Salta al contenuto principale



Si sono svolte il 23 luglio le elezioni generali in Spagna. Ecco i risultati (tra parentesi le precedenti elezioni): Partido Popular: 8.091.840 voti 33,05%


Esercitazioni militari e minacce. Cosa succede nell’Indo-Pacifico


Le acque dell’Indo-Pacifico sono sempre più agitate. Taiwan ha infatti avviato le proprie annuali esercitazioni militari Han Kuang, il principale evento addestrativo delle Forze armate di Taipei, tenuto ogni anno dal 1984. Le esercitazioni coinvolgeranno

Le acque dell’Indo-Pacifico sono sempre più agitate. Taiwan ha infatti avviato le proprie annuali esercitazioni militari Han Kuang, il principale evento addestrativo delle Forze armate di Taipei, tenuto ogni anno dal 1984. Le esercitazioni coinvolgeranno tutte le componenti dello strumento militare dell’isola e metteranno alla prova la loro prontezza di combattimento simulando una risposta a una potenziale invasione cinese da parte dell’Esercito popolare di liberazione (Pla). L’obiettivo principale delle esercitazioni è verificare la capacità della Difesa di preservare le proprie forze in caso di invasione su larga scala e di condurre intercettazioni marittime per contrastare l’eventuale tentativo di porre un blocco navale intorno a Taiwan da parte di Pechino. Questo prevedrà l’uso da parte dei militari taiwanesi anche di aeroporti civili, così come il camuffamento delle forze a terra e l’integrazione di forze marittime, aeree e terrestri per contrattaccare le navi da assalto anfibio avversarie. Parallelamente all’esercitazione militare, le autorità condurranno anche le esercitazioni Wan’an, volte a preparare i civili all’evacuazione in caso di raid aerei.

La risposta di Pechino

La reazione della Cina non si è fatta attendere, e Pechino ha inviato nei giorni scorsi 37 aerei e sette navi della marina militare intorno a Taiwan. Una prova di forza in risposta alle esercitazioni dell’isola. Tra gli assetti inviati da Pechino anche i caccia J-10 e J-16 e bombardieri H-6. Una ventina di apparecchi rilevati dalle difese di Taiwan sono stati osservati attraversare la cosiddetta “linea mediana” dello Stretto di Taiwan, il confine non ufficiale tra l’isola e la terraferma, e entrare nella zona di identificazione della difesa aerea meridionale di Taiwan. La presenza di schieramenti militari massicci cinesi intorno all’isola “separatista” (secondo Pechino) non è nuova. Nell’agosto del 2022, in risposta alla visita a Taipei dell’ex-presidente della Camera degli Stati Uniti, Nancy Pelosi, la Cina reagì tenendo enormi esercitazioni militari, lanciando anche diversi missili sopra l’isola.

L’alleanza tra Russia e Cina

Le esercitazioni di Taiwan potrebbero anche essere una risposta alla più recente portaerei cinese, la Shandong, che di recente si è impegnata nelle sue prime esercitazioni nel Pacifico occidentale, in acque non lontane da Taiwan. Inoltre, nel Mar del Giappone, Russia e Cina hanno tenuto un’esercitazione navale congiunta, conclusasi domenica, con l’obiettivo di rafforzare la cooperazione navale tra i due Paesi. La marina russa era rappresentata da due navi antisommergibile, due corvette e navi ausiliarie, mentre Pechino ha inviato cinque navi da guerra, tra cui un cacciatorpediniere con missili guidati, insieme ad aerei di entrambe le marine.

Le altre [b]esercitazioni

Quella di Taiwan non sarà l’unica esercitazione militare che si terrà nelle acque dell’Indo-Pacifico nei prossimi giorni, evidenziando la crescente attenzione riservata alla regione a livello internazionale. Le forze australiane e statunitensi hanno dato avvio a due settimane di esercitazioni, detto Talisman Sabre, che comprenderà una serie di sbarchi anfibi al largo della costa nord-orientale dell’Australia. L’esercitazione fa parte della crescente vicinanza tra i due Paesi e rivela le intenzioni di Canberra di giocare un ruolo maggiore quale provider di sicurezza della regione. Più a nord, in Giappone, Parigi e Tokyo terranno la prima esercitazione congiunta di jet da combattimento. La Forza di autodifesa aerea giapponese parteciperà con tre caccia F-15 e due F-2, un aereo da trasporto KC-767 e un aereo da trasporto C-2, mentre la Forza aerea e spaziale francese schiererà due caccia Dassault Rafale, un aereo da trasporto Airbus A330 Multi-Role Tanker e un aereo da trasporto Airbus A400M, oltre a un contingente di circa 120 militari. L’iniziativa dimostra soprattutto il forte impegno della Francia ad espandere la propria presenza nell’Indo-Pacifico. L’ambito aereo nella quale l’esercitazione franco-giapponese è anche significativo, dal momento che Tokyo fa parte del programma per il caccia di sesta generazione con Italia e Uk Gcap, parallelo (e concorrente) a quello franco-tedesco Fcas.


formiche.net/2023/07/esercitaz…



Carta e penna, il senso comune coincide con le evidenze scientifiche


Investire nella tecnologia digitale applicata all’istruzione può essere utile, ma far sparire carta e penna dalle classi sarebbe dannoso. Molto dannoso. Lo ritiene l’87,1% degli italiani sondati da Euromedia Research, lo conferma il rapporto della Fondazi

Investire nella tecnologia digitale applicata all’istruzione può essere utile, ma far sparire carta e penna dalle classi sarebbe dannoso. Molto dannoso. Lo ritiene l’87,1% degli italiani sondati da Euromedia Research, lo conferma il rapporto della Fondazione Luigi Einaudi che ha riassunto i risultati delle principali ricerche scientifiche internazionali sul tema: raro caso in cui il senso comune coincide con le evidenze scientifiche.

Il cervello è come un muscolo, si sviluppa se viene sollecitato. Scrivere a mano e in corsivo sollecita l’emisfero sinistro del cervello, quello che coinvolge l’attività del pensiero, del linguaggio, della memoria. Scrivere su una tastiera non sollecita il cervello. Obbligando a non staccare la mano del foglio, la scrittura in corsivo stimola il pensiero logico-lineare, quello che permette di associare tra loro le idee. “In termini di costruzione del pensiero e delle idee c’è un rapporto importante tra il cervello e la mano”, ha stabilito la professoressa Virginia Berninger dell’Università di Washington. La lettura su carta coinvolge la parte frontale e prefrontale dell’encefalo, essenziali per sviluppare la capacità di elaborazione del pensiero, di pianificazione e per l’attivazione della mobilità fine. La lettura su dispositivi digitali impegna, invece, la parte limbica dell’encefalo. La più primitiva. Quella legata all’istinto e alle emozioni.

Tra il 2014 il 2018 il programma europeo Cost, E-Read ha coinvolto quasi 200 ricercatori che hanno lavorato su un campione di oltre 170.000 partecipanti. Il risultato della ricerca è contenuto nella “Dichiarazione di Stavanger sul futuro della lettura”. Conclusione inequivocabile: la carta rimane il medium da preferire, soprattutto nella lettura dei testi più lunghi. Manfred Spitzer, neuroscienziato tedesco non ha dubbi. “Più la scuola e lo studio si digitalizzano, più calano le competenze degli studenti, e di conseguenza i loro futuri redditi”, dice. La tesi è confermata da tutte le ricerche più autorevoli. Nel 2016, gli studiosi Susan Payne, Kyle Greenberg e Michael Walker hanno realizzato un interessante test su 50 classi di studenti dell’Accademia militare americana di West Point. Una metà di loro è stata fatta studiare utilizzato esclusivamente strumenti digitali, un’altra metà ha utilizzato esclusivamente strumenti tradizionali (carta e penna). Al termine del semestre, i test hanno restituito dati inequivocabili: gli studenti che non disponevano di mezzi digitali sono risultati del 20% più bravi rispetto a quelli che avevano in uso i soli device.

Sono solo alcune delle evidenze scientifiche illustrate martedì scorso in Senato nel corso del convegno “Scuola digitale? Il valore imprescindibile di carta e penna” organizzato dalla Fondazione Luigi Einaudi. Lo abbiamo fatto mossi dal timore che l’entusiasmo per la tecnologia digitale possa finire per far scomparire la carta e la penna dall’orizzonte degli studenti. Le parole del ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, che chiuso i nostri lavori, ci hanno rassicurati. “La Fondazione Luigi Einaudi – ha detto – ha individuato un tema chiave della contemporaneità, cioè quello della relazione virtuosa tra carta e penna da una parte e digitale dall’altra. La Rete non può né deve spazzare via la carta e la penna. Lettura su carta e scrittura a mano nelle scuole sono insostituibili. L’apprendimento attraverso i libri non è rimovibile dal sistema dell’istruzione”.

Un punto fermo è stato messo, un paletto è stato piantato. Considerando che l’ultimo rapporto Invalsi ha certificato che il 50% degli studenti che conseguono il diploma di maturità non è in grado di comprendere appieno il senso di un testo scritto, credo che ce ne fosse bisogno.

Huffington Post

L'articolo Carta e penna, il senso comune coincide con le evidenze scientifiche proviene da Fondazione Luigi Einaudi.




Etiopia, la crisi umanitaria in Tigray continua, ma per l’Italia si è risolto tutto con l’accordo di Pretoria


In Etiopia, precisamente nello stato regionale del Tigray, il 4 novembre 2020 è iniziata una guerra definita una veloce “azione di polizia” dal Premier etiope Aby Ahmed Ali. Guerra per fermare i membri del partito TPLF -Tigray People’s Liberation Front e

In Etiopia, precisamente nello stato regionale del Tigray, il 4 novembre 2020 è iniziata una guerra definita una veloce “azione di polizia” dal Premier etiope Aby Ahmed Ali.

Guerra per fermare i membri del partito TPLF -Tigray People’s Liberation Front e tutti i suoi sostenitori. Il casus belli è stato l’attacco alle caserme del nord in cui erano dislocati i militari dell’ ENDF – Ethiopian National Defence Forces. Attaccati da parte di membri del TPLF, ma rivendicato dai leader tigrini come azione preventiva e difensiva dettata da tensioni pregresse.

Dichiarazioni contese e rivendicazioni sulle responsabilità e giustificazioni che però sul campo, fin da subito hanno determinato attività fratricide e i risvolti etnici e genocidi verso milioni di civili di etnia tigrina.

Massacri, esecuzioni extragiudiziali (o bruciati vivi), stupri e fame come armi di guerra. Campi e raccolti bruciati, bestiame rubato o macellato come strategia per affamare il popolo del Tigray, droni per attaccare target considerati dalla difesa etiope, magazzini o aree occupate dai così detti “dissidenti”, “ribelli” e definiti terroristi dalla legge etiope a partire dal maggio 2021: sistematicamente bombardati per mezzo droni in aree di mercati, residenziali come asili. Decine di migliaia di vittime. Target di bombardamenti, distruzioni e saccheggi anche in luoghi di culto, chiese, monasteri, patrimoni dell’ umanità e culturali. Attaccati anche le strutture sanitarie ed ospedali. Le forze alleate amhara direttamente coinvolte in attività di pulizia etnica e sostituzione demografica sfollando i tigrini dal Tigray occidentale.

Le forze militari coinvolte: quelle tigrine, il TDF – Tigray Defence Forces e la fazione etiope dell’ ENDF- Ethiopian National Defence Forces con le forze militari regionali Amhara, la milizia Fano e ufficiosamente l’esercito eritreo.

L’esercito del Presidente eritreo Isaias Afwerki ha invaso fin dall’inizio il suolo etiope nella regione tigrina, ma per molti mesi Abiy Ahmed Ali ha sempre negato la loro presenza.

Come il suo alleato etiope, il dittatore eritreo Isaias Afwerki nel febbraio 2023, ospitato dal Presidente Ruto in Kenya, ha negato platealmente in un comizio pubblico tutti i crimini di guerra di cui si è macchiato il suo esercito: stupri, saccheggi, distruzioni e massacri. Tra i ranghi delle truppe eritree sono stati mandati a morire in prima linea anche cadetti dell’ esercito somalo formati in Eritrea negli anni precedenti, falsamente informati che sarebbero stati preparati per missioni somale in Qatar.

Come parlare di guerra civile, come categorizzata dai media occidentali, se nel conflitto hanno partecipato anche “forze esterne” come eritrei e somali?

La legge etiope del maggio 2021 ha legittimato indirettamente e normativamente la persecuzione di persone di etnia tigrina per il solo sospetto di essere collusi con i membri del TPLF, considerati dissidenti. Oltre alle confermate attività di pulizia etnica nella zona del Tigray occidentale da parte delle forze amhara, ci sono state deportazioni, arresti di massa e detenzioni di tigrini di ogni età e sesso, donne in gravidanza e bambini. Arresti e detenzioni in abuso del diritto umanitario come denunciato molteplici volte dalle agenzie internazionali come HRW – Human Rights Watch e Amnesty Int. Ancora oggi su queste detenzioni non si hanno notizie. Sono stati arrestati anche uomini e donne di chiesa.

Uno dei casi eclatanti, per cui in Italia si è parlato di Tigray, è stato l’arresto di dei frati, sacerdoti e dei volontari salesiani. Campanilismo mediatico.


Approfondimento:

Etiopia, Perseguire Crimini Contro l’Umanità: Dov’é La Legge?


La guerra è stata combattuta per 2 anni nel totale blackout comunicativo (interrotte linee telefoniche e dati/internet) ed elettrico: considerato il più lungo blackout della storia.

Alcun media, giornalista o comparto umanitario poteva entrare nel Tigray.

Il governo etiope si è fatto artefice per volontà politiche, di aver bloccato l’accesso umanitario per milioni di persone in Tigray macchiandosi di crimini di guerra, come denunciato da un report del team di esperti sul diritto umanitario dell’ONU. Il report ha indicato che tutte le forze in guerra hanno perpetrato crimini verso i civili.

  • La guerra attualmente è stata definita la più atroce degli ultimi anni.
  • Le stime parlano di più di 600.000 morti e vittime tra i civili.
  • Si stimano centinaia di migliaia di stupri verso donne di etnia tigrina come arma di guerra e vendetta per non far più generare nuove generazioni di tigrini.

Nonostante il 2 novembre 2022 si sia arrivato a negoziati e alla firma di un accordo di cessazione ostilità tra governo centrale etiope e TPLF, diversi punti dell’accordo dopo 9 mesi sono ancora disattesi: il ritiro delle “forze straniere” dalla regione, ermeticamente definite così le forze amhara e quelle eritree (Eritrea che non è stata interpellata o inclusa nei negoziati)

Gli amhara occupanti ancora oggi il Tigray occidentale perché rivendicato tale area come giuridicamente di loro proprietà, ma accusati dopo la firma dell’accordo, di continuare a perpetrare attività di pulizia etnica e di sostituzione demografica.

L’ esercito eritreo anche se in gran parte si è ritirato in Eritrea, diversi gruppi sono ancora presenti ed hanno ripiegato defilandosi in aree periferiche dei grandi centri e in aree rurali. Oggi sono ancora presenti nella woreda [distretto] di Irob perpetrando abusi e denunciati pochi mesi fa di aver bloccato il supporto umanitario in zona Zalambessa.

La giustizia di transizione, per cui il governo etiope ha dichiarato volontà di seguirne il processo e per cui l’ IRA, il governo temporaneo in Tigray (costituito come da accordo di Pretoria) ha dato piena disponibilità e collaborazione, è in totale stallo sia in Etiopia che dal punto di vista diplomatico internazionale.

I media in Italia, durante i 2 anni di guerra genocida, non hanno dato giusto risalto e prodotto alcuna informazione per dar degna visibilità e denuncia alla disumanità ed alle atrocità che stavano accadendo a milioni di persone.

Le istituzioni italiane del governo attuale e precedente non hanno ancora dato una risposta ai tanti appelli della diaspora che chiede giustizia, trasparenza e supporto per famigliari e società tigrina che da troppo sta soffrendo.

Oggi, dopo 9 mesi dai negoziati mediati dall’ Unione Africana a Pretoria, Sud Africa e conseguente firma dell’accordo, i media italiani si sono sentiti legittimati a chiudere completamente l’informazione sulle conseguenze che ha prodotto quella guerra.

Oggi in Tigray si parla ancora di migliaia di morti per fame (quelli censiti ufficialmente – non avremo mai modo di sapere l’esatto numero di persone morte silenziosamente per fame). A causa dello scandalo del dirottamento del materiale alimentare umanitario e di corruzione all’interno del sistema militare e governativo etiope, il WFP – World Food Programme e l’ USAID a marzo 2023 hanno bloccato il supporto al Tigray ed a giugno 2023 in altre aree dell’Etiopia, lasciando 20 milioni di persone bisognose in balia degli eventi e dei loro destini.
Grazie a Duke Burbridge per la condivisione di questo grafico.Grazie a Duke Burbridge per la condivisione di questo grafico.


Approfondimento:

Lo scandalo del dirottamento del materiale alimentare umanitario


La tregua regge, ma milioni di persone sono ancora in balia degli eventi senza supporto


Secondo il Tigray Regional Health Bureau, tra marzo e aprile, c’è stato un aumento del 28% nel numero di bambini sotto i cinque anni che muoiono per malnutrizione acuta. La colpa è stata imputata principalmente alla cessazione degli aiuti delle agenzie umanitarie al Tigray.

I bambini vengono ricoverati con cure speciali per malnutrizione in tutta Etiopia a un ritmo allarmante nel 2023. Nel Tigray, per ragioni poco trasparenti, i bambini ricoverati per malnutrizione acuta grave – SAM – non vengono dimessi.

8442234

Recentemente grazie ad un altro aggiornamento dal ricercatore Duke Burbridge è stato messo in luce che oltre la distribuzione di generi alimentari è sospesa dalla fine di marzo 2023, l’assistenza nutrizionale ai neonati e alle madri in gravidanza o che allattano è stata dimezzata già ad aprile.
Etiopia, Tigray: La distribuzione di generi alimentari è sospesa dalla fine di marzo. L'assistenza nutrizionale ai neonati e alle madri incinte o che allattano è stata dimezzata ad aprile.Etiopia, Tigray: La distribuzione di generi alimentari è sospesa dalla fine di marzo. L’assistenza nutrizionale ai neonati e alle madri incinte o che allattano è stata dimezzata ad aprile.

La ricostruzione della società regionale tigrina non vede ancora la luce in fondo al tunnel.


Osservatori già nel 2022 indicavano una regressione di decenni sullo sviluppo socio economico che ha comportato la guerra per lo stato regionale del Tigray.

Sistema scolastico distrutto, milioni di giovani studenti tra pandemia e guerra hanno perso più di 3 anni di formazione ed educazione. Oggi ci sono difficoltà perché manca il materiale, le strutture, ma anche per la mancata bonifica del suolo dagli ordigni bellici inesplosi (per cui anche gli agricoltori sono rimasti feriti durante le attività di aratura). Molti edifici scolastici oggi sono occupati da migliaia di sfollati che non possono tornare a casa per paura o per mancanza di mezzi di sussistenza. Il sistema sanitario è stato distrutto per il 90%, dichiarato già nel 2021: oggi le conseguenza per i malati ed i pazienti sono catastrofiche perché se ci sono piccoli passi positivi, comunque la fornitura di materiale igienico/sanitario e medicinali è ancora sotto la soglia che permetterebbe di assistere e curare le persone.

Recentemente, luglio 2023, è stato condiviso uno studio sul’impatto di devastazione e conseguenze che ha prodotto la guerra di 2 anni su bambini, ragazzi, genitori e insegnanti considerando il contesto formativo e dell’istruzione.

Di seguito una inforgrafica riassuntiva:

8442236

Fonti informative video per raccontare la catastrofe attuale in Tigray


Tigrai TV è una delle poche fonti informative che evidenzia e denuncia costantemente le attuali gravi carenze alimentari e sanitarie (problemi dei civili e delle decine di migliaia di sfollati, IDP) condividendo per mezzo video le testimonianze dirette delle persone che oggi cercano solo di sopravvivere.

Di seguito vengono segnalate le notizie degli ultimi mesi sulla crisi umanitaria in atto.

  • Il 15 luglio a Shire le decine di campi IDP che accolgono migliaia di sfollati, sono stati sommersi da acqua e fango a causa delle alluvioni del periodo. Ironia tragica e drammatica, non è solo la mancanza d’acqua ad uccidere le persone, ma alle volte è la troppa acqua che può ammazzare.

Da fonte amica e informata sui fatti, ma che si terrà anonima per tutelare la sua incolumità, giungono notizie e conferme che in Tigray in zona di confine con l’Eritrea la situazione è ancora instabile. I civili non hanno alcuna protezione e i gruppi eritrei continuano a saccheggiare e reprimere i tigrini. Gli sfollati interni, IDP, se tornano a casa rischiano la vita. Tutto il contesto aggravato dalla mancanza di supporto alimentare.

Sul numero di IDP non c’è trasparenza. Le dichiarazioni dello IOM non danno chiarimenti sul numero aggiornato di quante persone sfollate ci siano oggi in Tigray. In un ultimo report pubblicato viene dichiarato infatti: “La regione Tigray è stata coperta in questo round, ma i dati sono stati condivisi separatamente.” Nel report non ci sono note, dettagli ed informazioni su tali dati separati.

L’ Emergency Coordination Center – ECC del Tigray ha condiviso un aggiornamento operativo datato 21 luglio 2023


L’aggiornamento del 21 luglio 2023, come riporta Duke Burbridge su Tghat, ha sottolineato che il report è parziale e manca l’esposizione di diverse criticità e che la sospensione del cibo sta causando l’aumento di sfollamenti nel Tigray. Mentre il JEOP ha completato la raccolta dei dati per nuovi obiettivi, il WFP sta lottando per fare progressi.

Gli sfollati di Endabaguna non hanno ricevuto cibo.


Duke Burdbridge ha voluto riassumere i punti fondamentali del report dell’ ECC Tigray che riporto di seguito:

Accessibilità regionale

  • Una bozza di mappa dell’accessibilità mostra che alcune aree nella zona sud e nord-ovest sono considerate accessibili ora, ma le rotte di rifornimento nel Tigray sono tutte sospese ad eccezione del corridoio Semera-Mekelle.

Cluster Alimentare

  • La sospensione del cibo sta contribuendo a un aumento degli sfollati nel Tigray e i 37.000 sfollati interni di Endabaguna non hanno ancora ricevuto cibo.
  • Le aree del Tigray sono ancora inaccessibili, comprese la zona orientale (Erob [Irob], Zala Anbesa [Zalambessa], Gulo Mekeda), la zona centrale (Egela) e la zona nord-occidentale (Dima, Tahtay Adiyabo).
  • Ci sono ancora tasse informali (shake down) [tangenti da pagare] lungo le rotte verso il Tigray.
  • Segnala che è in fase di implementazione un nuovo sistema di targeting. Il JEOP sembra aver completato la raccolta dei dati nella zona centrale, orientale, sud-orientale e metà della zona meridionale. Il WFP è ancora alla fase 1 di 3.
  • Menziona uno sforzo collettivo per “monitorare la situazione”, verificare i rapporti di morte non confermati e confutare qualsiasi disinformazione.
  • è aumentato l’accattonaggio osservabile nelle principali città, i bambini sono esposti allo sfruttamento mentre cercano di lavorare per il cibo.
  • le madri malnutrite e i loro bambini sono maggiormente a rischio durante il parto, ma non fornisce alcuna informazione su come ciò abbia avuto un impatto su madri e bambini nel Tigray.
  • Segnala che la mancanza di assistenza alimentare è un fattore importante nella bassa iscrizione e frequenza scolastica.
  • Riferisce che alcuni allevatori sono costretti a vendere i loro animali da tiro e da riproduzione per il cibo.
  • Ribadisce che l’assistenza alimentare e gli input agricoli sono urgentemente necessari per facilitare il ritorno degli sfollati dalle aree agricole in tempo per piantare.

Distretto Agricoltura

  • Viene coltivato solo il 42% della superficie totale coltivata nel Tigray.
  • Solo il 19% dei fertilizzanti e il 12% dei semi necessari sono stati ricevuti nel Tigray.
  • Le infestazioni da parassiti sono presenti in 34 woreda, nella maggior parte dei casi non ci sono sostanze chimiche da controllare.
  • Gli input agricoli sono estremamente necessari e scarseggiano.

Contesto Istruzione

  • I programmi di alimentazione scolastica sono stati tagliati dal WFP per la pausa estiva, ancora in corso in altri siti per 7.634 bambini.
  • Il resoconto della visita ad Adigrat ha mostrato che 3 scuole su 4 erano ancora utilizzate per ospitare sfollati interni. In alcuni casi le lezioni si tengono accanto alle aree in cui vivono gli sfollati.

Contesto Salute

  • l’ECC riferisce che circa il 75% delle strutture sanitarie sta segnalando ora, che è ancora al di sotto della media nazionale, questo include il 100% delle strutture del sud-est e di Mekelle; 99% di Centrale; 80% del nord-ovest; 77% dell’est; 50% del sud.
  • Segnala importanti focolai di malaria e infezioni acute del tratto respiratorio (ritenuto essere COVID 19); possibile focolaio di morbillo nelle città di Ofla, Hawzen, Adi-Gudom, Asgeda, Adi-Haki, Shire, Hintalo e Axum.
  • Segnala un’epidemia di pertosse a Endamekoni.
  • Il report non segnala casi di colera. [NB questo è allarmante a causa delle recenti segnalazioni e conferme di 13.000 casi di colera e 100 morti nel Tigray]

Continua la poca trasparenza che è un fattore aggravante per poter gestire e coordinare le attività per tutelare le vite di milioni di persone.

Poi arrivano le foto che, senza tanti giri di parole, dimostrano la situazione delle persone nelle tante aree rurali, sono la maggior parte che costituiscono la morfologia del Tigray.

Questo è Kiros Kiflu. Ha avuto una vita felice con sua moglie e sei figli. Possedeva 5 acri di terreno agricolo e più di 25 capi di bestiame. Kiflu non è mai stato affamato o indigente. Due anni fa è stato #sfollato dalla sua casa a Humera, Tigray occidentale (zona di attività di pulizia etnica da parte amhara) Kiflu oggi, però, non sa dove siano i suoi figli e sua moglie. Ha perso tutti i suoi averi oltre ad essere separato dalla sua famiglia. Oggi tutto ciò che ha è la roccia che usa come cuscino, una stuoia che è metà di quanto è alto ed il suo bastone.

8442238

La giustizia per le vittime lascia spazio agli accordi economici per “stabilità e sviluppo” dei governanti


Il governo etiope fin dall’inizio ha cercato di screditare e delegittimare le investigazioni del team di esperti di diritto umanitario ONUICHREE – propagandandola come attività di ingerenza esterna verso l’Etiopia come Stato Sovrano e rivendicando la sua sovranità mascherandola da campagna pro panafricanismo dal basso, dal popolo.


Approfondimento:

Quattro Modi in Cui il Governo Etiope Manipola i Media – AA African Arguments


HRW – Human Rights Watch recentemente in risposta ha dichiarato:

“I tentativi dell’Etiopia di porre fine al mandato dell’ICHREE durante il suo mandato non hanno precedenti. Non solo suggerisce che gli Stati possono manovrare politicamente per ribaltare le decisioni del Consiglio dei diritti umani per evitare il controllo indipendente e la responsabilità, ma potrebbe anche costituire un pericoloso precedente per quanto riguarda il controllo internazionale e l’impunità per le violazioni dei diritti altrove.”


Per i crimini di guerra in cui il governo etiope è implicato, l’America a partire dal 1 gennaio 2022 ha messo in vigore la sanzione che l’ha vista esclusa dall’African Growth and Opportunity Act – AGOA.

HRW come per l’Etiopia, ha bacchettato, anche le dichiarazioni del segretario americano Antony Blinken:

Nella sua determinazione sulle atrocità di marzo, Blinken ha sostanzialmente riconosciuto che le violazioni [in Tigray] non erano cessate, affermando che “le violazioni dei diritti umani nell’Etiopia settentrionale [media ed istituzioni fanno fatica a citare Tigray n.d.a.] sono notevolmente diminuite”, non che si fossero fermate. Avrebbe dovuto seguire la determinazione dell’atrocità con sforzi per renderla importante in modi concreti. Può ancora.”


Nel contempo gli USA di Joe Biden confermano la loro posizione rivolta all’economia e legittimati dall’accordo di Pretoria, con Europa a seguire, stanno riprendendo e continuando a ripristinare e normalizzare le relazioni e accordi economici con il governo etiope.

La stessa America cha recentemente ha ritrattato la sua posizione in tutela dei diritti umani con uno smacco per la memoria e la giustizia di tutte le vittime della guerra genocida iniziata in Tigray. A detta di una recente notifica interna del Dipartimento del Tesoro americano, la revoca legale unilaterale di tale designazione per l’Etiopia per cui non è più coinvolta in un modello di gravi violazioni dei diritti umani”, aprirà la strada per poter riprendere l’invio di aiuti economici USA ed internazionali al paese dell’Africa orientale.

Anche l’Italia del governo Meloni ha firmato accordi triennali con il governo etiope di Abiy Ahmed Ali per un totale di 182 milioni di euro per accordi di cooperazione, supporto della filiera agro alimentare e sostanzialmente per crescita e sviluppo economico. La stessa premier Meloni e i media italiani a seguire, hanno rilanciato in maniera propagandistica parole come “Piano Mattei” per l’Africa (di cui non si hanno ancora dettagli) e accordi e stretta sui legami economici con l’Etiopia, ma alcuna parola in tutela di giustizia e diritti degli individui, dei milioni di persone prese in mezzo a guerre non loro.

Da ricordare che in tutto questo la priorità sono le persone e le loro vite e le persone non mangiano soldi.

WFP aveva dichiarato che avrebbe ripreso la consegna di nuovi round di materiale alimentare a partire da fine luglio, ma ancora oggi, ad una settimana da fine mese, non ci sono comunicati ed aggiornamenti ufficiali dall’agenzia umanitari.

Sono quasi 6 milioni di persone oggi in Tigray ad attendere, oltre che giustizia per le centinaia di migliaia di vittime, cibo e cure mediche.

Un totale di 20 milioni in tutta Etiopia ad attendere supporto alimentare urgente, conseguenza di guerra e siccità.

L’accordo di tregua era necessario, ma la crisi umanitaria è ancora in atto.

Mai come oggi, il cibo ed il supporto medico sono letteralmente di vitale importanza per tutelare la vita di milioni di persone.


tommasin.org/blog/2023-07-24/e…



Abusare


Abusando delle esagerazioni si finisce con il vivere in una realtà alterata, alle soglie della follia. Vale per quanti avversano il disegno di legge Nordio, circa l’abuso d’ufficio, e vale per quanti attaccano a testa bassa il testo della direttiva europe

Abusando delle esagerazioni si finisce con il vivere in una realtà alterata, alle soglie della follia. Vale per quanti avversano il disegno di legge Nordio, circa l’abuso d’ufficio, e vale per quanti attaccano a testa bassa il testo della direttiva europea sulla corruzione. Una discussione può essere interessante e anche animata senza che si avverta il bisogno di estremizzarla, riducendo tutto a faziosità priva di senso.

Anche se quel disegno fosse approvato esattamente come è stato presentato, non significherebbe che un pubblico ufficiale potrà liberamente abusare del proprio ufficio. Nessuno che sappia di che sta parlando può sostenere una simile enormità. Anzi, il rischio che corre un tale provvedimento non è quello di essere troppo efficace, ma di non esserlo affatto, nel senso che – mancando la responsabilità della Procura in capo alle accuse che muove – potrebbe andare a finire che cancellando l’ipotesi ‘minore’ di reato verranno sostenute le ‘maggiori’: dal falso alla turbativa e alla corruzione. In quel modo l’esposizione dell’amministratore alla gogna resterebbe immutata. Se il reato d’abuso viene contestato in massa e poi porta condanne con il contagocce, probabilmente succederà la stessa cosa ma anche con i medesimi guasti. Tutto qui. Ragionando con calma e pregando di arrivare alla conclusione dell’articolo.

La direttiva europea sulla corruzione deve ancora essere discussa dal Parlamento europeo e adottata dal Consiglio. Una discussione è una discussione, sicché si possono anche sollevare questioni nel merito. Tanto più che quel testo nasce all’indomani del Qatargate – i cui contorni restano oscuri – in cui la condotta della Procura belga fu liberticida e noi italiani abbiamo ampia esperienza negativa di quanto procedere demagogicamente nell’approvare norme moralistiche finisca non con il diminuire la corruzione ma con l’aumentare la precarietà dell’agire politico. In ogni caso, nessuno si sogna di eliminare i reati di corruzione; quindi, con calma, meglio discutere nel merito e dopo avere almeno letto quello di cui s’intende parlare.

La nuvola nera sia sopra la riforma Nordio che su ogni altra iniziativa volta alla (giusta) repressione del crimine – quella che toglie luce tanto alla sete di giustizia quanto alla ripulsa del giustizialismo forcaiolo – non è la redazione di questo o quel codicillo ma il non funzionamento della nostra macchina che amministra la giustizia. Io cittadino ci sto a subire un’accusa ingiusta, so che fa parte delle regole di convivenza, ma non ci sto a passare dieci e più anni a difendermi. È incivile. E ci sto a ribadire che anche il peggiore criminale ha diritto a un giusto processo e a un’adeguata difesa, ma non ci sto al fatto che la condanna arrivi dopo un tempo superiore alla pena. È incivile.

Questo è il nostro problema. Cui la cagnara delle tifoserie aggiunge soltanto il fastidio di dovere mettersi a scrivere cose ovvie.

La Ragione

L'articolo Abusare proviene da Fondazione Luigi Einaudi.



Abbottare


A settembre si dovrà presentare la Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza (Nadef), cui succederà il bilancio 2024. Al Ministero dell’Economia e Finanza, dove si lavora a preparare i due documenti, a essere condizionata non è soltanto l’a

A settembre si dovrà presentare la Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza (Nadef), cui succederà il bilancio 2024. Al Ministero dell’Economia e Finanza, dove si lavora a preparare i due documenti, a essere condizionata non è soltanto l’aria che rinfresca ma anche la scelta che accalora: se la spesa resta invariata, perde almeno il 10% d’efficacia; se invece segue l’inflazione, rimane invariata in efficacia ma cresce in valore assoluto e a una velocità enormemente superiore a quella del Prodotto interno lordo, quindi sfonda il deficit e il debito. Farlo nell’anno in cui il Patto di stabilità tornerà attivo (nella vecchia o nuova versione) è un suicidio. E allora? Allora sarebbe buona l’occasione per dimostrare che la politica esiste, che le riforme si fanno, che un bilancio s’imposta con il ragionare e non soltanto con il ragioniere.

Un po’ è la situazione in cui si trova il non etnologicamente attrezzato che, volendo far colpo sui commensali, sceglie dalla carta dei vini indirizzandosi al più costoso: è probabile (ma non sicuro) che un vino più caro sia migliore, ma è escluso che la scelta sarà assennata se la si fa in ragione della moneta anziché della pietanza. Esempio meno alticcio: la spesa pubblica per la sanità è costantemente cresciuta (con l’eccezione di una parentesi nel 2012) ma sono tutti convinti che sia stata tagliata, il che accade perché: a. si parla di tagli non rispetto alla spesa dell’anno precedente, ma rispetto a quanto si era pensato di aumentarla; b. perché si misura in percentuale sul Pil; c. perché la si valuta rispetto all’inflazione. Misurazioni corrette, ma se si vuol parlare della stessa cosa occorre usare lo stesso metro. Intanto la spesa pubblica cresce e si somma a quella privata, salvo lamentarsi del servizio.

Vale per la giustizia (spendiamo nella media dei Paesi Ue, abbiamo magistrati meglio pagati e il peggiore servizio continentale), vale per la scuola (costringiamo le famiglie a spese, come quella dei libri di testo, che altrove neanche esistono e lamentiamo la minore paga degli insegnanti senza mai considerare le ore contrattualizzate), vale per tutto: la misurazione meramente quantitativa è importante, ma per niente soddisfacente. Il servizio migliore non lo ottiene chi spende di più, ma chi spende meglio. E per spendere meglio si devono mettere i soldi al servizio dei cambiamenti e decidere gli investimenti che si ritengono necessari, non inseguire con i quattrini percentuali di spreco. Per questo una bella legge di bilancio è tale se connette le riforme in programma alle spese opportune per sostenerle e far aumentare la produttività, quindi far poi scendere il peso della spesa corrente.

Il contratto del pubblico impiego è scaduto e non ci sono i soldi per rinnovarlo secondo le aspettative e l’andamento dei prezzi, ma sarebbe sano far attendere il ragioniere e ragionare su come cambiare il contratto in modo da premiare chi è bravo e liberarsi di chi non è in grado. Altrimenti si resta nella trappola in cui siamo e che prevede, nel 2024 rispetto al 2021, una crescita superiore all’inflazione – mentre il resto s’impoverisce – di voci come le pensioni (+1,4%) o la spesa per interessi sul debito (+14%). Con quest’ultima prevista in crescita, per anni, sia in valore assoluto che in percentuale sul Pil. Significa avere sempre meno soldi per altro. Sicché pensare di rimediare chiedendo ancora più soldi in prestito è una via verso la perdizione. Siccome comunque li chiederemo, l’importante è metterli al servizio di quel che serve per far crescere più velocemente la ricchezza prodotta, riducendo lo svenamento incontrollato della spesa corrente improduttiva.

Nadef e legge di bilancio non sono (soltanto) esercizi contabili, ma l’atto più politico di un governo. Giustamente nel sistema inglese è escluso che il Parlamento possa fare cambiamenti, perché a quel punto cambia il governo. Da noi è capitato spesso il contrario: pur di non cambiare il governo s’abbottava e cambiava il bilancio. Il risultato si vede.

La Ragione

L'articolo Abbottare proviene da Fondazione Luigi Einaudi.



#NotiziePerLaScuola

È disponibile il nuovo numero della newsletter del Ministero dell’Istruzione e del Merito.



L’occasione


Quel che sostenne ieri chi oggi governa è noto, con un evidente taglio che se proprio non si vuol definire antieuropeista (e lo era) è stato un tono continuamente polemico e avversativo. Circa quel che dice oggi si può rimproverare l’incoerenza, ma è più

Quel che sostenne ieri chi oggi governa è noto, con un evidente taglio che se proprio non si vuol definire antieuropeista (e lo era) è stato un tono continuamente polemico e avversativo. Circa quel che dice oggi si può rimproverare l’incoerenza, ma è più utile benedirla. Guardiamo al futuro, a quel che si può costruire. Non soltanto perché è più utile che rotolarsi nel trastullo polemico, ma perché si presenta una grande occasione per l’Italia, per l’Unione europea e per i governanti (non solo italiani) che furono o sono euroantipatizzanti.

Il caldo luglio presente apre il semestre alla conclusione del quale cessa la sospensione del Patto di stabilità. Non è che poi torna la presunta austerità, la cui sostanza rimane oscura in una realtà in cui ogni anno lo Stato spende più di quel che incassa, devolvendo soldi nel pagamento di interessi sul debito che non sono un merito per cui il debito stesso si possa aumentarlo ma una buona ragione per contrarlo. Come, difatti, ci si propone di fare. L’inflazione aiuta lo Stato indebitato, perché diminuisce il valore dei titoli già emessi e fa aumentare il gettito dell’Iva, ma infilza i consumatori e i risparmiatori, oltre a rendere necessario un rialzo dei tassi d’interesse, che continuerà. Si spera non a lungo. Dal primo gennaio 2024 torna in vigore il vecchio patto o una sua versione modificata. Di quali siano le versioni alternative ci siamo già occupati. Mentre pensare di usare il Mes come strumento negoziale è un’idea così sciocca da potere produrre soltanto sciocchi contentini declamatori. Conditi dal compatimento.

L’occasione è data dal Green Deal. Il governo italiano (quello in carica) non si è opposto: s’è astenuto. Chiede una cosa rilevante ma non decisiva, ovvero l’inserimento dei carburanti bio fra quelli utilizzabili. Lo sfondo del Green Deal non è bucolico ma produttivo, spingendo allo sviluppo di nuovi processi produttivi e tecnologie. Che sia un interesse comune europeo è condiviso da tutti. Che alcuni Paesi Ue lo rispettino e altri no è demenziale, come magistralmente argomentato da Mario Draghi nella sua “Martin Feldstein Lecture” (cosa aspettano i Paesi Ue e le forze politiche europee a puntare su di lui per un nuovo equilibrio istituzionale dell’Unione?). Il problema dunque non è il cosa, è solo marginalmente il quando, ma diviene: con quali soldi? Perché è vero che si tratta di investimenti che saranno produttivi di ricchezza, ma richiedono comunque forza finanziaria immediata.

Ed è qui l’occasione: finalità, innovazioni e interessi europei giustificano debito comune europeo. Al tavolo della riforma del Patto di stabilità è non soltanto inutile ma autolesionista portare la gnagnera italiana dell’“elasticità”, consistente nel potere continuare a far spesa in deficit che poi aumenta il nostro svantaggio. E neanche è sensato che dalla spesa da contenere sia esclusa questa o quella voce (tipo difesa o investimenti), perché tanto i soldi – sul mercato – andranno trovati e pagati per quanti se ne chiedono. A quel tavolo si porti il Green Deal, senza cadere nella trappola per allocchi che sia di sinistra o di destra (e suggerendo a chi si crede ficcante di piantarla dall’usare “gretini”, altrimenti diventa una firma). È un obiettivo? Bene, organizziamoci per non mancarlo.

Questo aiuterebbe l’Ue a fare un ulteriore e importante passo avanti nella direzione dell’integrazione e della cancellazione degli squilibri esistenti, l’Italia a mettere in maggiore sicurezza il proprio imponente debito pubblico e la destra che governa a porre un problema che sappia guardare al futuro, anziché sforzarsi – con scarsa credibilità – di conciliare il passato con il presente. Alle stesse elezioni europee si potrà così portare un tema, in ciascun Paese, che abbia a che vedere con la realtà e non evochi soltanto, per maggioranze e opposizioni, i temi della paura o della ripulsa. Le classi dirigenti che non si forgiano nelle guerre (fortunatamente) crescono affrontando queste sfide.

La Ragione

L'articolo L’occasione proviene da Fondazione Luigi Einaudi.



“Digital Framework e trasferimento dei dati negli USA”


Domani avrò il piacere di partecipare a partire dalle 15.30 al webinar organizzato da ASSODATA “Digital Framework e trasferimento dei dati negli USA” Qui le informazioni complete assodata.it/webinar-dpf-25-lug…


guidoscorza.it/digital-framewo…



Il Ministro Giuseppe Valditara ha firmato un nuovo decreto riguardante l’assegnazione a 500 Istituzioni scolastiche delle risorse residue, pari a 95 milioni di euro, del PON “Per la scuola – Competenze e ambienti per l’apprendimento”, a valere sul Fo…



In Cina e Asia – Il CPP di Hun Sen ha vinto nettamente le elezioni in Cambogia


In Cina e Asia – Il CPP di Hun Sen ha vinto nettamente le elezioni in Cambogia Hun Sen Cambodia
I titoli di oggi:
Cambogia: il partito di Hun Sen domina le elezioni
Blinken e i paesi del G7 chiedono alla Cina di collaborare sulla Corea del Nord
Giappone: restrizioni all’export di apparecchiature per chip
Cina: WeChat Pay e AliPay accettano Visa e Mastercard
Cina: almeno 5 morti dopo alluvione nell'est e nel nord-est del paese
Le tensioni Usa-Cina pesano sulla cultura
Quattro arresti per le violenze di Manipur

L'articolo In Cina e Asia – Il CPP di Hun Sen ha vinto nettamente le elezioni in Cambogia proviene da China Files.



Record di disoccupazione fra i giovani cinesi al 21,3%. Studiare non paga più


Record di disoccupazione fra i giovani cinesi al 21,3%. Studiare non paga più 8435024
Il governo spinge i neolaureati verso lavori non qualificati In Cina sempre più giovani sono disoccupati. I dati dell’Ufficio nazionale di statistica di ieri fotografano una situazione disastrosa: il tasso di disoccupazione dei giovani tra i 16 e i 24 anni a giugno ha raggiunto un nuovo record del 21,3%, superando il 20,8% di maggio. L’indice di disoccupazione della popolazione ...

L'articolo Record di disoccupazione fra i giovani cinesi al 21,3%. Studiare non paga più proviene da China Files.



PRIVACYDAILY


N. 141/2023 LE TRE NEWS DI OGGI: L’autorità di vigilanza sul mercato e sulla sicurezza informatica di Shanghai ha ordinato venerdì scorso a due centri commerciali di smettere di raccogliere un numero spropositato di informazioni personali dei consumatori durante il pagamento del parcheggio.Il Consiglio dei consumatori di Shanghai ha dichiarato che quasi la metà dei... Continue reading →


  Laura Tussi e Fabrizio Cracolici   Nel quaderno n. 9 della serie «Inquadrature» a cura del critico cinematografico Paolo Micalizzi è ampiament


Stasera ultima giornata a Imola della Liberafesta organizzata da Rifondazione Comunista e Unione Popolare. Dalle 18 stand gastronomico romagnolo, bar e libreri


Facciamo i nostri più calorosi auguri alle nostre compagne e ai compagni di Sumar e dei partiti della sinistra spagnola per le elezioni. In Spagna l'estrema


Zaki libero, Assange sepolto vivo. I due volti dell'Occidente | l'interferenza

«Il mondo occidentale esulta per la liberazione del giovane Zaki e nello stesso tempo seppellisce vivo Assange mentre ha già lasciato che fossero seppelliti vivi il leader palestinese di Al Fatah, Marwan Barghouti, e il curdo Ocalan, entrambi imprigionati da più di vent’anni e destinati a non uscire più, come del resto lo stesso Assange, “colpevole” di aver denunciato i crimini dell’esercito americano in Iraq.»

linterferenza.info/editoriali/…



Dopo quasi 50 anni nelle guerre crittografiche gli oppositori della crittografia hanno ancora torto

@Informatica (Italy e non Italy 😁)

I tentativi da parte di Stati Uniti e Regno Unito di richiedere backdoor nelle app di messaggistica sicure sono un enorme passo nella direzione sbagliata. In questo momento, abbiamo bisogno di più crittografia, non di meno

> «In questo momento, abbiamo bisogno di più crittografia end-to-end. Ci sono poche prove che l'indebolimento della crittografia intaccherà molto il traffico di fentanil nelle nostre strade. Ma dopo la decisione #Dobbs della Corte Suprema degli Stati Uniti , la crittografia end-to-end è ora un mezzo fondamentale per contrastare i tentativi di perseguire le donne che cercano di abortire negli stati in cui i politici rivendicano le loro principali scelte di vita. L'anno scorso, Meta ha consegnato i messaggi privatida un utente di Facebook alla polizia del Nebraska che ha portato ad accuse di reato contro una madre che ha aiutato sua figlia a porre fine a una gravidanza con pillole abortive. Se quei messaggi fossero stati protetti dalla crittografia end-to-end, come lo sono i messaggi di WhatsApp e Signal, le autorità non sarebbero state in grado di leggerli. Se la "cecità deliberata" è vietata, fai attenzione allo spionaggio diffuso per scoprire chi potrebbe cercare di abortire.»

L'articolo di Steven Levy è su Wired



I "fili" di Meta potrebbero creare o distruggere il Fediverso: la promessa di rendere Threads compatibile con ActivityPub ha diviso i sostenitori del Fediverso

@Che succede nel Fediverso?

"La comunità di Fediverse è stata messa in moto, a causa della paura e dell'odio per Meta, e anche dell'entusiasmo", afferma Dmitri Zagidulin, uno sviluppatore che guida il gruppo del World Wide Web Consortium (W3C) responsabile della discussione sul futuro di ActivityPub. La prospettiva che Meta si unisca al movimento decentralizzato ha persone che cercano di ravvivare i loro progetti e prepararsi per i riflettori. “Ci sono riunioni furiose. Contributi in corso di richiesta. Richieste pull. Spinge per una migliore sicurezza, una migliore esperienza utente. Meglio tutto", dice.

L'articolo di Gregory Barber è su Wired

in reply to Poliverso - notizie dal Fediverso ⁂

Io spero che per una buona volta l'obiettivo fosse solo quello di fare concorrenza, non quello di distruggere una piattaforma che solo di recente cominciava ad essere di concorrenza..
Sono troppo ottimista forse?
Comunque per ora non ho visto nessuno che usi threads, non ho idea di come cercarlo né c'è apertura da questo, la cosa che lo colleghi al mio account Instagram + che non possa cancellarlo sono due contro che non voglio permettermi.


Il futuro meccanismo dei social network dipenderà dal successo (o flop) di Threads

@Che succede nel Fediverso?

La scommessa di Meta è quella di creare un unico grande sistema di condivisione dei contenuti in modo che le varie app social siano interoperabili tra loro, grazie al protocollo di rete chiamato #ActivityPub

Malumori interni a parte, l’ultima parola spetterà a #Meta: se la compagnia implementerà gli strumenti necessari per aderire al fediverso, difficilmente la si potrà fermare. Non sarà la salvezza di Internet come prefigura qualcuno, ma ne vedremo sicuramente delle belle. Tra queste, forse, anche il definitivo tramonto di #Twitter. Chissà.

#fediverso #threads

L'articolo di Alberto Cantoni continua su Linkiesta



Ucraina, Cina pronta ad accogliere la missione di Zuppi


Ucraina, Cina pronta ad accogliere la missione di Zuppi 8389585
C'è anche chi crede si possa conversare di un ufficio di collegamento della Santa Sede a Pechino. Sarebbe una svolta storica. E non è l'unica manovra asiatica. Tra pochi giorni il Papa, che a fine agosto andrà in Mongolia, riceverà il presidente vietnamita Vo Van Thuong: in agenda lo storico invio ad Hanoi di un rappresentante papale

L'articolo Ucraina, Cina pronta ad accogliere la missione di Zuppi proviene da China Files.



#NoiSiamoLeScuole questa settimana racconta l’Istituto Omnicomprensivo “Giano dell'Umbria-Bastardo”, in provincia di Perugia che sarà demolito e ricostruito grazie alla linea di investimento dedicata dal #PNRR alla costruzione di 212 Nuove Scuole.


Il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha firmato oggi il nuovo Decreto riguardante l’assegnazione delle risorse del Fondo per l’istruzione tecnologica agli ITS Academy per l’anno formativo 2023/2024, per un importo di più di 48.


A un anno dalla sua scomparsa, oggi ricordiamo il Professor Luca #Serianni, da sempre vicino al mondo della #scuola.

Qui il video che aveva realizzato per il Ministero in occasione della #Maturità2022 ▶️ youtube.



In Cina e Asia – Consolato cinese a Odessa danneggiato da un bombardamento russo


In Cina e Asia – Consolato cinese a Odessa danneggiato da un bombardamento russo consolato cinese Odessa
I titoli di oggi:

Ucraina: consolato cinese danneggiato a seguito di un bombardamento russo su Odessa
Xi e Kissinger, due “vecchi amici” a Pechino
Cina: pubblicato piano in 31 punti per sostenere le imprese private
Anche l'ambasciatore americano in Cina Nicolas Burns tra le vittime degli hacker cinesi
La Malaysia punta sull'industria dell'auto elettrica: Tesla apre una sede nel paese
TSMC rinvia al 2025 l'apertura della fabbrica in Arizona
Corea del Sud, Stati Uniti e Giappone si incontrano per discutere di sicurezza nucleare
Thailandia: il Pheu Thai è il nuovo leader della coalizione che proverà a formare il governo
Boom di turisti in Giappone

L'articolo In Cina e Asia – Consolato cinese a Odessa danneggiato da un bombardamento russo proviene da China Files.



Kissinger ricevuto da Xi. Ma il disgelo non è più semplice


Kissinger ricevuto da Xi. Ma il disgelo non è più semplice 8372402
Prima (e piuttosto) che utile a favorire una distensione, il viaggio di Kissinger sembra innanzitutto rafforzare la prospettiva cinese sulle relazioni sinoamericane. E cioè che le tensioni sarebbero colpa solo di una politica Usa che ha distrutto "l'atmosfera di comunicazione amichevole" tra i due paesi. E che per questo va scavalcata per arrivare agli scambi people-to-people

L'articolo Kissinger ricevuto da Xi. Ma il disgelo non è più semplice proviene da China Files.



Ten MEPs ask EU Commission for a moratorium on tracking of users


Ten Members of the European Parliament asked the European Commission on Wednesday (19 July) for a moratorium on tracking users online, and more details on how it intends to apply the EU's new digital rules in this domain.


euractiv.com/section/data-priv…



Perquisita la sede della testata di alimentazione Gift Great Italy Food Trade e la casa dell'avvocato giornalista Dario Dongo della testata online

@Giornalismo e disordine informativo

Milano - "Cinque funzionari della squadra mobile di Pescara si sono presentati presso la sede del sito di informazione indipendente Gift (greatitalianfoodtrade.it) su ordine del sostituto procuratore incaricato e del procuratore capo della Procura di Pescara, per perquisire la sede operativa del sito web. Al termine dell'azione, protrattasi per 6 ore, sono stati sequestrati tutti i dispositivi (cellulare, tablet, computer portatile) del fondatore, Dario Dongo, giornalista, tra i massimi esperti di diritto alimentare europeo". Lo ha reso noto l'ufficio stampa milanese di Gift e del Fatto Alimentare, due media specializzati sull'alimentazione e l'industria alimentare, al centro anche di inchieste di rilievo giudiziario.

Protesta dei sindacati dei Cronisti per tutela delle fonti giornalistiche un secco NO a qualsiasi forma di intimidazione e limiti alla libertà di stampa.

PS: Gift ItalyFoodTrade è un media online specializzato sull'alimentazione e l'industria alimentare, al centro anche di inchieste giornalistiche di rilievo giudiziario.

Qui il link alla notizia (cache di Google)



#39 / Di cacche di cane e privacy


Sindaci, consiglieri e assessori in tutto il mondo hanno deciso all'unisono di imporre la schedatura genetica dei nostri cani per risolvere un particolare "problema" / Meme e citazione del giorno.

Il piccolo comune di Béziers invaso dalle cacche di cane - oppure no


Robert Ménard è il sindaco di Béziers, un piccolo comune sulla costa della Francia meridionale. Robert Ménard ha un problema: le cacche di cane lasciate in giro per strada.

Cosa farebbe una persona normale per affrontare questa grave piaga sociale? Magari cercherebbe di sensibilizzare i cittadini; o forse potrebbe distribuire “gratuitamente” bustine per raccogliere la cacca dei cani. O magari, non farebbe proprio nulla e penserebbe a risolvere questioni più importanti di qualche cacca per terra.

Iscriviti a Privacy Chronicles per non perdere neanche un’uscita e sostieni il piano editoriale!

E invece no. Il caro Robert non è certo una persona qualunque e non si farà intimorire da qualche cacca di cane. La soluzione è tanto semplice quanto grottesca: obbligare tutti i residenti a schedare il DNA del loro cane, cosicché attraverso i campioni dalle feci lasciate in terra si possa scovare il colpevole a quattro zampe e — di riflesso — il suo padrone.

È necessario punire i cittadini per farli comportare meglio”, afferma Robert France Bleu Radio.


Hey Robert, ma siamo sicuri che punire i cittadini per modificare il loro comportamento sia il ruolo di un sindaco?

Anche Alto Adige, Genova e Roma sommerse dalla cacca di cane - oppure no


Robert Ménard non è però solo nel suo dramma. Ho infatti scoperto che anche in Alto Adige sarà obbligatoria dal 31 dicembre 2023 la profilazione genetica di tutti i cani residenti1. Lo scopo, a dire dell’assessore provinciale Arnold Schuler è identificare gli escrementi dei cani e sanzionare i proprietari che non raccolgono. Accidenti, non pensavo che anche in Alto Adige fosse così pieno di cacche di cane da richiedere tali interventi.

Pare che diverse città e regioni siano interessate al “progetto pilota” dell’Alto Adige. Ad esempio gli assessori del comune di Genova hanno incontrato Schuler per valutare la possibilità di rendere obbligatoria questa profilazione genetica. E dire che a Genova ci vado spesso e non ho mai pestato una cacca di cane. Evidentemente sono molto fortunato.

Anche a Roma qualcuno è impegnato nell’arduo compito di mitigare il flagello delle deiezioni canine. Il consigliere del XV municipio Max Petrassi (Italia Viva)2 ha però avuto un’idea originale e innovativa: obbligare i cittadini romani a schedare geneticamente i loro cani e poi effettuare test sulle cacche per scovare i malfattori e multarli. Aspetta… dove l’ho già sentita questa?

8339371
BitcoinVoucherBot è un servizio semplice, sicuro e privacy friendly per acquistare Bitcoin. Niente siti web, niente tracking IP, nessun documento richiesto. Solo Telegram. Clicca qui per iniziare a usarlo! Annuncio sponsorizzato.

Il business delle cacche di cane


Okay qui c’è qualcosa che puzza. Possibile che tutte queste menti illuminate siano improvvisamente arrivate alla stessa conclusione? Mah. Più probabile invece che ci sia qualche azienda, come PooPrints — che fattura più di 7 milioni di euro l’anno — che ha inventato questa articolata soluzione per risolvere un non-problema.

Più probabile che sindaci, consiglieri e assessori, ben poco illuminati, vogliano far bella figura emulando altri che prima di loro sono cascati nelle braccia del dipartimento marketing di qualche azienda con troppa fuffa da vendere.

In effetti basta googlare per vedere molti esempi di altre città che hanno adottato soluzioni tecnologiche uguali a quelle proposte in Francia e Italia: Tel Aviv3, Denver4, Mallorca5

Esiste davvero un problema globale di cacche non raccolte, o questi politici stanno invece usando soldi estorti ai cittadini per inventare complessi schemi di sorveglianza e tassazione occulta?

Sì, perchè schedare geneticamente il cane significa anche sorvegliare indirettamente il proprietario. Come dichiarato anche dall’azienda PooPrints6, una volta schedato il DNA del cane sarà possibile tracciarlo ovunque nel mondo, e con lui il suo padrone.

Qualcuno potrebbe dire che ci sono modi migliori per sorvegliare le persone. Certo, ma non per questo bisogna sottovalutare e accettare un ulteriore ingerenza dello Stato nella nostra vita.

Per quanto riguarda la tassazione occulta invece non c’è molto da dire: queste schedature genetiche si pagano (circa €65). Chi non lo fa, sarà sanzionato. Un buon modo per far cassa, anche senza raccogliere cacche in giro. In Alto Adige si stimano 45.000 cani registrati, che equivale a un’entrata di quasi 3 milioni di euro. Così, de botto.

Le grandi cose arrivano dalle piccole cose


La questione, abbastanza ridicola, dovrebbe farci riflettere sul potenziale distruttivo della tecnologia nelle mani di politici che non vedono l’ora di spendere i nostri soldi per inventarsi fantasiosi modi per renderci la vita più difficile.

A qualcuno potrà sembrare una piccola cosa; perfino una misura ragionevole per insegnare una lezione agli incivili. Se non fosse che, dato il copia-incolla di questa incredibile “soluzione” è molto probabile che la cacca del cane non sia altro che un pretesto, e che gli incivili siano in verità ben pochi.

In ogni caso: grandi cose vengono costruite a partire dalle piccole. Ieri era l’obbligo di microchip, oggi è la schedatura genetica. Domani sarà un collare GPS collegato alle forze dell’ordine. O qualche altra diavoleria che inevitabilmente finirà per intaccare quel poco di privacy che ci rimane, pure quando interagiamo col nostro cane.

Ma parliamo anche della questione ontologica. È evidente che l’oggetto dell’intervento non è il cane, ma il padrone. Il cane, in quanto avente una relazione diretta col padrone, è uno strumento attraverso cui estrarre risorse e punire i cittadini; d’altronde sono loro ad essere responsabili del comportamento del cane, no?

Perché allora non fare lo stesso coi bambini? Perché non obbligare ogni genitore a legare un braccialetto elettronico con GPS alla caviglia dei figli? Qual è la differenza tra un cane che caga davanti alla porta di casa del sindaco e un ragazzino che gli disegna un pisello sul muro? Entrambi sono soggetti all’autorità e alla responsabilità del padrone/genitore.

Meme del giorno


Citazione del giorno

“It's only because of their stupidity that they're able to be so sure of themselves.”

Franz Kafka

Aiutaci a sostenere Privacy Chronicles!


Ogni settimana siamo nella tua casella di posta a farti compagnia con notizie e approfondimenti che spesso sembrano usciti da un episodio di Twilight Zone. E speriamo di continuare a farlo!

Un modo per sostenere Privacy Chronicles è condividere questo articolo con i tuoi amici e conoscenti e lasciare un like o un commento! Un altro modo è abbonarsi (anche in Bitcoin) per l’equivalente di una colazione al mese.

Sostieni Privacy Chronicles

O ancora, puoi fare una donazione libera in sats, scansionando questo QR Code:

8339373
Scansiona il QR Code con il tuo wallet LN oppure clicca qui!
1

news.provincia.bz.it/it/news/p…

2

roma.repubblica.it/cronaca/202…

3

timesofisrael.com/tel-aviv-wil…

4

denverpost.com/2019/12/07/denv…

5

theolivepress.es/spain-news/20…

6

cnbc.com/2018/12/19/pooprints-…


privacychronicles.it/p/39-di-c…



#39 / Di cacche di cane e privacy


Sindaci, consiglieri e assessori in tutto il mondo hanno deciso all'unisono di imporre la schedatura genetica dei nostri cani per risolvere un particolare "problema" / Meme e citazione del giorno.

Il piccolo comune di Béziers invaso dalle cacche di cane - oppure no


Robert Ménard è il sindaco di Béziers, un piccolo comune sulla costa della Francia meridionale. Robert Ménard ha un problema: le cacche di cane lasciate in giro per strada.

Cosa farebbe una persona normale per affrontare questa grave piaga sociale? Magari cercherebbe di sensibilizzare i cittadini; o forse potrebbe distribuire “gratuitamente” bustine per raccogliere la cacca dei cani. O magari, non farebbe proprio nulla e penserebbe a risolvere questioni più importanti di qualche cacca per terra.

Iscriviti a Privacy Chronicles per non perdere neanche un’uscita e sostieni il piano editoriale!

E invece no. Il caro Robert non è certo una persona qualunque e non si farà intimorire da qualche cacca di cane. La soluzione è tanto semplice quanto grottesca: obbligare tutti i residenti a schedare il DNA del loro cane, cosicché attraverso i campioni dalle feci lasciate in terra si possa scovare il colpevole a quattro zampe e — di riflesso — il suo padrone.

È necessario punire i cittadini per farli comportare meglio”, afferma Robert France Bleu Radio.


Hey Robert, ma siamo sicuri che punire i cittadini per modificare il loro comportamento sia il ruolo di un sindaco?

Anche Alto Adige, Genova e Roma sommerse dalla cacca di cane - oppure no


Robert Ménard non è però solo nel suo dramma. Ho infatti scoperto che anche in Alto Adige sarà obbligatoria dal 31 dicembre 2023 la profilazione genetica di tutti i cani residenti1. Lo scopo, a dire dell’assessore provinciale Arnold Schuler è identificare gli escrementi dei cani e sanzionare i proprietari che non raccolgono. Accidenti, non pensavo che anche in Alto Adige fosse così pieno di cacche di cane da richiedere tali interventi.

Pare che diverse città e regioni siano interessate al “progetto pilota” dell’Alto Adige. Ad esempio gli assessori del comune di Genova hanno incontrato Schuler per valutare la possibilità di rendere obbligatoria questa profilazione genetica. E dire che a Genova ci vado spesso e non ho mai pestato una cacca di cane. Evidentemente sono molto fortunato.

Anche a Roma qualcuno è impegnato nell’arduo compito di mitigare il flagello delle deiezioni canine. Il consigliere del XV municipio Max Petrassi (Italia Viva)2 ha però avuto un’idea originale e innovativa: obbligare i cittadini romani a schedare geneticamente i loro cani e poi effettuare test sulle cacche per scovare i malfattori e multarli. Aspetta… dove l’ho già sentita questa?

8338850
BitcoinVoucherBot è un servizio semplice, sicuro e privacy friendly per acquistare Bitcoin. Niente siti web, niente tracking IP, nessun documento richiesto. Solo Telegram. Clicca qui per iniziare a usarlo! Annuncio sponsorizzato.

Il business delle cacche di cane


Okay qui c’è qualcosa che puzza. Possibile che tutte queste menti illuminate siano improvvisamente arrivate alla stessa conclusione? Mah. Più probabile invece che ci sia qualche azienda, come PooPrints — che fattura più di 7 milioni di euro l’anno — che ha inventato questa articolata soluzione per risolvere un non-problema.

Più probabile che sindaci, consiglieri e assessori, ben poco illuminati, vogliano far bella figura emulando altri che prima di loro sono cascati nelle braccia del dipartimento marketing di qualche azienda con troppa fuffa da vendere.

In effetti basta googlare per vedere molti esempi di altre città che hanno adottato soluzioni tecnologiche uguali a quelle proposte in Francia e Italia: Tel Aviv3, Denver4, Mallorca5

Esiste davvero un problema globale di cacche non raccolte, o questi politici stanno invece usando soldi estorti ai cittadini per inventare complessi schemi di sorveglianza e tassazione occulta?

Sì, perchè schedare geneticamente il cane significa anche sorvegliare indirettamente il proprietario. Come dichiarato anche dall’azienda PooPrints6, una volta schedato il DNA del cane sarà possibile tracciarlo ovunque nel mondo, e con lui il suo padrone.

Qualcuno potrebbe dire che ci sono modi migliori per sorvegliare le persone. Certo, ma non per questo bisogna sottovalutare e accettare un ulteriore ingerenza dello Stato nella nostra vita.

Per quanto riguarda la tassazione occulta invece non c’è molto da dire: queste schedature genetiche si pagano (circa €65). Chi non lo fa, sarà sanzionato. Un buon modo per far cassa, anche senza raccogliere cacche in giro. In Alto Adige si stimano 45.000 cani registrati, che equivale a un’entrata di quasi 3 milioni di euro. Così, de botto.

Le grandi cose arrivano dalle piccole cose


La questione, abbastanza ridicola, dovrebbe farci riflettere sul potenziale distruttivo della tecnologia nelle mani di politici che non vedono l’ora di spendere i nostri soldi per inventarsi fantasiosi modi per renderci la vita più difficile.

A qualcuno potrà sembrare una piccola cosa; perfino una misura ragionevole per insegnare una lezione agli incivili. Se non fosse che, dato il copia-incolla di questa incredibile “soluzione” è molto probabile che la cacca del cane non sia altro che un pretesto, e che gli incivili siano in verità ben pochi.

In ogni caso: grandi cose vengono costruite a partire dalle piccole. Ieri era l’obbligo di microchip, oggi è la schedatura genetica. Domani sarà un collare GPS collegato alle forze dell’ordine. O qualche altra diavoleria che inevitabilmente finirà per intaccare quel poco di privacy che ci rimane, pure quando interagiamo col nostro cane.

Ma parliamo anche della questione ontologica. È evidente che l’oggetto dell’intervento non è il cane, ma il padrone. Il cane, in quanto avente una relazione diretta col padrone, è uno strumento attraverso cui estrarre risorse e punire i cittadini; d’altronde sono loro ad essere responsabili del comportamento del cane, no?

Perché allora non fare lo stesso coi bambini? Perché non obbligare ogni genitore a legare un braccialetto elettronico con GPS alla caviglia dei figli? Qual è la differenza tra un cane che caga davanti alla porta di casa del sindaco e un ragazzino che gli disegna un pisello sul muro? Entrambi sono soggetti all’autorità e alla responsabilità del padrone/genitore.

Meme del giorno


Citazione del giorno

“It's only because of their stupidity that they're able to be so sure of themselves.”

Franz Kafka

Aiutaci a sostenere Privacy Chronicles!


Ogni settimana siamo nella tua casella di posta a farti compagnia con notizie e approfondimenti che spesso sembrano usciti da un episodio di Twilight Zone. E speriamo di continuare a farlo!

Un modo per sostenere Privacy Chronicles è condividere questo articolo con i tuoi amici e conoscenti e lasciare un like o un commento! Un altro modo è abbonarsi (anche in Bitcoin) per l’equivalente di una colazione al mese.

Sostieni Privacy Chronicles

O ancora, puoi fare una donazione libera in sats, scansionando questo QR Code:

8338852
Scansiona il QR Code con il tuo wallet LN oppure clicca qui!
1

news.provincia.bz.it/it/news/p…

2

roma.repubblica.it/cronaca/202…

3

timesofisrael.com/tel-aviv-wil…

4

denverpost.com/2019/12/07/denv…

5

theolivepress.es/spain-news/20…

6

cnbc.com/2018/12/19/pooprints-…


privacychronicles.it/p/39-di-c…



La DPA belga ha permesso alle testate giornalistiche di comprarsi l'esenzione dalla conformità al GDPR Oggi la noyb presenta un reclamo contro 15 siti di notizie belgi che utilizzano banner cookie illegali. Tra questi ci sono testate giornalistiche come RTL Belgio, Het Laatste Nieuws e L'Avenir Two people exchaning a cookie for money


noyb.eu/it/belgian-dpa-let-new…



How to create and protect an anonymous identity


Sometimes technology might not be enough to protect your anonymous identity. That's why you need a plan. These 10 rules might help you protect your real identity.

Have you ever thought of creating an anonymous identity online with which to interact or spread your ideas without fear of repercussions?

Easier said that done.

Technology is seldom enough to keep an identity anonymous. Being truly anonimous takes a lot of effort, planning and risk assessment — based on who you are, where you live and what you want to do with your anonymous identity.

“Even a poor plan is better than no plan at all.”

Mikhail Chigorin

Today I’d like to offer you a glimpse of what you should keep in mind to protect your real identity. Before starting, however, we should clarify one issue: privacy and anonymity are not the same thing. They shouldn't be confused, and they cannot be protected in the same way.

Join Privacy Chronicles to receive weekly updates and support our work.

Differences between privacy and anonymity


Privacy is many things.

However, as far as we are concerned here, we can say that it’s also the power to keep certain information confidential with respect to the outside world. For example, you might want to keep your communications or transactions confidential towards certain people or organisations. Privacy is therefore something that belongs to content: what we say or what we do.

Anonymity, on the other hand, belongs to identity.

Being anonymous means not being identifiable. Anonymity is often used as a way to give up privacy safely. For example, you may decide that you need an anonymous identity precisely to spread your thoughts publicly without fear of backlashes.

And then, there is pseudonymity: a “soft” form of anonymity. It’s the ability to create a digital identity recognizable by the public, but not immediately and easily referable to you.

This is the main difference: if you’re truly anonymous, your what you do or write cannot be referable to you, ever. If you’re pseudoanonimous, someone with a lot of resources (e.g. an intelligence agency) might be able to re-identify you. The simplest, and least secure example of a pseudoanonimous identity is being registered to a social network such as Twitter or Reddit using a nickname instead of your real name. You’re still quite easily identifiable though, since they keep track of IP addresses and other metadata.

Pseudonymity is therefore not anonymity.

But above all, always remember that privacy, as well as anonymity, are dynamic states of information that will change according to the context: between full identifiability and absolute anonymity (which does not exist, except in specific contexts) there are infinite gradations.

Our digital identities


Most of us have at least two digital identities: a private one and a work one.

In addition to these two identities, some people may need to create other identities to protect themselves: whistleblowers, journalists, political dissidents, researchers or anyone who wants to express their opinion without being prosecuted or discriminated against — like dangerous libertarian extremists that believe in the Non Aggression Principle. In these cases it might be useful to create an anonymous identity that can mitigate the risk of identification.

But being anonymous online isn't easy. To hope to be so, you need the right tools, but above all a plan that will allow you to have an adequate level of security.

Ten rules of thumb


Now that we have made the necessary introductions, we can move on to seeing how to create and protect our anonymous identity, thanks to a few principles borrowed from the world of OPSEC (Operations security). The following rules, to be understood more as "general principles" are designed to help you protect your online identity and to increase your level of anonymity:

1. Like Fight Club


The first rule is… don't talk about your anonymous identity or your plan. Never reveal the details of your security system or the tools you use to anyone. Not even to close friends or family members.

Basically: Shut the Fuck Up.

8327767


2. Start from scratch


If you already have an identity, make sure it's not tainted. If you are not able to assess the risk of contamination (see rule n. 3) and the various vulnerabilities, better create an identity from scratch.

The identities and tools used (e.g. means of communication) can also change on a regular basis to mitigate the risk over time. That way, if an identity is discovered or surveilled, the compromise will be less severe.

Fun fact: this site allows you to create fictitious identities full of realistic details.

Share

3. Don't taint your identities


Having one or more anonymous identities is useless if you don't pay attention to contaminations. Anonymity is a delicate balance that is easily broken.

Don't ever use the same email, account, browser, or login credentials. Separate as much as possible the devices, operating systems, and wi-fi networks with which you access the Internet. Don't communicate with the same people through different identities.

The level of identity segmentation should increase depending on your risk profile. The higher the risk, the more the identities must remain separate.

4. Stay in character


Create a background and stay in character. Avoid creating over-the-top identities that lack credibility or identities that you can't handle easily. If you are a 40 year old man who doesn’t speak French, don't try to pass yourself off as a french female teenager.

5. Trust no one


The zero-trust approach is a good habit in many aspects of life. Don't trust anyone, and especially don't trust anyone who says you can trust them.

Reducing the required level of trust automatically decreases the risk of exposure as well. Don't give anyone the power to blackmail or expose you. The oldest intelligence trick is to buy (or coerce) information from people.

Share

6. Don't expose yourself unnecessarily


Don't brag about your security protocols and avoid any behavior that may ring an alarm somewhere. Do not draw too much attention to particularly sensitive issues and avoid getting reported for any kind of violation.

7. Recognize your limits


Don't overcomplicate things and only do what you 100% understand. If you don't understand a tool or the full implications of what you're doing, don't do it. Keep it easy!

8. Leave no traces


Store only the essential information you need, and securely delete everything else. Delete or better yet — do not record any information, documents, logs that are not strictly necessary. If you can't help it, use encrypted documents (and adequately protect private keys). Avoid storing documents and encryption keys on public clouds.

9. No personal details


Avoid giving real personal details when interacting with people from your anonymous identity. Do not give information about your real gender/age/ethnicity. Avoid talking about your interests, hobbies, or any other information that can help identify you. Avoid posting photos and identification marks. Giving out personal details can lead to being identified.

8327769


10. Watch out for anomalies


Being anonymous is very difficult, and it is even more difficult if you surround yourself with anomalies that can be exploited to profile you and track your real-life identity. For example, writing weird coded messages that make no sense on Twitter is an anomaly. The best thing is to blend in and be as normal as possible, to stay in the background noise.

In summary


  1. Shut the f*ck up
  2. Do not trust anybody
  3. Compartmentalize identities and means of communication
  4. Leave no traces
  5. Remember that intelligence and law enforcement also follow the same rules:

8327771


Thanks for reading!


Want to support Privacy Chronicles? Either subscribe or donate a few sats with your favourite LN wallet. Just scan the QR Code!

8327773


privacychronicles.it/p/how-to-…



chiamare il verde pedonale a #Roma, e ricevere in cambio inutili cinguettii elettronici


Ho verificato, cronometro alla mano, che il pulsante di chiamata pedonale ai semafori romani serve (quasi) solo a innescare il cicalino per gli ipovedenti, non a chiamare il verde. Poi ci sono casi (rari) dove lo scopo invece è quello, e il pulsante invece è il medesimo.
Mi piacerebbe che la funzione del pulsante fosse specificata: con il miraggio di attraversare prima inneschiamo solo indesiderato inquinamento acustico.


la bocca piccola dei secchioni della spazzatura di #Roma


Mi chiedo chi abbia progettato le bocche dei secchioni della spazzatura più piccole di un sacchetto medio. Con quale ratio?
Non mi sorprende che la gente lasci tutto in terra invece di dover lottare spingendo faticosamente, e vedo vecchietti che si fanno venire un infarto sotto al sole nel civico tentativo di riuscire a fare la differenziata.
Chi vuole sbarazzarsi abusivamente dei calcinacci tranquillamente alza il coperchio.


MESsaggio dal capitale: “Tutto mio” | La Città Futura

"Gli Stati in crisi e che vi ricorrono, infatti, vengono sottoposti a vincoli finanziari pesanti e i pochi poteri residui in fatto di politica economica che le regole di Maastricht ancora consentono verrebbero espropriati dal capitale finanziario, il quale non solo imprimerebbe una nuova pressione ai diritti sociali ma impedirebbe anche di rispondere adeguatamente alla recessione che ormai interessa quasi tutta l’eurozona."

lacittafutura.it/editoriali/me…




talium.co/doc/avgWmb/s/

Poliverso & Poliversity reshared this.



racconti distopici




Recensione Cielo di Piia Leino - Leggere distopico

@libri@feddit.it

"Helsinki, 2058. Dopo una violenta guerra civile, la società è crollata e il movimento sovranista Luce ha preso il potere sull’ex capitale della Finlandia. I dissidenti politici sono fuggiti al nord, mentre ai cittadini leali Luce ha donato Cielo, una realtà virtuale dove tutto è meraviglioso e colorato."

Continua su Leggere distopico

@libri@poliverso.org

#libri #mastolibri #libripendolari #unlibroalgiorno #libriSegreti

leggeredistopico.com/2023/07/1…