Aumentano gli incendi domestici in Italia: abitudini virtuose e manutenzione degli impianti rappresentano la ricetta vincente per una casa sicura
La casa è considerata un porto sicuro dove rifugiarsi, eppure proprio tra le 4 mura domestiche si verificano incidenti che in alcuni casi risultano addirittura fatali. Tra gli incidenti rientrano anche gli incendi che, negli ultimi anni, stanno aumentando in maniera preoccupante. Ogni anno si contano migliaia di persone in Italia che perdono la vita a […]
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Congo: M23 pretesto per ripresa delle ostilità tra Congo e Rwanda
Nel Nord Kivu, attacchi dell'M23 e sfollati e le ostilità hanno innescato l'impennata delle tensioni tra Congo e Rwanda
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Arma a doppio taglio
Roma. Una volta c’era lo stato tuttofare, dalle automobili ai panettoni. Poi dal 1994 quando comincia l’epoca delle privatizzazioni, la mano pubblica passa a un tocco più leggero attraverso la goldenshare, cioè una quota azionaria anche piccola, ma tale da determinare le scelte dell’impresa. Così fan tutti, si diceva, basti pensare al colbertismo francese o all’impermeabile Modell Deutschland.
Nel 2012 lo stato indossa un guanto di velluto e viene introdotto il golden power: lo stato si riserva il potere di intervenire per proteggere aziende in settori strategici oggetto di interessi ostili o predatori. La norma si applica anche nei paesi della Ue e lascia un ruolo importante al potere giudiziario. In Francia e Germania il giudice può entrare persino nel merito industriale, in Italia no. Negli Stati Uniti la scelta è politica e insindacabile, il paradiso del capitalismo è disposto a non rispettare il mercato quando è in ballo la sicurezza nazionale.
L’onda sovranista e neo statalista, più le minacce agli equilibri internazionali da parte della Russia e della Cina, hanno spinto l’Italia ad avviarsi su una strada sdrucciolevole che può diventare pericolosa. Qualche cifra ci aiuta a capire. Le notifiche di operazioni soggette al golden power sono un crescendo rossiniano: si è passati da 8 nel 2014 a 18 nel 2015, 14 nel 2016, 30 nel 2017, 46 nel 2018, 83 nel2019, 342 nel 2020, 496 nel 2021, per un totale di 1.037 notifiche nell’arco di 8 anni. Quest’ anno, in dieci mesi le notifiche hanno già superato quota 450, per cui il saldo finale del 2022 potrebbe attestarsi a oltre 500. Dal 13 febbraio 2021 (data di insediamento del governo Draghi) al 19 ottobre2022, sono state effettuate 934 notifiche, quasi il 60 per cento del totale dal 2014 a oggi.
Ha fatto i conti Roberto Garofoli in un paper che rielabora la relazione presentata alla Luiss il 25 novembre scorso in occasione del progetto di ricerca Restore, ed è rimasto colpito egli stesso; eppure come sottosegretario alla presidenza del Consiglio ha introdotto alcune innovazioni come il potere del cosiddetto “Gruppo di coordinamento” di definire il procedimento senza passaggio in Consiglio dei ministri per semplificare e razionalizzare gli interventi. Nel corso degli anni sono aumentati anche i settori nei quali si può esercitare il golden power, pochi ormai sono fuori da un catalogo destinato ad allungarsi.
Non che a ogni richiesta sia seguito un intervento, anzi nei provvedimenti avviati dalle 934 notifiche mentre Draghi era a Palazzo Chigi, i poteri speciali non sono stati esercitati in 228 casi (il 24 per cento), spiega Garofoli oggi presidente di sezione del Consiglio di stato. Il golden power è scattato 42 volte (poco più del 4 percento dei casi): 36 volte con prescrizioni, 6 con il veto. Nel 2021 si sono registrati 3 casi di veto sempre nei confronti di aziende cinesi che intendevano acquisire il controllo o rami aziendali di operatori italiani operanti nei settori alimentare, dei semiconduttori, dell’avionica con potenziali applicazioni militari. Altri quattro nel 2022 verso due aziende cinesi e un’azienda russa che intendevano acquisire imprese italiane operanti nei settori della salute, dell’energia e della robotica.
Se andiamo indietro nel tempo, dal 2014 al 2020 i poteri speciali sono stati esercitati 34volte, con un veto, mentre dal 2020 al 2022 sono stati esercitati 79 volte, con sei veti. Dunque, non si può dire che lo stato abbia agito con il pugno di ferro e non c’è dubbio che il quadro internazionale si sia deteriorato proprio negli ultimi anni. Tuttavia, il golden power mette nelle mani del governo uno strumento che apre la strada a un eccesso di potere con il rischio di veri e propri abusi fino a distorcere la governance e i meccanismi di mercato.
Che cosa accade quando viene bloccata la vendita di un’impresa che il proprietario non vuol tenere? La si nazionalizza per non chiuderla, anche se non fa parte di nessun piano industriale pubblico? Torna “lo stato barelliere” degli anni Settanta?, creiamo una nuova Efim? Garofoli mette in guardia da un uso improprio del golden power: “Non è e non deve essere uno strumento di politica industriale, deve conservare un connotato di eccezionalità. Ciò non toglie che l’oggettivo aumento delle vicende che si concludono con l’esercizio del più grave potere di veto ponga l’opportunità di valutare un coordinamento tra la concreta applicazione della disciplina del golden power e le politiche industriali del paese”.
La sorte della raffineria Isab di Priolo è un caso di scuola, ma possiamo evocare l’Ilva, mentre il potere speciale viene esercitato anche verso soggetti della Ue (si pensi alle polemiche sulle ambizioni delle banche francesi). Esistono controlli europei e giudiziari, eppure un’arma difensiva può diventare un boomerang che danneggia gli interessi di fondo dell’Italia.
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Borsa: canapa, chiusura positiva per USA e Canada
Entrambe le principali piazze borsistiche a livello mondiale nel settore della Canapa, cioè Canada e USA, chiudono in chiave positiva questa prima settimana di dicembre. Soprattutto nel caso della Borsa canadese. Si tratta di valori piccoli, magari anche effimeri, data la instabilità ormai cronica e la volatilità delle piazze internazionali per i noti motivi più […]
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Ritirandosi in Ucraina, Putin perde anche il Kazakistan
I talk show politici russi accuratamente coreografati sono noti per le loro invettive anti-ucraine, ma alla fine di novembre l’obiettivo era il Kazakistan. “Dobbiamo prestare attenzione al fatto che il Kazakistan è il prossimo problema, perché lì possono iniziare gli stessi processi nazisti come in Ucraina”, ha commentato un esperto durante lo spettacolo in prima […]
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Leggi Leggibili
“Una legge che non si capisce è già una legge ingiusta, è già una legge illegittima.”
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Macron – Biden: incontro più duro di quanto sembri
Mentre il leader francese è festeggiato e lusingato, le divergenze sull'Ucraina e sulla crisi economica europea peseranno sulla relazione tra i due alleati e tra UE e USA
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Questa mattina si è svolto l’incontro tra il Ministro Giuseppe Valditara e il Forum delle associazioni studentesche (FAST) per confrontarsi su diverse tematiche come la dispersione scolastica, il classismo e il bullismo.
Qui alcuni scatti! 📸
#laFLEalMassimo – Episodio 78 – Europa: Fragilità Economica e Debolezza Politica
Nuovo Episodio della FLE al Massimo, mentre continua l’odioso conflitto in Ucraina causato dall’Invasione della Russia diversi nodi della fragilità economia e debolezza politica dei paesi Europei vengono al pettine.
Molte imprese europee e in particolare tedesche hanno fatto affidamento sulle forniture di gas e prodotti energetici da parte della russia e sulla Cina come mercato di sbocco e partner commerciale. Un ribilanciamento degli equilibri geopolitici che comporta un distacco da queste due nazioni costituisce un problema rilevante per il tessuto industriale interessato.
A questo problema si aggiunge il rinnovato spirito nazionalistico e protezionistico con il quale gli Stati Uniti stanno sussidiando la produzione sul proprio territorio di fatto attirando anche potenziamente molte imprese europee
Da ultimo in sede Nato gli accordi internazionali sono messi alla prova dalla cronica incapacità delle nazioni europee di effettuare investimenti adeguati sul piano militare.
L’eruoap rischia di vedere ridimensionata la propria posizione a livello internazionale perché la strategia politica ed economica attuata fino ad oggi si rivela tragicamente inadeguata a fronteggiare le sfide correnti.
Possiamo solo adeguarci che così come l’impegno in Ucraina è riuscito a riunire il fronte dei paesi europei sul piano politico, le sfide derivante dal nuovo contesto avverso possano portare ad una reazione unitaria e coerente da parte dei paesi europei per difendere la propria posizione.
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Terzo Polo: Renzi, ‘a prossime europee lista Renew sarà primo partito’ – lasicilia.it
Roma, 1 dic. “I socialisti europei e il Ppe sono in crisi perchè il loro pensiero è più legato al XX secolo che al XXI. Liberal democratici, liberali europei e Renew saranno la casa del futuro. Noi alle prossime europee avremo, non so se già un partito ma sicuramente una lista a ispirata ai concetti di Renew, che punta ad essere il primo partito perchè il sovranismo di governo fallirà e perchè la risposta della sinistra è bloccata tra M5s e un Pd che non ha capito che fare da grande”. Così Matteo Renzi all’iniziativa ’60 anni di diffusione del pensiero liberale’ organizzata dalla Fondazione Einaudi alla sala Zuccari di palazzo Giustiniani.
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Terzo Polo: Renzi, ‘a prossime europee lista Renew sarà primo partito’ – laragione.eu
“I socialisti europei e il Ppe sono in crisi perchè il loro pensiero è più legato al XX secolo che al XXI. Liberal democratici, liberali europei e Renew saranno la casa del futuro. Noi alle prossime europee avremo, non so se già un partito ma sicuramente una lista a ispirata ai concetti di Renew, che punta ad essere il primo partito perchè il sovranismo di governo fallirà e perchè la risposta della sinistra è bloccata tra M5s e un Pd che non ha capito che fare da grande”. Così Matteo Renzi all’iniziativa ’60 anni di diffusione del pensiero liberale’ organizzata dalla Fondazione Einaudi alla sala Zuccari di palazzo Giustiniani.
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Morti di lavoro, superate le mille vittime nel 2022. Va introdotto il reato di omicidio sul lavoro - Contropiano
"Dopo undici mesi i morti di lavoro in Italia hanno superato quota mille: al 30 novembre 2022 sono 1003, di cui 709 sul luogo di lavoro, 289 in itinere e 5 per Covid. La strage di lavoratrici e lavoratori va avanti così nel silenzio, rotto da qualche sussulto retorico della politica e del sindacalismo di maniera in occasione dei fatti più clamorosi."
È stata inviata oggi a tutti gli istituti scolastici la nota con le indicazioni per le iscrizioni all’anno scolastico 2023/2024.
Anche quest’anno le procedure si svolgeranno online.
Etiopia, Raxio diventa il primo data center certificato Tier III dopo aver ricevuto la certificazione dall’Uptime Institute
Raxio Data Center in Etiopia (“ET1”) è diventato ufficialmente il primo data center indipendente certificato Tier III in Etiopia dopo aver ricevuto la certificazione Uptime Institute Tier III il 21 ottobre 2022. “Questa certificazione è stata ottenuta dopo un attento esame e valutazione da parte di i team internazionali di esperti dell’Uptime Institute per garantire che Raxio ET1 soddisfi i severi requisiti della certificazione Tier III di Uptime”, ha affermato il data center.
Raxio Data Center ha dato il via alla costruzione del primo data center di colocation carrier neutral privato di livello III dell’Etiopia presso l’ICT Park di Addis Abeba nel marzo 2021.
Con questa certificazione, Raxio ET1 diventa uno dei pochi data center Tier III, di proprietà privata e carrier-neutral in Africa a ricevere questa designazione, che include anche la struttura di Raxio in Uganda. Durante il processo di certificazione, i team dell’Uptime Institute hanno valutato tutti gli aspetti della progettazione e delle apparecchiature della struttura, come alimentazione, raffreddamento, soppressione e rilevamento degli incendi e altro.
Per passare come data center conforme a Tier III, l’infrastruttura meccanica ed elettrica deve essere manutenibile contemporaneamente, il che significa che il data center dispone di componenti di capacità ridondanti e percorsi multipli di alimentazione e raffreddamento verso le apparecchiature IT. I data center Tier III offrono una capacità ridondante che consente di arrestare e mantenere ogni singolo componente necessario per supportare l’ambiente di elaborazione IT senza influire sul funzionamento della struttura e sulla fornitura di servizi ai clienti.
Oltre alla capacità ridondante, ET1 offre anche manutenibilità simultanea su tutti i sistemi e sottosistemi critici, garantendo la ridondanza completa in caso di arresti o guasti imprevisti. La manutenibilità simultanea è una delle caratteristiche di progettazione più importanti che i clienti richiedono quando esternalizzano le loro esigenze di data center, consolidando la posizione di ET1 come struttura competitiva a livello globale.
Parlando dell’annuncio, Bewket Taffere, direttore generale di Raxio Ethiopia, afferma: “L’ottenimento della certificazione Tier III di Uptime per ET1 è una chiara testimonianza dell’attenzione e dell’enfasi di Raxio nel fornire la massima qualità dell’infrastruttura e dimostra la notevole attenzione prestata allo standard dei servizi stiamo fornendo al mercato etiope. In qualità di data center accreditato a livello internazionale, ET1 offrirà la qualità e il livello dei servizi richiesti dai clienti, migliorando la capacità dell’Etiopia di competere in un ambiente sempre più globale. Ci sono voluti molto duro lavoro e visione per trasformare questo risultato in realtà, e siamo entusiasti del ruolo che stiamo svolgendo a livello locale e regionale, mentre l’Etiopia continua a investire nell’economia delle TIC”.
Robert Saunders, CTO di Raxio Group ha aggiunto: “Questo è un chiaro impegno che Raxio sta sviluppando strutture di livello mondiale in termini di progettazione e costruzione per servire i nostri mercati. Grazie alla collaborazione con Uptime Institute, stiamo investendo nella due diligence tecnica delle nostre strutture che i nostri clienti locali e internazionali si aspettano. Ci siamo impegnati in una partnership a lungo termine; questo è il nostro secondo data center certificato con molti altri in arrivo.”
La certificazione Tier III è un impegno evidente che Raxio ET1 fornirà il più alto livello di disponibilità del servizio sul mercato per i suoi clienti, che includerà colocation per esigenze primarie e di ripristino di emergenza, connessione incrociata e servizi di assistenza remota. La struttura ospiterà clienti etiopi, regionali e internazionali nel settore ICT in rapida crescita nel paese. La certificazione Tier III è di fondamentale importanza per i clienti esigenti che utilizzano la struttura per ospitare le proprie apparecchiature business-critical, come quelli nei settori dei servizi finanziari e della sanità, nonché per le aziende emergenti e i clienti internazionali che desiderano offrire la prossima generazione di ICT servizi guidati in Etiopia.
La disponibilità di un data center Tier III in Etiopia è un enorme passo avanti nella fornitura di un’infrastruttura tecnologica che supporterà le imprese abilitate alla tecnologia in iper-crescita, nonché l’infrastruttura per il numero crescente di utenti Internet.
Raxio ET1 incorpora anche funzionalità ecosostenibili sviluppate con standard ingegneristici e operativi internazionali per mitigare i crescenti costi dell’energia, nel rispetto dell’ambiente. Con la combinazione di servizi Tier III e un design rispettoso dell’ambiente, Raxio ET1 sta definendo lo standard per i servizi di colocation premium.
FONTE: addisstandard.com/innovation-r…
Etiopia, costruzione istituto sicurezza ICT – Information and Communications Technology
L’Etiopia sta costruendo un forte istituto di gestione della sicurezza della rete informatica con manodopera, sistemi moderni e tecnologia locale.
Addis Abeba (ESA) 21 novembre 2015 (30 nov. 2022) L’Etiopia sta costruendo un forte istituto di gestione della sicurezza della rete informatica con manodopera, procedure moderne e tecnologia indigena, ha affermato Solomon Soka, direttore generale della gestione della sicurezza della rete informatica dell’Etiopia.
Il direttore generale ha annunciato che l’Etiopia ha condiviso la sua esperienza nella gestione della sicurezza delle reti informatiche all’International Internet Management Conference.
Alla conferenza, l’Etiopia ha condiviso il lavoro che sta svolgendo nella gestione della rete di informazioni e ha affermato che sta prendendo esperienza da altri.
Solomon Soka, direttore generale dell’Information Network Security Administration, ha dichiarato all’ESA; I paesi della conferenza internazionale si stanno scambiando esperienze.
Hanno affermato che i paesi lavoreranno insieme per rendere Internet, che è la piattaforma di comunicazione mondiale e una grande risorsa, sicura e protetta. Ha detto che anche l’Etiopia ha condiviso la sua esperienza alla conferenza.
Hanno anche discusso di sicurezza informatica, questioni politiche e problemi riscontrati nell’attuazione di linee guida e controlli.
In questo modo, ha condiviso l’esperienza di Ethiopian Information Network Security Management.
Ha inoltre sottolineato le questioni sollevate da altri paesi sulle linee guida e le politiche di gestione della sicurezza informatica.
Ha sottolineato che la strategia digitale del 2025 è fondamentale per consentire sia alle istituzioni governative che private in Etiopia di fornire servizi attraverso Internet.
Per questo, ha affermato che si stanno facendo molti lavori sulla proprietà della tecnologia e sulla sicurezza informatica, che sono fondamentali per la trasformazione digitale.
Ha confermato che l’Etiopia è pronta a condividere la sua esperienza passata poiché sta svolgendo un lavoro che può essere un esempio per altri paesi facendo della sicurezza informatica un’agenda.
Ha detto che l’Etiopia sta costruendo un forte istituto di gestione della sicurezza della rete informatica con manodopera, procedure moderne e tecnologia indigena.
Ha anche ricordato che l’Etiopia si sta promuovendo oltre a condividere la sua esperienza sul campo alla Conferenza internazionale sulla gestione di Internet che si terrà ad Addis Abeba.
La conferenza fornisce consulenza sulla governance di Internet, l’accessibilità a Internet, lo sviluppo delle infrastrutture, la sicurezza informatica e altre questioni correlate.
FONTE:
La Russia ha espresso il desiderio di aumentare la cooperazione con l’Etiopia nel campo della ICT e sicurezza digitale
Addis Abeba (ESA) 22/11/2015 (1 dic. 2022) La Russia ha annunciato di voler intensificare la cooperazione con l’Etiopia nel campo della digitalizzazione, della sicurezza delle reti informatiche e delle competenze digitali
Il ministro dell’Innovazione e della tecnologia Bele Mola (PhD) ha discusso con il vice ministro russo per lo sviluppo digitale, le comunicazioni e i mass media Maxim Parshin e la sua delegazione.
Il ministro ha anche chiesto alla Russia di continuare a sostenere il percorso di trasformazione digitale dell’Etiopia.
Ha affermato che l’Etiopia vorrebbe condividere l’esperienza sviluppata dalla Russia nelle competenze digitali e nella sicurezza delle reti di informazioni.
Il vice ministro russo per lo sviluppo digitale, le comunicazioni e i mass media, Maxim Parshin, ha confermato che la Russia lavorerà per aumentare la sua cooperazione con l’Etiopia nel campo della tecnologia digitale.
Hanno annunciato che coopereranno nei servizi governativi elettronici, nelle competenze digitali, nella sicurezza delle reti informatiche e in altri settori.
Le informazioni ricevute dal ministero indicano che l’Etiopia e la Russia stanno lavorando insieme in vari campi di cooperazione, tra cui scienza, tecnologia e innovazione.
FONTE: ena.et/?p=195429
Political advertising: EU lawmakers to reign in on surveillance-based targeting of political advertising
Today, the European Parliament’s LIBE committee voted to restrict the use of personal data to target online political advertisements to data explicitly provided for this purpose by citizens with their consent, excluding the use of behavioral and inferred intelligence on citizens. LIBE has the exclusive competence on the articles dealing with data protection (the targeting). However, the position will be subject to trilogue negotiations with EU governments.
Specifically, the Committee decided:
- The use of personal data to target online political advertisements would be limited to data explicitly provided for this purpose by citizens with their consent, excluding the use of behavioral and inferred intelligence on citizens (“surveillance advertising”). Refusing consent should be no more complicated than giving it. The “do not track” setting would need to be respected without bothersome prompts. Users who refuse to consent would still have access to online platforms.
- The platforms would be banned from running opaque ad delivery algorithms to determine who should see a political ad; they would only be able to select recipients randomly in the pool of people delineated by the targeting parameters chosen by the sponsor.
- In the 60 days prior to an election or referendum, different political messages may be spread only of the basis of a voter’s language and the constituency they live in, avoiding a fragmentation of the public debate and the sending of contradictory and dishonest messages.
- If a data protection authority such as the Irish DPA fails to enforce the rules against large online platforms, the European Data Protection Board would be able to take over. In cases of illegal political ads targeting it will not only be able to impose financial sanctions but can also temporarily suspend the targeting of ads by advertisers who seriously and systematically violated the rules. This ensures that more affluent sponsors are not able to factor-in the price of financial sanctions in their budget.
- The targeting of political ads on the basis of a person’s racial or ethnic origin, political opinions, religious beliefs, health conditions or sexual orientation is to be banned both offline and online.
- Depending on interpretation, no restrictions might apply to the use of personal data (including behavioural and inferred intelligence as well as sensitive data) by campaigns to target political messages via letter, e-mail, or text messaging at large scale. The targeting rules (Articles 12- and 12) would apply only where external “political advertising services” are used, thus excluding letters, e-mail and text messages sent directly by campaigns.
Pirate MEP Patrick Breyer comments:
“From the Donald Trump and Brexit campaigns we have learned that you can very effectively manipulate a voter if you know which message works on them. While many parties are using personalised targeting, it benefits mostly populist and anti-democratic forces.I regret that one major loophole remains, however. The loophole for direct messages is bound to be exploited by anti-democratic and anti-european movements to manipulate elections and referendums by spreading disinformation and hatred tailored to each voter’s personality and weaknesses. Their online behaviour and habits right down to sexual orientation or religious beliefs could be exploited to target manipulative and false political messages, as happened in the Trump and Brexit campaigns. We should not allow this Regulation to be circumvented by simply moving from manipulative Facebook Ads to direct messages. We urgently need to close this loophole thus in the upcoming process. For the time being we abstained on the position.”
Maronno Winchester reshared this.
Ministero dell'Istruzione
Dimensionamento #scuola: la riforma si pone l’obiettivo di armonizzare la distribuzione delle Istituzioni scolastiche a livello regionale con l’andamento della denatalità e quindi della riduzione degli studenti.Telegram
Gruppo Linux Como: Cos'è il Fediverso - Domani 1 Dicembre ore 20:30
In videoconferenza (rispettosa: Jitsi meet su istanza propria)
Fr.#17 / Informazione e disinformazione (2+2=5)
Twitter fa un passo indietro sulla “disinformazione covid”
Allo stesso tempo, Twitter ci informa che dal 23 novembre 2022 non sono più in vigore le politiche contro la “disinformazione” sul covid. Quali erano queste politiche? Beh, ad esempio:
“Statements which are intended to influence others to violate recommended COVID-19 related guidance from global or local health authorities to decrease someone’s likelihood of exposure to COVID-19, such as: “social distancing is not effective,” or “now that it’s summertime, you don’t need a mask anymore, so don’t wear your mask!”
Difficile pensare che una tale censura possa essere ragionevole, considerando quanto sono cambiate le raccomandazioni governative negli ultimi due anni e quanto queste fossero differenti anche a seconda dello stato. Inoltre, sappiamo tutti ormai che erano proprio alcune (molte) indicazioni ufficiali ad essere totalmente infondate. Un esempio:
Contestare raccomandazioni ufficiali palesemente infondate è disinformazione? Secondo queste politiche, sì. Ma vediamo un altro esempio di politica anti-disinformazione:
Description of harmful treatments or preventative measures which are known to be ineffective or are being shared out of context to mislead people, such as “drinking bleach and ingesting colloidal silver will cure COVID-19.”
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Anche qui il problema è che tutte le (dis)informazioni sono uguali, ma alcune sono più uguali di altre. Ecco qui un esempio di chiara disinformazione che ha certamente messo a rischio la salute di milioni di persone, pensando di essere immuni solo per avere in tasca un QR code:
Qualcuno ha censurato Draghi o Sileri? Nah. Perché il punto è proprio questo: la lotta alla disinformazione è lotta alle fonti d’informazione non autorevoli. Non c’è in gioco la “verità” ma il rispetto dell’autorità e il controllo delle informazioni — a prescindere dalla loro veridicità.
Il Regolamento Europeo chiamato Digital Services Act, da poco entrato in vigore, lo dimostra: tra le misure contro i contenuti illegali c’è infatti il potenziamento della visibilità delle “fonti ufficiali” online e l’oscuramento di fonti non ufficiali.
Google investe nei fact-checker
In direzione completamente opposta, il 29 novembre Google ha annunciato l’inizio di un nuovo programma per affrontare la “disinformazione” online. In partnership con YouTube, lo European University Institute e la Calouste Gulbenkian Foundation organizzeranno un gruppo di lavoro che coinvolgerà più di 900 persone rappresentative di diversi settori: politica, ONG, media, accademia, settore tecnologico. Insieme, cercheranno di trovare nuovi modi per combattere proattivamente la disinformazione online.
Oltre a questa iniziativa, doneranno 13 milioni di dollari all’ International Fact-Checking Network (IFCN) per supportare le 135 agenzie di “fact-checking” in tutto il mondo.
È davvero difficile pensare che un progetto del genere possa portare a qualcosa di buono, considerando che da poco Google ha avviato una partnership con le Nazioni Unite per censurare i risultati di ricerca non allineati con la “scienza ufficiale”: "We own the science, and we think that the world should know it, and the platforms themselves also do.”
Ci stiamo pericolosamente avvicinando a quel momento in cui chi oserà sostenere che 2+2=4, contro le indicazioni dell’autorità, sarà identificato e censurato come un pericoloso sovversivo.
Meme del giorno
Citazione del giorno
“One of the strangest phenomena of our time, and one that will probably be a matter of astonishment to our descendants, is the doctrine which is founded upon this triple hypothesis: the radical passiveness of mankind,— the omnipotence of the law,—the infallibility of the legislator: this is the sacred symbol of the party that proclaims itself exclusively democratic.”
Frédéric Bastiat
Articolo consigliato
L'evoluzione del Credito Sociale cinese
Molto spesso su queste pagine ho avuto l’occasione di parlare di credito sociale. Tra sistemi più o meno sviluppati e sperimentazioni locali, gli esempi non mancano di certo. La Cina è da sempre un benchmark, anche se il sistema oggi è ancora lontano…
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4 days ago · 4 likes · 1 comment · Matte | mrk4m1
Il Fediverso
ahahahah...nooo, per nulla, anzi....quella la si costruisce molto meglio di altre grazie alla sua versalità...è l'ondata di cui sopra... :

Poliverso - notizie dal Fediverso ⁂ likes this.
La passeggiata di @Christian Bernieri in #FieraMilano è un'occasione per parlare della frequente tentazione, da parte di chi gestisce gli esercizi commerciali o le fiere, di catturare i segnali bluetooth e wi-fi dei nostri cellulari
"una INFORMATIVA PRIVACY, non un semplice caretello, ci avvisa della presenza di un sistema di acquisizione dei segnali wifi presenti nell'area. Un sistema invisibile, posizionato ovunque, capace di ascoltare i segnali wifi e registrare le informazioni che riesce a captare.
Ogni cellulare, se il wifi è acceso, cerca in continuazione altre reti wifi e segnala la propria presenza lampeggiando come un faro, e come un faro ha un lampeggio tipico, dice che è lui, proprio lui, non un altro cellulare qualsiasi. Lampeggia dicendo il proprio nome / codice univoco / identificativo."
Di @Christian Bernieri sul suo blog
bernieri.blogspot.com/2022/11/…
Andiamo a divertirci un po'.
Andiamo a divertirci... e vediamo cosa succede. Ieri, in occasione del Milan Games Week, come decine di migliaia di altre persone (ragazzi,...bernieri.blogspot.com
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@Michele NO! (ma anche sì...😁)
Mi spiego: il fatto che la motorizzazione permetta ai costruttori di auto di fare serbatoi che perdano continuativamente un filo di benzina è un problema, certamente. Ma questo non rende meno colpevole il municipio gestore dell'illuminazione stradale quando i suoi lampioni rilasciano scintille.
Perché se l'auto prende fuoco, sarà pure colpa del costruttore, ma la responsabilità principale è proprio del comune che, conoscendo bene quali siano i problemi del parco circolante, trasforma ogni automobile in un potenziale ordigno.
Fuor di metafora, è chiaro che noi andiamo in giro con dei radiofari portatili, ma questo non solo non giustifica, ma rende ancora più colpevoli coloro che se ne approfittano per catturare dati!
"Abbiamo bisogno di un obbligo di responsabilità attiva da parte dei fornitori di modelli di intelligenza artificiale, che siano responsabili dell'utilizzo dei dati raccolti a beneficio di coloro da cui vengono raccolti e non contro di loro". Questo, a suo avviso, è molto più potente dell'ottenere il consenso, anche quando il consenso viene richiesto in un linguaggio semplice perché le persone possono essere troppo facilmente indotte a dare il consenso, come dimostra la storia delle iniziative sulla #privacy dei dati.
Di Gil Press su #Forbes
forbes.com/sites/gilpress/2022…
AI Is A Mirror, Not A Master, Says Tim O’Reilly
Tim O'Reilly on fixing AI by fixing ourselves.Gil Press (Forbes)
Privacity reshared this.
È disponibile il numero 100 della newsletter del Ministero dell’Istruzione e del Merito.
Ministero dell'Istruzione
#NotiziePerLaScuola È disponibile il numero 100 della newsletter del Ministero dell’Istruzione e del Merito.Telegram
GIALLO #3 E BUDDIES #1
Qualche giorno fa arriva un pacco bel fornito dalla Leviatan Labs. Una casa editrice che seguo da tempo che trovo unica nel panorama sotterraneo italiano del fumetto.
Si è conclusa la XXXI edizione di JOB&Orienta!
Dagli ITS Academy all’orientamento,...
Si è conclusa la XXXI edizione di JOB&Orienta!
Dagli ITS Academy all’orientamento, passando per la didattica innovativa, la digitalizzazione, l’occupabilità, il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha portato a Verona i temi vicini al mondo scol…
Ministero dell'Istruzione
Si è conclusa la XXXI edizione di JOB&Orienta! Dagli ITS Academy all’orientamento, passando per la didattica innovativa, la digitalizzazione, l’occupabilità, il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha portato a Verona i temi vicini al mondo scol…Telegram
L'evoluzione del Credito Sociale cinese
Molto spesso su queste pagine ho avuto l’occasione di parlare di credito sociale. Tra sistemi più o meno sviluppati e sperimentazioni locali, gli esempi non mancano di certo. La Cina è da sempre un benchmark, anche seil sistema oggi è ancora lontano da come lo immaginano la maggior parte delle persone.
Esistono alcune sperimentazioni pilota e qualche sistema locale, ma a parte questi —poca roba. Non significa però che al governo non interessi portare avanti il progetto. Anzi, sembra proprio che vogliano dare una grande spinta al suo sviluppo.
Dal covid pass al credito sociale
Si sa, il governo cinese è disposto a tutto pur di mantenere l’ordine sociale. Lo dimostra l’uso estensivo dei covid pass in questi mesi, mentre l’occidente sembra invece aver mollato la presa. Il covid pass, come detto più volte anche su queste pagine, d’altronde non è altro che un grezzo e limitato sistema di credito sociale spacciato per altro: verde, sei tra i buoni; rosso—in punizione.
Il governo cinese non ne fa mistero: negli ultimi mesi non hanno avuto alcun problema a usare il covid pass per smorzare sul nascere scomode proteste, cambiando lo stato del pass dei manifestanti da verde a rosso. Ricordo che un covid pass rosso in Cina equivale alla carcerazione coatta in “campi di quarantena” dove si sa quando si entra, ma non si sa quando si esce.
Ma perché limitarsi al covid pass, quando si può invece creare un sistema molto più pervasivo e soprattutto completamente integrato in ogni ambito umano ed economico?
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L’evoluzione del sistema di credito sociale
È qui che entra in gioco la nuova proposta di legge chiamata “Social Credit System Construction Law of the People's Republic of China”.
Come riportato dai comunicati stampa governativi di questi giorni, la legge ha lo scopo di mobilitare il governo e guidare le parti sociali verso una cultura dell’onestà, standardizzando i flussi e i processi informativi e creando meccanismi in grado di incentivare l’onestà e punire la disonestà.
La nuova legge conta più di 100 articoli abbastanza complessi, e la traduzione dal cinese non aiuta. Cercherò però di fare una breve sintesi al meglio delle mie capacità, evidenziando i punti più interessanti. Poi cercheremo di capire insieme in che modo le idee del governo comunista cinese stiano già influenzando la politica e la cultura occidentale.
Purtroppo, la Social Credit System Construction Law, potrebbe essere uno sguardo sul nostro futuro.
Cosa dice la legge
Il primo articolo definisce l’oggetto della legge, già anticipato anche dai comunicati stampa: “migliorare il sistema di credito sociale, innovare il sistema di governance sociale, ottimizzare il commercio, standardizzare l’economia socialista, aumentare l’integrità di tutta la società, promuovere i valori socialisti ed estendere il sistema di credito sociale a tutta la società”.
Ho voluto ricondividerla nel fediverso, cogliendo anche l'occasione per accennare dell'esistenza di Feddit su quell'altro social là, che male non fa.
notes.nicfab.it/it/posts/nowa/
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"Tutto si riduce a questioni di comunicazione. Una manciata di saggi, lontani dall’umidità delle sezioni, ragionano su come impacchettare il prodotto perché possa accattivare i consumatori per la prossima campagna pubblicitaria. Per individuare parole d’ordine spendibili nella futura competizione di mercato, nella quale le star più seducenti venderanno le proprie militanze. Perlopiù indistinguibili l’una dall’altra."
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Paolo Redaelli
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