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Fallimento


Il reddito di cittadinanza è stato un fallimento. Un costoso fallimento che oggi genera disordini e proteste. Quanti furono favorevoli dovrebbero comprenderne il perché e fare proposte (possibilmente realistiche), indicando come rimediare. Anche quanti fu

Il reddito di cittadinanza è stato un fallimento. Un costoso fallimento che oggi genera disordini e proteste. Quanti furono favorevoli dovrebbero comprenderne il perché e fare proposte (possibilmente realistiche), indicando come rimediare. Anche quanti furono contrari dovrebbero studiare le cause del fallimento, in modo da potere fare proposte (possibilmente realistiche) su cosa comunque cambiare. Invece chi votò contro tutta questa roba, come il Partito democratico, veste a lutto perché verrebbe soppresso quel che non avrebbero voluto far nascere; chi votò a favore, come la Lega, inneggia alla morte di quello alla cui nascita inneggiò; e chi fu contrario e ora vuol cancellare s’industria a trovare i correttivi per riuscire a prolungare i pagamenti.

La promessa del governo, ad esempio, è quella di pagare comunque 350 euro al mese a quanti si iscriveranno agli appositi corsi di formazione. Si discute se pagare all’iscrizione o dall’inizio del corso, corrispondendo anche gli arretrati. Siccome abbiamo già collaudata esperienza dei corsi di aggiornamento professionale assegnati alla gestione delle varie corporazioni (quella dei giornalisti compresa e in testa) – che sono insulti al buon senso e meritevoli solo della firma di presenza o, meglio ancora, della rivendicata assenza – è fondato il dubbio che possa trattarsi, in tutto o in parte, di roba d’analoga inutilità e dispendiosità. Siccome il mondo produttivo non fa che lamentare l’assenza di manodopera e di lavoratori adeguatamente formati, s’indirizzino lì i soldi: organizzate i corsi, fatelo a spese vostre, formate le persone che vi servono e formatele a quel che vi serve; all’esito del corso e all’attivazione del contratto vi verrà versato il corrispettivo di quel che sarebbe costato riattivare il pagamento al disoccupato nel mentre resta disoccupato. Le aziende fanno un investimento utile a loro stesse; la spesa pubblica s’indirizza a una pubblica utilità e scuce alla creazione di un posto di lavoro; il disoccupato cessa d’essere tale e festeggia.

A parte qualche bislacco teorizzatore del diritto al reddito per affrancarsi dal lavoro – che è teoria concepibile soltanto nella nullafacenza e nella consuetudine all’evasione fiscale – lo scopo dichiarato del reddito di cittadinanza era quello di agganciare i disoccupati (gli inoccupabili sono altra faccenda e per gli inabili esistevano sostegni anche prima ed è giusto che rimangano), metterli in contatto con chi era in grado di indirizzarli al lavoro e, quindi, farli assumere e cessare di sussidiarli. Com’era facilmente prevedibile non ha funzionato e, anzi, è finita che anche i navigator hanno manifestato per essere mantenuti nel loro ruolo. Che se fossero stati in grado di trovare il lavoro a qualcuno, forse ci sarebbero già andati. A esito di questa entusiasmante esperienza – vivendo nel Paese in cui i disoccupati sono tanti, ma i lavoratori mancanti sono di più – ciò che oggi sarebbe utile non è fare una Commissione parlamentare d’inchiesta per ripetere a pappagallo i dati già prodotti dalla Guardia di Finanza circa i raggiri, ma ascoltare qualche cosa di serio sul (non) funzionamento dei Centri per l’impiego. Che non funzionano da prima del 2019, quando il primo governo Conte si vantò di avere cancellato la povertà.

Sarebbe saggio proporre: a. una banca dati nazionale unica dell’assistenza; b. la collaborazione regolata dei Centri pubblici e privati per la ricerca di personale e del lavoro; c. corsi di formazione che non servano a pagare formatori altrimenti disoccupati. Sarebbe sensato avere forze politiche più sensibili alle esigenze produttive e sarebbe sensato di averne di più sensibili alla condizione dei disoccupati. Parlandosi concretamente scoprirebbero di avere il comune interesse alla crescita di occupazione e produttività.

L’assistenzialismo non è un triste obbligo derivato dalla povertà, ma una triste scelta deresponsabilizzante che genera povertà. La quale dilaga – come dimostra il trasformismo piagnucoloso – in povertà di idee politiche.

La Ragione

L'articolo Fallimento proviene da Fondazione Luigi Einaudi.



Abusando degli scioperi la Cgil, come disse Turati, uccide la gallina dalle uova d’oro


Quando, a inizio Novecento, il marxismo rappresentava ancora il sol dell’avvenir, gli imprenditori erano chiamati “padroni” e per conflitto sociale si intendeva la lotta di classe, c’era chi nell’abuso del diritto di sciopero introdotto dal governo Giolit

Quando, a inizio Novecento, il marxismo rappresentava ancora il sol dell’avvenir, gli imprenditori erano chiamati “padroni” e per conflitto sociale si intendeva la lotta di classe, c’era chi nell’abuso del diritto di sciopero introdotto dal governo Giolitti vedeva un rischio mortale per la sinistra in generale e per il movimento operaio in particolare. Era il leader socialista, di cultura riformista, Filippo Turati, che titolò “Scioperi vani” un pensoso articolo pubblicato sulla rivista milanese “Lotta di classe”. Vi si legge un avvertimento: “Lo sciopero è mezzo di estrema difesa, da usarsene con ogni riguardo”. L’articolo entusiasmò il giovane liberale Luigi Einaudi, che pure era distante anni luce dall’interpretazione marxista dell’economia e della società. “Non esito a dire che questo è uno degli articoli più notevoli usciti dalla penna di Filippo Turati”, scrisse Einaudi.

Turati ribadì più volte il concetto, fino a trasformalo in un vero e proprio monito: “State attenti con gli scioperi, che rischiate di uccidere la gallina dalle uova d’oro”. Non fu ascoltato. Di lì a poco, tra il 1919 e il 1920, l’Italia visse il suo “biennio rosso” fatto di scioperi selvaggi, manifestazioni di piazza e violenze politiche d’ogni sorta, spalancando di conseguenza le porte della Storia al Fascismo in quanto fenomeno d’ordine. “La gallina dalle uova d’oro” finì in pentola per il successivo ventennio.

Sarebbe il caso che Maurizio Landini ripartisse da Filippo Turati. O quantomeno leggesse i resoconti del dibattito che nel 1947 animò i membri dell’Assemblea costituente. Pochi, ad esempio il fondatore dell’Uomo qualunque Guglielmo Giannini, erano contrati a riconoscere il diritto di sciopero (regolato per legge) in Costituzione. Tutti, anche il celebre segretario della Cgil Giuseppe Di Vittorio, mettevano in guardia dall’uso “politico” di tale diritto.

C’è da credere che tanto Turati quanto Di Vittorio avrebbero considerato “politico”, e pertanto sconveniente, lo sciopero generale annunciato nelle scorse settimane per l’autunno da Maurizio Landini contro la legge di bilancio del governo Meloni. Legge di bilancio di cui ancora non vi è traccia. Del resto, si tratta dello stesso Landini che, al pari di mezzo Pd, disse peste e corna del reddito di cittadinanza quando fu approvato dal primo governo Conte, ma ora che il governo Meloni lo ha smontato lo difende a spada tratta. Dallo sciopero preventivo al reddito tardivo, tutto lascia credere che si annunci un autunno caldo. Caldissimo.

Non resta che augurarsi che un soprassalto di buonsenso indirizzi le scelte e governi il linguaggio di vecchi e nuovi capipopolo. La povertà non è stata abolita, il malessere esiste. La brace delle tensioni sociali è sempre viva, a soffiarci sopra con intenti demagogici si rischia di alimentare una fiamma destinata a sfuggire ad ogni controllo.

Huffington Post

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Paolo Ferrero* Serve una ribellione di popolo contro questa manovra che il governo ha messo in campo contro la parte più debole della società italiana. Che


Soumaila Diawara*   Gli avvenimenti in Africa, a cui stiamo assistendo, sono le conseguenze dell’omertà e del silenzio di tutta l’Europa sulle nefan


È stato firmato il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri che definisce i nuovi percorsi di formazione iniziale degli insegnanti della Scuola secondaria di I e II grado.


Cyanide Pills - Soundtrack to the New Cold War


Garage punk per la vostra estate !

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@Musica Agorà

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I primi 10 anni della legge sulla salute mentale in Cina, tra cure mancate e forzate


I primi 10 anni della legge sulla salute mentale in Cina, tra cure mancate e forzate Cina
Ci sono voluti ben 27 anni di bozze affinché la prima legge sulla salute mentale della RPC entrasse in vigore nel maggio del 2013. Anticipata da politiche locali fin dai primi anni duemila, la normativa segna una svolta storica

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DeCrescita


Non è un annuncio di recessione. La crescita annua resta positiva e positivo è il risultato del secondo trimestre 2023 rispetto al secondo trimestre 2022. Ma l’Istat comunica che quel risultato, rispetto al primo trimestre dell’anno in corso, fa registrar

Non è un annuncio di recessione. La crescita annua resta positiva e positivo è il risultato del secondo trimestre 2023 rispetto al secondo trimestre 2022. Ma l’Istat comunica che quel risultato, rispetto al primo trimestre dell’anno in corso, fa registrare un non piacevole -0,3%. È una stima, ma è anche un fatto. E con i fatti si devono fare i conti.

Confindustria da settimane lancia allarmi sulla produzione industriale. Nel conto si deve mettere anche il fatto che il comparto agricolo e gli allevamenti della Romagna sono finiti sott’acqua. Per rimediare ci vorrà del tempo. Il nostro settore industriale è fortemente integrato con quello tedesco, che non è messo bene (per questo avvertivamo che se quel governo intende spendere soldi del suo contribuente per aiutarlo, anziché «Fermati» gli si deve dire «Sbrigati e concorda in sede Ue»). Il lato servizi continua ad andare bene, ma senza maggiore concorrenza produce più inflazione. Il turismo va molto bene, ma non ha la forza d’invertire il rinculo che ora si registra.

A questo si aggiunga che i conti pubblici italiani sono stati calibrati su una crescita a +0,9% (questa la previsione contenuta nel Documento di economia e finanza), che è ancora alla portata, semmai passibile di ritocco per uno zerovirgola, ove dovesse verificarsi una mancata crescita nella seconda metà dell’anno. Quindi: niente panico. Ma anche: niente sorrisi ebeti.

Ci eravamo premurati di osservare che non è stato confortante ascoltare, dopo le ultime previsioni del Fondo monetario internazionale, commenti fuori luogo e festeggiamenti perché «cresciamo più di Francia e Germania». Da tre anni cresciamo bene e più di altri – senza recuperare il ritardo prima accumulato – ma siamo in decelerazione. Sarebbe ottuso accusare il governo dell’odierno -0,3%, ma lo era anche appizzare la crescita sul suo petto rigonfio. Non è una questione da politicanti in propaganda ininterrotta, ma assai pratica e concreta: non è stato fatto nulla, né in un senso né nell’altro.

Qui si crede che sia un merito non avere combinato sfracelli e non essere usciti dal seminato (Ero dipinta come un mostro e non è successo nulla, il “mostro” è propaganda, il “nulla” è realtà). Il governo Meloni ha il merito di non avere toccato i binari tracciati dal governo Draghi, ma su quelli viaggiano i nostri conti pubblici. Talora arrancando in salita. Mentre per quel che riguarda la crescita futura, da costruire, la partita decisiva non è soltanto farsi dare (sia pure in ritardo) le rate dei fondi europei legati al Pnrr: la partita decisiva è attuare quel piano e trasformare i quattrini in investimenti produttivi. Come, del resto, onorare il piano anche sul lato delle riforme e, al momento, è tutto fermo. Ricordiamoci che se abbiamo davanti soltanto un -0,3% è anche perché il turismo tira, ma noi accogliamo i turisti stranieri senza taxi e spediamo quelli italiani su spiagge regalate ai concessionari, nel frattempo avviando un ridicolissimo censimento di beni pubblici che dovrebbero essere sempre e costantemente censiti. Tutti segni che siamo fermi.

Inoltre: le scelte della Banca centrale europea danno i loro frutti e l’inflazione scende, attestandosi ora a un 6%. Che è sempre alto, ma in discesa. Però l’inflazione sul carrello della spesa resta sopra il 10% e serve a nulla parlare di controlli e Mister prezzi. La più efficace arma contro la speculazione è la concorrenza, il che presuppone anche cancellazione dell’evasione fiscale. Ricordate il debutto del governo contro il Pos e per un maggiore uso del contante? Pessimo modo di cominciare.

Le forze politiche continuino pure il loro inutile sventolio di bandiere senza contenuto. Il governo si glori di quel che non ha fatto e le opposizioni lo accusino per colpe che non ci sono. Ma poi c’è la realtà e quella di ieri non è una sirena che annuncia disastri, ma un allarme che dovrebbe indurre a non perdere tempo. Anche perché quello dilapidato nel balletto del Pnrr lo contabilizzeremo fra qualche mese.

La Ragione

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Il Ministero dell’Istruzione e del Merito e i Sindacati della dirigenza scolastica all’unanimità hanno firmato oggi il testo definitivo del Contratto Collettivo Nazionale Integrativo (CCNI).


5 anni di contenzioso: Meta sembra passare al consenso per gli annunci comportamentali Meta ha annunciato che presto passerà al "consenso" per gli annunci comportamentali. Resta da vedere quali saranno le conseguenze di questo passaggio Meta Opt Out


noyb.eu/it/5-years-litigation-…



Troppa isteria sui dati economici


Aveva appena finito di dire che l’Italia stava attraversando un periodo di crescita ben più alto degli altri Paesi europei e che per questo aveva recuperato credibilità, che Giorgia Meloni si vede pubblicare dall’Istat dati sul Pil del secondo trimestre d

Aveva appena finito di dire che l’Italia stava attraversando un periodo di crescita ben più alto degli altri Paesi europei e che per questo aveva recuperato credibilità, che Giorgia Meloni si vede pubblicare dall’Istat dati sul Pil del secondo trimestre di quest’anno che hanno deluso tutti. Nel trimestre l’Italia è tornata ad essere il fanalino di coda dell’area euro, l’unico Paese ad avere davanti al tasso di crescita un segno meno, insieme a Austria e Lettonia. Abbiamo fatto un -0,3% (anzi per essere precisi -0,34%), contro il +0,3% della media. Ma come era sbagliato prima esultare prematuramente, sarebbe ora sbagliato dare troppa importanza al dato di un singolo trimestre. Vediamo perché e quali sono comunque i rischi.

A parte il fatto che si tratta ancora di dati preliminari, se guardiamo alla crescita nel complesso della prima parte dell’anno, l’Italia sta nella media europea. Il nostro dato del secondo trimestre segue un primo trimestre che era stato ben più forte di quello degli altri Paesi. Avevamo fatto un +0,6%, contro una crescita zero dell’area euro. Nel complesso dei due trimestri quindi la nostra crescita è più o meno dello 0,3% proprio come l’area euro. Siamo nella media. Se poi guardiamo le cose su un orizzonte più lungo, nonostante questa battuta d’arresto, tra i principali Paesi europei siamo ancora quelli che hanno fatto meglio dal periodo pre-Covid.

Siamo del 2,2% sopra al Pil del quarto trimestre del 2019. La Francia sta all’1,7%, la Spagna, che pure negli ultimi trimestri è cresciuta come un treno, allo 0,4% e la Germania allo 0,2%. Già, la Germania. Sappiamo quanto il nostro settore industriale sia legato a quello tedesco, sia come concorrenti sia come fornitori di prodotti intermedi. La bassa crescita tedesca pesa sul nostro settore industriale che si sta contraendo, mentre i servizi sono ancora in leggera crescita. La Germania ha migliorato nel secondo trimestre il proprio andamento: dopo due trimestri di calo, il Pil tedesco si è almeno stabilizzato tra marzo e giugno. Ma l’economia resta debole, il che contribuisce a spiegare anche questo nostro trimestre di debolezza.

Infine, nel complesso del 2023, centrare l’obiettivo di crescita del Pil per l’anno fissato dal governo nel Documento di Economia e Finanza di aprile (1%) è ancora del tutto possibile. Basterebbe che crescessimo dello 0,3% nel terzo trimestre (in linea con la media degli ultimi due trimestri) e dello 0,2% nel quarto. Quindi, per quanto brutto sia il dato dell’Istat, è prematuro lanciare segnali d’allarme. Non vorrei però apparire come quello che minimizza comunque la questione, per cui passiamo ora alle cose che ci debbono preoccupare.

La prima è che i problemi della Germania potrebbero continuare. La Germania avrebbe la possibilità, dato il suo basso debito di prendere misure espansive (visto i livelli ancora alti di inflazione potrebbero per esempio tagliare un po’ le imposte indirette), ma si sa che i tedeschi mollano i cordoni della borsa solo in presenza di una pesante recessione: mica si spaventano per qualche segno negativo del Pil.

La seconda cosa che preoccupa sono i dati sui consumi che sono in discesa. Prima o poi doveva succedere. L’aumento dei prezzi riduce la capacità di spesa delle famiglie, visto che gli stipendi dei lavoratori sono cresciuti meno dei prezzi. Per un po’ le famiglie vanno avanti a spendere, riducendo i propri risparmi, ma la cosa non può durare per sempre. Fra l’altro anche il risparmio accumulato in passato è stato pesantemente eroso dall’inflazione, a vantaggio dello stato il cui debito, diretto o indiretto, verso le famiglie italiane è sceso parecchio in termini reali.

La terza riguarda la Bce. Ho sostenuto che quanto ha fatto finora non è sbagliato. Il livello attuale dei tassi di interesse compensa a mala pena l’erosione del valore dei prestiti causato dall’inflazione futura. I tassi reali (cioè al netto dell’inflazione) sono vicini allo zero. Ma cosa farà d’ora in avanti la Bce? Il fatto che l’economia europea stia ancora crescendo, che l’inflazione di base rimanga fissa 5,5% e che, per la prima
volta dal 2021 sia più bassa di quella totale suggeriscono un possibile ulteriore aumento dei tassi di intesse dopo la pausa di agosto. Dobbiamo sperare che ad agosto ci sia qualche segnale di miglioramento altrimenti temo che potrebbe arrivare un altro aggiustamento di un quarto di punto. Tutto sommato, il dato sul Pil non è di per sé allarmante, ma è indubbio che i rischi sono aumentati.

La Stampa

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CHINA FILES NELLE SCUOLE – GLI E-BOOK DI CHINA FILES N°21


CHINA FILES NELLE SCUOLE – GLI E-BOOK DI CHINA FILES N°21 Scuole china files nelle scuole
L'e-book estivo è, come da tradizione, dedicato ai progetti di China Files nelle scuole superiori. A partire dal 2021 abbiamo portato l'attualità cinese in diversi istituti italiani attraverso un progetto di Pcto pensato per avvicinare studenti e studentesse alla professione giornalistica e all'analisi dei media

L'articolo CHINA FILES NELLE SCUOLE – GLI E-BOOK DI CHINA FILES N°21 proviene da China Files.




Comunicato stampa di Elena Coccia segretaria provinciale napoletana di Rifondazione Comunista - "Mercoledì 2 agosto 2023 alle ore 14,30 è stato convocato -



Non so che pensare...
Nuova Diavoleria?
sostariffe.it/news/canone-rai-…


Ma che cos’è uno strumento educativo digitale responsabile?


In occasione della traduzione in italiano della home page di La Digitale, riprendo questo articolo di Emmanuel Zimmert in cui l’autore espone i principi su cui si basa La Digitale, un progetto che sviluppa e distribuisce gratuitamente una raccolta di strumenti digitali e applicazioni libere e responsabili (24 solo quelli online!) da utilizzare soprattutto nell’insegnamento/apprendimento in presenza e a distanza.

Ecco come vengono presentati gli obiettivi di La Digitale nella home page del sito:

1. progetta e sviluppa strumenti e applicazioni digitali liberi e responsabili per insegnanti;
2. accresce la consapevolezza delle buone pratiche e della sobrietà digitale in ambito educativo ;
3. difende una tecnologia digitale educativa virtuosa e inclusiva lontana dalle grandi aziende guidate dalla corsa al profitto e dalla raccolta e vendita di dati.

Viste le premesse, penso che valga la pena provare gli strumenti liberi che Emmanuel Zimmert ha sviluppato e messo a disposizione gratuitamente.


Qui sotto trovate la traduzione italiana del suo articolo che è distribuito con licenza Creative Commons BY-NC-SA.

A questo link potete ascoltare la lettura dell’articolo: funkwhale.it/library/tracks/17…

Buona lettura e buon ascolto 🙂

Ma che cos’è uno strumento educativo digitale responsabile?


Prima di proporre alcune caratteristiche di uno strumento educativo digitale responsabile, è innanzitutto necessario ricordare quali sono i mezzi utilizzati dalle aziende di tecnologia educativa e digitale in generale per monetizzare i propri prodotti
Il modello a pagamento: l’applicazione o il servizio è disponibile dopo il pagamento (una tantum o ricorrente). 
Il modello freemium: l’applicazione o il servizio possono essere utilizzati gratuitamente con funzionalità o possibilità di creazione limitate. Tutte le funzionalità vengono sbloccate dopo il pagamento. Questo è un modello comunemente utilizzato dalle società edtech, in quanto consente agli utenti di avere un’idea del prodotto (e potenzialmente di creare una dipendenza) prima di passare alla cassa.
Il modello gratuito: è anche un modello comune, soprattutto tra i GAFAM. Tutte le funzionalità sono immediatamente disponibili gratuitamente. Il potenziale di monetizzazione, spesso sconosciuto agli utenti, sta altrove: nei dati che queste aziende potranno raccogliere, utilizzare, mixare, rivendere per generare pubblicità mirata, per stabilire abitudini di consumo, ecc.
Bisogna sempre tenere presente che l’obiettivo rimane principalmente commerciale: si tratta ovviamente di offrire contenuti e servizi di qualità, ma si tratta soprattutto e prima di tutto di vendere, con strategie di marketing più o meno eleganti.

Alcune caratteristiche di uno strumento educativo digitale responsabile

Per La Digitale , uno strumento educativo digitale responsabile è …
• uno strumento con un modello economico chiaro e trasparente;
• uno strumento senza pubblicità;
• uno strumento con codice sorgente aperto e conforme ai valori del software libero;
• uno strumento che pone la rilevanza educativa al centro della sua progettazione;
• uno strumento di facile accesso (può essere utilizzato senza dover creare un account o con la creazione di un account senza un indirizzo email);
• uno strumento che non raccoglie dati personali (o che indica molto chiaramente quali dati vengono utilizzati e per quale scopo);
• uno strumento che non raccoglie dati statistici (o che utilizza strumenti gratuiti e self-hosted per farlo);
• uno strumento che ottimizza (compressione delle immagini, ecc.) o limita l’uso dei media (il video è ancora il modo più efficace per presentare un concetto, una nozione?);
• uno strumento con funzionalità mirate che non cerca di fare tutto, ma al contrario di fare una cosa e di farla bene;
• uno strumento che non mostra un numero eccessivo di notifiche e che non è invadente;
• uno strumento che è oggetto di una progettazione, concezione e sviluppo etico: caricamento rapido, codice ottimizzato, scelta delle tecnologie pertinenti, ecc. Su questo argomento, GreenIT.fr, con il supporto di oltre 50 collaboratori che sono membri del collettivo Conception Numérique Responsable, ha realizzato un manuale di 115 buone pratiche di web design ecocompatibile.

Uno strumento digitale responsabile considera anche l’utente responsabile e lo aiuta a implementare buone pratiche.

È sempre necessario essere inondati di notifiche per farci sapere in un flusso continuo cosa sta succedendo online, quello che qualcuno ha fatto o commentato, ecc.? Ovviamente si tratta di catturare il famoso tempo cerebrale disponibile.

È sempre necessario che il nostro telefono, questo caro amico, ci dica (ci detti?) cosa fare, dove andare in ogni momento? Non lo trovi “infantilizzante”? Stiamo ancora usando la nostra buona vecchia memoria umana?

Esempio di responsabilità e buona pratica: quando crei un nuovo contenuto con uno strumento La Digitale, è necessario recuperare e archiviare il collegamento a questo contenuto, perché non c’è altro modo per riottenere l’accesso a questo contenuto. Ciò richiede quindi organizzazione: il collegamento può essere aggiunto in una presentazione, nella cartella del corso o in un file di testo, ecc.

La discussione continua.
Digitalmente vostro
Emmanuel Zimmert

L'articolo si può scaricare anche in formato .pdf da qui: dgxy.link/ladigitale3

#scuola #softwarelibero #sostenibilità
@Scuola - Gruppo Forum
@scuola@a.gup.pe
@Informa Pirata


Che cos'è uno strumento digitale responsabile?


Lettura dell'articolo di Emmanuel Zimmert "Che cos'è uno strumento digitale responsabile?"(in traduzione italiana) pubblicato:
qui


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VIDEO. A sei mesi dal terremoto in Turchia, macerie e città fantasma


In alcune zone i soccorsi non sono mai arrivati. La distruzione ha trasformato i luoghi, creando città fantasma e accampamenti di fortuna. L'articolo VIDEO. A sei mesi dal terremoto in Turchia, macerie e città fantasma proviene da Pagine Esteri. https:/

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di Ivan Grozny Compasso –

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LIBANO. Scontri nel campo profughi palestinese, almeno 5 morti


Gruppi armati si sono affrontati nel sovraffollato campo di Ein el-Hilweh. Due scuole UNRWA danneggiate, tra i feriti due bambini palestinesi L'articolo LIBANO. Scontri nel campo profughi palestinese, almeno 5 morti proviene da Pagine Esteri. https://pa

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Pagine Esteri, 31 luglio 2023. Il comandante palestinese Ashraf al-Armouchi è stato ucciso insieme ad almeno altre 4 persone ad Ein el-Hilweh, il più grande campo profughi palestinese presente in Libano. Nella giornata di domenica il partito palestinese Fatah ha confermato, in una dichiarazione ufficiale, la morte di 4 persone durante un attacco e un successivo scontro armato all’interno del campo nei pressi della città libanese di Sidone.

I vertici del partito l’hanno definita una “operazione efferata”, un “crimine abominevole e codardo” volto a minare la sicurezza e la stabilità dei campi palestinesi in Libano.

L’UNRWA, l’agenzia delle Nazioni Unite che si occupa dei rifugiati palestinesi ha confermato lo scontro a fuoco, parlando però di sei morti. L’agenzia di stampa nazionale libanese ha comunicato che tra i feriti (almeno sette) ci sono due bambini. Due scuole UNRWA, che accolgono circa 2.000 tra bambine e bambini, sono state danneggiate. L’Agenzia ONU ha fatto sapere di aver interrotto le proprie attività nel campo.

Secondo Al Jazeera, che cita dichiarazioni anonime di funzionari palestinesi, un uomo non identificato avrebbe cercato di assassinare il militante Mahmoud Khalil, uccidendo però un suo compagno. In seguito all’azione sarebbe cominciato uno scontro a fuoco durato diverse ore, con l’utilizzo di fucili d’assalto e lanciagranate, fino al raggiungimento di un cessate il fuoco in seguito ad una riunione a cui hanno partecipato diverse fazioni palestinesi. L’attacco sarebbe avvenuto in seguito alle operazioni portate avanti dalle fazioni palestinesi per isolare i gruppi armati islamisti fuggiti all’interno del campo profughi.

Una scheggia di mortaio ha colpito una vicina caserma militare libanese, ferendo un soldato.

La situazione dei campi profughi libanesi è disperata. Sovraffollati, in condizioni ambientali difficilissime, senza servizi e insalubri, ospitano decine di migliaia di palestinesi (ad Ein el-Hilweh vivono 63.000 persone secondo le Nazioni Unite). Pagine Esteri

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#NotiziePerLaScuola

È disponibile il nuovo numero della newsletter del Ministero dell’Istruzione e del Merito.



Taiwan Files – Aiuti militari Usa a Taipei: che cosa significano. I viaggi di Lai e Gou


Taiwan Files – Aiuti militari Usa a Taipei: che cosa significano. I viaggi di Lai e Gou 8546042
Il primo pacchetto inviato con autorità presidenziale. Il patron della Foxconn negli Usa, presto anche il vicepresidente. Manovre verso le elezioni. A Pechino Wang Yi torna ministro. Delegazione accademica continentale a Taiwan. Liberato l'attivista Lee Meng-chu. Tsmc posticipa l'apertura in Arizona. E tanto altro. La rassegna settimanale di Lorenzo Lamperti con notizie e analisi da Taipei (e dintorni)

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Sabato 8 luglio 2023, gli account utente hanno iniziato a scomparire dall'istanza Mastodon di Vivaldi. Cosa stava succedendo, come è successo e quali sono state le conseguenze?

@Che succede nel Fediverso?

> Guardando il database ho potuto vedere che gli account interessati erano stati apparentemente cancellati e quindi ricreati come un account completamente nuovo quando l'utente ha effettuato nuovamente l'accesso.

198 account in totale sono stati cancellati nel corso di questo incidente e nelle ore successive, insieme agli sviluppatori di Mastodon, abbiamo iniziato a esaminare cosa potesse essere accaduto. Su suggerimento di Eugen, abbiamo esaminato la possibilità che gli UserCleanupScheduleraccount eliminati fossero "non confermati", ma alla fine questo è stato escluso, poiché gli utenti eliminati non avrebbero mai potuto corrispondere alla query su cui operava.

TL; DR

Un bug nel codice combinato con una configurazione del database sconsiderata ha causato l'unione di 198 account utente in un unico account remoto. È stato impiegato un intero fine settimana per trovare la causa e riparare i danni causati.



Bluesky IN - Twitter OUT: dismesso il connettore Twitter di Poliverso ma è già attivo quello per Bluesky: e forse a settembre Friendica potrebbe federarsi anche con il nuovo social di Jack Dorsey

@Che succede nel Fediverso?

Il connettore twitter di Poliverso è stato dismesso, dopo aver onorevolmente svolto il suo dovere per quasi due anni: da alcuni giorni però non consentiva più di pubblicare messaggi su Twitter, limitandosi a importare messaggi sulla timeline di Friendica, e questo stava anche provocando continui errori e insopportabili rallentamenti del sistema.

Poco male: ci siamo risparmiati il rebranding e gli ultimi shitposting del suo padrone.

Annunciamo invece che è già attivo il connettore per Bluesky che consente al momento di pubblicare messaggi Friendica sul social azzurro!

Per gli utenti Poliverso sono disponibili alcuni codici di invito: se li volete contattateci qui!

Gli sviluppatori di Friendica però stanno lavorando per implementare con la nuova release di settembre la possibilità di federarsi effettivamente con Bluesky.
Siamo in attesa di capire cosa comporterà questa implementazione in termini di risorse e vi terremo aggiornati.

Infine vogliamo scusarci per i rallentamenti che si stanno verificando sul nostro server: purtroppo siamo giunti a un punto in cui il nostro cloud non può essere più potenziato in termini di potenza di calcolo (che è l'aspetto che più ci sta creando problemi) e perciò stiamo valutando se raddoppiare i costi mensili e passare a una nuova configurazione, oppure se cambiare fornitore.

Si tratta di una scelta che dobbiamo operare con una certa attenzione e probabilmente non riusciremo a compierla prima del mese di settembre. Se riscontrerete disguidi, fatecelo sapere.

A questo proposito ringraziamo tutti coloro che ci hanno generosamente finanziato attraverso la piattaforma Ko-Fi o tramite LiberaPay! Non ci aspettavamo questa attenzione da parte dei nostri utenti e di quelli delle nostre istanze collegate, l'istanza mastodon Poliversity e l'istanza Lemmy Feddit.it, che si è rivelata un bellissimo caso di successo degli ultimi mesi, oltre che un luogo di aggregazione per tutti gli utenti di tutte le istanze italiane del Fediverso

.

Grazie ancora a tutti e buone vacanze,
gli amministratori

@Poliverso Forum di supporto

Unknown parent

friendica (DFRN) - Collegamento all'originale
Signor Amministratore ⁂
@Van Veen mi dovresti seguire, altrimenti non posso inviarti messaggi privati
Unknown parent

friendica (DFRN) - Collegamento all'originale
Signor Amministratore ⁂
@Adri Aster sì ,ma se non mi segui, non posso inviarti messaggi privati

in reply to Informa Pirata

Alcune volte mi trovo in disaccordo con lui, ma rimane uno dei principali e unici attori di molte battaglie importantissime.

È importante ci sia gente così.

in reply to Informa Pirata

Son contento che almeno per questa volta posso andare a votare convinto di non essere lì a votare il meno peggio.

Considerando la mia zona comunque, l'unico dubbio per questa votazione è se il candidato del cdx prenderà tanti voti o estremamente tanti voti, a prescindere da chi sia



LORDS OF ALTAMONT – TO HELL WITH TOMORROW THE LORDS ARE NOW!


RECENSIONE : LORDS OF ALTAMONT – TO HELL WITH TOMORROW THE LORDS ARE NOW!

iyezine.com/lords-of-altamont-…

@Musica Agorà

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PRIVACYDAILY


N. 146/2023 LE TRE NEWS DI OGGI: L’azienda precedentemente conosciuta come Twitter ha accusato un’azienda israeliana di raccolta dati per aver raccolto e venduto illegalmente milioni di dati della sua piattaforma.La X Corp. di Elon Musk ha sostenuto in una recente causa che Bright Data Ltd. ha violato consapevolmente i termini di servizio della piattaforma... Continue reading →


Il racconto di #NoiSiamoLeScuole questa settimana è dedicato all’Istituto Comprensivo “Federigo Tozzi” di Chianciano Terme, in provincia di Siena!

Il vecchio edificio ha ospitato intere generazioni di studenti del territorio, ma ora, grazie al PNR…



“Estate 2023. Viaggiare veloci e sicuri, ma senza rinunciare alla privacy”


Nuovo appuntamento con la rubrica Privacy weekly, tutti i venerdì su StartupItalia. Uno spazio dove potrete trovare tutte le principali notizie della settimana su privacy e dintorni.


guidoscorza.it/estate-2023-via…



La possibilità che i sistemi di intelligenza artificiale possano creare opere originali è oggetto di un intenso dibattito tra filosofi, giuristi e informatici e tocca i temi della proprietà, del diritto d’autore e della concorrenza economica, scrive Stefano Quintarelli. Stefano...


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N. 145/2023 LE TRE NEWS DI OGGI: Il rapporto dell’UNESCO sulla tecnologia nell’educazione invita i Paesi a considerare attentamente il modo in cui la tecnologia viene utilizzata nelle scuole, evidenziando la necessità di una “visione incentrata sull’uomo” in cui la tecnologia digitale serva come strumento invece di avere la preponderanza. Parlando con UN News, Manos... Continue reading →


#Scuola: per rafforzare le segreterie scolastiche in questa fase nella quale le scuole sono chiamate ad attuare la parte più consistente delle azioni previste dal #PNRR, si è previsto uno stanziamento di 50 milioni di euro per il 2023, così che, già …


Prenotare un volo Ryanair attraverso un'agenzia di viaggi online potrebbe riservare una brutta sorpresa noyb ha presentato un reclamo contro Ryanair. Quando si prenota tramite un'agenzia di viaggi online, la compagnia aerea spinge alcuni clienti a sottoporsi a un processo di riconoscimento facciale invasivo A face is getting scanned via facial recognition. On top of that, you can see the Ryanair logo.


noyb.eu/it/booking-ryanair-fli…



Prenotare un volo Ryanair attraverso un'agenzia di viaggi online potrebbe riservare una brutta sorpresa noyb ha presentato un reclamo contro Ryanair. Quando si prenota tramite un'agenzia di viaggi online, la compagnia aerea spinge alcuni clienti a sottoporsi a un processo di riconoscimento facciale invasivo A face is getting scanned via facial recognition. On top of that, you can see the Ryanair logo.


noyb.eu/it/booking-ryanair-fli…



#40 / Di telecamere, peculiari attivisti e strane priorità


Entro il 2025 mille nuove telecamere a Roma / Blade Runners, gli attivisti che non ci meritiamo / Le strane priorità della Bank of England / Torna la Privacy Week / Meme e citazione della settimana.

Entro il 2025 mille nuove telecamere a Roma


Il sindaco Gualtieri ha già dato disposizioni per far sì che Roma sia sicura per residenti e turisti in occasione del Giubileo del 2025: mille nuove telecamere, una sala operativa super smart per la polizia e un SOC (Cybersecurity Operation Center) per garantire la sicurezza delle telecamere e della sala operativa1. La sicurezza della sicurezza prima di tutto.

Di tutta questa sicurezza, ne saranno certamente felici gli amici romani. Finalmente potranno essere ripresi in tempo reale mentre vengono derubati in metro.

Hey, il portafoglio sparirà comunque e nessuno certamente sarà né catturato né processato — ma almeno saprete che da qualche parte c’è un vigile urbano che vi osserva, che veglia su di voi, e che prova tanta compassione. Mentre sorseggia il suo caffé con panna.

Lo so, forse sono eccessivamente critico. Magari le telecamere funzionano davvero come mezzo di repressione del crimine. In effetti, Milano è la città con più telecamere d’Italia ed è anche la più sicura. Che gli operatori del 112 la chiamino amichevolmente la Gotham City d’Italia è solo uno scherzo. È sicurissima, fidatevi. Soprattutto in zona Stazione Centrale, che è letteralmente invasa di telecamere.

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Blade Runners, gli attivisti che non ci meritiamo


Non tutti la pensano come Gualtieri e altri sindaci illuminati che non vogliono altro che il nostro benessere e sicurezza. In UK in particolare è da poco nato un movimento chiamato “Blade Runners” che ha una missione particolare: distruggere ogni telecamera di videosorveglianza nella città di Londra2.

A loro la sorveglianza di massa non piace, e non gli piace neanche l’espansione illimitata delle nuove ZTL videosorvegliate che da qualche tempo vengono spacciate come soluzione contro il cambiamento climatico.

Questi gentiluomini, che chiaramente non ci meritiamo, stanno progressivamente distruggendo e smantellando ogni telecamera. Un esponente, rimasto anonimo, ha recentemente dichiarato che non si fermeranno fino a che non le avranno distrutte tutte “no matter what”.

Pare che la loro azione sia stata così efficiente finora da aver messo in crisi le autorità locali, che potrebbero perfino decidere di sospendere il progetto ULEZ, simile alla Area B di Milano (una ZTL), per mancanza di apparati di sorveglianza.

Nel dissociarmi da queste terribili notizie di danneggiamento di proprietà pubblica, mi limito a dire che sarebbe davvero terribile se nascessero gruppi di emulazione in altre città europee, vista la fatica e l’amore che i nostri sindaci impiegano per tenerci al sicuro.

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Le strane priorità della Bank of England


La Bank of England ha deciso di dedicare il settimo piano del suo edificio a bagni unisex, o per meglio dire “gender neutral”. La decisione segue una serie di politiche inclusive e alcune dichiarazioni peculiari, anch’esse inclusive, come ad esempio il fatto che chiunque possa avere una gravidanza3.

Voi pensavate che alla Bank of England fossero impegnatissimi a scongiurare la più grande crisi finanziaria del secolo e contrastare l’inflazione (che loro stessi hanno causato). E invece no. Qua bisogna essere inclusivi. Ma perché parlarne su queste pagine?

Perché la questione dei bagni “gender neutral” riguarda molto da vicino anche la privacy e la dignità delle donne, per ovvi e oggettivi motivi, che però oggi sembrano essere fuori dalla portata delle più elevate menti dei nostri continenti.

Condividere un bagno o uno spogliatoio con persone dell’altro sesso può infatti essere un’esperienza negativa per molte donne, che magari preferirebbero non farsi guardare nude da persone dotate di prostata (questo è linguaggio inclusivo?).

D’altronde, se così non fosse, potremmo tutti già oggi usare bagni e spogliatoi uguali per tutti. Se nel corso della storia umana abbiamo deciso di separarli, forse un motivo c’era.

Nella letteratura in materia di privacy (in particolare Solove) si fa spesso riferimento all’impatto di azioni che in qualche modo invadono la sfera privata fisica della persona contro la sua volontà. L’esposizione forzosa di funzioni corporee o di nudità, unita alla sensazione di intrusione nella propria sfera privata, può infatti causare notevoli disagi psicologici nelle persone, oltre ad alterazioni dei loro comportamenti e perfino aumentare il rischio di micro-conflitti e violenze.

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Senza contare che i bagni, in generale, sono spesso frequentati anche da bambini — o da adulti con capacità intellettuali di bambini, nel caso delle Banche Centrali.

Quale genitore sarebbe felice di sapere che nel bagno o nello spogliatoio in cui si cambia sua figlia tredicenne dopo l’allenamento è presente anche una persona dotata di prostata di mezza età che ha deciso da un momento all’altro di farsi chiamare Jessica?

In che modo un’imposizione così violenta, che viola la privacy e la dignità delle donne a favore di alcune persone dotate di prostata, può dichiararsi inclusiva? Dov’è finito il femminismo di una volta?

Torna la Privacy Week


Torna la Privacy Week, quest’anno alla sua terza edizione. Un festival di cinque giorni a Milano in cui si alterneranno tanti eventi interessanti come hackaton, interviste, dibattiti, tavole rotonde, serate e incontri di networking. Anche quest’anno tutti gli eventi potranno essere visti comodamente da casa su www.privacyweek.it, mentre per alcuni ci si potrà anche registrare e partecipare dal vivo per chi volesse (posti limitati).

Privacy Week 2023 si terrà dal 25 al 29 settembre e naturalmente ci sarò anch’io, per chi volesse scambiare due chiacchiere dal vivo. Il palinsesto, che è ancora in corso di definizione, è già descritto qui.

Nel frattempo, vi consiglio la registrazione alla piattaforma anche per ricevere la newsletter settimanale e ricevere tutti gli aggiornamenti sulle varie attività!

Meme della settimana


Citazione della settimana

“Don't feel sorry for yourself. Only assholes do that.”
Haruki Murakami

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1

romatoday.it/politica/sicurezz…

2

standard.co.uk/news/london/bla…

3

telegraph.co.uk/business/2023/…



Zaki libero, Assange sepolto vivo. I due volti dell'Occidente | l'interferenza

«Il mondo occidentale esulta per la liberazione del giovane Zaki e nello stesso tempo seppellisce vivo Assange mentre ha già lasciato che fossero seppelliti vivi il leader palestinese di Al Fatah, Marwan Barghouti, e il curdo Ocalan, entrambi imprigionati da più di vent’anni e destinati a non uscire più, come del resto lo stesso Assange, “colpevole” di aver denunciato i crimini dell’esercito americano in Iraq.»

linterferenza.info/editoriali/…



I "fili" di Meta potrebbero creare o distruggere il Fediverso: la promessa di rendere Threads compatibile con ActivityPub ha diviso i sostenitori del Fediverso

@Che succede nel Fediverso?

"La comunità di Fediverse è stata messa in moto, a causa della paura e dell'odio per Meta, e anche dell'entusiasmo", afferma Dmitri Zagidulin, uno sviluppatore che guida il gruppo del World Wide Web Consortium (W3C) responsabile della discussione sul futuro di ActivityPub. La prospettiva che Meta si unisca al movimento decentralizzato ha persone che cercano di ravvivare i loro progetti e prepararsi per i riflettori. “Ci sono riunioni furiose. Contributi in corso di richiesta. Richieste pull. Spinge per una migliore sicurezza, una migliore esperienza utente. Meglio tutto", dice.

L'articolo di Gregory Barber è su Wired

in reply to Poliverso - notizie dal Fediverso ⁂

Io spero che per una buona volta l'obiettivo fosse solo quello di fare concorrenza, non quello di distruggere una piattaforma che solo di recente cominciava ad essere di concorrenza..
Sono troppo ottimista forse?
Comunque per ora non ho visto nessuno che usi threads, non ho idea di come cercarlo né c'è apertura da questo, la cosa che lo colleghi al mio account Instagram + che non possa cancellarlo sono due contro che non voglio permettermi.