Matteo Mainardi partecipa al convegno “Dignità della persona, fine vita e cure palliative” a Ferrara
12 maggio 2025 – ore 17:30 – Sala Conferenze “Uni Cantemir”, via Contrari 5, Ferrara
Il 12 maggio 2025, alle ore 17:30, si terrà presso la Sala Conferenze della nuova realtà universitaria “Uni Cantemir” Italia (via Contrari 5, Ferrara), il convegno “Dignità della persona, fine vita e cure palliative”.
Tra i relatori ci sarà Matteo Mainardi, Consigliere Generale dell’Associazione Luca Coscioni, che interverrà come coordinatore delle campagne sul fine vita.
Il programma dell’incontro prevede:
- Saluti istituzionali: Prof. Paolo Frignani (Rettore Università Cantemir Italia)
- Introduzione: Guglielmo Bernabei (Presidente di Ferrara Popolare Europea e docente di diritto sanitario presso Unife)
- Testimonianza: Roberta Meneghetti
Ne discutono:
- Matteo Mainardi, Consigliere Generale Associazione Luca Coscioni
- Domenico Menorello, Vicepresidente Movimento per la Vita Italiano e coordinatore del network “Ditelo sui tetti”
- Loretta Gulmini, Direttrice Rete Locale Cure Palliative – ASL Ferrara – Hospice Codigoro (Fe)
Modera: Federico Di Bisceglie (Giornalista, Resto del Carlino – Ferrara e Formiche.net)
L’incontro è aperto al pubblico e offrirà ampio spazio al dibattito e agli interventi del pubblico.
Per informazioni: ferrarapopolareeuropea@gmail.com
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ProtectEU: strategia europea di sicurezza interna (e nuovi tentativi di attacco alla crittografia)
Nella sua Comunicazione al Parlamento Europeo, al Consigliò, al Comitato economico e sociale europeo e al comitato delle regioni, la Commissione intende:
· presentare una tabella di marcia che definisca il percorso da seguire per l'accesso legittimo ed effettivo ai dati nelle attività di contrasto nel 2025;
· preparare se del caso una valutazione d'impatto nel 2025 al fine di aggiornare le norme sulla conservazione dei dati a livello dell'UE;
· presentare una tabella di marcia tecnologica sulla cifratura per individuare e valutare soluzioni tecnologiche che consentano alle autorità di contrasto di accedere legalmente ai dati nel 2026;
· lavorare all'istituzione di un gruppo ad alto livello per rafforzare la cooperazione operativa nell'attività di contrasto;
· creare un campus per la ricerca e l'innovazione nel settore della sicurezza presso il Centro comune di ricerca nel 2026.
Grazie a @Cooperazione Inter. di Polizia per la segnalazione
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ProtectUE: la Commissione europea ha scritto le linee guida per difendersi anche da criminalità organizzata e terrorismo. Si prevede di rafforzare Europol, per trasformarla in una forza di polizia operativa
Con il documento ProtectEU (disponibile in italiano qui eur-lex.europa.eu/legal-conten… ) la Commissione Europea affronta la strategia dell'Unione Europea per contrastare le minacce alla sicurezza interna ed esterna, promuovendo un approccio integrato e multilaterale che coinvolga tutti i settori della società.
Mira a garantire il rispetto dello Stato di diritto e dei diritti fondamentali, mentre si sviluppano misure per migliorare la sicurezza, combattere la criminalità organizzata e il terrorismo, e rafforzare la cooperazione tra Stati membri. Infine, il documento intende promuovere una nuova cultura della sicurezza nell'UE, integrando considerazioni di sicurezza in tutte le politiche e legislazioni.
Le principali minacce alla sicurezza interna ed esterna dell'UE includono la criminalità organizzata, il terrorismo, le campagne ibride condotte da attori statali come la Russia, e le ingerenze elettorali. Inoltre, ci sono minacce legate al sabotaggio delle infrastrutture critiche, attacchi informatici, disinformazione e l'uso della migrazione come arma. La guerra di aggressione russa contro l'Ucraina e i conflitti in altre regioni del mondo hanno ulteriormente aggravato la situazione di sicurezza.
L'UE intende affrontare le minacce ibride e la guerra aperta rafforzando la resilienza delle infrastrutture critiche, migliorando la cibersicurezza e garantendo la sicurezza dei nodi di trasporto e dei porti.
Sarà promossa la cooperazione con partner internazionali e l'implementazione di strumenti esistenti per prepararsi e rispondere a tali minacce. Inoltre, l'UE si concentrerà su un approccio unitario alla sicurezza interna, integrando le politiche di sicurezza esterna e interna.
La Commissione intende adottare misure come l'elaborazione di analisi periodiche delle minacce per orientare le politiche di sicurezza interna e migliorare la condivisione di intelligence tra Stati membri e agenzie dell'UE.
L'Unione Europea intende affrontare il traffico illecito e la criminalità organizzata attraverso l'adozione di norme più rigorose e un quadro giuridico rinnovato per potenziare la risposta della giustizia penale. Sarà promossa una strategia dell'UE in materia di droghe e una nuova strategia per la lotta alla tratta di esseri umani, con un focus sulla prevenzione e sul supporto alle vittime. Inoltre, si prevede di migliorare la cooperazione tra Stati membri e agenzie come Europol ed Eurojust, e di monitorare i profitti della criminalità organizzata per bloccare l'accesso alle fonti di finanziamento.
Sarà potenziato il mandato di Europol per trasformarlo in una forza di polizia operativa e verranno sviluppati nuovi strumenti per il contrasto alla criminalità e al terrorismo. Inoltre, si prevede di rafforzare la cooperazione con paesi partner e migliorare la sicurezza delle frontiere esterne.
Gli obiettivi della nuova agenda globale antiterrorismo dell'Unione includono la prevenzione della radicalizzazione sia offline che online, la protezione dei cittadini e degli spazi pubblici dagli attacchi, e la risposta efficace agli attacchi quando si verificano. Inoltre, si mira a bloccare i canali di finanziamento del terrorismo e a sviluppare strumenti per anticipare le minacce.
Infine, è previsto un programma di cooperazione con i Balcani occidentali per affrontare insieme il terrorismo e l'estremismo violento.
L'UE prevede di utilizzare un nuovo sistema per monitorare i profitti della criminalità organizzata e il finanziamento del terrorismo, oltre a norme più rigorose per contrastare le reti criminali. Sarà rafforzata la cooperazione operativa tra Stati membri, Europol, Eurojust e altre agenzie, e verranno implementate nuove norme antiriciclaggio. Inoltre, si intende migliorare l'accesso legale ai dati cifrati per le autorità di contrasto, mantenendo la cibersicurezza e i diritti fondamentali.
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PREVENIRE UNA NUOVA PANDEMIA, ANCHE COMBATTENDO IL COMMERCIO DI FAUNA SELVATICA
Il progetto SAFE, sostenuto da UNODC (United Nations Office on Drugs and Crime), FAO ((Food and Agriculture Organization) Istituzione tecnica specializzata delle Nazioni Unite) e UE (Unione Europea), mira a mitigare il rischio di pandemie future attraverso la gestione delle strutture di fauna selvatica.
L'obiettivo principale del progetto SAFE è mitigare la probabilità di future pandemie, concentrandosi sul miglioramento delle normative e delle condizioni delle strutture di fauna selvatica in cattività. Il progetto mira a ridurre i rischi associati a queste strutture per informare e sviluppare pratiche e politiche migliori, oltre a promuovere la cooperazione regionale per una migliore prevenzione delle pandemie.
Illusra il progetto una recente pubblicazione: "PREVENTING THE NEXT PANDEMIC: STRENGTHENING BIOSAFETY AND BIOSECURITY IN ASEAN CAPTIVE WILDLIFE FACILITIES", curata da UNODC, FAO e UE, che è reperibile [en] a questo link unodc.org/res/environment-clim… e che si focalizza sugli interventi possibili in ambito territoriale asiatico.
La pandemia di COVID-19 ha evidenziato la vulnerabilità globale alle malattie zoonotiche. Le attività umane, come il commercio di fauna selvatica, aumentano il rischio di spillover di patogeni.
Alcuni esempi di specie di fauna selvatica in cattività nel sud-est asiatico includono macachi, civette e ratti di bambù. Queste specie sono spesso tenute in condizioni che possono aumentare il rischio di trasmissione di patogeni zoonotici. I rischi associati alle strutture di fauna selvatica in cattività includono la possibilità di spillover di patogeni zoonotici, condizioni igieniche inadeguate che favoriscono la trasmissione e la mutazione dei patogeni, e la presenza di un gran numero di animali in spazi ristretti. Questi fattori possono compromettere la salute pubblica e aumentare il rischio di epidemie o pandemie.
Due iniziative globali che possono essere adottate per affrontare i rischi delle operazioni commerciali di fauna selvatica sono il Progressive Management Pathway for Terrestrial Animal Biosecurity (FAO-PMP-TAB) e il Sustainable Wildlife Management (SWM) Programme. Il primo mira a rafforzare la biosecurity lungo le catene di valore degli animali, mentre il secondo si concentra sulla conservazione della fauna selvatica e sulla sicurezza alimentare, migliorando le pratiche di gestione e riducendo la domanda di carne di selvaggina.
È necessaria una cooperazione internazionale per affrontare le sfide legate alle malattie zoonotiche, poiché queste non sono solo questioni locali o nazionali, ma richiedono un approccio globale. Le riforme normative devono includere l'allineamento delle politiche nazionali e sub-nazionali con l'approccio One Health, migliorando la biosicurezza e le misure sanitarie nelle strutture di fauna selvatica. Inoltre, è fondamentale rafforzare la condivisione dei dati in tempo reale e la collaborazione tra agenzie e istituzioni pertinenti.
In ambito di cooperazione internazionale, le attività giudiziarie e di polizia possono includere l'implementazione di operazioni congiunte per combattere il traffico di fauna selvatica, la condivisione di informazioni e intelligence tra le forze dell'ordine di diversi paesi, e l'armonizzazione delle leggi e delle normative relative alla protezione della fauna selvatica. Inoltre, possono essere organizzati corsi di formazione e workshop per migliorare le capacità investigative e di enforcement delle autorità locali. Queste misure aiutano a garantire una risposta coordinata e efficace contro i crimini ambientali e le malattie zoonotiche.
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Giulia Tofana: la veleniera che liberò più di 600 donne e divenne la prima serial killer della storia, da Storicang
Nell'Italia del XVII secolo, Giulia Tofana creò l'Aqua Tofana, un veleno mortale che permise a centinaia di donne di sfuggire a matrimoni violenti.
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E’ attivo il più grande questionario psichedelico mai tentato
L’Associazione Luca Coscioni condivide il Global Psychedelic Survey 2025 della Michigan University, un questionario che mira a valutare il consumo globale delle molecole psichedeliche.
Il sondggio è aperto a chiunque, occorre aver compiuto 21 anni e aver consumato almeno una sostanza psichedelica. A titolo esemplificativo, ma non esaustivo, funghi contenenti psilocibina, LSD, MDMA, ketamina, ayahuasca e protossido di azoto. Partecipare al sondaggio richiede dai 30 ai 40 minuti, la partecipazione è anonima e volontaria.
→ Qui le domande ←
Per un approfondimento consigliamo l’ascolto del 152° episodio di Illuminismo Psichedelico in cui Federico Di Vita ne ha parlato con Matteo Buonarroti, medico e psichiatra in formazione, vicepresidente di Simepsi, Società Italiana della Medicina Psichedelica.
La mia lotta per sbloccare l’utilizzo di cannabis e sostanze psichedeliche nella ricerca medica
La dottoressa Sue Sisley si batte per studiare la cannabis e i funghi allucinogeni contro il dolore, la dipendenza e il disturbo da stress post-traumatico.
Traduzione di Peppe Brescia del pezzo pubblicato da Nature il 28 aprile 2025
Fin dai primi anni della sua carriera, la dottoressa Sue Sisley si è dedicata con passione alla cura dei veterani militari statunitensi. All’epoca, molte delle persone che curava si automedicavano con la cannabis del mercato nero perché, a differenza dei farmaci da prescrizione, essa alleviava gli incubi e altri sintomi del disturbo da stress post-traumatico (PTSD). Qualche boccata li aiutava ad addormentarsi.
“Inizialmente li scoraggiavo e, al pensiero, alzavo gli occhi al cielo”, racconta Sisley, la cui formazione le aveva insegnato a considerare come medicinali solo i farmaci approvati. “Non provavo alcuna empatia per le loro affermazioni e pensavo che fossero persone intente a ottenere droga”.
Ma col tempo, Sisley si rese conto di come l’inefficacia dei trattamenti per la salute mentale potesse alimentare la disperazione. Attualmente, in media, 17 veterani statunitensi muoiono per suicidio ogni giorno. I consumatori di cannabis tra i pazienti di Sisley erano spesso quelli che mantenevano la volontà di vivere.
“Mi ha fatto capire che ero stata ingannata dal governo e dai nostri programmi di formazione, nel credere che la cannabis fosse pericolosa”, dice. “Non sono stata formata riguardo alcun beneficio medico”.
I primi insegnamenti ricevuti dai suoi pazienti hanno influenzato Sisley. Nei due decenni successivi, ha sfidato le agenzie federali statunitensi, si è destreggiata in un labirinto legale e normativo e, con creatività, ha ottenuto finanziamenti per studiare e sviluppare trattamenti a base di cannabis e sostanze psichedeliche, che il governo statunitense aveva bloccato per decenni.
Nasce un medico-ricercatore
Dopo l’approvazione del Controlled Substances Act del 1970 da parte del Congresso degli Stati Uniti, la cannabis fu resa illegale e classificata come droga di Tabella I, definita come priva di qualsiasi uso medico riconosciuto. Questo poneva la marijuana nella stessa categoria dell’eroina e della maggior parte delle droghe psichedeliche: il possesso o l’uso di cannabis, nonché la coltivazione senza una licenza di ricerca di Tabella I, potevano comportare il carcere.
A metà degli anni ’90, diversi stati americani hanno iniziato a sfidare la legge federale, consentendo agli adulti di acquistare cannabis per scopi terapeutici. Nel 2008, quando la cannabis a fine terapeutico era ancora vietata in Arizona, Sisley fu uno dei pochi medici a parlare pubblicamente della sua legalizzazione. La sua attività di advocacy attirò l’attenzione di Rick Doblin, che si adoperò affinché alcune droghe psichedeliche e la cannabis venissero rimosse dalla Tabella I, in modo da poterle studiare e trarne i benefici terapeutici.
Doblin ha fondato un ente no-profit statunitense, la Multidisciplinary Association for Psychedelic Studies (MAPS), per raccogliere fondi da donatori privati per le sperimentazioni cliniche. Ha contattato Sisley per guidare uno studio sulla cannabis.
Sebbene non avesse esperienza nella ricerca, Sisley era professoressa associata di psichiatria e vicedirettrice di telemedicina presso la Facoltà di Medicina dell’Università dell’Arizona a Phoenix, e Doblin ne intuì il potenziale. “Ciò che mi ha davvero colpito è che Sue guarda dove la scienza è bloccata dalla politica, ed è disposta a battersi per ciò che ritiene giusto”, afferma.
Nel 2014, Sisley e MAPS hanno ricevuto quasi 2,2 milioni di dollari dallo Stato del Colorado. Con l’approvazione della Food and Drug Administration (FDA) statunitense, sarebbero stati pronti a condurre il primo studio clinico randomizzato e controllato al mondo sulla cannabis fumata come trattamento per il PTSD nei veterani.
Ma poi l’Università dell’Arizona si è rifiutata di rinnovare il contratto di Sisley. Nonostante Sisley affermi che l’università abbia semplicemente dichiarato che i suoi servizi non erano più necessari, ritiene che ci siano state pressioni politiche.
“Sebbene si trattasse di una ricerca legittima, e gli elettori dell’Arizona avessero approvato l’uso medico della marijuana nel 2010”, afferma Sisley, “credo che alcuni legislatori non volessero che la ricerca sulla cannabis trovasse posto all’università”.
Alla fine, però, la risoluzione del suo contratto “si è rivelata un enorme dono”, dice. Ha scoperto di non aver bisogno di un’università o di un ospedale per guidare la ricerca. Anzi, ora pensa che la burocrazia possa averla rallentata. Nei due anni successivi, Sisley ha co-fondato lo Scottsdale Research Institute, ha acquistato un edificio a Phoenix, in Arizona, e ha costruito un laboratorio per iniziare il suo studio.
Nel 2016, mentre si preparava ad arruolare i partecipanti, la cannabis per lo studio venne consegnata. All’epoca, l’Università del Mississippi a Oxford era l’unico fornitore di cannabis approvato dal governo statunitense per la ricerca umana. Ma quando Sisley aprì la scatola, rimase inorridita. La cannabis era ammuffita, polverizzata e disseminata di rametti. Non aveva niente a che vedere con le cime vendute nei dispensari, e alcuni partecipanti avevano difficoltà a inalarla perché irritava la gola.
Il team di Sisley ha scoperto che i partecipanti che avevano consumato cannabis mostravano un miglioramento rispetto al gruppo placebo, ma non abbastanza da dimostrare una significatività dal punto di vista statistico. La ricercatrice pensava che se i partecipanti avessero avuto accesso alla cannabis disponibile nei dispensari, avrebbero potuto tollerarla meglio e trarne maggiori benefici.
Per sensibilizzare l’opinione pubblica sugli ostacoli alla ricerca sulla cannabis, Sisley ha partecipato a un tour di conferenze (insieme a Dodger, il suo cane guida). Nel 2019, alla conferenza South by Southwest su musica, cinema, cultura e tecnologia ad Austin, in Texas, ha descritto quella che, all’epoca, era una battaglia decennale per completare la sua sperimentazione clinica, sottolineando un’operazione della Drug Enforcement Administration (DEA) statunitense che avrebbe potuto aiutarla. Nel 2016, l’agenzia aveva annunciato l’impegno ad ampliare la fornitura di cannabis al governo, quindi Sisley ha presentato domanda per una licenza di Tabella I per coltivare cannabis per una sperimentazione di fase IIb. Ma, dopo due anni e mezzo, la DEA non aveva ancora esaminato la sua domanda.
Fare causa al Governo per la scienza
Matthew Zorn, un avvocato di Houston, in Texas, ha partecipato alla conferenza di Sisley. Si era interessato alla cannabis come antidolorifico mentre si prendeva cura della sua compagna, successivamente morta di tumore alle ossa, ed era irritato dalla burocrazia che circondava la fornitura del farmaco per le sperimentazioni. “Tutto ciò che Sue cercava di fare era promuovere la ricerca. Ha fatto tutto secondo le regole”, afferma Zorn. Se la cannabis utilizzata in una sperimentazione “è spazzatura, ovviamente non si può dimostrare che qualcosa sia sicuro ed efficace, e quindi non sarà disponibile per i pazienti”.
Zorn reclutò il suo collega Shane Pennington, allora anch’egli residente a Houston, il quale aveva esperienza nel promuovere cause contro agenzie federali. Insieme, rappresentando Sisley pro bono, nel 2019 la aiutarono a fare causa alla DEA.
La causa ha spinto l’Ufficio di Consulenza Legale degli Stati Uniti a pubblicare un promemoria che spiegasse perché la DEA avesse trascurato la domanda di Sisley per la cannabis. Il governo degli Stati Uniti aveva ceduto il controllo della fornitura di cannabis per le sperimentazioni mediche all’Università del Mississippi, quando, in base ai termini di un trattato internazionale, avrebbe dovuto garantire che un’unica agenzia governativa possedesse e distribuisse la fornitura.
Con la pubblicazione del promemoria, “si resero conto che dovevano fare qualcosa”, afferma Anthony Coulson, ex agente speciale assistente responsabile dell’ufficio distrettuale della DEA a Tucson, in Arizona. “La causa di Sisley costrinse la DEA a presentarsi al tavolo delle trattative”.
Due mesi dopo la presentazione della causa, la DEA ha iniziato a esaminare la domanda di Sisley e di decine di altri scienziati statunitensi, consentendo loro di coltivare cannabis di grado medico per studi di ricerca. Questo è stato fondamentale, perché la cannabis utilizzata negli studi di fase III deve corrispondere a quella disponibile sul mercato per i pazienti, mentre la fornitura di cannabis del governo non lo era.
“Grazie ai suoi anni di sacrifici, Sue ha gettato le basi per ogni singolo ricercatore nel campo della cannabis”, afferma Coulson.
Il caso di Sisley si è risolto nel 2020 e lei ritiene che lottare sia valsa la pena. “Ci sono così tante persone che soffrono e che potrebbero riavere indietro la propria vita e trarre beneficio da questa ricerca”.
In quel periodo, Sisley sentì parlare di persone che si auto-somministravano la psilocibina, un farmaco presente in alcuni funghi, per trattare disturbi come la cefalea a grappolo e la tendenza al suicidio. Iniziò a documentarsi sulla terapia con psilocibina e apprese che bastavano poche sedute per sopprimere i sintomi del PTSD per mesi o anni, sebbene i partecipanti dovessero incontrare dei terapeuti per prepararsi e imparare dalle loro esperienze psichedeliche. Al contrario, le persone in genere fumano cannabis quotidianamente per mantenerne gli effetti.
Dopo aver ottenuto la licenza per la cannabis di Classe I, Sisley ha rapidamente presentato domanda per coltivare funghi che producono psilocibina. La DEA l’ha approvata immediatamente e “sembrava fare il tifo per noi”, dice la studiosa.
Coulson ha una teoria sul perché l’agenzia – che non solo fa rispettare le leggi antidroga, ma ha anche come obiettivo fondamentale il miglioramento della salute pubblica – potrebbe ora essere dalla parte di Sisley. “Vogliono che abbia successo perché è spinta a far progredire la scienza da un più profondo altruismo, ossia quello di aiutare i pazienti”, afferma. “Una volta che la conosci, ti rendi conto che non nutre alcun secondo fine. Questa è la magia di Sue”. Da quando si è ritirato dalla DEA nel 2010, Coulson ha lavorato come consulente per Sisley mentre quest’ultima costruiva l’infrastruttura per i suoi studi.
Una ricerca per studiare le medicine naturali
Negli attuali studi clinici sulla psilocibina, i partecipanti ricevono una versione sintetica del farmaco che offre un dosaggio preciso, cosa gradita sia alla FDA sia alle aziende farmaceutiche.
Ma Sisley è ansiosa di cambiare le cose. Vuole studiare i funghi interi per verificare se le diverse sostanze chimiche in essi contenute apportino benefici per la salute. Vede anche il potenziale per sviluppare trattamenti più accessibili, perché i funghi possono essere coltivati a basso costo.
Ora, Sisley è impegnata a guidare il primo studio al mondo approvato dalla FDA sui funghi interi contenenti psilocibina. Ma ancora una volta, ha dovuto superare diversi ostacoli.
Per prima cosa, ha dovuto capire come consegnare i funghi in modo da rispettare gli standard di dosaggio della FDA. Ma non esisteva un protocollo pubblicato per questo.
Nicole Nichols, direttrice esecutiva dello Scottsdale Research Institute, coltiva funghi commestibili e si è offerta volontaria per sviluppare un protocollo del genere. Inizialmente, lei e Sisley hanno provato a somministrare i funghi in un tè caldo, ma i risultati sono stati incostanti. Poi hanno provato a usare le pillole, ma si sono rese conto che sarebbero state necessarie 18 capsule per somministrare la dose necessaria.
Alla fine, hanno sperimentato con il cioccolato, che mascherava il sapore sgradevole dei funghi e fungeva da involucro protettivo che stabilizzava la psilocibina. Dopo aver costantemente rispettato i requisiti di dosaggio della FDA, hanno pubblicato il loro protocollo.
“Stiamo ricevendo richieste da parte di ricercatori di tutto il mondo che vogliono accedere a funghi legalizzati a livello federale e standardizzati”, dice Sisley.
Nel frattempo, dopo aver completato il trial sulla cannabis del 2019, nel 2021 Sisley e MAPS hanno ricevuto 13 milioni di dollari dallo Stato del Michigan per uno studio di fase IIb sulla cannabis per veterani affetti da PTSD e dolore cronico. Anche questo studio ha incontrato un ostacolo quando la FDA si è opposta a una parte del protocollo di Sisley che avrebbe permesso ai partecipanti di autodosarsi. Convinta che fosse il modo corretto di condurre lo studio, Sisley ha assunto degli avvocati. Lo scorso Dicembre, la FDA ha ceduto, permettendo allo studio di proseguire. Sisley prevede di arruolare i partecipanti entro quest’anno.
Non avere paura
“Se vuoi studiare sostanze che sono state criminalizzate dal nostro governo, non bisogna avere paura,” dice Sisley, che attribuisce il suo successo al pensiero creativo e alla costruzione di coalizioni strategiche.
Nel 2023, insieme a Kevin Payne, politico repubblicano e all’epoca membro della Camera dei Rappresentanti dello Stato dell’Arizona, Sisley ha redatto la proposta di legge HB2486 per destinare fondi statali alla ricerca sulla psilocibina proveniente da funghi interi.
Afferma che c’è stata una reazione negativa da parte di altri gruppi in competizione per i finanziamenti, poiché lo Stato si trovava in deficit di bilancio in quel periodo.
“Credevamo però che ci fosse abbastanza sostegno da parte del pubblico,” dice. “Abbiamo lottato fianco a fianco con veterani militari, vigili del fuoco, poliziotti in pensione e disabili, tutti desiderosi di accedere a questa ricerca.”
La proposta di legge è stata approvata e lo Stato ha assegnato a Sisley 2,75 milioni di dollari per uno studio clinico sui funghi mirato al trattamento del PTSD grave, del dolore e della tendenza suicida. L’inizio della ricerca è previsto entro la fine dell’anno.
In presenza di scienziati che non sono riusciti a ottenere finanziamenti dai National Institutes of Health degli Stati Uniti, o che si trovano con i fondi sospesi a causa dei blocchi imposti dall’amministrazione Trump, Sisley incoraggia questi ultimi a non aspettare, ma a cercare attivamente finanziamenti filantropici e a proporre leggi proprie.
“I parlamenti statali vogliono dimostrare di essere all’avanguardia in materia di scienza che potrebbe portare subito a nuove terapie,” dice. “Il problema è che i legislatori possono vedere gli scienziati come distaccati e arroganti. Questo è ciò che dobbiamo cambiare.”
Così, Sisley percorre i corridoi del Campidoglio dell’Arizona, costruendo relazioni con i legislatori. Li informa sulla necessità di far progredire la scienza e creare un percorso verso l’approvazione da parte della FDA per le sostanze incluse nella Tabella I.
“Bisogna essere tanto attivista quanto scienziata,” dice, “perché altrimenti non si faranno progressi.”
E Sisley continua a portare avanti le sue istanze. A marzo, è tornata al South by Southwest per parlare dell’ibogaina, un composto psicoattivo derivato dall’arbusto di iboga (Tabernanthe iboga), che secondo lei potrebbe contribuire a mitigare la crisi degli oppioidi negli Stati Uniti.
Tra il 1999 e il 2022, quasi 727.000 persone negli Stati Uniti sono morte per overdose da oppioidi.
Quando il Suboxone — una combinazione di naloxone e buprenorfina — è stato introdotto nel mercato statunitense nel 2002, Sisley era entusiasta all’idea di avere qualcosa che potesse aiutare a controllare i sintomi dell’astinenza da oppioidi.
“Ma ho avuto pazienti che sono rimasti dipendenti dal Suboxone per oltre 20 anni, tentando disperatamente di smettere gradualmente,” dice.
È in questo contesto che, secondo Sisley, l’ibogaina potrebbe essere utile. Alcune persone hanno riferito di essere guarite dalla dipendenza da oppioidi dopo una sola sessione terapeutica con ibogaina. Ma si tratta di una sostanza inclusa nella Tabella I ed è quindi illegale negli Stati Uniti.
Sisley intravede un’opportunità affinché gli studi sull’ibogaina vengano finanziati proprio dalle aziende farmaceutiche, dai distributori e dai rivenditori che hanno alimentato la crisi degli oppioidi. Gli accordi legali prevedono che queste aziende versino circa 57 miliardi di dollari agli stati americani nell’arco di 18 anni.
“Anche solo una piccola parte di questi fondi potrebbe davvero far progredire la ricerca,” afferma Sisley.
La passione che Sisley mette nella sua ricerca significa che continuerà a cercare soluzioni creative per aiutare chi ha avuto la vita segnata da PTSD, dolore e dipendenza.
“Non voglio mai smettere di vedere pazienti,” dice. “Mi insegnano tantissime cose.”
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Giornata nazionale contro la pedofilia e la pedopornografia. La Polizia di Stato sottolinea l'importanza della cooperazione internazionale
Dai dati relativi al 2024 a seguito della Giornata nazionale contro la pedofilia e la pedopornografia, pubblicati dalla Polizia di Stato, emerge un aumento degli arresti e delle denunce per reati legati alla pedopornografia online, con oltre 2.800 casi trattati, 1.000 perquisizioni e 147 arresti. Nel primo trimestre 2025 si registra un ulteriore incremento significativo. La Polizia Postale e per la Sicurezza Cibernetica svolge un'intensa attività di prevenzione e contrasto, anche attraverso campagne di sensibilizzazione rivolte a studenti, genitori e insegnanti. Inoltre, viene evidenziato l'impegno nella cooperazione internazionale e il partenariato con enti e organizzazioni non governative per tutelare i minori dai rischi del web.
I dati relativi al contrasto alla pedopornografia nel 2024 mostrano:
- Oltre 2.800 casi trattati dalla Polizia Postale
- Circa 1.000 perquisizioni effettuate
- 147 individui arrestati
- 1.037 persone denunciate.
Alcune delle iniziative di prevenzione della Polizia Postale includono:
Campagne di prevenzione e formazione che nei primi mesi del 2025 hanno coinvolto oltre 164.000 studenti, 2.900 genitori e più di 10.000 insegnanti.
L'allestimento della mostra itinerante fotografica "SuperEroi" che racconta il lavoro degli operatori impegnati nel contrasto alla pedopornografia online, già visitata da oltre 16.000 persone, di cui 4.200 studenti.
Nel 2024, sono state svolte circa 1.000 perquisizioni, che hanno portato all'arresto di 147 individui e alla denuncia di 1.037 persone. Nel primo trimestre del 2025, si è registrato un significativo incremento con l'arresto di 118 persone (+293%) e la denuncia di 427 soggetti (+53%), oltre a oltre 370 perquisizioni delegate (+28%). L'attività preventiva ha portato all'oscuramento di oltre 2.800 siti web pedopornografici tramite l'inserimento nella Black List gestita dal Centro Nazionale per il Contrasto alla Pedopornografia Online (CNCPO).
#Giornatanazionalecontrolapedofiliaelapedopornografia #CNCPO #poliziadistato #poliziapostale
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A Belluno un evento su cannabis terapeutica e ludica con Matteo Mainardi
8 maggio 2025 – ore 17:45 – Sala Bianchi, Belluno
L’8 maggio 2025, alle ore 17:45, si terrà presso la Sala Bianchi di Belluno, in Viale Giuseppe Fantuzzi, l’incontro pubblico “Cannabis terapeutica e ludica: aspetti medici e giuridici”, organizzato con il patrocinio dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della Provincia di Belluno e del Comune di Belluno.
Tra i relatori, sarà presente anche Matteo Mainardi, Consigliere Generale dell’Associazione Luca Coscioni, da sempre impegnato nelle battaglie per la legalizzazione e l’accesso alla cannabis terapeutica.
Interverranno inoltre:
- Dott. Francesco Crestani (specialista in anestesia e rianimazione)
- Dott.ssa Roberta Gallego (magistrato)
Introduce: Dott. Gerhard Kuehl (Cellula Coscioni Belluno-Dolomiti)
L’ingresso è libero.
Con il contributo di: Osteria Al Ponte e CanapAlpino.
L'articolo A Belluno un evento su cannabis terapeutica e ludica con Matteo Mainardi proviene da Associazione Luca Coscioni.
I suggerimenti dell'intelligenza artificiale rendono la scrittura più generica e occidentale
Gli assistenti di scrittura AI spopolano, ma uno studio della Cornell rivela che producono testi generici, svantaggiando gli utenti del Sud globale. Ad esempio, questi strumenti hanno reso lo stile di scrittura di indiani e americani più simile, a scapito dell’originalità indiana. Gli indiani, poi, ci guadagnano meno in produttività rispetto agli americani, perché devono correggere spesso i suggerimenti dell’AI, che stereotipa la cultura indiana, tralascia dettagli culturali, insomma il risultato sugli utenti è che descrivono le loro stesse tradizioni con un filtro occidentale.
Questo trend, ribattezzato “AI colonialism”, nasce perché le aziende tech trascurano aspetti linguistici e culturali.
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alcuni datori di lavoro sono capaci di chiedere ad una povera articolista, che si occupa di articoli abbastanza approfonditi di lasciare perdere a scrivere e rivedere gli articoli prodotti da CrapGPT.
Inutile dire che la povera sventurata ci mette praticamente la stesso tempo per rivedere la montagna di sterco fumante prodotta dall'IA, ma ovviamente avrà diritto ad un compenso inferiore.
(Storia purtroppo vera, in sviluppo)
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Quanto vale la sicurezza informatica? Un occhio della testa per Altman. Ma il Garante Privacy non ci sta
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Sam Altman fa debuttare il suo sistema di scansione dell'occhio e non mancano le polemiche. In Italia sobbalza il membro
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“18 anni per i diritti” – La Cellula Coscioni Lecco festeggia 18 anni di attivismo
9 maggio 2025 – dalle ore 19:30 – La Loco, Osnago (LC)
La Cellula Coscioni di Lecco invita tutte e tutti a partecipare a “18 anni per i diritti”, una serata di incontro e confronto per celebrare 18 anni di battaglie per la libertà e l’autodeterminazione, e per porre le basi degli impegni futuri.
L’iniziativa si terrà venerdì 9 maggio 2025, a partire dalle ore 19:30, presso La Loco di Osnago, in via Trieste 23.
Alle 20:00 inizieranno gli interventi, seguiti da un aperitivo conviviale.
L’evento è aperto a tutte e tutti. Prenotazione consigliata al numero 328-6449497.
Tra le partecipanti anche Alice Spaccini, membro della Giunta di Associazione Luca Coscioni APS
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Chiara Lalli partecipa a “MaternitHub – La festa delle mamme” alla Casa Internazionale delle Donne
11 maggio 2025 – dalle ore 16:00 – Casa Internazionale delle Donne, Roma
L’11 maggio 2025, a partire dalle ore 16:00, presso la Casa Internazionale delle Donne in via della Lungara 19, Roma, si terrà MaternitHub – cultura, networking e tempo per noi, un evento gratuito e aperto al pubblico, dedicato alla maternità nelle sue diverse forme e significati.
Tra le protagoniste del talk “Parto male. Maternità reale, possibile, desiderata” ci sarà anche Chiara Lalli, Consigliera Generale dell’Associazione Luca Coscioni, insieme a Greta Mauro, Giulia Minoli ed Eva Miella.
Il programma dell’evento, pensato per le mamme e i bambini, include:
- ore 16:00 – “Madre Santissima”, installazione immersiva a cura del Collettivo Amori Difficili
- ore 16:30 – Yoga in giardino con Antonella Marra
- ore 16:30 – Laboratorio di produzione creativa per bambine e bambini (6-12 anni) con Giulia Arlen Livadiotti
- ore 18:00 – Racconti d’opera “Il Barbiere di Siviglia”, laboratorio ludico-didattico a cura di Europa InCanto
- ore 18:00 – Aperitivo a cura del Bistrot L’una e l’altra
- ore 18:00 – Talk “Parto male. Maternità reale, possibile, desiderata”
Per prenotazioni: info@crisi-opportunita.org
L’evento è organizzato da Crisi come Opportunità, in collaborazione con Casa delle Donne, Europa InCanto, Collettivo Amori Difficili, Fandango, Zalib e altri partner culturali.
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Dopo 5 mesi di attesa, “Donatella” si vede negare il suicidio medicalmente assistito nonostante rientri nei requisiti previsti dalla Consulta
“Donatella” (nome di fantasia a tutela della privacy) è una donna veneta di 76 anni, affetta da una patologia neurodegenerativa. A seguito delle continue sofferenze cui è sottoposta a causa della malattia, “Donatella” il 6 settembre 2024 ha chiesto alla sua azienda sanitaria di riferimento la verifica delle condizioni di cui alla sentenza “Cappato-Dj Fabo”, per poter accedere legalmente in Italia al suicidio medicalmente assistito. Solamente dopo una lettera di diffida dei legali della signora “Donatella” del febbraio scorso, l’azienda sanitaria ha inviato la relazione finale della commissione medica multidisciplinare che rileva che “Donatella” è capace di autodeterminarsi, affetta da patologia irreversibile che determina sofferenza intollerabile ma non è tenuta in vita da un trattamento di sostegno vitale.
“Ma ‘Donatella’ dipende totalmente dai propri caregiver per lo svolgimento di ogni sua funzione: senza la loro assistenza non potrebbe prendere i medicinali, alimentarsi e bere dell’acqua, ma sarebbe abbandonata a sé stessa e morirebbe tra atroci sofferenze”, commenta l’avvocata Filomena Gallo, legale di “Donatella”, con un ampio collegio di difesa composto anche dagli avvocati composto dagli avvocati Angioletto Calandrini, Francesca Re e Alessia Cicatelli. “La stessa ASL è consapevole di questa sua totale dipendenza da terzi, lo evidenzia anche nella sua relazione finale. Ma nonostante questo, nega l’accesso al suicidio medicalmente assistito e disapplica quindi la sentenza 135/2024 della Corte costituzionale“.
La Corte, infatti, nella sentenza 135 del 2024, ha espressamente affermato che le “procedure che sono normalmente compiute da personale sanitario, e la cui esecuzione richiede certo particolari competenze oggetto di specifica formazione professionale, ma che potrebbero apprese da familiari o “caregivers” che si facciano carico dell’assistenza del paziente. Nella misura in cui tali procedure – quali, per riprendere alcuni degli esempi di cui si è discusso durante l’udienza pubblica, l’evacuazione manuale dell’intestino del paziente, l’inserimento di cateteri urinari o l’aspirazione del muco dalle vie bronchiali – si rivelino in concreto necessarie ad assicurare l’espletamento di funzioni vitali del paziente, al punto che la loro omissione o interruzione determinerebbe prevedibilmente la morte del paziente in un breve lasso di tempo, esse dovranno certamente essere considerate quali trattamenti di sostegno vitale, ai fini dell’applicazione dei principi statuiti dalla sentenza n. 242 del 2019 (p. 8 considerato in diritto set, 135/2024)”.
“Donatella” si è opposta a questo diniego tramite i suoi legali con anche una consulenza medica del dottor Mario Riccio, perché tale diniego si basa su di una interpretazione dei requisiti illegittima e contraria alle sentenze della Corte costituzionale in materia. Il giorno successivo all’invio della “opposizione con diffida”, il Direttore sanitario della ASL ha chiesto urgentemente una rivalutazione delle condizioni di “Donatella” al Presidente del Comitato etico e non alla Commissione medica. Si attende ora l’esito.
“Non solo la ASL disapplica una sentenza della Corte costituzionale, ma ha completato la procedura di verifica in tempi troppo lunghi – oltre 5 mesi – e solamente dopo una diffida dei legali di ‘Donatella’ ha trasmesso la sua relazione finale. Non è accettabile che persone che patiscono sofferenze intollerabili si vedano negare i diritti che la Corte costituzionale ha garantito. È proprio per evitare che vi siano tempi di risposta diversi, a seconda della singola ASL, che è necessaria una legge che preveda tempi e procedure certi. Chiediamo al Veneto di seguire l’esempio della Toscana e tornare a discutere della proposta di legge ‘Liberi Subito’ perché nessuna persona malata debba più aspettare tutti questi mesi per avere una risposta”, conclude Marco Cappato.
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Incontro pubblico sul fine vita a Vicenza
Diego Silvestri (ALC e Cellula Coscioni Vicenza-Padova) partecipa all’incontro pubblico “Fine Vita” a Vicenza
9 maggio 2025 – ore 20:30 – Centro Civico Turra, Vicenza / Online
Diego Silvestri, Consigliere Generale dell’Associazione Luca Coscioni e membro della Cellula Coscioni Vicenza-Padova, parteciperà come relatore all’incontro pubblico “Fine Vita”.
L’appuntamento è per venerdì 9 maggio 2025 alle ore 20:30 presso il Centro Civico Turra, in via A. Turra 70, a Vicenza.
L’evento è patrocinato da enti locali ed è aperto alla cittadinanza, con la possibilità di partecipazione anche da remoto.Interverranno anche: Franco Figoli e Maria Luisa Trentin. È possibile seguire l’incontro online iscrivendosi a questo link.
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La rivincita epica di Epic Games sulle commissioni di Apple
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Epic Games ha subito approfittato della sentenza californiana per sfoderare la sua risposta all'App Store di Apple: le condizioni offerte agli sviluppatori sono molto più convenienti di quelle imposte da Cupertino,
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“Pay or ok”, il Garante avvia una consultazione pubblica
Il #GarantePrivacy ha avviato una consultazione pubblica volta a valutare la liceità del consenso per trattamenti di profilazione raccolto da diversi titolari, ed innanzitutto dagli editori di giornali, attraverso l’adozione del cosiddetto modello “pay or ok” (anche denominato “pay or consent” o “consent paywall” etc.).
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Skype come Msn e Windows Phone: si allunga la lista dei programmi uccisi da Microsoft
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Origini nord europee, acquistata prima da eBay negli anni in cui Amazon iniziava a decollare e poi da Microsoft che sborsò 8,5 miliardi di dollari, Skype ha avuto
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Tratta di esseri umani: un problema globale
La tratta di esseri umani è un grave problema globale che continua a colpire milioni di persone, nonostante gli sforzi per combatterlo. UNODC (United Nations Office on Drugs and Crime), l'Agenzia guida all'interno del sistema delle Nazioni Unite per affrontare il problema della tratta di esseri umani, ha rilasciato un testo che fornisce otto fatti chiave sulla tratta di esseri umani nel 21° secolo, aiutando a comprendere meglio le cause di questo crimine, come vengono reclutate e sfruttate le vittime, e i legami con migrazione, cambiamenti climatici e conflitti.
- La tratta di esseri umani avviene in tutte le regioni del mondo, con la maggior parte delle vittime identificate a livello nazionale o nella stessa regione.
- La tratta di esseri umani è un crimine diffuso e redditizio, con stime di 50.000 casi segnalati nel 2020 e profitti annuali di circa $150 miliardi.
- Fattori come povertà, conflitti, cambiamenti climatici e disuguaglianze creano condizioni che alimentano la tratta, rendendo le persone vulnerabili allo sfruttamento.
- I trafficanti utilizzano inganno, violenza e sfruttamento della disperazione per reclutare e sfruttare le vittime.
- Sfuggire allo sfruttamento è estremamente difficile, con le vittime che subiscono abusi e sono sottoposte a vari meccanismi di controllo.
- Le forme più comuni di tratta sono lo sfruttamento sessuale e il lavoro forzato, che colpiscono principalmente donne, ragazze e bambini.
- Le donne e i bambini sono i gruppi più colpiti dalla tratta di esseri umani.
- I trafficanti possono essere sia membri di organizzazioni criminali che individui opportunisti, inclusi familiari o conoscenti delle vittime.
Il link al documento: unodc.org/unodc/frontpage/2024…
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Così Samsung Wallet sfida Apple Pay, Klarna e non solo
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Samsung Wallet si completa sperimentando trasferimenti di liquidi immediati tra gli utenti e sistemi di pagamento rateale che hanno fatto la fortuna di fintech come Klarna, PayPal, Affirm, Sezzle e tanti altri. La base
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Come si muovono Stati Uniti, Cina, Russia e Ue sull’intelligenza artificiale
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Mentre in Cina la corsa all'intelligenza artificiale si intensifica, negli Stati Uniti Donald Trump licenzia la maggior parte degli esperti in materia e lo slancio per i data center
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Così Microsoft e DeepSeek hanno cambiato l’industria dell’Ia
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L'annuncio di Microsoft sui data center e il successo di DeepSeek sembrano segnalare un cambiamento di prospettiva sugli investimenti in Ia. L'analisi di Jared startmag.it/innovazione/ia-vin…
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Tutto su Karsten Wildberger, ministro per la Digitalizzazione e la Modernizzazione dello Stato nel governo tedesco
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Il profilo del ministro per la Digitalizzazione e la Modernizzazione dello Stato, Wildberger, nel governo
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IA, come le Big Tech indeboliscono il codice di buone pratiche europeo. L’inchiesta
Un’inchiesta di CEO e LobbyControl mette a nudo il ruolo crescente delle grandi aziende tecnologiche americane nella definizione del documento europeo sull’AI, riducendo drasticamente le garanzie per i diritti fondamentali, la privacy e la proprietà intellettuale.
Mentre l’Unione europea ha adottato ieri il nuovo Codice di Buone Pratiche per l’Intelligenza Artificiale di uso generale (GPAI, acronimo inglese per “Code of Practice on General Purpose AI”), un’inchiesta congiunta di Corporate Europe Observatory (CEO) e LobbyControl getta un’ombra inquietante sul processo di stesura: il ruolo dominante delle grandi aziende tecnologiche statunitensi.
key4biz.it/ai-come-le-big-tech…
AI, come le Big Tech indeboliscono il codice di buone pratiche
Un’inchiesta mette a nudo il ruolo crescente delle grandi aziende tecnologiche americane nella definizione del documento europeo sull’AI.Flavio Fabbri (Key4biz)
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A passeggio con l’informatica #30 – L'impatto sociale della trasformazione digitale
precedente #29 ––– successivo #31 di Enrico Nardelli Abbiamo chiuso il precedente post ricordando che alla politica spetta un ruolo de...link-and-think.blogspot.com
Vi racconto le mosse di Nvidia tra la Cina e Trump
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Il rapporto di NVIDIA, e di Jensen Huang, con Trump non è di vecchia data, ma si è costruito soprattutto dopo le elezioni. L'analisi di Alessandro Aresu.
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@北海道大学エスペラント研究会
Ni estas malgranda grupo de esperantistoj ĉe itala lernejo. La studantoj aĝas de 14 al 18.
Nia venonta renkontiĝo okazos la 22an de majo, je la 14:30 (laŭ la Centr-Eŭropa-Tempo, do eble je la 21:30 laŭ la Japana Tempo).
Ni ege ŝatus iomete babili rete kun alia grupo. La plejparto de la studantoj estas nur komencantoj, do ili ne tre bone parolas Esperanto. Sed oni devas provi, kaj erari, por lerni, ĉu ne?
Bonvolu diri al ni ĉu vi foje renkontiĝas.
Ĝis!
Verda Majorano ⁂ reshared this.
Troppe cineserie, maxi multa Ue per TikTok
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La Commissione per la protezione dei dati irlandese (Dpc), authority di supervisione per il regolamento europeo sulla protezione dei dati (Gdpr), ha multato TikTok per 530 milioni di euro poiché la società ha trasferito illecitamente dati di
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La rete giudiziaria europea per la criminalità informatica EJCN in riunione plenaria per combattere le crescenti minacce informatiche
Il crimine informatico continua a rappresentare una minaccia significativa per la sicurezza globale e le economie. La Rete europea per la criminalità informatica giudiziaria (EJCN) ha tenuto la sua 18a riunione plenaria dal 28 al 29 aprile presso la sede di Eurojust a L'Aia. L'evento di due giorni ha riunito 60 partecipanti provenienti da 32 paesi.
Istituito nel 2016, l'EJCN svolge un ruolo vitale nel promuovere la cooperazione e la condivisione delle conoscenze tra i professionisti specializzati nella lotta al crimine informatico, con l'obiettivo di aumentare l'efficienza delle indagini e dei procedimenti giudiziari. Con il sostegno del partner chiave #Eurojust, l' #EJCN lavora per rafforzare la cooperazione tra le autorità nazionali, affrontando la natura senza confini del crimine informatico e le sfide che pone.
I progressi tecnologici creano nuove opportunità per i criminali di sfruttare la velocità, la convenienza e l'anonimato di Internet. Le conseguenti minacce informatiche non conoscono confini, causando danni e ponendo minacce reali alle vittime di tutto il mondo. Le autorità nazionali stanno adottando misure per combattere questa minaccia in crescita, ma spesso affrontano sfide al passo con l'ambiente tecnico in rapido cambiamento.
I pubblici ministeri e i giudici in tutta l' #UE sono alle prese con nuovi problemi legali e aree grigie, come cooperare con i fornitori di servizi che detengono prove elettroniche cruciali, sequestrare criptovalute sotto il controllo dei fornitori di servizi di cripto-attività o affrontare i complessi fenomeni del terrorismo abilitato al cyber. La 18a riunione plenaria dell'EJCN ha affrontato queste sfide frontalmente, presentando discussioni su argomenti chiave come l'intelligenza artificiale, criptovalute, il pacchetto E-evidence e le reti terroristiche che operano online. L'incontro ha incluso presentazioni su casi studio, incluso l'uso criminale di modelli linguistici di grandi dimensioni, evidenziando la natura in evoluzione delle minacce informatiche.
Una sessione ristretta del secondo giorno ha permesso ai partecipanti di condividere aggiornamenti su legislazioni, sentenze e casi nazionali. Le sessioni di approfondimento hanno riguardato argomenti come l'intelligenza artificiale, criptovalute, le prove elettroniche e la formazione per la magistratura su argomenti relativi al #cybercrime, fornendo una piattaforma per i partecipanti per condividere esperienze e anticipare le sfide future. L'incontro è stato un importante raduno di esperti e parti interessate, offrendo preziose informazioni e discussioni sulle principali sfide che l'industria della criminalità informatica deve affrontare e dimostrando l'impegno dell'EJCN a sostenere i suoi membri nei loro sforzi per combattere la criminalità informatica.
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Gli hacktivisti filo-russi bombardano le organizzazioni pubbliche olandesi con attacchi DDoS
Gli hacktivisti filorussi prendono costantemente di mira importanti organizzazioni pubbliche e private nei Paesi Bassi con attacchi DDoS (Distributed Denial of Service), causando problemi di accesso e interruzioni del servizio
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- Come armonizzare le complessità della regolamentazione globale dell'IA
- Shadow AI: il rischio nascosto del caos operativo
- Ho letto la legge sull'intelligenza artificiale dell'UE così non devi farlo tu: ecco 5 cose che devi sapere
Dai piccoli casi di evasione fiscale e violazioni delle normative ai reati più gravi, i nostri sistemi legali e di controllo delle leggi hanno sempre funzionato partendo dal presupposto che non tutte le infrazioni verranno scoperte e tanto meno punite.
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A passeggio con l’informatica #29 – Come affrontare la trasformazione digitale
precedente #28 ––– successivo #30 di Enrico Nardelli Abbiamo discusso nel precedente post la necessità di un diverso punto di vista su...link-and-think.blogspot.com
La Cellula Coscioni di Brescia organizza il convegno “DAT: disposizioni anticipate di trattamento”, con l’avv. Marzio Remus
La Cellula Coscioni di Brescia organizza il convegno “DAT: disposizioni anticipate di trattamento”
6 maggio 2025 – 15:00-17:00 – Via Zoom
La Cellula Coscioni di Brescia organizza, in collaborazione con la Camera Civile di Brescia, il convegno “DAT: disposizioni anticipate di trattamento – Analisi e Riflessioni”.
L’incontro si terrà il 6 maggio 2025 dalle 15:00 alle 17:00 in modalità online via Zoom.
Il convegno sarà un’opportunità di approfondimento sul tema delle disposizioni anticipate di trattamento, con interventi di esperti del settore. Tra i relatori:
- Avv. Marzio Remus (coreferente Cellula Coscioni di Brescia)
- Dott. Michele Posio (Giudice del Tribunale di Brescia)
- Dott. Nicola Bortolotti (Medico anestesista)
- Avv. Giulia Bolgiani (Camera Civile di Brescia)
L’incontro, che prevede l’assegnazione di 1 credito in Diritto Civile e 1 credito in Diritto Costituzionale, è aperto a tutti gli interessati. Le iscrizioni sono possibili tramite Sfera.
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La Cellula Coscioni di Torino partecipa al Forum interdisciplinare su psichedelia e sostanze psicoattive
07 maggio Aula Magna, Cavallerizza Reale, Torino
La Cellula Coscioni di Torino porterà i saluti istituzionali e sarà presente con un banchetto informativo durante l’intero Forum interdisciplinare dedicato a psichedelia e sostanze psicoattive. L’appuntamento è per il 7 maggio dalle ore 15.30, presso l’Aula Magna della Cavallerizza Reale di Torino.
Un’occasione per approfondire il tema degli psichedelici da prospettive scientifiche, letterarie, antropologiche e sociali, e per conoscere le attività dell’Associazione Luca Coscioni in questo ambito.
Il programma prevede interventi di studiose e studiosi provenienti da prestigiose università italiane ed europee. Tra i relatori:
- Dott. Tommaso Barba (Imperial College London) – Psilocibina vs. antidepressivi classici nel trattamento della depressione
- Dott. Tancredi Marrone (Masaryk University Brno) – Esoterismo Psichedelico: Molecole Spirituali
- Prof.ssa Teresa Prudente (Università di Torino) – Sostanze psicoattive, allucinazione e testo letterario
- Dott. Gabriele Marino (Università di Torino) – «Tutte le teste ti porti via»: stilemi della psichedelia musicale
- Prof. Danilo De Gregorio (Università Vita-Salute San Raffaele) – Gli psichedelici in psichiatria: dalla circuiteria neuronale alla modulazione recettoriale
- Dott. Fabrizio Serrao (Università di Milano-Bicocca) – Dalla psichedelia alla cyberdelia
- Prof.ssa Lia Zola (Università di Torino) – Sciamanesimo e sostanze psicoattive: un connubio possibile?
- Dott. Augusto Consoli (Società Italiana Tossicodipendenze) – Sostanze psicoattive, modalità ed economie del consumo (saluti istituzionali)
Il forum includerà anche una tavola rotonda con studenti e studentesse e un incontro con l’associazione Neutravel.
Tutti gli incontri si svolgeranno presso la Cavallerizza Reale, Aula Magna, in via Giuseppe Verdi 9, Torino.
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Laura Santi scrive ai sostenitori di Liberi Subito e dell’Associazione Luca Coscioni
Amici, in questi mesi non ci siamo sentiti ma io sto peggiorando sempre di più.
Sono stata capace di risolvere i miei problemi assistenziali, ho trovato persone che mi assistono validissime, rischiavo di perdere i fondi per l’assistenza e ne sono venuta a capo. Non è dunque questo il motivo della mia scelta.
Io ho bisogno di morire presto e il motivo della mia scelta è soltanto il corpo. Tutte le sere il corpo mi parla e mi dice che è ora.
Le giornate stanno diventando sempre più una tortura, sia per il caldo che comincia – e dovrei affrontare l’estate come l’anno scorso ma con dodici mesi in più di progressione clinica di malattia – sia i dolori (e ne stanno venendo di sempre nuovi), sia la paralisi progressiva, sia la fatica neurologica.
Le giornate si stanno svuotando di tutto a livello di minima attività e partecipazione sociale, sono sempre più un corpo inerte pieno di dolori e da gestire in modo sempre più complicato. Lo dico per me ripeto, non per chi mi assiste: anche ricevere sempre più mani addosso è un continuo strazio.
Ho quindi preso contatto con un’organizzazione che si occupa di fornire l’aiuto alla morte volontaria in Svizzera. Quello della Svizzera è diventato un orizzonte concreto e obbligato, perché la mia regione, l’Umbria, e la mia ASL, Perugia, non mi hanno dato mai risposta sulla modalità pratica per ottenere l’attuazione di quello che è un mio diritto riconosciuto su carta, e confermato dalle visite mediche che riconoscono la presenza delle condizioni previste dalla Corte costituzionale per accedere al diritto al suicidio medicalmente assistito qui in Italia.
Affrontare la Svizzera per me significa pianificare un viaggio di oltre 9 ore, che saranno anche di più nelle mie condizioni, quando devo essere movimentata ogni momento, quando ho necessità di gestione vescicale e intestinale continua, incontinenze continue, quando il tronco non resterebbe dritto su nessuna autovettura, nessun braccio che mi aiuta, solo dolore protratto per oltre nove ore. Per cosa poi? Per andare in un paese straniero con persone estranee e seguire una procedura che francamente non pensavo di dover subire, perché da novembre scorso io ho il diritto di morire qui.
Quello a cui l’inerzia di Regione Umbria mi espone è un calvario che si aggiunge a quello che già affronto ogni giorno con la malattia in progressione.
Spero di non doverlo fare. Continuerò fino all’ultimo momento utile, cioè fino al giorno prima di partire per la Svizzera, a battermi per ottenere il rispetto in Italia del diritto che mi è già stato riconosciuto sulla carta. Mi manca un tanto così: è da dicembre che attendo l’approvazione di un protocollo farmacologico terapeutico e le modalità per eseguire la mia volontà.
Conto sul vostro aiuto per ottenerlo, e spero che Regione Umbria ponga fine all’ostruzionismo in atto.
L'articolo Laura Santi scrive ai sostenitori di Liberi Subito e dell’Associazione Luca Coscioni proviene da Associazione Luca Coscioni.
“Disobbedire – Un dialogo tra Chiara Lalli e Mimmo Lucano”, al Salone Internazionale del libro di Torino
Chiara Lalli, Consigliera Generale di Associazione Luca Coscioni, parteciperà come relatrice a Disobbedire – Un dialogo tra Chiara Lalli e Mimmo Lucano. Modera Vins Gallico.
L’appuntamento è per domenica 18 maggio alle ore 11.45, presso l’Arena Bookstock, all’interno del Salone Internazionale del libro di Torino, in Via Nizza 294, a Torino.
La disobbedienza civile ci serve per difendere i nostri diritti. Quando la giustizia e la legge confliggono, l’azione di singoli e gruppi ci richiama al dovere morale di opporsi a un potere illegittimo. Dal fine vita alla tragedia delle morti nel Mar Mediterraneo, passando per il dovere dell’accoglienza. Un dialogo fra Chiara Lalli, consigliera generale Associazione Luca Coscioni che rischia da 5 a 12 anni per aver aiutato Massimiliano a morire, e Mimmo Lucano, parlamentare europeo ed ex sindaco di Riace. Evento a cura di Salone del Libro in collaborazione con l’Associazione Luca Coscioni.
L'articolo “Disobbedire – Un dialogo tra Chiara Lalli e Mimmo Lucano”, al Salone Internazionale del libro di Torino proviene da Associazione Luca Coscioni.
Commento sull’accoglimento del TAR Emilia-Romagna dell’istanza di sospensiva della delibera sul Fine vita
A seguito della presentazione della proposta di legge regionale di iniziativa popolare, per avere tempi certi di risposta ai malati che, come previsto dalla sentenza Cappato, chiedono verifiche delle condizioni e delle modalità per accedere alla morte volontaria, in Emilia-Romagna hanno scelto di emanare invece una delibera.
Precisiamo che anche senza una legge regionale o una delibera come quella dell’Emilia-Romagna, che indichi chi ha l’obbligo di fare cosa all’interno della sanità regionale e i tempi di risposta ai malati che chiedono la verifica delle condizioni affinché non sia punito l’aiuto al suicidio, la sentenza Cappato della Corte costituzionale va applicata, lo prevede la Carta costituzionale. Non occorre alcun provvedimento applicativo. Questi atti mirano a fornire rispetto della scelta del malato che non può attendere dai 6 mesi ai 2 anni per sapere se potrà porre fine alla sue sofferenze. Inoltre, evitano contenziosi con le aziende sanitarie ed evitano spese legali per le Regioni.
Chiedere e ottenere la sospensiva della delibera in vigore non significa bloccare la sentenza 242/19, non è possibile infatti disattendere il dettato costituzionale. Si ha solo l’effetto di eliminare l’adempimento di quei tempi certi per il servizio sanitario regionale che la delibera tentava di introdurre nella Regione Emilia-Romagna, per garantire il rispetto delle volontà delle persone che si trovano in condizioni di sofferenza e vogliono accedere alla morte assistita. In ogni caso, dove ci saranno ritardi nelle risposte ai malati ritorneremo nei tribunali a difesa delle persone. Nel contempo chiediamo, come già avvenuto in Regione Toscana,che sia discussa e approvata la proposta di legge regionale di iniziativa popolare promossa dall’associazione Luca Coscioni che ha visto 7300 sottoscrizioni e che aveva anche ricevuto parere positivo della commissione Statuto.
L'articolo Commento sull’accoglimento del TAR Emilia-Romagna dell’istanza di sospensiva della delibera sul Fine vita proviene da Associazione Luca Coscioni.
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in reply to storiaweb • • •L'immagine è un'incisione in bianco e nero che rappresenta un'illustrazione storica intitolata "Le Poisson des Francs-Maçons". Al centro dell'immagine, all'interno di un ovale, c'è una bottiglia etichettata "Manna di San Nicola di Bari". L'etichetta presenta un'immagine di San Nicola, un santo con un abito lungo e una mitra, che tiene un bastone in una mano e un cesto nell'altra. La bottiglia è decorata con foglie e frutti.
Sul lato sinistro dell'immagine, un uomo è intento a lavorare in una stanza piena di vasi e flaconi, suggerendo un laboratorio. Sul lato destro, ci sono altri oggetti scientifici, come un retort e un libro aperto. In basso, c'è un altro flacone e foglie.
Il testo in basso descrive la manna di San Nicola di Bari come un prodotto fabbricato a Napoli, venduto in piccole bottiglie con un'etichetta che presenta l'immagine di San Nicola. L'incisione è un'opera di P. L., e il titolo completo è "Le Poisson des Francs-Maçons".
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