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MiSTer For Mortals: Meet the Multisystem 2


MiSTER Multisystem 2 on a wooden table

If you’ve ever squinted at a DE10-Nano wondering where the fun part begins, you’re not alone. This review of the Mr. MultiSystem 2 by [Lee] lifts the veil on a surprisingly noob-friendly FPGA console that finally gets the MiSTer experience out of the tinker cave and into the living room. Developed by Heber, the same UK wizards behind the original MultiSystem, this follow-up console dares to blend flexibility with simplicity. No stack required.

It comes in two varieties, to be precise: with, or without analog ports. The analog edition features a 10-layer PCB with both HDMI and native RGB out, Meanwell PSU support, internal USB headers, and even space for an OLED or NFC reader. The latter can be used to “load” physical cards cartridge-style, which is just ridiculously charming. Even the 3D-printed enclosure is open-source and customisable – drill it, print it, or just colour it neon green. And for once, you don’t need to be a soldering wizard to use the thing. The FPGA is integrated in the mainboard. No RAM modules, no USB hub spaghetti. Just add some ROMs (legally, of course), and you’re off.

Despite its plug-and-play aspirations, there are some quirks – for example, the usual display inconsistencies and that eternal jungle of controller mappings. But hey, if that’s the price for versatility, it’s one you’d gladly pay. And if you ever get stuck, the MiSTer crowd will eat your question and spit out 12 solutions. It remains 100% compatible with the MiSTer software, but allows some additional future features, should developers wish to support them.

Want to learn more? This could be your entrance to the MiSTer scene without having to first earn a master’s in embedded systems. Will this become an alternative to the Taki Udon announced Playstation inspired all-in-one FPGA console, which does require a DE-10 (or compatible)? Check the video here and let us know in the comments.

youtube.com/embed/UVx08a-dZRY?…


hackaday.com/2025/05/19/mister…



Assemblea del Tg3 – Chiediamo libertà d’informazione a Gaza: lasciateci entrare nella Striscia


I giornalisti non devono essere un bersaglio, lasciateci entrare a Gaza.
Di fronte alla drammatica situazione nella Striscia, l’opinione pubblica mondiale continua a non poter avere notizie raccolte in modo autonomo e indipendente.
Oltre 200 colleghi sono stati uccisi in Palestina dall’inizio del conflitto, molti di più che in ogni altra guerra dell’ultimo secolo.
Agli inviati internazionali viene impedito di accedere per fare il loro lavoro in modo autonomo e sicuro.
L’assemblea delle giornaliste e dei giornalisti del Tg3, all’unanimità, lancia un appello alle autorità israeliane affinché torni possibile adempiere al diritto dovere di raccontare con obiettività quanto accade, in particolare alla popolazione civile.
L’opinione pubblica deve poter vigilare sul rispetto del diritto internazionale e dei principi di umanità.
Vogliamo proseguire nel racconto delle sofferenze di chi è innocente, a partire dai bambini, come abbiamo sempre fatto con il massimo dell’impegno e della professionalità fin dal terribile attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre.
La redazione del Tg3 osserva peraltro con preoccupazione la difficoltà crescente di testimonianza un po’ ovunque nel mondo, con i giornalisti divenuti target anche in Ucraina e altri contesti e con il rilascio dei visti giornalistici sempre più complicato in molti paesi, ostacolo spesso insormontabile e che limita il nostro lavoro.

L’Assemblea del Tg3


dicorinto.it/associazionismo/a…

Gazzetta del Cadavere reshared this.



Space Threat Landscape 2025, le sfide alle porte e come affrontarle


@Informatica (Italy e non Italy 😁)
La principale agenzia per la cyber security dell'UE ha pubblicato un nuovo rapporto dettagliato che delinea il panorama delle minacce e raccomanda misure per mitigare i rischi più gravi nel settore spaziale
L'articolo Space Threat Landscape 2025, le sfide alle porte e

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Grave Falla RCE in Remote Desktop Gateway (RD Gateway). Aggiornare Subito


Una vulnerabilità critica nel Remote Desktop Gateway (RD Gateway) di Microsoft che potrebbe consentire agli aggressori di eseguire codice dannoso sui sistemi interessati da remoto. Il difetto, è stato scoperto e segnalato da VictorV (Tang Tianwen) del Kunlun Lab, e deriva da un bug di tipo use-after-free (UAF) attivato da connessioni socket simultanee durante l’inizializzazione del servizio Remote Desktop Gateway.

Remote Desktop Gateway (RD Gateway) è un ruolo di Microsoft Windows Server che consente agli utenti remoti di accedere alle risorse interne in modo sicuro ed efficiente tramite Internet. “La vulnerabilità si verifica quando più thread possono sovrascrivere lo stesso puntatore globale, corrompendo i conteggi dei riferimenti e portando infine alla dereferenziazione di un puntatore sospeso, uno scenario UAF classico”, spiega l’avviso di sicurezza .

La vulnerabilità, identificata come CVE-2025-21297 alla quale è stato assegnato uno score CVSSv3 pari ad 8.1, è stata divulgata da Microsoft nei suoi aggiornamenti di sicurezza di gennaio 2025 e da allora è stata attivamente sfruttata.

Nello specifico, la vulnerabilità esiste nella libreria aaedge.dll, all’interno della funzione CTsgMsgServer::GetCTsgMsgServerInstance, dove un puntatore globale (m_pMsgSvrInstance) viene inizializzato senza un’adeguata sincronizzazione dei thread. Secondo i ricercatori, per sfruttare con successo un attacco è necessario che l’aggressore:

  1. Connettersi a un sistema che esegue il ruolo Gateway Desktop remoto;
  2. Attiva connessioni simultanee al RD Gateway (tramite più socket);
  3. Sfruttare il problema di temporizzazione per cui l’allocazione della memoria e l’assegnazione dei puntatori non sono sincronizzate.
  4. Fare in modo che una connessione sovrascriva il puntatore prima che un’altra finisca di farvi riferimento.

Sono vulnerabili diverse versioni di Windows Server che utilizzano RD Gateway per l’accesso remoto sicuro, tra cui:

  • Windows Server 2016 (installazioni Core e Standard).
  • Windows Server 2019 (installazioni Core e Standard).
  • Windows Server 2022 (installazioni Core e Standard).
  • Windows Server 2025 (installazioni Core e Standard).

Le organizzazioni che utilizzano RD Gateway come punto di accesso fondamentale per dipendenti, collaboratori o partner che lavorano da remoto sono particolarmente a rischio. Microsoft ha risolto questa vulnerabilità nel
Patch Tuesday di maggio 2025, introducendo la sincronizzazione basata su mutex, garantendo che un solo thread possa inizializzare l’istanza globale in un dato momento.

L'articolo Grave Falla RCE in Remote Desktop Gateway (RD Gateway). Aggiornare Subito proviene da il blog della sicurezza informatica.



In Memory of Ed Smylie, Whose Famous Hack Saved the Apollo 13 Crew


Some hacks are so great that when you die you receive the rare honor of both an obituary in the New York Times and an in memoriam article at Hackaday.

The recently deceased, Ed Smylie, was a NASA engineer leading the effort to save the crew of Apollo 13 with a makeshift gas conduit made from plastic bags and duct tape back in the year 1970. Ed died recently, on April 21, in Crossville, Tennessee, at the age of 95.

This particular hack, another in the long and storied history of duct tape, literally required putting a square peg in a round hole. After an explosion on the Apollo 13 command module the astronauts needed to escape on the lunar excursion module. But the lunar module was only designed to support two people, not three.

The problem was that there was only enough lithium hydroxide onboard the lunar module to filter the air for two people. The astronauts could salvage lithium hydroxide canisters from the command module, but those canisters were square. Ed and his team famously designed the required adapter from a small inventory of materials available on the space craft. This celebrated story has been told many times, including in the 1995 film, Apollo 13.

Thank you, Ed, for one of the greatest hacks of all time. May you rest in peace.

Header: Gas conduit adapter designed by Ed Smylie, NASA, Public domain.


hackaday.com/2025/05/18/in-mem…

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in reply to simona

mamma mia, chissà quando verrà alla luce tutta la spy-monnezza che ci siamo comprati


allergia - sgrunt!


maledette #graminacee! 🤧🤧😭ho consumato mille fazzoletti (cit.)

pollenundallergie.ch/informazi…
#allergia #nasochecola #occhicheprudono



Ma cancellarsi da Facebook è davvero possibile?


Mesi fa mi sono cancellato da Facebook e sono venuto qui.

Non ho fatto la sospensione dell'account ma proprio la cancellazione. Il sistema mi aveva detto che per 30 giorni avrebbe mantenuto l'account, casomai avessi cambiato idea, e poi l'avrebbe cancellato.

Ormai sono passati mesi ma un mio amico mi ha mandato una screenshot in cui il mio account si vede ancora, come se non fosse mai stato cancellato.

Voi come lo spiegate? Può essere che quel mio amico stia vedendo il contenuto della cache del suo browser?

in reply to Max su Poliverso 🇪🇺🇮🇹

Facebook and Meta are extremely untrustworthy. I do not think they ever really delete user data even if they claim to do so.

They treat their users like cattle and regard user data as Meta's own property.

Questa voce è stata modificata (4 mesi fa)


che dire. quanto è imbarazzante. mi sento appartenente a un popolo davvero problematico. e non è un complimento. dopo la cacciata di daghi questo è quello che siamo? sembra una di quelle storie in cui e dodicenni salvano il mondo. e non ce l'ho con la povera Von Der Leyen a cui va tutta la mia comprensione. adulti responsabili non ce ne sono? una cosa è certa: gli italiani rendono possibile il sogno più improbabile. parlo della Meloni. che non so se impersoni il gatto o la volpe. spero la volpe almeno.





VIDEO. Delegazione italiana a Rafah: “Stop all’attacco israeliano, salviamo Gaza”


@Notizie dall'Italia e dal mondo
Decine di italiani, tra deputati, cooperanti, attivisti e giornalisti, hanno raggiunto oggi il valico di Rafah tra il Sinai e Gaza per manifestare a sostegno della popolazione palestinese sotto i bombardamenti israeliani, per la fine dell'offensiva



Una nuova finanza per la difesa europea. La Dsr bank vista da Fiona Murray

@Notizie dall'Italia e dal mondo

Il 19 maggio a Londra i leader si incontreranno per firmare uno storico Patto di Difesa tra Regno Unito e Unione europea. Ma quello che seguirà sarà influenzato non solo dalla politica, ma anche dall’economia. Per sostenere una deterrenza credibile a lungo termine, il








Gruppi di Fisica nel Fediverso italiano?


Ho fatto una ricerca con "!fisica", che se non ricordo male dovrebbe servire a cercare gruppi di Fisica, ma non ho trovato nulla.

Per vedere se stavo cercando in maniera corretta ho fatto una ricerca con "!physics" e me ne sono venuti fuori quattro.

Davvero non esiste un gruppo di appassionati di Fisica in italiano oppure sono io che sbaglio qualcosa?



alla fine trump è un agente russo, e putin un agente usa. mutua distruzione assicurata. ognuno dei 2 sta suicidando il "proprio" paese. se non ci fosse il problema dei cambiamenti climatici ormai non ostacolati da nessuno, nonché non nell'agenda di nessuno, si potrebbe quasi pensare a qualche futuro pure positivo, senza usa e russia.


Ora devo solo trovare un'idea per il fine settimana di Pentecoste (7-9 giugno).
Io e il mio compagno vorremmo fare una breve vacanza, indifferente dove (CH o IT) ma non abbiamo molte idee. Considerato che:
- abbiamo un budget ridotto
- lui sabato lavora fino alle 15:00 in zona Lugano
- Lunedì dovremmo essere di ritorno per le 18:00
- vorremo evitare km di coda al Gottardo/dogane
- io vorrei visitare una città, qualcosa di storico o culturale
- lui preferirebbe relax tipo SPA.

Avete dei suggerimenti?

in reply to aimee80

@aimee80

Vacanze separate? 😁😁😁

Oppure, tu a spasso per Firenze e lui alla Grotta Giusti dalle parti di Pistoia (un'oretta d'auto) oppure al centro benessere Asmana (nelle immediate vicinanze di Firenze).

in reply to Max su Poliverso 🇪🇺🇮🇹

@Massimiliano Polito 🇪🇺🇮🇹 eheh si, in effetti io preferisco viaggiare da sola 😉
Belle idee, ma Firenze è un po' fuori mano visto che non abbiamo tanto tempo a disposizione.


Ogni tanto torno a scrivere qualcosa 😉
Ma non è cambiato granché: sempre periodo tosto, il lavoro continua a non piacermi ma almeno inizio a capire cosa sto facendo.
Dopo la cosa "grave" di qualche settimana fa, ho deciso di parlarne con un superiore che mi ha ascoltata e fatto capire che quel che è successo non è una novità e che il soggetto è già noto per comportarsi in modo scorretto. Presumo che non cambierà nulla, ma io sono ugualmente fiera di me.

Intanto ho consegnato la mini tesi per la verifica competenze del corso FIDE - e vado fiera anche di questo.

Settimana scorsa sono andata a correre lungo il fiume (+ esercizi del percorso vita, perché non mi andava di stare al chiuso in palestra.) dopo un lunghissimo periodo di stop... il ginocchio mi fa sempre male, ho corso lenta e per pochi chilometri.. ma porcamiseria quanto mi mancava!





Colombo’s Tunes – La chitarra che stregò Bob Dylan
freezonemagazine.com/news/colo…
Appuntamento esclusivo presso la Galleria d’Arte Antonio Colombo che in questi giorni ospita le meravigliose chitarre Wandrè. Per l’occasione arriverà direttamente da Basilea la Wandrè Rock Oval del 1958, suonata da Lucio Corsi al Festival di Sanremo e all’Eurovision. Chitarre diventate leggenda a partire dalla Brigitte Bardot la cui curve seguono quelle del


L’Italia guardi all’Europa senza dimenticare la Difesa. L’opinione di Nones

@Notizie dall'Italia e dal mondo

Lo sconquasso provocato nello scenario internazionale dall’amministrazione Trump rende molto più difficile prevedere le sue possibili implicazioni. Questo vale inevitabilmente anche per il processo di integrazione europea nel campo della politica estera e di difesa. Se in




Ieri sera mi sono immerso in "Adriano Olivetti - La forza di un sogno", rimanendo profondamente colpito. Negli anni '50, quando il capitalismo industriale definiva ogni aspetto della società, Olivetti osò immaginare e costruire qualcosa di rivoluzionario: un'impresa dove la tecnologia e la produzione erano al servizio della persona, non viceversa.

Quella visione, in anticipo di decenni, risuona oggi con urgenza rinnovata. In un'epoca in cui l'intelligenza artificiale promette (o minaccia) di trasformare radicalmente il mondo del lavoro, le intuizioni di Olivetti sulla centralità dell'essere umano sembrano profetiche.

Ispirato da questo pioniere italiano, ho tentato di articolare alcuni principi per un futuro in cui la tecnologia possa liberarci anziché alienarci, in cui il valore umano trascenda la mera produttività economica. Ne è nato questo manifesto per un nuovo rapporto con il lavoro nell'era dell'IA.

Non sono certo di avere tutte le risposte, ma credo fermamente che sia tempo di porsi le domande giuste. Sono curioso di conoscere le vostre riflessioni.


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OLTRE IL LAVORO
Un Manifesto per l'Era dell'Intelligenza Artificiale
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INTRODUZIONE
Riscoprire la Nostra Umanità

La trasformazione che stiamo vivendo non è la fine della rilevanza umana. È l'inizio di una nuova definizione di cosa significa essere umani in un'era di automazione avanzata.

Non è più tempo di chiederci se l'intelligenza artificiale sostituirà il nostro lavoro, ma di domandarci chi vogliamo essere in questo nuovo contesto. Il successo, in questa nuova era, non sarà misurato dal potere d'acquisto o dallo status professionale, ma dalla capacità di contribuire con le proprie unicità al bene collettivo, dalla ricchezza delle relazioni create, dalla profondità delle esperienze vissute e dalla bellezza generata.

Come scrisse il filosofo Bertrand Russell nel suo saggio "Elogio dell'ozio" già nel 1932: "La concezione secondo cui ogni tipo di attività deve essere motivata dal profitto è una concezione adatta agli schiavi, non alle persone libere."

Siamo giunti a un punto di svolta storico in cui le macchine possono liberarci non solo dalle fatiche fisiche, ma anche da molte mansioni cognitive ripetitive. Questa non è una minaccia, ma un'opportunità per riscrivere il contratto sociale che lega il nostro valore come esseri umani alla nostra produttività economica.

La Crisi dell'Identità Basata sul Lavoro

"Cosa fai nella vita?" È spesso la seconda domanda che ci viene posta dopo il nostro nome. La risposta, invariabilmente, è la nostra professione. Questa semplice convenzione sociale rivela quanto profondamente la nostra identità sia intrecciata con il nostro ruolo produttivo.

Lo psicologo del lavoro David Blustein descrive questo fenomeno come "l'identità occupazionale", un costrutto che si forma in tenera età e che gradualmente diventa l'architrave della nostra autopercezione. In un'epoca in cui l'automazione e l'intelligenza artificiale stanno riconfigurando interi settori professionali, questo legame profondo tra 'chi siamo' e 'cosa facciamo' diventa problematico.

L'economista Guy Standing ha coniato il termine "precariato" per descrivere una nuova classe sociale caratterizzata non solo dall'insicurezza lavorativa, ma anche da una profonda crisi identitaria. Quando il lavoro diventa frammentato, intermittente o semplicemente scompare, cosa rimane della nostra definizione di sé?

Nelle società occidentali, particolarmente in quelle con forti tradizioni manifatturiere come l'Italia, l'artigianato e la maestria professionale non sono solo mezzi di sussistenza, ma pilastri dell'identità culturale. La scomparsa di queste professioni non comporta solo disoccupazione, ma una vera e propria crisi esistenziale collettiva.

La vera sfida che ci attende non è quindi solo tecnologica o economica, ma profondamente filosofica: come definiamo il nostro valore e la nostra identità in un mondo dove il lavoro tradizionale diventa solo una componente marginale dell'equazione umana?

I Rischi di una Transizione Non Governata

La filosofa Hannah Arendt distingueva tra "labor" (il lavoro per la sopravvivenza), "work" (la creazione di artefatti duraturi) e "action" (l'attività politica e sociale). L'intelligenza artificiale potrebbe liberarci dal "labor", ma senza una transizione guidata eticamente, rischiamo di creare nuove forme di disuguaglianza e alienazione.

Un recente studio del McKinsey Global Institute stima che entro il 2030, milioni di lavoratori potrebbero dover cambiare categorie occupazionali. Tale transizione, senza adeguati ammortizzatori sociali e percorsi di riqualificazione, potrebbe esacerbare le disuguaglianze esistenti.

Il rischio è amplificato dai bias algoritmici. Studi accademici hanno dimostrato che i sistemi di riconoscimento facciale presentano tassi di errore significativamente superiori nell'identificazione di persone con pelle scura. In ambito sanitario, analisi pubblicate su riviste scientifiche hanno rivelato che algoritmi largamente utilizzati negli ospedali americani sistematicamente sottovalutano i bisogni di cura delle minoranze etniche.

Questi bias non sono bug, ma caratteristiche intrinseche di sistemi addestrati su dati storici che riflettono disuguaglianze strutturali. Come sottolinea Safiya Umoja Noble nel suo libro "Algorithms of Oppression", "gli algoritmi non sono neutri; sono prodotti delle scelte umane e delle priorità sociali."

La diversità di approcci etici tra le principali aziende tecnologiche evidenzia come stiamo assistendo non solo a una rivoluzione tecnologica, ma a una competizione tra diverse visioni del futuro.

Nuovi Modelli Fattibili per il Futuro del Lavoro

La transizione verso un nuovo paradigma lavorativo richiede soluzioni concrete che trascendano sia l'utopismo irrealizzabile che il conservatorismo miope. Ecco alcuni modelli che stanno già emergendo e che potrebbero diventare pilastri della nuova economia:

1. La Settimana Lavorativa Progressivamente Ridotta

La settimana di 4 giorni non è più un esperimento radicale. Aziende come Microsoft Giappone hanno registrato aumenti significativi di produttività dopo la sua implementazione. La Nuova Zelanda, l'Islanda e la Spagna hanno avviato programmi pilota a livello nazionale. La riduzione progressiva dell'orario di lavoro – passando dalle attuali 40 ore a 32, e potenzialmente a 24 nel prossimo decennio – creerebbe spazio per attività di cura, formazione continua e partecipazione civica, distribuendo meglio il lavoro disponibile.

2. Carriere Discontinue e Sabbatici Strutturati

Il modello delle "carriere lineari" è già in declino. Un approccio più sostenibile prevede periodi sabbatici programmati ogni 5-7 anni di attività professionale, supportati da incentivi fiscali e previdenziali. Aziende come Intel e Adobe hanno già implementato programmi sabbatici strutturati, riscontrando miglioramenti in creatività, innovazione e riduzione del burnout. Tali interruzioni pianificate consentirebbero riqualificazione, esplorazione di nuovi interessi o semplicemente recupero psico-fisico.

3. Economia Contributiva e dei Beni Comuni

Ispirata dal lavoro del filosofo Bernard Stiegler, l'economia contributiva valorizza forme di creazione di valore non riconosciute dal mercato. Piattaforme come Decidim a Barcellona o la rete dei Fab Lab dimostrano come sia possibile creare ecosistemi economici ibridi dove contributi non monetizzati (conoscenza, tempo, competenze) vengono riconosciuti attraverso sistemi di crediti sociali o monete complementari. Le cooperative di dati (data cooperatives) consentono agli individui di condividere e valorizzare collettivamente i propri dati, creando valore distribuito anziché estratto.

4. Lavoro Flessibile e Organizzazioni Distribuite

Il modello "Digital Nomad Visa" adottato da paesi come Estonia, Croazia e Portogallo potrebbe evolversi in un sistema più sofisticato di "mobilità del lavoro", dove la localizzazione fisica diventa irrilevante per molte professioni. Piattaforme come Colony.io stanno sperimentando modelli organizzativi completamente distribuiti, dove i contributi vengono riconosciuti attraverso token di partecipazione. Questo approccio consente alle persone di contribuire a progetti diversi in base alle proprie competenze e disponibilità, superando il concetto di "posto di lavoro" fisso.

5. Laboratori Civici e Innovazione Sociale

I "Civic Labs" combinano elementi di co-working, incubazione d'impresa e servizio pubblico. A Seoul, il Social Innovation Park ospita oltre 50 iniziative che affrontano sfide urbane, dalla gestione dei rifiuti all'assistenza agli anziani, creando forme di lavoro ibride tra volontariato, imprenditoria sociale e servizio civico. Questi spazi permettono alle persone di contribuire alla propria comunità mentre sviluppano competenze e reti professionali, riscrivendo il confine tra lavoro retribuito e impegno civico.

6. Formazione Continua Integrata nel Ciclo di Vita

Università come la 42 in Francia e negli USA hanno sviluppato modelli educativi peer-to-peer senza professori, completamente gratuiti e accessibili a qualsiasi età. La Singapore SkillsFuture Initiative fornisce a ogni cittadino crediti formativi da utilizzare nell'arco della vita. Questi approcci riconoscono che nell'era dell'IA, l'apprendimento non può essere confinato ai primi 20-25 anni di vita, ma deve diventare un'attività continua, intrecciata con periodi di lavoro attivo e pause sabbatiche.

7. Contratti Sociali Basati sull'Impatto e non sul Tempo

I "Social Impact Bonds" e i "Pay for Success Contracts" stanno ridefinendo il concetto di lavoro per il settore pubblico e non-profit. Anziché pagare per ore lavorate, questi strumenti remunerano i risultati verificabili in ambito sociale o ambientale. Questo modello potrebbe espandersi, creando un'economia dove non è il tempo dedicato, ma l'impatto generato a determinare la remunerazione, liberando creatività nella risoluzione dei problemi e consentendo maggiore autonomia nella gestione del proprio tempo.

Il Reddito di Base come Fondamento della Transizione

L'economista Guy Standing, tra i fondatori della Basic Income Earth Network, definisce il reddito di base universale non come un semplice sussidio, ma come un "dividendo sociale" derivante dalla ricchezza collettivamente creata.

Diversi esperimenti in tutto il mondo stanno dimostrando che, contrariamente ai timori, un reddito di base garantito non riduce l'attività lavorativa, ma la trasforma. In Finlandia, i beneficiari non hanno lavorato meno, ma hanno migliorato il loro benessere psicologico e la fiducia nelle istituzioni. In Kenya, uno studio a lungo termine ha mostrato aumenti significativi nell'avvio di piccole imprese e nella scolarizzazione.

In un contesto in cui l'automazione potrebbe rendere obsoleti milioni di posti di lavoro, il reddito di base rappresenta non un lusso, ma una necessità strutturale.

In Germania, l'esperimento che ha fornito 1.200 euro mensili a 122 partecipanti ha mostrato risultati promettenti in termini di benessere psicologico, partecipazione civica e iniziativa personale. Risultati simili emergono dal programma Stockton Economic Empowerment Demonstration (SEED) in California, dove un reddito minimo garantito ha portato a migliori risultati occupazionali e ridotto l'ansia finanziaria.

Un Nuovo Manifesto del Lavoro: Sette Principi per l'Era dell'IA

Per navigare questa transizione epocale, propongo un nuovo "manifesto del lavoro" basato su sette principi fondamentali:

1. Dalla Professione all'Identità Multipla

Riconosciamo che siamo più delle nostre professioni. La nostra identità si compone di molteplici dimensioni: i nostri valori, relazioni, interessi, contributi alla comunità. Il lavoro retribuito è solo una delle espressioni del nostro essere, non la sua totalità. Le politiche pubbliche, i sistemi educativi e le norme sociali devono evolvere per riconoscere e valorizzare questa multidimensionalità.

2. Dall'Occupazione al Contributo

Superiamo l'equazione "valore umano = occupazione". Ridefiniamo il contributo sociale per includere attività cruciali ma storicamente non riconosciute: la cura dei familiari, il volontariato, la produzione artistica e culturale, l'innovazione civica, la manutenzione dei beni comuni. Questi contributi meritano riconoscimento non solo simbolico ma anche materiale, attraverso nuovi sistemi di protezione sociale.

3. Dalla Competizione alla Collaborazione

L'idea che l'uomo debba competere con la macchina è un vicolo cieco. Il valore umano non risiede nella velocità di calcolo o nella memorizzazione, ma nella creatività, nell'intelligenza emotiva, nella capacità di connessione e nella comprensione contestuale. L'intelligenza artificiale dovrebbe essere uno strumento di potenziamento, non di sostituzione. Il modello "essere umano + AI" unisce efficienza e qualità, liberandoci dai compiti ripetitivi.

4. Dalla Scarsità all'Abbondanza Distribuita

L'automazione e la digitalizzazione creano potenzialmente un'economia di abbondanza. Il problema non è la scarsità di risorse, ma la loro distribuzione. Meccanismi come il reddito di base universale, le cooperative di dati, le valute complementari e i modelli di proprietà condivisa possono trasformare i guadagni di produttività dell'IA in prosperità distribuita anziché concentrata.

5. Dalla Rigidità alla Modularità Temporale

Abbandoniamo il modello lineare "educazione-lavoro-pensione" per abbracciare percorsi di vita più fluidi e modulari. Periodi di lavoro intenso si alternano a sabbatici, formazione, cura, esplorazione. Questo richiede nuovi modelli previdenziali, formativi e occupazionali che riconoscano e supportino questa modularità, invece di penalizzarla.

6. Dalla Standardizzazione alla Personalizzazione

I modelli educativi e lavorativi standardizzati del XX secolo sono inadeguati per il XXI. L'IA permette percorsi di apprendimento e contributo altamente personalizzati, adattati alle capacità, interessi e circostanze di ciascuno. Le istituzioni devono evolvere per supportare questa personalizzazione, superando approcci "taglia unica" nell'istruzione e nelle politiche occupazionali.

7. Dalla Crescita alla Rigenerazione

Oltrepassiamo l'ossessione per la crescita economica misurata esclusivamente dal PIL. Adottiamo metriche di successo più olistiche che valorizzino la rigenerazione ambientale, il benessere psicologico, la coesione sociale e la realizzazione personale. Il lavoro nell'era dell'IA dovrebbe contribuire non solo alla creazione di valore economico, ma alla rigenerazione dei sistemi naturali e sociali da cui dipendiamo.

CONCLUSIONE
Prepararsi alla Transizione

La transizione verso questo nuovo paradigma sarà graduale ma irreversibile. Come osservano molti studiosi contemporanei, per la prima volta nella storia possiamo liberare gli esseri umani dalla necessità di lavorare per vivere. La domanda è: cosa faremo con questa libertà?

Economisti come Mariana Mazzucato suggeriscono che dobbiamo "passare da un capitalismo estrattivo a un'economia della missione", orientata verso la risoluzione delle grandi sfide del nostro tempo: cambiamento climatico, disuguaglianza, invecchiamento demografico.

Per affrontare questa transizione, è necessario un nuovo patto sociale tra cittadini, imprese e istituzioni. Non possiamo delegare questa trasformazione né al mercato, che tende a massimizzare il profitto a breve termine, né esclusivamente allo Stato, spesso vincolato da cicli elettorali e visioni limitate.

È necessario un approccio collaborativo, in cui:

- Le istituzioni educative
preparino le nuove generazioni non solo a professioni specifiche, ma a un futuro di apprendimento continuo, adattabilità e creatività.

- Le imprese
riconoscano che il loro successo a lungo termine dipende dal benessere delle persone e del pianeta, non solo dalla massimizzazione del valore per gli azionisti.

- I cittadini
si impegnino attivamente nella ridefinizione del contratto sociale, rivendicando il diritto a una vita dignitosa e significativa al di là del paradigma produttivo tradizionale.

- I sindacati e le organizzazioni della società civile
evolvano per rappresentare non solo i lavoratori tradizionali, ma tutte le forme di contributo sociale.

La vera domanda non è se l'intelligenza artificiale ci ruberà il lavoro, ma se sapremo cogliere questa opportunità per creare una società più giusta, sostenibile e umana.

Il futuro del lavoro non è semplicemente un insieme di nuove professioni o competenze. È una nuova comprensione di cosa significhi contribuire al mondo come esseri umani liberi e creativi. Non è la fine del lavoro umano – è l'inizio della sua trasformazione più profonda!

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Manifesto sul Lavoro del futuro

"Il 'Lavoro' non è quello che fai, ma il valore che crei"

Andrea Millozzi



Paul Celan
freezonemagazine.com/articoli/…
POETICA Entrare in contatto con la poesia di Paul Celan non è semplice: non lo è per l’importanza della sua opera – siamo di fronte ad una figura apicale della storia poetica, nonostante la breve parabola del suo percorso terreno – e non lo è perché è una sfida intellettualmente impegnativa per la natura della […]
L'articolo Paul Celan proviene da FREE ZONE MAGAZINE.
POETICA Entrare in contatto con la poesia di Paul Celan non è



Oggi, #17Maggio, è la Giornata internazionale contro l'omofobia, la bifobia e la transfobia, istituita con risoluzione del Parlamento Europeo del 26 aprile 2007.

Qui la nota inviata alle scuole in occasione della Giornata ▶️ mim.gov.



Difesa Ue, conventio ad escludendum per l’Italia? L’accusa di Gambino (Ecr)

@Notizie dall'Italia e dal mondo

FdI e FI sono contrari al nuovo regolamento Edip, il programma per rafforzare la base industriale e tecnologica della Difesa Ue, che è stato approvato dalle commissioni Industria e Difesa dell’Europarlamento e che mette alcuni paletti all’Italia. Paletti che potrebbero



GAZA. Iniziata l’offensiva “Carri di Gedeone”. Trump vuole deportare i palestinesi in Libia


@Notizie dall'Italia e dal mondo
L'annuncio è stato dato dall'esercito israeliano mentre la tv americana Nbc riferiva che l'amministrazione Usa lavora per trasferire in modo permanente in Libia un milione di abitanti di Gaza
L'articolo GAZA. Iniziata




Riarmo e rapporti con Israele, l’equivoco spagnolo


@Notizie dall'Italia e dal mondo
Nonostante le dichiarazioni del premier Sánchez, la Spagna non ha mai commerciato tante armi con Israele ed ha dato un nuovo impulso al riarmo con un aumento di 10.5 miliardi di euro
L'articolo Riarmo e rapporti con Israele, l’equivoco spagnolo proviene pagineesteri.it/2025/05/17/mon…