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Ecco come l’Agcm fa cambiare posizione a Google sul consenso dei dati

L'articolo proviene da #StartMag e viene ricondiviso sulla comunità Lemmy @Informatica (Italy e non Italy 😁)
L’Agcm chiude l’istruttoria su Google, che si impegna a garantire maggiore trasparenza sul consenso ai dati personali, più controllo per gli utenti e una comunicazione dedicata a chi aveva già

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Google ha aggiunto delle funzionalità che consentono a Gmail di accedere a tutti i messaggi privati ​​e agli allegati per addestrare i suoi modelli di intelligenza artificiale.

Se utilizzi Gmail, devi essere a conoscenza di un'importante modifica che verrà implementata in modo discreto. A quanto pare , Google ha recentemente iniziato a consentire automaticamente agli utenti di accedere a Gmail a tutti i messaggi privati ​​e agli allegati per addestrare i suoi modelli di intelligenza artificiale. Ciò significa che le tue email potrebbero essere analizzate per migliorare gli assistenti di intelligenza artificiale di Google, come Smart Compose o le risposte generate dall'intelligenza artificiale. A meno che tu non decida di agire.

Passaggio 1: disattiva le funzionalità intelligenti nelle impostazioni di Gmail, Chat e Meet
Passaggio 2: disattiva le funzionalità intelligenti di Google Workspace

malwarebytes.com/blog/news/202…

@@aitech@feddit.it

in reply to Informa Pirata

ho verificato ma almeno per il momento in UE queste funzionalità sono disattivate di default. Sperimo lo restino in futuro.

Informa Pirata reshared this.

in reply to m3nhir

@m3nhir
Anche io ho verificato, ed erano disabilitate. È anche vero che sullo smartphone, qualche tempo fa, google mi aveva chiesto se volevo attivare feature "smart" di gmail e non so quale altra app, avevo risposto "no". Magari rispondendo sì, avrei trovato una situazione diversa

Informa Pirata reshared this.

in reply to lgsp

@lgsp probabile. ora che ci penso, anche io avevo risposto "no".
@lgsp
in reply to Floreana

@Floreana tra i contatti che conosco di persona un paio ce le avevano attive. In effetti come ha ricordato @lgsp può essere colpa dei dark pattern delle app di Google.

Quando non possono fregarti per ignoranza, ci provano con i pop.up e con la fretta nel toglierli, poi con la presbiopia e, se non basta, prima o poi ti prenderanno semplicemente per stanchezza.

Del resto lo smartphone non è tuo, ma loro...

@m3nhir

in reply to Informa Pirata

passo 0: smetti di usare i servizi di Google e lotta assieme ai tuoi pari per educare intelligenze artificiali al tuo servizio anziché al loro...

Informa Pirata reshared this.



Meta, per un giudice statunitense il colosso non è un monopolio e i social che conoscevamo sono morti

In una sentenza emessa martedì 18 novembre, il giudice statunitense James Boasberg ha stabilito che la Ftc non è riuscita a dimostrare che Meta detiene un monopolio nel mercato dei “social network personali” (personal social networking). L'ente sosteneva che la società di Mark Zuckerberg avrebbe solo due rivali nel settore, Snapchat e MeWe, che peraltro faticherebbero a competere proprio a causa del predominio di Meta.

wired.it/article/meta-causa-ft…

@Etica Digitale (Feddit)

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Perché la trimestrale e la Casa Bianca fanno esultare Nvidia

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Nvidia festeggia tre volte: la Casa Bianca si schiera contro le limitazioni commerciali del Gain Ai Act, il governo autorizza le vendite in Medioriente e gli ottimi risultati del terzo trimestre allontanano i timori sulla bolla



“In Italia, decine di bambini e bambine sono discriminati e invisibili alle istituzioni perché nati con tecniche di fecondazione non gradite al Governo”


Questo il commento delle avvocate Francesca Re e Filomena Gallo nella Giornata mondiale dei diritti dell’infanzia


Oggi è la Giornata mondiale per i diritti dell’infanzia, che sono violati in tanta parte del mondo a causa di guerre, sfruttamento e violenze, anche all’interno della famiglia. Come se tutto ciò non bastasse, in Italia lo Stato aggiunge l’ottusità burocratica di negare a decine di bambini nati all’estero, grazie alla gravidanza per altri all’estero, in paesi in cui è perfettamente legale, la trascrizione del certificato di nascita. Così facendo, li si discrimina e mette a repentaglio la loro sicurezza affettiva e giuridica. Questo non è più accettabile. La trascrizione di un certificato di nascita nel paese in cui si vive non è solo una formalità ma un atto che rende pubblico e certo un fatto, ovvero il rapporto di genitorialità da cui derivano diritti fondamentali irrinunciabili.
Esistono bambini invisibili alle istituzioni solo perché nati con tecniche di fecondazione assistita non gradite al governo italiano, come la gravidanza per altri.

Impedire le trascrizioni, in assenza di una legge che lo preveda, bensì solo sulla base di una decisione degli ufficiali di stato civile, è oggi una forma subdola di punizione delle coppie o delle persone che vanno all’estero dove alcune tecniche di fecondazione assistita sono consentite, ma che di fatto determina una grave lesione dei diritti dei minori nati da queste tecniche. La legge 40 del 2004 al contrario, prevede che tutti i nati da tecniche di fecondazione assistita devono essere riconosciuti dai genitori, biologici o intenzionali, che hanno fatto ricorso a quelle tecniche.

In questa giornata, nata proprio per riconoscere diritti civili, sociali e politici a tutti i bambini e le bambine chiediamo al Governo, ai comuni, alle istituzioni di assumersi la responsabilità di garantire a ogni bambino e bambina il pieno riconoscimento giuridico e affettivo della propria famiglia, senza discriminazioni basate sulle modalità di nascita o sull’orientamento dei genitori, anche alla luce degli obblighi e le prospettive derivanti dal diritto europeo.

L'articolo “In Italia, decine di bambini e bambine sono discriminati e invisibili alle istituzioni perché nati con tecniche di fecondazione non gradite al Governo” proviene da Associazione Luca Coscioni.



Aperitivo assemblea della Cellula Coscioni Roma con Marco Cappato e Filomena Gallo


📍Friccicore – Via delle Acacie 14, Roma
🗓Mercoledì 26 novembre 2025
🕢Ore 19:30 – 21:00


Un’occasione di confronto, aggiornamento e rilancio delle attività della Cellula Coscioni di Roma in compagnia di Marco Cappato, tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni, e Filomena Gallo, Segretaria nazionale, da anni in prima linea nelle battaglie per la libertà di scelta e per i diritti civili.

Durante l’aperitivo si discuterà delle campagne in corso, delle nuove iniziative locali e nazionali e dei prossimi obiettivi

Contributo richiesto: 15€. Parte del contributo sarà destinato a finanziare le attività della Cellula.

Per partecipare, è necessario preannunciare la propria presenza preferibilmente entro domenica 23 novembre all’indirizzo email cellularoma@associazionelucacoscioni.it

L'articolo Aperitivo assemblea della Cellula Coscioni Roma con Marco Cappato e Filomena Gallo proviene da Associazione Luca Coscioni.



Anna Pompili al Festival Margherita per ricordare l’eredità di Etienne Emile Baulieu

📍Auditorium Centro Culturale Roberto Gritti – Biblioteca di Ranica, Bergamo🗓Sabato 22 novembre 2025 – ore 21:00


Nell’ambito del Festival Margherita – Nessun dogma sotto questo cielo, giunto alla sua quarta edizione e dedicato a Margherita Hack, si terrà la presentazione-dialogo “L’eredità di Etienne Emile Baulieu. L’inventore della pillola abortiva RU486”. A portare il contributo dell’Associazione Luca Coscioni sarà Anna Pompili, ginecologa e consigliera generale dell’Associazione, da sempre impegnata nella promozione dei diritti sessuali e riproduttivi. Insieme a lei interverranno il ginecologo Corrado Melega, tra i primi in Italia ad aver utilizzato la RU486.

Sarà occasione per approfondire l’impatto della RU486 in Italia e sulle battaglie ancora in corso per garantirne un accesso realmente libero e sicuro.

L'articolo Anna Pompili al Festival Margherita per ricordare l’eredità di Etienne Emile Baulieu proviene da Associazione Luca Coscioni.



Accessibilità in cammino – Passeggiata per il diritto alla mobilità


📍Firenze – Giardino di Fortezza da Basso (nei pressi della fontana)
🗓Mercoledì 19 novembre 2025
🕝Ore 14:30


In occasione della Settimana Europea della Mobilità 2025, la Cellula Coscioni di Firenze organizza, in collaborazione con Legambiente Firenze e il Comune di Firenze, una passeggiata pubblica dal titolo:

ACCESSIBILITÀ IN CAMMINO – Garantire il diritto alla mobilità

Un’iniziativa per testare insieme una nuova app che permette di fotografare e monitorare lo stato reale dell’accessibilità nella città. Unisciti a noi per camminare, osservare, segnalare e difendere il diritto alla mobilità di tutte le persone.

La partecipazione è libera e aperta a tutte e tutti.

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Avv. Massimo Rossi a Pavia – “Diritto di scegliere: dialogo sull’eutanasia negata”


Massimo Rossi a Pavia – “Diritto di scegliere: dialogo sull’eutanasia negata”


📍 Aula Disegno, Università di Pavia – Piazza Leonardo Da Vinci 5
🗓 17 novembre 2025
🕕 Ore 18:00


In occasione dell’incontro “Diritto di scegliere: dialogo sull’eutanasia negata”, il Coordinamento UDU Pavia, in collaborazione con l’Università di Pavia, ospita Massimo Rossi, avvocato, membro dell’Associazione Luca Coscioni e difensore di Marco Cappato nei noti casi di DJ Fabo e Davide Trentini.

L’incontro sarà dedicato ai più recenti sviluppi politici e giuridici in materia di eutanasia e suicidio medicalmente assistito. Dalla strada aperta dalle sentenze della Corte costituzionale, alle proposte di legge oggi in discussione fino alle leggi regionali approvate in Toscana e Sardegna.

Un momento di riflessione e confronto sullo stato del diritto all’autodeterminazione in Italia e sulle battaglie ancora aperte per la libertà di scelta alla fine della vita.

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DOSSIER: MINACCE AL SETTORE AGROALIMENTARE. LE FRODI, l’AGROPIRATERIA. LA RISPOSTA IN AMBITO EUROPEO E NAZIONALE


È di pochi giorni fa la notizia di un nuovo regolamento UE per proteggere agricoltori e fornitori di prodotti alimentari dalle pratiche commerciali sleali transfrontaliere.

Il nuovo regolamento prevede una Cooperazione transfrontaliera che crei un sistema in cui i paesi dell'UE possano collaborare per indagare e porre fine alle pratiche sleali che coinvolgono aziende di diversi Stati membri. Le autorità nazionali potranno: - condividere informazioni tra loro; - coordinare le indagini; - informare altri paesi sulle decisioni relative alle pratiche sleali.

Se le pratiche sleali interessano fornitori in almeno 3 paesi UE, un paese verrà designato per coordinare la risposta.

Il regolamento include norme per proteggere i fornitori da ritorsioni quando segnalano pratiche sleali, comprese misure di protezione dei dati e riservatezza ed affronta anche le pratiche sleali da parte di acquirenti situati al di fuori dell'UE che trattano con agricoltori europei.

Il settore agroalimentare rappresenta un'infrastruttura economica globale di importanza strategica, ma è parallelamente esposto a forme di criminalità organizzata che superano la tradizionale sfera della sicurezza igienico-sanitaria. La frode agroalimentare, o food fraud, si configura come un fenomeno intrinsecamente complesso e transnazionale, richiedendo risposte coordinate a livello di polizia, intelligence e legislazione. L'analisi qui presentata si concentra sull'architettura di enforcement internazionale e sulla dettagliata risposta giuridica e operativa intrapresa dallo Stato italiano.

La necessità di un approccio integrato è determinata dalla natura ibrida della minaccia, che danneggia simultaneamente la salute pubblica (sebbene non sempre in modo immediato), la concorrenza leale tra gli operatori economici e la fiducia dei consumatori. La lotta a tali pratiche non può limitarsi al controllo dei prodotti finiti ma deve penetrare l'intera filiera produttiva e distributiva, inclusa la dimensione del commercio elettronico.

La distinzione tra una semplice non conformità amministrativa (errore procedurale o igienico non intenzionale) e una frode intenzionale è fondamentale per mobilizzare le risorse di law enforcement appropriate.

A livello europeo, sebbene la legislazione UE non fornisca una singola definizione onnicomprensiva di frode, il Regolamento (UE) 2017/625, relativo ai controlli ufficiali, e la Commissione Europea, tramite il sistema iRASFF, hanno stabilito i criteri operativi per l'identificazione della frode.

Il quadro normativo definisce la frode agroalimentare come "una non conformità relativa a qualsiasi presunta azione intenzionale da parte di imprese o individui, allo scopo di ingannare gli acquirenti e trarne indebito vantaggio, in violazione delle norme di cui all'articolo 1, paragrafo 2, del regolamento (UE) 2017/625". Affinché un caso venga classificato come sospetto di frode, devono essere soddisfatti cumulativamente quattro criteri operativi stabiliti dall'EU Food Fraud Network (FFN):

1. Violazione del diritto UE: Deve esistere un illecito previsto da una o più regole codificate nella vasta legislazione UE in materia di alimenti e mangimi.

2. Intenzionalità: La condotta deve essere verificata come deliberata, non accidentale, ad esempio la sostituzione intenzionale di un ingrediente di alta qualità con uno di qualità inferiore.

3. Guadagno economico indebito: L'atto fraudolento deve portare a una forma di vantaggio economico diretto o indiretto per l'autore.

4. Inganno del cliente/consumatore: Deve esserci una forma di inganno, come l'alterazione dell'etichettatura o della colorazione, che nasconde la vera qualità o natura del prodotto.

L'impostazione dei quattro criteri operativi, e in particolare l'insistenza sull'elemento dell'intenzionalità e del guadagno economico, trasforma la frode agroalimentare da un problema di igiene (tipicamente gestito dalla DG SANTE [la Direzione generale per la salute e la sicurezza alimentare è una direzione generale della Commissione europea responsabile delle politiche dell'UE in materia di salute e sicurezza alimentare, con la missione di proteggere e migliorare la salute pubblica, garantire che gli alimenti siano sicuri e sani e sostenere l'innovazione in entrambi i settori] e dalle autorità sanitarie) in un mandato di sicurezza pubblica e tutela del mercato. Questa distinzione è essenziale per giustificare il coinvolgimento di agenzie di law enforcement specializzate, come Europol e OLAF, nelle operazioni congiunte. Le azioni di contrasto, come l'Operazione OPSON, non si concentrano infatti solo sul ritiro di merce pericolosa, ma puntano all'identificazione e all'interruzione delle reti criminali organizzate.

Il riconoscimento che la frode non è solo un rischio sanitario ma anche un inganno economico legittima l'uso di risorse di intelligence economica e di investigazioni penali, essenziali per la tutela dei beni immateriali connessi al cibo, come la reputazione e l'autenticità dei prodotti.

Inoltre, sempre in ambito europeo, è stato di recente approvato dal Parlamento e successivamente, il 26 marzo 2024, dal Consiglio, il Regolamento UE 2024/1143 - pubblicato nella G.U. dell'UE il 23 aprile 2024 - che ha abrogato il Regolamento UE n. 1151/2012. Esso è volto a riformare la normativa UE in materia di protezione delle indicazioni geografiche dei vini, delle bevande spiritose e dei prodotti agricoli. Il regolamento 2024/1143 - pubblicato nella G.U. dell'UE il 23 aprile 2024 - prevede, tra l'altro: - una procedura di registrazione semplificata ed un periodo massimo di 6 mesi, per l'esame delle domande; - una maggiore protezione delle indicazioni geografiche (IG), anche online. I nomi di dominio che le utilizzino illegalmente potranno essere chiusi o disabilitati. L'Ufficio dell'UE per la proprietà intellettuale (European Union Intellectual Property Office, EUIPO) istituirà a tal fine un sistema di allarme; - un ruolo rafforzato per le associazioni di produttori che potranno, laddove non lo siano già, essere riconosciute dagli Stati membri e a cui potranno essere conferiti maggiori poteri e responsabilità; - regole per l'uso di un prodotto a denominazione IG come ingrediente di un prodotto trasformato. Per comparire nell'etichetta o nella pubblicità di tali prodotti l'ingrediente IG dovrà essere utilizzato in quantità sufficienti da costituirne una caratteristica essenziale e la sua percentuale dovrà essere indicata. L'utilizzo dei prodotti con denominazioni IG come ingrediente di prodotti alimentari preimballati, dovrebbe essere consentito previa notifica alla pertinente associazione di produttori riconosciuta; - regole per l'utilizzo dei nomi dei produttori e delle IG sugli imballaggi; - la valorizzazione di pratiche di sostenibilità ambientale, sociale od economica, anche nel disciplinare.

L'ARCHITETTURA INTERNAZIONALE DEL CONTRASTO

Il sistema di lotta alle frodi agroalimentari nell'Unione Europea è stato profondamente rimodellato a seguito di crisi di fiducia di vasta portata. Il caso della carne equina, emerso all'inizio del 2013, rappresenta un punto di svolta. I controlli ufficiali in diversi Stati membri rivelarono che prodotti preconfezionati, come gli hamburger, contenevano carne di cavallo non dichiarata, spacciata per manzo, ingrediente con un prezzo superiore.

La frode di etichettatura non era l'unico rischio; la problematica era aggravata dal timore che nella catena alimentare umana fosse penetrata carne di cavallo proveniente da animali a cui era stato somministrato fenilbutazone, un medicinale veterinario il cui uso è consentito solo per cavalli non destinati alla produzione alimentare.

Questo scandalo evidenziò la necessità di una risposta coordinata e immediata. La Commissione Europea (con il supporto della Direzione Generale per la Salute e la Sicurezza Alimentare, DG SANTE) reagì raccomandando un piano coordinato di controllo a livello UE per stabilire la prevalenza di pratiche fraudolente, coinvolgendo l'Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA), Europol e gli enti competenti nazionali. Da questo momento in poi, la Commissione ha formalizzato il potere di raccomandare tali piani coordinati in caso di sospetto di frode nel campo dell'alimentazione umana e animale. Il ripristino della fiducia dei consumatori divenne un obiettivo esplicito delle strategie di contrasto.

La cooperazione internazionale di polizia è incardinata nel progetto OPSON (dal greco opson, che significa 'cibo' o 'piatto prelibato'), coordinato a livello globale da INTERPOL e a livello UE da Europol fin dal 2011. Europol, l'agenzia di polizia dell'Unione Europea con sede all'Aia, ha la missione di sostenere gli Stati membri nella lotta contro tutte le forme gravi di criminalità organizzata e internazionale, inclusa la frode alimentare. INTERPOL, invece, coordina le attività condotte al di fuori dell'Unione Europea.

L'Operazione OPSON XIV, la 14ª edizione dell'iniziativa annuale coordinata da Europol per combattere la contraffazione e la commercializzazione di alimenti e bevande non conformi nell'Unione Europea, che si è svolta tra dicembre 2024 e aprile 2025, ha portato al sequestro di beni per un valore di 95 milioni di euro. L'operazione, che ha coinvolto 31 paesi, l'Ufficio Europeo Antifrode (OLAF), la DG SANTE e il settore privato, ha portato al sequestro di 11,6 milioni di chilogrammi di alimenti e 1,4 milioni di litri di bevande. Tra le frodi più comuni individuate vi sono la falsificazione delle date di scadenza di prodotti alimentari scaduti, spesso recuperati da imprese di smaltimento rifiuti infiltrate da gruppi criminali organizzati. Altre pratiche illegali includono la contraffazione di prodotti con indicazioni geografiche protette, specialmente per olio d'oliva e vino, e la vendita di carne e pesce prodotti in condizioni igieniche inadeguate. In Italia, sette persone sono state arrestate per lo sfruttamento illegale di cavalli trattati con farmaci, con il sequestro di un impianto clandestino di macellazione e di un camion con carne illegale. In Portogallo, un'operazione di macellazione illegale senza standard sanitari è stata smantellata.

Parallelamente all'attività di polizia, l'Unione Europea ha sviluppato strumenti di intelligence amministrativa. La Rete Europea contro le frodi agroalimentari (FFN) e il sistema di assistenza e cooperazione amministrativa per le frodi alimentari (AAC-FF) rappresentano il veicolo primario per lo scambio di informazioni tra le autorità competenti degli Stati membri. Questi sistemi consentono la trasmissione e la ricezione di richieste di assistenza per la verifica della conformità alla legislazione sulla filiera agroalimentare.

La cooperazione transfrontaliera è in costante crescita. Il numero annuale di casi scambiati tra gli Stati membri tramite i sistemi FFN/AAC-FF è più che raddoppiato in cinque anni, passando da 157 nel 2016 a 349 nel 2020. Questa intensificazione delle interazioni dimostra un rafforzamento della capacità europea di identificare, investigare e proteggere i cittadini da pratiche illegali che coinvolgono più giurisdizioni. La Commissione, avendo accesso ai dati sinottici di tracciabilità e allerta, coordina le attività e richiede indagini alle autorità competenti di Paesi terzi, specialmente per le frodi riguardanti le importazioni.

Un elemento chiave di questa struttura è il sistema di assistenza e allerta rapida iRASFF (Information and Alerts). L'iRASFF si è rivelato uno strumento indispensabile per la protezione delle eccellenze italiane e delle Indicazioni Geografiche (IG). L'Ispettorato Centrale della Tutela della Qualità e della Repressione Frodi (ICQRF) ha utilizzato con successo le richieste iRASFF per segnalare casi di Italian sounding che costituiscono violazioni dell'Articolo 7 del Regolamento (UE) n. 1169/2011 (pratiche corrette di informazione).

Il successo nell'utilizzo di iRASFF per risolvere casi di usurpazione di denominazione (come l'evocazione del Prosciutto di Parma DOP, del Prosecco DOP greco o di prodotti Italian sounding norvegesi) suggerisce che l'efficacia della tutela delle IG può essere ottenuta in modo più rapido attraverso la cooperazione amministrativa transfrontaliera che attraverso i complessi e lunghi meccanismi di cooperazione giudiziaria internazionale, come le rogatorie. I meccanismi amministrativi FFN/iRASFF offrono, in sostanza, una via di "giustizia rapida" che permette all'ICQRF di agire tempestivamente contro l'inganno commerciale all'estero, integrando e rafforzando l'azione delle forze dell'ordine. Un caso di sostituzione del latte di bufala con latte di altre lattifere in taluni formaggi, che ha coinvolto Italia e Spagna, è stato coordinato con successo tramite la rete UE.

IMPATTO ECONOMICO E SOCIALE DELLE FRODI IN ITALIA

L'impatto delle frodi agroalimentari in Italia è massimizzato dall'infiltrazione della criminalità organizzata nel settore, un fenomeno noto come "Agromafie". Il volume d'affari complessivo generato dalle Agromafie è stimato da Coldiretti/Eurispes in almeno 12,5 miliardi di euro. Questa cifra si scompone in 8,8 miliardi di euro derivanti direttamente da attività illecite (frode, contraffazione, sofisticazione) e 3,7 miliardi di euro provenienti dal reinvestimento dei proventi in attività lecite, un chiaro segnale di riciclaggio di denaro.

Le modalità operative delle Agromafie vanno ben oltre la semplice vendita di prodotti falsificati. Le reti criminali sfruttano le pieghe della burocrazia, promuovono il credito illegale e acquisiscono aziende agricole in difficoltà per riciclare denaro. Approfittano della crisi economica e dell'aumento dei costi di produzione per indebolire gli imprenditori onesti, costringendoli a cedere terre e attività sotto minaccia. La legislazione italiana sull'origine consente inoltre che circa il 33% del fatturato agroalimentare totale, destinato alla vendita in Italia e all'export, derivi da materie prime importate ma poi trasformate e vendute con il marchio Made in Italy.

La minaccia esterna più rilevante per il comparto agroalimentare italiano è rappresentata dal fenomeno dell'Italian Sounding, ovvero l'evocazione ingannevole, l'imitazione o l'usurpazione dei marchi e delle Indicazioni Geografiche (IG) italiane. Questo fenomeno sfrutta la reputazione dell'eccellenza italiana per prodotti non autentici, causando un danno economico e reputazionale immenso.

Le stime sul valore globale del mercato del falso Made in Italy variano, attestandosi in un intervallo significativo tra i 60 e i 120 miliardi di euro. Secondo le analisi di Coldiretti, sei prodotti su dieci venduti all'estero con richiami all'Italia sono in realtà falsi. Gli Stati Uniti sono identificati come il primo produttore mondiale di falso cibo Made in Italy, con l'industria del tarocco stimata in un valore di 40 miliardi di dollari.

L'usurpazione delle DOP e IGP—come il formaggio generico danese che evoca la Fontina, o il vino spumante greco che evoca il Prosecco—non solo devia ingenti flussi di profitto verso soggetti privi di legame con l'Italia, ma altera la concorrenza sul mercato globale e vanifica gli investimenti dei produttori legittimi che rispettano i rigidi disciplinari. L'eventuale scomparsa o la difficoltà di trovare prodotti italiani autentici sugli scaffali esteri fornirebbe un assist decisivo a questa fiorente industria del tarocco.

Sebbene la maggior parte delle frodi sia motivata dal guadagno economico, le conseguenze sulla salute pubblica possono essere gravi. Le adulterazioni e le sofisticazioni intenzionali introducono rischi di contaminazione chimica e microbiologica. Tra gli esempi di sofisticazione riscontrati in Italia si annoverano l'utilizzo di polvere di latte vietata nei formaggi, l'impiego di olio di semi trattato con clorofilla spacciato per extravergine, l'uso di perossido di benzoile per sbiancare la mozzarella, o l'aggiunta di anidride solforosa per rendere la carne più rossa.

In casi estremi, la frode può portare a gravissimi rischi sanitari, come il caso del latte in polvere cinese contaminato con melamina. Anche fenomeni meno acuti, come la comparsa di Pseudomonas fluorescens nelle "mozzarelle blu," sebbene non immediatamente patogeni per l'uomo, rappresentano un segnale di anomalie nel sistema di produzione e di conservazione.

L'impatto sociologico è parimenti significativo. Il ripetersi degli scandali alimentari erode la fiducia dei consumatori: un'analisi Coldiretti/Ixe' ha rivelato che due italiani su tre (68%) sono preoccupati dell'impatto sulla salute di ciò che mangiano. Questa profonda sfiducia si traduce in una forte domanda di giustizia: quasi 1 italiano su 3 (29%) ritiene che i casi di frode e contraffazione alimentare debbano essere puniti con l'arresto, e la maggioranza (51%) richiede comunque la chiusura immediata dell'attività.

Questa intensa reazione pubblica dimostra che la frode intenzionale, che implica l'inganno del cliente per un guadagno illecito, è percepita come un crimine morale e di sicurezza collettiva, non come un mero illecito amministrativo. La consapevolezza della gravità morale e la richiesta di pene severe giustificano pienamente la direzione intrapresa dalla legislazione nazionale verso l'inasprimento delle sanzioni penali e l'introduzione di strumenti cautelari e di polizia più incisivi.

IL SISTEMA DI ENFORCEMENT ITALIANO

L'Italia ha strutturato un sistema di controllo altamente specializzato per proteggere la sua produzione agroalimentare di eccellenza, basato su una sinergia tra enti amministrativi e forze di polizia a competenza penale. Questo modello a più livelli è essenziale per affrontare la natura ibrida del crimine (amministrativo, economico e sanitario).

L’Ispettorato Centrale della Tutela della Qualità e della Repressione Frodi (ICQRF) è un'agenzia governativa che opera sotto il Ministero dell'Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste (MASAF), è riconosciuto come uno dei principali enti europei nel controllo della qualità agroalimentare. Svolge controlli mirati sulla qualità dei prodotti, l'etichettatura e la repressione delle frodi commerciali e documentali. L'ICQRF è l'autorità centrale per la tutela delle Indicazioni Geografiche e delle filiere certificate. I risultati operativi del 2021 mostrano la sua capacità di azione: sono state emesse 4.699 contestazioni amministrative e 4.954 diffide nei confronti degli operatori, con un sequestro di merce per circa 5,5 milioni di kg, per un valore di oltre 9,1 milioni di euro. L'azione si estende oltre confine, con 955 interventi fuori dai confini nazionali e sul web a tutela delle IG, e collaborazioni internazionali (UE e non-UE) per 151 casi.

I Carabinieri NAS (Nuclei Antisofisticazioni e Sanità) intervengono principalmente per la tutela della salute pubblica e la sicurezza alimentare, operando in tutti i luoghi legati alla produzione, lavorazione e vendita di alimenti.Sono l'organo primario nelle indagini penali che riguardano adulterazione, sofisticazione e violazioni della sicurezza alimentare. I dati operativi confermano il loro ruolo cruciale: in un periodo non specificato ma riferito a operazioni significative, sono state riscontrate 8.515 infrazioni alla sicurezza alimentare. Le loro operazioni di rilievo, come l'Operazione Surface (febbraio 2019) sulla contraffazione di vino di pregio, dimostrano la loro specializzazione nelle indagini complesse.

Il MASAF (Ministro dell'agricoltura, della sovranità e delle foreste) si avvale del Comando unità forestali, ambientali e agroalimentari dell'Arma dei carabinieri che svolge i compiti di cui agli articoli 7 e 8, comma 2, lettera c) , del decreto legislativo 19 agosto 2016, n. 177. Il Comando carabinieri per la tutela agroalimentare svolge controlli straordinari sulla erogazione e percezione di aiuti comunitari nel settore agroalimentare e della pesca e acquacoltura, sulle operazioni di ritiro e vendita di prodotti agroalimentari, ivi compresi gli aiuti a Paesi in via di sviluppo e indigenti ed esercita controlli specifici sulla regolare applicazione di regolamenti comunitari e concorre, coordinandosi con ICQRF, nell'attività di prevenzione e repressione delle frodi nel settore agroalimentare. Nello svolgimento di tali compiti, il reparto può effettuare accessi e ispezioni amministrative avvalendosi dei poteri previsti dalle norme vigenti per l'esercizio delle proprie attività istituzionali. Il contingente di detto personale è stato potenziato, dalla legge di bilancio 2023 (articolo 1, commi 666-667, L. n. 197/2022), di 120 unità .

Inoltre il D.L. n. 63/2024 (convertito con modificazioni dalla legge n. 101 del 12 luglio 2024) ha disposto la riorganizzazione del Comando unità forestali, ambientali e agroalimentari dell'Arma dei Carabinieri, istituendo la figura del personale ispettivo con compiti di polizia agroalimentare, stabilendo le modalità per definirne le competenze e i criteri generali per lo svolgimento delle attività ispettive. Il Comando unità forestali, ambientali e agroalimentari dell'Arma è posto alle dipendenze funzionali del Ministro dell'agricoltura, della sovranità e delle foreste, in luogo del Ministro della transizione ecologica, ora Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica (articolo 9).

La Guardia di Finanza interviene nel contrasto alle frodi fiscali, alla contraffazione dei marchi e alla tutela degli interessi finanziari dell'Unione Europea. Il Nucleo della Guardia di Finanza per la Repressione delle Frodi nei confronti dell'UE svolge anche la funzione di Segreteria Tecnica del COLAF (Comitato per la lotta contro le frodi nei confronti dell'UE). Inoltre, l'Agenzia delle Dogane (che gestisce i laboratori doganali) e la Guardia di Finanza operano controlli a tutela della salute e della sicurezza sui prodotti di origine animale importati.

La divisione funzionale del sistema di enforcement è la chiave del suo successo. L'ICQRF gestisce il front-line amministrativo e di qualità, garantendo la correzione rapida delle non conformità (diffide e contestazioni amministrative). I Carabinieri NAS (salute e sicurezza) e la Guardia di Finanza (finanza e fiscalità) intervengono quando è accertata l'intenzionalità e il potenziale criminale del fenomeno. La nuova "Cabina di regia per i controlli amministrativi nel settore agroalimentare", istituita dal DDL 2025 presso il MASAF, ha l'obiettivo di formalizzare e armonizzare ulteriormente questo indispensabile coordinamento.

Non tutti i settori agroalimentari presentano lo stesso livello di vulnerabilità alla frode. L'analisi operativa dimostra una costante necessità di sorveglianza intensiva in comparti strategici, in particolare l'olio d'oliva e il vino.

Il comparto oleario è strutturalmente esposto alla frode di diluizione e di falsa attribuzione di qualità (olio di semi trattato come extravergine) a causa dell'alto valore di mercato. I dati operativi dell'ICQRF per il 2024 confermano la criticità del settore:

• Su oltre 54.000 ispezioni alimentari totali, più di 8.200 hanno riguardato gli oli vegetali.

• I controlli analitici hanno rilevato un tasso di irregolarità del 23% (un olio su quattro), il dato più alto dopo il settore delle carni.

• L'olio d'oliva è il comparto che registra il maggior numero di notizie di reato (72 nel 2024), superando nettamente il lattiero-caseario (28) e il vino (18).

• Le autorità hanno confiscato 455.000 chilogrammi di olio d'oliva non conforme, per un valore di oltre 4 milioni di euro.

Questa elevata incidenza di irregolarità e il numero record di notizie di reato classificano l'olio d'oliva come un settore ad altissimo rischio di frodi. Per contrastare tale vulnerabilità, l'ICQRF si affida al Registro Nazionale Digitale degli Oli d'Oliva (RTO), un sistema destinato a tracciare in tempo reale l'intera filiera a livello nazionale, monitorando ogni movimento di materia prima e prodotto.

Nonostante il comparto vitivinicolo abbia un numero di notizie di reato inferiore rispetto all'olio d'oliva (18 nel 2024), è bersaglio di frodi complesse che minacciano direttamente la credibilità delle denominazioni di origine. L'ICQRF ha condotto circa diecimila verifiche sui vini di qualità, riscontrando 60 violazioni per "evocazione o usurpazione" delle denominazioni geografiche.

Tra gli esempi recenti di frode penale si annoverano:

1. Frodi di denominazione: Il caso in Sardegna dove vino di scarsa qualità proveniente da Sicilia e Puglia veniva venduto come Cannonau di Sardegna Doc, Vermentino di Sardegna Doc e Vermentino di Gallura Docg. L'indagine ha rivelato che un'azienda vitivinicola falsificava le giacenze e le rese per ettaro per mascherare l'acquisto di vini comuni.

2. Tecniche di Refilling e Contraffazione: L'operazione "Vuoti a rendere" ha stroncato una centrale di contraffazione nel Bresciano, dove vini generici acquistati anche online venivano spacciati per vini Igt, Doc e Docg pregiati (anche oltre 1.000 euro a bottiglia). I falsari riempivano bottiglie vuote di pregio con vini inferiori, sigillandole con tappi e capsule contraffatte e rivendendole su piattaforme come eBay sul mercato nazionale e internazionale (Spagna, Germania, Belgio, Francia e USA).

L'EVOLUZIONE LEGISLATIVA NAZIONALE (DDL 2025)

Riconoscendo che la disciplina sanzionatoria vigente non era sufficiente per intercettare efficacemente le condotte criminose lungo l'intera filiera agroalimentare, il Governo italiano ha approvato un Disegno di Legge (DDL) che riorganizza sanzioni e tracciabilità, con l'obiettivo esplicito di salvaguardare la fiducia dei consumatori e garantire la trasparenza del mercato. Il DDL, firmato dai Ministri Francesco Lollobrigida e Carlo Nordio, interviene inasprendo le sanzioni e ampliando il quadro penale.

L'aspetto più significativo è l'integrazione del codice penale con l'introduzione di nuove fattispecie di reato per fornire una risposta organica contro l'Agropirateria. Nello specifico, si introducono i nuovi reati di:

Frode Alimentare.

Commercializzazione di Alimenti e Bevande con Segni Mendaci.

Questi nuovi reati sono concepiti per penalizzare le condotte intenzionali lungo tutta la catena, dalla produzione alla distribuzione, focalizzandosi sulla frode di qualità e sull'inganno commerciale in modo complementare ai preesistenti reati contro l'incolumità pubblica.

Il DDL potenzia gli strumenti investigativi e introduce misure cautelari amministrative rapide.

In materia di indagini, il provvedimento introduce modifiche procedurali per affrontare l'urgenza dei casi, consentendo l'ispezione sulle cose e il prelievo di campioni con urgenza, anche senza il preventivo avviso al difensore, laddove la rapidità sia necessaria. Inoltre, il DDL interviene in materia di intercettazioni e "operazioni sotto copertura," includendo i nuovi reati di frode alimentare e commercio con segni mendaci tra quelli per cui tali strumenti tecnici possono essere utilizzati.

CONCLUSIONI E RACCOMANDAZIONI STRATEGICHE

La lotta efficace alle frodi agroalimentari, che in Italia generano un giro d'affari criminale di oltre 12,5 miliardi di euro e danneggiano l'export per decine di miliardi attraverso l'Italian Sounding, si fonda su un modello di contrasto integrato e multilivello. A livello transnazionale, l'integrazione di polizia giudiziaria (Europol/INTERPOL e Operazioni OPSON) e intelligence amministrativa (FFN/iRASFF) è risultata indispensabile per disarticolare le reti criminali e per garantire una tutela rapida delle Indicazioni Geografiche.

A livello nazionale, il sistema si basa sulla complementarietà delle competenze tra l'ICQRF (controllo di qualità e repressione amministrativa delle frodi), i Carabinieri NAS (salute pubblica e investigazioni penali su adulterazione), i carabinieri per la tutela agroalimentare e la Guardia di Finanza (frode fiscale e tutela degli interessi UE). I dati operativi dimostrano la necessità di mantenere un focus elevato sui settori ad alto rischio come l'olio d'oliva, che nel 2024 ha registrato il tasso di irregolarità analitica e il numero di notizie di reato più elevati.

Il Disegno di Legge approvato nel 2025 rappresenta un'evoluzione cruciale, riconoscendo la necessità di una risposta penale più specifica e robusta contro l'Agropirateria. L'introduzione dei nuovi reati di Frode Alimentare e Commercializzazione con Segni Mendaci colma lacune normative, fornendo una base penale mirata contro l'inganno intenzionale e il guadagno illecito.

Le nuove misure cautelari amministrative, in particolare il Blocco Ufficiale Temporaneo e l'Interdizione cautelare dell'uso delle denominazioni protette, garantiscono agli organi amministrativi come l'ICQRF l'agilità necessaria per interrompere immediatamente le condotte fraudolente sul mercato, prima che i lunghi procedimenti penali o amministrativi giungano a conclusione definitiva. L'istituzione di piattaforme di tracciabilità iper-specifiche, come quella per il latte di bufala, stabilisce inoltre un precedente tecnologico per la difesa preventiva delle filiere critiche.

#FoodFraud #Frodialimentari #OPSON #Agromafie #ItalianSounding

#contraffazionegroalimentare

#Ispettoratocentraledellatuteladellaqualitàedellarepressionefrodi

#Icqrf #agropirateria #Armadeicarabinieri #GuardiadiFinanza

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Oggi, 16 novembre, nel 1922, il discorso di Mussolini alla Camera: "Potevo fare di questa aula sorda e grigia un bivacco di manipoli"


La mattina del 28 ottobre, migliaia di squadristi fascisti, calcolati in circa 26.000, provenienti per lo più dalla Toscana e dall'Italia centro-settentrionale, si radunarono nei pressi di Roma, pronti a marciare sulla Capitale.
Vestiti con camicie nere e scarsamente armati ed equipaggiati, erano convinti di essere protagonisti di un'epopea nazionale destinata a rovesciare il governo e a instaurare un nuovo ordine politico. In realtà la "marcia su Roma" non era intesa da Mussolini che l'aveva promossa come una battaglia, ma come una dimostrazione di potenza.

Il 16 novembre Benito Mussolini tenne un discorso alla Camera dei Deputati, il suo primo discorso da Primo Ministro.
Dopo essere stato incaricato di formare un nuovo governo, prese la parola per presentare i suoi ministri. Si mostrò arrogante e affermò che avrebbe potuto chiudere il Parlamento e formare un governo composto solo da fascisti. Ma aveva deciso di non farlo, almeno non subito.
Affermò inoltre che la "rivoluzione delle camicie nere" era sua, da proteggere e ampliare. Una frase celebre del suo discorso fu: "Avrei potuto trasformare questa stanza silenziosa e grigia in un bivacco di squadristi" (leggi il discorso qui:it.wikisource.org/wiki/Italia_… )
Il suo atteggiamento e il suo modo di parlare mostravano una mancanza di rispetto per il Parlamento.
Dopo il suo discorso, il leader socialista Filippo Turati rispose con un testo intitolato "Il Parlamento è morto", criticando Mussolini e la sua visione per l'Italia.

#ildiscorsodelbivacco
#otd
#accaddeoggi
#16novembre1922

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Un'immagine in bianco e nero mostra un ampio interno con diverse file di uomini seduti a tavoli. In primo piano e nelle file successive, si vedono uomini vestiti con abiti scuri, la maggior parte con gilet e cravatte. In alcune file, gli uomini guardano in avanti. A una distanza maggiore, c'è una fila di uomini che guardano in avanti. Sul tavolo più vicino, sono posizionati molti oggetti che sembrano essere vasi o trofei. Sul tavolo più lontano sono posizionati alcuni documenti.

Alt-text: L'immagine in bianco e nero mostra un ampio interno con diversi file di uomini seduti a tavoli. Gli uomini sono vestiti con abiti scuri. Molti oggetti sembrano essere vasi o trofei sul tavolo più vicino, mentre alcuni documenti sono sul tavolo più lontano. Gli uomini appaiono impegnati in una discussione o riunione formale.

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La Giornata Internazionale contro il traffico illecito di beni culturali


Il 14 novembre del 1970 venne elaborata a Parigi la Convenzione universalmente riconosciuta come il primo strumento legislativo sulle misure da adottare per interdire e impedire gli illeciti relativi all’importazione, all’esportazione e al trasferimento di proprietà dei beni culturali.

Nel 2020, a distanza di 50 anni, l’UNESCO indisse, in ricordo di quella data, la Giornata Internazionale contro il traffico illecito di beni culturali col fine di sensibilizzare l’opinione pubblica su un tema ancora oggi di estrema attualità,

In seno alla Giornata Internazionale, The Journal of Cultural Heritage Crime, La Sapienza Università di Roma e Art Crime Project APS hanno organizzato il Convegno di Studi Database e archivi per il contrasto ai crimini contro il patrimonio culturale. L’iniziativa è giunta al terzo appuntamento, dopo aver dato voce nelle precedenti edizioni alle principali istituzioni preposte alla tutela e alla ricerca accademica impegnate, ognuna per le proprie finalità, al contrasto dei fenomeni illeciti contro il patrimonio culturale e, successivamente, ai musei italiani quali presidi impegnati nel quotidiano nella promozione di una cultura della legalità.

Nella giornata presso Sapienza Università di Roma e’ stata la volta dell’incontro tra le istituzioni nazionali ed internazionali impegnate contro il traffico illecito dei beni culturali, gli scavi clandestini e i rischi a cui sono soggetti i luoghi della cultura e la dolorosa dispersione del patrimonio archeologico e culturale, in particolare l’interesse era sui database e gli archivi creati per supportare il lavoro di contrasto al traffico illecito ed ai crimini contro il patrimonio. All’azione fondamentale dei corpi di polizia dedicati alla lotta a tutte le azioni illecite contro il patrimonio, in primis i Carabinieri per la tutela del Patrimonio Culturale, si affianca l’attività delle più importanti organizzazioni internazionali, istituzioni universitarie e centri di ricerca che interverranno illustrando i progetti in corso, aventi come oggetto lo studio scientifico del patrimonio disperso, i materiali provenienti da sequestro, la gestione dei depositi, gli studi sulla provenienza e sull’autenticità dei manufatti che entrano nelle collezioni museali.

Nel corso della giornata e’ stato conferito il Premio ‘Paolo Giorgio Ferri‘, alla sua prima edizione, istituito in memoria del magistrato che ha dedicato la propria vita professionale alla tutela del patrimonio culturale e al contrasto del traffico illecito di beni culturali. Il riconoscimento nasce con l’intento di onorare, con cadenza annuale, personalità che si siano distinte per l’impegno, la competenza e la visione nel campo della protezione dei beni culturali. La scelta di intitolarlo a Paolo Giorgio Ferri, figura centrale nelle politiche italiane di recupero e restituzione, ha voluto ribadire il valore etico e giuridico del suo contributo, che ha ridefinito un modello di cooperazione tra magistratura, forze di polizia e istituzioni museali a livello internazionale. Il premio assegnato in questa occasione rappresenta il simbolo di una continuità ideale tra la memoria e l’attualità del contrasto ai crimini contro il patrimonio.

La Giornata del 14 novembre come un momento di incontro e di scambio di buone pratiche tra tutti gli attori coinvolti nella lotta alla cultura dell’illegalità e del crimine contro il patrimonio, ma anche di riflessione sulle modalità di narrazione e sensibilizzazione dei pubblici verso una sempre più attenta e collaborativa cultura della legalità.

#carabinieriTPC
#ArmadeiCarabinieri
#TUTELAPATRIMONIOCULTURALE

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Furti d'auto hi-tech: smantellata a Palermo e Milano un'organizzazione criminale con collegamenti internazionali

Il Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Palermo, con il supporto della Compagnia di Alcamo e del Nucleo Investigativo di Milano, ha eseguito 5 decreti di perquisizione e 3 sequestri preventivi d'urgenza di conti correnti nei confronti di 3 indagati, accusati di far parte di un'associazione per delinquere finalizzata al furto aggravato di autovetture, alla ricettazione e alla diffusione di strumenti informatici illeciti.

L'operazione si inserisce in un'attività più ampia coordinata da Eurojust, l'Agenzia dell'Unione Europea per la cooperazione giudiziaria penale, e condotta in parallelo anche in Francia e nel Regno Unito. Le indagini sono partite da elementi forniti dagli inquirenti francesi, che avevano individuato una banda dedita alla produzione e rivendita di dispositivi elettronici in grado di avviare auto con chiavi non codificate, aggirando i sistemi di sicurezza di numerosi marchi automobilistici di fascia alta.

Il principale sospettato costruiva dispositivi elettronici personalizzati dal 2022. Vendeva altoparlanti riprogrammati (sì, altoparlanti!) in grado di sbloccare auto di lusso. I prezzi variavano da 3.000 a 50.000 euro a dispositivo, distribuiti in 17 paesi europei e in tutto il mondo tramite messaggistica crittografata. La polizia francese ha notato un picco nei furti di specifici modelli di veicoli e ha ricondotto il furto a questi altoparlanti modificati.

Tra i principali interlocutori del leader francese è emerso un palermitano — già noto alle forze dell'ordine — ritenuto figura tecnica di spicco e già imputato in un procedimento per fatti analoghi. Secondo la Procura di Palermo, il gruppo avrebbe trasformato il furto d'auto in un business tecnologico globale, progettando e commercializzando dispositivi capaci di bypassare i sistemi di sicurezza dei veicoli di lusso.

Gli indagati avrebbero potuto contare anche su complici insospettabili, tra cui il titolare di un'officina autorizzata di un noto marchio automobilistico, che avrebbe fornito chiavi originali successivamente inviate in Cina per la decodifica. Il principale sospettato si sarebbe recato più volte a Dubai per testare l'efficacia dei dispositivi su auto di fascia alta.

Consapevoli della natura illegale delle loro attività, gli indagati avrebbero cercato di cancellare ogni traccia compromettente, commentando tra loro gli arresti dei "concorrenti" europei. Le indagini hanno rivelato che i dispositivi venivano venduti anche online e nella sede milanese della società riconducibile agli indagati spesso ad acquirenti noti per reati di furto d'auto.

Per eludere eventuali sequestri, i proventi sarebbero stati versati su conti correnti online, anche all'estero, ora sottoposti a sequestro preventivo. Durante le perquisizioni, i Carabinieri hanno rinvenuto in un'abitazione a Palermo un laboratorio tecnologico dotato di strumentazione avanzata per la realizzazione dei dispositivi, e in un locale a Milano due apparecchi OBD (On-Board Diagnostics) completi di chiavi auto, uno dei quali pronto per la spedizione, oltre a un elenco dettagliato degli invii effettuati in tutto il mondo.

#furtiautohitech

#Armadeicarabinieri

#cooperazioneinternazionaledipolizia

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189° Mercoledì di Nexa – Tech Workers e sindacato: un’analisi ecosistemica

Le notizie dal Centro Nexa su Internet & Società del Politecnico di Torino su @Etica Digitale (Feddit)

10 dicembre 2025 | SIMONE ROBUTTI (Tech Workers Coalition, Reversing.works)
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Enrollment to the CopyrightX – Turin University Affiliate Course Fall 2025-2026 Now Open!

Turin, 12 November 2025 Harvard University Law School CopyrightXTurin University Affiliated Course 2025-2026 Fall Edition CALL FOR APPLICATIONS About CopyrightX CopyrightX is a course on Copyright Law developed by Professor William Fisher III at Harv…#CopyrightX




Stati Uniti e Cina allo scontro globale

Le notizie dal Centro Nexa su Internet & Società del Politecnico di Torino su @Etica Digitale (Feddit)

26 novembre 2025 | RAFFAELE SCIORTINO
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nexa.polito.it/stati-uniti-e-c…

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Oggi, 12 novembre, nel 2003, l'attentato alla base italiana Maestrale di Nassiriya


Alle ore 10:40 (locali), un'autocisterna carica di esplosivo, stimato tra 150 e 400 chili, fu lanciata a tutta velocità contro l'ingresso della base, che ospitava la Multinational Specialized Unit (MSU) italiana dei Carabinieri.
Il camion superò le barriere passive e esplose davanti ad una palazzina di tre piani, provocando un'esplosione di grande portata che sventrò l'edificio e innescando l'esplosione del deposito munizioni, causando gravi danni anche alla sede vicina "Libeccio".
L'attacco provocò la morte di 28 persone, di cui 19 italiani (12 carabinieri, 5 militari dell'Esercito e 2 civili, il regista Stefano Rolla e il cooperatore internazionale Marco Beci), e 9 iracheni.

Antefatto
Nel mese di marzo 2003 aveva preso il via l’operazione “IraqiFreedom” (OIF), nota anche quale Seconda Guerra del Golfo, condotta da una coalizione composta principalmente degli eserciti degli USA e della Gran Bretagna. Il 1º maggio 2003, con l’ingresso delle truppe alleate in Baghdad, la guerra ebbe ufficialmente termine, anche se di fatto gli eserciti stranieri non avevano ancora il controllo pieno del territorio, iniziando a subire da subito gravi perdite inflitte dalla resistenza irachena attraverso l’attuazione di attacchi
terroristici.
La Risoluzione ONU 1483 del 22 maggio 2003, approvata dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, invitò tutti gli Stati a contribuire alla rinascita dell’Iraq, favorendo la sicurezza del popolo iracheno e lo sviluppo della nazione.
L’Italia partecipò attraverso la missione “Antica Babilonia” fornendo forze armate dislocate nel sud del Paese, con base principale proprio a Nassiriya

Le indagini
Si sospettò il coinvolgimento di Abu Musab al-Zarqawi e di una cellula terroristica libanese legata ad Al-Qaeda. Un membro di al-Qaeda, Abu Omar al-Kurdi, si dichiarò responsabile dell'organizzazione dell'attacco, affermando che la base fu scelta perché situata lungo una strada principale facilmente accessibile. Tuttavia, poiché tutti i diretti responsabili risultarono morti, l'inchiesta fu archiviata per mancanza di imputati viventi.
Fu altresì aperta un’inchiesta per accertare eventuali carenze nelle misure di sicurezza della base. I comandanti militari italiani furono inizialmente coinvolti, ma furono assolti in sede penale con formula piena. Tuttavia, nel 2019 la Corte di Cassazione ha ritenuto civilmente responsabile l'ex generale Bruno Stano, allora comandante della missione italiana, condannandolo al risarcimento dei familiari delle vittime per aver sottovalutato il rischio terroristico.

@Storia

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Un gruppo di persone sta portando una bara. Sei persone in uniforme scura e con cappelli stanno portando una bara di legno ricoperta da una bandiera verde, bianca e rossa. Le persone in uniforme stanno camminando in una fila. Sullo sfondo c'è una folla di persone.

Alt-text: Sei persone in uniforme scura e con cappelli stanno portando una bara ricoperta da una bandiera verde, bianca e rossa. I portatori camminano in una fila mentre una folla di persone guarda sullo sfondo. Le persone in uniforme indossano guanti. I portatori sono di fronte a un edificio scuro.

Ecco una descrizione testuale alternativa dell'immagine:

L'immagine mostra un edificio parzialmente distrutto, ripreso in un ambiente esterno con un cielo azzurro. L'edificio è a più piani, con una struttura in cemento scheletrica e pareti in gran parte assenti. Un escavatore giallo è posizionato di fronte all'edificio. Il terreno circostante è costituito da terra e detriti. Nell'angolo inferiore sinistro, si può vedere una parte di un elmetto militare verde con un distintivo tricolore italiano. Sul terreno, in primo piano, si vede un nastro di delimitazione blu con la scritta "POLIZEI".

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L’Eccidio di Kindu – 11 novembre 1961: il sacrificio dimenticato dei 13 aviatori italiani - Difesa Online

Nel 1960 il Congo, da poco indipendente dal Belgio, era precipitato in una violenta crisi interna. Le Nazioni Unite inviarono un contingente internazionale. L’Italia partecipò alla missione con personale dell’Aeronautica Militare, impiegato per il trasporto umanitario e logistico.

L’11 novembre, due velivoli da trasporto C-119 “Flying Boxcar” della 46ª Aerobrigata dell’Aeronautica Militare Italiana atterrarono presso l’aeroporto di Kindu con carichi di rifornimenti destinati ai caschi blu malesi.

Dopo lo scarico dei materiali, gli equipaggi, disarmati e in abiti militari, si recarono alla mensa della guarnigione ONU. In quel momento, un’unità di militari congolesi ammutinatisi che aveva preso posizione contro il governo centrale e contro il contingente ONU intervenne. Gli aviatori furono catturati, portati in un locale carcere della città e in poche ore trucidati brutalmente: alcuni furono uccisi a colpi di mitra, altri furono mutilati o assassinati con macete.

difesaonline.it/2025/11/11/lec…

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Una fotografia di un giornale mostra un titolo in grassetto su sfondo bianco. Il titolo principale recita: "ORRENDO ECCIDIO DAVANTI ALLA FOLLA IN KINDU". Sotto, in caratteri più grandi, c'è la frase: "FATTI A PEZZI E GETTATI IN UN FIUME I TREDICI AVIATORI ITALIANI NEL CONGO".

Sotto il titolo principale, si trova un testo più piccolo. La prima riga recita: "Furono massacrati sabato scorso, dopo essere stati catturati dalla soldataglia congolese - L'annuncio dato dal portavoce delle Nazioni Unite. Scarse speranze di ritrovare i resti mortali - L'ONU chiede al governo Adula di condurre un'inchiesta sull'eccidio e punire i colpevoli: se la richiesta non verrà esaudita agirà «immediatamente e per conto proprio»".

In fondo, in caratteri più piccoli, c'è la frase: "ORA BASTA È GIUNTA DALLA RADIO LA NOTIZIA ALLE SPOSE".

In basso a destra si trova un sito web e loghi.

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Il calcio è vulnerabile allo sfruttamento criminale. Europol è pronta a sostenere la UEFA, anche sulla base della Convenzione di Macolin


Qualche giorno orsono #Europol e #UEFA (organo di governo del calcio europeo) hanno rinnovato ed esteso il loro Memorandum of Understanding, incentrato sulla prevenzione e la lotta alla criminalità tutelando al tempo stesso l'integrità del calcio europeo.

Il memorandum è stato firmato nella sede della UEFA a Nyon dal direttore esecutivo di Europol, Catherine De Bolle, e dal presidente della UEFA, Aleksander Čeferin. Europol e UEFA si sono impegnate a cooperare in attività e progetti congiunti. La partnership migliorerà le indagini, la condivisione delle informazioni e il supporto di esperti per le 55 federazioni affiliate alla UEFA.

L’accordo si basa sulla già esistente cooperazione tra le istituzioni, soprattutto nella lotta contro le partite truccate, ampliandone al tempo stesso la portata ad altre minacce legate alla criminalità organizzata. La cooperazione si concentra sullo scambio di informazioni e sulla condivisione di conoscenze nei settori dei principali eventi calcistici, della corruzione sportiva, delle partite truccate e del riciclaggio di denaro, del razzismo, della xenofobia e dell'estremismo violento, nonché delle attività illegali legate allo streaming o alla trasmissione illegali di contenuti audiovisivi. La cooperazione si estende all'individuazione di transazioni e attività sospette nei settori dei trasferimenti di giocatori di calcio, degli investimenti nelle squadre di calcio, dello scambio di attività finanziarie legate al calcio e delle scommesse sportive.

Anche l'assegnazione e l'organizzazione di competizioni sportive possono essere oggetto di abuso da parte dei criminali per riciclare proventi illeciti o per scopi di corruzione e rientrano quindi anche tra i possibili ambiti di cooperazione.


La “manipolazione” delle competizioni. Una definizione giuridica


Secondo la definizione giuridica, la manipolazione della competizione o la combine è "un'azione, un'omissione o un'inganno intenzionale volti a alterare impropriamente il risultato o lo svolgimento di una competizione sportiva al fine di eliminare in tutto o in parte la natura imprevedibile della competizione stessa, al fine di ottenere un indebito vantaggio per sé o per altri" (Convenzione del Consiglio d'Europa sulla manipolazione delle competizioni sportive, 2014, leggi sotto).

La manipolazione della competizione, nota anche come combine, si verifica quando il risultato di un torneo o di una competizione viene deciso in anticipo, in parte o completamente, e la partita viene giocata per garantire l'esito predeterminato. Ciò è contrario alle regole del gioco e spesso alla legge. Il motivo più comune per cui si ricorre alla combine è ottenere un compenso dagli scommettitori, ma le squadre possono anche intenzionalmente ottenere prestazioni scadenti per ottenere un vantaggio futuro, come, sulla carta, un avversario meno promettente in uno spareggio. Parimenti, la manipolazione della competizione si verifica quando un partecipante a una competizione sportiva (ad esempio un atleta, un allenatore, un giudice o un arbitro, ecc.) consapevolmente non ottiene risultati soddisfacenti o prende deliberatamente decisioni sbagliate che influenzano il risultato o l'andamento di una competizione, al fine di ottenere un beneficio indebito (solitamente un vantaggio sportivo o finanziario).

La Convenzione di Macolin


La Convenzione del Consiglio d'Europa sulla manipolazione delle competizioni sportive, comunemente nota come Convenzione di Macolin, è l'unico trattato internazionale giuridicamente vincolante specificamente concepito per prevenire, individuare e sanzionare la manipolazione delle competizioni sportive.

È stata stipulata a Macolin/Magglingen, in Svizzera, il 18 settembre 2014 ed è entrata in vigore il 1° settembre 2019, a seguito della ratifica da parte di cinque Stati, tre dei quali membri del Consiglio d'Europa.

La Convenzione mira a proteggere l'integrità dello sport e l'etica sportiva promuovendo il coordinamento nazionale e la cooperazione internazionale contro la manipolazione, sia essa legata ad attività criminali, scommesse sportive o altri motivi.

La Convenzione di Macolin stabilisce un quadro giuridico completo che impone agli Stati firmatari di attuare misure per combattere la manipolazione, tra cui l'identificazione dei rischi, la definizione di leggi e procedure necessarie e la promozione della cooperazione tra autorità pubbliche, organizzazioni sportive e operatori di scommesse.

Prevede la criminalizzazione della manipolazione da parte di persone fisiche e giuridiche, garantendo che le sanzioni disciplinari degli organismi sportivi non escludano la responsabilità penale, civile o amministrativa. Il trattato impone inoltre agli Stati di istituire piattaforme nazionali che fungano da centri di informazione per il monitoraggio e l'analisi di attività di scommesse sospette e di comunicare le coordinate di tali piattaforme e delle autorità responsabili al Consiglio d'Europa.

La convenzione definisce la manipolazione della competizione come un'intesa, un atto o un'omissione intenzionale volta a alterare impropriamente il risultato o lo svolgimento di una competizione per ottenere un indebito vantaggio, eliminando così la natura imprevedibile dello sport.

Fornisce una tipologia per diverse forme di manipolazione, tra cui l'interferenza diretta in un evento sportivo (Tipo 1), la modifica dell'identità o dei dati personali di un atleta (Tipo 2) e le modifiche non conformi relative all'attrezzatura, alle superfici di gioco o alla fisiologia dell'atleta (Tipo 3).

Questo quadro normativo mira a promuovere una comunicazione più chiara e a fornire una base statistica uniforme per l'identificazione dei rischi e delle minacce emergenti.

A novembre 2025, la Convenzione di Macolin è stata ratificata da Belgio, Francia, Grecia, Islanda, Italia, Lituania, Norvegia, Portogallo, Repubblica di Moldavia, San Marino, Serbia, Spagna, Svezia, Svizzera e Ucraina. È stata firmata anche da altri 41 Stati europei, oltre che da Australia e Marocco. Il nostro Paese ha aderito alla Convenzione, sottoscrivendola il 7 aprile 2016 ed approvandola in via definitiva al termine del percorso parlamentare l'11 aprile 2019; il 16 maggio 2019 è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale.

Il Comitato di monitoraggio della Convenzione, responsabile del monitoraggio dell'attuazione, comprende rappresentanti degli Stati firmatari e di altri organismi competenti e può effettuare visite per valutarne il rispetto.

La Convenzione è aperta alla ratifica sia degli Stati membri del Consiglio d'Europa che di Stati non membri, a dimostrazione della sua portata globale.

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Oggi, 4 novembre, nel 1950 veniva firmata la Convenzione Europea sui Diritti dell’Uomo


La Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, nota anche come CEDU, è un trattato multilaterale redatto e adottato nell'ambito del Consiglio d'Europa, firmato a Roma il 4 novembre 1950 e entrato in vigore il 3 settembre 1953.

È considerata il principale strumento regionale di tutela dei diritti umani, dotato di un meccanismo giurisdizionale permanente che consente a ogni individuo di ricorrere alla Corte europea dei diritti dell'uomo con sede a Strasburgo per ottenere la tutela dei diritti garantiti. I 46 Stati membri del Consiglio d'Europa sono parti contraenti della Convenzione (la Federazione Russa, espulsa dal Consiglio d'Europa dal 16 marzo 2022, ha cessato di essere parte della Convenzione dal 16 settembre 2022).

La Convenzione è stata successivamente integrata da 16 Protocolli aggiuntivi, che hanno ampliato la gamma dei diritti tutelati e modificato il meccanismo di controllo giurisdizionale Tra i principali diritti riconosciuti vi sono il diritto alla vita, la proibizione della tortura e dei trattamenti inumani o degradanti, la libertà e la sicurezza, il diritto a un equo processo, il rispetto della vita privata e familiare, la libertà di pensiero, di coscienza e di religione, la libertà di espressione, la libertà di riunione e di associazione, nonché il divieto di discriminazione. Il Protocollo n. 13, entrato in vigore nel 2003, ha stabilito l'abolizione della pena di morte in ogni circostanza

La Corte europea dei diritti dell'uomo, istituita dalla Convenzione, è composta da un numero di giudici pari a quello degli Stati contraenti (attualmente 47), eletti dall'Assemblea Parlamentare del Consiglio d'Europa per un mandato di nove anni. I giudici siedono a titolo individuale, garantendo indipendenza e imparzialità. La Corte può essere investita da ricorsi individuali, interstatali o da organizzazioni non governative, e le sue sentenze sono vincolanti per gli Stati parte Il Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa è responsabile del controllo dell'esecuzione delle sentenze della Corte.

La Convenzione è considerata uno "strumento vivente", in quanto la sua interpretazione evolve attraverso la giurisprudenza della Corte, che ha esteso la tutela a nuove situazioni, come il diritto a un ambiente salubre o alla protezione dei dati personali.

In Italia, la Convenzione è entrata in vigore il 10 ottobre 1955, e la sua cogenza è stata rafforzata dalle sentenze gemelle della Corte costituzionale del 2007, che hanno stabilito che gli enunciati convenzionali non possono essere interpretati in modo diverso da quanto previsto dalla Corte di Strasburgo. Inoltre, la legge 24 marzo 2001, n. 89 (Legge Pinto) ha introdotto il diritto a una "equa riparazione" per chi subisce violazioni della ragionevole durata del processo, come previsto dall'articolo 6 della CEDU.

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L'immagine mostra un documento aperto su una superficie bianca. Il documento è composto da due pagine, che vengono visualizzate affiancate. Ogni pagina presenta blocchi di testo formattati con una spaziatura regolare e firme scritte a penna nella parte inferiore. Ci sono sigilli di ceralacca rossa, con sigilli in rilievo, attaccati lungo i bordi sinistri di ciascuna pagina. Il testo è leggibile, ma non è chiaro di cosa tratti il documento.

"Art. I. Il governo degli Stati Uniti riconosce il diritto del Popolo Navajo a formare un governo autonomo.
Art. II. Il governo degli Stati Uniti riconosce il diritto del Popolo Navajo ad esercitare la sua sovranità.
Art. III. Il governo degli Stati Uniti intraprenderà misure ragionevoli per proteggere le risorse naturali del territorio Navajo.
Art. IV. Il governo degli Stati Uniti intraprenderà misure ragionevoli per proteggere la cultura e la lingua del Popolo Navajo.
Art. V. Il governo degli Stati Uniti intraprenderà misure ragionevoli per garantire che il Popolo Navajo abbia pari opportunità di istruzione e occupazione."

Immagine in tonalità blu scuro con un motivo a griglia diagonale. Al centro c'è il testo: "CONVENZIONE EUROPEA DEI DIRITTI DELL'UMANO" in grassetto. Sotto il testo principale c'è un'immagine stilizzata di due sedie, con il testo "EUROPEAN COURT OF HUMAN RIGHTS" e "COUR EUROPEENNE DES DROITS DE L'HOMME" sotto le sedie. Nell'angolo in alto a destra si trova un logo circolare con il testo "COUNCIL OF EUROPE".

Una forma rettangolare blu scuro riempie lo sfondo dell'immagine. Nella metà superiore, sopra il centro, è presente un logo bianco. Il logo consiste in una forma a spirale che si arriccia a spirale verso l'interno e poi si riapre verso l'esterno. All'interno della spirale ci sono dodici stelle a cinque punte, allineate in modo uniforme. Sopra il logo c'è il testo "COUNCIL OF EUROPE" in maiuscolo. Sotto il logo c'è il testo "CONSEIL DE L'EUROPE" in maiuscolo.

alt-text: Un rettangolo blu scuro contiene il logo bianco dell'organizzazione Council of Europe. Il logo consiste in una forma a spirale bianca con dodici stelle a cinque punte all'interno. Sopra il logo si trova il testo "COUNCIL OF EUROPE" e sotto il testo "CONSEIL DE L'EUROPE".

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Chi era Dracula? La vera storia del conte Vlad, da Focus.it


In Romania Vlad III Dràculea (il Diavolo) è un eroe nazionale: vissuto alla metà del '400 è considerato un padre della patria.
La propaganda nemica ne fece invece un mostro assetato di sangue.
Molto di quel che si dice di lui deriva da racconti sensazionalistici diffusi proprio alla fine del XV secolo, che poi ispirarono (nel nome almeno) il vampiro protagonista del romanzo gotico Dracula (1897) di Bram Stoker

La copertina del libro di Stoker

Scopri tutto qui
focus.it/cultura/storia/30-ott…

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Roma Mineral Show 2025 - Mostra di Minerali, Fossili e Conchiglie di Roma sabato 29 e domenica 30 novembre 2025, dalle ore 9 alle ore 19, presso l’Ergife Palace Hotel


Il GMR organizza dal 1979 il Roma Mineral Show – Mostra di Minerali, Fossili e Conchiglie di Roma, una delle più importanti manifestazioni del settore in Italia. Un evento sempre ricco di visitatori, che raccoglie espositori da tutto il mondo, mostre tematiche, istituzioni ed enti di prestigio, in un ampio spazio espositivo.

L’evento si svolgerà sabato 29 e domenica 30 novembre 2025, dalle ore 9 alle ore 19, presso l’Ergife Palace Hotel – Piano B, Via Aurelia 619 (Largo L. Mossa). L’ingresso per il pubblico è gratuito.

Giunta alla 45a edizione, la mostra raccoglierà tantissimi espositori da tutto il mondo, che porteranno splendidi campioni di minerali, rocce, gemme, fossili e conchiglie.

È prevista un’ampia area didattica e divulgativa con tante attività. Sono inoltre in programma una serie di conferenze che si svolgeranno nell’arco dei due giorni.

@Scienza e tecnologia

gminromano.it/roma-mineral-sho…

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Stop Rearm Europe: “Governo dica a Israele che Flotilla non si tocca”. Sì a Tavolo delle convergenze di Rete No DL Sicurezza e ad alleanze internazionali. “Il Governo italiano dica subito a Israele che la Global Sumud Flotilla non si tocca invece di scaricare sull’equipaggio stesso la responsabilità della propria incolumità e la buona riuscita [...]


I lavoratori del Teatro La Fenice hanno dichiarato “lo stato di agitazione permanente” a seguito della nomina di Beatrice Venezi alla Direzione Musicale del teatro e chiedono la revoca della nomina giudicata non trasparente, “imposta” e “non all’altezza della tradizione del Teatro”.

In una lettera aperta al Sovrintendente le Professoresse e i Professori d’orchestra contestano il metodo della nomina, avvenuta senza nessuna consultazione dei lavoratori, e il merito: “il suo curriculum non è minimamente paragonabile a quello delle grandi bacchette che in passato hanno ricoperto il ruolo di Direttore Musicale” de La Fenice.

La nomina di Beatrice Venezi – che nel 2021 ha ricevuto il premio “Atreju21″ nell’ambito della festa Atreju organizzata annualmente dal partito Fratelli d’Italia e nel 2022 è stata nominata dall’allora ministro San Giuliano “consigliere per la musica” – è stata approvata all’unanimità dal presidente della Fondazione, il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, e da tutti i consiglieri di indirizzo. Con le ovvie felicitazioni del ministro Giuli.

Dopo i lavoratori e l’Orchestra anche il pubblico de La Fenice si è fatto sentire: al solo annuncio della nomina si sono registrate disdette da parte degli abbonati storici del teatro.

Ancora una volta la destra al Governo pensa di poter imporre una sua fantomatica “egemonia culturale” attraverso nomine “improbabili” in tutti i luoghi di produzione culturale del paese, tagliando fondi agli artisti “scomodi” e imponendo censure.

Rifondazione comunista sostiene la lotta dei lavoratori e delle professoresse e dei professori d’orchestra in difesa del prestigio di un Teatro che ha fatto la storia culturale di questo paese e come tale è riconosciuto in tutto il mondo e in difesa di una gestione democratica e partecipata di quella che è una istituzione culturale pubblica.

Rifondazione comunista è con i lavoratori e gli orchestrali de La Fenice perché, come dicono in un loro volantino, “la musica non ha colore, non ha genere, non ha età. La musica è arte, non intrattenimento”.

Per Rifondazione comunista i teatri lirici hanno oggi più che mai bisogno di una grande riforma: devono tornare ad essere luoghi pubblici e democratici di produzione, formazione e diffusione culturale, devono poter contare sulla certezza di finanziamenti pubblici garantiti dallo Stato, devono poter valorizzare al massimo le grandi professionalità dei nostri lavoratori che devono poter partecipare alle scelte che li riguardano. Come tutti i luoghi della cultura devono essere sottratti alle ingerenze governative e devono avere un unico obiettivo: la qualità artistica delle produzioni.

Stefania Brai, responsabile nazionale cultura Prc/Se



Il 25 settembre Adriano Di Maio, direttore dell’area cinema e serie tv della Rai, annuncia alla stampa la programmazione su Raitre del film premio Oscar “No Other Land” per il 7 ottobre. La data è ovviamente simbolica come è simbolico il fatto che si tratta di un’opera diretta, prodotta, scritta e montata da un collettivo israelo-palestinese.

Mentre i coloni israeliani investivano uno dei registi – Basel Adra – e occupato la sua casa, mentre l’esercito israeliano aggrediva, picchiava e arrestava Hamdam Ballal, uno degli operatori del film, e mentre veniva ucciso da un colono Odeh Hadalin, tra i protagonisti del film, mentre accadeva tutto questo, la Rai ha pensato bene di sospendere la trasmissione di “No Other Land” senza nessuna giustificazione pubblica.

Rifondazione comunista chiede alla dirigenza del Servizio pubblico radiotelevisivo se è vero che la sospensione della programmazione del film è avvenuta a seguito di una “telefonata di natura politica”, come riportato dalla stampa.

Se la notizia risponde a verità Rifondazione comunista chiede che sia reso pubblico il nome dell’autore della telefonata, il contenuto della conversazione e il nome del dirigente o dei dirigenti che hanno acconsentito alla richiesta di censura. Altrimenti la Rai – Servizio pubblico pagato dai cittadini e dalle cittadine – chiarisca pubblicamente le motivazioni di una scelta di tale gravità.

Rifondazione comunista chiede ai membri del Governo di assumersi pubblicamente la responsabilità di una gravissima interferenza e censura politica sul servizio pubblico radiotelevisivo e sulla libertà di espressione e di comunicazione.

Rifondazione comunista da anni si batte per una nuova legge di riforma della Rai che la sottragga alle ingerenze governative cui è sottoposta grazie alla legge del 2015 del Pd e che la riporti sotto il controllo del Parlamento. Oggi anche in obbligata attuazione di un Regolamento europeo.

Ma come Rifondazione comunista riteniamo che non sia sufficiente cambiare la “governance”. Occorre affrontare i nodi della sua missione, della sua struttura aziendale, delle sue professionalità, del suo rapporto col paese reale. Finché il consiglio di amministrazione sarà privato di qualsiasi ruolo, finché tutti i poteri rimarranno nelle mani di una sola persona al comando, finché non si restituirà potere decisionale e ideativo alle varie strutture e alle tante professionalità, finché non si attuerà un reale decentramento e una reale democratizzazione interna ed “esterna” della Rai, non ci sarà una reale riforma del servizio pubblico.

Stefania Brai, responsabile nazionale cultura Prc/Se

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Dieci manifestanti, di cui cinque giovani militanti di Rifondazione Comunista di Lucca sono stati convocati ieri dalla Questura locale. Sono formalmente indagati per il blocco della stazione di Lucca nell’ambito dello sciopero generale contro il genocidio a Gaza e in sostegno slla Global Sumud Flotilla dello scorso 22 settembre. A Lucca non vi sono stati [...]


In queste giornate straordinarie abbiamo in tutti i nostri interventi, ovunque, in tutto il paese chiamato alla massima unità per contrastare concretamente il genocidio a Gaza e per offrire uno scudo agli equipaggi della, benedetta, Flotilla, avendo chiaro che era necessario un salto di qualità nelle mobilitazioni. La dimensione insopportabile delle distruzioni e del massacro [...]


Lug 19
Trekking a Monte Crepacuore - "Sulle Creste dei Cantari"
Sab 10:15 - 20:00 Monte Crepacuore
GreenTrek.it

Un itinerario affasciante lungo il confine orientale del Parco Regionale dei Monti Simbruini.

Saliremo facilmente fino a 2000 metri di altitudine per contemplare le vette dominati la Val di Roveto, tra Lazio e Abruzzo.

Cammineremo lungo la cresta rocciosa dei Monti Cantari, uno spartiacque naturale tra i Monti Simbruini e i Monti Ernici.

Dopo aver ammirato i fantastici scorci panoramici di questi rilievi, il nostro percorso ci condurrà attraverso una breve e rigenerante deviazione nella faggeta d'alta quota, lungo il Sentiero dei Fiori.

In questo splendido contesto, non mancheranno le reminiscenze storiche di un passato ottocentesco, tra briganti e dispute territoriali tra Regno Borbonico e Stato della Chiesa.

Un piccolo viaggio attraverso spazi aperti, dominati dal silenzio, sospesi a due passi dal cielo.

Iscrizioni aperte fino a Giovedì 17 LUGLIO 2025 ore 20:00

CLICCA QUI PER INFO COMPLETE e PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA



SABATO 19 LUGLIO 2025 - Trekking a Monte Crepacuore - "Sulle Creste dei Cantari"


Un itinerario affascinante lungo il confine orientale del Parco Regionale dei Monti Simbruini.

Saliremo facilmente fino a 2000 metri di altitudine per contemplare le vette dominati la Val di Roveto, tra Lazio e Abruzzo.

Cammineremo lungo la cresta rocciosa dei Monti Cantari, uno spartiacque naturale tra i Monti Simbruini e i Monti Ernici.

Dopo aver ammirato i fantastici scorci panoramici di questi rilievi, il nostro percorso ci condurrà attraverso una breve e rigenerante deviazione nella faggeta d'alta quota, lungo il Sentiero dei Fiori.

In questo splendido contesto, non mancheranno le reminiscenze storiche di un passato ottocentesco, tra briganti e dispute territoriali tra Regno Borbonico e Stato della Chiesa.

Un piccolo viaggio attraverso spazi aperti, dominati dal silenzio, sospesi a due passi dal cielo.

Iscrizioni aperte fino a Giovedì 17 LUGLIO 2025 ore 20:00

CLICCA QUI PER INFO COMPLETE e PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA

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Giu 29
Trekking al Rifugio Vincenzo Sebastiani - "Un Crocevia tra le Nuvole"
Dom 10:15 - 20:00 Rifugio Vincenzo Sebastiani, Rocca di Mezzo - L'Aquila (Abruzzo)
GreenTrek.it

Unisciti a noi per un emozionante itinerario nel cuore del Parco Naturale Regionale del Velino Sirente, nella suggestiva località di Colletto di Pezza.

Inizieremo la nostra avventura dalla piana di Campo Felice e saliremo verso la storica miniera di bauxite, per poi addentrarci nei meravigliosi boschi di faggio della Valle Leona.

Proseguiremo quindi alla volta della spettacolare Valle del Puzzillo: un anfiteatro naturale, contornato da alte formazioni rocciose e scoscesi pendii, al confine tra Lazio e Abruzzo.

Arrivati a destinazione, avrai la possibilità di ristorarti e godere dell’ospitalità del rifugio.

Da questo piccolo angolo di paradiso, a cavallo tra due valli, potrai goderti un panorama fantastico in mezzo alle nuvole.

L’escursione al Rifugio Vincenzo Sebastiani sarà un’esperienza fantastica per tutti, esperto o principiante che tu sia!

Un trekking perfetto per immergersi nella natura e condividere momenti speciali in compagnia.

Iscrizioni aperte fino a Venerdì 27 Giugno 2025 ore 20:00

CLICCA QUI PER INFO COMPLETE ed ISCRIZIONE OBBLIGATORIA



PROSSIMA ESCURSIONE DOMENICA 29 GIUGNO 2025 - Trekking al Rifugio Vincenzo Sebastiani "Un Crocevia tra le Nuvole"


Unisciti a noi per un emozionante itinerario nel cuore del Parco Naturale Regionale del Velino Sirente, nella suggestiva località di Colletto di Pezza.

Inizieremo la nostra avventura dalla piana di Campo Felice e saliremo verso la storica miniera di bauxite, per poi addentrarci nei meravigliosi boschi di faggio della Valle Leona.

Proseguiremo quindi alla volta della spettacolare Valle del Puzzillo: un anfiteatro naturale, contornato da alte formazioni rocciose e scoscesi pendii, al confine tra Lazio e Abruzzo.

Arrivati a destinazione, avrai la possibilità di ristorarti e godere dell’ospitalità del rifugio.

Da questo piccolo angolo di paradiso, a cavallo tra due valli, potrai goderti un panorama fantastico in mezzo alle nuvole.

L’escursione al Rifugio Vincenzo Sebastiani sarà un’esperienza fantastica per tutti, esperto o principiante che tu sia!

Un trekking perfetto per immergersi nella natura e condividere momenti speciali in compagnia.

Iscrizioni aperte fino a Venerdì 27 Giugno 2025 ore 20:00

CLICCA QUI PER INFO COMPLETE ed ISCRIZIONE OBBLIGATORIA



PROSSIMA ESCURSIONE - DOMENICA 15 GIUGNO 2025 - Trekking a Monte Autore - "Sulle Tracce di Enrico Coleman"


Vieni a scoprire come vivevano la montagna i primi escursionisti.

Un viaggio nel passato all’interno del Parco Regionale dei Monti Simbruini tra faggete lussureggianti e panoramiche vedute.

Andremo alla conquista della vetta di Monte Autore (1885m), un autentico balcone naturale in grado di regalarci una visuale unica sulle vette al confine tra Lazio e Abruzzo.

Cammineremo lungo itinerari noti sin dall’epoca del Grand Tour per la natura selvaggia, il folklore e le tradizioni.

Ripercorreremo le orme dei nostri illustri predecessori, artisti ed escursionisti dei secoli passati, giunti fin qui alla ricerca del sublime e della bellezza

E' l'occasione ideale per vivere in buona compagnia una splendida Domenica in natura.

Non aspettare! Vieni con noi!

Iscrizioni aperte fino a Venerdì 13 Giugno 2025 ore 20:00

Clicca qui PER INFO COMPLETE ed ISCRIZIONE OBBLIGATORIA



@北海道大学エスペラント研究会
Ni estas malgranda grupo de esperantistoj ĉe itala lernejo. La studantoj aĝas de 14 al 18.

Nia venonta renkontiĝo okazos la 22an de majo, je la 14:30 (laŭ la Centr-Eŭropa-Tempo, do eble je la 21:30 laŭ la Japana Tempo).

Ni ege ŝatus iomete babili rete kun alia grupo. La plejparto de la studantoj estas nur komencantoj, do ili ne tre bone parolas Esperanto. Sed oni devas provi, kaj erari, por lerni, ĉu ne?

Bonvolu diri al ni ĉu vi foje renkontiĝas.

Ĝis!

Verda Majorano ⁂ reshared this.




Hi all, we're a Burt Bacharach tribute project from central #Italy and here's our selection of tracks for #MusiciansDay : makertube.net/c/helloburt/vide…

More info at: helloburt.pallamondo.net/