Promuovere la mobilità in bicicletta attraverso misure di pianificazione urbana
Ecco la seconda traduzione dalla newsletter di #RecuperarLaCiudad (Riprendersi la città)
Qui sotto trovate la traduzione parziale della newsletter del 25 novembre 2022 intitolata:
Come promuovere la mobilità in bicicletta attraverso misure di pianificazione urbana
A partire da uno studio sulle caratteristiche delle infrastrutture ciclabili olandesi, danesi e tedesche, l’articolo presenta alcune delle misure di pianificazione urbana necessarie a garantire un uso comodo e sicuro della #bicicletta in città.
Il testo completo dell’articolo si può scaricare da qui:
nilocram.eu/edu/Riprendersi-la…
Buona lettura e... pedalate piano 😀
Come promuovere la mobilità in bicicletta attraverso misure di pianificazione urbana
"Se lo costruisci, allora verranno", dice una voce nel film "Field of Dreams" (1989) a Kevin Costner.  Questa regola si applica spesso al settore della mobilità: quando si costruisce un'infrastruttura, compaiono i suoi utenti. Questo fenomeno è noto come domanda indotta (l'offerta di un bene ne aumenta il consumo).
La domanda indotta spiega, tra l'altro, come l'aumento delle infrastrutture automobilistiche sia una misura inutile per ridurre la congestione, che anzi aumenta. La domanda indotta può essere utilizzata per promuovere la mobilità sostenibile? Per rispondere a questa domanda, nel 2008 John Pucher e Ralph Buehler hanno condotto un’ analisi bibliografica presso la Rutgers University, esaminando le caratteristiche delle infrastrutture ciclabili olandesi, danesi e tedesche.
Spoiler: può funzionare e funziona benissimo.
Uso massiccio della bicicletta
I tre Paesi presi in esame erano, al momento dello studio, i tre Paesi europei con i più alti livelli di mobilità ciclistica. Gli spostamenti giornalieri in bicicletta (con distanze medie massime di 2,5 km nei Paesi Bassi, 1,6 km in Danimarca e 0,9 km in Germania), queti paesi sono anche quelli con la più alta percentuale di spostamenti effettuati pedalando (27% nei Paesi Bassi, 18% in Danimarca e 10% in Germania).
Tuttavia, non è sempre stato così. Tra il 1950 e il 1975 il numero di spostamenti in bicicletta in tutti e tre i Paesi è diminuito dal 50-85% degli spostamenti a solo il 14-35%, un periodo che coincide con la promozione dell'uso dell'automobile da parte di tutti e tre gli Stati, aumentando la capacità delle strade e aumentando l'offerta di parcheggi. Se le costruisci, allora verranno. I governi si sono resi conto dell'errore e hanno cercato di correggere le tendenze.
A metà degli anni '70 le politiche di mobilità sono cambiate, concentrandosi sui pedoni, la bicicletta e il trasporto pubblico. La maggior parte delle città ha migliorato le infrastrutture ciclabili, ha introdotto restrizioni all'uso dell'auto e ne ha reso più costoso l'utilizzo. Tra il 1975 e il 1995, l'uso della bicicletta ha raggiunto il 20-43% di tutti gli spostamenti in tutti e tre i Paesi. Il caso di Berlino è particolarmente impressionante, con un aumento del 275% degli spostamenti in bicicletta tra il 1975 e il 2001. [...]
Qui il testo completo dell’articolo:
nilocram.eu/edu/Riprendersi-la…
@Informa Pirata @Marcos Martínez @Rivoluzione mobilità urbana🚶🚲🚋
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Neurotecnologie, transumanesimo e privacy mentale
Elon Musk torna a parlare di Neuralink, azienda di ricerca impegnata nello sviluppo di soluzioni ingegneristiche in grado di interfacciarsi con il cervello e aiutare persone invalide a riacquistare funzioni motorie e audio-visive. Dice che nell’arco di sei mesi inizieranno finalmente le sperimentazioni umane.
La tecnologia sviluppata da Neuralink (Link) in gergo viene chiamata brain-computer interface (interfaccia cervello-computer) e promette letteralmente miracoli, come si può leggere dal sito web:
We are designing the Link to connect to thousands of neurons in the brain, so that it may one day be able to record the activity of these neurons, process these signals in real time, and translate intended movements directly into the control of an external device. […] As users think about moving their arms or hands, we would decode those intentions, which would be sent over Bluetooth to the user’s computer.
Per ora si vola bassi, per modo di dire. Il chip di Neuralink potrebbe infatti consentire a persone quadriplegiche di utilizzare un computer e relativi dispositivi con il pensiero, senza bisogno di apparecchiature esterne. Ammetto che se potessi scrivere col pensiero, aiuterebbe molto anche me.
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Non è però Elon Musk l’unico impegnato nella ricerca nel campo delle neurotecnologie. In tutto il mondo stanno nascendo start-up che hanno come obiettivo quello di sviluppare e commercializzare prodotti consumer (quindi non dispositivi medici) pronti a interfacciarsi con il cervello umano.
Lo ammetto — da appassionato di sci-fi e cyberpunk (da non confondere con cypherpunk) non posso che cedere di fronte al fascino delle neurotecnologie e all’idea di poter assaporare un mondo transumano, in cui la tecnologia si unisce all’essere umano per superare limiti naturali biologici e migliorare le nostre capacità fisiche e cognitive — come in Deus Ex o Ghost in the Shell.
Mi rendo conto però che un mondo del genere sarebbe probabilmente più distopico che utopico: ci sono infiniti modi in cui tecnologie del genere potrebbero essere usate contro le persone e non per le persone.
Ad esempio, i chip potrebbero avere vulnerabilità o back-door accessibili da attori malevoli, come criminali o governi. Il risultato potrebbe essere dei peggiori, come il controllo da remoto della mente e del corpo delle persone, con tutte le conseguenze socio-politiche del caso —come racconta questo bel cortometraggio:
Guerra Ucraina – Russia: GPS, Putin (non) lo ha dimenticato
Fin dai primi passi, nell’invasione russa dell’Ucraina del 24 febbraio, ha avuto un ruolo importante lo spazio. L’operazione è stata accompagnata da due azioni: un attacco cyber al segmento di terra di Viasat, provider statunitense di comunicazioni satellitari, e una vasta operazione di disturbo dei segnali di posizionamento, tempo e navigazione. Nel primo caso, si […]
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San Francisco autorizza i robot di polizia a uccidere i sospetti | L'Indipendente
"In altre parole, se la polizia avrà l’impressione di non riuscire a gestire la situazione potrà inviare contro al sospetto di turno un robot kamikaze che si farà detonare ai suoi piedi."
USA – UE: i sussidi della discordia
Le misure che il Congresso degli Stati Uniti ha adottato negli scorsi mesi su impulso dall’amministrazione Biden a tutela dell’industria americana hanno destato (e continuano a destare), in Europa, più di una preoccupazione. Fra l’altro, il sistema di sussidi previsto dall’Inflation Reduction Act (IRA) – un pacchetto di aiuti del valore complessivo di quasi 370 […]
L'articolo USA – UE: i sussidi della discordia proviene da L'Indro.
Cina – India sull’Himalaya: la quotidianità armata permanente
Sulla Line of Actual Control vantaggio infrastrutturale e militare della Cina e Nuova Delhi sulla difensiva. La situazione è congelata, «stabile ma imprevedibile», dicono i militari indiani. Questa instabilità è destinata a diventare permanente, insieme al rischio di un'escalation militare accidentale
L'articolo Cina – India sull’Himalaya: la quotidianità armata permanente proviene da L'Indro.
«No al nazionalismo, cooperare è decisivo. L’Italia traini un nuovo progetto europeo» – corriere.it
Kyuchyuk, copresidente dei liberali a Bruxelles: i partiti si uniscano per la riforma
Bruxelles «Il nazionalismo non è mai la risposta, lo è invece la cooperazione e il lavorare insieme per un progetto europeo, perché tutti ne beneficiamo». Ilhan Kyuchyuk, bulgaro, è il copresidente dell’Alde, l’Alleanza dei liberali europei, che rappresenta circa l’80% del gruppo Renew Europe al Parlamento Ue.
Perché è a Roma?
«Partecipo a un panel su dove vuole andare l’Europa, ma innanzitutto sono qui per rendere omaggio a quello che il presidente Giuseppe Benedetto e la Fondazione Einaudi (festeggia i 60 anni, ndr) stanno facendo in Italia. La Fondazione fa parte dello European Liberal Forum, che è la fondazione del nostro partito. C’è stata una grande cooperazione negli ultimi dieci anni: più c’è cooperazione tra i partiti politici e le fondazioni liberali più senso avranno le idee realizzabili».
Quali sono le sfide e le priorità dell’Ue?
«Siamo di fronte a una crisi multipla: energia, inflazione, per la prima volta nella nostra storia recente, l’Europa si trova ad affrontare una guerra sul proprio territorio. Dobbiamo reagire come società e mostrare che l’Ue è unita e sta con gli ucraini, perché possano scegliere il loro destino. Sfrutto ogni momento per dare il mio messaggio di unità».
Quale ruolo vede per l’Italia? Con chi pensa che il governo italiano si alleerà in Ue?
L’immigrazione
Il regolamento di Dublino non sta funzionando. Sull’immigrazione bisogna trovare una soluzione
che possa andare bene per tutti
«Sono state prese importanti decisioni con l’appoggio del governo italiano. Credo che gli italiani siano stanchi di un sistema politico che va a destra o a sinistra. Penso che si debba dare una possibilità a quei partiti politici disposti a lavorare per gli interessi dei cittadini. Mi aspetto che l’Italia, come membro fondatore dell’Unione europea, sia tra le forze trainanti del dibattito e porti soluzioni al progetto europeo per rinnovarlo e non certo per creare problemi».
Energia e migrazione: l’Ue sta facendo le scelte giuste?
«La presidenza francese ha fatto passi avanti sul pacchetto migrazione, è una questione complicata per il mondo e la sfida è lì. Dobbiamo trovare una soluzione europea che possa funzionare per tutti. Il regolamento di Dublino non sta funzionando e questo spaventa, dobbiamo trovare il modo di affrontare queste preoccupazioni ma anche pensare agli esseri umani: le persone che vengono in Europa sono alla ricerca di un’opportunità migliore o stanno scappando da una guerra e hanno bisogno di un approccio umano. E questo dovrebbe andare di pari passo con le misure di sicurezza Ue. Dobbiamo considerare il tutto come un unico pacchetto. Sull’energia, ci sono sul tavolo molte proposte. Non sottovalutiamo l’Ue, diventeremo più forti dopo questa guerra».
La scorsa settimana Renew Europe ha sostenuto una risoluzione dell’Ecr insieme al Ppe per definire la Russia uno Stato sponsor del terrorismo. È una nuova maggioranza possibile in vista del 2024?
«La risoluzione è stata sostenuta da tutte le forze democratiche del Parlamento Ue. La Russia si sta comportando come un’organizzazione terroristica: vediamo persone lasciare le loro case distrutte, le loro famiglie sono state distrutte, molte cercano rifugio. Molte speranze sono state distrutte. Non vedo una maggioranza particolare dietro alla risoluzione, vedo una forza unita nel Parlamento Ue basata su valori democratici».
Di cosa ha bisogno l’Ue?
«Noi vogliamo riformare l’Ue, renderla più efficiente per i suoi cittadini. È la conclusione della Conferenza sul futuro dell’Europa. Si deve partire dall’abolizione dell’unanimità. Per rendere l’Ue adatta al XXI secolo dobbiamo riunirci con i partiti che la pensano allo stesso modo e far sì che ciò avvenga».
L'articolo «No al nazionalismo, cooperare è decisivo. L’Italia traini un nuovo progetto europeo» – corriere.it proviene da Fondazione Luigi Einaudi.
Pnrr, la trasparenza che manca
Trattandosi di una questione strategica da cui dipende letteralmente il futuro dell’Italia, suggeriamo sommessamente all’esecutivo Meloni di recepire due appelli di queste ore. Il commento di Andrea Cangini
Com’era prevedibile, per il governo Meloni i problemi non vengono dal fronte ucraino. La proroga al 31 dicembre 2023 delle forniture militari non ha infatti provocato scossoni nella maggioranza ed è stata accolta con sollievo negli ambienti Nato. Il problema, invece, riguarda i rapporti con la Commissione europea e si chiama Pnrr. Dal ministro per la Transizione ecologica a quello per la Salute, si lamenta una grave scarsità di risorse, mentre lo scalpitante vicepremier Matteo Salvini continua a chiedere modifiche sostanziali per “aggiornare il Pnrr alla vita reale”. La vita reale, però, non lo asseconda. Bruxelles ha già fatto sapere al ministro dell’Economia Giorgetti che gli impegni presi per l’anno in corso non potranno essere modificati. Sul 2023 si può discutere.
L’anno in corso, però, non promette bene. Dei 55 target che vanno raggiunti entro il 2022, il governo Draghi ne ha centrati 21, sui rimanenti 34 aleggia l’incertezza.
Trattandosi di una questione strategica da cui dipende letteralmente il futuro dell’Italia, suggeriamo sommessamente all’esecutivo Meloni si recepire due appelli di queste ore. Il primo, lanciato oggi dalle colonne del Sole 24Ore, è firmato da un pool di economisti del “Pnrr Lab di Sda Bocconi”, che dallo scorso luglio monitorizza l’andamento del Piano. Preso atto dell’incapacità delle amministrazioni di spendere buona parte dei fondi dedicati, “sembra opportuna – scrivono – la costituzione di una Cabina di regia tecnica a livello nazionale che dovrà essere responsabile del monitoraggio dei tempi dei procedimenti, identificando con cadenza periodica criticità che potranno essere risolte grazie agli strumenti già attivati dal Pnrr (task force di esperti, semplificazioni, uso di poteri sostitutivi)”.
Il secondo appello non ha a che fare col merito ma con la trasparenza del processo. Lo ha levato in questi giorni Openpolis, che assieme ad altre associazioni ha lanciato la campagna “Italia domani dati oggi”. Quattro le richieste: la pubblicazione completa, tempestiva e in formato aperto dei dati relativi a tutti i progetti; la creazione di un’unica banca dati per le schede progetto e tutti i dati e informazioni utili a comprendere come il Pnrr impatterà sui singoli territori; che sia garantito un aggiornamento costante, quantomeno trimestrale, dei dati; che siano resi noti gli indicatori su cui si intende monitorare l’impatto dei progetti sulle tre priorità trasversali. Morale democratica: i cittadini devono poter controllare l’attività del governo.
Richieste analoghe furono rivolge al governo Draghi. Invano. Poiché, allora, dai ranghi dell’opposizione Fratelli d’Italia fu in prima fila nel denunciare l’opacità dell’allora esecutivo sulla gestione di fondi che valgono l’11% del Pil e che se mal spesi potrebbero dissestare definitivamente i conti pubblici, ci si aspetta, come suol dirsi, un ravvedimento operoso.
L'articolo Pnrr, la trasparenza che manca proviene da Fondazione Luigi Einaudi.
Arma a doppio taglio
Roma. Una volta c’era lo stato tuttofare, dalle automobili ai panettoni. Poi dal 1994 quando comincia l’epoca delle privatizzazioni, la mano pubblica passa a un tocco più leggero attraverso la goldenshare, cioè una quota azionaria anche piccola, ma tale da determinare le scelte dell’impresa. Così fan tutti, si diceva, basti pensare al colbertismo francese o all’impermeabile Modell Deutschland.
Nel 2012 lo stato indossa un guanto di velluto e viene introdotto il golden power: lo stato si riserva il potere di intervenire per proteggere aziende in settori strategici oggetto di interessi ostili o predatori. La norma si applica anche nei paesi della Ue e lascia un ruolo importante al potere giudiziario. In Francia e Germania il giudice può entrare persino nel merito industriale, in Italia no. Negli Stati Uniti la scelta è politica e insindacabile, il paradiso del capitalismo è disposto a non rispettare il mercato quando è in ballo la sicurezza nazionale.
L’onda sovranista e neo statalista, più le minacce agli equilibri internazionali da parte della Russia e della Cina, hanno spinto l’Italia ad avviarsi su una strada sdrucciolevole che può diventare pericolosa. Qualche cifra ci aiuta a capire. Le notifiche di operazioni soggette al golden power sono un crescendo rossiniano: si è passati da 8 nel 2014 a 18 nel 2015, 14 nel 2016, 30 nel 2017, 46 nel 2018, 83 nel2019, 342 nel 2020, 496 nel 2021, per un totale di 1.037 notifiche nell’arco di 8 anni. Quest’ anno, in dieci mesi le notifiche hanno già superato quota 450, per cui il saldo finale del 2022 potrebbe attestarsi a oltre 500. Dal 13 febbraio 2021 (data di insediamento del governo Draghi) al 19 ottobre2022, sono state effettuate 934 notifiche, quasi il 60 per cento del totale dal 2014 a oggi.
Ha fatto i conti Roberto Garofoli in un paper che rielabora la relazione presentata alla Luiss il 25 novembre scorso in occasione del progetto di ricerca Restore, ed è rimasto colpito egli stesso; eppure come sottosegretario alla presidenza del Consiglio ha introdotto alcune innovazioni come il potere del cosiddetto “Gruppo di coordinamento” di definire il procedimento senza passaggio in Consiglio dei ministri per semplificare e razionalizzare gli interventi. Nel corso degli anni sono aumentati anche i settori nei quali si può esercitare il golden power, pochi ormai sono fuori da un catalogo destinato ad allungarsi.
Non che a ogni richiesta sia seguito un intervento, anzi nei provvedimenti avviati dalle 934 notifiche mentre Draghi era a Palazzo Chigi, i poteri speciali non sono stati esercitati in 228 casi (il 24 per cento), spiega Garofoli oggi presidente di sezione del Consiglio di stato. Il golden power è scattato 42 volte (poco più del 4 percento dei casi): 36 volte con prescrizioni, 6 con il veto. Nel 2021 si sono registrati 3 casi di veto sempre nei confronti di aziende cinesi che intendevano acquisire il controllo o rami aziendali di operatori italiani operanti nei settori alimentare, dei semiconduttori, dell’avionica con potenziali applicazioni militari. Altri quattro nel 2022 verso due aziende cinesi e un’azienda russa che intendevano acquisire imprese italiane operanti nei settori della salute, dell’energia e della robotica.
Se andiamo indietro nel tempo, dal 2014 al 2020 i poteri speciali sono stati esercitati 34volte, con un veto, mentre dal 2020 al 2022 sono stati esercitati 79 volte, con sei veti. Dunque, non si può dire che lo stato abbia agito con il pugno di ferro e non c’è dubbio che il quadro internazionale si sia deteriorato proprio negli ultimi anni. Tuttavia, il golden power mette nelle mani del governo uno strumento che apre la strada a un eccesso di potere con il rischio di veri e propri abusi fino a distorcere la governance e i meccanismi di mercato.
Che cosa accade quando viene bloccata la vendita di un’impresa che il proprietario non vuol tenere? La si nazionalizza per non chiuderla, anche se non fa parte di nessun piano industriale pubblico? Torna “lo stato barelliere” degli anni Settanta?, creiamo una nuova Efim? Garofoli mette in guardia da un uso improprio del golden power: “Non è e non deve essere uno strumento di politica industriale, deve conservare un connotato di eccezionalità. Ciò non toglie che l’oggettivo aumento delle vicende che si concludono con l’esercizio del più grave potere di veto ponga l’opportunità di valutare un coordinamento tra la concreta applicazione della disciplina del golden power e le politiche industriali del paese”.
La sorte della raffineria Isab di Priolo è un caso di scuola, ma possiamo evocare l’Ilva, mentre il potere speciale viene esercitato anche verso soggetti della Ue (si pensi alle polemiche sulle ambizioni delle banche francesi). Esistono controlli europei e giudiziari, eppure un’arma difensiva può diventare un boomerang che danneggia gli interessi di fondo dell’Italia.
L'articolo Arma a doppio taglio proviene da Fondazione Luigi Einaudi.
Leggi Leggibili
“Una legge che non si capisce è già una legge ingiusta, è già una legge illegittima.”
L'articolo Leggi Leggibili proviene da Fondazione Luigi Einaudi.
Questa mattina si è svolto l’incontro tra il Ministro Giuseppe Valditara e il Forum delle associazioni studentesche (FAST) per confrontarsi su diverse tematiche come la dispersione scolastica, il classismo e il bullismo.
Qui alcuni scatti! 📸
#laFLEalMassimo – Episodio 78 – Europa: Fragilità Economica e Debolezza Politica
Nuovo Episodio della FLE al Massimo, mentre continua l’odioso conflitto in Ucraina causato dall’Invasione della Russia diversi nodi della fragilità economia e debolezza politica dei paesi Europei vengono al pettine.
Molte imprese europee e in particolare tedesche hanno fatto affidamento sulle forniture di gas e prodotti energetici da parte della russia e sulla Cina come mercato di sbocco e partner commerciale. Un ribilanciamento degli equilibri geopolitici che comporta un distacco da queste due nazioni costituisce un problema rilevante per il tessuto industriale interessato.
A questo problema si aggiunge il rinnovato spirito nazionalistico e protezionistico con il quale gli Stati Uniti stanno sussidiando la produzione sul proprio territorio di fatto attirando anche potenziamente molte imprese europee
Da ultimo in sede Nato gli accordi internazionali sono messi alla prova dalla cronica incapacità delle nazioni europee di effettuare investimenti adeguati sul piano militare.
L’eruoap rischia di vedere ridimensionata la propria posizione a livello internazionale perché la strategia politica ed economica attuata fino ad oggi si rivela tragicamente inadeguata a fronteggiare le sfide correnti.
Possiamo solo adeguarci che così come l’impegno in Ucraina è riuscito a riunire il fronte dei paesi europei sul piano politico, le sfide derivante dal nuovo contesto avverso possano portare ad una reazione unitaria e coerente da parte dei paesi europei per difendere la propria posizione.
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L'articolo #laFLEalMassimo – Episodio 78 – Europa: Fragilità Economica e Debolezza Politica proviene da Fondazione Luigi Einaudi.
Morti di lavoro, superate le mille vittime nel 2022. Va introdotto il reato di omicidio sul lavoro - Contropiano
"Dopo undici mesi i morti di lavoro in Italia hanno superato quota mille: al 30 novembre 2022 sono 1003, di cui 709 sul luogo di lavoro, 289 in itinere e 5 per Covid. La strage di lavoratrici e lavoratori va avanti così nel silenzio, rotto da qualche sussulto retorico della politica e del sindacalismo di maniera in occasione dei fatti più clamorosi."
@Songase975
È stata inviata oggi a tutti gli istituti scolastici la nota con le indicazioni per le iscrizioni all’anno scolastico 2023/2024.
Anche quest’anno le procedure si svolgeranno online.
Ministero dell'Istruzione
Dimensionamento #scuola: la riforma si pone l’obiettivo di armonizzare la distribuzione delle Istituzioni scolastiche a livello regionale con l’andamento della denatalità e quindi della riduzione degli studenti.Telegram
Gruppo Linux Como: Cos'è il Fediverso - Domani 1 Dicembre ore 20:30
In videoconferenza (rispettosa: Jitsi meet su istanza propria)
Fr.#17 / Informazione e disinformazione (2+2=5)
Twitter fa un passo indietro sulla “disinformazione covid”
Allo stesso tempo, Twitter ci informa che dal 23 novembre 2022 non sono più in vigore le politiche contro la “disinformazione” sul covid. Quali erano queste politiche? Beh, ad esempio:
“Statements which are intended to influence others to violate recommended COVID-19 related guidance from global or local health authorities to decrease someone’s likelihood of exposure to COVID-19, such as: “social distancing is not effective,” or “now that it’s summertime, you don’t need a mask anymore, so don’t wear your mask!”
Difficile pensare che una tale censura possa essere ragionevole, considerando quanto sono cambiate le raccomandazioni governative negli ultimi due anni e quanto queste fossero differenti anche a seconda dello stato. Inoltre, sappiamo tutti ormai che erano proprio alcune (molte) indicazioni ufficiali ad essere totalmente infondate. Un esempio:
Contestare raccomandazioni ufficiali palesemente infondate è disinformazione? Secondo queste politiche, sì. Ma vediamo un altro esempio di politica anti-disinformazione:
Description of harmful treatments or preventative measures which are known to be ineffective or are being shared out of context to mislead people, such as “drinking bleach and ingesting colloidal silver will cure COVID-19.”
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Anche qui il problema è che tutte le (dis)informazioni sono uguali, ma alcune sono più uguali di altre. Ecco qui un esempio di chiara disinformazione che ha certamente messo a rischio la salute di milioni di persone, pensando di essere immuni solo per avere in tasca un QR code:
Qualcuno ha censurato Draghi o Sileri? Nah. Perché il punto è proprio questo: la lotta alla disinformazione è lotta alle fonti d’informazione non autorevoli. Non c’è in gioco la “verità” ma il rispetto dell’autorità e il controllo delle informazioni — a prescindere dalla loro veridicità.
Il Regolamento Europeo chiamato Digital Services Act, da poco entrato in vigore, lo dimostra: tra le misure contro i contenuti illegali c’è infatti il potenziamento della visibilità delle “fonti ufficiali” online e l’oscuramento di fonti non ufficiali.
Google investe nei fact-checker
In direzione completamente opposta, il 29 novembre Google ha annunciato l’inizio di un nuovo programma per affrontare la “disinformazione” online. In partnership con YouTube, lo European University Institute e la Calouste Gulbenkian Foundation organizzeranno un gruppo di lavoro che coinvolgerà più di 900 persone rappresentative di diversi settori: politica, ONG, media, accademia, settore tecnologico. Insieme, cercheranno di trovare nuovi modi per combattere proattivamente la disinformazione online.
Oltre a questa iniziativa, doneranno 13 milioni di dollari all’ International Fact-Checking Network (IFCN) per supportare le 135 agenzie di “fact-checking” in tutto il mondo.
È davvero difficile pensare che un progetto del genere possa portare a qualcosa di buono, considerando che da poco Google ha avviato una partnership con le Nazioni Unite per censurare i risultati di ricerca non allineati con la “scienza ufficiale”: "We own the science, and we think that the world should know it, and the platforms themselves also do.”
Ci stiamo pericolosamente avvicinando a quel momento in cui chi oserà sostenere che 2+2=4, contro le indicazioni dell’autorità, sarà identificato e censurato come un pericoloso sovversivo.
Meme del giorno
Citazione del giorno
“One of the strangest phenomena of our time, and one that will probably be a matter of astonishment to our descendants, is the doctrine which is founded upon this triple hypothesis: the radical passiveness of mankind,— the omnipotence of the law,—the infallibility of the legislator: this is the sacred symbol of the party that proclaims itself exclusively democratic.”
Frédéric Bastiat
Articolo consigliato
L'evoluzione del Credito Sociale cinese
Molto spesso su queste pagine ho avuto l’occasione di parlare di credito sociale. Tra sistemi più o meno sviluppati e sperimentazioni locali, gli esempi non mancano di certo. La Cina è da sempre un benchmark, anche se il sistema oggi è ancora lontano…
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4 days ago · 4 likes · 1 comment · Matte | mrk4m1
Il Fediverso
ahahahah...nooo, per nulla, anzi....quella la si costruisce molto meglio di altre grazie alla sua versalità...è l'ondata di cui sopra... :
Poliverso - notizie dal Fediverso ⁂ likes this.
La passeggiata di @Christian Bernieri in #FieraMilano è un'occasione per parlare della frequente tentazione, da parte di chi gestisce gli esercizi commerciali o le fiere, di catturare i segnali bluetooth e wi-fi dei nostri cellulari
"una INFORMATIVA PRIVACY, non un semplice caretello, ci avvisa della presenza di un sistema di acquisizione dei segnali wifi presenti nell'area. Un sistema invisibile, posizionato ovunque, capace di ascoltare i segnali wifi e registrare le informazioni che riesce a captare.
Ogni cellulare, se il wifi è acceso, cerca in continuazione altre reti wifi e segnala la propria presenza lampeggiando come un faro, e come un faro ha un lampeggio tipico, dice che è lui, proprio lui, non un altro cellulare qualsiasi. Lampeggia dicendo il proprio nome / codice univoco / identificativo."
Di @Christian Bernieri sul suo blog
bernieri.blogspot.com/2022/11/…
Andiamo a divertirci un po'.
Andiamo a divertirci... e vediamo cosa succede. Ieri, in occasione del Milan Games Week, come decine di migliaia di altre persone (ragazzi,...bernieri.blogspot.com
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@Michele NO! (ma anche sì...😁)
Mi spiego: il fatto che la motorizzazione permetta ai costruttori di auto di fare serbatoi che perdano continuativamente un filo di benzina è un problema, certamente. Ma questo non rende meno colpevole il municipio gestore dell'illuminazione stradale quando i suoi lampioni rilasciano scintille.
Perché se l'auto prende fuoco, sarà pure colpa del costruttore, ma la responsabilità principale è proprio del comune che, conoscendo bene quali siano i problemi del parco circolante, trasforma ogni automobile in un potenziale ordigno.
Fuor di metafora, è chiaro che noi andiamo in giro con dei radiofari portatili, ma questo non solo non giustifica, ma rende ancora più colpevoli coloro che se ne approfittano per catturare dati!
"Abbiamo bisogno di un obbligo di responsabilità attiva da parte dei fornitori di modelli di intelligenza artificiale, che siano responsabili dell'utilizzo dei dati raccolti a beneficio di coloro da cui vengono raccolti e non contro di loro". Questo, a suo avviso, è molto più potente dell'ottenere il consenso, anche quando il consenso viene richiesto in un linguaggio semplice perché le persone possono essere troppo facilmente indotte a dare il consenso, come dimostra la storia delle iniziative sulla #privacy dei dati.
Di Gil Press su #Forbes
forbes.com/sites/gilpress/2022…
AI Is A Mirror, Not A Master, Says Tim O’Reilly
Tim O'Reilly on fixing AI by fixing ourselves.Gil Press (Forbes)
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È disponibile il numero 100 della newsletter del Ministero dell’Istruzione e del Merito.
Ministero dell'Istruzione
#NotiziePerLaScuola È disponibile il numero 100 della newsletter del Ministero dell’Istruzione e del Merito.Telegram
GIALLO #3 E BUDDIES #1
Qualche giorno fa arriva un pacco bel fornito dalla Leviatan Labs. Una casa editrice che seguo da tempo che trovo unica nel panorama sotterraneo italiano del fumetto.
Si è conclusa la XXXI edizione di JOB&Orienta!
Dagli ITS Academy all’orientamento,...
Si è conclusa la XXXI edizione di JOB&Orienta!
Dagli ITS Academy all’orientamento, passando per la didattica innovativa, la digitalizzazione, l’occupabilità, il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha portato a Verona i temi vicini al mondo scol…
Ministero dell'Istruzione
Si è conclusa la XXXI edizione di JOB&Orienta! Dagli ITS Academy all’orientamento, passando per la didattica innovativa, la digitalizzazione, l’occupabilità, il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha portato a Verona i temi vicini al mondo scol…Telegram
Ho voluto ricondividerla nel fediverso, cogliendo anche l'occasione per accennare dell'esistenza di Feddit su quell'altro social là, che male non fa.
notes.nicfab.it/it/posts/nowa/
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Il Sole in un incredibile video in 8K! | Passione Astronomia
I dettagli del Sole, la nostra Stella, come non li abbiamo mai visti grazie alla sonda Solar Dynamics Observatory della NASA
Caso Soumahoro, il problema è democratico, non personale - Kulturjam
"Tutto si riduce a questioni di comunicazione. Una manciata di saggi, lontani dall’umidità delle sezioni, ragionano su come impacchettare il prodotto perché possa accattivare i consumatori per la prossima campagna pubblicitaria. Per individuare parole d’ordine spendibili nella futura competizione di mercato, nella quale le star più seducenti venderanno le proprie militanze. Perlopiù indistinguibili l’una dall’altra."
#giornatacontrolaviolenzasulledonne #mastoradio #musicaitaliana #MikeMusic
TangoMaria cover Goran Kuzminac Canta Michele D'Auria testo e musica di Antonio Cessari
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Friendica è un software magnifico da utilizzare e, anche se è sicuramente meno immediato e facile da usare rispetto a mastedon, rappresenta ad oggi l'ambiente che consente la migliore esperienza d'uso nel fediverso.
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Il World Economic Forum presenta il proprio disegno per la scuola del futuro
«L’istruzione è vista sempre più come preparazione al lavoro da cui scompaiono o diventano molto marginali lo sviluppo del senso critico, la formazione culturale personale e l’ambito teorico per privilegiare la dimensione pratica. L’obiettivo del WEF è presto detto: sfornare “macchine” – formate su precisi modelli curricolari prefissati – da dare in pasto alle aziende, predisponendo modelli educativi che sono nient’altro che un ponte verso il paradigma liberal-capitalista del lavoro.»


Marcos M. 🚲
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Ludovica Jona (Il Fatto Quotidiano)nilocram likes this.