L’Onu adotta il Patto per il futuro: «Un nuovo inizio per il multilateralismo»
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Il nuovo articolo di @valori@poliversity.it
Dopo mesi di negoziati non sempre facili, le Nazioni Unite adottano il Patto per il futuro: 56 impegni articolati su diverse aree, dalla pace al clima
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Intanto la Cina.
roars.it/la-cina-leuropa-e-dra…
La Cina, l’Europa e Draghi
La spettacolare crescita della Cina ci insegna che volendo è possibile cambiare le cose, e anche piuttosto velocemente. Vediamo qualche numero per quello che riguarda ricerca e innovazione.ROARS
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StratoSoar Glider Flies Itself from High Altitude
As the technology available to the average hacker and maker gets better and cheaper each year, projects which at one time might have only been within the reach of government agencies are inching closer to our grasp. Take for example the impressive work [Charlie Nicholson] has put into his StratoSoar series of autonomous gliders.
Dropped from several thousand feet by a high-altitude balloon, the glider’s avionics are designed to either guide it along a series of waypoints or head directly towards a specific target. Once at the given coordinates it can initiate different landing programs, such as spiraling down to the ground or releasing an onboard parachute. It’s an ambitious combination of custom hardware and software, made all the more impressive by the fact that it’s been put together by somebody who’s not yet old enough to have a driver’s license.
[Charlie] originally experimented with developing his own airframe using 3D printed components, but at least for now, found that a commercial off-the-shelf foam glider was a more practical option. All that’s required is to hollow out some areas to mount the servos, battery, and the avionics. This takes the form of a custom PCB that contains a ATSAMD21G18 microcontroller, an ICM-20948 inertial measurement unit (IMU), connections for GPS and LoRa modules, as well as several onboard sensors and some flash storage to hold collected data.
The goal of this open source project is to make these sort of unmanned aerial vehicles (UAVs) cheaper and more accessible for hobbyists and researchers. Eventually [Charlie] hopes to offer kits which will allow individuals to build and operate their own StratoSoar, making it even easier to get started. He’s currently working on the next iteration of the project that he’s calling StratoSoar MK3, but it hasn’t had a flight test yet.
We’ve seen various attempts to launch autonomous gliders from balloons in the past, but none from anyone as young as [Charlie]. We’re eager to see the StratoSoar project develop, and wish him luck in future test flights.
youtube.com/embed/TiqkcGWG4g8?…
Tempeste di Rumere su Internet! La stringa “LOVE” confonde le connessioni dei grandi provider di rete
Gli specialisti di GreyNoise hanno riferito che da gennaio 2020 stanno osservando grandi ondate di “tempeste di rumore” che contengono traffico Internet distorto. Nonostante un’attenta analisi e anni di osservazione, i ricercatori non sono stati in grado di stabilire l’origine e lo scopo di questi “rumori”.
Gli analisti ritengono che i “rumori” possano essere associati ad alcune comunicazioni segrete, segnali per il coordinamento di attacchi DDoS, canali nascosti per il controllo di malware o in generale possano essere il risultato di impostazioni errate.
Un aspetto interessante di quanto sta accadendo è la presenza della stringa ASCII “LOVE” nei pacchetti ICMP osservati, che confonde ulteriormente la situazione.
GreyNoise ha pubblicato le sue ipotesi sulle “tempeste di rumore” nella speranza che la comunità globale di specialisti della sicurezza informatica aiuti a risolvere questo mistero e a scoprire la causa delle anomalie del traffico.
I ricercatori hanno affermato di aver riscontrato ondate di traffico Internet falso proveniente da milioni di indirizzi IP falsificati da una varietà di fonti, inclusi i CDN delle piattaforme cinesi QQ, WeChat e WePay.
Queste tempeste generano grandi ondate di traffico che prendono di mira fornitori specifici (come Cogent, Lumen e Hurricane Electric) evitandone altri, come Amazon Web Services (AWS).
La maggior parte di questo traffico è focalizzata su connessioni TCP (specialmente sulla porta 443), ma recentemente abbiamo visto anche molti pacchetti ICMP contenenti la stringa ASCII incorporata “LOVE”, come mostrato nello screenshot qui sotto.
Si noti inoltre che parametri come la dimensione della finestra vengono modificati nel traffico TCP per emulare diversi sistemi operativi, il che rende questa attività più invisibile e difficile da rilevare.
I valori Time to Live (TTL), che determinano per quanto tempo un pacchetto rimane sulla rete prima di essere scartato, sono impostati su un intervallo compreso tra 120 e 200 per simulare i salti di rete reali.
I ricercatori affermano che, nel complesso, il formato e le caratteristiche di queste “tempeste di rumore” sembrano più il lavoro deliberato di una persona competente, piuttosto che effetti collaterali su larga scala derivanti da configurazioni errate. Cioè, il traffico strano imita i normali flussi di dati e il suo vero scopo rimane ancora un mistero.
Gli analisti di GreyNoise hanno già pubblicato i dati PCAP di due recenti “tempeste di rumore” su GitHub , invitando altri ricercatori sulla sicurezza informatica a unirsi all’indagine e condividere le loro opinioni su ciò che sta accadendo.
Gli esperti di GreyNoise hanno anche pubblicato un resoconto dettagliato delle loro scoperte sulle “tempeste di rumore” su YouTube.
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Com’è profondo il Mario: luci e ombre del Rapporto Draghi sulla competitività Ue
@Politica interna, europea e internazionale
Nel settembre 2023 la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha affidato a Mario Draghi il compito di analizzare il futuro della competitività europea. Draghi, celebrato per aver salvato l’Eurozona quando era alla guida della Bce, si è così ritrovato sotto i
Gli ultimi expat: il Regno Unito tornato Labour visto con gli occhi di due italiani
@Politica interna, europea e internazionale
Sono le 17.30 ad Ashbourne, nelle Midlands orientali. Piove. Il tipico clima inglese. Sharon, la suocera di Fabio, ha preparato la merenda: gli scones fatti in casa, dei paninetti farciti con clotted cream e marmellata, classici dolci del rito del tè. Le figlie di Fabio corrono sul
RHC Intervista Lynx Ransomware. La cyber-gang che offre servizi di Pentest assicurando la Privacy
Lynx Ransomware ha fatto irruzione nel mondo del crimine digitale nel Luglio 2024 e fin da subito ha dimostrato una aggressività e successo negli attacchi superiore alla media con un totale di 22 vittime presenti sul loro Data Leak Site (disponibile anche nel clearnet).
Le categorie vittime di Lynx sono principalmente Costruzioni (ex:/ Miller Boskus Lack Architects e True Blue Environmental), Finanza (ex:/ Pyle Group) ed Alberghiero (ex:/ Warwick Hotels and Resorts e
Riverside Resort Hotel and Casino). Lynx esegue tecniche di doppia estorsione ed una alta frequenza di attacchi in USA ma anche UK, Canada ed Australia.
Il gruppo descrive le proprie attività come esclusivamente “financial motivated” e una policy che non permette attacchi contro strutture critiche, governative ed ospedaliere. Interessante come presentano al pubblico il loro modello operazionale “basato sulla collaborazione e dialogo disincentivando caos e distruzione”.
Nel Ransomware Report H1 2024 di DarkLab abbiamo evidenziato come i “rookies” si stiano inserendo nell’ecosistema ransomware nonostante la capitalizzazione della top 5. Lynx si prospetta essere una new entry preparata e designata a restare sul medio/lungo termine. La densità di attacchi pertuata fin dai primi giorni dalla nascita di Lynx promettono grandi evoluzioni per il futuro del gruppo.
Lo sguardo del gatto delle foreste
Il gruppo di DarkLab è riuscito a comunicare con Lynx che ha accettato di rispondere alle domande poste dalla redazione. Ringraziamo lo staff del RaaS per aver sacrificato il loro tempo per offrire ai nostri lettori informazioni dirette riguardo a Lynx e le loro prospettive presenti e future.
RHC: Grazie Lynx per averci concesso la possibilità di questa intervista. Se potete presentarvi al nostro pubblico spiegando cosa svolgete e perché avete deciso di lavorare in questo settore.
Lynx: Il nostro team è composto da appassionati di cybersecurity. Come abbiamo osservato, molte aziende, sia grandi che piccole, non danno la priorità ai loro sforzi di cybersecurity in modo adeguato. Inoltre, quelle che lo fanno spesso cadono preda di promesse ingannevoli da parte di società di recupero e di cybersicurezza, con un impatto sulla loro posizione di sicurezza complessiva. Sebbene la nostra motivazione includa un aspetto finanziario, siamo ugualmente spinti dal desiderio di aumentare la consapevolezza della fragilità della sicurezza informatica su scala globale. È essenziale che il grande pubblico comprenda e riconosca queste vulnerabilità e prenda provvedimenti significativi.
Vogliamo sottolineare che siamo impegnati a evitare qualsiasi impatto negativo sulle infrastrutture critiche. Il nostro obiettivo è solo quello di far luce sulle sfide pervasive della sicurezza informatica e di incoraggiare misure proattive in tutti i settori.
RHC: Il gruppo Lynx è una nuova stella nascente nell’ambiente RaaS. Nonostante sia una new entry, il vostro gruppo si rivolge ad aziende di diversi settori. Perché avete fondato il gruppo e quale è il segreto per essere così bravi fin dall’inizio?
Lynx: Il nostro team dimostra costantemente un alto livello di competenza e dedizione, che aumenta significativamente l’impatto dei nostri gruppi.
RHC: Attualmente, quali sono le maggiori sfide per lo sviluppo di codice ransomware?
Lynx: L’evasione degli Antivirus
RHC: Il vostro codice di condotta è chiaro: “evitare danni indebiti alle organizzazioni” ed evitare infrastrutture critiche/servizi sanitari. Come attenuate i potenziali operatori disonesti che utilizzano il vostro prodotto su vittime proibite? Avete un processo di selezione?
Lynx: Il nostro approccio prevede un attento processo di selezione, che assicura che vengano ingaggiati solo i target approvati. Questo metodo ci permette di mantenere uno standard elevato nelle nostre operazioni e di raggiungere i nostri obiettivi in modo efficace.
RHC: Il vostro modello operativo “incoraggia il dialogo e la risoluzione piuttosto che il caos e la distruzione”, qual è il vostro approccio alla negoziazione con le vittime?
Lynx: Il nostro obiettivo è lavorare per raggiungere un consenso reciprocamente vantaggioso che non solo ci porti un guadagno economico, ma che rafforzi anche la sicurezza informatica dell’azienda. Ci impegniamo a promuovere un dialogo positivo e costruttivo per un vantaggio reciproco.
RHC: Il vostro lavoro comporta un rischio elevato e una posta in gioco alta: come fa Lynx a seguire le attività ransomware e a rimanere al sicuro? Vale la pena rischiare?
Lynx: Il nostro settore comporta sempre dei rischi intrinseci. Ne siamo tutti consapevoli quando scegliamo di far parte di questo settore. Anche se non possiamo eliminare del tutto i rischi, è essenziale adottare misure proattive per ridurli il più possibile.
RHC: Siete un gruppo uscito allo scoperto solo di recente, cosa pensate vi distingua dagli altri gruppi e vi permetta di affermarvi come i migliori?
Lynx: Non siamo gay.
RHC: Voi sostenete che i vostri obiettivi non sono le infrastrutture critiche, ma invece territorialmente ci sono paesi che non attaccherete o non avete confini?
Lynx: Non abbiamo confini o affiliazioni politiche, solo che alcuni Paesi hanno più soldi e sono più digitalizzati di altri.
RHC:A proposito di collaboratori, come siete organizzati? Avete molte persone che lavorano con voi? Com’è il processo di selezione di un candidato che vuole entrare in Lynx?
Lynx: Sono informazioni che non divulgheremo.
RHC: La rivalità all’interno della vostra comunità di hacker riguarda solo la superiorità tecnica o c’è qualcosa di più profondo, come ambizioni geopolitiche o economiche? In che modo la competizione tra gruppi influenza le vostre azioni e la scelta dei vostri obiettivi? Questa rivalità interna potrebbe avere il potenziale per spostare gli equilibri globali o creare nuove alleanze strategiche?
Lynx: Non abbiamo alcuna rivalità con altre organizzazioni; il nostro obiettivo principale è il guadagno monetario e la sensibilizzazione del pubblico su questioni cruciali di cybersicurezza.
RHC: Cosa direste per convincere nuovi potenziali collaboratori a unirsi al suo gruppo?
Lynx: Non stiamo cercando nuovi collaboratori.
RHC: Probabilmente sapete cosa è successo tra LockBit e l’Operazione Cronos, siete preoccupati che le forze dell’ordine si impegnino sempre di più per eliminare gruppi come il vostro? Avete visto qualche cambiamento/reazione dopo l’Operazione Cronos?
Lynx: Come sappiamo, ogni impresa nel nostro settore comporta alcuni rischi intrinseci. Tuttavia, ci impegniamo a fare tutto il possibile per ridurre questi rischi.
RHC: Qual è il vostro approccio all’accesso iniziale alla rete di vittime? Vi affidate a Creadential Broker (e simili) o preferite farlo da soli?
Lynx: Crediamo nell’utilizzo di entrambi gli approcci, poiché è utile avere a disposizione diverse strade. Questa diversità ci permette di migliorare la nostra efficacia e il nostro raggio d’azione.
RHC: Qual è la sua opinione su altri RaaS senza codice etico che attaccano infrastrutture critiche o strutture sanitarie?
Lynx: Esistono due tipi di gruppi. Sembra che alcuni gruppi abbiano provocato un notevole rumore e disturbo, perché ritengono che ciò aumenti le possibilità di pagamento. Mentre per altri gruppi tali azioni possono derivare da opzioni limitate nei loro obiettivi. In genere gli ospedali, le ONG e le agenzie governative hanno una sicurezza informatica più scarsa.
RHC: In base alla vostra esperienza, come viene implementata la sicurezza nelle reti aziendali? Su cosa dovrebbero concentrarsi i professionisti per migliorare lo stato dell’arte?
Lynx: I problemi derivano principalmente dall’errore umano quando si parla di sicurezza informatica. Questi problemi spesso derivano da semplici abitudini, come l’utilizzo di password facili da indovinare, la mancata implementazione dell’autenticazione a due fattori (2FA) e la gestione di più account con la stessa password (password reuse). Sebbene queste possano sembrare comode scorciatoie, possono compromettere in modo significativo la nostra sicurezza.
RHC: Hai mai fallito uno dei tuoi attacchi? Qual è stato il punto di fallimento?
Lynx: Ogni fase di un attacco contiene potenziali punti di fallimento. Come sappiamo entrambi, qualsiasi comportamento insolito in una rete può essere rilevato in qualsiasi fase, il che rende essenziale agire con rapidità e discrezione. Affrontando le situazioni con rapidità e furtività, possiamo ridurre al minimo le possibilità di rilevamento e, in ultima analisi, migliorare il nostro successo complessivo.
RHC: Lynx, grazie mille per il tuo tempo! C’è qualcosa che vorresti dire e che non ti abbiamo chiesto?
Lynx: Stiamo progettando di offrire un servizio in abbonamento che permetta ai clienti di richiedere test di penetrazione per le loro reti, il tutto assicurando privacy e garanzie di sicurezza. Abbiamo stabilito connessioni con i gruppi leader in questa linea di lavoro e siamo fiduciosi nella nostra capacità di fornire loro un alto livello di garanzia che nessuno di loro comprometterà la sicurezza della loro organizzazione. A differenza di molte società di recupero e di cybersecurity che applicano tariffe significative ma spesso forniscono servizi inadeguati, il nostro approccio è sia economico che diretto, consentendo alle aziende di mitigare in modo proattivo i rischi potenziali.
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Israele ordina ai civili libanesi di lasciare le loro case, crea una zona cuscinetto
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Questa mattina è in corso un violento bombardamento aereo israeliano nel Libano del sud e nella Beqaa
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Banche alla guerra sulle regole di Basilea III
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Il nuovo articolo di @valori@poliversity.it
La Federal Reserve, pressata dalle banche, annacqua le regole che renderebbero il sistema creditizio più resiliente. Anche l’Unione europea rallenta
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Vulneravilità 0-Click RCE nei Chipset Wi-Fi MediaTek. Aggiornare subito!
Di recente è stata scoperta una vulnerabilità critica nei chipset Wi-Fi MediaTek, comunemente utilizzati nelle piattaforme embedded che supportano Wi-Fi 6 (802.11ax). La vulnerabilità consente agli aggressori di lanciare attacchi di esecuzione di codice remoto (RCE) senza alcuna interazione da parte dell’utente.
Questa vulnerabilità 0-Click CVE-2024-20017 classificata con un punteggio CVSS di 9,8, consente l’esecuzione di codice remoto (RCE) su una vasta gamma di telefoni e punti di accesso Wi-Fi di vari OEM. La vulnerabilità CVE-2024-20017 risiede nel demone di rete wappd, un componente critico del bundle di driver MediaTek MT7622/MT7915 SDK e RTxxxx SoftAP. I chipset Wi-Fi e i bundle di driver MediaTek sono utilizzati nei router e negli smartphone di vari produttori, tra cui Ubiquiti, Xiaomi e Netgear.
La vulnerabilità interessa una gamma di chipset MediaTek, tra cui MT6890, MT7915, MT7916, MT7981, MT7986 e MT7622. Il problema riguarda le versioni 7.4.0.1 e precedenti di MediaTek SDK, nonché OpenWrt 19.07 e 21.02.
Secondo i ricercatori di SonicWall Capture Labs, che hanno scoperato la falla (CVE-2024-20017, CVSS 9.8), lo sfruttamento della vulnerabilità aprirebbe la strada consentendo potenzialmente agli aggressori di eseguire codice remoto (RCE) senza nessuna interazione dell’utente, rendendo il bug un canale per una facile acquisizione del dispositivo.
Aggrava ulteriormente la situzione, la recente disponibilità di un exploit proof-of-concept pubblico (PoC) disponibile su GitHub.
La scoperta di questa vulnerabilità CVE-2024-20017 ci ricorda quanto sia importante la protezione dei propri sistemi e quanto sia fondamentale l’identificazione e risoluzione di potenziali falle si sicurezza.
MediaTek ha corretto questa falla a Marzo, quindi il primo passo da compiere per prevenire potenziali compromissioni, è assicurarsi che tutti i dispositivi interessati siano stati aggiornati all’ultima versione Firmware.
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USA: Senato dovrà approvare trattati con OMS – Telecolor
telecolor.net/2024/09/usa-il-s…
Partecipa alla Conferenza Nazionale GDPR Day 2024: l’evento di riferimento sulla Data Protection, il 23 e 24 Ottobre a Bologna
La Conferenza nazionale GDPR Day 2024, evento leader in Italia sulla protezione dei dati, si terrà il 24 ottobre al Grand Tour Italia, ex-FICO Eataly World di Bologna. La conferenza sarà preceduta da una cena di networking il 23 ottobre, occasione unica per connettersi con i principali esperti del settore.
Programma 2024: tematiche di avanguardia e networking strategico
Come ogni anno, anche l’edizione 2024 offrirà un’Agenda ricca di interventi e panel di alto livello, intervallati da tanti momenti di networking, pause strategiche utili per conoscere gli Speaker e gli altri partecipanti. Saranno affrontate le tematiche più rilevanti e innovative nel campo della protezione dei dati, quindi anche la Privacy e la Cyber Security, oltre che tanti altri temi correlati. Ecco di seguito alcuni degli interventi di maggior rilievo:
- Intervento del Garante Privacy, Guido Scorza
- DGA, DSA, DMA: verso la costituzione digitale europea e la UE come Stato digitale di diritto, Prof. Francesco Pizzetti
- Il Futuro della data protection: come AI, blockchain e web 3.0 cambieranno il trattamento dei dati personali, Avv. Marco Tullio Giordano
- GDPR e intelligenza artificiale: il rapporto tra dati personali e intelligenza artificiale, Prof.ssa Giusella Dolores Finocchiaro
- Intervento della Guardia di Finanza, Lgt. CS. Pierluca Toselli
- NIS2 e il potenziale punto di svolta: normativa e tecnologia o tecnologia e normativa? Sebastian Zdrojewski, Cybersecurity Advisor.
- Laboratorio Privacy: esecuzione di una DPIA, Prof. Avv. Monica Gobbato, Avv. Adriana Augenti, Avv. Marco Cuniberti
- Valorizzazione dei dati nel business: norme e tecnologie che cambiano la visione del mondo, Avv. Luca Bolognini
- Fare Impresa tra GDPR ed AI Act, Andrea Chiozzi, Founder di PrivacyLab
- Privacy e sicurezza delle email personali, transazionali e di marketing, Luca Marras, Co-founder e CTO di Emailchef
- AI: tutti ne parlano, pochi la conoscono, quasi nessuno la contrattualizza, Prof. Avv. Federica De Stefani
- Oblio: quando la privacy incontra la reputazione, Avv. Piera Di Stefano
- Data breach: come gestire un attacco ransomware, Avv. Vittoria Piretti e Avv. Benedetta Pinna
Accreditamenti e Formazione
Partecipare al GDPR Day 2024 significa accedere a un’importante opportunità di formazione con crediti riconosciuti:
- TÜV Examination Institute: 8 crediti formativi per Privacy Officer e Consulenti della Privacy (CDP) e 8 ore formative per DPO e altri profili privacy (PRV).
- Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Bologna: 6 crediti formativi per gli avvocati presenti, anche di altri ordini
L’area espositiva
Visita l’area espositiva per incontrare i team delle aziende Sponsor e scoprire soluzioni innovative e compliant con il GDPR. Tra i Top Sponsor Emaichef, piattaforma di e-mail marketing GDPR compliant, e PrivacyLab, leader nel supporto alla gestione dei dati personali. Privacy Evo, Platinum Sponsor, presenterà la sua piattaforma versatile per la gestione del GDPR.
Nella stessa area espositiva saranno presenti: Fred for Security, Exhibitor Sponsor, nonché i corner di associazioni come Privacy Academy e Adiconsum. La Guardia di Finanza parteciperà sia con un intervento che con un corner espositivo, che darà la preziosa opportunità al pubblico di conoscere da vicino la sua attività.
Endorsement e Patrocini
L’edizione 2024 ha ottenuto il patrocinio di rinomate associazioni e Istituzioni, tra cui la Regione Emilia-Romagna, Ordine degli Avvocati di Bologna, Privacy Academy, Assocompliance, Cyber Security Italy Foundation, Adiconsum, Istituto Italiano per la Privacy e la Valorizzazione dei Dati (IIP), CSIG Bologna (Centro Studi Informatica Giuridica), ONIF (Osservatorio Nazionale Informatica Forense), ANIPA, ClubTI Milano, Stati Generali dell’Innovazione e altre ancora. IusLaw Web Radio è Main Media Partner, mentre sono Media Partner testate specializzate come Red Hot Cyber, Risk & Compliance, Report Difesa, Zeroventiquattro e AreaNetworking.it.
L’impegno green
Gli organizzatori rinnovano il loro impegno verso la sostenibilità ambientale. Come per ogni edizione, il Programma sarà disponibile solo in digitale ed è incentivato il riuso degli allestimenti e del materiale pubblicitario. Da quest’anno, la Conferenza aderisce anche all’iniziativa #Plastic-freER ed Emilia-Romagna 2030, per cui non saranno utilizzati prodotti in plastica monouso durante i momenti di catering.
Inoltre, sarà presente una Tesla disponibile per un giro per titolari dei biglietti Premium, grazie ad Enerev, E-Mobility partner dell’evento.
Come partecipare
Non perdere l’opportunità di partecipare a un evento cruciale per il futuro della privacy e della protezione dei dati in Italia! Riserva il tuo posto e aggiungiti ai già tanti iscritti. Incontrerai tanti DPO, Privacy Officer, Avvocati, Responsabili Ufficio Legale, Marketing Manager, IT Consultant, Digital Solutions Architect, Security Manager, Titolari di aziende, Privacy Specialist, IT Manager, CTO, Responsabili Servizio Privacy, ICT Manager, Consulenti informatici, Consulenti Privacy.
Sono disponibili tre tipologie di biglietto, Standard, Business e Premium, per poter scegliere il tipo di partecipazione più adatto alle proprie esigenze. Attualmente tutti i biglietti sono scontati del 30%, sconto che progressivamente diminuirà.
Per acquistare il biglietto: www.gdprday.it/registrazione
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Gli oligopoli alimentari prosperano mentre nel mondo cresce la fame
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Il nuovo articolo di @valori@poliversity.it
Il matrimonio tra i due giganti restringe ancor di più l'oligopolio alimentare, in grado di far salire i prezzi in tutto il mondo
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Hands-on With New iPhone’s Electrically-Released Adhesive
There’s a wild new feature making repair jobs easier (not to mention less messy) and iFixit covers it in their roundup of the iPhone 16’s repairability: electrically-released adhesive.
Here’s how it works. The adhesive looks like a curved strip with what appears to be a thin film of aluminum embedded into it. It’s applied much like any other adhesive strip: peel away the film, and press it between whatever two things it needs to stick. But to release it, that’s where the magic happens. One applies a voltage (a 9 V battery will do the job) between the aluminum frame of the phone and a special tab on the battery. In about a minute the battery will come away with no force, and residue-free.
There is one catch: make sure the polarity is correct! The adhesive releases because applying voltage oxidizes aluminum a small amount, causing Al3+ to migrate into the adhesive and debond it. One wants the adhesive debonded from the phone’s frame (negative) and left on the battery. Flipping the polarity will debond the adhesive the wrong way around, leaving the adhesive on the phone instead.
Some months ago we shared that Apple was likely going to go in this direction but it’s great to see some hands-on and see it in action. This adhesive does seem to match electrical debonding offered by a company called Tesa, and there’s a research paper describing it.
A video embedded below goes through the iPhone 16’s repairability innovations, but if you’d like to skip straight to the nifty new battery adhesive, that starts at the 2:36 mark.
Israele vuole espellere tutti i palestinesi dal nord di Gaza
@Notizie dall'Italia e dal mondo
Dopo l’evacuazione dei palestinesi rimasti nel nord – tra 300.000 e 500.000 – l’esercito israeliano darebbe la caccia ai circa 5mila combattenti di Hamas
L'articolo Israele pagineesteri.it/2024/09/23/med…
The Tiny Toolkit Manifesto
Most of us have some form of an on-the-go toolkit, but how much thought have we put into its contents? \there’s a community of people who put a lot of thought into this, and EMF Camp have put up one of their talks from earlier in the summer in which [Drew Batchelor] sets out their manifesto and introduces tinytoolk.it, a fascinating resource.
The talk is well worth a watch, as rather than setting the tools you should be carrying, it instead examines the motivations for your kit in the firs place, and how to cull those which don’t make the grade. If an items seems to see little use, put a piece of tape with the date on it every time it comes out, to put a number on it. As an example he ended up culling a multi-tool from his kit, not because it’s not an extremely useful tool, but because he found everything it did was better done by other items in the kit.
It’s probable we’ll all look at our carry-around kit with new eyes after watching this, it’s certain that ours could use a few tweaks. What’s in your kit, and how could you improve it? Let us know in the comments.
media.ccc.de/v/emf2024-265-the…
3D Printing a Wire-Wrap Tool: Emergency Fix or Permanent Solution?
Although less popular these days, wire-wrap is still a very relevant, easily reversible solder-free way to assemble (prototype) systems using wire-wrap wire and a wire-wrap tool. This latter tool can be either a hand or powered tool, but all it has to do is retain the stripped wire, fit around the wire-wrapping post and create a snug, oxidation-proof metal-metal contact fit. For the very common 30 AWG (0.25 mm) wire-wrap wire, the Jonard Tools (OK Industries) WSU-30M wire-strip-unwrap tool is pretty much the popular standard. It allows you to strip off insulation, wrap and unwrap connections all with one tool, but the question is whether you can just 3D print a wrap-unwrap tool that’s about as good?
First a note about cost, as although the genuine WSU-30M has risen in cost over the years, it can still be obtained for around $50 from retails like Mouser, while clones of varying quality can be obtained for around $15 from your favorite e-tailer website. From experience, these clones have quite sloppy tolerance, and provide a baseline of where a wrapping tool becomes unusable, as they require some modding to be reliable.
Wire-wrap tool model by [KidSwidden] on Thingiverse.Taking a quick look at the wire-wrap tools available on Thingiverrse, we can see basically two categories: one which goes for minimally viable, with just a cylinder that has a hole poked on the side for the stripped wire to fit through, as these versions by [JLSA_Portfolio], [paulgeneres], [orionids] and [cmellano]. The WSU-30M and similar tools have a channel on the side that the stripped wire is fed into, to prevent it from getting tangled up and snagging. On the clone units this channel often has to be taped off to prevent the wire from escaping and demonstrating why retaining the wire prior to wrapping is a good idea.
This leads us to three examples of a 3D printed wire-wrap tool with such a wire channel: by [KidSwidden] (based on a Radio Shack unit, apparently), another by [DieKatzchen] and an interesting variation by [4sStylZ]. Naturally, the problem with such fine features is that tolerance matter a lot, with an 0.2 mm nozzle (for FDM printers) recommended, and the use of an SLA printer probably a good idea. It’s also hard to say what kind of wire-wrap connection you are going to get, as there are actually two variants: regular and modified.
The starting guide to wire-wrapping by Sparkfun uses the WSU-30M, which as the name suggests uses modified wire-wrap, which means that part of the wire insulation is wrapped around the bottom of the post, for extra mechanical stability, effectively like strain-relief. A lot of such essential details are covered in this [Nuts and Volts] article which provides an invaluable starting guide to wire-wrapping, including detecting bad wraps.
Naturally, the 3D printed tools will not include a stripper for the wire insulation, so you will have to provide this yourself (PSA: using your teeth is not recommended), and none of these 3D models include an unwrap tool, which may or may not be an issue for you, as careful unwrapping allows you to reuse the wire, which can be useful while debugging or reworking a board.
Top image: completed wire-wrap on a post. (Credit: Sparkfun)
#referendumCittadinanza Condivido perché io stesso sono venuto a conoscenza dell'iniziativa solo pochi minuti fa
pnri.firmereferendum.giustizia…
Io ho già firmato. Per chi volesse farlo: servono CIE o SPID. La scadenza è il 30 Settembre.
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Ucraina
Notizia non da poco, visto che i Russi sono rimasti bloccati lì per due anni a scornarsi in attacchi frontali alla Cadorna e perdendo con ciò un sacco di uomini e mezzi. Dev'essere arrivato un Diaz...
Peraltro ieri (o oggi, non ricordo quando ho letto la notizia) è stato rimosso il comandante che presiedeva la difesa di Vuhledar, a segno che le cose stanno andando male.
Continua a sfuggirmi il senso di essere andati a Kursk. A me pare che l'unico effetto sortito sia stato che nel Donbass i Russi abbiano pigiato sull'acceleratore...🤷
Hackaday Links: September 22, 2024
Thanks a lot, Elon. Or maybe not, depending on how this report that China used Starlink signals to detect low-observable targets pans out. There aren’t a lot of details, and we couldn’t find anything approximating a primary source, but it seems like the idea is based on forward scatter, which is when waves striking an object are deflected only a little bit. The test setup for this experiment was a ground-based receiver listening to the downlink signal from a Starlink satellite while a DJI Phantom 4 Pro drone was flown into the signal path. The drone was chosen because nobody had a spare F-22 or F-35 lying around, and its radar cross-section is about that of one of these stealth fighters. They claim that this passive detection method was able to make out details about the drone, but as with most reporting these days, this needs to be taken with an ample pinch of salt. Still, it’s an interesting development that may change things up in the stealth superiority field.
Another week, another example of how the fine print on the EULA is never your friend. This time around it’s the popular Wyze security cameras, where there’s an unconfirmed report that a recent firmware update nerfed the “Recording Cooldown” setting menu, making the option to have no cooldown period between recording a paid feature. As we understand it, Wyze cameras previously had a cooldown feature, intended to keep the camera from overheating or killing the battery if the motion sensor detects a lot of continual movement. But it looks like earlier firmware revs allowed users to bypass the default five-minute period between recordings, a reasonable choice for anyone using these as security cameras. Now, bypassing the cooldown seems to require a paid subscription. We have to stress that we don’t know anything beyond this one unconfirmed report, but this enshittification is certainly something we’ve seen before, so it at least rings true, and it seems like another solid example of the fact that with cheap IoT appliances, you never truly own your stuff.
We hate to be the bearers of bad news — well, that might be a stretch given the two articles above — but this is really the kind of news we hate to hear. The Eugene Makerspace in Eugene, Oregon, suffered a major fire in their community shop on September 15. Judging by the pictures, the place was pretty thoroughly destroyed, and the fact that it was an early morning fire probably contributed to the lack of injuries. Their GoFundMe campaign is doing pretty well, but they could certainly use some help getting back on their feet. If you’re in a position to contribute, we’re sure they’d appreciate it.
When it comes to OpenAI’s newest AI model, you’d better watch what you think — or rather, you’d better not think too much about how the model thinks. Trying to get inside the model’s “head” is apparently against the terms of service, with users getting nastygrams from OpenAI warning them to step off. The “Strawberry” AI model has a feature that lets users have a glimpse into the “chain of thought” used to answer a question or complete a task, which on the face of it seems to be exactly what they don’t want users to do. But the chain of thought is only a hand-waving summary of the raw thought process, filtered through a separate AI model. This is what OpenAI doesn’t want people probing, and any attempts at engineering tricky prompts to reveal the raw chain of thought will potentially get you banned.
And finally, although motorsports aren’t really our thing, we have to admit a certain sense of awe at this video that exposes some of the extreme engineering that goes into top fuel drag racing. Specifically, this video concentrates on drag racing, where nitromethane-fueled engines-on-wheels scream down a quarter-mile track in less than four seconds. Everything about this sport is extreme, especially the engines, which run themselves almost to death for the few seconds they are under full power. The video is packed full of tidbits that boggle the mind, such as these engines burning out their sparkplugs about halfway through the course, with the engine continuing to run in diesel mode thanks to the high compression and temperatures. Drivers experience a brain-squishing 8 g of acceleration during a run, which consumes over 30 gallons of fuel and exerts so much force on the engine that the connecting rods get compressed. The supercharger alone takes 800 horsepower to run, and yet the engine still produces enough power that the car is going 60 miles per hour before it covers its own length. Oh, and that ridiculous exhaust plume? That’s raw fuel that is purposely left unburned until it escapes the exhaust tips, which are angled to provide additional down-force to make sure as much torque as possible gets from the tires to the track. Enjoy!
youtube.com/embed/GHZGPppf8Uw?…
Mario Corticelli
comprate Corticelli, leggete Corticelli
declicedizioni.it/prodotto/lib…
ikona.net/mario-corticelli-ari…
Mario Corticelli, Personne ne reste découragé longtemps | Nessuno rimane scoraggiato a lungo, Foglio 2
Mario Corticelli, Personne ne reste découragé longtemps = Nessuno rimane scoraggiato a lungo. Traduction française/Traduzione francese: Michele Zaffarano. Colorno : Tielleci, 2014. – 1 feuille/fogl…Benway Series
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Debitori Uniti d'America
Di Alberto Micalizzi:
DEBITORI UNITI D'AMERICA
Circa un terzo dell’intero debito pubblico USA, pari a $7.000 miliardi, è in scadenza nella seconda metà del 2024. Si tratta di una montagna di titoli emessi circa 1 anno fa al 5% di rendimento, come alternativa all’emissione di titoli a lunga scadenza che avrebbero fatto impennare i tassi decennali e trentennali sui quali si basano i mutui ipotecari, portando sul lastrico le famiglie già piene di debito privato.
Ora il Tesoro deve rimborsare questo debito ed è costretto a rinnovarlo di nuovo a breve termine. Però, con un’inflazione ormai prossima al 2%, se pagasse un altro 5% di interessi regalerebbe letteralmente soldi al sistema, cosa che abbatterebbe il dollaro.
Ecco che allora si è mossa la banca centrale, e la settimana scorsa ha operato un mega-taglio dei tassi di 0,50% a cui ne seguiranno altri, che ha l’obiettivo di ridurre i tassi a breve e contenere il costo del gigantesco rifinanziamento in corso da parte del Tesoro americano. Ma ormai sono dentro alla spirale e difficilmente ne usciranno con mezzi convenzionali.
Nel caso non bastasse, il disavanzo di bilancio è arrivato a $266,8 miliardi (pari a circa il 7,6% del PIL) ed il deficit della bilancia commerciale viaggia ormai al ritmo di $75 miliardi al mese.
Quest’ultimo dato è forse ancora più eclatante: dal 1971 in poi – cioè dalla fine degli accordi di Bretton Woods - la bilancia commerciale è costantemente in deficit e gli USA sono alla perenne ricerca di qualcuno che finanzi il loro tenore di vita.
Finora il dollaro ha sorretto il debito americano. Nel momento in cui il giochino diventa insostenibile chi sarà disposto a farsi carico del grasso pachiderma che, peraltro, è poco propenso a ringraziare e gioca a fare il gendarme del mondo?
Sono convinto che la Cina, ad esempio, sia seduta sulla riva del fiume..
RaccoonForFriendica nuova versione 0.1.0-beta01 disponibile!
Come promesso dal suo sviluppatore @Dieguito 🦝 , una volta terminate tutte le feature più importanti e permesso agli utenti di riportare feedback degli errori riscontrati, si può passare alla fase beta del progetto
L'app può essere utilizzata anche senza avere un account, Ma naturalmente Vi invitiamo a creare un account sulla nostra istanza Poliverso
Inoltre l'app presenta una buona compatibilità con mastodon, per cui potete utilizzarla anche con il vostro account esistente...
La versione beta è scaricabile a questo link:
github.com/LiveFastEatTrashRac…
Ci sono molte novità nelle ultime due release:
- possibilità di inviare feedback e segnalazioni dal pulsante "Segnala un problema" nella finestra di dialogo "Informazioni app",
- supporto al codice preformattato nel corpo e nel titolo dei post,
- possibilità di creare post con sondaggi (purtroppo supportate solo dalle istanze Mastodon, su Friendica c'è del lavoro lato back-end da fare ancora),
- finestra di dialogo "dettagli post" in cui è possibile vedere il testo sorgente, il protocollo/rete di origine del contenuto, numero di like/dislike (ove presenti), date di creazione e modifica e altri dati utili,
- revisione barra degli strumenti di formattazione nella schermata di creazione post,
- fix caricamento relazioni con altri utenti nelle liste di utenti (es. seguiti/seguaci o persone che hanno ricondiviso o aggiunto ai preferiti un post),
- miglioramento errori di caricamento iniziali (ad es. se il server va in timeout),
- ottimizzazione caricamento immagini dei post, questo dovrebbe rendere molto più scorrevoli tutti i feed! 😉,
- miglioramento gestione degli eventi di modifica/creazione/cancellazione post nelle liste, per cui l'utente dovrebbe avere un feedback più immediato dell'azione senza bisogno di ricaricare tutto il feed,
- refactoring e pulizia del codice (es. per centralizzare i controlli sulle feature supportate dall'istanza corrente oppure sulle azioni che è possibile effettuare).Fatemi sapere che cosa ne pensate, e come sempre tante care cose (buon weekend, buon inizio settimana, ecc. ecc.)! 🦝🦝🦝
Release 0.1.0-beta01 · LiveFastEatTrashRaccoon/RaccoonForFriendica
What's Changed refactor: post action repository by @AkesiSeli in #236 fix: loading of relationship status in user list by @AkesiSeli in #237 enhancement: preload user avatars in lists by @AkesiSel...GitHub
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Brass Propeller Gets Impressive Hand Trimming
Whether you’re a landlubber or an old salt, you’ve got to appreciate the effort that [The Aussie boat guy] puts into cutting an old brass propeller down into a far smaller and sleeker specimen. Especially since he does the entire thing with hand tools, a couple different calipers, and that most valuable of natural resources: experience.
The whole process was made somewhat easier by the fact that [The Aussie boat guy] had a model to work from — his friend had a small propeller that was already known to perform well, it was just a matter of cutting the larger prop down to match its dimensions. Using what appears to be pieces of leather (presumably for its flexibility), a template was made to accurately map out the front face of the blade.As Bob Ross would say — “Here comes your bravery test”
By measuring out from the hub of the prop with his calipers, [The Aussie boat guy] was able to make sure the template was properly positioned before scribing its shape into the larger prop. An angle grinder was used to cut the shape out of each blade, followed by a smoothing off with a flap wheel.
But there was still a problem — the blades were the right shape, but they were far too thick. So he took the angle grinder to the back of each one to start removing material, using another set of calipers to occasionally spot-check them to make sure they were thinning out at roughly the same rate.
This thinning out process continued until the prop was brought into balance. How do you check that, you might be wondering? Well, if you’re a madman like [The Aussie boat guy], you chuck the thing into a power drill and spin er’ up to see how badly it shakes. But this only gives you a rough idea, so he has to move over to a somewhat more scientific apparatus that uses a set of parallel bars to help determine which blade is heavier than its peers.
Along the way, [The Aussie boat guy] also installs a bushing in the hub of the prop to adapt it to his engine, but he doesn’t spend much time talking about that given the far more audacious surgery he’s performing. He takes the end result out for a test run and achieves a notable speed boost when compared to the prop he was running previously — the final product doesn’t just look incredible, it brings the results as well.
This would appear to be the first time we’ve come across [The Aussie boat guy], which looking at some of his past videos, is a bit surprising. His channel is full of engine and boat modifications made in the pursuit of speed; check it out if you’ve ever dreamed of screaming across the surface of the water in a boat not much larger than a bathtub.
youtube.com/embed/wCCUClvZhEA?…
Thanks to [Bill] for the tip.
Nuovo Data Breach Uber Eats in Meno di un Anno: Esposti 283.000 Ordini su BreachForums
Recentemente, Uber Eats, una delle principali piattaforme di food delivery a livello globale, è stata vittima di un nuovo presunto data breach. Un membro di BreachForums, con l’alias “888”, ha pubblicato una nuova violazione dei dati che ha esposto circa 283.000 ordini. Le informazioni trapelate includono dettagli come numeri di riferimento, nomi dei negozi, ID degli ordini, costi di consegna e tasse. Questo data breach rappresenta un nuovo colpo per la piattaforma, che già nel novembre 2023 aveva subito un’altra violazione, in cui 1,4 milioni di record erano stati compromessi.
Al momento, non possiamo confermare la veridicità della notizia, poiché l’organizzazione non ha ancora rilasciato alcun comunicato stampa ufficiale sul proprio sito web riguardo l’incidente. Pertanto, questo articolo deve essere considerato come ‘fonte di intelligence’.
Post rinvenuto nel Dark Web
Secondo quanto pubblicato nel forum, i dati trafugati comprendono informazioni dettagliate sugli ordini effettuati su Uber Eats. Tra le informazioni divulgate figurano i nomi dei ristoranti, gli ID degli ordini, i provider di consegna, e i costi associati, come le spese di spedizione e le tasse pagate dai clienti. Un esempio di ordine trapelato riguarda il ristorante “Guy Fieri’s Flavortown Kitchen”, con dettagli come l’orario di consegna e l’importo totale dell’ordine. Anche se al momento non sono emerse informazioni personali come nomi o indirizzi degli utenti, l’entità e la natura dei dati trafugati destano preoccupazioni in termini di privacy e sicurezza.
Conclusioni
Al momento, Uber Eats non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali riguardo al presunto attacco, rendendo difficile verificare la veridicità del breach. Tuttavia, la mancanza di conferme non riduce la gravità della situazione. Se confermata, questa violazione rappresenterebbe un rischio per i clienti, che potrebbero essere esposti a frodi o tentativi di phishing basati sui dati divulgati. Questo incidente, che segue il breach del 2023, evidenzia ancora una volta la necessità di misure di sicurezza più rigorose.
Come nostra consuetudine, lasciamo sempre spazio ad una dichiarazione da parte dell’azienda qualora voglia darci degli aggiornamenti sulla vicenda. Saremo lieti di pubblicare tali informazioni con uno specifico articolo dando risalto alla questione.
RHC monitorerà l’evoluzione della vicenda in modo da pubblicare ulteriori news sul blog, qualora ci fossero novità sostanziali. Qualora ci siano persone informate sui fatti che volessero fornire informazioni in modo anonimo possono utilizzare la mail crittografata del whistleblower.
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Operazione FBI: Svelata la Botnet Cinese Flax Typhoon che Controllava il Mondo IoT
Gli Stati Uniti hanno scoperto e smantellato una campagna botnet orchestrata da hacker cinesi, progettata per infiltrarsi nelle infrastrutture statunitensi e in vari dispositivi connessi a Internet.
Il direttore dell’FBI, Christopher Wray, ha annunciato l’operazione, chiamata “Flax Typhoon”, durante il Cyber Summit di Washington il 18 settembre. Ha affermato che questa campagna fa parte di un’iniziativa più ampia guidata da Pechino.
La minaccia del Flax Typhoon
“Flax Typhoon ha preso il controllo di dispositivi IoT come telecamere, videoregistratori e dispositivi di archiviazione comunemente utilizzati in grandi e piccole organizzazioni”, ha dichiarato Wray. “Circa la metà di questi dispositivi compromessi si trovano negli Stati Uniti.”
Gli hacker, fingendosi parte della società di sicurezza informatica Integrity Technology Group, hanno raccolto dati da aziende, media, università e agenzie governative. Hanno sfruttato centinaia di migliaia di dispositivi connessi a Internet per creare una botnet, utilizzata per compromettere sistemi e sottrarre dati sensibili.
La scorsa settimana, in collaborazione con gli alleati, l’FBI ha preso il controllo della botnet su ordine del tribunale, interrompendo le attività di Flax Typhoon. Gli hacker hanno tentato di migrare ai sistemi di backup, ma di fronte alla reazione delle forze dell’ordine, hanno distrutto la nuova infrastruttura e abbandonato la botnet.
“Pensiamo che gli autori si stiano rendendo conto che l’FBI e i nostri partner non lasceranno loro scampo”, ha affermato Wray.
Legami con il gruppo Volt Typhoon
Flax Typhoon sembra avere legami con un altro gruppo di hacker cinesi, Volt Typhoon, scoperto da Microsoft nel maggio dello scorso anno. Questo gruppo ha utilizzato apparecchiature di rete per penetrare e compromettere infrastrutture, incluso il sistema di comunicazioni di Guam, un’importante base militare statunitense.
L’ambasciata cinese a Washington ha negato le accuse statunitensi. “Senza prove valide, gli Stati Uniti hanno tratto conclusioni frettolose e avanzato accuse infondate”, ha dichiarato Liu Pengyu, portavoce dell’ambasciata, in un’email inviata a VOA. “Gli Stati Uniti stessi sono la fonte principale di attacchi informatici globali.”
A seguito dell’annuncio dell’FBI, la National Security Agency (NSA) ha emesso un avviso esortando le organizzazioni a applicare patch sui dispositivi compromessi. Secondo la NSA, la botnet utilizzava oltre 260.000 dispositivi in Nord America, Europa, Africa e Sud-Est asiatico fino a giugno di quest’anno.
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Robotic Touch Using a DIY Squishy Magnetic Pad
There are a number of ways to give a robotic actuator a sense of touch, but the AnySkin project aims to make it an overall more reliable and practical process. The idea is twofold: create modular grippy “skins” that can be slipped onto actuators, and separate the sensing electronics from the skins themselves. The whole system ends up being quite small, as shown here.Cast skins can be installed onto bases as easily as slipping a phone case onto a phone.
The skins are cast in whatever shape is called for by using silicone (using an off-the-shelf formulation from Smooth-on) mixed with iron particles. This skin is then slipped onto a base that contains the electronics, but first it is magnetized with a pulse magnetizer. It’s the magnetic field that is at the heart of how the system works.
The base contains five MLX90393 triple-axis magnetometers, each capable of sensing tiny changes in magnetic fields. When the magnetized skin over the base is deformed — no matter how slightly — its magnetic field changes in distinct ways that paint an impressively detailed picture of exactly what is happening at the sensor. As a bonus, slippage of the skin against the sensor (a kind of shearing) can also be distinctly detected with a high degree of accuracy.
The result is a durable and swappable robotic skin that can be cast in whatever shape is needed, itself contains no electronics, and can even be changed without needing to re-calibrate everything. Cameras can also sense touch with a high degree of accuracy, but camera-based sensors put constraints on the size and shape of the end result.
AnySkin builds on another project called ReSkin and in fact uses the same sensor PCB (design files and bill of materials available here) but provides a streamlined process to create swappable skins, and has pre-made models for a variety of different robot arms.
“Basta incolpare gli utenti degli attacchi informatici!”. Lo riporta il capo del CISA Jen Easterly
Gli sviluppatori di software che rilasciano prodotti con vulnerabilità sono i veri colpevoli di tutti gli attacchi informatici. Almeno questo è quello che ha detto Jen Easterly, capo della Cybersecurity and Infrastructure Security Agency ( CISA ) degli Stati Uniti, alla recente conferenza mWise.
Easterly ha invitato le aziende tecnologiche a smettere di rilasciare codici con difetti che aprono le porte ai criminali informatici. Ha sottolineato che sono i fornitori di tecnologia a creare i problemi che gli aggressori sfruttano con successo per attaccare le loro vittime.
Ha inoltre osservato che le falle nella sicurezza del software non dovrebbero essere chiamate “vulnerabilità”, ma “difetti del prodotto”, che riflette più accuratamente la responsabilità degli sviluppatori. A suo avviso, l’industria dovrebbe smettere di attribuire la colpa agli utenti che non hanno il tempo di installare gli aggiornamenti in modo tempestivo e iniziare a richiedere agli sviluppatori prodotti migliori che non richiedano costanti “patch mission-critical”.
Easterly ha osservato che, nonostante i miliardi investiti nella sicurezza informatica, il problema principale risiede nella scarsa qualità del software. Ha paragonato la situazione alle automobili e agli aerei, che nessuno comprerebbe se venissero utilizzati “a proprio rischio”, come spesso accade con i software.
Intervenendo in precedenza alla conferenza RSA, Easterly ha affermato che un codice forte è l’unico modo per rendere rari gli attacchi informatici. Alla conferenza mWise, ha ribadito che il settore della sicurezza informatica dovrebbe concentrarsi sulla creazione di prodotti sicuri piuttosto che sull’aumento del numero di controlli di sicurezza.
Attualmente , circa 200 importanti attori del mercato, tra cui Amazon, Microsoft e Google, hanno aderito all’iniziativa CISA “Secure by Design”, che prevede l’impegno delle aziende a migliorare la sicurezza dei prodotti. Tuttavia, Easterly ha sottolineato che per ora si tratta solo di un impegno volontario e ha esortato i clienti a utilizzare il proprio potere d’acquisto per esigere che i fornitori rispettino questi standard.
Infine, il capo della CISA ha invitato le organizzazioni ad assumere un ruolo più proattivo ponendo le giuste domande ai fornitori e richiedendo maggiore attenzione alla sicurezza in tutte le fasi dello sviluppo del software.
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Quarta dimensione nell’esercitazione Stella Alpina. Le novità dell’AW-249 Fenice
@Notizie dall'Italia e dal mondo
[quote]L’esercitazione “Stella Alpina” ha messo in evidenza gli enormi progressi fatti dall’Esercito Italiano nelle capacità di difesa dello spettro elettromagnetico e nell’utilizzo di tecnologie sempre più integrate e multidominio. Del resto, come ha specificato anche il capo di Stato Maggiore
Guerre di Rete - Cercapersone esplosi: una ricostruzione
@Informatica (Italy e non Italy 😁)
Una prima provvisoria cronaca/analisi di quanto avvenuto in Libano.
#GuerreDiRete è la newsletter curata da @Carola Frediani
guerredirete.substack.com/p/gu…
Poliverso - notizie dal Fediverso ⁂
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Unknown parent • •Signor Amministratore ⁂
Unknown parent • •Ciao @Claus
prima di tutto ti do alcune indicazioni utili pe rorientarti:
1) non puoi rispondere a quella email
2) il tuo account @claus risulta perfettamente attivo
3) nel messaggio che hai allegato parli di password fornita in fase di registrazione, ma attenzione, perché ti stai confondendo: infatti in fase di registrazione non puoi inserire alcuna password
4) l'unica password valida è quella che ricevi in fase di registrazione e non cambia, almeno finché non la cambierai espressamente dalle impostazioni
5) se quella password non dovesse funzionare, puoi modificarla a questo link poliverso.org/lostpass inserendo l'email con cui ti sei registrato
Non mi sono mai capitati problemi simili a quello che stai descrivendo tu, quindi ci sono solo due possibilità:
A) stai sbagliando qualcosa tu
b) potrebbe esserci stato un problema tecnico durante la registrazione dovuto al fatto che proprio in quel momento il sistema era in riavvio
Fammi sapere se incontri ancora problemi di questo tipo,
un saluto e buona serata
@Dieguito 🦝🧑🏻💻🍕 @informapirata :privacypride:
Signor Amministratore ⁂
Unknown parent • •@ッ p o n d o l o Diy solito a quelli che mi scrivono questo tipo di messaggi in cui vengono assunti alcuni sottintesi, rispondo sempre col meme di Rocco Schiavone che chiede le generalità dell'interlocutore...
ma questo è l'account amministratore, quindi non posso 🤵
@informapirata :privacypride: @Claus @Dieguito 🦝🧑🏻💻🍕
Signor Amministratore ⁂
Unknown parent • •@ッ p o n d o l o ma quali dubbi: l'unico motivo per cui sono sulla difensiva è che non riesco a capire se lo sberleffo verso @Claus sia bonario oppure no.
Questa è l'unica preoccupazione che devo avere in quanto amministratore di istanza 😅
@Poliverso - notizie dal fediverso @informapirata :privacypride: @Dieguito 🦝🧑🏻💻🍕 @claus