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Amministrative in Turchia, sconfitta storica per Erdogan


Storica sconfitta per gli islamo-nazionalisti di Erdogan che non riconquistano Istanbul e Ankara e anzi perdono altre città. Fondamentale l'ascesa di un nuovo partito islamista, bene curdi e repubblicani L'articolo Amministrative in Turchia, sconfitta st

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di Redazione

Pagine Esteri, 2 aprile 2024 – Alle elezioni amministrativedi domenica non solo il partito del presidente Recep Tayyip Erdogan non è riuscito a recuperare il governo delle principali città della Turchia, che aveva perso nel 2019, ma ha subito una cocente sconfitta che potrebbe avere ripercussioni sullo scenario politico generale. Il sostegno per il Partito Giustizia e Diritto (Akp) infatti è precipitato ai minimi storici.

I candidati delle opposizioni guidate dal Partito Repubblicano del Popolo (Chp) hanno mantenuto Istanbul, Ankara, Smirne, Adana e Antalya, le cinque principali città della Turchia, rafforzando il proprio vantaggio sui nazionalisti islamisti di Erdogan.

Mentre nel 2019 il candidato repubblicano Ekrem Imamoglu aveva ottenuto la poltrona di sindaco di Istanbul dovendo però fare i conti con un consiglio comunale dominato dall’Akp e dai suoi alleati di estrema destra, domenica il Chp e i suoi alleati (la destra moderata dell’Iyi Parti) hanno ottenuto la maggioranza in ben 26 dei 39 distretti della metropoli contro i 14 di cinque anni fa.

La netta vittoria di Imamoglu incorona il sindaco di Istanbul a fidante principale del candidato dell’Akp alle prossime elezioni presidenziali; non è chiaro al momento se sarà Erdogan, che alcune settimane fa aveva sibillinamente avvisato che quelle di domenica scorsa sarebbero state le sue “ultime elezioni”.

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Per la prima volta i repubblicani, tradizionalmente forti nelle città del Mediterraneo e dell’Egeo, hanno espugnato anche storiche roccaforti conservatrici e islamiste come Bursa e Adiyaman, nell’Anatolia, nelle aree duramente colpite dal tremendo terremoto del 2023. Le opposizioni hanno conquistato alcuni distretti anche in bastioni della destra islamista e nazionalista come Trabzon e Rize, sulla costa del Mar Nero.

La sconfitta di Erdogan è tale che, considerando il dato generale, il suo partito, per la prima volta dopo decenni, è arrivato dietro ai repubblicani. Mentre il Chp ha ottenuto il 37,7% gli islamo-nazionalisti dell’Akp hanno preso soltanto il 35,4%, uno dei risultati peggiori della sua storia.

Alle urne si è recato, secondo il Consiglio Elettorale del paese, il 78,7% degli aventi diritto, in calo rispetto all’84,6% del 2019 e soprattutto rispetto alle presidenziali del 2023, quando a votare era stato il 90% del corpo elettorale.

Il Partito Giustizia e Diritto ha perso voti verso l’astensione e a favore di altre formazioni politiche sia di destra sia progressiste.
Spicca soprattutto il 6,2% ottenuto dal partito islamico Yenideh Refah (“Nuovo welfare”), fondato nel 2018 dal figlio dello storico leader islamista conservatore Necmettin Erbakan, inizialmente mentore dell’allora giovane e rampante Erdogan. Yenideh Refah ha scalzato l’Akp dai suoi bastioni di Urfa e Yozgat e sottratto molti voti nei distretti più conservatori di Istanbul – come ad esempio Uskudar – consentendo ai repubblicani di scavalcare l’Akp.

Il leader della formazione, Fatih Erbakan, ha attaccato il partito di Erdogan e il governo soprattutto per non aver fatto seguire atti concreti, come l’interruzione dei flussi commerciali con Israele, alle formali condanne emesse da Ankara nei confronti dello “stato ebraico” responsabile del massacro in corso a Gaza.

In alcuni casi l’Akp ha perso voti anche a favore dell’estrema destra nazionalista dell’Mhp (erede dei Lupi Grigi), che stavolta in alcuni distretti ha deciso di presentarsi da solo.

Il partito progressista che rappresenta il movimento curdo per l’autodeterminazione ed alcune formazioni turche ecologiste e di sinistra, il DEM, ha ottenuto un buon risultato nella maggior parte dei distretti a maggioranza curda, aumentando il numero dei consensi, dei sindaci e delle province conquistate rispetto al 2019. – Pagine Esteri

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Oggi è la Giornata mondiale per la Consapevolezza sull'Autismo, istituita nel 2007 dall'Assemblea Generale dell'ONU. Anche quest’anno il Palazzo dell'Istruzione si è illuminato di blu per celebrare questa ricorrenza.


GAZA. Bloccata dall’Egitto la missione di Music for Peace


Da gennaio l’ONG genovese ha lavorato quotidianamente, in stretto contatto con l’Ambasciata che rappresenta l’Italia in Egitto e la Mezzaluna rossa egiziana alla preparazione del convoglio umanitario per la popolazione di Gaza L'articolo GAZA. Bloccata d

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COMUNICATO STAMPA

(foto da casalenews.it)

Stefano Rebora, Presidente della OSC Music for Peace respinto dalle autorità egiziane al Cairo
È partita in salita la missione con destinazione Striscia di Gaza. Stefano Rebora, Presidente e fondatore della OSC genovese, è stato fermato in aeroporto nella giornata di martedì 26 marzo alle ore 15:50 dalla Guardia Nazionale. Alle 16:50 risultava già essere all’interno delle “stanzette” in cui sono chiuse e recluse persone su cui sono necessari accertamenti, privo di effetti personali, tra cui il cellulare, fondamentale strumento di comunicazione in queste situazioni.

E’ necessario un breve preambolo per comprendere come si è arrivati alla grave situazione attuale.

Luglio 2014

A seguito dell’inizio degli intensi bombardamenti sulla Striscia di Gaza, la squadra di missione di Music for Peace è costretta al rientro. Il Presidente Stefano Rebora conduce il team al border di uscita, dopo aver effettuato il coordinamento. Viene respinta l’uscita e posticipata al giorno dopo. La mattina successiva lo staff di Music for Peace si ripresenta al border e dal lato palestinese viene fatto passare. Fermato invece dal lato egiziano, che per le verifiche del caso la Guardia Nazionale invita i cooperanti ad attendere. Dopo 5 ore viene rigettata la richiesta di uscita. Stefano Rebora, in qualità di Capo missione, spiega che è necessaria l’uscita immediata per questioni di sicurezza. Da qui nasce un confronto verbale con l’Ufficiale in turno il quale, ritenendosi offeso, strappa di mano i passaporti allo staff dichiarando “adesso vi faccio uscire io”. I volontari di Music for Peace sono obbligati ad accodarsi al pullman (che trasporta i palestinesi riusciti ad uscire dal valico) con destinazione Cairo perché i passaporti viaggiano con la polizia. Arrivati nell’aeroporto cairota vengono rinchiusi nelle stanze di accertamento, privi di ogni effetto personale e di documenti. La Console Italiana Cecilia Bonilla Taviani raggiunge i cooperanti di Music for Peace in aeroporto e riesce attraverso una mediazione a farli uscire dalla stanza. Vengono scortati dalla polizia locale sull’aereo e fatti partire per l’Italia.

Settembre 2018

A seguito della ricezione di tutti i permessi per il transito del personale di missione e dei container, Stefano Rebora atterra al Cairo. In uscita viene fermato, messo in stato di fermo e recluso nelle stanze di accertamento. Dopo 8 ore di privazione di qualsiasi diritto personale, l’Ambasciatore Giampaolo Cantini giunge in aeroporto, riesce a incontrare Rebora. Nonostante l’intervento dell’Avvocato di Ambasciata viene impedito, per la prima volta, l’ingresso su territorio egiziano al Presidente della ONG senza fornire motivazione alcuna neppure alla propria Ambasciata. Rebora viene scortato dalla polizia sul primo aereo disponibile per l’Italia.

Si arriva in questo modo al 26 marzo 2024. Il problema fondamentale, evidenzia Rebora, non è tanto il trattamento poco ospitale ricevuto “Se fossi stato un turista? Magari scambiato per un’altra persona? Non avendo determinati contatti e una struttura preparata a fare fronte a un’emergenza di questo tipo, come avrei potuto dare mie notizie? Una volta tolto il cellulare dalle mani sei in balìa di un sistema che mette gravemente a repentaglio la propria sicurezza personale”. Non solo questo risulta essere il problema, Rebora prosegue “se la situazione del 2014 non fosse stata lasciata precipitare nell’oblio, forse avremmo potuto evitare altri eventi gravissimi”.

Da gennaio scorso l’ONG genovese ha lavorato quotidianamente, in stretto contatto con l’Ambasciata che rappresenta l’Italia in Egitto e la ERC (Egyptian Red Crescent), alla preparazione di questo convoglio fondamentale alla risposta della grave crisi umanitaria in Striscia di Gaza. Sono state inviate Note Verbali al Ministero degli Esteri egiziano che ha sempre risposto in maniera positiva al transito del personale e dei materiali. Nell’invio delle richieste ufficiali alle Autorità locali sono sempre stati allegati nominativi e documenti dello staff di missione. Conclude così Stefano Rebora: “Se è vero che i problemi sono solo nei miei confronti (comunicano infatti gli egiziani che il respingimento è “Ad personam”) è altrettanto oggettivo che se da una macchina levi il motore, il mezzo rimane fermo”.

Rientra forzatamente in Italia il 27 marzo Stefano Rebora, presidente della ONG Music for Peace, figura a cui viene preclusa la possibilità di svolgere l’attività per cui è preposta e per cui, soprattutto in una situazione di emergenza di questa portata, dovrebbe ricevere supporto da ogni istituzione.

Contatti
Presidente Music for Peace
Stefano Rebora 0039.3355277005 – segreteria@musicforpeace.it

Ufficio Stampa
Valentina Gallo 0039.3495277005 – valentina.gallo@musicforpeace.it

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In Cina e Asia – Cina, Xiaomi entra nel mercato di veicoli elettrici


In Cina e Asia – Cina, Xiaomi entra nel mercato di veicoli elettrici xiaomi
Cina, Xiaomi entra nel mercato di veicoli elettrici Pensiero cinese: secondo un accademico troppa enfasi sulle differenze culturali con l’Occidente Cina, le esenzioni dal visto registrano circa 2,95 milioni di viaggiatori in entrata I giovani cinesi cercano le attenzioni dei loro “genitori digitali” Indonesia, Prabowo in Cina e in Giappone per incontri diplomatici India, deroga al principale partito di opposizione ...

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GAZA. Raid aereo uccide 7 operatori umanitari, tra cui 4 stranieri, della World Central Kitchen


Il convoglio è stato colpito mentre tornava da Deir Al Balah dove si era recato per coordinare la distribuzione degli aiuti umanitari arrivati ieri via mare da Cipro. Tra gli uccisi un britannico, un polacco e una australiana. L'articolo GAZA. Raid aereo

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della redazione

Pagine Esteri, 2 aprile 2024 – Un bombardamento aereo ha ucciso nella notte 7 operatori umanitari, tra cui 4 stranieri, della Ong ispano-americana World Central Kitchen che si occupa della distribuzione di cibo e pasti alla popolazione civile di Gaza. L’attacco è avvenuto poche ore dopo che il gruppo aveva ricevuto un nuovo carico di cibo lungo la rotta marittima tra Cipro e Gaza (Operazione Safeena).

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Due dei volontari uccisi dal raid aereo

I corpi delle vittime sono stati portati all’ospedale Al Aqsa di Deir Al Balah. Un filmato in rete mostra i corpi di alcuni dei morti che indossano giubbotti antiproiettile con il logo dell’organizzazione benefica. Tra di essi ci sono un polacco, un britannico, una australiana, e uno con doppia cittadinanza canadese e statunitese. Israele non ha ancora riconosciuto ufficialmente la sua responsabilità. Il portavoce militare ha comunicato che “sono in corso indagini sul tragico incidente”.

“Questa è una tragedia. Gli operatori umanitari e i civili non dovrebbero mai essere un bersaglio. Mai!”, ha detto in una nota la portavoce della WCK, Linda Roth.

Mahmoud Thabet, un paramedico della Mezzaluna Rossa palestinese che faceva parte della squadra di soccorso che ha portato i corpi all’ospedale, ha detto all’Associated Press che i volontari erano in un convoglio di tre auto che era stato nel nord per organizzare la distribuzione degli aiuti appena arrivati via mare ​​e che stava tornando a Rafah, nel sud. La WCK opera i suoi spostamenti in costante coordinamento con le autorità militari israeliane.

Tre navi umanitarie organizzate dalla WCK e dagli Emirati provenienti da Cipro sono arrivate ieri a Gaza con 400 tonnellate di cibo e generi di prima necessità. Si tratta della seconda spedizione ricevuta dalla Ong, fondata dallo chef Josè Andrès.

“Questa è una tragedia umana che non sarebbe mai dovuta accadere, è del tutto inaccettabile e l’Australia cercherà di assumersi le proprie responsabilità”, ha commentato il primo ministro australiano Anthony Albanese in una conferenza stampa. Albanese ha affermato che i civili innocenti e coloro che svolgono attività umanitaria devono essere protetti e ha ribadito la sua richiesta per un cessate il fuoco a Gaza insieme a maggiori aiuti per coloro che soffrono di “enormi privazioni”.

Gli Stati Uniti hanno chiesto a Israele di indagare rapidamente sull’accaduto. Pagine Esteri

Leggi il comunicato diffuso dalla World Central Kitchen

wck.org/news/gaza-team-update

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GAZA. Raid aereo israeliano uccide 4 volontari internazionali e un palestinese della Ong World Central Kitchen


Il convoglio è stato colpito mentre tornava dal nord di Gaza dove si era recato per coordinare la distribuzione degli aiuti umanitari arrivati ieri via mare da Cipro. Tra gli uccisi un britannico, un polacco e una australiana. L'articolo GAZA. Raid aereo

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della redazione

Pagine Esteri, 2 aprile 2024 – Un bombardamento aereo ha ucciso nella notte 4 volontari internazionali e un palestinese della Ong ispano-americana World Central Kitchen che si occupa della distribuzione di cibo e pasti alla popolazione civile di Gaza. L’attacco è avvenuto poche ore dopo che il gruppo aveva ricevuto un nuovo carico di cibo lungo la rotta marittima tra Cipro e Gaza (Operazione Safeena).

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Due dei volontari uccisi dal raid aereo

I corpi delle vittime sono stati portati all’ospedale Al Aqsa di Deir Al Balah. Un filmato in rete mostra i corpi dei cinque morti, alcuni dei quali indossano giubbotti antiproiettile con il logo dell’organizzazione benefica. Tra di essi ci sono un polacco, un britannico e una australiana. Israele non ha ancora riconosciuto la sua responsabilità. Il portavoce militare ha comunicato che “sono in corso indagini sul tragico incidente”.

“Questa è una tragedia. Gli operatori umanitari e i civili non dovrebbero mai essere un bersaglio. Mai!”, ha detto in una nota la portavoce della WCK, Linda Roth.

Mahmoud Thabet, un paramedico della Mezzaluna Rossa palestinese che faceva parte della squadra di soccorso che ha portato i corpi all’ospedale, ha detto all’Associated Press che i volontari erano in un convoglio di tre auto che era stato nel nord per organizzare la distribuzione degli aiuti appena arrivati via mare ​​e che stava tornando a Rafah, nel sud. La WCK opera i suoi spostamenti in costante coordinamento con le autorità militari israeliane.

Tre navi umanitarie organizzate dalla WCK e dagli Emirati provenienti da Cipro sono arrivate ieri a Gaza con 400 tonnellate di cibo e generi di prima necessità. Si tratta della seconda spedizione ricevuta dalla Ong, fondata dallo chef Josè Andrès.

“Questa è una tragedia umana che non sarebbe mai dovuta accadere, è del tutto inaccettabile e l’Australia cercherà di assumersi le proprie responsabilità”, ha commentato il primo ministro australiano Anthony Albanese in una conferenza stampa. Albanese ha affermato che i civili innocenti e coloro che svolgono attività umanitaria devono essere protetti e ha ribadito la sua richiesta per un cessate il fuoco a Gaza insieme a maggiori aiuti per coloro che soffrono di “enormi privazioni”.

Gli Stati Uniti hanno chiesto a Israele di indagare rapidamente sull’accaduto. Pagine Esteri

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I risultati, con il 99% dei seggi scrutinati, ( secim.aa.com.tr/) segnano un vero e proprio crollo alle elezioni amministrative di AK, il partito di Erd


Examining Novel Advertising Solutions: A Proposed Risk-Utility Framework


This week, the Future of Privacy Forum released Advertising in the Age of Data Protection: Background for a Proposed Risk-Utility Framework for Novel Advertising Solutions (v 1.0), which will be open for Public Comment until May 26, 2024. The digital adve

This week, the Future of Privacy Forum released Advertising in the Age of Data Protection: Background for a Proposed Risk-Utility Framework for Novel Advertising Solutions (v 1.0), which will be open for Public Comment until May 26, 2024.

  • Download the Proposed Risk-Utility Framework HERE
  • FPF welcomes public comments until May 26, 2024


The digital advertising industry is in the midst of a sea change. Around the world, privacy regulators have become far more critical of mainstream advertising business models. Both lawmakers and enforcers of existing laws are now more focused on strengthening individual privacy rights and specifically preventing many of the harms associated with the use of personal information in advertising. Meanwhile, large platforms such as Apple, Google, and Microsoft have taken significant steps in recent years to limit access to advertising-related data about their users through efforts like App Tracking Transparency (ATT), Intelligent Tracking Prevention (ITP), and an ongoing process to deprecate third party cookies in Google Chrome. Each change has ripple effects throughout the economy, changing the way advertisers do business and often impacting other social values.

In reaction to these regulatory and platform pressures, businesses are actively seeking new tools and solutions to maintain identity and addressability, or to provide greater privacy safeguards, ideally (in their view) doing so while sustaining as much business utility as possible. Many solutions involve privacy-enhancing technologies (PETs), while others involve a significant shift in business models, such as a return to contextual advertising, the use of solely first-party data, or a shift to client-side processing.

The goal of this Risk-Utility Framework and its associated Background (“Advertising in the Age of Data Protection”) is to provide a comprehensive rubric for navigating the many tradeoffs inherent in the evolving digital advertising landscape and the technology it is built upon. We do not assign values to each aspect of utility, risk, or social impact, but rather aim to holistically identify the many factors relevant for a policymaker or privacy leader to evaluate the impact of a given digital advertising proposal, solution, or system.

Download the Risk-Utility Framework HERE.


fpf.org/blog/examining-novel-a…




Perché molti civili palestinesi muoiono nonostante la precisione degli attacchi israeliani? Quanti ne stanno effettivamente morendo secondo fonti attendibili?

precisione? ma se gli israeliani hanno ucciso essi stessi degli ostaggi… come minimo se lo scopo era recuperare gli ostaggi hanno scelto le forze sbagliate… ma sappiamo tutti che l'attacco palestinese era previsto, la reazione deliberata, e che è tutto programmato da 50 anni. lo scopo è non dover rimanere nei confini assegnati dall'onu nel 1948. e in pratica togliere ai palestinesi anche il resto della terra che ancora hanno. allo stato di israele non servono relazioni normalizzate con i palestinesi perché impedirebbero loro ulteriori espansioni. la terra che hanno avuto non basta loro e comunque non sono disposti a condividerla con chi adesso ci vive. per loro era tutta di diritto loro.. si fotta l'ONU. Neppure l'onu ha accesso alle zone "contese", e questo significa che dovrebbe bastare la parola israeliana per dirti quello che avviene li da 50 anni.

0ut1°°k reshared this.



io non ho *mai* ricevuto nessun messaggio #ITalert

intorno a me è stato tutto uno squillare, in almeno due occasioni, in ufficio. Nonostante gli abbondanti preavvisi, questo squillo generalizzato ha sempre finito per creare anche un po' di allarme.

Io mi sono però allarmato per il motivo opposto: non ho mai ricevuto nessuno dei messaggi di test. Tra la prima e la seconda occasione ho anche cambiato operatore. Possibile che il mio cellulare non sia, per qualche motivo, "compatibile"? Esiste un modo per essere certi che lo riceverò anch'io, nel caso non si tratti di un test ma di un'emergenza reale?

Unknown parent

friendica (DFRN) - Collegamento all'originale
J. Alfred Prufrock

eh, un po' sì
comunque vorrei capire un po' meglio come funziona

nel sito istituzionale leggo che

Sebbene non sia necessario scaricare alcuna App per ricevere i messaggi IT-alert, in alcuni casi potrebbe essere necessaria una preventiva verifica della configurazione del dispositivo come nel caso sia stato effettuato il ripristino di un back up o se si sta utilizzando una vecchia versione del sistema operativo.

La "verifica della configurazione" è esattamente quella che vorrei fare, se fosse chiarito anche cosa andrebbe verificato 😅

Unknown parent

friendica (DFRN) - Collegamento all'originale
J. Alfred Prufrock
Sì, Android
anch'io fermo alla 9, purtroppo


un "pacifista" moderno, dovrebbe farsi un bel viaggio nel tempo (o immaginare di farlo), andare da un partigiano, di quelli che credeva nella libertà, e dirgli più o meno quello che noi adesso diciamo agli ucraini: voi combattete per un sistema corrotto, in fondo i tedeschi sono sempre uomini, e comunque, come disse un noto saggio, "anche in dittatura un bambino cresce benissimo", quindi perché darvi tanta pena, perdete le vostre vite inutilmente ed esasperata i tedeschi che se la rifanno sulla popolazione civile. salvate le vostre e le nostre vite... smettete di combattere. tanto fra secoli neppure si noterà la differenza tra libertà imperfetta e tirannia perfetta. titolo: "il lamento di un disperato".


Mobilizon gets new ownership. One of the primary suppliers of shared deny lists in the fediverse is spinning down, in favour of IFTAS' new upcoming FediCheck shared deny list project.



raramente l'ignoranza rende le persone migliori... il nozionismo non serve ma studiare si. sopratutto acquisire un metodo di studio è la cosa utile. imparare un metodo che ti permetta di fare tuo qualsiasi contenuto che di volta in volta ti interessa o ti serva apprendere. ma se pensi che i metodi non servano perché dando una struttura al pensiero lo "imbriglino" e "limitino"... non potrai mai progredire. che poi cosa sia e che utilità abbia in realtà un pensiero senza struttura sarei proprio curiosa di saperlo. in natura il crescere dell'entropia e la progressiva rottura di simmetrie va verso una maggiore strutturazione dove la struttura *E'* intelligenza. questo in senso astrofisico. ma è anche una tendenza evoluzionistica per la vita. la vita va verso maggiore complessità, maggiore specializzazione, dove maggiore complessità corrisponde a maggiore struttura, e maggiore struttura è maggiore capacità di pensiero strutturato. il contrario è involuzione, non evoluzione. la destrutturazione NON è progresso. alcune basi credevo fossero almeno "acquisite". invece si riparte sempre da zero e dalle basi. è come un corso base che si ripete all'infinito. senza mai andare avanti e crescere. forse l'umanità non merita l'esistenza. troppo poco consapevole di esistere. un tempo si diceva "penso quindi sono". ma il pensiero non è scontato. se ne desume che chi non pensa non è. e vedo eserciti di persone incapaci a formulare il più basilare dei pensieri, persone per le quali la struttura nel pensiero è addirittura una cosa negativa perché impedisce di arrivare a dio o chissà quale sapienza nascosta, e l'ostilità per un ponte, quello di messina, rende palese questa totale capacità di pensiero. non c'è giustificazione razionale per chi è contrario a un ponte.


🕊️ Il #MIM augura buona Pasqua a tutte e tutti!

🎨 I nostri auguri di quest'anno sono realizzati insieme alle bambine e ai bambini della Scuola Primaria G. Falcone di Taranto, dell’I.C. di Casteggio in provincia di Pavia e dell’I.C. W. A.

#MIM





c'è chi pensa che la malattia non sia un fatto biologico ma sia uno stato della mente. a parte che anche se fosse a volte "correggere" gli stati della mente è comunque una delle cose più difficili da curare, ma comunque l'idea che le malattie non esistono è l'idea più crudele e atroce che si possa portare avanti nei confronti dei malati e di chi sta male. ed è la base di pensiero o la scusa che legittima i medici italiani a non applicarsi nel fare diagnosi.


"Cari compagni, condividiamo il dolore per il trattamento subito dalla compagna Anna Camposampiero all'aeroporto di Istanbul, mentre si stava dirigendo a sosteg


Alla cortese attenzione dell’opinione pubblica, Abbiamo appreso che Anna Camposampiero, responsabile per le relazioni estere del Partito della Rifondazio


"Sono atterrata questa mattina alle 11:30 a Bergamo - Orio al Serio. Sono stata espulsa dopo essere stata fermata all'areoporto di Istanbul, dove avrei dovuto p


La compagna Anna Camposampiero è stata espulsa dalla Turchia e caricata su un volo per l'Italia. Dovrebbe arrivare all'aeroporto di Bergamo alle 11. Abbiamo a


Quattro italiani su dieci rinunciano a curarsi. Siamo alla sanità “per censo” l Contropiano

"Attualmente, già il 42% dei cittadini meno abbienti è costretto a rinunciare alle cure poichè, non riuscendo ad ottenerle nell’ambito del sistema pubblico, non ha i mezzi per rivolgersi alla sanità a pagamento. Anche le fasce economicamente più deboli sono spinte verso il privato non avendo accesso al Servizio Sanitario Nazionale a causa delle lunghe liste di attesa."

contropiano.org/news/politica-…



Fedi Garden to Instance Admins: “Block Threads to Remain Listed”


A community index of servers added a new rule recently, that requires every participant to defederate from Threads. Some admins are unhappy. The post Fedi Garden to Instance Admins: “Block Threads to Remain Listed” appeared first on We Distribute. https

The presence of Threads within the Fediverse remains a polarizing and controversial subject, with a deepening divide between those that want to embrace it, and those who want to keep it out. Recently, these calls seem to be renewed, with community members even demanding that Mastodon’s flagship instance block the server.

A number of instance admins opened their Private Mentions this week to see the following message:

Hi,

Could I ask, has [your instance] now defederated threads.net?
The rules for being listed on fedi.garden will require blocking instances cited in human rights reports on genocide. This would require blocking Threads.

The rules for being listed on fedi.garden will require blocking instances cited in human rights reports on genocide. This would require blocking Threads.

Of course it’s your decision what you do, I’m asking just so I can update the fedi.garden website accurately.”

These admins had been making use of Fedi.Garden, a community index intended to point prospective new members to vetted parts of the network. Reflecting a recent policy change, the service operator began reaching out to their members.

What is Fedi Garden?


Fedi Garden describes itself as “a small, human-curated list of nice, well-run servers on Mastodon and the Wider Fediverse.” As a service, it follows in a long tradition of directories designed to help connect people to individuals or communities based on interest, location, profession, or politics.

For newcomers, an entry point for discovery can be crucial in deciding whether they stay on the network, or go elsewhere. This initial point of contact can set expectations on behaviors, norms, and other points of connection to discover.

A Change in Policy


For the most part, Fedi Garden’s long-standing policy for included instances mirrored the Mastodon Server Covenant, setting basic standards on community stewardship and admin competency. For many instances, it’s a great starting point for providing a consistent quality of life, in terms of what to expect.

Recently, the project announced the addition of a policy that every listed server will be required to block Threads.net. To be clear: the service operator is not going to defederate with instances who federate with Threads, nor are they advocating for admins to treat each other this way.

“I don’t think it’s nice to federate with a company that has been cited in multiple independent reports of massacres/genocides,” FediGarden’s operator tells us, “That’s why I’m adding the rule about not federating with such companies. If servers want to do that it’s their decision, but it doesn’t seem a nice thing to do. I can’t honestly recommend such servers.”

Why Block Threads?


Aside from the fact that Threads is a Meta product, it also appears to have policy issues that stand in stark contrast with the rest of the network: a recent report by GLAAD reveals that homophobia and transphobia have largely flourished within networks stewarded by Meta, and transphobic content still seems to flow freely from accounts like Libs of Tiktok on the platform. Similarly, Facebook’s own moderation practices have exacerbated cultural tensions to the point of promoting violence and genocide.

Threads has also remained problematic with regards to news and politics: according to The Verge, the platform’s head boss doesn’t see politics and hard news as being worth the risk. Given the platform’s aversion to political content, this could raise questions about organic discovery coming from the rest of the Fediverse to Threads.

Community Members React


Many people celebrated the change, citing the protection against vulnerable users as a valuable decision. Not everyone was happy, though: Some admins, like Cliff Wade from All Things Tech, feel uncomfortable about the fact that they hadn’t agreed to additional requirements when they joined, and now feel pressured.

“It wasn’t really about the stupid ‘I want to change the rules’ thing so to speak,” he writes, “It was all about how we as admins were approached with a bullying attitude as that’s what several other admins mentioned, long before I ever mentioned it.”

Cliff and his co-admin Kyle Reddoch are now working on their own alternative index, that doesn’t include this requirement. It’s a massive undertaking, and requires vetting communities asking permission for inclusion, and regularly checking in on community developments. Still, they’re optimistic.

“[We] are making a list on our Wiki of instance that both federate and defederate from Threads,” Kyle writes, “we feel people [should] have the choice themselves and not have someone else choose for them.”

Moving Forward


Fedi Garden’s operator has updated the rules on their site, and adjusted their lists. Various projects have been tracking FediPact adoption, such as the tracker on Veganism Social. One thing that’s important to understand, though, is that Fedi Garden and this FediPact tracker aren’t the only tools for tracking safe spaces in the network.

“FediGarden is a tiny site with a tiny following, its account has about 1% of the follower numbers of FediTips,” FediGarden tell us, “FediGarden isn’t some massive gateway onto the Fediverse, it’s just a small list of servers that are Covenant-compliant but also under a certain size, to encourage decentralisation.”

With the Fediverse being what it is, we’re bound to see more indexes and discovery tools come and go, with their own processes and policies for inclusion and promotion. There is no singular landing page for the network, nor a standard point of discovery to the network.

The post Fedi Garden to Instance Admins: “Block Threads to Remain Listed” appeared first on We Distribute.


Dear @Gargron,

A fediverse server called Threads is violating mastodon.social’s second server rule:

“2. No racism, sexism, homophobia, transphobia…
Transphobic behavior such as intentional misgendering and deadnaming is strictly prohibited.”

glaad.org/smsi/report-meta-fai…

Can you please defederate from this server to protect the trans people on mastodon.social?

Thank you.

PS. It’s run by these guys: techcrunch.com/2024/03/26/face…

#mastodonSocial #fediblock #threads #meta #mastodon #transphobia




Telegram, il Cremlino chiede a Durov di "stare più attento" dopo l'attacco a Mosca

Il Cremlino ha richiesto al proprietario di Telegram, il 39enne russo Pavel Durov, di prestare "maggiore attenzione" dopo che l'applicazione di messaggistica sarebbe stata utilizzata per reclutare gli uomini armati che hanno attaccato il Crocus City Hall, una sala da concerto alla periferia di Mosca

@Informatica (Italy e non Italy 😁)

hdblog.it/sicurezza/articoli/n…

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Weekly Chronicles #69


Proibizionismi digitali, pirati incarcerati e placche metalliche

Questo è il numero #69 di Privacy Chronicles, la newsletter che ti spiega l’Era Digitale: sorveglianza di massa e privacy, sicurezza dei dati, nuove tecnologie e molto altro.

Cronache della settimana

  • La Cina dice no al software e hardware statunitense
  • Samourai Wallet decentralizza il Coinjoin
  • L’Unione Europea ha vietato i wallet cripto privati e anonimi, è vero?

Lettere Libertarie

  • Ross ‘Dread Pirate’ Ulbricht compie 40 anni, in carcere

Rubrica OpSec

  • Proteggi le tue seed words con l’acciaio

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La Cina dice no al software e hardware statunitense


La Cina ha recentemente annunciato nuove regole che prevedono il divieto d’utilizzo di processori Intel e AMD su PC e server governativi. Il divieto si estende anche a software come Windows e in generale prodotti da Microsoft, nonché tutti i software per database sviluppati al di fuori della Cina.

Questa è però in realtà una mezza notizia, poiché la Cina già da tempo aveva politiche protezioniste in materia di ICT. Le aziende cinesi già oggi molto spesso usano numerosi strumenti open source per evitare software statunitense. In futuro il fenomeno sarà probabilmente più accentuato.

Da un lato l’interesse cinese è certamente aumentare il controllo sulla propria infrastruttura nazionale e sui dati, considerati dal governo una risorsa strategica, ma anche evitare rischi di spionaggio e accessi abusivi a sistemi governativi da parte dell’intelligence statunitense.

Lo stesso problema, per così dire, lo abbiamo noi europei. Da tempo discutiamo proprio della sorveglianza di massa perpetrata attraverso i software e hardware americani a danno di governi, aziende e cittadini europei, senza però alcun effetto reale. In quanto colonia politica, possiamo lamentarci e battere i piedi, ma non certo evitare l’uso degli strumenti di spionaggio di Madre Patria.

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Samourai Wallet decentralizza il Coinjoin


Continuiamo la rassegna con una notizia più tecnica, ma estremamente interessante anche dal punto di vista politico. Il team di sviluppo di Samourai Wallet ha dichiarato di essere finalmente riusciti a decentralizzare il loro strumento di “coinjoin” di Bitcoin, chiamato Whirpool.

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#69


FPF Statement on Vice President Harris’ announcement on the OMB Policy to Advance Governance, Innovation, and Risk Management in Federal Agencies’ Use of Artificial Intelligence 


Following the groundbreaking White House Executive Order on AI last fall, which outlined ambitious goals to promote the safe, secure, and trustworthy use and development of AI systems, Vice President Harris has today announced the publication by the Offic

Following the groundbreaking White House Executive Order on AI last fall, which outlined ambitious goals to promote the safe, secure, and trustworthy use and development of AI systems, Vice President Harris has today announced the publication by the Office of Management and Budget of a binding memorandum on “Advancing Governance, Innovation, and Risk Management for Agency Use of Artificial Intelligence,” which indicates the diligent efforts of agencies toward achieving this objective. This commitment is further highlighted by the National Telecommunications and Information Administration (NTIA) publication earlier this week of the“Artificial Intelligence Accountability Policy Report,” which details mechanisms to support the creation and adoption of trustworthy AI.

Although the OMB memorandum primarily focuses on the government’s use of AI, its influence on the private sector will be significant. This is due to not only the requirements for U.S. government vendors and procurement, but also how this framework will create broadly applicable norms and standards for conducting impact assessments, mitigating bias, providing rights to individuals affected by AI systems that impact their rights and safety, and assessing data quality and data privacy in these systems.


“This is a pivotal moment for the development of AI standards when the public sector has a crucial role to play in setting norms for the assessment and procurement of AI systems. We are particularly enthused by the renewed commitment to bring clarity to the development of AI in the public sector and its national utilization. At FPF, we eagerly anticipate contributing to this crucial work through our evidence-based research on Artificial Intelligence.”
– Anne J. Flanagan, FPF Vice President for Artificial Intelligence

fpf.org/blog/fpf-statement-on-…



le ideologie sono uno degli escamotage pensati per dispensare la gente a pensare. sono idee "preconfezionate". prendere o lasciare in blocco. l'ideologia buona quale sarebbe? troviamone una. pure un ideale non è un'ideologia... perché l'ideale è una scelta più consapevole di cui sei partecipate tu al pari dell'idea. non c'è una gerarchia nell'ideale. la pace nel mondo fra i popoli, pari opportunità... non sono ideologie ma ideali. fondamentalmente le ideologie sono strumenti del potere.


Ecco il “nostro” buco nero in luce polarizzata l MEDIA INAF

"Questa nuova immagine ha svelato la presenza di campi magnetici forti e organizzati che si sviluppano a spirale dal margine del buco nero al cuore della Via Lattea. Inoltre, ha rivelato che la loro struttura è sorprendentemente simile a quella dei campi magnetici del buco nero al centro della galassia M87, suggerendo che questi forti campi magnetici possano essere comuni ai buchi neri."

media.inaf.it/2024/03/27/sgr-a…



#NoiSiamoLeScuole questa settimana è dedicato al Liceo scientifico, linguistico e di scienze applicate “Pitagora” di Rende (CS), che con i fondi del #PNRR “Scuola 4.


Cristo è resurrezione


Dal dialogo fra Gesù e Marta sorella di Lazzaro, apprendiamo che la vita eterna è donata adesso con il credere in Gesù quale il Cristo, il Signore. È un rinnovamento della mente, che porta alla conversione del cuore e delle prospettive di vita. E la morte diviene solo un momento di passaggio ad un’altra avventura per l’esistenza, non ciò che determina il vivere.
Non tutti però credono. Anzi. Gesù Cristo sarà posto a morte proprio per questo suo segno di signoria sulla morte.
Perché? Ci possono essere varie risposte, ma fermiamoci a pensare che chi decide di metterlo a morte lo faccia proprio per evitare che agisca come Signore della vita. Non vogliono abbandonare tutti i privilegi e le aspettative mondane. Forse non tutti vogliono la vita eterna come ci viene da pensare. Sarebbe come essere rinnovati, ma chi vuole realmente essere nuovo? Se poi c’è potere e ricchezza…
A volte invece facciamo questo salto di fede e Gesù Cristo ci ricorda che la gioia e la beatitudine è alla nostra portata credendo nel nostro Signore: il Signore della vita.


Da oggi #27marzo fino al #31maggio è possibile richiedere le agevolazioni dedicate a viaggi di istruzione e visite didattiche attraverso la piattaforma #Unica.

L'iniziativa è destinata a studentesse e studenti delle scuole statali di secondo grado.



Da oggi #27marzo le lavoratrici madri della #scuola possono presentare la domanda online per l’esonero contributivo sino a 3.000 euro annui.


Nella mia esperienza non ho mai visto un'operazione così riuscita. #Pokemon Oro e Argento originali hanno dato una spinta pazzesca, ludicamente parlando, e anche narrativamente parlando, ai predecessori Rosso e Blu. Il remake li ha modernizzati aggiungendo tutti i dettagli che per ovvie ragioni tecniche non potevano essere sul Game Boy originale, già spremuto al limite ma sfruttato con maestria. È la generazione alla quale continuo a essere affezionato, forse anche per l'esperienza di scoperta graduale che ho vissuto: con qualche immagine degli starter sulle riviste giapponippiche del 2000/2001, l'aver messo le mani in anteprima rispetto all'Italia su una rom tradotta in inglese così e così, ma che mi ha riempito di meraviglia. E soprattutto, alla faccia di tutti, #Chikorita rulez!
in reply to Maurizio Carnago

non siamo esperti di pokemon ma... hai mai provato Unbound?

pokeharbor.com/2022/08/pokemon…



Youth Privacy in Immersive Technologies: Regulatory Guidance, Lessons Learned, and Remaining Uncertainties


As young people adopt immersive technologies like extended reality (XR) and virtual world applications, companies are expanding their presence in digital spaces, launching brand experiences, advertisements, and digital products. While virtual worlds may i

As young people adopt immersive technologies like extended reality (XR) and virtual world applications, companies are expanding their presence in digital spaces, launching brand experiences, advertisements, and digital products. While virtual worlds may in some ways resemble traditional social media and gaming experiences, they may also collect more data and raise potential manipulation risks, particularly for vulnerable and impressionable young people.

This policy brief analyzes recent regulatory and self-regulatory actions and guidance related to youth privacy, safety, and advertising in immersive spaces, pulling out key lessons for organizations building experiences in virtual worlds.

Recent FTC Enforcement Actions and Guidance


The Federal Trade Commission (FTC) has shown a strong interest in using its consumer protection authority to bring enforcement actions against a wide range of digital companies for alleged “unfair and deceptive” practices, rule violations, and other unlawful conduct. The Commission has also issued several policy statements and guidance documents relevant to organizations building immersive technologies, touching on issues such as biometric data and advertising to children. It is clear the agency is thinking seriously about how its authority could apply in emerging sectors like AI, and organizations working on immersive technologies should take heed. Lessons from recent FTC privacy cases and guidance include:


Self-Regulatory Cases and Safe Harbor Guidance


Self-regulatory bodies also have an essential role in ensuring privacy and safety in child-directed applications and providing guidance to companies operating in the space. For example, organizations designated as COPPA Safe Harbors can guide companies toward compliant, developmentally appropriate, and privacy-protecting practices. Lessons from recent self-regulatory cases and Safe Harbor guidance include:

  • Advertising disclosures in immersive environments should be designed to be as clear and conspicuous as possible and provided in an age-appropriate manner.
  • Platforms that allow advertisements to children should ensure that developers, brands, and content creators have the necessary tools and guidance to clearly and conspicuously disclose the presence of advertising to children.
  • Privacy by design and by default demonstrate to regulatory and self-regulatory bodies that an organization takes youth privacy seriously.
  • Privacy and advertising practices for teens should take into account the unique considerations relevant to teen privacy and safety, compared to child and adult guidance.
  • Organizations with a robust privacy culture that demonstrate good faith efforts to follow the law are more likely to be given the benefit of the doubt.


Remaining Areas of Uncertainty


Because immersive technologies are relatively new and evolve rapidly, much of the existing regulatory and self-regulatory guidance is pulled from other contexts. Therefore, questions remain about how regulations apply in immersive environments and how to operationalize best practices. These questions include:

  • How age-appropriate design principles will best fit into an immersive technology context, such as how best to ensure strong default privacy settings for underage users; the best methods for clarity and transparency regarding data practices notices and advertising disclosures; and whether an immersive experience should require unique, additional safeguards.
  • What novel data collection and analysis methods in the immersive technology space will require discerning data practices surrounding its safeguarding and use, such as what kinds of inferences are appropriate to make from body-based data or to what extent avatars not derived from a child’s data are considered personal information.
  • How immersive technologyimpacts children and teens; more research is needed to understand whether certain kinds of experiences and privacy practices are harmful for children and teens, if there are unique risks to children’s privacy and mental health, and how organizations, parents, schools, and other stakeholders can address potential issues.


Download the Brief


fpf.org/blog/youth-privacy-in-…



Autorità nazionale per l’intelligenza artificiale: le nostre proposte


Approvato l’AI Act dal Parlamento europeo, ora tocca agli Stati membri garantirne la corretta applicazione creando un'autorità nazionale per il governo dell'IA indipendente. The post Autorità nazionale per l’intelligenza artificiale: le nostre proposte a

Approvato l’AI Act dal Parlamento europeo, ora tocca agli Stati membri garantirne la corretta applicazione creando un’autorità nazionale per il governo dell’IA indipendente.

Insieme a Privacy Network, The Good Lobby, e molte altre organizzazioni italiane, abbiamo pubblicato un documento con le nostre raccomandazioni a politici e istituzioni che presto dovranno decidere quali caratteristiche dovrà avere l’autorità italiana.

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Di seguito riportiamo in sintesi le caratteristiche principali che l’autorità nazionale per l’intelligenza artificiale dovrà possedere, per essere in gradi di affrontare il compito che la attende:

Indipendenza e Autonomia Politica.

Questa Autorità dovrebbe, innanzitutto, essere indipendente e autonoma da influenze politiche e interessi economici. Per questo raccomandiamo che i componenti del collegio vengano nominati attraverso un percorso parlamentare trasparente e possibilmente partecipativo.

Multidisciplinarietà.

L’autorità dovrà disporre di personale competente ed esperto con una conoscenza approfondita e multidisciplinare dell’IA, dei dati e dell’informatica, dei diritti fondamentali, dei rischi per la salute e per la sicurezza ,delle norme e dei requisiti giuridici esistenti. Devono essere inclusi esperti in scienze sociali e umanistiche per assicurare un’analisi esaustiva degli impatti dell’IA sulla società.

Etica e Standardizzazione.

Con un’autorità indipendente per l’IA ci sarebbe maggiore chiarezza nella distribuzione delle competenze, facilitando e uniformando l’applicazione delle norme. Un ente ad-hoc potrebbe concentrarsi sulle implicazioni etiche e legali, fornendo linee guida e supporto alle organizzazioni che sviluppano e impiegano l’IA.

Trasparenza e Accesso alle Informazioni.

La nuova autorità indipendente per l’IA dovrebbe sfruttare il proprio mandato per offrire una supervisione trasparente e mettere cittadine e cittadini nelle condizioni di comprendere le applicazioni dell’IA, i dati coinvolti e le decisioni adottate. Per questo suggeriamo all’autorità di istituire un registro algoritmico nazionale.

Apertura.

In linea con i principi dell’open governmenti, è importante che l’autorità si doti anche di meccanismi di apertura nei confronti della società civile. Tavoli di lavoro, commissioni miste, protocolli di intesa, sono “strumenti” che possono facilitare il dialogo tra l’autorità e i soggetti che da anni si occupano del tema, rendendone l’operato più efficace.

Capacità Finanziaria.

Ci auguriamo che l’autorità sia fornita di risorse economiche e strumentali adatte: questo significa disporre di personale interno adeguato, formato e remunerato adeguatamente. Consigliamo anche di prevedere fondi per realizzare studi finalizzati ad aggiornare periodicamente la fotografia dello stato dell’arte dell’IA in Italia.

Rappresentatività del Collegio.

Le persone nominate nel board dell’autorità dovranno rappresentare il più ampio spettro sociale possibile, anche in termini di genere, etnia, background culturale e di rappresentazione generazionale.

Agilità Operativa.

L’autorità indipendente si troverà nelle condizioni di dover rispondere con immediatezza alle sfide poste dalle rapide innovazioni nel campo dell’IA. Per questo servono validi meccanismi di controllo per verificare che ciò avvenga in maniera etica e rispettosa dei diritti fondamentali.

Meccanismi di controllo.

L’Agenzia nominata dovrà essere in grado di implementare misure e linee guida a supporto di chi sviluppa o adotta sistemi di IA. Dovrà, inoltre, sviluppare meccanismi di controllo per intervenire quando non vengono rispettate. Questi meccanismi di controllo dovranno essere tanto reattivi quanto accurati, assicurando che le decisioni automatizzate siano prese con una piena consapevolezza di tutte implicazioni etiche e sociali.

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La scuola va alla guerra? Disarmiamo la scuola l Rivoluzione Anarchica

Contemporaneamente alla privatizzazione e precarizzazione del sistema educativo, stiamo assistendo a un soffocante processo di militarizzazione delle istituzioni scolastiche e degli stessi contenuti culturali e formativi. Come accadeva ai tempi del fascismo, le scuole tornano a essere caserme mentre le caserme si convertono in aule e palestre per formare lo studente-soldato votato all’obbedienza perpetua.

rivoluzioneanarchica.it/la-scu…



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