Salta al contenuto principale



Il baby-verso


Comincio a credere si potrebbe fare un "baby-verso", ovvero un fediverso circoscritto a istanze che mostrano solo contenuti per minori.

Un bacino social in cui farsi le ossa prima di cominciare a navigare in mare aperto.



Rebuilt Batteries for the Cutest Clamshell at the Cafe


Keeping retrocomputers going can be tricky enough, but when you’re talking retro laptops, the battery packs add an extra challenge. While one could simply live without the battery, that’s not going to give you the full retro experience. Replacement batteries are long out of stock, so what can one do? Well, one can check out this excellent tutorial by [lazd] on rebuilding an iBook G3 Clamshell battery.

Even if you don’t have this particular laptop, the general process is likely to be similar for PC laptops of similar vintage. (Which we still can’t believe is a whole quarter-century ago.) Luckily for retrocomputer enthusiasts, even Apple used standard 18650 cells in those bygone, halcyon days when computers were allowed to be more than a few atoms thick. They do need to be unprotected, flat-top cells, but that’s easy enough to source.

So it’s really a matter of carefully prying apart the casing (apparently it needs to be Apple-branded; aftermarket cases can’t survive being opened), removing the old batteries, and welding nickel tabs onto the new cells in the proper configuration. One thing that surprised us is that, apparently, Apple did not go in for balancing in those days — so make sure your cells are all in perfect condition and all equally charged before you start, or things won’t end nicely.
As always, battery orientation matters! The cells are welded into two sets in this Clamshell iBook battery.
Assuming you can pull it off (and your battery pack’s control chip has lasted the 300 moons since its manufacture), you’ll get a not-insignificant 5-hour battery run out of what’s sure to be the cutest clamshell computer at the cafe.

If you are repairing an iBook, while you’re at it, why not upgrade the RAM? You might even be able to fix the screen if it’s succumbing to the sadly-too-common vinegar syndrome.


hackaday.com/2025/08/03/rebuil…



come pensare di risolvere i problemi ecologici e del pianeta passando da un'auto da 1t che mediamene trasporta 1 persona di 70kg a una di 3,5t sempre mediamente trasportante una persona da 70kg... (secondo me è una malattia mentale)


maledetto bullo


Si possono portare i gruppi Facebook nel Fediverso? Certamente. Ma come utilizzare le categorie di citiverse.it (ossia #NodeBB) da poliverso.org (ossia #Friendica)? Ecco una breve guida

Come ormai @Le Alternative abbiamo iniziato a sperimentare su NodeBB con l’ambizione di creare un’alternativa federata ai gruppi Facebook, soprattutto quelli locali.

Per chi lo visita direttamente dal sito, Citiverse è semplicemente un Forum; ma per chi lo usa dal Fediverso, Citiverse è un’istanza qualsiasi, con le “categorie” del Forum che diventano “gruppi Activitypub”, come le comunità Lemmy o i gruppi Friendica.

@Che succede nel Fediverso?

Così come per gli utenti Lemmy le categorie NodeBB sono indistinguibili dalle comunità Lemmy, anche per un utente Friendica, sono indistinguibili dai gruppi Friendica!


Al momento abbiamo creato una settantina di comunità, suddivise per macrocategorie e abbiamo già creato una guida per gli utenti Mastodon e ovviamente una guida per gli utenti Lemmy.

Ecco quindi una guida per gli utenti Friendica: volete visualizzare le categorie NodeBB dal vostro account Poliverso? Allora è sufficiente:

1) cercare il link della categoria su Citiverse: per esempio https://citiverse.it/category/13/roma o https://citiverse.it/category/31/localhost
2) copiarlo nella casella di ricerca di Friendica (in alto al centro) e premere invio (NB: spesso è sufficiente scrivere l'handle @roma@citiverse.it o @localhost@citiverse.it ma quello del link è il modo più sicuro)
3) a quel punto potremmo cliccare sulla scheda conversazioni

NB: alcune potrebbero sembrarvi vuote, perché i messaggi che “contengono” si vedono solo dopo che le avete seguite.

Per aprire una comversazione sulle comunità è invece sufficiente menzionare la comunità, per esempio @roma@citiverse.it o @localhost@citiverse.it all'interno del messaggio (possibilmente non nel primo paragrafo del messaggio) e pubblicare, come abbiamo scritto qui.

Per i più pigri? Ecco qua le "categorie" che abbiamo creato finora:


1) GRUPPI LOCALI

- Abruzzo: @abruzzo@citiverse.it
- - L’Aquila: @l-aquila@citiverse.it
- Basilicata: @basilicata@citiverse.it
- - Potenza: @potenza@citiverse.it
- Calabria: @calabria@citiverse.it
- - Catanzaro: @catanzaro@citiverse.it
- Campania: @campania@citiverse.it
- - Napoli: @napoli@citiverse.it
- Emilia Romagna: @emilia-romagna@citiverse.it
- - Bologna: @bologna@citiverse.it
- Friuli Venezia Giulia: @friuli-venezia-giulia@citiverse.it
- - Trieste: @trieste@citiverse.it
- Lazio: @lazio@citiverse.it
- - Roma: @roma@citiverse.it
- Liguria: @liguria@citiverse.it
- - Genova: @genova@citiverse.it
- Lombardia: @lombardia@citiverse.it
- - Varese: @varese@citiverse.it
- - Como: @como@citiverse.it
- - Milano: @milano@citiverse.it
- Marche: @marche@citiverse.it
- - Ancona: @ancona@citiverse.it
- - - Senigallia: @senigallia@citiverse.it
- Molise: @molise@citiverse.it
- - Campobasso: @campobasso@citiverse.it
- Piemonte: @piemonte@citiverse.it
- - Torino: @torino@citiverse.it
- Puglia: @puglia@citiverse.it
- - Bari: @bari@citiverse.it
- Sardegna: @sardegna@citiverse.it
- - Cagliari: @cagliari@citiverse.it
- Sicilia: @sicilia@citiverse.it
- - Palermo: @palermo@citiverse.it
- Toscana: @toscana@citiverse.it
- - Pisa: @pisa@citiverse.it
- - Firenze: @firenze@citiverse.it
- - Siena: @siena@citiverse.it
- Trentino Alto Adige: @trentino-alto-adige@citiverse.it
- - Trento: @trento@citiverse.it
- - Bolzano: @trento@citiverse.it- Umbria: @umbria@citiverse.it
- - Perugia: @perugia@citiverse.it
- Val d’Aosta: @val-d-aosta@citiverse.it
- - Aosta: @aosta@citiverse.it
- Veneto: @veneto@citiverse.it
- - Verona: @verona@citiverse.it
- - Padova: @padova@citiverse.it
- - Venezia: @venezia@citiverse.it
- - Rovigo: @rovigo@citiverse.it

2) FEDIVERSO

- Fediverso: @fediverso@citiverse.it
- - Friendica: @friendica@citiverse.it
- - Poliverso: @poliverso@citiverse.it
- Lemmy: @lemmy@citiverse.it
- - Feddit.It: @feddit.it@citiverse.it
- Bluesky: @bluesky@citiverse.it
- Mastodon Glitch-Soc: @mastodon-glitch@citiverse.it
- - Poliversity: @poliversity@citiverse.it

3) GRUPPI E ASSOCIAZIONI

- Gruppi e associazioni: @gruppi-e-associazioni@citiverse.it
- - Fiab L’Aquila: @fiab-l-aquila@citiverse.it
- - Neverland: @neverland@citiverse.it
- - Vegan City: @vegan-city@citiverse.it


4) DEGOOGLIZZAZIONE


- Addio Big Tech: @addio-big-tech@citiverse.it
- - Browser: @browser@citiverse.it
- - Metaland: @metaland@citiverse.it
- - Localhost: @localhost@citiverse.it
- - Googlelandia: @googlelandia@citiverse.it
- - Amazon-ia: @amazon-ia@citiverse.it


5) ALTRO


- Annunci: @annunci@citiverse.it
- Test: @test@citiverse.it


Un mese di sperimentazione con Citiverse.it. Quali sono le comunità attive e, soprattutto, di cosa abbiamo bisogno?


@fediverso@feddit.it

Un mese fa @skariko e io abbiamo ininziato a sperimentare su NodeBB con l'ambizione di creare un'alternativa federata ai gruppi Facebook, soprattutto quelli locali.

Per chi lo visita direttamente dal sito, Citiverse è un Forum; ma per chi lo usa dal Fediverso, Citiverse è un'istanza qualsiasi, ma con le "categorie" del Forum che diventano "gruppi Activitypub", come le comunità Lemmy.

Al momento abbiamo creato una settantina di comunità, suddivise per macrocategorie.

Volete visualizzarle dal vostro account Mastodon? Eccole qua:


NB: alcune potrebbero sembrarvi vuote, perché i messaggi che "contengono" si vedono solo dopo che le avete seguite.


1) DISCUSSIONI GENERALI



2) LUOGHI E CITTA'



3) FEDIVERSO



GRUPPI E ASSOCIAZIONI



4) ALTRO



DI COSA ABBIAMO BISOGNO


Vogliamo far diventare Citiverse un'alternativa ai gruppi Facebook, ma per farlo abbiamo bisogno che sia una comunità attiva:
Se la discussione è scarsa, nessuno prenderà in considerazione citiverse.it! Quindi:

1) seguite le comunità e partecipate alle discussioni con il vostro account federato
2) se volete una nuova comunità, chiedetecela
3) e se volete iscrivervi al forum, in questa fase, dobbiamo inviarvi l'invito via email


Questa voce è stata modificata (1 mese fa)
in reply to Max 🇪🇺🇮🇹

@Massimiliano Polito 🇪🇺🇮🇹 @Le Alternative

Questa cosa mi interessa molto, qualche domanda:

1) perché sconsigliate di menzionare la comunità nella prima riga?

Perché viene una schifezza: la prima riga infatti diventa un titolo nelle piattaforme forum-like, quindi scrivere la menzione all'inizio rende orripilante il post. La cosa migliore è scrivere un primo paragrafo con un titolo riassuntivo della conversazione, poi la menzione e poi il resto del testo

Me ne scordo di cosa? 😁

😂😭

2) è possibile vedere da citiverse.it quale sia l'handle di una comunità

Generalmente è lo stesso nome della categoria. Per esempio se la categoria è https://citiverse.it/category/13/NOMECATEGORIA allora l'handle è al 99% @NOMECATEGORIA@citiverse.it ma quando è la prima volta che usi una comunità, ti conviene fare prima la ricerca, perché la comunità potrebbe non essere ancora stata collegata dalla tua istanza

3) giorni fa ho creato un account su citiverse.it per poter interagire con le comunità, a questo punto mi viene il dubbio che avrei potuto fare tutto con il mio account su poliverso.org senza farne uno nuovo anche lì. Corretto?

Non necessariamente: per esempio io presefrisco utilizzare un account social (Mastodon o Friendica) per scrivere nuovi post su citiverse.it perché lo trovo più comodo. Ma l'esperienza Forum è molto più ordinata e, soprattutto, NodeBB recupera molto bene i contenuti dalle altre istanze. Quindi in un cero senso è vantaggioso usare un account NodeBB.
Inoltre se vuoi moderare una comunità, avere un account NodeBB è fondamentale.

Per concludere, direi che avere due account è meglio che averne uno solo

in reply to Max 🇪🇺🇮🇹

@Massimiliano Polito 🇪🇺🇮🇹 @Le Alternative

1) quindi il titolo del post, per chi usa Friendica, viene ignorato da nodeBB?

No, in effetti non dovrebbe affatto essere ignorato, ma siccome il titolo non lo uso quasi mai, non saprei risponderti... Magari prova a pubblicare un nuovo post con Titolo e vedi che succede

in reply to Poliverso - notizie dal Fediverso ⁂

@Poliverso - notizie dal Fediverso ⁂ @Le Alternative

Volevo mettere un messaggio di prova, sono andato a cercare il link del forum di test su citiverse.it e mi sono accorto che avevo mandato un messaggio di prova giorni fa per vedere come funzionava e manco a farlo a posta quel messaggio aveva un titolo.

NodeBB ha usato il titolo che avevo messo su Friendica come titolo del post che ha creato su citiverse ma anche come prima riga del suo testo.



FLUG - Festa per Debian 13 (Trixie)


firenze.linux.it/2025/08/festa…
Segnalato da Linux Italia e pubblicato sulla comunità Lemmy @GNU/Linux Italia
Giovedì 14 agosto 2025 ci ritroveremo alle 21:00, all’Ultravox alle Cascine per festeggiare l’uscita di Debian GNU/Linux Trixie, la tredicesima versione di questo sistema



“Vibe Coding” per il malware! Un pacchetto dannoso creato dalle AI si affaccia su NPM


I ricercatori hanno identificato una nuova minaccia nell’ecosistema npm: un pacchetto dannoso generato dall’intelligenza artificialechiamato @kodane/patch-manager, è stato realizzato per rubare criptovalute. Presentato come una libreria per “il controllo avanzato delle licenze e l’ottimizzazione del registro per applicazioni Node.js ad alte prestazioni”, è stato caricato da un utente di nome Kodane il 28 luglio 2025 ed è stato scaricato più di 1.500 volte prima di essere rimosso dal registro pubblico.

Secondo Safety, un’azienda specializzata nella protezione della supply chain del software, l’attività dannosa è incorporata direttamente nel codice sorgente e si maschera da “svuotamento avanzato del portafoglio stealth”. L’infezione si verifica nella fase postinstall di esecuzione automatica dello script subito dopo l’installazione del pacchetto, il che è particolarmente pericoloso nei processi CI/CD poco trasparenti in cui le dipendenze vengono aggiornate senza intervento umano. Pertanto, il sistema può essere compromesso senza eseguire manualmente il codice.

Il componente malware crea un identificatore macchina univoco e lo trasmette al server di comando sweeper-monitor-production.up.railway.app. Il server registra gli host compromessi: almeno due sono stati registrati al momento dell’analisi. Lo script distribuisce il payload in directory nascoste sui sistemi Windows, Linux e macOS, rendendolo difficile da rilevare.

Successivamente, il dispositivo viene scansionato alla ricerca di wallet di criptovalute. Se viene rilevato un file di wallet locale, il drainer preleva automaticamente tutti i fondi su un indirizzo preimpostato nella blockchain di Solana. Il meccanismo funziona in modo autonomo e non richiede l’interazione dell’utente, il che rende l’attacco particolarmente efficace.

Di particolare interesse è il fatto che il pacchetto sembra essere stato generato parzialmente o completamente utilizzando il chatbot Claude di Anthropic. Ciò è indicato dai seguenti segnali rivelatori: emoji nei log, commenti eccessivamente dettagliati e ben strutturati nel codice, numerosi messaggi di console intuitivi e un file README formattato nello stile tipico dei template di Claude. Inoltre, le modifiche al codice sono spesso contrassegnate con la parola “Enhanced” (migliorato), un modello di generazione consolidato di Claude.

Secondo gli analisti, l’attacco evidenzia il rischio in rapida crescita dell’utilizzo di reti neurali per creare codice dannoso , e non un codice qualsiasi, bensì accuratamente elaborato, plausibile e spesso apparentemente “utile”. Ciò complica il compito dei team di sicurezza e degli sviluppatori di supporto: una minaccia può camuffarsi da libreria legittima, superare il vaglio e entrare in produzione senza evidenti segni di malevolenza.

L'articolo “Vibe Coding” per il malware! Un pacchetto dannoso creato dalle AI si affaccia su NPM proviene da il blog della sicurezza informatica.



A DIY Fermenter for Flavorful Brews


Fermentation is a culinary art where tiny organisms transform simple ingredients into complex flavors — but they’re finicky about temperature. To keep his brewing setup at the perfect conditions, [Ken] engineered the Fermenter, a DIY insulated chamber controlled by Home Assistant for precision and remote monitoring.

The Fermenter build starts with an insulated chamber constructed from thick, rigid foam board, foil tape, weather strips, and a clever use of magnets to secure the front and top panels, allowing quick access to monitor the fermentation process. The chamber is divided into two sections: a larger compartment housing the fermentation vessel and a smaller one containing frozen water bottles. A fan, triggered by the system, circulates cool air from the bottle chamber to regulate temperature when things get too warm.

The electronics are powered by an ESP8266 running ESPHome firmware, which exposes its GPIO pins for seamless integration with Home Assistant, an open-source home automation platform. A DS18B20 temperature sensor provides accurate readings from the fermentation chamber, while a relay controls the fan for cooling. By leveraging Home Assistant, [Ken] can monitor and adjust the Fermenter remotely, with the flexibility to integrate additional devices without rewiring. For instance, he added a heater using a heat mat and a smart outlet that operates independently of the ESP8266 but is still controlled via Home Assistant.

Thanks [Ken] for sending us the tip on this ingenious project he’s been brewing. If you’re using Home Assistant in a unique way, be sure to send in your project for us to share. Don’t forget to check out some of the other Home Assistant projects we’ve published over the years. Like a wind gauge, maybe. Or something Fallout-inspired.

youtube.com/embed/nyE2-FArnkc?…


hackaday.com/2025/08/03/a-diy-…



Per evitare altre grane, Meta mette al bando la pubblicità politica nell’Ue

L'articolo proviene da #StartMag e viene ricondiviso sulla comunità Lemmy @Informatica (Italy e non Italy 😁)
Dal 1° ottobre Meta sospenderà le inserzioni politiche nei Paesi Ue, citando un imminente regolamento dell'Ue che, secondo l'azienda, presenta "requisiti inattuabili". L'articolo del



Akira ransomware prende di mira i dispositivi SonicWall con un bug 0day


Da metà luglio, si è registrato un aumento degli attacchi ransomware da parte della cyber gang Akira contro i dispositivi SonicWall. Secondo Arctic Wolf, gli aggressori stanno utilizzando attivamente le connessioni VPN SSL di questi firewall, con il principale sospetto che stiano sfruttando una vulnerabilità zero-day precedentemente sconosciuta.

Akira è emerso nel marzo 2023 e da allora ha attaccato oltre 300 organizzazioni in tutto il mondo. Tra le vittime figurano Nissan (in Australia e Oceania), Hitachi e la Stanford University. Secondo l’FBI , il gruppo ha ricevuto oltre 42 milioni di dollari dalle vittime ad aprile 2024.

Secondo Arctic Wolf Labs, gli attacchi sono iniziati il 15 luglio. In molti casi, l‘accesso non autorizzato è stato registrato tramite la VPN SSL dei dispositivi SonicWall. I ricercatori sottolineano che il metodo esatto di penetrazione iniziale non è stato ancora determinato. Sebbene la versione con vulnerabilità zero-day sembri la più probabile, non si possono escludere completamente scenari con credenziali compromesse (attacchi brute-force, attacchi a dizionario e attacchi di massa).

Una volta ottenuto l’accesso, gli aggressori hanno rapidamente crittografato i dati, un modello coerente con gli attacchi monitorati dall’ottobre 2024. Tutto indica una campagna mirata e a lungo termine contro SonicWall. Gli aggressori stanno seguendo uno schema consolidato: distruggere definitivamente i backup, lasciando le vittime senza possibilità di recuperarli.

Si noti inoltre che questi attacchi utilizzano un metodo atipico di accesso VPN: invece dei tradizionali provider di comunicazione, gli aggressori si connettono tramite piattaforme di hosting. Questo consente di distinguere il traffico dannoso da quello legittimo.

L’indagine è in corso, ma si consiglia agli amministratori di SonicWall di disattivare temporaneamente la VPN SSL, abilitare la registrazione avanzata, abilitare il monitoraggio delle attività degli endpoint e bloccare l’accesso alla VPN dagli indirizzi IP di hosting finché non saranno disponibili le patch.

Questa raccomandazione è stata pubblicata una settimana dopo un avviso di SonicWall stessa, che richiedeva un aggiornamento urgente dei dispositivi della serie SMA 100. Riguardava la vulnerabilità critica CVE-2025-40599, che consente l’esecuzione di codice arbitrario su dispositivi non protetti con diritti di amministratore.

Sebbene non vi siano dati di utilizzo attivo di questa vulnerabilità, l’azienda sottolinea che i dispositivi sono già coinvolti in attacchi che utilizzano login e password rubati, anche per l’installazione del nuovo rootkit OVERSTEP scoperto dai ricercatori del Google Threat Intelligence Group.

SonicWall ha inoltre raccomandato vivamente agli amministratori delle versioni virtuali e fisiche di SMA 100 di esaminare i registri delle attività, cercare indicatori di compromissione e contattare immediatamente l’assistenza se rilevano segnali di violazione.

L'articolo Akira ransomware prende di mira i dispositivi SonicWall con un bug 0day proviene da il blog della sicurezza informatica.



Scoperta la nuova backdoor GhostContainer che minaccia le istanze Exchange delle aziende asiatiche


Gli specialisti di Kaspersky Lab hanno scoperto una nuova backdoor e si chiama GhostContainer, basata su strumenti open source. I ricercatori ritengono che la comparsa di questo malware possa essere parte di una sofisticata campagna mirata rivolta a grandi organizzazioni in Asia, comprese le imprese high-tech. Presumibilmente, l’obiettivo degli aggressori è lo spionaggio informatico.

Il malware è stato scoperto in risposta a un incidente che ha coinvolto attacchi all’infrastruttura di Exchange nel settore pubblico. I ricercatori si sono concentrati sul file App_Web_Container_1.dll, che si è rivelato essere una backdoor multifunzionale complessa basata su diversi progetti open source. Il malware è in grado di espandersi dinamicamente e di acquisire nuove funzionalità caricando moduli aggiuntivi.

L’installazione di una backdoor conferisce agli aggressori il pieno controllo del server Exchange, aprendo numerose opportunità per ulteriori attività dannose. Il malware utilizza diversi metodi per eludere il rilevamento e si maschera da componente server per confondersi con le operazioni standard.

La backdoor può fungere da server proxy o tunnel, il che, secondo gli esperti, espone l’intera rete interna dell’azienda a minacce esterne e crea anche il rischio di fuga di dati riservati.

“La nostra ricerca ha dimostrato che gli aggressori sono tecnicamente molto competenti: comprendono le vulnerabilità dei sistemi Exchange e sono in grado di creare e migliorare strumenti complessi per lo spionaggio basati su codice pubblicamente disponibile”.

Inoltre Kaspersky ha aggiunto “Sebbene i primi incidenti siano stati registrati in Asia, esiste la possibilità che gli aggressori possano utilizzare il malware scoperto in altre regioni. Sebbene al momento non ci siano informazioni sufficienti per attribuire GhostContainer a un gruppo noto, continueremo a monitorare l’attività della backdoor per comprendere meglio il panorama delle minacce informatiche”, commenta Sergey Lozhkin, responsabile del GReAT per le regioni APAC e META.

L'articolo Scoperta la nuova backdoor GhostContainer che minaccia le istanze Exchange delle aziende asiatiche proviene da il blog della sicurezza informatica.

HamsterBoomer reshared this.



SoftBank lancia le stazioni radio base 4G e 5G su dirigibili nella stratosfera


SoftBank ha annunciato che la sperimentazione di stazioni base 4G e 5G installate su dirigibili inizierà in Giappone nel 2026. I dirigibili solleveranno le apparecchiature a un’altezza di 20 km, nella stratosfera, dove non ci sono praticamente venti forti. Una piattaforma ad alta quota di questo tipo fornirà una connessione diretta ai normali smartphone e promette una latenza dimezzata rispetto al sistema satellitare Starlink. Il funzionamento delle piattaforme stratosferiche sarà più economico.

La giapponese SoftBank si affida agli sviluppi della startup americana Sceye di Moriarty, nel New Mexico. L’accordo di cooperazione è stato firmato nel 2020. Nell’ottobre 2023, il team congiunto di Sceye e SoftBank ha effettuato la prima chiamata internazionale annunciata pubblicamente al mondo dal Ruanda a Tokyo utilizzando una piattaforma cellulare stratosferica.

Tale piattaforma, oltre alle apparecchiature ricetrasmittenti, è dotata di potenti batterie e pannelli solari flessibili che ricoprono l’involucro esterno del dirigibile. Grazie alle batterie e alle celle solari, il velivolo, più leggero dell’aria, può rimanere in quota fino a un anno, rimanendo in posizione grazie all’ausilio di motori elettrici.

SoftBank non ha ancora deciso se le comunicazioni cellulari ad alta quota saranno utilizzate in modo permanente in aree scarsamente popolate o se le piattaforme saranno attivate in caso di necessità, ad esempio in caso di emergenze e calamità naturali. Un’operazione di prova prevista per il 2026 consentirà calcoli più precisi e una decisione informata.

L’azienda sottolinea che le piattaforme ad alta quota non sono solo ripetitori. Per l’utente, connettersi alla “torre” del dirigibile sarà impercettibile come passare da una stazione base a terra all’altra durante gli spostamenti. Ciò è stato possibile, in parte, grazie alla decisione dell’Unione Internazionale delle Telecomunicazioni, che nel 2023 ha assegnato alle piattaforme stratosferiche una gamma di frequenze da 700 MHz a 2,6 GHz, un ordine di grandezza inferiore rispetto a prima. Ciò ha reso possibile la connessione diretta dei comuni smartphone a tali stazioni, cambiando di fatto le regole del gioco in questo mercato emergente.

Allo stesso tempo, SoftBank non nasconde il fatto che i dirigibili come piattaforma sono tutt’altro che perfetti. La struttura stessa rappresenta il 30% della massa, mentre un altro 30% è costituito dalle apparecchiature energetiche. Rimangono solo circa 250 kg per il carico utile. Ciononostante, una di queste stazioni stratosferiche può sostituire fino a 25 torri di terra, il che rende il progetto economicamente promettente.

Inoltre, SoftBank sta anche sviluppando piattaforme ad alta quota su veicoli più pesanti dell’aria con un’ala rigida, che promette di presentare in seguito. Ognuna delle piattaforme occuperà la sua nicchia e sarà in grado di competere con i satelliti orbitali in una serie di compiti.

L'articolo SoftBank lancia le stazioni radio base 4G e 5G su dirigibili nella stratosfera proviene da il blog della sicurezza informatica.




nonostante l'articolo sia scritto in maniera non male e sia chiaro il contesto, l'italiano analfabeta funzionale di turno penserà subito "lo vedi che abbassare la velocità a 30km/h funziona?" (come se esistessero soluzioni facili e veloci) eppure è un problema di trasporto pubblico e di altri fattori. in italia limitare la velocità a 30km/h è il solito esercizio di scarico coscienza per pensare che si sia fatto qualcosa. poco conta se i dossi eccessivi uccidono ciclisti, ostacolano le ambulanze, ecc, come pure le tane che ci sono per le strade italiane. senza contare che alla fine andare a 30km/h in qualche punto senza comunque aver capito che la prudenza e le distanze di sicurezza sono importanti è inutile. alla fine qualche statistica ammaestrata risolverà il problema. e inoltre è inutile parlare di sicurezza dopo aver riempito le strade di suv. inutile piangere sul latte versato. come al solito la causa di tutti i mali sono gli italiani. cerchi la sicurezza sulle strade e compri un suv? ma sei scemo?


L’IA renderà le previsioni meteo più affidabili?

L'articolo proviene da #StartMag e viene ricondiviso sulla comunità Lemmy @Informatica (Italy e non Italy 😁)
L’intelligenza artificiale promette previsioni meteo più accurate, ma i tagli di Trump mettono a rischio i dati pubblici da cui queste dipendono. startmag.it/innovazione/lia-re…

RFanciola reshared this.



Ammazza che cornacchia intelligente, sapeva di morire ed è andata proprio nel giardino dell'istituito zooprofilattico 🤔🤔🤔.


Squishy Beyblades Made With 3D Printer Fail To Compete In The Arena


When Beyblades first came out a couple of decades ago, they quickly became a fad across Japan and several Western countries. There was a whole ecosystem of parts that you could buy and use to build competitive fighting spinning tops. These days, though — 3D printers are ubiquitous. There’s very little stopping you from printing whatever Beyblade-compatible parts your heart desires, as [JettKuso] demonstrates.

For [JettKuso], the rubber attack tips were a personal favorite. They had high grip on the plastic arena floor and would allow a top to make rapid, aggressive moves that would knock other tops out of the arena. Not desiring to import specific Beyblade parts at great expense, he decided to print some rubber tips and associated parts instead. The result? Squishy Beyblades!

[JettKuso] built various tops with official and custom TPU parts, and put them in battles to see what worked and what didn’t. In many cases, the TPU replacement parts didn’t make a big difference or proved worse than the standard parts. However, when [JettKuso] got crazy, he found one thing that kind of worked. A mega-heavy TPU top blade, which weighed as much as the standard metal rings, was able to successfully win battles against less competitive standard builds.

Ultimately, the video serves as a testament to the developers of the original toys themselves. It’s not so simple to just print up some parts and have them be competitive with the tried-and-tested gear that comes off the store shelves. The experience ultimately gave [JettKuso] a greater appreciation for all the thought that went into the commercial toys. Video after the break.

youtube.com/embed/2X2Xjc4tsfI?…


hackaday.com/2025/08/02/squish…



An Ode to the Aesthetic of Light in 1024 Pixels


Raspberry Pi Pico LED display sitting in window sill

Sometimes, brilliant perspectives need a bit of an introduction first, and this is clearly one. This video essay by [Cleggy] delivers what it promises: an ode to the aesthetic of light. But he goes further, materializing his way of viewing things into a beautiful physical build — and the full explanation of how to do it at home.

What’s outstanding here is not just the visual result, but the path to it. We’ve covered tons of different LED matrices, and while they’re all functional, their eventual purpose is left up to the builder, like coasters or earknobs. [Cleggy] provides both. He captured a vision in the streets and then built an LED matrix from scratch.

The matrix consists of 1024 hand-soldered diodes. They’re driven by a Raspberry Pi Pico and a symphony of square waves. It’s not exactly a WS2812 plug-and-play job. It’s engineered from the silicon up, with D-latches and demultiplexers orchestrating a mesmerizing grayscale visual.

Pulse-width modulation (PWM) is the secret ingredient of this hack. [Cleggy] dims each white pixel separately, by varying the duty cycle of its light signal. The grayscale video data, compressed into CSV files, is parsed line-by-line by the Pico, translating intensity values into shimmering time slices.

It transforms the way you see and perceive things. All that, with a 1000 LED monochrome display. Light shows are all highly personal, and each one is a little different. Some of them are really kid stuff.

youtube.com/embed/cWpT_prTC54?…


hackaday.com/2025/08/02/an-ode…





“Stranizza d’Amuri”, di Giuseppe Fiorello, Ita, 2023


@Giornalismo e disordine informativo
articolo21.org/2025/08/straniz…
Con Samuele Segreto, Gabriele Pizzurro, Simona Malato, Fabrizia Sacchi, Anita Pomario, Giuseppe Spata “Stranizza d’Amuri” è un film che racconta la storia di due ragazzi che si amano, un ritratto, vivido e doloroso, di un’Italia



Exploring VersaLOGIC pre-LSI Logic Cards With the Data/620


Before the era of large-scale integration (LSI) semiconductor circuits, discrete logic circuits using the common diode-transistor logic (DTL) were still necessary and available in a format that was modular and reusable. [David Lovett] over at the Usagi Electric farm has two great examples that date back to the 1950s and 1960s, showing the jump in technology over the course of a mere decade.

The newer Varian Data Machines 620 from 1966 uses germanium diodes and transistors, while the 1956 Bendix G-15 uses germanium diodes with vacuum tubes, the latter effectively fulfilling the same purpose as the transistors. The main difference between the modules is the density, with a decade of technological improvements allowing for more than double the logic on similarly sized cards and a similarly impressive reduction in power usage.

Currently, [David] is working on reverse-engineering these so-called VersaLogic modules to be able to troubleshoot the Data/620 machine in his possession. The results of these efforts are being published on GitHub. Although you can think of these modules as more or less big versions of the 7400-logic ICs — which began to replace them in the Data/620I from 1967 — some of the circuits on the cards get pretty complex.

With hundreds of these VersaLogic cards in one Data/620 computer, finding a few dodgy germanium diodes and transistors on them is quite the struggle. Whereas the Bendix G-15 helpfully provided a semi-automatic tester for the modules, no such option appears to be exist for these VersaLogic cards, leaving [David] to make his own version if he ever wants to see this 1960s machine that was once used at NASA roar back to life, and possibly read out what’s stored in the magic core memory.

This debugging process is complicated by the fact that these aren’t your basic 5V TTL-style logic cards, but rather use -12- and 0V-based high-threshold logic (HTL). Developing testing logic and hardware for these cards, which also takes into account the bidirectional nature of some of these cards, is a bit of a challenge. Fortunately, the Usagi Electric community is on the job, and you’re cordially invited to hop over to the official Discord channel to pitch in if that’s your thing.

We always enjoy thinking of different ways to implement logic. Even the really bizarre ones.

youtube.com/embed/9wE1WbcfxtI?…


hackaday.com/2025/08/02/explor…