FPF Statement on Vice President Harris’ announcement on the OMB Policy to Advance Governance, Innovation, and Risk Management in Federal Agencies’ Use of Artificial Intelligence
Following the groundbreaking White House Executive Order on AI last fall, which outlined ambitious goals to promote the safe, secure, and trustworthy use and development of AI systems, Vice President Harris has today announced the publication by the Office of Management and Budget of a binding memorandum on “Advancing Governance, Innovation, and Risk Management for Agency Use of Artificial Intelligence,” which indicates the diligent efforts of agencies toward achieving this objective. This commitment is further highlighted by the National Telecommunications and Information Administration (NTIA) publication earlier this week of the“Artificial Intelligence Accountability Policy Report,” which details mechanisms to support the creation and adoption of trustworthy AI.
Although the OMB memorandum primarily focuses on the government’s use of AI, its influence on the private sector will be significant. This is due to not only the requirements for U.S. government vendors and procurement, but also how this framework will create broadly applicable norms and standards for conducting impact assessments, mitigating bias, providing rights to individuals affected by AI systems that impact their rights and safety, and assessing data quality and data privacy in these systems.
“This is a pivotal moment for the development of AI standards when the public sector has a crucial role to play in setting norms for the assessment and procurement of AI systems. We are particularly enthused by the renewed commitment to bring clarity to the development of AI in the public sector and its national utilization. At FPF, we eagerly anticipate contributing to this crucial work through our evidence-based research on Artificial Intelligence.”
– Anne J. Flanagan, FPF Vice President for Artificial Intelligence
GAZA. Sotto assedio altri due ospedali. Israele vieta all’Unrwa la distribuzione degli aiuti al Nord
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di Michele Giorgio
Pagine Esteri, 25 marzo 2024 – Mentre continua la pesante incursione dell’esercito israeliano nell’ospedale Shifa di Gaza city – dove Tel Aviv afferma di aver ucciso circa 200 combattenti e dirigenti di Hamas e Jihad islami e di averne catturato altre centinaia, invece i palestinesi denunciano l’uccisione e il ferimento di numerosi civili all’interno del complesso ospedaliero -, altri due ospedali della Striscia, il Nasser e l’Amal di Khan Yunis, sono finiti di nuovo sotto assedio. La Mezzaluna Rossa inoltre denuncia che le forze israeliane bloccano i movimenti delle sue squadre mediche con colpi di arma da fuoco e che uno dei suoi dipendenti è stato ucciso da raffiche di carri armati. “Tutte le nostre squadre sono in estremo pericolo in questo momento e completamente paralizzate”, si legge in un comunicato della Mezzaluna Rossa.
Come per lo Shifa, l’esercito israeliano sostiene che combattenti palestinesi si sarebbero rifugiati all’interno di questi due ospedali. Reparti corazzati hanno circondato l’ospedale di Al-Amal ed effettuato estese operazioni di demolizione nelle sue vicinanze. Le forze israeliane intimano la completa evacuazione del personale, dei pazienti e degli sfollati dai locali dell’Amal e hanno lanciato fumogeni per costringere le persone ad uscire.
Abitanti di Khan Younis hanno aggiunto che le truppe israeliane sono avanzate e hanno circondato l’ospedale Nasser, nella parte occidentale della città, sotto la copertura di un pesante fuoco aereo e terrestre. A Rafah al confine con l’Egitto, l’ultimo rifugio per oltre la metà della popolazione di Gaza, un attacco aereo israeliano su una casa ha ucciso sette persone. Almeno 32.226 palestinesi sono stati uccisi, di cui 84 nelle ultime 24 ore, e 74.518 feriti nell’offensiva aerea e terrestre israeliana dal 7 ottobre.
Intanto la mediazione del Qatar e dell’Egitto, appoggiata dagli Stati Uniti, non è riuscita finora a raggiungere il cessate il fuoco tra Hamas e Israele, lo scambio tra ostaggi israeliani e prigionieri politici palestinesi e un aiuto umanitario senza limiti agli oltre due milioni di civili di Gaza che affrontano la carestia. Hamas vuole che qualsiasi accordo di tregua includa l’impegno israeliano a porre fine alla sua offensiva e a ritirare le forze da Gaza. Israele lo ha escluso e afferma che continuerà a combattere finché “Hamas non sarà sradicato come forza politica e militare”.
La quantità e la distribuzione degli aiuti alimentari a Gaza restano tra i principali problemi. Israele peraltro ha comunicato che non permetterà più all’Unrwa, l’agenzia per i profughi palestinesi, di consegnare il cibo e altri generi di prima necessità nel nord della Striscia. Il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha descritto la mancata consegna degli aiuti destinati a Gaza come un “oltraggio morale” durante una visita sabato al lato egiziano del valico di frontiera di Rafah. Parlando ieri al Cairo, Guterres ha affermato che l’unico modo efficace ed efficiente per consegnare merci e soddisfare i bisogni umanitari di Gaza è la strada, ossia il trasporto con i camion. Gli Stati Uniti e altri paesi utilizzano lanci aerei e navi per fornire aiuti, ma i funzionari delle Nazioni Unite ripetono che le consegne possono essere aumentate solo via terra e accusano Israele di ostacolare le operazioni umanitarie. Pagine esteri
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Ecco il “nostro” buco nero in luce polarizzata l MEDIA INAF
"Questa nuova immagine ha svelato la presenza di campi magnetici forti e organizzati che si sviluppano a spirale dal margine del buco nero al cuore della Via Lattea. Inoltre, ha rivelato che la loro struttura è sorprendentemente simile a quella dei campi magnetici del buco nero al centro della galassia M87, suggerendo che questi forti campi magnetici possano essere comuni ai buchi neri."
rag. Gustavino Bevilacqua reshared this.
Ecuador: forti tensioni nella regione del Cotopaxi tra i militari e comunità indigene
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di Davide Matrone
Pagine Esteri, 28 marzo 2024 – Nelle comunità di Palo Quemado e Las Pampas, situate nella regione del Cotopaxi in piena cordigliera delle Ande dell’Ecuador, da circa dieci giorni si registrano forti tensioni tra l’esercito e la popolazione indigena e contadina.
Il punto di conflitto è la concessione governativa alla multinazionale canadese Atico Mining di avviare l’estrazione di minerali nel territorio in base al progetto denominato La Plata. Lo scorso 5 marzo tra il governo dell’Ecuador, rappresentato dal Ministero di Produzione e dal Ministero di Energia e Miniere dell’Ecuador, ed esponenti della controparte canadese si è siglato l’accordo per procedere all’attuazione del progetto minero nella zona cantonale di Sigchos dove si trovano le comunità di Palo Quemado e Las Pampas. L’impresa canadese ha investito 100 milioni di dollari statunitensi per iniziare e completare l’opera.
Dalla settimana del 18 marzo, però si sono intensificati gli scontri tra l’esercito e la popolazione locale che si rifiuta in modo categorico l’esecuzione del progetto all’interno dei propri terreni, sebbene lo stesso progetto garantisca l’occupazione a centinania di persone del territorio. Tra le organizzazioni ad opporsi, inoltre, c’è la CONAIE ed il Fronte Nazionale Antimineria che molbitano da giorni le popolazioni della zona.
Nella stessa settimana si sono susseguite una serie di giornate di dure proteste durante le quali ci sono stati anche 70 arresti tra gli abitanti delle comunità indigene che difendono i loro territori, le loro case e le loro risorse. I 70 arrestati oggi rischiano pene severe nella congiuntura politica e ideologica del paese nel quale si torna ad applicare la dottrina di sicurezza nazionale 2.0 dove la lotta al terrorismo è il leit motiv per reprimere duramente qualsiasi forma di protesta che critichi l’applicazione delle politiche economiche neoliberiste. Non è casuale appunto che i 70 arrestati sono accusati di delitto di terrorismo.
Nelle giornata del 26 e 27 marzo, si sono tenute delle mobilitazioni nella capitale Quito con la partecipazione di una rappresentanza delle comunità in conflitto, di cittadini, di attivisiti e militanti di alcuni collettivi ambientalisti del paese. Il sit – in si è realizzato all’esterno dell’ambasciata canadese con la presenza, inoltre, di Leonidas Iza, presidente della Conaie (Confederazione delle nazionalità indigene dell’Ecuador) e all’esterno del Ministero dell’Ambiente.
Nel frattempo non si fermano gli scontri tra i reparti dell’esercito e la popolazione locale. Nella giornata di ieri veniva ferito gravemente Mesias Robayo Mesapanta che oggi si trova in coma ricoverato in un ospedale di Quito.
Nella nottata di ieri c’è stato un pronunciamento pubblico e ufficiale della Conaie che attraverso il suo lider ha dichiatato che il Presidente Noboa deve fermare le aggressioni contro la popolazione. L’Ecuador non è un’impresa. Bisogna, inoltre, far rispettare i diritti costituzionali e la Consulta sull’ambiente che sono principi democratici basici adottati dalla popolazione ecuadoriana. Intanto con rispetto alla Consulta ambientale locale, che doveva svolgersi nella giornata di ieri mercoledí 27 per chiedere il parere della popolazione locale, un giudice del comune di Sigchos, ha ordinato la sospensione della stessa consulta nella comunità di Palo Quemado. Inoltre, nella medesima risoluzione ha disposto il ripiegamento del personale miltare e della polizia nella zona per diminuire le tensioni.
Tuttavia queste ultime sembrano non placarsi dopo le dichiarazioni del Presidente della Repubblica che ha dichiarato: “Non permetteremo che un gruppo di persone arretrate fermi lo sviluppo del paese”. Pagine Esteri
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Mistero a Washington. La posizione di Trump sulla guerra Israele-Gaza
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di James Carden e Kelley Beaucar Vlahos – RESPONSIBLE STATECRAFT
Riguardo alla guerra israeliana a Gaza, l’ex presidente Donald J. Trump torna a fare notizia, dicendo a Fox News che “bisogna finirla e farlo velocemente e tornare a un mondo di pace. Abbiamo bisogno di pace nel mondo… abbiamo bisogno di pace in Medio Oriente”. Trump continua inoltre a esporre le sue lamentele di vecchia data nei confronti del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, dicendo: “È stato ferito molto gravemente da quello che è successo. Non era preparato. Lui non era preparato e Israele non era preparato”.
Questa non è la prima volta che Trump esprime una critica aperta nei confronti di Netanyahu. All’indomani della sua sconfitta contro Joe Biden nel 2020, Trump raccontò della chiamata di congratulazioni di Netanyahu a Biden, lamentandosi di “non aver parlato” con il primo ministro israeliano da quando aveva lasciato l’incarico, quindi “vaffanculo”.
Questa settimana, in un’intervista al quotidiano israeliano Israel Hayom , tuttavia, Trump è sembrato andare oltre sul motivo per cui secondo lui la guerra dovrebbe finire.
“Dobbiamo raggiungere la pace, non possiamo permettere che succeda tutto questo. E dirò che Israele deve stare molto attento, perché sta perdendo gran parte del mondo, stai perdendo molto sostegno”, ha detto.
Alla domanda sui timori che l’antisemitismo sia in aumento in tutto il mondo, ha fatto riferimento alla morte e distruzione dei civili. “Beh, è perché ha reagito”, ha detto. “E penso che Israele abbia commesso un grosso errore. Volevo chiamare [Israele] e dire di non farlo. Queste immagini e gli scatti. Voglio dire, riprese in movimento di bombe sganciate sugli edifici di Gaza. E io ho detto: Oh, è un ritratto terribile. È una brutta immagine per il mondo. Il mondo lo sta vedendo…ogni notte, guardo gli edifici riversarsi sulle persone”. Anche quando gli è stato chiesto della presenza di Hamas negli edifici civili, Trump ha detto: “Vai e fai quello che devi fare. Ma tu non lo fare”.
Vuol dire che Israele dovrebbe smettere di bombardare i civili o invece deve lasciare girare immagini che mostrino al mondo che lo sta facendo? L’ambiguità sta portando gli osservatori a leggervi ciò che vogliono. Forse è questo il punto.
In effetti, Trump ha rivelato poco sulle sue opinioni sulla guerra di Gaza, dalla possibilità di un cessate il fuoco a ciò che potrebbe accadere quando i combattimenti finiranno. È difficile scoprire di più, poiché ha offerto pochi dettagli sul percorso della campagna.
Definisce i democratici progressisti che chiedono un cessate il fuoco “pazzi” che “odiano Israele”. Recentemente ha affermato che gli ebrei che votano democratici odiano Israele e “odiano la loro religione”.
Sulla stessa amministrazione Biden: “francamente, si sono ammorbiditi”, ha detto a Fox News all’inizio di marzo, aggiungendo che gli attacchi di Hamas del 7 ottobre non sarebbero mai avvenuti se fosse stato ancora presidente e nemmeno l’invasione russa dell’Ucraina. Non spiega perché, ma insiste sul fatto che la sua campagna di massima pressione ha mantenuto l’Iran “al verde” in modo che non avesse le risorse da dare ad Hamas.
Quindi, considerati questi commenti sparsi nelle ultime settimane, possiamo effettivamente discernere quale potrebbe essere la politica degli Stati Uniti nei confronti di Israele e dei palestinesi se Trump vincesse le elezioni di novembre e fosse insediato come 47° presidente nel gennaio 2025? Forse è meglio andare oltre le sue esortazioni e dare invece un’occhiata alla cronaca.
Indizi, passato e presente
In primo luogo, per quanto riguarda i recenti commenti di Trump, vorremmo avvertire che qualsiasi insofferenza nei confronti di Netanyahu è bipartisan, ampiamente condivisa e in crescita, con le recenti osservazioni del leader della maggioranza al Senato Chuck Schumer che servono da un buon indicatore dei sentimenti dell’establishment di centrosinistra nei confronti del leader israeliano.
Finora i commenti di Trump, tuttavia, riflettono maggiormente i sentimenti dell’establishment di destra nei confronti di Netanyahu: frustrazione per il fatto che il suo governo non sia riuscito ad anticipare gli attacchi del 7 ottobre. Ma Trump e la destra filo israeliana riservano gran parte del loro fuoco a Biden che accusano di non dare abbastanza a Netanyahu ora che la lotta contro Hamas è in corso.
Inoltre, l’idea che Trump possa mostrare moderazione nella guerra Israele-Gaza quando fa commenti sulla “pace” sembra essere smentita dalle persone di cui si è circondato nel corso degli anni.
Suo genero, Jared Kushner, ad esempio, che ha servito come stretto consigliere di politica estera in Medio Oriente durante la presidenza Trump, ha lunghi legami personali con la famiglia Netanyahu. Proprio di recente ha rilasciato un’intervista all’Università di Harvard in cui ha suggerito che i rifugiati palestinesi potrebbero essere rifugiati nel deserto israeliano fuori Gaza e non tornare mai più. Ha anche detto che i palestinesi non dovrebbero avere un proprio Stato perché questo li “ricompenserebbe” per il terrorismo di Hamas.
E l’attuale gruppo di consiglieri di politica estera di Trump, tra cui l’ex segretario di Stato Mike Pompeo, il generale in pensione Keith Kellogg, il consigliere per la campagna elettorale Jason Miller, l’ex ambasciatore delle Nazioni Unite Richard Grenell e Fred Fleitz, non sono noti per essere colombe su nessuna questione di politica estera, men che meno su Israele-Palestina. Quelli attualmente indicati come potenziali candidati alla corsa per il 2024 – tra cui Tulsi Gabbard, Tim Scott, Sarah Huckabee, Elise Stefanik e Ron DeSantis – sono tutti ugualmente filoisraeliani.
E poi c’è il passato del 45esimo presidente durante il suo mandato. Le sue azioni nei confronti di Israele-Palestina non possono in nessun senso essere interpretate come equilibrate e ancor meno moderate.
La nomina da parte di Trump di David Friedman, esponente della lobby israeliana, ad ambasciatore americano in Israele, la decisione di spostare (in violazione del diritto internazionale) l’ambasciata americana a Gerusalemme e il suo riconoscimento formale delle rivendicazioni territoriali di Israele sulle alture del Golan hanno segnalato uno stretto allineamento con la politica obiettivi della destra intransigente israeliana e, per molti versi, dei suoi principali donatori.
Friedman, tra l’altro, in risposta ai commenti del vicepresidente Kamala Harris secondo cui gli abitanti di Gaza non avrebbero nessun posto dove andare in caso di invasione di Rafah, ha postato su X che “l’Egitto e altri paesi arabi” sono un’opzione. Anche Friedman si oppone alla soluzione dei due Stati e sta invece spingendo per un piano per il futuro della Giudea e della Samaria che afferma il diritto di Israele di annettersi il territorio della Cisgiordania. Trump ha detto al già citato quotidiano Israel Hayom di aver intenzione di incontrare Friedman per ascoltare il suo piano.
I maggiori donatori passati e presenti di Trump sostengono una linea dura pro-Israele e anti-Iran, tra cui Tim Dunn, Bernie Marcus e, naturalmente, la famiglia Adelson, che ha donato oltre 424 milioni di dollari alle cause di Trump e del Partito Repubblicano dal 2016 al 2020 con le primarie. intento di modellare la relazione USA-Israele a favore della destra politica intransigente. Gli Adelson – Sheldon, morto nel 2021, e sua moglie Miriam – erano particolarmente infuriati contro il Piano d’azione globale congiunto (JCPOA), noto anche come accordo sul nucleare iraniano, firmato dal presidente Obama nel 2015.
Netanyahu, tra l’altro, odiava così tanto quell’accordo che si impegnò in una campagna di pubbliche relazioni individuale contro di esso, inclusa la dichiarazione in una sessione congiunta del Congresso nel 2015 che si trattava di un “errore storico” e che avrebbe “garantito” che l’Iran avesse armi nucleari. Quando Trump è entrato in carica, ha stracciato il JCPOA e ha lanciato una campagna di massima pressione durata un anno contro la Repubblica islamica. Da allora il programma nucleare iraniano non ha fatto altro che espandersi.
Nel frattempo, Miriam Adelson ha recentemente incontrato Trump nel suo resort di Mar-a-Lago in Florida questo mese, e a Las Vegas il mese scorso.
Ancor di più, la base di sostegno di Trump alle elezioni potrebbe benissimo dipendere dall’adesione entusiasta dei cristiani evangelici, oltre la metà dei quali cita il sostegno a Israele come una questione critica.
Che tipo di posto al tavolo politico otterranno i donatori e queste altre parti interessate in una seconda Amministrazione Trump è una domanda giusta.
I conservatori non si preoccupano del “terzo binario”
Niente di tutto ciò prova che oggi Trump sia necessariamente in piena sintonia con gli estremisti della destra. Le principali voci conservatrici a cui Trump apparentemente dà ascolto si sono espresse pubblicamente a favore di una politica più contenuta a Gaza. Tucker Carlson ha affermato che gli Stati Uniti hanno perso la loro “autorità morale” perché si sono rifiutati di chiedere un cessate il fuoco tra Israele e Hamas. Il miliardario tecnologico David Sacks ha affermato che non è nell’interesse di Israele sostenerlo incondizionatamente. “Storicamente il ruolo americano è stato quello di incoraggiare gli israeliani, fondamentalmente, a non arrivare al limite, ma a tirarli indietro prima che facessero qualcosa che francamente non era nel loro interesse, per non parlare del nostro”, ha detto a Breaking Points, ospite di Saagar Enjeti, “e Biden ha perso l’opportunità di farlo, di stabilire dei limiti su ciò che l’America è disposta a sostenere… È abbastanza ovvio che bombardare indiscriminatamente una popolazione si ritorcerà contro.”
E la lanciatrice di bombe conservatrice Candace Owens, che è stata licenziata dal Daily Wire la settimana scorsa, ha respinto le accuse di antisemitismo perché ha messo in dubbio la politica di Israele a Gaza e perché non crede “che i contribuenti americani dovrebbero pagare per le guerre di Israele o per le guerre di qualsiasi altro paese”.
Senza menzionare Israele per nome, Owens ha postato su X: “Nessun governo da nessuna parte ha il diritto di commettere un genocidio, mai. Non esiste alcuna giustificazione per un genocidio. Non posso credere che questo debba essere detto o sia considerato il meno importante.” un po’ controverso da affermare.”
Quindi, anche se la questione israeliana rimane un “terzo binario” nei principali circoli conservatori, potrebbe non essere ancora una conclusione del tutto scontata, nel mondo di Trump.
Alla fine, Trump potrebbe semplicemente aspettare di vedere come la guerra a Gaza influenzerà il suo avversario, che, per molti aspetti, soffre ogni giorno che va avanti, con la sua stessa base. Cercare di indovinare se la situazione sarebbe “migliore” o “peggiore” sotto Biden o Trump è un gioco da salotto popolare a Washington in questo momento, anche se la realtà è un inferno per il popolo di Israele e di Gaza, non importa quali siano i nostri politici. Pagine Esteri
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In Cina e Asia – Xi chiede ai Paesi Bassi di non frenare il progresso nel settore dei chip
I titoli di oggi: Xi chiede ai Paesi Bassi di non frenare il progresso nel settore dei chip Pechino rimuove le tariffe sul vino australiano La Cina non ha usato 50 miliardi di dollari in finanziamenti infrastrutturali della Bri Cina e Russia contestano le pretese degli Usa sulle profondità oceaniche Mumbai ha più miliardari di Pechino Il progresso tecnologico della ...
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Ministero dell'Istruzione
#NoiSiamoLeScuole questa settimana è dedicato al Liceo scientifico, linguistico e di scienze applicate “Pitagora” di Rende (CS), che con i fondi del #PNRR “Scuola 4.Telegram
L’UE aumenta le spese militari, ma non basta: “spendere di più e meglio”
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di Redazione
Pagine Esteri, 27 marzo 2024 – Non solo l’Unione Europea aumenta a dismisura le spese militari, ma i suoi dirigenti non perdono occasione per rivendicare decisioni che accelerano lo scontro bellico e sottraggono risorse alla spesa sociale. Negli ultimi mesi alcuni governi – ad esempio quelli della Spagna, della Danimarca, della Poloniae della Germania – hanno imposto incrementi record delle spese militari sfruttando il timore generato nelle opinioni pubbliche dall’invasione russa dell’Ucraina
Come se non bastasse, dopo la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, anche l’Alto Rappresentante per la politica estera e di sicurezza dell’Ue, il catalano Josep Borrell, chiede un ulteriore espansione del budget comunitario della difesa.
«Gli Stati membri dell’Ue stanno già spendendo molto di più per la difesa, con un aumento del 40% del bilancio della difesa negli ultimi dieci anni e un balzo di 50 miliardi di euro tra il 2022 e il 2023. Tuttavia, i 290 miliardi di euro di bilancio per la difesa dell’Ue nel 2023 rappresentano solo l’1,7% del nostro Pil secondo il parametro del 2% della Nato» ha scritto Borrell sul suo blog. E poi ha aggiunto: «Dobbiamo spendere di più ma anche meglio, e meglio significa insieme».
«Nel 2022, gli eserciti europei hanno investito 58 miliardi in nuove attrezzature. Per il quarto anno consecutivo, si è superato il parametro del 20% delle spese per la difesa. Tuttavia, solo il 18% di questi investimenti sono attualmente effettuati in modo collaborativo, molto al di sotto del parametro del 35% fissato dagli stessi Stati membri dell’Ue nel 2007. Dall’inizio della guerra di aggressione russa, il 78% delle attrezzature acquistate dagli eserciti dell’Ue proveniva da Paesi terzi. Siamo in ritardo anche negli investimenti in Ricerca e Sviluppo» ha evidenziato il capo della diplomazia europea, bacchettando implicitamente quei paesi che oppongono ancora resistenze a centralizzare la gestione dell’acquisto di armi.
Borrell ha ribadito quanto già spiegato nei giorni scorsi dalla vicepresidente della Commissione Europea, Margrethe Vestager: «La nostra spesa per la difesa è destinata a troppi sistemi d’arma, acquistati principalmente al di fuori dell’Unione europea. Ora che i bilanci della difesa di tutti gli Stati membri sono in forte aumento, dobbiamo iniziare a investire meglio, il che significa soprattutto investire insieme e investire in Europa».
Proprio per “spendere meglio” e cercare di ridurre le importazioni extra-europee, lo scorso 5 marzo la Commissione Europea ha presentato un nuovo progetto militare-industriale continentale. L’obiettivo è quello di promuovere la cooperazione tra le aziende del “settore difesa”, facilitando gli acquisti in comune di sistemi d’arma e tecnologie belliche.
I Ventisette paesi membri dell’Ue producono attualmente ben 17 modelli diversi di carri armati, 29 modelli di fregate, 20 modelli di caccia ecc. Inoltre negli ultimi anni è aumentata la dipendenza europea dalle armi prodotte dagli Stati Uniti: se nel 2021 l’Ue comprava da Washington sistemi bellici per 15,5 miliardi di dollari l’anno seguente la cifra è cresciuta fino a 28 miliardi, e nel 2023 la spesa è ulteriormente cresciuta.
Josep Borrell e Ursula von der Leyen
Il progetto della Commissione Europea si basa sostanzialmente su due programmi varati nel 2023, noti con gli acronimi EDIRPA e ASAP. Il primo promuove gli acquisti in comune; il secondo invece mira a incrementare la produzione di munizioni.
Per coordinare i progetti, è prevista la creazione di un organismo incaricato di gestire la collaborazione tra i paesi membri, denominato “Defense Industrial Readiness Board”.
La Commissione Europea si propone di incrementare il commercio intraeuropeo di armi fino a portarlo, entro il 2030, al 35% del valore complessivo del mercato continentale. Inoltre, sempre per quella data, si punta a far crescere gli appalti europei fino al 50% del totale.
Per ora i fondi messi a disposizione per sostenere l’apparato militare industriale europeo non sono ingentissimi: per ora sono stati messi a disposizione 1,5 miliardi di euro tra il 2025 e il 2027. Ma ulteriori finanziamenti potranno essere ottenuti sfruttando l’articolo 212 dei Trattati Europei, gli stanziamenti decisi dai singoli stati – che possono far ricorso a sussidi e sconti fiscali – e quelli del Fondo Europeo di Difesa. Per racimolare nuovi fondi, alcuni ambienti hanno proposto la creazione di Eurobond ad hoc, ma la proposta ha generato alcune perplessità.
Le spese militari stanno crescendo in tutto il mondo in maniera sfrenata. Nel 2022 le spese militari mondiali hanno raggiunto i 2240 miliardi di dollari, un livello mai raggiunto neppure ai tempi della Guerra Fredda. A guidare la classifica sono gli Stati Uniti, seguiti dalla Cina, dalla Russia, dall’India e dall’Arabia Saudita. Washington spende il 39% del totale mondiale, la NATOil 55%, l’UE il 12%, la Cina il 13%, la Russia il 4%.
Nel 2023 l’Italia ha speso circa 28 miliardi euro, con un aumento rispetto all’anno precedente in linea con la tendenza inaugurata a partire dal 2016. Pagine Esteri
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Cristo è resurrezione
Non tutti però credono. Anzi. Gesù Cristo sarà posto a morte proprio per questo suo segno di signoria sulla morte.
Perché? Ci possono essere varie risposte, ma fermiamoci a pensare che chi decide di metterlo a morte lo faccia proprio per evitare che agisca come Signore della vita. Non vogliono abbandonare tutti i privilegi e le aspettative mondane. Forse non tutti vogliono la vita eterna come ci viene da pensare. Sarebbe come essere rinnovati, ma chi vuole realmente essere nuovo? Se poi c’è potere e ricchezza…
A volte invece facciamo questo salto di fede e Gesù Cristo ci ricorda che la gioia e la beatitudine è alla nostra portata credendo nel nostro Signore: il Signore della vita.
pastore D'Archino - Cristo è resurrezione
La resurrezione di Lazzaro è un brano di solito ben conosciuto. Più che di resurrezione però dovremmo parlare di ritorno in vita, e questo è uno degli aspetti su cui pensare. Non leggeremo tutto il…pastore D'Archino
Da oggi #27marzo fino al #31maggio è possibile richiedere le agevolazioni dedicate a viaggi di istruzione e visite didattiche attraverso la piattaforma #Unica.
L'iniziativa è destinata a studentesse e studenti delle scuole statali di secondo grado.
Ministero dell'Istruzione
Da oggi #27marzo fino al #31maggio è possibile richiedere le agevolazioni dedicate a viaggi di istruzione e visite didattiche attraverso la piattaforma #Unica. L'iniziativa è destinata a studentesse e studenti delle scuole statali di secondo grado.Telegram
Ministero dell'Istruzione
Da oggi #27marzo le lavoratrici madri della #scuola possono presentare la domanda online per l’esonero contributivo sino a 3.000 euro annui.Telegram
Perché Oro HeartGold e Argento SoulSilver sono i migliori giochi Pokémon di sempre? | Johto World
A sette anni dal loro sbarco in Europa, Oro HeartGold e Argento SoulSilver sono ancora per molti fan i migliori giochi Pokémon di sempre. Vediamo perché.Lorenzo De Vizzi Arati (Johto World)
Youth Privacy in Immersive Technologies: Regulatory Guidance, Lessons Learned, and Remaining Uncertainties
As young people adopt immersive technologies like extended reality (XR) and virtual world applications, companies are expanding their presence in digital spaces, launching brand experiences, advertisements, and digital products. While virtual worlds may in some ways resemble traditional social media and gaming experiences, they may also collect more data and raise potential manipulation risks, particularly for vulnerable and impressionable young people.
This policy brief analyzes recent regulatory and self-regulatory actions and guidance related to youth privacy, safety, and advertising in immersive spaces, pulling out key lessons for organizations building experiences in virtual worlds.
Recent FTC Enforcement Actions and Guidance
The Federal Trade Commission (FTC) has shown a strong interest in using its consumer protection authority to bring enforcement actions against a wide range of digital companies for alleged “unfair and deceptive” practices, rule violations, and other unlawful conduct. The Commission has also issued several policy statements and guidance documents relevant to organizations building immersive technologies, touching on issues such as biometric data and advertising to children. It is clear the agency is thinking seriously about how its authority could apply in emerging sectors like AI, and organizations working on immersive technologies should take heed. Lessons from recent FTC privacy cases and guidance include:
- The FTC interprets the Children’s Online Privacy Protection Act (COPPA)’s definition of “personal information” broadly, including data types that immersive technologies commonly collect, like eye tracking.
- Default settings are key in protecting children’s and teens’ privacy and safety.
- Immersive technologies’ unique capabilities may give organizations new ways to engage in manipulative design.
- Immersive application providers must comply with COPPA if their application is “directed to children” or if there is “actual knowledge” children are accessing it.
- Organizations should provide privacy policies and notices in a format appropriate for and consistent with the design elements of immersive experiences.
- Organizations should take additional steps to be transparent about advertising practices.
Self-Regulatory Cases and Safe Harbor Guidance
Self-regulatory bodies also have an essential role in ensuring privacy and safety in child-directed applications and providing guidance to companies operating in the space. For example, organizations designated as COPPA Safe Harbors can guide companies toward compliant, developmentally appropriate, and privacy-protecting practices. Lessons from recent self-regulatory cases and Safe Harbor guidance include:
- Advertising disclosures in immersive environments should be designed to be as clear and conspicuous as possible and provided in an age-appropriate manner.
- Platforms that allow advertisements to children should ensure that developers, brands, and content creators have the necessary tools and guidance to clearly and conspicuously disclose the presence of advertising to children.
- Privacy by design and by default demonstrate to regulatory and self-regulatory bodies that an organization takes youth privacy seriously.
- Privacy and advertising practices for teens should take into account the unique considerations relevant to teen privacy and safety, compared to child and adult guidance.
- Organizations with a robust privacy culture that demonstrate good faith efforts to follow the law are more likely to be given the benefit of the doubt.
Remaining Areas of Uncertainty
Because immersive technologies are relatively new and evolve rapidly, much of the existing regulatory and self-regulatory guidance is pulled from other contexts. Therefore, questions remain about how regulations apply in immersive environments and how to operationalize best practices. These questions include:
- How age-appropriate design principles will best fit into an immersive technology context, such as how best to ensure strong default privacy settings for underage users; the best methods for clarity and transparency regarding data practices notices and advertising disclosures; and whether an immersive experience should require unique, additional safeguards.
- What novel data collection and analysis methods in the immersive technology space will require discerning data practices surrounding its safeguarding and use, such as what kinds of inferences are appropriate to make from body-based data or to what extent avatars not derived from a child’s data are considered personal information.
- How immersive technologyimpacts children and teens; more research is needed to understand whether certain kinds of experiences and privacy practices are harmful for children and teens, if there are unique risks to children’s privacy and mental health, and how organizations, parents, schools, and other stakeholders can address potential issues.
📌 Il #MIM, insieme alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, bandisce, per l'anno scolastico 2023/2024, il concorso dal titolo "Da uno sguardo: film di studentesse e studenti contro la violenza sulle donne".
Ministero dell'Istruzione
#NotiziePerLaScuola 📌 Il #MIM, insieme alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, bandisce, per l'anno scolastico 2023/2024, il concorso dal titolo "Da uno sguardo: film di studentesse e studenti contro la violenza sulle donne".Telegram
suvvia… per non accorgersi che in questa vicenda ucraina putin di calcoli ne ha sbagliati non pochi ci vuole abbastanza poco.. è evidente che un genio non è. ha ottenuto però vari risultati: 1) allontanare l'europa occidentale 2) annullare la dipendenza europea dalle energie russe 3) far entrare nella nato stati che neppure ci pensavano 4) tornare a essere in cattivo del mondo 5) rinvigorire e legittimare la nato 6) decine di migliaia di morti 7) problemi di approvvigionamento di varie parti elettroniche 8) acquisita dipendenza dalla cina 9) perdita di immagine come super potenza 10) rendere evidente dall'europa occidentale che è ancora il nemico numero 1, dai tempi del muro di berlino. 11) varie ed eventuali. E cosa ha ottenuto? pezzettini di terra che non può neppure usare perché sono minati e pure lui avrebbe problemi a costruirci? la ricostruzione dell'ucraina, che sia russa o altro sarà costosissima, questo è certo. e il tutto solo per un'ideologia. neppure attuale ma ottocentesca. con tutti i problemi che ci sono al mondo. giusto per crearne uno nuovo. grazie Putin.. ti amiamo. tutti noi cittadini consapevoli di questo piccolo delicato pianeta. sei come la grandine. qualcuno definirebbe putin una forza utile del mondo?
Quelli che oggi ci fanno la morale su come si trattano i terroristi in un "paese civile" che rispetta lo stato di diritto, sono gli stessi che nel corso della storia si sono macchiati di torture e violazioni di diritti umani indicibili.
Sono gli stessi che quando gli Stati Uniti d'America, con la collaborazione anche dell'Italia e di quasi tutto il "buono e democratico occidente", ne combinavano di ogni in Iraq, in Afghanistan e a Guantanamo anche sui civili, anzi, spesso sui civili, se ne stavano zitti o ci raccontavano la storia dell'esportazione della democrazia, della lotta al terrorismo e della guerra del bene contro il male.
Sono gli stessi che stanno facendo marcire in carcere Julian Assange solo perché quei crimini li ha fatti conoscere al mondo intero. Sono gli stessi che stanno torturando un giornalista che ha fatto solo ed esclusivamente il suo lavoro.
Sono gli stessi che stanno permettendo a Israele di commettere stupri e torture raccontandoci che si tratta di "diritto di difendersi".
Cari pennivendoli, voglio essere impopolare anche stavolta ma si parla con i fatti, non con la propaganda e le menzogne: seppur i terroristi catturati in Russia non stiano assolutamente subendo un trattamento con i guanti bianchi, sappiate che in confronto alle torture inflitte in giro per il mondo dai vostri padroni, sembra che siano in un hotel a cinque stelle.
Solo che per voi, maledetti suprematisti, esiste la categoria di serie A e di serie B. Sia sui morti sia sui terroristi. In base a come vi ordina la Cada Bianca di classificarli. Quindi per favore risparmiateci lezioni e morale. Avete ampiamente rotto i cog***ni...
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T.me/GiuseppeSalamone
Autorità nazionale per l’intelligenza artificiale: le nostre proposte
Approvato l’AI Act dal Parlamento europeo, ora tocca agli Stati membri garantirne la corretta applicazione creando un’autorità nazionale per il governo dell’IA indipendente.
Insieme a Privacy Network, The Good Lobby, e molte altre organizzazioni italiane, abbiamo pubblicato un documento con le nostre raccomandazioni a politici e istituzioni che presto dovranno decidere quali caratteristiche dovrà avere l’autorità italiana.
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Di seguito riportiamo in sintesi le caratteristiche principali che l’autorità nazionale per l’intelligenza artificiale dovrà possedere, per essere in gradi di affrontare il compito che la attende:
Indipendenza e Autonomia Politica.
Questa Autorità dovrebbe, innanzitutto, essere indipendente e autonoma da influenze politiche e interessi economici. Per questo raccomandiamo che i componenti del collegio vengano nominati attraverso un percorso parlamentare trasparente e possibilmente partecipativo.
Multidisciplinarietà.
L’autorità dovrà disporre di personale competente ed esperto con una conoscenza approfondita e multidisciplinare dell’IA, dei dati e dell’informatica, dei diritti fondamentali, dei rischi per la salute e per la sicurezza ,delle norme e dei requisiti giuridici esistenti. Devono essere inclusi esperti in scienze sociali e umanistiche per assicurare un’analisi esaustiva degli impatti dell’IA sulla società.
Etica e Standardizzazione.
Con un’autorità indipendente per l’IA ci sarebbe maggiore chiarezza nella distribuzione delle competenze, facilitando e uniformando l’applicazione delle norme. Un ente ad-hoc potrebbe concentrarsi sulle implicazioni etiche e legali, fornendo linee guida e supporto alle organizzazioni che sviluppano e impiegano l’IA.
Trasparenza e Accesso alle Informazioni.
La nuova autorità indipendente per l’IA dovrebbe sfruttare il proprio mandato per offrire una supervisione trasparente e mettere cittadine e cittadini nelle condizioni di comprendere le applicazioni dell’IA, i dati coinvolti e le decisioni adottate. Per questo suggeriamo all’autorità di istituire un registro algoritmico nazionale.
Apertura.
In linea con i principi dell’open governmenti, è importante che l’autorità si doti anche di meccanismi di apertura nei confronti della società civile. Tavoli di lavoro, commissioni miste, protocolli di intesa, sono “strumenti” che possono facilitare il dialogo tra l’autorità e i soggetti che da anni si occupano del tema, rendendone l’operato più efficace.
Capacità Finanziaria.
Ci auguriamo che l’autorità sia fornita di risorse economiche e strumentali adatte: questo significa disporre di personale interno adeguato, formato e remunerato adeguatamente. Consigliamo anche di prevedere fondi per realizzare studi finalizzati ad aggiornare periodicamente la fotografia dello stato dell’arte dell’IA in Italia.
Rappresentatività del Collegio.
Le persone nominate nel board dell’autorità dovranno rappresentare il più ampio spettro sociale possibile, anche in termini di genere, etnia, background culturale e di rappresentazione generazionale.
Agilità Operativa.
L’autorità indipendente si troverà nelle condizioni di dover rispondere con immediatezza alle sfide poste dalle rapide innovazioni nel campo dell’IA. Per questo servono validi meccanismi di controllo per verificare che ciò avvenga in maniera etica e rispettosa dei diritti fondamentali.
Meccanismi di controllo.
L’Agenzia nominata dovrà essere in grado di implementare misure e linee guida a supporto di chi sviluppa o adotta sistemi di IA. Dovrà, inoltre, sviluppare meccanismi di controllo per intervenire quando non vengono rispettate. Questi meccanismi di controllo dovranno essere tanto reattivi quanto accurati, assicurando che le decisioni automatizzate siano prese con una piena consapevolezza di tutte implicazioni etiche e sociali.
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eh, ad avere i soldi, bisognerebbe fare il ponte e anche le strade
Io mi ricordo l'impatto mistico che ebbi la prima volta che, dovendo andare in Svezia per lavoro, presi un treno dall'aereoporto di Copenaghen, che passava sull'Oresund Bridge.
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La scuola va alla guerra? Disarmiamo la scuola l Rivoluzione Anarchica
Contemporaneamente alla privatizzazione e precarizzazione del sistema educativo, stiamo assistendo a un soffocante processo di militarizzazione delle istituzioni scolastiche e degli stessi contenuti culturali e formativi. Come accadeva ai tempi del fascismo, le scuole tornano a essere caserme mentre le caserme si convertono in aule e palestre per formare lo studente-soldato votato all’obbedienza perpetua.
Fedeltà questione esistenziale
Il Signore Gesù lo aveva predetto a Pietro, ed era dunque qualcosa di importante restagli fedele almeno a parole!
Il pianto amaro di Pietro parla della mancata fedeltà sia alle promesse fatte e sia alla propria vita. Non è solo una questione di coraggio, è una questione di identità: infranta, negata, perduta.
Però Gesù lo ha guardato! Ed è così che Pietro si ricorda e quindi prende coscienza della sua infedeltà e del suo tradimento. Lo sguardo di Gesù svela la sua mancanza e però insieme lo salva. Il pianto amaro di Pietro è una ammissione di colpa e prepara il perdono. Lo sguardo di Gesù è una grazia per Pietro.
pastoredarchino.ch/2024/03/10/…
pastore D'Archino - Fedeltà questione esistenziale
Pietro che rinnega Gesù è uno dei testi che rimane molto impresso nel Tempo di Passione. In Luca è raccontato appena dopo l’arresto di Gesù. Dopo averlo arrestato, lo portarono via e lo condussero …pastore D'Archino
Is Threads Hiding Mentions of Pixelfed?
More than a few Meta employees showed up at FediForum earlier this week, doubling down on their commitment to open protocols and “being a good neighbor on the Fediverse”. While there were some demos and fruitful conversations, one public concern flew under the radar.
An eagle-eyed Threads user noticed that their status giving Pixelfed a positive mention was seemingly hidden from the tree of a public conversation. From there, coverage picked up across the network, and even made it back to Daniel Supernault, Pixelfed’s creator.
“Meta is free to do whatever they want on their platforms,” the developer mentioned, “and I hope this is a bug.”
For now, no one’s quite sure. Various people have tried to recreate the same situation with their Threads accounts, and their comments are still publicly available. We have yet to see a statement from the Threads team on the situation.
Bug or not, a vocal part of the network is apprehensive about Meta’s true intentions with the platform, ranging from pessimism on how much effort Threads is really putting in to the Fediverse, to accusations of hostile behavior. Dropping the ball like this can hurt user confidence, especially when building community goodwill is so crucial.
Prior History
Pixelfed has something of an established history with being at odds with Meta. Some of that points to Pixelfed’s form factor, which bears more than a passing resemblance to Instagram.
Left: my Pixelfed, Right: my Instagram
In the past, the project was warned by a Meta employee about using the same filter names and styles for images, citing a potential violation of Meta’s intellectual property. Pixelfed complied, and changed their image filters and styles in hopes of sidestepping the issue. It never came up again.
Pixelfed filters
Additionally, there have been situations in the past where both Twitter and Facebook have censored posts linking to open source Fediverse alternatives. Even if Threads is an effort to right wrongs of the past, these situations don’t reflect well on Threads or its parent company.
When is a bug just a bug?
For all we know right now, this is very likely an unfortunate bug. However, it’s important for the Threads team to nip this in the bud, if they really want to establish good vibes about their efforts.
FediPact is an Organized Effort to Block Meta’s ActivityPub Platform
wedistribute.org/2023/06/fedip…
On the other hand, it’s important to acknowledge that there’s a segment of the network that won’t be satisfied with an explanation, no matter how much evidence is presented. Some people will block Meta no matter what, and that’s their choice.
Regardless, we’ll keep you posted if we learn anything more.
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New Report Explores Privacy Implications of Driver Safety Systems
Report Offers Recommendations for Organizations Developing, Implementing, and Regulating Technologies
Today, the Future of Privacy Forum (FPF) is releasing a new report explaining how safeguarding driver privacy and data protection will be critical to ensuring widespread acceptance of new safety technology in vehicles. This report comes as the National Highway Traffic Safety Administration (NHTSA) is in the process of establishing new requirements for safety technology that vehicle manufacturers will soon integrate into vehicles of the future.
FPF’s report explores the privacy implications of vehicle safety systems – including Advanced Driver Assistance Systems (ADAS) and Driver Monitoring Systems (DMS) – and impairment detection technologies, which use automated technology to enhance vehicle safety. In addition to core recommendations for public and private entities developing and enforcing these technologies, the report includes insights from a survey completed with the Automotive Coalition for Traffic Safety, which gauges individuals’ attitudes toward the use of Vehicle Safety Systems and explores how to prioritize privacy.
“Vehicle safety systems can save lives and reduce injuries–but only if people use them. Policy makers and auto manufacturers must consider the privacy and data protection implications for all drivers when incorporating new technology into vehicles to bolster driver trust and adoption.”
Adonne Washington, Policy Counsel of Data, Mobility, and Location
The 2021 Infrastructure Investment and Jobs Act requires NHTSA to establish a new Federal Motor Vehicle Safety Standard surrounding impaired driving technology. In response, the report identifies five core recommendations for organizations developing, implementing, and regulating these technologies:
- Regulators, technology developers, and technology deployers should ensure that privacy is a foundational principle for any Vehicle Safety System and should implement appropriate legal, policy, and technical safeguards when personal information is implicated, including measures that:
- Technology developers and technology deployers should de-identify data collected by Vehicle Safety Systems as appropriate.
- Impairment-detection systems should be accurate, should be tested for potential bias, and should not produce false-positive results more often for people from underrepresented, marginalized, and multimarginalized communities. Well-defined standards for consistent deployment and alignment across the industry may be beneficial.
- Driver acceptance should be promoted through transparency about Vehicle Safety Systems functions and operations, as well as the handling of personal data.
- Regulators, technology developers, and technology deployers should identify and mitigate, to the extent possible, potential future harms to drivers, especially to people from underrepresented, marginalized, and multimarginalized communities.
The survey results informed the recommendations. The key findings from the survey revealed that many individuals value advanced vehicle safety technologies but worry about the privacy risks, accuracy of the technology, cost, and data transfers to third parties. Additionally, individuals indicated that they generally trust carmakers’ data practices more than online companies and the government but worry about vehicle systems that collect information about occupant behaviors. Individuals want to incorporate these technologies for safety but need privacy and data protection practices like disclosure limits, encryption, on-car storage, and de-identification to trust these systems.
“Ensuring privacy protections in vehicles is necessary. Privacy protections can’t be considered at the end of the process when developing technology and shouldn’t be considered in a vacuum, but rather privacy should be continually considered in regard not only to every stage of the development pipeline but also to any unique risks for marginalized or multimarginalized individuals and communities.”
Adonne Washington, Policy Counsel of Data, Mobility, and Location
The report examines the strategies needed to protect consumer privacy when technologies, especially those to detect impairment, are included in vehicles. Washington underscored that policy leaders, regulators, and automakers should use the resources published to better understand drivers’ knowledge of data collection and safety systems in and around new and advanced vehicles.
FPF will also host a panel discussion and reception on the report. Learn more about the event here.
Ecco Friendica 2024.03: è disponibile la nuova versione stabile “Yellow Archangel” 2024.03.
Siamo molto felici di annunciare la disponibilità della nuova versione stabile di Friendica “Yellow Archangel” 2024.03. Oltre a numerosi miglioramenti e nuove funzionalità, questa versione contiene diverse correzioni per i problemi di sicurezza segnalati da snajafov, arcanicanis e r1pu5u – Grazie per le segnalazioni! Consigliamo vivamente a tutti gli amministratori di Friendica di aggiornare le proprie installazioni a questa versione stabile.
I punti salienti di Friendica 2024.03 sono
Sono state ottimizzate le prestazioni in alcune aree.
- È stato aggiunto un componente aggiuntivo OCR basato su Tesseract per creare facoltativamente descrizioni di immagini mancanti dal testo contenuto in un'immagine.
- La funzionalità Canali, l'algoritmo definito dall'utente per ordinare il flusso di rete introdotto con Friendica 2023.12, è stata migliorata e ampliata.
- La gestione di video e immagini è stata migliorata ed è stato aggiunto il supporto per WebP
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condivido pienamente, ma ci sono molti aspetti da considerare (la strategia da usare, la preparazione degli insegnanti, il supporto "dal basso",...).
Hai per caso voglia di fare una chiacchierata?
Mi trovi qui alle 15:00
bbb.f-si.org/rooms/wtx-e9k-rlr…
(se qualcun altro volesse unirsi -ben volentieri)
@notizie @programmailfuturo @fediverso @programma_il_futuro
FOSS a scuola
Learn using BigBlueButton, the trusted open-source web conferencing solution that enables seamless virtual collaboration and online learning experiences.bbb.f-si.org
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@luca
> ci sono molti aspetti da considerare (la strategia da usare, la preparazione degli insegnanti, il supporto "dal basso",...).
Vero. È importante lavorare sulla formazione (e l'autoformazione) degli insegnanti oltre che preparare dei "menù pronti" da poter modificare a seconda del contesto
> Hai per caso voglia di fare una chiacchierata?
Volentieri, ma non questa settimana. Se vuoi, possiamo sentirci da lunedì in poi
Che succede nel Fediverso? reshared this.
"Pagare o andare bene": 1.500 € all'anno per la vostra privacy online? Se "Pay or Okay" dovesse essere legittimato per Meta, le aziende di tutti i settori potrebbero seguirne l'esempio. Ma qual è la situazione attuale negli Stati membri?
dlag19 reshared this.
Cruciale
È prezioso e supremo il sacrificio di Cristo, ci dice l’apostolo, più di ogni argento ed oro a cui gli umani danno così grande importanza, che invece ci fanno vivere in un modo falso.
pastore D'Archino - Cruciale
Comportatevi con timore durante il tempo del vostro soggiorno terreno, sapendo che non con cose corruttibili, con argento o con oro, siete stati riscattati dal vostro vano modo di vivere tramandato…pastore D'Archino
Our Live Coverage of FediForum March 2024!
FediForum is a wonderful unconference intended for builders, designers, and thinkers to come together and have discussions about the Fediverse.
wedistribute.org/2024/03/fedif…
Don’t Forget: FediForum is Coming Soon!
FediForum is the Fediverse’s recurring unconference where developers, community members, designers, and thinkers come together to share their ideas!
We’re trying something new this year: we’re live-blogging the event from on the page. It’s largely an experiment, but it’s an effort to provide deeper insight into the various events happening throughout the day. Keep an eye on the updates below!
When does it start?
FediForum starts at 8am Pacific Daylight Time, on Tuesday, March 19th, and again at the same time on Wednesday, March 20th.
What is the schedule?
A tentative schedule can be found on the site here. We’re going to do our best to cover the presentations, discussions, and demos as they come up.
Where can the readers hang out?
Regardless of whether you’re attending the conference, or just checking out updates from this page, you’re welcome to come hang out in our Matrix Space, under our Off-Topic Island channel.
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KSGamingLife🕹️ 🐈 🍸
in reply to Maurizio Carnago • • •non siamo esperti di pokemon ma... hai mai provato Unbound?
pokeharbor.com/2022/08/pokemon…
Pokemon Unbound (v2.1.1.1) GBA Download - PokéHarbor
Admin (PokéHarbor)Maurizio Carnago
in reply to KSGamingLife🕹️ 🐈 🍸 • •