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Adesso possiamo affermarlo con certezza: il silenzio di Sergio Mattarella e Giorgia Meloni sulla vicenda di Francesca Albanese è una scelta. È un silenzio pienamente consapevole. È un silenzio che rappresenta una netta presa di posizione.

Una posizione che proietta l’Italia nella vergogna internazionale e, ancora una volta, dalla parte sbagliata della storia. Questo silenzio ci macchia tutti e rimarrà scolpito nella storia del mondo.

Usciamo dalla propaganda e diciamo forte e chiaro che, se il silenzio di Giorgia Meloni è vergognoso, quello di Sergio Mattarella lo è ancor di più. Perché la prima esprime un silenzio “politico” che può essere, e lo è, non condivisibile, ma legittimo in quanto “politico”.

Il secondo dovrebbe invece esprimersi sulla base del “diritto”. Il diritto oggi sta dalla parte dell’ONU, che riconosce e sostiene il lavoro di Francesca Albanese. Sergio Mattarella, al diritto dell’ONU, ha preferito l’arroganza degli Stati Uniti d’America e dello Stato terrorista di Israele.

GiuseppeSalamone



Sweden's Moderate party allowed users to make the PM hold a sign bearing any name they wanted. You know what happened next.

Swedenx27;s Moderate party allowed users to make the PM hold a sign bearing any name they wanted. You know what happened next.#News

#News #x27



Robots Want the Jobs You Can’t Do


There’s something ominous about robots taking over jobs that humans are suited to do. Maybe you don’t want a job turning a wrench or pushing a broom, but someone does. But then there are the jobs no one wants to do or physically can’t do. Robots fighting fires, disarming bombs, or cleaning up nuclear reactors is something most people will support. But can you climb through a water pipe from the inside? No? There are robots that are available from several commercial companies and others from university researchers from multiple continents.

If you think about it, it makes sense. For years, companies that deal with pipes would shoot large slugs, or “pigs”, through the pipeline to scrape them clean. Eventually, they festooned some pigs with sensors, and thus was born the smart pig. But now that it is possible to make tiny robots, why not send them inside the pipe to inspect and repair?

Why?


It makes sense that anything you can do from inside the pipe is probably going to be cheaper than digging up buried pipe and either repairing or replacing it. For example, 4 cm robots from the University of Sheffield can inspect pipes from inside, cooperate in swarms, and locate leaks that would be nearly impossible to find conventionally.

In fact, robots inside pipes aren’t a totally new idea. But in the past, the pipes had to be very large to fit the robot. This newer class of pipe inspecting and repairing robots can fit inside smaller pipes like you might find in a city’s water supply. For example, the Easy-Sight X5 (see the video below) fits in a 100 mm pipe, and it is big when compared to some of the newer competitors.

youtube.com/embed/2-V6veJiqdI?…

Not Just Inspection


The Carnegie Mellon robot is modular, so it can handle different kinds of jobs. A mobility module has two-inch wheels and can haul up to sixty pounds of payload. One of those payloads is an applicator for a special resin that can repair leaks.

The resin starts out with the consistency of soft-serve ice cream but quickly hardens as it shoots out of a spinning nozzle that creates a spring-like inner coating spiraling around the inside of the pipe.

The robot’s no speed demon. It can inspect about nine miles of pipe in eight hours. However, when repairing, the same time period is sufficient to fix 1.8 miles of pipe. Even big names like GE are working on similar technology that will spray epoxy to form a new pipe inside an old pipe.

youtube.com/embed/_Um9bD3VLLM?…

DIY


Could you do this yourself? There’s no reason you couldn’t make an inspection robot. [Stargate Systems] did using a Raspberry Pi Zero, and you can check it out in the video below. Repair might be a bit more complex, but might be workable with a little ingenuity.

youtube.com/embed/adGp3PADKsk?…

Dirty Jobs


Even if you and your submarine were shrunk down, you probably don’t want this job. There are probably dozens of jobs you can’t or don’t want to do. Will you build a robot to do it? Let us know in the comments or — better — built it and leave us a tip.

We wonder why these robots don’t look more like snakes.


hackaday.com/2025/07/14/robots…



AI Act, c’è il codice di condotta per un approccio responsabile e facilitato per le Pmi


@Informatica (Italy e non Italy 😁)
L’iniziativa si inserisce nell'iter delineato dall'AI Act, il Regolamento (UE) 2024/1689, fornendo buone pratiche, in attesa che gli obblighi normativi diventino pienamente applicabili. Ecco cosa afferma il Codice di condotta sull’IA,



Coroutines in C


It is virtually a rite of passage for C programmers to realize that they can write their own cooperative multitasking system. C is low-level enough, and there are several ways to approach the problem, so, like Jedi light sabers, each one is a little bit different. [Christoph Wolcher] took his turn, and not only is his system an elegant hack, if that’s not an oxymoron, it is also extremely well documented.

Before you dig in, be warned. [Christoph] fully admits that you should use an RTOS. Or Rust. Besides, after he finished, he discovered the protothreads library, which does a similar task in a different way that is both more cool and more terrible all at the same time.

Once you dig in, though, you’ll see the system relies on state machines. Just to prove the point, he writes a basic implementation, which is fine, but hard to parse and modify. Then he shows a simple implementation using FreeRTOS, which is fine except for, you know, needing FreeRTOS.

Using a simple set of macros, it is possible to get something very similar to the RTOS version that runs independently, like the original version. Most of the long code snippets show you what code the macros generate. The real code is short and to the point.

Multiprocessing is a big topic. You can have processes, threads, fibers, and coroutines. Each has its pros and cons, and each has its place in your toolbox.


hackaday.com/2025/07/14/corout…



Mimmo Jodice e la sua luce
freezonemagazine.com/articoli/…
Un famoso spot pubblicitario recitava: “Ti piace vincere facile?” È la prima cosa che mi è venuta in mente quando ho pensato a questo articolo, perché è semplice parlare e scrivere di grandi artisti e tesserne le lodi. Forse. Dico forse perché il dubbio di non esserne all’altezza è in agguato, così come la grande […]
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Un famoso



La Supply Chain è sotto attacco! Le lezioni chiave per l’era della Direttiva NIS2


A cura di Bianca Amico di Meane (Head of Marketing Nais), Ivana Genestrone (Avvocato e DPO per Nais) e Riccardo Margarito (Cyber Security Expert, Red Team Nais)

Nel panorama attuale della cybersicurezza, il detto “una catena è forte quanto il suo anello più debole” non è mai stato così pertinente. Gli attacchi informatici alla supply chain sono in costante aumento, dimostrando come la sicurezza di un’organizzazione non dipenda più solo dalle sue difese interne, ma anche da quelle dei suoi fornitori e partner.

Un esempio emblematico è il recente attacco a Ingram Micro, distributore globale di tecnologia, che il 5 luglio 2025 ha confermatodi aver subito un attacco ransomware che ha colpito gravemente i suoi sistemi interni. Non ci sono ancora conferme ufficiali su eventuali furti di dati o sul gruppo criminale responsabile, ma fonti non verificate attribuiscono l’attacco al ransomware SafePay.

Un singolo incidente ha generato conseguenze drammatiche, paralizzando intere filiere produttive e di servizio, bloccando ordini, spedizioni e servizi in centinaia di Paesi.

Questo evento sottolinea drammaticamente come le interdipendenze digitali nella supply chain siano oggi riconosciute dalla direttiva NIS2 come un vettore di rischio sistemico. Il caso dimostra impietosamente la fragilità dell’equilibrio tra efficienza operativa e sicurezza, specialmente quando i servizi digitali sono erogati in modalità “as-a-Service” e risultano profondamente interconnessi.

Governance del Rischio: Luci e Ombre nella Risposta


L’incidente di Ingram Micro ha messo in luce una duplice realtà: da un lato, un’organizzazione capace di attivare prontamente un piano di risposta agli incidenti; dall’altro, la dolorosa constatazione che tale capacità non è stata sufficiente a impedire la compromissione di sistemi mission-critical. Questo scenario rafforza l’imperativo imposto dalla direttiva NIS2: ogni soggetto “essenziale” (categoria in cui rientrerebbe Ingram Micro se fosse un’entità europea) deve dimostrare di possedere un sistema di gestione del rischio formalizzato, continuo e supervisionato a livello dirigenziale. Inoltre, è fondamentale integrare piani di continuità operativa e disaster recovery nei modelli di governance aziendali.

Per affrontare questa sfida complessa, bilanciando conformità legale e preparazione tecnica, sono intervenuti l’avvocato Ivana Genestrone, consulente per Nais, e Riccardo Margarito, esperto del Red Team diNais, offrendo una prospettiva completa su come garantire una governance della sicurezza efficace.

In questo articolo, esploreremo le implicazioni della Direttiva NIS 2 e delleLinee Guida ENISA, analizzando l’approccio diNais, realtà 100% italiana specializzata nei servi Gestiti Cyber e IT nel supportare le aziende in questo percorso di adattamento.

NIS 2 e ENISA: Il Nuovo Paradigma per la Sicurezza della Supply Chain


La Direttiva NIS 2 (Direttiva UE 2022/2555) e il Regolamento di Implementazione UE 2024/2690 del 17 ottobre 2024, con le relative “Technical Implementation Guidance” di ENISA, rappresentano un punto di svolta per la cybersicurezza in Europa.

Queste normative non si limitano a imporre requisiti tecnici e organizzativi stringenti per la gestione dei rischi, ma introducono anche una responsabilità esplicita per la sicurezza della supply chain. L’Avvocato Ivana Genestrone sottolinea come “Le nuove normative europee, in particolare la Direttiva NIS 2 e le Linee Guida ENISA, segnano un cambio di paradigma significativo. Non si tratta più solo di proteggere i propri asset interni, ma di estendere questa responsabilità all’intera catena di fornitura. Questo significa che le aziende devono adottare una supply chain security policy ben definita, che governi le relazioni con i fornitori diretti e i service provider per mitigare i rischi identificati. La policy deve chiarire ruoli e responsabilità e comunicare i requisiti di sicurezza attesi ai fornitori.Non solo: è fondamentale assicurare che i contratti includano clausole adeguate per audit e verifiche periodiche, garantendo che i requisiti di sicurezza siano mantenuti nel tempo. Questo è un aspetto cruciale perché la conformità deve essere dinamica, non statica.”

Le Linee Guida ENISA, in particolare, stabiliscono criteri specifici per la selezione, la valutazione e il monitoraggio dei partner tecnologici. Questo include:

  • La valutazione delle loro capacità di garantire la cybersicurezza.
  • Il possesso di certificazioni riconosciute (come ISO/IEC 27001, GCIH, GSOC, CEH, CompTIA Security+, CompTIA CySA+).
  • La conformità a standard internazionali.

Vengono suggeriti anche criteri aggiuntivi come:

  • La stabilità finanziaria del fornitore.
  • La sua reputazione nel mercato.
  • La capacità di fornire supporto in caso di incidenti.

La valutazione dovrebbe essere documentata e aggiornata periodicamente, con una classificazione dei fornitori basata su:

  • Criticità degli asset.
  • Volume degli asset acquistati da un medesimo fornitore.
  • Disponibilità di intervento e supporto.
  • Valutazione dei rischi.

Esempi di classificazione includono:

  • Critico: con impatto significativo sulle operazioni del soggetto NIS 2.
  • Strategico: partner ad alto valore che contribuisce agli asset basati sulle informazioni (es. cloud provider, fornitori di analisi sui dati, sviluppatori di software e fornitori di servizi di telecomunicazioni).
  • Di routine: con minimo impatto sul soggetto NIS 2.


Adversary Simulation: Misurare la Resilienza Tecnica con il Red Team NAIS


Mentre la normativa definisce il “cosa”, l’aspetto tecnico si concentra sul “come” garantire l’effettiva robustezza della supply chain. È qui che entrano in gioco metodologie avanzate come l’Adversary Simulation, che vanno oltre i tradizionali penetration test.

Riccardo Margarito, specialista sul campo e membro del Red Team di Nais, spiega che “L’approccio di Nais è evolvere il tradizionale Penetration Testing verso un modello di sicurezza continuoe adattivo. Il Threat Led Penetration Testing (TLPT), servizio integrato a Fluxstorm Prevent, è la nostra chiave di volta in quanto ci permette di testare la capacità reale dello stack di sicurezza (includendo sia tecnologia che risorse), di gestire e rispondere a ‘eventi avversi non standard’,ed essere compliant alle direttive europee come la NIS2.”

“Come Red Team non ci limitiamo a individuare le falle di sicurezza: simuliamo attacchi reali con exploit ‘harmless’ e PoC custom sviluppate internamente, per misurare l’efficacia operativa dello stack di sicurezza (EDR, SIEM, IDS/IPS, XDR) e in particolare del servizio SOC già presente come la SOC Assurance:questo include la valutazione dei tempi di detection, presa in carico e gestione degli incidenti, e l’analisi della capacità di generare evidenze tecniche in un report efficace e concreto.”

Nais, con oltre 30 anni di esperienza nella sicurezza Cyber, IT & OT, vanta due competence center (NOC e SOC) e un team di oltre 100 ingegneri specializzati. Lato Red Team, le metodologie si basano su standard come PTES, OSSTMM, OWASP e MITRE ATT&CK, permettendo di identificare vulnerabilità critiche in sistemi complessi e di fornire piani di Remediation e Patch Management dettagliati.

L’obiettivo è ottenere un miglioramento misurabile delle KPI principali:

  • Riduzione delle Vulnerabilità High/Critical tra una scansione e la successiva (Post Remediation).
  • Diminuzione del MTTR (Mean Time To Remediation) per le successive scansioni.
  • Aumento della Copertura Sicurezza e Resilienza, anche in termini di consapevolezza.
  • Conformità alla RoadMap NIS2.


Governance della Sicurezza: L’Integrazione Cruciale tra Aspetti Legali e Tecnici


La vera sfida per le aziende è integrare i requisiti legali e organizzativi con le capacità tecniche, trasformando le direttive in azioni concrete, pianificate e misurabili. Questo richiede una sinergia tra tutti i dipartimenti aziendali, a partire da un forte coordinamento tra legale, IT e di sicurezza. L’Avvocato Ivana Genestrone chiarisce che “La gestione del ciclo di vita del rapporto con i fornitori, come suggerito da ENISA, deve essere strutturata e prevedere:

  • Assessment regolari (es. meeting con i fornitori), tenendo conto di eventuali disallineamenti dagli SLA pattuiti.
  • Definizione chiara di ruoli e responsabilità per il mantenimento dei servizi, le operazioni e la proprietà degli asset.
  • Controlli periodici sulla qualità del prodotto/servizio, intensificando i controlli con il passare del tempo.
  • Rivalutazione del fornitore anche sotto il profilo della sua compliance.

Inoltre, il tracciamento degli incidenti di sicurezza collegati al/causati dal fornitore è essenziale per una rivalutazione immediata, così come la gestione della fase di conclusione del rapporto, con clausole contrattualiche disciplinino la transizione da un fornitore all’altro, il diritto di accesso ai dati e l’assistenza garantita dal fornitore.

Tutto ciò non è meramente burocratico; è la base per una Governance robusta che riduca l’esposizione al rischio dell’intera filiera ed aumenti la consapevolezza ad un approccio standard di alto livello. Attenzione perché violare i requisiti di Governance della NIS 2 può comportare sanzioni importanti non soltanto a carico delle entità ma anche degli amministratori e degli organi direttivi”

Dal punto di vista tecnico, Riccardo Margarito aggiunge che “l’integrazione con l’aspetto legale è essenziale. Le simulazioni che eseguiamo non solo identificano le vulnerabilità, ma forniscono anche le ‘evidenze tecniche’ necessarie per dimostrare la conformità ai requisiti normativi e agli SLA dichiarati dai SOC provider. I nostri report strutturati sui piani di remediation e patch management diventano strumenti operativi per le aziende per rispondere in modo proattivo alle indicazioni normative e supportare il team tecnico interno. L’approccio di Nais al Vulnerability Management e all’Adversary Simulation si estende a diverse aree:

  • Perimetro Interno: Network Sniffing e tentativi di compromissione su Switch, Camera, Firewall, Endpoint, Users, Servers. Vengono condotti Vulnerability Assessment (VA) su CVE, Active Directory, misconfigurazioni, e Penetration Testing (PT) e Breach Simulation su evidenze trovate con elevazione dei privilegi (in modo controllato e senza interruzione dei servizi).
  • Perimetro Esterno: Enumerazione asset esposti, IP pubblici, DNS, servizi perimetrali. Si effettuano VA su enumerazione servizi, analisi patch, fingerprinting e mappatura superfici d’attacco, e PT con evasione firewall, Brute Force su servizi critici, test di intrusioni su endpoint pubblici.
  • WebApp: Applicazioni Web e Mobile, API integration,architettura backend, frameworks, middleware e infrastruttura sottostante. Vengono identificate Vulnerabilità OWASP Top 10 (SQLI, XSS, SSRF, IDOR, manipolazione sessione…), e si eseguono in contesti statici (SAST) e dinamici (DAST).


Implicazioni per le Aziende Italiane: Progettare la Cybersicurezza Strategicamente


In Italia, l’applicazione di tutte le norme che richiedono un rafforzamento, a vari livelli, della capacità di proteggere i dati, richiede alle aziende, in particolare quelle operanti nel mid-market e i fornitori di servizi critici, un approccio strategico e integrato alla cybersicurezza. Non si tratta di un mero esercizio di conformità, ma di un investimento nella resilienza operativa e nella tutela del business.L’Avvocato Ivana Genestrone conclude che “I requisiti organizzativi e tecnici dell’Art. 21 della Direttiva NIS 2, sviluppati dal Regolamento e dalle Linee Guida ENISA, impongono al management delle aziende di adottare un approccio alla cybersicurezza che sia integrato e strategico. La capacità di predeterminare le caratteristiche di incidente e di crisi, con ruoli, responsabilità e procedure chiare, è di importanza strategica per la governance di un soggetto NIS 2. È richiesto l’adozione di un vero e proprio sistema di gestione, che includa, tra l’altro, misure specifiche per:

  • La selezione e il monitoraggio dei fornitori che possono avere un impatto rilevante sulla cybersicurezza del soggetto NIS 2.
  • La gestione della fine dei rapporti contrattuali.

La sicurezza della supply chain, infatti, rappresenta una specifica responsabilità degli organi amministrativi e di direzione del soggetto NIS 2. In questo contesto, tutti i processi, ruoli, misure devono risultare parte di un ‘tutto’ coerente ed integrato. Diversamente, il soggetto NIS 2 potrebbe fallire di essere in grado di dimostrare di avere posto in essere misure adeguate a soddisfare i requisiti di resilienza cyber richiesti dalla direttiva, con ciò generando conseguenze pesanti per enti e management.”

Verso un Ecosistema Digitale più Sicuro: La Collaborazione tra Legalità e Tecnica


L’era delle interdipendenze digitali richiede un’evoluzione nella gestione della cybersicurezza. Le direttive europee, supportate da metodologie tecniche avanzate come quelle proposte da Nais, offrono un percorso chiaro per le aziende che vogliono non solo essere conformi, ma costruire una resilienza intrinseca. La collaborazione tra esperti legali e tecnici è la chiave per tradurre i requisiti normativi in piani d’azione efficaci, garantendo che ogni anello della catena di fornitura sia forte abbastanza da resistere alle minacce del panorama cyber attuale.

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Non si può restare immobili davanti ai predatori. Macron rilancia le spese della difesa

@Notizie dall'Italia e dal mondo

“À l’heure des prédateurs, nul ne peut rester immobile” — all’ora dei predatori, nessuno può rimanere immobile. Emmanuel Macron ha scelto la data simbolica del 14 luglio, la festa nazionale della Presa della Bastiglia, per far discutere il mondo della decisione di aumentare la spesa per la



Lo dico da anni. Napolitano è stato un pessimo presidente, difficile fare peggio, ma Mattarella ci sta riuscendo.


Parliamo di Sinner.
Non mi piace il tennis e non mi frega niente della diatriba italiano sì/no o paga le tasse qui/lì.

Faccio una riflessione diversa: erano ventordicimila anni che non si parlava di tennis in Italia, ci giocavano solo i romantici che ancora ricordavano Panatta.
Le notizie sportive sono solo di calcio, prima di arrivare a una notizia di altri sport sui giornali devi aver letto anche le analisi del sangue della squadra della parrocchia (non parliamo del femminile... proprio non esiste).

Ora invece sono tutti tennisti e allenatori di tennis.
La verità è che ci interessano gli sport solo se:
1) vinciamo o vince qualcuno che si può dichiarare italiano
2) ci massacrano le tube piazzandoci un tipo/a belloccio/a in ogni minestra.

Poi dicono che gli italiani sono opportunisti e facciamo i voltafaccia e ci offendiamo.





È arrivato 😍😍😍


Il Fairphone 6.

Nella sua confezione minimalista in cartoncino FSC, decorato con inchiostro di soya.

Prenderò un giorno di ferie per prepararmelo come si deve.

😁😁😁

#Fairphone #fairphone6

in reply to anon_4601

@theCANNAisseur

No no, lo tengo originale, già è un telefono che può dare qualche problema, ci manca solo che mi metta a provocarlo 😁

in reply to Max - Poliverso 🇪🇺🇮🇹

ho /e/os su un vecchio pixel 5 e devo dire molto molto stabile e non mi ha dato alcun problema.. x ora... In teoria dovrebbe girare addirittura meglio su il fairphone visto che il sofware e' stato praticamente sviluppato e cresciuto mano a mano con fairphone.
Ma comprendo, c'e gia abbastanza provocazione al mondo meglio vivere sereno col telefono! 😂


Sweida, Siria: la nuova faglia della guerra settaria di cui il mondo non parla


@Notizie dall'Italia e dal mondo
Nel cuore arido del Sud della Siria, dove le montagne custodiscono secoli di storia drusa, oggi si apre una nuova ferita. È una faglia invisibile ma profonda, che separa non solo comunità, ma visioni di Stato, identità e sicurezza. Una faglia che



Anche l’azienda di abbigliamento Loro Piana sarà messa in amministrazione giudiziaria per un’indagine sullo sfruttamento dei lavoratori


Negli ultimi mesi la procura ha messo all’amministrazione giudiziaria per motivi simili anche la Manufactures Dior, società italiana controllata dal gruppo francese Dior, la Giorgio Armani Operations, che si occupa dell’ideazione e della produzione di capi di abbigliamento e accessori per il gruppo Armani, la Alviero Martini Spa, l’azienda di moda i cui prodotti sono famosi soprattutto per le mappe disegnate sui tessuti, e la Valentino Bags Lab srl, un’azienda controllata dalla società di moda Valentino che produce borse a suo marchio.


ilpost.it/2025/07/14/loro-pian…



Il Ministro Giuseppe Valditara ha firmato il Decreto per le #assunzioni dei #docenti nelle scuole statali di ogni ordine e grado per l’anno scolastico 2025/2026, per un totale di 48.504 posti, dei quali 13.860 sul sostegno.


Il Gruppo 63 riuscì a stupire e a canalizzare l’attenzione dell’ambiente letterario, grazie alla novità che esso rappresentava adrianomaini.altervista.org/il…


Pierre Bensusan Live in Italy 1994
freezonemagazine.com/rubriche/…
Chi ama la chitarra acustica ed il particolare Pierre Bensusan troverà come me questo documento unico e preziosissimo che ripropone un rarissimo live di 30 anni fa. Per me ancora più apprezzabile perché ricalca perfettamente il concerto visto al Festival Internazionale della Chitarra al Teatro San Materno di Ascona (CH) nel 1988 che mi aveva […]
L'articolo Pierre Bensusan Live in Italy


#NotiziePerLaScuola
È disponibile il nuovo numero della newsletter del Ministero dell’Istruzione e del Merito.

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Autonomia spaziale, da pionieri a protagonisti della sicurezza nazionale. L’intervento di Trezza

@Notizie dall'Italia e dal mondo

L’Italia ha scritto pagine decisive nella storia dell’esplorazione spaziale quando, il 15 dicembre 1964, lanciò il satellite San Marco 1 dalla base di Wallops Island, diventando la terza nazione al mondo dopo Stati Uniti e Unione Sovietica a possedere un



#BRICS: serve un salto di specie


altrenotizie.org/primo-piano/1…



La Tabaccaia e l'età dei clienti: le tecnologie fighissime non sono affatto una buona idea.


@Privacy Pride
Il post completo di Christian Bernieri è sul suo blog: garantepiracy.it/blog/tabaccai…
Ma quanto è bella la tecnologia che funziona? Vai al centro commerciale, frughi tra gli scaffali e, come d'incanto, trovi esattamente quello che ti serve, non sapevi nemmeno che esistesse ma sembra fatto apposta per

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