Ministero dell'Istruzione
#NoiSiamoLeScuole questa settimana racconta la Scuola primaria “Francesco Rossi” di Paganica, frazione del Comune dell’Aquila, che sarà demolita e ricostruita grazie alla linea di investimento dedicata dal PNRR alla realizzazione di 212 Nuove Scuole …Telegram
PODCAST ONU: “Non ci risulta che Hamas abbia rubato carburante a Gaza”
Twitter WhatsAppFacebook LinkedInEmailPrint
Pagine Esteri, 27 ottobre 2023. Natalie Boucly, vice commissaria generale dell’UNRWA, l’Agenzia delle Nazioni Unite che si occupa dei rifugiati palestinesi, ha risposto alle domande relative alla scarsità di carburante: “non ce n’è per tutti. Il poco che rimane lo dividiamo con l’Organizzazione Mondiale della Sanità e altri partner internazionali per rifornire gli ospedali”.
widget.spreaker.com/player?epi…
Twitter WhatsAppFacebook LinkedInEmailPrint
L'articolo PODCAST ONU: “Non ci risulta che Hamas abbia rubato carburante a Gaza” proviene da Pagine Esteri.
Il MIM ha assegnato 12 milioni di euro in più per contratti Ata nelle scuole del Sud Italia con l’obiettivo di rafforzare le istituzioni scolastiche del Mezzogiorno e di ridurre i divari territoriali.
Qui tutti i dettagli ▶️ miur.gov.
Ministero dell'Istruzione
Il MIM ha assegnato 12 milioni di euro in più per contratti Ata nelle scuole del Sud Italia con l’obiettivo di rafforzare le istituzioni scolastiche del Mezzogiorno e di ridurre i divari territoriali. Qui tutti i dettagli ▶️ https://www.miur.gov.Telegram
La Cina al centro
Un’ideologia imperiale durata 2000 anni, un leader autoritario – Xi Jinping – che la ripropone per spostare il baricentro della leadership mondiale da Washington a Pechino e sovvertire l’attuale ordine globale. Ma il realizzarsi di queste ambizioni richiede qualcosa che la Cina di oggi non è in grado di esprimere: quella forza di attrazione che solo una cultura fondata sulla ...
L'articolo La Cina al centro proviene da China Files.
In Cina e Asia – Morto improvvisamente l’ex premier cinese Li Keqiang
Morto improvvisamente l'ex premier cinese Li Keqiang
Cina-Usa: Wang Yi incontra Blinken
Cina e Russia pronte a "rafforzare la cooperazione verso una nuova era" delle relazioni bilaterali
Cina: il Partito rafforza il controllo sul settore finanziario e sul flusso di dati
La Cina sta accelerando la sostituzione della tecnologia occidentale con quella prodotta "in casa"
Bloomberg: i chip del Mate 60 Pro di Huawei sono stati prodotti con macchinari dell'olandese ASML
L'articolo In Cina e Asia – Morto improvvisamente l’ex premier cinese Li Keqiang proviene da China Files.
GAZA/ISRAELE. GIORNO 21. Nuovo blitz a Gaza, gli USA bombardano in Siria
Twitter WhatsAppFacebook LinkedInEmailPrint
di Redazione
Pagine Esteri, 27 ottobre 2023 – Durante la notte reparti di fanteria israeliani sono di nuovo penetrati all’interno della Striscia di Gaza accompagnati da un certo numero di carri armati. Con il consueto comunicato stereotipato, i comandi militari di Tel Aviv affermano di aver colpito postazioni e infrastrutture di Hamas senza fare alcun riferimento al tipo di resistenza incontrata e al numero di vittime civili. Non si placano comunque i martellanti bombardamenti da parte dei caccia e dei missili israeliani che hanno ridotto in macerie molte località meridionali palestinesi, distruggendo o danneggiando fortemente finora più del 25% di tutti gli edifici della Striscia di Gaza, compresi ospedali, scuole, moschee, chiese, panetterie, supermercati. Sempre secondo Israele sarebbero stati colpiti «più di 250 obiettivi».
La situazione umanitaria all’interno della Striscia diventa sempre più drammatica: la Mezzaluna Rossa Palestinese ha affermato ieri solo 12 camion di aiuti umanitari sono entrati nel territorio assediato attraverso il valico di Rafah con l’Egitto. Israele continua ad opporsi all’invio di carburante necessario ad azionare le pompe che iniettano acqua potabile nelle condutture e a fornire elettricità alle strutture sanitarie.
Ieri, il ministero della Sanità di Gaza ha pubblicato un documento di 212 pagine con l’elenco di tutti i nomi e i numeri di identificazione dei 7.028 palestinesi uccisi dai bombardamenti israeliani dal 7 ottobre scorso, dopo che il presidente degli Stati Uniti Joe Biden aveva messo in dubbio l’attendibilità dei bilanci delle vittime forniti dalle autorità della Striscia. Ieri un portavoce di Hamas ha anche affermato che gli attacchi israeliani hanno finora ucciso circa 50 ostaggi.
Sempre stanotte i caccia di Washington hanno bombardato due postazioni delle milizie filoiraniane e dei Guardiani della Rivoluzione di Teheran in Siria, accusate di aver lanciato nei giorni scorsi degli attacchi contro alcune basi militari statunitensi nel nord-est della Siria e in Iraq. Gli attacchi sono stati condotti dagli F-16 nei pressi di Abu Kamal, una città siriana al confine con l’Iraq.
Sei persone invece sono state ferite da un razzo caduto nella notte su Taba, una cittadina egiziana al confine con Israele (che forse era il reale obiettivo del lancio). Alcuni testimoni hanno riferito che il razzo è caduto sulla dependance di un ospedale in questa città sul Mar Rosso, situata all’estremità nord-orientale del Sinai.
Sul fronte politico, i leader dei 27 Stati membri dell’UE hanno chiesto all’unanimità “corridoi umanitari e pause” nei bombardamenti su Gaza per consentire a cibo, acqua e forniture mediche di raggiungere la popolazione palestinese. In un testo di compromesso, concordato dopo ore di discussioni, i capi di Stato e di governo dei 27 hanno dichiarato che l’UE “ribadisce l’importanza di garantire la protezione di tutti i civili in ogni momento in linea con il diritto umanitario internazionale” e che “deplora tutti perdita di vite civili”. Ma nel testo manca ogni riferimento alla richiesta di un cessate il fuoco immediato che invece è richiesto dai paesi arabi, dalla Russia, dalla Cina e da alcuni paesi dell’America Latina. – Pagine Esteri
Twitter WhatsAppFacebook LinkedInEmailPrint
L'articolo GAZA/ISRAELE. GIORNO 21. Nuovo blitz a Gaza, gli USA bombardano in Siria proviene da Pagine Esteri.
Gazzetta del Cadavere reshared this.
PD a Governo e ACN: “Perché viene liberalizzato il trasferimento del 95% dei dati PA in cloud di società extra UE”
Interrogazione in Senato del dem Nicola Irto, firmata anche dal senatore PD Antonio Nicita: “L’ACN ha abolito l’obbligo di autorizzazione da parte dell’amministrazione e di comunicazione all’Agenzia per il trasferimento al di fuori dell’Unione europea dei dati conservati in cloud dalle pubbliche amministrazioni qualificati come “ordinari” e “critici”, liberalizzando così de facto la pratica di trasferimento del 95 per cento dei dati che la PA detiene in cloud in tutti i Paesi del mondo…”.
Il testo dell'interrogazione parlamentare è nell'articolo di Luigi #Garofalo su #CybersecurityItalia
like this
reshared this
ChatControl: la pedopornografia non si batte con la sorveglianza di massa
La proposta di legge Ue Child Sexual Abuse Regulation nota come ChatControl ha il nobile intento di lottare contro la pedopornografia, ma lo fa esaminando i contenuti di tutti i messaggi e le foto private scambiate tra utenti sulle piattaforme di messaggistica. Una misura sproporzionata, oltre che potenzialmente inefficace
L'articolo di @Vittorio Bertola Patrizia #Felettig @quinta :ubuntu: e @Valentino Spataro è stato pubblicato qui su Agenda Digitale
like this
reshared this
#PNRR, firmati i decreti che disciplinano i concorsi per i docenti.
I primi due bandi - infanzia, primaria e scuola secondaria - saranno per circa 30mila posti e i successivi concorsi raggiungeranno il target di 70mila unità.
Ministero dell'Istruzione
#PNRR, firmati i decreti che disciplinano i concorsi per i docenti. I primi due bandi - infanzia, primaria e scuola secondaria - saranno per circa 30mila posti e i successivi concorsi raggiungeranno il target di 70mila unità.Telegram
Palestina: sabato 28 ottobre corteo nazionale a Roma per fermare bombardamenti su Gaza
Rifondazione Comunista partecipa e invita a partecipare alle manifestazioni che si terranno il 27 ottobre in tante città italiane e a quella nazionale di sabatRifondazione Comunista
Historic agreement on child sexual abuse proposal (CSAR): European Parliament wants to remove chat control and safeguard secure encryption
This week, the European Parliament’s negotiators reached a broad majority agreement on a common position concerning the controversial EU chat control bill. The Commission’s bill proposes bulk scanning and reporting of private messages for allegedly suspicious content by using error-prone algorithms, including „artificial intelligence“. But the European Parliament’s position removes indiscriminate chat control and allows only for a targeted surveillance of specific individuals and groups reasonably suspicious of being linked to child sexual abuse material, with a judicial warrant. End-to-end encrypted messengers are exempted. Instead, internet services will have to design their services more securely and thus effectively prevent the sexual exploitation of children.
EU lawmaker Patrick Breyer of the Pirate Party, a digital freedom fighter who negotiated the parliamentary position on behalf of his group Greens/EFA, explains:
“Under the impression of massive protests against the looming indiscriminate chat control mass scanning of private messages, we managed to win a broad majority for a different, new approach to protecting young people from abuse and exploitation online. As a pirate and digital freedom fighter, I am proud of this breakthrough. The winners of this agreement are on the one hand our children, who will be protected much more effectively and in a court-proof manner, and on the other hand all citizens, whose digital privacy of correspondence and communication security will be guaranteed.
Even if this compromise, which is supported from the progressive to the conservative camp, is not perfect on all points, it is a historic success that removing chat control and rescuing secure encryption is the common aim of the entire Parliament. We are doing the exact opposite of most EU governments who want to destroy digital privacy of correspondence and secure encryption. Governments must finally accept that this highly dangerous bill can only be fundamentally changed or not be passed at all. The fight against authoritarian chat control must be pursued with all determination!
In detail, our position will protect young people and victims of abuse much more effectively than the EU Commission’s extreme proposal:
- Security by design: In order to protect young people from grooming, internet services and apps shall be secure by design and default. It must be possible to block and report other users. Only at the request of the user should he or she be publicly addressable and see messages or pictures of other users. Users should be asked for confirmation before sending contact details or nude pictures. Potential perpetrators and victims should be warned where appropriate, for example if they try to search for abuse material using certain search words. Public chats at high risk of grooming are to be moderated.
- In order to clean the net of child sexual abuse material, the new EU Child Protection Centre is to proactively search publicly accessible internet content automatically for known CSAM. This crawling can also be used in the darknet and is thus more effective than private surveillance measures by providers.
- Providers who become aware of clearly illegal material will be obliged to remove it – unlike in the EU Commission’s proposal.
- Law enforcement agencies who become aware of illegal material must report it to the provider for removal. This is our reaction to the case of the darknet platform Boystown, where the worst abuse material was further disseminated for months with the knowledge of Europol.
At the same time, we are pulling the following poisonous teeth out of the EU Commission’s extreme bill:
- We safeguard the digital secrecy of correspondence and remove the plans for blanket chat control, which violate fundamental rights and stand no chance in court. The current voluntary chat control of private messages (not social networks) by US internet companies is being phased out. Targeted telecommunication surveillance and searches will only be permitted with a judicial warrant and only limited to persons or groups of persons suspected of being linked to child sexual abuse material.
- We safeguard trust in secure end-to-end encryption. We clearly exclude so-called client-side scanning, i.e. the installation of surveillance functionalities and security vulnerabilities in our smartphones.
- We guarantee the right to anonymous communication and remove mandatory age verification for users of communication services. Whistleblowers can thus continue to leak wrong-doings anonymously without having to show their identity card or face.
- Removing instead of blocking: Internet access blocking will be optional. Under no circumstances must legal content be collaterally blocked.
- We prevent the digital house arrest: We don’t oblige app stores to prevent young people under 16 from installing messenger apps, social networking and gaming apps ‘for their own protection’ as proposed. The General Data Protection Regulation is maintained.”
The EU Parliament’s civil liberties committee is due to confirm the agreement on 13 November.
Ben(e)detto del 25 ottobre 2023
GAZA/ISRAELE. Giorno 20. Blitz dei tank israeliani. Beit Hanoun in macerie
Twitter WhatsAppFacebook LinkedInEmailPrint
Aggiornamenti
Ore 10.30
Secondo varie fonti il rilascio di un “numero significativo” di ostaggi nelle mani di Hamas e di altri gruppi della resistenza palestinese potrebbe avvenire nel giro di “pochi giorni”. Lo scrive il quotidiano israeliano Haaretz.
Almeno 24 giornalisti sono stati uccisi in Medio Oriente dal 7 ottobre, giorno dall’attacco di Hamas verso Israele e dell’inizio della punizione collettiva israeliana. Lo rende noto il Comitato per la protezione dei giornalisti. 20 dei giornalisti uccisi sono palestinesi
di Redazione
Pagine Esteri, 26 ottobre 2023 – Nel ventesimo giorno di attacchi israeliani contro la Striscia di Gaza alcuni reparti della fanteria di Tel Aviv e di carri armati hanno compiuto un blitz all’interno del territorio palestinese. Secondo i comandi delle forze armate dello “stato ebraico”, i propri militari sono entrati a Gaza per distruggere «cellule terroristiche di Hamas, infrastrutture e postazioni di lancio di missili» attraverso una incursione definita “selettiva”.
Ma i raid israeliani contro il territorio palestinese sono sempre più micidiali e indiscriminati. Una immagine pubblicata dal Jerusalem Postdi Beit Hanoun che mostra la città della Striscia prima e dopo le operazioni militari di Israele, la dice lunga sull’entità delle distruzioni causate dai martellanti bombardamenti. Una situazione comune a tutta la parte centrale e settentrionale del territorio palestinese: edifici rasi al suolo o gravemente danneggiati, strade e infrastrutture cancellate.
Al momento, secondo le autorità sanitarie della Striscia di Gaza, le persone uccise nei bombardamenti sono almeno 6500 di cui 2700 bambini e minori.
Questa notte almeno 18 persone sono state uccise e altre 40 sono state ferite in un raid aereo israeliano condotto a Khan Yunis, nel sud della Striscia, cioè esattamente dove da giorni Tel Aviv invita gli abitanti del nord di Gaza a trasferirsi per sfuggire ai bombardamenti. «Alla gente non restano che scelte impossibili. Nessun luogo è sicuro a Gaza» ha dichiarato Lynne Hastings, coordinatrice umanitaria delle Nazioni Unite per i territori palestinesi occupati.
Smentendo alcune voci che davano l’offensiva terrestre per abortita, in un discorso alla nazione pronunciato ieri sera Benjamin Netanyahu ha ribadito che “ci sarà un intervento di terra a Gaza” ma ha assicurato che non riporterà “i dettagli su quando, come e quanto, né specificherò le varie considerazioni di cui stiamo tenendo conto”. Il ministero della Difesa di Israele ha intanto fatto sapere che intende estendere l’evacuazione delle comunità lungo i confini di Gaza e del Libano fino al 31 dicembre prossimo; finora sono circa 200 mila gli israeliani che sono stati evacuati dal sud e dal nord a causa degli attacchi provenienti dalla Striscia e da Hezbollah.
Da parte sua la rete televisiva libanese Al-Mayadeen ha riferito di alcuni attacchi missilistici notturni contro le truppe statunitensi di stanza presso l’aereoporto di Abu Hajar, nel nord-est della Siria. – Pagine Esteri
Twitter WhatsAppFacebook LinkedInEmailPrint
L'articolo GAZA/ISRAELE. Giorno 20. Blitz dei tank israeliani. Beit Hanoun in macerie proviene da Pagine Esteri.
In Cina e Asia – Xi spera che Cina e Usa collaborino per il reciproco progresso
I titoli di oggi: Xi spera che Cina e Usa collaborino per il reciproco progresso La Cina vara una norma per rafforzare l’educazione patriottica In Cina debutta una nuova generazione di astronauti La Cina ha varato i primi sottomarini con lanciamissili a propulsione nucleare Pechino rafforza i rapporti diplomatici con la Colombia Per la Corte suprema giapponese è incostituzionale la ...
L'articolo In Cina e Asia – Xi spera che Cina e Usa collaborino per il reciproco progresso proviene da China Files.
Colombia: Petro stringe relazioni strategiche con la Cina
Twitter WhatsAppFacebook LinkedInEmailPrint
di Redazione
Pagine Esteri, 25 ottobre 2023 – Da ieri il presidente colombiano Gustavo Petrosta visitando la Cina nel tentativo di rafforzare i legami con la seconda economia più grande del mondo. La visita di Petro avviene su invito del presidente Xi Jinping; il viaggio è iniziato ieri e si concluderà domani.
Tra i punti in discussione tra i rappresentanti dei due paesi i progressi nella costruzione di due linee della metropolitana di Bogotà, che è coordinata dalla “China Harbour Engineering Company” (CHEC) e finanziata al 30% da alcune banche di Pechino, e vari programmi di cooperazione economica nell’ambito della cosiddetta Belt and Road Initiative o “Nuova via della seta”.
Bogotà non ha ancora aderito a tale iniziativa ma Gustavo Petro, il primo presidente di sinistra della Colombia, sta comunque cercando di attirare nuovi investimenti cinesi.
A tal scopo Petro ha nominato il regista Sergio Cabrera – che trascorse gran parte della sua infanzia in Cina e prestò servizio nelle brigate giovanili della Guardia Rossa di Mao Zedong durante la Rivoluzione Culturale – come ambasciatore a Pechino di Bogotà.
Oggi, dopo l’incontro tra il presidente colombiano e il primo ministro cinese Xi Jinping, quest’ultimo ha annunciato il varo di un partenariato strategico con la Colombia, intensificando così le relazioni con uno degli ex alleati più solidi degli Stati Uniti per espandere la propria influenza in America Latina.
Le importazioni cinesi dalla Colombia sono aumentate notevolmente negli ultimi anni, a ta punto da trasformare Pechino nel secondo partner commerciale della nazione sudamericana dopo gli Stati Uniti. Nel 2022, le esportazioni colombiane in Cina hanno toccato quota 7 miliardi di dollari, in aumento del 20% rispetto a cinque anni prima.
Ora Pechino può contare su legami strategici con 10 degli 11 paesi sudamericani con cui intrattiene relazioni; la Guyana è l’unico paese della regione con cui intrattiene legami bilaterali ordinari. Il Paraguay è rimasto l’unico paese del Sud America a riconoscere Taiwan, che la Cina invece rivendica come parte del suo territorio nazionale.
La visita di Petro a Pechino segue di pochi giorni quella del presidente cileno Gabriel Boric e di un mese quella dell’omologo venezuelano Nicolas Maduro. – Pagine Esteri
Twitter WhatsAppFacebook LinkedInEmailPrint
L'articolo Colombia: Petro stringe relazioni strategiche con la Cina proviene da Pagine Esteri.
Chat control: Johansson vainly tries to dismiss lobbying network in LIBE Committee
Today, the EU Commissioner for Home Affairs, Ylva Johansson, had to answer to the LIBE Committee in the course of the lobbying affair concerning Chat control (#ChatControlGate)[1]. Last month, several European media outlets had revealed the close involvement of lobbyists in the preparation of the controversial regulation on sexual child abuse and the interconnections of the EU Commission with a foreign network.[2] Johansson was asked countless critical questions from all parliamentary groups, but she insisted no mistakes had been made. It would only be examined whether she had violated the Digital Services Act with an emotional advertising campaign in member states that reject her Chat control proposal as it stands.
Pirate Party MEP Patrick Breyer, digital freedom fighter and co-negotiator of the proposed regulation, comments:
“It was only to be expected that Johansson would respond to the revelations with her usual propaganda, such as citing a biased and suggestive Eurobarometer survey that violates the rules of good public opinion research.”[1]
“In order to really hold Johansson accountable for her foreign-influenced bill and her lobbying in office, my committee, on our initiative, has demanded full access to all correspondence of her office with lobbying organisations – such as the secret letters of the dubious US foundation Thorn. Only then can we see the full extent of the entanglement with our own eyes.
“We are having the Legal Service look into legal action against the EU Commission for unfair influence and pressure on the legislative process through targeted false advertising in critical countries. And I have today lodged a complaint with the EU Ombudsman.
“The European Data Protection Supervisor is already investigating. We will hold Ms Johansson accountable for her crimes against our fundamental rights and our democracy!”
—
Breyer’s question to Johansson in the LIBE Committee today was:
“It is about #ChatControl Gate today, about your links with a foreign lobby network, so close that you wrote to the Thorn boss yourself: ‘The regulation I propose is a strong European response. Without your help we would not have come this far.’
May I congratulate you on your new side job as a surveillance influencer on the internet? Recently, you actually dared to try to put pressure on critical member states in the current legislative process by means of a targeted emotional disinformation campaign using taxpayers’ money.
What would you actually say if Parliament were to place targeted advertisements in your home country, Sweden, in order to criticise your authoritarian Chat control proposal, which is contrary to fundamental rights?
Have you lost all respect for democracy and your role in the legislative process?
If these methods are really as normal as you write, when else did you purposefully pressure specific countries?
The best thing about your scandalous methods is that they have failed politically in the Council and also in Parliament.
We will hold you accountable for your illegal methods! Our legal service is examining a possible lawsuit against the EU Commission . Today I have lodged a complaint with the EU Ombudsman.”
[1] patrick-breyer.de/en/breyer-on…
[2] balkaninsight.com/2023/09/25/w…
[3] patrick-breyer.de/en/chat-cont…
macfranc reshared this.
Colpevoli & vincenti di Davide Giacalone
Viviamo nell’area più ricca, libera, sana e longeva del mondo. Eppure non si sente che parlare delle colpe occidentali, del declino, della soccombenza, della debolezza, della povertà e così andando con difetti e drammi. Che non mancano, perché le cose peggiori prodotte dalla storia sono quelle che pensano d’essere perfette. Mentre noi siamo orgogliosamente imperfetti. Ma c’è una radice profonda, in quell’antioccidentalismo degli occidentali, e va cercata nella paura della libertà, che comporta sempre una collettiva e personale responsabilità. Molti orfani delle ideologie novecentesche non apprezzano la libertà di sognare e realizzare, ma tremano alla mancanza delle false certezze. Senza le quali si vive assai meglio.
L'articolo Colpevoli & vincenti di Davide Giacalone proviene da Fondazione Luigi Einaudi.
Un patto Leonardo-Fincantieri. Il piano di Cingolani per l’industria della Difesa
Cooperazione, sinergia, partenariati. Sono queste le parole-chiave che sono emerse dall’intervento dell’amministratore delegato e direttore generale di Leonardo, Roberto Cingolani, nel corso della usa audizione in commissione Difesa della Camera. “Dobbiamo aprire l’orizzonte e capire che la sicurezza nazionale è una questione molto più complessa rispetto a quella vista finora, motivo per cui i Paesi europei devono fare sinergia”, ha sottolineato il manager di Monte Grappa, descrivendo come il gruppo stia lavorando per essere “uno dei motori della creazione dello spazio europeo della sicurezza, per rendere il nostro un Continente forte e sicuro”.
Il patto Leonardo-Fincantieri
Naturalmente, questo lavoro deve iniziare a livello nazionale, mettendo insieme il lavoro dei colossi nazionali. “Si tratta di politica nazionale, ma anche di geopolitica europea” ha sottolineato Cingolani. È in questo quadro che si inserisce la rinnovata collaborazione che caratterizza l’attuale fase delle relazioni tra Leonardo e Fincantieri. “È scoppiata la pace” ha ironizzato l’ad, spiegando come con l’amministratore delegato del gruppo triestino, Pierroberto Folgiero, abbiano concordato sul fatto che “la situazione all’esterno è talmente complicata che non possiamo avere competizione interna”. Per questo i due gruppo stanno lavorando a un accordo industriale su determinati temi: “Non è così complicato, loro fanno cose che galleggiano e noi che volano, con l’elettronica fa da collante”. L’obiettivo è quello di mettere a sistema il patrimonio industriale italiano, un progetto che intende coinvolgere tutte le altre realtà e aziende, anche le più piccole, in modo che “sul piano industriale sia tutto più chiaro”.
Sinergie continentali
Quello a livello nazionale è solo il primo passo per Cingolani, che punta su alcune alleanze “per creare poli europei su settori fondamentali della Difesa, con alcune joint venture di levatura gigantesca”. Esempio fondamentale e modello da seguire, per l’ad, è il consorzio sul caccia di sesta generazione Global ai combat programme (Gcap), che vede coinvolti Italia, Giappone e Regno Unito. Cingolani, tra l’altro, aveva già sottolineato a inizio mese, a margine della Cybertech Europe 2023, come l’Italia dovesse cogliere il momento per rivedere “al rialzo” la propria posizione all’interno del consorzio. L’obiettivo è cercare di stare “su tutti i tavoli alla pari nei contesti che ci interessano, in modo da contribuire in maniera forte a una visione di politica industriale italiana”. Il punto però, sottolinea Cingolani non è “essere i numeri uno di qualcosa, non è quello l’obiettivo. Nessuno può essere campione del mondo della sicurezza e della difesa”, ma bisogna essere “i migliori in tutte le piattaforme e gli ambiti relativi a questi comparti che ci riguardano”
Una corsa tecnologica
Tra i settori che dovranno vedere più di altri l’iniziativa industriale e degli investimenti c’è quello della protezione e sicurezza cibernetica. “Il conflitto in Ucraina ci sta insegnando che sono i bites, i dati che stanno diventando importantissimi per condurre una guerra”, attraverso l’uso combinato di satelliti, cellulari e droni accanto ai mezzi militari convenzionali. “La corsa che dobbiamo fare per il futuro è tecnologica”, ha proseguito Cingolani, registrando come a livello europeo si stia sviluppano un approccio alla difesa che guardi a un livello generale più ampio. È la sicurezza continentale, che tiene insieme non solo la difesa tradizionale, ma guarda anche alla sicurezza energetica, delle infrastrutture, cyber e di tutti gli altri campi essenziali per il benessere delle nostre società. In questo quadro “Leonardo sta portando avanti una digitalizzazione a marce forzate”, dal momento che in filiere come quella dei chip o del cloud “la sicurezza è difficile da mantenere se si è dipendenti dalle forniture esterne”.
Manovrando
Pareva brutto aumentare il prelievo fiscale sulla benzina dopo avere promesso quel che non era possibile, ovvero la cancellazione di tutte le accise, ma si ripresenta un ‘sempre verde’ degli aumenti: quello del prezzo delle sigarette. Un consumo, quello delle bionde, che non si concentra fra i pochissimi onestamente e redditualmente ricchi. Fortuna che il contrabbando è stato contrastato con efficacia, altrimenti sarebbe stato un vantaggio per quel settore. Anche gli assorbenti (che vedono risalire l’Iva) o il latte in polvere non sono consumi limitati all’ambiente dei riccastri.
Per le pensioni taluni degli odierni governanti avevano promesso lo smantellamento della legge Fornero. Si va, ragionevolmente e meritoriamente, in direzione opposta rendendo più gravose le uscite anticipate. Prima o dopo si prenderà atto del prevalere del sistema contributivo, sicché ciascuno potrà essere libero di ritirarsi quando gli pare, ma esclusivamente sulla base del versato e senza regali a carico di altri.
Nel testo della legge di bilancio resta la riduzione del cuneo fiscale, ma soltanto per i redditi bassi. Resta anche la riduzione del canone Rai, ma con un che di fastidioso: quella roba va cancellata e la Rai messa sul mercato, mentre cincischiare sulle cifre è irritante.
Chi si aspettava chissà quali diversità non aveva letto i numeri delle previsioni economiche. A criticare son tutti bravi e a fare i fenomeni promettenti anche. Quel che pare disdicevole è il metodo: sgravi fiscali coperti da aggravi fiscali, mentre la riduzione della spesa resta una promessa legata a un automatismo che genererà mostri, come quello delle multe ai medici per i troppi straordinari.
Misteriosa, infine, la ragione per cui s’insiste a volere tenere fuori i buoni del debito pubblico dal calcolo del reddito equivalente (l’Isee), la cui finalità è quella di assegnare contributi o consentire sgravi. Hanno idea che esistano bisognosi gonfi di Btp? Non soltanto i risparmiatori italiani non comprano quei buoni (capaci di assorbire circa il 6-7% del risparmio privato), ma quel tipo di favore contabile – per non essere illegittimo oltre che inutile – dovrebbe riguardare tutti gli analoghi titoli europei, con il che saremmo il solo posto al mondo in cui i presunti poveri investono in Bund e Bonos. In quel caso sarà bene denominarli in maniera più precisa: evasori fiscali.
La Ragione
L'articolo Manovrando proviene da Fondazione Luigi Einaudi.
Le Università digitali come fattore di riduzione delle diseguaglianze
Relatori
Andrea Cangini, Segretario General FLE
Gian Marco Bovenzi, Ricercatore FLE
Alessandra Ghisleri, Direttrice di Euromedia Research
Prof. Paolo Miccoli, Presidente UNITED
Interverranno
Sen. Alberto Balboni, President Commissione Affari Costituzionali al Senato
Sen. Roberto Marti, Presidente Commissione Cultura al Senato
On. Nazario Pagano, President Commissione Affari Costituzionali alla Camera
Sarà possibile seguire l’evento online, in diretta streaming su webtv.senato.it e sul canale YouTube del Senato Italiano. Le opinion e i contenuti espressi nell’ambito dell’iniziativa sono nell’esclusiva responsabilità dei proponenti e dei relatori e non sono riconducibili in alcun modo al Senato della Republica o a organi del Senato medesimo. L’accesso alla Sala – con abbigliamento consono, e per gli uomini, obbligo di giacca e cravatta – è consentito fino al raggiungimento della capienza massima. Gli operatori ed i giornalisti devono accreditarsi scrivendo a stampa@fondazioneluigieinaudi.it
L'articolo Le Università digitali come fattore di riduzione delle diseguaglianze proviene da Fondazione Luigi Einaudi.
Oggi alla seconda giornata della 40ª Assemblea nazionale dell'ANCI parteciperà il Ministro Giuseppe Valditara.
Potete seguire il suo intervento dalle ore 12 su ▶️ facebook.com/comunianci/videos…
Ministero dell'Istruzione
Oggi alla seconda giornata della 40ª Assemblea nazionale dell'ANCI parteciperà il Ministro Giuseppe Valditara. Potete seguire il suo intervento dalle ore 12 su ▶️ https://www.facebook.com/comunianci/videos/710224583863386/ #Anci2023Telegram
Presentazione del libro “Il diritto dei controlli societari” di Alessandro De Nicola
Saluti Istituzionali
Giuseppe Busia, Presidente A.N.A.C.
Intervengono
Giuseppe Benedetto, Presidente Fondazione Luigi Einaudi
Margherita Bianchini, Vice Direttore Generale, Assonime
Alessandro De Nicola, Senior Partner, Orrick
Giorgio Martellino, Presidente AITRA e General Counsel AVIO
Daniele Santosuosso, Professore Diritto Commerciale, Università La Sapienza
Stefano Toschei, Consigliere di Stato e Presidente Comitato Scientifico AITRA
L'articolo Presentazione del libro “Il diritto dei controlli societari” di Alessandro De Nicola proviene da Fondazione Luigi Einaudi.
In Cina e Asia – China rich list, ecco chi sono i miliardari cinesi del 2023
China rich list, ecco chi sono i miliardari cinesi del 2023
Cina, Li Shangfu rimosso dall'incarico di ministro della Difesa
Cina, Xi alla Banca centrale mentre viene nominato il nuovo ministro delle Finanze
Conflitto Israele-Hamas, Wang al telefono
Corea del Sud, sequestrata nave con presunti defectors a bordo
Hong Kong, Lee promette "nuove leggi per la sicurezza"
Indonesia, Prabowo è ufficialmente candidato alla presidenza
L'articolo In Cina e Asia – China rich list, ecco chi sono i miliardari cinesi del 2023 proviene da China Files.
Africa rossa – Il terzo Belt and Road forum e la risposta dell’Occidente
L’Ue corteggia l’Africa all’indomani del Belt and Road Forum. Il debito africano aumenta e gli investimenti cinesi calano. L’ideologia torna al centro dell’agenda estera cinese, mentre Pechino punta a sviluppare settori più sostenibili e a minore intensità di capitale – non senza incappare in qualche incidente di percorso. Un bilancio delle relazioni tra la Cina e il continente africano nell’ultima ...
L'articolo Africa rossa – Il terzo Belt and Road forum e la risposta dell’Occidente proviene da China Files.
Weekly Chronicles #51
Nelle Cronache della settimana:
- Tradito dall’app di fitness
- La tua città è pronta per la rivoluzione dei 15 minuti?
- Snowden se la prende con la community crypto al Bitcoin Amsterdam
Nelle Lettere Libertarie: La Rivoluzione Francese e le sue conseguenze sono state un disastro per il genere umano.
Scenario OpSec della settimana: Giulia, un'impiegata in un’azienda di circa 150 dipendenti, usa spesso il suo computer aziendale per questioni personali durante le pause. Non vuole che i suoi superiori sappiano quali siti web visita o le attività personali che svolge con il computer personale.
Tradito dall’app di fitness
Stanislav Rzhitskiy, capitano della marina russa, è stato trovato morto con alcuni colpi di pistola nella schiena1. Pare sia stato ammazzato mentre faceva jogging. L’assassino, secondo le notizie, l’avrebbe trovato grazie all’app Strava, su cui il capitano era solito pubblicare le sue routine di jogging.
Sembra che l’omicidio sia stato una sorta di vendetta per alcuni bombardamenti nel corso della guerra in Ucraina. La lezione qui però è un’altra: condividere le proprie routine online non è mai una buona idea; che siano social network o app di fitness.
La privacy è questione di libertà e autodeterminazione, ma anche di incolumità fisica. Se durante le tue corse su Strava non ti ritrovi davanti due energumeni che ti chiedono cortesemente di porgergli il portafoglio, è solo perché fortunatamente la maggior parte delle persone sono troppo sceme o troppo pigre per capire quanto sia facile oggi identificare e trovare le persone in strada.
BitcoinVoucherBot è un servizio semplice, sicuro e privacy friendly per acquistare Bitcoin. Niente siti web, niente tracking IP, nessun documento richiesto. Solo Telegram. Clicca qui per iniziare a usarlo! Annuncio sponsorizzato.
GAZA/ISRAELE. Giorno 19. Guterres (Onu): “Palestinesi soggetti a 56 anni di soffocante occupazione”.
Twitter WhatsAppFacebook LinkedInEmailPrint
AGGIORNAMENTI 25 OTTOBRE
Quattro palestinesi sono stati uccisi e più di 20 feriti da un bombardamento israeliano, pare con un drone, nei pressi del cimitero del campo profughi di Jenin, in Cisgiordania. Poco prima la Brigata Jenin (Jihad islamico) aveva annunciato via Telegram di essersi scontrata con l’esercito israeliano. L’agenzia Wafa riferisce che truppe israeliane hanno effettuato un’incursione nella città di Burqin. Dallo scorso 7 ottobre i palestinesi uccisi in Cisgiordania sono almeno 100.
della redazione
Pagine Esteri, 25 ottobre 2023 – È scontro aperto tra Israele e Antonio Guterres. L’ambasciatore israeliano all’Onu, Gilad Erdan, ha invitato o, meglio, “esortato”, il segretario generale delle Nazioni Unite a dimettersi dopo le sue dichiarazioni secondo cui gli attacchi di Hamas in Israele il 7 ottobre non possono giustificare la “punizione collettiva del popolo palestinese”. Guterres ha aggiunto che quanto è accaduto nel sud di Israele poco più di due settimane fa “non nasce dal nulla” e ha sottolineato con tono perentorio che i palestinesi sono stati soggetti a “56 anni di soffocante occupazione”.
Parole che hanno fatto infuriare il governo Netanyahu. Il ministro degli Esteri, Eli Cohen, all’Onu ha fatto ascoltare la registrazione di un membro di Hamas che si vantava con i suoi genitori aver appena ucciso dieci ebrei. “Signor segretario generale, lei in che mondo vive? Sicuramente non nel nostro. Questo è il mondo in cui viviamo”, ha inveito il capo della diplomazia israeliana.
Lo scontro all’Onu ha irrigidito la posizione delle forze armate israeliane sul divieto di ingresso del carburante a Gaza. “Il carburante non entrerà a Gaza poiché Hamas lo utilizza per lanciare i suoi attacchi ai cittadini israeliani” ha affermato il portavoce delle Forze armate israeliane rispondendo all’allarme lanciato dall’Unrwa, l’agenzia dell’Onu che assiste i profughi palestinesi, che in poche ore rischia di cessare le sue operazioni per mancanza di benzina e gasolio. Lo stesso problema che affrontano gli ospedali palestinesi che, secondo il ministero della sanità a Gaza, sarebbero già di fatto fermi. Lo stesso ministero ha aggiornato ieri a quasi 6mila il numero dei morti causati dai bombardamenti aerei e ad oltre 15 mila i feriti.
Israele intanto ripete di essere pronto a cominciare la sua offensiva di terra a Gaza “per smantellare la struttura di Hamas” che ieri ha tentato una infiltrazione via mare a Zikim fermata dai soldati di guardia che avrebbero ucciso una decina di uomini del movimento islamico. Ieri il presidente americano Joe Biden, a chi ha chiesto se gli Stati Uniti stiano domandando agli israeliani di rimandare l’operazione militare, ha risposto che “Israele sta prendendo le decisioni che ritiene opportune”. Nei giorni scorsi sono circolate indiscrezioni su pressioni Usa per ritardare l’invasione israeliana di Gaza. Pagine Esteri
Twitter WhatsAppFacebook LinkedInEmailPrint
L'articolo GAZA/ISRAELE. Giorno 19. Guterres (Onu): “Palestinesi soggetti a 56 anni di soffocante occupazione”. proviene da Pagine Esteri.
Prime considerazioni sul voto in Provincia di Trento: contribuiamo in maniera determinante ad eleggere il nostro candidato presidente Degasperi , pur con un risultato non esaltante della lista Unione Popolare
La coalizione “Onda Popolare”, composta da Onda, Unione Popolare, La me val Primiero, Vanoi Mis, è riuscita a far eleggere il proprio candidato, Filippo DeRifondazione Comunista
finalmente suona!
sono finalmente riuscito a far funzionare il mio primo abbozzo di sintetizzatore scritto in scheme, ovviamente è ora di suonare Flowering Night
@"Hello, World!" - Programmazione
like this
reshared this
Su Radio Onda Rossa, l'intervento a Le dita nella presa, degli amministratori di Puntarella.party, l'istanza autogestita di Roma
Nella trasmissione di approfondimento tecnologico di Radio @Radio ondarossa RSS Feed con @Rolery e altri @admin di Puntarella.party Si è parlato di fediverso, puntarella.party ma anche di gattini e @Chiese Brutte
like this
reshared this
Prepariamoci, le prossime europee saranno le elezioni della storia più inquinate dalla disinformazione
Breve premessa in tre punti essenziali. Punto primo. Da una ricerca realizzata dal Censis due anni fa risulta che un italiano su tre si informa esclusivamente sui social; nel 2021 il trend era in forte crescita, c’è pertanto da credere che la percentuale sfiori oggi il 50%. Punto secondo. Uno studio del Mit di Boston ha dimostrato che su Twitter, ma non c’è ragione di ritenere che su Tik Tok o altri social network la percentuale sia inferiore, le notizie false si diffondono sei volte più velocemente delle notizie vere. Punto terzo. Come ha osservato nel lontano 1917 il senatore americano Hiram Johnson, “quando scoppia la guerra, la prima vittima è la verità”; di guerre guerreggiate ne sono scoppiate due (la prima conseguente l’invasione dell’Ucraina da parte della Federazione Russa, la seconda conseguente l’attacco ad Israele da parte di Hamas), mentre la guerra tra il risorgente impero cinese e quel che resta del vecchio impero americano è per il momento contenuta ai livelli commerciali, di intelligence, di propaganda. È quella che gli esperti chiamano guerra “ibrida”.
Non occorre, dunque, disporre di informazioni riservate per prevedere che le prossime elezioni europee saranno le più inquinate dalla disinformazione della storia democratica dei 27 Paesi che fanno parte dell’Ue. Per convincersene, basta unire con spirito critico i tre punti della premessa. Minare la legittimità dei processi democratici e favorire le forze politiche meno affini alla sensibilità europeista ed atlantista sarà, allora, l’obiettivo della propaganda russa, di quella cinese e di quella islamica filo Hamas, per l’occasione unite in un unico fascio legato insieme da interessi strategici comuni.
Grazie ai social, e grazie al progressivo abbandono da parte dei cittadini-elettori delle fonti di informazione per così dire tradizionali, l’opera di disinformazione appare oggi quantomai semplice. Un recente studio dell’European Council on Foreign Relations (Ecfr) ne ha dimostrato le potenzialità. Nei mesi tra la caduta del governo Draghi e le successive elezioni politiche, gli analisti del Ecfr hanno studiato l’output di 235.428 account su Twitter e ne hanno trovato 1763 insolitamente attivi. Rappresentavano l’1,2% del totale, ma hanno pubblicato il 33,3% di tutte le attività identificate come discussione politica su Twitter in quel periodo. Poco più dell’un per cento dei profili ha determinato oltre il trenta per cento delle conversazioni. Naturalmente, si trattava di profili filo russi e filo cinesi, filo sovranisti e filo grillini, che hanno sistematicamente avvelenato i pozzi dell’informazione con false notizie tese a determinare una forte, fortissima polarizzazione nell’elettorato.
Allora, la questione arabo israeliana non era ancora esplosa. Da quando è esplosa, tutte le agenzie di intelligence riscontrano un’esorbitante crescita sui social della propaganda anti occidentale e pro Hamas. In parte il fenomeno è dovuto all’attività cyber dei gruppi filo russi, filo cinesi e filo islamici. In parte è dovuta alla natura stessa della Rete. L’obiettivo di tutti gli operatori del Web è tenere gli utenti incollati il più a lungo possibile al video dello smartphone. Come? Radicalizzando le discussioni grazie ad una sapiente programmazione degli algoritmi e ad una consistente dose di fake news capaci di alimentare i pregiudizi di ciascuno di noi.
Non è un segreto, è una regola. Regola involontariamente svelata dal proprietario di X, il vecchio Twitter, Elon Musk, che nei giorni scorsi ha suggerito ai propri follower di seguire due siti in particolare per informarsi su quanto stava accadendo in Medio Oriente. Erano due due siti dichiaratamente anti semiti. Quando, travolto dalle polemiche, Musk li ha cancellati, i suoi post erano già stati visualizzati, e si presume introiettati, da 11 milioni di utenti.
Le prossime europee saranno le elezioni più inquinate della Storia, impensabile governare il mondo senza essere prima riusciti a governare la Rete.
L'articolo Prepariamoci, le prossime europee saranno le elezioni della storia più inquinate dalla disinformazione proviene da Fondazione Luigi Einaudi.
Frusciante
Scoppia subito la polemica sul limite all’uso del contante: quanto deve essere? Lo vogliamo più alto! È una questione di libertà. Favorisce l’evasione fiscale. Temo sia in grandissima parte una discussione è totalmente inutile.
L'articolo Frusciante proviene da Fondazione Luigi Einaudi.
RiTagli
Siete fra quanti hanno considerato una follia sanzionare medici e infermieri per avere fatto troppi straordinari e avete poi apprezzato l’intervento del Presidente della Repubblica? Bene, siete fra le persone ragionevoli. Ma non ce la si deve prendere con la “burocrazia”, si deve capire cosa sia successo e perché. Dopo di che si sarà molto, ma molto più arrabbiati. Anche perché l’errore a monte della questione, che si trova nella legge, si riprodurrà adesso in quella di bilancio.
Non basta che una spesa abbia una nobile motivazione per essere anche giusta. Si può avere un encomiabile intento e una pessima spesa. Quindi non basta dire “salute” (ma neanche “Covid”) per giustificare spese crescenti. Si deve sempre controllare. Ed è qui che cascano gli asini.
Una spesa relativa a un periodo che va dal giugno 2021 al settembre 2022 non può essere sanzionata alla fine del 2023, quando è già stata effettuata e continuata. Con quei tempi di controllo e intervento andrebbe in fallimento qualsiasi impresa. Ma, appunto, la spesa era stata controllata e approvata dai direttori delle Aziende sanitarie che, però, sono sia gestori che controllori della spesa, facente capo alla Regione d’appartenenza. Tanto è vero che, nel caso di Bari, il direttore generale competente aveva presentato ricorso avverso la sanzione di cui all’intervento del Quirinale. Sanzione che era stata fatta dall’Ispettorato del lavoro, che con la sanità non c’entra nulla ma che è preposto al controllo della spesa per la retribuzione dei dipendenti. E questi sono i due primi ragli.
Poi: per il periodo precedente quello oggetto della sanzione, tutto bene? Strano, perché per i 12 mesi antecedenti – quelli più duri e difficili per la pandemia – ci si sarebbe aspettato un utilizzo massiccio dello straordinario e dei mancati riposi. Eppure nulla. Strano, a meno che quei reparti non si fossero nel frattempo svuotati di medici e infermieri. E se invece i controllori avessero fatto finta di non vedere, sarebbe anche peggio.
Perché l’asineria più inquietante si trova nella norma. La spesa va sempre controllata e può sempre essere migliorata, anche senza farla crescere, anche tagliandola o aumentandola a ragion veduta. Se questo mestiere non lo si sa fare, se (come capita da noi) il controllore è il controllato e la revisione della spesa non funziona né in italiano né nell’inglese della spending review, allora – per evitare che finisca del tutto fuori controllo – si ricorre a meccanismi automatici. E uno di questi è qui scattato innescando la sanzione, che dovrebbe essere automatica quanto il meccanismo. Solo che sono ciechi.
Tale modalità operativa si ritrova pari pari nella legge di bilancio, che per far quadrare i conti sulla carta non soltanto apposta privatizzazioni per un valore solo sperato, ma prevede un taglio delle spese in capo alle amministrazioni pubbliche, nazionali e locali, che ove non sia effettuato darà luogo a un taglio lineare del 5%, ovvero il meccanismo automatico che ora tutti sono pronti a bollare come assurdo e forse anche offensivo. Salvo moltiplicarlo su scala assai più vasta.
A fronte di questo il Colle può imprecare, ma non risolvere. Le semplificazioni giornalistiche non soltanto fuorviano, ma illudono. Devono intervenire il governo e il legislatore (quest’ultimo manco conosce le leggi che sforna, sicché ci sarà un decreto che poi verrà convertito con l’aggiunta di altre astruserie), che però s’erano appena apparecchiati a fare l’esatto opposto, ovvero rimediare per via lineare e meccanica all’incapacità di controllare e riqualificare il dettaglio di ciascuna spesa. Ove prevalesse la seconda cosa nessuno avrebbe mai contestato che si sia rimasti a intubare troppo a lungo, mentre sarebbe bene contestare le corsie dove il lavoro non ferve proprio per niente o le liste d’attesa per diagnosi che si potrebbero fare in fretta, se soltanto qualcuno non spegnesse le macchine.
Insomma, la vicenda è uno dei ritagli della spesa pubblica inefficiente. E non è risolta manco per niente.
La Ragione
L'articolo RiTagli proviene da Fondazione Luigi Einaudi.
informapirata ⁂
in reply to Privacy Pride • • •grazie a Felettig @quinta @iusondemand e @vbertola per l'articolo chiaro e ricco di elementi
@privacypride@feddit.it
Mechanize likes this.
quinta - Stefano Quintarelli reshared this.