponese e l’invio del gruppo da battaglia della portaerei britannica Queen Elizabeth nell’Indo-Pacifico entro il 2025.
in occasione dell’incontro, il premier britannico Rishi Sunak ha visitato la portaerei nipponica Izumo, la prima di una classe di “cacciatorpediniere portaelicotteri” che include anche la Kaga. Le due navi sono state progettate come portaerei leggere, ma sono state classificate inizialmente come portaelicotteri per adeguarle alle restrizioni imposte dal dettato costituzionale che il governo di Tokyo aggira ormai sistematicamente.
Tokyo cerca un ruolo da protagonista nello scacchiere mondiale
La recrudescenza della competizione globale tra potenze e poli geopolitici causata dall’invasione russa dell’Ucraina e dallo scontro strategico tra Pechino e Washington pare fornire a Tokyo il contesto utile ad affermare maggiormente il proprio ruolo internazionale. Tradizionalmente Tokyo, uscita sconfitta e sotto tutela statunitense dalla Seconda Guerra Mondiale, si è dovuta accontentare di esercitare un ruolo secondario nell’ordine globale basato sul “soft power” derivante dalla propria potenza economica.
Kishida, però, procede nel solco della strategia nazionalista e militarista del suo predecessore Shinzo Abe, tentando di ritagliare per il Giappone una maggiore centralità geopolitica e militare.
Lo scorso anno il partito liberaldemocratico al potere ha ottenuto una radicale revisione delle linee guida di sicurezza nazionale scardinando il pacifismo imposto dalla Costituzione scritta dai vincitori dopo il 1945. Il governo ha varato un piano per trasformare le cosiddette “Forze di autodifesa” in un esercito possente, armato fino ai denti e proiettato sullo scenario internazionale. Tokyo ha deciso di costituire uno stato maggiore congiunto che riunisca tutti i comandi delle Forze Armate ed ha previsto il raddoppio della spesa militare entro il 2027 fino a impiegare per il comparto bellico il 2% del Pil.
Forze speciali dell’esercito giapponese
Kishida vuole fare del Giappone una potenza militare
In particolare, il Giappone mira a diventare rapidamente una potenza missilistica. Secondo un piano reso noto dal Ministero della Difesa, Tokyo intende sviluppare missili ipersonici con l’aiuto degli Stati Uniti, e di acquistare bombe plananti ad alta velocità, missili da crociera Tomahawk, mine e missili anti-nave, veicoli aerei e sottomarini senza pilota. Il Giappone sta poi collaborando, insieme all’Italia e alla Gran Bretagna, al “Global Combat Air Programme” allo scopo di sviluppare un caccia da combattimento di sesta generazione.
Inoltre il Sol Levante prevede di lanciare nello spazio, a partire dal 2024, una rete di 50 piccoli satelliti militari per estendere le proprie capacità di intelligence e sorveglianza.
A marzo una visita a Tokyo del presidente della Sud Corea, Yoon Suk-yeol – la prima di un capo di stato di Seoul in 12 anni – ha gettato le basi per un completo ripristino delle relazioni tra i due alleati di Washington in nome delle sfide geopolitiche comuni.
Per consolidare il proprio ruolo, Kishida ha sfruttato la presidenza di turno del G7 ed ha operato per aumentare l’isolamento economico e politico internazionale della Russia. Durante una visita in India il premier giapponese ha annunciato che il suo paese investirà 75 miliardi di dollari nell’area dell’Indo-Pacifico entro il 2030 allo scopo di contrastare la crescente influenza cinese, ed ha invitato il suo omologo indiano Narendra Modi a partecipare al vertice dei “sette grandi” che si è svolto a maggio a Hiroshima, nel tentativo di allontanare New Delhi da Mosca.
Kishida punta poi a liberarsi dei vincoli all’esportazione di armamenti contenuti nella propria Costituzione. Nel corso di un incontro a margine del G7 di Hiroshima, Kishida ha promesso a Zelenskyi la fornitura di un centinaio di mezzi militari e si è impegnato a stanziare altri 470 milioni di dollari per la ricostruzione del sistema energetico del paese invaso. Ma il primo ministro, che a marzo ha realizzato un viaggio a sorpresa a Kiev, vuole assolutamente ritagliarsi un ruolo di primo piano nella fornitura di armi all’Ucraina.
Tokyo, infine, punta ad assumere un ruolo di primo piano nell’assistenza militare alle Filippine, ovviamente in funzione anticinese, e a proiettare la presenza delle proprie forze armate al di fuori dei confini nazionali. Proprio in questi giorni le guardie costiere di Stati Uniti, Giappone e Filippine stanno tenendo la loro prima esercitazione congiunta al largo della provincia filippina di Bataan, nel Mar Cinese Meridionale.
La reazione di Pechino
Le esercitazioni sono destinate ad alimentare la tensione con Pechino, che guarda con crescente inquietudine al consolidamento della cooperazione militare tra USA, Giappone e Filippine in vista di un eventuale conflitto. Washington e Manila hanno già eseguito esercitazioni militari su vasta scala ad aprile, dopo che le Filippine hanno garantito alle forze armate statunitensi l’accesso a quattro nuove basi militari, tre delle quali non molto lontane da Taiwan.
«La Nato ha esteso i suoi tentacoli alla regione dell’Asia Pacifico e cerca di esportare la mentalità della guerra fredda (…) La continua espansione verso est della Nato minerà inevitabilmente la pace e la stabilità dell’Asia esportando lo scontro tra blocchi esistente in Europa» aveva commentato il portavoce del Ministero degli Esteri cinese quando sono cominciate a circolare le prime indiscrezioni sull’apertura dell’ufficio di collegamento della Nato a Tokyo. Dopo l’annuncio ufficiale, Pechino ha esplicitamente accusato Kishida di voler riconquistare il potenziale militare che portò il Sol Levante a invadere gran parte dell’Asia orientale prima e durante il Secondo Conflitto Mondiale. – Pagine Esteri
* Marco Santopadre, giornalista e scrittore, già direttore di Radio Città Aperta di Roma, è un analista dell’area del Mediterraneo, del Medio oriente e dell’Africa. Scrive, tra le altre cose, di Spagna, America Latina e movimenti di liberazione nazionale. Collabora con il Manifesto, Catarsi e Berria.
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Raid israeliano a Ramallah, feriti almeno sei palestinesi
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della redazione
Pagine Esteri, 8 giugno 2023 – Irruzione la scorsa notte di ingenti forze militari israeliane nel cuore di Ramallah, città dove hanno sede la presidenza e il governo dell’Autorità nazionale palestinese. Decine di automezzi blindati hanno circondato l’appartamento della famiglia del prigioniero palestinese Islam Faroukh in un edificio residenziale a più piani nella zona di Ramallah Al-Tahta (la Città Vecchia) e dopo aver fatto uscire i genitori e le sorelle del detenuto, lo hanno fatto saltare in aria, provocando danni gravi anche ad altre abitazioni.
Islam Faroukh è in prigione per aver compiuto lo scorso novembre un doppio attentato a Gerusalemme in cui sono rimasti uccisi due israeliani. Israele oltre al carcere prevede anche la demolizione delle case dei palestinesi responsabili di attacchi e attentati, punendo in questo mondo anche i loro famigliari.
Le forze armate israeliane sono state affrontate in diversi quartieri di Ramallah da gruppi di decine di giovani palestinesi con lanci di pietre e bottiglie incendiarie. Il Ministero della Salute ha riferito di sei feriti portati negli ospedali della città, alcuni dei quali colpiti da proiettili veri. I palestinesi denunciano attacchi di soldati israeliani ai giornalisti che stavano seguendo gli scontri. Un reporter, colpito alla testa da un candelotto lacrimogeno, è stato portato all’ospedale.
Le forze di sicurezza dell’Autorità nazionale palestinese sono rimaste nelle loro caserme e non sono intervenute. Pagine Esteri
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PRIVACYDAILY
La pace, le lotte, la sinistra e la destra, in Italia e in Europa
Transform! Europa, fondazione politica del Partito della Sinistra Europea (https://www.transform-network.net), svolge il proprio incontro/seminario periodicoRifondazione Comunista
“Città ribelli”: dati aperti contro la sorveglianza - by Amnesty International
L'evento si terrà l'8 giugno 2023 dalle h.18:15 alle 19:15 (ora italiana).
> Quando la polizia di New York ha respinto la richiesta della legge sulla libertà di informazione di Amnesty International di rilasciare informazioni sull'uso del riconoscimento facciale utilizzato, abbiamo deciso di mappare le telecamere a circuito chiuso che alimentano la tecnologia. Un anno dopo, abbiamo utilizzato questi dati raccolti in crowdsourcing per sviluppare uno strumento online di advocacy e consapevolezza che dimostra i risultati della nostra ricerca e rende i dati esplorabili. I dati aperti generati sono stati utilizzati per analizzare la relazione tra razza, spazio e sorveglianza e per esporre i modi in cui la piazza pubblica è minacciata come luogo di protesta, in particolare per le comunità di colore. Ma cos'altro possiamo ricavare da questo? In che modo i dati di sorveglianza generati dagli attivisti - in conversazione con set di dati aperti esistenti - possono aiutarci a rivendicare le nostre città? Come possiamo usare i dati aperti, incentrati su geografia e dati demografici in particolare.
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20 milioni di multa a Microsoft per aver raccolto[/url illegalmente su Xbox i dati personali dei bambini]
@Informatica (Italy e non Italy 😁)
Microsoft ha accettato di pagare una penale di 20 milioni di dollari per saldare le accuse della Federal Trade Commission (FTC) degli Stati Uniti secondo cui la società ha raccolto e conservato illegalmente i dati dei bambini che si sono registrati per utilizzare la sua console per videogiochi Xbox all'insaputa o al consenso dei genitori.
"L'ingiunzione da noi proposta rende più facile per i genitori proteggere la #privacy dei propri figli su #Xbox e limita le informazioni che #Microsoft può raccogliere e conservare sui bambini", [url=https://www.ftc.gov/news-events/news/press-releases/2023/06/ftc-will-require-microsoft-pay-20-million-over-charges-it-illegally-collected-personal-information]ha affermato Samuel Levine di FTC . "Questa azione dovrebbe anche chiarire abbondantemente che gli avatar dei bambini, i dati biometrici e le informazioni sulla salute non sono esenti dal COPPA ".
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Una guida a Lemmy per la comunità italiana
La guida può essere modificata! Quindi se trovate aspetti da migliorare o veri e propri errori, fateci sapere!
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Paradossale
Per un Paese patologicamente indebitato è buona la notizia che i propri titoli vengano venduti con facilità. Ma prima di esagerare con i festeggiamenti sarà bene tenere presenti alcuni elementi.
Si vende bene quel che rende bene e l’ultimo Btp italiano rende più di quel che oggi i mercati offrono. Significa però che lo Stato, e per esso i contribuenti italiani, paga di più pur di finanziare il proprio debito. Non è che sia una goduria. Inoltre, il risparmio investito in Btp si traduce in spesa pubblica, non propriamente produttiva, ed è sottratto al finanziamento del sistema produttivo. Anche questo non è uno splendore.
Va così da molti anni. Troppi. Ora, però, è disponibile una cifra enorme – per un terzo regalata e per due terzi prestata a un tasso assai più basso di quello che paghiamo con quei titoli – destinata agli investimenti: i fondi europei Ngeu. Sarebbe orrido e paradossale che si fosse capaci di spendere quel che ci costa di più e non quel che ci è dato a prezzo di favore.
L'articolo Paradossale proviene da Fondazione Luigi Einaudi.
Proteggere i fondali marini. La sicurezza del dominio underwater
La dimensione subacquea sarà sempre più strategica nel futuro, e ormai costituisce quasi un vero e proprio sesto dominio operativo dopo terra, mare, cielo, spazio e cyber. In questo ambiente, distinto da caratteristiche fisiche estreme e complicate, per agire e garantire la sicurezza di queste infrastrutture, servirà sviluppare nuove tecnologie all’avanguardia. Di questo si è parlato all’evento Explore the unexplored: How to secure the underwater dimension, promosso nel contesto dell’evento Sea Future, a La Spezia, a bordo della Fremm Marceglia, ormeggiata presso l’Arsenale militare spezzino e moderato dal direttore di Formiche e Airpress, Flavia Giacobbe. Al centro del dibattito, alla presenza del capo di Stato maggiore della Marina militare, ammiraglio Enrico Credendino, e aperto da un keynote speech del presidente del Centro studi internazionali (Cesi), Andrea Margelletti, il fatto che sotto la superficie del mare si toccano il dominio fisico dell’underwater e quello virtuale del cyber. Sui fondali marini, infatti, passa la quasi totalità delle informazioni e dei dati scambiati a livello globale, attraverso una fitta rete di cavi sottomarini.
La strategicità dell’underwater
“Il cosiddetto Mediterraneo allargato è l’area geografica del mondo che secondo Oracle/Renesys presenta alcuni dei Paesi a maggiore rischio di Internet disconnection” ha spiegato il vice presidente Product managment backbone and infrastructure solutions di Sparkle, Giuseppe Valentino, spiegando che questo è dovuto “alla scarsa diversificazione e resilienza di dorsali digitali”. Vista la strategicità delle dorsali, attraverso le quali passa il 98% delle informazioni a livello globale, è quindi fondamentale costruire dei sistemi a prova di attacco. Una necessità importante non solo dal punto di vista della sicurezza, ma anche per il ruolo che l’Italia intende assumere nel bacino del Mare nostrum. “Anche grazie alla capacità di Sparkle di mettere in sicurezza le infrastrutture esistenti – ha continuato il vice presidente – con misure fisiche e anche cyber, e sviluppandone di nuove e innovative, in particolare nel Mediterraneo, può emergere ancor di più il ruolo di hub digitale regionale del nostro Paese”
Come proteggere le piattaforme?
Per monitorare gli ampi fondali marini, indispensabile per garantire la sicurezza delle infrastrutture, dovranno essere sviluppati mezzi sempre più autonomi e in grado di raccogliere e analizzare i dati grazie all’impego avanzato dell’intelligenza artificiale. “A differenza di quanto accada in altri domini applicativi” ha spiegato il professor Giovanni Indiveri, docente di Informatica, bioingegneria robotica e ingegneria dei sistemi all’università di Genova e direttore del Centro nazionale ISME sui sistemi integrati per l’ambiente marino “nel caso di robot autonomi sottomarini cooperanti, le comunicazioni (acustiche) supportano anche la navigazione, oltre che la normale gestione della missione”. Obbiettivi di potenziali minacce, dunque, non sono solo le infrastrutture, ma anche i mezzi autonomi deputati alla loro protezione. “La cybersecurity è quindi ancora più importante, perché una minaccia cyber avrebbe un impatto sulla localizzazione, la navigazione ed il controllo della squadra oltre che sul payload dei dati”.
Cyber-sicurezza subacquea
In questo senso, allora, bisognerà sviluppare capacità avanzate di IA “per il supporto all’attività di analisi per prevenire e difendersi dagli attacchi cibernetici” ha spiegato il capo divisione formazione di Deas, Pietro Luciano Ricca. Capacità, quelle sviluppate dall’azienda, che sono state testate di recente nel corso dell’esercitazione di cyber-sicurezza della Marina militare Chironex 2023/1. Importante, per Ricca, sarà lo sviluppo proprio a La Spezia del Polo nazionale della subacquea, “dove le competenze relative alla cyber sicurezza potranno essere valorizzate, sia per l’uso della intelligenza artificiale, sia per la difesa dalle possibili minacce fisiche alla sicurezza materiale dei cavi sottomarini, sia per la sicurezza dei flussi dati e delle comunicazioni subacquee, che potrebbero essere minacciate da attività malevoli di spionaggio e furto di dati”.
Secure by design
A essere minacciati, infatti, saranno gli stessi canali di comunicazione impiegati dai mezzi autonomi, sia per coordinarsi tra loro, sia per comunicare con i centri di comando e controllo, come ha spiegato la professoressa Chiara Petrioli, docente di Informatica della Sapienza e ceo di Wsense. Per questo, sarà necessario sviluppare sistemi che abbiano nei prerequisiti quello di essere cyber-sicuri fin dalle prime fasi di progettazione (secure by design). Una necessità che coinvolgerà non solo i mezzi subacquei autonomi, ma in generale tutte le piattaforme che saranno chiamate ad operare nel dominio underwater.
Prevenire la minaccia
Un concetto confermato anche dall’ammiraglio Francesco Procaccini, capo reparto C4S e capo dell’Ufficio generale spazio e innovazione dello Stato maggiore della Marina: “Le implicazioni sulla sicurezza cibernetica derivanti dalla dimensione subacquea avranno sempre più, nel prossimo futuro, una rilevanza fondamentale per chi si confronta con lo sviluppo tecnologico e capacitivo.” Di fronte a questa consapevolezza, diventa “indispensabile pensare in anticipo alla protezione cyber delle nuove tecnologie subacquee che puntiamo a sviluppare”. Per riuscire in questa sfida, sarà necessario attuare una “innovazione culturale”, una radicale evoluzione del modo in cui si pensa alla commistione tra questi due mondi apparentemente distanti. “sostenendo lo sviluppo di un forte ecosistema nazionale basato sulla sinergia tra enti governativi, cluster industriale e il settore accademico e della ricerca”. Come ha sottolineato l’ammiraglio Procaccini, dovremo mitigare la minaccia cyber prima ancora che arrivi nella dimensione subacquea, “sviluppando sistemi nativamente cyber resilienti”.
AI Act: For a Europe free of dystopian mass surveillance!
Brussels, 07/06/2023 – One week before the plenary vote on the new EU regulation on artificial intelligence (the AI Act), biometric mass surveillance turns out to be the main point of contention. Amendments could be submitted until today. While the Conservatives are asking for the ban on facial surveillance in public to be made irrelevant through exceptions, MEPs from four political groups (liberals, socialists, greens and left) are requesting an additional ban on automated behavioural surveillance in public spaces.
Pirate Party lawmaker and digital freedom fighter Patrick Breyer comments:
“With the AI law, we have the unique chance to give Europe a future free of China-style ubiquitous techno-mass surveillance.
Contrary to a conservative myth, there is not a single example of biometric real-time surveillance ever having prevented a terrorist attack or other events of this kind. With false alarm rates as high as 99%, these technologies are not nearly reliable enough to be of any use. Requiring a court order as proposed by conservative hardliners is a mere formality, a smokescreen for mass surveillance. Their proposed ‘exceptions’ to the ban would in fact justify the pervasive deployment of facial surveillance technology to search for thousands of “victims”, “threats” and suspects of “serious crimes” who are wanted at any given moment. We must not normalise a culture of mistrust and side with authoritarian regimes that use AI to suppress civil society!
France and Hamburg are threatening to introduce technology that will automatically report us for ‚anormal‘ behaviour to the police. Such suspicion machines wrongly report countless citizens, are discriminatory, educate to conformist behaviour and are absolutely no good for arresting criminals, as studies and experience prove.
We will fight against the gradual suppression of diversity and creation of a conformist consumer society as in China!”
Rifondazione Comunista: Caro Sangalli i lavoratori si trovano. Basta eliminare le paghe da fame! (oppure: ci vuole un salario minimo di 10 euro l’ora oppure dignitoso)
Con l'arrivo dell'estate, riparte il peana della difficoltà a trovare persone disposte a lavorare nel settore del commercio, turismo, pubblici esercizi e dellaRifondazione Comunista
⏩ Alberica Sveva Simeone - The wormcave
📖 LEGGIAMOLO
⏩ Alberica Sveva Simeone - The wormcave
“The wormcave” è un romanzo diciamo weird, e nella prefazione Girola ci dà un'ottima interpretazione del termine, con tanto horror dentro e anche un'altissima dose pop nel senso di cultura anni ottanta che è una delle passioni di Sveva, e anche di Alessandro. Eppure la definizione di weird, horror e pop non soddisfa ciò che regala questo romanzo della scrittrice romana.
@L’angolo del lettore
iyezine.com/alberica-sveva-sim…
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È stata presentata una interrogazione parlamentare su Giove, il sistema predittivo della polizia
Il sistema Giove sarebbe in grado di prevedere crimini futuri, ma alcuni parlamentari chiedono al ministero dell'Interno più informazioni su #privacy e algoritmo utilizzati.
Il testo, che vede come primo firmatario il senatore dem Filippo Sensi (già attivo nella precedente legislatura sul tema delle intelligenze artificiali), chiede al ministero dell'Interno delucidazioni in merito alla
“capacità di previsione di una serie di reati in base allo sviluppo di un algoritmo di intelligenza artificiale - sulla carta controllato e gestito da operatori della Polizia di Stato - come supporto alle indagini preliminari”
e di chiarire
“quali interventi intenda mettere in atto per introdurre il sistema #Giove in Italia, se esistono altri software di questo tipo già in uso o dei quali si prospetta l'utilizzo, quali aziende siano state coinvolte nella definizione di questa tecnologia, della sua implementazione e del suo sviluppo”.
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SFiducia
Una parte della destra non vede l’ora di poter dire che si deve finirla, che non si possono tollerare oltre le invasioni di campo europee, che i soldi non devono essere condizionati o condizionanti e che, comunque, sono soltanto ulteriore debito, sicché al diavolo il Pnrr, tanto più che lo hanno scritto “quelli di prima”. La destra al governo non dice nulla di simile, ma al governo c’è arrivata anche coltivando roba simile. A una parte, ampia, della sinistra non gli par vero di potere accusare la destra di volersi svincolare da ogni controllo, sicché denuncia con veemenza il vile tentativo di togliere alla Corte dei conti il diritto di sindacare le cose nel mentre si prova a farle, aggiungendo – a dimostrazione della deriva ungherese – che vogliono anche togliere l’abuso d’ufficio. La sinistra che ha governato e governa non osa dire simili sciocchezze, sapendo come (non) funziona la Corte dei conti e che non si contano i sindaci di sinistra finiti nella tagliola di un reato evanescente in tribunale ed effervescente per lo sputtanamento. E vabbè, questo è quel che passa la conventicola della politica fatta di evocazioni e tirchia di realizzazioni. Il guaio è che c’è poco d’altro.
Oramai avviato il mese di giugno, non è possibile continuare a leggere interviste di ministri con idee su come sarebbe bene modificare il Pnrr. Perché buone, curiose o bislacche che siano, dovrebbero essere progetti e documentazioni sul tavolo della Commissione europea, non sulle pagine dei giornali, andando a orecchio. L’Italia che continua a crescere non s’interessa per nulla alla destra che non vede l’ora e alla sinistra cui non par vero; sa che per far passare una legge la strada è quella del decreto e della fiducia; come sa che la Corte dei conti era sempre lì nel mentre l’amministrazione sprofondava; quindi non si agita per la fiducia messa sul decreto relativo alla pubblica amministrazione, ma continua a pedalare se la fiducia si può ragionevolmente metterla nel successo del Pnrr, che è poi la sola condizione per cui la crescita economica possa e dovrebbe essere sostenuta anche nei prossimi anni. Altrimenti ritira la fiducia e succede quello che le forze politiche – di destra e di sinistra – strombazzavano in campagna elettorale: si recede. Quando lo strombettavano, per prendere i voti di quelli che ancora pensano di potere avere favori e quattrini, era falso, ma se si perde l’occasione dei fondi europei diventa vero.
Mi par di capire che, incapaci d’altro, si sia maturata la convinzione che quei soldi sarà meglio metterli a disposizione delle grandi imprese di Stato, con contentini alle imprese private. Non è in sé giusto o sbagliato, ma serve a “spenderli”. Solo che la finalità non è quella di riuscire a liberarsi dei soldi che si ricevono, ma degli squilibri e dei guasti che rallentano la nostra crescita. Esempio: se metto più soldi a disposizione di chi gestisce monopoli (di fatto) e non varo serie riforme sulla concorrenza (siamo ancora a balneari e tassisti, roba da matti), i soldi li spendo ma gli squilibri li aumento. Secondo esempio: se i soldi vengono spesi in una sana logica aziendale, quindi puntando al massimo ritorno, saranno giustamente indirizzati a investimenti con quella finalità, con tanti saluti agli squilibri territoriali che penalizzano il Sud e che dovrebbero essere invece fra gli obiettivi del Pnrr.
Nel mentre altri fingono di dibattere su presunte grandi questioni, tirando in ballo sovranità e legalità, provate a compulsare il sito “italiadomani”, che dovrebbe informare sul Pnrr: tutti gli obiettivi sono «conseguiti», figurine illustrative, niente cronoprogramma e distanza lunare dal dibattito in corso. I siti statali non hanno gran fortuna, ma questo sarebbe utilissimo se dotato di trasparenza e tracciabilità di ogni progetto e voce di spesa in corso. Sarebbe assai più efficace di quel che non ha funzionato. Ma non c’è, costa due soldi e farebbe fare la figura degli arruffapopolo a molti degli astanti.
L'articolo SFiducia proviene da Fondazione Luigi Einaudi.
Presentazione del libro “Non diamoci del Tu – La separazione delle carriere” 10 giugno 2023, Sant’Angelo Lomellina
Presenta:
MATTEO GROSSI, Sindaco di Sant’Angelo Lomellina e Referent FLE in Lombardia
Introduce:
SABINA MONSINI, Vicesindaco di Sant’Angelo Lomellina
Alla presenza di LETIZIA MORATTI
Intervengono:
DAVIDE GIACALONE, Direttore de “La Ragione”
ALFREDO ROBLEDO, già Magistrato presso la Procura di Milano
Rassegna stampa
L'articolo Presentazione del libro “Non diamoci del Tu – La separazione delle carriere” 10 giugno 2023, Sant’Angelo Lomellina proviene da Fondazione Luigi Einaudi.
PRIVACYDAILY
#34 / Tutto è previsto e prevedibile
Il VisionPro di Apple è più di un visore per la realtà aumentata
La notizia della settimana è l’annuncio del nuovo visore per la realtà aumentata prodotto da Apple, che dovrebbe vedere gli scaffali il prossimo anno. Sul sito c’è già una presentazione del prodotto in cui Apple ci spiega tutte le meraviglie di questo nuovo gioiellino da 3.500 dollari.
Da quello che ho potuto leggere è in realtà molto più di un semplice visore per la realtà aumentata, perché si porta dietro un sistema operativo fondato sullo “spatial computing”. Con il visore sarà infatti possibile interagire con un sistema operativo virtuale che gli utenti potranno controllare con occhi, gesti e voce. Le app saranno visualizzate direttamente all’interno del campo visivo dell’utente e potranno anche interagire con le luci e ombre della stanza in cui si trova. Lo spatial computing sembrerebbe una piccola rivoluzione in grado di portarci verso un nuovo modo di intendere e usare anche i nostri computer e dispositivi.
Tutto molto bello, se non fosse che il progetto VisionPro nasce sotto l’ombrello del dipartimento di ricerca sulle neurotecnologie di Apple. Un utente su Twitter, ex-dipendente Apple che ha lavorato per diversi anni proprio al VisionPro, ha spiegato in queste ore alcuni brevetti dietro al progetto.
Hey, guarda qui. No — non serve un visore da $3.500 per iscriversi a Privacy Chronicles.
In generale, scrive Sterling Crispin, il suo lavoro è stato incentrato nello sviluppare la capacità di rilevare lo stato mentale degli utenti sulla base dei dati raccolti dalle attività motorie e cerebrali durante esperienze immersive. Lo scopo è sempre il solito: prevedere le reazioni, stati cognitivi e pensieri dell’utente. Sei curioso, spaventato, attento… o magari stai ricordando un’esperienza passata? Tutti questi stati mentali possono essere inferiti grazie alla misurazione del movimento degli occhi, dell’attività elettrica nel cervello, del ritmo cardiaco, dell’attività muscolare e tanto altro.
Il VisionPro. Chissà se quella banda dietro la testa è solo per tener fermo il visore o se magari invece raccoglie dati sull’attività cerebrale?
Una delle tecnologie brevettate da Apple permette ad esempio di prevedere dove cliccherà la persona prima che lo faccia, grazie alla risposta delle pupille e dei “biofeedback” analizzati in tempo reale dal software. O ancora, un altro brevetto per inferire lo stato mentale dell’utente e quindi anticiparne le azioni prevede di inviare input visivi o suoni non percettibili dalla persona, ma a cui il corpo e il cervello reagiscono.
Stiamo insomma parlando di lettura e controllo indiretti del pensiero umano attraverso l’estrazione e analisi forzata di dati (esperienze e azioni) degli utenti che useranno questi dispositivi.
Quello che insomma tentano di fare da decenni Google e Facebook. Diamo quindi ufficialmente il benvenuto anche ad Apple nel club dei “capitalisti della sorveglianza”, che con il VisionPro sposta decisamente l’asticella in avanti.
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Giove, il Dio della polizia predittiva
Continuiamo a parlare di tecnologie predittive con una notizia direttamente dall’Italia. Pare che le forze dell’ordine italiane saranno presto dotate di un software di analisi automatizzata per la prevenzione e repressione del crimine, e si chiamerà “Giove”.
Al software saranno dati in pasto database già esistenti delle forze dell’ordine e tutti i dati creati nel corso delle indagini. Questo potrà quindi da un lato rendere più efficienti e automatiche alcune attività investigative, e dall’altro esaminare i dati per identificare pattern ripetitivi e quindi prevedere anche alcuni fenomeni criminali. Il software, dicono, potrà interfacciarsi anche ad altri sistemi come il SARI (software per il riconoscimento facciale in dotazione delle forze dell’ordine) per automatizzare e potenziare le attività di identificazione.
A tutti gli effetti, questo sembra un software in grado di prendere decisioni automatizzate in base agli algoritmi di profilazione e previsione. Un fatto che mi lascia qualche perplessità, considerando che la normativa europea attuale vieta l’uso di software di questo tipo per finalità di polizia — salvo che non siano autorizzate dalla legge. Vedo però che non interessa a nessuno: né alle istituzioni che impiegano i nostri soldi per profilarci, né ai giornalisti che diffondono la notizia.
Chiariamoci, non c’è nulla di strano. La legge infatti arriva sempre dopo, come fu anche per l’Europol due anni fa. Un’altra cosa che certamente arriverà dopo? L’approvazione del Garante Privacy.
Magari, fra qualche tempo Giove potrà integrarsi direttamente con il VisionPro di Apple per prevedere il nostro rischio di criminalità in base alla dilatazione della pupilla mentre guardiamo Netflix.
Il green pass globale, ma era prevedibile
Un comunicato stampa della Commissione Europea ci informa del lancio di un’importantissima partnership tra UE e OMS per la creazione di un “green pass globale”: “WHO will take up the European Union (EU) system of digital COVID-19 certification to establish a global system that will help facilitate global mobility and protect citizens across the world from on-going and future health threats.”
Questo sarà il primo passo verso il Global Digital Health Certification Network (GDHCN) dell’OMS, un pacchetto di prodotti digitali per “tutelare meglio la salute di tutti”.
L’idea dietro al GDHCN è di sviluppare sistemi digitali che possano risultare interoperabili e standardizzati a livello globale, ad esempio attraverso la digitalizzazione dei certificati vaccinali o delle profilassi. E poi… chissà.
Oggi l’OMS e l’Unione Europea ci dicono che è assolutamente necessario creare un framework globale sulla base del green pass per agevolare gli spostamenti in caso di pandemia e mitigare le minacce alla salute.
L’affermazione è però in netto contrasto con ciò che diceva proprio l’OMS non più di due anni fa. Le linee guida del 27 agosto 2021 sulle certificazioni covid19 dell’OMS affermavano infatti che l’uso di green pass avrebbe in realtà potuto aumentare il rischio di diffusione del virus, per ovvi motivi. Oggi lo sappiamo bene tutti, così come sappiamo bene che non si tratta di strumenti per agevolare gli spostamenti, ma per limitare la libertà di spostamento di determinati gruppi di persone in base al possesso (o meno) di specifici requisiti di legge. Lo sappiamo tutti, tranne l’OMS, che oggi sembra aver dimenticato ciò che loro stessi affermavano nel 2021.
Noto che ci sono molte persone scandalizzate da questo comunicato stampa. Ma perché mai? Era più che prevedibile, anche senza particolari algoritmi. Per gli italiani poi non cambierà nulla: il nostro green pass non ha mai smesso di funzionare. La piattaforma nazionale è ancora attiva, così come lo sono i certificati emessi — che vengono rinnovati ogni 540 giorni in automatico. Per chi se lo fosse perso, ne parlavo qui lo scorso anno.
In ogni caso, ancora una volta l’Unione Europea è pronta ad insegnare al mondo come si fa a trasformare la libertà in privilegio politico, convincendo le persone che sia per il loro bene.
Meme del giorno
Citazione del giorno
“I have always thought the actions data of men the best interpreters of their thoughts.”
John Locke
Articolo consigliato
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L'istanza Mastodon insicurezzadigitale sospenderà la sua presenza nel Fediverso per concentrarsi su progetti più ambiziosi come il Dashboard Ransomware Monitor. Ma ci si vedrà su poliversity.it
Il post di @N_{Dario Fadda}
> «Si chiude un capitolo (almeno per ora), per concentrare le proprie energie su altri progetti. Dashboard Ransomware Monitor è sicuramente il più ambizioso!Il mio account Mastodon ora lo trovate qui su Poliversity, già migrato!»
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+++ Reddit ha sospeso definitivamente il mio account per aver supportato Lemmy. La testimonianza di #TheArstaInventor +++
Di recente ho supportato molto Lemmy e ho pubblicato post su Lemmy che hanno avuto una grande portata. Oggi, purtroppo, l' account reddit attraverso il quale ho moderato molti sottotitoli e ci ho trascorso del tempo, giunge al termine. Il motivo era perché ho spammato secondo Reddit, ma la realtà è che mi hanno censurato perché stavo danneggiando Reddit.
Il post di @TheArstaInventor
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Lemmy.ml è sovraccarico, se vuoi migrare, cerca altre istanze!
Il sito lemmy.ml sta attualmente lottando per gestire la quantità di nuovi utenti. Ho già aggiornato il server, ma si interromperà indipendentemente dal fatto che metà di Reddit tenti di unirsi.Tuttavia Lemmy è un software federato, il che significa che puoi interagire senza problemi con le comunità su altre istanze come beehaw.org o lemmy.one . La documentazione spiega in modo più dettagliato come funziona. Usa l' elenco delle istanze per trovarne una in cui puoi registrarti. Quindi utilizza il browser della comunità per trovare comunità interessanti. Incolla l'URL della community nel campo di ricerca per seguirlo.
Puoi aiutare altri rifugiati Reddit invitandoli alla stessa istanza di Lemmy in cui ti sei iscritto. In questo modo possiamo distribuire il carico su molti server diversi. E gli utenti con interessi simili finiranno insieme nelle stesse istanze. Anche gli altri sulla stessa istanza possono vedere automaticamente i post di tutte le community che segui.
Modifica: se moderi un subreddit di grandi dimensioni, non collegare i tuoi utenti direttamente a lemmy.ml nei tuoi annunci. In questo modo il server si interromperà solo prima.
📣 INTERVISTIAMO: Alexander Gonzalez Delgado
📣 INTERVISTIAMO: Alexander Gonzalez Delgado
Gonzalez Delgado (o più semplicemente Sasha), nonostante l'avversione di Zuckerberg per il corpo nudo e i capezzoli femminili in primis.
È disponibile il nuovo numero della newsletter del Ministero dell’Istruzione e del Merito.
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👉 The Rellies - Monkey / Helicopter 7"
The Rellies : adoro questo gruppo di fanciulli, suonano semplice e sghembo come piace a me e, a quanto pare, non sono l'unico giacché questo singolo viene licenziato da un'etichetta stravirtuosa come la Damaged Gods. @Musica Agorà
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📲 Settimo appuntamento con “Il #MinistroRisponde”
Temi di questa puntata: le ultime novità sull’introduzione della figura del docente tutor; la nuova ipotesi di Contratto Collettivo Nazionale Integrativo (CCNI) per i dirigenti scolastici, sottoscr…
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📲 Settimo appuntamento con “Il #MinistroRisponde” Temi di questa puntata: le ultime novità sull’introduzione della figura del docente tutor; la nuova ipotesi di Contratto Collettivo Nazionale Integrativo (CCNI) per i dirigenti scolastici, sottoscr…Telegram
Il giudice ordina al Crown Prosecution Service di chiarire la distruzione di documenti chiave su Julian Assange
@Giornalismo e disordine informativo
WIKILEAKS - Dopo anni passati a scontrarsi con un muro invalicabile, la prima crepa è apparsa con l'ultima sentenza sul nostro caso #FOIA emessa dal giudice O'Connor. Oltre alla sentenza, il deputato laburista britannico John McDonnell ha appena ottenuto nuove informazioni dal Crown Prosecution Service. McDonnell chiede un'inchiesta indipendente sul ruolo del CPS nel caso #Assange.
L'articolo di @stefania maurizi è stato pubblicato su Il Fatto Quotidiano
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Breve guida per il cittadino che vuole svolgere inchieste e indagini in autonomia.
@Giornalismo e disordine informativo
Riportiamo questa interessante guida (in francese) dedicata a tutti i cittadini e gli attivisti interessati.
Di seguito i capitoli pubblicati e quelli in corso di pubblicazione:
- Pianificazione e gestione di un'indagine
- Etica e sicurezza
- Ricerca su Internet
- Ricerca sugli individui
- Identificazione dei veri proprietari delle società
- Consultazione degli archivi governativi (in attesa di pubblicazione)
- L'indagine degli attori politici (in attesa di pubblicazione)
- Ricerca attiva negli archivi immobiliari (in attesa di pubblicazione)
Guide pour les citoyens enquêteurs - introduction
Ce guide vise à aider les non-journalistes, citoyens enquêteurs, à mener des enquêtes. Ses chapitres enseignent les techniques qu’utilisent les journalistes enquêteurs.Global Investigation Journalism Network
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cercherò di aggiornare questo messaggio con le nuove uscite, in modo che chiunque l'abbia ricondiviso o contrassegnato come preferito, verrà avvisato sugli aggiornamenti
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Ministero dell'Istruzione
#NoiSiamoLeScuole questa settimana racconta tre istituti abruzzesi: due istituti professionali e una nuova scuola costruita con i fondi PNRR.Telegram
Let's try to write a post from Friendica to Kbin (post friendica with title)
@Test magazine
This is the text of the post. We'll add some bold and italic formatting and a link.
And now a title
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i cannot get over that test post from friendica tbh > i am puzzled!
this is the reason:
kbin.social/u/@nomeutente@poli…
it is not a post, but an article! how did that happen, as it was not sent from a group?
Poliverso - notizie dal Fediverso ⁂
in reply to Poliverso - notizie dal Fediverso ⁂ • •ernest
in reply to Poliverso - notizie dal Fediverso ⁂ • • •Thank you 😁 I can see that you have a very tight-knit community here, you have no idea how surprised I was 😁 The Polish fediverse may be small, but people are pretty engaged too ;)
@fediverso
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Poliverso - notizie dal Fediverso ⁂ e filippodb - fddt like this.
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Poliverso - notizie dal Fediverso ⁂ e informapirata ⁂ reshared this.
ernest
Unknown parent • • •Not yet, I have my own idea for an application, but first, I want to connect with one of the existing APIs and integrate with the existing applications. That's the beauty of the fediverse - we will all benefit from it ;)
codeberg.org/Kbin/kbin-mobile-…
@fediverso @notizie
kbin-mobile-deprecated
Codeberg.orgPoliverso - notizie dal Fediverso ⁂ likes this.
informapirata ⁂ reshared this.
Moonrise2473
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Poliverso - notizie dal Fediverso ⁂ e broccoli like this.
Poliverso - notizie dal Fediverso ⁂
in reply to Moonrise2473 • •⬇️⬇️⬇️⬇️⬇️
kbin.social/m/test
Luca Sironi
in reply to Poliverso - notizie dal Fediverso ⁂ • • •Io non ancora capito cosa e' / in cosa differisce da lemmy e iscrivermi all'istanza di test per scoprirlo mi pare eccessivo 🙂
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Poliverso - notizie dal Fediverso ⁂
in reply to Luca Sironi • •@Luca Sironi ho impiegato quasi tre giorni per pensare come realizzare questa guida... 🙁
Abbi pazienza e tirerò fuori anche una guida a Kbin... 😀
Informapirata
2023-06-07 17:21:53
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Sam_uk
in reply to ernest • • •@ernest
Do you mean emulate the existing Reddit API so we could just use f-droid.org/en/packages/ml.doc…
@fediverso @notizie @FunzioneSperimentale
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