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“Lo studio pilota sugli abusi segnalati e trattati dagli Ordinari diocesani nel periodo 2001-2021 ha già finito la sperimentazione e verrà presentato a fine anno. Confidiamo che possa essere un tassello importante per un’ulteriore indagine”.



“Politiche, o anche parole, che possono sembrare o che si rivelano un danno alla dignità dell’uomo troveranno sempre il nostro dissenso, da qualsiasi parte queste parole o queste misure possano provenire”. Mons.


“L’evangelizzazione è una comunicazione che nasce da una comunicazione. La rivelazione di Dio culmina in Gesù di Nazareth, morto e risorto: questa è la comunicazione della vita divina che siamo chiamati a condividere con la fede”.


“La Settimana sociale di Trieste ha fatto venir fuori il desiderio di protagonismo dei cattolici in quanto tali: non perché la politica debba essere cattolica, ma perché i cattolici, a partire dalla dottrina sociale della Chiesa, pensano di poter dir…



Presentazione


Mi sono presa qualche giorno prima di presentarmi sulle varie piattaforme del Fediverso.
Non la faccio lunga, mi farò conoscere nel tempo.
Tento di riassumere quel che mi viene in mente alla social maniera, non è tutto ma sono i temi su cui mi soffermo maggiormente:
#fediverso #degoogled #AntiMeta #LGBTQ+ #cucina #viaggi #natura #Pagani #Politica #progressimo #antifa #antinazi #Ambiente #innovazione #cultura #scienza #Videogame #internet #Fumetti #cartonianimati #animemanga e... qualsiasi cosa mi arricchisca la mente.


“A Complete Unknown” – di James Mangold


@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/01/a-compl…
Un film sull’ascesa musicale di un giovane ed enigmatico Bob Dylan, la cui figura è ancora oggi avvolta da un’aura di mistero. A Complete Unknown, il film del regista James Mangold (Quando l’amore brucia l’anima – Walk the Line, Le Mans ’66 – La grande sfida),





La "sbobba" generata dall'intelligenza artificiale sta uccidendo Internet lentamente e nessuno cerca di fermarla

I contenuti generati dall'AI - definiti slop - stanno praticamente pervadendo il web e social, da Facebook a LinkedIn.
Studi mostrano che più della metà dei post lunghi su LinkedIn è generata da AI! Che su Facebook i feed sono invasi da contenuti AI, incluse immagini di Gesù fatto di gamberi.

Questa tendenza fa parte di un fenomeno più grande, noto come enshittification dei servizi online. Si stanno progressivamente sommergendo i contenuti autentici creati dalle persone con una miriade di materiali artificiali.

Come spesso accade, le piattaforme sembrano più interessate ai guadagni che a risolvere questo problema.

@Intelligenza Artificiale

theguardian.com/global/comment…

in reply to Informa Pirata

E poi ci sono io che blocco istantaneamente tutti i canali e le pagine che pubblicano contenuti scritti dall'AI, inclusi (soprattutto) i post fuffa su LinkedIn.
@aitech
in reply to Informa Pirata

Prima o poi qualcun* si dimenticherà di cancellare il "Se hai un tema specifico in mente, fammelo sapere!" in calce.
Attendo con pazienza il primo wannabe influencer dei miei stivali al varco.



Lo strano caso del generale libico arrestato e frettolosamente liberato. Ho una domanda


@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/01/un-libi…
La vicenda del generale libico frettolosamente riaccompagnato a Tripoli dal Governo italiano pone una domanda in più oltre a quelle che giustamente in tanti si stanno facendo. Una domanda che riguarda la guerra per il potere interna alla destra. Ma





When TikTok returned after being pulled from the U.S., hours before President Trump’s inauguration, users reported “free palestine” comments were being instantly removed.#TikTok #TikTokBan #Palestine



Why it's more important than ever to have decentralized social networks; the geolocation AI tool being marketed to cops; and Nokia's newly discovered archive of whacky ideas.

Why itx27;s more important than ever to have decentralized social networks; the geolocation AI tool being marketed to cops; and Nokiax27;s newly discovered archive of whacky ideas.#Podcast



Discover how to create a unique and secure username for your online accounts, and find out why it’s just as important as having a strong password.#passwords #secureusername #username

Giorgio Sarto reshared this.



I pirati tedeschi si uniscono alla lettera aperta: per una maggiore fiducia nella cartella clinica elettronica (ePA)

Berlino – La Public Health Innovation Association ha pubblicato una lettera aperta che chiede cinque passaggi cruciali per rafforzare la fiducia nella cartella clinica elettronica (ePA). Il Partito Pirata si unisce alla richiesta. Dennis Klüver, vicepresidente, sottolinea: “Alla luce delle vulnerabilità scoperte di recente, è chiaro che lo sviluppo dell’ePA è stato finora caratterizzato da un’architettura di sicurezza carente. È inaccettabile che il governo federale scateni un sistema immaturo sulla popolazione a causa della fretta o di calcoli politici. I dati sanitari sono tra le informazioni più sensibili che esistano. Essi devono essere protetti in modo assolutamente sicuro contro eventuali abusi. I dati sanitari sono ancora più preziosi dei dati bancari”. La lettera aperta delinea cinque passaggi essenziali necessari per riconquistare la fiducia dei cittadini nell’ePA:

Rafforzare l’architettura di sicurezza: è essenziale creare un’infrastruttura di sicurezza solida e ponderata per identificare e correggere potenziali vulnerabilità.

Comunicazione trasparente: la Confederazione deve informare apertamente sui rischi esistenti e sulle misure previste per migliorare l’ePA.

Coinvolgimento di esperti: gli esperti nei settori della sicurezza informatica e della protezione dei dati dovrebbero essere coinvolti attivamente nel processo di sviluppo per garantire che tutti gli aspetti rilevanti siano presi in considerazione.

Audit di sicurezza regolari: dovrebbero essere istituiti organismi di audit indipendenti per effettuare valutazioni continue degli standard di sicurezza e apportare le modifiche necessarie.

Educare la popolazione: per promuovere la fiducia nell’ePA, sono necessarie campagne informative esaustive che educhino i cittadini sui loro diritti quando hanno a che fare con i dati sanitari.

Solo attraverso un'azione congiunta è possibile creare la fiducia necessaria affinché la cartella clinica elettronica possa sviluppare i suoi potenziali vantaggi. La sovranità digitale dell’individuo deve essere garantita. Fino ad allora, tutto ciò che resta è una contraddizione personale.

Link alla lettera aperta: inoeg.de/offenerbrief-epa-2025…

piratenpartei.de/2025/01/22/pi…

@Pirati Europei




Medical Device Company Tells Hospitals They're No Longer Allowed to Fix Machine That Costs Six Figures

Hospitals are increasingly being forced into maintenance contracts with device manufacturers, driving up costs.

The manufacturer of a machine that costs six figures used during heart surgery has told hospitals that it will no longer allow hospitals’ repair technicians to maintain or fix the devices and that all repairs must now be done by the manufacturer itself, according to a letter obtained by 404 Media. The change will require hospitals to enter into repair contracts with the manufacturer, which will ultimately drive up medical costs, a person familiar with the devices said.

404media.co/medical-device-com…

@Technology

in reply to The Pirate Post

Interesting, it sounds like the hospitals should return the devices and switch to something else. Would probably require a court case to force them to take it back.
in reply to MangoPenguin

good luck with that. the shell company that holds the IP rights only works with one vendor to manufacture it. so nobody else can make it or sell it.
in reply to MangoPenguin

That is far from ‘how it works’ with capital equipment of this cost. It’s like steering the titanic to change a major piece of diagnostic equipment. These types of devices are integrated into the health records databases, they require gas supply of various sorts, you might need to knock out a wall to remove it, which shuts down other critical lab functions.

All in all, in my experience installing lab automation, it took over two years from the moment the decision is made to buy a 6-7 figure system to getting the first real patient data from that system. It involves architects, contractors, medical and lab directors, training, hand holding, lawsuits.

So it’s a type of vendor lock-in far worse than anything else I have encountered.



DIY Drones Deliver the Goods with Printed Release


It seems like the widespread use of delivery drones by companies like Amazon and Wal-Mart has been perpetually just out of reach. Of course robotics is a tricky field, and producing a fleet of these machines reliable enough to be cost effective has proven to be quite a challenge. But on an individual level, turning any drone into one that can deliver a package is not only doable but is something [Iloke-Alusala] demonstrates with their latest project.

The project aims to be able to turn any drone into a delivery drone, in this case using a FPV drone as the platform. Two hitch-like parts are 3D printed, one which adds an attachment point to the drone and another which attaches to the package, allowing the drone to easily pick up the package and then drop it off quickly. The real key to this build is the control mechanism. [Iloke-Alusala] used an ESP32 to tap into the communications between the receiver and the flight controller. When the ESP32 detects a specific signal has been sent to the flight controller, it can activate the mechanism on the 3D printed hitch to either grab on to a package or release it at a certain point.

While this is a long way from a fully autonomous fleet of delivery drones, it goes a long way into showing that individuals can use existing drones to transport useful amounts of material and also sets up a way for an ESP32 to decode and use a common protocol used in drones, making it easy to expand their capabilities in other ways as well. After all, if we have search and rescue drones we could also have drones that deliver help to those stranded.

youtube.com/embed/hu1VFz6FvK8?…


hackaday.com/2025/01/22/diy-dr…



‘Robotic’ Dress Uses Simple Techniques To Combine 3D Printed Parts With Fabric


By and large, our clothes don’t actively move. They’re simple pieces of fabric assembled to sit nicely on our bodies, and little more. [anoukwipprecht] created something a little more technological and confronting, though, with the Robotic Open-Source Scale Dress.

Right from the drop, you can see what the dress is all about. It’s an open-shoulder design that has eight large moving scales mounted on the front. These scales are printed, and each features its own servo for independent movement. The scale baseplates are designed to hide the servos themselves, creating a sleeker look that hides the mechanism underneath. Each baseplate is also perforated with holes, allowing it to be sewn on to the base garment in a stout fashion. The dress itself is created with thick neoprene fabric, enabling it to take the weight of the scale assemblies without sagging or pulling away from the body. You can even customize the scales in various ways—such as adding feathers instead.

The dress is a neat piece, and would catch eyes for its pointy scales alone. The fact that they can start moving at any time only increases the garment’s impact. We’ve seen some other great fashionable uses of 3D printing before, too, like these awesome printed shoes. Meanwhile, if you’re printing your own garments in your home lab, don’t hesitate to let us know! Or, even better… wear them to the next Hackaday event!


hackaday.com/2025/01/22/roboti…



Oracle Patch Party! 318 vulnerabilità eliminate, ma 9 con Score Superiore a 9,7


Oracle invita i clienti ad applicare il suo Critical Patch Update (CPU) di gennaio 2025 per risolvere 318 nuove vulnerabilità di sicurezza che interessano i suoi prodotti e servizi.

La falla più grave è un bug nell’Oracle Agile Product Lifecycle Management (PLM) Framework (CVE-2025-21556, punteggio CVSS: 9,9) che potrebbe consentire a un aggressore di assumere il controllo di istanze vulnerabili.

Si tratta di “Una vulnerabilità facilmente sfruttabile consente ad aggressori con privilegi bassi con accesso alla rete tramite HTTP di compromettere Oracle Agile PLM Framework”, secondo una descrizione della falla di sicurezza nel NIST National Vulnerability Database (NVD).

Vale la pena notare che Oracle ha avvisato di tentativi di sfruttamento attivi contro un altro difetto nello stesso prodotto (CVE-2024-21287, punteggio CVSS: 7,5) a novembre 2024. Entrambe le vulnerabilità interessano Oracle Agile PLM Framework versione 9.3.6.

“Si consiglia vivamente ai clienti di applicare l’aggiornamento della patch critica di gennaio 2025 per Oracle Agile PLM Framework poiché include patch per [CVE-2024-21287] e patch aggiuntive”, ha affermato Eric Maurice, vicepresidente di Security Assurance presso Oracle .

Di seguito sono riportati alcuni degli altri difetti di gravità critica, tutti valutati 9,8 nel punteggio CVSS, risolti da Oracle:

  • CVE-2025-21524 – Una vulnerabilità nel componente di Monitoraggio e diagnostica SEC di JD Edwards EnterpriseOne Tools
  • CVE-2023-3961 – Una vulnerabilità nel componente E1 Dev Platform Tech (Samba) di JD Edwards EnterpriseOne Tools
  • CVE-2024-23807 – Una vulnerabilità nel componente parser XML C++ di Apache Xerces di Oracle Agile Engineering Data Management
  • CVE-2023-46604 – Una vulnerabilità nel componente Apache ActiveMQ del router di segnalazione Diameter di Oracle Communications
  • CVE-2024-45492 – Una vulnerabilità nel componente XML parser (libexpat) di Oracle Communications Network Analytics Data Director, Financial Services Behavior Detection Platform, Financial Services Trade-Based Anti Money Laundering Enterprise Edition e HTTP Server
  • CVE-2024-56337 – Una vulnerabilità nel componente server Apache Tomcat di Oracle Communications Policy Management
  • CVE-2025-21535 – Una vulnerabilità nel componente Core di Oracle WebLogic Server
  • CVE-2016-1000027 – Una vulnerabilità nel componente Spring Framework di Oracle BI Publisher
  • CVE-2023-29824 – Una vulnerabilità nel componente Analytics Server (SciPy) di Oracle Business Intelligence Enterprise Edition

Il CVE-2025-21535 è simile anche a CVE-2020-2883 (punteggio CVSS: 9,8), un’altra vulnerabilità di sicurezza critica in Oracle WebLogic Server che potrebbe essere sfruttata da un aggressore non autenticato con accesso alla rete tramite IIOP o T3.

All’inizio di questo mese, il Cybersecurity and Infrastructure Security Agency (CISA) degli Stati Uniti ha aggiunto il CVE-2020-2883 al suo catalogo delle vulnerabilità note sfruttate (KEV), citando prove di sfruttamento attivo.

Il fornitore di servizi software ha inoltre rilasciato aggiornamenti per Oracle Linux con 285 nuove patch di sicurezza. Si consiglia agli utenti di applicare le correzioni necessarie per mantenere i propri sistemi aggiornati ed evitare potenziali rischi per la sicurezza.

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Si è concluso oggi il Consiglio permanente della Conferenza episcopale italiana, svoltosi a Roma dal 20 al 22 gennaio 2025 sotto la guida del cardinale presidente Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna.


5,6 Tbit/s! La Botnet Mirai da 13.000 Dispositivi Firma il Più Grande DDoS di Sempre


Gli specialisti di Cloudflare hanno parlato del più grande attacco DDoS mai realizzato finora, la cui potenza ha raggiunto i 5,6 Tbit/s. L’attacco è stato effettuato utilizzando la botnet Mirai, che comprende 13.000 dispositivi hackerati.

L’attacco UDP è avvenuto il 29 ottobre 2024 ed era rivolto a un fornitore di servizi Internet senza nome nell’Asia orientale. Utilizzando la tecnica del DDoS gli aggressori hanno cercato di mettere offline i servizi del bersaglio.

Secondo Cloudflare l’attacco è durato solo 80 secondi, non ha avuto praticamente alcun impatto sull’azienda vittima e non ha generato alcun allarme, poiché l’incidente è stato rilevato e risolto offline.

Ricordiamo che il record precedente nel campo degli attacchi DDoS è stato stabilito nell’autunno del 2024. Successivamente la potenza d’attacco ha raggiunto i 3,8 Tbit/s e i 2,14 miliardi di pacchetti al secondo (Pps). L’attacco era rivolto al cliente di un hosting provider anonimo che utilizza i servizi Cloudflare.

Cloudflare osserva che gli attacchi DDoS di volume elevato hanno iniziato a verificarsi con maggiore frequenza e questa tendenza era chiaramente visibile già nel terzo trimestre del 2024 e nel quarto trimestre dell’anno gli attacchi hanno regolarmente superato 1 Tbps. Inoltre, il numero di attacchi che superano i 100 milioni di pacchetti al secondo è aumentato del 175% e il 16% di tali attacchi ha addirittura superato 1 miliardo di pacchetti.

Allo stesso tempo gli esperti avvertono che gli attacchi DDoS stanno diventando sempre più di breve durata. Di conseguenza, le persone non hanno il tempo di reagire, analizzare il traffico e applicare misure protettive. Pertanto, circa il 72% degli attacchi HTTP e il 91% degli attacchi DDoS a livello di rete (Layer 3/Layer 4) sono stati completati in meno di 10 minuti. E solo il 22% degli attacchi HTTP e il 2% degli attacchi DDoS sono durati più di un’ora.

L’azienda afferma inoltre che questi brevi periodi di traffico si verificano tipicamente durante i periodi di punta, come le festività e le stagioni dello shopping.

Ciò costituisce la base per gli attacchi di estorsione DDoS, che hanno registrato anche un notevole aumento (78%) rispetto al trimestre precedente e 25% rispetto all’anno precedente, con un picco durante le festività natalizie.

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È stata la speranza, tema del Giubileo e dimensione da declinare nel quotidiano, a fare da filo rosso ai lavori del Consiglio Permanente, che si sono svolti a Roma dal 20 al 22 gennaio 2025 sotto la guida del Cardinale presidente Matteo Maria Zuppi, …


Si è concluso oggi il Consiglio permanente della Conferenza episcopale italiana, svoltosi a Roma dal 20 al 22 gennaio 2025 sotto la guida del cardinale presidente Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna.


Si è concluso oggi il Consiglio permanente della Conferenza episcopale italiana, svoltosi a Roma dal 20 al 22 gennaio 2025 sotto la guida del cardinale presidente Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna.


Si è concluso oggi il Consiglio permanente della Conferenza episcopale italiana, svoltosi a Roma dal 20 al 22 gennaio 2025 sotto la guida del cardinale presidente Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna.


Si è concluso oggi il Consiglio permanente della Conferenza episcopale italiana, svoltosi a Roma dal 20 al 22 gennaio 2025 sotto la guida del cardinale presidente Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna.


Si è concluso oggi il Consiglio permanente della Conferenza episcopale italiana, svoltosi a Roma dal 20 al 22 gennaio 2025 sotto la guida del cardinale presidente Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna.


La speranza “non può più essere pensata come semplice attesa, ma va coniugata con la responsabilità, nella linea più volte indicata da Papa Francesco. È tempo cioè di ‘organizzare la speranza’, per evitare che essa diventi un anestetico”.


Si è concluso oggi il Consiglio permanente della Conferenza episcopale italiana, svoltosi a Roma dal 20 al 22 gennaio 2025 sotto la guida del cardinale presidente Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna.


"Le comunità cristiane devono saper accompagnare le famiglie ferite perché i bambini non diventino mai ostaggi del papà e della mamma, ma figli da amare e da proteggere".


Azienda di dispositivi medici comunica agli ospedali che non è più consentito riparare macchinari che costano sei cifre

Gli ospedali sono sempre più costretti a stipulare contratti di manutenzione con i produttori di dispositivi, con conseguente aumento dei costi.

Il cambiamento richiederà agli ospedali di stipulare contratti di riparazione con il produttore, il che alla fine farà aumentare i costi medici, ha affermato una persona a conoscenza dei dispositivi.

404media.co/medical-device-com…

@Pirati Europei



Crypto Wars: Europol-Chefin fordert wieder mal Zugang zu verschlüsselten Nachrichten


netzpolitik.org/2025/crypto-wa…




Minaccia russa e deterrente europeo. Come rafforzare l’industria della Difesa

@Notizie dall'Italia e dal mondo

La Difesa e il rafforzamento delle prerogative militari dei membri dell’Unione europea si confermano come temi centrali a Bruxelles. In occasione della conferenza annuale dell’Agenzia europea per la Difesa (Eda), che in questa occasione coincide con i vent’anni dalla sua fondazione,