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Il Ritorno di Bumblebee! Il downloader ransomware riemerge dopo Endgame!


Il downloader dannoso Bumblebee è tornato in circolazione più di quattro mesi dopo che la sua attività era stata interrotta dall’operazione internazionale Endgamedell’Europol nel maggio di quest’anno.

Bumblebee, secondo gli esperti, è stato creato dagli sviluppatori di TrickBot ed è apparso per la prima volta nel 2022 in sostituzione di BazarLoader. Questo downloader consente ai gruppi di ransomware di accedere alle reti delle vittime.

I principali metodi di distribuzione di Bumblebee sono il phishing, il malvertising e lo spam SEO. Ha promosso applicazioni come Zoom, Cisco AnyConnect, ChatGPT e Citrix Workspace. I tipici payload di malware distribuiti da Bumblebee includono beacon Cobalt Strike , programmi per il furto di dati e varie versioni di ransomware.

A maggio, nell’ambito dell’operazione Endgame, le forze dell’ordine hanno sequestrato più di un centinaio di server che supportavano le attività di diversi downloader dannosi, tra cui IcedID, Pikabot, TrickBot, Bumblebee, Smokeloader e SystemBC. Da allora, Bumblebee è rimasto in gran parte inattivo. Tuttavia, i ricercatori di Netskope hanno recentemente registrato una nuova ondata di attacchi che hanno coinvolto Bumblebee, il che potrebbe indicarne il ritorno.

La catena dell’attacco inizia con un’e-mail di phishing che propone di scaricare un archivio in formato ZIP. L’archivio contiene un file di collegamento (.LNK) chiamato “Report-41952.lnk”, che scarica un file MSI dannoso tramite PowerShell mascherato da driver NVIDIA o programma di installazione del programma Midjourney.

Il file MSI viene eseguito utilizzando l’utilità msiexec.exe in modalità silenziosa (opzione /qn), che elimina l’interazione dell’utente. Per mascherare le sue azioni, il malware utilizza la tabella SelfReg, caricando la DLL direttamente nello spazio “msiexec.exe” e attivandone le funzioni.

Una volta distribuito, Bumblebee carica il suo payload in memoria e avvia il processo di decompressione. I ricercatori hanno notato che la nuova variante del malware utilizza la stringa “NEW_BLACK” per decrittografare la configurazione e due identificatori di campagna: “msi” e “lnk001”.

Sebbene Netskope non abbia fornito dati sulla dimensione della campagna o sui tipi di payload scaricati, la ricerca evidenzia i primi segnali di un possibile revival di Bumblebee. L’elenco completo degli indicatori di compromissione è disponibile su GitHub.

Il ritorno di Bumblebee ci ricorda che, anche dopo operazioni riuscite contro le minacce informatiche, non dobbiamo abbassare la guardia: nuove attività dannose possono sempre emergere dall’ombra, cambiando l’aspetto ma non le intenzioni.github.com/netskopeoss/Netskop…

ZIP file (SHA256)

2bca5abfac168454ce4e97a10ccf8ffc068e1428fa655286210006b298de42fb

LNK file (SHA256)

106c81f547cfe8332110520c968062004ca58bcfd2dbb0accd51616dd694721f

MSI file (SHA256)

c26344bfd07b871dd9f6bd7c71275216e18be265e91e5d0800348e8aa06543f9
0ab5b3e9790aa8ada1bbadd5d22908b5ba7b9f078e8f5b4e8fcc27cc0011cce7
d3f551d1fb2c307edfceb65793e527d94d76eba1cd8ab0a5d1f86db11c9474c3
d1cabe0d6a2f3cef5da04e35220e2431ef627470dd2801b4ed22a8ed9a918768

Bumblebee payload (SHA256)

7df703625ee06db2786650b48ffefb13fa1f0dae41e521b861a16772e800c115

Payload URL

hxxp:///193.242.145.138/mid/w1/Midjourney.msi
hxxp://193.176.190.41/down1/nvinstall.msi

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In response to an NLRB complaint, Amazon argues that preventing it from holding captive-audience meetings violates the U.S. Constitution.#Amazon #Labor


'NDRANGHETA . UNO STUDIO SULLE TRASFORMAZIONI CULTURALI E TECNOLOGICHE


Che la 'Ndrangheta sia l'organizzazione criminale italiana che presenta la maggiore minaccia all'estero è assunto consolidato. Non a caso all'interno di INTERPOL è stato attivato un programma ad hoc di collaborazione, guidato dall'Italia, denominato "I-CAN", un'alleanza globale per confrontarsi sulle nuove sfide e strategie di contrasto alla ‘Ndrangheta. Il Progetto è nato 4 anni fa dalla stretta collaborazione tra il Segretariato generale di Interpol e il Dipartimento della pubblica sicurezza italiano. Anche il progetto europeo di una rete internazionale di polizia @ON, guidato dalla italiana Direzione Investigativa Antimafia (DIA) mira a creare una rete tra le forze di polizia coinvolte, fornendo loro informazioni rapide sulle formazioni criminali internazionali su cui stanno indagando. Ciò avviene attraverso il canale sicuro “Siena” di Europol e la creazione di un database internazionale relativo alla criminalità organizzata.

Immagine/foto
Copertina rivista SN Social Sciences

Un recentissimo studio condotto da due esperte della materia, Anna Sergi e Anita Lavorgna, rispettivamente docente di criminologia presso l'University of Essex e Professoressa Associata presso il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell'Università di Bologna, sulla rivista SN Social Sciences (in inglese, Intergenerational and technological changes in mafia-type groups a transcultural research agenda to study the ‘ndrangheta and its mobility, reperibile anche in rete: link.springer.com/article/10.1…) pone l'accento sulla mobilità della 'ndrangheta e come le trasformazioni culturali e tecnologiche influenzino le sue operazioni.

L'analisi si basa su una revisione preliminare di documenti, tra cui trascrizioni di conversazioni intercettate, per esaminare l'uso di comunicazioni criptate nelle attività di traffico di droga. Questo approccio mira a fornire un contributo teorico piuttosto che empirico.

Tra gli altri aspetti considerati quelli di mobilità ed i legami sociali e culturali: la 'ndrangheta sfrutta i legami con la diaspora calabrese per espandere le sue operazioni e le dinastie mafiose si adattano a contesti internazionali, facilitando la loro mobilità.

Lo studio sottolinea l'importanza di un approccio transculturale per comprendere le dinamiche della 'ndrangheta, evidenziando come le trasformazioni tecnologiche e culturali influenzino le sue operazioni e resilienza a livello globale.

Immagine/foto

Da segnalare inoltre come proprio una delle due autrici, la Professoressa Sergi, sia protagonista di un podcast sulla infiltrazione della 'Ndrangheta agli antipodi, ovvero in Australia. Si tratta di un lavoro curato da Carlo Oreglia
, che evidenzia come da anni tale organizzazione criminale sia presente con i suoi traffici illeciti in varie città australiane (“My Australian Mafia Road Trip”: viaggio nella storia della 'ndrangheta in Australia).



In its Second Year, JawnCon Was Bigger and Better


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Starting a hacker con is hardly what anyone would describe as easy — but arguably, the truly difficult part is keeping the momentum going into the second year and beyond. For the first year, you can get away with a few missed opportunities and glitches, but by the time you’ve got one event under your belt, you’ll have set the bar for what comes next. There’s pressure to grow, to make each year bigger and better than before. All the while, making sure you don’t go broke in the process. Putting on a single hacker con is an achievement in and of itself, but establishing a long-running hacker con is a feat that relatively few groups have managed to pull off.

22873139With this in mind, the incredible success of the second annual JawnCon is all the more impressive. The Philadelphia-area event not only met the expectations of a sophomore effort, but exceeded them in pretty much every quantifiable way. From doubling attendance to providing a unique and immersive experience with their electronic badge, the team seized every opportunity to build upon the already strong foundation laid last year. If this was the make-or-break moment for the Northeast’s newest hacker con, the future looks very bright indeed.

But before setting our sights on next year, let’s take a look at some of the highlights from JawnCon 0x1. While you can watch all of this year’s talks on YouTube, the aspect of a hacker on that can’t easily be recorded is the quality time spent with like-minded individuals. Unfortunately, there’s no way to encompass everything that happened during a two-day con into a single article. Instead, this following will cover a few of the things that stood out to me personally.

If you’d like to experience the rest of JawnCon, you’ll just have to make the trip out to Philly for 2025.

Creating New Traditions


For returning attendees, certainly the most striking thing about this year’s event was simply how many people showed up. In the closing ceremonies, we learned that attendance had more than doubled since last year, and you could absolutely feel it. The rooms never felt cramped, but they certainly felt full.

22873141But the growth of this year’s event wasn’t limited to the ticket holders. The local chapter of The Open Organisation Of Lockpickers (TOOOL) was there, equipped with picks and transparent padlocks for anyone interested in an impromptu lesson in lockpicking. You could also try to get yourself out of a pair of handcuffs and other forms of restraints.

This year also featured a “Free Table” where attendees could leave interesting items for others. We’ve all got some piece of hardware that’s been gathering dust for just a bit too long. Maybe it was for some project that you’re no longer interested in, or you just don’t have the time to mess around with it. Instead of tossing it in the trash, a table like this is a great way to re-home some of those technical treasures.

The table was constantly being refreshed as more attendees showed up and added their contributions to the pile. There was only one rule: if your stuff was still there at the end of the con, you had to take it home. But as things started wrapping up on Saturday evening, there were just a few oddball antenna cables and a couple mystery PCBs left. It was especially gratifying to see how many reference books were picked up.

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Another highlight this year was a informal competition inspired by the old IT adage that digital subscriber line (DSL) broadband service could be run over a piece of wet string. With all the hardware necessary to establish a DSL connection on-site, attendees were invited to bring up various objects that would fill in for the telephone line. The medium that provided the fastest confirmed Internet connection would be crowned the winner.

Two pieces of spaghetti ended up taking the top spot, with a link speed of 10 Mbit. A section of carbon fiber tube — dubbed “hard-line coax” for the purposes of the competition — managed second place with around 6 Mbit. As you might expect, the failures in this competition were perhaps just as interesting as the successes. A line of “energy gel” was apparently not conductive enough, though some flickering of the indicator LEDs on the modem seemed to indicate it was close. While it came as no surprise that a line of hackers holding hands wasn’t a suitable link for the experiment, the audience did appreciate the irony that the hardware indicated it couldn’t progress past the handshaking stage of the connection.
22873145The Internet is a series of tubes…semolina tubes.

Living History for Hackers


22873147Attendees had already gotten a sneak peek at the JawnCon 0x1 badge a few weeks before the event, so the fact that they’d all be getting tiny modems to plug into their computers (and indeed, wear around their necks) wasn’t a complete surprise. But still, I don’t think anyone was fully prepared for what a unique experience it was really going to be.

For the younger players, there was an obvious learning curve. But the veterans in attendance were all too happy to explain the relevant AT commands and get them dialing away. Once you’d figured out how to connect up to the network and start exploring, it added a whole new dimension to the event.

Not only were there various puzzles and Capture the Flag (CTF) challenges that could be accessed through the modem, but it also acted as a gateway to games, chats, and other features that functioned within the con’s infrastructure.

22873149For example, running a command within the modem’s onboard menu system would print the current talk taking place on the stage downstairs, and tell you who was up next.

It was actually a bit surreal. Walking around you’d come across a table of 20-somethings, all with look-alike Hayes modems plugged into their shiny new MacBooks or high-end gaming laptops. It’s hard to say how many of them came away from the event with a new respect for the old ways, but there’s no question they had learned a hell of a lot more about the early Internet than they would have from just watching a YouTube video about it.

While the badge was certainly the star of the show, there were also vintage serial terminals dotted around the chill-out area that you could interact with. By default they showed the talk schedule in a glorious shade of either amber or green, but hit a key and you’d be dumped into the terminal. Nominally, jumping on the terminals and executing various tasks was part of the CTF, but it was also a lot of fun to turn back the clock and sit down at a real serial terminal and interact with some *nix box hidden away elsewhere in the building.

Long Live the Jawn


Any event that manages to double its attendance from the previous year is clearly doing something right. But if you don’t know how to handle the growth, it can become a problem. Luckily, the JawnCon staff are on the case. It sounds like next year they may opt to use a larger space within the same building at Arcadia University. The University is a great fit for the event, so the fact that there’s room to grow is great news for everyone involved.

Of course, it takes more than simply securing a larger room every couple years to make sure an event like this stays on the right track. You also need intelligent and responsible folks at the wheel. Here again, JawnCon is well equipped for the future. The staff and volunteers that worked tirelessly behind the scenes to bring this con to life are some of the most passionate and welcoming individuals I’ve ever had the pleasure of meeting. They represent the very best qualities of hacker culture, and armed with a genuine desire to bring that sense of exploration and inclusion to the next generation, they’re the catalyst that will keep JawnCon growing and evolving over the coming years.


hackaday.com/2024/10/22/in-its…



Non solo Ucraina. Anche l’Estonia vuole più armi a lungo raggio

@Notizie dall'Italia e dal mondo

[quote]Le dinamiche del conflitto in Ucraina hanno sottolineato quanto i sistemi di attacco a lungo raggio siano fondamentali nell’inficiare le capacità logistiche nemiche, con impatti notevoli sulla conduzione delle operazioni. Proprio le potenzialità mostrate da tali armi hanno spinto Kyiv a chiedere ai propri partner




Il Boom di Nvidia! Apple quasi raggiunta, in Salita la capitalizzazione per il gigante delle AI


Le azioni di Nvidia hanno stabilito un nuovo record e sono sulla buona strada per spodestare Apple come l’azienda di maggior valore al mondo. Lunedì, le azioni del produttore di chip di intelligenza artificiale sono aumentate del 2,4% a 138,07 dollari per azione.
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Nvidia continua a beneficiare della crescente domanda per i suoi processori AI attuali e di prossima generazione, avvicinando l’azienda al valore di mercato di Apple di 3,52 trilioni di dollari. Nvidia ha attualmente una capitalizzazione di mercato di 3,39 trilioni di dollari, superando anche i 3,12 trilioni di dollari di Microsoft.

A giugno Nvidia divenne per breve tempo l’azienda con il maggior valore al mondo, ma fu presto superata da Microsoft. Negli ultimi mesi la capitalizzazione di questi tre colossi tecnologici si è mantenuta a un livello simile.

Nvidia è uno dei principali beneficiari della corsa tra aziende tecnologiche come Alphabet, Microsoft e Amazon per guidare il campo dell’intelligenza artificiale. Secondo gli analisti di TD Cowen, i maggiori attori del mercato si trovano in una situazione di “dilemma del prigioniero”, in cui ogni azienda è costretta a continuare a investire nello sviluppo dell’intelligenza artificiale, nonostante i costi elevati, per evitare le gravi conseguenze di un ritardo.

TD Cowen ha ribadito il suo outlook sulle azioni Nvidia con un obiettivo di prezzo di 165 dollari, definendo la società una “scelta migliore” e ha osservato che la domanda per i suoi attuali chip AI rimane forte. Ad agosto, Nvidia ha confermato che la produzione dei suoi nuovi chip Blackwell sarebbe stata ritardata fino al quarto trimestre, ma ha sottolineato che ciò non avrebbe avuto un impatto significativo poiché i chip esistenti sono molto richiesti.

Gli investitori attendono con ansia l’inizio della stagione dei rendiconti, con le azioni di Apple e Microsoft in crescita rispettivamente del 2% e dello 0,7%. Tutte e tre le società – Nvidia, Apple e Microsoft – costituiscono un quinto del peso dell’indice S&P 500, con un impatto significativo sulle sue fluttuazioni giornaliere.

Giovedì 17 ottobre è inoltre atteso un rapporto di Taiwan Semiconductor Manufacturing Co., il principale produttore di processori di Nvidia, che dovrebbe mostrare una crescita dei profitti del 40% grazie alla forte domanda di chip AI.

Gli analisti ritengono che l’aumento della spesa per i data center AI aiuterà Nvidia a raddoppiare le sue entrate annuali a 126 miliardi di dollari, ma gli investitori temono che l’ottimismo sull’intelligenza artificiale potrebbe svanire se ci fossero segnali di un rallentamento della spesa per la tecnologia.

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After federal police came to an employee’s house to ask questions, encrypted messaging company Session has decided to leave Australia and switch to a foundation model based in Switzerland.#News #Privacy



VMware vCenter Server: Vulnerabilità critiche. Aggiornare subito!


Le recenti vulnerabilità scoperte in VMware vCenter Server possono mettere seriamente a rischio la tua infrastruttura. Broadcom ha rilasciato aggiornamenti di sicurezza cruciali per correggere due vulnerabilità che permetterebbero agli attaccanti di eseguire codice remoto e ottenere privilegi elevati.

Le vulnerabilità e il rischio per la tua infrastruttura


Le vulnerabilità CVE-2024-38812 e CVE-2024-38813 rappresentano una minaccia diretta e gravissima per le versioni di vCenter Server e VMware Cloud Foundation. In particolare, CVE-2024-38812 si distingue per la sua pericolosità estrema: con un punteggio CVSS di 9.8 su 10, questa vulnerabilità di heap overflow nel protocollo DCE/RPC permette a un attaccante di eseguire codice remoto semplicemente inviando un pacchetto di rete creato ad arte. Se non viene immediatamente risolta, questa falla può compromettere completamente le versioni di vCenter Server 7.0, 8.0 e Cloud Foundation 4.x e 5.x, aprendo la porta a potenziali attacchi devastanti.

Anche la vulnerabilità CVE-2024-38813, con un punteggio CVSS di 7.5, rappresenta una minaccia da non sottovalutare. Potrebbe consentire a un attaccante di elevare i propri privilegi fino al livello di root, garantendogli il pieno controllo del sistema. Questo significa che l’intera infrastruttura potrebbe essere nelle mani di un cybercriminale, lasciando la tua azienda completamente esposta a manipolazioni, furti di dati e attacchi devastanti.

Anche se al momento non sono stati rilevati attacchi noti, la centralità del vCenter Server nella gestione delle infrastrutture virtualizzate lo rende un bersaglio altamente appetibile per i cybercriminali. La sicurezza della tua infrastruttura non può essere assolutamente trascurata.

Cosa fare?


Aggiornare immediatamente il Software vCenter Server per proteggersi da eventuali minacce. Broadcom ha rilasciato le patch per correggere la falla.

  • Se utilizzi la versione 8.0, aggiorna alla versione 8.0 U3d.
  • Se usi la versione 7.0, aggiorna alla 7.0 U3t.
  • I clienti di Cloud Foundation devono applicare le patch asincrone corrispondenti al proprio vCenter Server.


Conclusione


Queste vulnerabilità sottolineano l’importanza continua di una gestione proattiva della sicurezza negli ambienti di virtualizzazione aziendale. L’applicazione tempestiva delle patch e la manutenzione costante non solo riducono il rischio di exploit, ma proteggono l’infrastruttura critica da potenziali attacchi mirati. Senza una strategia di aggiornamento e monitoraggio regolare, anche le soluzioni di virtualizzazione più robuste possono diventare un punto debole, esponendo l’azienda a minacce sempre più sofisticate.

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Elezioni USA and psy-ops: le principali minacce derivano dalle  Camere d’eco digitali e dalla erosione della fiducia nei processi democratici


Il 5 novembre 2024 i cittadini americani voteranno il prossimo presidente e vicepresidente degli Stati Uniti d’America – nonché 1/3 dei senatori degli Stati Uniti e tutti i 435 membri della Camera dei rappresentanti. In questo contesto le operazioni di influenza attraverso le camere di risonanza digitali (echo chambers) – come piattaforme digitali e social media – possono svolgere un ruolo critico, dando forma a narrazioni che possono influenzare le opinioni delle persone, che vengono esposte a diverse tipologie di contenuti politici, scientifici, culturali o di natura complottista o estremista.

Abbiamo già fatto luce su un 2024 all’insegna delle provocazioni nella grande marcia verso le urne in circa 76 paesi. In questi giorni Resecurity – azienda statunitense di sicurezza informatica e cyber threat intelligence, con sede a Los Angeles, California – ha rilevato un aumento sostanziale nella distribuzione di contenuti politici relativi alle elezioni statunitensi del 2024 attraverso i social network.

resecurity elezioni usaFonte immagine: Resecurity

Misinformazione e psy-ops: l’intento è produrre il caos


A svolgere un ruolo cruciale sono i social media, le applicazioni di messaggistica istantanea e i canali multimedia: con il calo di interesse verso i media tradizionali, molti elettori si rivolgono ai social media per notizie e aggiornamenti, dove account attivi producono contenuti ad hoc per influenzare la percezione pubblica – che non ha le chiavi per una riflessione più critica – e in ultima analisi risultati delle elezioni. Tali contenuti, che a prima vista possono sembrare ingenui di primo acchito, rivelano invece che alla base ci sia uno sforzo organizzativo per produrli e renderli disponibili online o condivisibili facilmente via mobile ed email. Importante è evidenziare come le camere di risonanza (echo chambers) rappresentino ambienti in cui le persone trovano informazioni o opinioni che riflettono e rafforzano le proprie idee e il proprio pregiudizio di conferma.

Un’altra minaccia critica è l’erosione della fiducia nelle istituzioni e nei processi democratici: questo facilita l’amplificazione di narrazioni il cui solo intento è produrre caos.

Operazioni informatiche, operazioni di influenza e spionaggio informatico


Con l’intento di produrre caos psy-ops e operazioni informatiche vengono utilizzate in combinazione con gli strumenti dello spionaggio tradizionale. Ciò include:

  • Operazioni informatiche rivolte contro le infrastrutture elettorali.
  • Operazioni informatiche che prendono di mira politici e funzionari pubblici.
  • Psy Ops tradizionali volte a danneggiare le organizzazioni politiche o i funzionari pubblici.
  • PsyOps volte ad influenzare l’opinione pubblica.
  • Operazioni volte ad influenzare sia l’opinione pubblica che i decisori politici.

Come vediamo le minacce assumono varie forme a cui segue la disinformazione, la manipolazione dei contenuti, operazioni di hacking e di guerra ibrida, coinvolgendo un’ampia gamma di entità anche grazie ai numerosi strumenti digitali disponibili oggi e utilizzati per amplificare il messaggio. A ciò si aggiungono forme non tradizionali di spionaggio volte ad acquisire informazioni o ottenere l’accesso a infrastrutture critiche e catene di fornitura o alle nuove tecnologie di sorveglianza, sistemi, reti sino agli investimenti esteri.

Questo evidenzia anche la necessità di un approccio per migliorare la consapevolezza pubblica e ricostruire la sua fiducia nelle istituzioni democratiche.

Resecurity: erosione di fiducia e camere d’eco sono le principali minacce alle elezioni USA


Al riguardo Resecurity – azienda statunitense di sicurezza informatica e cyber threat intelligence, con sede a Los Angeles, California – ha rilevato un aumento sostanziale nella distribuzione di contenuti politici relativi alle elezioni statunitensi del 2024 attraverso i social network, in particolare provenienti da giurisdizioni straniere. Già dal 5 ottobre Resecurity – di cui citiamo il CEO Gene Yooe il COO Shawn Loveland – ha identificato diversi account in vendita su Telegram che impersonavano enti governativi, tra cui la Casa Bianca, l’FBI e la CIA, nonché noti organi di informazione come la CNN e il Washington Post.

Nel rapporto “Digital Echo Chambers and Erosion of Trust – Key Threats to the US Elections” Resecurity analizza le significative minacce poste dall’erosione della fiducia nelle prossime elezioni statunitensi causata dalle camere dell’eco digitali.

22864025Fonte immagine: Resecurity (cit)

Sono stati altresì identificati diversi account Telegram registrati e messi in vendita tra 10 TON (51 $) e 2028 TON (2290 $) sul marketplace Fragment, di interesse per gli avversari stranieri che mirano a colpire uno specifico segmento di pubblico. Uno di questi account (@elections) è stato venduto il 18 ottobre 2023, quasi un anno prima delle elezioni.

22864027Fonte immagine: Resecurity (cit)

Tuttavia le operazioni di influenza non si limitano solo a entità straniere, ma includono anche organizzazioni e attori nazionali. Nelle ultime settimane, c’è stata infatti una proliferazione di immagini, video e narrazioni false anche circa attacchi informatici mirati “sotto falsa bandiera per indurre sentimenti”.

Lo scenario a livello globale sembra diventare ancora più complesso se si guarda ad esempio alla Moldavia – divisa tra est e ovest – ove è appena passato il sì al referendum per la sua integrazione nell’Unione Europea. Gli analisti avevano già avvistato di una ‘guerra ibrida a larga scala” che originava dal social Vkontakte (VK) per ciò che riguardava l’elezione presidenziale e il discredito a Maia Sandu, che per ora ha vinto il primo turno con il 42,45 per cento dei consensi e che si prepara al ballottaggio del 3 novembre con Alexandr Stoianoglo del Partidul Socialiștilor din Republica Moldova.

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GAZA. Continua la fuga dei civili palestinesi dal nord assediato dalle forze israeliane


@Notizie dall'Italia e dal mondo
Tre ospedali senza rifornimenti. I bombardamenti proseguono anche in Libano. Dal 7 ottobre 2023 a Gaza sono stati uccisi 42.718 palestinesi
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Libre Space Foundation Aims to Improve Satellite Tech


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There’s no shortage of movies, TV shows, and books that show a dystopian future with corporations run amok in outer space with little or no effective oversight. Dune, The Expanse, and The Dispossessed spring to mind as predicting different aspects of this idea, but there are plenty of other warnings throughout sci-fi depicting this potential future. One possible way of preventing this outcome is by ensuring that space is as open-sourced as possible and one group, the Libre Space Foundation (LSF), is working towards this end. Their latest is a project with Ondsel to develop and model a satellite deploying mechanism using almost entirely open source software.

The LSF had already designed the PICOBUS satellite launcher system that flew to space in 2022 and deployed a number of CubeSats, but the group needed more information about how the system would perform. They turned to Ondsel to help develop a multi-body dynamics (MBD) solver, managing simulations with mass-spring-damper models. The satellite launcher includes a large constant-force spring that pushes the CubeSats out of the device once the door is opened, and the model can now simulate their paths in space without gravity. The team will launch their next set of satellites sometime next year on an RFA-ONE rocket.

The LSF maintains a huge database of their open source space projects, including this one, on their GitLab page. Although it might seem like small potatoes now, the adoption of open source software and hardware by space-fairing entities can help further the democratization of low Earth orbit.

Thanks to [johnad] for the tip!


hackaday.com/2024/10/22/libre-…



DK9x05 - Generatori di stronzate e sciacquoni


Produrre valanghe di stronzate inutili ma vistose è sempre stato il trucco dei sicofanti per risalire nelle gerarchie. E oggi hanno dalla loro anche i generatori di stronzate. La cacca galleggia anche nelle gerarchie, e a me viene voglia di tirare lo sciacquone.


spreaker.com/episode/dk9x05-ge…

J. Alfred Prufrock reshared this.




USA Sotto sorveglianza! La causa in Virginia contro le telecamere che tracciano ogni mossa


In Virginia è stata intentata una causa contro la rete di telecamere Flock, che legge automaticamente le targhe e traccia i movimenti. La causa sostiene che il sistema viola il quarto emendamento della Costituzione americana, che protegge dalla sorveglianza senza mandato.

Ci sono 172 di queste telecamere nel Norfolk e i querelanti affermano che la sorveglianza è impossibile da evitare. Le telecamere registrano ogni auto che passa e i dati vengono archiviati in un database in cui i percorsi possono essere analizzati utilizzando l’intelligenza artificiale. La causa sottolinea che il sistema consente alla polizia di monitorare le persone a loro insaputa o senza il loro consenso.

Uno dei querelanti, il veterano della Marina Lee Schmidt, ha detto che la polizia potrebbe utilizzare i dati di Flock per tracciare i suoi percorsi giornalieri. Ad esempio, se Schmidt attraversa l’incrocio vicino a casa sua, puoi capire che si sta dirigendo alla scuola di sua figlia; se gira a destra va al poligono di tiro; se gira a sinistra va al negozio;

La seconda, l’operatrice sanitaria Crystal Arrington, ha aggiunto che il sistema potrebbe rivelare l’identità dei suoi pazienti. Dato che Arrington va porta a porta, la polizia può facilmente scoprire da chi sta andando.

Flock utilizza telecamere in più di 5.000 città degli Stati Uniti. I dispositivi funzionano 24 ore su 24 e automaticamente, senza intervento umano. L’azienda sostiene che grazie alle sue tecnologie la criminalità nel Paese sarà sconfitta entro 10 anni. Ma gli scienziati precedentemente utilizzati da Flock per valutare il suo lavoro hanno espresso dubbi sui risultati dello studio.

L’Institute for Justice, che ha intentato la causa, ha scelto Norfolk per un motivo. Nel 2022, la Corte d’Appello ha stabilito che l’uso di droni di sorveglianza a Baltimora per 12 ore al giorno era incostituzionale perché violavano il Quarto Emendamento. La causa afferma che le telecamere Flock sono ancora più pericolose dei droni perché registrano ogni veicolo, creando una “impronta digitale” dei percorsi. Inoltre, le telecamere sono state installate senza la partecipazione del consiglio comunale.

La polizia di Norfolk ha confermato che è quasi impossibile guidare per la città senza essere ripresi dalle telecamere. Un tribunale della Virginia ha recentemente vietato l’uso dei dati della telecamera Flock in un caso di rapina perché la polizia li ha ottenuti senza mandato, violando i diritti del sospettato. Flock e la città di Norfolk non hanno ancora commentato.

Ricordiamo che nel 2023, in una riunione della commissione parlamentare britannica per la scienza, l’innovazione e la tecnologia, è stato affermato che il sistema di riconoscimento facciale utilizzato dalla metropolitana di Londra durante l’incoronazione del re potrebbe mostrare pregiudizi razziali a determinate soglie.

Inoltre, nel 2023, una donna incinta è stata arrestata fuori dalla sua casa di Detroit con l’accusa di rapina e furto d’auto. L’arresto è stato il risultato di un’errata corrispondenza in un sistema di riconoscimento facciale automatico.

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#NotiziePerLaScuola

📌 Il #MIM in collaborazione con Anitec-Assinform promuove il Premio nazionale sull'Innovazione digitale 2024/2025 rivolto alle scuole secondarie di II grado.

🗓 La scadenza per l'iscrizione è fissata alle ore 12.



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📌 Il #MIM in collaborazione con Anitec-Assinform promuove il Premio nazionale sull'Innovazione digitale 2024/2025 rivolto alle scuole secondarie di II grado.

🗓 La scadenza per l'iscrizione è fissata le ore 12.



Per Medio Oriente e Ucraina servono risposte mirate. L’avvertimento del gen. Camporini

@Notizie dall'Italia e dal mondo

[quote]Quello di mercoledì prossimo sarà un Consiglio supremo di Difesa che arriva a mettere un punto dopo un’intensa attività che ha visto protagonista il nostro Paese, su dossier cruciali come Medio Oriente e Ucraina. Convocato dal presidente della



Migranti, il Governo vara un decreto per blindare l’accordo con l’Albania: “Ma prevale il diritto Ue”


@Politica interna, europea e internazionale
Migranti, il Governo vara un decreto-legge per blindare l’accordo Italia-Albania Nella serata di ieri, lunedì 21 ottobre, il Consiglio dei ministri ha approvato un decreto-legge che punta a blindare l’accordo sui migranti tra Italia e Albania,



Frontiere Sonore Radio Show Ep. 3


Terza puntata Bomba!!!

1 - The Peawees - Drive  - Recensione : The Peawees One Ride
2 - Colloquio - Uomo del silenzio - Recesnsione - Colloquio – Io E L’altro
3 - Class - A healty alternative
4 - Alessandra Celletti - Le vrai nom du vent
5 - The Chefs - You Get Everywhere
6 - Fabio Vernizzi - ShorTrane (radio edit)
7 - The Guy Hamper Trio feat. James Taylor - Dog Jaw Woman
8 - Kluster Cold - Chrome chromosome
9 - Saffron Wood feat Ingrid Chavez- Visit Dream
10 - Freez - Always friends

iyezine.com/frontiere-sonore-r…



Red Hot Cyber Rilascia il Terzo Episodio Sul Phishing della Graphic Novel “Betti-RHC”


Il gruppo Arte di Red Hot Cyber assieme a CyberSecurityUP di Fata Informatica, ha appena lanciato il terzo episodio della serie a fumetti dedicata alla cybersecurity awareness, dal titolo “Phisher’s Game!”. Questa nuova puntata vede la protagonista Betti vittima di un attacco di phishing orchestrato da Killer Byte, una cyber gang criminale già apparsa nel secondo episodio della serie.

Nel capitolo precedente, la cyber gang Killer Byte ha compromesso e distrutto le infrastrutture IT di un’azienda per la quale Betti prestava consulenze, utilizzando un attacco ransomware devastante. In “Phisher’s Game!”, il gruppo di hacker torna in azione, questa volta puntando direttamente alla protagonista, tentando di ingannarla e sottrarle dati sensibili attraverso e-mail fraudolente, link dannosi e altre tecniche tipiche del phishing.


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Phishing e Deepfake a 360 gradi


La Killer Byte, però, non conoscendo Betti direttamente, ma solo il suo pseudonimo “RHC”, decide di effettuare una serie di ricerche approfondite per scoprire la vera identità della nostra beniamina. Utilizzando tecniche avanzate di social engineering, il gruppo criminale inizia a raccogliere informazioni personali su di lei, fino ad arrivare a colpire la madre di Betti con messaggi di phishing. Questo attacco si sviluppa in modo pericolosamente sofisticato: oltre alle e-mail fraudolente, la Killer Byte utilizza messaggi vocali e addirittura video deepfake, realizzati grazie alle moderne tecnologie di intelligenza artificiale, imitando perfettamente la voce e l’aspetto di persone conosciute da Betti per ingannarla.

“PHisher’s Game!” sarà un episodio particolarmente rilevante per chiunque desideri comprendere non solo cos’è il phishing, ma anche quanto perverse e subdole possano essere le tecniche di social engineering utilizzate oggi dai criminali informatici. Con l’uso di AI per generare deepfake sempre più credibili, gli attacchi di phishing stanno diventando sempre più mirati e sofisticati, mettendo a dura prova anche le persone più consapevoli delle minacce informatiche.
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Questa storia non solo illustra i pericoli del phishing, ma mostra quanto possa essere devastante un attacco che sfrutta le emozioni e i legami personali per compromettere la sicurezza di un individuo. Betti si troverà a lottare contro attacchi che sembrano arrivare da persone di fiducia, costringendo i lettori a riflettere su quanto sia importante restare vigili e diffidenti anche quando le comunicazioni sembrano genuine.

Betti-RHC: Cybersecurity Awareness Attraverso lo Storytelling


La serie Betti-RHC rappresenta un’iniziativa innovativa di Red Hot Cyber per sensibilizzare le persone sui temi della sicurezza informatica. Al contrario dei tradizionali corsi formativi, spesso percepiti come noiosi o complessi, Betti-RHC utilizza il fumetto come strumento di storytelling per educare il lettore su minacce come ransomware, phishing e cyber attacchi di vario tipo creando di fatto un corso di Cybersecurity Awareness a fumetti. Questa metodologia, accattivante e visivamente coinvolgente, rende più semplice e immediata la comprensione di concetti altrimenti tecnici e difficili da apprendere.

Betti-RHC è un corso di cybersecurity awareness non convenzionale che sfrutta le avventure della protagonista per spiegare come evitare trappole digitali. Ogni episodio della serie porta alla luce scenari realistici di attacchi informatici, mostrando come l’ingenuità o la mancanza di consapevolezza possano portare a gravi conseguenze per aziende e individui.
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Come riportato nell’articolo “Formare i dipendenti alla cybersecurity con un fumetto? Ora lo puoi fare con Betti-RHC!” di Red Hot Cyber, questo approccio creativo mira a insegnare pratiche di sicurezza informatica con un tono leggero e divertente, rendendo la formazione accessibile a tutti, dai principianti ai professionisti.

Il successo di questo progetto si basa sulla capacità del fumetto di comunicare messaggi complessi in modo semplice e immediato, utilizzando scenari di vita quotidiana. Con “PHisher’s Game!”, Red Hot Cyber continua a dimostrare che il fumetto può essere un potente strumento educativo, capace di unire intrattenimento e informazione, per proteggere utenti e organizzazioni dalle crescenti minacce del mondo digitale.

Non perdere questo nuovo episodio e scopri come Betti riuscirà a sfuggire alle grinfie di Killer Byte, imparando preziose lezioni di cybersecurity lungo il percorso.


Sponsorizza anche tu una nuova puntata della serie


Sei un’azienda innovativa, che crede nella diffusione di concetti attraverso metodi “non convenzionali”?

Stiamo ricercando sponsor per la quarta puntata del fumetto Betti-RHC. La sponsorizzazione ti darà la possibilità di far brillare il tuo logo sulla copertina del fumetto e di avere ben 4 facciate interne dedicate alla promozione dei tuoi servizi e prodotti. Inoltre all’interno della sceneggiatura del fumetto inseriremo (qualora vogliate) persone, ambienti della tua azienda e potrai collaborare nella creazione della sceneggiatura.

Sarà una storia coinvolgente sulla sicurezza informatica!

Betty RHC è l’unica Graphic Novel nel suo genere che trasforma la cybersecurity in una storia emozionante oltre ad un corso di Cybersecurity Awareness non convenzionale. Con messaggi chiave integrati nella trama, insegniamo ai nostri lettori come affrontare le sfide della sicurezza informatica in modo efficace e divertente.

Per ulteriori informazioni sulla sponsorizzazione, non esitare a contattarci all’indirizzo graphicnovel@redhotcyber.com.

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Il “patto del silenzio” tra gli israeliani e i loro media


@Notizie dall'Italia e dal mondo
I media israeliani, da tempo subordinati, hanno trascorso l'ultimo anno a infondere nell'opinione pubblica un senso di giustizia per la guerra di Gaza. Secondo l'osservatore dei media Oren Persico, per invertire questo indottrinamento potrebbero essere necessari decenni
L'articolo Il “patto



c'è una logica che sostiene che le guerre sono causate dai soldi, che i virus informatici esistono per giustificare gli antivirus, che le malattie sono state create da big pharma.... e un sacco di altre *semplificazioni*. il mondo è complicato e se non riesci a pensare tridimensionalmente, forse il silenzio è più utile. certo, alla base di tutto c'è ovviamente l'uomo, con le sue imperfezioni e difetti. ma a livello sistemico questo è scontato ed è un dato di fatto. è chiaro che in un sistema non si può prescindere dall'elemento umano, che questo la fa da padrone. nonostante questo però esistono numerose culture diverse, che non sempre si parlano, è il mondo è davvero un luogo caotico e complicato. raramente la spiegazione dei fenomeni è semplice. e certo se invece cercare di capire, cerchi solo un cattivo di turno, strada non ne farai mai. e sarai solo il tipico complottista


“Click to Cancel” Coming Soon


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If you’ve ever had to suffer through a call tree and a 9,000 hour wait on hold to cancel a subscription, we have good news for you if you live in the United States. The Federal Trade Commission (FTC) has just finalized a rule that will “make it as easy for consumers to cancel their enrollment as it was to sign up.

The announcement of the proposed rule came in March 2023 and was followed up by 16,000 comments from the public. Complaints to the agency about negative option and recurring subscription services have been rising from 42 per day in 2021 to 70 per day in 2024.

Commission Chair Lina M. Khan says, “The FTC’s rule will end these tricks and traps, saving Americans time and money. Nobody should be stuck paying for a service they no longer want.”

The rule will take effect 180 days after entering the Federal Register. If you’re curious about other ways we can hold tech companies accountable, Cory Doctorow has some ideas.


hackaday.com/2024/10/22/click-…



Iran e le Olimpiadi della Tecnologia! il Futuro della Tech Innovation si Svela


In un mondo sempre più interconnesso, l’osservazione delle dinamiche e delle iniziative di altri paesi, anche quelli che consideriamo autoritari come l’Iran, può rivelarsi sorprendentemente istruttiva. Spesso, ci si concentra esclusivamente sulle criticità e sulle tensioni geopolitiche, trascurando il potenziale di apprendimento che si cela dietro le scelte strategiche di nazioni apparentemente lontane dalle nostre.

Mentre in Occidente tendiamo a mantenere una certa distanza, le Olimpiadi della Tecnologia in Iran rappresentano un esempio lampante di come, anche in contesti difficili, l’innovazione e la competizione possano prosperare. Analizzare queste iniziative ci offre l’opportunità di raccogliere idee e spunti utili per promuovere il progresso tecnologico. L’ispirazione può provenire da qualsiasi angolo del mondo, anche dall’Iran.

Dal 1 al 7 novembre, il Pardis Technology Park, situato a circa 20 km a nord-est di Teheran, in Iran, ospiterà il primo round delle Olimpiadi della Tecnologia. Questo evento ambizioso, dedicato a diverse discipline tecnologiche, si propone di scoprire e promuovere i migliori talenti del Paese in settori all’avanguardia come l’intelligenza artificiale, la robotica e la sicurezza informatica.

Con il motto “Olimpiadi della tecnologia, una competizione per l’eccellenza”, l’iniziativa si prefigge di stimolare la concorrenza e l’innovazione tra i giovani talenti.

Il Pardis Technology Park non è solo una location, ma un vero e proprio hub di innovazione, dove le idee si trasformano in realtà. L’evento sarà una piattaforma per far emergere le eccellenze locali e per mettere in contatto i talenti con le aziende del settore tecnologico, creando opportunità di networking e crescita professionale. Le Olimpiadi della Tecnologia si articoleranno in diverse aree competitive, ognuna delle quali mirerà a valorizzare specifiche competenze e conoscenze.

Le competizioni si svolgeranno in sei discipline principali: intelligenza artificiale, programmazione, sicurezza informatica, robotica, droni e robot guerrieri. Ogni categoria prevede diversi campionati che coprono vari aspetti delle rispettive aree. Per esempio, nel settore della programmazione, i partecipanti affronteranno sfide in algoritmi, JAVA, PHP e front-end. Allo stesso modo, le gare di intelligenza artificiale comprenderanno competizioni relative all’elaborazione di testi, dati e immagini, mentre la robotica vedrà in campo veicoli a guida autonoma, robot sportivi e robot di salvataggio.

Inoltre, le gare di droni includeranno eventi come la Speed Bird League e l’Indoor Bird League, mentre le competizioni di sicurezza informatica si divideranno in Red Team e Blue Team League, oltre alla CTF League. Anche i robot guerrieri parteciperanno in tre diverse leghe, classificabili per peso, e le regole di ciascun evento seguiranno gli standard internazionali. La giuria sarà composta da esperti e professori universitari, garantendo un elevato livello di professionalità e imparzialità nelle valutazioni.

Il programma delle Olimpiadi della Tecnologia si svolgerà quotidianamente dalle 9:00 alle 19:00 al Pardis Technology Park, con una cerimonia di apertura prevista per martedì 1 novembre dalle 14:00 alle 16:00, presso la sala anfiteatro dell’edificio commerciale e mercato dei tifosi. La chiusura dell’evento avverrà lunedì 7 novembre dalle 14:00 alle 17:00, nella sala polifunzionale del parco. Con queste iniziative, il Pardis Technology Park si conferma come un punto di riferimento per l’innovazione tecnologica in Iran, promuovendo l’eccellenza e lo sviluppo nel panorama tecnologico del Paese.

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HackerHood di Red Hot Cyber scopre una nuova CVE sui prodotti USG FLEX H di Zyxel


Il gruppo hacker di Red Hot Cyber, HackerHood ha scoperto un nuovo 0day sui dispositivi di sicurezza della Zyxel. Questa vulnerabilità di sicurezza è stata scoperta dal ricercatore di bug Alessandro Sgreccia membro del team di HackerHood, durante le attività di ricerca che svolgono costantemente sugli apparati di Zyxel.

Si tratta di una vulnerabilità che interessa i firewall della serie USG FLEX H di Zyxel, designata con il codice CVE-2024-9677. Questa falla di sicurezza riguarda la gestione delle credenziali nel sistema CLI (Command Line Interface), lasciando potenzialmente esposti gli utenti a pericolose attività di escalation dei privilegi.

Alessandro Sgreccia (Ethical hacker di HackerHood conosciuto per l’emissione di varie CVE, come la RCE CVE-2022-0342 da 9.8 su Zyxel), ha attivato una segnalazione responsabile a Zyxel che prontamente a risposto risolvendo il problema.

Riepilogo della vulnerabilità


La vulnerabilità riguarda la gestione inadeguata delle credenziali all’interno del sistema CLI dei firewall Zyxel USG FLEX H. Questa lacuna di sicurezza potrebbe consentire a un attaccante locale, già autenticato, di ottenere privilegi amministrativi sfruttando il token di autenticazione di un amministratore attivo. Il rischio è particolarmente elevato se l’amministratore non ha eseguito il logout dalla sessione attiva, lasciando accessibile il token necessario per l’escalation dei privilegi.

In termini più specifici, la vulnerabilità CVE-2024-9677 permette a un aggressore con accesso locale di sfruttare le credenziali amministrative per ottenere un controllo completo del firewall. Utilizzando il token di autenticazione rubato, l’attaccante può assumere il pieno controllo della rete gestita dal dispositivo, aprendo la strada a una vasta gamma di azioni potenzialmente devastanti, incluse modifiche non autorizzate alle configurazioni di sicurezza e l’accesso a dati sensibili.

È fondamentale sottolineare che questo attacco richiede che l’amministratore non abbia terminato correttamente la sua sessione tramite logout. Se il logout è stato effettuato, il token di autenticazione non può essere utilizzato per l’escalation.

Versioni vulnerabili e misure correttive


Zyxel ha condotto un’indagine approfondita e ha identificato che solo alcune versioni della serie USG FLEX H sono vulnerabili. Dopo la scoperta della vulnerabilità, sono state tempestivamente rilasciate patch di sicurezza per correggere il problema. Gli utenti sono invitati a verificare se i loro dispositivi sono coinvolti nella vulnerabilità e ad installare immediatamente gli aggiornamenti necessari per garantire la protezione completa delle loro reti.

Di seguito, la tabella con i dispositivi interessati e le versioni software coinvolte:

Cosa fare per proteggere il tuo dispositivo


Gli utenti dei firewall Zyxel della serie USG FLEX H devono agire rapidamente per proteggere le loro reti. È consigliabile:

  1. Aggiornare il firmware: Zyxel ha rilasciato patch correttive che devono essere applicate immediatamente per mitigare il rischio.
  2. Verificare le sessioni amministrative: È fondamentale assicurarsi che ogni sessione amministrativa venga correttamente terminata con il logout, per evitare che il token di autenticazione rimanga attivo.
  3. Monitorare le reti: Implementare misure di monitoraggio per rilevare eventuali attività sospette o non autorizzate.


Conclusioni


La vulnerabilità CVE-2024-9677 mette in evidenza la necessità di una gestione sicura delle credenziali all’interno delle reti aziendali. Anche se Zyxel ha rilasciato patch tempestive, è imperativo che gli amministratori IT adottino misure preventive per evitare che vulnerabilità simili possano essere sfruttate. La scoperta da parte di Hackerhood di Red Hot Cyber sottolinea l’importanza della ricerca continua nel campo della cybersecurity per proteggere le infrastrutture critiche dalle minacce in costante evoluzione.

Per ulteriori informazioni e per scaricare le patch, si consiglia di visitare il sito ufficiale di Zyxel o di consultare i dettagli forniti da Red Hot Cyber.

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Pac-Man Ghost Helps With Air Quality Sensing


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In the past, building construction methods generally didn’t worry much about air quality. There were enough gaps around windows, doors, siding, and flooring that a house could naturally “breathe” and do a decent enough job of making sure the occupants didn’t suffocate. Modern buildings, on the other hand, are extremely concerned with efficiency and go to great lengths to ensure that no air leaks in or out. This can be a problem for occupants though and generally requires some sort of mechanical ventilation, but to be on the safe side and keep an eye on it a CO2 sensor like this unique Pac-Man-inspired monitor can be helpful.

Although there are some ways to approximate indoor air quality with inexpensive sensors, [Tobias] decided on a dedicated CO2 sensor for accuracy and effectiveness, despite its relatively large cost of around $30. An ESP32 handles the data from the sensor and then outputs the results to an array of LEDs hidden inside a ghost modeled after the ones from the classic arcade game Pac-Man. There are 17 WS2812B LEDs in total installed on a custom PCB, with everything held together in the custom 3D printed ghost-shaped case. The LEDs change from green to red as the air quality gets worse, although a few preserve the ghost’s white eyes even as the colors change.

For anyone looking to recreate this project and keep an eye on their own air quality, [Tobias] has made everything from the code, the PCB, and the 3D printer files open source, and has used accessible hardware in the build as well. Although the CO2 sensors can indeed be pricey, there are a few less expensive ways of keeping an eye on indoor air quality. Some of these methods attempt to approximate CO2 levels indirectly, but current consensus is that there’s no real substitute for taking this measurement directly if that’s the metric targeted for your own air quality.


hackaday.com/2024/10/21/pac-ma…



Fondamenti di Cybersecurity per le PMI (6/12): proteggi le email aziendali dalle truffe


Nel mondo della sicurezza informatica, c’è un nemico subdolo che sta colpendo sempre più piccole e medie imprese: le email aziendali false. Immagina un truffatore che riesce a rubare o creare ad hoc un indirizzo email aziendale apparentemente legittimo. La vittima? Qualcuno con una posizione di responsabilità nella tua PMI. Le conseguenze? Potenzialmente devastanti.Ma come proteggi le email aziendali dalle truffe ?

I criminali informatici sfruttano queste email per ingannare clienti e fornitori. Bastano poche mosse per far cadere qualcuno in una trappola e far trasferire denaro o condividere informazioni riservate. La risposta è più semplice di quanto pensi: certificare ogni email aziendale ed istruire il personale a riconoscere le minacce.

Come funziona la truffa delle email aziendali false


Purtroppo è la realtà per molte PMI. I criminali informatici sfruttano email apparentemente legittime per ingannare le vittime. Queste email possono essere rubate attraverso phishing o create con domini simili a quelli aziendali. Come fanno a creare il tuo dominio aziendale se non ne possono esisterne due uguali??

Esistono due tecniche principali:

  1. Typosquatting: cambiare una sola lettera nel dominio.
  2. Omografismi: sostituire una lettera del dominio con un’altra molto simile all’originale graficamente, ma appartenente ad un altro alfabeto, rendendo molto difficile notare la differenza.

Un’email che sembra provenire dal CEO o da un fornitore fidato potrebbe chiederti di pagare una fattura urgente o di trasferire fondi verso un nuovo conto bancario. È un attacco astuto, costruito per sembrare ordinario, per non sollevare sospetti. E funziona, perché nessuno si aspetta di essere ingannato da un’email che arriva proprio da dentro l’azienda.Specialmente se c’è urgenza.

La buona notizia? Ci sono strumenti che ti permettono di proteggerti. Puoi far capire ai destinatari che lo scrivente sei proprio tu e non è un tentativo di phishing. Vediamo come.

Soluzione n.1: fai capire ai destinatari che le tue mail sono affidabili


Proteggi le email aziendali dalle truffe certificando il server di invio della posta elettronica, fa capire ai destinatari che l’invio è legittimo e non è così complicato. Bisogna intervenire sul pannello di gestione del dominio e quello della posta usando SPF, DKIM e DMARC. Questo trittico garantisce in maniera robusta che:

  1. SPF (Sender Policy Framework): il server che invia le email a nome del dominio della tua azienda è autorizzato al farlo
  2. DKIM (DomainKeys Identified Mail): conferma che non sono stati fatti cambiamenti nel contenuto o nelle informazioni del mittente mentre il messaggio era in transito grazie alla firma del server
  3. DMARC (Domain-based Message Authentication, Reporting and Conformance): contrasta le mail contraffatte avvisando i destinatari di queste attività fraudolente

Inserendo questi “elementi” nelle tue email, metterai un insegna luminosa per i filtri Spam che dice “Sono io, l’unico e originale!”, garantendo che la tua email arrivi a destinazione e non finisca nello spam. Tutto gratuito. Come fare? C’è un bellissimo articolo molto chiaro di Manuel Roccon Qui su Red Hot Cyber. Questo ti proteggerà da chi vuole impersonare la tua azienda con l’uso di domini simili, ma non se ti rubano le credenziali della tua posta elettronica.

Soluzione n.2: certifica ogni account email con le chiavi pubblica e privata


Proteggi le email aziendali dalle truffe certificando l’identità di ogni singolo account email aziendale, specialmente il CEO, creando una firma digitale con una coppia di chiavi pubblica e privata per ciascun account. Delle chiavi pubbliche e private ne ho scritto in questo articolo Qui su Red Hot Cyber.

Ogni email inviata dal legittimo proprietario sarà firmata. Quella che non presenta la firma, sarà automaticamente fraudolenta. Questa tecnica consente anche di raggiungere anche un ulteriore obiettivo: cifrare le email. Quando le email “viaggiano” nel “cyber spazio”, sono cifrate, rendendo inutile l’intercettazione ma, a meno che il gestore di posta specifichi il contrario, sono conservate in chiaro. Un attacco al tuo gestore di posta elettronica, comprometterebbe le tue informazioni. Cifrarle significa sia integrità che riservatezza (due dei tre elementi della celeberrima triade CIA).

Quando si mandano via email informazioni molto sensibili, cifrarle è una buona pratica (ne parla anche la NI2). Come fare? Due possibilità:

  1. acquistare certificati S/MIME (quindi a pagamento)
  2. implementare una coppia di chiavi pubblica e privata (con un minimo “sbatti” ma gratuito)

Sul primo modo…ci sono molti fornitori e ciascuno ha le istruzioni per renderli operativi dopo l’acquisto.

Sul secondo, i software client di posta Open Source come Thunderbird, offrono queste funzionalità con qualche passaggio. Grazie a questa coppia di chiavi, che saranno sotto la responsabilità di ogni singolo utente, ogni account email potrà sia firmare che cifrare il contenuto delle email inviate. Per rendere funzionale questa tecnica però c’è bisogno di un paio di “sbatti” in più. Con queste chiavi serve un minimo di collaborazione: il destinatario deve salvare la tua chiave pubblica nel proprio client di posta prima di poter rendere operativa questa modalità. Il mittente da parte sua può mettere in allegato fisso alla sua email la chiave pubblica (pesa pochissimi Kbytes) mentre il destinatario…questo piccolo sforzo per un Mondo più sicuro lo deve fare. Tu invece devi mettere le chiavi in tutti i dispositivi che usi per inviare la posta.

Le tua chiavi rimangono sul tuo PC e a meno di un furto direttamente da questo, se un criminale accedesse alla tua posta dal web, non potrebbe firmare a nome tuo. Non sto a scrivere che la chiave privata deve essere ben custodita…se persa o compromessa la coppia può essere revocata, ma deve essere comunicato a tutti quelli che hanno la tua chiave pubblica. Altro “sbatti”.

Ma il DKIM non fa la stessa cosa?? Il DKIM consente al server di posta di firmare le email con la sua coppia di chiavi, non c’è distinzione per ogni singolo account di email e non consente di cifrare il contenuto.

Soluzione n.3: usa la PEC


Lo so , lo so, quando qualcuno vede arrivare una PEC…aiuto!! Considerato poi che non viene così controllata…la PEC però, oltre ad essere una raccomandata digitale, ha tutte le garanzie di identità del mittente e del contenuto. Quindi è una possibilità di invio di email più sicure, magari per argomenti importanti. Ovviamente non dovresti usare quella che hai dato alla Camera di Commercio…

Soluzione n.4: Proteggi le email aziendali dalle truffe formando il personale


Le persone sono l’ultimo baluardo di difesa…se correttamente formate! Insegnarli a scoprire il vero indirizzo di spedizione della email, a scoprire i typosquatting e gli omografismi può realmente fare la differenza. Considerare il tempo impiegato dal tuo personale in orario di lavoro per la formazione nella sicurezza come tempo perso, è un grave errore.

Soluzione n.5: tieni fuori gli sconosciuti con password uniche e MFA


Proteggi le email aziendali dalle truffe tenendo fuori gli sconosciuti! La fuori ci sono in vendita milioni di credenziali di posta elettronica ed il tuo non ci deve essere! Come fare:

  1. Utilizza password uniche: non affidare una password di elemento così importante al primo e-commerce che passa
  2. Utilizza una autenticazione a più fattori (MFA): è veramente noiosa per le email, ma potrebbe essere l’unico elemento tra la tua posta elettronica ed i criminali (ma ricordati di fare il backup del sistema MFA perchè se si rompe lo smartphone poi rimani chiuso fuori)


Conclusione


La sicurezza delle email aziendali è un problema serio, ma con un po’ di attenzione e gli strumenti giusti, puoi proteggere la tua PMI dai criminali informatici. Abbiamo visto una soluzione più costosa, l’uso della PEC (ne dovresti avere una per ogni account email aziendale), una gratuita ma un pò “tricky” : implementare SPF, DKIM e DMARC e l’ultima che ha sia una versione gratuita che a pagamento ma che richiede una minima collaborazione dei riceventi: utilizzare una coppia di chiavi pubblica e privata per firmare e volendo cifrare la posta elettronica. Per tenere poi fuori intrusi dalla tua posta ed evitare che ne inviino a nome tuo, password uniche e autenticazione a più fattori. Sei pronto a prevenire la prossima truffa?

Vuoi saperne di più?


Dai un’occhiata ai precedenti articoli della nostra rubrica, Fondamenti di Cybersecurity per le PMI:


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La Matematica Distrutta dalle GPU! Trovato un Numero Primo di 41 Milioni di Cifre Decimali


Il 12 ottobre, il ricercatore Luke Durant di San Jose, in California, ha scoperto il numero primo più grande del mondo, 2 136279841 -1, che è stato trovato come parte del progetto Great Internet Mersenne Prime Search (GIMPS). Il nuovo numero, designato M136279841, ha 41.024.320 cifre decimali. Questo record ha battuto il precedente numero primo più grande conosciuto di 16 milioni di cifre.

Il nuovo numero appartiene alla classe dei numeri primi di Mersenne, che sono estremamente rari tra tutti i numeri primi conosciuti. In totale si conoscono solo 52 numeri di questo tipo, ognuno dei quali sta diventando sempre più difficile da trovare. I numeri primi di Mersenne prendono il nome dal monaco francese Marin Mersenne, che ne studiò le proprietà più di 350 anni fa.

Trovare il numero più grande segna la fine di un’era durata 28 anni in cui i normali personal computer venivano utilizzati per trovare numeri primi da record. Dal 2017, grazie all’aumento della potenza dei processori grafici (GPU), è stato sviluppato un software speciale per testare i numeri di Mersenne. GpuOwl, scritto da Mihai Preda, è ora disponibile per tutti i membri GIMPS.

Luke Durant, ex dipendente di NVIDIA e uno dei principali contributori di GIMPS, ha utilizzato il programma per costruire la sua infrastruttura, che collegava migliaia di server GPU in tutto il mondo. Il suo sistema informatico si estendeva su 24 regioni di data center in 17 paesi. È stato questo approccio che ha portato alla scoperta di un nuovo numero.

Il processo di conferma di un nuovo numero primo prevedeva diversi passaggi. Inizialmente, è stato utilizzato un probabile test Prime utilizzando un programma in esecuzione su GPU NVIDIA in diversi paesi. Il numero è stato poi definitivamente confermato utilizzando vari programmi, tra cui il famoso test Lucas-Lehmer, utilizzato su diversi tipi di apparecchiature. Fu solo il 19 ottobre, diversi giorni dopo la scoperta iniziale, che lo status di M136279841 come numero primo fu finalmente confermato.

Il progetto GIMPS è stato fondato nel 1996 con l’obiettivo di trovare nuovi primi di Mersenne da record. Migliaia di volontari in tutto il mondo utilizzano software libero per partecipare alla ricerca. Per la scoperta di un nuovo numero primo, GIMPS offre una ricompensa di 3.000 dollari, che Luke Durant intende donare per lo sviluppo del dipartimento di matematica del suo istituto.

Il progetto continua a svilupparsi attivamente e la ricerca di nuovi numeri Mersenne è già in corso.

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Nuclear Tomb Must Survive


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It is hard to imagine that much we built today will be used ten years from now, much less in a hundred. It is hard to make things that last through the ages, which is why we are fascinated with things like ancient pyramids in Mexico, Egypt, and China. However, even the oldest Egyptian pyramid is only about 5,000 years old. [Mark Piesing] at the BBC visited a site that is supposed to lock up nuclear waste for 100,000 years.

This particular project is in France, but there are apparently dozens of similar projects around the world. Locating these nuclear tombs is tricky. They need to be in a geologically stable area that won’t contaminate water. They also prefer areas already depleted of resources to lessen the chance someone will be digging nearby in the far future. You also need people to agree to have these facilities in their communities, which is probably the most difficult thing to find.

Burying anything 500 meters underground is a challenge. But we were interested in how you’d plan to keep the material safely away from people for 20 times longer than the pyramids have stood next to the Nile. Anything could happen over that timescale, and it seems unlikely that you’ll have an organization that can last that long and stand watch over these dangerous vaults. If they poke around in these holes, future archeologists could deal with a very real cursed tomb.

Of course, the whole idea is controversial. But putting that aside, how would you design something to last 100,000 years and stay secure? Let us know in the comments. It would be good practice for that generation ship to Bernard’s Star.

We’ve seen that it is hard to keep a clock running for even 100 years. Already, 50-year-old computers seem incredibly antique. What will tech be like in 100,000 years?


hackaday.com/2024/10/21/nuclea…



Zero To Custom MacroPad In 37 Easy Steps


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[Jeremy Weatherford] clearly has a knack for explaining projects well enough for easy reproduction but goes way further than most and has created a four-part YouTube series detailing every step from project inception to the final assembly, covering all aspects of 3D modelling and PCB design for a custom MacroPad design. Many tools are introduced along the way, all of which help reduce complexity and, by extension, the scope for errors. As every beginner hacker knows, early successes breed confidence and make for better and more ambitious projects.

Part 1 covers the project motivation and scope and introduces a keyboard layout editor tool. This tool allows one to take a layout idea and generate a JSON file, which is then used to drive keyboard tools. XYZ to produce a usable KiCAD project. The tool only generates a PCB project and an associated netlist file. No schematic is created; you don’t need one for a simple layout.
22825666A very basic keyboard layout
Part 2 is a walkthrough of the design process in KiCAD, culminating in ordering the PCB from JLCPCB and assembling the surface-mount parts. This particular design uses a controller based on the Sea-Picro RP2040 module, but there are many options if you have other preferences. [Jeremy] shows what’s possible with the selected suppliers, but you need not follow this step precisely if you have other ideas or want to use someone local.

Part 3 covers exporting the mechanical aspects of the PCB out of KiCAD and into a 3D CAD program, specifically OnShape. [Jeremy] covers some crucial details, such as how to read the mechanical drawing of the keys to work out where to place the top plate. It’s very easy to plough straight in at this stage and make a design which cannot be assembled! The plan is to use a simple laser-cut box with a bottom plate with mounting holes lining up with those on the PCB. A Top plate is created by taking the outline of the PCB and adding a little margin. An array of rectangular cutouts are designed for the keys to protrude, lining up perfectly with where the keys would be when mounted on the PCB below. The sides of the case are formed from laser-cut sections that lock into each other and the laser-cut base—using the laser joint feature-script addon tool from the OnShape community channel. A second feature script addon is used to auto-layout the laser-cut components onto a single sheet. A CAM application called Kiri Moto is used to export for laser cutting and is available on the OnShape store.

Part 4 concerns the firmware. The QMK WSL build is compiled on Windows using WSL, minimizing the barrier to entry for intrepid hackers who are likely to start out with Windows-based hardware. The QMK layout is configured as an ortho_4x4, but [Jeremy] calmly and clearly explains how the other layouts are used and how they align with the earlier design choices. Finally, the VIAL keyboard layout editor is shown to be used for testing the finished macropad, and how it is used for programming those delicious macros we want to emit into the world.

Macropads are very individual things, and you really need to be pushing the limits of productivity to need one, let alone build a custom device. Here’s one for those who get stuck in MS Teams calls a lot. If you’re into video editing, that’s a valid use case. Video editing macropads have existed for decades, but have they been made out of wood?

youtube.com/embed/PetCHwrCgGk?…

youtube.com/embed/_bRvMNMAWvo?…

youtube.com/embed/egOOHS-34-c?…

youtube.com/embed/fo02kYzCapY?…


hackaday.com/2024/10/21/zero-t…



la questione è che tu dovresti essere una brava persone e quindi seguire una fede. ma non funziona al contrario. non è che se sei un fedele ne deriva che tu sia una brava persona. la storia ci dimostra che la fede come strumento per rendere l'uomo migliore non funziona. e il motivo è che anche fare la cosa giusta per il motivo sbagliato non modifica la natura della persona. o capisci cosa fai e perché o tanto vale che tu faccia il killer.


The 1983 Clock Four Decades in the Making


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In 1983, a 14-year-old [Will] saw an LED clock in The Sharper Image store. At $250, it stayed in the store. That was a lot of money back then, especially for most teenagers. But [Will] didn’t forget. After high school, he and a friend planned to build one from scratch. They worked out how they would do it and did a little prototyping, but never really finished. Well, they never really finished at the time. Because 33 years later, [Will] decided to finally put it together. Check it out in the video below.

[Will’s] learned a lot since his original design, plus we have tech today that would have seemed like magic in the late 1980s. But he wanted to stay true to the original design, so there’s no microcontroller or smart LEDs. Just binary counters and a lot of LEDs. There’s even a 555 doing duty as a reset timer.

The original design used the 60 Hz signal from the AC power supply. [Will] made that one concession to modern times and powered the clock from USB-C. That meant adding a reference oscillator, which is a good thing, anyway, as he explains in the post.

The result looks good and we don’t envy him soldering 275 SMD parts! He even graciously made a few and sent one to his old friend.

We don’t know why we were surprised [Will] soldered all those parts. He’s a key member of the people who put on the SMD soldering challenge each year at Supercon. Most LED clock projects from those days used 7-segment displays.

youtube.com/embed/euG2JbrDLno?…


hackaday.com/2024/10/21/the-19…



@RaccoonForFriendica new version 0.1.0-beta12 released!

Changelog for versions beta11 and beta12 (released both today):

🦝 feat: event calendar (Friendica only) with export to system calendar;
🦝 feat: add option to set an upper limit to the number of lines displayed for post body in feeds;
🦝 enhancement: rename "private" visibility to "only followers" and make it generally available;
🦝 enhancement: introduce ripple effect in settings items, improve settings and not info layout;
🦝 chore: add more unit tests;
🦝 chore: dependency updates.

#friendica #friendicadev #androidapp #androiddev #fediverseapp #mobileapp #kotlin #multiplatform #kmp #compose #opensource #sideproject #foss #livefasteattrash

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"It is functionally impossible for people to drive anywhere without having their movements tracked, photographed, and stored in an AI-assisted database that enables the warrantless surveillance of their every move. This civil rights lawsuit seeks to end this dragnet surveillance program."#Surveillance #Flock


Strange English Teaching Computer Might Have Been Big in Japan


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[Ctrl-Alt-Rees] bought something strange on an auction site: a Japanese Cefucom-21 from 1983. No? Didn’t ring a bell for us either. The legend on the front boldly proclaims: “CCI Multipurpose SLAP Computer,” so maybe it is some kind of computer, but it is definitely strange. For one thing, the “screen” isn’t a screen at all. [Rees] has found that it has something to do with teaching English. You can see the odd beast in the video below.

We don’t know how common these were in Japan, but they appear to be virtually unknown everywhere else. Inside is a Z80 computer based on a Sanyo PHC-25, which is a little better known.

The strange screen is offset from the keyboard. There was also a tape drive and a ROM cartridge port. The screen, however, isn’t driven by the computer — you still needed a TV. Instead, it is a window to view a paper graphic stored on a special kind of cartridge. The cartridge simply had images printed on paper. The computer could roll the paper to an image.

Inside, the computer is a fairly conventional Z80 design but with many extras, including a second Z-80. Luckily, the battery, which is known to leak, didn’t completely blow out.

When the video was made, the old box wasn’t working. However, a comment on the video indicates that he’s since got it working and found the software for it, so we are looking forward to a hands-on video soon.

Have you seen one of these before? If you have, we are sure [Rees] would appreciate hearing from you. There seems to be a correlation between odd machines and dual Z-80s. We love seeing these old, forgotten machines.

youtube.com/embed/11sqTJXXSQo?…


hackaday.com/2024/10/21/strang…



2024 Supercon: Third Round of Super Speakers


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The third and final round of the 2024 Supercon talks announcements brings us to the end, and the full schedule is now up on Hackaday.io.

With Supercon just a couple weeks away, we hope you have your tickets already! Stay tuned tomorrow for a badge reveal.

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Alex Toussaint
How to detect – and kill – mosquitoes with off-the-shelf electronics

I’d like to talk about the physics of sonar and small insect detection, with a focus on the off-the-shelf electronics that allow us to study it cheaply. I’ll talk about ultrasonic phased arrays, why nature (bats) uses ears instead of phased arrays, what the optimal wavelength is for ultrasonic detection, and cover automated target recognition. You’ll learn how accessible ultrasonic sonars are to the average hacker, and how much they can teach us about the physics of radar and wave propagation.

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Azita Emami
Intelligent Devices for Brain-Machine-Interfaces and Health Monitoring

This talk discusses the design challenges and promises of future wearable and implantable devices. Join us as we take a look at wireless health monitoring with tiny chips, and the hardware-software co-design for Brain-Machine-Interfaces (BMI).

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Dave Rowntree
Product prototyping: My journey from electronics consultant to a more complete prototyper

This talk is about my ongoing journey from a work-from-home electronics prototyper to a complete system prototyper working on a multi-disciplinary project as part of a startup. I’m putting an airbag in a basketball shoe. I’ve got a shoe-string month-by-month budget and am documenting my journey. Of course there’s plenty of electronics involved, from wireless charging, flexible full custom pressure sensor arrays, and real-time signal processing. And explosives.

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Dev Kennedy
Photonics/Optical Stack for Smart-Glasses

This talk explains three technology pillars: 1) End-to-end simple breakdown of how all smart-glasses work 2) The gamut of HW options to safely display light within the device, since getting the photonics right is key glasses functioning properly 3) The various optical Hw solutions one can use when building an HMD (Head-mounted displays)

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Joseph Long
In Living Color: A New World of Full-Color PCBs

There was a time when printed circuit boards were either boring, bare beige or coated with a “luxurious” green solder mask. Since then, solder mask materials have expanded to include a handful of color option, but generally only one per board. Makers have cooked up various techniques within the limitations of one solder mask color, the copper layer beneath, and white or black silkscreen markings to create amazing visual effects on PCBs. However, we’ve longed for more creative power. The time for that power has finally arrived. In 2024, mainstream board houses started offering full-color printing on PCBs as part of standard production orders.

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Joshua Wise
X1Plus: an unusual custom firmware for a consumer 3D printer

X1Plus is the first known custom firmware for the Bambu Lab X1 Carbon 3D printer. In some ways, X1Plus is a very standard custom firmware: it jumps into a custom kernel, launches a patched userspace, and provides a handful of interesting features to users. And in some ways, X1Plus takes a relatively well-trodden path of exploiting relatively usual cheap IoT device security vulnerabilities that have been passed around from hand to hand for a while.

In this talk, we’ll all get to laugh together a little bit about classic silly IoT security errors, we’ll paint a picture of the architecture of a firmware patchset designed for ordinary users, and we’ll enjoy a little bit of hope at the concept of at least one vendor who found it more interesting to collaborate with their users than to fight them.

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Kino De Vita and Cat Morse
Celebrating the World of Display Technology

In this two-part presentation, Cat Morse will take the audience through the story of the PCC Time Machine, a retro-tech clock, and Kino DeVita will talk about curating and designing the first-ever community-sourced exhibit dedicated to electronic display technology.

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Mehrdad Majzoobi
Incremental hardware builds and design for agile manufacturing

In this talk, I would like to share some of the methods I used to design, build, and manufacture Ubo open source home pod. In particular, I am going to focus on techniques that can be helpful in small volume production and incremental builds that reduce cost, increases flexibility, and make mistake less costly. I cover various aspects of design and manufacturing of electronics and mechanical parts.

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Wayne Pavalko
Adventures in Ocean Tech–The Maker Buoy Journey

This talk discusses my adventures in ocean technology from a single Arduino-based drifting buoy to deploying hundreds of ocean sensors around the world. I’ll discuss how it all started, the hardware and software lessons-learned, and the network of collaborators necessary to turn a hobby into an ocean technology side-hustle.

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Janelle Wellons
Behind the Scenes of Mission Control

After 7 years operating science instruments and spacecraft at the Moon, Saturn, and our own planet Earth, Janelle will be uncovering the pillars of spaceflight operations. During this talk, she will take you behind the scenes of mission control from the perspective of a Flight Director to share how we navigate the stars, survive the uncertainty of space, and make a difference for humanity.

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Madison Maxey
E-Textiles for Engineers: A deep dive into performance and applications

Think that electronic textiles are only for clothing? Thank again! This talk explores the technical use cases and pros and cons of using e-textiles over other flexible electronic technologies in robotics, automotive and more. From knit e-textile to good ol’ regular PCBS, this talk is all about technology comparison and highlighting where electronic textiles can help solve your biggest electromechanical challenges.

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Juan Diego Zambrano Torres, Ivan Hernandez, and Abdelrahman Tarek Zakaria Abdelmaaboud Farag
Immersive Motion Rehabilitation Device

This talk introduces a wearable motion monitoring device using low-energy Bluetooth (BLE). It features an interactive game-based interface for children and generates detailed medical reports, providing therapists with valuable insights for effective rehabilitation.

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Panel: Allie Katz, Samy Kamkar, and Al Williams
Unlocking Designs with Reverse Engineering

Allie, Samy, and Al will lead a panel of reverse engineers who will talk tips and tricks about how to get inside of various devices. The ability to think in reverse is also important for your forward-engineering, so don’t miss this one.

(Go get your tickets already. And if you’ve got ’em, see you soon!)


hackaday.com/2024/10/21/2024-s…



Open-Source, 3D Printed Trackpad


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Touchpads, or trackpads, have been around since the 1980s. Today, you can often find them in laptops and notebook computers as pointing devices. With no moving parts, a trackpad are easy to integrate into the body of a portable computer. they’re much smaller than the traditional mouse. Until the advent of multitouch and gestures over the past two decades, though, they were generally poor substitutes for an actual mouse. These days, trackpads have enough features that some users prefer them even on their desktop computers. If you’re that type of person and don’t want to shell out a big pile of money for an Apple, Logitech, or other off-the-shelf trackpad you can always build your own.

This trackpad, called the Ploopy, is completely open source, including the 3D prints needed to build the case. Even the touch surface is 3D printed, using a special sheet and printing the trackpad face down so that the surface takes on a smooth, comfortable texture. Inside the device is a Raspberry Pi Pico running QMK, a popular open-source firmware for mice and keyboards we often see on mechanical keyboard builds. The only part most of us won’t find in our parts bin is the Microchip ATMXT1066TD touchscreen controller. But once it’s all assembled and a firmware flashed to the Pi, it’s ready to go.

For anyone looking to build one of these from scratch there are a set of instructions at a separate page that document the build process. There’s also a Reddit thread with some active discussion. Trackpads have come a long way from the barely-usable, resistive types that were more common in the early days of laptops. Most of us have gotten used to the high-quality devices available now so much so that it’s hard to let them go. There are some other non-standard pointer devices that some others have a hard time letting go of, too.


hackaday.com/2024/10/21/open-s…



I Dati Sanitari dei Bambini in mano a BianLian! Attaccato il Boston Children’s Health


La Boston Children’s Health Physicians (BCHP), è un’organizzazione che comprende più di 300 medici in 60 uffici regionali a New York e nel Connecticut, negli Stati Uniti, ha confermato una violazione dei dati avvenuta a settembre. A seguito dell’incidente, i dati di migliaia di pazienti minorenni sono stati compromessi, compresi i loro numeri medici, numeri di previdenza sociale, indirizzi fisici, informazioni assicurative e informazioni sulle cure.

Il 6 settembre sono state registrate attività sospette nei sistemi dell’organizzazione e già il 10 settembre la direzione dell’azienda ha disattivato i sistemi per impedire ulteriori penetrazioni. Durante l’indagine è emerso che gli hacker hanno copiato i dati dei pazienti dai server dell’organizzazione.

Il 4 ottobre sono iniziate le notifiche alle vittime ed è stato creato un call center per aiutare i pazienti. Allo stesso tempo, la società non ha ancora presentato rapporti alle autorità di regolamentazione statali e federali e non ha confermato se l’incidente fosse di natura estorsiva.

Il gruppo BianLian, che in passato è diventato più volte nel mirino dell’FBI, della CISA e dell’Australian Cyber ​​Security Center, ha già rivendicato l’attacco. Dal giugno 2022, BianLian ha ripetutamente attaccato le principali infrastrutture statunitensi, comprese le strutture mediche.cisa.gov/news-events/cybersecu…

Secondo l’esperto di sicurezza informatica Paul Bischoff di Comparitech, BianLian ha lanciato almeno 60 attacchi nel 2024, colpendo circa due milioni di record. Bischoff ha anche aggiunto che in totale circa 7,3 milioni di dati sono stati compromessi in 71 attacchi informatici contro le istituzioni sanitarie statunitensi.

Gli attacchi informatici continuano a causare gravi danni al settore sanitario. Microsoft ha recentemente riferito che 389 strutture sanitarie negli Stati Uniti sono state colpite nel suo ultimo anno fiscale.

È interessante notare che il Boston Children’s Hospital è già diventato ripetutamente un bersaglio di hacker. L’attacco di più alto profilo è avvenuto nel 2021, quando gli hacker collegati all’Iran hanno effettuato un attacco informatico descritto come “uno dei più disgustosi” dal direttore dell’FBI Christopher Wray. E nel 2014 l’ospedale ha subito un grave attacco DDoS. Al momento sul sito di BianLian è stato rimosso il post che riportava l’attacco all’ospedale.

Qualcuno sicuramente potrà obiettare che l’immagine di copertina sia troppo forte per questo articolo. Ma ricordiamo a tutti che gli attacchi informatici stanno passando dalla vita virtuale a quella reale e le persone già iniziano a morire per gli incidenti ransomware. Pertanto, visto che ci sono stati differenti casi di attacchi informatici che hanno bloccato completamente ospedali che dovevano fornire terapie contro il cancro o interi pronto soccorso, è il caso di ripensare alla sicurezza informatica degli Ospedali in Italia prima che sia troppo tardi.

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